Davide Decesari Metodo di realizzazione di dispositivi Ortodontici – Gnatologici – Protesici in ambiente CAD 2014
Aug 16, 2015
Davide Decesari
Metodo di realizzazione di dispositivi
Ortodontici – Gnatologici – Protesici
in ambiente CAD
2014
Splint e Bite occlusali
Gli Splint e i Bite occlusali sono dispositivi individuali utilizzati nella pratica
odontoiatrica per correggere eventuali difetti di combaciamento fra le arcate dentali o
agire sui soli elementi dentali provocandone piccoli spostamenti oppure contenerli a
seguito di una terapia ortodontica.
Ne esistono di diverse tipologie e vengono classificati in base alle proprie specificità.
Stando quindi allo stato tecnico attuale, i dispositivi vengono realizzati mediante la
termo-formatura di materiale acrilico su modelli solidi di arcate dentali (siano questi in
gesso o ricavati da file STL) e adattati al singolo caso.
Lo scopo di questo lavoro è proporre una diversa metodica di costruzione del prodotto
finale, realizzandolo interamente in ambiente Cad , pertanto, si propone il seguente
metodo:
vengono inviati alla figura professionale di competenza i modelli dell’arcata o delle
arcate dentali mediante file in estensione STL (risultato/i dalla scansione 3D) e le
indicazioni del dispositivo da realizzare.
Il dispositivo viene realizzato in ambiente Cad avendo come riferimento il modello/i
STL inviato/i, seguendo le indicazioni di lavoro indicate.
Viene successivamente esportato nel formato richiesto per la Prototipazione Rapida
che avviene tramite trattamento di deposizione solido del materiale.
Il materiale di realizzazione del dispositivo viene garantito dalle norme di certificazione
adottate dalle ditta proponente il materiale.
Questo metodo garantisce dispositivi di elevata precisione rispetto gli stessi, prodotti
tramite termoformatura inoltre, il materiale mantiene uno spessore omogeneo in tutto
il disegno, a differenza della metodica tradizionale che tende ad avvolgere il materiale
al modello, provocando lo stiramento di questo quindi, il variare dello spessore.
Cromo-Cobalto sinterizzato
(Selective Laser Sinteryng)
La possibilità di stampare questo materiale rappresenta una vera e propria innovazione
tecnologica verso quei dispositivi ortodontici che tradizionalmente vengono costruiti
lavorando a freddo il cromo-cobalto.
A tale scopo sono stati realizzati il Quad-Helix e il Crozat.
Un ulteriore particolare che rende questa metodica innovativa è la realizzazione di
bande ortodontiche e placche base da utilizzare nella terapia ortodontica di prima fase.
Se nel caso del Quad-helix e del Crozat si è provveduto a disegnare il dispositivo
sull’arcata dentale in estensione STL, per quanto riguarda le bande e le placche
vengono estratte dal modello porzioni di mesh e utilizzate come base al fine di avere
l’esatta anatomia della parte.
Inoltre, richiamando un studio fatto dal Dottor Giuseppe Stefanelli riguardante una
placca ortodontica inferiore Egli asserisce che “piccoli spessori (1mm circa) hanno
azione stimolante e superiori azione inibente sulla funzione linguale e sui tessuti molli.”
A fronte di questa affermazione si può pensare che una placca ortodontica inferiore
così come viene tradizionalmente realizzata sia da considerare in tutti i modi inibente
sulla funzione linguale in quanto, lo spessore dell’acrilico supera di gran lunga il
millimetro consentito per lo stimolo.
Va inoltre specificato che se da una parte la tecnica ortodontica sembra non
considerare troppo questa misurazione, dall’altra esiste un limite proprio del materiale
utilizzato, riguardate lo spessore.
Se si costruisce infatti una base in acrilico di 1mm, questa risulta molto fragile e i
pericoli di rottura sono evidenti ancor prima di utilizzarla.
Dati Tecnici Cr-Co
Composizione del materiale
Co: 61,8 - 65,8 del peso %
Cr: 23,7 - 25,7 del peso %
Mo: 4,6 - 5,6 del peso %
W: 4,9 - 5,9 del peso %
Si: max. 0,8 -1,2 del peso %
Mn: max. 0,10 del peso %
Fe: max. 0,5 del peso %
Densità relativa con parametri standard ca. 100 %
Densità con parametri standard min. 8,50 g/cm³
Caratteristiche meccaniche dei pezzi costruiti a 20 °C (in accordo alla norma EN ISO 22674:2006)
Resistenza alla trazione min.: 800 MPa, 116 ksi (valori tipici: 1050 ± 100 MPa, 152 ± 15 ksi)
Limite di snervamento (Rp 0,2 %) min.: 600 MPa, 87 ksi (valori tipici: 750 ± 80 MPa, 109 ± 12 ksi)
Allungamento a rottura, A5 min.: 10 % (valori tipici: 14 % ± 2 %)
Modulo di elasticità min.: 170 GPa (valori tipici: 200 ± 20 GPa)
Durezza HV10 min.: 320 HV (valori tipici: 360 ± 20 HV)
Caratteristiche meccaniche dei pezzi a 20 °C, dopo il trattamento termico a 750 °C per 1 ora e con
riscaldamento a 880 °C per 5 minuti (in accordo alla norma EN ISO 22674:2006)
Resistenza alla trazione min.: 900 MPa, 131 ksi (valori tipici: 1100 ± 100 MPa, 160 ± 15 ksi)
Limite di snervamento (Rp 0,2 %) min.: 700 MPa, 102 ksi (valori tipici: 900 ± 80 MPa, 131 ± 12 ksi)
Allungamento a rottura, A5 min.: 2 % (valori tipici: 10 % ± 2 %)
Modulo di elasticità min.: 180 GPa (valori tipici: 200 ± 10 GPa)
Durezza HV10 min.: 350 HV (valori tipici: 420 ± 30 HV)