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1 I Meridiani (Prima parte) I cinesi li conoscono da quasi 5.000 anni. Nelle ultime decadi del XX secolo sono stati riscoperti anche dagli occidentali che oggi li utilizzano, soprattutto nella medicina alternativa, in molti trattamenti terapeutici. Qui ci limitiamo a darne alcune informazioni di carattere generale, e rimandiamo per un approfondimento alla lettura di testi specializzati. La Polarità magnetica Per meglio comprendere il funzionamento dei Meridiani, dobbiamo fare un passo indietro ed esaminare il fenomeno del magnetismo applicato alla biologia. Nel capitolo relativo alla creazione è stato analizzato il nucleo dell’atomo, costituito da protoni e neutroni e si è visto come sia il protone che il neutrone sono formati ciascuno da tre quark di caratteristiche diverse che formano tra loro un legame forte (legame nucleare) che li rende stabili. Le linee di forza che uniscono il protone al neutrone sono le stesse linee di forza generate da due poli magnetici. In fondo i poli magnetici di una calamita non sono altro che la manifestazione, a livello macroscopico, delle proprietà magnetiche dei quark che costituiscono i protoni ed i neutroni che compongono gli atomi della calamita. Il protone e il neutrone costituiscono di per sé un bipolo magnetico (Vedi Fig.BB). Sappiamo che nel protone il quark blu gira con una velocità molto superiore a quella del quark rosso e perciò possiede una forza sufficiente per trattenere un elettrone, mentre nel neutrone questa forza non basta per catturare l’elettrone. Fig. BB
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Meridiani e Chakra

Dec 29, 2015

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Chiara Baldini

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I Meridiani

(Prima parte)

I cinesi li conoscono da quasi 5.000 anni. Nelle ultime decadi del XX secolo sono stati riscoperti anche dagli occidentali che oggi li utilizzano, soprattutto nella medicina alternativa, in molti trattamenti terapeutici.

Qui ci limitiamo a darne alcune informazioni di carattere generale, e rimandiamo per un approfondimento alla lettura di testi specializzati.

La Polarità magnetica

Per meglio comprendere il funzionamento dei Meridiani, dobbiamo fare un passo indietro ed esaminare il fenomeno del magnetismo applicato alla biologia.

Nel capitolo relativo alla creazione è stato analizzato il nucleo dell’atomo, costituito da protoni e neutroni e si è visto come sia il protone che il neutrone sono formati ciascuno da tre quark di caratteristiche diverse che formano tra loro un legame forte (legame nucleare) che li rende stabili. Le linee di forza che uniscono il protone al neutrone sono le stesse linee di forza generate da due poli magnetici.

In fondo i poli magnetici di una calamita non sono altro che la manifestazione, a livello macroscopico, delle proprietà magnetiche dei quark che costituiscono i protoni ed i neutroni che compongono gli atomi della calamita. Il protone e il neutrone costituiscono di per sé un bipolo magnetico (Vedi Fig.BB).

Sappiamo che nel protone il quark blu gira con una velocità molto superiore a quella del quark rosso e perciò possiede una forza sufficiente per trattenere un elettrone, mentre nel neutrone questa forza non basta per catturare l’elettrone.

Fig. BB

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L’attrazione fra il protone e il neutrone è dovuta al trascinamento delle linee di forza, create dalla rotazione, verso il centro puntiforme del quark. L’unione neutrone-protone crea una nuova struttura energetica nota come nucleo, mentre le linee di forza che nascono fra i nucleoni (protoni-neutroni) sono le orbite degli elettroni.

In sostanza, ogni polo magnetico (Nord e Sud) è costituito da tre quark (chiamati Quarconi a livello macroscopico), ciascuno con due linee di forza magnetiche. Pertanto ogni polo ha sei linee magnetiche e ogni bipolo (calamita) ha dodici linee di forza magnetiche.

La bipolarità è una caratteristica, inerente al nostro universo e tutte le manifestazioni che esistono vengono generate dalla interazione dinamica di questa forza polare, che determina il continuo cambiamento esistente nella conformazione dell’universo stesso.

L’accoppiamento complementare del positivo e del negativo invade l’intero universo e la loro opposizione provoca la tensione dinamica richiesta per ogni movimento e cambiamento.

La dinamica della polarità è quella che determina anche le quattro fasi pulsanti della vita: eccitazione, espansione, contrazione, rilassamento.

La bipolarità del corpo umano comincia dall’unione fra lo spermatozoo, di polarità positiva, e l’ovulo con la sua polarità negativa.

Man mano che il feto si sviluppa, la polarità va organizzandosi non solo a livello cellulare, ma anche a livello degli organi e a livello dell’intero corpo, fino ad arrivare alla polarità positiva del maschio e negativa della femmina.

L’interno del corpo ha una polarità positiva, mentre la parte esterna è negativa; la parte anteriore del corpo è negativa, mentre quella posteriore è positiva, la parte sinistra del corpo è negativa mentre quella destra è positiva. Anche gli organi interni hanno la loro polarità, considerando ogni organo come un polo; ad esempio: cuore, fegato, pancreas, milza, polmoni e reni hanno una polarità negativa, mentre intestino tenue, cistifellea, stomaco, intestino crasso e vescica urinaria hanno una polarità positiva.

Ogni due organi vi sono delle proprietà polari complementari: per esempio i polmoni e l’intestino crasso hanno delle proprietà polari opposte e complementari e così il cuore e l’intestino tenue, la vescica e il rene, la vescica biliare e il fegato, ecc. Solo il cervello è bipolare in se stesso, poiché il polo negativo è presente nell’emisfero destro, mentre il polo positivo si trova nell’altro.

I dodici nervi cranici rappresentano le dodici linee energetiche che prendono origine dai due poli che si trovano nei due emisferi, sei linee da ogni polo.

Il sistema nervoso centrale vegetativo è diviso in due sistemi funzionali e polari contrapposti che sono il sistema simpatico di polarità negativa e di natura contrattiva, e il sistema parasimpatico con la polarità positiva e di natura espansiva.

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Il sistema nervoso periferico è diviso funzionalmente in due parti che agiscono l’una rispetto all’altra come poli: si tratta dell’innervazione motrice e dell’innervazione sensitiva; ognuna di esse è divisa a sua volta in altri due frammenti. L’innervazione motrice si divide in: motrice vegetativa dei muscoli lisci e motrice dei muscoli striati.

L’innervazione sensitiva è divisa in: sensibilità vegetativa (stomaco, intestino, ecc.) e sensibilità dermica e muscolare. Ogni innervazione, periferica o centrale, sensitiva o motrice, è formata da due parti con polarità inversa una rispetto all’altra: nervi afferenti con un flusso energetico dal centro alla periferia, e efferenti dalla periferia verso il centro.

Nella medicina cinese, per esempio, i dieci organi vitali sono raggruppati in cinque coppie, di modo che dentro ognuna si trova un organo con la polarità negativa, YIN “solido”, e un organo con la polarità positiva YANG “vuoto”. Gli organi YIN si può dire che siano più vitali degli YANG, e le loro disfunzioni creano all’uomo i maggiori problemi di salute

La mappa dei Meridiani

L’equilibrio tra i diversi organi che hanno delle proprietà complementari è mantenuto da un flusso continuo di energia vitale che scorre lungo un sistema di meridiani sui quali si trovano i punti di stimolazione dell’agopuntura. Ogni volta che si blocca il flusso tra Yin e Yang, appare uno squilibrio il quale si manifesta come disturbo o malattia, ma si può ripristinare inserendo degli aghi nei punti precisi di stimolazione, per ristabilire il flusso energetico.

I meridiani sono dodici e a ognuno è associato un organo interno, tranne due: il Maestro del Cuore e il Triplice Riscaldatore, che sono meridiani piuttosto funzionali.

Essi sono:

1. Il meridiano dei Polmoni;

2. Il meridiano dell’Intestino Crasso;

3. Il meridiano dello Stomaco;

4. Il meridiano delle Milza;

5. Il meridiano del Maestro del Cuore;

6. Il meridiano del Triplice Riscaldatore;

7. Il meridiano del Cuore;

8. Il meridiano dell’Intestino tenue;

9. Il meridiano della Vescica Urinaria;

10. Il meridiano dei reni;

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11. Il meridiano della Cistifellea;

12. Il meridiano del Fegato.

L’origine dei meridiani va ricercata, secondo una teoria moderna, nei poli maggiori. L’intero corpo umano presenta due poli maggiori: il polo nord, che si trova nel centro del torace, e il polo sud, localizzato nella profondità del ventre, circa 3-4 cm sotto l’ombelico.

Il polo nord viene considerato la sede dell’anima, e li risiede il nostro desiderio spirituale che ci guida durante la nostra vita; vi troviamo anche tutto quello che desidereremmo essere, fare o diventare. Nel polo sud invece risiede la nostra intenzione: è qui che immagazziniamo energia e forza.

Nel maschio il polo nord del cuore è negativo (blu), mentre il polo sud è positivo (rosso). Nella femmina è il contrario: il polo nord è positivo (rosso), mentre il polo sud è negativo (blu).

L’interazione energetica fra i due poli maggiori dell’uomo e della donna si ha durante l’unione sessuale.

Lo squilibrio dei poli può essere causato da due condizioni:

1. Eccesso di energia;

2. Mancanza di energia.

Uno squilibrio di base fra il polo nord e sud, dovuto a una squilibrata somministrazione di energia maschile e femminile durante le diverse fasi di sviluppo fino alla maturità sessuale, crea un disturbo (deviazione) nel comportamento sessuale dell’individuo (omosessualità o lesbismo).

I meridiani Yin hanno una direzione ascendente e quelli Yang discendente.

Ordine di flusso

Dal polo maggiore del torace nascono tre linee negative discendenti che sono: il meridiano del Cuore, il meridiano dei Polmoni e il Maestro del Cuore, e altre tre linee ascendenti positive che sono: il meridiano dell’Intestino Tenue, quello dell’Intestino Crasso e il Triplice Riscaldatore. L’incontro tra i meridiani ascendenti e discendenti avviene nelle mani.

Dal polo inferiore, che è localizzato nell’addome, nascono altri sei meridiani: tre ascendenti negativi che sono il meridiano dei Reni, il meridiano del Fegato e quello del Pancreas (Milza), e altri tre discendenti positivi: il meridiano della Vescica Urinaria, il meridiano dello Stomaco e il meridiano della Vescica Biliare. L’incontro di questi sei meridiani avviene nei piedi.

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Si noti che nel polo superiore le linee ascendenti sono positive mentre quelle discendenti sono negative; nel polo inferiore invece avviene il contrario. Per consentire il normale passaggio di energia attraverso le linee di forza, i poli capolinea di questi meridiani devono essere allineati.

Gli esercizi “Zen” dei cinesi aiutano a ristabilire il flusso di energia lungo i meridiani.

I meridiani dei Polmoni e dell’Intestino crasso controllano l’interscambio di energia con l’esterno e l’eliminazione dei rifiuti, mentre il Maestro del Cuore e il Triplice Riscaldatore controllano la circolazione sanguigna e il sistema linfatico.

I meridiani della Milza e dello Stomaco sono associati con l’ingestione e la digestione, mentre quelli del Fegato e della Cistifellea controllano l’immagazzinamento e la distribuzione dell’energia e degli elementi nutritivi per tutto il corpo.

I meridiani del Cuore e dell’Intestino Tenue sono responsabili dell’integrazione e conversione dell’energia, mentre quelli dei Reni e della Vescica somministrano vitalità e purificano i liquidi del corpo.

I Polmoni, l’Intestino Crasso e la Pelle sono delle membrane che separano l’organo stesso dall’esterno.

Disfunzioni dei meridiani

Lo sviluppo degli organi e la loro differenziazione anatomica e funzionale è la manifestazione fisica della differenza della qualità vibratoria e della quantità energetica esistente nei meridiani che percorrono i diversi organi.

Il passaggio energetico nei meridiani è sottoposto alla legge delle “quattro fasi della vita”, cioè: eccitazione, espansione, contrazione e rilassamento.

Un organo sano attraversa queste quattro fasi in modo continuo e ritmico con una frequenza variabile da un organo all’altro, che si trova in correlazione alla frequenza energetica che percorre quell’organo.

Qualsiasi cambiamento quantitativo o qualitativo nella vibrazione influenzerebbe il ritmo di passaggio da una fase di passaggio all’altra delle quattro fasi della vita.

Il cambiamento quantitativo si manifesta come problema generalizzato, come lassità nella contrazione e lentezza del movimento.

Un consumo eccessivo di energia per una certa emozione, che corrisponde ad un determinato organo, porterebbe alla diminuzione dell’energia in quell’organo e si manifesterebbe come ipofunzione dell’organo stesso; potrebbe arrivare addirittura all’esaurimento energetico causando una degenerazione cellulare che favorirebbe lo sviluppo di un tumore maligno. Si tratta dello stato di mancanza di energia e si manifesta come un blocco nella fase di rilassamento.

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Un blocco energetico in un organo origina un cambiamento qualitativo ed appare come un eccesso energetico in un altro organo e si manifesterà come iperattività funzionale. Esso viene definito come uno stato di eccesso di energia caratterizzato da un blocco nella fase di espansione.

Il cambiamento qualitativo dipende dallo stato di tensione della membrana che è sempre in correlazione con lo stato di tensione emozionale, mentale.

Rapporto tra la fase di blocco e la malattia

Fase di blocco Manifestazione patologica

Linea PS Quantità di energia

Esempio

Eccitazione Iperattività,

iperfunzione

N A Epilessia. Aritmie,

iperattività

Espansione Ritenzione A A/N Glaucoma, tumore benigno

Contrazione Ipercontrattilità B N Asma, ipertensione

Rilassamento Ipofunzione, flaccidità

N B Cancro, ipotensione, depressione

N = normale, A = alta, B = bassa, PS = potenziale di soglia

1) Il meridiano dei Polmoni.

Il meridiano dei Polmoni e dell'Intestino Crasso sono connessi con l'interscambio e l'eliminazione di energia. I polmoni assorbono l'energia attraverso l'aria respirata ed eliminano quella non adatta al corpo, mentre la funzione dell'intestino crasso è quella

di eliminare i residui alimentari.

La pelle è in rapporto filogenetico e funzionale con questi due organi e, sia i polmoni che l'intestino crasso, sono estensioni interne della pelle: una spinta in giù dall'alto, e l'altra spinta in su dal fondo.

Le condizioni dei polmoni si riflettono sulla pelle perché essa stessa è un organo di respiro inoltre la tonalità della pelle indica la vitalità e lo stato di salute, il quale è in relazione con la funzione respiratoria. La disfunzione di questi meridiani appare inizialmente sulla pelle o sul naso, ma hanno anche rapporto con la parte bianca dell'occhio, con la gola, l'ano, la respirazione cutanea e la sudorazione dei pori.

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Il meridiano dei Polmoni è di polarità negativa con un flusso discendente. Comincia superficialmente dalla parte anteriore della spalla e percorre tutta la parte anteriore laterale del braccio e dell'avambraccio per finire sulla punta del pollice.

La funzione del meridiano dei Polmoni non consiste soltanto nel prendere l'energia dall'esterno e raffinarla per essere distribuita in tutto il corpo, ma purifica anche l'energia assorbita dalla milza che viene trasportata ai polmoni, per essere poi distribuita in tutto il corpo. Questo processo si manifesta fisicamente nell'atto di respirazione con il quale avviene lo scambio di ossigeno e l'eliminazione dell'anidride carbonica.

Le disfunzioni del meridiano dei Polmoni appaiono quando il centro del torace è bloccato per la paura della separazione dai cari o per paura della morte.

Quando si verifica una disfunzione in questo meridiano per mancanza di energia, la persona tende a isolarsi e chiudersi alla società, si allontana dalla famiglia ed emozionalmente appare come un individuo melanconico con perdita di vigore e fatica estrema che arriva al disagio di stare in piedi. Con l'eccesso di energia, invece, la persona appare ansiosa e ipersensibile: eccessiva ansietà per piccoli dettagli, preoccupazione per aver accettato troppo lavoro, incapacità di rilassamento e di respirare profondamente, lunghi sospiri per sbloccare il torace rigido e contratto, suscettibilità al raffreddore e alla tosse, specialmente quando la parte superiore del petto viene esposta al vento, all'aria condizionata o al freddo.

Altre malattie provocate dalla chiusura del meridiano sono: rinite, asma bronchiale, polipi nasali, eczema, psoriasi lungo il meridiano dei Polmoni, dolore alla regione scapolo dorsale e alle spalle, dolore al gomito e al braccio.

2) Il meridiano dell’Intestino Crasso.

La funzione dell'intestino crasso completa la funzione dei polmoni e in più elimina i rifiuti alimentari.

La sua polarità è positiva con un flusso ascendente, il suo tragitto comincia nell'unghia dell'indice, percorre tutta la parte posteriore laterale dell'avambraccio e del braccio fino alla spalla, fiancheggia il margine superiore dell'omoplata fino alla colonna vertebrale, e dai lati del collo sale fino alle gengive.

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Dal punto di vista psicologico, l'intestino crasso viene colpito quando la persona trattiene le emozioni e non manifesta i propri sentimenti. La liberazione di gas dall'intestino potrebbe essere interpretata simbolicamente come liberazione delle emozioni trattenute.

Il blocco di questo meridiano si manifesta chiaramente quando esiste una chiusura del terzo chakra (plesso solare) causata da uno spavento per un eventuale danno fisico personale o altrui.

Visto che questo è il centro dei rapporti sociali, la persona tende a perdere la motivazione e l'interesse verso coloro che non appartengono alla famiglia; appaiono problemi di relazione interpersonale e mancanza di fiducia negli amici, c'è delusione e dipendenza dagli altri, non si è in grado di prendere iniziative.

Quando il meridiano è bloccato l'individuo prova difficoltà a liberarsi psicologicamente; questa tendenza è poi spesso accompagnata dalla respirazione superficiale che aumenterà con la mancanza di esercizio fisico.

Le manifestazioni fisiche che si rivelano per blocco dovuto all'eccesso di energia sono: tendenza alla congestione nasale,

ipersensibilità nel tratto respiratorio superiore, gonfiore e mai di gola, odontalgia, vescicole alle gengive, specialmente quelle superiori ecc.

Il blocco nella fase di eccitazione si manifesta con colorito della pelle pallido e suscettibile alle infezioni,, dolore alla spalla (spalla congelata), dolore al gomito (gomito del tennista), dolore all'avambraccio e all'indice, tremore alle dita, colite ulcerosa.

La mancanza di energia appare come epistassi (sanguinamento nasale), gonfiore addominale, costipazione, diverticolosi ai colori, emorroidi, occhi arrossati, freddo nella parte inferiore dell'addome e alle estremità. Nei casi di debilitazione energetica appare la degenerazione cellulare che si manifesta come cancro all'intestino. E importante sottolineare che la dieta gioca un ruolo cardinale come fattore acceleratore del cancro, specialmente quando avviene un processo di putrefazione che produce delle particelle moltiplicabili descritte e chiamate da Wilhelm Reich "Bacilli T" o "Bacilli della morte". Questo processo si instaura con l'abbondanza di carne specialmente se mescolata con carboidrati digeriti in ambiente di acidità del tutto diverso da quello delle proteine.

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3) Il meridiano dello Stomaco.

Il meridiano dello Stomaco è associato al meridiano della Milza: è di polarità positiva, con flusso energetico discendente e deriva dal polo maggiore sud.

Ha inizio dall'angolo interno dell'occhio, passa dall'angolo esterno della bocca, attraversa in parte la mandibola inferiore risalendo alla testa, passa davanti all'orecchio fino a raggiungere la parte alta mediana della fronte; continua dall'altra parte verso il basso e passa dal collo al torace attraverso il capezzolo, l'addome, la parte anteriore della coscia, il ginocchio la parte esterna della tibia, la parte anteriore della caviglia, per finire nel secondo dito del piede.

Questo meridiano somministra energia a tutto il tratto digestivo dalla bocca fino al retto, inoltre facilita il passaggio energetico ai muscoli del petto, ai seni, alle ovaie, al tessuto grasso e ai muscoli degli arti inferiori e superiori.

La condizione energetica di questo meridiano si manifesta facilmente nelle labbra, nel muscoli e nelle palpebre. Il tratto digestivo che dipende da esso include: labbra, bocca, esofago, stomaco, duodeno e retto; questo meridiano facilita il funzionamento di queste parti. Dal punto di vista funzionale è in rapporto con il cibo, la produzione di calore corporea e la riproduzione della donna.

Il meridiano, infatti, controlla l'appetito, la Iattanza della donna e in parte il funzionamento delle ovaie, facilita lo sviluppo dei seni e lo sviluppo dello strato subcutaneo di grasso nelle ragazze nell'età della pubertà.

La disfunzione di questo meridiano è causata da un conflitto con persone che normalmente non sono della famiglia, un conflitto provocato per la difficoltà ad accettare certe idee, per cui questa persona è incapace di accettare le cose come sono, ha una certa difficoltà ad adattarsi a nuovi ambienti.

Dal punto di vista mentale la disfunzione di questo meridiano fa si che la persona si preoccupi per piccoli dettagli, il suo appetito è influenzato dallo stato d'animo e dal tipo di alimenti. Visto che è preoccupata, i suoi pasti non sono regolari e la quantità di cibo varia; appena finisce di mangiare accusa sonnolenza e si corica , e preoccupata per lo stato di salute dello stomaco, la pelle del viso manca di tono ed è priva di espressione.

Dal punto di vista fisico la disfunzione di questo meridiano si manifesta come disturbo muscolo-scheletrale. spesso come primo segno ancora prima di avvertire problemi allo stomaco; normalmente la prima zona nella quale si manifesta il disturbo è quella parte sottoposta a un sovraccarico funzionale, come per esempio il ginocchio negli obesi o la parte anteriore della caviglia in soggetti che praticano poca attività fisica.

Successivamente, si accuseranno problemi di stomaco come gastrite, ulcera o perdita di appetito in relazione alla preoccupazione, cioè più la persona è preoccupata meno avrà appetito. Si avvertirà tensione nella zona del collo e alle spalle, le gambe sono pesanti e tendono a essere grosse, le articolazioni della caviglia sono poco flessibili e dolorose alla distensione, si avvertirà una sensazione

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di freddo dalle ginocchia in giù, la parte anteriore e inferiore delle gambe si raffredda facilmente. Si sbadiglia e ci si sente spesso stanchi.

Quando l'individuo mangia in eccesso, come tentativo di rimediare alla mancanza energetica, erutta di frequente, accusa iperacidità gastrica, dilatazione dello stomaco e dell'addome. Questa persona sarà predisposta al raffreddore con una continua congestione nasale, rinite e tosse.

Coloro che perdono l'appetito a causa delle preoccupazioni, accusano mancanza di succo gastrico che porta all'anemia, debolezza di stomaco, mancanza di forza nei muscoli addominali; la mancanza di energia nel passaggio attraverso il diaframma porta all'ernia iatale.

L'eccessiva tensione a livello del meridiano dello Stomaco determina lesioni labiali (herpes simplex), afte nella bocca, spasmo all'esofago, spasmo nello sfintere dello stomaco, ulcera gastrica e duodenale, ipertrofia del piloro.

Il cancro allo stomaco è dovuto alla debilitazione energetica per eccessivo consumo, che porta alla degenerazione cellulare. L'eccessivo consumo, è provocato dalla continua difficoltà a sopportare certe situazioni o certe persone, vissuta in maniera ossessiva in presenza di un ricordo di un trauma che minacciava l'integrità o la salute del corpo fisico.

4) Il meridiano della Milza.

Come rilevato in precedenza, questo meridiano è complementare a quello dello Stomaco, di polarità negativa, con un flusso energetico ascendente.

Ha inizio dall'alluce per salire nella parte interna della gamba, passando nella linea mediano-sovrapubica, a lato e poi sopra l'ombelico, sui lati del torace per finire esternamente nella parte superiore laterale del torace e internamente passa all'interno del collo, fino al frenulo della lingua.

Il meridiano regola il funzionamento del pancreas, inclusa quella parte di organi che secernono enzimi digestivi: stomaco, cistifellea, intestino tenue e ghiandole salivari.

Esso, inoltre, è in rapporto nelle donne con le ghiandole riproduttrici come la ghiandola mammaria e le ovaie.

La funzione della milza è di assimilare l'energia dal cibo che viene ingerito nello stomaco, per essere trasformata e mandata ai polmoni e quindi a un'ulteriore trasformazione.

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La causa più frequente della chiusura di questo meridiano è un evento che non si riesce ad accettare, come per esempio la notizia della morte di un fratello in un incidente stradale, o qualsiasi altro evento doloroso e inaspettato con rifiuto di accettare la notizia o l'evento stesso vivendo un conflitto di difficoltà di assimilazione.

L'aumento di tensione in questo meridiano fa si che la persona non mastichi e non digerisca, per cui le manca la consistenza per assimilare completamente gli alimenti.

Dal punto di vista mentale, tende a preoccuparsi eccessivamente per tutto, è ossessionata dai dettagli, prova inquietudine, ansietà, incapacità di sfogarsi, interferisce negli affari degli altri, fa un eccessivo uso mentale e scarso esercizio fisico; ha scarsa capacità di ricordare, difficoltà nel portare a termine le cose, ansietà per il cibo, eccede nella quantità di cibo e mastica costantemente, golosa di dolci e di alimenti con alto contenuto di liquidi per la loro facile assimilazione, accusa costante sonnolenza.

Dal punto di vista fisico, la persona ha una scarsa salivazione, la bocca è appiccicosa e ha poca discriminazione del gusto, eccessiva sete con un sapore amaro in bocca, mancanza dei succhi digestivi che causa l'anemia. Ha un colorito marrone scuro del viso, tendenza a soffrire di freddo nella parte anteriore delle gambe, la pelle delle mani e dei piedi è rugosa, i talloni presentano fessure, un nodo doloroso attorno all'ombelico, un eccesso di gas nell'intestino, corpo rotondo con eccesso di grasso corporale.

5) Il meridiano del Maestro del Cuore.

E’ associato al meridiano del Triplice Riscaldatore. Questi due meridiani sono implicati nella circolazione e nella protezione: fanno si che il corpo sia pieno di vitalità e in grado di difendersi. Il meridiano del Maestro del Cuore è di polarità negativa, la direzione dei flusso è discendente dal centro alla periferia, è connesso con la funzione circolatoria che include la circolazione dei cuore, l'aorta, tutte le arterie, le vene e i dotti linfatici; controlla la circolazione periferica e la fluenza linfatica, questo significa che è collegato con la pelle, le membrane mucose e sierose che ricevono il loro nutrimento dalla rete periferica capillare e linfatica.

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Il primo punto sulla pelle ha inizio sul lato del capezzolo, la parte anteriore del braccio, dell'avambraccio, per passare dal centro del palmo della mano e finire sulla punta del dito medio.

La causa precisa della sua disfunzione non mi è ancora nota, ma ho rilevato che questo meridiano è in correlazione con il centro del petto, che è in rapporto a sua volta con il nostro affetto verso i membri della famiglia e verso il partner, per cui una continua tensione nell'ambito famigliare causerebbe la chiusura del meridiano. anche senza arrivare a un vero conflitto di separazione. In alcune persone la causa può essere la pressione e l'eccessiva tensione nell'ambito del lavoro, specialmente se la persona è legata sentimentalmente al lavoro.

La pressione del sangue è un indice sensibile dello stato di questo meridiano. La funzione circolatoria si riduce per l'eccessiva carica sul cuore; a lungo andare l'arteriosclerosi è la manifestazione fisica della disfunzione del meridiano.

Dal punto di vista mentale la persona è ansiosa, impaziente, senza avere però la capacità di agire; avverte una sensazione di soffocamento totale per un'eccessiva concentrazione e per aver lavorato a lungo nella stessa posizione che crea delle difficoltà di respirazione, si confonde facilmente per piccole cose, ha difficoltà a rilassarsi.

Lo stato di mancanza in questo meridiano porta alla depressione, mentre l'eccesso causerebbe agitazione, isteria, epilessia e la predisposizione alla schizofrenia.

La manifestazione morbosa fisica si presenta con angina pectoris, palpitazione, sensazione di oppressione al petto che causa una difficoltà di respirazione e mancanza di fiato. contrattura del collo e del braccio, sensazione di calore alla testa e freddo alle estremità. infiammazione in bocca (stomatite), singhiozzo, tendenza all'ulcera gastrica e duodenale per iperacidità, sensazione di calore all'incavo della mano e calore nella regione percorsa dal meridiano.

La malattia vascolare periferica arteriosa e l'ipertensione arteriosa sono il risultato della disfunzione cronica di questo meridiano.

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I Meridiani (Seconda parte)

6) Il meridiano del Triplice Riscaldatore.

E’ di polarità positiva con direzione di flusso centripeta: il suo percorso ha inizio nella parte dorsale del dito anulare, prosegue poi nella parte dorsale dei braccio e avambraccio, nella parte laterale del collo, sul viso in prossimità dell'orecchio, per finire nella parte esterna delle sopracciglia.

La sua funzione non è legata a un determinato organo fisico, è infatti deputato a controllare la circolazione periferica (capillare) e il flusso linfatico; per questo motivo è in rapporto con la pelle, le membrane mucose e sierose che ricevono il loro nutrimento dai capillari e dai dotti linfatici.

Il Triplice Riscaldatore è in rapporto con l'attività metabolica e la produzione di calore, inoltre regola la distribuzione reale degli alimenti nutritivi alle estremità mediante il suo controllo sulla circolazione periferica.

La disfunzione del Triplice Riscaldatore è causata da una ridotta autostima, portando all'incapacità di aprirsi e di avere rapporti con gli altri, assumendo un atteggiamento difensivo, una capacità di adattamento ridotta, un'eccessiva precauzione: per questo la persona si manifesta rigida e tesa, e non ha sufficienti opportunità per liberarsi dalle tensioni.

Dal punto di vista mentale la persona è eccessivamente ansiosa, si preoccupa del suo rapporto con gli altri per banalità.

Fisicamente la sua disfunzione si manifesta come tensione negli avambracci, i pugni costantemente chiusi.

La sua disfunzione causa problemi alla circolazione capillare e linfatica che si manifestano come ipersensibilità e debolezza nelle membrane mucose del sistema linfatico portando alla costituzione allergica; le mucose dei naso e della gola sono ipersensibili, le ghiandole linfatiche si gonfiano facilmente con frequente formazione di edema, tonsillite con dolore alla gola, frequenti e persistenti raffreddori.

Altri sintomi legati alla disfunzione di questo meridiano sono: dolore alla testa, rumore nelle orecchie, vertigini, tensione oculare, calore nella testa, eccessivo disagio al cambiamento di umidità e della temperatura, sensazione di oppressione al petto, tensione ai muscoli addominali, estrema sensibilità al solletico, infiammazione al peritoneo che produce dolore e crampi addominali, tensione al collo con sbagliato allineamento delle vertebre cervicali.

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Le pelle è ipersensibile soprattutto al dolore, le manifestazioni di eczema e orticaria sono comuni specialmente quando sono associate alla disfunzione del meridiano dei Polmoni.

7) Il meridiano del Cuore.

E’ accoppiato nella sua polarità con il meridiano dell'Intestino Tenue, insieme al quale gioca un ruolo centrale nel corpo; il meridiano del Cuore trasforma gli stimoli ricevuti dai cinque sensi in risposte interne: si sente questo in maniera chiara nel battito cardiaco.

L'intestino tenue assorbe gli alimenti somministrati convertendoli in una forma utilizzabile per il corpo.

Il meridiano del Cuore è di polarità negativa, con una direzione di flusso centrifuga.

Ha inizio nella parte centrale dell'ascella, continua nella parte mediale dell'arteria ascellare, scende nella parte mediale del bicipite del braccio e nella parte ulnare dell'avambraccio, per finire poi sulla parte posteriore dell'angolo dell'unghia del dito mignolo.

La disfunzione del meridiano del Cuore è causata da un conflitto di separazione da una persona cara, o da una tensione (preoccupazione) notevole con una persona della famiglia; appare generalmente dopo la chiusura del centro del torace accompagnata da una tensione nervosa dovuta a uno shock o a una fatica estrema.

Dal punto di vista mentale la disfunzione di questo meridiano porta la persona ad agire in maniera inappropriata con chi le sta attorno, per il fatto che non si sente stabile nel proprio centro; essa avverte tensione nervosa prolungata, soffocamento emozionale dopo una crisi di separazione, ansietà e preoccupazione che riducono l'appetito, inquietudine senza avere la capacità di calmarsi, tendenza alla nevrosi e alla

paranoia; si spaventa facilmente, difficoltà di concentrazione, tensione alla lingua che provoca il balbettamento.

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Fisicamente, la sua disfunzione si manifesta con dolore al petto, palpitazione, angina pectoris, tensione e dolore ipocondrale (plesso solare), sete intensa, rigidità nelle mani con una sensazione di calore al palmo e sudorazione eccessiva, tendenza a stancarsi facilmente, lingua coperta da uno spesso strato bianco, occhi arrossati e sensazione di fastidio, dolore lungo il tragitto del meridiano.

Il blocco di questo meridiano è abbastanza frequente per il ritmo frenetico della vita e per l'abbassamento dell'entità famigliare come mezzo di appoggio durante il conflitto di abbandono e separazione che diventa sempre più frequente.

8) Il meridiano dell’Intestino tenue.

Come è stato detto precedentemente, questo meridiano è accoppiato con quello del Cuore, è di polarità negativa con una direzione di flusso centripeta.

Ha inizio nella parte dorsale del dito mignolo vicino all'unghia, passa sopra l'estremità superiore della piega posteriore dell'ascella, sulla parte posteriore della spalla, a lato del collo, sulla guancia, per finire davanti all'orecchio.

La sua funzione fisiologica è l'assorbimento e la conversione del cibo in forma utilizzabile.

La sua disfunzione è causata dalla difficoltà di captare certe situazioni in tempo per trasformarle in profitto, e la persona ha la sensazione di aver perso delle opportunità per migliorare la propria vita.

La sua disfunzione si manifesta solo quando il centro del plesso solare è bloccato per una eventuale paura di danno fisico. Normalmente l'intestino tenue è forte come organo e ben nutrito energicamente, per questo motivo non viene colpito da malattie causate da mancanza di energia come per esempio il cancro, ma piuttosto da malattie provocate da un eccesso di energia, come allergie e diarrea cronica provocata da un'eccessiva contrazione, fino ad arrivare all'ulcerazione della mucosa intestinale come avviene nel morbo di Crohn.

La disfunzione di questo meridiano causa una mancanza di fiducia nelle decisioni, per cui si tende a essere timidi e si preferisce l'isolamento.

Dal punto di vista mentale la persona è troppo preoccupata e ansiosa,, reprime il proprio dolore e la tristezza con una tendenza a essere introversa e la preoccupazione di essere prevaricata.

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Fisicamente si manifesta come disfunzione dell'intestino tenue, abbassamento delle difese immunitarie, anemie,, stitichezza o diarrea, sensazione di freddo nella zona addominale, flaccidità ai muscoli, stanchezza e debolezza nella parte inferiore della schiena che causa una pesantezza nelle gambe, magrezza, rigidità e tensione alla nuca che causa cefalea, rumore nelle orecchie, abbassamento della capacità uditiva, appendicite o complicazioni provocate dall'operazione di appendicectomia, irregolarità del ciclo mestruale (dismenorrea).

Nel bambino l'intestino tenue è abbastanza suscettibile: si avranno quindi cattivo assorbimento e diarrea per paura dopo la nascita, che le impedisce di svilupparsi adeguatamente rispetto alla sua età.

9) Il meridiano della Vescica Urinaria.

E’ complementare al meridiano dei Reni, di polarità negativa, con una direzione di flusso centrifuga.

Ha inizio nell'angolo interno dell'orbita dell'occhio (in prossimità del naso), passa dalla fronte, alla testa e al collo, scende passando dalla linea parameridiana della colonna vertebrate, attraversa il gluteo, nella parte posteriore della gamba, nel mezzo del polpaccio, la parte posteriore del malleolo, per finire al di fuori e dietro l'angolo ungueale esterno del quinto dito.

La funzione della vescica è di purificare i liquidi del corpo attraverso la secrezione verso l'interno.

Il meridiano della Vescica è in rapporto con il funzionamento del sistema nervoso autonomo attraverso la ghiandola ipofisaria che controlla tutto il sistema ormonale, inoltre questo meridiano controlla la funzione riproduttrice e l'utero.

La sua disfunzione è causata da un'eccessiva tensione in presenza di un blocco sessuale. Dal punto di vista mentale, la persona è in uno stato di stanchezza dovuto a un lungo periodo di stress, si irrita per piccole cose, tende a reagire in maniera esagerata, prova ansietà e paura che provocano sudorazione fredda, instabilità generale, tendenza nevrotica.

Fisicamente, si manifesta con dolore alla schiena, sciatica, contrazione e dolore al polpaccio, minzione frequente con scarsa urina per la mancanza di elasticità vescicale. disuria (bruciore alla minzione) con o senza infezione, ipertrofia prostatica, dolore al collo dell'utero, ipersensibilità al freddo, congestione nasale, fastidi alla base del naso, accumulo di grasso subcutaneo all'angolo interno dell'occhio.

Quest'ultimo segno è molto interessante perché si manifesta nelle persone con ipercolesterolemia.

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10) Il meridiano dei reni.

E’ connesso con il meridiano della Vescica, ed entrambi appartengono al polo maggiore sud; è di polarità positiva, con una direzione di flusso ascendente.

Ha inizio nell'incavo della pianta del piede, passa sotto il malleolo, sul bordo anteriore del tendine di Achille, passa nella parte interna della gamba, per finire nella depressione tra la prima costola e il bordo inferiore della clavicola.

La funzione principale dei reni è quella di purificare il sangue dalle sostanze di rifiuto tossiche formando l'urina. Dal punto di vista energetico, i reni (inclusi il surrene, il sistema nervoso autonomo e gli organi riproduttivi) vengono considerati fra gli organi più vitali insieme al fegato.

Oltre alla purificazione delle impurità del sangue, regolano la somministrazione energetica di molti organi attraverso diversi componenti metabolici ormonali, per cui sono in rapporto con gli ormoni sessuali e con la risposta individuale allo stato di stress. In questo modo i reni, insieme alla vescica, controllano la somministrazione dell'energia vitale e realizzano la purificazione dei liquidi del corpo.

La causa della sua disfunzione è lo stress continuo in diversi aspetti della vita e si manifesta se il primo centro energetico, legato all'energia terrestre, è chiuso per un conflitto di lontananza dalla propria terra o dalla propria casa; in un bambino basterebbe mandarlo in collegio per fargli vivere il conflitto del distacco territoriale. Nell'adulto la causa più frequente del suo blocco è legata al conflitto di perdita materiale.

Dal punto di vista mentale, la persona si trova in uno stato di stress a casa e al lavoro, uno stato di ansietà continuo, tende ad arrivare allo stato di esaurimento per un eccesso di lavoro che porta alla mancanza di determinazione, motivazione e di impulso, si sente facilmente confusa, con paura delle cose più semplici.

Fisicamente, si manifestano segni di mancanza dell'energia terrestre che nutre i muscoli, la pelle, le ossa, i capelli. La carnagione è spenta (come è evidente negli ammalati che soffrono di insufficienza cronica renale, i trattati con dialisi), la pelle manca di elasticità ed è soggetta a infezioni ed eczema. Altri sintomi sono: perdita di capelli, denti fragili, ossa deboli, osteoporosi, pesantezza e fatica generalizzata, eccessiva tensione al muscolo retto addominale (dalle costole fino al pube), atrofia muscolare, debolezza degli arti inferiori, sensazione di freddo nella parte inferiore del corpo con edemi alle gambe (solo quando il rene sinistro è coinvolto), sensazione di caldo nella regione plantare, infiammazione e infezioni renali, calcoli, coliche renali,

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lingua secca, alitosi, gonfiore e dolore di gola, emorragia nasale, deficienza ormonale, eccessiva attività sessuale nel caso di aumento di tensione, perdita dell'impulso sessuale e impotenza nel caso di debilitazione energetica.

11) Il meridiano della Cistifellea.

E’ associato dal punto di vista polare con il fegato. La sua origine è nel polo maggiore sud, di polarità positiva, con direzione di flusso ascendente.

Ha inizio dal viso, nell'angolo esterno dell'occhio, davanti all'orecchio, passa sulla parte temporale della testa, dietro l'orecchio, nella parte laterale posteriore del collo, tra la clavicola e la scapola, a lato del torace, nella parte esterna della gamba per finire nell'angolo esterno dell'unghia del dito.

La funzione fisiologica della cistifellea è quella di immagazzinare la bile e liberarla quando è necessario per portare alla digestione completa del cibo.

Dal punto di vista energetico il meridiano della Cistifellea non controlla solo la distribuzione degli alimenti nutritivi del corpo, ma anche la quantità e l'equilibrio degli enzimi digestivi (inclusi la saliva, gli enzimi, i succhi pancreatici e intestinali); tutti questi succhi digestivi sono paragonabili al fuoco necessario per la combustione degli alimenti.

Dal punto di vista mentale si manifesta con la capacità di decidere e di reagire. Secondo la medicina cinese classica, il fegato è collegato con la capacità di programmare e la cistifellea con la capacità di mettere in atto quanto programmato.

Il suo blocco è dovuto all'incapacità di prendere decisioni o di reagire a una determinata situazione portando alla frustrazione, timori e paure.

Analogamente questo meridiano sarà mancante di energia se la reazione a una determinata situazione è eccessiva e non proporzionale.

Il comportamento della persona dunque corrisponde allo stato energetico di questo meridiano; quando è bloccato e l'energia è in eccesso, la persona si preoccupa per piccoli dettagli, è tesa, nervosa, e le sue reazioni sono impulsive. Quando è mancante di energia sarà incapace di prendere decisioni, perde la forza di volontà e la stanchezza porta all'abbassamento della motivazione.

Dal punto di vista fisico l'eccesso di energia porta a secrezione di bile sproporzionata e di succhi digestivi, causando quindi diarrea, spasmo nei dotti biliari

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che si manifesta come colica biliare con o senza calcoli, spasmo nel duodeno causando ulcera duodenale5 ipertrofia della cistifellea, iperacidità, nausea specialmente al mattino5 mal di testa, mucosità negli occhi e perturbazione della vista,, dolore di testa causato da tensione oculare, colore di pelle giallastra, dolore lungo il meridiano, specialmente lungo le coste, nevralgie costali, Herpes Zoster costale, dolore all'anca e sul lato esterno della gamba, rigidità e dolore nelle articolazioni, tosse con catarro.

La mancanza di energia si manifesta come stanchezza negli occhi, specialmente quando vengono usati in maniera eccessiva, secrezione insufficiente di bile e dei succhi digestivi che porta all'indigestione per mancanza di fuoco digestivo, stitichezza, feci con colore chiaro,- tendenza anemica, accumulo di grasso nel corpo anche se si riduce la quantità di grassi nell'alimentazione, dilatazione della cistifellea, colecistite acuta e cronica, tendenza alla degenerazione (cancro) nelle vie biliari.

12) Il meridiano del Fegato.

E’ di polarità negativa, è associato a quello della cistifellea; la sua origine è nel polo maggiore sud, con una direzione di flusso ascendente.

Ha inizio a metà fra l'angolo laterale dell'unghia e l'articolazione interfalangea dell'alluce, passa davanti alla sporgenza del malleolo interno, nella parte mediale del ginocchio, nell’inguine, nel pube, nel sesto spazio intercostale lungo la linea del capezzolo, passa poi attraverso il diaframma e si diffonde nel torace, sale dalla parte posteriore della faringe, fino ad arrivare all'occhio, da lì si dirama sotto la guancia e attorno alle labbra.

La sua funzione fisiologica principale è di immagazzinare elementi nutritivi, assicurando l'alimentazione di questi elementi al corpo secondo le sue necessità, per mantenere la buona vitalità di tutti gli organi in qualsiasi momento. Aumenta inoltre l'alimentazione del sangue e lo disintossica dalle sostanze nocive e dalle tossine espellendole con la bile.

Dal punto di vista energetico, il fegato somministra vitalità necessaria all'organismo per mantenere il vigore dell'individuo.

La causa principale della sua disfunzione è in rapporto con un conflitto di mancanza o di perdita materiale.

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Un conflitto per fame e mancanza materiale potrebbe avvenire durante disastri come guerre, o disastri naturali dove lasciano la gente senza la possibilità di avere le riserve per il giorno dopo.

La reazione della persona a questo tipo di conflitto potrebbe variare dalla chiusura in se stessa a un'esagerata reazione alla perdita.

Per esempio una persona che ha perso tutti i suoi soldi investiti in borsa, fino ad arrivare alla fame, piangerebbe questa perdita per lungo tempo, e questo fatto porterebbe alla deplezione energetica del meridiano del Fegato, manifestandosi come cancro o metastasi al fegato; se tiene segreta questa perdita e non lo racconta a nessuno, crea uno stato di tensione eccessivo nel meridiano.

Dal punto di vista mentale la mancanza di energia si manifesta come perdita di resistenza alla perseveranza con la tendenza ad annoiarsi.

L'eccesso di energia si manifesta invece con impazienza, irritabilità, tendenza a essere al limite di un attacco nervoso,, rabbia, grande fastidio provocato dal rumori, sensibilità emozionale che porta frequentemente ad alzare la voce.

Dal punto di vista fisico la mancanza di energia si manifesta come perdita della lucentezza degli occhi, vertigini quando ci si alza, impotenza, caduta dell'impulso sessuale,, temperatura corporea bassa, tendenza alla stitichezza, debolezza delle articolazioni.

L'eccesso di energia provoca una tonalità giallastra negli occhi, tendenza all'intossicazione alimentare con nausea e vomito, incapacità di ingrassare, febbre alta per causa non conosciuta, rigidità nei muscoli e del tendine di Achille, sensazione di gonfiore nella zona ipocondriaca destra, emorroidi, ernia e dolore all'inguine, perdita di appetito e dolore di testa.

La Diagnosi corretta

La diagnosi corretta si basa su due elementi principali che non vengono presi in considerazione nella medicina convenzionale: l’elemento psicologico e il disturbo energetico.

Una volta fatto questo, viene facilmente diagnosticato il disturbo fisico che è il sintomo dei primi due.

La radice del disturbo è il conflitto psicologico, che si può diagnosticare attraverso tre vie:

1. la localizzazione del sintomo;

2. la percezione energetica dei chakra;

3. la correlazione con i meridiani.

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La localizzazione del disturbo ci indica quale chakra è coinvolto; dato che ogni chakra reagisce a determinati aspetti della vita, si può come primo passo determinare l’ambito del conflitto in generale (Vedi Tab. AA)

TAB. AA

Chakra Aspetto della vita Conflitto più comune

primo materiale, territoriale perdita materiale o territoriale

secondo sessuale tradimento sessuale

terzo sociale paura di danno fisico

quarto familiare abbandono, separazione

quinto professionale(autoespressione) conflitto mentale, deviazione

sesto mentale, spirituale

delusione mentale, deviazione spirituale, cambiamento di domicilio o di situazione

settimo divino quasi perdita di coscienza (svenimento)

A parte la correlazione del chakra con il conflitto, esiste una correlazione ancora più specifica fra l'organo di un determinato chakra e il tipo specifico di un conflitto, inoltre a seconda della parte del corpo possiamo determinare se il conflitto è con un maschio o con una femmina. Per esempio, vescicole di Herpes Zoster (fuoco di sant'Antonio) a livello del segmento addominale di sinistra. indicano un conflitto di grande dolore psicologico con una donna, non strettamente della famiglia.

Dall'organo colpito si può capire qual è il conflitto specifico causante, come è dimostrato nella tabella BB.

Una volta individuato il conflitto, si può determinare la modalità di elaborazione e di espressione emozionale; infatti, si possono distinguere due modalità principali responsabili della malattia:

1) mancanza di reazione adeguata e quindi uno stato di eccessiva tensione;

2) eccessiva espressione emozionale e quindi uno stato di esaurimento energetico.

La percezione energetica dei chakra

Attraverso la tecnica di percezione con le mani e/o per mezzo della Kinesiologia, si può sviluppare una sensibilità extrasensoriale che consente di ottenere le seguenti informazioni:

controllare lo stato energetico dei chakra prima, durante e dopo il trattamento;

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determinare i punti lungo i meridiani da trattare;

E’ comunque fondamentale la collaborazione attiva tra paziente e terapeuta, mirata ad accrescere la coscienza esistenziale del primo. Attraverso un colloquio aperto il medico può incoraggiare il paziente ad aprirsi e a far riemergere traumi del passato dall’inconscio per essere rivissuti e dissolti.

TAB. CC

Chakra Organo colpito Conflitto (problema, difficoltà, timore)

Primo reni, uretere surrenale

perdita materiale, territoriale, esistenziale

Secondo vescica urinaria prostata (collo dell'utero) bassa schiena, utero, ovaia

sessuale, maternità (desiderio di essere madre), perdita di figlio, marito - desiderio di avere un figlio

Terzo

stomaco, duodeno, milza, intestino tenue, intestino crasso. pancreas, fegato, cistifellea

di digerire un evento o situazione, o assimilazione di un evento, di assorbire un evento o situazione, di espressione emozionale paura profonda di danno fisico di fame, o di mancanza di cibo, rabbia

Quarto Cuore, pericardio, polmone, bronchi, seno destro, seno sinistro

di separazione da un affetto; paura di essere ammalati di cuore; paura della morte o separazione dai genitori; espressione non adatta del conflitto di separazione non sessuale con il partner o padre di figli, madre (eccessiva preoccupazione o eccessiva perdita energetica)

Quinto

Tiroide, muscoli del collo vertebre, carotide ghiandole linfatiche orecchio interno

di autorealizzazione di autostima delusione di aver fatto quello che era stato detto

Sesto

occhi, sinusiti, lobo cerebrale frontale, ipofisi, orecchio esterno, nuca, corteccia occipitale, funzione visuale

paura frontale, delusione mentale di qualcosa sentito paura di nuca

Settimo ipofisi, ipotalamo spavento, dolore terribile, quasi svenimento

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La correlazione dei disturbi con il blocco dei meridiani

Lo studio dei meridiani contribuisce a diagnosticare il vero problema energetico, funzionale e fisico.

La maggior parte dei disturbi muscolo-scheletrali è dovuta alle contratture dei muscoli (o alterazione di tono di base) lungo uno o più meridiani.

Nella maggior parte delle persone che soffrono di artrite, per esempio, il vero problema può localizzarsi in un organo diverso da quello dolorante, ma le prime manifestazioni cominciano lungo il meridiano corrispondente specialmente nelle articolazioni.

In questo modo si può arrivare, grazie alla presenza di dolore o infiammazione a una certa articolazione, alla diagnosi non solo dello stato energetico dell’organo ma anche del conflitto che è la causa del disturbo. Per esempio, il dolore nell’articolazione del pollice della mano sinistra indica un disturbo energetico del polmone; questo avviene per la presenza di eccesso di tensione nel polmone sinistro, quasi sempre causato da paura per la separazione dalla madre (inclusa la morte).

30. L’origine della malattia

Abbiamo detto come l'origine di qualsiasi tipo di malattia o di male, fisico emotivo o psichico che sia, sia dovuto alla presenza di energia radioattiva, elettrica o elettromagnetica. In particolare, energia elettromagnetica nella materia ed energia radioattiva ed elettrica nello spazio interstiziale tra i quark, gli atomi e le cellule.

Per quanto già detto, avremo che i problemi connessi alla materia sono connessi agli elementi fondamentali terra ed acqua, mentre i problemi connessi allo spazio interstiziale sono connessi agli elementi fondamentali fuoco ed aria.

I mali che hanno origine emotiva o psichica sono eterici. Quelli che scendono a livello fisico invece sono semplicemente connessi all'esistenza di certe forme-pensiero e non hanno alcuna origine mentale od emotiva. I mali eterici di natura emotiva hanno origine radioattiva mentre i mali eterici di natura mentale hanno origine elettrica.

Quindi, riassumendo, possiamo schematizzare quanto detto nel seguente modo:

Origine male fisico: energia elettromagnetica; terra e acqua

Origine male eterico: energia radioattiva (male emotivo) ed energia elettrica (male mentale); aria e fuoco

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Per quanto sopra detto, quindi, i problemi eterici saranno connessi agli elementi (tipi di atomi) connessi all'aria ed al fuoco, mentre i problemi fisici saranno connessi agli elementi connessi alla terra ed all'acqua.

Sia le forme-pensiero sia le cariche emotive sono eteriche. Infatti abbiamo già detto che la realtà parte sempre dal piano eterico prima di scendere in quello fisico. E ciò significa che l'origine di qualsiasi malattia è sempre eterica. Vi sono mali che rimangono a livello eterico (spazio interstiziale) e vi sono mali che scendono a livello fisico. Come detto sopra i mali eterici sono connessi all'energia elettrica e radioattiva mentre quelli fisici all'energia elettromagnetica.

Sebbene anche un male fisico abbia la sua origine a livello eterico, tale male non è connesso alle energie distorte presenti nell'eterico, cioè energia radioattiva ed energia elettrica.

Ciò che succede è che a livello eterico esiste la forma-pensiero e la relativa carica emotiva del male che poi scende a livello fisico, e tale forma-pensiero è di energia puramente magnetica. Una cosa simile succede per le forme-pensiero di energia radioattiva ed elettrica.

In sostanza, una forma-pensiero nasce puramente magnetica nel piano eterico più esterno di una dimensione, cioè nel piano creativo più elevato. Da lì poi scende nei piani eterici inferiori ed in certi casi scende a livello fisico.

Mentre nel caso dell'energia elettromagnetica (quindi anche nel caso di un male fisico) la forma-pensiero rimane puramente magnetica per tutti i piani eterici e poi diventa elettromagnetica quando entra nel piano fisico, nel caso dell'energia radioattiva e dell'energia elettrica (quindi anche nel caso di un male eterico) la forma-pensiero rimane puramente magnetica per tutti i 16 piani eterici sopra quello astrale. Arrivata al piano astrale, cioè al piano eterico più basso, tale forma-pensiero diventa radioattiva o elettrica e non scende a livello fisico.

Ora, come può accadere che una forma-pensiero e la relativa carica emotiva siano all'interno di una forma causando quindi la malattia? Può essere sia una questione ereditaria e quindi dovuta a karma di antenati non ancora rilasciato, sia una questione di karma di questa vita.

L'unico vero modo per guarire un male od una malattia definitivamente ed alla radice è farlo scoprendo le cause di tale malattia. E la causa prima è sempre una particolare forma-pensiero, in sostanza un modo di essere, di comportarsi tipico della persona e che è però di ostacolo all'evoluzione personale.

Quando una malattia od un male viene a galla è in realtà una benedizione. Perché? Perché significa che è giunto il momento di fare un altro balzo in avanti nella propria evoluzione spirituale, in quanto tale male permette di rilasciare una notevole quantità di karma. Tale realtà non è purtroppo sempre compresa dalle persone ammalate ed attraverso l'utilizzo di medicinali soffocano il dolore ed in sostanza ributtano dentro il male che stava uscendo. Il che significa che prima o poi, forse in vite di propri discendenti, tale male ricomparirà.

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Quanto detto non vuole assolutamente togliere il merito a molti medicinali di salvare la vita alla gente e di farla star meglio, ma da un punto di vista puramente spirituale l'utilizzo di medicinali non è sempre la scelta più adatta.

Il linguaggio della malattia

(I Chakra e le malattie ad essi collegate)

Come sappiamo l'uomo non vive di solo pane ma ha bisogno anche di un apporto immateriale, soprattutto di amore, quale forma energetica più elevata. Quali uomini possiamo deciderci ogni ora e ogni minuto di quale forma di amore vogliamo vivere, se di quello divino o di quello umano.

L'amore divino affluisce in noi attraverso l'anima. DIO lo dona altruisticamente a tutti gli esseri dell'infinito che sono pronti ad accoglierlo in sé. La corrente eterica può essere assorbita dall'uomo se si apre a Dio e se in lui c'è il desiderio struggente del Padre.

Quindi, scorre tanta più energia nell'anima quanto più grande è la fede, l'amore, la speranza e la fiducia in Dio. Inoltre l'afflusso della corrente d'amore dipende dal grado di evoluzione dell'anima, dai sui “blocchi”, ossia da quanto essa è libera.

La maggior parte degli uomini vive tuttavia nella forma energetica umana, ossia da riconoscimento, lode, attenzione e se non ricevono queste cose se le prendono cercando a tutti i costi riconoscimento e comportandosi in modo da ricevere attenzione e, se non riescono a farlo, denigrano gli altri fino ad arrivare all'odio, all'invidia, alla gelosia.

Le persone che si comportano in questo modo ricevono brevemente energia. Tuttavia l'energia umana ha una vita breve e deve essere continuamente rimpiazzata.

Il corpo, quale ultimo destinatario dell'energia, non è in grado di distinguere da quale fonte provenga questa energia. E' sano se riceve sufficiente energia, sia da fonte divina che umana. Tuttavia è nella Legge solamente accettare l'energia divina, l'energia umana non è nella Legge, ma corrisponde alla legge del Karma, alla Legge di Causa ed Effetto.

L'energia umana si diffonde senza regola nel corpo, mentre l'energia divina si diffonde seguendo determinate leggi. Così l'energia divina scorre nel corpo lungo la colonna vertebrale, prima scendendo e poi salendo, e si distribuisce tramite sette Chakra, che sono come dei nodi energetici, in tutti gli organi del corpo, per mezzo del sistema nervoso.

La nostra anima immortale fornisce l’energia vitale al nostro corpo, il quale vive fino a quando essa decide di abbandonarlo, perché ha concluso la sua attuale esperienza terrena.

La distribuzione dell’energia vitale può avvenire senza problemi solamente se questi chakra sono liberi ed essi sono liberi se l'uomo vive in armonia con le energie dei vari chakra, con se stesso e con l’ambiente che lo circonda (la Natura e il Prossimo).

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Se questa armonia viene a mancare, si provocano dei blocchi energetici nei centri e gli organi soffrono a causa della mancanza di energia e si giunge così ad una malattia.

Da notare che, poiché il tutto è compreso nel tutto, i vari chakra devono essere in equilibrio fra loro. Una certa malattia può interessare più centri di coscienza, tuttavia si manifesterà negli organi relativi al centro di coscienza verso cui maggiormente si è trasgredito.

Da determinati nostri comportamenti (atteggiamenti) possiamo così desumere quali malattie ne conseguiranno e, viceversa, da determinate malattie possiamo risalire agli atteggiamenti che le hanno determinate (Vedi "Le tabelle delle cause delle malattie e loro cause")..

Esempio : il problema dell’aggressività stabilisce il modello (nel programma di vita dell’anima incarnata è previsto che essa debba viversi l’aggressività al fine di comprenderla e trasformarla). A livello superficiale può assumere anche aspetti visibilmente molto diversi come allergie, pressione alta, sfoghi sulla pelle, calcoli biliari o mangiarsi le unghie. Anche sul piano comportamentale c’è una vasta gamma di possibilità con cui lo stesso modello può esprimersi.

I modelli (registrati nella nostra anima) determinano la nostra vita. La conoscenza di sé è in ultima analisi consapevolezza del modello, l’auto-realizzazione è la sua accettazione e redenzione. L’opera di auto-conoscenza va dai livelli superficiali, corpo e comportamento, fino al nucleo divino dell’essere, il Sé. L’essere prigioniero in modelli inconsci impedisce l’accesso al vero Sé.

Una malattia non potrà mai essere cancellata senza una compensazione, poiché il modello che ne sta alla base non scompare tanto facilmente. La vera guarigione richiede un’alternativa nell’ambito del modello precostituito. I sintomi delle malattie possono in effetti essere sostituiti con contenuti psichici o modelli di comportamento, ma questi devono essere omogenei al modello. Le alternative non devono venire dal polo opposto (esempio :mortificazione di un desiderio), ma dalla stessa catena simbolica (esempio : vivere il desiderio moderatamente e coscientemente). Essi devono essere i più simili possibile in base al modello, in altre parole, devono essere “omeopatici”. Da ciò si nota come il principio dell’omeopatia (il simile cura il simile) sia valido sia sul piano fisico, sia sul piano psicologico/spirituale.

La malattia è l’incarnazione problematica di un modello. Il paziente è costretto a vivere questo modello, che gli si oppone e che consapevolmente non accetta. Vivendo consapevolmente un modello si compie un rituale. Il manifestarsi di una malattia è di conseguenza un rituale di cui non si è coscienti, cioè relegato nell’ombra.

Il primo passo verso la guarigione consiste nel riportare alla coscienza questo rituale. Un aiuto notevole in questa ottica consiste nel fare in modo cosciente e volontario ciò che la malattia sollecita.

Esempio : nel caso dell’ingordigia, bisognerebbe imparare a mangiare con consapevolezza. Mentre inghiottiamo consapevolmente cibi dolci e appetitosi, impareremo a godere delle conseguenti piacevoli sensazioni. Potrebbe così crearsi un rituale dell’alimentazione capace di piacere e gratificare. E’ pero importante non dare spazio a una cattiva coscienza : questa infatti è propria del polo allopatico e in questo caso è solo dannosa.

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Il problema vero e proprio non è rappresentato dai sintomi fisici, che si possono superare in pochi giorni, ma dal modello che resta ancorato in profondità e del quale i malati non riescono a liberarsi.

Tutte le terapie prescritte con le migliori intenzioni, che non riescono a raggiungere il livello del modello che ne sta alla base, non hanno a lungo risultati accettabili. Spesso (vedi tossicodipendenti) il modello non può essere cambiato e l’unica possibilità consiste nel viverlo in altra forma.

Le malattie possono essere considerate di volta in volta da due diversi punti di vista. In primo luogo ci rendono sinceri e ci rivelano quello che finora non abbiamo voluto accettare. Una paralisi può, ad esempio, far sapere al soggetto quanto questi sia (divenuto) paralizzato e immobile psicologicamente e spiritualmente. In secondo luogo ogni malattia ha un significato e un compito da svolgere. La paralisi potrebbe per esempio rivelare che vale la pena di allentare il controllo cosciente e di lasciarsi andare con tranquillità. In base al detto “la malattia rende sinceri”, ci si rivela il livello non risolto e, in base al detto “la malattia mostra il compito”, ci si chiarisce il livello risolto. Dal primo punto di vista, presenta un modello doloroso e un decorso della malattia di cui non si ha coscienza. L’accettazione di questo modello e del suo messaggio può condurci al secondo livello e trasformare un’esperienza dolorosa in un rituale che rende possibile la crescita.

CHAKRA N°1

Parliamo ora del livello situato più in basso, ossia del Chakra della Radice. Si trova nella regione del coccige e vi sono collegati gli organi del bacino e delle gambe, ossia: la vescica, l’intestino (parte terminale), una parte degli organi sessuali, La parte midollare delle surrenali, le anche, le articolazioni delle ginocchia, delle caviglie e dei piedi, e la muscolatura, lo scheletro osseo generale.

Il bacino sostiene il corpo e ne è il fondamento. Avendo tre chakra, ospita un numero superiore di vortici energetici rispetto alla testa. Il serpente Kundalini riposa arrotolato alla sua base e aspetta di essere risvegliato per potersi innalzare fino al capo. Il bacino racchiude gli organi della procreazione e, con la vescica e la parte terminale dell’intestino, quelli preposti all’escrezione. Sostiene, come base di appoggio della colonna vertebrale, l’intero peso della parte superiore del corpo e collega tra loro gli organi di movimento.

La posizione del bacino rivela come veramente stiamo. I due atteggiamenti opposti che questa parte del corpo può assumere esprimono infatti la nostra realtà : il bacino aperto e il bacino chiuso.

La persona con bacino aperto denota sicurezza e sensualità. Si apre naturalmente ai piani inferiori e tende ad esprimere i propri sentimenti.

All’altro polo estremo troviamo l’individuo con il bacino chiuso che non lascia trapelare neanche un briciolo di sentimento o di sensualità. Non si concede né emozioni, né sentimenti, solo vigile attenzione e volontà di auto-affermazione. La sessualità viene dominata e l’energia sessuale non viene vissuta con atteggiamento sensuale, ma in maniera aggressiva e spesso precoce.

Entrambi questi comportamenti estremi (di individui con bacino aperto e chiuso) determinano l’insorgere di difficoltà. La soluzione sta nel cercare la via di mezzo.

Per guarire il 1° chakra occorre mettere ordine in noi.

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L'Ordine divino comprende un campo molto vasto ed in genere trasgrediamo a quest'ordine. Non intendiamo in questo caso solamente il disordine che seminiamo intorno a noi ma, soprattutto, l'ordine interiore che abbiamo dentro di noi e che esiste se siamo completamente in unità ed in armonia, ossia se in noi non esistono più delle contraddizioni.

L'Ordine è quindi la sintonia tra le sensazioni, i sentimenti, i pensieri, le parole e le azioni. In genere non conosciamo le nostre sensazioni, oppure non vogliamo conoscerle e le reprimiamo.

Una parte delle sensazioni sono anche i pensieri reconditi e nascosti che non vogliamo vedere perché sono spiacevoli. Possiamo accedere facilmente al mondo dei pensieri, tuttavia pensiamo spesso in modo negativo e ci facciamo delle illusioni a questo riguardo credendo che il nostro modo di pensare sia buono.

Tra le sensazioni ed i pensieri di cui siamo coscienti esiste spesso una discrepanza; le parole spesso, a loro volta, non corrispondono ai pensieri, ma sono rivolte ad ottenere un determinato scopo o una determinata mèta, qualcosa che vogliamo avere.

Per quanto riguarda le azioni, questo è ancora più chiaro, soprattutto riguardo al nostro ambiente e alla risonanza che abbiamo. Se siamo riusciti a creare una sintonia in queste quattro forme di espressione abbiamo realizzato una gran parte dell'Ordine.

Un altro campo riguarda quello del nostro rapporto con la natura, con le persone che ci circondano, con noi stessi e con il cosmo. In genere con la natura non abbiamo un buon rapporto, e spesso la danneggiamo, anche solo opprimendola con le nostre vibrazioni che lei assorbe.

Per quanto riguarda il nostro prossimo, il nostro rapporto è spesso contraddittorio. Molti ci sono simpatici, altri invece ci sono antipatici.

L'Ordine sarà realizzato quando riusciremo ad accettare e ad accogliere in modo positivo tutti i nostri simili e non faremo più delle grosse differenze.

Riguardo al rapporto con noi stessi, è spesso poco chiaro; delle parti di noi ci piacciono, altre invece no; non ci accettiamo nel nostro complesso a causa dei nostri errori e denigriamo oppure sopravvalutiamo i nostri lati positivi.

Spesso abbiamo anche una maschera, una facciata che presentiamo e che sembra essere positiva per nascondere le negatività. Tuttavia possiamo amare gli altri solo se riusciamo ad amare in modo giusto noi stessi.

Per quanto riguarda il rapporto con il cosmo, con DIO, spesso non è in ordine dato che portiamo con noi delle idee sbagliate di DIO, dalle nostre incarnazioni precedenti, che ci sono state inculcate dalla chiesa, oppure anche da inquisitori che ci fecero credere di agire nel nome del Cristo. Dovremmo però creare un'unità anche in questo senso.

Esiste, infine, un altro campo importante dell'ordine che è l'unità tra il corpo, l'anima, l'intelletto e lo Spirito, intendendo come Spirito il nucleo divino nell'anima. Dovremmo accettare il nostro corpo come tempio dello Spirito. Tuttavia non sopravvalutarlo e nemmeno rifiutarlo.

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I desideri fisici vanno esauditi nella misura in cui sono giusti, ossia con moderazione e coscientemente. Per quanto riguarda l'intelletto in genere lo sopravvalutiamo e gli diamo troppa importanza a scapito del cuore.

L'intelletto è al servizio dell'ego. L'anima, in genere, è un essere che non conosciamo, di cui conosciamo solo il nome, ma che ci è piuttosto sconosciuta. Questo lo possiamo comprendere se pensiamo agli involucri dell'anima nei quali sono memorizzate le nostre esperienze, sotto forma di campi energetici, che tendono anche ad uscire. Ma se ci identifichiamo con la parte libera dell'anima, con il Signore, Dio del nostro essere, allora riusciremo a staccarci quanto necessario dal nostro ego alterato e ne saremo al di sopra.

Lo Spirito in noi, la parte divina, dovrebbe essere il nostro centro. Vediamo, quindi, che l'Ordine presenta molti diversi aspetti.

Gli organi collegati al 1° chakra rappresentano degli esempi di trasgressione contro la Legge della Vita. Queste trasgressioni si possono dedurre dalla funzione degli organi e vi sono contenute simbolicamente.

Prendiamo per esempio la vescica che dovrebbe raccogliere brevemente l'urina per poi espellerla e questo significa che la sua funzione è quella di lasciar uscire. La trasgressione è il legare, il fissarsi, l'essere fissati su qualche cosa e non riuscire o non voler staccarsene.

Questo può riguardare oggetti, persone in particolar modo, ovviamente il proprio partner, però, soprattutto, anche le proprie idee, le proprie opinioni, giudizi e pregiudizi, oppure programmi che sono in noi e che non vogliamo cancellare.

La stessa cosa vale anche per la parte finale dell'intestino che dovrebbe raccogliere le feci brevemente per poi espellerle.

Il voler trattenere è in questo caso la trasgressione centrale che causa costipazione ed emorroidi.

Gli organi sessuali ci indicano se il rapporto che abbiamo con il nostro sesso è a posto e se anche quello verso l'altro sesso e verso i rapporti fisici sono in ordine.

Dovremmo accettare completamente il nostro sesso e sviluppare gli aspetti che comporta. Tuttavia, in genere, gli uomini non sono maschili e le donne, invece, lo sono.

Nel campo della sessualità si tratta di trovare una via di mezzo; nessuno però vive questa via di mezzo, la maggior parte oscilla tra i due estremi, nella realtà oppure nell'immaginazione. Vivere estremamente la sessualità è dannoso come mortificarsi o reprimerla. Sarebbe giusto viverla consapevolmente, piuttosto che reprimerla.

Se si aspira a fare questo si riuscirà ad ottenere quasi da sé un'evoluzione della sessualità che perde sempre più il suo aspetto egoistico e che contribuisce all'evoluzione dei due partner. Tuttavia, spesso, siamo contratti e tesi in questo campo oppure abbiamo dei complessi di inferiorità. L'uomo ha paura di fallire e la donna mostra dei sentimenti di inferiorità, che vengono compensati con il desiderio di regnare e di dominare.

Esaminiamo per esempio la malattia chiamata Herpes genitalis molto diffusa, che viene contratta solo attraverso una relazione sessuale extraconiugale. Il rapporto adulterino non è però di per sé una condizione sufficiente : spesso è determinante il senso di vergogna e di colpa per far esplodere la malattia

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L’infezione è un’autopunizione che colui che si è rivolto altrove infliggere a se stesso, non essendo in grado di confessare la sua esperienza. La malattia allude vistosamente ed inequivocabilmente al luogo in cui è stato commesso il passo falso.

Come tutte le altre malattie sessuali, l’herpes genitalis è carico di pregiudizi morali, alimentati da un’educazione religiosa errata basata sulla repressione e sull’ipocrisia, secondo la quale le malattie veneree sono considerate particolarmente impuri e umilianti, per cui i soggetti si sentono colpevoli.

Il motivo psicologico di base è l’ambivalenza tra il piacere e il senso di colpa. Piacere ed estasi sono esigenze fondamentali dell’uomo, che non possono essere eliminati, e perciò vengono repressi. La sessualità è né più né meno che l’aspetto fisico dell’amore. La regione dei genitali vuole essere colmata di vita. Vivere la sessualità -che è creatività ed è una cosa del tutto naturale - senza sentirsi in colpa, anche se vissuta in ambito extraconiugale, è una possibilità di liberazione.

Da notare per inciso che il Re David, ebbe rapporti extraconiugali con Betsabea, da cui ebbe un figlio adulterino. Fu proprio questo figlio che, benedetto da Dio, divenne poi il famoso Re Salomone.

L’ipertrofia della prostata costituisce un problema particolarmente diffuso tra gli uomini in età matura. Attraverso un generale aumento delle dimensioni, l’organo, che confluisce nell’uretra, può provocare alterazioni nel getto urinario che tende a diminuire in modo sempre più considerevole, mentre la vescica viene svuotata solo con notevole sforzo e mai in modo completo. Il grande arco dell’urina decresce trasformandosi in uno stanco rigagnolo, il che costringe il malato, che vive la debolezza (del flusso) come un’umiliazione, a nascondere la malattia. L’organismo indica chiaramente una convergenza verso il polo femminile, ma se questa viene vissuta dall’anima troppo rapidamente il corpo è costretto a vivere quello che la psiche cerca di schivare.

Il sintomo indica anche il compito da svolgere : l’uomo deve rinunciare alle proprie grandi fantasie. Il corpo rende il soggetto sincero e lo costringe a riconoscere che con il suo membro virile non può più andare così lontano. Al tempo stesso si delinea chiaramente l’altra parte del compito, che consiste nell’avvicinarsi simbolicamente al polo femminile.

Il sintomo della malattia indirizza a una maggiore pratica sessuale e con ciò al riconoscimento e all’elaborazione del tema della polarità. Il paziente ha trascurato di occuparsene in modo adeguato e ora avverte la necessità di un maggiore contatto fisico con il sesso femminile e di un più profondo rapporto psicologico col proprio lato femminile. Con l’avanzare dell’età il baricentro dell’incontro sessuale viene spostato verso quello con l’anima, ossia il soggetto deve sviluppare in sé il proprio opposto, non sul piano del flusso dell’urina, ma su quello dell’irradiazione psico-spirituale.

Una guida all’auto-riconoscimento è costituita dalle seguenti domande :

1. In che misura sento indebolita la mia irradiazione maschile ? Mi sento troppo vecchio ed esaurito per svolgere un’attività sessuale ?

2. Dove combatto contro ostacoli che crescono tenacemente ?

3. Che cosa non va nel mio modo di liberarmi ? Dove creo dei blocchi ?

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Ho fatto troppo poco nella vita ?

4. Dove ho eliminato il grande arco ? Dove l’ho perso di vista ?

5. Quale ruolo svolge la femminilità nella mia vita, quale il “sesso debole” ? Quali sono gli incontri (sessuali) che ho con esso ?

6. In che misura ho incontrato dentro di me la femminilità ?

Le anche ci mostrano se accettiamo la vita e noi stessi e se accettiamo ed approviamo il destino, oppure se lo sentiamo come un fardello e un peso; allora camminiamo curvi e ci trasciniamo e le anche vengono sovraccaricate.

Chi riesce ad affermare la vita ed accetta se stesso riesce a camminare in modo leggero e sciolto; può camminare in modo nobile.

Le articolazioni delle ginocchia ci mostrano se ci inginocchiamo in modo errato oppure se facciamo inginocchiare gli altri davanti a noi; dovremmo inginocchiarci solo davanti a DIO e non davanti agli uomini, davanti al potere, davanti al denaro, cosa che però facciamo molto spesso, oppure costringiamo altri a farlo; entrambi le cose fanno ammalare le ginocchia. Per quanto riguarda le articolazioni delle caviglie, queste rappresentano la vita passo per passo e ci indicano se percorriamo la via giusta.

Spesso però abbiamo delle pretese troppo grandi nei nostri confronti, vogliamo fare dei grandi salti per raggiungere la perfezione, vogliamo purificarci dall'oggi al domani e non accettiamo noi stessi; non vogliamo vivere e creare la base dell'ordine, ma vogliamo volare al disopra però questo non si può fare e così le caviglie si ammalano.

I piedi ci indicano alcune cose riguardo al rapporto con il prossimo. Se, per esempio, vogliamo dare dei calci nel sedere al nostro prossimo, allora avremo dei disturbi nel campo delle dita dei piedi, come, per esempio, dei funghi. Se vogliamo incitarlo e spingerlo, allora avremo dei disturbi ai calcagni; riguarda però anche noi stessi. Se, invece, vogliamo calpestarli e camminarci sopra, allora avremo dei disturbi alla pianta del piede, come per esempio dei calli. Se desideriamo farlo ma non osiamo e lo facciamo solo nei pensieri, questo si riflette sui piedi.

La circolazione del sangue nei piedi dipende molto dal sistema nervoso; spesso abbiamo i piedi freddi e, in senso figurato, questo è sintomo di essere vigliacchi e di avere paura davanti al proprio coraggio che in fondo non esiste; ma, se accettiamo noi stessi, allora i piedi sono la base su cui noi stiamo anche durante il giorno e la circolazione funziona bene. E' facile che si formino delle vene varicose nella parte della gamba tra il ginocchio ed il piede e questo avviene quando il sangue stagna anziché fluire verso il cuore. Il sangue, quale linfa e forza vitale, non fluisce verso il cuore quando questo non è al centro dell'esistenza, ossia quand'è incapsulato e quando il mondo dei sentimenti non viene aperto ma viene represso e mortificato; le vene varicose rappresentano, quindi, un ristagno di sentimenti. In questo caso non abbiamo in noi, l'unità delle nostre espressioni di vita.

Vediamo, quindi, che l'ordine è veramente difficile da raggiungere completamente, è un compito che ci accompagna per tutta la vita. C'è molto da fare. Affrontiamolo!

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CHAKRA N° 2

Il CHAKRA N° 2 è situato nei pressi delle vertebre lombari; comprende gli organi escretori (i reni, gli ureteri, l'intestino crasso), gli organi sessuali (Gonadi), la colonna vertebrale e la corteccia del surrene.

Gli organi escretori del corpo funzionano autonomamente, ossia dovrebbero funzionare senza l'intervento dell'uomo. Se li lasciamo lavorare autonomamente lo fanno bene, ma se interveniamo questi organi si contraggono e ne derivano così dei disturbi; la stessa cosa avviene con la volontà. Se ci sottoponiamo volentieri, liberamente, alla Volontà di DIO (accettando tutte le esperienze che la vita ci pone davanti), allora questo centro è libero e sano. Se invece cerchiamo di intervenire con la nostra volontà otteniamo solamente un blocco di questi organi e, a poco a poco, ci saranno delle malattie soprattutto per quanto riguarda la disintossicazione del corpo.

Il corpo, quindi, intossica se stesso nella misura in cui cerchiamo di imporre la nostra volontà. Comunque non è desiderabile nemmeno l'altro estremo, ossia la mancanza di volontà che raggiungiamo reprimendo la nostra volontà propria; questo porta all'indifferenza.

Invece dovremmo prendere questa energia possente che è contenuta nella nostra volontà e utilizzarla per sintonizzare la nostra volontà con la volontà divina. La volontà divina vuole che l'energia scorra, che nessuno cerchi di trattenere questa energia per sé, che bilanciamo il dare e l'avere, e che l'evoluzione, ossia il nostro sviluppo, e l'evoluzione di tutto l'universo possano svolgersi senza che noi le disturbiamo.

Il campo della volontà possiamo suddividerlo in diversi sottogruppi che influiscono in modo negativo sui diversi organi.

Così, per esempio, il voler essere contrae il rene destro, che si può così definire come il rene della realizzazione di sé stessi; sarebbe comunque meglio dire: realizzazione dell'ego. Il voler essere nell'uomo si manifesta soprattutto nel campo del lavoro, oppure nel campo della famiglia, delle associazioni, oppure con gli amici dove si cerca sempre il riconoscimento e si fa sempre tutto meglio degli altri.

Per la donna il voler essere riguarda soprattutto la famiglia ed in secondo luogo arriva poi il lavoro oppure la cerchia delle amiche; un tempo c'erano la cucina, la chiesa, i bambini in cui la donna poteva cercare di realizzare il suo voler essere. Al giorno d'oggi questo si manifesta nella carriera che si è aggiunta agli altri campi.

Del voler essere fanno parte anche il denigrare gli altri ed il proprio sopravvalutarsi, in modo da essere sempre il numero uno, perlomeno nelle proprie idee.

Il voler avere si riflette invece più sul rene sinistro e questo riguarda soprattutto il partner e, così, si può dire che il rene sinistro è il rene del partner. In questo caso si intendono però anche i parenti come i bambini oppure anche cose materiali.

Ciò che io voglio avere e credo di possedere, lo lego e gli tolgo la libertà; questo vale soprattutto per i rapporti di coppia nei quali è l'errore che facciamo più sovente. Dovremmo sapere che non possiamo possedere nessuna persona, ma che con questa aspettativa otteniamo esattamente il contrario di ciò che vogliamo, è solamente una questione di tempo.

Per quanto riguarda il voler essere ne fa parte anche il voler avere le cose come le vogliamo noi, il voler cambiare gli altri, soprattutto per quanto riguarda il partner così

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come crediamo noi che sia bene. E' quindi una forma di voler cambiare gli altri che ci mette sotto stress; e non solo noi, ma anche gli altri. E' il fattore che fa ammalare anche le ghiandole surrenali; in questo caso non riusciamo ad accettare nessuno così com'è, ma crediamo di poterlo fare solo se cerca di cambiare, ossia di migliorarsi.

Un altro sottogruppo del voler avere è il voler trattenere. Nel momento in cui ho paura di perdere una persona, perché vedo che non riesco a trattenerla, allora ho paura di perderla e cerco proprio di trattenerla. In questo caso non riesco a lasciarla libera, ma da un punto di vista spirituale è chiaro che la perderò dato che ciò che voglio trattenere lo perderò, mentre ricevo in dono ciò che riesco a lasciare libero.

E' quindi chiaro che nel voler trattenere viene bloccata dell'energia spirituale che non può più scorrere e questo è una trasgressione contro l’Amore che vuole scorrere liberamente. Il voler trattenere influenza anche l'intestino crasso, provoca costipazione e se reprimo provoca anche diarrea.

Infine, una parte della volontà propria è l'imporre se stessi. Questo provoca malattie delle vertebre lombari come, per esempio, la sciatica e la lombaggine. In questo caso non sono disposto a piegarmi, non riesco a piegarmi, voglio mantenere rigide le vertebre lombari e ci riesco tuttavia sotto forma di una malattia.

Se voglio imporre qualche cosa lo faccio in genere in pensieri e mi oppongo a ciò che accade intorno a me senza però essere disposto a dire, ad esprimere ciò che penso e a provare che ciò che io penso porterebbe risultati migliori di ciò che gli altri stanno facendo.

Così, in genere, si tratta di una rivolta che rimane bloccata, di un rifiuto che provoca una frustrazione di non riuscire ad accettare gli avvenimenti e le situazioni; e questo provoca questi dolori ben conosciuti e, in questo modo, portiamo così la nostra croce.

CHAKRA N° 3

Passiamo ora al CHAKRA N° 3 che si trova tra le vertebre lombari ed il torace. A questo centro sono collegati gli organi del ventre che regolano la digestione e quelli che regolano il ricambio di ossigeno.

Si tratta quindi dello stomaco e dell'intestino tenue, del fegato e della cistifellea, del pancreas con l'insulina e della milza.

Questo è il chakra dell’azione, dell’autoaffermazione, del potere, dell’esperienza di vita che qualora compresa diventa saggezza. La saggezza è molto varia: ne fanno parte la serietà (o giustizia) e l'azione. Il contrario della saggezza è soprattutto il sapere umano messo al servizio dell'ego, a scopo di potere, soprattutto se esiste isolatamente, ossia, se non viene messo in pratica e realizzato.

L'intelletto ha molto successo al servizio dell'ego alterato, dato che è sempre pronto ad analizzare gli altri, a scomporli in tutti i loro vari aspetti, mettendo in primo piano le negatività considerandole come gli unici veri aspetti e considerando gli aspetti positivi come una finzione, dato che gli altri non potranno mai esaudire le pretese che abbiamo verso di loro e che, in genere però, non abbiamo verso di noi.

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Così ci arrabbiamo per ogni errore dell'altro, per ogni suo difetto che si contrappone alla nostra pretesa di perfezione. Procediamo così secondo temi, secondo dogmi che noi stessi ci siamo imposti e che proiettiamo sugli altri.

Questa è la causa di ulcere nello stomaco, nel duodeno o di ingrossamento del fegato. Nell'intestino tenue il cibo viene scomposto nei suoi elementi più piccoli e se lo facciamo con i nostri pensieri, ossia se osserviamo la somma degli aspetti dell'altro come la sua totalità, allora non riusciremo ad accettarlo e ci ammaleremo.

Questo provoca flatulenze nella parte alta del ventre. Il difetto di valutare, giudicare, condannare gli altri si riflette soprattutto sul fegato, dato che questo funziona come laboratorio del corpo e svolge quindi la funzione di analizzare e di valutare, ossia che da dei risultati e meriti su ogni cosa.

In questo senso anche noi abbiamo un nostro metro di misura per ogni cosa che abbiamo posto tra il male e il bene, tra il giusto ed il falso, tra il cattivo ed il buono, tra il piacevole e lo spiacevole, tra il simpatico e l'antipatico, etc. In questo modo abbiamo uno schema in noi attraverso il quale facciamo passare ogni cosa valutandola; non lasciamo nulla così com'è. Questo difetto lo proiettiamo poi negli altri e non vediamo che è in noi stessi.

Partendo dal presupposto che gli altri si comportino così, pensiamo, naturalmente che ognuno ci valuti o ci giudichi e perciò ci sentiamo subito offesi e ci comportiamo come una mimosa, che è conosciuta per essere molto sensibile. In realtà abbiamo molti pensieri negativi sugli altri. In questo modo si formano anche delle frustrazioni che fanno ammalare il fegato. Se da queste frustrazioni nascono delle aggressioni, possiamo esprimerle oppure reprimerle. In genere le reprimiamo per evitare dei conflitti e queste aggressioni represse fanno ammalare la cistifellea e provocano i calcoli alla cistifellea. Questo apporta, a sua volta, le flatulenze nella parte alta del ventre.

Il pancreas è costituito in sé da due organi preposti alla produzione di fermenti per la digestione e alla produzione di insulina.

La parte che riguarda la digestione è responsabile per la parte della giustizia, ossia questa parte del pancreas si ammala se continuiamo a riflettere sul diritto e sulla giustizia arrivando a dedurre che il mondo è ingiusto e che a noi sono capitate un sacco di cose ingiuste, ma che, in fondo abbiamo sempre ragione, solamente che gli altri non l'accettano; questo porta ad una continua rivolta contro il destino e contro le situazioni che non riusciamo, appunto, ad accettare.

Ciò che la Legge del Karma ci porta, perché è bene per noi, non riusciamo a vederlo, ma giudichiamo secondo il nostro metro di misura insufficiente anche la parte del diritto.

L'apparato che produce l'insulina si contrae nella misura in cui noi cerchiamo di creare una giustizia anche nel campo del dare e dell'avere, ossia che diamo solo se riceviamo, ossia che non siamo disposti a donare altruisticamente, ma che vogliamo ricevere, a nostra volta, qualche cosa.

Questo porta, naturalmente, al risultato che riceviamo troppo poco, soprattutto troppo poco affetto e troppo poco amore e questo lo compensiamo mangiando dolci con la conseguenza che ci ammaliamo di diabete. Il donare altruisticamente ci renderebbe invece sani.

Il pancreas rappresenta la dolcezza della vita. Vogliamo amore ma siamo incapaci di accettare amore e di farcene compenetrare. Così non riusciamo a godere della

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dolcezza della vita e siamo pervasi dalla tristezza. Abbiamo bisogno di controllare ogni cosa e abbiamo rimpianto per ciò che sarebbe potuto essere e perciò nutriamo un profondo dispiacere.

Il diabete è ereditario. Il che significa che i nostri antenati sono stati oggetto di maledizioni, scomuniche, anatemi, ecc., che si sono impresse nel nostro DNA. Occorre perdonare i nostri antenati per ciò che hanno pensato e fatto (che ha attirato gli anatemi), rimandare al mittente le maledizioni ricevute e richiamare quelle inviate da noi stessi (e dai nostri antenati) per dissolverle.

La milza è responsabile per l'azione, ossia per la realizzazione di ciò che sappiamo. Possiamo accumulare molto sapere senza realizzare nulla ed, in questo caso, facciamo ammalare la milza, oppure possiamo fingere di aver realizzato con delle buone azioni dietro le quali c'è, però, una motivazione sbagliata.

In questo caso pensiamo soprattutto alla sindrome dell'aiutante dato che, servendo gli altri, possiamo fingere una buona azione nel migliore dei modi e riceviamo molto riconoscimento.

Decisivo non è però il modo in cui svolgiamo questa azione ma la sintonia tra la motivazione ed il realizzare l'azione. Solo se siamo disposti a compiere la nostra azione indipendentemente dal risultato, dalla risonanza e da ciò che otteniamo, allora anche la motivazione è giusta.

Tuttavia, in genere, procediamo secondo il buon motto americano che dice: "fai del bene e parlane in modo che ognuno sappia come sei buono". Questo non è realizzare e fa ammalare la milza.

CHAKRA N° 4

Il CHAKRA N° 4 si trova tra il cuore e la colonna vertebrale toracica intrascapolare. Qui si trova la scintilla del Cristo, l’uomo-Dio latente in noi, la nostra parte divina che dobbiamo far emergere. Nel quarto livello scopriamo pure l’amore incondizionato. E' quindi un centro di grande rilievo. Alla base dell’amore incondizionato c’è l’accettazione. Accettazione vuol dire anzitutto accettare noi stessi, così come siamo fatti, amandoci con tutti i nostri difetti. Di conseguenza ameremo gli altri così come sono senza volerli cambiare. Noi possiamo cambiare solo noi stessi, dopo che avremo riconosciuto e accettato i nostri aspetti da cambiare. Accettazione vuol dire quindi tolleranza.

La Serietà ha molto a che fare con la redenzione e quindi anche con la via che conduce alla salute, dato che la guarigione è solo un aspetto parziale della Redenzione.

Al CHAKRA N° 4 sono collegati: il cuore, i polmoni ed i bronchi, il timo, la cassa toracica con le vertebre toraciche ed infine la colonna vertebrale. In generale, abbiamo rispetto o, addirittura, paura della Serietà dato che ci appare come il contrario della gioia; tuttavia è il contrario della gioia solo se questa è esteriorizzata, ossia se la viviamo in modo egocentrico, mentre è in sintonia con la gioia se questa è la gioia dell'anima, ossia la profonda gioia interiore.

La Serietà è un elemento distruttivo solo per le forze negative e sataniche dell'universo, che abbiamo in noi.

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Quindi, chi desidera conservare o, addirittura, ingrandire il proprio ego trasgredisce contro la Serietà e, prima o poi, ne dovrà subire le conseguenze.

Della serietà fanno quindi parte la coerenza e la disciplina. Le trasgressioni contro la Serietà sono l'incoerenza, la mancanza di disciplina, la pigrizia e il passare sopra tutte le cose con l'aiuto di un falso umore e, dall'altra parte, come estremo opposto, l'esagerazione della serietà, ossia un senso del dovere esagerato e un agire secondo un sentimento di costrizione.

La via di mezzo è, come sempre, quella giusta. La trasgressione principale contro la Serietà è quindi quando vogliamo conservare il nostro ego alterato, cioè l'egoismo e l'egocentrismo.

Questi difetti si ripercuotono sul cuore. Un cuore ammalato pensa sempre a sé stesso, non riesce mai a prendere sul serio gli altri e a considerarli così importanti come sé stesso; da ciò risulta una tristezza latente che proviene dall'anima e che rende ammalato ogni cuore.

Chi desidera conservare il proprio egoismo si chiude naturalmente al suo ambiente e al prossimo; questo è il difetto che fa ammalare i polmoni e i bronchi, ossia la mancanza di comunicazione e di apertura.

Questa persona cerca così di chiudersi verso l'ambiente che considera nemico, è aperto in modo superficiale ma non dal profondo, non riesce a donare liberamente, a donarsi, ha difficoltà nel donare, nel perdonare, nell'ammettere, non può mettere in questione sé stesso dato che vive in continua rivalità con l'ambiente o, per lo meno, con una parte dell'ambiente. In questo modo la cassa toracica diviene una gabbia di sé stessa e la respirazione ne soffre.

Il Timo è la ghiandola che controlla il sistema immunitario e questo, al giorno d'oggi, ben di rado si trova in ordine. Una persona su tre soffre di un'allergia e uno su dieci ha una malattia di autoaggressione, per cui il corpo attacca se stesso invece dei nemici del corpo.

La normale funzione del timo è quella di differenziare ciò che è estraneo e pericoloso per il corpo, ciò che è estraneo ma non pericoloso e ciò che, invece, fa parte del corpo. Dovrebbe attaccare solo ciò che è estraneo e pericoloso. Se attacca corpi estranei che non sono pericolosi si giunge ad un'allergia e se attacca se stesso si giunge a delle autoaggressioni, come per esempio, i disturbi reumatici.

Nel caso dei disturbi reumatici il corpo attacca infatti le proprie articolazioni. I fattori estranei, veramente pericolosi, in questo caso non vengono riconosciuti e questo porta così alle tipiche malattie, per esempio l'aids.

Il Timo è inoltre l’organo della longevità nel corpo. Quando siamo bambini è grande come una pera, quando siamo adulti è piccolo come un pisello e continua a diminuire.

A causare questa progressiva riduzione del Timo è un particolare ormone che secerne la ghiandola Ipofisi, chiamato “ormone della morte”. La secrezione di tale ormone comincia quando la donna ha le prime mestruazioni e l’uomo comincia ad emettere il seme. Da questo momento cominciamo ad invecchiare.

Quando l’atteggiamento dell’ego alterato non ha più in mano il controllo e il settimo sigillo (o Chakra) si apre, l’ormone della morte scompare, un altro ormone viene secreto, un ormone che attiva il Timo e permette un istantaneo e progressivo ringiovanimento.

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I seni vengono utilizzati volentieri dalle donne come mezzo di potere nei confronti del sesso maschile per rendere dipendenti gli uomini, oppure per dominarli. Questo fattore è un'altra delle cause principali del cancro alle mammelle.

Il dominio è, in fondo, anche un aspetto dell'ego e quindi una trasgressione alla Serietà. Se questo desiderio di dominare viene vissuto apertamente si manifesta principalmente in malattie della colonna vertebrale. Se viene vissuto in modo nascosto e recondito, eventualmente anche sotto forma di una timidezza, allora si ripercuote sul midollo spinale, in malattie come l'herpes zoaster, oppure la sclerosi multipla, che colpiscono in prevalenza le donne.

Altri difetti che riguardano il desiderio di potere si possono riconoscere nelle braccia, nei gomiti e nelle mani. Per esempio possiamo fare il male con i gomiti in riferimento alla rivalità. Anche con le mani possiamo fare delle cose negative se vogliamo dominare gli altri ossia se vogliamo schiacciarli sotto il pollice, oppure se vogliamo afferrarli e trattenerli con le mani, oppure se li segniamo a dito o cerchiamo di picchiarli. In questo caso, per esempio, un eczema alle mani dimostra un voler picchiare qualcuno che però non realizziamo (aggressività repressa) e che si esprime quindi in questa malattia.

CHAKRA N° 5

Il chakra N° 5 è situato nella zona della nuca e ad esso sono collegati la trachea, l'esofago, la laringe, le corde vocali e poi la gola, la cavità orale, le ghiandole salivari, denti e le labbra, la tiroide e le paratiroidi.

A questo chakra è legata la Pazienza, insieme alla tolleranza e alla bontà. Trasgressione principale negativa è, naturalmente, l'impazienza dietro la quale si trovano, a loro volta, altre trasgressioni come l'orgoglio, la rivalità, la concorrenza, il voler essere i più bravi e, inoltre, orgoglio e senso di superiorità.

Se l'impazienza viene repressa porta al contrario, ossia all'indifferenza, alla pigrizia. Questo si può notare nella tiroide nel cui caso un'iperfunzione dimostra l'impazienza, iperattività, mentre un'ipofunzione è segno di pigrizia e di indifferenza.

Nel novanta percento dei casi la tiroide è ammalata dato che l'impazienza fa parte del sistema concorrenziale del capitalismo e l'orgoglio è oggi considerato una caratteristica necessaria nella lotta con gli altri.

In questo modo l'unità tra gli uomini viene naturalmente distrutta e la solidarietà è solamente finta. Se, per esempio, c'è solidarietà nell'ambito di una determinata classe, questa viene rivolta contro un'altra classe. In questo modo divento irrequieto, nervoso; il sistema nervoso ne soffre e sono la tipica persona che guida sempre sulla corsia di sorpasso in autostrada e che cerca sempre di imporsi, anche se, in fondo, fa solamente del male a sé stesso e non arriva più velocemente alla mèta.

Di conseguenza si ammalano anche le paratiroidi e ciò comporta uno squilibrio del calcio nel corpo e questo, a sua volta, fa soffrire il sistema nervoso. I nervi hanno infatti bisogno di calcio nella misura in cui sono tesi. Vengono così a formarsi i cosiddetti veleni dei nervi che intossicano il corpo.

Per quanto riguarda la trachea e l'esofago, queste si ammalano se vogliamo chiuderle, ossia se abbiamo il difetto di non essere aperti, ma abbiamo una sfiducia fondamentale nei confronti del prossimo e cerchiamo, quindi, di chiudere per prudenza.

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Riguardo poi alle corde vocali ed alle tonsille, esse si infiammano e si gonfiano e possono chiudere completamente la gola. Questo lo possiamo vedere nei bambini che si chiudono nei confronti dei loro genitori.

Le tonsille sono, in fondo, la guardia del corpo e dovrebbero passare le informazioni al timo, ma se le tonsille sono programmate in questo modo (cioè se tutto ciò che è estraneo viene ritenuto possibilmente pericoloso) sono completamente sotto pressione e, quindi, si gonfiano.

Per quanto riguarda la bocca, le malattie più comuni sono la carie e la paradentosi. La carie è da imputare alla saliva quando questa non svolge più la sua funzione di ripulire i denti, ma, a causa della sua errata composizione, crea le condizioni in cui i batteri possono compiere la loro opera distruttiva.

La paradontosi si presenta in modo particolare se quando mastichiamo, oppure di notte, quando dormiamo stringiamo i denti troppo forte e, in questo modo, la parte che sostiene i denti viene distrutta e si ritira.

Quest'ultime due non sono solo malattie della civilizzazione, perché mangiamo troppi zuccheri (questa può essere una causa collaterale), ma soprattutto perché nella società occidentale l'impazienza (che genera aggressività) è uno dei difetti principali che ci è stato immesso come programma per cui ogni persona che non si sottomette a questo programma sembra essere sottomessa agli altri.

Per quanto riguarda le labbra, queste mostrano la sfiducia sotto forma di herpes o sfoghi quando, per esempio, trattando con qualcuno, non crediamo di poter essere aperti e utilizziamo, quindi, le labbra in modo errato.

CHAKRA N° 6

Il Chakra N° 6 si trova dietro il centro della fronte. E' il centro del corpo più grande e più forte. Il 6° sigillo è la porta verso l’illuminazione totale, verso l’uomo-Dio realizzato.

Il sesto chakra controlla gli altri perché è il computer del corpo, poiché qui si controlla tutto ciò che avviene nel corpo in modo non cosciente, tramite un sistema di comandi.

Se non interveniamo in questi cicli con l'intelletto, essi funzionano bene. Lo stesso dicasi del nostro rapporto con l'Amore che dovrebbe venire dal cuore, unendo il cuore e l'anima. Se noi interveniamo in questi ambiti con l'intelletto, raramente ne sorge qualcosa di buono.

L'Amore comprende molte varietà. E' molto ambiguo. Lo si può delimitare solamente usando vocaboli. Si parte dall'amore egoistico sotto forma di sesso fine a sé stesso, magari per scopi di lucro, per arrivare all'amore completamente incondizionato che non pensa al proprio vantaggio.

Il prossimo viene accettato completamente ed accolto per quanto riguarda i suoi aspetti positivi, cosicché egli diventa una parte di noi e quindi tutto quello che facciamo a lui lo facciamo a noi stessi.

Si può dire che il sesso fine a sé stesso è egoista, che è vero comprende una componente del sentimento umano e prevalentemente sottolineato dal sentimento,

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ma per la maggior parte ancora egoistico, mentre agape e caritas sono due forme dell'amore che sono prevalentemente disinteressate.

Nel sesto livello si manifestano ampiamente i sensi superiori dell’uomo o meglio dell’anima: l’intuizione, la chiaroveggenza, le visioni, la telepatia, etc. Finché non apriamo il 6° chakra, i nostri 5 sensi sono rivolti all’esteriorità e quindi si ammalano.

Osserviamo gli occhi da vicino; tutte le malattie degli occhi indicano che noi vediamo il prossimo, la sua superficialità, come si presenta, la sua facciata, che, però, non lo guardiamo in profondità e non possiamo e non vogliamo riconoscere la sua essenza.

Dobbiamo far combaciare di più i nostri sensi, cioè i nostri sensi esteriori con quelli interiori, quelli dell’anima, guardando questi ultimi in profondità, accettando il prossimo e comprendendo ciò che vorrebbe dire.

Questi sensi interiori, dell'anima, dovrebbero collimare con i sensi esteriori. Per esempio: immedesimarsi nel prossimo significa che noi siamo pronti ad utilizzare contemporaneamente tutti i sensi dell'anima.

Se, però, vogliamo chiudere gli occhi davanti a determinate cose e facciamo finta di non vederle, oppure guardiamo qualcuno dall'alto in basso, oppure in modo miope non riconosciamo le cose elementari, allora gli occhi si ammalano e allo stesso modo possiamo utilizzare le lacrime nel modo giusto o sbagliato.

Sarebbe giusto se noi spontaneamente piangessimo quando ne abbiamo la sensazione per evitare un ristagno di sensazioni. Se, però, le usiamo come lacrime di coccodrillo, per suscitare una certa impressione, oppure se le reprimiamo per non mostrare la nostra debolezza, allora la ghiandola lacrimale o il canale di scarico si ammalano.

Per il resto noi possiamo utilizzare tutti i nostri sensi per il riconoscimento di noi stessi, utilizzando le cause negative, che affluiscono, per lasciar vibrare gli involucri dell'anima e per vedere che cosa affiora in noi di negativo, per esempio: avversione, facilitando così il superamento di ostacoli per il riconoscimento di se stessi.

D'altro canto possiamo evolverci con l'aiuto dei sensi nelle vibrazioni più alte, facendo entrare in noi vibrazioni positive provenienti, per esempio, dalla natura o da una buona musica. In terzo luogo possiamo esercitarci nell'accettare il negativo, non accogliendolo però, e nel lasciare entrare nel nostro interiore solo il positivo.

Per quanto riguarda il naso è chiaro che, se non possiamo annusare qualcuno o se abbiamo la puzza sotto il naso, per così dire, allora non lo amiamo.

Questo può riguardare anche noi stessi; il poter accettare l'odore del corpo è un criterio interessante. L'energia negativa che ne consegue fuoriesce sotto forma di muco, così che non dovremmo reprimere questo muco, bensì favorirlo. Se lo reprimiamo abbiamo ancora il muco nei canali laterali e una pressione continua nella testa. Questo è un segnale continuo che abbiamo contravvenuto alla Legge.

Per quanto riguarda il senso del gusto, si può riconoscere l'egoismo, cioè questa contravvenzione alla Legge, quando ci immaginiamo di essere dei buongustai ed accettiamo solo cibi scelti; allo stesso modo ci comportiamo con il prossimo.

L'orecchio ci indica se possiamo accettare ciò che ci dice il prossimo, specialmente le critiche, oppure ci chiudiamo. Significa anche se siamo in grado di sentire al di là delle parole, oppure se sentiamo solo le parole, cosa che corrisponde

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un po’ alla fede alla lettera, che porta solo a malintesi e litigi. Se cerchiamo, invece, di capire cosa si vuole dire, allora le orecchie non si ammalano. D'altro canto non dobbiamo farci usare come pattumiere per le parole negative dell'altro, bensì dobbiamo dire chiaramente di no e chiarire. L'udire è, quindi, la via di mezzo, mentre gli estremi sono sbagliati.

Nell'orecchio interno si trova l'organo dell'equilibrio. Esso rappresenta l'equilibrio interiore che abbiamo solo se il nostro orientamento è giusto, solo se siamo orientati verso una fonte, verso la fonte più alta, DIO.

Ogni orientamento più basso (rivolto esclusivamente verso il mondo), alla lunga fa ammalare l'orecchio interno.

Abbiamo in questo caso disturbi dell'equilibrio, vertigini e specialmente rumori, per esempio sibili. In ogni caso un sibilo nell'orecchio significa che energie più basse di quelle divine sono irradiate nella persona.

L'Amore, naturalmente, non deve rimanere nel corpo, bensì deve scorrere anche all'esterno. Non appena diventiamo depressi o si ha una carenza di dinamismo, questo indica regolarmente che c’è una carenza di capacità di amare, di dare e di fare scorrere l'Amore.

La ghiandola pineale si trova in una posizione ancora più centrale poiché non è solamente un organo importante per il resto del corpo. Trasmettendo tutti i ritmi e tutte le vibrazioni cosmiche al corpo, essa è, inoltre, aperta per le vibrazioni del nostro corpo, quindi dei nostri pensieri e delle nostre sensazioni. Ogni sensazione negativa ed ogni pensiero negativo rendono disarmonica la ghiandola pineale. Percepiamo la dipendenza dal ritmo della ghiandola pineale più chiaramente in base al ritmo del giorno e della notte ed a quello dell'estate e dell'inverno, cioè in base alla radiazione della luce. La ghiandola pineale è responsabile della pigmentazione della pelle. In base ad una superpigmentazione, quindi in base ad ogni macchia più scura, o in base ad una sottopigmentazione, cioè ad ogni macchia bianca, possiamo concludere se vi è una disarmonia nella ghiandola pineale. Questa piccola ghiandola è, quindi, un organo ricevente che trasforma e che trasmette.

CHAKRA N° 7

Proseguiamo ora con il Chakra N° 7. Quando apriamo completamente questo chakra (insieme a tutti gli altri), siamo UNO con il PADRE, abbiamo raggiunto l’Unità con Tutto il Creato. Siamo onniscienti, onnipotenti e onnipresenti, poiché siamo uno con la Mente Suprema. Siamo ri-diventati gli Esseri di luce che eravamo in origine, con la differenza che ora possediamo la Totale Saggezza e la Superconsapevolezza, grazie alle nostre esperienze nella materia. Questo centro si trova sotto la sommità del cranio e vi appartengono il cervello ed il cervelletto. Qui l’Amore si manifesta nel suo livello più elevato: la Misericordia che sembra semplice a prima vista, ma non lo è. Al contrario, essa è una salita di sesto grado.

Di solito noi viviamo uno degli estremi. Un estremo è la crudeltà, cioè la crudeltà animica o sistema a martello: criticare partendo dalle rispondenze, il non potersi immedesimare nel prossimo, la intolleranza e il fanatismo. L'altro estremo è la misericordia esagerata e, quindi, falsa: la pseudo misericordia che avvolge l'altro nella bambagia non avendo il coraggio di dirgli ciò che si pensa; non c'è sincerità, non c'è veridicità, né lealtà; non c'è critica.

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C'è, invece, una pseudo armonia nella quale l'uno afferma all'altro quanto lo ama, cosa che però non ha nessuna base poiché le rispondenze continuano ad esistere e non vengono abolite.

Questo avviene spesso nelle chiese. La via giusta, la via di mezzo, è quella di una vera lealtà e sincerità, senza però ferire l'altro, accompagnata cioè dalla comprensione e dalla capacità di immedesimarsi nel prossimo.

Spesso siamo poco misericordiosi anche verso noi stessi, abbiamo esigenze troppo elevate; siamo perfezionisti ed abbiamo esigenze assolute.

Questo porta a respingere tutti quegli aspetti negativi che non possiamo accettare. Ciò porta, a sua volta, ad un accumulo di energia negativa che si esprime poi sotto forma di mal di testa e di emicrania nel caso in cui sia interessata la personalità.

Una mortificazione nei nostri confronti porta al fanatismo nei confronti dell'altro e provoca blocchi impedendo di progredire. Naturalmente l'intelletto è sbagliato se non è un puro strumento del nostro essere e della nostra anima, bensì se conduce una propria vita ed è al servizio del proprio ego.

Chi usa l'intelletto in questo modo sbagliato, nella vecchiaia soffrirà soprattutto di arteriosclerosi, diventa poi così infantile come aveva considerato quelli che aveva disprezzato.

Se le nostre rimozioni sono notevoli, ci portano a tumori al cervello oppure al morbo di Parkinson e ad altre cose, quindi, alla perdita delle facoltà mentali. Vediamo quindi che la Misericordia non è un campo semplice. Essa è veramente la corona dei centri. Non ha nessun senso però voler cominciare da qui a sviluppare le qualità divine fuori da altri centri. Il lavoro più grosso comincia in basso dove si pone la base e da dove dobbiamo iniziare.

Un grosso ostacolo al raggiungimento del 7° livello è l’attaccamento: a persone, cose, idee, ideali, etc.

Le ghiandole attaccate al cervello sono molto importanti: L'ipofisi è la ghiandola centrale rispetto a tutte le altre ghiandole, vale a dire, se essa funziona poco anche tutte le altre funzionano poco; diventiamo, quindi, fiacchi, stanchi, depressi e non c'è più nulla che funzioni bene.

L'ipofisi si trova sotto il talamo ed indica così in modo esemplare se facciamo scorrere l'amore nel corpo.

Cenni sull’ereditarietà delle malattie

Per quanto riguarda l’ereditarietà delle malattie, le cose stanno come segue : ognuno possiede, nelle proprie cellule, schemi genetici che predispongono i corpi a certe malattie. Il nostro corpo tende alle stesse malattie che hanno manifestato i nostri antenati, poiché l’insieme dei loro atteggiamenti interiori è stato registrato, come programma, nella materia genetica dell’ovulo e dello sperma, che insieme hanno formato il corpo che abitiamo. In questo modo la malattia viene trasmessa al corpo per eredità.

Questi “programmi cromosomici” non vengono attivati finché noi non assumiamo gli stessi atteggiamenti che sono memorizzati nella nostra linea genetica. Se lo facciamo, le strutture cromosomiche del DNA cominceranno automaticamente ad attivare nel corpo quei programmi che creano le stesse malattie.

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Il nostro atteggiamento è la cura migliore; è ciò che guarisce. Quando cominciamo ad amare noi stessi ed a rimuovere dai nostri processi mentali gli atteggiamenti che inibiscono la vita, allora la pace e l’armonia cominceranno a regnare nelle nostre strutture cellulari. Ma prima, occorre che il paziente voglia essere guarito. Volere è potere !

Cenni sul cancro

Dietro il cancro si nasconde un grande modello, che si può esprimere attraverso una moltitudine di malattie. Ognuna di queste colpisce le persone nella totalità della loro esistenza, indipendentemente dall’organo da cui originariamente scaturisce. Da questo punto di vista il cancro è troppo complesso per essere messo in rapporto soltanto con l’organo coinvolto. La sua tendenza a diffondersi nell’intero corpo dimostra che riguarda l’essere umano nel suo insieme. Come spauracchio del nostro tempo, il cancro non tocca soltanto la persona che ne è direttamente coinvolta, ma tutta la società, che ne ha fatto un vero e proprio tabù, più di qualsiasi altra malattia. Il cancro infonde in noi molta più paura di qualsiasi altra malattia, compreso l’infarto, che sicuramente miete molte più vittime. Nessun’altra malattia evidenzia il rapporto tra corpo, anima, spirito e società come il cancro.

Per quanto riguarda la formazione del cancro a livello cellulare, i ricercatori sono oggi ampiamente concordi nel ritenere che alla base ci siano delle mutazioni.

Se una cellula è stata irritata a lungo è pronta a subire drastiche trasformazioni sul piano del patrimonio ereditario. Gli stimoli che portano a questo possono essere molteplici, da quelli meccanici a quelli chimici fino a quelli fisici. Una pressione continua, il catrame delle sigarette o radiazioni penetranti, sono tra le cause possibili.

Le cellule dei tessuti combattono a lungo contro questi impulsi negativi, prima o poi però viene il momento in cui una reagisce e degenera. Essa de-genera nel senso letterale del termine e se ne va per la propria strada autodistruggendosi, che risulta essere un viaggio egoistico. La cellula cancerogena muore in quanto la sua membrana diventa impermeabile e quindi non riceve più dall'esterno gli elementi vitali né può espellere da se stessa le sostanze di scarto. La cellula quindi si chiude in se stessa isolandosi dal contesto dell'organismo vivente che la circonda. Dà inizio a qualcosa di completamente nuovo per le sue relazioni, impone la propria autodistruzione e la propaga prima alle cellule dello stesso organo e successivamente a tutto il corpo. Quando il tumore viene scoperto, possono essere passati anche anni dalla sua formazione e dispone di milioni di cellule.

Il comportamento della cellula cancerogena ha alla base una problematica di separazione. Dopo essersi dimostrata unita con le altre cellule e collaborativa per il bene dell'organismo, la cellula si autodistrugge. La sua propagazione caotica, priva di prudenza e rispetto, non risparmia né i territori esterni né le fondamenta della propria vita. La cellula cancerogena si pone al di sopra delle regole della normale vita comune delle cellule e infrange senza scrupoli tabù di vitale importanza.

Nella sua selvaggia ed egocentrica attività di autodistruzione, si propaga in ogni direzione. Le zone limitrofe e anche regioni lontane del corpo sono oggetto di questa violenta aggressione. In un tale processo la cellula è completamente autarchica e genera la propria prole senza aiuti esterni. Neppure le membrane basali, le barriere più importanti tra i tessuti, riescono a resistere alla sua aggressività.

La cellula cancerogena rivela anche il suo enorme problema di comunicazione e riduce tutti i rapporti di vicinato a una politica violenta. Rinuncia

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alla comunicazione col campo dello sviluppo al quale era destinata, a vantaggio dell’egoismo, alle pretese di onnipotenza e di immortalità.

Nella fase di incubazione della malattia il modello caratterizza la personalità tipica affetta da cancro. Si tratta di individui che tentano di adattarsi quanto più possono, di vivere nel modo meno appariscente possibile, di sopportare tutto e tutti, di conformarsi alle norme e di non pesare a nessuno con le proprie esigenze. Essi ignorano del tutto le pretese di crescita personale ed evoluzione psicologica, perché non vogliono esporsi in alcun modo. La repressione della possibilità di fare esperienze di confine riflette l’attività difensiva che senza farsi notare si svolge nel corpo e tiene tutto sotto controllo.

Quando il flusso degli impulsi evolutivi, bloccato per anni, rompe l’argine della repressione, induce il corpo a vivere la vita fino in fondo in modo incontrollato senza possibilità di tornare indietro né di fermarsi. Quello che alla gente può apparire come un riserbo piacevole o gentile, può essere in realtà una repressione degli impulsi vitali, e in ultima analisi una vita non vissuta. Come la cellula che deve sopportare le stimolazioni più dure e persistenti si impegna totalmente per svolgere il proprio dovere di cellula intestinale o polmonare, così anche i pazienti cercano di rispettare i loro doveri di figlia, figlio, madre, padre, dipendente, etc., per soddisfare gli altri ignorando le proprie esigenze.

Nella fase di incubazione, il comportamento dei pazienti risulta esemplare. A buon diritto possono considerarsi pilastri della società. Essi si identificano perfettamente con la consapevolezza sociale. La personalità tipica del malato di cancro è da molti punti di vista un modello. E’ coraggiosa e non aggressiva, silenziosa e paziente, agisce in modo equilibrato e simpatico perché non è affatto egoista, anzi disinteressata e pronta ad aiutare gli altri, è puntuale e ordinata - non manca quasi nessuno degli ideali sociali. E proprio per questo il suo rapporto con questa malattia non deve sorprendere. Il successo sociale, a dispetto, o addirittura a causa della rigidità interiore, supera l’ideale tipico della subalternità e si accorda perfettamente con l’immagine ideale dell’uomo moderno.

Dietro la facciata dell’esemplarità stanno però in agguato tutte quelle caratteristiche contrarie che, nel secondo stadio del cancro, quello della manifestazione, si rivelano sul piano sostitutivo del corpo. Quello che non è emerso a livello di consapevolezza, trova ora qui il suo palcoscenico, sul quale saranno recitati soprattutto drammi.

Dato che i soggetti hanno perso il legame con le origini, le cellule del cancro devono vivere questo tema per loro e lo fanno a livello corporeo, alla loro maniera pericolosa. L’anima ha evidentemente bisogno di un rapporto vitale con le proprie radici . Soltanto la Re-ligio, che significa legame che riporta all’origine, consente un vero e proprio progresso. Le domande : “Da dove vengo” e “Dove sto andando”, nei malati di cancro sono sprofondate dalla consapevolezza al buio dell’ombra e vengono espresse a livello corporeo. La regressione è il ritorno agli inizi, all’origine.

L’accettazione della malattia, la presa di coscienza della propria identità divina, la consapevolezza dell’unità con il Tutto e il ritorno consapevole alle origini con le sue illimitate possibilità sono percorsi significativi. La repressione nell’inconscio porta invece alla malattia intesa come guida. I malati di cancro sono spesso “areligiosi” in senso profondo, anche se mostrano una spiccata religiosità e capacità di adattamento al destino. Di fatto si tratta per lo più di un atteggiamento ecclesiastico che ha ben poco a che fare con la religio, ed è legato soltanto alla pratica formale. Obbedire ciecamente ai precetti religiosi è anzi il contrario della vera religio e lascia il cuore freddo e vuoto. Quella che esteriormente sembra una vita quanto mai devota, può essere interiormente vuota. Analogamente, l’accettazione del destino riscontrata dai sociologi della medicina non deve essere confusa con l’atteggiamento religioso

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del “Sia fatta la Tua volontà”. Per lo più si tratta di rassegnazione nei confronti di un destino sentito come onnipotente, ma non accettato.

A livello profondo non è la fiducia in Dio a costituire la base dell’accettazione ma al contrario la disperazione e l’impotenza. Invece di andare incontro alla vita e alle sue possibilità, i potenziali malati di cancro sono in balia di una miope prudenza e di una enorme paura esistenziale.

Il cancro è il tipico prodotto della società moderna. I livelli di crescita dell’anima e dello spirito sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli economici. Il nostro grandioso prodotto sociale lordo non può ricompensarci a lungo andare della mancanza di una crescita interiore. Le ricompense esteriori rendono più facile la rinuncia all’evoluzione dell’individualità e promuovono la realizzazione dell’uomo-massa.

Il cammino dell’evoluzione prevede che l’uomo debba prima viversi a pieno la polarizzazione, gli estremi dei poli (bene e male, vero e falso, bello e brutto, buono e cattivo, gioia e dolore, etc.)

Quando il Cristo dice : “Siate caldi o freddi, i tiepidi Io li vomiterò dalla mia bocca” si riferisce appunto alla fase del cammino evolutivo in cui l’uomo deve viversi gli estremi per poter comprendere la materia. Solo quando l’uomo avrà vissuto fino in fondo i sentimenti contenuti nel modello con cui l’anima si incarna e li avrà trasformati, allora si risveglierà nello spirito e potrà andare oltre la polarizzazione verso il centro, che è Dio. Allora potrà capire il vero significato del detto : “A chi ti percuote la guancia, porgi anche l’altra”.

Il centro come pigro compromesso deve essere evitato. In questo consiste l’apprendimento più importante del malato di cancro e, in tal senso, la tranquilla via di mezzo in cui il paziente si trova a proprio agio, non rappresenta uno stato definitivo.

In fondo il cancro è la manifestazione nel corpo del modello dell’anima represso. Quello che l’uomo non vuole vivere al livello dei sentimenti, lo vive sul corpo, attraverso la malattia. La malattia è il linguaggio dell’anima e la sofferenza è una grande maestra di vita in quanto costringe l’uomo a riflettere e a riconoscersi. Perciò la malattia è utile all’evoluzione dell’uomo.

Bisogna trovare in se stessi l’unità, l’immortalità dell’anima e riconoscere che il tutto è già nell’uno, così come l’io è nel tutto. Questo però è il momento conclusivo o più esattamente il momento centrale a cui soltanto l’amore ci permette di accedere. Anche questo è simboleggiato negli eventi legati al cancro. Come l’amore, anche il cancro supera i confini, annulla le distanze, penetra in tutte le barriere, vince tutti gli ostacoli ; come l’amore non si ferma davanti a niente, si espande su ogni cosa, penetra in tutti i settori della vita, domina la vita intera ; come l’amore anche il cancro tende all’immortalità e, come lui, non teme la morte. Così il cancro è, di fatto, l’amore precipitato nell’ombra.

Oltre alla presa di coscienza, un aiuto essenziale è il respiro. Respirazione corrisponde a comunicazione e questa, nel caso del cancro, è precipitata a un livello primitivo e radicale. Una respirazione profonda e cosciente costituisce una valida opportunità.

Domande da porsi :

1. Vivo la mia vita o la faccio determinare da circostanze esterne?

2. Rischio di rompermi la testa o faccio dei pigri compromessi per amor di pace

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3. Lascio alle mie energie il loro spazio o le sottometto in ogni caso a regole e provvedimenti prestabiliti ?

4. Mi permetto di esprimere la mia aggressività o risolvo tutto in me stesso e con me stesso ?

5. Quale ruolo svolgono i cambiamenti nella mia vita ? Ho il coraggio di aprirmi a nuovi orizzonti ? Sono fertile e creativo ?

6. La comunicazione e lo scambio vivo hanno un posto importante nella mia vita, o me la cavo meglio da solo ?

7. Mi permetto di tanto in tanto di superare i limiti o mi adatto a tutto ?

8. Le difese fisiche e psicologiche sono in armonia o quelle fisiche sono indebolite a vantaggio di quelle psicologiche ?

9. Quale ruolo hanno nella mia vita le domande fondamentali : da dove vengo ? E dove vado ?

10.L’amore universale ha mai avuto importanza nella mia esistenza ?

11.Quale ruolo ha nella mia vita la via improntata alle parole :

“CONOSCI TE STESSO” - PER CONOSCERE DIO” ?