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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità Anno XXXIX - GIUGNO 2012 - Una copia 2,50 6 /2012 www.ilfieramosca.it Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA Mensile di cultura, informazione e attualità Gabriella Ruta/Eclettica Cultura dell’Arte da sinistra: Giusy Caroppo, Silvia Godelli, Nichi Vendola FOTORUDY
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Mensile di cultura, informazione e attualità - Editrice Rotaseditricerotas.it/fierpdf/2012/fiergiugno2012.pdf · di Sabino Piazzolla ... questo testo sui poeti del ‘900. Di solito

Feb 15, 2019

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se non diremo coseche a qualcuno spiaceranno,non diremo mai la verità

Anno XXXIX - GIUGNO 2012 - Una copia 2,50

6/2012w w w . i l f i e r a m o s c a . i tPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA

M e n s i l e d i c u l t u r a , i n f o r m a z i o n e e a t t u a l i t à

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da sinistra: Giusy Caroppo, Silvia Godelli, Nichi Vendola

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GIUGNo 20124 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 5

6/2012

LibriL’importanza dell’opera di Maria Antonietta Binetti come autrice ma anche come pro-motrice di culturadi Renato Russo

ScuolaInaugurata alla Scuola Media “Renato Moro” la Biblioteca intitolata a Maria Gras-so Tarantino

Per non dimenticareLa mostra “Barletta…nella memoria” ricor-dando Concettina e Gaetano Spera

ScuolaCorso di Scrittura Creativa attivato dalla scuola “S. Baldacchini”: C’era una volta. Raccontiamo… scrivendodi Francesca Ditrizio

“Amara terra mia”di Chiara Ivana Cuccorese

ScuolaSettimana nazionale della musica a scuola di Carmine Cristallo

Scrivi… e ti lascio il testimonedi Raffaella Delpiano

Brevi di sportCalcio a 5 giovanile, Volo libero e volo a motore, Atletica, Basket, Tiro con l’arco, Canottaggio, Motociclismo

PoesiaL’Ottovolante poetico di Emanuele Di-cuonzodi Domenico Fratianni

TradizioniC’era una volta il fornaiodi Michele Vitobello

RUBRICHE

Lettere al direttoreSaluti dalla Russia

29 19IncontriPasquale Cascella lo speaker del Quirinaledi Renato Russo

Condominio di via Mascagni 1 la memoria risorgimentale sui luoghi della vita quoti-dianadi Michele Borraccino

EconomiaPreoccupante sì ma non tragica la nostra situazione economica secondo il generale Nanula

La Scuola che f@retedi Pompeo Camero

Puglia ImperialeL’Agenzia Puglia Imperiale Turismo diven-ta la vera “scoperta” dell’intera Pugliadi Lucia De Mari

Federazione Centri StudiMoro-Dell’AndroUna targa per ricordare il luogo della pri-

gione di Aldo Morodi Paola Russo

CulturaA Barletta rinasce la “Alighieri”di Giuseppe Lagrasta

Francesco Paolillo, fondatore della “Dan-te Alighieri” nel 1904di Renato Russo

PresentazioneIntramoenia Extra Art /Watershed da Bru-xelles il via al progetto

Vita amministrativaRaccolta differenziata un dovere sociale e un obbligo moraledi Cosimo Damiano Bruno

Dal mondo della chiesaLettera dell’Arcivescovo alle famiglie in occasione del VII Incontro Mondialedi X Giovan Battista Pichierri

GOSPiù apprendi più lavori: un’opportunità per i giovani

RicordoDon Franco Damato il prete dei giovanidi Vittorio Palumbieri

Attentato a BrindisiSarei potuta essere iodi Elena Campese

Storia localeLa città della Disfida e i suoi orologidi Michele Grimaldi

Informaticawww.pugliasos.it Un aiuto per l’Open Sourcedi Grazia, Lina Isernia

MusicaTre i finalisti di scena al Curci per il 15° Concorso Pianistico Internazionale “Pre-mio Mauro Paolo Monopoli”

11 Serata in onore della bandiera e dell’inno nazionale al Condominio di via Mascagni

La scuola “San Domenico Savio” di Barletta si distingue ancora nel ter-ritorio della Bat4116

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Un progetto in rete: Intramoenia Extra Art / Watershed presentato a Bruxelles 35

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La targa ricordo in onore di Moro per ricordare la drammatica pri-gionia

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9 Pasquale Cascella, insignito della “Paul Harris Fellow” dal Rotary Club di Barletta

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Presentata l’opera di Maria Anto-nietta Binetti Il Mistero della Mez-zaluna

Quelle campane a due ore di notteDomenico Papa, il dispensiere degli ani-mali40 poeti del NovecentoLa sfida fra i viniRicordo del dott. Spiridione FilograssoProposte per la pagina del Nord BareseNella foto il n. 16 è Filippo Bufo

In cittàNotizie in breve

Libri del mese• La presenza di Dio nella vita di Ruggie-

ro Peschechera• Il calcio fa benea cura di libreria Liverini

Vernacolo A soluzion. Cialdedd e p’n tustdi Sabino Piazzolla

Vivicittà

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GIUGNo 20126 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 7

n° 6 - giugno 2012anno XXXIX

Direttore responsabileRENAto RUSSo

Spedizione in abbonamento postale 45%

Registrazione presso tribunale di trani n. 140 del 1-3-1975

Stampa in propriosu carta ecologica riciclata

Symbol - Freelife Matt

Direzione, Redazionee AmministrazioneEditrice Rotas s.r.l.Via Risorgimento, 8

tel. 0883.536323Fax 0883.535664

BARLEttAe-mail: [email protected]://www.editricerotas.it

ISSN 1722-8972

ASSoCIAto

www.ilfieramosca.it

[email protected]@ilfieramosca.it

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Come abbonarsi

• c/c postale n. 13433701 intestato a Editrice Rotas S.r.l.

via risorgimento, 8 76121 barletta

• abbonamento annualeper l’italia 25,00per l’estero 85,00per le americhe 110,00

Lettere al direttore Lettere al direttore

La sfida fra i vini

Caro direttore,ci siamo incontrati nello stand della

Rotas al Salone del Libro di torino dove ci siamo fatti questa foto e le dissi che ci saremmo rivisti a settembre a Barletta, in occasione dell’annuale sfida fra vini fran-cesi e vini italiani (…).

Jean François Bianchettonice, France

Saluti dalla Russia

Carissimo direttore,cari Fratelli e Sorelle in Cristo,vi saluto con tutto l’affetto che provo verso la vostra casa

Editrice Rotas, che conosco da tanti anni grazie ai libri uti-lissimi che raggiungono delle volte persino la Russia grazie ai sacerdoti e ai religiosi italiani. Vi ringrazio di cuore per tutto ciò che fate e che farete ancora con l’aiuto del Signore. Sappiate che i vostri nomi sono nei cuori e nelle preghiere di tante persone che grazie a voi e ai vostri libri trovano il nostro Salvatore Gesù. Sono uno di loro anche se vivo in Russia. Grazie di cuore!

ora in due parole mi presento ed esprimo lo scopo princi-pale di questa mia lettera. Sono Don Alexey Yandushev, ho 39 anni e sono il prete cattolico russo di San Pietroburgo oramai da 5 anni. Adesso faccio il mio servizio pastorale generalmen-te nell’ambito di educazione teologica presso il seminario lo-cale (teologia morale e Spiritualità), ma mi dedico anche alla collaborazione con Radio Maria - Russia (Redazione Sanpie-troburghese), con la Rivista cattolica “tradizione Viva” (Mo-sca), col Centro Cattolico della Famiglia e con diverse parroc-chie della mia città in qualità di predicatore dei ritiri spirituali parrocchiali. Visto quel mare di lavoro non so esiste un altro prete più felice di me!

Comunque col vostro permesso ora esprimo la mia richie-sta di cuore che ha la base nelle necessità puramente pastorali: ho tanto bisogno di libri pubblicati dalla vostra Casa Editrice che sarebbero utilissimi per il mio servizio sopradescritto nei diversi ambienti ove mi manda il Signore. Qui non potrei mai trovarli. Non ho neanche la possibilità di ordinarli. So che non ho il diritto di chiedere l’aiuto da voi che fate il vostro servizio con tanti sacrifici nel mondo di oggi! Perciò vi lascio studiare la mia richiesta con calma ed anche le vostre possibilità per capire se potete darmi una mano mandandomi questi libri o no. Vi sarò grato in ogni caso!

Don Alexey Yandushev

40 poeti del Novecento

Caro direttore,ho letto sulla stampa - e ho apprez-

zato - della sua scrittura di un libro di poesie sui maggiori poeti del Novecento. Ma lei non scrive solo libri di storia? Mi fa piacere peraltro che l’abbiano premia-to… Ma perché e per chi lo ha scritto?

Domenico Filannino

ringrazio per questa attestazio-ne e per le moti-vazioni che hanno spinto i giudici del premio ad as-segnarmi questo riconoscimento, perché hanno bene interpretato il mo-tivo che mi ha in-dotto a scrivere questo testo sui poeti del ‘900. Di solito un poeta scrive per se stesso; io invece non mi ritengo un poeta ma ho scritto questi 40 componimenti pensando ai ra-gazzi delle nostre scuole, per cercare di coinvolgerli emotivamente. Debbo inol-tre esprimere il più vivo apprezzamento per l’organizzazione di questo Premio LeTTerario ProVinCia Di bari. Di solito i premi hanno un ché di freddo, di standardizzato, di scarsamente comuni-cativo… Questo premio invece ha qual-cosa di vivo, di dinamico, di coinvolgen-te, di cui dobbiamo essere grati al suo speaker e coordinatore nicola De matteo che ha saputo fin dall’inizio coinvolgere i ragazzi, i docenti e gli autori attraver-so più incontri, sia quelli preliminari, in ciascuna scuola, che presso la biblioteca De Gemmis e, da ultimo, nell’aula consi-liare della Provincia.

Domenico Papa,il dispensiere degli animali

Quelle campanea due ore di notte

Caro direttore,nel rileggere il tuo libro barletta

e l’Unità d’italia, a pag. 55, mi sono soffermato sull’ultimo periodo (alla data 1859). Parlando delle mura, in procinto di essere abbattute, tu scri-vi: “La porta si chiudeva a due ore di notte (due ore dopo l’Ave Maria) e si riapriva alle prime luci dell’al-ba. Duran-te le ore di chiusura si consentiva l’accesso al castello sol-tanto al Cor-riere delle Regie Poste o a persona-lità ben note e distinte”.

Nel leg-gere queste note, mi ha come preso un momen-to di commossa nostalgia. Ricordo bene quella campana, l’Ave Maria e “doi iar de nott”, due ore dopo. Ho rivisto e ricordato la mia mam-ma che al suono di quelle campane ci faceva fare il segno della cro-ce e recitare non ricordo più quale breve preghiera. Suonano ancora quelle campane? E giacché siamo in tema di campane, mi sovviene un altro ricordo. È l’ultimo giorno di Carnevale, a mezzanotte inizia la Quaresima. Ai miei tempi, allo scoccare della mezzanotte le cam-pane annunciavano l’evento suo-nando quella che veniva chiamata la “SCoMUNICA”. Chi seguitava a ballare rischiava appunto di essere scomunicato.

Elio Messinese, Barcis

Egregio direttore,mi consenta di raccontarle la storia di

una persona umile e generosa. Generosa specialmente con gli animali ai quali rivolge le sue quotidiane attenzioni portando loro del cibo. Domenico Papa, un tempo, tanto tempo fa, faceva il sarto. Era un sarto bravo, a quanto se ne sa, rifinito, e caratterialmente cordiale.

Secondo di tre figli (il primo falegname, lui sarto, il terzo operaio presso la fabbrica

di cucine “Salvarani” di Parma), il padre era un lavorante mugnaio sotto i De Martino.

Ha lavorato sin da bambino: prima come apprendista presso sarti e poi in proprio fino al 1983 (per diciotto anni il laboratorio era in Via F. d’Aragona nr. 64), anno in cui a causa dello sfratto per l’erigenda costruzione di un fabbricato per civile abitazione, fu costretto a lasciare il laboratorio con tutta l’attrezza-tura. Pertanto a causa delle precarie condi-zioni economiche, si è ritrovato a dormire presso la Pensione Prezioso in Piazza Plebi-scito e a consumare i pasti presso la Casa di

riposo di Viale Marconi (Cappuccini). tale situazione è andata avanti per dieci anni a partire dal 1983. L’ulteriore aggravarsi della situazione economica l’ha costretto a domiciliarsi in modo permanente presso la summenzionata Casa di riposo, dove si può dire che pernotti solamente, dato che per la maggior parte della giornata è fuori coi suoi bustoni di viveri che distribuisce ai suoi animali coi quali spesso condivide il pranzo: esce alle 7 del mattino e rientra verso le 17 e nel periodo estivo anche al tramontar del sole.

I due momenti più importanti e degni di particolare ricordo per lui sono l’andata a

Messina per il servizio militare e a torino, per un anno, per imparare il taglio dei capi di sartoria.

A suo dire, la sua vita è stata troppo sacrificata e le condizioni finanziarie poco favorevoli non gli permisero di fidanzarsi. Poi, preso da altri fatti della vita, come il lavoro, era rimasto solo!

Un tempo sarto, oggi un benefattore de-gli animali abbandonati, così ogni mattina il nostro Domenico timbra il suo cartellino e gira per la città, col suo sacchetto da vi-vandiere per cani, gatti, colombi, … Il no-stro modesto, umile, oscuro eroe ha ritro-vato la sua ragione di vita in questa azione benemerita.

Poi, quando rientra dalla sua impegna-ta giornata, va in chiesa a pregare, chino, curvo sul banco, in un silenzioso colloquio con nostro Signore…

Teresa Porcelluzzi

Una di queste domeniche mattine, ospi-ti di Domenico Damato, titolare del bar “Ginevra”, su via Ettore Fieramosca, Michele Cantatore e Renato Russo, re-duci dalla Santa Messa in Cattedrale.

anno scolastico 1932/33, il piccolo elio è alla sinistra del maestro

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GIUGNo 20128 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 9

IncontriLettere al direttore

C ontravvenendo ad una lunga consuetudine che lo ha visto per anni mimetizzato dietro le quinte

del proscenio, Pasquale Cascella, giornalista barlettano, responsabile dell’Ufficio per la stampa e la comunicazione del Quirinale, classe 1952, (la moglie Marilena Gioia, me-dico di origine milanese, e due figli Michele e Marina) in questi giorni, è stato ospite del Rotary Club di Barletta du-rante una serata conviviale nel corso della quale si è fatto intervistare da Rino Daloiso, direttore della redazione de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. A presentarlo, ad un folto e qualificato pubblico, il dott. Alessandro Attolico, socio del club nonché dirigente e capo ufficio staff del sindaco di Bar-letta. Tema della serata: Pasquale Cascella, una vita dedicata al giornalismo. I più lontani ricordi, la frequentazione all’Isti-tuto Tecnico Commerciale, i primi articoli per il bollettino scolastico “Periscopio”, una poesia sulla occupazione della Cecoslovacchia. Le prime cronache per il giornale locale di partito “La voce dell’Ofanto” (poi “La voce della Valle dell’Ofanto”, firmati da Roma mentre a Barletta - via Na-zareth 4 e poi 23 - collaboravano Cosimo Damiano Rociola e Mariella Dambra), qualche corrispondenza, da Barletta, per la sede barese dell’”Unità”, chiamato poi a Roma a metà degli anni Settanta nella sede nazionale dell’”Unità”. Qui realizzerà un servizio impegnativo, ricordato da Rino Daloiso nella sua prima domanda, sulla efferata uccisione dell’agente Giuseppe Marchisella, e qualche giorno dopo, la tragica morte della sua compagna Chiara Calabrese, ser-vizio che segnò l’esordio di un giovanissimo Cascella su uno scenario giornalistico nazionale. Inizialmente si occu-pò delle cronache del Meridione e di quelle sindacali, aven-do così l’opportunità di approfondire - col segretario gene-rale della CGIL Luciano Lama - problematiche del lavoro (specialmente di quelle del mondo agricolo) che gli erano

OSPITe DeL ROTARy CLUB DI BARLeTTA Che LO hA INSIGNITO DeLLA “PAUL hARRIS FeLLOw”

PASQUALe CASCeLLA LO SPeAkeR DeL QUIRINALedi Renato Russo

state a cuore già a Barletta. Dai braccianti passò poi a occu-parsi di edili, chimici, metalmeccanici, insomma del mondo del lavoro in generale.

Nell’84 entrò a far parte dell’ufficio del redattore capo e dall’anno dopo corrispondente da Palazzo Chigi e soprat-tutto dal Quirinale, durante il settennato di Francesco Cos-siga (1985-1992).

Parte di qui la seconda più impegnativa fase della vicen-da giornalistica del nostro cronista, quella che lo esporrà sotto i riflettori della comunicazione parlamentare che con-ta, Montecitorio, palazzo Chigi, il Quirinale.

brigantino due. Da sinistra: Pasquale Cascella, il sindaco nicola maffei, il presidente mauro Lopizzo e sandro attolico (FOTORUDY)

il presidente mauro Lopizzo consegna il diploma a Pasquale Cascella (FOTORUDY)

Barletta - Via Andria S.S. 170 (Polo Logistico) - t. 0883 332 676Prato - Via la Montagnola 70/B (Loc. Maliseti) - t. 0547 652 757

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Ricordo del dott.Spiridione Filograsso

Caro diret-tore,

le scrivo per ricordare a lei e ai no-stri lettori del Fieramosca il dott. Spiridio-ne Filograsso, già segretario del nostro Co-mune, di cui il 4 giugno ricorre il terzo anniversario della scomparsa e che amici e familiari hanno voluto ricordare con una messa in suffragio celebrata nella chiesa di S. Maria degli Angeli.

Per l’occasione voglio rievocare un av-venimento dimenticato dai più, la relazio-ne che egli scrisse e lesse - come presiden-te dell’Azione Cattolica - il 19 marzo del 1954 in Cattedrale, davanti a S. E. mons. Reginaldo Addazi, avente come tema apo-logia del sacerdozio Cattolico.

La relazione, letta al termine di una messa solenne, era l’epilogo di una giorna-ta di festeggiamenti per quattro sacerdoti barlettani, esempio di apostolato e zelo sa-cerdotale, i quali erano stati chiamati dal Santo Padre Pio XII, in riconoscimento dei loro meriti, a far parte della sua famiglia pontificia e ai quali quel giorno memora-bile, vennero consegnate le insegne pon-tificie.

Il titolo di Prelato domestico a mons. Salvatore Santeramo (arciprete di S. Ma-ria) e il titolo di Cameriere segreto ai mon-signori: Francesco Stellatelli (preside della prima Scuola Media della città, la futura “G. De Nittis”), mons. Ruggero Dicuonzo (parroco del Santo Sepolcro nonché teolo-go della cattedrale) e mons. Sabino Maria Cassatella (prevosto di S. Giacomo).

Nella sua relazione, il dott. Filograsso volle vedere, nei quattro sacerdoti della chiesa barlettana, altrettanti campioni del-la nostra fede religiosa.

Franco Convertini

mi associo al ricordo per il dott. Fi-lograsso che fu persona amabile, mite, comprensivo, eppure molto esigente nella esplicazione del suo mandato amministra-tivo. Ci duole solo che non ci abbia voluto lasciare dei suoi scritti. solo dopo molte insistenze ci scrisse un pezzo sulla festa della madonna, di una straordinazia qua-lità descrittiva.

Nella foto il n. 16è Filippo Bufo

Caro direttore, nella foto di pag. 30 del

Fieramosca di aprile, il ragazzo marcato col numero 16 (con-trassegnato da un punto inter-rogativo perché non identifi-cato) è mio padre, nonché tuo grande amico, Filippo Bufo. Il numero 26, poi, secondo me, non è Francesco, ma Antonio Dicuonzo. Mi piacerebbe sa-pere, così, per pura curiosità, chi vi ha dato la foto?

Giuseppe Bufo

Grazie della segnalazione. ricordo Filippo con affetto e nostalgia. sarebbe stato un peccato lasciare quel punto in-terrogativo. a darci la foto è stato Vincenzo amodio, nella foto segnato al numero 4, riconoscibilissimo anche oggi, a distanza di 66 anni!

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Proposte per la pagina del Nord Barese

Egregio Direttore,mi preme sottoporre alla Sua attenzione l’anomalia rappresentata

dalla mancanza, nell’inserto della Sua testata denominato Nord Barese, di una pagina dedicata alla VI Provincia pugliese.

L’orientamento scelto induce sempre più spesso, la pur inappuntabile redazione barlettana, a pubblicare nostri comunicati stampa relativi all’attività istituzionale

dell’Ente, nella cosiddetta pagina degli interventi, lasciando passare irritualmente per opinione ciò che risponde invece ai canoni della “notizia”.

Pur gratificati per l’attenzione comunque riservataci, ci piacerebbe che il giornale più letto sul territorio della BAt, risponda agli stessi canoni previsti per le altre province.

L’occasione è favorevole per formularLe in ultimo l’invito a considerare altresì l’opportunità di imporre una nuova denominazione all’inserto medesimo, di guisa da riconoscere identità autonoma dalla Città di Bari al territorio della nostra Provincia, magari coinvolgendo in questa scelta i lettori dei Comuni di Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, Minervino Murge, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola, trani e trinitapoli.

Con i sensi della mia rinnovata stima, gradisca i saluti più cordiali.

prof. Pompeo Cameroassessore della Provincia baT

Caro assessore, ci siamo tante volte posti il problema di un ampliamento del nostro giornale in chiave territorialmente estesa alla nuova Provincia, dalla quale riceviamo numerosi comunicati. Un discorso a parte sono i “suoi” comunicati, sempre molto interessanti, pratici, concreti, chiari. il fatto è che occorrerebbero numerose altre pagine, per soddisfare le molte note che da voi ci pervengono giornalmente. Per questo le chiediamo di farsene interprete presso la presidenza, per studiare insieme una forma collaborativa più incisiva ed organica.

Pompeo Camero

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GIUGNo 201210 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 11

C on la visita di Pasquale Cascella, capo ufficio stampa del Quirinale, si sono conclusi i festeggiamenti nel condomi-

nio di via Mascagni 1, per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il terzo e conclusivo incontro, aveva come tema: serata in onore della ban-diera, dell’inno nazionale e della Costituzione. tutto cominciò il 16 marzo dell’anno scorso, quando, come amministratore del palazzo, organizzai una serata per celebrare l’Unità d’Italia, fra un tripudio di bandiere, gagliardetti, palloncini e volantini; presenti, oltre al sotto-scritto, il sindaco Nicola Maffei, l’assessore regionale Maria Cam-pese e Renato Russo che raccontò la vita di Barletta in quel lontano periodo della nostra storia, contestualizzandola con gli avvenimenti unitari nazionali.

La ricostruzione piacque ai numerosi ascoltatori, tanto che ne nacque una pubblicazione, barletta e l’unità d’italia, fatti e prota-gonisti 1815-1870. Il libro fu diffuso a Barletta - specialmente nelle nostre scuole - e fuori, donato anche al Capo dello Stato che mostrò di gradirlo.

L’iniziativa comunale fu gradita dal Presidente Napolitano che, per il tramite del suo capo ufficio stampa, ci fece pervenire una bandiera che noi abbiamo esposto nel nostro museo risorgimenta-le. Perché ho dimenticato di dire che, in un ambiente del pianoter-ra, abbiamo allestito un vero e proprio museo condominiale dove abbiamo raccolto numerosi cimeli della nostra unità risorgimen-tale, spesso in copia, naturalmente, come tutta la documentazione che siamo riusciti a raccogliere.

Nel corso della cerimonia che ha concluso l’anno dei festeggia-menti unitari, oltre al sottoscritto, hanno preso la parola il sindaco Maffei, il dott. Pasquale Cascella, il dott. Renato Russo e il dott. Carmine Cristallo.

Il sindaco ha ricordato le tappe salienti delle nostre iniziative cittadine, in particolare la pubblicazione monografi-ca sul restauro della statua di Massimo d’Azeglio, sull’omonima piazza: non bisogna infatti dimentica-re che proprio il romanzo sulla Disfida di Barletta, con le sue cento edizioni, rappresentò il contributo unitario più grande, se pure indiretto, alla causa unitaria italiana.

Pasquale Cascella, nel suo intervento, ha ricordato la sua partecipazione a que-sto evento popolare, al qua-le il Presidente Napolitano ha voluto far dono della bandiera nazionale. Cascel-

Incontri Incontri

CoNDoMINIo DI VIA MASCAGNI 1la memoria risorgimentale sui luoghi della vita quotidiana

di Michele Borraccino

Daloiso ha posto all’ospite una serie di domande per de-linearne così, attraverso le sue risposte, un profilo giorna-listico, ma anche umano. Cascella, senza negarsi alle rispo-ste, ha saputo però mantenersi in un cono di luce discreto e ombrato, raccontando di sè lo stretto necessario.

Dopo gli anni passati come quirinalista, nel settennato di Francesco Cossiga (1985-92), Cascella diventò portavoce del Presidente della Camera dei Deputati Giorgio Napoli-tano nel biennio 1992-1994. A chi, ancora oggi gli chiede il perché di quella scelta, Cascella confessa di attribuire la de-signazione, sì alla circostanza di essere un giornalista schi-vo e discreto, ma probabilmente anche per la sua apparte-nenza all’ala riformista del partito comunista; quella nota come l’ala migliorista fondata da Giorgio Amendola e della quale facevano parte Gerardo Chiaromonte, emanuele Ma-caluso, Luciano Lama. Pochi anni dopo, nel primo governo Prodi (1996-98) fu nuovamente chiamato come portavoce da Giorgio Napolitano ministro dell’Interno (nel ‘98 fu ri-conosciuta alla città di Barletta la prima Medaglia d’Oro, quella al Merito Civile).

Quindi chiamato a Palazzo Chigi da Massimo D’Alema (1998-2000), non per amicizia o per affinità ideologica, rico-nosce lui stesso, ma probabilmente perché il leader Maximo aveva bisogno di un portavoce sì culturalmente di sinistra, ma con un pedigree che lo legittimasse ad assumere il ruo-lo di collaudato speaker del suo governo. e chi meglio del discreto addetto stampa dell’ex Presidente della Camera Napolitano, poteva fare al caso suo?

Finalmente, nel 2006, richiamato ancora da Giorgio Na-politano, questa volta sul colle più prestigioso di Roma, al Quirinale, nel delicato ruolo di direttore dell’ufficio stampa e comunicazione, che nel passato era già stato di qualifica-ti e noti esponenti del mondo giornalistico e diplomatico, come Arrigo Levi per Carlo Azeglio Ciampi, Ludovico Or-tona per Francesco Cossiga, Tanino Scelba per Oscar Luigi Scalfaro, Antonio Ghirelli per Sandro Pertini.

Talvolta, lo intravedevamo fra i personaggi dell’entou-rage presidenziale quando il Capo dello Stato si presentava alla stampa per le rituali dichiarazioni sull’andamento o sull’esito di una trattativa per la formazione di un gover-no, come nel gennaio del 2008 quando, fra stucchi dorati e arazzi intessuti, accompagnava il Presidente agli incontri rituali con le delegazioni dei partiti.

Occupato in un oscuro, quanto laborioso lavoro di tessi-tura fraseologica, dietro le quinte di una cortina diplomatica nella quale le parole sono soppesate col bilancino dell’orefi-ce, Cascella ha però anche trovato il tempo, in questi anni,

di essere l’autore o il coautore di interessanti libri come Cari compagni, Prodi, Fausto Vigevani un socialista scomodo.

Di episodi curiosi, di quelli che arricchiscono l’anedot-tica di un personaggio all’ombra dei colli romani del po-tere, per comprensibili ragioni di riserbo, Cascella ne ha raccontato solo uno, e per giunta solo perché sollecitato da Daloiso che ne era al corrente, cioè il regalo di un orologio fatto dal Presidente Francesco Cossiga al nostro cronista a proposito dell’impegno mancato del Presidente di cessare le sue “picconate”.

Forse ce li svelerà in seguito, quando sarà terminata la sua collaborazione col Presidente, fra meno di un anno, ma siamo sicuri che, se proprio dovesse dare alle stampe un libro di ricordi, lo farebbe con il riserbo che ne ha caratte-rizzato la sua discreta collaborazione in tutti questi anni, tanto da meritargli, due anni fa (nel 2010), un premio gior-nalistico, il Premio come miglior addetto stampa dell’anno, a Trento, per la obiettività, chiarezza e sobrietà con la quale ha interpretato il suo ruolo al Quirinale. Recita testualmen-te la motivazione: Pur nella trasparenza delle sue idee politiche e delle sue tradizioni culturali, Cascella è riuscito a preservare valori come l’obiettività e l’imparzialità nelle informazioni, appli-cando con scrupolo e onestà intellettuale i principi della deonto-logia giornalistica.

e sul delicato rapporto fra l’attività giornalistica e l’ap-partenenza ad un’ala politica? Spesso - risponde Cascella - si crea una sorta di contrasto fra le due sfere, ma se si evi-tano le radicalizzazioni, non c’è antinomia: si può infatti rendere una buona informazione, senza per questo rinun-ciare ad avere delle proprie idee politiche. Tuttalpiù, quan-do per un ruolo, come il mio, si è particolarmente esposti, si eviteranno… le sovraesposizioni!

Il vice governatore del Club, prof. Titta De Tommasi, fa-cendosi interprete di un diffuso clima di simpatia creatosi attorno all’ospite nel corso della serata, ha voluto sottoline-are il grande interesse suscitato dalla testimonianza discreta e pur interessante raccontata da un osservatore privilegiato dal colle più alto di Roma, addentro alla segrete cose, ep-pure semplice e disponibile, persona gentilissima ma anche dotata di una forte determinazione.

A conclusione della serata, il presidente Mauro Lopizzo, a nome del Club, ha consegnato al dott. Pasquale Cascella la “Paul harris Fellow”, la massima onorificenza rotariana che il club di Barletta ha voluto assegnargli per la sua lunga militanza giornalistica e il ruolo esercitato ai più alti livelli istituzionali nel corso degli ultimi vent’anni.

Pasquale Cascella taglia il nastro d’accesso al condominio (FOTO PA-

sqUAlE DiROmA)

al tavolo dei relatori, michele borraccino presenta la serata (FOTO PA-

sqUAlE DiROmA)

la ha ricordato Barletta, che lasciò tanti anni fa, i suoi esordi come giornalista locale, i suoi amici di un tempo, i suoi esordi romani, e da ultimo il tragico crollo di via Roma. Ha tenuto a sottolineare come, a distanza di 38 anni, quando da Barletta si trasferì a Roma, questa è stata la prima volta che ha avuto un contatto diretto coi Barlettani, sia pure attraverso una folta rappresentanza condomi-niale, oppure un Club cittadino.

Anche Renato Russo ha ricordato come l’ispirazione per scri-vere il suo libro gli è venuta direttamente dalle “donne” del condo-minio di via Mascagni, quando - la sera del primo incontro - mo-strarono apprezzamento per la ricostruzione di quei lontani fatti. Esse - ha precisato Russo - hanno in questo modo finito col rap-presentare idealmente tutte le donne di Barletta, ed ecco come un condominio è stato, pur nella limitatezza delle sue risorse, un punto di riferimento per la ricostruzione di un nobile periodo della no-stra storia, quella risorgimentale. E quanto al tricolore che si coprì di gloria sul campo di battaglia, per la verità storica, va ricordato Due momenti dell’incontro col Club rotary di barletta (FOTORUDY)

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GIUGNo 201212 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 13

Economia

PreoccuPante sì ma non tragicala nostra situazione economica secondo il generale nanula*

S econdo il Documento di economia e Finanza (DeF) relativo all’anno 2011, corretto dalla Nota di aggior-

namento del settembre, che teneva conto delle due prece-denti manovre del luglio, la previsione di fine anno era la seguente: PIL (prodotto interno lordo): 1.582 Mld; debito sovrano: 1.900 mld, pari al 120% del Pil; spese: 800 mld (di cui 48 in conto capitale), pari al 50% del Pil; entrate: 738 mld, pari al 46% del Pil; indebitamento da finanziare (disavanzo primario): 62 mld, pari al 3,9% del Pil.

A ben guardare, la suddetta situazione non autorizzava affatto ad affermare che l’Italia si trovasse “sull’orlo di un baratro”. Bastino alcune considerazioni. Il citato disavanzo primario di 62 miliardi, comprende però ben 48 miliardi in-vestiti in conto capitale, cioè in beni durevoli (strade, ospe-dali, scuole, ferrovie, caserme, ecc.) destinati a riverberare sul futuro le proprie fecondità, per cui il vero disavanzo a costi correnti rappresenta meno dell’1% del Pil, di gran lun-ga inferiore al limite previsto dal Trattato di Maastricht, che è del 3%; ed allora, qual è il problema?

La seconda considerazione da fare è che la pressione fi-scale era già al 46%, cioè al più alto livello in ambito eu-ropeo. Il sistema tributario, nelle sue varie componenti di imposte dirette e indirette, aveva già spremuto (è la parola esatta) al massimo l’economia italiana, per cui non è (non era) proprio il caso di pensare a nuove tasse. Non all’IMU, una tassa iniqua, scientificamente irrazionale e socialmente destabilizzante, perché costituisce un doppio d’imposta sul-la medesima materia già tassata. Non si può tassare dappri-ma il reddito e poi anche il patrimonio, perché si tasserebbe una seconda volta la stessa sostanza: il patrimonio infatti è semplicemente il reddito non consumato, il reddito rispar-miato, il reddito accantonato, già tassato nella fase della sua produzione. La pretesa di tassare sia il reddito che il patri-monio farebbe inorridire Luigi einaudi.

Aumentare esageratamente la tassazione?Quando il rimedio è peggiore del male

e neanche è (era) il caso di pensare ad aumentare l’Iva al 23%, un limite irragionevolmente eccessivo. Nel secon-do dopoguerra l’imposta sui consumi era rappresentata dall’Ige (imposta generale sull’entrata), che era un’imposta cosiddetta “a cascata”, perché si applicava ad ogni compra-vendita di materie, merci e prodotti, e poiché i passaggi dal produttore al consumatore, attraverso il grossista e il det-tagliante, erano normalmente tre, con l’aliquota del 3% ad ogni passaggio, i beni arrivavano sul mercato gravati da un carico impositivo cumulato del 9% circa. Quando nel 1972 l’Ige fu sostituita con l’Iva, il legislatore ne approfittò, incre-

mentando leggermente il cari-co tributario al consumo, per-ché portò l’aliquota dell’Iva al 12%, la quale è poi stata successivamente, con vari pretesti, ritoccata fino ad arrivare al 20%. Che poi adesso con gli ulte-riori incrementi debba arrivare al 23%, sembra effettivamen-te un’esagerazione.

Di questo passo, la pressione fiscale, dal citato 46%, ri-sultante dai conti pubblici alla fine del 2011, prima che la situazione fosse in mano al nuovo Governo dei Tecnici, a quanto si ritiene debba arrivare? Fra l’altro, non ci si rende conto che nei confronti dell’attività imprenditoriale l’inci-denza dell’Iva viene a cumularsi con quella dei tributi di-retti, per cui contribuisce ad aumentare di molto l’incentivo all’evasione. In pratica, attualmente, se una società commer-ciale vende una merce e non registra il relativo ricavo, su quell’importo evade contemporaneamente l’Ires del 27,5%, l’Irap del 3,9% e l’Iva del 23%, per un totale del 54,4%, il che è sicuramente molto stimolante.

Se l’importo del ricavo non registrato sia ad esempio di 10mila euro, la società risparmia (evade) 5mila e 440 euro: ritengo che di questo incentivo qualcuno dovrebbe darsi ca-rico. È questa la ragione principale per la quale omettendo programmaticamente la registrazione dei ricavi e registran-do invece integralmente i costi, il 37% delle imprese, secon-do le ultime elaborazioni del Ministero, chiudono il bilancio in perdita cioè non pagano niente. Dalla suddetta situazio-ne dei conti pubblici alla fine del 2011 emerge naturalmente in tutta la sua gravità anche l’enorme debito sovrano, il cui importo rappresenta il 120% del Pil, esattamente il doppio del limite previsto dal Trattato di Maastricht, che è del 60%. Ma anche questo problema non dev’essere demonizzato, innanzitutto perché anche molti altri Stati hanno sforato il detto limite del 60% (la Germania ha un debito che si aggira intorno al 90% del Pil, mentre quello degli Stati Uniti arriva

Incontri

che fu cucita dalle orfanelle del Monte di Pietà. Il fervore popolare di manifestazioni come que-

ste - ha concluso Russo - ci restituiscono la speranza che gli antichi valori di patria

non sono stati del tutto dimenticati.Carmine Cristallo, direttore del

IV Circolo S. Domenico Savio”, ha quindi presentato il coro della sua

scuola, diretto dalla insegnante te-resa Nesta, recente vincitore in un

concorso nazionale di canto. Il coro ha quindi eseguito l’Inno di Mameli e

canti della nostra tradizione patriottica. Poi alcuni alunni del VI Circolo “Girondi”, guida-

ti dall’insegnante Grazia Mennuni, hanno recita-to alcuni testi sulla Costituzione.

Quindi gli ospiti hanno visitato il piccolo museo risorgimentale del Condo-minio, dove sono raccolte numerose attestazioni della nostra partecipazione al processo unitario risorgimentale.

Al termine della manifestazione, come ricordo di quest’anno celebrativo, il condominio di via Mascagni ha donato agli ospiti la riproduzione della bandie-ra di Bezzecca, il tricolore cucito e ricamato dalle orfanelle del Monte di Pietà nell’estate del 1866 e consegnato dal sindaco del tempo, Niccolò Parrilli, al colonello Menotti Garibaldi. Crivellata di proiettili durante quella battaglia, la gloriosa bandiera ci sarebbe stata restituita, dallo stesso Menotti, qualche mese dopo con espressioni di apprezzamento per il valore dei nostri combattenti che su quel campo si erano distinti.

Sul retro del quadro donato al nostro grande amico, abbiamo scritto questa dedica: a Pasquale Cascella per il suo lavoro altamente delicato e qualificato eseguito con riguardosa solerzia e discreta collaborazione all’ombra del Qui-rinale, e per l’impegno da tanti anni profuso con pari discrezione - ma non minore efficacia - per la sua e nostra barletta.

La docente Grazia mennuni legge la motivazione del dono della bandiera a Pa-squale Cascella (FOTO PAsqUAlE DiROmA)

La ban

diera

di bezz

ecca

È stata istituita nella sede della CON-FCOMMERCIO di Barletta, in via

Ospedale dei Pellegrini, n. 48, la prima Came-ra di mediazione civile e commerciale, della Provincia di Barletta Andria Trani, conven-zionata con la Tota Consulting - Organismo di Mediazione accreditato dal Ministero della Giustizia al n. 210 del Registro degli enti abi-litati a gestire tentativi di mediazione nonché parimenti iscritta al n. 53 del Registro tenuto presso il Ministero della Giustizia per la for-mazione dei Mediatori.

Il Segretario della Confcommercio Barlet-ta, Francesco Filannino sottolinea: “L’accordo costituisce un significativo passo in avanti verso la sempre migliore conoscenza ed ap-prezzamento da parte degli imprenditori, professionisti, consumatori, quindi di tutti i nostri principali interlocutori, delle procedure di risoluzione alternativa delle controversie c.d. A.D.R. (Alternative Dispute Resolution).

In particolare - continua Filannino - l’ini-ziativa si rivolge a quel pubblico specialmente interessato alla rapida e certa soluzione delle controversie che sono le imprese commercia-li del territorio, già strette da mille difficoltà in questi momenti di crisi economica. e poi - aggiunge - grazie a questo nuovo strumento le imprese e i lavoratori nonché i loro consu-lenti potranno, da subito, rivolgersi presso la suddetta sede per ricevere informazioni sul nuovo istituto e, soprattutto, per depositare la domanda di avvio della procedura. “

Dal 1° aprile 2012 è in vigore, anche, la nuova procedura obbligatoria per la risolu-zione delle controversie di valore fino a 20mi-la euro, relative ad atti dell’Agenzia delle en-trate. L’istituto della mediazione tributaria è stato introdotto dall’articolo 39, comma 9, del Dl 98/2011 che ha inserito nel D.lgs. 546/1992 l’articolo 17-bis, intitolato “Il reclamo e la me-diazione”.

Per maggiori informazioni sul nuovo ser-vizio di mediazione civile ed iscrizioni, ai corsi abilitanti per Mediatore Civile, nonché indicazioni e assistenza circa la mediazione tributaria ci si può rivolgere all’Ufficio Con-fcommercio di Barletta.

ConfCommerCio sede di Barletta

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il piccolo coro della s. Domenico savio. Di spalle la docente Teresa nesta (FOTO

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GIUGNo 201214 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 15

Puglia Imperiale

di Lucia De Mari

Economia

addirittura al 150%) e poi perché la soluzione è dietro l’angolo.

La vera disfunzione è l’evasione fiscale

Giustamente ha precisato il Presidente Monti che l’attuale debito sovrano non è colpa dell’europa, perché deriva da una disfunzio-ne interna al sistema Italia: benissimo, e quale sarebbe questa disfunzione? L’hanno capita ormai tutti: è l’evasione fiscale, unanimemen-te valutata dalle varie istituzioni (Istat, Banca d’Italia, Agenzia delle entrate, ecc.), intorno ai 120 miliardi di euro, annualmente sottratti alle casse dello Stato. Ma c’è di più: il presidente della Corte dei Conti, Gianpaolino, ha affer-mato “che le stime più accreditate ipotizzano un livello dell’evasione fiscale dell’ordine del 10-12% del prodotto interno lordo”, il che si-gnifica che in Italia si evadono dai 160 ai 190 miliardi.

Colpa degli evasori che hanno tesaurizza-to in proprio i 120 o i 160 miliardi di evasio-ne l’anno, sottraendoli alle casse dell’erario e costringendo lo Stato a contrarre debiti, emet-tendo Buoni del Tesoro, per coprire il conse-guente disavanzo. Se al suddetto quadro dei conti pubblici italiani si aggiungesse la conta-bilizzazione delle somme evase, la situazione sarebbe pienamente soddisfacente, concluden-dosi tranquillamente con un surplus di una cinquantina di miliardi annui, da destinare all’ammortamento del debito. Non solo, ma ri-cordando che il fisco ha normalmente 5 anni di tempo per recuperare l’evasione la prospettiva operativa potrebbe esser quella di recuperare un giacimento complessivo che va dai 600 agli 800 miliardi di evasione, stratificatosi nel corso degli ultimi 5 anni, al ritmo di 120-160 miliardi l’anno. Per questa via si potrebbe dare concre-tamente una bella sfrondata al debito sovrano ed attuare il principio di equità, facendo final-mente pagare gli evasori e non tartassare sem-pre i soliti noti.

* Generale, già comandante in secondadella Guardia di Finanza, docente alla Scuola

di perfezionamento per le forze di polizia - Roma

t ra il Gargano e il Salento cosa c’è? Gli operatori del set-tore ed i buyers internazionali chiedono sempre più di

conoscere novità sull’amata Puglia, e rimangono positivamente colpiti quando “scoprono” lo straordinario patrimonio e l’enorme potenziale turistico dell’area degli 11 Comuni di Puglia Imperia-le: con la presenza ad Art&tourism, la prima fiera internazionale del turismo culturale che si è svolta a Firenze nei giorni scorsi, lo stand dell’Agenzia Puglia Imperiale turismo ha avuto un im-portante ruolo essendo l’unico esempio del settore per l’intera re-gione, richiamando numeroso pubblico e decine di contatti con operatori privati.

Il turismo culturale si conferma dunque un settore determinan-te per lo sviluppo economico del nostro Paese, per la crescita dei flussi turistici in entrata ma anche per l’incremento del traffico tu-ristico dall’Italia verso destinazioni internazionali: Art&tourism ha chiuso la prima edizione con oltre 5.000 appuntamenti tra do-manda internazionale e offerta e sold out in tutti i principali con-vegni e seminari formativi. Più di 4.500 gli operatori professionali presenti in fiera e oltre 200 al giorno i buyer provenienti da oltre 40 Paesi del mondo per acquistare il prodotto turistico culturale italiano e internazionale. L’Agenzia Puglia Imperiale turismo è stata l’eccellenza della Puglia in questo importante appuntamento, ed ha visto alternarsi al suo stand oltre 100 tra operatori professio-nali e buyers provenienti da diversi Paesi.

Dunque centrato l’obiettivo di dimostrare che cultura e turi-smo possono dialogare, collaborare e crescere: “Abbiamo creduto fin dall’inizio nella partecipazione a questo evento - spiega il pre-sidente dell’Agenzia Puglia Imperiale turismo, Michele Marco-

Il turismo culturale come settore determinante per lo sviluppo economico del Paese

L’Agenzia Puglia Imperiale Turismodiventa la vera “scoperta” dell’intera Puglia

ALLA fIerA ArT&TourIsm dI fIrenze

vecchio - e siamo davve-ro soddisfatti dei risultati. Dopo la nostra partecipa-zione alla Bit di Milano e all’Itb di Berlino, l’oc-casione di Art& tourism chiude una triade di ap-puntamenti che, in vista dell’estate, contribuirà ad alimentare l’interesse nei confronti del nostro patrimonio culturale e tu-ristico. Con Art&tourism abbiamo reso visibile ad un’ampia platea il lavo-ro sinergico e strategico fra i Comuni sul binomio turismo e cultura, per ri-pensare insieme le poli-tiche della cultura e del turismo come occasione di business e di crescita culturale”.

L’Agenzia Puglia Im-periale turismo ha pro-posto a pubblico ed ope-ratori anche il calendario di attività per i prossimi mesi, fra musei e rievoca-zioni storiche, fra incontri culturali e spettacoli teatrali, distribuiti negli 11 comuni che fanno parte dell’Agenzia stessa. Nel corso della tre giorni fiorentina “la promozione del territorio di Puglia Imperiale, delle sue eccellenze artistiche e storiche, coniugate con una serie di eventi già calendarizzati dai Comuni e presentati con un elegante brochure - spiega il direttore dott. Alessandro Buon-giorno - ha catalizzato l’interesse di chi conosceva la Puglia solo in alcuni tradizionali aspetti e luoghi. C’è grande voglia di conoscere quest’area, ed eventi come questi sono strategici per comunicare la nostra offerta ad una platea molto vasta. Abbiamo registrato più di 100 visitatori professionali e oltre 70 presenze qualificate negli appuntamenti bilaterali programmati”.

di Pompeo Camero

G ià ad ottobre del 2011 attivammo

un indirizzo di posta elettronica dedicato agli studenti residenti nella sesta provincia pugliese, attraverso il quale hanno fatto pervenire osservazioni e consigli finalizzati a connotare, nel nostro territorio, una scuola a misura di discente. Avremmo voluto un maggior numero di opinioni e suggerimenti, che ci avrebbero aiutato nelle nostre valutazioni in materia di politiche scolastiche.

Questa è stata una scelta che ha inteso andare oltre le semplici enunciazioni di principio sul tema della cittadinanza attiva, in quanto il programma sotteso investe gli studenti della BAt del compito di veri stakeholders della pubblica istituzione, introducendo nel panorama politico i canoni base per un bilancio sociale.

L’interlocuzione con l’istituzione Provincia renderà nel tempo i nostri ragazzi subito consapevoli delle risorse sia correnti che di investimento a disposizione e delle difficoltà organizzative e gestionali ordinariamente sofferte, spingendoli a fare con noi l’orientamento mirato alle giovani leve, tenendo conto dei dati che intanto sta sfornando l’osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro.

La nostra Provincia intanto ha approvato anche una policy degli accessi per l’indirizzo di posta elettronica [email protected].

È stata così avviata un’azione dell’obiettivo strategico denominato “Una strada dalla scuola al mondo” ed il fine è proprio quello di creare entro fine mandato, una rete di tutte le scuole di ogni ordine e grado della Provincia, rendendo le nostre agenzie formative maggiormente condivise e partecipate.

In questi giorni è stato attivato anche il portale “lascuolachef@rete” all’indirizzo www.lascuolachefarete.com progetto per la costruzione della rete organizzativa governata tra le Scuole della BAt.

Sul piano mediatico la scuola che f@rete si pone il fine di rimettere l’istruzione scolastica al centro degli interessi della società civile, considerando la cultura una risorsa ed il sapere una vera e propria materia prima. Per questo, conto di tirar su al più presto anche un blog.

L’obiettivo prioritario rimane per noi quello della progettazione della Rete e della realizzazione di una nuova struttura organizzativa tra le Scuole della Provincia, flessibile ed aperta ma allo stesso tempo governata secondo principi visibili e condivisi dalla comunità scolastica.

Non escludo che l’upgrade del sistema tuttora under costruction, possa approdare alla realizzazione di un campus virtuale, attraverso il quale si possa persino interagire con poli universitari convenzionati pubblici, Statali e non statali.

Vorrei che attraverso queste iniziative i nostri ragazzi, dopo il conseguimento del titolo di studio, non siano abbandonati a se stessi; intendo per questo insistere attraverso la nuova rete sul “tutoraggio in uscita”, affinché le Scuole e le altre Agenzie Formative possano verificare se e quando loro neodiplomati e neolaureati intercettino posti di lavoro e se l’occupazione sia confacente al profilo curriculare posseduto.

La Scuola che f@rete

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GIUGNo 201216 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 17

Federazione Centri Studi Moro-Dell’Andro

Una targa per ricordare il luogodella prigione di Aldo Moro

di Paola Russo

Cultura

U na delegazione di amici dell’on. Aldo Moro in rappresen-tanza della Federazione Centri Studi Moro-Dell’Andro,

accompagnati dal presidente ing. Luigi Ferlicchia, si è recata in via Montalcini 8, a Roma, per ricordare il luogo dove lo statista pugliese fu segregato nel corso dei 55 giorni dalla sua prigionia e per apporre una targa ricordo. A illustrare le motivazioni del no-bile gesto, il giudice Ferdinando Imposimato, autore di un libro-denuncia sul tragico rapimento.

Il giudice Imposimato nel ricordare quel terribile periodo, ha voluto sottolineare come tre e non due fossero i luoghi della tremenda vicenda: via Fani, dove avvenne il rapimento dell’on. Moro e la morte dei cinque uomini di scorta; via Caetani, dove fu trovato il corpo senza vita dell’illustre statista, e via Montalcini dove Aldo Moro trascorse i giorni della prigionia.

Una incredibile drammatica circostanza, ricordata dal giudice Imposimato, anche nel suo libro, è che alcuni inquilini del palazzo denunciarono alle competenti autorità il più che fondato sospetto, che quello fosse il luogo della prigionia, senza che la denuncia attivasse un blitz tempestivo.

oggi, a distanza di 34 anni, quegli stessi inquilini hanno dato il loro consenso all’apposizione della targa sulla facciata del con-dominio.

Inoltre in questi stessi giorni è iniziato l’iter per il processo di canonizzazione dello statista pugliese.

Sulle drammatiche giornate di prigionia di Aldo Moro e sull’intera vicenda del suo rapimento e della sua barbara uccisione, la penetran-te pubblicazione di Ferdinando Imposimato, giudice dell’inchiesta: Doveva morire. Chi ha ucciso aldo moro. il giudice dell’inchiesta racconta, Chiarelettere editori - Milano 2008 roma 8 maggio 2012, apposizione della lapide in via montalcini, 8.

al megafono il giudice Ferdinando imposimato

A BArlettA rinAsce lA “Alighieri”

L a rinascita di una associazione è sempre un momento si-gnificativo e che attribuisce grosse responsabilità ai suoi

promotori, soprattutto se si tratta di una associazione storica e di prestigio, in Italia e nel mondo, come la Dante Alighieri. Altri prima di me hanno già parlato dei precedenti di vita di questa associazione nella nostra città alla quale ci proponiamo di offrire momenti di scambio culturale e di confronto sui temi della lingua e della cultura italiana.

Entrare in rete in un sistema di associazioni impegnate nel-la diffusione della lingua e della cultura italiana rappresenta per noi un grande onore e una grande occasione di arricchimento. Ci proponiamo di incrementare il numero dei soci e di ampliare la proposta progettuale finalizzata a consolidare aspetti della cultura italiana che molto spesso sono disattesi e non opportunamente ap-profonditi.

La Dante Alighieri consente di riavviare, insieme alle altre as-sociazioni territoriali, delle progettualità sistemiche spesso disper-se in mille rivoli e dissolvenze e siamo convinti che con il supporto del Comitato Centrale della Dante sapremo coniugare l’impegno progettuale con la passione culturale che ci ha sempre contraddi-stinto come persone e come studiosi della nostra società.

Certo, la cifra esistenziale contenuta nella ricerca continua delle radici non deve essere sopita e la Dante Alighieri con le sue attività favorisce l’incontro tra culture. È necessario alimentare tra gli stranieri l’amore per la conoscenza della civiltà italiana; la dimensione sinergica che permette l’integrazione delle culture consente di costruire un reticolo ad alta densità emotiva; si raffor-za, quindi, la passione e il sogno di guardare in avanti consideran-do che, sia in una prospettiva progettuale sia come spinta energica verso l’innovazione culturale sul territorio, la Dante Alighieri, per ciò che ha realizzato e per quanto sta realizzando, ci consente di intraprendere un percorso umano e associativo fatto di “empatia culturale”, di “condivisione progettuale”, di “partenariato orga-nizzativo”, tutti elementi fondanti finalizzati a rimuovere qualsia-si difficoltà per il conseguimento di obiettivi importanti e fonda-mentali. In questa dimensione così strutturata saranno favoriti gli

di Giuseppe Lagrasta*

elementi costitutivi della “mission” della “Dante Alighieri”.Infatti, sul piano strettamente didattico la Società Dante Ali-

ghieri opera, in base a una convenzione con il Ministero degli Affari esteri e con il plauso scientifico dell’Università “La Sa-pienza” di Roma, per la certificazione dell’italiano di qualità con un proprio certificato PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), riconosciuto anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che attesta la competenza in italiano come lingua straniera. Il PLIDA è un insieme di opportunità a disposizione di chi apprende, insegna, promuove l’italiano.

Restando in ambito didattico, oggi l’esigenza di conoscere la lingua è avvertita in modo particolare soprattutto dagli immigrati e da coloro che si apprestano a venire nel nostro Paese. In que-sto contesto l’impegno della Società Dante Alighieri, affiancata da altre importanti Istituzioni con esperienza specifica in questo settore - la Caritas su tutte - sta progettando iniziative che con-sentano agli stranieri un migliore e più agevole inserimento nella società e nel mondo professionale italiano.

La società Dante Alighieri, inoltre, in collaborazione con Pa-esaggio Culturale Italiano-I Parchi Letterari®, propone una ras-segna di incontri letterari, enogastronomici, artistici. Le figure umane e artistiche degli Autori dei Parchi Letterari sono presen-tate con una prospettiva a tutto tondo nel corso di incontri che prevedono una breve conferenza, una degustazione di prodotti tipici (offerti dai territori di volta in volta coinvolti) e l’inaugura-zione di esposizioni fotografiche e artistiche relative agli ambien-ti “dell’ispirazione letteraria”. Grazie a un accordo con le teche Rai, nel corso degli eventi sono visibili diversi filmati di reperto-rio relativi ai temi trattati. Le comunità locali saranno coinvolte secondo l’ottica di responsabilità culturale e ambientale caratte-ristica dell’approccio de I Parchi. Parlare di Parchi, per noi, della Bt diventa un momento importante perché gli studenti del Liceo

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GIUGNo 201218 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 19

Classico e delle Scienze Umane “A. Casardi” han-no fatto richiesta di avvio delle attività di un parco artistico-letterario dedicato a Giuseppe De Nittis.

E questo ci onora perché i nostri giovani, attra-verso la Dante possono incontrare altri giovani e fare esperienza di confronto e di esperienze culturali, di studio, di ricerca professionali sempre alimentati dall’ottica di responsabilità culturale e ambientale tipica dell’approccio organizzativo de I Parchi.

Si tratta quindi di una rinascita, ovvero di una “seconda nascita” e quando si parla di questo co-strutto i pensieri inseguono altre immagini, altre metafore; ma la seconda nascita a Barletta, per la Dante rappresenta una “nuova sfida” da affrontare con serenità ma anche con convinzione, inseguen-do, tra tradizione e innovazione, il filo rosso che ha sempre contraddistinto la nostra terra: operare come uomini mediterranei capaci di avere uno sguardo sul mondo ricco di curiosità, di ricerca, di scoperta, uno sguardo capace di scoprire l’altro e di rispettarlo nel-la sua umanità e nell’essere soprattutto “persona”, declinando, tra magia degli orizzonti vasti che az-zurrano la nostra mente e danno vita al nostro sguar-do, l’alfabeto sintonico denso di ironia e di sapienza estetica, etica ed artistica. Ha fatto discutere quanto ha deciso il Politecnico di Milano di abolire l’italia-no nel biennio finale. E a tal proposito il segretario generale della Dante Alighieri Alessandro Masi met-te in guardia da un atteggiamento riduzionista nei confronti dell’italiano che, ancora oggi, è la quarta lingua di cultura più studiata al mondo. Mentre nelle università americane si impara l’italiano, dice Masi, “noi qui rincorriamo il mito di una ‘lingua franca’ che funzioni in tutto il mondo. Un impoverimento pericoloso e un sintomo di provincialismo” (Corrie-re della Sera, Sette del 26 aprile 2012).

E vogliamo consolidare le nostre riflessioni con quanto è sottolineato dal Presidente della Dante l’ambasciatore Bruno Bottai che afferma “Nel corso della storia l’idea di bellezza ha subito mutamenti sostanziali e le organizzazioni sociali che si sono sedimentate nel tempo hanno variamente espresso tale idea nella qualità della loro produzione culturale e artistica. Dall’antica Grecia al Rinascimento, dal Medioevo all’era moderna l’uomo ha concepito un diverso pensiero e assunto una differente conoscen-za del bello, naturale o artistico. (…).

Favorire una riflessione sull’attuale significa-to del termine bellezza, oggi utile a comprendere i fenomeni culturali che determinano le dinamiche della contemporaneità. Non solo: sono fermamente convinto che la nostra maniera di intendere il bello delineerà i tratti della società futura, che dal nostro giudizio di gusto scaturirà l’eredità culturale che tra-sferiremo alle future generazioni”.

occorre quindi rinforzare la cultura della lingua e dei linguaggi per consentire ai giovani di appro-dare ad un futuro migliore. E questo sarà uno dei prossimi e prioritari obiettivi per il Comitato Dante di Barletta e il suo Direttivo.

* Presidente Comitato Dante alighieri - barletta

Cultura

U n progetto di rete, risultato vincente e primo assoluto in graduatoria tra tutti i progetti di cooperazione selezionati

dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Cultura per l’anno 2012: INtRAMoENIA EXtRA ARt / WAtERSHED è stato presentato in conferenza stampa a Bruxelles, il 23 maggio presso l’ufficio della Regione Puglia (Rue du trône 62).

Con la conferenza stampa si è dato il via ufficiale al progetto prodotto e coordinato dall’Associazione pugliese Eclettica_Cultura dell’Arte, sostenuto dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo Cultura e turismo e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Cultura 2012. A fare gli onori di casa, il Presidente Vendola e l’Assessore Godelli.

Sono intervenuti Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia; Silvia Godelli, Assessore regionale al Mediterraneo, Cultura e turismo, Giusy Caroppo, art director di Eclettica_Cultura dell’Arte, insieme ai referenti dei Paesi partner, Maurice NIo membro di Stichting Highbrow e Giacomo Garziano dello Studio NIo architecten, Barbara de Coninck e Sophie Vanden Broeck, per troubleyn/Jan Fabre.

Punto di arrivo della collaudata iniziativa INtRAMoENIA EXtRA ARt, che in sei edizioni ha coinvolto le location più suggestive di tutte le province pugliesi, il progetto, prodotto e coordinato dall’Associazione pugliese Eclettica_Cultura dell’Arte e ideato dalla storica dell’arte e curatrice Giusy Caroppo, assume ora una dimensione europea e si avvale, in questa nuova forma, del contributo del project manager Aldo torre.

INtRAMoENIA EXtRA ARt / WAtERSHED è realizzato con il sostegno del “Programma Cultura” dell’Unione Europea ed è promosso dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo Cultura e turismo, partner fisso anche delle passate edizioni, in collaborazione con la Provincia di Barletta Andria trani e il Comune di Barletta.

Incardinato sul delicato tema dell’acqua, con i suoi multiformi significati concettuali e simbolici, il progetto coinvolge Italia, olanda, Belgio, Svezia, paesi dell’Unione Europea caratterizzati

Presentazione

di Ileana Inglese

INtRAMoENIA EXtRA ARt / WAtERSHED

DA BRUXELLES IL VIA AL PRoGEtto

il presidente nichi Vendola, nella foto con silvia Godelli e Giusy Ca-roppo, sfoglia compiaciuto uno dei cinque volumi (gli altri quattro sono nel cofanetto ch’egli regge in mano) che raccolgono in altret-tanti testi (editi dalla rotas di barletta) le esperienze artistiche del progetto inTramoenia exTrarT realizzate, a cura della ecletti-ca_Cultura dell’arte, nell’ambito territoriale pugliese

Un momento della conferenza stampa. Da sinistra silvia Godelli, ni-chi Vendola, Giusy Caroppo, barbara de Coninck.

dalla presenza di bacini d’acqua, che faranno network per una proficua osmosi tra artisti del Nord e “alter-ego” del Sud.

La partnership si sviluppa su vari filoni artistici, secondo il criterio dell’interdisciplinarietà: teatro-danza, arti visive, architettura e ambiente; previsti anche dibattiti virtuali, residenze d’artista, spazi riqualificati, attrattività paesaggistica e monumentale. Una differente dimensione culturale, geografica e sociale, fusa nella metafora fluida di Watershed e nel modello vincente di “museo temporaneo diffuso” di Intramoenia Extra Art.

Watershed si inaugura il 20 giugno 2012 alle ore 19,00 presso il castello di Barletta con il progetto speciale DARK MAttER di Maurice Nio dello Studio Nio architecten.

Francesco Paolillo, fondatoredella “Dante alighieri” nel 1904

N el numero scorso abbiamo ri-cordato una grande giornata,

organizzata da Francesco Paolillo come presidente della “Dante Alighieri”, con-sumata il 9 aprile del 1905. In occasione della muratura, sulla casa natale di De Nittis di una lapide marmorea, fu ricor-data la sua figura nel corso di una serata al teatro Curci, nel corso della quale il letterato Vittorio Spinazzola celebrò il grande artista. Ce n’è giunta la cronaca da un dettagliato articolo di Francesco Saverio Vista indirizzato al grande tipo-grafo-editore Valdemaro Vecchi che la pubblicò nelle prime pagine della Ras-segna Pugliese del 4 agosto.

Una seconda iniziativa fu intrapresa nel 1912 ad opera delle signore della Croce Rossa di Barletta le quali organizzarono una serata di beneficenza presso la Sala Roma, a beneficio dei ragazzi orfani o abbandonati della Scuola Arti e Mestieri istituita dall’Asilo di mendicità del Convento dei Cappuccini. Per l’occasione esse invitarono il prof. Michele Gervasio, di-rettore del Museo Archeologico di Bari, a tenere una conferenza su Era-clio; gli inviti erano stati gentilmente omaggiati dalla tipografia Dellisanti.

Dell’attività della Dante Alighieri, nei suoi dieci anni di vita (1904-1913), fu stampato un opuscolo nell’agosto 1914, segnalato peraltro da Ruggiero Mascolo nel suo barletta nei libri, però smarrito, per cui co-gliamo l’occasione per fare un appello a chi ne avesse copia per consen-tircene la ristampa, a beneficio della cultura cittadina.

Della figura del Paolillo ci ha lasciato una dignitosa biografia lo scrit-tore Michele Viterbo (Peucezio) il quale la scrisse nel 1922, per la col-lana “uomini illustri barlettani” nel Bollettino dell’Università Popolare di Barletta, quell’Università dal Paolillo fortemente voluta in vita, e che avrebbe visto finalmente la luce dieci anni dopo. E il Peucezio, a distanza di un decennio, ne rammentava la vita, e a proposito della Dante Alighie-ri (quella sì realizzata dal nostro) la ricordava a pag. 12.

non esito ad affermare che forse nessun Comitato locale della Dante in Puglia lavorò più attivamente e proficuamente e raccolse intorno a sè così vivi consensi, come quello di barletta, presieduto da Francesco Paolillo. ma nell’ultimo discorso della sezione della Dante, tenuto nel maggio 1913, egli già volgeva lo sguardo della mente ad una Univer-sità Popolare vera e propria, quasi pensando che dalla sezione della “Dante” l’Università dovesse prima o dopo sbocciare, per il maggior progresso di barletta. La sezione della Dante, dunque, era un primo passo; ma l’Università Popolare frequentata dagli intellettuali della Cit-tà e dal popolo, con corsi di storia nazionale e regionale, di sociologia, di educazione morale e civile, di igiene, era la meta che egli sperava di raggiungere, che avrebbe certo raggiunto se il male non ne avesse affie-volite le forze, se poi la morte non lo avesse colto [il 20 settembre 1913].

Renato Russo

Francesco Paolillo, figura di grande educatore

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GIUGNo 201220 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 21

Dal mondo della chiesa

LeTTerA deLL’ArcIvescovo ALLe fAmIgLIe

di Giovan Battista Pichierri*

C ariss ime famig l i e

della santa Chiesa di Trani-barletta-bisceglie,

entro nelle vostre case au-gurandovi pace e bene nel nome del signore Gesù e di maria sua madre e di Giuseppe suo papà putativo.

È giunto il Vii incontro mondiale delle famiglie che si è celebrato a milano dal 30 maggio al 3 giugno scorsi, a cui ha partecipato il s. Padre benedetto xVi negli appuntamenti conclusivi di sabato e domenica.

Vi esorto a unirvi in comunione di preghiera con tutte le famiglie del mondo, rinnovando il vostro sì all’unione sponsale e al servizio della Vita.

Datevi all’interno della vostra vita domestica, ogni giorno, un momento di preghiera familiare: può essere l’ora dei pasti o un altro tempo più adatto.

il santo Padre, in questa circostanza straordinaria, ha pensato a tutte le famiglie, non solo a quelle che hanno potuto partecipare a milano, concedendo il dono dell’indulgenza plenaria alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le sue intenzioni), ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si sono uniti spiritualmente ai fedeli presenti a milano, recitando il Padre nostro, il Credo, l’ave maria per invocare dalla Divina misericordia le finalità dell’incontro: conciliare al meglio le esigenze della famiglia

con quelle del lavoro e dei giorni di festa, in special modo della Domenica, Pasqua settimanale, Giorno del signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia e della comunità (Decreto della Penitenzeria apostolica del 17.05.2012).

La nostra Chiesa diocesana si sta preparando a vivere il 1° sinodo, a cominciare dal 19 ottobre p.v., sino al suo compimento. Ciascuna famiglia cristiana, come Chiesa domestica, è chiamata a vivere camminando insieme nell’unità, nella comunione, nell’impegno quotidiano del lavoro che trova nella festa la gioia del rendimento di grazie alla ss. Trinità nella partecipazione domenicale alla messa e delle relazioni più intense di affetto all’interno della famiglia e all’esterno con i parenti e amici.

il sinodo diocesano è un camminare insieme da parte di tutte le famiglie che formano la grande famiglia della Chiesa, che ha il suo fondamento e il suo culmine nel mistero pasquale di Gesù Cristo e vive in Lui, con Lui, per Lui nella realtà vasta della società del nostro tempo, simile alla “luce”, al “sale”, al “fermento”. soggetto del sinodo diocesano è tutta la Chiesa, a partire da ciascuna famiglia che ne è la sua cellula.

il raduno di milano è per la nostra Chiesa un’occasione forte e propizia che la apre decisamente all’evento del sinodo diocesano.

siate cellule vive della Chiesa diocesana e universale vivendo nella grazia di Dio!

Con questo auspicio vi saluto affettuosamente e vi be-nedico.

* arcivescovo Trani, barletta, bisceglie

In occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si è tenuto a milano agli inizi del mese.La nostra diocesi è stata rappresentata da una delegazione.

Vita amministrativa

P arlare oggi di raccolta differenziata non è solo un dovere sociale ma diventa una

responsabilità imprescindibile per chi ricopre ruoli di rappresentanza politica. Si è tutti d’ac-cordo sul considerare i rifiuti uno spreco di risor-se, materiali ed energetiche, ma la loro gestione necessita di una cultura della complessità che coinvolga i molteplici attori, dall’Amministra-zione alle scuole, dalle imprese al commercio, fino ai cittadini comuni.

tra gli argomenti in discussione nella seduta del Consiglio Comunale del 26 marzo scorso vi era l’ordine del giorno richiesto, ai sensi dell’art 42 del regolamento comunale, dal gruppo del partito Socialista riguardante la chiusura del ci-clo dei rifiuti nell’ambito Ato-BAt che, al ter-mine della discussione, ha evidenziato la voglia di potenziare la raccolta differenziata porta a porta completando però il ciclo solo con l’impianto di Compostaggio dell’umido e non attraverso Biostabilizzatori. È emersa inoltre a chiare lettere la ne-cessità di condividere il piano presentato in Regione, al fine ottene-re i finanziamenti previsti.

Per evitare ciò che avviene diffusamente nel Mezzogiorno d’Italia, ovvero la politica delle emergenze, “del correre ai ripari in tutta fretta” si rende necessaria l’informazione di tutti i cittadini sulle problematiche ambientali. Ad oggi Barletta con il 22,861% ha una percentuale di raccolta differenziata apprezzabile all’inter-no della nostra provincia, essendo secondi solo a Bisceglie con il 25,637%. Siamo però ben lontani dagli obiettivi fissati dall’art. 205 D.lgs. n. 152/2006, che prevedeva almeno la percentuale del 45% entro il 31 dicembre 2008 e di almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. Non raggiungere questo obiettivo significherà un aumento dei costi per tutti i cittadini. Il D. Lgs. 22/1997 - cosiddetto Decreto Ronchi - ha previsto infatti per tutti i Comuni il passaggio dalla vecchia “tassa rifiuti solidi urbani” (tARSU) alla nuova “tariffa ri-fiuti” (tIA), che si compone di una parte fissa, rappresentata dai costi del servizio, e di una parte variabile, ricomprendente i costi di gestione, direttamente legati alla quantità di rifiuti prodotti, al loro asporto e smaltimento, in dipendenza delle caratteristiche del servizio prescelto. Il mancato raggiungimento delle percentuali di differenziata comporterà l’applicazione della massima aliquota per il conferimento in discarica, ovvero 22,59 euro a tonnellata (mentre per le amministrazioni al 65% di differenziata si applica l’aliquota più bassa di 2,90 euro). Va anche sottolineato che lo smaltimen-to in discarica influenza negativamente la nostra qualità della vita, in quanto l’incenerimento dei rifiuti comporta un incremento delle

Raccolta diffeRenziataun dovere sociale e un obbligo moralecol suo 23%, BaRletta seconda solo alla cittàdi Bisceglie. necessaRia l’infoRmazione pResso i cittadini

di Cosimo Damiano Bruno*

patologie legate alle elevate percentuali di pol-veri sottili e di metalli pesanti diffusi presenti nell’aria.

Diventa quindi necessario ed imprescindi-bile ricorrere ad una politica di raccolta diffe-renziata sistematica e saggiamente organizzata similmente a quanto accade per virtuosi comuni del Meridione come il Comune di Salerno, che ha adottato un sistema di raccolta porta a porta che consente a stabili con più di 7/8 utenze l’im-piego di bidoni carrellati ceduti in comodato d’uso gratuito per la raccolta ed il conferimento dei rifiuti o come i comuni pugliesi di Monte-parano, in provincia di taranto, che nel 2009 ha raggiunto la media del 55,2% di differenziata con la semplice raccolta porta a porta dei rifiuti o di Anzano di Puglia (Foggia) che è passato dal

17,2 di gennaio 2010 al 59,7% di settembre 2010. Comune Virtuo-so: una parola che deve diventare per noi una regola, un obbligo morale e sociale in cui le pratiche di sostenibilità ambientale siano all’ordine del giorno e la tutela del territorio un fatto quotidiano.

Laddove c’è una politica mirata e responsabile si raggiungono risultati sorprendenti.

Barletta necessita di una politica adeguata. La raccolta differen-ziata deve diventare per noi un movimento culturale che coinvolga specialmente le giovani generazioni, riproponendo per esempio in modo sistematico i progetti sperimentali già avviati nelle scuole, con visite guidate all’Eco-Centro della Barsa al fine di piantare nei più piccoli il seme di una coscienza ambientale che darà nel futuro i suoi frutti; nello stesso tempo sarebbe opportuno consegnare a tutte le scuole di ogni ordine e grado contenitori per la raccolta differenziata ed avviare collaborazioni con i Consorzi che si occupano di riciclo (Comieco per la carta e cartone, e Conai per il riciclo degli imballag-gi). La campagna di sensibilizzazione deve coinvolgere tutti.

Al pari di quanto avviene in altri capoluoghi di provincia, Barlet-ta dunque dovrà attivare un modello gestionale che esalti la priorità del principio del recupero delle frazioni valorizzabili (carta, carto-ne, plastica, vetro, metalli, legno), favorendo la nascita di un nuovo comparto produttivo come quello del riciclo, perseguendo così con-temporaneamente finalità ambientali e socio-occupazionali.

Barletta deve aspirare a conseguire il primato della differenziata nell’auspicio che in un prossimo futuro possa parlarsi della nostra città quale “capitale della differenziata”. Quale consigliere comu-nale avverto quanto mai doveroso il mio massimo impegno in tale direzione».

* consigliere comunale del Partito Democratico - barletta

L’avv. Cosimo Damiano bruno

Famiglia, integrazione, giovani,dialogo con Santino Spinelli «Famiglia. Integrazione. Giovani. Dialogo».

Questi i «punti cardinali» dell’incontro che si è tenuto a conclusione della celebrazione, all’interno della Basilica Santa Maria Maggiore nella città di Barletta. Ospite d’onore della serata il musicista e professore universitario Santino Spinelli che oltre a dialogare sulle tematiche della serata offrirà una speciale performance musicale con la «recita in musica» della preghiera del Padre Nostro in lingua Romanì.

Il maestro Spinelli ha effettuato il medesimo spettacolo a Milano innanzi a Papa Benedetto XVI nell’ambito della settimana organizzata a favore della Famiglia a Milano. Insomma, nella città di Barletta, una anteprima di tutto rispetto.

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GIUGNo 201222 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 23

In città

Notizie iN breve

Don fRAnCo toDIsCo DA 25 AnnI sACeRDoteIl 6 giugno 2012 Don Franco todisco ha festeggiato il 25° anniversario dell’ordinazione presbiterale. Per l’occasione, a Barletta, nella Parrocchia S. Andrea, ha avuto luogo una solenne concelebrazione presieduta da S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri. Sono intervenuti, oltre a Don Franco, i confratelli sacerdoti.Don Franco todisco è nato a Barletta il 4 marzo 1959 ed è stato ordinato presbitero il 6 giugno 1987. Nel corso dei suoi 25 anni di sacerdozio, Don Franco ha ricoperto numerosi incarichi, tra i quali Parroco al Cuore Immacolato di Maria e a S. Maria degli Angeli; è stato docente di Religione al Ragioneria e assistente dei Giovani di Azione Cattolica. Attualmente è Cappellano del Presidio ospedaliero di Barletta.

PResentAto In CAtteDRAleIl ComItAto feste PAtRonAlIL’arcivescovo monsignor Giovan Battista Pichierri ha nominato, con un apposito decreto, il Comitato diocesano per le Feste Patronali di Barletta per il biennio 2012/2014. Presidente: tommaso Peschechera; primo vice presidente: Giuseppe Lattanzio; secondo vice presidente: Luigi Bruno; primo tesoriere: Ettore Russo; secondo tesoriere: Angelo Lamacchia; primo segretario: Michele Papavero; secondo segretario: Giuseppe Antonio Dibari. Consiglieri: Giuseppe Dimiccoli, Donato Scarlatino, Donato Caputo, Antonia Lattanzio, Franco Fucci, Gaeta-na Caputo, Antonio Pio Di Cosmo, Giuseppe Gissi, Angelo Barbaro, Rosa Caporusso, Sabina Rana, Mariella termine, Antonio Riglietti, Anna tanzi, Giuseppe Nanula, Daniele Devincenzo, Gina Civita. As-sistente spirituale: can. sac. Ruggiero Mastrodomenico.

mons. leuzzIIn vIsItA A tRAnIMons. Lorenzo Leuzzi, vescovo ausi-liare della Diocesi di Roma, titolare di Cittanova, ha concelebrato, con S. E. Mons. Giovan Battista Pichierri, una messa solenne nella cattedrale di trani. Al rito erano presenti, con una grande partecipazione di fedeli, numerose au-torità civili e militari, nonché il Capitolo Cattedrale di trani e una de-legazione di trani-Bisceglie dell’ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per l’occasione c’è stata la consegna della cartolina commemorativa della cattedrale di trani con l’annullo filatelico.

lA festA Del 2 gIugno A BARlettACelebrata con grande sobrietà la festività del 2 giugno, nella Sala Rossa del Castello, in linea con l’indirizzo tracciato quest’anno dal Capo delle Stato, Giorgio Napolitano. Lo ha sottolineato il prefetto Sessa aprendo la serie degli interventi che hanno visto al microfono anche il presidente della Provincia BAt Francesco Ventola, Anto-nio Cannito vice sindaco di Barletta, Maria Campese assessore della Regione Puglia.L’incontro è stata l’occasione per la consegna delle onorificenze dell’ordine al merito della Repubblica e concesse ai cittadini italiani (militari e civili) deportati e internati nei lager nazisti.

RICoRDAnDo levIttIme Del CRolloRicordate le vittime del crollo di via Roma nel corso di una cerimonia alla quale ha pre-senziato l’assessore regionale Maria Campese. Per l’occa-sione sono stati pubblicamente encomiati tutti coloro (privati e associazioni) che hanno dato il loro sostegno morale e materiale: il comando provinciale dei Vigili del Fuoco, i migliori componimenti poetici selezionati nel concorso a tema sul tragico evento, i soccorritori in genere che hanno prestato il loro aiuto durante le drammatiche fasi nei momenti del dopo crollo nel tentativo di salvare delle vite.

4° Convegno BAt sullA meDICInA Dello sPoRtorganizzato per il 18 maggio, a Barletta, il 4° Convegno Bat di Me-dicina dello Sport, sul tema “Salute, sport e sana alimentazione. Dal bambino in attività all’atleta di élite”. Il convegno si è svolto nel-la Sala Rossa del Castello col concorso del Comune di Barletta, il CoNI, l’Istituto di Medicina dello Sport, l’Università degli Studi di Bari e le terme di Margherita di Savoia.

CoRsI DI tennIstAvolo Corsi di avviamento al tennistavolo per ragazzi e ragazze dai 7 ai 15 anni saranno tenuti da tecnici federali della FItEt. Per saperne di più, telefonare ai numeri 333.9922638, oppure al 346.1717641.

mostRA DI lAvoRI AllA “moDugno”In mostra alla Scuola Elementare V circolo “Giovanni Modugno” di Barletta, diretta dalla prof.ssa Eleonora Juliano, i laboratori proget-tuali svolti nel corso dell’anno scolastico 2011-2012. tra le attività realizzate, da segnalare in particolare l’utilizzo della lavagna LIM.

suCCesso sCACChI AllA fRAggIAnnIConsuntivo di un anno di successi a livello locale, provinciale, na-zionale dei giovanissimi scacchisti della Scuola Elementare “Nic-colò Fraggianni”, ottimamente assistiti nelle loro performances dal docente tecnico Paolo Pericle De Fazio e dalla referente del progetto ins. Marisa Paolillo.

Le nostre iniziative

(FOTORUDY)

F ormazione significa nuove conoscenze, nuove competenze, capacità di essere concorrenziali, innovativi e competitivi in un mercato del lavoro sempre più complesso. Il progetto

“Più apprendi, più lavori” realizzato dal GoS e dall’Assessorato ai Servizi Sociali è stato “un’occasione, un tempo e un luogo” per esplorare le capacità creative e valutare le potenzialità profes-sionali di molti giovani diplomati attraverso workshop orientativi e micro-azioni formative tecnico-pratiche. All’interno delle aule del Laboratorio Urbano sono state realizzate, nel mese di maggio, numerose azioni di supporto ai giovani in avvicinamento al mer-cato del lavoro attraverso colloqui orientativi e percorsi di acqui-sizione di competenze.

Il progetto ha visto la partecipazione di oltre 90 giovani inoc-cupati impegnati in attività di orientamento e formazione nel set-tore turistico (Mini club e teatro ludico, danze di gruppo, gioco-leria), nel settore dei beni culturali (attività di restauro e doratura) e dell’I.t.C. (realizzazione di videoclip ed attività tecnico-profes-sionali nel campo del management delle energie rinnovabili).

I workshop formativi, ognuno della durata di 40 ore, si sono conclusi con la presentazione dei lavori finali all’interno di due serate di animazione, arte, cultura e divertimento in cui i ragazzi hanno intrattenuto il pubblico intervenuto all’evento.

Gli allievi del corso di Giocoleria hanno accolto i più piccoli con mascotte e palloncini nell’atrio del GoS per poi incantarli in uno spettacolo di abilità e magia guidati dal giovane ma già affermato “saltimbanco” e docente Simone tuosto, in arte Mone Monè. Durante la serata sono stati presentati i videoclip realiz-zati nel corso di Montaggio Video curato da Raffaele Fiorella e consegnati gli attestati del laboratorio di “tecniche di Doratura” tenuto dal prof. Roberto Piccinni che ha allestito, per l’occasione, la mostra dei manufatti restaurati presso il laboratorio di attivi-tà manipolative del Laboratorio. I giovani animatori teatrali, ben

coordinati dalle docenti Marianna Salvemini e Valentina Losap-pio, hanno realizzato un laboratorio di animazione ludico creativa aperto ai tanti bambini intervenuti.

In un mercato del lavoro sempre più complesso e in una società in continuo cambiamento, il GoS intende offrire a tutti gli iscritti una risposta formativa efficace e adeguata ai tempi, dedicata a chi desidera acquisire conoscenze e competenze utili per gestire le sfide della nostra epoca, a chi intende arricchire un percorso for-mativo già avviato, a chi vuole prepararsi ad affrontare le nuove professioni con strumenti moderni e innovativi.

Nel mese di giugno avranno inizio nuove azioni formative. Una nuova edizione del corso di Soundscape per aspiranti DJ, la-boratori settimanali di inglese, informatica teatro e arte per ragazzi dai 7 ai 14 anni, uno “spericolato” corso di skateboard ed uno di scultura.

Aggiornamenti, notizie ed avvisi in tempo reale su Facebook, GiovaniopenspaceLABoRAtoRIo URBANo GIoVANI oPEN SPACEViale Marconi, 49Segreteria: tel. 0883.310214 - fax [email protected]

GIUGNo 201222 IL FIERAMoSCA

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GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 27

Ricordo

don franCo damatoil prete dei giovani

di Vittorio Palumbieri

V ent’anni fa, il 25 maggio del 1992, concludeva la sua vita terrena Mons. Franco Damato, per tutti don Franco, il pre-

te dei giovani, l’artefice del restauro della chiesa di San Domenico, l’autore di interessanti studi sulla storia e la devozione religiosa barlettana.

Nato il 6 gennaio del 1923, frequentò l’Almo Collegio Capra-nica in Roma e, dopo l’ordinazione sacerdotale, conseguì presso l’Università Gregoriana il dottorato in Sacra teologia e in Diritto Canonico. Rientrato a Barletta nel 1952, fu assegnato alla basilica del Santo Sepolcro ed incaricato della cura della gioventù cattolica parrocchiale.

L’anno successivo venne nominato insegnante di religione nel liceo classico “A. Casardi”, ottenendo immediato consenso tra i giovani per la sua preparazione ma, soprattutto, per la capacità di affrontare gli argomenti oggetto dell’insegnamento con linguaggio lieve, senza per questo essere superficiale, e con riferimenti alla cul-tura laica del proprio tempo.

Nel 1954, con felice intuizione, fondò il Movimento Cattolico Studentesco per diffondere la dottrina cattolica tra quei giovani che, per pregiudizi o avversione innata, non frequentavano la vita par-rocchiale.

Immediato fu il successo, tanto che l’Arcivescovo Mons. Re-ginaldo Addazi gli affidò la chiesa di San Domenico, accolto con viva condivisione dal rettore Can. Giuseppe Spera, quale sede per le attività religiose e culturali.

Le celebrazioni domenicali della Santa Messa registravano il crescente afflusso di giovani di tutte le scuole superiori, ma anche di universitari e giovani laureati, per cui gli fu affidata anche la cura della F.U.C.I. (l’Associazione degli universitari cattolici) intestata al Beato Contardo Ferrini, il docente universitario convinto soste-

nitore della istituzione di una Università cattolica realizzata poi da Padre Agostino Gemelli nel 1921. In una specie di “continuità didattica” gli venne conferito anche l’incarico di Assistente del Movimento Laureati Cattolici.

Da questi rapidi cenni ben si comprende come don Franco è stato Maestro e guida spiritua-le di una generazione di barlettani. Il suo diuturno impegno, che compren-deva anche la respon-

sabilità dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali, si interruppe traumaticamente nel novembre 1963 quando un terribile incidente automobilistico lo costrinse ad abbandonare progressivamente la sua intensa attività.

Ma molti, che vissero quella entusiasmante esperienza, ben ri-cordano la sua capacità di coinvolgere il mondo giovanile nelle ini-ziative di testimonianza cristiana. Gli annuali raduni per la “visita ai sepolcri” il giovedì e venerdì santo vedevano la partecipazione di giovani che mai si sarebbero sognati, per loro ammissione, di aprire il corteo degli oranti portando la Croce o di inginocchiarsi in chiesa.

Non mancavano i “ritiri spirituali” che per ben due volte si svol-sero a San Giovanni Rotondo, conclusi con la visita privata a Padre Pio, con il quale don Franco aveva un intimo rapporto spirituale.

Le condizioni statiche e decorative della storica chiesa di San Domenico, compromesse dal tempo e dalla incuria degli uomini, lo portarono a dare avvio, con ogni urgenza, al progetto di risanamento e cosolidamento statico per riportare al suo antico splendore un mo-numento, che per il ruolo svolto nel passato nel campo civile e reli-gioso meritava ogni e prioritaria attenzione. Fu una battaglia lunga e difficile, vinta con grande determinazione, ma che ha restituito al culto ed alla città una testimonianza significativa per la storia di Bar-letta, riportando alla luce l’antica chiesa di Santa Maria Maddalena.

Fu anche Delegato Arcivescovile per Canne, alla cui rinascita, cristiana e civile, dedicò grandi energie fisiche ed intellettuali, reliz-zando per un verso le prime strutture dell’edificando santuario di San Ruggero, e per altro verso dando alle stampe la interessante pubbli-cazione “CANNE, dal 1001 sino ad oggi” (1968), frutto di una acuta indagine dei documenti più antichi e delle fonti più genuine.

Ebbe molto a cuore il culto della Vergine Assunta in onore della quale scrisse un saggio critico-storico (1966) definito dall’Arcive-scovo Addazi “un prezioso dono che l’autore fa alla sua città, ma anche a quanti si interessano di storia religiosa, mariana e liturgica”. Scrisse anche una biografia di S. Ruggero (1970) ed una monografia sull’arcivescovado metropolitano di Nazareth e Barletta (1986).

Ma tra le sue pubblicazioni quella che, forse, è più cara ai gio-vani di quel tempo è il libro su San Domenico (1981), nel quale ripercorre l’itinerario della storia del monumento, delle vicende del restauro e della intensa attività al servizio della gioventù studen-tesca cittadina.

Per tutti questi meriti, a cura di alcuni suoi discepoli “mai di-mentichi dell’insegnamento ricevuto” fu affissa, sulla parete della navata destra della “sua” chiesa, una lapide per perpetuarne il ricor-do. ora quella lapide non è più al suo posto, e non si capisce perché. In fondo quella lastra di marmo raccontava, in breve, un pezzo di storia della nostra città attraverso l’impegno, il carisma, la cultura di un prete, Maestro e guida spirituale di una intera generazione.

La chiesa di s. Domenico (FOTORUDY)

Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio

Barletta

PEDICO

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GIUGNo 201228 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 29

Storia locale

di Michele Grimaldi

Attentato a Brindisi

I l 19 aprile scorso nella chiesa di San Giacomo Maggiore si è tenuto l’interessantissimo incontro pubblico “Barletta,

il tempo e la Storia: San Giacomo, la Chiesa, gli orologi. Una conferenza (a più voci) fra restauri e attualità”, con proiezione di documentazioni tecnico-scientifiche e filmati. La manifestazio-ne è stata promossa ed organizzata, col patrocinio del Comune di Barletta, dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, dalla Prepositura Curata di San Giacomo Maggiore e dall’Associazione Verità e Giustizia onlus.

Questo argomento a qualcuno potrebbe sembrare, nell’affolla-mento di urgenze più o meno pressanti, un problema marginale in un momento storico non certamente facile né tanto meno sgombro da nubi minacciose ma, per chi cura una rubrica di storia locale, la notizia non può passare sotto silenzio vuoi per deformazione professionale (noblesse oblige!) ma soprattutto per una particolare attenzione verso tutto quello che è il nostro passato.

Non si può negare, trattando questo argomento, che ripercor-rere la storia degli orologi presenti nella nostra Città è come effet-tuare un “ripasso” della nostra stessa storia, visto che da quando gli orologi cessarono di essere ad esclusivo appannaggio della re-ligione intesa come chiese e monasteri e divennero segno distinti-vo delle Università (Città n.d.r.), gli avvenimenti di una comunità sono andati a pari passo con la vita dei segnatempo.

Sul più famoso orologio cittadino si è discusso e scritto tanto (vedi pubblicazione del 1994 “L’ingranaggio del tempo” di Nino Vinella), mentre poco si sa degli altri che comunque sono stati e sono parte della storia architettonica della nostra Città.

Vogliamo, comunque, ritornare a parlare (solo un pochino!)dell’orologio di S. Giacomo per agganciarci all’attualità e per far questo “ripeschiamo” tra gli atti dell’archivio storico del Comune, conservati presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta, la delibera n. 530 del 23 settembre 1944 (appena un anno dopo i noti e tragici fatti!!!) con la quale il Consiglio Comunale “…visti i noti avvenimenti bellici, svoltisi in questa città il 12 settembre 1943, che hanno danneggiato la torre del pubblico orologio sita al corso Vittorio emanuele e considerato che la cittadinanza ha reclamato l’esecuzione di tali lavori essendo assolutamente indispensabile il funzionamento del pubblico orologio (!!!), questa amministrazio-ne ha dovuto aderire a tale richiesta sia per soddisfare il legittimo desiderio dei cittadini e sia per ragioni di sicurezza e di viabilità, delibera di liquidare e pagare alle ditte Binetti (£.19.236 per forni-tura di 4 quadranti in pietra completi di numerazione incisa nella pietra), Corcella (£.7.136 per fornitura, costruzione e sostituzione di ingranaggio e regolarizzazione del macchinario dell’orologio) e Alinei & De Pascale (£.1.400 per fornitura impianto elettrico nella cabina dell’orologio e all’interno della torre) la somma di lire 27.772”. Mai paragone fu più azzeccato quando si dice che in questo caso l’intervento della macchina burocratica fu puntuale come un orologio.

Ma l’attenzione della pubblica amministrazione verso gli in-granaggi del tempo non nasce con la costruzione dell’orologio

di S.Giacomo che possiamo tranquillamente definire come il compimento di un lungo percor-so, bensì pone le sue radici in tem-pi ben più lonta-ni. Risalgono, infatti, al 1810 i primi provvedi-menti degli am-ministratori per deliberare erogazioni di contributi per installare ed in seguito per la manutenzione e riparazione di orologi pubblici.

tra questi è da segnalare l’intervento dell’Intendente della Pro-vincia di Bari che con circolare del 2 giugno 1810 invia al Sindaco di Barletta Vincenzo Damato, per il tramite del Sotto Intendente De Leone, “… gli atti formati per la riattazione del Pubblico oriolo con l’obbligo del sig. Luigi Pentrella di mantenerlo per anni sei”. Nel fascicolo sono descritti in maniera minuziosa, quasi maniacale, tutti gli adempimenti che doveva osservare il Pentrella. A dimostra-zione della particolare cura prestata dall’Intendenza per la “buona salute” dell’orologio pubblico, c’è una lettera di non tanto velato rimprovero inviata il 22 agosto 1810 al Sindaco Damato dal De Leone, Sotto Intendente, il quale fa notare che “… È molto tempo sig. sindaco (due mesi !!!) che s.e. il sig. intendente vi ha autoriz-zato ad accomodare il Pubblico orologio di questo Comune e sento con rincrescimento che non ancora si sia a ciò adempiuto. Com-piacetevi di darmi li corrispondenti riscontri sopra questo assunto, acciocché possa renderne informata la predetta e.s.”. Quello che non poté la carota, produsse il bastone ed infatti dopo soli sei gior-ni il Sindaco inviò la comunicazione dell’avvenuto affidamento al Pentrella dei lavori e manutenzione dell’orologio.

A questo seguirono altri esempi di attenzione verso gli orologi e tra gli altri merita una speciale menzione quello riguardante il progetto per la costruzione dell’orologio sul frontone della chiesa di S. Giacomo. La questione sorta, quasi scatenò un incidente “di-plomatico” tra la Chiesa e il Comune di Barletta in quanto l’auto-rità religiosa, rivendicando la proprietà dell’edificio di culto, negò l’autorizzazione ad impiantare l’orologio sulla torre della chiesa. Se da un lato questa vicenda ebbe un risvolto negativo, dall’altro (come di dice? si chiude una porta e si apre un portone) quel ri-fiuto generò nel 1896 (dopo quasi 60 anni) l’idea di costruire sul marciapiede opposto, proprio dirimpetto alla Chiesa (un piccolo dispetto?), una torre “laica” su cui installare l’orologio cittadino.

Sempre nella prima metà del 1800 e più precisamente nel 1844, l’Amministrazione comunale procedette alla costruzione di una torretta sul locale di Eraclio (ex sedile del Popolo) per instal-larvi un nuovo orologio (fig. 1).

(fig. 1) Costruzione di una torretta sull’ex sedile del Popolo

La Città della Disfida e i suoi orologi

S iamo a Brindisi, è il 19 maggio 2012 alle ore 07:50, una mattina come tante, ma che avrebbe inscenato

un incubo terribile. Vicino ad una scuola, scoppia un ordi-gno: muore una ragazza, la sua amica rimane gravemen-te ferita e altre ragazze riportano ferite più o meno gravi. Non si sa chi sia stato, c’è chi ipotizza sia stata la mafia, chi pensa sia un attentato terroristico e chi suggerisce sia il gesto di un folle. Sta di fatto che una ragazza di soli 16 anni è morta! Perché prendersela con un angelo innocen-te? Perché spezzare le ali ad una ragazza che amava la vita? A lei è stata tolta la possibilità di potersi godere la vita, come una normale adolescente… lei che stava impa-rando ad amare, lei che avrebbe voluto vedere alcuni suoi sogni realizzarsi… lei che con la sua solarità riusciva a tra-smettere un sorriso a chi le era accanto. Guardando la sua foto in televisione, attra-verso i telegiornali, riesco a cogliere nel suo sguardo, quella naturalezza e spon-taneità di una ragazza, che stava diventando grande e che stava costruendo il suo futuro, chissà con qua-li aspettative e quali sogni. Penso al dolore che tor-menta i suoi genitori e la sua migliore amica che l’ha vista morire davanti a sé.

Io, come tutta Italia, mi chiedo perché prendersela con un tale splendore, con una ragazza che sarei potuta essere io, e che non ha fatto niente di male, ma che ha pagato con questa crudele morte! Del resto aveva solo 16 anni, cosa avrebbe potuto fare di male per meritare ciò…? eppure, tutti i suoi sogni, tutte le sue speranze, le sue aspettative e i traguardi che avrebbe voluto rag-giungere… si sono sgretolati, quel maledetto 19 maggio! era una ragazza, per la sua mamma ancora una bambi-na, per il suo papà la sua piccola, per la sua amica una persona speciale, e per il suo fidanzatino il suo amore… non aveva colpe, problemi, né responsabilità, lei amava la vita… e questa le è stata tolta! ed io? Noi? Noi giovani, siamo il futuro, e dobbiamo far sì che cose del genere non accadano più. La vita è amore, e lei lo sapeva… amava la vita! Oh dolce Melissa, da quaggiù, da questa terra crudele che non dà spazio all’amore, ti prometto in nome di tutti i giovani, come te e come me, che faremo di tutto per evitare tragedie di innocenti, inutili!

Basta con questa inutile violenza, qui sulla Terra giace solo odio, bisogna dare spazio all’amore e bisogna amare la vita, proprio come hai fatto tu!

Elena Campese Classe 3a e Scuola Media Statale “S. Baldacchini”

Scuola Media Statale “S. Baldacchini”

Sarei potuta essere io

U n nuovo modo di fare agricoltura policolturale e mul-tifunzionale.

Questo è l’azienda agricola laltragricoltura, recentemente nata a Barletta in Viale del Santuario, contrada Madonna dello Sterpeto. Un connubio tra viticoltura, floricoltura, orticoltura ed olivicoltura che si sviluppano in estrema simbiosi con la vendi-ta diretta di frutta ed ortaggi ge-nuini, di fiori e piante oltre che di vino ed olio di straordinaria qua-lità. In azienda è possibile segui-re anche diversi percorsi didattici per le scolaresche dell’infanzia e della scuola primaria, tutti legati ai diversi cicli produttivi azienda-li: “A scuola dal Contadino”.

In questa rubrica Francesco e Sabino Piazzolla, contitolari dell’azienda, da oggi si occupe-ranno di informazione di enoga-stronomia, cura e manutenzione di fiori e piante, di arte floreale.

Nel mese di giugno l’orto aziendale ha in produzione, tra gli altri, pomodori, cetrioli e cipolle. Questi, con un ottimo olio di oliva ed origano fresco, sono ingredienti essenziali per un piatto tanto semplice quanto straordinariamente buono che è fortemente legato a quelle che sono le più antiche tradizioni barlettane: “A CIALDEDD”.

Detta Cialda Pugliese o, alla Barese Cialledda, è un piatto più comunemente detto Acqua-Sale che ha un procedimento di preparazione velocissimo:

mettete l’acqua fresca in un piatto. Pulite e affettate il ce-triolo, i pomodori e la cipolla e aggiungeteli all’acqua. salate e insaporite il tutto con l’olio extra vergine d’oliva a piacere. Lasciate mescolare i sapori per qualche minuto. Gustate il tutto intingendo pezzi di pane casereccio o biscottato. Un po’ di ori-gano rende il suo sapore più tipicamente mediterraneo.

occasione importante per degustare questo piatto è la Sagra “Cialdedd, p’n tust” e Vernacolo Barlettano (la poesia a p. 48) che si terrà i prossimi sabato 23 e domenica 24 giugno 2012 con la sua seconda edizione nella nostra azienda nei pressi del Santuario della Madonna dello Sterpeto. occasione unica per divertirsi con il più antico dialetto, uno spettacolo di arte flore-ale a tema e tanta, ma tanta natura.

Una novità immersa nella natura

28 IL FIERAMoSCA

Contrada Madonna dello Sterpeto, via del Santuario - 76121 Barletta Bttel. 328.95.26.484 - 327.8135468- SS 16 bis Bari/Foggia uscita Barletta Zona Industriale/Madonna dello Sterpeto - SS 16 Barletta/trani km 2,500 direzione Santuario M.nna dello Sterpeto

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GIUGNo 201230 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 31

Informatica

di Grazia, Lina Isernia

www.pugliasos.itUn aiuto per l’Open Source

Nasce nella BAT l’Associazione di promozionesociale “Puglia Software Open Source”

La febbre contagiosa per gli orologi non scemò neanche nel XX secolo e colpì anche gli amministratori del ’900 che il 1932 per andare incontro alle esigenze dei viaggiatori commis-sionarono alla ditta Frassoni di Rovato (Bre-scia) un orologio da installare sul frontone della stazione ferroviaria.

Non passò neanche un anno che la febbre colpì ancora.

Con la delibera n. 892 del 22 settembre 1933, Commissario Prefettizio il Commenda-tor Rogges, il Consiglio Comunale “… visto che a cura dei benemeriti Frati Cappuccini è in corso di completamento l’erigenda Chiesa dell’immacolata in via milano (fig. 2) e si è chiesto di poter utilizzare il vecchio orologio del Comune (quello installato nel 1844 n.d.r.) prove-

Storia locale

La Tana Fest, per sei giorni, ha portato nel Castello di Barletta spet-tacoli di prosa, di teatro ragazzi, di teatro danza, meeting e i lavori di quattro compagnie straniere (da Gran Bretagna, Svezia, Belgio e Ro-mania) che offrono uno scorcio trasversale sulla produzione internazio-nale contemporanea nei diversi generi delle arti sceniche.

Dopo l’evento inaugurale di mercoledì 16 maggio si è entrati nel vivo con “Shadows” di Francesca Beatrice Vista e con “Colomba Nera - Storia di Frida Kahlo” di Elena Cotugno.

Quattro appuntamenti internazionali hanno completato il fitto pro-gramma di eventi del La Tana Fest: “The Traveling Companion” dei rumeni Teatrul De Marionete che hanno proposto un’innovativa storia semplice e di impianto classico di teatro ragazzi, messa in scena con tradizionali marionette e catapultata in una moderna ambientazione tri-dimensionale, con proiezioni su uno speciale schermo cinematografico la cui visione richiede speciali occhiali 3D.

Gli svedesi GEST (Goteborg English Speaking Theatre) hanno pre-sentato “Expectations” spettacolo duro ma divertente, vincitore del pre-stigioso Fringe Review Award for Outstanding Theatre e che ha ricevuto molte eccellenti recensioni sia in Svezia che in Inghilterra. Dalla Gran Bre-tagna per il Tana Fest Jonny Collis-Scurll con “Shadow Boxing” di James Gaddas. Shadow Boxing è la storia di una sfida consumata alla ricerca della dignità e del rispetto di sé. Lo spettacolo è l’impetuoso racconto di un boxeur che si confronta con gli aspetti più reconditi e difficili della propria personalità, la voce di un uomo che lotta con i suoi demoni più personali.

Ultimo tassello del mosaico internazionale è stato lo spettacolo bel-ga “The smile off your face” una performance che ha offerto un'espe-rienza di visione teatrale del tutto diversa dai canoni tradizionali. È uno spettacolo della durata di 20 minuti e coinvolge sei spettatori alla volta, ripetuto per 12 volte al giorno.

“The Smile Off Your Face” è stato rappresentato in vari festival e locations: a Gand, Anversa e Bruxelles, Delft, Amsterdam, Utrecht e

niente dall’antico sedile del Popolo, assolven-dosi così un’aspirazione di pubblico interesse, delibera provvedere all’acquisto di tre quadranti da orologio dalla ditta Fontana di milano per la somma complessiva di lire 1.467”.

Da 70 anni a questa parte la febbre non è affatto scemata ma ha mutato soltanto le sue realizzazioni, infatti l’intera città continua a “popolarsi” di orologi che oggi hanno assun-to forme e meccaniche diverse ma sempre ri-propongono il profondo bisogno dell’uomo di misurarsi con il tempo e contemporaneamente avvalersene per ritornare indietro ad un’epoca tanto sognata ed agognata nella quale il tempo non c’era: parliamo naturalmente del giardino dell’Eden.

Groningen (Paesi Bassi), Malmö (Svezia), Marrakesh (Marocco), Edimburgo e Lon-dra (Regno Unito), Erlangen (Germania) e Adelaide (Au-stralia).

Il programma completo degli eventi include anche convegni, la performance a cura di Stefania D’Onofrio “Interview”, uno spettacolo di teatro danza che nasce dall'analisi di alcuni concetti di John Cage sul silenzio e sulla melodia, e la produzione di Teatro dei Borgia diretta da Gianpiero Borgia “Occidental Express” di Matei Visniec che parla con poesia, delicatezza e senso critico della migrazione: pulsione connatu-rata alla natura umana, ciclica condizione che riguarda l’intero pianeta. Un tema di grande attualità e di forte interesse sociale, di cui però vie-ne data una lettura prevalentemente lirica e poetica, secondo la cifra che caratterizza tutta l’opera del drammaturgo rumeno Matei Visniec. “Occidental Express” e il convegno “La nuova drammaturgia” hanno aperto il calendario di eventi di “Puglia showcase” la vetrina del teatro contemporaneo promossa dal Teatro Pubblico Pugliese che dal 21 al 25 maggio ha attraversato la regione con importanti appuntamenti, tavole rotonde, conferenze.

“Ancora una volta ho il piacere di lodare l’attività del Teatro dei Bor-gia - sottolinea il sindaco di Barletta Nicola Maffei - ne ammiro, in parti-colare, la sorprendente operosità ed il suo istinto innato all’elaborazione di proposte al plurale, tra innovazione e tradizione.

La “Tana Fest” è quintessenza di curiosità e voglia di sperimentare, quindi ricerca della formula più indovinata per coinvolgere il pubblico, spaziando nei generi contemporanei e aggregando i giovani nell’ap-prendimento della cultura teatrale. Auguro un avvenire radioso per que-sto progetto che l’Amministrazione comunale di Barletta ha patrocinato con slancio, fiducioso della cifra qualitativa che esso esprime.

LA TANA FEST: sei giorni di spettacoli“La TANA FEST” è il festival integrato di arte e cultura promosso dalla Compagnia Teatro dei Borgia, nell’ambito del progetto regionale di residenza “Teatri abitati: una rete del con-temporaneo” sostenuto dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia ed attuato dal Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del PO FESR 2007-2013.

30 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012

I l mondo dell’informatica rimane per molti un universo complica-to ed ostico al quale inevitabilmente connettersi, ma dal quale

guardarsi; con questa premessa sembra difficile credere che proprio la condivisione e il fluire libero di informazioni e codici siano stati invece la base sulla quale l’informatica ha potuto svilupparsi. Internet è stato solo il passo successivo che ha potuto favorire i processi collaborativi alla base di una maggiore usabilità e duttilità del computer e dei suoi programmi. All’interno di questo processo di espansione, sia di pubblico che di sviluppatori, il software open source ha trovato una maggiore incidenza e crescita.

Considerando che sul pianeta un terzo della popolazione è connes-sa ad internet (in Italia sono 24,5 milioni) e che nel mondo si aggiungo-no quasi 8 nuovi utenti al secondo, sapere che il 25% di questi fa uso di Firefox, browser open source, è certo rilevante. Un quarto dei navigatori del web usa, consapevolmente o inconsapevolmente, un programma per la navigazione online del tutto open source, multi-piattaforma, pro-dotto da una comunità mondiale dedita allo sviluppo di software libero: un programma che non ha nulla da invidiare a quelli proprietari.

Nel mondo dei software proprietari gli utenti possono solo acquistarne la licenza d’uso: comprando Microsoft Office Word il cliente, dopo aver sborsato una somma in denaro, può solo utilizzare il software così com’è e solo per un esclusivo uso personale. Nei progetti open source come Open Office, il sorgente del programma sviluppato è accessibile: è pos-sibile usare, modificare, integrare, riprodurre, duplicare e distribuire il sof-tware stesso. Per un utente di basso o medio livello di esperienza l’uso di un software libero non porta alcuna differenza nell’utilizzo, se non un congruo risparmio di denaro e l’usabilità efficiente di un programma fun-zionale e completo; al contrario per un utente esperto in grado lui stesso di sviluppare programmi, questo significa usare validi software di parten-za, cioè grandi porzioni di codice funzionante, per elaborare migliorie o funzioni avanzate adeguate alle proprie esigenze. Negli ultimi anni sta prendendo piede quest’ultimo modello di sviluppo e si stanno diffonden-do programmi con licenze aperte perché i numerosissimi software open source, superato il pregiudizio diffuso circa la loro osticità, stanno attra-versando i confini del mondo degli addetti ai lavori e stanno entrando nelle case e negli uffici di tutti coloro che ne vengono a conoscenza.

Insieme ai word processor e ai sistemi operativi aperti, nella rea-lizzazione di siti web si sta facendo sempre più largo l’uso di software open come alcuni CMS. CMS è l’acronimo di content management sy-stem (Sistema di Gestione dei Contenuti), ed è uno strumento usato per creare e gestire agevolmente i contenuti di un sito web senza che l’amministratore abbia specifiche conoscenze tecniche di program-mazione; senza avere alcuna esperienza di html o altri linguaggi di

programmazione web, un utente può creare siti web dinamici di grandi e piccole dimensioni inserendo testi, immagini, video e connessioni ai social network. Ancora una volta un software, nato dalla collabo-razione libera di programmatori esperti, trova diffusa applicazione tra gli utenti di qualsiasi livello: poco meno del 20% dei siti mondiali è basato su CMS open source. Tra i CMS più usati vi sono WordPress, Joomla! e Drupal: il loro punto di forza non è solo la completezza che i software hanno raggiunto, ma anche il continuo aggiornamento e la cospicua presenza di assistenza tecnica assicurata dalla comunità tutta di sviluppatori e utilizzatori. È illuminante leggere sul sito di Jo-omla! che Joomla non è semplicemente un prodotto, ma è un proget-to collaborativo. Il core dell’open source è il nocciolo dell’intero ICT (Information Comunication Technology - Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) dalle origini sino ad oggi: il libero scambio di idee e progetti ha trovato il suo naturale alveo nel mondo di internet, ma è sempre esistito nell’informatica come una corrente sotterranea ad irrigare quietamente il mercato.

L’unico problema dell’open source è nella sua stessa terminologia che porta una certa difficoltà di comprensione, ma la sua diffusione è di una dilagante quanto disarmante facilità, la maggioranza degli utenti non è informata sulla filosofia dell’open source e quindi non si interessa al movimento che c’è dietro. Proprio con il fine di promuoverne l’uso e la consapevolezza nei progetti di software aperti, sono nate col tempo molte associazioni impegnate nella diffusione di questi progetti utili e produttivi.

L’ultima neonata in ordine di tempo è “Puglia Software Open Source”, in breve “Puglia SOS”: una Associazione di Promozione So-ciale di Barletta, ma che opera e già vanta iscritti in altre città della Puglia e che ha come scopo precipuo la divulgazione di questo mondo vario e variegato e di promuovere manifestazioni culturali e scientifiche per la conoscenza dei CMS, dei software ad esso collegati, dell’Open Source e del Free Software. A tal proposito Puglia SOS sta organiz-zando corsi gratuiti e sta aprendo gratuitamente l’iscrizione a tutti gli interessati ad esplorare questi utili scenari per il web e non solo. L’im-pegno di questo gruppo è focalizzato sull’informazione e la formazione non solo degli utenti medi armati di curiosità, ma anche dei dipendenti della scuola e della pubblica amministrazione in generale. La speranza condivisa è che vi sia una maggiore informazione ed inclinazione all’uso di applicazioni software con licenza aperta particolarmente duttili e più facilmente versate alle correnti norme di usabilità e accessibilità.

L’augurio credo comune e condivisibile a questa e a tante altre iniziative è di buona fortuna, perché una cultura libera e aperta si-gnifica sostanzialmente libertà di pensiero e l’open source è parte di tutto questo.

(fig. 2) - Chiesa dell’immacolata in via milano

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GIUGNo 201232 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 33

Musica

Tre i finalisti di scena al Curci per il 15° ConcorsoPianistico Internazionale “Premio Mauro Paolo Monopoli”

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I concorsi organizzati dall’Associazione Cultura e Musica “G. Curci” di Barletta con un’esperienza ultra ventennale, rappresentano per

la città, la provincia e l’intera regione, l’evento più atteso dell’anno, con oltre 3000 presenze turistiche per un periodo di tempo che inizia dalla seconda metà del mese di aprile e si conclude entro il 15 maggio.

L’evento più atteso resta comunque sempre la finalissima del Pre-mio dedicato a Mauro Paolo Monopoli, alta figura d’artista, di raffinata sensibilità, brillante, entusiasta e con un temperamento sempre cordia-le, che pur colpito da una incurabile leucemia, continuò strenuamente lo studio del pianoforte fino al termine della sua breve esistenza, ri-sultando vincitore di vari Concorsi Pianistici e raccogliendo entusiastici successi nei vari recital tenuti, grazie a un inimitabile gusto del suono e del fraseggio e a un perfetto dominio dei mezzi tecnici ed espressivi.

Per l’Associazione Curci, e per i suoi familiari, il Concorso a lui de-dicato, che si avvale della Presidenza onoraria del compianto grande maestro Carlo Maria Giulini, diventa un momento importante per ricor-darlo e per sostenere i giovani pianisti, grazie all’intervento di grandi sponsor internazionali, che ogni anno giungono a Barletta da ogni parte del mondo per sfidarsi a suon di note nel nostro stupendo e affascinante Teatro Curci che, proprio grazie a questa manifestazione, sta diventan-do patrimonio comune di tantissime nazioni.

Ottimo il livello, ma a disputarsi la scena per la serata finale del 12 maggio, sono stati tre giovanissimi pianisti: i russi Alexander Panfilov e Anna Zaychenko e il pianista coreano Won Jaeyeon artisti veramente molto giovani, il più “vecchio” aveva appena 24 anni e la più giovane 20, ma vincitori di Concorsi Musicali internazionali di altissimo livello.

E così, si è rinnovato, come accade già da 15 anni, nella splendi-da cornice del Teatro Comunale Curci di Barletta, “l’evento culturale dell’anno”, che viene però riproposto con novità e interessanti audizioni dall’Associazione Curci di Barletta, attenta cultrice e dispensatrice di buona musica ad altissimo livello nella nostra città.

Ancora una volta, sempre nello stesso periodo, il “nostro splendido Teatro” si è preparato ad ospitare questo appuntamento, atteso in ma-niera particolare dai cultori della Buona Musica in fervore per la fine di questo spettacolo musicale che si è dipanato nell’intera settimana e che ha visto i 22 partecipanti cimentarsi in ben 4 prove di grande difficoltà.

Il Concorso, organizzato dall’Associazione Cultura e Musica “G. Curci” in collaborazione e con il Patrocinio del Comune di Barletta, della Regione Puglia, della Provincia di Barletta - Andria - Trani, del Ministero dei Beni Culturali - Dipartimento dello Spettacolo, della Commissione Europea - Direzione Generale per la Cultura, della Buzzi - Unicem, della Fondazione Megamark (ex Nicolaus) e della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, con i vari e numerosi Premi Speciali, che si è concluso, dopo una intensa settimana di audizioni, può sicuramente essere con-siderato uno dei più importanti presenti sul territorio nazionale.

La novità di quest’anno, è stata la formazione dell’Orchestra Sin-fonica del Premio Mauro Paolo Monopoli che, costituita da circa 60 elementi, è stata appositamente costituita per il concorso, coordinata e diretta dal M° Giuseppe Monopoli, musicista poliedrico che dirige in tutto il mondo orchestre di grande prestigio.

Ad aprire la serata è stata l’intensa e partecipata esecuzione del pianista russo Alexander Panfilov, artista appena ventitreenne, già vin-citore nel 2005 anni di un Primo Premio assoluto durante il 15° Concor-so Internazionale “Città di Barletta", formatosi e perfezionatosi presso il Conservatorio P. I. Tchaikovskij di Mosca e già vincitore di vari primi premi in Concorsi Musicali Internazionali, con una interpretazione di grande intensità che, accompagnato dalla neonata Orchestra, ci ha re-galato, da buon russo, una precisa esecuzione del Concerto n. 3 in Re minore Op. 30 del grande S. Rachmaninoff, al quale era interamente dedicata la serata, con un coinvolgimento notevole della Giuria e del pubblico che affollava il teatro.

È toccato poi al pianista coreano Won Jaeyeon, valente musicista che si sta perfezionando a Lipsia con docenti di fama internazionale e grande prestigio, che ha affrontato la non semplice esecuzione del Concerto n. 2 in Do minore Op. 28 dello stesso Rachmaninoff, con una lettura puntuale e attenta di quest’accattivante esibizione, spesso ese-guita, ma di una bellezza e passione veramente indiscutibili.

A concludere la serata è stata poi la ventenne pianista russa, Anna Zaychenko, proveniente anche lei dal Conservatorio di Mosca, che ha riproposto il Concerto n. 3 in Re minore Op. 30 di S. Rachmaninoff, che con la sua partecipata esecuzione, molto dettagliata ed espressiva, ha saputo coinvolgere oltre alla Giuria anche il pubblico, che ha voluto tribu-tare a lei il “Premio del Pubblico” offerto dal dott. Ferdinando Mascellaro, consulente Buzzi Unicem e grande sostenitore negli anni della manife-stazione in cui ha creduto fermamente sin dall’inizio.

Coinvolgenti sono state tutte le esecuzioni alle quali ha fatto da importante supporto l’Orchestra Sinfonica del Premio Mauro Monopoli, sorprendente rivelazione per tutti i presenti che hanno espresso il de-siderio di poterla riascoltare in altri momenti della prossima stagione concertistica, che, formata da docenti di altissimo livello del nostro ter-ritorio, ha dimostrato di essere ad un livello altissimo e in grande forma sotto la intensa e partecipata direzione del maestro Giuseppe Monopoli che con la sua bacchetta ha saputo creare ottime esecuzioni esaltate e rese evidenti dalla perfetta acustica e dalla suggestiva cornice del Teatro Comunale Curci.

Al termine della serata la prestigiosa Giuria internazionale formata dai maestri Takuina Adami, Carlo Balzaretti, Roberto Corlianò, Rosanna Gisotti e Ekaterina Richter, affiancati dal maestro Giuseppe Monopoli, ha deciso di non assegnare, all’unanimità, il Primo Premio, offerto dalla Buzzi Unicem di Barletta, ma di suddividere lo stesso tra i due Secondi Premio ex aequo, ai pianisti russi Alexander Panfilov e Anna Zaychen-ko, al primo per la sua chiarezza interpretativa e alla seconda per la passionalità espressa durante tutta l’esecuzione.

Al coreano Won Jaeyeon è andato invece il terzo Premio, offerto dalla Fondazione Megamark (ex Nicolaus), il quarto Premio, offerto dal-la Direzione Artistica, è andato alla pianista armena Diana Gabrielyan, (il quinto non è stato assegnato), mentre il sesto Premio, sempre offerto dalla Fondazione Megamark è andato alla pianista Coreana Song Eun Ju Albertina, mentre gli altri premi sono stati offerti dalla Banca Popolare di Puglia e Basilicata.

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GIUGNo 201234 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 35

Libri

di Renato Russo

L’importanza dell’opera di Maria Antonietta Binetticome autrice ma anche come promotrice di culturaInquadrata nella letteratura per l’InfanzIa della nostra cIttà

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Q uesto è diventato un appuntamento consueto nel quale ciascun relatore offre il suo contributo di

esperienza. Nel mio caso in un’ottica editoriale. Un editore amico perché con Maria Antonietta abbiamo cominciato a collaborare tanti anni fa, dal lontano 1997 con un reporta-ge giornalistico sulla storia del nuovo ospedale. Per quanto riguarda le fiabe, sono intervenuto altre due volte: la prima ricostruendo la fiaba in un contesto storico territoriale lo-cale, regionale e nazionale; la seconda volta parlando del significato della fiaba come valore culturale preliminare nel processo formativo creativo di un bimbo e questa volta? Questa volta parlerò dell’importanza dell’opera di Maria Antonietta inquadrata nella letteratura per l’infanzia non solo nella nostra città, ma anche oltre.

Ci sono degli episodi culturali che possono essere valu-tati riduttivamente, per quello che appaiono dall’esterno nel loro aspetto più semplicistico ed elementare sia pure nella completezza delle diverse esposizioni. e invece, ad una ri-flessione più attesa ed approfondita, possono svelare scena-ri più ampi e profondi rispetto ad una valutazione riduttiva. È il caso di questa fiaba.

Vediamo perché. Fondamentale, per la formazione dei nostri ragazzi, è l’educazione ricevuta a casa, in famiglia; a scuola, dai docenti; nei momenti associativi coi compagni. È auspicabile che ciascuno di questi comparti sia eccellente. Questo non esclude che vi siano ragazzi che crescono invece in ambienti precari e disagiati, e in questo caso il loro processo formativo sarà più difficile, ma non meno fecondo di incorag-gianti prospettive. In ogni caso strumento essenziale di questi momenti formativi sono la lettura e la conoscenza della nostra storia, cioè la storia della nostra città, del nostro territorio.

Presentata presso la sala della Comunità S. Antonio la fiaba il mi-stero della mezzaluna di Maria Antonietta Binetti, Editrice Rotas. Moderatrice della sera-ta la giornalista Floria-na tolve. Con l’autrice sono intervenuti Enzo Del Vecchio presidente del Consiglio Comuna-le di Barletta, Renato Russo editore e inoltre Rosaria Binetti, Maria Serena Campanalunga e Anna Maria Noemi Mauro. Alla illustrazione della fiaba, con musiche in sottofondo del maestro Enzo Cleto, è seguita la premiazione del 4° concorso “Il grande ulivo di Godland: dalle radici al cielo”. La sala era pienissima come è raro vederla in manifestazioni culturali.

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Manuel e la mezzaluna

Nel mistero della mezzalunac’è un buio che ha bisogno di luce,una metà che desidera essere colmata,un cuore che spera di amare ed essere amato,un viaggio, una speranza,una meta da raggiungere!Nel mistero della mezzaluna ci sono io, ci siamo noi,e stiamo aspettando che veniate anche voi.Insieme il mistero si svela,la tristezza diviene gioia,il dolore non c’è più:“l’io” incontra “il tu”.

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Nel processo formativo relativo a questi due comparti, si inserisce la produzione favolistica di Maria Antonietta e l’at-tività editoriale della Rotas: lei, l’autrice, concepisce e scrive le sue fiabe per accendere e alimentare la fantasia dei nostri piccoli lettori, fantasia vivacizzata dai bei disegni della sua amica Maria Serena Campanalunga; noi, gli editori, le sue favole le stampiamo, cioè le rendiamo fruibili cercando di farle in maniera editorialmente gradevole.

Questo processo formativo, cioè la scrittura di un testo per l’infanzia e la sua pubblicazione con criteri di gradevo-lezza editoriale, può avvenire in vari modi: nel modo più

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36 IL FIERAMoSCA

Questa è la storia di Cesare, un ra-gazzino innamorato del calcio che ha inseguito il suo sogno. E lo ha rag-giunto. È partito dalla strada, dove tutti potevano sentire campioni. Il suo primo campo è stato l’oratorio,

poi è venuto il resto. La sua è un storia come tante, come quella di molti ragazzini che hanno deciso di correre dietro a un pallone. Per gioco e per passione, mai per interesse.tra autobiografia e manuale, un libro pensato per i giovani, che aiuti a riportare i valori legati al calcio sui giusti binari.Dal campetto dell’oratorio di provincia fino alla panchina della Nazionale italiana, Cesare Prandelli ci racconta la sua carriera, fat-ta di divertimento e sacrifici dosati nella giusta misura. Aneddoti biografici si alternano a riflessioni sull’attualità calcistica e sugli aspetti tecnici: schemi, alimentazione, allenamenti.Un modo per scoprire e conoscere il mondo del Mister, quello in cui crede, quello che ha imparato e che oggi cerca di trasmettere.

È Ruggiero Peschechera l’unico e solo protagonista di quest’opera che vuole testimoniare l’esemplarità di un’esperienza di vita che trascende i tempi.È sempre Ruggiero con le sue lettere edite ed inedite che ci fa sco-prire la presenza di Dio nella sua vita e la bellezza dell’Amore.È l’eco di Ruggiero, rimasta inalterata, che trasmette soprattutto ai giovani e ai lettori del suo libro “Quante sono le stelle del cielo” messaggi di solidarietà, di speranza e di fede in Dio.La prima parte dell’opera sviluppa il tema dell’amore con riferi-mento alle lettere da lui scritte durante la malattia ed indirizzate, in gran parte, a Mariella, la sua fidanzata.La seconda parte, “L’Eco di Ruggiero nei vent’anni dopo la mor-te”, documentata, attraverso gli scritti di vari Autori, quale inci-denza abbia avuto su di loro lo stile di vita del giovane che ha trovato nella fede la sua vera forza.

Scuola

Inaugurata alla Scuola Media “Renato Moro”la Biblioteca intitolata a Maria Grasso Tarantino

U n intenso pomerig-gio didattico cul-

turale si è svolto nell’aula magna della Scuola media “Renato Moro” per la inau-gurazione del Centro Lettura “Maria Grasso tarantino”. Presenti all’incontro, oltre alla dirigente dott.ssa Gra-zia Di Nunno, il sindaco di Barletta ing. Nicola Maffei, il dirigente del Provveditora-to agli Studi dott. Ruggiero Francavilla, il presidente del Consiglio d’Istituto Gennaro Di Benedetto, il prof. Luigi Di Cuonzo e il dott. Renato Russo. Particolarmente ap-prezzata la presenza, in Sala, dei quattro figli della profes-soressa Maria Grasso.

La dirigente dott.ssa grazia Di nunno, dopo aver espresso apprezzamento e grati-tudine verso il sindaco Maffei e il dirigen-te Francavilla per l’aiuto da essi dato alla scuola, ha spiegato perché l’intitolazione del centro alla prof.ssa Maria Grasso ta-rantino, che tanto ha dato alla scuola, ma che tanto si è anche prodigata per la città, nel ricordo di suo padre, il col. Grasso, co-mandante del Presidio di Barletta durante le ultime convulse fasi della seconda guerra mondiale. Ha quindi sottolineato l’impor-tanza di una biblioteca per una scuola me-dia, che non può essere emarginata dai più evoluti strumenti conoscitivi tecnologici. Essa - ha aggiunto - non solo servirà l’in-tesa discente-docente dell’Istituto, ma sarà anche estesa alla fruizione del quartiere cir-costante. Il nostro intento - ha concluso - è quello di stimolare la lettura circa strumenti di promozione socio-culturale e in questo contesto mi fa piacere aver trovato un utile rapporto collaborativo con l’editrice Ro-tas. Il dirigente Ruggiero francavilla si è complimentato per la completezza struttu-rale della scuola, ricca di un gran numero di laboratori scientifici, musicali, multimedia-li, risorse dovute certo all’utilizzo dei fondi

strutturali europei, ma anche alla capacità dei dirigenti scolastici di saperne usufruire, cosa non sempre facile. A proposito della prof.ssa Grasso, ha ricordato di essere sta-to, in un remotissimo passato, anche un suo allievo. E riferendosi alla biblioteca e alla ricchezza dei suoi volumi, ha tenuto a pre-cisare che, pur apprezzando i moderni av-veniristici strumenti di consultazione libra-ria elettronici, tuttavia è un tradizionalista che gode di più nel leggere un libro tradi-zionale… E a questo proposito ha avuto pa-role di apprezzamento per l’opera svolta da tanti anni da parte della casa editrice Rotas.

Quindi il sindaco nicola maffei ha ri-cordato con accenti commossi la prof.ssa Maria Grasso tarantino, le sue appassio-nate lettere prima al sindaco Salerno, poi al sindaco Maffei per perorare la causa di Barletta fino al conseguimento delle due medaglie d’oro, al Valor Militare e al Me-rito Civile.

Poi ha sottolineato l’importanza dei li-bri e della lettura per il processo formativo dei nostri studenti, non dimenticando lui stesso di essere stato un docente, la cono-scenza - ha concluso - ci rende liberi, per cui la lettura, e una biblioteca in particolare,

rappresentano strumenti fondamentali e imprescin-dibili della nostra forma-zione.

Il prof. luigi Di Cuonzo ha ricordato la forte personalità della prof.ssa Grasso, l’irri-ducibilità delle sue bat-taglie per la tutela della memoria del genitore e per la valorizzazione del-le drammatiche giornate vissute dalla città nel set-tembre del 1943. Come presidente dell’Archivio della Memoria, non ha potuto trascurare tutto l’impegno messo nel ri-cordo dei nostri morti in quelle drammatiche gior-

nate. Da ultimo Renato Russo, ricordando come Barletta sia una città che scrive molto e legge poco (basti dire che nel 2011 sono stati stampati ben 40 volumi da autori bar-lettani), ha raccomandato una proficua col-laborazione fra scuola, editoria e Comune, ognuno svolgendo un compito coordinato agli altri due settori. Ha egli ricordato come, nella lunga storia della editrice, fin qui, nel corso di 25 anni, numerosi sono i volumi stampati a beneficio della scuola, a comin-ciare da una storia di barletta raccontata ai ragazzi, per poi continuare con numerosi altri libri su grandi eventi del territorio (La battaglia di Canne e La Disfida di barletta) o personaggi notevoli come Annibale, Bo-emondo d’Altavilla, Federico II di Svevia, Isabella d’Aragona, e in tempi più recenti Giuseppe De Nittis e Valdemaro Vecchi.

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Il confortevole pomeriggio culturale è trascorso tra canti e rappresentazioni tea-trali di gruppi di studenti dell’Istituto che hanno intrattenuto gradevolmente l’udito-rio sotto la vigile direzione della prof.ssa mariastella Dilillo.

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semplice ed elementare (cioè circoscritto alla scrittura, alla stampa e a un ridotto circuito distributivo e tutto finisce qui); oppure accompagnato da un progetto più ampio e ar-ticolato che comprende la presentazione del testo, quindi un coinvolgimento di base (ragazzi, famiglie, Barletta e fuori) e quanto all’editoria (la presentazione dell’editore, l’articolo sul giornale IL FIeRAMOSCA, l’esposizione editoriale (Fie-ra del libro) che si proietta nel futuro per es. attraverso i cataloghi).

Cioè, anche in occasione della realizzazione di una fiaba, si può attuare un duplice livello di eccellenza: per quanto riguarda l’autrice e la sua opera creativa e per quanto ri-guarda l’editore e la sua produzione stampa.

Ma soffermiamoci ora sull’opera creativa, sulla fiaba: essa è formativa proprio nel momento iniziale del processo di apprendimento che coinvolge ragazzi, docenti, familiari, lettori. Questo processo relativo al momento della creatività fantasiosa si va poi a saldare con l’analogo processo relativo al momento della ricostruzione dei più importanti episodi, per esempio in quelli storici, della nostra città come eraclio oppure la disfida di Barletta e quelli religiosi, in forma para-bolare, cioè la vita di Gesù rievocata attraverso le parabole del Vangelo.

ebbene di tutti e tre i percorsi formativi, quello creativo fantasioso (cioè favolistico) è certamente il più incisivo nel processo formativo iniziale di un bambino perché si forma a tabula rasa nella sua mente. Ma nel nostro caso, stasera, c’è di più. Voglio dire che la fiaba presentata nella sala S. Antonio si è arricchita di ulteriori implicazioni, perché allarga poi ad una grande partecipazione di base, attraverso l’esito di un concorso, che va oltre la presenza dei convenuti, in quanto, attraverso gli strumenti diffusivi, ha raggiunto altri bambi-ni, altri docenti, altre famiglie, non solo di Barletta, ma an-che di altre città (mi piace qui in particolare ricordare quelli di Carlantino, Nardò, Stornarella, Ugento) finendo quindi con l’acquisire un valore esemplare (cioè di “esempio” di largo e diffuso coinvolgimento).

Auguri a Maria Antonietta dunque come autrice, ma au-guri anche come promotrice di cultura formativa per l’in-fanzia nella nostra città che certo non brilla per numero di lettori. e questa sua opera di allargata sensibilizzazione è tanto più attuale ed apprezzabile, perché secondo le stime più recenti la lettura si potrà riprendere solo attraverso il mondo infantile e adolescenziale.

il numeroso pubblico accorso alla presentazione della fiaba

La prof.ssa Maria Grasso Taran-tino (con lo scialle) ritratta da Antonella Palmitessa; da giovane riprodotta da Sara Pinto

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GIUGNo 201238 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 39

ScuolaPer non dimenticare

La mostra “Barletta… nella memoria”ricordando concettina e gaetano spera

B arletta è la città che - sia pure con molto

ritardo - ha ricevuto due meda-glie d’oro, una al Valore Mili-tare ed una seconda al Merito Civile; è la città che, attraverso

l’Archivio della Memoria, racconta ai ragazzi delle nostre scuole i tragici fatti del 12 settembre del ‘43: 10 vigili urbani e 2 netturbini mitragliati, 70 fra civili e militari trucidati, la città bombardata. Ma la memoria non è solo questa, sono anche i tanti episodi apparente-mente minori della storia di quel tempo remoto che appartengono alle nostre famiglie e che talvolta - anche attraverso modeste docu-mentazioni, come possono essere delle semplici lettere - ci restitu-iscono l’emozione di una presenza, di una testimonianza.

Inaugurata, il 5 maggio, la mostra “Barletta… nella memoria”. L’idea è nata dal ritrovamento di manoscritti, epistole origina-li recuperate nei mercatini, scritte tra il 1943 e il 1945 nel pieno periodo della 2a Guerra Mondiale, da due coniugi barlettani, Con-cettina e Gaetano Spera all’epoca residenti in via Milazzo n. 61 dove “Cettina”, insieme ai figli Gino e Mario e alla suocera Lucia, attendeva con ansia il ritorno di Gaetano dal fronte. Le loro vite e le loro sorti s’intrecciavano a quel tempo con quelle degli altri familiari che vivevano a treviso: Mariano papà di Concettina e i suoi fratelli, Rocco ed Enza, Generoso marito di Enza e dei loro tre figli Nicolino, Rita e Annamaria.

Nella casa madre a Barletta, ad ogni lettera che arrivava dal fronte o da treviso, annunciata dalla voce amica del postino, era-no pianti di gioia. Attraverso gli scritti come in un puzzle veniva tracciato il tragico vissuto della famiglia Spera nella barbarie della guerra e dei campi di concentramento. tra le righe delle lettere scorrevano i giorni, da quello della partenza per il fronte del ma-resciallo Spera a quello del trasferimento nel campo di concentra-mento e infine a quello insperato della liberazione.

Il 21 marzo 1945, Gaetano, liberato dagli Americani, venne trasferito in Francia in attesa di poter tornare in Italia. Fece ritorno

nella sua Barletta dopo sei mesi, finalmente da uomo libero, impa-ziente di riabbracciare i suoi cari.

L’amaro destino della guerra gli impedirà di poter riabbracciare la mamma Lucia morta di crepacuore, solo alcuni giorni prima del suo ritorno, nell’apprendere la notizia, risultata poi non vera, che suo figlio Gaetanino fosse morto.

Per la famiglia Spera sono state proprio “Le Lettere”, unite alla grande fede in Dio, l’ancora di salvezza che hanno alimentato in loro la forza di resistere e la speranza di potercela fare. Pubblicarle attraverso l’allestimento della mostra-espositiva “Barletta nella… Memoria” e la realizzazione dell’omonimo volume-raccolta, ha reso la testimonianza più autentica di quei lontani giorni. Il nostro compito come organizzatori della mostra, è stato quello di racco-gliere i documenti cartacei e fotografici della famiglia Spera, pro-tagonista delle lettere pubblicate, una delle più vive testimonianze delle tristi pagine della storia del ‘900.

Il nostro impegno è quello di custodire tali documenti, scrigno prezioso della nostra città, perché tramandino le testimonianze storiche della 2a Guerra Mondiale che ha visto protagonisti dei no-stri concittadini. La nostra città va ricordata non solo per il conferi-mento delle Medaglie d’oro al Valore Militare ed al Merito Civile ma anche per tutti gli atti eroici, i sacrifici, la generosità, l’umanità dei nostri concittadini di ogni tempo.

Lo staff organizzativo del Centro Studi “Barletta in Rosa” e della Cooperativa “Cresco Creando” s.c.r.l. ringrazia quanti han-no collaborato alla realizzazione del progetto “Barletta… nella memoria”.

Si ringraziano in particolare il concittadino Matteo Distaso, a cui dobbiamo il reperimento delle fonti e il meraviglioso gesto di donare alla città i preziosi documenti, e la famiglia Spera, a cui va la nostra gratitudine per la piena disponibilità dimostrata e per la gentile collaborazione riservataci.

Da sinistra: mariella Parlato, il sindaco nicola maffei, maria Grazia Vitobello vice presidente Commissione Consiliare Cultura e P.i., Luigi antonucci, consigliere provinciale bat, e il responsabile dell’archivio della resistenza e della memoria Luigi Di Cuonzo

In una società come quella odierna, do-

minata dalla tecnologia e dalla cultura delle immagi-ni, in cui i ragazzi nel loro tempo libero preferiscono maneggiare - con tanta più facilità e spontaneità - cel-lulari, computer, Ninten-do Wii, Nintendo DS (per citare solo alcuni esempi, ma l’elenco è molto più lungo!) piuttosto che sfo-gliare le pagine dei libri, diventa impresa ardua proporre ad un gruppo di alunni delle classi prime, seconde e terze di una scuola media, un corso di scrittura creativa che cerchi di stimolare la loro fantasia e che al tempo stesso po-tenzi le loro capacità comunicative.

Durante il progetto PON “Raccontiamo... scrivendo”, attivato nella Scuola Secondaria di I grado “S. Baldacchini” magistralmen-te diretta dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Chiapparino, i ragazzi hanno riscoperto il piacere della lettura e della narrazione delle fiabe, la forma più antica di racconto, in particolar modo han-no riscoperto la bellezza della fiaba di Cappuccetto Rosso.

Generalmente un racconto, secondo gli alunni, monotono e or-mai privo di fascino perché scalfito nell’intimo dalle innumerevoli narrazioni succedutesi non solo nei secoli, ma anche - e soprattut-to - nella loro infanzia. Mentre opponendosi al diffuso scetticismo, i nostri allievi si sono tuffati nel passato, hanno cercato di riper-correre a ritroso la storia del genere fiabesco, giungendo fin agli albori della nostra civiltà, quando le fiabe erano affidate al raccon-to orale, quando si trasmettevano di generazione in generazione, standosene tutti raccolti alla fioca luce del caminetto acceso, o intorno al braciere, o stando seduti accanto al letto dei pargoli per farli addormentare. Quando non c’erano ancora la televisione ed Internet a mostrarci realtà nuove e luoghi lontanissimi, quando ba-stava sussurrare semplicemente “C’era una volta....” per far librare la mente in posti sconosciuti.

Gli alunni del corso hanno così sfidato i limiti della loro fantasia, ne hanno abbattuto le barriere, hanno riletto la storia di Cappuc-cetto Rosso, fonte e ispirazione dei loro racconti, hanno ricercato la potenza evocatrice di immagini della parola fiabesca, per trarne linfa e per manipolare il racconto, seguendo la propria ispirazione.

Hanno conosciuto a fondo l’indole dei personaggi, hanno dato voce a quelli che nella storia originale non avevano diritto di pa-rola, hanno sperimentato varie forme di scrittura partendo dallo stesso racconto e trasformandolo in poesia, in un giallo, un fan-tasy, un horror... hanno dato un cuore alla pagina bianca. Avrebbe-ro potuto continuare a scrivere ancora, inventando infinite storie, come infinite sono le nostre idee. Sì, perché ognuno di noi ha una “Cappuccetto Rosso” nella sua fantasia e ognuno di noi ha una storia da raccontare.

Il corso, condotto in forma laboratoriale, si è dimostrato dunque una bottega nella quale gli alunni hanno potuto approfondire le co-noscenze sul genere fiabesco, apprendere le principali competenze specifiche dell’atto creativo, sviluppare il “piacere della scrittura” (Roland Barthes), ma anche arricchire il proprio repertorio lessica-le, operare un recupero della grammatica italiana e rendersi prota-gonisti della realizzazione di un opuscolo.

I testi in esso contenuti offrono pertanto tanti aspetti di unicità e di originalità quanti sono gli alunni - unici nella loro originalità - che li hanno composti.

Francesca Ditrizio

Corso di Scrittura Creativa attivato dalla scuola “S. Baldacchini”

C’era una volta. Raccontiamo... scrivendo

V enti alunni dell’Istituto d’Istruzione Superiore “N. Garrone”, hanno calcato, con successo, le sce-

ne del Teatro Bismantova di Castelnuovo ne’ Monti (RE), portando in scena il musical “Amara terra mia”.

Dietro le quinte, i docenti Carlo Tavani e Salvatore Simonetti, curatori del testo teatrale, e gli esperti Matteo Carbone e Francesco Cardinale, curatori della partitura musicale, con amorevole dedizione, hanno insegnato ai ragazzi a ricomporre la storia sino a restituirle nuova vita, così da “usarla” per costruirsi radici e, al tempo stesso, ali, sperimentando la fusione della scrittura creativa con la ricerca storica

Con questa forza, nell’ambito della terza edizione del Festival Internazionale Teatrolab, con l’energia del sape-re che sa emozionare e formare coscienze, l’Istituto ha ottenuto il più importante riconoscimento a cui potesse ambire: “Amara terra mia” ha vinto il premio come miglior spettacolo a sfondo storico. Il testo, infatti, racconta una struggente storia di emigrazione e lavoro che abbraccia quasi un secolo, per giungere, attraverso le vicende degli Italiani in America, a comprendere, con maggior sensibi-lità, i fenomeni migratori del nostro tempo.

Il riconoscimento conferisce ulteriore pregio al pro-getto “Canta e balla con la storia”, che, ormai da anni, consente agli alunni dell’Istituto Garrone di portare i suo-ni ed i colori della Puglia in moltissime località, ottenendo premi e riconoscimenti perfino dalla Lituania.

Questi ultimi rappresentano il simbolo dell’appassio-nato lavoro svolto quotidianamente dal dirigente scola-stico, prof. Antonio Diviccaro, e dai docenti, che, nono-stante le difficoltà, investono nella ricerca di un’azione didattica disciplinare finalizzata all’analisi dei motivi delle difficoltà di comprensione degli allievi e delle cause della disaffezione verso lo studio, e quindi, alla prevenzione dell’insuccesso scolastico.

Ecco i loro nomi: Silvia Antonucci; Claudio Capuano; Vincenzo Capuano; Grazia Corcella; Martina Corvasce (II E); Martina Corvasce (III A); Ilaria Daluiso; Martina Di Lascia; Antonella Diviccaro; Laura Doronzo; Sara Doron-zo; Alessia Lemma; Michele Lionetti; Mariangela Masco-lo; Claudia Mennuni; Rosanna Paparella; Sonia Rocco; Ivana Sabatino; Ilaria Stella; Annamaria Straniero.

Chiara Ivana Cuccorese

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“Amara terra mia”L’Istituto Garrone vince il premio come migliore spettacolo storico

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Scuola

“S ettimana nazionale della musica a scuola” fissata dal MIUR dal 7 al 12 maggio e da noi prolungata sino al

19 maggio. Si tratta di un’iniziativa che punta a favorire per le scuole un momento di visibilità sul territorio: in questa settimana le scuole hanno avuto l’occasione di far percepire alla società l’importanza delle attività musicali che esse realizzano nel corso dell’anno scolastico. È evidente che queste attività non si risolvono nella occasione straordinaria della esibizione programmata per la “Settimana della musica”, ma trovano in essa il punto di approdo di ordinari percorsi di apprendimento caratterizzati sia da sviluppo continuo, sia da stabile sedimentazione del curricolo nella crescita personale di tutti gli allievi. L’organizzazione degli eventi è stata affidata alle libere determinazioni delle istituzioni scolastiche che hanno potuto svolgerle sia all’interno degli edifici scolastici, sia fuori, coinvolgendo, in ragione delle finalità indicate, i genitori e tutte le forze esterne alla scuola, tanto pubbliche che private.

Il IV circolo didattico statale “San Domenico Savio” di Barletta, muovendosi sulla base dei processi innovativi in atto, ha costituito un utile riferimento per il rinnovamento del sistema scolastico.

Il Dirigente Scolastico Dott. Carmine Cristallo ha affidato all’ins. Maria teresa Nesta, funzione strumentale per le attività musicali, il compito di socializzare quelle esperienze che, muovendosi sulla base dei processi innovativi in atto, possano costituire una chiara e significativa testimonianza del lavoro svolto per il rinnovamento del sistema scolastico.

Lunedì 7 maggioLezione sperimentale di violinoLe attività sono state coordinate dal maestro Andrea Gargiulo:

musicista versatile, pianista e arrangiatore di jazz, direttore di coro, d’orchestra e docente di esercitazioni corali del Conservatorio “N. Piccinni” di Bari che ha proposto una lezione sperimentale di

violino. Il Progetto “Violinisti per un’ora” ha visto coinvolti n. 36 alunni delle classi seconde che, pur non avendo alcuna conoscenza di carattere musicale, hanno acquisito nozioni di lettura ritmica, lettura intonata, esecuzione strumentale in orchestra con l’utilizzo di alcuni violini. La proposta didattica, infatti, partendo dalla struttura reticolare dell’informazione musicale, pensa ai concetti teorici e pratici della musica come tasselli interconnessi da trasferire non per imposizione di un percorso stabilito, ma grazie ad una progettazione che sposta l’attenzione al modo con cui ogni studente percepisce ed elabora le informazioni.

Martedì 15 maggioMusical “Credi in me”Primo posto per il “Piccolo Coro stabile” del IV Circolo

Didattico ”San Domenico Savio” di Barletta al Festival del Musical Scolastico organizzato dal 2 al 6 Maggio a Sanremo, nel teatro Ariston nell’ambito della XIV Edizione del GEF-Festival Mondiale della Creatività nella scuola. Il musical dal titolo “Credi in me”, selezionato tra nove partecipanti al concorso ha come protagonisti ballerini, attori e cantanti: 46 protagonisti che, in un ambiente di grande amicizia, hanno entusiasmato una giuria internazionale intervenuta per l’occasione. Il musical, con testo inedito delle insegnanti V. Agatino - C. Giannella - G. Paolillo e musiche inedite dell’ins. Maria teresa Nesta e del maestro M. Pentrella, ha proposto il tema della crescita personale, della fiducia nelle proprie possibilità e degli insegnamenti tramandati dalla famiglia ai figli.

Mercoledì 16 maggioLezione laboratoriale “Musica e Movimento”, Progetto P.O.N.

- F 1 - GENITORI, curata dall’esperta Maria Teresa Nesta.Il progetto è stato interamente dedicato allo sviluppo armonico

ed espressivo della corporeità, convinti che il rapporto fra

SETTIMANA NAZIONALEDELLA MUSICA A SCUOLAIL IV CIRCoLo DIDAttICo StAtALE “ SAN DoMENICo SAVIo”DI BARLEttA SI DIStINGUE ANCoRA NEL tERRItoRIo DELLA BAt

di Carmine Cristallo

Lezione sperimentale di violino coordinata dal maestro andrea Gargiulo Lezione laboratoriale “musica e movimento”

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musica, movimento e drammatizzazione sia uno dei mezzi più efficaci per far riscoprire agli adulti quel corpo espressivo troppo spesso involontariamente “inchiodato” da logiche dettate dalla quotidianità. Le protagoniste sono state 28 mamme del laboratorio P.o.N. - F 1 - seguite nel percorso di formazione dalla dott.ssa Luigia DIVINCENZo.

Giovedì 17 maggioSpettacolo teatrale “Muro contro muro…per non dimenticare”Primo posto anche per il gruppo teatrale del IV Circolo

Didattico “San Domenico Savio” di Barletta, coordinato dalle insegnanti Maria Cavaliere e Maria Filannino, che ha presentato lo spettacolo teatrale “Muro contro muro… per non dimenticare” lo scorso 2 maggio alla XIV Rassegna nazionale di teatro Scuola di Sant’Arpino (CE).

Il gruppo di 36 bambini di classe seconda, terza e quarta è stato premiato dal regista Mariano Rigillo tra le 90 scuole partecipanti, con il Maccus Atellano (premio assoluto).

Ieri sera, nell’auditorium del plesso, una platea numerosa ha applaudito questi bambini che, in maniera semplice e schietta hanno fatto riflettere su una tematica ancora molto toccante, che apre ferite insanabili di un dolore inconsolabile: il crollo della palazzina di via Roma.

I bambini hanno elevato un grido… Non è facile essere qui, con il peso del rimorso… Con l’auspicio che le cose cambino non solo a livello locale ma in tutto il Paese e che le nuove generazioni siano consapevoli delle responsabilità collettive di ciascuno.

Nella stessa giornata l’orchestra Scuola Media “Dimiccoli”,

che ha al suo attivo numerosi successi conseguiti nei precedenti anni scolastici in concorsi sia nazionali che internazionali, ha avuto modo di esibire la propria bravura.

Come di consueto, nutrita è risultata la partecipazione dei genitori e del personale della scuola. I brani sono stati diversi: dal “te Deum” di Charpentier (la famosa sigla di “Eurovisione”) al “Come fanno i marinai”, “4 Marzo 1943” di L. Dalla (un doveroso omaggio al cantautore bolognese scomparso di recente) a “tammuriata nera”.

Venerdì 18 maggioConcerto flautistico: “Mi piace la musica”Il concerto flautistico dal titolo “Mi piace la musica” rappresenta

l’occasione per socializzare alla propria utenza l’importanza delle attività musicali realizzate durante l’anno scolastico. Infatti, uno dei progetti realizzati presso il 4 C.D. dal titolo “IL MIo AMICo FLAUto” ha coinvolto gli alunni delle classi quinte sotto la regia della docente Carla Superbo.

Sabato 19 maggioProgetto “scuola giocosa”Al progetto hanno partecipato alcuni genitori del Circolo,

insieme ai volontari del GAV (Gruppo Assistenza Volontaria), i quali hanno organizzato giochi di gruppo con finalità ricreativo-educative, sperimentando un nuovo canale di interazione tra genitori e volontariato, incitando i bambini, futuro prossimo della nostra società, ad un percorso di vita sano e collaborativo.

spettacolo teatrale “muro contro muro… per non dimenticare” Concerto flautistico “mi piace la musica”

Scuola Scuola

di Raffaella Delpiano

A chiusura d’anno scolasti-co, si è conclusa la terza

edizione del concorso “SCRIVI… e TI LASCIO IL TeSTIMONe”, con-corso finalizzato ad alimentare nei ragazzi il piacere della scrittura e della lettura.

Perché l’importanza di questo concorso? Perché si legge poco, molto poco, a Barletta ancora meno che in altre città, e le classifiche nelle vendite dei libri ci informano che la lettura lentamente si sta riprenden-do a partire da un rinato interesse dei ragazzi. e a chi darne merito se non alla scuola, ai nostri dirigenti e ai suoi insegnanti? ecco perché concorsi come questi sono impor-tantissimi e non ne elogeremo mai abbastanza la loro importanza ai fini della formazione dei nostri ra-gazzi e della loro preparazione alla vita.

* * *

Presenti alla manifestazione, svol-tasi nella palestra della scuola dinanzi ad alunni, genitori e docenti, il diri-gente prof. Alfredo Basile, la coordi-natrice del concorso Rosalba Campe-se, Renato Russo e Antonio Brescia, autori di libri.

Il dirigente Basile, dopo aver ma-nifestato il suo apprezzamento per il lavoro fatto e rivolto parole di elo-gio per i ragazzi vincitori del pre-mio, si è soffermato sul significato e sulla importanza della lettura e della scrittura come insostituibili mezzi di conoscenza ma anche di formazione per gli alunni, specialmente in questa particolare fase della loro età scolare. Non va dimenticato che il prof. Basile già dirigente della scuola elementare “Fraggianni”, si trovava di fronte mol-

SCRIVI… E TI LASCIO IL TESTIMONETerza selezione del concorso della Scuola Media “De Nittis” per alimentareil piacere della scrittura, della lettura e la fantasia creativa nei ragazzi

to” e Giuseppe Penza “Rosso sole e i sette giganti”.

A presentare l’intenso pomerig-gio, la prof.ssa Rosalba Campese che nell’auspicare la continuazione del concorso, ha voluto ricordarne le va-rie interessanti tappe del premio, per la cui organizzazione è stata aiutata da una giuria composta da ragazze e ragazzi della terza e dalla prof.ssa Sa-bina Borraccino.

Renato Russo e Antonio Brescia, autori di alcuni libri, hanno raccontato la loro esperienza. Il primo, di storico della città (fra l’altro autore di due bio-grafie legate alle scuole “Niccolò Frag-gianni” e “Giuseppe De Nittis”) e il se-condo ha narrato alcune sue esperienze di docente di Scuola Media, ma anche di animatore di villaggi turistici.

Io e il mio futuroIl mio nome è Nicole, ho dieci annie quando mi muovo faccio quasi sempre danni.Frequento la quinta elementaree ci sono un milione di cose che vorrei fare.A volte vorrei diventare un dottoree curare i bambini con il raffreddore.Altre volte vorrei diventare [un’insegnante di italianoe spiegare ai ragazzi che [con lo studio si arriva lontano.Alcune volte però, sogno di diventare [un’attrice importantecosì di arie me ne potrei dare tante.Però se penso al mio futurospero che il mio lavoro non sia molto duro.Per ora studio con molto impegnoche di sicuro mi sarà di sostegno.Le materie di studio sono davvero tanteed io mi preparo a diventare grande.

Nicole Iodice3° Circolo Fraggianni - 5° C

1° premio Poesia

Un ragazzo strambo

Io sono Gianmarcoe mi posso definire strambo,ho 2 occhi celestoni e34.000 capelloni.Sono alto e magro,forse non sembro strano.Beh, vi posso dire la mia formulazioneE=MC per capelli e minestronidiviso gli orecchioniadesso sono strambo evi dico, addio sono RamboHops, sono tornatoho sbagliato quadrato.Bene sono arrivatoallo showveramente sei pazzo?Ecco Einstain coi calciatoriciao ciao a lettori e ascoltatori.

Gianmarco CrescenteScuola 3° Circolo Niccolò Fraggianni

1° premio per l’originalità

ti dei suoi ragazzi provenienti dal vi-cino plesso elementare. e rivolgendosi poi agli alunni che avrebbero sostenu-to gli esami di lì a qualche giorno, per poi accedere agli Istituti superiori, ha rivolto loro parole di sincero augurio per il loro futuro scolastico.

Vincitori del premio per il settore “poesia” sono risultati Nicole Iodice con la poesia “Io e il mio futuro”, fila-strocca autobiografica.

Secondo e terzo rispettivamente Maria Gaia Rodriguez “In versi” e Michele Cafagna “La mia vita”; pre-mio per l’originalità a Giammarco Crescente con la poesia “Un ragazzo strambo”, per la sezione racconti sono risultati vincitori: al 1° posto Giulia Corvasce “Che pasticcio”, al 2° Anto-nio Cuccorese “Cappuccetto Rosso”, al 3° ex aequo Chiara Giannini “Il pat-

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Brevi di sport

Calcio a 5 giovanileIl team “Medaglie d’oro” vince i campionati

Il team “Medaglie d’oro”, dopo aver vinto i campionati pu-gliesi nella categoria “Giovanissimi”, ha vinto anche i cam-pionati pugliesi nella categoria “Allievi”.Decisiva l’ultima partita con il Norba Conversano vinta dal nostro team per 7 a 5. Bisogna essere grati soprattutto all’ec-cellente prestazione del portiere Elio Achille che ha parato tutto quello che si poteva parare. I giovanissimi per vincere hanno dovuto battere prima il Thuriae per 4-3 e poi il Salento Football di Leporano per 7-0. Quindi sono passati alla fase nazionale dove, con una vittoria ed un pareggio, sono ancora imbattuti.

Brevi di sport

Volo libero e volo a motoreFly Show, parapendii a Barletta

In una bella gior-nata di sole prima-verile, su un’area della Litoranea di Levante, si è svolta una manifestazione di Fly Show, l’esibi-zione di parapendii a motore, ultraleg-geri e mongolfie-re. L’evento, a volo libero e a volo con motore, è stato or-ganizzato dall’as-sociazione sportiva Fly Zone del presidente Lino Chiariello. Principale organizzatore della manifestazione Salvatore Di-mastromatteo, aiutato da Maurizio Marzano, Annalisa Guerra e Antonio Alferino.Un raduno che lascia ben sperare che anche l’anno prossimo possa ripetersi nella stessa area e nella stessa città. Non sono mancate neppure le esposizioni di apparecchi per il volo da diporto sportivo e dell’associazione dei paracadutisti d’Ita-lia.

Atletica - Vivi Barletta1500 atleti per dieci chilometri

1500 atleti, fra uomini e donne, hanno partecipato alla quar-ta edizione della VIVI BARLETTA. La dieci chilometri della città della Disfida era valevole come prova per il campio-nato nazionale UISP. Buono il percorso, che si è sviluppato in ambito cittadino e periferico con partenza e arrivo su Corso Vittorio Emanuele. Sono state coinvolte, sul traccia-to, sia la zona di 167 che la Litoranea di Ponente. Ottima l’organizzazione alla quale non hanno fatto mancare il loro apporto le associazioni di volontariato. Una vera festa del-lo sport, ha commentato Vincenzo Cascella che era tra gli organizzatori.La vittoria è andata a Pasquale Rutigliano in forza all’Eser-cito e a Mariangela Ceglia, portacolori della Futuratletica di Altamura.

Tiro con l’arcoCampionati italiani a Barletta

L’undicesima edizione dei campionati italiani a squadre di tiro con l’arco, si sono svolti a Barletta in due giornate otti-mamente organizzate dall’Archery Team, e che hanno me-ritato i complimenti del dirigente nazionale della FITARCO Mario Scarzella che ha elogiato la nostra associazione come una delle più importanti e quotate dell’Italia meridionale. Il presidente della FITARCO PUGLIA ha ringraziato l’Ammi-nistrazione Comunale e gli sponsor per l’apporto offerto alla riuscita della manifestazione. 22 le squadre che si sono confrontate, fra maschili e femminili. A rappresentare la Pu-glia, gli arcieri della SIPONTUM di Manfredonia e le arciere dell’Archery Team di Barletta. Vincitori sono risultati alla fine gli arcieri lombardi del Tre Torri e le arciere marchigiane del Medio Chienti. Ospite d’eccezione Marco Galiazzo, olimpio-nico di Atene nel 2004.

MotociclismoVittoria di Diviccaro alla Dunlop Cup

Cosimo Divicca-ro ha vinto ancora, questa volta nella prima prova della Dunlop Cup 1000 che si è corsa sul circuito di Magione (Perugia). Già nelle prove, per la con-quista della pole-position, il nostro centauro si era di-stinto conquistando la prima fila e avvicinandosi al miglior tempo della pista. Poi in gara ha segnato il miglior tempo, precedendo, sul traguar-do, il favorito della gara, il più anziano Clementini, di casa, quindi perfettamente esperto dell’anello della competizione.

MotociclismoBuona prova di Riccardo Paolillo

Buona prova del giovanissimo barlettano Riccardo Paolil-lo - appena sedicenne - che si è distinto nella seconda tappa del trofeo “Bridgestone” sul prestigioso circuito di Misano Adriatico. Undicesimo nella classifica generale, si è piazzato secondo nella categoria “under 30”. Ai nastri di partenza si sono presentati in quaranta, e il nostro guida-va una Suzuki Gsxr 1000 K5. Provenendo da un ventesimo posto a Vallelunga, il nostro Paolillo aspirava a migliorare il suo piazzamento, risultato tanto più prestigioso in quan-to conseguito su un territorio reso viscido dalla pioggia.A vincere la tappa, Flavio Gentile di Fasano e fra gli un-der 30 Cosimo Chirone. La prossima tappa a Vallelunga a metà giugno per la terza tappa del “Bridgestone Cham-pions Challenge”.

BasketBarletta basket sale in C nazionale

Con un incredibile ex-ploit, il Barletta basket serie C regionale, alla se-dicesima vittoria conse-cutiva, vincendo a Lucera, (62 a 53) è stato promosso in C nazionale. È il coro-namento di un successo maturato nel corso di una intera stagione vissuta all’insegna di un campio-nato ricco di eccellenti risultati, propiziata dal co-stante sostegno del pre-sidente Mario Criscuoli e dalla abilità del tecnico Gino Degni. Tutti gli atleti meritevoli di menzione, fra i qua-li ricorderemo l’argentino Herman Faletto, gran realizzatore, ma il successo è di tutto il gruppo.

AtleticaVeronica Inglese due successi di fila

Veronica Inglese, la ven-tunenne atleta barletta-na del Gruppo Sportivo Esercito Italiano, allenata da Tonino Ferro, nel giro di pochi giorni ha con-seguito due brillanti ri-sultati. Il primo, a Roma, il 6 maggio all’Appiarum, dopo una corsa di 13000 metri e una nutrita partecipazione di atleti fra cui spiccava la fuoriclasse marocchina Janat Hanane, nota maratoneta la quale ha guidato la corsa per i primi undici chilometri, ce-dendo, alla distanza, alla nostra più fresca atleta.Pochi giorni dopo, a Terni, Veronica si piazzava terza nei 10 mila metri ai campionati italiani, dopo le veterane Federica Dal Ri e Claudia Pinna, con un eccellente 33’ 31” 20.

CanottaggioAncora uno strepitoso successo dei canottieridella Lega Navale Italiana di Barletta

A Senise si è svolta la seconda regata Regionale valida per la classifica Nazionale Montù e D’Aloja. Ricco il bottino della L.N.I di Barletta preparata dal tecnico Cosimo Cascella: ben 17 medaglie suddivise in 8 ori, 7 argenti e due bronzi.Le note liete della giornata arrivano subito dalla piccola Chia-ra Piazzolla medaglia d’oro nel singolo 7,20 allievi b, seguita a ruota da Marianna Esotico ed Alessia Tria nel doppio ragazze.Sono giunti altri due ori conquistati dalla promettente Paola Piazzolla sia nel singolo ragazze che nel singolo junior. Oro anche per Cristina Pinto e Sabrina Rizzi nel quattro di coppia senior femminile con la Promonopoli e con i due sussulti ot-tenuti dal giovane Davide Dimiccoli nel singolo cadetti e nel doppio cadetti.Ottima medaglia d’oro è arrivata dal quattro di coppia ra-gazzi con un equipaggio composto da: Giuseppe Mennuni, Anthony Sguera, Luca Dibenedetto e Vincenzo Dibenedetto.I sette argenti sono stati conquistati in ordine da: Pietro Gor-goglione nel singolo senior, dal doppio junior femminile da Sabrina Rizzi e Marianna Esotico, da Gianluca Palmitessa nel singolo 7,20 allievi b, da Michele Degni nel singolo 7,20 al-lievi c, da Maria Grazia Mennuni nel singolo cadetti f, da Luca Puttilli e Pietro Gorgoglione nel doppio senior ed infine dallo stesso Puttilli in un 8 misto con altri atleti Pugliesi.I due bronzi sono stati conquistati da Savio Dibenedetto nel singolo allievi c e dalla piccola Maria Paola Fucci nel singolo allievi b femminile.

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Poesia

L’Ottovolante poetico di Emanuele Dicuonzodi Domenico Fratianni

L a vita, spesso, nel suo modo di dipa-

nare incontri e avvenimenti, gioca un ruolo importante.

Voglio dire che ti capita di incontrare personaggi la cui storia è intrisa di pas-sione autentica, come in questo caso la poesia.

Emanuele Dicuonzo (di lui stiamo parlando), mi è venuto incontro con animo leggero, in maniera quasi innocente, tanto che, a pri-ma vista, mi era sembrato un cantastorie di antica me-moria che riusciva a portare dentro di sé (quasi in religioso silen-zio), un canto nascosto, sotterraneo, che diventa il segreto della propria esistenza.

Un antico poeta sognatore con il dono dell’umiltà e della con-sapevolezza: l’umiltà nel sapere che il suo canto interno è intriso di vita vissuta e che, per virtù misteriose, riaffiora anche nelle cose minime del vivere quotidiano: una carezza, un abbraccio, una pre-ghiera, un affetto profondo. La consapevolezza, poi, è nel sentire che questo fiume misterioso non perde mai vita e che scorre len-to, carezzevole. Ho incontrato Emanuele, nella storica Barletta, la città della famosa “Disfida” e del “Colosso” il quale ultimo si staglia come sentinella nell’Adriatico (ma la sua storia richiama alla mente tanti altri personaggi, anche molisani, che per indif-ferenza e pigrizia, non hanno mai trovato il giusto ascolto dalla critica ufficiale).

Nel nostro Paese, mi diceva Dario Micacchi, il grandissimo critico e storico dell’arte in visita ad una mia mostra romana, “non ci sarà mai giustizia culturale se non si riuscirà a setacciare tutti gli angoli più riposti della nostra amata Italia”. Si sentiva in colpa, il

Prim

o

Algebra della vita

Quando gli impegni si dipananoporto a consuntivo gli annali privati.Quante volte amore nel segno,quante volte amore mancato.

evidentemente, per non essere riuscito ad incontrarmi e conoscer-mi prima. E ho trovato essere un incontro molto appagante, pro-prio perché la poesia non può essere circoscritta in nessun luogo; ascoltare il suo canto accorato fatto di cose minime ma anche di profondi coinvolgimenti spesso confinanti in un cielo luminoso.

tanto luminoso da toccare, quasi inconsapevolmente, il volto del Creatore che governa la vita dell’uomo e dell’universo intero. Un cantastorie, dicevo, incontrato in terra pugliese, ricca di cultura e tradizione e con il mare Adriatico a fare da sfondo e da testimo-ne; e mi tornano in mente i tanti artisti che dalle sponde di questo mare (vedi De Pisis, Viani e altri ancora), partirono per amore dell’Arte, per raggiungere la Costa Azzurra e il Midi assolato del-la Provenza, dove la pittura di Picas-so, con il suo Eros straripante, racco-glieva in sé tutto il gioco dell’amore e della morte. Voglio semplicemente af-fermare che il canto poetico di Emanue-le Dicuonzo è, come per Dino Campana, il poeta ribelle dei Canti orfici, il sogno fanciullo che alimenta tutta la sua esistenza e la sua innocenza. Mi torna anche in mente, a proposito di cantasto-rie, la figura assolata di Ignazio Buttitta, il poeta siciliano sco-perto da Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, dal canto accorato e struggente. È che, il Nostro, risulta essere personaggio troppo schivo per chiedere spazio; ed è per questo che trovo giusto scri-vere di lui. I suoi quaderni, le sue note sparse, i suoi appunti, sono oggi raccolti in un bel volumetto (nota assai lodevole dei suoi cari) dalla titolazione significativa ed allegorica: l’ottovolante, che ne testimoniano la passione di una vita: i suoi amori, le sue gioie e delusioni, la sua fede incrollabile nel tenere viva la fiamma poe-tica interna.

Tradizioni

T anto tempo fa, le nostre mamme facevano il

pane in casa.La sera prima, preparavano u crescent, farina impastata con l’acqua e la lasciavano a fer-mentare: serviva per far cresce-re il pane. Quindi la mattina si alzavano presto per impastar-lo, crematein me ialz-e subt, femm sci a rett a durmi’. La mattina preparavano u tavlir, metteva-no la farina per il fabbisogno familiare (all’epoca la maggior parte delle famiglie erano nu-merose), ed una povera mam-ma doveva lavorare sodo per accudire tutta la famiglia.

Ricordo che il pane non era bianco come adesso, perché il più delle volte la farina si met-teva così come veniva maci-nata dal mulino e cioè crusca compresa caniggh e tutt. A volte veniva passata alla zitella l’e passat na volt a ztell appost u pan nen’è nergh. Ma non era nemmeno bianco perché con una sola passata veniva tolto il grosso della crusca le luat u gruss o gruss.

A questo punto subentrava la figu-ra del fornaio, mattutino anche lui. A piedi o con la bicicletta, passava prima dai clienti per accertarsi quanto pane doveva infornare. Si fermava vicino alla porta e chiamava la padrona di

C’era una volta il fornaio

casa: Mariagre’ u pan a fett? e da den-tro la signora rispondeva: Sein! e il for-naio le diceva o preim, o scand? ed ella rispondeva al primo oppure al secon-do. Poi il fornaio si metteva all’opera, preparava il forno perché all’epoca si facevano due infornate a distanza d’un paio d’ore.

Io abitavo a largo S. Nicola, ora Giuseppe Di Vittorio ed il fornaio l’avevo quasi accanto. Ricordo ancora

quando con un fazzoletto rosso a palli-ni bianchi si asciugava il sudore che gli colava sul viso mentre con la pala di legno sfornava il profumato pane. In estate era più pesante lavorare vicino al fuoco.

Con lui, a lavorare c’erano anche la moglie e un’altra donna che si guadagnava così una pa-gnotta al giorno (la ricompensa era in natura), e pure loro, pove-re donne, sudavano e continua-mente si asciugavano la fronte.

Durante le festività di Natale e di Pasqua il lavoro aumentava in quanto i cosiddetti pasticcini si facevano in casa i pastarell, i scarcid, i taredd, l’amarett, i mar-zapan, i pign (pane con le man-dorle).

Così si accordavano: quenn’e cre’ ma fe’ i cos bon, quindi c’era un via vai di gente che portava e contemporanemente ritirava questo ben di Dio.

C’era anche chi si lamentava con il fornaio, per esempio i pasta-rell iann vnout assè scazzat (troppo schiacciate), oppure l’amarett ste-vn appzzcat mbecc a ramar, ch stac-chell nge vlout a man d Dei.

era un inconveniente molto frequen-te perché si utilizzava troppo zucchero e fett nu tramot di malseng (si è troppo preoccupata). Per guarnirle si faceva u sclipp (acqua, zucchero, vaniglia, can-nella, ecc.) con cui le nostre mamme, da vere maestre pasticciere, adornavano questi dolci rustici, a quei tempi erano vere specialità e prelibatezze.

Michele Vitobello, detto Lillino

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GIUGNo 201248 IL FIERAMoSCA GIUGNo 2012 IL FIERAMoSCA 49

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A.S.L. Bt - centralino 0883 577111AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836o.E.R. - operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000U.N.I.t.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - tim 331 3261000

SERvIzI SOCIaLI

A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) 0883 527859ANt - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) 0883 521686Casa di riposo “R. Margherita” 0883 522446Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) 0883 572557Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395Curia Arcivescovile 0883 531274Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 518002GoS Laboratorio urbano tel. 0883 310214 - fax 0883 576156oDo-ANt (Via Fusco, n. 157 - trani) 0883 584128Sert 0883 577302Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460

INFORmazIONI TURISTIChE E CULTURaLI

Archeoclub di Barletta 348 3739839Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) 0883 331002 [email protected] della Memoria e della Resistenza(c/o Castello) 0883 578644Ass. Cultura e turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620Aufidus - Ass. inform. turistica 339 3218439Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) 0883 531274Cantina della Sfida 0883 532204Castello 0883 532569Centro Culturale Zerouno 0883 333807

C. t. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAt (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega Navale 0883 533354

Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra) 0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374Parco Archeologico di Canne 0883 510992Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414

FOTORUDY

SERvIzI DI INTERESSE PUBBLICO

Acquedotto (Servizio Guasti) 800 735735Scoppio (Servizio trasporto Urbano) 0883 518554Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400Cimitero 0883 510675Comune - centralino 0883 578111Corpo Forestale dello Stato 1515Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21Gas (Servizio Guasti) 800 900999Guardia di Finanza 117- Comando compagnia 0883 531081Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130Polizia di Stato - soccorso pubblico 113Polizia Commissariato 0883 341611Polizia Municipale 0883 332370Polizia Stradale 0883 531215Polfer 0883 521502Poste Italiane 0883 536097Pronto Soccorso A.S.L. Bt 0883 520221Protezione Civile 0883 578320URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050Soccorso ACI 116telecom uffici commerciali 187Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222

di Sabino Piazzolla

Cammnen mezz a str’tÈ rum’s ‘ngandll’t.M aducchiav a t’rn … do quert p’r e do quert sp’r,na cosa gr’v parav chie’r.I sutt’n vachend sa nu mndon …Ma a vuleim truè na soluzion?Mont, … Tremont, … Andrott, … SpadoleinMa s’è capeit ca st’m ind e casein?A ma, m’ p’r ca st’m angor ind o munn di sunTutt ca perl’n … e a fè d fett n’scioun.Ma nou … Mad’nna mai’ … c’ cos puteim fè?Chiù ca i mench da cammeis nen’g puteim affurtchè.S na sapeit c’ v veng a deicLasegn, cannlloun e pest o furn,vuleim rumanì tutt ameicda mo’ d nenz scurd’tavill s na v venn i c’pt’rn.Allor iei’ m’arrengE c’ a soluzioni ie mbt’r u nust … Moc’a mzzadei ca mengM’abbat d cialdedd e p’n tust.Ma sta creis ci l’è invnd’t?C’ v crdeit ca a colp ie a nost ca fadg’m tutt i nutt’t?Allor nu messegg ‘mbortend e mannèA chid crsti’n ca stann a Rom a cumannèC’rch’t d sstmè u paieis nustMttitv pur vou a cialdedd e p’n tust!!

Vernacolo

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GIUGNo 201250 IL FIERAMoSCA

STAZIONI DI SERVIZIO

tURNI FEStIVI MESI APRIle e mAggIo 2012

antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00

12-13 maggio 3 giugno 30 giugno

19-20 maggio 9-10 giugno

26-27 maggio 16-17 giugno

5-6 maggio 2 giugno 23-24 giugno

tuRno A tuRno B

tuRno C tuRno D

AGIP via traniAPI via L. Da VinciESSo via R. MargheritaICoPEM Via Andria SS 170 tAMoIL via S. Samuele

AGIP via CanosaERG via ParrilliERG lit. di PonenteESSo via AndriaESSo via trani

AGIP via FoggiaAPI via AndriaERG Via Canosa, 84IP Lit. di PonenteQ8 via trani

ERG SS 16 bisERG via R. MargheritaERG via ViolanteFINA via AndriaIP via traniQ8 Via Foggia SS 16

ORARIO FERROVIARIO fino al 9 giugno 2012 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA

Legenda: Espresso, Regionale, Intercity, IC, EsA, frecciabianca, Festivo

*= il servizio si effettua anche la domenica

Da Barletta a Bari: 4.45* 5.56 6.21* 6.45 6.46 6.52 7.00 7.32 7.52 8.30 8.43 8.50 10,30 11.00 12.14 12.15* 12.44* 12.59 13.41* 14.03 14.18 14.42* 15.04* 15.20 15.49 15.55* 16.42 17.00 17.02* 17.15 17.42* 17.45 18.19* 18.41 18.46 18.52* 18.55 19.21 19.48* 19.55 20.10 20.35* 20.42* 20.55* 21.26* 22.42* 22.51* 22.58*Da Bari a Barletta: 0.15* 4.00 4.25 5.10* 5.43 5.55 6.15* 6.22 6.30 6.43 7.12* 7.29* 7.43* 7.48 7.53* 8.01 8.10 9.43* 10.15 11.13* 11.43* 11.48* 12.04 12.22 12.43 12.32 12.48 13.17* 13.22 13.45 14.10* 15.20 15.43* 16.05* 16.35 16.45 17.06 17.15 17.35 17.45 18.09 18.10 18.17* 18.35 19.05 19.35 19.40 20.00 20.05 21.18 21.30 22.20 22.49 23.11*

Da Barletta a foggia: 4.49 5.12 5.54 6.12* 6.43 7.06 7.12 7.20 7.43* 8.12* 8.29* 8.43 8.48 9.02* 10.12 11.07 11.57* 12.12* 12.37 12.50 13.07 13.15 13.24 13.45* 14.09 14.57* 16.13* 16.50* 17.31 17.40 18.03 18.31 18.45* 18.58 19.00 19.54 20.30 20.46 20.52 21.00 22.07 22.28 23.07 23.38 23.59 Da foggia a Barletta: 3.55 4.00* 5.13 5.41* 6.00* 6.06 6.43 7.10 7.57 9.45 10.15 12.45* 12.00 12.15 13.07* 13.35 14.12* 14.20* 15.09 15.20 16.12 16.17* 16.31 17.12* 17.50* 17.55 18.12 18.14* 18.35 18.59 19.18 19.30 19.59 20.12 20.57* 21.55* 22.11 22.22

Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni eacquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21

(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).

ChIese: orari ss. messe sabato sera domenica

Buon PAstoRe 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’oro, 29 CARmIne 17.00 via Mura del Carmine CuoRe Imm. DI mARIA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini ImmAColAtA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 mARIA ss. steRPeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 osPeDAle CIvIle 9.00 PuRgAtoRIo 9.00 corso Garibaldi s. AgostIno 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 s. AnDReA 19.00 10.30 19.00 via M. Bruno s. BeneDetto 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita s. DomenICo 19.00 19.00 corso Garibaldi, 198 s. fIlIPPo neRI 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30 via Mons. Dimiccoli, 116 s. gIAComo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 s. gIovAnnI APostolo 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 s. luCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia s. mARIA DeglI AngelI 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 s. m. DellA vIttoRIA 18.00 21.00 18.00 via Cialdini, 70 s. mARIA DI nAzAReth 17.00 via Nazareth s. nIColA 19.00 8.30 11.00 19.30 via Canne, 195 s. PAolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti s. RuggeRo (Canne della Battaglia) 20.00 s. RuggeRo 7.30 via Cialdini sACRA fAmIglIA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Canosa, 143 sAntA m. mAggIoRe 11.00 via Duomo sAnto sePolCRo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele sPIRIto sAnto 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 ss. CRoCIfIsso 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca ss. tRInItà 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38

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