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Ho estrapolato dal file tutto il testo al suo interno, spero di
non aver tralasciato nulla, in ogni
caso potete scaricare il file originale qui. Ovviamente in ci
che leggerete, come i tanti altri
articoli presenti nel mio sito.. non voglio garantirne nessuna
veridicit, in quanto ognuno hauna propria testa e cervello e pu in
base alla propria ricerca valutare e distinguere quali
informazioni siano reali e quali meno, sebbene oggi come oggi
un'impresa assai ardua..
_______________________________
Nota di Roberto Morini > Ora, nel riportare le teorie di
Hoagland, ho tradotto letteralmentequanto sostenuto dallo
scienziato, ma ero pi che convinto che fosse abbastanza palese
che
col termine "congiunzione" risultasse chiara ed evidente
l'azione congiunta, cio sinergica,che i due pianeti Giove-Saturno
esercitano a livello gravitazionale e non un aspettoastrologico che
nulla ha a che vedere con l'argomento. Vi prego portanto di
volere
cortesemente inserire questa precisazione a beneficio dei Vs
lettori e... anche per buona pacemia.
ASPETTANDO IL 2012
di Roberto Morini
Whaiting 2012
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Whaiting 2012
Molti si, chiedono cosa accadr il 21 dicembre 2012. A tutti ho
sempre ripetuto che la data
indicata nel famoso calendario Maya segna la fine di una
sommatoria di eventi (astronomici -
ciclici) e non l'inizio, come erroneamente ritiene la maggior
parte delle persone.
interessante notare che lo "scienziato di frontiera" Richard
Hoagland e il suo team hanno
scritto un recente articolo sulla fisica iper dimensionale che
dimostra l'importanza iper
dimensionale, appunto, della congiunzione Giove-Saturno in
questo sistema armonico
integrato. In questo caso, mostra che il potere della
congiunzione Giove-Saturno sorpassa il
potere emesso dal ciclo solare standard di 11 anni. Questo stato
misurato studiando illivello relativo di interferenza radio causato
dai picchi del ciclo delle macchie solari e quindi
comparandolo al livello di interferenza causato dalle
congiunzioni Giove-Saturno.
Quindi, anche se il Calendario Maya usato da Cotterell
chiaramente al lavoro, abbiamo
ancora bisogno di guardare Giove e Saturno per osservare gli
"ingranaggi" di questo ciclo.
Si pone in evidenza, perci, che l'approccio della congiunzione
Giove-Saturno possa
causare forti cambiamenti in anticipo.
Il 27 dicembre 2008 riassunsi, nella tabella che immagino
abbiate stampato, tutte le risultanze
degli studi da me computi sull'argomento fino ad allora,
coprendo un lasso di tempoprevisionale dal 9 luglio 2009 al 31
dicembre 2013. Oggi (mentre sto predisponendo queste
pagine dicembre 2009), a distanza di quasi un anno, con questo
nuovo lavoro intendo
sviscerare le dinamiche di una tipologia d'eventi, inclusi nella
tabella riassuntiva, fra i pideterminanti, che sicuramente
segneranno il nostro futuro ... se il destino ci permetter di
sperimentarlo ora.
Nel fare ci non ho la minima pretesa che i miei studi, le mie
considerazioni e le dinamiche
concorrenti qui espresse siano presi in seria considerazione, n
che qualcuno creda aquanto sto esponendo.
D'altra parte, a sostegno delle mie tesi ho solo 35 anni di
studi e comparazioni e un manipolo
di studiosi scienziati indipendenti che, anch'essi a loro richio
e pericolo epongono le loroconclusioni al di l delle censure
governative. La scienza ufficiale (come per certi versi
comprensibile che sia laddove non si voglia creare panico, ergo
caos e disordini) non aiutacertamente. Tuttavia chiunque voglia
comporre il puzzle e trarre delle conclusioni molto
realistiche, ha a disposizione tutto il materiale necessario.
Non serve un QI da 150 o
superiore, basta un poco di buon senso e logica conditi da un
paziente copia e incolla e... ilquadro completo, per quanto
sconcertante possa sembrarci.
L'unica cosa che ci ferma dal poter accettare la verit (una
qualunque verit), la limitatezza
della nostra immaginazione e il nostro desiderio disperato di
mantenere le nostre"convinzioni", che spesso sono una serie di
pregiudizi. In fondo, si tratta solo di partire
formulando una concezione di base sul destino della nostra
civilt e, se volete averesuccesso, dovrete spegnere la vociante e
contraddittoria schiera dei manipolatori
convenzionali, che hanno tutto l'interesse che continuiamo a
restare ignoranti.
Sfoderiamo quindi il nostro coraggio e, in ogni caso,
rammentiamo sempre le parole del caro
Duncan M. Roads che mi permetter d'inserire in ogni fondo
pagina.
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Cambiamenti Climatici
In tutto il mondo scienziati in numero sempre pi crescente
stanno vagliando i dati ed
esprimendo il proprio dissenso dalla opinione condivisa dellIPCC
dellONU che ilriscaldamento globale sia provocato dalle attivit
umane.
quanto emerso dal Convegno Internazionale sui Cambiamenti
climatici tenutosi a New
York City il 2-4 marzo 2008, durante il quale un centinaio di
oratori, composto da un team discienziati di fama internazionale,
hanno presentato i loro resoconti a una platea di oltre
cinquecento convenuti.
Il convegno si svolto pochi mesi dopo la pubblicazione di un
eclatante Rapporto di
Minoranza del Senato USA, che annovera oltre quattrocento
eminenti scienziati, i qualihanno recentemente contestato le
asserzioni relative al riscaldamento globale dovuto a
cause antropiche, quale causa principale.
Dello stesso avviso anche il Prof. Mojib Latif, uno fra i pi
eminenti esperti di modelli climaticial mondo, in forza al tedesco
Leibniz Institute e uno degli estensori del Comitato
intergovernativo sul Cambiamento Climatico dell'ONU. Su un
articolo pubblicato sul "TheCalgary Herald" lo stesso precisa, fra
l'altro, che l'Atlantico e, in particolare l'Atlantico
settentrionale, ha subito un processo di raffreddamento e, a
quanto risulta, continuer a
seguire tale tendenza per almeno altri dieci, o venti, anni
(nda: significativo che la correntetermoalina, o corrente del
golfo, sta rallentando).
Daltra parte, da alcune delle Notizie in Breve riportate a
fianco di questa pagina, risultaabbastanza evidente che il
riscaldamento interessa lintero Sistema Solare, nonch pianeti
distanti anche 190 anni luce dalla Terra (vedasi pianeta Hd8606b
- osservazione degliastronomi dell'Universit della California
pubblicata su Nature in gennaio 2008: "Per la prima
volta stato osservato in diretta l'aumento esponenziale della
temperatura atmosferica di unpianeta, in 6 ore da 500 a 1200
gradi").
Altrettanto evidenti risultano le manovre della Industria del
CO2: la Banca Mondiale, hainteressi costituiti nel "commercio"
dell'anidride carbonica, la stessa che vanta trascorsi
particolarmente spaventosi quanto a finanziamenti per la
deforestazione e progetti di
controllo delle emissioni di CO2. Le agenzie governative
intascano maggiori introiti fiscali; leNazioni Unite ottengono una
marea di entrate; le compagnie assicurative riscuotono premi
pi elevati; i procuratori inventano un maggior numero di azioni
legali; le borse ricavano una
nuova fonte di provvigioni e competenze; le corporazioni
ottengono ulteriori sovvenzioni;
vari attivisti, accademici, politici, consulenti professionali e
organizzazioni no-profit delsettore ambientalista acquisiscono una
nuova fonte di finanziamenti e influenze che
sparigliano le carte. Un rapporto del 2007 esaminava in che modo
i sostenitori del
riscaldamento globale provocato da attivit umane godono, quanto
a finanziamenti, di un
monumentale vantaggio rispetto agli scienziati scettici.
Le imprese di piccole e medie dimensioni sono cos distrutte e/o
accorpate, in quanto non
possono permettersi di uniformarsi alle nuove norme, mentre le
famiglie di ogni dove paganocosti punitivi per energia, acqua e
terreno.
Lattuale allarme sul cambiamento climatico uno strumento di
controllo sociale, un pretesto
per fare ulteriori affari, nonch una battaglia politica (il
vertice - 7/18 dicembre 2009 - che sista tenendo a Copenhagen in
questi giorni ne la conferma); non arrivato sulla scena
attraverso canali scientifici, ma in forma di ideologia, il ch
inquietante (Prof. Delgado
Domingos).
Daltra parte, imporre una riduzione drastica dei gas serra, ergo
delluso di materie prime
quali: petrolio e carbone, il cui sfruttamento intensivo ipoteca
il futuro del pianeta, significa
potere disporre di detti beni pi a lungo, mettendoli a
disposizione di un pi ristretto numerodi utilizzatori.
Il riscaldamento globale (altra cosa sono l'inquinamento e i
danni alla salute che provoca,
che debbono essere trattati separatamente), come gi avvenuto in
passato, nel 95-97% diorigine astronomica. ciclico, di breve durata
e si manifesta nei periodi interglaciali (non
superiori al 5-10% di unera glaciale completa di 650.000
anni).
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Da notare che la nozione di riscaldamento globale contrasta con
le antecedenti teorieprospettate negli ultimi trentacinque anni.
Corroborato dai riscontri di una tendenza al
raffreddamento negli schemi atmosferici, un rapporto della CIA
risalente al 1973 traeva la
conclusione che: "si sta verificando un cambiamento climatico
globale e non ritorneremotanto presto ai parametri del recente
passato". Di pari avviso il Pentagono il quale, in un
rapporto pubblicato nel 2004, evidenziava la preoccupazione
espressa negli ultimi trent'anni
circa un imminente raffreddamento. Il rapporto insisteva su:
"una significativa diminuzione
della capacit umana di fare fronte all'ambiente terrestre".
Secondo una tabella indicante, in base ai profili dell'isotopo
dell'ossigeno, fluttuazioni di
temperatura per un periodo di tre milioni di anni, il Prof. R.A.
Muller evidenziava
problematiche incongruenze rispetto la teoria di Milankovitch.
Secondo il grafico, infatti,negli ultimi 650.000 anni l'era
glaciale era dominata dal solo ciclo glaciale di 100.000 anni;
i
due precedenti milioni di anni presentavano uno schema ciclico
di 41.000 anni, mentre tre
milioni di anni fa non vi furono affatto cicli di ere glaciali.
I ripidi picchi del grafico non soloillustrano quanto rapidamente
possano concludersi le ere glaciali, ma anche quanto
rapidamente possano iniziare. Il Prof. Muller avverte: "Questi
dati dovrebbero mettervi in
apprensione ..[...] la prossima era glaciale in procinto di
piombarci addosso". (fonte: R.A.
Muller e G.J. MacDonald - "Ice Ages and Astronomical Causes" -
UK, 2000)
Il grafico di Muller mostra, peraltro, che ciascun periodo
glaciale, associato a ragguardevoli
cambiamenti derivanti dall'era precedente, ha una durata
approssimativa di 650.000 anni. AlGore, nel suo "Una scomoda
verit", ha fatto risalire a 650.000 anni fa il suo grafico
sulle
concentrazioni di CO2 solo per una ragione: "il periodo
interglaciale che si verific oltre tale
soglia era talmente caldo che in Inghilterra vi erano iene e
ippopotami".
Per ciascun ciclo d'era glaciale di 650.000 anni le inversioni
di polarit determinano uno
spostamento dei continenti che costringe la Groenlandia a
spostarsi ulteriormente verso
Nord, mentre l'Europa si estende verso Est. Ciascuno spostamento
aumenta la quantit di
acque calde che raggiungono l'Oceano polare Artico nel corso del
seguente ciclo glaciale.Questo ci porta ad avere un quadro sempre
diverso della situazione!
L'evento caratteristico che, invece, si verifica identico e
puntuale come un orologio incorrispondenza dello stesso periodo di
tempo di 650.000 anni l'eruzione del supervulcano
di Yellowstone. Pur non essendone la causa, ha contrassegnato
l'inizio di tutte le ultime
cinque ere glaciali. A partire dal 2004, il magma sottostante
sale costantemente da una
camera posta a trenta miglia sotto la superficie fino a un'altra
camera posta a sole sei miglia,con una velocit tre volte superiore
di quanto registrato in precedenza.
Fatte queste doverose considerazioni iniziali, voglio ritornare
all'argomento principale e, per
farmi ben comprendere, dovr rifarmi brevemente al
Precambriano...
Precambriano e teoria della "Terra Palla di Neve"
Sepolti nel passato Precambriano esistono riscontri di dorsali
di sabbia negli strati di roccia
delle miniere di rame presso Mount Gunson, nelle Flinders Ranges
(Australia Meridionale). Icunei di sabbia evidenziano fluttuazioni
stagionali di temperatura in un luogo in cui, nel
periodo "Palla di Neve", queste non dovrebbero essersi affatto
verificate (The Australian
Geologist - 31/12/2000 p.117). Per i Geologi australiani G.
Williams e P. Schmidt, la migliorespiegazione dell'avvicendarsi di
ghiaccio/disgelo che avrebbe determinato le dorsali di
sabbia all'equatore un'obliquit del nostro pianeta pari a circa
un quarto di cerchio.
Accertato che, in virt della presenza della Luna, l'obliquit
della Terra non ha la possibilit dioltrepassare i 23 dell'orbita
lunare, quanto riferito dai geologi australiani implicherebbe
una
Terra Precambriana priva di Luna! Questo, confermerebbe
ampiamente la storia che abbiamo
volutamente ignorata e dimenticata. Una storia in cui non
esistevano n Venere, n la Luna
vicini alla Terra ...
Il migliore riscontro della geologicamente, recente, "cattura"
della Luna costituito
dall'esplosione Precambriana verificatasi 542 milioni di anni
fa. Accadde "qualcosa" che non
solo pose fine in modo permanente al ciclo di condizioni
climatiche gelide presenti all'epoca
sulla superficie terrestre ma, inoltre, colloc simultaneamente
la Terra in un'orbita stabile pivicina al Sole, riassest la crosta
e fece terminare le devastanti fluttuazioni d'intensa
inclinazione od obliquit (Michael W. Weir - Quilcene - WA - USA
su Nexus 2009).
L'estinzione di massa della fauna Precambriana avviene in
corrispondenza del margine del
Cambriano e, secondo quanto stabilito, fu determinata da un
repentino mutamento
ambientale (Ward - Brownlee, "Rare Heart: Why Complex Life is
Uncommon in the Universe"
- 2000 p. 178).
Sarebbe il passaggio (nda: per ora ancora ciclico *) del Sistema
Solare, attraverso il piano
galattico e il conseguente, per quanto temporaneo, collasso dei
campi magnetici planetari a
dare origine agli effetti gravitazionali che potrebbero influire
sullo spostamento di corpiastronomici e, come minimo, determinare
la minaccia di un distacco di comete dalla Nube di
Oort (Rampino - Stothers, Nature n 308 del 19/04/1984 pp.
709,712). NOTA: "Nel modello
Newtoniano convenzionale, i pianeti sono tenuti sul posto dalla
sola gravit del Sole.Abbiamo, quindi, una serie di corpi
liberamente galleggianti, come le biglie della carambola
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Abbiamo, quindi, una serie di corpi liberamente galleggianti,
come le biglie della carambola
su un tavolo da biliardo (Van Flandern).
* Una teoria, al momento assai controversa, vorrebbe che il
Sistema Solare provenisse dalla
Galassia Ellittica Nana del Sagittario (scoperta nel 1994 e
battezzata "Sag DEG") che la ViaLattea sta letteralmente
cannibalizzando. Aspetto significativo, la Galassia Nana interseca
la
Via Lattea secondo l'esatto angolo e spazio del nostro Sistema
Solare. Tale coincidenza
risulta assai rilevante, giacch condurrebbe quest'ultimo in
un'orbita attraverso ambedue gliemisferi galattici nel proprio
ciclo orbitale. Ancora pi rilevante potrebbe rivelarsi la
fagocitazione della piccola galassia che potrebbe andare a
modificare, in un lontano futuro,
l'attuale ciclicit degli eventi.
Il collasso dei campi magnetici planetari, come ovvio, interessa
anche la Terra e il fatto che
la stessa stia subendo un collasso del proprio campo magnetico
innegabile. Alcune
ricerche indicano che l'intensit del campo magnetico terrestre
si sta indebolendo da almeno
4.000 anni mentre la sua misurazione, effettuata durante gli
ultimi trent'anni, indica che ildeclino d'intensit sta acquisendo
momento.
Nel frangente in cui il polo magnetico in degradazione cadr in
sincrono con il polo rotantedell'asse, ne conseguir un'inversione
dei poli. Cosicch, quando la Terra avr invertito la
sua polarit attuale e, dopo un brusco arresto della rotazione
antioraria, riprender a ruotare
in senso orario rispetto all'orbita lunare. Non subir pi,
quindi, il suo influsso e perder la
sua obliquit portando l'asse rotante sulla perpendicolare di
quello magnetico. Altraconseguenza, la rotazione in senso orario
attirer la Luna in un'orbita pi prossima,
invertendo la sua lenta deriva in allontanamento dalla Terra.
(maggiori dettagli qui su questo
link > ). (PARAGRAFO INSERITO TRA LE DUE BARRE VERDI)
Magnetismo e Rotazione terrestri
Gli studiosi hanno scoperto che il campo magnetico cambia molto
pi velocemente di
quanto previsto sinora e in alcune regioni vicino alla
superficie questo cambiamento pi
repentino. Nils Olsen, geofisico del National Space Center
danese, co-autore di un nuovostudio sull'evoluzione del campo
magnetico terrestre basata sulle rilevazioni del
magnetismo del nucleo ferroso del pianeta, afferma che: "Ci che
sorprende questa
rapida, quasi improvvisa, variazione del campo magnetico. I
riscontri indicano checambiamenti analogamente rapidi avvengono
simultaneamente nel metallo liquido a 3.000
chilometri al di sotto della superficie". La prima prova di
questi cambiamenti improvvisi e
drammatici arrivata nel 2003 quando gli scienziati registrarono
una considerevole
variazione nella regione Australe del pianeta, seguita da altri
eventi, un anno dopo, in sud-Africa.
"Questo potrebbe suggerire la possibilit di un prossimo
ribaltamento dei campi
geomagnetici" ha affermato Mioara Mandea del Centro di Ricerca
Tedesco per leGeoscienze, co-autore dello studio. Infatti il
costante abbassamento del campo magnetico in
alcune zone potrebbe portare alcune regioni del globo a essere
pi esposte alle particelle
sub-atomiche che arrivano dallo spazio esterno. "Queste regioni
potrebbero subire unapenetrazione di tali particelle (nda: intensa
radiazione di particelle cariche *) sino a qualche
centinaio di chilometri di altitudine dalla superficie" ha
aggiunto Mandea.
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* NOTA: Un team internazionale di ricercatori ha scoperto una
sconcertante eccedenza dielettroni ad alta energia che bombardano
la Terra dallo spazio (Rivista Nature - 20/11/2008).
La fonte di questi esotici elettroni "deve trovarsi
relativamente vicina al Sistema Solare, a non
pi di un Kiloparsec di distanza", cos si espresso Jim Adams
(Marshall Space Flight
Center della NASA), aggiungendo tuttavia che i ricercatori non
riescono a identificarne lafonte.
Nel Sud dellAtlantico esiste unampia zona nella quale si
registra un minimo dellintensit del
campo magnetico rispetto ai valori normalmente registrati alle
stesse latitudini, questaanomalia rappresenterebbe una falla nello
scudo magnetico terrestre e, anche se al suolo
non si registra nessun effetto, ha per costretto la NASA ad
adottare misure particolari per i
satelliti che passano con regolarit su questa zona geografica e
che ricevono una maggioredose di particelle solari con conseguenze
negative sulle apparecchiature di bordo e,
soprattutto per gli astronauti, che debbono essere maggiormente
protetti.
Misure particolari sono state adottate anche dalla Russia come
descritto nell'articoloseguente apparso il 30/06/2009 sul
Macedonian International News Agency:
"I Russi ordinano modifiche dei piani di volo in seguito a
incidenti aerei provocati dallospostamento magnetico". Al Cremlino
circolano rapporti secondo cui i comandanti
dell'Aeronautica Militare russa hanno diramato a tutti i
velivoli l'avvertimento di usare
"estrema cautela" nel corso dei voli "all'interno e nei pressi"
di un'area definita da 17
latitudine Nord (Oceano Atlantico settentrionale) 3 latitudine
Sud (Oceano Atlantico
meridionale) sino a 8 latitudine Nord (Oceano Indiano) 19
latitudine Sud (Oceano Indiano)
fra le longitudini 46 Ovest, 33 Ovest, 46 Est e 33 Est, e che
ricopre gran parte della placca
tettonica africana. La ragione di questa segnalazione senza
precedenti, secondo i rapporti, costituita dalle repentine
formazioni di "tempeste geomagnetiche" che scaturiscono dai
margini della placca tettonica africana e che, a causa della
loro intensit nell'ultimo mese
hanno provocato la perdita di due aerei passeggeri civili e
trecento vittime fra uomini, donne
e bambini. (A tale proposito si ricordino le 28 anomalie
segnalate dal computer di bordo del
primo aereo caduto, cos come riferito inizialmente dai
media)
Adriano Forgione (29/07/2008) sottolinea: "Io aggiungo che ci
favorir la penetrazione delleparticelle di raggi Gamma, generate
dalle variazioni che il Sole sta manifestando nelle
pulsazioni sulla scala Gamma dell'Idrogeno. Queste particelle
Gamma possono influire su
cambiamenti infinitesimali del DNA generando mutazioni benigne o
maligne".
Per qualche tempo, scrive Janae Weinhold, gli scienziati hanno
monitorato molto da vicino
due parti della struttura elettromagnetica terrestre il campo
elettrico (in calo) e il campo
magnetico o risonanza Schumann (in ascesa). interessante come il
maggior aumento mai
registrato nella frequenza Schumann sia avvenuto nel 1987 e
abbia coinciso conl'esplosione della supernova 1987a.
La risonanza Schumann, anche nota come il battito cardiaco della
Terra, aumentata dai
suoi normali 7,8 hz e sta oscillando tra i 9 e gli 11 hz. Ci si
attende che crescer fino a
raggiungere i 13 hz. Gregg Braden, un geologo che se ne occupato
a lungo, ha chiamato
PUNTO ZERO il luogo in cui la frequenza Schumann o magnetica
interseca la frequenza
elettrica. Sembra che il capovolgimento magnetico sia collegato
ai cicli galattico e solare.Alcuni, come Braden, ritengono che i
poli elettromagnetici della Terra si sposteranno nel
momento in cui il Punto Zero si avviciner. Osservazioni
geologiche della dorsale medio
Atlantica suggeriscono che la cosa sia gi avvenuta 171 volte
nella storia della Terra.
Cos una Risonanza Schumann?
Credeteci o no, la Terra si comporta come un enorme circuito
elettrico. Latmosfera in realt
un debole conduttore e se non ci fossero fonti di carica, la sua
carica elettrica si
disperderebbe in circa 10 minuti. C una cavit" situata tra la
superficie terrestre e il limiteinterno della ionosfera a 55
chilometri di altezza. In qualsiasi momento, la carica totale che
si
trova in questa cavit di 500.000 Coulomb.
C un flusso di corrente verticale tra la Terra e la ionosfera di
1 3 x 10^-12 Ampere per
chilometro quadrato. La resistenza dellatmosfera di 200 Ohm. Il
potenziale di voltaggio di
200.000 Volt. In qualsiasi momento, ci sono circa 1000 temporali
nel mondo. Ciascuno di essi
produce da 0.5 a 1 Ampere e collettivamente rendono conto del
flusso della corrente
misurata nella cavit elettromagnetica" terrestre.
Le Risonanze Schumann sono onde elettromagnetiche quasi
permanenti che esistono in
questa cavit. Come le onde di una sorgente, non sono presenti in
ogni momento, ma
devono essere eccitate" per poter essere osservate.
Non sono provocate da qualcosa di interno alla Terra, dalla sua
crosta o dal suo centro.
Sembra che siano connesse allattivit elettrica dellatmosfera,
specialmente durante periodidi intensa attivit dei fulmini. Hanno
luogo a diverse frequenze tra i 6 e i 50 cicli al secondo;
in particolare 7, 8, 14, 20, 26, 33, 39 e 45 Hertz, con una
variazione giornaliera di circa +/- 0,5
Hertz. Fino a quando le propriet della cavit elettromagnetica
terrestre rimangono
abbastanza costanti, queste frequenze restano invariate.
Presumibilmente c qualche
cambiamento dovuto al ciclo delle macchie solari dato che la
ionosfera terrestre cambia con
un ciclo di 11 anni. Le risonanze Schumann si vedono pi
facilmente tra i 2000 e i 2200 UT.
Dato che latmosfera terrestre conduce una carica, una corrente e
un voltaggio, non
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Dato che latmosfera terrestre conduce una carica, una corrente e
un voltaggio, non
sorprendente trovare tali onde elettromagnetiche. Le propriet
risonanti di questa cavit
terrestre furono preannunciate per la prima volta dal fisico
tedesco W.O. Schumann tra il
1952 e il 1957 e rilevate per la prima volta da Schumann e Konig
nel 1954. La prima
rappresentazione spettrale di questo fenomeno fu preparata da
Balser e Wagner nel 1960. La
maggior parte della ricerca degli ultimi 20 anni stata condotta
dal Dipartimento della Marina
che studia la comunicazione a Frequenza Estremamente Bassa con i
sottomarini.
NOTA: Per ulteriori informazioni, vedi: "Handbook of Atmospheric
Electrodynamics, vol. I",
di Hans Volland, 1995 pubblicato dalla CRC Press. Il capitolo 11
interamente dedicato alle
Risonanze Schumann ed scritto da Davis Campbell del Geophysical
Institute, University of
Alaska, Fairbanks AK, 99775. C anche una storia di questa
ricerca e una bibliografia
estensiva.
Come un diapason emette frequenze naturali per il suono, il
pianeta Terra ha una frequenzanaturale per la radiazione
elettromagnetica. Anche il Cervello Umano ha frequenze naturali
per la radiazione elettromagnetica. Ne deriva che la Risonanza
Schumann della Terra "in
sintonia" con gli Stati Alfa del Cervello Umano e con quelli
Teta.
La frequenza fondamentale della Risonanza Schumann grosso modo
la frequenza
fondamentale di un guscio sferico il cui confine interno la
superficie della Terra e il cui
confine esterno la ionosfera, che agisce come un guscio sferico
elettromagnetico che fa da
guida d'onda cava. La frequenza fondamentale all'incirca il
tempo che impiega la
radiazione elettromagnetica ad attraversare in tutte le
direzioni il guscio sferico. Dato che la
velocit della luce circa 300.000 km/sec e un ciclo la
circonferenza della Terra, che circa
40.000 km/sec, la frequenza fondamentale dovrebbe essere circa
di 300.000 km/sec / 40.000
km/ciclo = 7,5 cicli/sec. Un ciclo/sec un Hz, cos 7,5 cicli/sec
sono 7,5 Hz.
La risonanza fondamentale osservata di 7,8 Hz vicina a quella
stimata teoricamente di 7,5
Hz. Le frequenze naturali del Cervello Umano sono:
Onde Beta (da 14 a 30 Hz)
Onde Alfa (da 08 a 13 Hz)
Onde Teta (da 04 a 07 Hz) Onde Delta(da 01 a 03 Hz)
Le frequenze Alfa sono state associate alla meditazione e al
rilassamento. Le frequenze Teta
sono state associate al sogno e agli stati creativi. Cosa
sappiamo delle Onde Teta e Delta (da
1 a 7 Hz)? La frequenza da 1 Hz delle onde Delta di 7.5 volte pi
bassa della frequenzanaturale della superficie della Terra. Dato
che il raggio della Terra di circa 6.400 Km, il
raggio per una frequenza naturale di 1 Hz di circa 7.5 x 6.400 =
48.000 km.
Ecco alcune frequenze naturali che sembrano corrispondere alle
onde Delta e Teta del
Cervello Umano:
Raggio interno del Plasma Sheet (opposto al Sole) = 0.8 Hz
Raggio della Magnetopausa (verso il Sole) = 60.000 km 0.8 Hz
Raggio dell'orbita Geosincronica = 35.000 km 1.4 Hz
Raggio esterno della fascia esterna di elettroni di Van Allen =
25.000 km 2 Hz
Raggio interno della fascia interna di protoni di Van Allen =
12.000 km 4 Hz
Raggio interno della fascia interna di neutroni di Van Allen =
8.400 km 5.7 Hz
Come le seguenti frequenze:
Raggio della Magnetopausa (opposta al Sole) = 380.000 km 0.125
Hz
Raggio esterno del Plasma Sheet (opposto al Sole) = 380.000 km
0.125 Hz
Raggio dell'orbita della Luna = 384.000 km 0.125 Hz
interessante notare che 0.125 Hz circa 8 sec. per ciclo, che
circa lo stesso periodo di 5
sec. di ritardo osservati tra l'inizio di un campo magnetico di
1 a 2 millitesla (circa 100 volte
pi forte del campo magnetico della Terra) e il primo impulso
dell'attivit cerebrale in rispostaal campo magnetico.
Conclusione:
Ho riportato tutti questi dati per correttezza scientifica, ma
anche a me, a questo punto,
comincia a girare la testa! Quindi molto sinteticamente concludo
con quello che pi mi preme
trasmettere:
Quando la Terra raggiunger i 13 Hertz, anche l'umanit dovr
raggiungere grossomodo talefrequenza. Elevare la frequenza,
equivale a elevarsi spiritualmente, rammentando che 13
Hertzcorrispondono alla frequenza "dell'Amore incondizionato".
Tenetelo bene a mente quando pi
avanti leggerete il capitolo riguardante il "Setaccio di
Dio".
CONTINUA ARTICOLO > La perpendicolarit determiner uno stato
costante di equinozio e
la rotazione inversa, cio in senso orario, invertir le correnti
oceaniche, con maggiorerilevanza su quelle atlantiche che, a tal
punto, risalirebbero lungo la "nuova" costa africana
fino a confluire nell'Oceano Artico (Ward - Brownlee,
op.cit.).
A questo punto, la fornitura di prove sulle continue modifiche
della direzione di rotazione
terrestre, in presenza di inversione dei poli, potrebbe sembrare
doverosa ma, negare queste
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terrestre, in presenza di inversione dei poli, potrebbe sembrare
doverosa ma, negare queste
eventualit significherebbe negare le propriet stesse della
fisica di base. Inoltre, essendo
abbastanza fruibili gli studi sugli schemi dei venti, sugli
isotopi d'ossigeno insiti nell'anticacellulosa, nonch i rilevamenti
geologici e antropologici, preferisco concentrarmi sulle
dinamiche e sulle forze in gioco.
Dinamiche e Forze in Gioco
Quattro (+ 1) saranno le fasi in sequenza. A ogni fase
corrisponderanno effetti dinamicidiversi:
Ribaltamento
Inversione Poli
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Inversione Poli
Arresto rotazione antioraria
Ripresa rotazione oraria
Possibile assestamento del nuovo asse perpendicolare
Ribaltamento: "L'asse rotante (P-P') andr a occupare lo stesso
spazio, in figura, dell'asse
magnetico (Z-Z'). L'attuale linea equatoriale coincider con la
linea d'orizzonte e il nuovo
equatore sar spostato degli stessi gradi. Dinamicamente, essendo
la rotazione antioraria
ancora in atto, si avr uno spostamento globale (di diversa
intensit a seconda che le masseinteressate siano: continenti,
oceani, o mari) da Nord-Est verso Sud-Ovest.
Le masse marine e oceaniche premeranno, con un crescente
esponenziale, maggiormente
sulle parti continentali dell'emisfero meridionale e su tutte le
coste esposte a Nord, Nord-Est
e Est, creando un primo, gigantesco, "schiaffo d'onda"
(chiamarlo mega tsunami mi
sembrava molto riduttivo).
Analogamente, come pare ovvio, tutta la crosta terrestre sar
compressa lungo le linee di
faglia..
nella stessa direzione dando vita a eventi sismici e, per il
contraccolpo, a un intenso
vulcanismo diffuso.
Questo prolungato vulcanismo di per s, senza l'apporto esterno
di possibilissimi eventi daimpatto, surriscalder le acque oceaniche
dando origine (in un insieme di concause legate
anche agli eventi di cui ai punti seguenti) agli Iper Uragani gi
teorizzati dal Prof. Kerry
Emanuel del Massachussetts Institute of Technology e, con
dinamiche diverse, da A. Bell e
W. Strieber nel loro "The Coming Global Superstorm" - NY - 2000
(per maggiori dettagli -
"Lettura consigliata" - cliccare su questo link)."
Iper Uragani
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Partendo da presupposti completamente diversi, le due teorie qui
riportate, collimano in
maniera preoccupante sia sul dinamismo col quale si esplicano,
sia su una parte degli effetti
prodotti.
Le conclusioni che alla fine della lettura delle due teorie si
possono trarre, sono la certezza
che possano originarsi, nelle condizioni attese, una serie di
iper uragani, capaci di venti
supersonici e di raggiungere altezze che, nelle rispettive
teorie, possono raggiungere lastratosfera e, in alcuni casi anche
superarla.
Lascio al lettore ogni possibile altra conclusione.
Teoria di Kerry Emanuel
Massachusetts Institute of Technology - USA
La teoria di Kerry vuole dare una risposta valida all'evento che
65,51 milioni di anni fa estinse
i dinosauri e ogni altra forma di vita "pi grande di un gatto",
come riportato dallo scienziato.
La domanda che si posta riguarda un'estinzione di dimensioni
globali, quando l'impatto del
meteorite che la origin non poteva da solo e, in nessun caso,
avere un'estensione cos
vasta, da colpire a 360 gradi le creature viventi, in tutte le
parti del mondo.
Attraverso simulazioni al computer, con il collega R. Rotunno, i
modelli matematici impostati
diedero come risultato un uragano di dimensioni ristrette a un
diametro di appena 15 Km, ma
la sua altezza risult impressionante: ben oltre i 30 Km, fino a
penetrare la Stratosfera e la
fascia di ozono. Le condizioni ambientali c'erano di sicuro,
dato che il meteorite precipit per
buona parte in mare. Le condizioni per innescare questa
formidabile macchina termica,
secondo Cris Landsea (Centro Nazionale per gli Uragani - USA)
sono:
Acqua calda fino a una certa profondit
Aria molto umida
Attivit temporalesca Wind Share minimo
... ed abbastanza chiaro che dopo un impatto simile non mancava
nessuno di questi fattori,
come non mancherebbero nella situazione prospettata per il
prossimo futuro, anche senzaun possibilissimo impatto
meteorico.
L'attivit termica e temporalesca, continua il Prof. Kerry,
protrattasi per giorni, potrebbe avere
originato una serie multipla di iper uragani, i quali,
raggiungendo la fascia di ozono,
avrebbero scaricato nella stessa talmente tanta acqua salata da
distruggerla. Questareazione a catena, avrebbe innescato anche un
killer invisibile e quanto mai letale: le
radiazioni UV le quali, nel giro di una settimana, o due,
avrebbero distrutto tutti gli animali
diurni e quant'altri non riparati in tane sotterranee.
Teoria di Whitley Strieber
Coming Global Superstorm - NY - 2000
Nel suo libro, scritto in collaborazione con Art Bell, Strieber
ha coniato la locuzione "super
tempesta globale". Si tratta di una definizione che egli ha
utilizzato per descrivere lo scenario
immaginario del collasso della corrente oceanica nordatlantica,
risultante in un flusso d'aria
estremamente gelida proveniente dall'Artico che avrebbe, come
esito, terribili tempeste
ovunque nel mondo.
Una vera super tempesta globale come quella immaginata da
Strieber, implicherebbe un raro
evento che non ha precedenti nella storia della meteorologia
moderna, ma in aiuto alla sua
tesi, possono collegarsi le conclusioni di J. Kloeppel ("Frigid
South Pole atmosphere reveals
flaw in global circulation models" - 4/09/2002) e di F. Pearce
("Chill in the Air" - New Scientist -
1/05/1999).
Al di sopra di ciascun Polo, Nord e Sud, molto pi in alto dei
venti turbinanti del vortice
polare, nello strato dell'atmosfera noto come Mesosfera, si
trova una sacca di aria
estremamente gelida: qui, variazioni stagionali permettendo, le
temperature possono variare
da -90 a - 125C. Si stima che nell'arco dell'ultimo trentennio
la Mesosfera si sia raffreddata
di un grado l'anno; inoltre, il suo margine superiore si
abbassato di otto chilometri e si
prevede che entro il prossimo secolo caler di altri venti
chilometri.
Un calo di questa gelida temperatura della Mesosfera sino alla
superficie si verifica quando le
celle di Hadley (1753) e di Ferrel (1856) collassano, nel
momento in cui la Terra si ferma e
inverte la rotazione. Pur modificata dalle temperature della
superficie polare, la Mesosfera
discendente porter sulla superficie della Terra temperature
oltre i -73C. e dar origine a
venti d'intensit supersonica.
CONTINUA ARTICOLO > Inversione Poli e Arresto Rotazione
Antioraria: "Quanto
all'inversione dei Poli, la Terra non insolita a questi eventi.
Quello che dovrebbe verificarsi
attualmente, dovrebbe (secondo i rilievi geologici) essere la
centosettantaduesima voltanegli ultimi 80 milioni di anni. Per
quanto ci riguarda, queste inversioni, non dovrebbero
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negli ultimi 80 milioni di anni. Per quanto ci riguarda, queste
inversioni, non dovrebbero
influire in maniera significativa sulla nostra vita (caso
differente per gli animali); certamente
ogni influenza risulterebbe assai marginale, rispetto agli altri
eventi.
Diversamente dall'inversione dei Poli, l'arresto del moto
rotatorio della Terra sar
determinante, non solo per la geografia planetaria (che dovr
essere completamente
riscritta), ma per le forze che si scateneranno ogni dove.
L'arresto del moto rotatorio, far in ogni caso scivolare
temporaneamente la crosta, per forza
d'inerzia, scorrendo sul cuscinetto di metallo liquido
sottostante. Questo, ammortizzer in
parte la spinta che le masse d'acqua (secondo schiaffo donda) e,
i continenti stessi,
eserciteranno con direzione Ovest - Est su tutte le faglie della
Terra, dilatandone alcune e
comprimendone altre.
Come in un tamponamento a catena (a 107.280 Km/h), i continenti
si sposteranno, in via
generale, lungo le linee di minore resistenza, sempre osservando
la direzione della
pressione principale, cosicch potranno seguire indifferentemente
le direzioni Nord-Est, Est,
Sud-Est (anticipando di milioni di anni il naturale spostamento
dei continenti secondo il
modello "Livermore" - Cambridge University, UK).
Anche in questo caso, come per il ribaltamento, i fenomeni
sismici e il vulcanismo saranno
continui, di forte intensit e, globalmente non equamente estesi.
Quasi tutti i cieli saranno
oscurati dal vapore acqueo e dal pulviscolo vulcanico. L'aria
sar differentemente (secondo
le correnti caotiche provocate dalle super tempeste) satura di
cenere e gas vulcanici:principalmente biossidi di zolfo e carbonio,
i quali, mischiati in atmosfera con il vapore
acqueo daranno origine a piogge acide che avveleneranno per
diverso tempo le acque.
Di primo acchito, sembrerebbe d'essere di fronte a una totale
estinzione planetaria, ma gli
eventi non colpiranno con la stessa intensit ovunque, anche se
il passaggio attraverso il
Piano Galattico al termine di questo periodo interglaciale sar
assai pi distruttivo di quello al
termine di un normale periodo glaciale.
Mentre, 13.000 anni fa, la Terra (nda: ovviamente col Sistema
Solare) attraversava il piano
galattico, nell'Artico si verific un tremendo evento che modific
la topografia e spazz via la
maggior parte dei consistenti branchi di mammiferi delle pianure
artiche. Sotto gran parte del
territorio artico sepolta un'accozzaglia congelata zeppa di
resti di vari mammiferi, piccoliinsetti e piante del Pleistocene.
In concomitanza con lo spostamento dei Poli si produsse un
catastrofico evento climatico che, nell'arco di una giornata,
sovvert le condizioni ambientalitemperate dell'Artico del
Pleistocene in quelle gelide che conosciamo oggi (Michael W.
Weir
a. cit.).
In questo contesto andrebbe tenuta anche in considerazione la
famosa teoria di CharlesHapgood, corroborata da Albert Eintein,
sullo scorrimento di tutta la litosfera del nostro
pianeta, che si sarebbe verificata pi volte in passato
(sullultimo scorrimento si registra cheil movimento complessivo
sarebbe stato di circa 30 - approssimativamente tremilachilometri e
avrebbe trovato il suo culmine tra il 14.500 a.C. e il 12.500 a.C.,
ma con
massicce ripercussioni su scala mondiale verificatesi a lunghi
intervalli fino al 9.500 a.C.circa - da "Ora Zero" dell'autore,
pag. 14 punto 2.1).
Le estreme differenze nei gradienti di pressione creeranno venti
che, se non raggiungerannolintensit supersonica prevista da
Emanuel, Bell e Strieber, ragionevolmente saranno al di
fuori di ogni attuale parametro, con picchi che supereranno
agevolmente gli 800 Km/h (tanto
per intenderci con un esempio, se la velocit del vento di un
uragano doppia rispetto a un
altro, ci non significa che anche la velocit del vento sia
doppia. Bens, sar otto volte pipotente, perch il cubo della velocit
del vento che determina limpatto sulle strutture esugli esseri
viventi). Che ci sia possibile, possiamo riscontrarlo nei rilievi
di alcune zone
dellAlaska e della Siberia, dove fu smembrato tutto ci che i
venti, allepoca, spazzaronovia (R. C. Leonard Paleonthological
Testimony: The Pleistocene Extinction T. A. Badger
Tunnels Bare Ancient Past 2000 nda: si tratta di una fonte
sufficientemente valida peruna lista di riferimenti utili su tale
argomento. La scienza non in grado di spiegarlo, quindi
la questione ampiamente trascurata. Nessuno di fatto si domanda
come mai tutte questeossa, resti di carne, insetti e piante siano
mischiati e, concentrati assieme, in un solo
punto)".
Ripresa rotazione in senso orario: "Riprendendo il moto in senso
contrario, la direzione
delle forze esercitate saranno le stesse verificatesi durante
l'arresto. Le dinamicherispecchieranno, "con minore intensit" lo
stesso copione anche se, passare da zero a oltre
centomila chilometri orari in brevissimo tempo, com'
comprensibile, non sar cosa di pococonto."
Possibile assestamento del nuovo asse perpendicolare: "Il
caotico sconvolgimento che sisar prodotto (presumibilmente
nell'arco massimo di una sola settimana) ci fornisce una
supposta panoramica generale della situazione quiescente, in
presenza dei seguenti fattori:
Differenziazione del grado d'insolazione fra un emisfero e
l'altro Presenza di enormi quantit di vapore acqueo in
atmosfera
Cielo oscurato per diverso tempo
Questo, oltre a suggerirci che le temperature subiranno una
naturale e considerevolecontrazione temporanea (escluso il
possibile collasso della Mesosfera), ci fanno
agevolmente immaginare una concentrazione di ghiacci a pi basse
latitudini. Non possiamo immaginare se i continenti saranno
equamente distribuiti nei due emisferi che
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Non possiamo immaginare se i continenti saranno equamente
distribuiti nei due emisferi chesi saranno creati ma, l'accumulo di
ghiacci da una parte e il declino di mari e oceani dall'altra,
indurrebbe il pianeta a reagire come reagirebbe una trottola.
Con un massiccio momentotorcente, o di trascinamento, contrario
alla velocit di rotazione, il peso delle coltri ghiacciate
potrebbe indurre una rotazione della Terra facente perno sul
polo opposto del proprio asse.Questo movimento, che non
comporterebbe un ritorno alla precessione, potrebbe fare
reagire il pianeta, nel medio e lungo periodo, con una leggera
inclinazione dell'asse". A questo punto giunta l'ora di restringere
il campo e di dare un significato ai valori che
stanno scorrendo nella Top-Bar ...
Sintesi
Restringendo il campo degli eventi all'Italia, possiamo
agevolmente dedurre che gli stessi
saranno proporzionati alla sua attuale dislocazione
continentale, che si colloca in unaposizione pi favorevole, godendo
di diversi ammortizzatori naturali, ma non per questomeno esposta
agli eventi. Le parti maggiormente a rischio saranno la costa
occidentale
esposta allo "schiaffo d'onda" del Tirreno e, soprattutto,
quella centro-meridionale, per lapresenza di due linee di faglia,
una delle quali (quella afro-europea) che dalle coste
dell'Africa
nord-occidentale risale lungo la dorsale appenninica fino alle
Alpi; nonch per la massiccia
presenza di vulcani,
NOTA: Ho trovato questo articolo estremamente importante anche
per i riferimenti alla"Griglia di Bruce Chatie". un po' lungo, ma
merita d'essere letto e riletto...
Dinamiche di griglia nel Tirreno (Pubblicato sul Corriere
Salentino il 15 Novembre 2009)
Articolo di: Prof. Marisa Grande
Periodicamente l'attenzione si sposta su alcuni luoghi del
territorio italico nei quali si
verificano eventi drammatici dovuti a fenomeni sismici o
atmosferici. Tra i tanti luoghi arischio del pianeta l'Italia
detiene un primato non irrilevante dovuto alla propria
posizioneall'interno del sistema tettonico complesso che interessa
l'area mediterranea. I pur lenti
movimenti delle placche: Europea, Iberica, Africana e Adriatica,
tra le quali s'interpone anchela mini-placca Ionica, interagendo
tra loro, sottopongono la litosfera a sollecitazioni e a
stress geologici che la corrugano dove i minerali sono
sufficientemente elastici e lafrantumano dove vi sono quelli pi
resistenti.
Ai movimenti di tipo franoso e sismico si aggiungono anche i
fenomeni di erosione che simanifestano pi evidentemente per
l'azione esterna dovuta alle maree o a particolari agenti
atmosferici. Ogni evento catastrofico che si verifica - frane,
smottamenti, terremoti, tsunami -provoca un'ondata di emozione che
richiama l'impellente necessit di monitorare il territorio
in modo adeguato e continuo.
Dopo i fenomeni sismici, con magnitudo massima 6.1 della Scala
Richter, verificatisi nell'area
aquilana nella primavera del 2009, i quali hanno portato alla
conoscenza di tutti le
caratteristiche fisiche di un territorio geologicamente attivo e
a rischio come quelloabruzzese, l'attenzione si fatta pi viva e lo
stato di allerta scatta anche quando i terremoti
non raggiungono la soglia di rischio per persone e cose, pur
sapendo che nel mondo siverificano giornalmente fenomeni sismici
anche di magnitudo alquanto elevata.
Ci che pi disorienta, per, l'incapacit di previsione del momento
in cui si verifica unrilascio di energia sismica provocato dalla
tensione tra i bordi crostali di zolle tettoniche che
si scontrano e si contrastano, secondo la dinamica prevista
nella teoria della tettonica delleplacche o tettonica a zolle.
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placche o tettonica a zolle.
Presupponendo che in natura tutto risponde ad un preciso ordine
e che le dinamiche di
interazione tra tutti i sistemi complessi tendono a comporre
momento per momento unostato di equilibrio, se pur dinamico e,
perci sempre precario, ne deriva che la
frantumazionedell'originaria Pangea terrestre non ha un ordine
casuale. Il ricercatore Bruce Cathie scopr
che esistevano dirette corrispondenze tra fenomeni sismici e tra
eruzioni vulcaniche basatesulle armoniche di griglia.
La geometria sacra applicata alla geografia dimostra che
l'ordine del cosmo risponde a
precise regole, le quali riconducono anche i fenomeni sporadici
apparentemente casualiall'interno di geometrie perfette.
Le due scosse di terremoto: la prima di magnitudo 3 e la seconda
di magnitudo 4.2,registrate nella Sicilia centrale dai sismografi
dell'INGV (Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia) alle ore 7.50 e 7.51 del giorno 8 novembre 2009,
pur non avendo provocatodanni, hanno riproposto il problema dei
fenomeni distruttivi che interessano l'Italia.
L'epicentro stato localizzato sui Monti Nebrodi, al confine tra
le province di Messina edEnna, tra le localit di Troima e Cerami.
Si trattato di due terremoti avvenuti a diverse
profondit, con ipocentro a 4,1 chilometri il primo e a 21,9
chilometri il secondo, ma sonostati avvertiti dalla popolazione
come un'unica scossa sismica interminabile.
I sismi del giorno 8 erano stati preceduti da un altro movimento
di magnitudo 3.1 e daeruzioni nei vulcani attivi Etna e Stromboli.
Dai rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia di Catania emerso che a tremare stata la faglia
sismica che attraversa iNebrodi, nella zona nord-orientale della
Sicilia e che l'onda sismica stata avvertita
distintamente nei paesi di Capizzi, Cerami e Troina, Enna,
Gagliano, Castelferrato e Nicosia,che si trovano nell'Ennese, fino
a Lascari e Cefal, nel territorio palermitano.
Nei giorni successivi sono seguiti altri sismi, registrati con
epicentri sui Monti Nebrodi(magnitudo 2.5), in mare nei pressi di
Ustica (magnitudo 3), tra Vallelunga, Pratameno,
Villalba e Valledolmo (magnitudo 3.9), le localit che si trovano
al confine tra le province diCaltanissetta e Palermo.
Gli esperti non mettono in relazione gli eventi sismici tra
loro, n con l'incrementodell'eruzione dell'Etna, n con il lancio di
massi e lapilli espulsi da una frattura del cratere di
Sud-Est dello Stromboli, che ha segnato la ripresa dell'attivit
del vulcano dopo quattro mesidall'ultima sua eruzione. evidente,
per, che a essere attualmente interessata l'area
settentrionale della Sicilia, che pur risente costantemente
dell'azione delle placche: Africana,Iberica (o Tirrenica) e
Euroasiatica e Ionica, che interagiscono tra loro con spinte e
controspinte, coinvolgendo direttamente tutta l'isola.
Recentemente si ipotizzato un arretramento della placca
Africana, ossia un'inversione di
moto che ha provocato i fenomeni sismici, eruttivi e di
degassamento avvenuti nel 2004.
Se analizziamo il territorio con il modello a celle geodetiche
da me proposto, rivelatosiutile nella comprensione delle dinamiche
geologiche che hanno provocato grandi sismi,
quali quello seguito da un devastante tsunami verificatosi nel
sud-est asiatico il 26 dicembre2004 (Relazione al Simposio Non solo
Terra, Cagliari 11-12 dicembre 2004) e quello del 6
aprile 2009 in Abruzzo (Corriere Salentino: Terremoto aquilano e
possibili implicazioni con i
vulcani del Tirreno, 6 aprile 2009), (Home di Scienza e
Conoscenza: Terremoti e vulcani, 24luglio 2009), si possono
ricavare dati interessanti riferiti all'attivit
geo-elettromagnetica
originata dai centri delle celle energetiche della Terra (Marisa
Grande: L'orizzonte culturaledel megalitismo, Besa 2008 e l'inedito
La precaria armonia del cosmo).
L'ordine di arrivo delle onde elettromagnetiche, scaturite
dall'interno del pianeta attraverso icentri di ogni cella, provoca
ondate di rilascio di energia che si vanno a scaricare sulle
aree
periferiche. L'insieme corrisponde al modello degli anelli di
fuoco, poich sullecirconferenze concentriche nelle celle geodetiche
naturali della Terra si trovano vulcani
attivi o spenti.
All'interno del sistema a griglia modulare elettromagnetica
della Terra le cui maglie-basecorrispondono ad un triangolo curvo
(Corriere Salentino: Griglia energetico-vibrazionale
Armonica sei, 12 agosto 2009), il Tirreno meridionale compreso
in una delle celleenergetico-vibrazionali che compongono la griglia
geo-magnetica. Nel centro della cella che
configura la piana abissale del Tirreno risiede il Monte
Marsili, un vulcano sottomarino
silente, ma non spento, che ha un'estensione di Km. 70x40 e una
spinta di espansione moltoforte, che gli fanno assumere le
caratteristiche di una dorsale che tende ad espandere il
bacino del mare Tirreno con un indice di incremento annuo molto
rapido rispetto al modellodi riferimento della tettonica a zolle.
(Enzo Boschi, Presidente INGV, in Messaggero, 30
settembre 2006).
L'estensione del massiccio del Marsili indica che il suo centro
geo-elettromagnetico
soggetto a mutare attraverso i millenni, poich il vulcano scorre
sul bacino magmaticosottostante in risposta alle spinte impresse
dalle placche adiacenti la Piana Tirrenica,
configurando una forma riferibile al modello oceanico dei bacini
di retroarco. La sua crostalavica, spessa quasi 10 chilometri e
prevalentemente basaltica - composta da silicati di ferro
e di magnesio ma povera in silice - lo fa associare alle dorsali
oceaniche. La sua attivit diespansione si configura ad anelli
concentrici all'interno della cella geomagnetica ed estesa
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espansione si configura ad anelli concentrici all'interno della
cella geomagnetica ed estesafino alle catene montuose della Sicilia
settentrionale (Madonie, Nebrodi e Peloritani),
dell'Arco Calabro e Lucano e al Vesuvio e Campi Flegrei in area
continentale, mentre in mareaperto include il complesso vulcanico
Vavilov e la Fossa di Ustica.
La Piana Tirrenica, nel cui centro risiede il Marsili, composta
invece da materiale immesso
lungo le aree di subduzione delle placche che la circondano da
est e da sud-ovest e iminerali surriscaldati risalgono in parte in
forma magmatica riempiendo i bacini dei numerosivulcani che vi si
aprono in superficie. Per tale caratteristica l'area tirrenica
corrisponde a una
specie di zattera dallo stato rigido ridotto, che oppone poca
resistenza alle spinte e percitende pi a deformarsi che a
frantumarsi. I numerosi vulcani sottomarini noti sono:
Palinuro,
Glauco, Io, Sisifo, Ustica, Vavilov, quelli delle Isole Eolie
(Stromboli, Panarea, Salina, Filicuti,Alicuti), delle Isole Lipari
( Lipari, Vulcano), cui fanno da corona i vulcani continentali Etna
e
Vesuvio.
L'intero sistema risponde alla struttura di un anello di fuoco,
con vulcani spenti, silenti o
attivi, nel cui interno si verificano fenomeni vulcanici e
sismici dipendenti dall'attivit diespansione del Marsili. La sua
energia emessa si estende a macchia d'olio, incrementando
l'attivit dei vulcani attivi, mentre nelle aree dove i vulcani
sono spenti l'incrementodell'attivit elettromagnetica provoca sismi
e aperture di faglie.
L'Etna, sempre attivo, rappresenta una valvola di sfogo nel
sistema e la sua attivit eruttiva distinta da quella degli altri
vulcani che hanno i loro bacini nella litosfera della Piana
Tirrenica, poich attinge il suo magma, generato dalla subduzione
delle placche, penetrandoin profondit attraverso una fessura della
Placca Africana che, superando gli spessori della
litosfera e dell'astenosfera, raggiunge direttamente il mantello
della Terra.
L'attivit energetica della cella geo-magnetica del Tirreno
risponde al valore vibrazionaledell'armonica sei. La forma
energetica di espansione dal centro, muta da sferica a
poliedricanel momento in cui incontra quella emessa dai centri di
altre sei celle adiacenti. Le sfere di
energia interagiscono rispondendo al modello delle bolle di
sapone che, unendosi tra diloro a grappolo, modificano la loro
forma sferica in poliedrica, con interfacce comuni ad
ogni poliedro adiacente. Tali interfacce, attraversando la
superficie terrestre, descrivono i latidi un esagono regolare,
segmenti virtuali che vibrano secondo l'armonica sei.
Ai vertici dell'esagono inscritto all'interno della cella
geo-magnetica del Marsili vi sono i due
vulcani noti come il Vesuvio e il Vavilov e un punto della Fossa
di Ustica. Gli altri sonocollocati sul Monte Pollino, in Lucania e
sul Monte Cucolo nell'Appennino Calabro, pressoCittanuova. Il sesto
vertice, collocato nell'area siciliana a nord di Enna, si trova in
posizione
opposta al Vesuvio sul diametro nord-sud che passa per il
vulcano Alicudi e per Canneto diCaronia.
Alicudi l'ultima delle Isole Eolie e, secondo il sistema
frattale delle celle geologiche si
colloca all'interno di un piccolo arco di fuoco, nuovo rispetto
a quello che ha determinatola posizione delle altre isole
vulcaniche dell'Arcipelago eolico, poich scorrente sui bacini
magmatici sottostanti.
Tale piccola cella, che modella anche un tratto della
prospiciente costa settentrionale della
Sicilia, ha manifestato la sua attivit energetico-vibrazionale
particolarmente nel 2004,quando i fenomeni luminosi e plasmatici
emessi dal suo centro furono accompagnati da
inspiegabili incendi spontanei e rilevanti anomalie
elettromagnetiche che si manifestarononella periferica localit
siciliana Canneto di Caronia.
CONTINUA ARTICOLO > lungo la linea di fuoco meridionale che
poco si discosta da quella difaglia, fra i pi pericolosi e attivi
al mondo (nell'ordine: Vesuvio, Marsili, Vavilov, Etna,
Stromboli, Empedocle, Palinuro, Glauco e Sisifo).
ETNA > L'Etna caus un enorme tsunami 8000 anni fa (le prove
in una ricerca dellIstituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia)
Articolo di: Franco Foresta Martin (Corriere della Sera)
Una frana staccatasi dal fianco orientale provoc una muraglia di
acqua che raggiunseGrecia, Turchia, Siria, Israele ed Egitto.
Ottomila anni fa una colossale frana di 35 chilometri
cubici di materiale lavico, circa un decimo del cono sommitale
dellEtna, si stacc dal fiancoorientale del vulcano e si inabiss nel
Mare Ionio, causando uno tsunami a confronto del
quale quello del 2004 nel Sudest asiatico impallidisce. Durante
i dieci minuti che la franaimpieg a fermarsi sui fondali dello
Ionio, si sollev in mare una muraglia di acqua a forma di
anfiteatro alta fino a 50 metri. Poi londata, viaggiando a
velocit fra i 200 e i 700 km lora (pilenta nei fondali bassi e pi
veloce nel mare profondo), si propag a Est, investendo, in
rapida successione, Sicilia Orientale, Calabria, Puglia,
Albania, Grecia, Creta, Turchia, Cipro,
Siria e Israele; e a Sud, colpendo lAfrica Settentrionale, dalla
Tunisia fino allEgitto.
LE PROVE - Le prove di quellantica catastrofe, che spazz gli
insediamenti preistoricicostieri del Mediterraneo Orientale e
Meridionale, sono state da poco scoperte dai ricercatori
dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV),
grazie a una serie di prospezioni
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dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV),
grazie a una serie di prospezionisottomarine e a unanalisi al
computer della forma dei depositi abissali. Lo studio, appena
pubblicato sullautorevole rivista scientifica internazionale
Geophysical research letters col
suggestivo titolo di Lost tsunami (lo tsunami dimenticato),
stato finanziato dalDipartimento di Protezione Civile e rappresenta
anche un prezioso contributo per valutare il
rischio di possibili maremoti nel Mediterraneo.
ERUZIONE O TERREMOTO - Non sappiamo quale fu la causa di
quellimmane collasso:forse uneruzione pi abbondante del solito,
forse un terremoto spiega il professor Enzo
Boschi, presidente dellINGV e autore dello studio assieme ai
geofisici Maria Teresa Pareschie Massimiliano Favalli -. Fatto sta
che unenorme quantit di depositi di lava che si erano
accumulati per millenni sul ripido versante dellEtna affacciato
sul Mare Jonio, precipit gi e
fin in parte sulla costa ai piedi del vulcano, e per la maggior
parte sul fondo del mare, fino acirca 20 km dalla costa stessa. Le
prove del mega tsunami e dellepoca in cui esso avvenne
le abbiamo raccolte l e nei fondali del Mediterraneo, fra gli
strati dei sedimenti sottomarini.SullEtna, quella che oggi
chiamiamo la Valle del Bove, una grande concavit sul fianco
orientale del vulcano che raccoglie gli attuali flussi di lava
diretti verso Est, la cicatriceresidua di quel lontano evento, in
gran parte colmata dalle successive eruzioni.
TSUNAMI DIMENTICATO - Ma perch si parla di "tsunami
dimenticato"? Perch le tracce,sotto forma di depositi caotici
scaraventati dalle onde del maremoto sulle coste del
Mediterraneo, oggi non sono pi visibili aggiunge laltro autore
dello studio, laprofessoressa Maria Teresa Pareschi della sede INGV
di Pisa -. Infatti, negli ultimi 8000 anni, il
livello del mare ovunque salito di diversi metri a causa della
deglaciazione. Quelle cheerano le localit costiere di allora, ora
sono sommerse. Allo scopo di ricostruire gli effetti del
cataclisma, spiega la Pareschi, sono stati necessari due tipi di
ricerche: Da un lato una
campagna di prospezioni sismiche, con terremoti artificiali
effettuati nel Mare Jonio di fronteallEtna, che ci ha permesso di
ricostruire i profili dei detriti franati gi e di concludere che
i
volumi del materiale oggi sommerso corrispondono a quel che si
stacc dal monte,formando la Valle del Bove. Dallaltro una
simulazione dello tsunami al computer, grazie alla
quale abbiamo potuto ricostruire sia le modalit di propagazione
delle onde di maremoto, siale perturbazioni risentite fin negli
abissi, dove i sedimenti che giacevano sul fondo del mare,furono
violentemente sconvolti, assumendo un configurazione
caratteristica. Analizzando
poi le attuali carte batimetriche, cio della topografia del
fondo marino, abbiamo ritrovatoproprio quel tipo di configurazione
descritta dalla nostra simulazione al computer.
SIMULAZIONE - Ma eccola la simulazione del Lost tsunami,
un'animazione tridimensionale
a colori, che i ricercatori ci illustrano mentre le immagini
scorrono su un grande schermo neilaboratori INGV di Roma. Mostra,
innanzitutto, la muraglia dacqua che, pochi minuti dopo ilgrande
"splash", si abbatte sulla costa orientale della Sicilia: Catania,
Siracusa e Messina,
senza passare praticamente nel Tirreno grazie allo sbarramento
dello Stretto. Quindi, dopoun quarto dora, viaggiando nello Jonio,
raggiunge la Calabria, dove le onde sono ancora
alte 40 metri. Fra una e due ore dopo tocca alle zone costiere
dellAlbania e della Grecia diessere sommerse da 10-15 metri dacqua.
Due-tre ore dopo la volta della Libia, della Tunisia
e dellEgitto, raggiunte da ondate di 8-13 metri. Tre-quattro ore
dopo, sono inondate lespiagge di Libano, Israele e Siria, ma
stavolta con altezze donda pi modeste (si fa per dire),attorno ai 4
metri. A quei tempi la civilt neolitica era fiorente nella
Mesopotamia (fra il Tigri e
l'Eufrate), con molti villaggi dediti allagricoltura e
allallevamento del bestiame; ma ancoradiradata nel Mediterraneo.
Tuttavia, sulle sponde del Vicino Oriente e dellAfrica
Settentrionale dovevano esistere diversi insediamenti costieri
che furono spazzati via dalleondate. Proprio in Israele c, secondo
noi, lunica testimonianza tuttora emersa del
disastroso impatto costiero dello tsunami: il villaggio
neolitico di Atlit-Yam che, come risultadagli scavi archeologici,
fu abbandonato improvvisamente riferisce la Pareschi, che ora
sta
estendendo lappassionante ricerca ad alcuni aspetti
paleoambientali -.
CONTINUA ARTICOLO > NOTA: il Marsili (leggere attentamente i
riferimenti dell'INGV nelle
"Note in Breve") e il Vavilov (come Palinuro, Glauco e Sisifo)
sono vulcani sottomarini, ilprimo fra i pi attivi al mondo
dislocato con il Vavilov lungo l'asse Napoli - Cosenza. Il
super vulcano, recentemente battezzato Empedocle dal suo
scopritore, anch'essosottomarino e si trova nel Canale di Sicilia
in quello che nelle mappe contraddistinto fin
dall'antichit come "Banco Terribile". Ora, si presenta in
quiete, ma responsabile delgigantesco tsunami che distrusse, nel
375 d.c. le antiche e fiorenti citt di Selinunte, Sciacca,
Allavan ed Eraclea Minoa (Attanasio d'Alessandria IV sec. d.c.)
e si pensa che sia anche
responsabile del terremoto e conseguente tsunami che nel 1908
provoc oltre 200.000 mortia Messina.
Da non sottovalutare nemmeno il vicino arco vulcanico dell'Egeo
meridionale, con al centro
il famigerato vulcano Columbo, dove le placche, di per s, si
muovono di circa 5 cm. l'anno."L'isola di Santorini, afferma George
Vougioukalakis dell'Istituto per lo studio e il
monitoraggio del vulcano di Santorini, deve la sua inconsueta
forma a un'eruzionecatastrofica avvenuta 3.500/3.600 anni fa" (nda:
notare le similitudini temporali con le
eruzioni della catena vulcanica di Clermont - Ferrand, in
Francia, menzionate nel prossimo
link; nonch con i presunti cicli del Pianeta X pi sotto
riportato). Sandy MacGillivray(archeologo della Scuola britannica
di Atene) sostiene che " stata proprio questa eruzione e
gli effetti a essa associati, primo fra tutti un enorme tsunami,
a spazzare via in un batterd'occhio la sofisticatissima civilt
minoica". Quel che peggio, che immancabilmente
succeder di nuovo, secondo il vulcanologo Floyd McCoy (Hawaii
University), il qualesottolinea: " pretenzioso affermare che questo
vulcano non erutter ancora. davvero
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sciocco pensarlo! Esploder ancora".
A questo proposito, anche dalle mie parti (Provincia di
Forl-Cesena), il vicino monteFumaiolo porta un nome che non evoca
certo pensieri incoraggianti! Per altri versi, anche se
in zona sismica di cat. 2, nonch vulcanica (faglia
afro-europea), la frammentazione rocciosadelle nostre colline (la
cui litogenesi subacquea), se da una parte, ora, crea un grave
dissesto idrogeologico, per quanto riguarda gli eventi sismici
attesi non dovrebberosuperare l'8 Richter, dissipando le forze
meccaniche, appunto, attraverso queste
frammentazioni continue (si consiglia di approfondire
l'argomento attraverso questo link).
Terremoti e Vulcani in Europa
Il nord Europa una delle aree pi popolate del pianeta, ospita
250 mln di abitanti enasconde forze immense pronte a esplodere.
Sappiamo che Giappone, America e Indonesia
sono paesi a rischio, ma ora gli scienziati debbono ammettere
che il loro giudizio in merito adove, a come e quando si verificano
i terremoti era sbagliato.
un atteggiamento arrogante da parte dei geologi - afferma il Dr
Mark Davies (ExplorationGeoscientist) come si fa a dire che qui non
succeder mai; queste faglie, queste fenditure,
stanno soltanto dormendo, ma allimprovviso potrebbe verificarsi
un grave terremoto. Nonsono faglie morte, ma attive e sismogeniche!
La pressione di queste antiche faglie continua
ad aumentare, finch non si sposteranno. A quel punto
rilasceranno uninfinita quantit
denergia.
Queste faglie dimenticate, esistenti da 300 a 22 mln di anni fa,
tracciano un reticolo di900.000 Kmq (vedasi immagine). Ora, i
geologi ammettono che queste faglie, prima ritenuteinattive,
possono muoversi violentemente e potrebbero innescare una serie di
reazioni a
catena. Perch i geologi le ritenevano inattive?
Le linee di faglia che corrono dalle Alpi al Regno Unito
potrebbero scatenarsi e gettare moltipaesi nel caos. A rischio
anche le centrali nucleari. Per questo occorre un nuovo
approccio
scientifico ma, attualmente, non si pu che ricorrere alla
paleo-sismologia (Dr ThierryCamelbeeck sismologo del Royal
Observatory belga).
Cos, in Francia, vicino a Clermont - Ferrand, si sta studiando
una catena di un centinaio divulcani ritenuti estinti, nonostante
lultima eruzione sia avvenuta solo 3000/3500 anni fa (un
battito di ciglia, geologicamente parlando). Mentre nelle
Fiandre si scava lungo le vecchielinee di faglia per valutare i
movimenti terrestri registrati nella sabbia (Dr Mark Davies
geofisico, Dr Mustapha Meghraoui sismo-geologo e Prof. Ben De
Vries vulcanologo). AColonia (D) in alcuni resti romani si scoprono
tracce di un sisma catastrofico avvenutonell800 d.C. e centinaia di
faglie minacciano la zona pi vulnerabile dEuropa: il cuore
industriale della Germania (Dr Klaus G. Hinzen, geofisico della
Cologne University).
Si sta indagando anche su diversi terremoti del passato:
18/10/1356 la citt di Basilea fu distrutta da uno dei numerosi
terremoti che colpirono tutto ilnord Europa.
18/09/1601 a Lucerna (CH) un violento e spaventoso terremoto
colp larea e, secondo le
minuziose cronache dellepoca, unonda gigantesca arriv in citt
dal lago. Poi, le onde si
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minuziose cronache dellepoca, unonda gigantesca arriv in citt
dal lago. Poi, le onde sisusseguirono in numero costante di sei
ogni ora, per tre giorni consecutivi (Prof. Flavio
Angeletti geologo).
8/11/1983 un violento terremoto colp la citt belga di Liegi
(esempio che un terremoto di forteintensit pu verificarsi anche a
centinaia di chilometri di distanza dai confini di una placca.
Fu un gravissimo errore pensare che ci non potesse mai
verificarsi. Come lo considerareinerti le faglie quiescenti vedasi,
p. es., il terremoto verificatosi in Australia nel 1989 dove
faglie addormentate da milioni di anni, allimprovviso si
spostarono).
13/04/1992 una citt olandese fu colpita da uno dei pi devastanti
terremoti dellera moderna.Sei volte superiore a quello di Liegi. Le
scosse furono avvertite anche nel Regno Unito.
Lasciato il panorama europeo e restringendo le ricerche alla
regione Emilia-Romagna, penso
di fare cosa gradita riportando le tabelle dei sismi (che
potrete scaricare alla fine in file zip peruna consultazione a
parte) verificatisi in questarea dal 91 a.C. fino al 1988 d.C. e
quelli pi
significativi con magnitudo >= VII-VIII MCS. I valori sono
espressi secondo la Scala Mercalli.Per verificare la pericolosit
sismica in termini di accelerazione massima del suolo
verificare
questo link.
Chiunque sia interessato ad altre regioni, pu rivolgersi al
Servizio Geologico, Sismico e deiSuoli della propria regione,
attraverso il sito ufficiale della regione stessa. Poi, per
maggiori
approfondimenti, p. es., per conoscere il rischio sismico di una
specifica area (abitazione,
luogo di lavoro, etc.) ci si pu rivolgere agli uffici tecnici
del proprio comune, chiedendo dipotere visionare lapposita
cartografia.
Concludendo questappendice, mi piace ricordare che prevenire
sempre meglio che curare
e che i terremoti sono sempre in agguato, indipendentemente
dalle straordinarie situazionirichiamate dal contesto generale di
questo file.
Chiudo largomento con le conclusioni riportate dal SGSS della
Regione Emilia-Romagna,che ritengo stimolanti per un diretto
rapporto con i propri rappresentanti politici, affinch
siano richieste e attivate immediatamente tutte le scelte pi
opportune.
Dal Sito SGSS della Regione Emilia-Romagna:
[...] Conclusioni:
"Stante l'esigenza preliminare di dovere sempre e innanzitutto
tenere ben presenti le
probabili diverse dimensioni energetiche degli eventi in gioco
per le diverse aree territoriali,alcune sintetiche conclusioni
possono prendere lo spunto dal confronto visivo di due
campimacrosismici: rispettivamente, del terremoto
dell'Irpinia-Basilicata del 23 novembre 1980 e di
uno dei terremoti pi caratteristici (per l'Appennino romagnolo)
quale il terremotonell'Appennino forlivese del 22 marzo 1661,
avendo a tal fine prima curato di rappresentare
entrambi con la medesima scala grafica.
Ovviamente, per entrambi questi terremoti non da escludere in
futuro un ulterioreaffinamento della loro immagine macrosismica a
seguito di ultimi aggiornamenti delle
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descrizioni degli effetti risentiti nel territorio insediato: ci
nonostante il rapporto tra superfici
di aree territoriali inglobanti gli abitati interessati da
effetti non inferiori all'VIII grado MCS(circa 3.000 kmq, per
l'Irpinia-Basilicata, rispetto a circa 500 kmq, per l'Appennino
forlivese),
ha un tale peso quantitativo che diventa difficile ipotizzarne
in futuro una sua variazionesignificativa.
3.000 kmq rappresentano ad esempio lintera superficie
territoriale delle due province diForl-Cesena e Rimini, dove per -
per fortuna di queste aree - i pi forti terremoti
probabilisticamente attesi (su basi di sismicit storica), pur
con potenziali distruzioni (se nelfrattempo oculate politiche di
prevenzione non avranno affrontato e risolto problemi di
particolari vulnerabilit sismiche che possono essere presenti
nel patrimonio edilizio einfrastrutturale degli insediamenti
urbani), sono comunque tali da coinvolgere aree pi
ristrette: ci che dovrebbe facilitare laffermarsi di una
strategia di difesa dai terremoti.
Le energie sono quindi inferiori, e per associate a una attivit
sismica pi elevata
(storicamente verificata) per lEmilia-Romagna, nel raffronto con
eventi probabilisticamenteattesi in altre aree regionali.
Per onest intellettuale, oltre che per validit dei concetti a
suo tempo espressi e oggi ancora
pi cogenti di ieri, doveroso tornare a ricordare quanto, a
ridosso del terremoto dell'Irpinia-Basilicata del 23 novembre 1980,
concludeva il Prof. Giuseppe Grandori, in un documento
del P.F.G.-C.N.R. nel gennaio 1981, come "insegnamento.. dalla
storia sismica dellaPenisola....:
Tutte le zone di alta sismicit del nostro paese sono gi oggi da
considerare in condizioni diemergenza. I tempi disponibili per
mettere in atto provvedimenti di difesa in tali zone sono
dello stesso ordine di grandezza di quelli necessari per la
ricostruzione delle zone colpitedall'ultimo terremoto. Il problema
deve dunque essere affrontato in termini generali.
Nella prospettiva di un intervento generalizzato, poich non
pensabile di provvedere intempi brevi all'adeguamento antisismico
delle costruzioni esistenti in tutte le zone di alta
sismicit, si tratta in ogni caso di una corsa contro il tempo,
con interventi guidati da accuratistudi per la scelta delle priorit
. Gli interventi si riveleranno certamente, prima o poi, utili;
potrebbero risultare preziosi anche in tempi non molto
lontani.
Sar comunque indispensabile uneccezionale mobilitazione sia
delle forze politiche siadella comunit tecnico-scientifica...."
La validit e attualit di quelle conclusioni, che sottolineano
l'importanza strategica diragionare in termini di valutazioni di
rischio sismico (quale stretto intreccio, nelle diverse
aree sismiche, tra entit-caratteristiche al suolo del moto
sismico "atteso" e qualit degliinsediamenti umani presenti) per la
conseguente scelta delle priorit negli interventi di
prevenzione, emergono con ancora maggiore forza, tanto pi al
cospetto di crisi sismichecome quella del 1997-1998 nellAppennino
umbro-marchigiano, costringendoci anche a un
bilancio di come si operato in tutti questi anni nelle zone
riclassificate sismiche in Italia gi
dai primi anni 80.
Non ovviamente questa la sede per un simile bilancio,
sicuramente articolato su diversiimpegnativi aspetti, ma
auspicabile che proprio unoggettiva e sistematica lettura tecnica
di
quanto successo in Umbria - Marche e in altre aree colpite da
terremoti possa diventareprezioso patrimonio conoscitivo, per lo
Stato e per tutte le Regioni con zone sismiche, quale
riferimento per approfondite riflessioni e conseguenti
decisioni".
CONTINUA ARTICOLO > Continuando, va premesso che l'emergente
livello dei mari e degli
oceani in via generale, non sar uguale dappertutto, nel nuovo
panorama mondiale (il livellod'innalzamento indicato in tabella
> 70 mt. si rif unicamente ai Km3 di ghiaccio di
Groenlandia e Antartide, senza tenere conto dei sommovimenti
causati dai primi tre eventi).L'Italia, dopo le pressioni
provenienti da Sud, e quelle richiamate in precedenza, sar
anche
compressa lungo la dorsale appenninica, venendosi a trovare
molto pi a ridosso dellecoste della ex Jugoslavia (accentuando
notevolmente il fenomeno di subduzione che si
verifica dall'arco calabro fino all'Appennino
settentrionale).
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Come conseguenza l'Adriatico, ristretto fra le due nuove coste e
alimentato da un maggioreflusso proveniente dal Mediterraneo, potr
insinuarsi, seguendo le linee di minore
resistenza, nell'entroterra di entrambi i Paesi fino a quote
anche superiori gli attuali 200mt.Non nemmeno escluso che possa
formarsi una seconda dorsale appenninica lungo il
margine orientale dell'attuale Mare Adriatico, come gi accaduto
in passato in altre parti del
mondo e, pi vicino a noi, nella zona alpina (vedasi
ricostruzione paleo-geologica: image).
Anche se totalmente ipotetico, lo spostamento generale
dell'Italia potrebbe rientrare neiseguenti parametri: spostamento
verso Nord di 1723' e spostamento verso Est di 4846'.
Questi dati, tuttavia, rientrano nelle congetture e vanno presi
per ci che sono.
Tralasciata la sfera delle ipotesi, vediamo di affrontare la
domanda che gi da tempochiunque penso si sia posta:
Quando accadr?
Certamente in un punto qualsiasi degli ultimi 16 miliardi di km
che separeranno il SistemaSolare dalla perfetta intersezione col
Piano Galattico che avverr il 12/12/2012 alle ore 12:12
tempo MET di Roma. I count-down sulla Top-Bar esplicitano, in
tempo reale, sia il marginerelativo, sia quello definitivo ove
tutto sar senzombra di dubbio compiuto, come pi volte
gi accaduto in passato. La prevista estinzione di massa
(adeguando i dati di quelle
precedentemente avvenute) evidenzia valori impressionanti. Si
parla della scomparsa di oltreil 90% di tutte le forme viventi e la
perdita di esseri umani (vedasi conteggio statistico attuale)
dovrebbe risultare pari al 65% durante la prima settimana, con
un ulteriore incremento del20% nei successivi due mesi.
Qualora volessimo cercare di determinare un giorno esatto per il
verificarsi dellevento,dovremmo affidarci a quanto le antiche
civilt si sono sforzate inutilmente di trasmetterci,
attraverso le loro incisioni, tradizioni, religioni, e
monumentali opere. In tutto il mondo si fariferimento a un ciclico
evento catastrofico che gi si verificato nelle ere passate e si
verificher nuovamente (secondo I Dialoghi del Tempio, per citare
uno dei tanti riferimenti)allorch un corpo astronomico divamper nel
nostro Sistema Solare quando il Sole, la
Luna, [Tishya] e Giove si troveranno in ununica magione. In
incisioni di altri popoli si fa
riferimento: allarrivo di un nuovo pianeta nel Sistema Solare
che segner linizio di unanuova catastrofe quando il Sole, la Luna e
Giove saranno in congiunzione (la prossima si
verificher il 22 settembre 2010 alle ore 5 del "nostro" mattino
- Dr Marco Menichelli,astrofisico). Da altre parti non si trovano
ulteriori riferimenti su un pianeta chiamato
"Tishya".
Tuttavia, nellantica astrologia cinese e tibetana Tishya il nome
di una delle 72 stellemalevoli che, guarda la straordinaria
coincidenza, ha linquietante significato di carnefice
della Terra.
E, ancora, nel 1880 l'insigne profetico saggio del Tibet Mahatma
Koot-Hoomi scrisse al
giornalista britannico A.P. Sinnett una lettera nella quale
descrisse un "sole-Raja" che siavvicinava da dietro Giove,
quantunque ancora nascosto alla vista. Egli notava: "[...]
nessun
occhio mortale lo ha mai osservato durante questo, il nostro
Turno [...] Nella sua attualeposizione nello spazio, per quanto
impercettibilmente minuscolo sia, le sostanze metalliche
di cui principalmente composto si stanno espandendo e
gradualmente trasformando in
fluidi aeriformi..." (Riportato da Frederick Stokes - NY 1924,
Lettera XXIIIB, p. 167).
A questo punto potremmo essere quasi certi che si tratti del
famigerato corpo celeste ferroso
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A questo punto potremmo essere quasi certi che si tratti del
famigerato corpo celeste ferrosoche mediamente interseca il nostro
Sistema Solare ogni 3.657 anni, denominato Pianeta X, o
Nibiru
Pianeta X o no, qualcosa c' che interferisce col Sistema
Solare!
I recenti mutamenti astronomici sono generati da una fonte in
progressivo avvicinamento al
Sistema Solare. Su questo non ci sono dubbi!
Secondo le ultime osservazioni della NASA, il Sole pi attivo nel
suo emisfero meridionalee, la magnetosfera della Terra, che si sta
indebolendo, sembra si stia inclinando verso Sud,
nella medesima direzione da cui provengono le forze
gravitazionali che interferiscono einteragiscono con la parte
meridionale della superficie solare. Si stanno verificando
numerosi cambiamenti, segno che nello spazio cosmico c' una
perturbazione in atto,
generata da un "qualcosa" di molto potente sotto il profilo
gravitazionale.
Gli astronomi escludono categoricamente che ci sia un qualunque
Pianeta X inavvicinamento, ma non spiegano n l'origine di queste
interferenze gravitazionali, n il
considerevole aumento di temperatura su tutti i pianteti del
Sistema Solare, n l'aumento deifenomeni sismici sugli stessi
pianeti, compresa la Terra (vedasi tabella seguente tratta dai
dati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
DOWNLOAD TABELLA TERREMOTI: SCARICA
CONTINUA ARTICOLO > (in cui non pu e non potr mai sussistere
qualsiasi forma di vita
evoluta, come sostenuto da molti che hanno erroneamente
interpretato gli antichi testimesopotamici), di cui si sta tanto
parlando ultimamente, se non mi fossi imbattuto in un
resoconto del Dr. Valery M. Uvarov (Paleoscienze e
Paleoetnologia dell'Accademia per laSicurezza Nazionale della
Russia), il quale fa riferimento a una serie di notizie
straordinarie,
partenti dalla seconda met del 1.600 che, oltre a trovare validi
riscontri nelle incisioni diSumeri ed Egizi e darvi un compiuto
senso logico, pongono anche un dilemma difficile da
sbrogliare:
La mattina del 25 gennaio 1662 Gian Domenico Cassini, direttore
dellOsservatorio di Parigi,
scopr nelle vicinanze di Venere un ignoto corpo a forma di mezza
luna che gettavaunombra (indizio diretto che si trattava di un
pianeta) Nel 1672 document la successiva
osservazione del pianeta, che rivide il 18 agosto 1686. Allalba
del 23 ottobre 1740 James Short, membro della Royal Society delle
scienze,
individu il misterioso pianeta
Il 20 maggio 1759 a Greifswald, Germania, avvenne losservazione
successiva, ad operadellastronomo Andreas Mayer.
Il 10 e 12 febbraio 1761 il pianeta fu avvistato dal matematico
Joseph-Louis Lagrange,quando era a Marsiglia, Francia.
Nei giorni 3, 4, 7 e 11 marzo 1761 fu avvistato da Jacques
Montaigne a Limoges, Francia. Nei giorni 15, 28 e 29 marzo 1761 fu
la volta di Monbarreaux di Auxerre, Francia, mentre
Redner di Copenhagen, Danimarca, effettu otto avvistamenti del
pianeta fra giugno, luglio e
agosto dello stesso anno. Nel 1764 il misterioso pianeta fu
avvistato da Roedkier, mentre il 3 gennaio 1768 fu la volta di
Christian Horrebow di Copenhagen. Lultima osservazione nota ebbe
luogo il 13 agosto 1892 allorquando lastronomo
statunitense Edward Emerson Barnard individu un corpo ignoto di
settima magnitudinestella, poi il pianeta torn dietro il Sole.
L'eccezionale anomalia, continua il Dr. Uvarov, nel
funzionamento della "dinamo" solare che
si verific alla fine del diciassettesimo secolo e sino alla met
di quello seguente (che si
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20/4/2014 Menphis75.com - ASPETTANDO IL 2012: INVERSIONE POLARE
- CATACLISMI - PROFEZIE MAYA - PIANETA X - SCIENZA
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si verific alla fine del diciassettesimo secolo e sino alla met
di quello seguente (che si
manifest, peraltro, come Maunder Minimum, caratterizzato per
mezzo secolo da una quasi
totale assenza di macchie solari) provoc l'instabilit orbitale
di questo pianeta che,ruotando sulla stessa orbita della Terra,
risulta alla stessa diametralmente opposto e, quindi,
normalmente occultato dal Sole. Il segreto di questo pianeta ci
precluso non solo dallavastit dello spazio esterno e dalla cecit e
indifferenza della scienza rispetto a quanto ci
riferiscono i documenti storici, ma anche dalla mano invisibile
di qualcuno (si vedano i
riscontri nelle "Notizie in Breve").
Duecentotrenta anni di osservazioni, diventano o no una
conferma? Poi, se non bastasse, cisono riscontri ancora pi
recenti.
Ecco cosa ha da dire l'astrofisico Kirill Burusov in merito: "La
presenza di un pianeta dietro ilSole e il comportamento razionale
di determinate forze a esso associate sono evidenziati da
"insolite comete" al cui proposito si sono accumulate
informazioni in considerevolequantit. Talora tali "comete"
transitano dietro il Sole senza, tuttavia, ripresentarsi
nuovamente, quasi fossero delle astronavi. Quando la cometa
Arend-Roland comparve(1956) da dietro il Sole, sulla sua coda vi
era un trasmettitore che cambi pi volte frequenza
e, separandosi dalla cometa, si rifugi nuovamente dietro il
Sole. Un fatto ancora piincredibile riguarda le "comete" che hanno
eseguito una sorta di voli di ricognizione,
oltrepassando a turno, i pianeti del Sistema Solare. Anche le
due sonde spaziali sovietiche
Phobos 1 e Phobos 2 (1988-89) scomparvero misteriosamente in
quanto testimoniscomodi. Lultima foto scattata dalla Phobos 2
(28/03/89) ritraeva un enorme oggetto ellittico
a forma di sigaro che con tutta evidenza deviava la sonda ".
Quale corpo celeste segner linizio della catastrofe, dal momento
che in procinto diesplodere anche una mega tempesta solare,
TEMPESTA SOLARE:
che potrebbe destabilizzare nuovamente lorbita del Dodicesimo
Pianeta (quello degli Dei,
secondo le antiche scritture) come gi avvenuta nel XVII secolo?
Non credo che un anno inpi, o in meno, faccia molta differenza, ma
invito il lettore ad approfondire largomento, se lo
desidera.
COME AFFRONTARE E SUPERARE LE PROBLEMATICHE DERIVANTI DALLA
PROSSIMA
TEMPESTA SOLARE ANNUNCIATA DALLA NASA E DALLESA
PREMESSO:
Fonte: NASA (file: 2012-catastrophic-sun-storm-document) //
Estratto
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20/4/2014