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MEDITERRANEO IDENTITÀ E ALTERITÀ Dell’EUROPA Summer School 2011
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MEDITERRANEO IDENTITÀ E ALTERITÀ Dell’EUROPA · Mediterraneo, identità e alterità dell’Europa è il tema intorno al quale si interroga la I Edizione della Summer School promossa

Feb 22, 2019

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MEDITERRANEOIDENTITÀ E ALTERITÀ

Dell’EUROPA

Summer School 2011

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MEDITERRANEOIDENTITÀ E ALTERITÀDell’EUROPA

PromotoriRegione BasilicataPresidenza della GiuntaUniversità degli Studi della BasilicataFacoltà di Lettere e filosofiaUniversità Vita-Salute S. Raffaele / MilanoFacoltà di Lettere e filosofiaAssociazione Basilicata 1799

Coordinamento Istituzionale e Scientifico Vito De Filippo, Presidente della Regione BasilicataMassimo Cacciari, Università “Vita-Salute” S. Raffaele MilanoPasquale Frascolla, Preside Facoltà di Lettere e filosofiaUniversità degli Studi della BasilicataPatrizia Minardi, Regione Basilicata / Autorità di Gestione PO FESR 2007/2013Francesco Scaringi, Presidente Associazione Basilicata 1799

Direzione Scientifica Massimo Cacciari / Pasquale Frascolla

Coordinamento Didattico Organizzativo e ComunicazioneGiuseppe Biscaglia / Francesco Scaringi

www.europasummerschool.org

MEDITERRANEOIDENTITÀ E ALTERITÀ

Dell’EUROPA

Summer School 2011

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Il Progetto della I Edizione della Summer School “Mediterraneo, identità e alterità dell’Europa” si colloca all’interno di un percorso molto più ampio, articolato e complesso che la Regione Basilicata ha attivato nel corso di questi anni – un percorso volto a promuovere programmi ed azioni di alta formazione e di innovazione nel campo della cultura e dei suoi molteplici e differenti linguaggi. Attraverso la costruzione di un sistema integrato a rete in grado di mettere in reciproca comunicazione i bisogni culturali diffusi sul territorio, i saperi e le competenze in esso disseminati, con i più alti livelli di elaborazione e di ricerca presenti all’interno di strutture formative, pubbliche e private, italiane ed europee, la Summer School rappresenta il tentativo di rispondere in modo nuovo alle domande di conoscenza di cui si innerva il cervello sociale e l’intelligenza collettiva. Gli stessi rapporti di collaborazione - alla cui costruzione abbiamo proficuamente lavorato - tra la Regione Basilicata, l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano, l’Associazione Basilicata 1799 vanno esattamente nella direzione di valorizzare scambi di esperienze, di saperi e di competenze per fronteggiare le sfide della complessità. “Nessun attore, infatti, può oggi fare a meno dell’altro nella rete delle competenze incrociate in cui si traduce il mosaico delle istituzioni e delle politiche”.

La Summer School rappresenta uno spazio di confronto e di dialogo interdisciplinare su alcuni aspetti teorici fondamentali della cultura europea, con particolare attenzione al complesso rapporto tra Mediterraneo ed Europa. Riprendendo uno dei grandi scrittori del Mediterraneo, Predrag Matvejević, nostro ospite in questa I Edizione, è “sul Mediterraneo che è stata concepita l’Europa”. è “Da Elea a Metaponto” (Sinisgalli) che una parte fondamentale del pensiero europeo ha “mosso i primi passi sicuri sulla via della precisione dei metodi e nella ricerca della necessità dei fenomeni attraverso l’impiego calcolato delle facoltà della mente”, spingendo “il genere umano in quella sorta di avventura straordinaria che stiamo vivendo… e la cui caratteristica più rilevante – più inquietante, forse – consiste nell’allontanamento sempre più accentuato delle condizioni iniziali o naturali della vita” (Valéry).Le giovani intelligenze lucane ed europee saranno chiamate a svolgere un ruolo importante all’interno della Summer School. L’assegnazione di specifiche Borse di studio ha infatti il significato di promuoverle e valorizzarle, lavorando affinché possano emergere anche nuovi percorsi di ricerca e di approfondimento.Vogliamo con questo progetto rafforzare ancora una volta quell’identità della nostra Regione, che è tutta nella sua grande capacità di apertura agli altri – “… / la Lucania apre le sue lande, / le sue valli dove i fiumi scorrono lenti / come fiumi di polvere” – nella consapevolezza critica che le differenze sono il fondamento di quella “grande vitalità senza pari” che è propria del Mediterraneo e dell’Europa.

Vito De FilippoPresidente della Regione Basilicata

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Mediterraneo, identità e alterità dell’Europa è il tema intorno al quale si interroga la I Edizione della Summer School promossa dalla Regione Basilicata, dall’Università degli Studi della Basilicata, dall’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano e dall’Associazione Basilicata 1799.

La Scuola, con la direzione scientifica di Massimo Cacciari e Pasquale Frascolla, si tiene a Maratea dal 29 agosto al 3 settembre 2011 ed è aperta a giovani laureati provenienti dalle Regioni d’Europa e del Mediterraneo.Si articola in sei corsi fondamentali (Clash of civilizations / “Impero”: le grandi questioni geo-politiche attuali; Pluralismo e relativismo epistemico: la giustificazione razionale delle credenze; I monoteismi; Società multietnica e multiculturale; Mediterraneità: una questione di posizione; Insicurezza e sradicamento: le grandi correnti del pensiero contemporaneo, tenuti rispettivamente dai professori Massimo Cacciari, Pasquale Frascolla, Giuseppe Girgenti, Roberta Sala, Rosario Sommella e Luigi Stanzione, Francesco Valagussa) e in incontri serali aperti al pubblico con alcuni dei grandi protagonisti della cultura contemporanea.

Sostiene Massimo Cacciari: «Nella crisi attuale è difficile individuare le linee di tendenza dell’evoluzione del “sistema-mondo”. Si procede ad uno scontro tra “visioni del mondo” - sostenute da grandi religioni o ideologie - oppure si procede verso un “pensiero unico”? E l’affermazione di un pensiero unico non comporta forse l’idea di un Impero? E viceversa: se il processo è, invece, verso un assetto policentrico, con quale gerarchie esso potrà realizzarsi? E tra le scale di valore molteplici che esso presuppone, quale comparazione sarà possibile? Sono queste alcune delle domande che incalzano. La Summer School è diretta esclusivamente a elaborare un “vocabolario” idoneo a formularle con “chiarezza”».

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Docenti

Massimo CacciariInsegna Estetica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano. Attualmente ricopre la carica di Prorettore dell’Ateneo. Tra i suoi scritti più importanti, tradotti in moltissime lingue, ricordiamo: Hamletica, Adelphi, Milano 2009; Tre icone, Adelphi, Milano 2007; Europa o Filosofia, Machado, Madrid 2007; Della cosa ultima, Adelphi, Milano 2004; L’Arcipelago, Adelphi, Milano 1997; Geo-filosofia dell’Europa, Adelphi, Milano 1994; Dell’inizio, Adelphi, Milano 1990; L’Angelo necessario, Adelphi, Milano 1986; Icone della Legge, Adelphi, Milano 1985; Dallo Steinhof, Adelphi, Milano 1980; Pensiero negativo e razionalizzazione, Marsilio, 1977; Krisis, Feltrinelli, 1976. Molti suoi libri sono apparsi soltanto all’estero. Tra di essi ricordiamo: Zeit ohne Kronos, Ritter Verlag 1986; Dran. Méridiéns de la décision, Editions de L’Eclat 1992; Drama y duelo, Tecnos 1987; Le dieu qui danse, Grasset 2000; The Unpolitical. Essays on the radical critique of the political thought, Yale Un. Press 2009.

Clash of civilizations / “Impero”: le grandi questioni geo-politiche attuali Nella crisi attuale è difficile individuare le linee di tendenza dell’evoluzione del sistema-mondo. Si procede ad uno scontro tra “visioni del mondo”, sostenute da grandi religioni o ideologie? E quale differenza fondamentale corre tra questi stessi termini? Oppure si procede verso un “pensiero unico”? Ma il “pensiero unico” non comporta l’idea di un Impero? E che cosa significa Impero? E viceversa: se il processo è, invece, verso un assetto policentrico, con quale gerarchie esso potrà realizzarsi? E tra le scale di valore molteplici che esso presuppone, quale comparazione sarà possibile? Le domande incalzano. E il corso è diretto esclusivamente a elaborare un “vocabolario” idoneo a formularle con “chiarezza”.

corsi 2011

Maratea, dal 29 agosto al 3 settembre

Massimo Cacciari, Università “Vita-Salute” S. Raffaele MilanoClash of civilizations / “Impero”: le grandi questioni geo-politiche attuali

Pasquale Frascolla, Università degli Studi della BasilicataPluralismo e relativismo epistemico: la giustificazione razionale delle credenze

Giuseppe Girgenti, Università “Vita-Salute” S. Raffaele MilanoI monoteismi

Roberta Sala, Università “Vita-Salute” S. Raffaele MilanoSocietà multietnica e multiculturale

Rosario Sommella, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”Luigi Stanzione, Università degli Studi della BasilicataMediterraneità: una questione di posizione

Francesco Valagussa, Università “Vita-Salute” S. Raffaele MilanoInsicurezza e sradicamento: le grandi correnti del pensiero contemporaneo

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Pasquale FrascollaInsegna Filosofia del Linguaggio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi della Basilicata, di cui è Preside dal 2007. La sua attività di ricerca riguarda principalmente tre temi: le teorie della razionalità induttiva e l’impiego della probabilità come misura del grado di sostegno razionale delle credenze; la filosofia della matematica di Ludwig Wittgenstein; la teoria del significato, la logica e l’ontologia nel Tractatus logico-philosophicus. è autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Tre modelli di razionalità, ETS, Pisa 1992; Wittgenstein’s Philosophy of Matematics, Routledge, London - New York 1994; Il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein. Introduzione alla lettura, Carocci, Roma 2000; Understanding Wittgenstein’s Tractatus, Routledge, London - New York 2007.

Pluralismo e relativismo epistemico: la giustificazione razionale delle credenzeIl corso intende fornire una presentazione, nelle sue linee essenziali, della posizione filosofica che nega la possibilità di definire una nozione oggettiva di credenza razionale e che vincola la nozione di razionalità di una credenza ai sistemi di norme di giustificazione vigenti in epoche diverse, comunità diverse, momenti diversi della vita di uno stesso individuo. Nella prima parte del corso verranno forniti gli strumenti concettuali indispensabili per un’appropriata caratterizzazione del relativismo epistemico. Si illustrerà poi la posizione relativistica commentando alcune osservazioni di Wittgenstein contenute in Della certezza e discutendo l’interpretazione di Rorty dello scontro tra Galilei e Bellarmino circa il valore cognitivo dell’astronomia copernicana. Partendo dai casi esaminati, verrà presentato l’argomento più forte che è stato addotto a sostegno della posizione relativista, cioè il cosiddetto “argomento della circolarità rispetto alla norma di ogni giustificazione di un sistema di norme epistemiche”. Dopo aver dato una concreta applicazione dell’argomento della circolarità alla possibile giustificazione delle regole d’inferenza di un sistema logico, si considereranno, infine, alcune obiezioni che possono essere mosse alla sua presunta cogenza.

Giuseppe Girgentiè ricercatore di Storia della Filosofia Antica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano. Formatosi con Giovanni Reale, Werner Beierwaltes e Pierre Hadot, ha indirizzato i suoi studi alla storia del platonismo pagano e cristiano, in un terreno di confine tra Antichità e Medioevo, tra filosofia e teologia. Tra i suoi scritti più importanti ricordiamo: Il pensiero forte di Porfirio. Mediazione tra henologia platonica e ontologia aristotelica, introduzione di G. Reale, Vita e Pensiero, Milano 1996; Struttura dell’anima secondo Agostino e presupposti neoplatonici, in: Autori vari, Coscienza. Storia e percorsi di un concetto, Donzelli, Roma 2000; Der Begriff der Verantwortung in der Welt der Antike und des Christentums, in K. Götz - J. Seifert (Hg.), Verantwortung in Wirtschaft und Gesellschaft, Rainer Hampp Verlag, München 2000. Ha tradotto e curato le opere di Aristotele, Plotino, Porfirio, Gadamer, Beierwaltes, Hadot, Patocka, Wojtyla.

I monoteismiIl tema generale del corso riguarda i “monoteismi”. L’obiettivo fondamentale è quello di inquadrare la nascita e la diffusione delle tre grandi religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islam) all’interno della speculazione teologica greca, che già con Platone e con Aristotele - ma soprattutto con Plotino - era andata nella direzione dell’Uno come principio di Tutto. In particolare, l’analisi si soffermerà su Atene e Gerusalemme, mostrando le modalità che segnano la fusione della filosofia greca con il messaggio biblico; il ruolo della metafisica neoplatonica dell’Uno come matrice henologica del monoteismo; infine, il rapporto tra l’Unità assoluta di Dio nell’Islam e l’Uni-trinità nel cristianesimo.

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Roberta Salaè ricercatore di Filosofia politica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano, presso la quale tiene insegnamenti nell’area della filosofia politica (Filosofia politica, Etica pubblica, Multiculturalismo). è membro del Comitato scientifico del CeSEP, Centro Studi Etica Pubblica, presso la Facoltà di Filosofia e nell’a.s. 2008/2009 è stata Responsabile scientifico della ricerca Valori civili e convivenza interculturale nelle scuole secondarie di primo grado milanesi, promosso dal CeSEP in collaborazione con il Comune di Milano. Ha ricoperto incarichi presso molte Università straniere: Harvard University Mass; University of London; Oxford University; European University Viandrina, Frankfurt-Oder. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Bioetica e pluralismo dei valori, Liguori, Napoli, 2003; Culture e individui. La tolleranza nella società multiculturale, in F. D’Agostino, F. Compagnoni (a cura di), Il confronto interculturale: dibattiti bioetica e pratiche giuridiche. Bioetica diritti umani e multietnicità, Edizioni San Paolo, Cinisello B.; Libertà individuale e appartenenza comunitaria. I limiti del multiculturalismo, in M. Tedeschi (a cura di), Comunità e soggettività, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza, 2006; Conflitti morali e disaccordo politico. La prospettiva dell’etica pubblica, in La Cultura Italiana, diretta da L. L. Cavalli Sforza, vol. V: Struttura della società, valori e politica, a cura di A. Bonomi, N. Pasini, S. Bertolino, Utet, Torino, 2009

Società multietnica e multiculturaleIl corso si propone in primo luogo di fare chiarezza su concetti controversi quali quello di cultura e di multiculturalismo, avviando una riflessione sulle due grandi modalità di risposta al problema posto dal pluralismo culturale, ovvero al problema delle diversità e della loro inclusione: la soluzione classica della tolleranza liberale, con le conseguenze negative di una separazione culturale dovuta al non riconoscimento delle istanze che le diversità avanzano nei termini dell’eguale trattamento pubblico e dell’eguale rispetto; e quella più recente del riconoscimento, che implica un ripensamento dei principi che soggiacciono all’ideale della tolleranza - imparzialità e non discriminazione - in modo da adattarli al nuovo contesto multiculturale, in cui le diversità richiedono un positivo riconoscimento come condizione per sentirsi trattate con equità. L’interrogativo su quale via per ripensare il multiculturalismo resta tragicamente attuale. Un tentativo di risposta è nell’interrogazione di alcune forme di cittadinanza multiculturale in cui le diversità culturali qualificano i modi delle relazioni tra cittadini; in particolare, verrà esaminata la proposta di una giurisdizione multiculturale, nell’attenta considerazione dei pro ma anche dei contra che essa comporta.

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Rosario SommellaGeografo, si è formato all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, dove oggi è Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali, coordinatore del Dottorato di Ricerca in Geografia dello sviluppo e delle dinamiche urbano-regionali e professore associato alla Facoltà di Scienze Politiche. I suoi studi, spesso svolti in collaborazione con gruppi di ricerca nazionali, hanno riguardato temi di Geografia urbana e regionale ed economico-politica, sviluppati alla scala del Mezzogiorno e dell’area mediterranea. Ha pubblicato vari articoli e saggi, fra cui: Risorse e sviluppo in Giordania (1995); Le aree interne nelle strategie di rivalorizzazione territoriale del Mezzogiorno (con P. Coppola, 1998); Territori e progetti nel Mezzogiorno. Casi di studio per lo sviluppo locale (con L. Viganoni, 2003), Le città del Mezzogiorno. Dinamiche, politiche, attori (2008).

Luigi StanzioneInsegna Geografia economico-politica presso l’Università degli Studi della Basilicata. Fa parte del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Geografia dello sviluppo e delle dinamiche urbano-regionali (attivato presso l’Università “L’Orientale” di Napoli). I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’analisi di carattere storico ed epistemologico relativa all’evoluzione del pensiero geografico (in particolare nel campo della geografia politica); le trasformazioni territoriali del Mezzogiorno d’Italia; la geografia dello sviluppo. è autore e curatore di diverse pubblicazioni fra cui: Le vie interne allo sviluppo del Mezzogiorno (2001); L’era del compimento del pensiero per linee globali. Convergenze e contraddizioni in chiave geografica (con F. Amato in Rivista Geografica Italiana, 2005); Geografia e geografia politica. Alcune note sul pensiero di Friedrich Ratzel (in Bollettino della Società Geografica Italiana, 2005); Geografia politica e sviluppo (in Boggio F., Dematteis G., Memoli M., a cura di, Geografia dello sviluppo, 2008).

Mediterraneità: una questione di posizioneIl corso intende partire dalla constatazione della difficoltà di definire in modo univoco il Mediterraneo anche “solo” in termini geomorfologici, paesaggistici, climatici. La premessa è tale da innescare ulteriori problematicità nel passaggio dalla definizione dell’area a quella dei caratteri che determinano il concetto di mediterraneità, intesa come appartenenza alla regione mediterranea. La prima ambiguità è naturalmente contenuta nel termine mésogeios - un mare in mezzo alle terre - parola che evoca il tentativo di definire le terre attraverso il mare; tentativo fruttuoso, se si ragiona nei termini dell’elemento che congiunge le terre e non dell’antica contrapposizione terra-mare. L’approccio prescelto adotterà problematicamente una prospettiva che parte dal Mezzogiorno come “ponte” tra Italia e Mediterraneo o tra Europa e Mediterraneo. Il tentativo diventa allora quello di riflettere sul senso della frontiera mediterranea e della mediterraneità, senza cadere nelle facili retoriche indotte dal moltiplicarsi di immagini semplificative. Queste ultime, infatti, non sembrano accorgersi che nel contempo anche la stessa “identità europea” appare, da un lato, sbiadita e resa più incerta dal progressivo processo di allargamento e, dall’altro, sfidata dal riemergere di nuovi regionalismi.

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Francesco Valagussaè ricercatore di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano. Si è laureato con il Professore Massimo Donà, presentando un elaborato dal titolo Il sublime. Pietra angolare del criticismo. Attualmente sta svolgendo una tesi di ricerca dal titolo Le condizioni di possibilità del dire storico, sotto la supervisione del Professore Vincenzo Vitiello. Il lavoro si articola attorno al problema del rapporto tra res gestae e historia rerum gestarum. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il sublime. Da Dio all’io, Bompiani, Milano 2007; Impossibile sistema. Metafisica e redenzione in Kant e in Hegel, il Prato, Padova 2009; Individuo e Stato. Itinerari kantiani ed hegeliani, Mimesis, Milano 2009; L’orizzonte estetico della filosofia della storia in Kant in AA. VV., Prospettive di filosofia della storia, Mondadori, Milano 2009. Ha curato presso Bompiani le Opere di Bertrando Spaventa, Milano 2009.

Insicurezza e sradicamento: le grandi correnti del pensiero contemporaneoDavvero l’Europa può pensare di recuperare le proprie radici? Quell’Europa che è da sempre la terra del progetto e che quindi vive una inevitabile “vocazione” allo sradicamento, a smuovere le proprie radici per poter gettarsi in avanti. L’insicurezza non sarà forse il timbro più autentico di una civiltà la cui radice risiede esattamente nell’assenza di radici? Un pensiero inquieto quello occidentale, mai appagato dalle proprie conquiste, mai sicuro del proprio dominio, ma sempre interrogante, sempre alla ricerca della ragione, del fondamento, della radice. E questa perenne insicurezza non è forse la fonte del nostro straordinario dispiegamento di potenzialità? Alla luce di questo sottosuolo del pensiero contemporaneo il corso intende tematizzare due forme del fare: la tecnica e l’arte.

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Borse di Studio 10 saranno le Borse di studio che la Regione Basilicata metterà a disposizione di altrettanti giovani provenienti dall’Università degli Studi della Basilicata e dall’Università “Vita-Salute” S. Raffaele di Milano

Partecipazione 25 saranno complessivamente i giovani che potranno partecipare alla Summer School, scelti tra dottori di ricerca, iscritti a corsi di dottorato e a corsi di laurea magistrale.

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Maratea, località di straordinaria bellezza in Provincia di Potenza, si affaccia sul Mar Tirreno, presentando un paesaggio costiero tipicamente mediterraneo. La sua costa - alta e frastagliata, fregiata da cale, scogli, grotte, insenature, spiagge e promontori - è ricoperta da una rigogliosa vegetazione di pini, olivi, elci e querce. I suoi fondali marini sono profondi ed incontaminati. Lungo la costa si trovano i suoi diversi aggregati urbani: le frazioni di Acquafredda, Cersuta, Fiumicello, Porto, Marina e Castrocucco. All’interno, invece, sono situate le frazioni montane di Massa, Brefaro e S. Caterina, mentre, sul lato sud della vallata, è collocato il Centro Storico.

Alcuni fanno derivare il suo nome da “thea-maris” (“dea del mare”), corrotto in “dea maris”: da qui la settecentesca dizione di “Maradea”; altri da “Mar-ar-Ethea”, “Città dei Grandi Etei” - popolo che dalle rive del Mar Nero si spostò più tardi verso occidente e, presumibilmente, anche sul territorio dell’attuale Maratea. L’etimologia più accreditata è tuttavia quella proposta dal Racioppi e poi confermata dal grande glottologo tedesco Gerhard Rohlfs: “Marath-ia”, “la finocchiaia” (da Marathus, “finocchio”), cioè “Terra di finocchi”, data la notevole diffusione del finocchio selvatico sull’intero territorio. La sua storia ha origini antichissime che affondano nella preistoria. In alcune grotte sono state rilevate tracce di insediamenti umani risalenti ad oltre 40.000 anni fa. Inoltre, i resti di alcune vasche che servivano alla lavorazione e alla conservazione del Garum, una tipica salsa ricavata dalle interiora di pesce, testimoniano la presenza degli antichi Romani. In epoca tardo medievale, sul Monte S. Biagio, si stabilirono piccole comunità di monaci basiliani, che vi crearono un primo nucleo urbano, dando origine all’abitato fortificato di Maratea Superiore, oggi chiamato Castello. La sua storia si lega, nei secoli successivi, alle vicende che hanno segnato più in generale la Lucania e il Mezzogiorno d’Italia, caratterizzate dalle dominazioni di Bizantini, Longobardi, Arabi, Normanni, Angioini, Aragonesi e Spagnoli.

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Facoltà di Lettere e Filosofia

Progetto Grafico Maria Teresa QuintoWeb Giancarlo RiviezziFotografie Salvatore Laurenzana

Nel corso dell’anno 2010 l’Autorità di Gestione del PO FESR Basilicata 2007/2013 ha commisionato alla società SWG una ricerca per meglio comprendere il grado di appartenenza all’Unione europea da parte dei cittadini lucani e il grado di percezione e comprensione che essi hanno dei Fondi comunitari e delle politiche di coesione e sviluppo.Il risultato che emerge dall’indagine svolta su un campione rappresentativo di circa 800 lucani evidenzia come l’opinione maggioritaria dei lucani non converga più verso i vantaggi generati dall’Unione europea. Per il 22% del campione lucano, infatti, l’appartenenza all’UE sembra non produrre particolari effetti e non incidere in maniera significativa sulle opportunità di sviluppo per il nostro Paese. Aumenta, in altre parole, la quota di euroscettici, con quasi un quarto dei lucani che attualmente considera svantaggioso l’ingresso dell’Italia nella UE. Anche in Basilicata diminuisce, dunque, la percentuale dei sostenitori dell’Unione europea. Tutto ciò nonostante la buona gestione dei Fondi strutturali e nonostante la maggiore consapevolezza dei cittadini rispetto al ruolo giocato dalla UE nell’erogazione di fondi per i progetti di sviluppo della regione.

Un euroscetticismo generato in parte dalla pressione mediatica che, specie negli ultimi mesi, sembra aver alimentato anche nei lucani una certa “paura del Mediterraneo” ed un conseguente declino del senso di appartenenza alla Comunità europea.

La funzione di advocacy territoriale dei valori e dell’identità europea ormai assunta dalle Autorità di Gestione dei Programmi Operativi regionali ha condotto l’Autorità di Gestione del PO FESR Basilicata 2007/2013 ad alcune azioni di riposizionamento e rifinitura della strategia di comunicazione, mirando non più alla sola condivisione e divulgazione delle opportunità offerte e delle azioni svolte mediante i Fondi strutturali, ma contribuendo in modo rilevante alla costruzione di un percorso di appartenenza, condivisione e socializza- zione dei valori e del’identità europea che costituiscono il fondamento di credibilità delle stesse politiche di coesione e sviluppo.

Così la Basilicata si candida a diventare regione d’Europa permeata di culture del Mediterraneo fortemente radicate nello stile e nella cultura dell’“Essere europei” di tutti i suoi cittadini, oltre che delle sue Istituzioni.

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