Mariolina dell'Abate PON Genitori Ob.Az.F1 2008/20 09 1 PON GENITORI Modulo Formativo Ob. Az. F1 Istituto Comprensivo Polo 2 Tricase Esperta: Prof.ssa Vestilia DeLuca Tutor: Ins.Silvana
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PON GENITORIModulo Formativo Ob. Az. F1
Istituto Comprensivo Polo 2Tricase
Esperta: Prof.ssa Vestilia DeLucaTutor: Ins.Silvana Bramato
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Costruzione dell’autostima
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi ”
M.Proust
Le nostre aspettative
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I valori del “Mal d’Africa”
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Ore 16.00
In aula si ama conversare tra ben-essere e fame del Terzo Mondo, PIL e Decrescita felice.
Ci siamo appena alzati da tavola e
l’argomento ci sembra quasi un “non-sense”, ma come
sempre l’esperta ci riporta in un film
dove fame è realtà
la più vera e la più dignitosa
.
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Bambini dal ventre gonfio e dagli occhitondi e neri che prendono tutto il viso;
“cicatrici come autografi di Dio” segnano il confine tra la fronte e i lanuti e crespi capelli;
manine che scacciano noiose e insistentimosche dalle guance sporche di fango;
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hanno fatto decine di chilometri per raggiungere un pozzo
d’acqua scura, ma è l’acqua da bere però,
è la vita.
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Mamme dai lineamenti maestosi e regali
recano some intrasportabili se non fosse per la forza di
sopravvivere
fagotti ciondolanti da schiene nude e cotte
dal sole di mezzogiorno
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piccoli d’uomo dormono in strisce di garza dai colori
vivaci portati ovunque nell’aridità dell’estate africana
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donne dai denti bianchissimi e sporgenti con gli utensili
ricavati da zucche essiccate e recipienti
ingombranti che portano sul capo tra “nidi” di
treccine sottili e imbalsamate che sanno di
ore e ore di convivialità con altre donne, con altre
bambine
con altri figli da allattare a seni smunti e cadenti su
gonnellini di paglia e perline.
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Uomini a decine di chilometri intenti a costruire la casa di mattoni di paglia e argilla,
impastati col niente ma pesanti come la voglia di
vivere, sotto il sole che cuoce il sudore della fronte, immersi nel canto rituale “fanakalò”,
tra zulu, inglese e africaans, il codice linguistico per
comunicare con il “bwana” bianco.
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Canto e sudore e terra spaccata da anni di siccità, forse non ricordano nemmeno
come sono fatte le nuvole in Africa, e non ricordano le piantine germogliate da quel ventre sterile che ospita scorpioni e topi di
savana che divorano persino la sabbia.
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Sono in attesa di donne e piccoli,
preparano fuochi per la notte di festa delle spose bambine che scambiano per una
capra fiacca e scheletrica.
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Ci sono ancora queste immagini nei ricordi di una bambina che davanti ai racconti di
Bulawayo tra villaggi e ricche miniere di diamanti vede oggi con la mente la figura di Maslow, psicologo statunitense che incastrò in una piramide virtuale i “needs”, i bisogni dell’uomo, da quello fisiologico di riempire il ventre ed acquietare la sete, all’esigenza di sentirsi in sicurezza in un rifugio di fango e paglia, fino al bisogno di auto-realizzazione,
il sopravvivere quotidiano, sulla base dell’Autostima e dell’Affettività.
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Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
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Ma in che misura possiamo rendere meno “virtuali” i bisogni di Maslow
nella nostra quotidianità per
costruire la nostra AUTOSTIMA?
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da quelli di Livello Superiore o esigenze emozionali
in una sorta di scala gerarchica in cui
desiderare di soddisfare quelli della categoria successiva necessita che quelli
della categoria precedente siano già
soddisfatti.
Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
Bisogna anzitutto suddividere i
bisogni di Livello Inferiore o
esigenze materiali
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Alla base della piramide troviamo i bisogni fisiologici/organici, come
mangiare, bere, dormire, coprirsi... bisogni fondamentali, connessi con la sopravvivenza.
Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
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Della seconda categoria fanno parte i bisogni relativi alla sicurezza,
il bisogno di un rifugio, di tranquillità e di pace...
Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
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Nella terza categoria
troviamo i bisogni relativi all'appartenenza, il desiderio di avere una famiglia, delle amicizie, di far parte di
un gruppo, di amare ed essere amati... (molto sentito dall'adolescenza).
Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
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Nella quarta quelli relativi alla
stima di se
il bisogno di avere un'immagine positiva di sé
stessi,di apprezzarsi e di essere apprezzati
dagli altri,
di sentirsi competenti e
produttivi.
Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
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Nella quinta troviamo i bisogni relativi
alla realizzazione di sé stessi,
l'aspirazione a mettere in opera le proprie capacità,
esprimere la propria
creatività, oltrepassare i propri limiti,
portare a compimento le proprie
aspettative,
nonché di occupare una posizione
soddisfacente nel proprio gruppo.
Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
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Infineal vertice
sono allocati i bisogni cognitivi ed estetici.
Costruzione dell’autostimaI BISOGNI
COGNITIVIESTETICI
AUTOREALIZZAZIONE
STIMAautostima, stima degli altri
APPARTENENZAfamiglia, gruppo, città
SICUREZZAcasa, rifugio
FISIOLOGICIcibo, sonno, freddo
LIVELLOSUPERIORE
esigenze emozionali
Secondo MASLOW
LIVELLOINFERIORE
esigenze materiali
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Una volta soddisfatti quindi i bisogni “primari”,
il livello sul quale è necessario dare un riferimento più
circostanziato è il livello di AUTOSTIMA
che non si identifica in una scala metrica ma si basa sul
concetto di sè e che varia tra due estremi• quello negativo (bassa autostima)
• quello positivo (alta autostima)
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Una sana autostima si manifesta nella capacità di percepirsi e di rapportarsi a sé stessi in modo realistico, positivo, rilevando i punti forti e quelli deboli, amplificando ciò che è
positivo e migliorando quello che invece non lo è.
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Significa anche essere in grado di ammettere che c'è
qualcosa che non va quando le circostanze lo richiedono,
e al contrario di chi non si rispetta abbastanza • sa come valorizzare le proprie abilità e capacità • come tenere sotto controllo i difetti e le parti del proprio carattere meno
amate• promuove obiettivi stimolanti ma non eccessivi• spinge la persona al confronto con sé stessa e con gli altri.
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Attenzione alla comunicazione persuasiva effettuata dalla pubblicità che ha il potere di influenzare le credenze e gli atteggiamenti
degli individui. Il raggiungimento ed il mantenimento della
magrezza e della bellezza per esempio è oggi
uno dei maggiori passatempi femminili, come riferiscono i giornali,
gli articoli dei quotidiani, gli spettacoli televisivi e commerciali e la
grande quantità di modelli idealizzati.
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Le donne stesse giocano un ruolo preminente nel portare avanti gli ideali di tale cultura,
acquistando riviste, libri di diete e abiti firmati, piuttosto che sviluppare un'accettabile
immagine idealizzata di sé. Le immagini femminili che appaiono sugli annunci
pubblicitari di molti giornali sono un esempio di fonte attraente, queste hanno il potere di
danneggiare la salute di una donna, di minare il suo senso di benessere,
di rompere la fiducia in sé e di sovvertire
la capacità di accettare sé stessa.
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Infatti, chi ha bassa autostima, mostra scarsa fiducia nella propria persona e nelle proprie
capacità; si sente spesso insicuro,
non è in grado di contare su se stesso e manifesta diverse paure legate soprattutto alla
propria percezione di inadeguatezza e incapacità.
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Se una persona si trova a dover prendere una decisione
importante, proverà un senso di incertezza molto forte e la sensazione che qualunque scelta farà
si dimostrerà sbagliata e fallimentare; al contrario,
una persona con una solida autostima sceglierà senza troppe preoccupazioni e indecisioni la
via ritenuta migliore.
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La bassa autostima
nasce quindi da una discrepanza tra il sé ideale ed il sé percepito.
Il sé ideale
rappresenta ciò che si vorrebbe essere, dalle qualità che si desidererebbe possedere,
dal carattere e dalle capacità che si vorrebbero come parte costituente della propria persona.
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Il sé percepito
l'insieme delle percezioni e delle conoscenze che possediamo su noi
stessi.Si tratta in sostanza di come ci vediamo,
di come crediamo di essere
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A chi non è mai capitato di pensare
“Vorrei essere così ma non ne sono capace”?
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La soglia viene valicata nel momento in cui la persona si rassegna al fatto che non sarà mai come vorrebbe essere.
Così facendo la sua paura si concretizza, diviene un dato di fatto, si ha una visione pessimistica delle proprie
risorse e si ha disistima di se stesso.
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Migliorare l'autostima però è possibile e richiede un impegno costante nel tempo.
Non è difficile, basta volerlo veramente e sforzarsi di pensare che lo si fa per se stessi e che un giorno,
dopo un allenamento adeguato, non si proveranno più quelle spiacevoli sensazioni di inadeguatezza e finalmente sarà possibile prendere
decisioni in modo autonomo, portarle avanti senza ripensamenti né il timore di
aver commesso un tragico errore.
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Per prima cosa cominciamo a lavorare su noi stessi e sulle nostre percezioni:
dobbiamo imparare a conoscerci meglio, saper valutare gli aspetti negativi e quelli positivi del
nostro mondo interiore con obiettività, magari chiedendo aiuto a una persona di cui ci fidiamo
per sottolineare quelle sfumature del carattere che abitualmente ci sfuggono
e quando abbiamo la sensazione di essere impotenti davanti a una cosa da fare possiamo
concentrarci su quello che sappiamo fare.
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Forse la faremo meglio di un altro ed è bello essere diversi anche per questo,
ma soprattutto bisogna riconoscerlo.
Nel momento in cui percepiamo questa immagine di noi allora diventeremo
obiettivi.
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In secondo luogo
dobbiamo capire le nostre aspirazioni: chi vogliamo essere equello che vogliamo diventare. Poniamociobiettivi facilmente raggiungibili e rispondenti alle nostre capacità reali e cerchiamo di concretizzarli.E’ inutile inseguire a tutti i costi quello
chenon si può essere o avere.
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Nel momento in cui ci poniamo traguardi irraggiungibili e irrealizzabili
abbiamo la consapevolezza che tutto è inutile
sottolineando così il livello più basso di AUTOSTIMA
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“Non vediamo le cose per come sono
ma per come siamo”
Anais Nin
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Elisa è una giovane mamma e sta frequentando il primo corso di nuoto in vasca bassa.La osservo mentre parla con il suo “coach”, non guarda
mai l’acqua.- Che strano - penso. Quale è la cosa che ti viene più spontanea da fare? Guardarla, toccarla, immergersi e risalire.E invece Elisa è lì con lo sguardo sulle travi alte e la testa ubriaca di cloro.
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Elisa è reduce da un brutto incidente in mare.La barca sulla quale si trovava, improvvisamentesi rovescia per un colpo di vento e lei e le sue bambine cadono in acqua e mentre le piccole con il salvagente si divertono a schizzarsi, Elisa rimane imprigionata nella cavità della barca che si è ribaltata come nel più celebre film Poseidon.
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Elisa teme di affogare. Rimane al buio finchè alcuni natanti si
accorgono dell’incidente.Da quel giorno Elisa non riesce più a
nuotare e continua a ripetere: “Non ce la farò mai”.
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E allora le costruiamo dei piccoli obiettivi da raggiungere di volta in volta:
staccarsi dal bordo, lasciare i braccioli,
sporgersi per aggrapparsi a una palla, raggiungere il lato corto della vasca, immergere la testa fino alle orecchie, cominciare a respirare sott’acqua e
indossare gli occhialini.
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Dopo due anni Elisa è al terzo brevetto di
nuoto, in vasca semiolimpionica, ha ripreso ad andare in barca ed è un
modello di SANA AUTOSTIMA
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Restare immobili a pensare di non farcela non aiuta a realizzare una conoscenza di sé
adeguata per la nascita di una buona autostima, così come credere che i propri
obiettivi siano troppo lontani. Il cammino è stato lungo, ma il risultato ha
ripagato tutta la fatica.
Elisa ha creduto in sé stessa !
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L’autostima dunque nasce come
concetto di sé e si sviluppa nel bambino sin
dall’infanzia,quando comincia a capire che lui è,
esiste come individuo.
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Questa sorta di ereditàfeedback
rappresenta un ulteriore stadio della costruzione della sua autostima in età adolescenziale, quando affina il suo temperamento, acquisisce valori,
atteggiamenti e credenze, pensieri molto forti in cui lui crederà per tutta la vita
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Si forma con il confronto e la consapevolezza che non è solo, ma vive in un ambiente fatto di
eventi, di momenti, di persone che interagiscono con lui e prenderà i genitori e gli adulti che lo circondano come punti di riferimento assoluti,
indiscutibili. Quello che dice un genitore,
soprattutto se sottolineato da forti emozioni,
ha il valore di una legge per il bambino ed è questo il
momento in cui affina la sua personalità.
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valoriatteggiamenti
credenze
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Quando poi comincia a riflettere sui propripensieri e su come lo vedono gli altri si riconosce e vuole essere riconosciuto,
soprattutto nel mondo della scuola poiché glistessi insegnanti diventano
“gli altri significativi”, ulteriori punti di riferimento
per affinare carattere e aspettative per unaSANA AUTOSTIMA
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In famiglia come a scuola è importante esercitare un
sano controllo sui bambini.In primo luogo sono necessarie coerenza e chiarezza:
i bambini sentono la necessità di conoscere cosa attendersi come conseguenza dei loro comportamenti, devono avvertire certezza e prevedibilità da parte dei
loro genitori e dai loro insegnanti. In questo modo cresceranno sicuri di se, controlleranno l'ansia
con meno difficoltà nella vita e saranno meno ribelli ed aggressivi,
poiché impareranno non solo ad obbedire, ma soprattutto a condividere il comportamento degli adulti
significativi e farlo proprio.
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Infatti, gli imperativi degli adulti dovranno essere disciplinati, equilibrati e motivati;
i bambini devono sentirsi partecipi delle scelte familiari e della scuola,
in questo modo i comandi saranno sempre meno indispensabili.
I genitori e gli insegnanti otterranno molto più di quanto ottenibile con sistemi drastici, forti e soprattutto non
condivisi dai bambini.Le restrizioni dovranno essere ragionevoli.
Eccessiva restrizione ed eccessiva permissività
sono le due facce di una stessa medaglia.
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Gli adolescenti "controllati a vista", con scarsa opportunità di decidere, sbagliare ed imparare dall'errore, tendono a
sentirsi inadeguati.
Al contrario, quando il pensiero dei genitori o dell’insegnante ritiene che porre regole non sia opportuno per la crescita dei bambini, questi reagiscono assumendo
comportamenti poco rispettosi verso gli altri; troveranno grandi difficoltà ad adattarsi ai contesti che la vita sociale pone ad ognuno di noi e saranno scarsamente
motivati ad appassionarsi nella vita. Difficilmente individui con tali caratteristiche avranno
successo in qualsiasi cosa faranno.
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Quali aspettative?Come lo vediamo?
La percezione di sé è collegata a come il bambino si sente visto:
se si hanno scarse attese nei loro confronti, i bambini penseranno di non valere un gran ché, ne risentirà la loro autostima e la motivazione al successo nelle imprese della vita, a tutti i livelli.
.
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Aspettative eccessive possono invece produrre una autostima esagerata nei bambini che influenza negativamente
la percezione della realtà, il successo
sarà facilmente solo
idealizzato e non reale.
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La regola èdiscrezione e gratificazione
Quando i bambini sono in difficoltà è opportuno fornire indicazioni di massima, in modo che
giungano alla soluzione con una certa autonomia, e di quando in quando associamo una “carezza”,
per sortire un piacevole effetto ai suoi comportamentiè bene ascoltare i sentimenti e proporsi con saggia sincerità ai bambini, senza eccedere.
I bambini non sono adulti stupidi, sono esseri umani più piccoli.
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Le punizioni sono importantiSpesso si dimostrano inadeguate al
comportamento del bambino. Sono efficaci solo se immediate,
devono colpire l'azione nel momento che essa si svolge o appena svolta, deve essere inflitta con equilibrio
(quindi lieve), serenità e soprattutto simbolica. E' fondamentale che il sentimento successivo alla
punizione sia di empatia reciproca e costruttivo dialogo.
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LA COMUNICAZIONEL'attività persuasiva è sempre positiva,
produce un sentimento di appartenenza al gruppo primario (di famiglia) e fa sentire il bambino
considerato per la sua intelligenza e capacità di riflettere.
Il terreno fertile per la crescita dell’autostima.
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L’AFFETTOE’ importante per la crescita dei bambini che
consolidanocosì il legame con la famiglia e gli “altri significativi”:
sono inclini a comportarsi bene,ascoltano i consigli,
stimano i loro interlocutori e di conseguenza hanno una
loro
AUTOSTIMAQuesti bambini sono socievoli con gli altri, sensibili,
empatici e da adulti saranno genitori affettuosi.
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IL DIALOGO
L'apertura verso il dialogo è un elemento significativo della vita familiare e sociale.I bambini crescono serenamente se c'è un clima di confidenza con i genitori e la possibilità di raccontarsi i momenti della giornata. E' importante che il dialogo sia di qualità, il genitore o l’insegnante non deve mai commettere l'errore di porsi sullo stesso piano dei bambini, il rapporto non può e non deve essere un rapporto simile a quello di due amici.
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AUTOREVOLEZZAI genitori e la scuola non devono avere paura a
proporsi in modo autorevole.
I bambini devono imparare le regole della famiglia e della vita, soprattutto il rispetto per gli altri,
devono imparare a comprendere e gestire l'incoerenza.
Non è difficile se riusciamo ad interpretare e ci lasciamo guidare dai segnali che i piccoli ci comunicano, cercando di costruire rapporti profondi e proponendo un clima adatto a
soddisfare curiosità e creatività.
Questi sono genitori e “altri significativi” autorevoli
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E’ necessario dunque che scuola e famiglia si
impegnino a creare una giusta percezione del sé,
favorire il concetto di avere fiducia insé stessi può solo generare la capacità di
elaborare un progetto di vita che può “immunizzare”
da rischi e comportamenti devianti nel gruppo dei pari.
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Se infatti il gruppo gli chiede di essere in un certo modo,
lui rinuncia alla propria esigenza individuale, alle proprie tensioni
ai propri desideri e per assecondare i
propri interlocutori ed essere riconosciuto
obbedisce a tutte le istanze del gruppo di appartenenza.
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Pensate per esempio a quegli adolescenti che travestiti da
“piccoli bulli” alterano la relazione con i
propri pari con atteggiamenti prepotenti e trasgressivi
facendo diminuire la stima di sé da parte della vittima.
.
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E anche a quelli un po’ grassi,
un po’ brufolosi, che cominciano a studiare come pazzi, perché in questo modo sono riconosciuti e gratificati.
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Pensate ai soggetti più fragili: spesso diventano i primi della classe per
essere riconosciuti come bravi,
perché sono deboli nei confronti di se stessi, perché fanno fatica a riconoscersi.
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Ma si può intervenire e cambiare tutto ciò?
Sì ! Perchè’ tutto ci riporta
all’AUTOSTIMA.
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ha osservato con saggezza Willy Pasini e il nostro intento è
trovare la chiave giusta nella continua ricerca di valori a cui diamo il
senso della nostra vita. Chi scopre
soddisfazione in quello che fa acquisisce maggior sicurezza e una sensazione di pace interiore.
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Chiediamoci allora quali sono i valori più
importanti nella nostra giornata negli ambiti in cui operiamo:
• la società• la scuola• la famiglia• il lavoro
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Creiamoci le nostre prioritài nostri obiettivi
le nostre aspettative per il ben-essere della nostra salute mentale ed
emozionale, perché tutto ci sembrerà
semplicemente
“meraviglioso”!
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Autostima……un valore aggiunto alla nostra vita !
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E' vero credetemi è accaduto di notte su di un ponte guardavo l'acqua scura con la dannata voglia di fare un tuffo giùD'un tratto qualcuno alle mie spalle forse un angelo vestito da passante mi portò via dicendomi
così : Meraviglioso ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso Meraviglioso perfino il tuo dolore potrà apparire poi meravigliosoMa guarda intorno a te che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare eh!Tu dici non ho niente. Ti sembra niente il sole! La vita, l'amore
Meraviglioso il bene di una donna che ama solo te meraviglioso La luce di un mattino, l'abbraccio di un amico, il viso di un bambino, meraviglioso meraviglioso...
La notte era finita e ti sentivo ancora Sapore della vita Meraviglioso Meraviglioso Meraviglioso Meraviglioso Meraviglioso Meraviglioso
Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare eh!Tu dici non ho niente. Ti sembra niente il sole! La vita, l'amoreMeraviglioso