Mariavittoria Benedetti Esame di Stato Anno Scolastico 2010-2011 ITCG “F.Niccolini” Classe 5AG
Mariavittoria Benedetti
Esame di StatoAnno Scolastico 2010-2011
ITCG “F.Niccolini”Classe 5AG
tutto ciò che attiene l'accessibilità, cioè la fruibilità, la sicurezza ed il
comfort dell'ambiente urbano e dello spazio costruito.
Persone con ridotta o impedita capacità di movimento
Persone su sedia a ruote
Persone con disabilità sensoriale
Persone con disabilità mentali
Persone con altre forme di disabilità invisibili
LEGGE 28 FEBBRAIO 1986 N.41 (LEGGE FINANZIARIA 1986) LEGGE. 104/92 LEGGE-QUADRO PER L'ASSISTENZA ART. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
503/96
Barriera FISICA
◦ Piani Orizzontali◦ Dislivelli◦ Rampe◦ Ostacoli◦ Tempo◦ Attrezzature◦ Accessi◦ Wc
Barriera PERCETTIVAo Sensoriale: segnali non rilevabilio Cognitiva: segnali non interpretabili
Soluzione = incremento informativo
- Segnali non Intenzionali: caratteristiche dell’edificio - Segnali Intenzionali: segnaletica
Aiutare le persone a:Aiutare le persone a:
Comprendere dove si trovano Comprendere dove si trovano ORIENTAMENTOORIENTAMENTO
Raggiungere la destinazione Raggiungere la destinazione WAYFINDING WAYFINDING
L’inettitudine è la caratteristica che accomuna tutti i protagonisti sveviani; potremmo definirla una sorta
di malattia, ma ancora meglio di un atteggiamento di continua insoddisfazione, di sterile ricerca di
realizzazione personale e di disimpegno, che rappresenta una barriera tra l’individuo ed il mondo esterno.
Zeno è l’inetto, e rappresenta, nella sua complessa problematicità, la condizione nevrotica dell’uomo
moderno.
Zeno Cosini tenta di curare, con sedute psicanalistiche, una forma di nevrosi che lo fa vivere in perenne
disagio esistenziale, ma attraverso la quale egli riesce a smascherare la falsità, gli inganni e le illusioni
della società borghese.
La vicenda segue percorsi tematici e non è narrata secondo l’ordinato
scorrere degli eventi; passato e presente convivono in un tempo misto. Monologo interiore.
La narrazione si sviluppa in prima persona: la vicenda è filtrata dallo sguardo soggettivo di Zeno che è sia narratore che personaggio.
La lingua potremmo definirla non letteraria, poiché Svevo sceglie di non tradire la sua identità di letterato di frontiera e dà voce ad una scrittura completamente nuova.
Ironia. E’ una costante del romanzo; offre una analisi della realtà disincantata, lontana da una rappresentazione realistica.
Esplorazione dell’ inconscio: sotto l’influenza delle teorie freudiane, Svevo studia i processi dell’inconscio che sono contrapposti a quelli della ragione.
“Nella mia vita ci furono varii periodi in cui credetti di essere avviato alla salute e alla felicità. Mai però tale fede fu tanto forte come nel tempo in cui durò il mio viaggio di nozze eppoi qualche settimana dopo il nostro ritorno a casa.”
“ Non so più se dopo o prima dell’affetto, nel mio animo si formò una speranza, la grande speranza di poter finire col somigliare ad Augusta che era la salute personificata.”
“Per quanto la sapessi mal fondata perché basata su di me, io amavo, io adoravo quella sicurezza. “
“ Nel lungo cammino traverso L’Italia, ad onta della mia nuova salute, non andai immune da molte sofferenze. Eravamo partiti senza lettere di raccomandazione e, spessissimo, a me parve che molti degl’ ignoti fra cui ci movevamo, mi fossero nemici. “
“ Poi, invece, seppi ch’essa neppur sapeva come fosse fatta la salute. La salute non analizzata se stesse e neppur si guarda nello specchio. Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi.”
Normalità e diversità, salute e malattia
Zeno cerca costantemente un rapporto con le persone “sane”: il padre, la moglie, il signor Malfenti…sono loro che gli danno sicurezza; egli soffre anche di piccoli disturbi, si sente quindi malato filo conduttore del romanzo è perciò il contrasto tra salute e malattia
Gradualmente però, Zeno si convincerà che non è lui ad essere malato, ma è la vita stessa ad essere “inquinata” alle radici, e i cosiddetti sani sono solo individui conformisti e malati loro stessi di un diverso disagio
Zeno acquisisce dunque – alla fine del romanzo - uno sguardo distaccato, che gli permette di sorridere di tutto e di tutti, in primo luogo di se stesso; uno sguardo straniato, diverso, che gli mostra l’assoluta relatività delle cose e della vita.
The story is told from the point of view of Mr Utterson, a respectable London lawyer and a friend of the brilliant scientist Dr Henry Jekyll. After relating a disturbing tale of an angry man assaulting a small girl, Utterson begins to question the odd behaviour of his friend. As he investigates further into the life of Dr Jekyll, he discovers a story so horrible, so terrifyng, that he can hardly believe it. In fact his friend has created a potion able to release his evil side, Mr Hyde. These two beings are in perpetual struggle; Hyde achieves domination over the Jekyll aspect so that the individual has only two choices. On the one hand, the man may choose a life of crime and depravity, or, on the other hand, the Jekyll aspect must eliminate Hyde in the only way left: by killing him. So Jekyll’s suicide, is the final and only choice.