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definisce il campo elettrico che agisce sulla carica di prova q 0 (1) (1’) Definizione del campo magnetico con una carica di prova Infatti, si sono fatte le osservazioni sperimentali (Ampère e altri): (2)
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Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Jan 16, 2016

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Hasnat Mehmud

forza di lorentz
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Page 1: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

definisce il campo elettrico che agisce sulla carica di prova q0 (1)

(1’)

Definizione del campo magnetico con una carica di prova

Infatti, si sono fatte le osservazioni sperimentali (Ampère e altri):

(2)

Page 2: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

forza di Lorentz (3)

v

BvqFm

B

Esempio: carica positiva che si muove nel piano (x,y)

con il campo magnetico diretto come l’asse y

è diretto come l’asse z x

y

z

q>0

v sinq

pollice

mano destra

indice

medio

q

(4)

in accordo con le osservazioni (2)

Page 3: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

v

B

x

y q>0

Altri esempi esempi con v e B ortogonali tra loro (q p /2):

v

z

vB

x

y q>0

v

z

vB

x

y q>0

v

z

vB

x

y q<0

v

z

qq

Page 4: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Osservazione: la legge di Lorentz (3) puo essere vista come una definizione operativa del campo magnetico.

q

q

q Si misura la forza che agisce

sulla carica di prova q al variare

della direzione del motto

(con v costante in modulo) q

Page 5: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Nel S.I. l’unità di misura del campo magnetico è il Tesla (T); dalla forma della legge

di Lorentz (3) si ricava:

Unità di misura e ordini di grandezza

Un campo magnetico di 1 Tesla è estramente intenso. Ecco qualche ordine di grandezza:

In relazione al campo magnetico terrestre, spesso viene usato il Gauss al posto del Tesla:

1 Gauss=10-4 T ~ campo magnetico terrestre

(5)

B ~ 10-10 T

B ~ 10-4 T

B ~ 10-2 T

B ~ 10-2 T

B ~ 2 T

B ~ 30 T (i piu grandi ottenuti in lab.)

B ~ 108 T

Nello spazio interstellare

Sulla superficie terrestre

Sulla superficie del sole

Vicino a una calamità

Elettromagneti convenzionali

Elettromagneti a superconduttori

Sulla superficie di una stella a neutroni

Page 6: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Moto di una particella carica in un campo magnetico

spostamento nel tempo dt

A

B

entrante nel piano della figura

costante del moto

(m = massa della carica)

(6)

Page 7: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

La conservazione dell’energia cinetica della particella espressa dalla (6) implica che la sua velocità puo

cambiare in direzione ma non in modulo.

Se oltre al campo magnetico, si ha anche un campo elettrico, la carica q è sogetto alla “forza di Lorentz

generalizzata”:

In questo caso l’energia cinetica della carica varia nel tempo (non è una costante del moto) poichè

la forza dovuta al campo elettrico compie lavoro.

(7)

NOTA: Si puo osservare che una forza ortogonale alla velocità agisce sempre in questo modo:

è infatti necessario avere una componente non nulla della forza nella direzione del moto per avere

una variazione del modulo della velocità.

Page 8: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Moto in un campo magnetico uniforme

campo magnetico unforme

entrante nel piano della figura

e ortogonale alla velocità

B

(8)

mF

P

(t=0)

v

Page 9: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

accelerazione centripeta

raggio dell’orbita

Eq. di Newton nella direzione della forza mF

con

Esplicitando la (9) usando la (8) si ricava

(9)

da cui si ricavano le caratteristiche dell’orbità circolare uniforme della carica:

raggio orbitale

velocità angolare

periodo di rivoluzione

campo B uniforme

lungo l’asse z

r

mF

q > 0

x

z

y

orbità circolare uniforme nel piano (x,y)

(9’)

(10)

Page 10: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

campo B uniforme

lungo l’asse z

r

mF

q > 0

z

y

a) orbita in senso antiorario rispetto

al verso di B per una carica positiva

Ossevazioni:

• T e w date dalle (10) non dipendono dalla velocità: se v è piu grande, risulta piu grande anche

il raggio r v e quindi il tempo di percorrenza dell’orbità T non cambia.

• Il raggio r è proporzionale alla massa: a parita di carica il rapporto dei raggi orbitali è quindi uguale al

rapporto delle masse. Ad esempio un protone ha un raggio orbitale 1835 volte piu grande di quello

di un elettrone nello stesso campo magnetico poichè mp/me=1835.

• Se si cambia il segno della carica, cambia anche il suo senso di percorrenza dell’orbita rispetto al

verso del campo magnetico (poichè cambia il verso della forza di Lorentz).

r q < 0

a) orbita in senso orario rispetto

al verso di B per una carica negativa

qq

mF

Page 11: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

uniforme

x BvqFm

è entrante nel piano della figura e

diretto parallelamente all’asse x

con verso opposto

B z

y

q

Caso con q positivo e B || asse z

(11)

Page 12: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Si ha quindi un moto elicoidale che si scompone

(a) nel moto con velocità costante v|| nella direzione di B (asse z) e

(b) nel moto circolare uniforme nel piano ortogonale a B dovuta all’azione della forza

magnetica che agisce in questo piano.

Si chiama “passo” dell’elica la distanza percorsa lungo

il suo asse (asse z || B) in un periodo T, ovvero la distanza

lungo z che separa due orbite consecutive (vedi figura):

passo dell’elica

Il raggio e il periodo dell’orbita nel piano (x,y) si ottengono

dalle (10) sostituendo v con v :

raggio orbitale nel piano (x,y)

(10)

(12)

q

Caso con q positivo e B || asse z

Page 13: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Forza magnetica esercitatà da un filo percorso da corrente (legge di Laplace)

La forza di Lorentz a cui sono soggette le cariche libere si trasmettono al reticolo cristallino del metallo

attraverso gli urti e fanno deflettere il filo.

Direzione e verso della forza che agisce sul filo: è quello della forza di Lorentz che agisce

su cariche positive che si muovono nel verso della corrente.

Osservazione sperimentale: un filo percorso da corrente immerso in un campo magnetico uniforme

viene deflesso nella direzione ortogonale a quella del filo e a quella campo magnetico (vedi figura)

Page 14: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

+ q

Tutte le cariche sono soggette alla stessa

velocità di deriva vd (che determina la corrente)

e sono soggette alla forza di Lorenz Fm

L

sezione di

area A

(14)

a) Forza magnetico su un filo rettilineo in campo magnetico uniforme

La velocità istantanea vi degli elettroni liberi nei metalli è molto maggiore della velocità di deriva e

dà luogo a una forza di Lorentz Fi di intensità molto maggiore di quella associata alla velocità di

deriva vd. Tuttavia vi non va tenuta in conto nel calcolo della forza “macroscopica” (14) che agisce sul filo

poiché Fi é mediamente nulla, essendo legata al moto “disordinato” delle cariche libere nel conduttore.

Osservazione:

Page 15: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

(15)

b) Generalizzazione a un filo conduttore di forma qualsiasi in campo magnetico non uniforme

(16)

sdB

segmento di filo di lunghezza

infinitesima ds

I orientato come I

NB: questa formula è valida solo per un segmento di filo rettilineo di lunghezza L immerso in un

campo magnetico uniforme.

Page 16: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Consideriamo due casi particolari:

(17)

La forza magnetica risultante su un circuito chiuso in un campo magnetico uniforme è nulla.

(18)

E’ importante osservare che le forze che agiscono sui singoli segmenti di conduttore che compongono

il circuito non sono nulle, è la loro somma vettoriale che si annulla. Queste forze possono comunque

portare a deformazioni e a un momento torcente che tende a fare ruotare il circuito attorno a un asse, come

adesso verificheremo.

g D

A

C

A=C

I

Page 17: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Coppia di forza su una spira in un campo magnetico

1 2

3

4

vista della spira dall’alto

I

z

I

Page 18: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

1 2

3

4

vista della spira dall’alto

I

O

z

1 2

Page 19: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

vista della spira dall’alto

O

Coppia di forza su una spira in un campo magnetico (cont.)

2

1

Page 20: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

vista della spira dall’alto

O

Page 21: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

1

2 3

4

figura in 3D

z

y

x

Coppia di forza su una spira im un campo magnetico (cont.)

(18)

Page 22: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Coppia di forza su una spira im un campo magnetico (cont.)

I

AI

spira piano (y,z) percorsa

da una corrente I

momento magnetico

della spira di corrente

y

x

z

B

diretto come l’asse x

momento su una spira

di corrente (18’)

(19)

Page 23: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Sono evidenti le analogie con il dipolo elettrico

+

q

-q

dqp

I

AI

spira di corrente

)con ( dqpAI

Page 24: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Osservazione: N spire di corrente identiche molto vicine tra loro come quelle in figura

hanno un momento magnetico totale pari a N volte quello della singola spira.

momento magnetico della singola spira

A parità di campo magnetico e di corrente nel conduttore, il momento torcente che agisce sulla bobina

è infatti N volte piu grande che nella singola spira (le spire della bobina devono ovviamente essere

ricoperte di una guaina isolante per non entrare a contatto).

Una bobina di filo conduttore avvolta strettamente attorno a un cilindro (chiamata anche solenoide)

permette quindi di ottenere un momento magnetico molto piu grande di quello che si avrebbe

con una singola spira di corrente.

Con questo sistema si riescono ad ottenere coppie torcenti importanti anche con campi magnetici

relativamente deboli, ad esempio nelle bobine mobili dei motori elettrici, o in quella che serve a

misurare la corrente in un galvanometro di D’Arsenval (vedi dopo)

bobina di N spire

di corrente di area A (20)

Page 25: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Applicazione: il galvanometro di D’arseval

solenoide

vista dall’alto

Page 26: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Applicazione: il galvanometro di D’arseval (cont.)

(21)

La costante di proporzionalità

é una caratteristica del galvanometro che ne determina la sensibilità alla corrente. Tale sensibilità

risulta quindi essere proporzionale al numero di spire di avvolgimente N del solenoide. Galvanometri

di questo tipo arrivono al fondo scala per correnti dell’ordine del microampere

La posizione angolare della lancetta (diretta come il momento magnetico ) è quindi proporzionale

alla corrente nel solenoide del galvanometro.

sensibilità del galvanometro

A seconda di come viene inserito in un circuito, un galvanometro puo funzionare sia come misuratore

di corrente (amperometro) che come misuratore di differrenza di potenziale (voltametro). Si devono pero

Usare degli accorgimenti per evitare che la corrente nel galvanometro superi il fondo scala, come mostrato

in seguito.

(22)

Page 27: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Applicazione: il galvanometro di D’arseval (cont.)

Si mette il galvanometro in serie nel ramo del circuito di cui si vuole misurare la corrente, aggiungiendo

una derivazione in parallelo con una resistenza di 'shunt' rs molto piccola rispetto alla resistenza interna

del Galvanometro RG. In questo modo, nel ramo del galvanometro passa solo una piccola frazione rs/RG<<1

della corrente I che si vuole misurare e non viene superato il fondo scala del galvanometro

A

a) Utlizzo come amperometro (misuratore di corrente)

B

I

IG I rs/RG

I’ I rs

rs<<RG

RG

Derivazione per misurare la corrente I

corrente

incognita

La corrente incognita I è quindi legata alla posizione della lancetta e alla sensibilità a

del galvanometro dalla relazione

Page 28: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Applicazione: il galvanometro di D’arseval (cont.)

b) Utilizzo come voltmetro:

Si inserisce il galvanometro G in una “derivazione” in parallelo dai punti A e B del circuito di cui si vuole

misurare la d.d.p., aggiungendo in serie una resistenza RG molto grande in modo da non modificare

la d.d.p. tra A e B.

A B

RG>>R

Si risale alla d.d.p. incognita tra A e B misurando la debole corrente IG<< I

che attraversa il galvanometro e usando la legge di Ohm: DVAB=RG IG

I

IG

I’ I

Page 29: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Cenno al momento magnetico atomico

(23) corrente associata a un orbita elettronica

circolare di raggio r e velocità angolare w=v/r

(24) I

Il momento magnetico posseduto da atomi e molecole è legato alle correnti orbitali degli elettroni intorno

ai nuclei. Mostriamo ora con un modello atomico elementare che è direttamente proporzionale al momento

angolare degli elettroni. Considerando un singolo elettrone “classico” che si muove intorno a un nucleo

sotto l'azione della forza di attrazione Coulombiana (ad es. l’elettrone dell’atomo di idrogeno). Nel caso piu

semplice di un orbita circolare di raggio r e velocità angolare wv/r, l'elettrone compie un numero di giri

per unità di tempo pari a 1/T=w/2p. Si ha quindi una corrente elettronica data da

modello “classico” dell’atomo

di idrogeno (orbita circolare)

p

Page 30: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Cenno al momento magnetico atomico (cont.)

il momento magnetico di un elettrone

è proporzionale al suo momento angolare

I

(25)

(25’)

Un risultato fondamentale della meccanica quantisitica è che il momento angolare è una grandezza

“quantizzata”: L puo solo assumere valori discreti pari a multipli interi della costante di planck

quantizzazione di Bohr

del momento angolare (26)

Page 31: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Cenno al momento magnetico atomico (cont.)

Come conseguenza della quantizzazione (26) del momento angolare, anche il momento magnetico

dell’elettrone (24) puo assumere soltanto i seguenti valori discreti:

Si puo dimostrare che il momento magnetico associato al moto di “spin” dell’elettrone

risulta coincidente con il magnetone di Bohr, si ha cioè

Oltre al momento angolare “orbitale” legato alla loro moto di rivoluzione intorno al nucleo, ogni elettrone

è anche dotato di un momento angolare intrinseco S, detto momento di “spin”. Anche S é quantizzato e

puo assumere come unico valore:

momento di “spin” dell’elettrone

In una visione classica, lo spin dell’elettrone puo

vedersi come il moto di rivoluzione dell’elettrone su se

stesso (“spin” = “trottola” in inglese).

é chiamata “magnetone di Bohr”

dove la costante

spin

momento di

spin dell’elettrone

(27)

(28)

e

Bm

e

2spin

momento magnetico

associato all’ spin dell’elettrone

Page 32: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Cenno al momento magnetico atomico (cont.)

Negli atomi contenenti molti elettroni, il momento magnetico totale é dato dalla somma vettoriale

dei momenti magnetici orbitali e di spin. In molti casi le correnti associate ai diversi elettroni

di un atomo tendo a cancellarsi e il momento magnetico totale risulta nullo. Tuttavia gli atomi o ioni

con un numero dispari di elettroni hanno almeno un momento magnetico di spin diverso da zero a causa

della presenza di un elettrone disaccoppiato (vedi tabella per alcuni esempi).

Atomo o ione

Momento magnetico

(x 10-24 J/T)

spin elettrone

n. pari di elettroni (Z=2 e 10)

n. dispari di elettroni (61 e 73)

Page 33: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Effetto Hall

I

x

z

y

uniforme B

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

Caso con q < 0 (metalli)

q

diretto come l’asse z

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

Caso con q > 0

I

+ DVH

uniforme B

Page 34: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Effetto Hall (cont.)

I

x

z

y

uniforme B

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

Caso con q < 0 (metalli)

q

In conduzioni di equilibrio la forza dovuta al campo di Hall EH annulla la forza di Lorentz:

condizione di equilibrio

Raggiunta questa condizione, non si ha un ulteriore accumulo di cariche sulle faccie laterali del conduttore.

Page 35: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Effetto Hall (cont.)

I

x

z

y

uniforme B

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

Caso con q < 0 (metalli)

q

Campo di Hall in condizione di equilibrio

d

V+

V

(29)

Page 36: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Effetto Hall (cont.)

Esempio numerico: la d.d.p. DVH è in genere molto piccola per normali valori della corrente e del

campo magnetico. Per del rame n=8.5x1028 elettroni liberi /m3, prendendo B=1.2T, I=5A e h=1mm si

ottiene

area di una sezione del conduttore

corrente nel conduttore

o ancora

viene chiamata coefficiente di Hall caratteristico del conduttore

che è una differenza di potenziale piccola ma rilevabile sperimentalmente.

d

h

DVH

G

I uniforme B

+ + + + + + + +

dove

Page 37: Magnetostatica_ForzaDiLorentz

Effetto Hall (cont.)