Periodico di informazione ai propri soci della BCC Terra d’Otranto Dicembre 2009 Anno 2 Numero 4 Informa Socio Inizia la ripresa: con la BCC oltre la crisi
Mar 17, 2016
Periodico di informazione ai propri soci della BCC Terra d’Otranto
Dicembre 2009Anno 2 Numero 4
InformaSocio
Inizia la ripresa:con la BCC oltre la crisi
InformaSocioPeriodico di informazione ai propri soci della BCC Terra d’Otranto
Cari Soci,quello che è appena trascorso è stato un anno
particolarmente difficile.
La crisi infatti ha dimostrato tutto il suo potenziale
distruttivo in termini di caduta dei consumi, della
produzione e dei posti di lavoro. Il tornado che ha
scosso tutte le economie fin dalle fondamenta è stato
talmente forte che se è vero che non è stata la fine
del mondo, possiamo tranquillamente affermare che
sia stata la fine di un mondo. Sicuramente è stata la
fine del mondo basato sull’economia di carta sulla
speculazione e sulla finanza fine a se stessa. E’ stata
la fine di un mondo che vedeva nel capitalismo puro,
e soprattutto nella sua aberrazione della speculazione
finanziaria senza freni, un meccanismo perfetto ed in
grado di autoregolamentarsi. Si osservato il crollo di
grossi colossi bancari e finanziari, che si sono riscoperti
all’improvviso con i piedi di argilla.
Ma accanto alla fine di questo mondo si osserva
la riscoperta delle banche locali, e delle Banche di
Credito Cooperativo in particolare, le uniche che si
sono dimostrate valide interlocutrici a fronte delle
richieste provenienti da più fronti. Come BCC possiamo
rilevare che a livello di impieghi, abbiamo continuato
ad erogare crediti, e soprattutto crediti di qualità,
dimostrando la nostra attitudine di banche anticicliche;
inoltre, a livello di categoria si sono moltiplicati gli
interventi mirati a favore di famiglie ed imprese, per
combattere questa fase di congiuntura negativa par-
ticolarmente dura. A livello di raccolta, abbiamo
immesso sul mercato obbligazioni con rendimenti sicuri
e garantiti dal Fondo Nazionale di Garanzia, e non
titoli esotici o tossici, di diff icile comprensione,
complessa architettura e dubbia sicurezza.
Ci siamo dimostrati pronti quando lo Stato ha
richiesto la collaborazione delle 111 BCC meridionali
che con i loro oltre 600 sportelli avrebbero dovuto
supportare il progetto della Banca del Sud, dimostrando
con ciò non solo la nostra solidità ma anche l’attitudine
ad essere lievito per lo sviluppo del territorio che ci
ospita.
Oltre ai fatti ed ai dati economici, inoltre, sono
dalla nostra parte le tesi che emergono dal dibattito
politico sociale. Il richiamo effettuato dal governatore
della Banca d’Italia ad una gestione sana e prudente,
che dato il momento particolare di congiuntura nega-
tiva si traduce in iniziative sempre più spinte a favore
di famiglie ed imprese, anche a costo della contrazione
del margine di intermediazione e dunque dell’utile,
ci vede ancora una volta avvantaggiati, essendo le
BCC entità con finalità mutualistiche. E ancora, dob-
biamo rilevare nella lettura dell’enciclica Caritas In
Veritatis, di S.S. Benedetto XVI, l’esaltazione di alcuni
principi che sono alla base del cooperativismo, come
la modalità di fare banca e finanza e l’utilizzo dei
proventi di tale attività a beneficio della comunità.
Laddove il Papa dice “… bisogna che la finanza in
quanto tale, nelle necessariamente mutevoli strutture
e modalità di funzionamento dopo il suo cattivo utilizzo
che ha danneggiato l’economia reale, ritorni ad essere
uno strumento finalizzato alla migliore produzione di
ricchezza ed allo sviluppo; quando sostiene che “…
se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per
operare secondo una previdente e giusta convenienza,
come indicano in maniera significativa molte esperienze
nel campo della cooperazione del credito…”; quando,
infine, troviamo richiami alla valutazione etica delle
scelte economiche, alla salvaguardia dell’ambiente,
all’accoglienza degli immigrati, alla cooperazione con
i Paesi del Terzo Mondo, in tutti questi elementi non
possiamo non rilevare l’attualità del nostro modo di
fare banca e del nostro statuto. L’articolo 2 dello
statuto della nostra BCC, in particolar modo, richiama
la crescita responsabile e sostenibile del territorio e
rimanda l’ispirazione delle nostre scelte e del nostro
agire al fine ultimo dell’utilità sociale complessiva e
non alla massimizzazione del profitto.
Dunque, quest’anno come non mai, le caratteristi-
che che rendono unico il Credito Cooperativo da oltre
120 anni, sono salite alla ribalta. Cooperazione, legame
con l’economia reale, vicinanza al territorio, solidarietà,
capacità di ascolto e forza di parlare la lingua del
territorio che ci ospita e dei nostri soci, sono questi
elementi che delineano il nostro DNA. E se ciò ci rende
piccole banche in un mondo di colossi, banche di serie
B, siamo fieri di essere banche “provinciali” perché
proprio in tali elementi siamo differenti, … “differenti
per forza”.
Saluto del PresidentePasquale Caione
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Finisce il mondo basatosull’economia di carta e leBCC si confermano lievitoper lo sviluppo economicodel territorio
Sommario
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Saluto del Presidente
Le Banche di Credito Cooperativo: quando piccolo non significa isolato
Banca locale ed ente locale: sinergia auspicabile
Nasce “Investiper scelta” il servizio di consulenza esperta del Credito Cooperativo
Sepa: verso un’area unica nei pagamenti in euro
Dal Pil al Bil
Il sistema previdenziale italiano
E’ tempo di pensare al futuro. La preidenza in Puglia
Un investimento sicuro… l’investimento in istruzione
L’impegno del Credito Cooperativo per l’Abruzzo
Teatro, musica e solidarietà
XXIV Stracittadina novolese
Carlos Dupret a Magliano
Perfezionata cessione BCC Vita a Cattolica Assicurazioni
Cent’anni di non solitudine
Iccrea Banca e SACE: rinnovato un plafond di euro 50 milioni
Lettere dai soci
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Il Progetto, come noto, prevede il coinvolgimento
della rete delle Banche di Credito Cooperativo e delle
Casse Rurali del Mezzogiorno (111 Banche con 617
sportelli) e del Gruppo Bancario Iccrea, al fine di
costituire un Istituto di credito di secondo livello
aperto anche ad altri soggetti economici, con
l’obiettivo di favorire su basi nuove lo sviluppo di
servizi creditizi e finanziari a sostegno delle Pmi del
Mezzogiorno e di una complessiva crescita dell'area.
Siamo consapevoli che il progetto rappresenta per
il Credito Cooperativo una sfida impegnativa, ma
siamo convinti del ruolo che le banche del territorio,
come le BCC, possono assolvere nella volontà di
disegnare un nuovo percorso utile allo sviluppo del
Mezzogiorno”, ha detto il presidente di Federcasse,
Alessandro Azzi, nell’ambito di una conferenza stampa
svoltasi a conclusione dell’incontro.
“Le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali
rappresentano – ha detto ancora il presidente Azzi
- una palestra di democrazia economica utile a dif-
fondere cultura cooperativa, la stessa che, oggi in
tempi di crisi, rappresenta un elemento di tenuta del
sistema».
Ma perché sono state scelte proprio le BCC?
Le BCC sono state scelte innanzitutto perche
dispongono del know how e degli sportelli, che
garantiscono una presenza professionale e capillare
sul territorio. Ma al di là del motivo tecnico, è lecito
pensare che le BCC siano state prescelte perche in
questi due anni di crisi generata dalla finanza per la
finanza, il nostro sistema ha tenuto e non ha subito
le conseguenze della speculazione finanziaria, tant’è
che nessuna BCC ha registrato perdite patrimoniali
di carattere finanziario direttamente connesse a
movimenti speculativi.
Inoltre, continuiamo a rilasciare credito ai nostri
clienti di riferimento tradizionale e cioè le micro e
piccole imprese a carattere familiare ed artigianale,
protagoniste dell’economia reale del nostro territorio.
Credito Cooperativo (Federcasse ed il Gruppo BancarioIccrea) e Confcooperative hanno incontrato, al cospettodel Ministro dell’Economia e delle Finanze On. GiulioTremonti, il 12 novembre a Roma le Associazioniimprenditoriali in merito al progetto di “Banca delMezzogiorno”, ai sensi del Disegno di Legge delGoverno approvato lo scorso 15 ottobre.
Il
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quando piccolo nonsignifica isolato
Le Banchedi CreditoCooperativo:
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E sono proprio queste i clienti
naturali individuati dal progetto
della Banca del Mezzogiorno.
Naturalmente, ogni qualvolta
ci sono dei progetti ambiziosi non
mancano gli ostacoli. Ad oggi
non si sa se la Banca del Sud vedrà
mai i suoi natali, e soprattutto
qualcuno, forse le grandi banche,
escluse dal progetto, iniziano ad
avanzare dei dubbi sull’effettiva
capacita da parte del Credito
Cooperativo di supportare un tale
progetto, senza che lo stesso si
tramuti nell’ennesimo carrozzone
inefficiente.
Al di la delle difficoltà isti-
tuzionali legate alla particolare
contingenza economica, a coloro
che nutrono dubbi sulla struttura delle BCC, ricordiamo
che pur essendo banche piccole, abbiamo strutture
centrali di secondo livello che operano con una visione
industriale.
Il nostro sistema a rete, unico nel suo genere,
che fa perno su ICCREA, è in grado di supportare le
oltre 400 banche sparse sul territorio, in modo com-
pleto e efficace sostenendo e potenziando l’azione
delle singole banche.
Il fatto di essere aziende presenti sul territorio,
spesso anche molto piccolo, di conoscere tutti gli
interlocutori del proprio territorio e di parlare lo
stesso dialetto, secondo alcuni farebbe di noi delle
banche Provinciali nel senso negativo del temine.
Ma se essere “ vicini” significa essere provinciali,
allora siamo orgogliosi di esserlo molto.
“La mia banca è differente” significa anche questo.
Maurizio Ippolito
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SE L’AMORE È INTELLIGENTE, SA TROVARE ANCHE I MODI PER OPERARE SECONDO UNA PREVIDENTE E GIUSTA CONVENIENZA,COME INDICANO, IN MANIERA SIGNIFICATIVA, MOLTE ESPERIENZE NEL CAMPO DELLA COOPERAZIONE DI CREDITO
Benedetto XVI,Enciclica Caritas in Veritate, Roma 29 giugno 2009
I MIGLIORI AUGURI PER UN NATALE SERENO ED UN 2010 DI PACE
È chiaro che una Banca di Credito Cooperativo rappre-
senta, per un Comune, il partner ideale: insieme,
condividono il sogno e il desiderio di una crescita del
Territorio in tutte le sue espressioni (sociali ed econo-
miche). La banca locale, o
meglio “territoriale”, si
differenzia soprattutto per
la capacità di sostenere il
territorio, riconoscendone
le vocazioni e i bisogni pe-
culiari e valorizzandone
“l’identità” economica e
socio-culturale. Le banche
territoriali assolvono, quindi,
ad un compito fondamentale
per lo sviluppo del territorio,
dimostrando come, nel ri-
spetto dei vincoli di equili-
brio economico e di sana e
prudente gestione, Re-
sponsabilità Sociale e Bu-
siness possono essere scelte
strategiche non necessa-
riamente contrapposte e
inconciliabili. In questo
momento, dunque, è, più
che mai, necessaria una
concertazione fra le due
Istituzioni finalizzata ad assicurare una costante pre-senza al fianco delle imprese e delle famiglie. La
concertazione deve definire strategie e linee program-
matiche del “come” stare a fianco delle imprese e delle
famiglie. La prima parte della crisi ha certamente
rivalutato le banche minori. L'ultimo numero
dell'Osservatorio monetario realizzato dall'Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano evidenzia che lacrisi sta premiando le banche locali di medie e piccoledimensioni perché, anche in una congiuntura negativa,
«hanno costantemente mantenuto il focus su business
tradizionali e sfruttato le connotazioni territoriali per
sviluppare o preservare il proprio portafoglio clienti-
valorizzando il contenuto relazionale dei rapporti».
Attenzione, però, perché <<recuperare spazio nelterritorio>> è già in cima ai pensieri delle grandibanche italiane, come testimoniano il progetto Impresa
Italia di Unicredit e il personale “road show” che sta
facendo Alessandro Profumo in giro per il Paese ma
anche la rinnovata attenzione che, per esplicita volontà
di Corrado Passera, Intesa Sanpaolo sta dedicando ai
distretti produttivi locali.
Per le grandi banche nazionali l'Osservatorio mo-
netario prevede una modifica di strategia volta alla ri-
focalizzazione sul business più tradizionale comerisposta ai pesanti costi che la crisi sta loro imponen-do. Ma, francamente, non ritengo che la manifesta
volontà di grandi Istituti di tornare alle origini possa
preoccupare: l’attaccamento al territorio non si impone
con la strategia ma è un valore insito nel patrimonio
genetico di una BCC. C’è o non ci sarà mai.
Fabio Bufano
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questo periodo, in cui le difficoltà finanziarie nonmancano, ritengo essenziale rivitalizzare il dialogotraIstituti di Credito ed Enti Locali e rinsaldare quel
proficuo rapporto fra Banca Locale ed Ente Locale che ilnostro territorio ha sempre espresso.
In
Banca Locale ed Ente Locale:
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sinergiaauspicabile
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Sono più di cento le BCC che hanno già aderito
al nuovo servizio di consulenza esperta, Investiper
Scelta, sviluppato da Aureo Gestionie da oggi offerto
anche dalla BCC di Terra d’Otranto.
Investiper Scelta fa parte del nuovo marchio del
Gruppo bancario Iccrea, Investiper,che da oggi
raccoglierà tutti i prodotti d’investimento offerti
dalle BCC alla loro clientela.
Investiper Scelta è la piattaforma di collocamento
diretto e di consulenza di OICR di alcune tra le più
note società di asset management a livello interna-
zionale che permette di scegliere in un universo
costituito da oltre 600 diversi fondi.
Le case di gestione ad oggi selezionate sono le
seguenti:
JP Morgan Asset Management
BNP Paribas Asset Management
Schroder Investment Management
Crédit Agricole Asset Management
Morgan Stanley Investment Management
Franklin Templeton Investments
Pictet Funds
New Millenium Sicav
Etica sgr
Aureo Gestioni, già dal 2008, ha rafforzato il
proprio organico di gestori ed analisti per costituire
un desk specializzato, dedicato all’analisi delle case
di gestione terze ed alla ricerca dei migliori fondi e
Sicav.
Il team multimanager ha elaborato un modello
proprietario di selezione OICR e di ottimizzazione
dei portafogli, che ha già ottenuto incoraggianti
risultati, nonché recenti riconoscimenti.
I risultati di questo lavoro costituiscono ilcuore del nuovo servizio di consulenza.
Il cliente, grazie al consulente BCC, può contare
su una consulenza personalizzata, un monitoraggio
costante dell’ investimento ed una duplice diversifi-
cazione, potendo scegliere tra una moltitudine di
Nasce “Investiper Scelta”
on la BCC di Terra d’Otranto, la Tua banca di fiducia,alla scoperta di oltre 600 diversi fondi per coglierele migliori opportunità di investimento.
C
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il servizio di consulenzaesperta del Credito
Cooperativo
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fondi e diverse case d’investimento, tutto questo
attraverso un unico interlocutore, la sua BCC di
fiducia. Ma vediamo insieme che cos’è Investiper
scelta per Te:
Una scelta comodaCon Investiper scelta unisci la comodità di un
consulente vicino a casa, all’opportunità di ampliare
il panorama dei tuoi investimenti.
Una scelta oculataInvestiper sceltaè un sistema fondato sul moni-
toraggio e l’aggiornamento costante. Questo consente
al tuo consulente BCC di essere sempre informato sui
prodotti, sull’andamento dei mercati e sugli scenari
futuri.
Una scelta intelligenteInvestiper sceltarende possibile gestire investi-
menti diversificati senza costringerti a lavorare con
più interlocutori.
Una scelta vastaInvestiper sceltati offre un universo di opportunità
composto da oltre 600 fondi. Ciò signif ica avere
moltissime opzioni e dunque una migliore possibilità
di allocazione del tuo investimento.
Una scelta espertaCon Investiper scelta trovi nella tua BCC un
consulente esperto che ti aiuta a cercare le soluzioni
più vantaggiose in base al tuo personale profilo di
rischio.
L’obiettivo della BCC di Terra d’Otranto è dunque
semplice: soddisfare le esigenze di investimento
personalizzato dei clienti, anche quelli più attenti,
in base alle loro preferenze e alla loro propensione
al rischio. Nelle nostre agenzie saremo in grado, in
base alle tue attitudini di investimento, alla tua età,
ai tuoi progetti futuri, di trovare la soluzione migliore
per ottimizzare i tuoi risparmi grandi o piccoli che
siano. Vieni in filiale e insieme valuteremo la soluzione
finanziaria più adatta a te.
237
è il nuovo servizio di consulenzaesperta che puoi trovare nella tuabanca di fiducia.
La BCC ti aiuterà a cogliere le miglioripossibilità di investimento in base alletue esigenze e alla tua propensioneal rischio.
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InvestiperGestiamo i tuoi interessi
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Infatti, nonostante i ritardi da parte dello Stato
italiano nel recepimento della direttiva europea ,
dovrebbero partire alcune tra le principali novità
della nuova disciplina sui pagamenti: tempi certi
nell’esecuzione delle operazioni di pagamento; boni-
fici da eseguire entro uno o due giorni, a seconda
del canale utilizzato per disporli; eliminazione degli
stacchi di valuta sui pagamenti; allungamento dei
termini per richiedere il rimborso dei pagamenti
domiciliati, che passeranno dagli attuali 5 giorni alle
8 settimane, abolizione definitiva delle vecchie co-
ordinate bancarie (ABI e CAB) ed assunzione
dell’IBAN, quale codice identificativo unico.
Ma di fatto cos’è la SEPA che diverrà pienamenteoperativa a partire dal 2010?
Si tratta di un’area nella quale il consumatore
e le imprese possono effettuare e ricevere pagamenti
in euro alle stesse condizioni di base e con gli stessi
diritti e doveri.
In pratica, dopo la realizzazione di un mercato
comune europeo e di una moneta comune, affinché
l’ingranaggio di un’area di scambi sovranazionale
potesse funzionare in maniera ottimale, era neces-
sario garantire che le transazioni si svolgessero
secondo regole comuni e strumenti di pagamento
uniformi.
Innanzitutto viene modif icato il concetto di
pagamenti domestici o nazionali. Per i consumatori,
le imprese e le pubbliche amministrazioni residenti
all’interno dei 27 Stati membri dell’Unione Europea
con l’aggiunta di Islanda, Norvegia, Svezia, Liechten-
stein e Svizzera, tutti i pagamenti denominati in euro
e svolti all’interno di questa area, saranno considerati
nazionali. Ne consegue che saranno soggetti alle
stesse condizioni e regole e gli stessi strumenti
(bonifici, incassi e carte) saranno tra loro omogenei
ed uniformi.
novembre è stato compiuto un nuovo passo versol’area unica dei pagamenti in euro o SEPA (Single
Euro Payment Area).
A
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La tua BCC ti accompagnanella conoscenza di come
cambieranno i pagamenti conla Single Euro Payment Area
SEPA: verso un’area unicanei pagamenti in euro
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I vantaggi che deriveranno dall’applicazione delle
nuove norme sono facilmente individuabili: con un
semplice bonifico si potranno spostare facilmente
somme avendo garanzia di tempi certi di esecuzione
degli ordini e disponibilità delle somme; sarà più
eff iciente la domiciliazione delle utenze, grazie
all’armonizzazione delle procedure di incasso diretto;
sarà possibile utilizzare la stessa carta per prelevare
dagli ATM o effettuare operazioni tramite POS, con
la riduzione della circolazione del contante che
porterà benefici in termini di riduzione dei costi di
sistema; sarà, infine, riconosciuta una maggiore
tutela per tutti i consumatori.
Da non trascurare, inoltre, il vantaggio che
deriverà dal confronto tra gli operatori su di un
mercato più ampio che porterà a lungo andare
all’offerta di strumenti comuni con un maggior livello
di servizio e minori costi, grazie allo sfruttamento
delle economie di scala.
La nostra BCC ha già da tempo intrapreso questo
cammino verso la SEPA. Nel 2008 ha proceduto alla
sostituzione degli ATM, con l’adozione dei nuovi
modelli EMV compatibili, che sfruttano la più sicura
tecnologia del microchip. Nel contempo agli esercizi
commerciali con installati POS della BCC, sono stati
offerti in sostruzione i nuovi modelli più performanti
e sicuri. Sempre dal 2008 offriamo carte di debito
(bancomat e pago bancomat), carte di credito e
carte prepagate con tecnologia a microchip ed entro
il 2010, provvederemo a sostituire l’intero parco delle
carte ancora in circolazione che utilizzano la banda
magnetica.
L’obiettivo dichiarato è quello di garantire ai
nostri clienti prodotti all’altezza dell’offerta dei
nostri competitors, con l’auspicio di traghettare la
nostra clientela verso le novità introdotte dalla SEPA,
con la serenità, la tranquillità, la completezza di
informazione e la serenità che contraddistingue il
nostro modo di fare banca.
Maurizio Ippolito
La SEPA include 31 paesi europei:
da gennaio 2008
• I 15 paesi della UE che utiliz-
zano l’euro
Italia,
Germania,
Francia,
Spagna,
Portogallo,
Grecia,
Austria,
Finlandia,
Irlanda,
Paesi Bassi,
Belgio,
Lussemburgo,
Slovenia
*Cipro e Malta
• I 12 paesi della UE che utilizzano
una valuta diversa dall’euro sul
territorio nazionale ma effettua-
no comunque pagamenti in euro
Regno Svezia,
Danimarca,
Estonia,
Lettonia,
Lituania,
Polonia,
Repubblica Slovacchia,
Ungheria,
Bulgaria,
Romania
• Altri 4 paesiSvizzera,
Norvegia,
Islanda,
Liechtenstein
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Così, in questi giorni in cui i governi si arrovellano
per cercare di capire quali contromisure adottare per
contrastare gli effetti della bufera economico finanziaria
che sta spazzando i sistemi produttivi di mezzo mondo,
si rincorrono le stime su tale indice che puntualmente,
all’emergere di nuovi dettagli vengono riviste al ribasso.
Si assiste così ad un balletto di cifre che vede i
governi, in genere ottimisti, contrapporsi alle organiz-
zazioni internazionali, BCE e Fondo Monetario Interna-
zionale, che più aderenti alla realtà, parlano di punti
di PIL persi in misura tale da portare alcune economie
a livelli non certo da Medio Evo, ma sicuramente molto
vicini a quelli di dieci anni fa. A rendere più critica la
situazione è sicuramente la considerazione secondo cui
a passarsela peggio di tutti saranno come al solito i
Paesi del Terzo Mondo che, sicuramente in questo
periodo, vedranno notevolmente ridursi gli aiuti che in
passato ricevevano dai Paesi industrializzati, impegnati
a varare iniziative a sostegno delle proprie economie.
Indipendentemente da come andrà a finire e dalla
lunghezza della crisi, tutti sono concordi sullo stesso
punto: la crisi che stiamo vivendo attualmente è molto
profonda ed ampia, a tal punto da poter essere consi-
derata di sistema, perché al tempo stesso economico-
finanziaria, energetica, alimentare, ambientale ed etico-
morale. Ne consegue che le regole devono essere
cambiate. La finanza dovrà essere al servizio della
produzione, come da tempo si sostiene nel mondo del
Credito Cooperativo, e non fine a se stessa.
Occorrerà ricercare e definire un sistema economico
rispettoso di regole giuridiche certe e principi morali
virtuosi, in grado di raggiungere un costante sviluppo,
ma al tempo stesso equità sociale e salvaguardia
dell’ambiente, attraverso un corretto utilizzo delle
risorse. Il raggiungimento di tale obiettivo renderebbe
inadatto l’utilizzo del PIL quale espressione dell’effettiva
ricchezza di un Paese, in quando non indicativo degli
effetti collaterali negativi o potenzialmente negativi
delle scelte operate. A tale conclusione era giunto già
trenta anni fa Robert Kennedy nel suo celebre discorso
si rivolto agli studenti dell’università del Kansas. Così
qualcuno inizia ad ipotizzare l’utilizzo di altri indicatori
tra cui il BIL, inteso come Benessere Interno Lordo, per
cercare di quantificare la ricchezza di un Paese, in
termini molto più ampi rispetto a quelli utilizzati attual-
mente. Ma come passare dalla cultura de PIL (Prodotto
Interno Lordo) alla cultura del BIL (Benessere Interno
Lordo). Qualcuno ha pensato ad elencare una serie di
gesti “ pochi semplici gesti quotidiani, gesti da cittadino,
da genitore, da imprenditore; comportamenti che non
richiedono grandi sforzi, rinunce o sacrifici, ma solo
buona volontà e consapevolezza”, al fine di evitare gli
sprechi ed attuare un consumo commisurato agli effettivi
bisogni di ciascuno e rispettoso delle risorse disponibili.
Di recente Il Sole 24 ore, invece, insieme al centro
studi Sintesi ha provato ad individuare 8 indicatori per
tradurre il concetto astratto di benessere in un numero.
Tali indicatori sono: le condizioni di vita materiale, la
sanità, l’istruzione, le attività personali, la partecipazione
alla vita politica l’ambiente, l’insicurezza ed i rapporti
sociali. In tale classifica Lecce, si posiziona al 44 posto
tra i capoluoghi italiani e prima tra le città pugliesi. Al
di là dello strumento che si voglia utilizzare rimane una
sola certezza, occorre modificare i nostri stili di vita
improntandoli al rispetto delle risorse disponibili per
garantire lo sviluppo e la crescita di tutti, nel rispetto
dell’altrui dignità.
Maurizio Ippolito
attuale crisi economica ha riportato in voga ildiscorso sul PIL, il Prodotto Interno Lordo,
indicatore economico che secondo gli economisti sarebbein grado di esprimere il grado di ricchezza di un Paesein funzione della sua capacità produttiva.
L’
Dal PIL al BIL
11
Verso un nuovoindicatore economico
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“Non troveremo mai un fine per la
nazione né una nostra personale sod-
disfazione nel mero perseguimento del
benessere economico, nell'ammassare
senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito
nazionale sulla base dell'indice Dow-
Jones, nè i successi del paese sulla
base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l'inqui-
namento dell'aria e la pubblicità delle
sigarette, e le ambulanze per sgombrare
le nostre autostrade dalle carneficine
dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature
speciali per le nostre porte di casa, e
le prigioni per coloro che cercano di
forzarle. Comprende programmi tele-
visivi che valorizzano la violenza per
vendere prodotti violenti ai nostri
bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e
testate nucleari, comprende anche la ricerca per miglio-
rare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce
con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le
rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri
si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre
famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia
dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza
della nostra poesia o la solidità dei valori familiari,
l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri
pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia
nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro
coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza,
né la nostra compassione né la devozione al nostro
paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la
vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo
essere orgogliosi di essere americani.”
12
Discorso Robert Kennedy
HO SCELTO UNA BANCA CHE FINANZIAL’ENERGIA RINNOVABILE.
PERCHÈ PENSO AL FUTUTO
LA MIA BANCAÈ DIFFERENTE
(PER NON PARLARE DELL’ENERGIA CHE MI DÀ)
InformaSocioPeriodico di informazione ai propri soci della BCC Terra d’Otranto
L’ultima riforma organica risaliva al 1968, deno-
minata Brandolini, dal nome dell’allora ministro del
Lavoro e determinava il trattamento di quiescenza
pubblico in funzione della media delle ultime retribu-
zioni (metodo retributivo). Tale meccanismo di calcolo
appariva particolarmente favorevole per il lavoratore,
in quanto la pensione veniva calcolata tenendo in
considerazione l’ultima fase della vita lavorativa. In
questa fase, infatti, la retribuzione appare come già
pienamente “ maturata” sia per gli scatti di anzianità,
sia per gli adeguamenti contrattuali e per eventuali
percorsi di carriera.
Il sistema retributivo consentiva a un lavoratore
con 40 anni di contributi versati (considerando anche
il riscatto degli eventuali anni universitari e del servizio
militare) di godere di un trattamento pensionistico
pari all’80% dell’ultima retribuzione. Il gap previden-
ziale di circa il 20% tra l’ultima retribuzione e la
pensione pubblica non era elevato, specialmente se
si considera che in quel periodo storico le finanze
pubbliche non versavano in gravi difficoltà.
Il quadro del sistema pensionistico italiano è
cambiato a partire dagli anni ’90, a seguito di una
serie di fattori demografici, economici, giuridici e
politici, che lo hanno reso inefficiente. Questa combi-
nazione di determinanti socio-economiche ha imposto
oneri crescenti alla finanza pubblica, che si trovava
anche nella necessità di rispettare i vincoli deficit/Pil
e disavanzo pubblico/Pil, stabiliti dal trattato di
Mastricht. In questo frangente, inoltre, la lira usciva
dallo SME e ci si rendeva conto che l'onere pensionistico
iniziava a rappresentare un capitolo di spesa preoc-
cupante per la sostenibilità del bilancio statale.
Venne avviata, quindi, di concerto con le parti
sociali, una stagione di riforme varate rispettivamente
dal governo Amato (1992), Dini (1995), Prodi (1997),
Berlusconi (2005) e dalla finanziaria 2007 del governo
Prodi. Il punto di convergenza di questa stagione di
riforme si è avuto con l'accordo di concertazione
(Protocollo Welfare), del 23 luglio 2007, trasformato
nella L. 24 dicembre 2007 n 247, che prevede una
serie di rilevanti innovazioni sul sistema della previ-
denza di base:
• introduzione progressiva del metodo di calcolo
contributivo;
• graduale innalzamento dell’età pensionabile;
introduzione delle forme pensionistiche
complementari.
METODO RETRIBUTIVO E METODO CONTRIBUTIVOSi è proceduto a una graduale sostituzione del
meccanismo di calcolo, passando dall’applicazione
del metodo retributivo a quello contributivo.
I lavoratori, dal 1° gennaio 1996 , sono suddivisi
er meglio comprendere la previdenza attuale èopportuno fare una disamina dell’argomento a
partire dagli anni ’90, quando l’emergenza pensioninon era un elemento di particolare criticità.
P
Il sistema previdenziale italiano
13
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in tre fasce:
a) lavoratori che accedono per la prima volta a un
rapporto di lavoro e conseguentemente a una
posizione previdenziale, per i quali il metodo
di calcolo è solo contributivo;
b) lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno supe-
rato 18 anni di anzianità contributiva, per i
quali la pensione è calcolata con il metodo
retributivo;
c) lavoratori che al 31 dicembre 1995 non hanno
raggiunto 18 anni di anzianità contributiva ,
per i quali la pensione è calcolata in due quote:
Metodo retributivo per gli anni maturati fino
al 31 dicembre 1995;
Metodo contributivo per gli anni che decorrono
dal 1° gennaio 1996 fino alla data del pensio-
namento.
Esaminiamo ora i due meccanismi di calcolo.
Il metodo retributivo prende in considerazione il
numero degli anni di contribuzione e la media della
retribuzione, aggiornate nell’ultimo periodo di attività.
Attualmente, la base di osservazione è stata allungata,
con una retribuzione pensionabile che è pari alla media
degli stipendi negli ultimi dieci anni.
Il metodo contributivo calcola la pensione in
funzione dell'età di pensionamento e dell'ammontare
dei contributi versati dal soggetto quiescente, cioè di
colui che si appresta ad andare in pensione. Per usare
una similitudine, si potrebbe pensare al sistema con-
tributivo come a un conto corrente nel quale il lavo-
ratore versa i contributi per tutto l'arco della sua vita
lavorativa. L'ammontare versato viene rivalutato an-
nualmente in base all'andamento del PIL e al momento
del pensionamento questo costituirà il montante
contributivo, ovvero la somma che verrà distribuita al
pensionato sotto forma di rendita attuariale (pensione),
calcolata in base al coefficiente demografico (speranza
di vita).
La differenza tra un trattamento pensionistico
determinato con l’applicazione del metodo retributivo
rispetto a uno calcolato con il contributivo, secondo
le recenti stime della Ragioneria Generale dello Stato,
a parità di altre condizioni, è di circa il 20%.
Esempio:
Padre e figlio con lo stesso lavoro e la stessa carriera
Pensione dopo 40 anni di servizio per il Padre(metodo
retributivo):
• 74% dell'ultima retribuzione se lavoratore dipenden-
te;
•71% dell'ultimo reddito se lavoratore autonomo; per
il Figlio(metodo contributivo):
• 53% dell'ultima retribuzione se lavoratore dipen-
dente;
• 32% dell'ultimo reddito se lavoratore autonomo.
Per coloro che rientrano interamente nel metodo
contributivo, quindi, la differenza tra l’ultima retri-
buzione e la pensione pubblica è notevole, ragion per
cui appare decisamente difficoltoso mantenere inalte-
rato il proprio tenore di vita con la sola previdenza.
INNALZAMENTO DELL’ETA’ PENSIONABILEPer chi rientra nell’applicazione del retributivo e
del misto i requisiti di pensionamento sono:
Pensione di vecchiaia: spetta al raggiungimento
dell’età pensionabile o per raggiunti limiti di età
anagrafica e/ o di servizio. I requisiti di età sono 60
anni per le donne e 65 anni per gli uomini, cui si deve
accompagnare un periodo minimo contributivo di 20
anni (è stato elevato a partirev dal 1 gennaio 1993
da 15 a 20 anni in ragione di un anno ogni due);
Pensione di anzianità: matura prima del raggiun-
gimento dell’età pensionabile o del limite massimo di
anzianità di servizio in presenza di determinati requisiti
assicurativi (numeri di anni di contribuzione) e ana-
grafici (età stabilita dall’ordinamento). Al pensiona-
mento anticipato si può arrivare percorrendo due
diverse vie:
a) 35 anni di contributi e un’età minima di 58 anni
(il limite di’età partito da 52 anni è gradualmente
salito) per i lavoratori dipendenti, 59 anni per gli
autonomi. 58/59 anni sino al 30 giugno 2009 , dal
1 luglio 2009 debutta il sistema delle quote (somma
di età più contributi). Nel secondo semestre la quota
complessiva sarà di “ 95 “ (con minimo 59 anni di età
per i dipendenti), per gli autonomi sarà di “ 96 “ con
un minimo di 60 anni di età. Nel corso del tempo si
innalza l’età minima ad arrivare alla quota “ 97 “ del
2013 con minimo di 61 anni di età per i dipendenti ,
“ 98 “ per gli autonomi con 62 anni di età. Per le
donne fino al 2015, si conferma la possibilità di
percepire la pensione a 57 anni di età e 35 anni di
contributi se optano espressamente per il calcolo
contributivo della pensione (con una riduzione quindi
del 10-20% rispetto a quanto percepirebbero con il
retributivo ).
b) 40 anni di contributi indipendentemente dall’età.
Per chi rientra invece nel metodo contributivo la
pensione si percepisce a 60 anni per le donne e a 65
per gli uomini, con cinque anni di contributi quale
requisito minimo per avere la pensione. Per andare in
pensione prima dei 65 anni, è necessario che l’importo
della pensione raggiunga una soglia mensile minima
pari all’assegno sociale INPS maggiorato del 20%. Nel
caso in cui dal calcolo dei contributi dovesse risultare
una cifra inferiore non è possibile andare in pensione
e sarà necessario versare ulteriori contributi fino al
raggiungimento del tetto indicato. In ogni caso a 65
anni, qualunque sia l’importo, si ha diritto alla pen-
sione.
INTRODUZIONE DELLE FORME PENSIONISTICHE COMPLEMENTARI
Il punto di arrivo delle diverse riforme succedutesi
sino ad ora è rappresentato dalla previsione di un
sistema pensionistico strutturato su un’architettura
a tre pilastri. Con quest'espressione si suole definire
l’introduzione della cosiddetta previdenza integrativa,
che si affianca al trattamento di quiescenza erogato
dalla previdenza di base (INPS per i dipendenti del
settore privato, INPDAP per i dipendenti del settore
pubblico, Casse di previdenza per i liberi professionisti).
Tale architettura è costituita da:
Un primo pilastrodi base, che rappresenta il sistema
2414
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obbligatorio pubblico, è gestito con il criterio di
ripartizione dello Stato. In base a tale criterio, viene
erogata una pensione minima a garanzia del soddisfa-
cimento dei bisogni primari minimi di trattamento e
ai livelli medi di vita; questo pilastro è finanziato dal
prelievo fiscale (Contributi).
Secondo pilastro: fondi pensione collettivi, che
possono essere finanziati dal datore di lavoro o dai
lavoratori. Questi fondi possono essere a prestazione
definita o a contribuzione definita, gestiti internamente
o esternamente alle imprese.
Terzo pilastro: è la rappresentazione della previ-
denza individuale, lasciato alla libera iniziativa del
singolo lavoratore, ove questo ritenesse di doversi
cautelare ulteriormente in aggiunta ai due livelli
precedenti (forme di risparmio personale volontario
tramite conti previdenziali individuali, rendite e assi-
curazioni).
Bibliografia: Appunti di economia delle aziende
di assicurazioni, V. Gentile - C. Perlangeli
Amministrazione e controllo delle imprese di assi-
curazione, N. Di Cagno – S. Adamo
Diritto delle assicurazioni provate, a cura di Stefano
Lanna
Guida del sole 24 ore alle assicurazioni
Legge 24/12/2007 n. 247
Carolina Perlangeli
15
Programma ora il tuo futuro con l’adesione ad una forma pensionistica
integrativa. Sottoscrivendo il Fondo Pensioni Aureo puoi:
• Costruire la tua nuova pensione utilizzando il TFR;
• Mantenere in futuro il tuo tenore di vita attuale;
• Cogliere subito interessanti vantaggi fiscali.
Il Fondo Pensioni Aureo è libertà:• Nei versamenti la cui periodicità ed entità possono essere personalizzate;
• Nell’accesso perché è aperto a tutti e può essere sottoscritto per se
stessi ma anche per i propri famigliari a carico;
• Dai costi eccessivi, tanto da divenire un forma di risparmio previdenziale
accessibile e conveniente.
Il Fondo Pensione Aureo è semplice nel suo funzionamento:• I versamenti confluiscono in un conto individuale impignorabile ed
insequestrabile;
• Al momento del pensionamento potrai scegliere se:
Godere di una rendita vitalizia rivalutabile nel tempo;
Richiedere la restituzione del capitale fino ad un massimo del 50%
del montante accantonato, costituendo la restante parte una rendita
vitalizia
Il Fondo Pensione Aureo è ricco di vantaggi fiscali:• Gli importi versati al Fondo, compresi quelli effettuati per i familiari
a carico, sono deducibili dall’imponibile fiscale fino a 5.164,57 euro
l’anno;
• Ai rendimenti del fondo si applica un imposta sostitutiva più vantag-
giosa, pari all’ 11,00% rispetto a quella prevista per gli altri strumenti
finanziari che è pari al 12,50%.
Il Fondo Pensione Aureo, rappresenta una scelta su misura articolatosu quattro comparti:
• Comparto azionario, per chi andrà in pensione tra più di 15 anni;
• Comparto bilanciato, per chi andrà in pensione tra 10 e 15 anni;
• Comparto obbligazionario, per chi andrà in pensione tra 5 e 10 anni;
• Comparto garantito, per chi andrà in pensione tra meno di 5 anni.
Potrai sempre scegliere il prodotto più adatto alla tua età ed al tuo
profilo di rischio-rendimento. Inoltre, avrai sempre la possibilità di
trasferire la tua posizione da una linea all’altra, adattando così l’investimento
all’evoluzione delle tue esigenze.
E da oggi sul sito www.aureo.it, potrai avvalerti del progetto esemplificativo
per la stima dalla pensione complementare, elaborato sulla base del regole
definite dall’Autorità di Vigilanza.
Vieni a trovarci presso le nostre filiali e scegli con i nostri consulenti la
forma più adatta a te.
Fondo pensione aureoper un futuro sereno
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Il prof. Donato Scolozzi, docente ordinario di mate-
matica presso la Facoltà di Economia, affronta il tema
della formazione, in particolare della formazione degli
attuari, ossia i professionisti della previdenza. Nel suo
intervento, sottolinea come a seguito del cambiamento
del sistema pensionistico, con l’introduzione di un sistema
previdenziale complementare al sistema pubblico di base,
ci sia sempre più la necessità di figure professionali in
grado di offrire consulenza finanziaria-previdenziale.
Successivamente, Flavio De Denedictis, responsabile
normativa fiscale Mefop, società per lo sviluppo dei fondi
pensione, illustra l’attuale sistema pensionistico, costi-
tuito dalla previdenza pubblica e dalla previdenza com-
plementare.
Il sistema pensionistico pubblico, è passato dal
sistema cosiddetto retributivo ad un sistema contributivo.
Affinchè un sistema pensionistico sia sostenibile le entrate
(contributi) dovranno essere superiori alle uscite (pensio-
ni). Se il sistema non procede verso questa direzione si
crea uno squilibrio.
Le cause principali che hanno portato il sistema
italiano al collasso possono essere sicuramente, ma non
solo, imputate all’invecchiamento della popolazione, con
meno nascite, meno lavoratori e aumento dell’età media
generale. Davanti ad un collasso del sistema pensionistico
i governi possono intervenire sia aumentando il debito
pubblico, coperto dalle entrate fiscali, si a successivamen-
te riformando il sistema diminuendo le prestazioni pen-
sionistiche. Questo è quanto avvenuto con il passaggio
ad un sistema pensionistico di tipo contributivo, che tiene
conto delle retribuzioni relative all’intera vita lavorativa
e dell’età di ingresso in pensionamento. Questa tipologia
di calcolo, però, determina un serio problema per le future
generazioni. Come afferma il prof. Giuseppe Orrù, presi-
dente nazionale del Consiglio degli Attuari, se attualmente
la pensione pubblica risulta essere pari all’80% degli ultimi
stipendi, tra due-tre decenni tale pensione risulterà essere
pari al 50/55 % dello stipendio. Quindi bisognerà desti-
nare la liquidazione e il 2/3% della propria ricchezza, per
ricevere l’attuale pensione.
La previdenza complementare, infatti, è quella forma
di previdenza che ogni singolo lavoratore decide di
costruirsi, sulla base della destinazione del proprio TFR
e della propria ricchezza. Il sistema di previdenza comple-
mentare è costituito dai fondi pensione chiusi, aperti e
dai Pip. I primi vengono denominati fondi di categoria,
ossia vi possono accedere solo i lavoratori facenti parte
di una determinata categoria di lavoratori, mentre ai fondi
pensioni aperti o ai Pip possono aderire tutte le tipologie
di lavoratori. Da questo nasce il bisogno di figure profes-
sionali nuove, che consentano ad ogni lavoratore di
effettuare la scelta giusta, tra i diversi fondi, tra le diverse
linee di investimento, considerato che stiamo parlando
di previdenza, e quindi di garantire qualcosa di certo tra
10, 20,30 anni. Infine il convegno ha affrontato le pro-
blematiche fiscali del sistema di previdenza complemen-
tare, i rendimenti, gli incentivi fiscali, i benefici del
trasferimento del TFR ad un fondo pensione chiuso.
Nel dibattito si è evidenziata anche la situazione
previdenziale in Puglia, analizzando le cause di un tasso
di adesione ai fondi pensione (13,83%) al di sotto della
media nazionale (20,79 %). Ad incidere, sicuramente è
la mancanza di una cultura previdenziale, in grado di
riconoscere il cambiamento e quindi provvedere a recepire
gli interventi correttivi necessari per garantire un futuro
decente. Alcune regioni, tipo Veneto, Trentino Alto Adige,
Valle D’Aosta, già da tempo hanno recepito il cambiamen-
to, infatti si sono adoperati per la promozione e la realiz-
zazione del Fondo pensione regionale. La Puglia potrebbe
andare verso questa direzione. Dott. Michele Parata
16
É tempo di pensare al futuro:la previdenza in Puglia.
13 Novembre 2009, presso la Facoltà di Economiadell’Università del Salento, Confindustria Lecce, l’ordinedei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di
Lecce, la Facoltà di Economia, lo Studio Attuariale Orrù &Associati, oltre al mondo bancario-assicurativo, si sono riunitiper discutere di previdenza, analizzando le principali modifichedel sistema pensionistico pubblico e privato italiano e eviden-ziando le particolarità della Puglia.
Il
La BCC di Terra d’Otranto, tra gli sponsordel convegno sul sistema pensionistico
Secondo quanto rilevato da due ricercatori di Banki-
talia, le somme destinate all’istruzione sarebbero un vero
affare per il sistema Paese, intendendo con esso l’insieme
delle famiglie e lo stesso Stato
In pratica per le famiglie il rendimento stimato è
sarebbe pari all’8,90%. A tale valore si giungerebbe
con complicate formule matematiche che, da un lato
tengono conto del costo sostenuto per fare studiare i
figli e del mancato guadagno derivante dal mancato
impiego di tali somme in altre forme di investimento,
e dall’altro prendono atto del fatto che a parità di
condizioni, il soggetto più istruito ha maggiori probabilità
di trovare un posto di lavoro ed anche meglio retribuito.
Inoltre, nel Mezzogiorno tali valori sarebbero mag-
giori, tenendo conto che il rendimento del diploma
sarebbe stimato pari al 10,00%, mentre quello della
laurea supererebbe il 12,40%.
Dunque, se il dato elaborato dai ricercatori si avvi-
cinasse effettivamente alla realtà, le somme investite
per far studiare i figli batterebbero nettamente i rendi-
menti medi registrati nel periodo 1950 - 2000 sia dagli
investimenti in titoli azionari (5,20%), che dagli inve-
stimenti in titoli non azionari (1,90%).
Sempre secondo questa ricerca, se lo Stato aumen-
tasse la spesa per la scuola, l’università e la ricerca in
genere, ne ricaverebbe nel lungo periodo un maggiore
gettito fiscale sufficiente a recuperare il capitale investito
ed ottenere un rendimento tra il 3,90% ed il 4,80%.
Allo stesso modo viene evidenziato per l’intera
collettività una sorta di rendimento sociale del 7,00%
legato al fatto che una popolazione che ha studiato ha
una maggiore produttività, resa possibile dalla conoscen-
za che porta all’utilizzo di migliori tecnologie, allo
sviluppo di nuove idee, ecc…
Poiché, come si evince dall’articolo 2 della carta
dei valori delle BCC, “…l'obiettivo del Credito Cooperativo
si concentra nel produrre utilità e vantaggi,… è creare
valore economico, sociale e culturale a beneficio dei
soci e della comunità locale”, possiamo ben capire come
siano molteplici le iniziative a favore dello studio, sia
come sostegno che come semplice gratificazione, che
vengono sviluppate nel mondo del Credito Cooperativo.
La BCC di Terra D’Otranto, dimostrandosi sempre
coerente con le linee del Credito Cooperativo da sempre
vicino ai giovani, ha aderito al progetto “Diamogli
credito“ a suo tempo voluto dal Ministero per le Politiche
Giovanili e le Attività Sportive, dal Ministro per le Riforme
e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e dal
Ministro dell’Università e della Ricerca, in collaborazione
con l’Associazione Bancaria Italiana.
Il protocollo di intesa permette agli studenti alle
prese con la formazione universitaria e post universitaria,
un agevole accesso al credito (senza ulteriori garanzie
tempi di crisi, quando si è alla ricerca dell’investi-mento giusto, sembra strano rilevare che tra gliinvestimenti caratterizzati dal più alto tasso di
rendimento troviamo, quelli rivolti verso l’istruzione.
InformaSocioPeriodico di informazione ai propri soci della BCC Terra d’Otranto
17
Un investimento sicuro:l’investimento in istruzione.
Secondo una ricerca di Bankitalia studiarerenderebbe più di Bot ed Azioni.
In
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connesse alla propria formazione. L’obiettivo è quello
di mettere in condizione i giovani di investire respon-
sabilmente sul proprio futuro e avere un più libero
accesso al sapere e alla formazione.
Inoltre, a sottolineare l’attenzione rivolta dalla BCC
di Terra d’Otranto alla tutela del diritto allo studio, sono
previsti per i soci o figli di soci prestiti nella misura
massima di euro 2.600,00 per ogni anno di iscrizione
ad una facoltà universitaria, compreso il primo fuori
corso, da erogarsi sotto forma di scoperto di conto
corrente, senza spese ed ad un tasso di favore.
Infine, sempre per favorire lo studio, annualmente,
la BCC di Terra d’eroga a soci e figli di soci, impegnati
nell’iter scolastico e nella successiva formazione univer-
sitaria, dei premi di studio modulati secondo l’obiettivo
raggiunto. Maurizio Ippolito
18
La consegna dei premi di studio destinati dalla BCC di Terra d’Otranto a socie e figli di soci avverrà il 28 dicembre
2009, presso il teatro “Paesiello“ dove l’associazione culturale “La Bottegartistica” porterà in scena lo spettacolo
teatrale “Un calcio alla botte e uno a …“.
Durante la serata verrà consegnato al Presidente della BCC di Terra d’Otranto un opera dell’artista Enzo Miglietta.
Consegna premi di studio anno 2008
Licenza Scuola Media InferioreStudente votazioneSergio Silvia Ottimo
Saracino Serena Ottimo
Mangia Bibiana Ottimo
Paolo Camilla Ottimo
Vergine Silvia Ottimo
Licenza Scuola Media SuperioreStudente votazioneRollo Andrea 100 e lode
Lauretti Chiara 100/100
Coluccia Claudia 96/100
Colagiorgio Ilaria 98/100
Montinaro Marta 100/100
Biscozzo Roberta 95/100
Visconti Gabriele 100/100
Mazzotta Maria Laura 100/100
Vetrugno Roberta 92/100
LaureaStudentePotì Filippo
Petrelli Alfredo
Lauretti Francesca
Russo Roberto
Nahi Maria Rita
Cannoletta Sabrina
Bellezza Francesca
De Paolis Marcella
Castelluzzo Laura
Quarta Alessandra
Conte Jacopo
Quarta Miriam
Martena Maria Luisa
De Pascalis Lorenzo
Potenza Giovanni
Centonze Gianluca
Cetra Antonio
Sozzo Romina
Ianni Alessandrea
Laurea BreveStudenteBattista Federico
D'Amico Roberta
Ingrosso Stefania
Mastrogiovanni Simona
Lauretti Paola
Carrozzo Cristina
Doria Francesco
Lauretti Federica
Spagnolo Claudia
Solazzo Tiziana
Quarta Marzia
Vetrugno Katia
Cagnazzo Alberto
Solazzo Francesca
Durante Elisabetta
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Infatti, a sette mesi dal sisma che sconvolto l’Abruzzo,
il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, ha
simbolicamente consegnato nelle mani del sindaco
del capoluogo abruzzese i 5
milioni di euro frutto della
mobilitazione del Credito Coo-
perativo tutto.
La gara di solidarietà tra le BCC
ha visto più di novemila versa-
menti tra i quali spiccano quelli
della BCC di Roma, presente sul
territorio abruzzese con i propri
sportelli , che da sola ha con-
tribuito con 1,5 milioni e quello
della Federazione Lombarda
delle BCC con 1 milione di euro.
Ma nello stile del Credito Coo-
perativo sono stati i molteplici
contributi ripartiti tra dipen-
denti, soci, amministratori e
clienti a fare si che dal poco di
tanti si potesse ottenere il ne-
cessario per contribuire alla
ricostruzione. La somma messa
a disposizione delle autorità
locali è stata concordemente
destinata alla ricostruzione di
Palazzo Margherita, sede storica del comune
dell’Aquila, e dell’annessa torre civica, monumento
simbolo della città a cui gli aquilani sono particolar-
mente legati. Per il Sindaco dell’Aquila, Massimo
Cialente, il gesto del Credito Cooperativo è coinciso
di fatto con l’inizio della rinascita del centro storico
del capoluogo abruzzese.
Per il Presidente di Federcasse, contribuire alla
ricostruzione di un simbolo così importante per la
comunità locale, va ben oltre il semplice fatto mate-
riale. Ci sono, infatti, luoghi nei quali la comunità
si ritrova ed attraverso i quali attinge l’energia per
considerarsi davvero tale, coesa e capace di confron-
tarsi e di guardare con rinnovata fiducia verso il
futuro.
Così come in un antica agorà, attraverso la rinascita
di uno dei palazzi simbolo dell’Aquila, il Credito
Cooperativo vorrebbe contribuire alla rinascita del
centro storico, permettendo così alle migliori risorse
di questa città di avere nuovamente un luogo di
dibattito, incontro e confronto.
Infine, il Presidente Azzi, ha sottolineato la peculiarità
del progetto solidarietà e relativa raccolta fondi
messo in atto dalle BCC, frutto di una mobilitazione
di privati, senza alcun supporto mediatico, quasi
sotto voce come è nello stile proprio del Credito
Cooperativo.
municipio dell’Aquila sarà ricostruito grazie allasolidarietà del Credito Cooperativo.
Il
L’impegno del Credito Cooperativoa favore dell’Abruzzo
19
Con le BCC L’Aquila ritornerà a volare
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Durante la serata si è potuto prendere atto delle diverse
iniziative portate a termine dalla forLIFE in questo
2009 ed essere testimoni del nuovo accordo tra la Onlus
ed il Vescovo Nigeriano Mons.Paulinus Bpezeokafor.
ForLife costruirà una nuova scuola , nella Diocesi di
Akwa, con classi pre-primarie e primarie, dotata di
acqua potabile grazie alla realizzazione di un pozzo, e
arredata con banchi, sedie e lavagne nuovi ed un centro
di profilassi antimalarica. Le opere saranno inaugurate
nel Settembre del 2010.
Testimonial di forLIFE per l’evento leccese il maestro
Mogol. Presenti l’ Arcivescovo Mons.D’Ambrosio, al quale
va un nostro particolare ringraziamento per aver accet-
tato l’invito, il Vescovo nigeriano Mons.Paulinus Bpe-
zeokafor , Mons.Fernando Filograna, dr. Pasquale
Caione ( presidente della BCC di terra dOtranto, una
banca che ha sempre sponsorizzato tutti i progetti che
la “ Forlife onluss “ ha promosso nel Salento a sostegno
dei bambini africani bisognosi ) , oltre alle cariche
istituzionali della città. Importanti i messaggi passati
durante la serata dal Presidente
della Onlus Prof. Alessandro Car-
riero , riguardo l’assoluta necessità
di far nostro il concetto di solida-
rietà. Non siamo soli al mondo:
accanto a noi abbiamo moltissime
persone, come i famigliari, i com-
pagni, i professori… ma anche chi
non conosciamo, che comunque
esiste e di cui dobbiamo tenere
conto.
Ognuno di noi risponde in modo diverso alle sofferenze
, alle richieste di aiuto, ai destini degli altri esseri
umani. Ci uniscono, spesso, i sentimenti di pietà o di
simpatia. Sono sentimenti naturali, capaci di smuovere
risorse personali, ma anche di nascondersi nelle nostre
vite, allontanandoci dall’umanità. Ci sono spesso diritti
da riconoscere : alla libertà, ad una vita dignitosa, che
dovrebbero generare azioni concrete da parte nostra.
Il sentimento di comunanza con i nostri simili deve
spingerci a far dono di noi stessi agli altri. E’ solo
questo magico filo della solidarietà che ci può unire
agli altri esseri umani, fino ad arrivare a tutte le creature
viventi. Tutti noi siamo coinvolti da un destino comune,
quello di creature fragili, vulnerabili ed in “transito”.
E’ bella l’immagine della vita così come rappresentata
dal venerabile Beda in una suo scritto: il rapido pas-
saggio di un passero, che entra dalla finestra di un
salone riscaldato da un buon fuoco, dove sono serviti
pasti e dove si tengono colte conversazioni, mentre
fuori infuriano le piogge e le nevi dell’inverno. L’uccello
attraversa il salone ed esce dalla porta opposta. Dopo
questa breve tregua, venuto dall’inverno, rientra
nell’inverno perdendosi alla vista dei commensali. Così
è l’effimera vita degli uomini. Il significato pieno della
nostra vita risiede quindi nell’aiuto concreto che si offre
a chi è nel bisogno.
Naturalmente, la solidarietà non è sinonimo di “dare”,
ma dal punto di vista morale, deve riferirsi alla gioia
che può dare la generosità compiuta con il cuore.
Ogni tipo di solidarietà pura e trasparente è comunque
un atto di grazia verso il Signore; è un atto di generosità
e bontà per tutta l’umanità. Vi invitiamo a visitare Il
nostro sito e diventare nostri amici e sostenitori,
anche con una “vacanza della solidarietà” in Kenja.
Ricordiamo infatti che le nostre strutture possono essere
raggiunte da chiunque voglia conoscere i nostri mera-
vigliosi bambini e il loro mondo. Stiamo preparando la
vendita di gustosi regali natalizi per sostenere i nostri
“pulcini”. Info: 335/310618. forLife Onlus
Teatro, Musica e Solidarietà
ella splendida cornice del Politeama Greco di Lecce,con tanta buona musica proposta dai Rockopera ,il 7 Novembre u.s., si è svolto il terzo appuntamento
annuale “concerto per la vita” organizzato da forLIFEOnlus.
N
20
Nuovo evento organizzato da for LIFE Onlus con il sostegno della BCC di Terra d’Otranto
InformaSocioPeriodico di informazione ai propri soci della BCC Terra d’Otranto
Presenze da record per la 24esima edizione della
Stracittadina Novolese, la “Corsa della vita”, orga-
nizzata dalla sezione Avis di Novoli in collaborazione
con quelle di Carmiano e Villa Convento. Un grande
e partecipato appuntamento, ormai tradizionale,
all’insegna di sport e solidarietà, impegno agonistico
e civile. È Cosimo Caliandro, della Fiamme Gialle, il
più veloce tra i mille e passa partecipanti alla stra-
cittadina, un piccolo record per l’edizione 2009, come
sempre undici chilometri e un percorso che, da qualche
edizione, si snoda per le strade di Novoli, Villa
Convento e Carmiano. Calandro si è imposto su Gian-
marco Buttazzo, dell’Esercito, vincitore delle ultime
due edizioni della gara podistica novolese, e su
Francesco Caliandro, di un’associazione sportiva di
San Michele Salentino. Questo il podio, ma è un
arrivo abitualmente generoso di premi e trofei quello
che attende i partecipanti alla Stracittadina Novolese,
ed è impeccabile l’ormai navigata struttura organiz-
zativa che unisce i tanti volontari dell’Avis novolese
(una delle più proficue in provincia in fatto di dona-
zioni), di Villa Convento e di altre associazioni di
volontariato. E se l’aspetto salutare dello sport, della
corsa in questo caso, con la crescente partecipazione
di atleti e amatori, piccoli e grandi, donne e uomini,
è sempre in primo piano, insieme all’agonismo e alla
loro voglia di arrivare al traguardo; la giornata, è da
dire, rappresenta sempre più uno strumento impor-
tante anche per la sensibilizzazione ad una donazione
continua e costante di sangue, soprattutto nei con-
fronti delle nuove generazioni. E i risultati si vedono,
come confermano il presidente provinciale dell’Avis,
Anna Pati, Stefania Marrazzi di Novoli, alla sua prima
Stracittadina da presidente, e Mario Ingrosso, di Villa
Convento. Più che mai “Una corsa per la vita” quindi,
la 24esima edizione della Stracittadina novolese,
gara podistica nazionale “Corripuglia” con i suoi
trofei: il 18esimo trofeo “Michele Martella” e il primo
memorial “Giovanni Riccardi”.
Si ringraziano tutti gli sponsor per il loro generoso
contributo, in particolare la BCC di Terra d'Otranto
che da sempre ha creduto nella bontà di questa
manifestazione ( come detto sopra ) all'insegna di
sport e solidarietà, impegno agonistico e civile.
XXIV Stracittadina NovoleseCon la solidarietà della BCC di Terra
d'Otranto ai blocchi di partenza
21
Questi i primi venti atletiarrivati al traguardo di Novoli:
1)CALIANDRO Cosimo2)BUTTAZZO Gianmarco3)CALIANDRO Francesco4)NITTI Rocco
5)PONZETTA Ivan
6)BELOTTI Alessandro
7)MUSARDO Ivano
8)CARRIERO Francesco
9)CHIRIATTI Giovanni
10)MINOIA Filomeno
11)GALLO Michele
12)PEPE Raffaele
13)DAGGIANO Vincenzo
14)VITALI Antonio
15)MARSALI Redouane
16)BONGERMINO Vito
17)TORTORELLA Pietro
18)BERGAMO Cristian
19)CALIANDRO Rocco
20)MELILEO Angelo
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Sabato 31 ottobre 2009, nel Centro per l’educazione alla legalità di Magliano, si è
tenuto un concerto per violino e pianoforte.
L’iniziativa è stata fortemente voluta da Irene Attanasio che ha saputo coinvolgere,
in un’inedita collaborazione, la Banca di Credito Cooperativo Terra d’Otranto e la
Biblioteca Comunale “Salvatore Paolo”. La Banca, sempre attenta alle esigenze della
comunità carmianese e maglianese, ha coperto le spese della manifestazione. La
Biblioteca ha provveduto alla parte logistica ed organizzativa avvalendosi del prezioso
apporto delle volontarie del Servizio Civile Nazionale.
Giunti da Milano poche ore prima l’inizio del concerto, i musicisti Marco Corsini
(violino) e Filippo Ravizza (pianoforte) hanno interpretato musiche di Carlos Dupret,
presente in sala.
In una serata d’inverno insolitamente mite, alla presenza di un folto pubblico che
ha trovato parziale accoglienza tra gli insufficienti posti a sedere, sotto le luci delle
telecamere di “Studio 100”, con il fotografo autodidatta Ottavino Calcagnile alla
ricerca delle inquadrature migliori, tra le quinte del “Grappolo Carminio”, sotto le
alte volte dell’ex- mercato coperto le note del giovane compositore belga hanno
danzato per quasi un’ora: in apertura Bis 1/2 violino, a seguire Suite in 5 parties
per pianoforte,quindi Sonata per pianoforte e violino in 4 movimenti,per concludere
Bis 2/2 per violino.
La scrittura e l’esecuzione hanno trovato unanime apprezzamento, con giudizi positivi
sia del pubblico più competente, sia di quello meno esperto.
La Biblioteca Comunale, impegnata in un vasto programma di promozione musicale,
si augura che la collaborazione con la BCC Terra d’Otranto prosegua nel futuro per
realizzare altri eventi di promozione culturale ed anche progetti di più complessa
attuazione come l’istituzione di una Scuola Comunale di Musica che renda nel nostro
paese “la musica non privilegio di pochi ma patrimonio di tutti”.
Luciano Merli consigliere comunale
a Magliano
22
Carlos Dupret
La BCC Di Terra d’Otranto attivanell’organizzazione di eventi dipromozione culturale e sociale
PER DIVENTARE SOCIO DI UNA BANCACI VUOLE UNA CERTA BANCA
LA MIA BANCAÈ DIFFERENTE
(TANTO PER COMINCIARE È ANCHE MIA)
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L’operazione ha visto l’acquisizione da parte di Cat-
tolica Assicurazioni del 51 per cento di BCC Vita per
un corrispettivo complessivo di 44 milioni di euro
che include anche la valorizzazione per lo sviluppo
del comparto danni. L’intesa prevede, infatti, anche
la creazione di una nuova compagnia danni parteci-
pata al 51 per cento da Cattolica Assicurazioni e al
49 per cento da Iccrea Holding, per la quale saranno
definite prossimamente, nell’ambito della partnership,
intese analoghe a quelle raggiunte nel ramo vita.
Ora che si è concluso l’iter di perfezionamento
dell’accordo, a breve saranno messi a disposizione
delle BCC i primi e nuovi prodotti nel ramo vita, e
contestualmente si procederà a formalizzare l’avvio
della nuova azienda specializzata nel ramo danni.
Questa partnership si inserisce in un più ampio
processo di definizione del modello di offerta avviato
dal Gruppo bancario Iccrea con l’obiettivo di miglio-
rare costantemente la capacità di supporto alle BCC-
CR. Con questo accordo, quindi, viene potenziata in
modo consistente la copertura del segmento assicu-
rativo nel ramo vita, inaugurando al contempo il
ramo danni, e viene offerta per questa via alle Banche
di Credito Cooperativo e Casse Rurali una gamma di
soluzioni competitiva per la loro clientela. Cattolica
rappresenta il partner coerente per identità e valori,
e questa partnership alimenta con prodotti e servizi
di qualità il peculiare rapporto che ogni BCC-CR
intrattiene con chi vive e lavora nel proprio territorio.
Il primo prodotto frutto di questo nuovo accordo è
“BCC Vita - Egida” un investimento assicurativo
semplice e flessibile che offre rendimenti certi e la
sicurezza di una gestione garantita che accompagna
il cliente lungo tutto l’arco della propria vita. “BCC
Vita - Egida” è un contratto di assicurazione sulla
vita a prestazioni rivalutabili di Ramo I, con rivalu-
tazione annua del capitale pari almeno al 2% e la
garanzia prestata direttamente dalla Compagnia per
tutta la durata del contratto (vita intera).
Il prodotto è in collocamento presso gli sportelli del
Credito Cooperativo, con un taglio minimo di 100.000
Euro, da martedì 3 novembre e fino al 15 aprile 2010.
scorso 15 luglio è stato perfezionato a Milano, dopol’approvazione da parte dell’Isvap, l’accordo dipartnership tra Cattolica Assicurazioni e Iccrea
Holding nei rami vita.
Lo
23
Perfezionata lacessione di BCCVita a CattolicaAssicurazioni
Oggi l’economia delle reti guadagna un Nobel. Nel
settembre 1909 nasceva a Brescia la Federazione Nazio-
nale delle Casse Rurali cattoliche. Nell’ottobre 2009, il
professor Oliver E. Williamson conquista il Nobel per
gli studi sulle reti di imprese e lo condivide con la
professoressa Elinor Ostrom per gli studi sui beni comuni.
Consapevoli della limitatezza delle proprie dimensioni
aziendali, della scarsità di risorse finanziarie, delle
insidie dei poteri forti e delle lobby, dei rischi di un
mercato complicato e di una legislazione da curare sia
nella fase di scrittura sia in quella di applicazione, i
leader delle 1.600 Casse Rurali italiane sentirono il
bisogno di un sistema associativo di dimensioni nazionali.
Oggi i sistemi a rete prendono varie forme. Parlano vari
linguaggi e costruiscono simbologie diverse. Fabbricano
e alimentano culture di filiera. Si nutrono di discussioni
e confronti, di idee ed esperienze che fluiscono lungo
i mille fili della ragnatela che annoda le imprese. Le
eccellenze circolano, gli errori si analizzano, le une e
gli altri diventano patrimonio comune. Le reti investono
in competenze professionali, in progetti imprenditoriali
e culturali, cercano insieme la soluzione di problemi
realizzando imprese di servizio e accrescendo la qualità
del capitale umano. I sistemi a rete di imprese mutua-
listiche (soprattutto bancarie) fanno tutto ciò e qualcosa
di più (in una sorta di entusiasmante complicazione dei
discorsi economici). I “beni comuni” del sistema BCC
hanno senso solo se funzionali alla crescita del bene
comune di migliaia di comunità. “Beni comuni” delle
BCC sono i sistemi di garanzia, le metodologie di controllo
e di prevenzione delle crisi aziendali, i meccanismi di
intervento per limitare (o evitare) i danni ai soci, ai
clienti, alle comunità locali. “Beni comuni” sono i luoghi
fisici di lavoro associativo e di impegno imprenditoriale.
Luoghi che assumono quasi tutte le forme giuridiche
disponibili e sottintendono rapporti contrattuali, co-
munque volontari (eccetto uno, il FGD): cooperative di
secondo grado, società consortili, holding di indirizzo
e controllo, spa, srl, fondazioni, associazioni. “Beni
comuni” sono i capitali intangibili della rete delle BCC:
il capitale di fiducia, di relazioni, di cultura d’impresa
del tutto originale, di reputazione interna, di metodo-
logie di confronto, di costruzione del consenso. Tutti
questi patrimoni (fisici e immateriali) debbono comunque
risultare redditizi, “convenienti”, utili a competere e a
restare coerenti al modello identitario.
Debbono riuscire a prevenire e risolvere problemi, a
raggiungere obiettivi altrimenti non ottenibili, garantire
economie, governare i rischi sistemici e aziendali,
consentire investimenti in innovazione (tecnologica,
organizzativa, mutualistica) a costi ridotti, attenuare
i rischi di comportamenti opportunistici. E generare
classe dirigente. Williamson sostiene che le reti di
imprese, caratterizzate dalla specificità degli investimenti
e dalla peculiarità dei rapporti che in esse si creano,
sono organizzazioni economiche stabili perché hanno
costi di transazione più bassi rispetto a modelli di
scambio anonimi.
La Ostrom sottolinea l’importanza della conoscenza
che va considerata un bene comune e va adeguatamente
preservata. Le federazioni locali e nazionale, le banche
di secondo livello, i fondi di garanzia, le forme mutua-
listiche di previdenza e assistenza sono nodi della rete,
concentrati di competenze e di conoscenza, quindi “beni
comuni”. Cosa sarà il Credito Cooperativo tra altri cento
anni dipenderà in parte anche da cosa sarà la sua “casa
comune”, la Federazione Italiana. Che intanto dovrà
essere sempre più utile, attenta, attraente, affidabile,
convincente.
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24
Cent’anni dinon solitudine
C ento anni fa nasceva la dorsale del sistemafiduciario interno delle Casse Rurali.
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5
25
E' un dispositivo fisico di sicurezza One Time Password (OTP) nato per evitare che i clienti, attraverso i
loro comportamenti rischiosi o ingenui, siano vittima di episodi di attacchi e minacce online. Il dispositivo
fisco di sicurezza abbinato alle Tue credenziali di accesso, realizza l'autenticazione a più fattori ("strong
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accesso.
Iccrea Banca e SACE :rinnovato un plafond di 50 Milionidi Euro con garanzia SACE
Iccrea Banca e SACE, la società che assicura il
business delle imprese italiane sui mercati esteri,
hanno sottoscritto una convenzione che consente
alle piccole e medie imprese clienti delle Banche diCredito Cooperativo e Casse Rurali italiane di attin-
gere a un plafond di euro 50 milioni per il finanzia-
mento dei loro progetti di internazionalizzazione.
L'accordo appena siglato fa seguito a quello
scaduto lo scorso mese di giugno, che
ha riproposto un’importante part-
nership con la SACE, grazie anche
al successo riscontrato nelle
aziende clienti delle banche del
sistema del Credito Cooperativo,
che per tale operatività hanno
fatto registrare un ampio utilizzo
del predetto plafond. Grazie
all’accordo, la clientela corporate
delle BCC potrà richiedere mutui
chirografari a tasso variabile be-
neficiando della garanzia SACE finoal 70% dell’importo. Tra le novità
principali c'è la possibilità di estendere la durata dei
finanziamenti, che potrà essere fino a 8 anni (anziché
5 anni). I f inanziamenti, avranno infatti durata
variabile di 36, 60, 72, 84 o 96 mesi e dovranno
essere destinati a progetti di crescita che consentano
all'impresa italiana di realizzare tutti quegli investi-
menti (in Italia e/o all’estero) che ne accrescano la
propria competitività internazionale. Si tratta, ad
esempio, della realizzazione di nuovi impianti e di
ampliamenti strutturali in Italia così come
dell’acquisizione di partecipazioni in imprese estere,
di apertura di nuove sedi, di attività promozionali o
per la tutela del proprio marchio.
Si ricorda che la quota di finanziamento coperta
da garanzia SACE può godere di una ponderazione
zero ai fini dell'assorbimento patrimoniale (Basilea
2). Le BCC potranno così avvalersi di un partner
specializzato come SACE, affiancando la velocità di
risposta tipica di una banca locale, tradizionalmente
vicina al cliente, ad un’offerta di prodotti e servizi
sempre più ampia e studiata su misura per le esigenze
delle PMI.
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cifre che appare sul display ed inserirla, per intero, nel
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utente, alla password e all'eventuale codice operatore.
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Egregio Presidente,indirizzo a Lei questa lettera perché la considero
l'interfaccia della nostra Banca alla quale vorrei
esporre tutti gli interrogativi che un socio si pone
in un convulso periodo come quello che sta attra-
versando l'economia, con particolare riguardo al
settore bancario. E' da pochi giorni che ( auspica il
Ministero della Economia ) il Governo ha posto le basi
per la già ventilata costituzione della Banca del Mezzo-
giorno che, a quanto sembra, dovrebbe appoggiarsi per
la operatività anche alle Banche di Credito Cooperativo.
Quindi le nostre strutture sarebbero tirate in ballo per
la erogazione di quel credito palesemente negate alle
piccole imprese da parte delle grandi banche.
Il Governo sa che le tesorerie delle banche locali e tra
queste quelle del Credito Cooperativo non possono da
sole sostenere l’onere della provvista di fondi per questo
nuovo impegno ed avrebbe ventilata l'ipotesi circa
l'emissione di titoli con un'aliquota di tassazione del 5%
(anziché 12,50% attuale) per allettare i potenziali
sottoscrittori. Non sono riuscito a comprendere con quali
modalità verrebbe attuata l'emissione, la remunerazione
e la durata dei titoli, nonché il rapporto che certamente
dovrebbe regolare la raccolta con l'impiego. Sono altresì
convinto che non potendo il Tesoro rischiare – così come
si è impegnato- un fallimento della sua iniziativa (insuc-
cesso certo gradito alla grandi banche che cercheranno
di insabbiare l'operazione) la convenienza dei titoli per
la provvista dovrà essere superiore a quel che oggi offre
il mercato. Sono però certo che tale eventualità compor-
terà una serie di valutazione poiché i nuovi “ strumenti
andranno in conflitto con le nostre obbligazioni. Le
attuali garanzie che assistono le emissioni delle obbli-
gazioni del Credito Cooperativo (Fondo di Garanzia
Obbligazionario) sembrerebbe in futuro essere assorbito
dal Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo
(FGI) - vedasi pag 24 e 25 della relazione al bilancio al
31/12/2008 – e pertanto c'è da chiedersi se i nuovi
strumenti di finanziamento, ideati dal Ministero
dell'Economia e da collocarsi dalla Banca di Credito
Cooperativo ai propri clienti, debbano e possono rientrare
o meno tra quei rischi coperti dal FGI. Comprenderà che
se la risposta a tale quesito dovesse essere affermativa
il collocamento di tali strumenti finanziari potrà trovare
presso i nostri sportelli una corsia preferenziale, un più
largo spazio di diffusione perché maggiormente garantiti,
anche se creerà una disparità di trattamento economico
finale con gli attuali strumenti operativi già distribuiti.
Sarebbe opportuna una Sua cortese precisazione al
riguardo e soprattutto una più corrente informativa ai
soci degli ulteriori sviluppo del Fondo di Garanzia Isti-
tuzionale (FGI) da divulgare ai potenziali clienti (depo-
sitanti e soci) per una più sollecita affermazione su
piazza del Credito Cooperativo. La ringrazio per l'ospitalità
e per la eventuale risposta.
Un socio Natale Scarcella
Lettera di un socio
26
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Cell. 329.956.15.28
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Carmiano
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servizio ambulanza, assistenza
infermieristica domiciliare
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Cell. 333.741.34.81
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Tel. 0832.604.220
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Articoli da regalo,
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Sconti del 10% e 20%
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Tel. 0832.603.585
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Continua con successo l’iniziativa voluta dal CreditoCooperativo di Terra d’Otranto per la difesa del potered’acquisto dei propri soci.Pubblichiamo di seguito l’elenco aggiornato a novembre 2008.Si segnala, inoltre, l’accordo, di recente raggiunto con il gruppoeditoriale Mondadori, per la sottoscrizione di abbonamenti a 71riviste con sconti fino all’80%.Per l’adesione all’offerta si potranno utilizzare i coupon che viverranno inviati oppure quelli presenti in distribuzione pressole filiali”
Esercizi e attività convenzionaticon la Banca di Credito Cooperativodi Terra d’Otranto
27
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28
“Vivere insieme - tra cielo e terra - ieri oggi e domani”
Opera di Eugenio Miglietta donata alla BCC Terra d’Otranto