Prof. Maurizio Dallocchio Milano, 18 marzo 2014 Made in Italy e M&A Difendere l’italianità o aggredire l’estero? CReSV – Università Bocconi
Sep 09, 2014
Prof. Maurizio Dallocchio
Milano, 18 marzo 2014
Made in Italy e M&ADifendere l’italianità o aggredire
l’estero?
CReSV – Università Bocconi
L’economia italiana
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Operazioni cross-border, Foreign Direct Investment e Private Equity
L’alto di gamma
Conclusioni
2 CReSV – Università Bocconi2
Agenda
3
Atteggiamento imprenditori
Successioni come fattore disgregante
Scarsa disponibilità a utilizzare equity e forte indebitamento
Significativa specializzazione in settori maturi con bassi tassi di crescita
Timore di perdita del controllo
Mercati dei capitali modesti
Storica diffusione del credito bancario e commerciale a breve termine
Luoghi comuni sull’Italia
CAUSE
Economie di scala e di apprendimento
Ricerca e innovazione Internazionalizzazione Rischio Trasferibilità “modelli”
PERDITE IN TERMINI DI:
LIMITATE DIMENSION
I
L’economia italiana: perché è debole? La crescita è un tema nodale
CReSV – Università Bocconi
72%
28%
Imprese Occupazione Valore aggiunto
Italia EU-27 Italia EU-27 Italia EU-27
Numero % % Numero % % Numero % %
Micro 3.731.348 94,6% 91,8% 7.292.281 46,9% 29,7% 219 32,6% 21,0%
Piccole 189.294 4,8% 6,9% 3.351.855 21,6% 20,7% 155 23,0% 18,9%
Medie 20.151 0,5% 1,1% 1.935.295 12,5% 17,0% 108 16,1% 18,0%
Tot. 3.940.793 99,9% 99,8% 12.579.431 80,9% 67,4% 482 71,7% 57,9%
Tot.Comprese Grandi 3.943.889 100,0% 100,0% 15.540.459 100,0% 100,0% 672 100,0% 100,0%
PIL Italia
Fonte: Commissione Europea (2009)
Slova
cchia
German
ia
Irlanda
Regno Unito
Paesi B
assi
Lettonia
Estonia
Romania
Lusse
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Austria
Danim
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Polonia
Spag
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Rep. C
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ITALIA
Portoga
llo
Grecia
0
4
8
12
16
Media Ue27
Numero medio di addetti nei Paesi UE (2009)
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (2012)
?L’economia italiana: perché è deboleLa dimensione aziendale
4
SME
.Large Corp
CReSV – UniversitàBocconi
5
0-9
10-19
20-49
50-249
250 e oltre
Totale
8,1%
14,9%
23,8%
33,0%
38,0%
29,1%
Incidenza del fatturato esportato sul fatturato totale dell’industria manifatturiera per classi di addetti (2009)
Fonte: Istat (2009)
L’economia italiana: perché è debole? Le esportazioni
CReSV – Università Bocconi
6 Fonte: Internazionalizzazione delle PMI, UE (2009)
L’economia italiana: perché è debole? L’internazionalizzazione
CReSV – Università Bocconi
7
L’economia italiana: perché è debole? L’internazionalizzazione
CReSV – Università Bocconi
Fonte: Internazionalizzazione delle PMI, UE (2009)
Mex
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el0.00%
1.00%
2.00%
3.00%
4.00%
5.00%
8 Fonte: Elaborazioni CReSV su dati Eurostat (2013)
L’economia italiana: perché è debole? Gli investimenti
Investimenti in R&S in %PIL (2011)
CReSV – Università Bocconi
L’economia italiana
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Operazioni cross-border, Foreign Direct Investment e Private Equity
L’alto di gamma
Conclusioni
9 CReSV – Università Bocconi9
Agenda
10
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
M&A? Si.
Tassi d’interesse ai minimi storici
Prezzo delle azioni ai minimi
storici
Elevata disponibilità di cash
M&A? No,grazie.
Focus sul rafforzamento della struttura
d’impresa
Share Buy-Back
Riduzione del debito
Timore nell’affrontare nuovi
mercati/prodotti
Sia in Europa che negli Stati Uniti...
CReSV – Università Bocconi
Europa
Pagamento principalmente
legato alla parte fissa (solo il 14%
delle transazioni include clausole
di earn out) Maggiore protezione per i seller
(la clausola di Material
Adverse Change è presente in
solo il 16% delle transazioni) Multipli di valutazione ridotti
Stati Uniti
Elevata parte variabile nel
prezzo finale (38% delle
transazioni include clausole di
earn out) Maggiore protezione per i buyer
( la clausola di Material Adverse
Change è presente in oltre il 93%
delle transazioni) Multipli più elevati (P/E medio:
22.5x)
11
...ma con alcune differenze
CReSV – Università Bocconi
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
12
Crescita degli investimenti diretti dei Fondi Sovrani: il loro peso nel volume globale delle transazioni è cresciuto nel periodo 2000-2013 in maniera esponenziale, occupando posizioni rilevanti in settori chiave dell’economia.
“Yes , the global picture is
pretty bleak, but for
sovereigns that are cash
rich, they will certainly
assess opportunities and
this could prove to be an
opportune time to deploy
some of that capital”
Omar Mehanna – Head of
HSBC’s regional advisory
business
Forte potenziale di crescita $5 trilioni di asset controllati Tasso di crescita (2001-2011): 10%
annuo Dal 2007 al 2011: oltre $100 billion di
investimenti
CReSV – Università Bocconi
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
L’economia italiana
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Operazioni cross-border, Foreign Direct Investment e Private Equity
L’alto di gamma
Conclusioni
13 CReSV – Università Bocconi13
Agenda
14 CReSV – Università Bocconi
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, Zephyr (Bureau Van Dijk)
La situazione economica, sia domestica che legata al contesto internazionale, rafforza l’importanza dei temi della crescita dimensionale e della riorganizzazione del sistema produttivo per rinforzare la struttura del tessuto imprenditoriale.
15 CReSV – Università Bocconi
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, Zephyr (Bureau Van Dijk)
16 CReSV – Università Bocconi
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, Zephyr (Bureau Van Dijk)
17 CReSV – Università Bocconi
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Fonte: CReSV su dati Istat e Zephyr (Bureau Van Dijk)
Food &
Bev
Chimica
Meccan
ica
Utilities
Ediliz
ia
Commercio
Trasp
orti
Banch
e
Assicu
razioni
Altri se
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Altro
0.00%
0.10%
0.20%
0.30%
0.40%
0.50%
0.60%
0.70%
0.01%
0.06%
0.29%
0.18%
0.06% 0.04%
0.09%
0.66%
0.10%0.06%
0.05%
20122013
Settori prevalenti - % PIL
18 CReSV – Università Bocconi
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Fonte: CReSV, Zephyr (Bureau Van Dijk)* Solo due operazioni; valori influenzati dall’operazione Cardif Assicurazioni – Cardif Vita
Dimensione media aziende acquirenti e target: distinzione settoriale
Food & Bev Chimica Meccanica Utilities Edilizia Commercio Trasporti Banche Assicurazioni* Altri Servizi Altro0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
70,171
24,095 45,631 14,371
250,333 16,7912,487 1,484,351
6,421,264
9,968
175,023
180,312
437,693 1,415,842 8,438,133
1,503,874 138,002118,044 51,389,301
875,143
2,183,888
453,678
Media Asset totali Target (Mln euro) Media Asset totali acquiror (Mln euro)
19 CReSV – Università Bocconi
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, Bloomberg
L’economia italiana
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Operazioni cross-border, Foreign Direct Investment e Private
Equity
L’alto di gamma
Conclusioni
20 CReSV – Università Bocconi20
Agenda
21 CReSV – Università Bocconi
Operazioni cross-border
Fonte: JP Morgan (2012)
Secondo una ricerca EIU (2013) a rilanciare il mercato M&A saranno le operazioni cross-border. Le maggiori prospettive di crescita infatti, secondo larga parte degli intervistati (78%), riguardano i mercati internazionali, con particolare attenzione a quelli emergenti.
Le imprese italiane devono crescere all’estero per competere nello scenario globale. Peraltro la ridotta dimensione che caratterizza le nostre aziende è uno dei principali motivi di sofferenza rispetto ai competitor europei.
22 CReSV – Università Bocconi
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, Zephyr (Bureau Van Dijk)
Operazioni cross-border
Nonostante l’M&A domestica evidenzi un calo consistente tanto in volumi quanto in controvalori le operazioni cross-border hanno registrato un trend tutt’altro che negativo. Gli outflow hanno fatto registrare controvalori vicini ai 6 Mld di euro, con un aumento considerevole rispetto al 2012.
23 CReSV – Università Bocconi
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, Zephyr (Bureau Van Dijk)
Operazioni cross-border
Sul fronte cross-border inflow gli investitori dei Paesi sviluppati e di quelli emergenti hanno indirizzato i propri investimenti in Italia soprattutto verso realtà di eccellenza nei settori più competitivi e strategici dell’industria e del commercio italiano, come il settore della componentistica industriale, quello automobilistico e quello della moda.Nel corso degli ultimi anni, accanto ai Paesi tradizionalmente interessati alle imprese italiane (Francia, USA, Germania, Regno Unito), hanno consolidato il loro interesse Paesi come India, Cina, Giappone, Corea, Qatar, Turchia, Tailandia.
24 CReSV – Università Bocconi
Operazioni cross-border
2009 2010 2011 2012 2013
Descrizione
# dealMln €
# dealMln €
# dealMln €
# dealMln €
# dealMln €
Italia su Italia
159.987
162.213
1910.986
152.081
175.696
Italia su estero
738.568
628.571
6015.972
625.832
1039.109
Totale88
18.55578
10.78479
26.95877
7.913120
14.805
Mercato italiano M&A 2009 - 2013
25 CReSV – Università Bocconi
Operazioni cross-borderGeografia M&A: Italia su estero 2013
26 CReSV – Università Bocconi
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi
Operazioni cross-border
27 CReSV – Università Bocconi
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, dati OECD
Foreign Direct InvestmentUn fattore determinante per la sopravvivenza delle aziende italiane è da rinvenire in una radicata presenza internazionale. In tal senso numerose aziende domestiche, grazie alle loro eccellenze in termini di tecnologia e prodotto, sono ancora in grado di competere nello scenario internazionale. Il mezzo prescelto dai nostri imprenditori per attuare strategie di internazionalizzazione e crescita, consapevoli che per garantire crescita si rendono necessari investimenti, è spesso stato quello degli Investimenti Diretti Esteri.
28 CReSV – Università Bocconi
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi, dati OECD
Foreign Direct Investment
29 CReSV – Università Bocconi
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi su dati AIFI e PWC
Private Equity
30 CReSV – Università Bocconi
Fonte: Osservatorio M&A Bocconi su dati AIFI e PWC
Private Equity
Esistono le risorse per finanziare la crescita
L’economia italiana
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Operazioni cross-border, Foreign Direct Investment e Private Equity
L’alto di gamma
Conclusioni
31 CReSV – Università Bocconi31
Agenda
CReSV – Università Bocconi
32
L’alto di gamma
Il concetto di alta gamma è riferito alla produzione di beni e servizi tramite una filosofia aziendale volta a soddisfare al meglio i bisogni della domanda.
Il concetto non va confuso con quello di lusso: il lusso rappresenta un surplus all’interno dell’alto di gamma volto a soddisfare bisogni voluttuari.
L’ alto di gamma è contraddistinto da specifiche caratteristiche, quali:
Trasversalità Innovazione Alto valore aggiunto Mercato globale Creatività Design Manifattura Aura Distribuzione selettiva
L’alto di gamma si riferisce alla vera e propria produzione di beni e servizi utili alla quotidianità del consumatore e ad una filosofia aziendale specifica, orientata a soddisfare al meglio le esigenze della domanda, nonché al continuo perfezionamento dei prodotti e dei processi produttivi. E’, dunque, un segmento economico trasversale, presente sul mercato a livello globale, innovativo, ad alto valore aggiunto.
33
L’alto di gamma
CReSV – Università Bocconi
L’alto di gamma si riferisce ad un’ampia varietà di settori: nautica, arredamento, auto, beni personali (moda, profumi e cosmetici, orologeria e gioielleria, accessori, pelletteria), alimentare, ristorazione, ospitalità.
34
Manodopera e personale altamente qualificati
I dipendenti di alto profilo professionale sono la chiave per il successo delle imprese di questo
segmento.
Business model unicoLe aziende di alto di gamma si
distinguono per avere un modello di business esclusivo, caratterizzato da
una combinazione di creatività, cultura, tecnologia e know-how difficilmente replicabili: vantaggio competitivo.
BrandIl brand soddisfa i bisogni di prestigio,
status, identificazione, unicità e affidabilità. Oltre ad appagare le
necessità aspirazionali, esperienziali nonché simboliche, esso permette
anche di rassicurare il consumatore sull’affidabilità stessa del prodotto.
Alta qualità, stile, creatività, originalità e design
Questi elementi permettono ai prodotti di alto di gamma di distinguersi e
hanno diretto impatto sul premium price che il cliente è disposto a
corrispondere per ottenerli.
Servizi pre e post-vendita Si tratta di garanzie, personale di
vendita e creazione di eventi ad hoc per i clienti, che vanno oltre il mero
processo di acquisto e che permettono, così, di instaurare una vera e propria
relazione con il consumatore.
InternazionalizzazioneQuesto fattore consente di guadagnare nuove quote di mercato e di beneficiare
della crescita economica dei Paesi emergenti.
L’alto di gamma
CReSV – Università Bocconi
35
Importante contributo occupazionale sia in termini di impiegati diretti che indiretti.
Rilevante incidenza sul totale delle esportazioni
italiane.
Alto livello di investimenti: sguardo al
futuro e maggiore sostenibilità di lungo
periodo.
Contributo fiscale rilevante grazie a
produzioni a maggiore valore aggiunto.
Maggiori dimensioni ALTO DI GAMMA
L’alto di gamma
CReSV – Università Bocconi
L’alto di gamma: contributo occupazionale
Occupati diretti per settore (unità) Occupati diretti per segmento di alta gamma (unità)
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obili
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Nautic
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Alcolic
i
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Bevan
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Ristor
azio
ne
Ospita
lità
Beni p
erso
nali
0
50,000
100,000
150,000
200,000
250,000
300,000
350,000
86,203
137,200
10,211
210,000219,489
6,866
298,505
97,082
191,541
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0
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10,000
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25,000
19,278
3,0583,904
9,42612,063
1,950 741
15,912
23,189
CReSV – Università Bocconi
36 Fonte: Elaborazione CReSV su dati Aida, Ucina e Anfia
Occupazione diretta e indiretta pari a 491 mila addetti: 2,14% del totale dell’occupazione italiana.
numero di occupati medio per azienda pari a 234 unità (occupazione diretta) VS 15 occupati per impresa per la filiera “residuale”;
Impiega indiretto di 4,49 addetti per ogni occupato diretto VS 0,97 addetti indiretti per ogni occupato diretto per la filiera “residuale”
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0%
20%
40%
60%
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100%
77.6%97.8%
61.8% 63.7%94.5%
71.6%99.8%
83.6% 77.8%
22.4%2.2%
38.2% 36.3%5.5%
28.4%0.2%
16.4% 22.2%
Alta gammaParte rimanente delle filiere
Composizione dell'occupazione complessiva dei settori
L’alto di gamma: contributo alle esportazioni
CReSV – Università Bocconi
37
7.8%
6.5%
11.5%
8.2%
5.2%
0.6%
60.2%
ArredamentoAutomobilisticoNauticoAlcoliciAlimentareBevandeBeni personali
Contributo alle esportazioni (%) dei singoli segmenti di alta gamma sul totale generato (€ 23 mld)
Fonte: Elaborazione CReSV su dati Aida
Dal punto di vista delle esportazioni, è risultato che, in media, le società di alta gamma generano il 49% del proprio fatturato all’estero, contro il solo 27% delle società appartenenti alla rimanente parte delle filiere. Questo ha permesso ai segmenti di alta gamma di registrare un livello di esportazioni stimato in 23 Miliardi di euro, pari a circa il 5% del totale dell’export italiano.
L’alto di gamma: contributo fiscale
Arred
amen
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nali
0%20%40%60%80%
100%
76.4% 88.5%58.2% 49.1%
91.1%63.2%
99.5%80.7% 79.3%
23.6% 11.5%41.8% 50.9%
8.9%36.8%
0.5%19.3% 20.7%
Parte rimanente delle filiere Alta gamma
Composizione della raccolta fiscale complessiva (imposte sul reddito personali e societarie) dei settori
CReSV – Università Bocconi
38
Fonte: Elaborazione CReSV
Le alte gamme - pur contando per solo il 13% in termini di quota di mercato - hanno generato circa il 17% degli introiti fiscali dei settori derivanti da tassazione societaria.
Inoltre: Le alte gamme risultano avere una maggiore incidenza delle imposte sul fatturato
(2,85%) rispetto alla rimanente parte delle filiere (1,42%); Le alte gamme risultano avere un più elevato livello di contribuzione media annuale
(1,8 mln) rispetto alla rimanente parte delle filiere (40 mila euro).
Il “tipo” di produzione delle alte gamme, a maggior valore aggiunto, genera maggiori introiti
fiscali
L’alto di gamma: gli investimenti
Investimenti/Fatturato
Maggiore il valore del rapporto, maggiore è la capacità di generare rendimenti futuri. Il valore medio per i segmenti di alta gamma risulta pari a 7,67%; per la rimanente parte delle filiere il valore si attesta invece al 4,45%.
CReSV – Università Bocconi
39
Le società di alta gamma sono maggiormente orientate al futuro
Investimenti/# dipendenti
Maggiore il valore del rapporto, maggiore la capacità di crescita futura. Le alte gamme presentano un valore medio complessivo pari a 24,54 euro/dipendente; per la rimanente parte delle filiere il valore si attesta invece a 17,03 euro/dipendente.
L’alto di gamma: l’obiettivo da raggiungere
CReSV – Università Bocconi
40
Il modello dell’alto di gamma, oltre ad essere capace di attirare la finanza, produce risultati di rilievo ed è la chiave per conservare e sviluppare il vantaggio competitivo internazionale del Made in Italy, soprattutto in virtù delle dinamiche dell’attuale contesto domestico.
L’investimento della finanza nelle realtà di alta gamma risulta un punto di notevole importanza, tanto per mantenere l’italianità di numerose realtà, quanto per accrescere i benefici economici di cui una pluralità di portatori di interesse può beneficiare.
Capacità di creare e rinnovare risorse: la forza dell’alto di gamma risiede nell’appetibilità che questo segmento economico esercita verso i consumatori che hanno incrementato il proprio potere d’acquisto in concomitanza della crisi della zona Euro. Questi rappresentano interi bacini di nuovi utilizzatori per i quali i prodotti europei rappresentano il “nuovo”.
Capacità di internazionalizzare Capacità di investimento Benefici per il Sistema Paese: forte contributo
occupazionale e fiscale
ALTA GAMMA
L’alto di gamma: l’obiettivo da raggiungere
CReSV – Università Bocconi
41
# of best positions
# of second positions
# of third positions
# of fourth positions
# of fifth positions
# of sixth positions
# of seventh positions
# of eighth positions
# of ninth positions
# of tenth positions
1 Germany 8 12 Italy 3 3 13 Russia 14 China 1 3 1 1 1 15 France 1 1 26 Australia 27 Turkey 1 18 S. Korea 1 1 2 19 Japan 1 2 2
10 USA 1 111 India 1 212 Indonesia 1 113 UK 114 Brazil 115 Argentina 1
15South Africa 1
15Saudi Arabia 1
16 Canada
16 Mexico
UNCTAD/WTO Trade Performance Index 2011 - G20 Countries
Current index (Sum of 5 sub-indexes: net exports, per capita exports, share in world market, product diversification, market diversification). Ranking of international competitiveness. Number of top 10 placings in the world rankings for foreign trade competitiveness in 14 sectors.
Fonte: Fondazione Edison e International Trade Centre UNCTAD/WTO
L’alto di gamma: l’obiettivo da raggiungere
CReSV – Università Bocconi
42
A testimonianza del fatto che esiste un forte potenziale per un certi tipo di imprese italiane si noti come:
secondo l’Indice UNCTAD/WTO, prendendo come riferimento 14 grandi settori in cui si può suddividere il commercio mondiale, l’Italia figuri seconda solo alla Germania per competitività nel commercio estero;
nell’ambito dei Paesi del G-20 l’Italia è una delle sole 5 economie (assieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud) che possano vantare un surplus con l’estero per i manufatti non alimentari.
Dunque, nonostante le inefficienze del sistema Paese le imprese italiane sono capaci di competere con grande successo sui mercati internazionali.
L’economia italiana
Caratteristiche e differenze delle operazioni di M&A globali
Scenario attuale dell’M&A in Italia
Operazioni cross-border, Foreign Direct Investment e Private Equity
L’alto di gamma
Conclusioni
43
Agenda
CReSV – Università Bocconi
44
Rilevanti problemi derivano dalla piccola dimensione delle imprese italiane:
Rischio di diventare “preda” di imprese di maggiore dimensione; Difficoltà di accesso al credito; Incapacità di irrobustire dal punto di vista manageriale l’attività; Difficoltà di organizzazione dei ricambi generazionali; Scarsi investimenti; Scarsa innovazione; Scarsa internazionalizzazione.
Ma…
Conclusioni
CReSV – Università Bocconi
Imprese di alta gammaCrescita limitata del debito pubblico negli
ultimi anni
Avanzo primario forte Ricchezza disponibile consistente