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Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … nelle parole di
Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
MADDALONI (Caserta) – Di testimonianza in testimonianza, di
articolo in articolo, è sempreinteressante scoprire peculiarità
dell’ingegno di don Salvatore d’Angelo.
Quello che traspare dal contributo testimoniale, per
affiancamento del sacerdote, di SalvatoreRenga ci offre la
possibilità di conoscere da vicino la lungimiranza di don Salvatore
d’Angeloche, con lo stesso potenziale progetto del Centro
Aerospaziale a Maddaloni negli anni, pensòbene di integrare i
percorsi di studio del Villaggio dei Ragazzi di indirizzi
idonei.
Dunque, senza troppe premesse, “leggiamo” nelle “parole” di
Renga, con la testimonianza del28 e 29 luglio nonché 5 agosto 2015,
talune caratteristiche del “genio” che ci ha lasciatoquindici anni
or sono.
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Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … nelle parole di
Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto che riprende Salvatore Renga negli ambienti del Villaggio
dei Ragazzi. Come di consueto, per chi si approccia solo ora a
questo progetto di conoscenza cronistoria diSalvatore, e poi don
Salvatore d’Angelo, si rimanda ai precedenti contributi
(anticipazioni - vediarticolo), a puntate che sono: 1 - Maddaloni,
ricordare don Salvatore d’Angelo a 15 anni dalla Nascita al Cielo…
l’inizio(vedi articolo), 2 - Maddaloni, ricordare don Salvatore
d’Angelo … continua il viaggio della conoscenza delsacerdote(vedi
articolo), 3 - Maddaloni, ricordare don Salvatore d’Angelo … il
Testamento del sacerdote(vedi articolo), 4 – Maddaloni, ricordare
don Salvatore d’Angelo … testimonianza di Carlo Scalera(vedi
articolo), 5 - Maddaloni, ricordare don Salvatore d’Angelo …
testimonianza di Filippo Suppa(vedi articolo), 6- Maddaloni,
ricordare don Salvatore d’Angelo … testimonianze in Radio il 27
giugno(vedi articolo), 7 - Maddaloni, entusiasmante puntata di
“Dietro l’Angolo” nel ricordo di don Salvatore d’Angelo …(vedi
articolo), 8 - Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo …
testimonianza del nipote Franco d’Angelo(vedi articolo), 9 -
Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … testimonianza di
Donato Proto(vedi articolo), 10 - Maddaloni, Ricordare don
Salvatore d’Angelo … precursore del Fundraising(vedi articolo), 11
- Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo …testimonianza di
Antonio Pagliaro(vedi articolo), 12 - Maddaloni, Ricordare don
Salvatore d’Angelo … parla Vincenzo Santangelo(vedi articolo), 13 -
Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … il ricordo di Amedeo
Marzaioli(vedi articolo), 14 - Maddaloni, Ricordare don Salvatore
d’Angelo … un pensiero alle Sig.re Paparelli e Danese(vedi
articolo) oltre naturalmente a una breve cronaca della Santa Messa
in occasione dell’anniversario dellaNascita al Cielo (vedi
articolo).
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Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … nelle parole di
Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto di scolaresca del Villaggio dei Ragazzi. Ecco la
testimonianza di Salvatore Renga a cui va il ringraziamento per la
concessione delcontributo fotografico a corredo. D: Ha avuto modo
di leggere del nostro progetto sulla ricostruzione biografica
dellafigura di don Salvatore d’Angelo? Le andrebbe di dare un suo
contributo? R: Certo, mi fa piacere di parlare del “mio Villaggio”e
del “mio don Salvatore”. D: Ci racconta come è iniziata la
conoscenza e collaborazione con don Salvatore e ilVillaggio dei
Ragazzi? R. Iniziamo con il dire che sono entrato nel Villaggiodei
Ragazzi agli inizi degli anni settanta perfrequentare l’allora
centro di elettronica come montatore e riparatore
apparecchiatureelettroniche, qualifica che regolarmente conseguii
nell’anno scolastico 1974, nella stessastruttura scolastica, e in
quella occasione ebbi modo di conoscere il Direttore dei corsi,
l’ing.Giacomo Giuliani che diviene il mio mentore con il quale ho
strettamente collaborato fino allasua morte. D: Come nasce il
rapporto con don Salvatore d’Angelo? R: L’ing. Giuliani mi presenta
a don Salvatore con il quale ebbi un breve incontro ma dovenacque
una simpatia e un affiatamento che avrebbe caratterizzato tutta la
mia giovinezza eavrebbe forgiato il mio carattere e la mia
personalità. Il rapporto che si è venuto a consolidare con don
Salvatore negli anni e stato un qualcosa distimolante e avvincente.
Era difficile tenere dietro il suo vulcanico pensiero sempre
attento aglisviluppi tecnologici precursore nell’uso degli ultimi
ritrovati. Chiedeva ed ascoltava coninteresse e cosa ben più
strabiliante capiva al volo le possibilità che gli venivano
prospettate (inmaniera non sempre comprensibile a un non addetto ai
lavori) nel realizzare impianti tecnici aquei tempi
all’avanguardia. D. Quindi con don Salvatore ha sviluppato un’opera
di collaborazione anche sottol’aspetto consulenziale? R: Si, va
detto che nel frattempo che mi diplomavo presso l’Istituto Tecnico,
ho avuto la fortunadi collaborare con lui quando si trattava di
acquistare materiale o attrezzature tecniche esovente mi affidava
incarichi di relazioni pubbliche con suoi ospiti talvolta non
italiani. D. Don Salvatore le ha chiesto di occuparsi di qualcosa
nello specifico nel tempo? R: Direi di si, infatti, per anni ho
curato gli allestimenti tecnici per tantissime manifestazioni chesi
sono svolte nel e fuori dal Villaggio dei Ragazzi. Ho diretto sotto
la supervisione dell’Ing.Giuliani, il “Centro Grafico Editoriale”
della Fondazione che pubblicava centinaia di lavori sia peruso
interno che per “Amici del Villaggio”. Ho curato il Centro di
produzione programmiaudiovisivi che ha “registrato” gran parte
della vita della Fondazione.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Riproduzione opera con intervento di don Salvatore edita
nel e dal Villaggio dei Ragazzi. D: Esiste un Archivio di
tutte queste pubblicazioni? Delle trasmissioni/eventi
registrati?Delle Storiche Rassegne stampe realizzate costantemente
(da quanto si apprende) neltempo su richiesta dello stesso don
Salvatore? R:Certo che si! Per la parte audiovisiva vi sono
pellicole, nastri video e audio, negli anni sonostati registrati
centinaia di manifestazioni, avvenimenti che sono o meglio
dovrebbero esserecustoditi nelle teche del Centro Produzioni
Programmi Televisivi della Fondazione. Per quantoriguarda la parte
editoriale va detto che la maggior parte dei lavori erano per uso
internodell’Istituto Tecnico quindi Pubblicazioni di docenti,
tesine allievi e libri per qualche amicoesterno. Di questo poco è
rimasto da quando la nuova gestione legionaria decise di eliminare
ilCentro Grafico. Io posseggo solo qualche campione di libri
prodotti come quello per esempiodel Dott. Federico Scialla grande
amico di don Salvatore.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Riproduzione Speciale sul Villaggio dei Ragazzi con intervento
di Salvatore Renga. D: Sarebbe in grado di elencarci gli
eventi/pubblicazioni fatte? R:No sono tanti e tali che ne ho perso
il conto e di alcuni il ricordo. D: Ha ricordi particolari del
Centro Produzioni Programmi Televisivi della Fondazione? R: Si.
Parto dal commento ad una foto che mi ritrae insieme al prof.
Antonio Colella, siamonell’anno 1975 nella sala di regia di allora
del Villaggio dei Ragazzi. Questa dotata delle piùmoderne
apparecchiature per quei tempi, alcune anche autoprodotte dalla
schiera di valentitecnici che collaborava l’Ing. Giuliani, come
Antonio Palumbo ex allievo del Marconi (centro perla formazione di
tecnici per le telecomunicazioni di Santa Lucia- Napoli), vero
genio, che dopotale periodo creò a San Vitaliano NA un’azienda che
produceva materiale elettronico pertrasmissione/ricezione di
segnali radiotelevisivi. Nella provincia di Caserta solo nel 1977
iniziava le trasmissioni “TeleCaserta”. Ricordo di tantevisite da
parte di personaggi interessati alla creazione di emittenti
private. Successivamentenegli anni novanta l’amichevole
collaborazione con Teleluna, che trasmetteva spesso
eventiregistrati nel e per il Villaggio. Devo però dire, che
l’impianto era essenzialmente a “circuitochiuso” vale a dire che
non andammo mai in etere dal villaggio, non completammo
mail’impianto con un trasmettitore vero e proprio. Nel tempo ci
limitammo solo alla produzione diprogrammi televisivi che oltre ad
essere di tipo didattico-educativo, essenzialmentedocumentavano la
vita della Fondazione e talvolta di manifestazioni esterne.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto che riprende Salvatore Renga con il prof. Antoniop Colella
del 1975 negli ambienti delVillaggio dei Ragazzi di cui alla
risposta sovrastante. D: Don Salvatore è intervenuto nella nascita
di TeleCaserta? R:Che io sappia don Salvatore non ha avuto nessun
diretto intervento nella nascita di questa odi altre emittenti. Di
certo, ripeto, una tale attività nel Villaggio faceva si che vi
fossero continuevisite di persone interessate alle trasmissioni
televisive e alle attrezzature tecniche, delVillaggio.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto che riprende Salvatore Renga negli ambienti del Villaggio
dei Ragazzi. D: Ha mai sentito parlare del Film Solo Dio mi
Fermerà? Le hanno mai parlato di aneddotio curiosità collegato allo
stesso o a eventuali riedizioni in chiave moderna? R:Si! uno
che mi è stato raccontato dall’Ing. Giuliani: durante le riprese
del film l’attore cheinterpretava Don Salvatore (Gérard Landry)
passeggiava nel cortile del Villaggio con LeaPadovani e pare che
Don salvatore abbia detto … “e quello sarei io?,,, Mah…..”.
D: “Dieu Seul m’arrêtera” di “Hervè Le Boterf”, sappiamo che esiste
in versione bozzaitaliana, tradotta dall’Ing. Giuliani e dalla
prof.ssa Angela Fasbender. Ciò accadeva nell’Agosto 1984 e
sappiamo che di questa pubblicazione lei si è occupato della
elaborazionee adattamento grafico. La stessa doveva essere stampata
dal centro Grafico Editorialedel Villaggio dei Ragazzi ma ciò non è
avvenuto. Potrebbe raccontarci aneddoti cheriguardano questa
vicenda se ne ha? R: Ricordo le numerose serate passate a cercare
di tradurre in maniera non letteraria, atrasformare i nomi dei
tanti personaggi che in lingua originale poco si adattavano alla
realtàlocale. Il perché non fu pubblicato per me è sempre stato un
mistero perché dopo mesi e mesi di lavoroquesto sia stato messo “a
dormire” e poi dimenticato.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Copia riproduzione estratto da "Solo Dio mi fermerà" tradotto
nel 1984. D: Sempre di “Dieu Seul m’arrêtera” di “Hervè Le Boterf”
sappiamo che le fotografie cheillustrano questo libro sono tratte
dal film “Solo Dio mi fermerà”, realizzato dal registaRenato
Polselli, interpretato da Gérard Landry, Lea Padovani, il piccolo
GiancarloScarfati, prodotto da Edera Film, selezionato a cura della
ArdennesFilms e distribuitodalla D.C.F. Esiste un inventario di
queste foto nel Villaggio dei Ragazzi o comunque deicimeli del
film? R: Le foto originali del libro non potemmo utilizzarle per la
via del cattivo stato in cui si trovava illibro (ricordo che il
libro arrivo per un caso fortuito a don Salvatore, infatti, un
amico che si erarecato a Parigi scartabellando opere sulle
bancarelle del lungo senna trovo questo vecchio libroe lo acquisto
regalandolo a don Salvatore, quando fece ritorno). Così la bozza
rimase per annisenza immagini fino a quando recuperata da un
negativo depositato presso l’Archivio Nazionaledella Cinematografia
Italiano venne stampata una copia del film in buono stato dalla
quale nederivò una Videocassetta nel formato VHS e successivamente
si digitalizzo tale video e da quiio estrassi i fotogrammi per
l’illustrazione della traduzione. D: Che Lei sappia don Salvatore
d’Angelo si è mai incontrato o avuto dei rapporti conHervè Le
Boterf? O comunque don Salvatore è stato protagonista di qualche
eventodove al centro della manifestazione era il libro “Sieu Seul
m’arrêtera”? R: Da quello che mi risulta i due non si sono mai
incontrati. D: La sua esperienza nel Villaggio dei Ragazzi è
proseguita anche dopo la Nascita alCielo di don Salvatore? R: Si
per poco, però, infatti, oggi, dopo numerosi capitoli della mia
vita, che mi hanno visto tral’altro per poco più di sei anni
Economo nella Fondazione, insegno materie tecniche
nell’IstitutoTecnico “G. Ferraris” di Marcianise. D: Se le
chiedessi chi era don Salvatore, cosa mi direbbe? R: Don Salvatore
era una persona dalla grande lungimiranza educativa, dalla
semplice, efficacee vincente strategia educativa, strategia che
ancora oggi se attuata, con gli opportuniadattamenti, dagli odierni
gestori della Fondazione sarebbe valida e vincente.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto che riprende don Salvatore d'Angelo. Biograficamente direi
del sacerdote: Don Salvatore d’ Angelo nasce a Maddaloni il 25
gennaio del 1920. A 14 anni, dopo averfrequentato i seminari di
Caserta, Benevento, è già a Roma al Seminario Francese, lì lo
chiamail cardinale Luigi Maglione, poi nominato segretario di Stato
del Vaticano. Nel Seminario Francese don Salvatore rimane otto anni
conseguendo nel frattempo ilbaccellierato in filosofia, e la
licenza in sacra teologia presso la Pontificia Università
Gregoriana.Successivamente dopo la sua ordinazione sacerdotale
consegue nella Pontificia UniversitàLateranense il titolo di
Baccelliere in UTROQUE JURE.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto che riprendono un estratto dell'opuscolo di Inizio
ministero sacerdotale di don Salvatored'Angelo. L'originale è in
possesso di Maria (Marietta) Lombardi a cui giunse dal
sacerdotequale omaggio del ricordo del Sacramento dell'Eucarestia
che la stessa ha professato ericevuto con la Prima Messa di don
Salvatore d'Angelo a Maddaloni nella chiesa oggiparrocchiale di
Maria Immacolata, già detta dei Cappuccini in via Roma a Maddaloni.
Nel periodo degli studi romani e fino al termine degli anni
quaranta frequenta gli ambienticattolici più accreditati, in
particolare quelli della FUCI, dell’ICAS e dei Paolini. Per tali
motivi hafrequentazioni quotidiane tra gli altri con don Luigi
Sturzo e con Alcide De Gasperi, svolgendoanche una intensa attività
anti-fascista. Nel medesimo arco di tempo segue in Vaticano il
corso di biblioteconomia tenuto da DeGasperi, di cui è allievo
anche Giulio Andreotti, col quale don Salvatore stringe una
solidissimaamicizia che si è consolidata nel tempo. Don Salvatore
viene ordinato sacerdote il 31 marzo del 1945 a Roma nella chiesa
di S.Giovanni in Laterano, celebra la sua prima messa a Maddaloni
appena tre giorni dopo;intervengono gran parte dei colleghi del
seminario francese, e gli amici conosciuti durante lapermanenza
romana tra i quali lo stesso Andreotti.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto storica degli ambienti del Villaggio dei Ragazzi. A Parigi
conosce il Nunzio apostolico Angelo Roncalli, che diverrà poi PAPA
GIOVANNI XXIII. Siamo nell’immediato dopoguerra, don Salvatore
decide subito di rinunziare a qualsiasi caricanell’ambito
ecclesiastico, e si dedica così interamente all’attività di
assistenza all’infanziaabbandonata. Il Cardinale Giovanni Benelli
sostituto della Segreteria di Stato che visiterà il Villaggio per
laprima volta nel 1970, rimane particolarmente colpito dalla
grandezza dell’opera. A novembre del 1947 infatti don Salvatore, al
rientro dalla colonia estiva organizzata per ragazziorfani, occupa
la caserma Nino Bixio, di origine borbonica e abbandonata dopo la
guerra, e lìinsedia il quartier generale delle sue attività.
Foto storica degli ambienti del Villaggio dei Ragazzi. Nasce
così La Casa del Fanciullo che diverrà Villaggio dei Ragazzi e poi
Fondazione Villaggiodei Ragazzi, creata come Istituzione Pubblica
di Assistenza e Beneficenza (IPAB), conriconoscimento di Ente
Morale nel 1975 ed inserita nell’ambito regionale campano.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto storica degli ambienti del Villaggio dei Ragazzi con don
Salvatore che fà le prove del coro. Il 2 giugno del 1961 riceve il
diploma di benemerito della scuola della cultura e
dell’arte conrelativa medaglia d’oro, a Natale dello stesso anno
riceve a Milano la stella della bontà perl’instancabile generosa
opera, si legge tra l’altro nella motivazione>
svolta a favoredell’infanzia abbandonata. Nell’ottobre del 1988 un
ulteriore significativo attestato: padre BYRON presidente
dell’UniversitàCattolica di Washington gli consegna negli Stati
Uniti d’America il premio del centenariodell’Ateneo per il costante
impegno in favore dei giovani e per la risonanza internazionale
dellaFondazione Villaggio dei Ragazzi.
Foto storica degli ambienti del Villaggio dei Ragazzi. La
segnalazione viene dalla National Italian American Foundation
(NIAF) e cioè dai Senatorie dai Parlamentari di origine italiana
che la costituiscono, i quali destinano tale riconoscimento
apersonalità italiane o con origini italiane che hanno tenuto alto
il nome del proprio paese. Don Salvatore è stato anche assistente
provinciale ACLI in provincia di Caserta, ha svolto unaintensa
attività politica a Maddaloni dove venne eletto anche come
consigliere comunale,assessore ai lavori pubblici.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto storica degli ambienti del Villaggio dei Ragazzi con i
ragazzi pronti per la colonia. Don Salvatore allestisce numerose
colonie estive prima in Svizzera e poi a Pinarella di Cervia,dove
anche io come tantissime generazioni di miei coetanei maddalonesi
venni accolto. Perultima, realizza per i suoi ragazzi una stupenda
residenza estiva a Torre Pedrera a pochi passida Rimini.
Foto storica degli ambienti del Villaggio dei Ragazzi nello
specifico spiaggia a Rimini presso laColonia in Torre Pedrera.. Nel
febbraio 1999 infine la Fondazione Villaggio dei Ragazzi concede in
comodato gratuito allaProvincia di Caserta, Villa S. Maria
consegnata ufficialmente all’Istituto Universitario Orientale,da
quel giorno Maddaloni è sede del Centro di Studi Islamici. Va
purtroppo detto chenonostante i numerosi sforzi di don Salvatore, i
comodatari ne hanno fatto solo una costruzioneabbandonata e
disabitata! La Storia del Fondatore coincide praticamente con la
Storia del Villaggio. D: Ci vuol parlare del progetto educativo di
don Salvatore? R: Il progetto educativo generale di don Salvatore
nasce e si sviluppa all’indomani del primomomento post-bellico dove
si era occupato fondamentalmente di sfamare i ragazzi che
avevaraccolto nella ex caserma Bixio. Don Salvatore si rese conto
che bisognava dare un futuro aquesti ragazzi, occorreva dare loro
una istruzione, una formazione globale. Con una
incredibilelungimiranza impostò un semplice e pratico (oggi lo
chiameremmo) “progetto educativo” basatosu pochi e ben definiti
punti che ancora oggi pur nelle mutate
condizionisocio-politico-economiche è incredibilmente valido. D:
Quale possiamo considerare la prima fase di questo ambizioso
progetto educativo? R: La prima fase fu quella di attivare
all’interno del Villaggio” le scuole primarie e medie el’allora
“Avviamento Professionale”. Parallelamente creò dei laboratori di
calzoleria, falegnameria e una efficiente officinameccanica. Queste
attività servirono per “insegnare un mestiere” ai ragazzi che sotto
la guida diesperti artigiani crearono tutto ciò che serviva
all’interno del Villaggio. D: Quindi sostanzialmente punto su una
formazione artigianale per la collocazione dellerisorse umane
formate? R: Non solo. Don Salvatore è sempre stato in anticipo sui
tempi e capì che le nuove professionie i nuovi sviluppi tecnologici
in quel periodo: la radio e la neonata televisione sarebbero
statel’arma vincente per aprire la strada ai suoi ragazzi.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto che riprende Salvatore Renga negli ambienti del Villaggio
dei Ragazzi. D: e quindi cosa pensa di fare o cosa fa don
Salvatore? R: Pensa e realizza un centro per la formazione in
ambito radio televisivo che poi prenderà ilnome di “Centro di
Elettronica” e successivamente diventerà l’Odierno Istituto
TecnicoIndustriale per l’Elettronica. Aiutato in questa enorme
impresa dal Prof. Ing. Giacomo Giuliani,uomo di immensa cultura ed
spiccata umanità figura di tecnico fine e “signore d’altri tempi” .
D. Volendo descrivere l’ing. Giuliani, la sua collaborazione con
don Salvatore ecomunque il suo apporto con il Villaggio dei Ragazzi
cosa potrebbe dirci? R: Per dare una risposta esaustiva mi piace
riportare testualmente il racconto comparso sulbollettino del
Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni: “LA COLLABORAZIONE
dell’ingegnere Giacomo Giuliani con il Villaggio iniziò con una
storiache sa di spionaggio. Oggi l’ingegnere Giuliani è Preside
dell’Istituto Tecnico Industriale dellaFondazione che, per l’alto
grado di specializzazione che dà agli studenti che ne frequentano
icorsi, è al primo posto in Campania. Ricordiamo con l’ingegnere
Giuliani questa singolare storia da 007.
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Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … nelle parole di
Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto prof. Giacomo Giuliani negli ambienti del Villaggio dei
Ragazzi. Dal 1943 l’ingegnere Giuliani dirigeva a Napoli una scuola
privata (l’Istituto Marconi ndr) che giàin quegli anni preparava i
giovani nel campo della tecnica radiotelevisiva. Erano gli anni in
cui lastessa televisione era per lo più argomento di
sperimentazione e a Napoli, in questo istituto, siformavano i primi
esperti. Dopo la guerra, era il 1948, capitò tra gli allievi uno
studente un po’diverso da tutti gli altri, molto più attento nel
rendersi conto del tipo di strumentazione adisposizione, delle
varie tecniche. Tanta curiosità finì con l’insospettire l’ingegnere
Giuliani, malo studente fin troppo diligente continuava a mantenere
comunque un atteggiamentoirreprensibile. Fu però un moto di
coscienza che spinse il giovane a parlare dopo lungo tempo:
«Ingegnere, –disse - io sto studiando il vostro centro perché ne
vogliamo costruire uno uguale a Maddaloni.
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Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … nelle parole di
Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto che riprende Salvatore Renga negli ambienti del Villaggio
dei Ragazzi. Fu chiara tanta curiosità, tante domande su questo e
su quell’altro strumento, ma sulle primel’ingegnere Giuliani non
prese sul serio la proposta del giovane «emissario» della
Fondazione.Furono però tanti e tali gli inviti che alla fine
cedette e acconsentì di recarsi a Maddaloni pervalutare la
proposta. «M’aspettavo di trovare - ricorda l’ingegnere Giuliani -
qualche catapecchia ed ero venuto giàpronto per rifiutare qualsiasi
offerta. Invece varcai il portone del Villaggio e fui conquistato
daquello che vedevo, colpito da don Salvatore che non aveva parole
per farsi perdonaredell’insolito modo con cui mi aveva spinto a
venire». «Così - aggiunge dopo una breve pausa con un sorriso
ricordando quel giorno - restai aMaddaloni».
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Maddaloni, Ricordare don Salvatore d’Angelo … nelle parole di
Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto di convittori negli ambienti del Villaggio dei
Ragazzi, nello specifico fuori la Direzione. Nacque così il primo
centro per la formazione di tecnici specializzati, l’antenato
dell’attualeIstituto Tecnico che forma oggi specialisti di
elettronica industriale. Vennero i primi strumenti:generatori di
segnali, tester, voltometri…. Ma il potenziamento ed il lancio
della scuola si ebbe qualche anno dopo quando la «FaceStandard»
decise di costruire a Maddaloni il suo stabilimento del meridione,
in una provincia,quella casertana che andava acquistando piano
piano una fisionomia industriale. C’era lanecessità per «Face
Standard» di avere dei tecnici specializzati e formarli fu compito
del centrodiretto dell’Ing. Giuliani. «In tre mesi - ricorda -
preparammo le prime cinquecento unità lavorative e l’alto grado
dispecializzazione stupì tutti i dirigenti di Milano. Il primo
giorno lavorativo a Maddaloni furonomontati i primi cinquecento
telefoni della Face con uno scarto di appena il 2% contro il
5%dell’industria gemella milanese. Per noi fu un autentico
successo».
Foto degli Ambienti del Villaggio dei Ragazzi. Poi, la
trasformazione del centro in Istituto Tecnico Industriale che per
quest’anno scolasticoconta 219 iscritti. Per le attrezzature di cui
dispone, l’Istituto è all’avanguardia nella nostraregione.
Fiore all’occhiello, l’impianto che consente di svolgere corsi di
Informatica. L’aula cheaccoglie la nuova attrezzatura è ormai
pronta e presto sarà utilizzata dagli studenti. Quest’aula, che
potrà essere utilizzata contemporaneamente da 30 studenti, sarà
corredata didieci personal Computer PC IBM, collegati tra loro e
con un banco cattedra. Nella stessa aulasaranno istallati altri
cinque minicomputer e un terminale, collegato con il Centro di
Calcolo del«Villaggio» nel quale attualmente sono installati tre
sistemi IBM per l’elaborazione di dati. Con l’ingegnere Giuliani
facciamo il bilancio del 1985 che ha portato nel «Villaggio»
grossenovità, come il nuovo impianto di regia televisiva a colori a
circuito chiuso ed il nuovo reparto diserigrafia che pure sarà
utilizzato dagli allievi dell’Istituto tecnico industriale. « Il
Villaggio dei Ragazzi - dice l’Ingegnere Giuliani - già nel 1974
aveva installato un impiantomodernissimo per quei tempi ed unico in
provincia di Caserta, di televisione a circuito chiusoche collegava
tutte le aule dell’Istituto tecnico industriale, quelle della
scuola media e dellescuole elementari». Nel corso di questi anni,
l’impianto è stato largamente utilizzato non soloper le esigenze
didattiche dell’Istituto tecnico, ma anche per le ore libere dei
ragazzi più piccinidelle altre scuole del Villaggio».
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Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto degli Ambienti del Villaggio dei Ragazzi con scolasresca e
Salvatore Renga. Il nuovo impianto di televisione a colori è ormai
cosa fatta. Moderno e professionale, consentirà,oltre alle riprese
sia all’interno che all’esterno del Villaggio con trasmissione in
real-timesull’intero circuito chiuso, di registrare su cassette
unificate del tipo VHS le immagini riprese,con la possibilità di
ricavarne programmi da conservare in archivio per future
utilizzazioni,oppure da cedere ad emittenti private che potrebbero
curarne la messa in onda. «L’impianto - continua l’ing. Giuliani -
si avvale di apparecchiature modernissime realizzate daindustrie
americane e giapponesi che consentono riprese a livello
professionale, competitivecon quelle delle più moderne emittenti
private. È prevista anche la possibilità di inserire nelleriprese
effetti speciali che consentono di dare eccezionale vivacità alle
immagini trasmesse». C’è infine il nuovo reparto di serigrafia. È
sempre l’ingegnere Giuliani a spiegarcene la funzione:«Tutti i
moderni apparati elettronici prodotti con processi industriali non
sono più realizzatisecondo il metodo convenzionale che consisteva
nel collegare i diversi componenti tra di loro amezzo di fili
conduttori, da saldare uno per uno, ai terminali dei componenti
stessi. Con ilmetodo serigrafico viene preparato un disegno nel
quale si riportano tutti i conduttori chedevono collegare tra di
loro i diversi componenti che fanno parte del circuito che si
deverealizzare». Il procedimento che segue è complesso per i
profani, ma, in sostanza, a mezzo di un processofotografico dal
disegno si ricava un «master» che viene trasferito su un telaio
serigraficoprecedentemente preparato con materiale fotosensibile.
Tale processo di trasferimentodell’immagine viene ottenuto per
esposizione ad una sorgente di raggi ultravioletti Una voltapronto
il telaio serigrafico, si ricavano circuiti pronti per il montaggio
dei componenti elettronici. Il bilancio 1985, dunque, è senza
dubbio positivo: «Le iniziative intraprese in quest’ultimoperiodo -
conclude l’ingegnere Giuliani - sono tutte collegate da un unico
filo conduttore e tuttesono state scrupolosamente concepite per un
fine soltanto: rendere sempre più efficienti lestrutture di cui
dispone il Villaggio per poter rispondere con sempre maggiore
aderenza aiproblemi dei ragazzi che ospita nei diversi settori in
cui esso opera attualmente».
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto degli Ambienti del Villaggio dei Ragazzi, Aereo posto sul
padiglione che si affaccia supiazza della Pace. Ovviamente con il
passare degli anni nuove scuole vengono ad affiancare quelle
presenti nelVillaggio: Il Liceo Linguistico, l’Istituto Tecnico
Aeronautico e l’Istituto Superiore per Interpreti eTraduttori (Oggi
S.S.M.L) di livello universitario. Così il sogno di realizzare per
i “suoi ragazzi” l’intero ciclo di formazione dalla Scuola
maternaall’Università si compie”. Qui finisce il contributo.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto aerea degli Ambienti del Villaggio dei Ragazzi. In
particolare si noti sulla destra larecinzione con il basolame
proveniente dal corso cittadino e aree limitrofe nonchè i lavori
incorsi e sistemazione di piazza della Pace, si tratta del periodo
di sistemazione dell'arredourbano cittadino che ha oramai un
quindicennio. D: Bene, ci vuole parlare della prima? R: La dove è
possibile, settimanalmente, dal sabato al lunedì, il minore doveva
passare il finesettimana (sabato pomeriggio, domenica fino al
lunedì mattina) assieme ai familiari. Questotenendo conto della
reale possibilità di accoglienza da parte dei familiari. In ogni
caso bisognava fare in modo che andassero mantenute in quelle
sufficienti ore dellasettimana i necessari agganci con il “suo”
vissuto ambientale e familiare, in una prosecuzione dirapporto di
amore genitoriale che nessun affetto terzo potrà mai dargli e che
nessun altrosistema educativo è in grado di dare. Passato il fine
settimana il lunedì successivo lo studente doveva rientrare nel
Villaggio, doveformazione, istruzione e cultura si combinano
assieme in un processo osmotico dirivitalizzazione di tutti i
principi educativi positivi e civili di convivenza, fino a
dargli alla fine uninsieme di preparazione culturale tecnica o
umanistica, di maturità, di spirito civico, collegaticome a un “fil
rouge”ad una coscienza ideologico-politica aperta e critica, non
preorientata, chegli farà valutare e fargli misurare con una sua
dimensione critica, e non in via preconcetta, lescelte obbligate
della società in cui sarà inserito proficuamente per un nuovo
Paese, formatoassieme ai suoi compagni coetanei, avendo
contemporaneamente mantenuto in piedi erispettato il rapporto
affettivo primario e vero con i propri familiari ed i consanguinei.
Non solo, ma con questo sistema, la famiglia viene attivamente
coinvolta ecorresponsabilizzata. Infatti restano loro costantemente
vicini pronti a dare suggerimenti ed aiutimateriali, ove possibile,
ma tramite questa vicinanza e familiarità, che diviene assistenza
edamicizia, possono così risalire alla scoperta di tante
motivazioni psicologicamente occulte, peròpresenti nell’ambiente di
origine, distorcenti la personalità del giovane, e
conseguentementeprovvedere alla neutralizzazione di quei fattori
negativi.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
Foto riproduzione di opera edita nel e dal Villaggio dei Ragazzi
a memoria di Francescoimpositato, barbaramente ucciso per vendetta
trrasfersale del fratello Giudice Ferdinando, notoper la sua
dedizione alla memoria storica cittadina per il tramite del disegno
e ripdoruzione . D: La seconda considerazione sul progetto
educativo di don Salvatore qual è? R: Il Progetto prosegue dalla
metà degli anni settanta, dopo la creazione degli Istituti Tecnici
edel Liceo Linguistico sotto un altro aspetto, quello scolastico.
Il minore “assistito” viene immesso in un ambito scolastico
promiscuo, ma soprattutto cresceinsieme non solo a coetanei poveri
ma a compagni solventi, provenienti da famiglie di censosuperiore
socialmente ed economicamente. In tale situazione scatta in ogni
soggetto un processo di agonismo innato che lo stimola ad
un rendimento competitivo, per cui, messo da “un caso
della vita” sulla stessa linea di partenza,ricerca migliori
risultati di affermazione sui cosiddetti compagni migliori, nel
campo in cui si trovae dispone: la scuola. E in questa chance gli
verrà assicurata una corsia preferenziale di rimonta,assistito in
questo da particolari aiuti e sostegni di studio che gli vengono
forniti da tutta unaserie di supporti. Inoltre avviene un processo
lento e naturale di osmosi e di ambientamento con gli altri,
pianpiano non si sentirà più emarginato dalla società ma parte
integrante, non sarà contro il gruppodegli altri perché più
fortunati, ma ne è entrato a far parte di fatto. D: Le ritiene che
quanto detto sia esaustivo per inquadrare la sua azione educativa,
pre opost anni ’70? R: Ovviamente non è tutto qui quello che Don
salvatore ha fatto, ha detto o pensato. Resta il fatto che egli è
stato l’artefice, con la sua opera, della realizzazione di migliaia
emigliaia di destini, compreso il mio.
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Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22
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Salvatore Renga
Scritto da Michele SchioppaGiovedì 06 Agosto 2015 13:22 Foto
Speciale di Avvenire sul Villaggio dei Ragazzi. D: Ha qualche
considerazione sullo spirito educativo post don Salvatore nella
suaOpera? R: Un capitolo a parte andrebbe dedicato alla
prosecuzione della sua opera che dopo la suamorte è stata portata
avanti da suoi confratelli sacerdoti. Soprattutto uno di questi
membrodell’infausta congregazione dei Legionari di Cristo dopo una
prima fase che fu di prosecuzionenel solco tracciato da Don
Salvatore, si dedicò in maniera dissennata e scientifica,
adistruggere, dissolvere, depredare e sperperare quell’immenso
patrimonio non solo economicoma soprattutto ideologico,
metodologico e formativo lasciato da don Salvatore. D: Qualche
considerazione più attuale nel tempo? R: Rivolgo solamente
all’odierno amministratore del “Villaggio” il mio accorato appello
affinchéquesta opera non venga lasciata morire, gentile Signora,
faccia in maniera che Maddaloni nonperda una cosi nobile
istituzione che è, e resta radicata, nei cuori di tutti i
maddalonesi e inaltrettanti non maddalonesi. D: Giungiamo a qualche
considerazione conclusiva. Chi era il sacerdote don
Salvatored’Angelo? O meglio in che modo viveva il sacerdozio don
Salvatore e il rapporto con ilClero? R: Beh questa è una domanda
alla quale non saprei cosa rispondere, posso solo ricordare
unafrase che egli spesso diceva “ la sostanza delle cose era molto
più importante della forma omeglio delle formalità. Si è sempre
sacerdoti e come tali si risponde per prima a Dio e poi
agliuomini”. D: Don Salvatore ha fatto la scelta di assistere il
prossimo anche con la “formuladell’assistenza politica” per il
“Bene Comune”. Come svolgeva, umanamente epoliticamente parlando,
questa funzione? Come era recepita la sua azione e
chegiudizio, nel bene o nel male che sia, dà del suo operato? R:
Don Salvatore ha inteso la politica nella sua più alta accezione,
vale a dire occuparsi delbene comune senza distinzione di fede
politica, ed io ne sono la testimonianza diretta, lamiafamiglia era
socialista e certamente non democristiana. D: Vizi o Virtù? Pregi o
Difetti? Cosa ha visto in don Salvatore, come e quando? Ciracconta
qualche aneddoto? R: Difetti: Amava il gelato e non permetteva ad
altri di leggere i suoi giornali. A quelli che glichiedevano di
dare una occhiata ai suoi giornali mandava a comprare una copia.
Erapericoloso accompagnarlo in giro per la citta con il
portafoglio pieno, perché esauriti i suoi soldiche distribuiva a
tanti bisognosi che lo avvicinavano ti chiedeva di prestagliene un
pò dei tuoi. Equi il guaio! Spesso dimenticava di ridarteli e tu
non avevi il coraggio di chiederglieli. Ad onordel vero bisogna
dire altresì che verso di noi era oltremodo generoso e quindi
compensavaampiamente la cosa. Pregi: uno sopra tutti gli altri il
donarsi completamente eincondizionatamente ai “suoi ragazzi”. D: Ha
mai avuto batti becchi o “motivo di disaccordo” con il sacerdote?
Ce ne parla? R: Don Salvatore che io ricordi non ha mai avuto
battibecchi con chi che sia. Egli vedeva più inla degli altri e
avvolte, me compreso, non capivano le sue scelte che con il tempo
si sonorivelate essere giuste. D: Famiglia e collaboratori, quale
il ruolo e quali le persone di fiducia? R: Per quanto riguarda i
collaboratori don Salvatore ha sempre saputo scegliere gli uomini e
ledonne che lo anno collaborato. Persone che lo hanno sempre
rispettato, e che lui rispettava.Persone che a mio giudizio sono
stati dei veri e propri galantuomini. Molti hanno lavorato
insilenzio e dietro le quinte, spesso trascurando le loro famiglie.
Tanti e tali sono stati icollaboratori che hanno attorniato don
Salvatore che è difficile ricordarli uno ad uno. I parenti èun caso
a parte, lungi da ogni forma di nepotismo spesso erano quelli meno
trattati bene e aiquali venivano chiesti i sacrifici più grandi.
Qui mi permetto di fare uno strappo e ricordare laSignorina Elena
Lombardi, la “mia” direttrice. Una donna che ha servito la comunità
delVillaggio dei Ragazzi con abnegazione e nel silenzio più
assoluto accompagnata dalla sorellaMaria. A Lei va un ricordo
affettuoso.
Fermo immagine del video della morte, con ripresa della camera
ardente, della messa funebree della benedizione presso il cittadino
cimitero, della salma di don Salvatore d'Angelo. Delperchè
Salvatore Renga non abia voluto parlare dell'evento nel corso della
testimonianza larisposta la si trova nello stesso. Come di consueto
è doveroso chiarire che siamo coscienti del fatto che la figura di
donSalvatore d’Angelo sia ancora in gran parte, se non addirittura
tutta, da scoprire, ecco, delresto, perché abbiamo deciso di
portare avanti questa esperienza, indagine, studio,
progettoconoscitivo/biografico su e del sacerdote maddalonese. Non
ci si aspetta di essere esaustivi edi non cadere, involontariamente
in qualche errore storico/testimoniale. La nostra è un indagineche
nasce dalle testimonianze dirette ed è supportata, dove è possibile
anche dadocumentazione. Sarà dato modo a chi vorrà, in esito alla
programmazione degli articoli direplicare, integrare, chiarire etc.
elementi emersi nel corso della fase di presentazione
delletestimonianze sotto forma di articoli. Ci si augura che il
libero e “gratuito” lavoro d’indaginevenga accolto per quello che è
e non si tenti di strumentalizzare i contenuti dei “tributi”
storici dicui alle testimonianze per “accuse” o “denunce”
“gratuite”. Non è questo il nostro intento, anzi,se questo studio
di indagine può essere utile a far conoscere l’opera prediletta di
don Salvatored’Angelo e favorirne lo sviluppo certamente ne saremo
contenti e onorati di aver potuto un“piccolo contributo” a far
conoscere la storia e l’importanza di una istituzione che si
avvicina aisettant’anni di vita. Legata al presente progetto è nata
una Pagina Social, disponibile al link
https://www.facebook.com/donsalvatoredangeloe
#ricordodidonsalvatore, oltre ad account di posta elettronica
[email protected] poter ciascuno fornire
testimonianza, testuale e fotografica se opportuna, etc., ecomunque
si raccomanda la necessità di riportare i propri dati e i propri
recapiti per opportunocontatto.
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