D E L R I S C H I O 1 di 123 ISO 9001:2008 V A L U T A Z I O N E M A N S I O N I T&A Group srl U. Via G. S. Rasponi, 3 48121 Porto Fuori (RA) Tel. 0544-1674274 Fax 0544-1674282 Mail: [email protected]PEC: [email protected]WEB: www.teagroup.it Accettazione: LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA REDAZIONE DEL PRESENTE DOCUMENTO È STATA ESEGUITA ED ACCETTATA DAL DATORE DI LAVORO (ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. 81/08) CON LA COLLABORAZIONE DEGLI ALTRI SOGGETTI DEL S.P.P.A.: Datore di Lavoro R.S.P.P. Medico Competente Prof.ssa Maria Del Gaudio Ing. Michele Manaresi Dott. ______________ _______________ _______________ _______________ Firma e Timbro Firma e Timbro Firma e Timbro R.L.S. Sig.ra Barbara Zannoni _______________ Data certa: QUESTO DOCUMENTO È COMPOSTO DA N.° ______ PAGINE. Data _________ - _________ - ___________ Scadenza _________ - _________ - ___________ Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa 24/01/2017 4 Geom. G. Bassi Ing. M. Manaresi F.L. ***-17 Art. 28 del D.Lgs. 81/2008 – Modello T&A Group srlu: Rev. 60 del 05/10/2016– Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale del documento. ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI BAGNACAVALLO “F. BERTI” Plesso: Scuola Secondaria “GRAZIANI” Sede legale: Via Cavour, 7 – 48012 Bagnacavallo (RA) – Tel. 0545/61135 Sede operativa: Largo De Gasperi, 39 – 48012 Bagnacavallo (RA) – Tel. 0545/280942
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M O S I O 48121 Porto Fuori (RA) N V A L U T A Z I O N E ... · 8 di 123 ISO 9001:2008 V A L U T A Z I O N E M A N S I O N I T&A Group srl U. Via G. S. Rasponi, 3 48121 Porto Fuori
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Data Emissione Realizzazione Approvazione Commessa
24/01/2017 4 Geom. G. Bassi Ing. M. Manaresi F.L. ***-17 Art. 28 del D.Lgs. 81/2008 – Modello T&A Group srlu: Rev. 60 del 05/10/2016– Vietata qualsiasi riproduzione anche parziale del documento.
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI BAGNACAVALLO
“F. BERTI” Plesso: Scuola Secondaria “GRAZIANI”
Sede legale: Via Cavour, 7 – 48012 Bagnacavallo (RA) – Tel. 0545/61135
Sede operativa: Largo De Gasperi, 39 – 48012 Bagnacavallo (RA) – Tel. 0545/280942
ANAGRAFICA DELL’ISTITUTO: Istituto Comprensivo Statale di Bagnacavallo “F. BERTI” Via Cavour, 7 – 48012 Bagnacavallo (RA)
DATORE DI LAVORO: Prof.ssa Maria del Gaudio
RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E
PROTEZIONE Ing. Michele Manaresi – T&A Group s.r.l.U.
A.S.P.P. DI PLESSO (2) **********
R.L.S. (2) Sig.ra Barbara Zannoni
MEDICO COMPETENTE (2)
(INDICARE SOLO SE NECESSARIO) Dott. _______________
ENTE PROPRIETARIO DELL’EDIFICIO
SCOLASTICO Comune di Bagnacavallo
ADDETTI ALL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
EMERGENZA(2):
Responsabile generale dell’emergenza Sig. Giorgio Coppetta
Calzavara
Responsabile del Primo Soccorso
NUMERO MEDIO PRESENZE GIORNALIERA (Il numero complessivo e parziale dei fruitori dell’edificio scolastico, sopra riportato, è relativo all’anno scolastico 2011/2012. Questi dati pertanto potranno subire qualche piccola oscillazione negli anni scolastici successivi che comunque non sarà rilevante ai fini della valutazione dei rischi oggetto
È VIETATA QUALSIASI ALTRA ATTIVITÀ NON INSERITA IN QUESTO ELENCO. AVVISARE IL SPPA IN CASO
SIA NECESSARIO INIZIARE ALTRE ATTIVITÀ.
Mansione Attività Note
DOCENTE*
Utilizzo di videoterminale *è possibile che i docenti
non siano sempre di
ruolo
Utilizzo di attrezzature manuali ed elettriche proprie di ufficio
Attività di percorrenza degli spazi scolastici
DOCENTE DI SOSTEGNO*
Utilizzo di videoterminale
*è possibile che i docenti
non siano sempre di
ruolo
Utilizzo di attrezzature manuali ed elettriche proprie di ufficio
Attività di assistenza a studenti disabili
Attività di movimentazione manuale per il sollevamento di disabili
Attività di percorrenza degli spazi scolastici
COLLABORATORE SCOLASTICO
Attività di utilizzo attrezzature manuali ed elettriche **
Utilizzo di scale a mano **
Attività di movimentazione manuale dei carichi **
Utilizzo sostanze chimiche (prodotti per la pulizia) *
Attività di percorrenza degli spazi scolastici **
Attività di percorrenza degli spazi scolastici **
STUDENTE
Utilizzo di videoterminale (uso saltuario) **
Utilizzo di materiale di cancelleria **
Attività di percorrenza degli spazi scolastici. **
Le attrezzature di lavoro, gli impianti e quanto in uso ai lavoratori è risultato conforme alle normative in vigore. In caso di cambiamenti relativi a quanto sopra esposto occorre chiedere parere preventivo all’ufficio S.P.P. che valuterà di volta in volta le necessità applicative.
Tutto quello che è risultato pericoloso e fonte di rischio residuo è stato inserito nelle apposite tabelle
del presente Documento denominate “Pesatura di rischio”.
Attrezzature: Videoterminale Telefono / Cordless Fax/ Stampante / Fotocopiatrice Rilegatrice Taglierina Cancelleria varia Scaletta con 3 gradini
Mezzi **
Sostanze CHIMICHE Toner ed inchiostri per stampanti e fotocopiatori
Sostanze MICRO BIOLOGICHE Potenziale presenza di microinquinanti indoor come polveri
Luoghi INTERNI Aula Spazi comuni
Luoghi ESTERNI Presso siti in cui vengono fatte lezioni in esterna
Donne in MATERNITÀ – D.Lgs. 151/01 (la valutazione completa si trova negli allegati)
□ VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C. NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C. In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/01).
Differenze correlate al genere, età e provenienza da altri paesi per i lavoratori (la valutazione completa si trova negli allegati)
NON SOGGETTO ALLA MMC NON SOGGETTO ALL’USO DEL VDT > 20h/settimanali SOGGETTO A CORSI DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
CARENZE STRUTTURALI E LOGISTICHE
Ingombri, scivolamenti,
inciampi, traumi, scivolamenti, urti.
I luoghi di lavoro e le vie di transito risultano conformi alle norme vigenti, risulta esserci l’agibilità dei locali.
1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
*** 2 2 4 Segnalare ai responsabili ogni ingombro od intralcio che risulti presente nelle vie di transito e nei luoghi di lavoro in generale.
1 1 1 Breve
TAGLI E ABRASIONI
Bruciature, tagli, infezioni
Sono utilizzate solo attrezzature CE. È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.
2 2 4 Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi. 1 1 1 Breve
CARENZA DI SEGNALAZIONE
Urti, inciampi, tagli, contusioni,
scivolamenti.
È presente una parte di segnalazioni che deve essere incrementata.
2 3 6
Verificare che siano presenti tutte le necessarie ed adeguate segnalazioni, ovvero la cartellonistica che indichi divieti, pericoli, indicazioni di sicurezza, indicazioni da rispettare in caso di emergenza.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
BIOLOGICO
Patologie allergiche, infettive
(legionella, ecc.)
Vengono svolte regolari pulizie ai servizi igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.
2 2 4
Continuare ad effettuare regolare pulizia degli ambienti di lavoro. Effettuare campionamenti per verificare la presenza di legionella nelle tubature. Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi”
1 1 1 Breve
ERGONOMIA Patologie muscolo
scheletriche.
Allo stato attuale le postazioni di lavoro risultano conformi.
1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
Sono previste pause di lavoro adeguate 1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
ELETTRICO Elettrocuzione
Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o attrezzature alimentate con energia elettrica. ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV (CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.
3 3 9
Effettuare la valutazione del rischio elettrico. Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto di terra. Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale. Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
VIDEOTERMINALE
Patologie muscolo
scheletriche, patologie agli
occhi e problemi di vista,
affaticamento mentale
Lo spazio disponibile, allo stato attuale, nei locali in cui sono installate le postazioni VdT, risulta sufficiente per le attività da svolgere. Allo stato attuale gli schermi dei computer utilizzati dagli addetti ufficio e impiegato tecnico sono marcati CE. Allo stato attuale, tastiere e mouse risultano conformi. I piani di lavoro, allo stato attuale, si presentano conformi, di dimensioni sufficienti e con superfici non riflettenti
2 1 2
Ogni operatore deve dichiarare se la propria esposizione è superiore o inferiore alle 20 ore settimanali al videoterminale. Verificare che, ogni ufficio, vi sia la presenza di tende /veneziane alle finestre o altri dispositivi oscuranti che consentono di evitare riflessi e/o abbagliamenti agli operatori. Tutti i lavoratori devono posizionare lo schermo in maniera corretta (altezza e distanza dagli occhi), la sedia in maniera corretta (altezza da terra e regolazione schienale). Nel caso si rendesse necessario l’uso in modo prolungato del PC portatile, fornire all’operatore una tastiera ed un mouse supplementari e provvedere a rialzare lo schermo.
1 1 1 Medio
STRESS Irritabilità,
rabbia, disturbi del sonno, ecc..
*** 3 3 9
Effettuare la Valutazione del Rischio Stress come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 28 del D.Lgs 81/08. Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio Specifica. E’ stata istituita la commissione di analisi stress.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
INCENDIO
Lesioni gravi o gravissime,
Ustioni, intossicazioni.
È stata effettuata la Valutazione del Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998. Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio Specifica.
1 1 1 Mantenere in essere la verifica semestrale dei presidi antincendio.
1 1 1 Già attuato
SCIVOLAMENTO/ CADUTA PER INCIAMPO
Contusioni, traumi,
distorsioni, ecc…
Presenza materiale vario, pavimenti scivolosi. 3 3 9
Evitare che i cavi d’alimentazione si arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi. Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature. Mantenere chiusi i cassetti. Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti. Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi sul pavimento. Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o bagnato.
1 1 1 ImmediatoImmediato
AGGRESSIONI Traumi morali,
psicologici. Traumi fisici
È stato effettuato intervento formativo per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci un’aggressione
Sostanze CHIMICHE Toner ed inchiostri per stampanti e fotocopiatori,
Sostanze MICRO BIOLOGICHE Potenziale presenza di microinquinanti indoor come polveri
Luoghi INTERNI Aula Spazi comuni
Luoghi ESTERNI Presso siti in cui vengono fatte lezioni in esterna
Donne in MATERNITÀ – D.Lgs. 151/01 (la valutazione completa si trova negli allegati)
VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C. □ NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C. In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/01).
Differenze correlate al genere, età e provenienza da altri paesi per i lavoratori (la valutazione completa si trova negli allegati)
SOGGETTO ALLA MMC NON SOGGETTO ALL’USO DEL VDT > 20h/settimanali SOGGETTO A CORSI DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
CARENZE STRUTTURALI E LOGISTICHE
Ingombri, scivolamenti,
inciampi, traumi, scivolamenti, urti.
I luoghi di lavoro e le vie di transito risultano conformi alle norme vigenti, risulta esserci l’agibilità dei locali
1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
Allo stato attuale non vi sono ingombri od intralci nelle vie di transito.
1 1 1 Gli operatori devono segnalare ogni ingombro od intralcio che risulti presente nelle vie di transito e nei luoghi di lavoro in generale.
1 1 1 Già attuato
TAGLI E ABRASIONI
Bruciature, tagli, infezioni
Sono utilizzate solo attrezzature CE. È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.
2 2 4 Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi. 1 1 1 Breve
CARENZA DI SEGNALAZIONE
Urti, inciampi, tagli, contusioni,
scivolamenti.
È presente una parte di segnalazioni che deve essere incrementata.
2 3 6
Verificare che siano presenti tutte le necessarie ed adeguate segnalazioni. La segnalazione la cartellonistica da apporre che indichi: cartelli di divieto, cartelli di pericolo, cartelli di sicurezza, cartelli di emergenza.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
BIOLOGICO
Patologie allergiche, infettive
(legionella, ecc.)
Vengono svolte regolari pulizie ai servizi igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.
2 2 4
Continuare ad effettuare regolare pulizia degli ambienti di lavoro. Effettuare campionamenti per verificare la presenza di legionella nelle tubature. Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi”
1 1 1 Breve
ERGONOMIA Patologie muscolo
scheletriche.
Allo stato attuale le postazioni di lavoro risultano conformi.
1 1 1 ***** 1 1 1 Già attuato
Sono previste pause di lavoro adeguate 1 1 1 ***** 1 1 1 Già attuato
STRESS Irritabilità,
rabbia, disturbi del sonno, ecc..
*** 3 3 9
Effettuare la Valutazione del Rischio Stress come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 28 del D.Lgs. 81/08. Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio Specifica. È stata istituita la commissione di analisi stress.
1 1 1 Immediato
ELETTRICO Elettrocuzione
Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o attrezzature alimentate con energia elettrica. ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV (CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.
3 3 9
Effettuare la valutazione del rischio elettrico. Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto di terra. Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale. Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
VIDEOTERMINALE
Patologie muscolo
scheletriche, patologie agli
occhi e problemi di vista,
affaticamento mentale
Lo spazio disponibile, allo stato attuale, nei locali in cui sono installate le postazioni VdT, risulta sufficiente per le attività da svolgere. Allo stato attuale gli schermi dei computer utilizzati dagli addetti ufficio e impiegato tecnico sono marcati CE. Allo stato attuale, tastiere e mouse risultano conformi. I piani di lavoro, allo stato attuale, si presentano conformi, di dimensioni sufficienti e con superfici non riflettenti
2 1 2
Ogni operatore deve dichiarare se la propria esposizione è superiore o inferiore alle 20 ore settimanali al videoterminale. Verificare che, ogni ufficio, vi sia la presenza di tende /veneziane alle finestre o altri dispositivi oscuranti che consentono di evitare riflessi e/o abbagliamenti agli operatori. Tutti i lavoratori devono posizionare lo schermo in maniera corretta (altezza e distanza dagli occhi), la sedia in maniera corretta (altezza da terra e regolazione schienale). Nel caso si rendesse necessario l’uso in modo prolungato del PC portatile, fornire all’operatore una tastiera ed un mouse supplementari e provvedere a rialzare lo schermo.
1 1 1 Medio
PERICOLO AGGRESSIONI
Traumi morali, psicologici.
Traumi fisici
È stato effettuato intervento formativo per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci un’aggressione.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
INCENDIO
Lesioni gravi o gravissime,
Ustioni, intossicazioni.
È stata effettuata la Valutazione del Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998. Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio Specifica.
1 1 1 Mantenere in essere la verifica semestrale dei presidi antincendio.
1 1 1 Già attuato
SCIVOLAMENTO/ CADUTA PER INCIAMPO
Contusioni, traumi, distorsioni, ecc.
Presenza materiale vario, pavimenti scivolosi. 2 3 6
Evitare che i cavi d’alimentazione si arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi. Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature. Mantenere chiusi i cassetti. Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti. Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi sul pavimento. Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o bagnato.
1 1 1 Breve
MOVIMENTAZ. MANUALE DEI CARICHI
Patologie da sovraccarico
biomeccanico
Evitare di incurvare la schiena. 3 3 9
Effettuare la Valutazione del Rischio specifica relativa alla MMC come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 167-191 del D.Lgs. 81/08. Realizzare la procedura di protezione contro il rischio MMC e distribuire la procedura con la relativa formazione ai neoassunti. Valutare la logistica dei componenti da movimentare in funzione del rischio MMC. Valutare acquisti di metodi sostitutivi al sollevamento dei bambini per accedere al fasciatoio, quale scalini. Evitare di sollevare i bambini cercando così di effettuare sforzi eccessivi.
Sostanze CHIMICHE Toner ed inchiostri per stampanti e fotocopiatori Prodotti per la pulizia
Sostanze MICRO BIOLOGICHE Potenziale presenza di microinquinanti indoor come polveri
Luoghi INTERNI Aula Spazi comuni
Luoghi ESTERNI **
Donne in MATERNITÀ – D.Lgs. 151/01 (la valutazione completa si trova negli allegati)
VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C. □ NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C. In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/01).
Differenze correlate al genere, età e provenienza da altri paesi per i lavoratori (la valutazione completa si trova negli allegati)
SOGGETTO ALLA MMC NON SOGGETTO ALL’USO DEL VDT > 20h/settimanali SOGGETTO A CORSI DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
CHIMICO
Sindrome da edificio malsano,
cefalea, debolezza, allergie, irritazioni
delle vie respiratorie.
I prodotti sono conservati in recipienti chiusi, stoccati in locali freschi e aerati, protetti da raggi solari, fonti di calore e fiamme, nel quale i bambini non possono accedere.
3 2 6
Richiedere con almeno cadenza biennale le ultime revisioni delle schede di sicurezza di tutti i prodotti presenti in azienda in lingua italiana. Effettuare una manutenzione periodica delle attrezzature di lavoro e dei relativi dispositivi di sicurezza. Effettuare lo smaltimento dei prodotti secondo normativa vigente. Non disperdere i contenitori nell’ambiente dopo l’uso. Rispettare le procedure in caso di fuoriuscita accidentale indicate nelle schede di sicurezza dei prodotti. I prodotti devono essere conservati in recipienti ben chiusi, stoccati in locali freschi e aerati, protetti da raggi solari, fonti di calore e fiamme.
1 1 1 Breve
TAGLI E ABRASIONI
Bruciature, tagli, infezioni
Sono utilizzate solo attrezzature CE. È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.
1 2 2 Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi. 1 1 1 Medio
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
BIOLOGICO
Patologie allergiche, infettive
(legionella, ecc.)
Vengono svolte regolari pulizie ai servizi igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.
2 2 4
Continuare ad effettuare regolare pulizia degli ambienti di lavoro. Effettuare campionamenti per verificare la presenza di legionella nelle tubature. Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi”
1 1 1 Breve
ERGONOMIA Patologie muscolo
scheletriche.
Allo stato attuale l’attività di pulizia degli ambienti, svolta dai collaboratori scolastici richiede di assumere una posizione eretta, bensì sono previste adeguate pause di lavoro e sono presenti idonee sedute.
1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
ELETTRICO Elettrocuzione
Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o attrezzature alimentate con energia elettrica. ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV (CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.
3 3 9
Effettuare la valutazione del rischio elettrico. Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto di terra. Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale. Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
CADUTA DALL’ALTO
Lesioni permanenti,
infortuni gravi, morte
Si utilizzano solo scale marcate CE e certificate EN 131. 1 1 1
Verificare che le scale portatili presentino la certificazione EN 131. Verificare che le scale non presentino segni di manomissioni e/o cattiva manutenzione. Le scale devono presentare dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti.
1 1 1 Già attuato
MOVIMENTAZ. MANUALE DEI CARICHI
Patologie da sovraccarico biomeccanico
Evitare di incurvare la schiena. 2 3 6
Effettuare la Valutazione del Rischio specifica relativa alla MMC come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 167-191 del D.Lgs. 81/08. Realizzare la procedura di protezione contro il rischio MMC e distribuire la procedura con la relativa formazione ai neoassunti. Valutare la logistica dei componenti da movimentare in funzione del rischio MMC. Evitare di sollevare i bambini cercando così di effettuare sforzi eccessivi.
1 1 1 Breve
AGGRESSIONI Traumi morali,
psicologici, fisici, ecc.
E’ stato effettuato intervento formativo per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci un’aggressione.
1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
STRESS Irritabilità, rabbia, disturbi del sonno, ecc..
*** 3 3 9
Effettuare la Valutazione del Rischio Stress come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 28 del D.Lgs 81/08. Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio Specifica. E’ stata istituita la commissione di analisi stress.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
INCENDIO
Lesioni gravi o gravissime,
Ustioni, intossicazioni.
È stata effettuata la Valutazione del Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998. Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio Specifica.
1 1 1 Mantenere in essere la verifica semestrale dei presidi antincendio. 1 1 1 Già attuato
SCIVOLAMENTO/ CADUTA PER INCIAMPO
Contusioni, traumi,
distorsioni, ecc…
Presenza materiale vario, pavimenti scivolosi. 3 3 9
Evitare che i cavi d’alimentazione si arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi. Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature. Mantenere chiusi i cassetti. Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti. Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi sul pavimento. Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o bagnato.
1 1 1 Immediato
CARENZA DI SEGNALAZIONE
Urti, inciampi, tagli,
contusioni, scivolamenti.
È presente una parte di segnalazioni che deve essere incrementata.
2 3 6
Verificare che siano presenti tutte le necessarie ed adeguate segnalazioni. La segnalazione la cartellonistica da apporre che indichi: cartelli di divieto, cartelli di pericolo, cartelli di sicurezza, cartelli di emergenza.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
CADUTE DALL’ALTO
Lesioni gravi o gravissime.
Si utilizzano solo scale marcate CE e certificate EN 131. 1 3 3
Verificare che le scale portatili presentino la certificazione EN 131. Verificare che le scale non presentino segni di manomissioni e/o cattiva manutenzione. Le scale devono presentare dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti.
1 1 1 Medio
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Patologie da sovraccarico
biomeccanico
Evitare di incurvare la schiena. 2 3 6
Effettuare la Valutazione del Rischio specifica relativa alla MMC come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 167-191 del D.Lgs. 81/08. Realizzare la procedura di protezione contro il rischio MMC e distribuire la procedura con la relativa formazione ai neoassunti. Valutare la logistica dei componenti da movimentare in funzione del rischio MMC. Evitare di sollevare i bambini cercando così di effettuare sforzi eccessivi.
Attrezzature: Videoterminale (utilizzo sporadico) Fotocopiatrice/Stampante Cancelleria varia
Mezzi **
Sostanze CHIMICHE **
Sostanze MICRO BIOLOGICHE Potenziale presenza di microinquinanti indoor come polveri
Luoghi INTERNI Aula Spazi comuni
Luoghi ESTERNI Presso siti in cui vengono effettuate lezioni in esterna
Donne in MATERNITÀ – D.Lgs. 151/01 (la valutazione completa si trova negli allegati)
□ VIETATA: in quanto la mansione presenta esposizione a rischi presenti in Allegato A, B e C. NON VIETATA: in quanto la mansione NON presenta esposizione a rischi in Allegato A, B e C. In caso di mansione VIETATA il Datore di Lavoro, consultando il medico Competente, può richiedere la continuazione dell’attività SOLO EVITANDO l’esposizione della lavoratrice a tali rischi (art. 11 c. 1 D.L. 151/01).
Differenze correlate al genere, età e provenienza da altri paesi per i lavoratori (la valutazione completa si trova negli allegati)
NON SOGGETTO ALLA MMC NON SOGGETTO ALL’USO DEL VDT > 20h/settimanali SOGGETTO A CORSI DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
BIOLOGICO
Patologie allergiche, infettive
(legionella, ecc.)
Vengono svolte regolari pulizie ai servizi igienici, alle aule, ai banchi e a tutti i locali di accesso ai lavoratori.
2 2 4
Continuare ad effettuare regolare pulizia degli ambienti di lavoro. Effettuare campionamenti per verificare la presenza di legionella nelle tubature. Effettuare quanto indicato nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi”
1 1 1 Breve
ERGONOMIA Patologie muscolo
scheletriche.
Allo stato attuale le postazioni di lavoro risultano conformi.
1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
Sono previste pause di lavoro adeguate. 1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
CARENZE STRUTTURALI E LOGISTICHE
Ingombri, scivolamenti,
inciampi, traumi, scivolamenti,
urti.
I luoghi di lavoro e le vie di transito risultano conformi alle norme vigenti, risulta esserci l’agibilità dei locali.
1 1 1 *** 1 1 1 Già attuato
*** 2 2 4 Gli operatori devono segnalare ogni ingombro od intralcio che risulti presente nelle vie di transito e nei luoghi di lavoro in generale.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
INCENDIO
Lesioni gravi o gravissime,
Ustioni, intossicazioni.
È stata effettuata la Valutazione del Rischio Incendio come richiesto al Datore di Lavoro dall’art. 2 del D.M. 10/03/1998. Ogni prescrizione, misura preventiva e protettiva è indicata nella Valutazione del Rischio Specifica.
1 1 1 Mantenere in essere la verifica semestrale dei presidi antincendio. 1 1 1 Già attuato
SCIVOLAMENTO CADUTA PER INCIAMPO
Contusioni, traumi,
distorsioni, ecc…
Presenza materiale vario, pavimenti scivolosi. 3 3 9
Evitare che i cavi d’alimentazione si arrotolino disordinatamente o che rimangano volanti in mezzo ai passaggi. Canalizzare cavi telefonici e collegamenti elettrici delle attrezzature. Mantenere chiusi i cassetti. Non ingombrare le vie di percorrenze con materiali vari. Verificare la presenza dell’apposita segnaletica durante l’attività di pulizia dei pavimenti. Deve essere scongiurato il pericolo d’inciampo, avendo una buona gestione degli spazi facendo si che i macchinari e le attrezzature non si trovino nelle aree di percorrenza dei lavoratori, oltre a non lasciare cavi, materiali sparsi sul pavimento. Apportare l’apposita cartellonistica in caso di pavimento scivoloso e/o bagnato.
1 1 1 Immediato
CARENZA DI SEGNALAZIONE
Urti, inciampi, tagli,
contusioni, scivolamenti.
È presente una parte di segnalazioni che deve essere incrementata.
2 3 6
Verificare che siano presenti tutte le necessarie ed adeguate segnalazioni. La segnalazione la cartellonistica da apporre che indichi: cartelli di divieto, cartelli di pericolo, cartelli di sicurezza, cartelli di emergenza.
PERICOLO RISCHI MISURE ATTUATE P M R MISURE DA ATTUARE P M R TEMPI
ELETTRICO Elettrocuzione
Attualmente vengono utilizzate attrezzature elettriche marcate CE. È vietato effettuare qualsiasi operazione su impianti elettrici o attrezzature alimentate con energia elettrica. ATTIVO IL DIVIETO DI OPERARE AL PERSONALE NON QUALIFICATO PEI, PES e PAV (CEI EN 50110) DAL DATORE DI LAVORO.
3 3 9
Effettuare la valutazione del rischio elettrico. Richiedere la comune/provincia copia della documentazione relativa all’impianto elettrico comprensiva di: Dichiarazione di Conformità e Progetto ai sensi del DM 37/08 (Ex L.46/90) e delle verifiche periodiche dell’impianto di terra. Installare, ove necessario, l’apposita segnaletica verticale. Proteggere i cavi da probabili danneggiamenti meccanici con apposite canalette, limitando così anche il rischio di inciampo.
1 1 1 Immediato
TAGLI E ABRASIONI
Bruciature, tagli, infezioni
Sono utilizzate solo attrezzature CE. È presente la cassetta di medicazione per il primo soccorso, indicata da apposito cartello. L’utilizzo delle forbici è sporadico.
2 2 4 Eliminare gli attrezzi non adatti/difettosi. 1 1 1 Breve
PERICOLO AGGRESSIONI
Traumi morali, psicologici.
Traumi fisici
È stato effettuato intervento formativo per insegnare il comportamento da tenere nei momenti in cui dovesse esserci un’aggressione.
PERICOLO Sicurezza nelle attività – Gestione Sicurezza
RISCHI Trasversali alle varie attività aziendali
Indicazione delle misure di prevenzione e protezione
ATTUATE P M R
Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento
nel tempo dei livelli di sicurezza
Tempistica di
intervento P M R
Consegna copia DVR E DUVRI al RLS (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lettera o): sono stati consegnati all’RLS i documenti inerenti le valutazioni dei rischi aziendali.
1 1 1
Consegnare al RLS copia dei documenti per i quali è necessaria la sua
consultazione e la firma per presa visione.
Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1
Comunicazione nominativo RLS a INAIL (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. aa):
entro il 15 Maggio è stato comunicato all’INAIL il nominativo dell’RLS dell’anno
precedente.
1 1 1
Comunicare all'INAIL, entro il 15 maggio, il nominativo del rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza, dell’anno precedente, in caso di nuova
elezione o designazione
Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __
Già attuato 1 1 1
Tessera di riconoscimento (D.Lgs. 81/08, Art. 18, Comma 1, Lett. u): Allo stato
attuale non vengono svolte attività presso Unità Produttive esterne per le quali sia
richiesto l’utilizzo della Tessera di Riconoscimento. 1 1 1 Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __ Già attuato 1 1 1
Informazione e formazione adeguate ai PREPOSTI e DIRIGENTI (D.Lgs. 81/08, Art.
19-37): *** 2 2 4
Formare i Preposti e i Dirigenti alla Sicurezza secondo l’Accordo Stato
Regioni. Effettuare ogni 5 anni i richiami formativi di 6 ore ai Preposti ed ai
Dirigenti.
Programma di miglioramento: Codice: ____ del: __ - __ - __
OBIETTIVI E SCOPI A seguito della Legge 3 Agosto 2007 , n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul
lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” è stato emanato il D.Lgs. 81/2008 “Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 Agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e successivamente integrato e modificato con il D.Lgs. 109/2009 e s.m.i.
Il presente documento, redatto ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, ha lo scopo di effettuare la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. CONTENUTI
Il presente Documento di Valutazione dei Rischi è stato redatto ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/2008 tenendo conto che sia gli spazi aziendali che i lavoratori in essi occupati, rientrano nel campo di applicazione delle norme riguardanti la sicurezza sul luogo di lavoro. Gli articoli 17 e 28 del D.Lgs.81/2008 obbligano il Datore di lavoro a:
- valutare, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo del 8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi.
- elaborare, a conclusione della valutazione, un “Documento” avente data certa e contenente: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a); c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.
In armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, con la Circolare del
Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida emesse dall’ISPESL, con le linee guida emesse dal Coordinamento delle Regioni e Province Autonome si è proceduto a:
Individuare i lavoratori così come definiti all’art. 2, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/08; Individuare le singole fasi lavorative a cui ciascun lavoratore può essere addetto; Individuare i rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorative a cui possono essere
addetti; Individuare ed analizzare le metodologie operative ed i dispositivi di sicurezza già predisposti; Analizzare e valutare i rischi a cui è esposto ogni singolo lavoratore; Ricercare le metodologie operative, gli accorgimenti tecnici, le procedure di sistema che, una volta
attuate, porterebbero ad ottenere un grado di sicurezza accettabile; Analizzare e valutare i rischi residui comunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto previsto per
il raggiungimento di un grado di sicurezza accettabile Identificare eventuali D.P.I. necessari a garantire un grado di sicurezza accettabile. Il presente documento non è quindi stato predisposto solamente per ottemperare alle disposizioni di cui
al D.Lgs. 81/08 ma anche per essere lo strumento principale per procedere alla individuazione delle procedure aziendali atte a mantenere nel tempo un grado di sicurezza accettabile.
Si procederà alla rielaborazione del documento in caso di variazioni nell’organizzazione aziendale ed ogni
qualvolta l’implementazione del sistema di sicurezza aziendale, finalizzato ad un miglioramento continuo del grado di sicurezza, la faccia ritenere necessaria.
Per la redazione del documento si è proceduto alla individuazione delle ATTIVITÀ LAVORATIVE presenti nell’Unità Produttiva (intese come attività che non presuppongano una autonomia gestionale ma che sono finalizzate a fornire un servizio completo e ben individuabile nell’ambito della produzione).
All’interno di ogni attività lavorativa sono state individuate le singole FASI a cui sono associate: Macchine ed attrezzature impiegate Sostanze e preparati chimici impiegati Addetti D.P.I. Ad ogni singola fase sono stati attribuiti i rischi: derivanti dalla presenza dell’operatore nell’ambiente di lavoro indotti sul lavoratore dall’ambiente esterno conseguenti all’uso di macchine ed attrezzature connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali pericolosi per la salute.
CRITERI UTILIZZATI Per procedere alla redazione del documento di valutazione dei rischi attinente la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro e durante le attività lavorative, risulta indispensabile una capillare raccolta delle informazioni e dei documenti attinenti le attività e le mansioni che si andranno a svolgere. In primo luogo sono state richieste al datore di lavoro specifiche informazioni, sulla cui base è stata impostata la redazione del documento di valutazione dei rischi, in merito a:
la natura dei rischi; le mansioni lavorative; l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive; la descrizione degli impianti e dei processi produttivi; le macchine e gli attrezzi in uso; le sostanze chimiche utilizzate; eventuali ditte terze fornitrici di servizi all’interno del ciclo produttivo; eventuali ditte terze con cui sono stati stipulati contratti di manutenzione; l’organigramma del SPP; i dati del registro infortuni e delle malattie professionali; le prescrizioni degli organi di vigilanza.
Successivamente si è proceduto alla verifica degli aspetti documentali. Il quadro normativo vigente, in materia di igiene e sicurezza del lavoro, prevede una serie di adempimenti comportanti altrettante documentazioni, autorizzazioni, certificazioni, di cui l’azienda, in relazione alla tipologia produttiva, deve disporre. Parallelamente sono state individuate, anche coinvolgendo i lavoratori, tutte le attività svolte dall’azienda in materia di prevenzione e protezione. Una corretta acquisizione ed organizzazione delle fonti informative costituisce un supporto indispensabile per il processo di valutazione dei rischi. La presente è stata sviluppata svolgendo le seguenti attività: 1) Sopralluogo preliminare in azienda mirato alla conoscenza della realtà aziendale e dei cicli produttivi. 2) Reperimento e presa visione di tutta la documentazione aziendale, relativa all’igiene e sicurezza del lavoro, prevista dagli attuali obblighi di legge, tenendo conto degli aspetti certificativi, autorizzativi e documentali. 3) Consultazione dei lavoratori e dei preposti, per l’individuazione di tutte le attività svolte dall’azienda in materia di prevenzione.
A seguito della Legge 3 Agosto 2007 , n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” è stato emanato il D.Lgs. 81/2008 “Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 Agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Il presente documento, redatto ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, ha lo scopo di effettuare la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
CONTENUTI
Tale decreto prevede la realizzazione di un documento che certifica l’adeguamento dell’azienda alle norme di sicurezza vigenti e ne evidenzia i possibili rischi residui presenti a cui prestare particolare attenzione. Il presente documento contiene:
una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività
lavorativa, nella quale sono stati specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di
protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1,
lettera a);
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza;
l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei
ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere
assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
Ai sensi del D.Lgs.81/08 art. 28 e D.Lgs.106/09 art. 18
Lavoro somministrato Lavoro intermittente Lavoro ripartito
Lavoro occasionale Lavoro a tempo parziale Lavoro a progetto
Lavoro a tempo determinato Apprendistato Week-end job
Lavori stagionali Telelavoro Call center
Lavoro all’estero Job-sharing Mobile work
Per lavoratori con contratto atipico, occorre che il Datore di Lavoro appronti i seguenti adempimenti:
Classificazione dei lavoratori atipici all’interno dell’azienda
Informazione periodica al servizio di prevenzione e protezione sull’elenco del personale atipico
Inserimento del lavoratore atipico nel computo numerico ai fini delle norme prevenzionistiche
Nomina di un referente dei lavoratori atipici
Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori atipici
Registrazione informazione e formazione sul libretto formativo
Fornitura dei DPI ai lavoratori atipici
Sorveglianza sanitaria dei lavoratori atipici Valutazione dei rischi specifica per le mansioni con contratto di lavoro atipico (di norma già svolta in ambito di
LAVORATRICI MADRI E ADEMPIMENTI PER IL MEDICO COMPETENTE
DOCENTE (anche “non di ruolo”)
Adempimenti per il Medico Competente Soggetto Non Soggetto
Accertamenti alcolimetrici (alcol) X
Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze psicotrope) X
Attività particolarmente usuranti (D.Lgs. 67/2011) X
Ai sensi del D.Lgs.151/01 Allegati A, B e C Soggetto Non Soggetto
Stazione in piedi per più di metà orario di lavoro o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante,
X
Lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo
X
Lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni X
Lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali
X
Lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame
X
Lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in movimento (moto).
X
Rumore X
Radiazioni ionizzanti X
Radiazioni non ionizzanti X
Sollecitazioni termiche X
Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) X
Atmosfere iperbariche X
Rischio chimico (sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ) X
Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi X
Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati X
Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati X
Rischio cancerogeno X
Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 (tra cui toxoplasma, virus della rosolia a meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione).
X
Rischio di caduta dall’alto X
Legenda: Soggetto = la mansione in questione è esposta al pericolo ed il rischio è RILEVANTE per la salute. Non Soggetto = la mansione in questione non è esposta al pericolo oppure l’esposizione al pericolo ha rischio per la salute IRRILEVANTE.
Adempimenti per il Medico Competente Soggetto Non Soggetto
Accertamenti alcolimetrici (alcol) X
Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze psicotrope) X
Attività particolarmente usuranti (D.Lgs. 67/2011) X
Ai sensi del D.Lgs.151/01 Allegati A, B e C Soggetto Non Soggetto
Stazione in piedi per più di metà orario di lavoro o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante,
X
Lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo
X
Lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni X
Lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali
X
Lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame
X
Lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in movimento (moto).
X
Rumore X
Radiazioni ionizzanti X
Radiazioni non ionizzanti X
Sollecitazioni termiche X
Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) X
Atmosfere iperbariche X
Rischio chimico (sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ) X
Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi X
Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati X
Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati X
Rischio cancerogeno X
Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 (tra cui toxoplasma, virus della rosolia a meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione).
X
Rischio di caduta dall’alto X
Legenda: Soggetto = la mansione in questione è esposta al pericolo ed il rischio è RILEVANTE per la salute. Non Soggetto = la mansione in questione non è esposta al pericolo oppure l’esposizione al pericolo ha rischio per la salute IRRILEVANTE.
Adempimenti per il Medico Competente Soggetto Non Soggetto
Accertamenti alcolimetrici (alcol) X
Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze psicotrope) X
Attività particolarmente usuranti (D.Lgs. 67/2011) X
Ai sensi del D.Lgs.151/01 Allegati A, B e C Soggetto Non Soggetto
Stazione in piedi per più di metà orario di lavoro o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante
X
Lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo
X
Lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni X
Lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali
X
Lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame
X
Lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in movimento (moto).
X
Rumore X
Radiazioni ionizzanti X
Radiazioni non ionizzanti X
Sollecitazioni termiche X
Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) X
Atmosfere iperbariche X
Rischio chimico (sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ) X
Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi X
Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati X
Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati X
Rischio cancerogeno X
Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 (tra cui toxoplasma, virus della rosolia a meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione).
X
Rischio di caduta dall’alto X
Legenda: Soggetto = la mansione in questione è esposta al pericolo ed il rischio è RILEVANTE per la salute. Non Soggetto = la mansione in questione non è esposta al pericolo oppure l’esposizione al pericolo ha rischio per la salute IRRILEVANTE.
Adempimenti per il Medico Competente Soggetto Non Soggetto
Accertamenti alcolimetrici (alcol) X
Accertamenti sulla tossicodipendenza (sostanze psicotrope) X
Attività particolarmente usuranti (D.Lgs. 67/2011) X
Ai sensi del D.Lgs.151/01 Allegati A, B e C Soggetto Non Soggetto
Stazione in piedi per più di metà orario di lavoro o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante,
X
Lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo
X
Lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni X
Lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali
X
Lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame
X
Lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in movimento (moto).
X
Rumore X
Radiazioni ionizzanti X
Radiazioni non ionizzanti X
Sollecitazioni termiche X
Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) X
Atmosfere iperbariche X
Rischio chimico (sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ) X
Rischio chimico: esposizione a silicosi e all'asbestosi X
Rischio chimico: esposizione a Pb e suoi derivati X
Rischio chimico: esposizione a mercurio e suoi derivati X
Rischio cancerogeno X
Rischio biologico: Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 (tra cui toxoplasma, virus della rosolia a meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione).
X
Rischio di caduta dall’alto X
Legenda: Soggetto = la mansione in questione è esposta al pericolo ed il rischio è RILEVANTE per la salute. Non Soggetto = la mansione in questione non è esposta al pericolo oppure l’esposizione al pericolo ha rischio per la salute IRRILEVANTE.
DIFFERENZE CORRELATE AL GENERE, ETÀ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI PER I LAVORATORI
All’interno dell’azienda sono presenti varie tipologie di lavoratori, per i quali risultano vigenti differenze, intrinseche alla persona che li svolge oltre che rispetto ad alcuni parametri presenti in indici di rischio, formazione informazione e addestramento e sorveglianza sanitaria. Tali differenze si esprimono per il genere (uomo e donna), per l’età, per la provenienza da altri paesi (lavoratori stranieri).
Di seguito sono elencate le attività per cui è necessario prendere in esame le differenze sopraelencate:
Attività Discriminante Adempimenti
Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC)
Massimo peso sollevabile: per uomini 25kg, per le donne 15kg
Idoneità alla mansione data da sorveglianza sanitaria. Il datore di lavoro deve valutare, all’assegnazione dei lavori, se il lavoratore ha le idoneità psico-fisiche per svolgere tale mansione
Utilizzo del videoterminale per più di 20 ore settimanali
Sorveglianza sanitaria: Se, dalla dichiarazione del lavoratore, l’addetto è soggetto ad esposizione a videoterminali per più di 20 ore settimanali.
Svolgimento della sorveglianza sanitaria: se l’età dell’operatore è maggiore ai 50 anni verrà svolta la sorveglianza sanitaria ogni 2 anni, se l’età è inferiore ai 50 anni verrà svolta la sorveglianza sanitaria ogni 5 anni.
Formazione ed informazione in merito ai rischi specifici, procedure di lavoro, DPI, lettura di schede di sicurezza, etc..
Comprensione della lingua italiana per tutto il percorso formativo, ricezione di procedure di lavoro, utilizzo di DPI, schede di sicurezza, libretti di attrezzature e macchinari, etc..
L’azienda deve verificare in fase di assunzione la comprensione della lingua italiana. In caso non vi sia la comprensione, il dipendente non risulta idoneo allo svolgimento della mansione. Il datore di lavoro può istituire od usufruire di corsi propedeutici alla comprensione della lingua italiana
Inoltre il datore di lavoro deve:
In fase di nomina dei lavoratori incaricati delle emergenze, valutare le idoneità psico-fisiche degli incaricati stessi al fine di indirizzare solo personale idoneo a coprire i ruoli di gestione delle emergenze
Effettuare periodicamente la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori, previa verifica di comprensione e apprendimento della lingua italiana da parte dei lavoratori immigrati
Valutare l’idoneità dei DPI rispetto a età, eventuali problemi fisici di alcuni lavoratori, la multifunzionalità e la pluralità dell’utilizzo di DPC, etc.
In fase preliminare di acquisto dei DPI, accertarsi che vi siano istruzioni figurative sull’uso.
La segnaletica di sicurezza è stata argomento del corso di formazione informazione e addestramento effettuato a tutti i dipendenti.
Per le modalità applicative del D.Lgs. 66/2003 è importante fare riferimento alla Circolare 3 Marzo 2005, n. 8 “Disciplina di alcuni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro (D.Lgs. 66/2003, D.Lgs. 213/2004)” elaborata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ai punti 18, 19 e 20 interpreta i contenuti degli artt. da 11 a 15 del Capo IV del D.Lgs. 66/2003 ed in particolare stabilisce le seguenti definizioni:
a) lavoro notturno: è quello prestato in un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.
b) lavoratore notturno: è il lavoratore che svolge, durante il periodo notturno, almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale e il lavoratore che svolge durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro.. Qualora la disciplina collettiva nulla stabilisca sul punto è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga, durante il periodo notturno almeno una parte del suo tempo giornaliero, per un minimo di 80 giorni lavorativi all’anno.
c) lavoro isolato: situazione di lavoro in cui il lavoratore si trova ad operare da solo, senza nessun contatto diretto con altri lavoratori.
Idoneità a svolgere il lavoro
Il lavoratore per poter svolgere prestazioni di lavoro notturno, deve esserne ritenuto idoneo mediante accertamento ad opera delle strutture sanitarie pubbliche competenti o per il tramite del medico competente. I lavoratori notturni, la cui idoneità sia già stata verificata ai sensi della legge previgente, non devono essere sottoposti ad un nuovo accertamento. Oltre a questa iniziale valutazione che deve precedere l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, lo stato di salute dei lavoratori notturni deve essere periodicamente verificato. La periodicità di tali controlli è individuata dal legislatore in almeno due anni. I controlli potranno essere più frequenti sia nel caso in cui il medico competente abbia prescritto una periodicità inferiore sia nel caso in cui siano mutati i rischi relativi alle lavorazioni cui il lavoratore è addetto. In ogni caso tali controlli devono avvenire a cura e spese del datore di lavoro.
Limitazioni al lavoro notturno e/o isolato
L'esecuzione di prestazioni di lavoro notturno è obbligatoria per i lavoratori idonei fatti salvi i casi di divieto o di esclusione dall’obbligo di eseguire la prestazione. È vietato adibire al lavoro dalle 24 alle 6 le donne in gestazione dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino o, comunque, dal momento in cui il datore di lavoro ha avuto conoscenza della fattispecie generatrice del divieto.
Alcuni lavoratori hanno facoltà di non prestare lavoro notturno dandone comunicazione, in forma scritta, al datore di lavoro entro 24 ore precedenti al previsto inizio della prestazione. Il datore di lavoro ha facoltà di accettare la comunicazione del rifiuto avvenuta in un termine inferiore rispetto a quello previsto. L’individuazione dei requisiti dei lavoratori che determinano l’insorgere della facoltà sono stabiliti dai contratti collettivi. Il decreto prevede, inoltre, che abbiano facoltà di rifiutarsi di prestare lavoro notturno:
a) la lavoratrice subordinata, madre di un figlio di età inferiore di tre anni o, qualora la stessa non abbia esercitato la facoltà di rifiutare l’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno, il lavoratore padre convivente che sia anch’esso lavoratore subordinato;
b) l’unico genitore affidatario e convivente di un minore di età inferiore a 12 anni; c) coloro che abbiano a carico un soggetto disabile ai sensi della legge quadro per l’assistenza,
l’integrazione e i diritti delle persone handicappate. Comunicazione del lavoro notturno alle autorità
Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare per iscritto, annualmente, l’esecuzione di lavoro notturno continuativo oppure compreso in turni periodici regolari. La comunicazione deve essere effettuata ai servizi ispettivi della Direzione Provinciale del Lavoro competente e alle organizzazioni sindacali titolari del diritto di essere consultate al fine dell’introduzione del lavoro notturno. Se il contratto collettivo applicato in azienda disciplina in modo specifico l’esecuzione di lavoro notturno continuativo oppure compreso in turni periodici regolari, non sorge l’obbligo di comunicazione. Durata della prestazione
Ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 66/2003, per tutti i lavoratori notturni, l’orario di lavoro non può superare le 8 ore, in media, nell’arco di 24 ore calcolate dal momento di inizio dell’esecuzione della prestazione lavorativa. Trasferimento al lavoro diurno
Qualora sopraggiungano condizioni di salute che comportino l’inidoneità alla prestazione di lavoro notturno il lavoratore può essere trasferito al lavoro diurno. La sopraggiunta inidoneità deve essere accertata dalle competenti strutture sanitarie pubbliche o dal medico competente.
Rischio Indicazione delle misure di prevenzione e protezione
ATTUATE Adempimenti futuri
Ci sono minori che svolgono la mansione notturna e/o isolata?
Non sono adibiti al lavoro notturno e/o isolato lavoratori con età inferiore a 18 anni.
Sono adibite donne in stato di gravidanza ai lavori notturni e/o isolati?
Non sono adibite donne in stato di gravidanza ai lavori notturni. Il lavoro notturno e/o isolato è vietato fino al compimento di un anno di età del bambino.
Vi sono causali per le quali il lavoro notturno e/o isolato "non deve essere
obbligatoriamente prestato"?
Non sono presenti casi come definiti dal D.Lgs. 66/2003.
Nel caso si proponessero le condizioni descritte prendere immediatamente gli opportuni provvedimenti (sospendendo dal lavoro notturno il lavoratore e/o la lavoratrice fino al termine necessario).
L’orario di lavoro notturno supera in media le otto ore nelle ventiquattro ore?
L’orario di lavoro notturno allo stato attuale non è previsto
È presente un rischio dovuto alla presenza di un operatore in regime di
lavoro isolato? Allo stato attuale non è presente il rischio.
È stata effettuata l’informazione dei lavoratori sui maggiori rischi derivanti
dallo svolgimento del lavoro notturno e isolato?
È stata effettuata l’informazione dei lavoratori sui maggiori rischi derivanti dallo svolgimento del lavoro notturno e isolato prima di adibirli al turno.
Il datore di lavoro periodicamente organizza corsi di formazione in merito ai rischi presenti sul luogo di lavoro.
Le informazioni raccolte sono state analizzate e verificate se conformi al quadro normativo vigente, organizzandole sulla base del contesto aziendale. In particolare, sono state utilizzate per elaborare due pesature dei rischi presenti nel documento:
Pesatura dei rischi per le attività specifiche svolte dagli addetti;
Pesatura dei rischi trasversali alle mansioni.
La prima pesatura dei rischi è relativa alle mansioni presenti in azienda, analizzando dettagliatamente tutti i rischi derivanti dalle attività svolte dai lavoratori alla luce dei documenti specifici elaborati per i singoli rischi (rumore, vibrazioni, chimico, biologico, etc.). Oltre a questa analisi del rispetto degli obblighi previsti dalla normativa vigente per i singoli fattori di rischio, si è provveduto anche a valutare i singoli rischi specifici tenendo conto del contesto lavorativo in cui l’addetto deve lavorare. In questa sezione quindi saranno presenti sia i richiami ai documenti già elaborati sui rischi specifici sia la contestualizzazione del rischio in attinenza alla mansione e alle relative fasi di lavoro.
La seconda pesatura dei rischi, invece, è basata sui rischi trasversali, legati sia alle condizioni degli ambienti e luoghi di lavoro sia alle misure di prevenzione e protezione richieste.
Ai fini della Valutazione dei rischi, si fa riferimento alla situazione in essere nelle diverse aree
omogenee dell’azienda, così come appare anche alla luce delle misure di prevenzione e protezione già in essere e in base ai dati storici disponibili.
In base alla definizione di rischio: combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla
salute, in una situazione pericolosa, cioè tale che esista esposizione ad uno o a più pericoli, esso è funzione della probabilità dell’evento incidentale per la gravità delle conseguenze possibili, cioè:
R = P × M I rischi per la sicurezza e la salute sono di norma valutati adottando una scala a più livelli, sia per l’indice
“M” (magnitudo del danno potenziale) che per l’indice “P” (probabilità di accadimento). Nel caso si assuma una scala a 4 livelli si avrà pertanto:
1 Lieve infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile; esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
2 Medio infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile; esposizione cronica con effetti reversibili.
3 Grave infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale; esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti
4 Gravissimo infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale; esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti.
Probabilità (P)
Indice Livello Definizione
1 Improbabile La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una concomitanza del tutto fortuita di circostanze avverse; non sono noti casi in cui la carenza riscontrata abbia determinato un danno.
2 Poco
probabile
La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una particolare serie di circostanze avverse; è noto qualche raro caso in cui la carenza riscontrata abbia determinato un danno.
3 Probabile La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure in modo non diretto; è noto qualche caso in cui alla carenza riscontrata ha fatto seguito un danno.
4 Altamente probabile
Può essere individuata una carenza correlazione diretta tra la carenza riscontrata e la possibilità di un evento lesivo per i lavoratori; i dati storici disponibili (sia aziendali che di aziende similari) riportano casi di danni la cui causa o concausa è direttamente riconducibile alla stessa carenza.
Di conseguenza l’entità del rischio è misurabile in una matrice come quella qui di seguito rappresentata e
descritta, con valori numerici compresi fra 1 e 16, rappresentativi di rischi tanto maggiori quanto più alto è il
numero che li rappresenta:
1 2 3 4
2 4 6 8
3 6 9 12
4 8 12 16
Il numero 1 individua una situazione di minimo rischio (evento improbabile e di magnitudo minima); al numero 16 corrisponde un’allarmante situazione di evento altamente probabile con conseguenze catastrofiche.
I numeri permettono di definire le seguenti aree, a rischio decrescente:
16 area ad altissimo rischio: occorre sospendere il lavoro fino a quando non sono stati individuati e programmati miglioramenti con interventi di protezione e prevenzione per ridurre sia la probabilità che il danno potenziale (interventi urgentissimi).
fra 12 e 9 area ad alto rischio: occorre individuare e programmare miglioramenti con interventi di protezione e prevenzione per ridurre sia la probabilità che il danno potenziale (interventi prioritari e urgenti).
fra 8 e 4 area a rischio medio: occorre individuare e programmare miglioramenti con interventi di protezione e prevenzione per ridurre prevalentemente o la probabilità o il danno potenziale.
fra 3 e 2 area a rischio moderato: occorre verificare che i pericoli potenziali siano sotto controllo e affinare eventualmente le misure già in atto.
1 area a rischio basso: i pericoli potenziali sono soddisfacentemente sotto controllo.
Nelle seguenti tabelle di pesatura dei rischi sono riportate le seguenti informazioni: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa; b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali
attuati; c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza e l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri.
All’interno di tali tabelle sono presenti gli strumenti operativi per il Datore di Lavoro e il RSPP al fine di
poter verificare lo stato dell’attuazione delle misure individuate per ogni singolo rischio.
Indice di rischio
Tempo di Adeguamento
16 Stop
(Il Datore di Lavoro deve immediatamente sospendere il lavoro)
9 – 12 Immediato
(Il Datore di Lavoro deve intervenire immediatamente per fronteggiare il rischio presente)
4 – 8 Breve
(Il Datore di Lavoro deve intervenire in tempi brevi, 1 mese circa, per fronteggiare il rischio comunque presente)
2 – 3 Medio
(Il Datore di Lavoro deve intervenire in tempi medi, 6 mesi circa, per fronteggiare il rischio comunque presente)
1 Già attuato
(Il Datore di Lavoro ha già provveduto a realizzare quanto necessario)
Con l’emanazione del D.M. 10 marzo 1998, il documento di Valutazione dei Rischi viene integrato con la valutazione del rischio di incendio.
Tale valutazione effettuata alla stregua della valutazione dei rischi aziendali è parte integrante di questo documento e viene riportata quindi all’interno del documento stesso.
L’obiettivo è quello di poter adottare, sulla base della valutazione, provvedimenti che riguardano:
la prevenzione dei rischi dovuti agli incendi;
l’informazione e la formazione dei lavoratori e delle altre persone presenti sul rischio connesso all’incendio ed ai rischi connessi agli stoccaggi di materiale vari;
le misure tecnico-organizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari per la prevenzione e la protezione dei lavoratori.
DEFINIZIONI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO:
PERICOLO DI INCENDIO = proprietà o qualità intrinseca di determinati materiali o attrezzature, oppure di metodologie e pratiche di lavoro o di utilizzo di un ambiente di lavoro, che presentano il potenziale di causare un incendio. RISCHIO DI INCENDIO = probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di accadimento di un incendio e che si verifichino conseguenze dell’incendio sulle persone presenti. VALUTAZIONE DI RISCHI DI INCENDIO = procedimento di valutazione dei rischi di incendio in un luogo di lavoro, derivante dalle circostanze del verificarsi di un pericolo di incendio.
CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO:
La valutazione del rischio di incendio, come specificato dal D.M. attuativo, si è articolata nelle seguenti fasi: a) individuazione di ogni pericolo di incendio:
si individuano tutti gli eventuali materiali combustibili e/o infiammabili presenti all’interno dell’ambiente di lavoro connessi all’attività svolta,
si individuano le eventuali sorgenti di innesco che possono essere presenti nell’ambiente di lavoro. b) individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio:
in base alle mansioni lavorative presenti, si individua il personale esposto a rischio di incendio;
si prende in esame anche la possibilità che possano essere esposte anche persone non abitualmente presenti all’interno del luogo di lavoro,
c) eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio, intervenendo su:
materiali o sostanze infiammabili, con la loro sostituzione, rimozione, etc..
sulle sorgenti di innesco degli incendi, con la rimozione, sostituzione, schermatura, etc. d) valutazione del rischio residuo di incendio dell’intero luogo di lavoro o di ogni parte di esso e) verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio.
Luoghi di lavoro o parti di essi, in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio che offrono scarse possibilità di sviluppo di principi d’incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione è da ritenersi limitata.
2 ORE DI TEORIA 2 ORE DI PRATICA
Tot. 4 ore
2 ORE DI PRATICA
Tot. 2 ore
MEDIO
Luoghi di lavoro o parti di essi, in cui sono presenti sostanze a infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di incendi, ma nei quali, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.
5 ORE DI TEORIA 3 ORE DI PRATICA
Tot. 8 ore
2 ORE DI TEORIA 3 ORE DI PRATICA
Tot. 5 ore
ELEVATO
Luoghi di lavoro o parti di essi, in cui: per presenza di sostanze altamente infiammabili e/o per le condizioni locali e/o di esercizio sussistono notevoli probabilità di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti probabilità di propagazione delle fiamme.
12 ORE DI TEORIA 4 ORE DI PRATICA
Tot. 16 ore
5 ORE DI TEORIA 3 ORE DI PRATICA
Tot. 8 ore
Luoghi ove, indipendentemente dalla presenza di sostanze infiammabili e dalla facilità di propagazione delle fiamme, l’affollamento degli ambienti, lo stato dei luoghi o le limitazioni motorie delle persone presenti, rendono difficoltosa l’evacuazione in caso di incendio.
CONCLUSIONI
A seguito della VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO effettuata, seguendo i criteri sopra esposti, e, considerando la presenza di una squadra di emergenza opportunamente formata all’interno dello stabile, si è classificato il livello di rischio di incendio relativo all’attività della società:
Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza deve garantire che i provvedimenti di prevenzione ed i metodi di lavoro e di produzione, ritenuti necessari e attuabili a seguito della valutazione dei rischi, siano tali da consentire un miglioramento del livello di protezione dei lavoratori, rispetto alle esigenze della sicurezza e della salute.
Il programma di miglioramento, in conseguenza della rilevazione dei rischi, viene effettuato come di seguito indicato:
attuazione delle misure migliorative individuate nelle pesature dei rischi; piano di informazione e formazione per i lavoratori dipendenti che viene svolto dal Responsabile del
Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi e/o dal consulente esterno; utilizzo di uno scadenziario interno per la verifica dei documenti presenti e delle relative scadenze; adozione di un modello di organizzazione e di gestione aziendale (SGSL); effettuazione di un programma di revisione periodica della valutazione dei rischi; definizione di un programma di controllo delle misure di sicurezza attuate per verificarne lo stato di
efficienza e funzionalità. Gli elementi sopra descritti hanno consentito l'elaborazione di un programma che consentirà di migliorare
nel tempo i livelli di sicurezza. Per quanto riguarda il primo punto, l’attuazione delle misure migliorative individuate nelle pesature dei
rischi, è necessario fare riferimento agli interventi individuati nelle precedenti tabelle. Tali misure migliorative sono infatti da realizzare al fine di garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza.
Ogni intervento è per questo collegato a una tempistica di attuazione. L’attuazione delle misure migliorative si attua attraverso le procedure individuate e il ruolo
dell’organizzazione aziendale scelto per provvedervi, come specificato nelle tabelle di pesatura dei rischi nelle colonne riservate alla compilazione da parte del datore di lavoro o SPP.
Il secondo punto, piano di informazione e formazione per i lavoratori dipendenti, deve essere attuato dal
Datore di lavoro e svolto dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi e/o dal consulente esterno. Il programma di tale piano di informazione, formazione e, dove necessario, addestramento dei lavoratori è presente nella V° parte del presente documento.
All’interno del piano devono rientrare anche la formazione e informazione degli incaricati tra i lavoratori a ricoprire ruoli particolari, quali:
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; preposti; addetti antincendio; addetti primo soccorso; addetti gestione delle emergenza; addetti all’evacuazione; etc. Questo ha lo scopo di aumentare l’informazione sui rischi per la salute e sicurezza connessi alle attività
svolte dall’azienda, sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate e sulle procedure che riguardano ciascuno addetto.
Il terzo punto riguarda la gestione di uno scadenziario interno, strumento valido per gestire le scadenze dei
documenti relativi alla sicurezza aziendale, l’attuazione dei corsi di formazione e informazione, la periodicità delle verifiche di attrezzature o impianti, il numero degli addetti nominati per ricoprire ruoli particolari, etc.
Il quarto punto prevede l’adozione all’interno dell’azienda di un modello di organizzazione e di gestione
idoneo ad assicurare un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro,
agenti chimici, fisici e biologici; b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione
conseguenti; c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
d) alle attività di sorveglianza sanitaria; e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori; f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza
da parte dei lavoratori; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate. Il modello organizzativo e gestionale deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta
effettuazione delle attività. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni
dell'organizzazione e dal tipo di attività svolta, un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo
modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell'attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico.
In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti dall’articolo 30 del D.Lgs. 81/08.
Il programma di revisione periodica della valutazione dei rischi prevede, come quinto punto, che il presente documento sia riveduto ed integrato ogni qualvolta occorreranno situazioni non contemplate nel presente documento e in particolare quando saranno utilizzate nuove macchine o attrezzature o saranno modificati i regimi d'esposizione. Sarà inoltre aggiornato in funzione delle variazioni delle mansioni specifiche del personale.
Infine, è importante elaborare un programma di controllo delle misure di sicurezza attuate per poter verificare lo stato di efficienza e funzionalità delle scelte effettuate e attuate.
Le statistiche degli infortuni devono essere utilizzate come lettura dei rischi presenti nell’Azienda così da poter evidenziare eventuali problematiche particolari, che verranno nel caso discusse e analizzate durante la riunione periodica, al fine di stabilire possibili soluzioni migliorative.
Il datore di lavoro e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in relazione alle rispettive competenze, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, le informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni (D.Lgs.81/08 art. 18 comma a). Infortuni rilevati nell’ultimo triennio:
SCHEDA DI STATISTICA INFORTUNI DEGLI ULTIMI 3 ANNI
DESCRIZIONE INDICI
Numero infortuni occorso 3 anni addietro
Numero infortuni occorso 2 anni addietro
Numero infortuni occorso l’anno scorso
Numero ore lavorate 3 anni addietro
Numero ore lavorate 2 anni addietro
Numero ore lavorate l‘anno scorso
Numero totale giorni inabilità per infortuni 3 anni addietro
Numero totale giorni inabilità per infortuni 2 anni addietro
Numero totale giorni inabilità per infortuni l’anno scorso
Numero totale persone in forze 3 anni addietro
Numero totale persone in forze 2 anni addietro
Numero totale persone in forze l’anno scorso
Indici di frequenza di 3 anni addietro
Indici di frequenza di 2 anni addietro
Indici di frequenza di l’anno scorso
Indici di gravità di 3 anni addietro
Indici di gravità di 2 anni addietro
Indici di gravità di l’anno scorso
Legenda:
Indice di frequenza = (n.° infortuni X 106
) / ore lavorate
Indice di gravità = (n.° giorni di inabilità X 103 ) / ore lavorate
CONTENUTO MINIMO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE (AI SENSI DELL’ALLEGATO 2 DEL D.M. 388/03)
GRUPPO C
tipologia quantità
Guanti sterili monouso 2
Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125ml 1
Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro – 0, 9%) da 250 ml 1
Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole 3
Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole 1
Pinzette da medicazione sterili monouso 1
Confezione di cotone idrofilo 1
Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso 1
Rotoli di benda orlata alta 10 1
Rotolo di cerotto alto cm 2,5 1
Un paio di forbici. 1
Laccio emostatico 1
Ghiaccio pronto uso 1 confezioni
Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari 1
Si prega di integrare con il seguente materiale (indicazioni del Servizio Sanitario Regionale
Emilia-Romagna, Servizio di Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Dipartimento di Sanità Pubblica avente
Rev. 3 del 24/08/2013):
sapone liquido guanti di vinile o in lattice non sterili confezione di acqua ossigena f.u. 10 volumi confezione di clorossidante elettrolitico allo 0, 05 % di cloro attivo paio di forbici con punta arrotondata coperta isotermica ( metallina) facciali predisposti per il “bocca a bocca” (a discrezione) pila
Ai fini degli obblighi indicati al Titolo VII del D.Lgs.81/08, si definisce con il termine lavoratore: il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per 20 ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all’articolo 175.
Affinché i posti di lavoro con VDT possano essere considerati conformi a quanto prescritto dal D.Lgs. 81/08), il Datore di Lavoro, all’atto della valutazione del rischio di cui all’articolo 28, analizzare i posti di lavoro con particolare riguardo:
a) ai rischi per la vista e per gli occhi; b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale; c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale. In base alle valutazioni effettuate, il datore di lavoro deve adottare le misure appropriate per ovviare ai
rischi riscontrati, organizzando e predisponendo i posti di lavoro in conformità ai requisiti minimi di cui all’allegato XXXIV del D.Lgs.81/08.
Inoltre il datore di lavoro deve: a) fornire ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda:
le misure applicabili al posto di lavoro;
le modalità di svolgimento dell’attività;
la protezione degli occhi e della vista; b) assicurare ai lavoratori una formazione adeguata. I lavoratori così individuati sono sottoposti a sorveglianza sanitaria, con particolare riferimento:
via___________________________, a seguito di convocazione effettuata dal datore di lavoro, sì è tenuta la
riunione periodica prevista all’art. 35 del D.Lgs. n. 81/2008. Alla riunione, iniziata alle ore…………….………, erano
presenti:
- il datore di lavoro, Sig.: ______________________
- il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, Sig. ______________________
- (ove nominato) il medico competente, Dott. ______________________
- il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Sig. ______________________
Nel corso della riunione il datore di lavoro ha sottoposto all’esame dei partecipanti: a) il documento di valutazione dei rischi; b) l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria; c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale; d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della
sicurezza e della protezione della loro salute. Nel corso della riunione sono inoltre stati individuati: e) i seguenti codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie
f) i seguenti obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Nel corso dell’incontro, i presenti hanno osservato/stabilito che
La riunione si è chiusa alle ore_______________ dello stesso giorno, ed è stato redatto il presente
verbale, letto e sottoscritto dai partecipanti, e tenuto a loro disposizione per l’eventuale consultazione a cura del datore di lavoro e secondo le modalità stabilite. Firme: - il datore di lavoro, Sig. (o suo delegato) ______________________ - il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, Sig. ______________________ - (ove nominato) il medico competente, Dott. ______________________ - il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Sig. ______________________ Allegati: ______________________
Oggetto: nomina medico competente (art. 18, comma 1-a D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81).
Gentile dottore, con la presente La nominiamo medico competente della nostra azienda, ai sensi dell'articolo 18, comma 1, lettera a) del Decreto legislativo 81/2008. Sarà quindi Suo compito collaborare, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con lo scrivente datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi.
Stante la disposizione dell’art. 41 del decreto legislativo in oggetto, la sorveglianza sanitaria che Ella svolgerà sui nostri lavoratori comprenderà: a) visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è
destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica; b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità
alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, da Lei stabilita in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medico competente;
c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;
d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica; e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro, nei casi previsti dalla normativa vigente. e-bis) visita medica preventiva in fase preassuntiva; e-ter) visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore
ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.
Le ricordiamo inoltre che l’art. 25 della norma in oggetto comprende, a carico del medico competente, gli obblighi di: a) collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi,
anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro. Collaborare inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”, secondo i principi della responsabilità sociale;
b) programmare ed effettuare la sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;
c) istituire, aggiornare e custodire, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria. Tale cartella verrà conservata con salvaguardia del segreto professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medico competente: ________________;
d) consegnare al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196, e con salvaguardia del segreto professionale;
e) consegnare al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio, e fornirgli le informazioni necessarie relative alla conservazione della medesima;
f) lettera abrogata g) fornire informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso di
esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione della attività che comporta l’esposizione a tali agenti. Fornire altresì, a richiesta, informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
h) informare ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 e, a richiesta dello stesso, rilasciargli copia della documentazione sanitaria;
i) comunicare per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’articolo 35, al datore di lavoro, al responsabile del servizio di prevenzione protezione dai rischi, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori;
l) visitare gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazione dei rischi; la indicazione di una periodicità diversa dall’annuale deve essere comunicata al datore di lavoro ai fini della sua annotazione nel documento di valutazione dei rischi;
m) partecipare alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria;
n) Ella dovrà inoltre aver provveduto a comunicare, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di cui all’articolo 38 D.Lgs. 81/2008 al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del menzionato decreto.
Le ricordiamo infine che nell’espletare la Sua attività, Ella dovrà osservare tutti gli obblighi previsti a suo
carico nel vigente Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81. (art. 18, comma 1-g); potrà avvalersi, per motivate ragioni, della collaborazione di medici specialistici, che sarà cura della nostra Azienda individuare sulla base delle Sue indicazioni; potrà inoltre disporre, nell’ambito degli accertamenti sanitari di Sua competenza, le indagini diagnostiche e gli accertamenti clinici e biologici mirati al rischio da Lei ritenuti necessari.
Quanto inerente la parte economica della presente designazione viene trattata con scrittura separata. Nell’augurarle buon lavoro le porgiamo i nostri cordiali saluti.
Firma del datore di lavoro
______________________
Il sottoscritto dott. …………… ………………….. ……………… dichiara di essere in possesso dei requisiti formativi
e professionali di cui all’articolo 38 del D.Lgs.81/08, e si impegna ad esibire al conferente l’incarico la relativa documentazione entro il …………………………
Per accettazione dell’incarico il medico competente
Oggetto: Designazione lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di:
prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di gestione dell’emergenza;
(Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, artt. 18 c. 1- b e 43)
Gentile Sig. ______________________________, consultato preventivamente il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, in ottemperanza a
quanto previsto dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, articoli 18 c. 1- b e 43, con la presente La designamo lavoratore incaricato:
dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di gestione dell’emergenza;
Nell’affidarLe i compiti in argomento, La informiamo che, ai sensi dell’art. 43, comma 3 del D.Lgs. n. 81/2008, “I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione”.
Le comunichiamo inoltre che, al fine di adempiere al Suo incarico, riceverà adeguata e specifica formazione e periodico aggiornamento, secondo quando stabilito allegato IX del DM. 10/03/1998 e alla Circolare Prot. 12653 del 23 febbraio 2011 essa dal Ministero dell’Interno-Direzione Centrale per la Formazione
Oggetto: Designazione lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di:
delle misure di primo soccorso (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, artt. 18 c. 1- b e 43)
Gentile Sig. ______________________________, consultato preventivamente il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, in ottemperanza a
quanto previsto dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, articoli 18 c. 1- b e 43, con la presente La designamo lavoratore incaricato:
di primo soccorso, Nell’affidarLe i compiti in argomento, La informiamo che, ai sensi dell’art. 43, comma 3 del D.Lgs. n.
81/2008, “I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione”. Le comunichiamo inoltre che, al fine di adempiere al Suo incarico, riceverà adeguata e specifica
formazione e periodico aggiornamento, secondo quando stabilito allegato 3 e 4 del DM. 388 del 15/07/2013 e art. 3 c.5.
9) DESIGNAZIONE RESPONSABILE VIGILANZA DIVIETO DI FUMO
Gentile Sig.
____________________________
Via ____________________________
Cap_______ Città________________
Luogo, ________________Data________________
Oggetto: Nomina di incarico dell’addetto alla Vigilanza del Divieto di Fumo – Legge 3 del 16/01/2003
Legge n.3, del 16 gennaio 2003, art. 51)
Gentile Sig. ___________________________________________________, con la presente Le comunichiamo, la sua designazione quale “Incaricato alla vigilanza per l'osservanza del
divieto di fumo” presso la sede __________________________________________________ dell’azienda ____________________________________________________
ai sensi dell'art. 51, della Legge n° 3 del 16 gennaio 2003.
A riguardo si precisa che nella Sua funzione Lei ha l'obbligo di: • richiamare formalmente i trasgressori all'osservanza del divieto di fumare; • segnalare, in caso di inottemperanza al richiamo, il comportamento dei o dei trasgressori ai pubblici
ufficiali e agenti ai quali competono la contestazione della violazione del divieto e la conseguente redazione del verbale di contravvenzione.
consegnata a mano o inviata per posta elettronica certificata
al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Gent.mo Sig. ____________________________
(Luogo, ________________Data________________ Oggetto: verbale di consegna al RLS, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, di copia del
documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a)
Gentile Sig. ______________________________, A seguito della sua richiesta del ______________________ Le allego per l’espletamento della sua
funzione copia del Documento di Valutazione dei Rischi della nostra azienda, costituito da un documento costituto di n__________ pagine e ___________ allegati / oppure: da supporto informatico (DVD, CD-ROM), che, ai sensi dell’art. 18, comma 1 lettera “o” del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, potrà essere consultato esclusivamente in azienda.
Le ricordo inoltre che Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto al rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel documento di valutazione dei rischi e nel documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma 3, nonché al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni.
Luogo, ________________Data________________ Oggetto: Verbale di consegna DPI; disposizioni sull’uso degli stessi.
Nel consegnarle i Dispositivi di Protezione Individuali sotto elencati, Le comunichiamo che tale verbale di consegna non dovrà essere rinnovato ad ogni sostituzione, ma solo in occasione di aggiunta o cambiamento dei DPI fornitoLe.
Le ricordiamo che nel loro uso, dovrà attenersi alle disposizioni dettate dall’ articolo 78 del Decreto
Legislativo 9 aprile 2008, n, 81, di cui riportiamo i contenuti: 1. sottoporsi al programma di formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro circa l’uso
corretto e l’utilizzo pratico dei DPI ; 2. utilizzare i DPI messi a disposizione conformemente all'informazione e alla formazione ricevute e
all'addestramento eventualmente organizzato ed espletato; 3. provvedere alla cura dei DPI messi a disposizione e non apportarvi modifiche di propria iniziativa; 4. al termine dell'utilizzo seguire le seguenti procedure aziendali in materia di riconsegna dei
DPI:________________________________________________________________________________ 5. Qualora tali DPI presentassero difetti di varia natura, o comportassero qualsiasi disturbo fisico od
impedimento, questi devono essere immediatamente segnalati al datore di lavoro o al dirigente o al preposto, per un tempestivo intervento.
Elenco DPI consegnati: Scarpe EN ISO 20345 S Maschera Facciali Filtranti EN 149 FFP Maschera EN 166 - 175 Inserti auricolari / archetto EN 352.2 SNR: Cuffie EN 352.1 Elmetti EN 397 Guanti per il rischio meccanico EN 388 Guanti per il rischio chimico EN 378 Occhiali per saldatura EN 166 - 169 Indumenti per saldatore EN 470 - 340
Oggetto: : Verbale di consegna al lavoratore, della tessera di riconoscimento e relativa informazione sull’obbligo di esporla (articoli 18 comma 1-u e 20 comma 3 del D.Lgs. n. 81/2008)
In data ________________alle ore________________ il datore di lavoro
dell’impresa________________________________, con sede in ________________
via________________________________ ha provveduto alla consegna della tessera di riconoscimento al
lavoratore (alla lavoratrice) Sig. (Sig.ra)________________________________
Data________________
Firma per ricevuta della tessera il lavoratore (la lavoratrice)
________________
Nell’occasione si è contestualmente provveduto ad informare il lavoratore (la lavoratrice) dell’obbligo
stabilito dal D.Lgs. n. 81/2008 all’art. 20 “Obblighi dei lavoratori,” comma 3: “I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita
tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro.”
La mancata osservanza dell’obbligo sopra riportato può far incorrere il lavoratore nella sanzione
amministrativa pecuniaria da 50 a 300 euro disposta all’articolo 59 comma 1-b della stessa legge.
Firma per presa conoscenza dell’obbligo di esporre la tessera lavoratore (la lavoratrice)
Oggetto: Verbale di elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ai sensi ai sensi dell’articolo 47
del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.
In data ________________.presso i locali concessi dall’azienda________________________________.,
siti in________________, via________________________________ si sono tenute le elezioni del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, come previsto all’articolo 47 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.
L’incontro ha avuto inizio alle ore________________ con la individuazione da parte dei lavoratori di un segretario nella persona del(i) Sig. ________________________________, che assicurerà il corretto svolgimento delle votazioni, incaricandosi di completare il presente verbale in duplice copia, consegnandone rispettivamente una alla Direzione e l’altra al RLS eletto. Ai presenti è stata quindi distribuita una scheda contenente i nominativi dei candidati, recante a garanzia della regolarità delle operazioni la sigla del Segretario. Lo spoglio delle schede è stato eseguito immediatamente al termine della votazione, a cura del Segretario ed è terminato alle ore ________________ dello stesso giorno; i risultati sono i seguenti:
PARTECIPANTI NUMERO
LAVORATORI AVENTI DIRITTO AL VOTO :
LAVORATORI VOTANTI :
SCHEDE VALIDE :
SCHEDE BIANCHE :
SCHEDE NULLE :
hanno ricevuto voti :
COGNOME E NOME VOTI
Risulta pertanto eletto Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza dell’azienda
________________________________il Sig. ________________________________
14) PROCEDURA PER L’ASTENSIONE DAL LAVORO PER LA VORATRICE IN GRAVIDANZA
ASTENSIONE ANTICIPATA PER GRAVI COMPLICANZE DELLA GRAVIDANZA O PRESISTENTI FORME MORBOSE
Nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose, che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza, la lavoratrice ha diritto ad assentarsi dal lavoro prima del parto per un periodo la cui durata è determinata dall’Azienda Usl di riferimento.
L'astensione dal lavoro è disposta dall'Azienda sanitaria locale, secondo le risultanze dell'accertamento medico ivi previsto. In ogni caso il provvedimento dovrà essere emanato entro sette giorni dalla ricezione dell'istanza della lavoratrice. La presente scheda ha carattere meramente informativo e non ha alcun valore giuridico COSA DEVE FARE LA LAVORATRICE
- Recarsi dal ginecologo per ottenere il certificato di gravidanza a rischio Per il rilascio del certificato che
attesta la gravidanza a rischio, la lavoratrice può rivolgersi a un ginecologo del Servizio sanitario regionale
o a un ginecologo libero professionista. Se il certificato di gravidanza a rischio è rilasciato da un ginecologo
libero professionista, è necessario chiederne la convalida ad un ginecologo del Servizio sanitario pubblico
presente all’interno dei Consultori familiari o degli Ospedali Pubblici.
- Una volta in possesso del certificato di gravidanza a rischio, la donna deve presentare domanda di rilascio
del provvedimento di astensione anticipata – interdizione dal lavoro all’Azienda Usl di residenza, la quale
rilascia un provvedimento in triplice copia, per la lavoratrice, per l’INPS, per il datore di lavoro.
- Consegnare copia del provvedimento di astensione anticipata – interdizione dal lavoro al datore di lavoro
- Se lavoratrice è nel settore privato presentare all’Inps la richiesta dell’indennità di maternità, il
trattamento economico sostitutivo della retribuzione che spetta alle lavoratrici.
DOVE PRESENTARE LA DOMANDA DI ASTENSIONE ANTICIPATA
La domanda va presentata alla Azienda Usl di residenza. Ogni Azienda ha una procedura diversa da seguire, per informazioni contattare l’Ufficio Relazione con il
Pubblico - URP della Azienda Usl di riferimento o visitarne il sito Internet: Azienda Usl di Bologna - www.ausl.bologna.it
ASTENSIONE ANTICIPATA PER CONDIZIONI DI LAVORO PERICOLOSE
Quando le condizioni di lavoro o ambientali o il tipo di lavoro risultano pericolosi per lo stato della lavoratrice e la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni, il servizio ispettivo del Ministero del lavoro, competente per territorio, può disporre l'interdizione dal lavoro per tutto il periodo della gravidanza. COSA DEVE FARE LA LAVORATRICE
Presentare al datore di lavoro il certificato di gravidanza con l'indicazione della data presunta del parto, appena avuta conoscenza del proprio stato. COSA DEVE FARE IL DATORE DI LAVORO
Qualora i risultati della valutazione dei rischi rilevino un rischio per la sicurezza e la salute della lavoratrice deve:
1. Modificare temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro; 2. Se ciò non è possibile, spostare la lavoratrice ad altre mansioni anche inferiori (mantenendo la
stessa retribuzione) dandone contestuale informazione alla Direzione Territoriale del Lavoro (DTL) competente per territorio, che, fatti gli opportuni accertamenti, può comunque disporre l’interdizione dal lavoro;
3. Qualora non fosse possibile neanche il cambio mansione, contattare immediatamente la DTL e inviare la documentazione che verrà chiesta.
Spett.le indicare indirizzo ASL competente per territorio
Luogo, ________________Data________________ Oggetto: Comunicazione dell’appartenenza dell’azienda al gruppo A della classificazione relativa alle disposizioni
per il pronto soccorso, D.M. 388/03
Ai sensi dell’art,1 del D.M. 15/07/03 n. 388, il sottoscritto Sig. ________________________________, in
qualità di titolare/legale rappresentante della ditta /società_______________________________ con sede legale in _______________________________ C.F _______________________________. ,
con riferimento alla propria sede suddetta - con riferimento alla unità produttiva _______________________________. (indirizzo)
con attività svolta di. __________________________ cod. ISTAT _______________________________ n.
lavoratori _________________, avendo identificato in collaborazione con il Medico Competente la categoria di appartenenza della propria azienda,
FONTI NORMATIVE L’elenco dei riferimenti legislativi:
• Decreto Legislativo 09/04/2008 n. 81, “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
• Decreto Legislativo 03/08/2009 n. 106, “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
• Intesa Conferenza Stato Regioni, 16 marzo 2006: attività lavorative ad elevato rischio infortuni Intesa in materia di individuazione delle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la salute dei terzi, ai fini del divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, ai sensi dell'articolo 15 della legge 30 marzo 2001, n. 125. Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131. (Repertorio atti n. 2540). Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 del 30 marzo 2006.
• CONFERENZA UNIFICATA PROVVEDIMENTO 30 Ottobre 2007: intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza.
• Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151: "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53".
• D.M. 10/03/98: “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
• Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 "Attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro"