PROGETTISTA PROF. ING. RAFFAELE POLUZZI COMMITTENTE PROVINCIA DI RAVENNA Via Cristoni 14, 40033 Casalecchio di Reno (Bologna) Tel. 051.572737 – Fax. 051.6137420 – Email [email protected]CODIFICA DOCUMENTO LRE.3.1-RELAZIONETECNICAILLUSTRATIVA.DOC FOGLIO 1 DI 38 2 1 0 19/11/2010 EMISSIONE FRABBI POLUZZI POLUZZI REV. DATA DESCRIZIONE REDATTO CONTROLLATO APPROVATO RAZIONALIZZAZIONE E MESSA IN SICUREZZA CON ELIMINAZIONE PUNTI CRITICI LUNGO LA EX S.S. 253 SAN VITALE, TRATTO RUSSI - LUGO 1° LOTTO Assessore ai LL.PP. - Viabilità Secondo Valgimigli Presidente della Provincia Claudio Casadio Tavola/Elaborato QUESTA TAVOLA E' DI PROPRIETA' ESCLUSIVA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA ED E' POSTA SOTTO LA TUTELA DELLA LEGGE; E' PROIBITA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE E LA CESSIONE A TERZI SENZA L'AUTORIZZAZIONE SCRITTA. PROVINCIA DI RAVENNA Data Scala OGGETTO TAVOLA: SETTORE LAVORI PUBBLICI PROGETTO ESECUTIVO Dirigente del Settore Lavori Pubblici: Dott. Ing. Valentino Natali ............................................. Responsabile Unico del Procedimento: Dott. Ing. Chiara Bentini . ......................................... . Progettista: Prof. Ing. Raffaele Poluzzi ............................................. LRE.3.1 PONTE ALBERGONE SUL FIUME LAMONE Relazione tecnico illustrativa 23/10/2012
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PROGETTISTA PROF. ING. RAFFAELE POLUZZI
COMMITTENTE PROVINCIA DI RAVENNA
Via Cristoni 14, 40033 Casalecchio di Reno (Bologna) Tel. 051.572737 – Fax. 051.6137420 – Email [email protected]
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1
0 19/11/2010 EMISSIONE FRABBI POLUZZI POLUZZI
REV. DATA DESCRIZIONE REDATTO CONTROLLATO APPROVATO
RAZIONALIZZAZIONE E MESSA IN SICUREZZA CON
ELIMINAZIONE PUNTI CRITICI LUNGO LA
EX S.S. 253 SAN VITALE, TRATTO RUSSI - LUGO
1° LOTTO
Assessore ai LL.PP. - Viabilità
Secondo ValgimigliPresidente della Provincia
Claudio Casadio
Tavola/Elaborato
QUESTA TAVOLA E' DI PROPRIETA' ESCLUSIVA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA ED E' POSTA SOTTO LA TUTELA DELLA LEGGE; E' PROIBITA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE E LA CESSIONE A TERZI SENZA L'AUTORIZZAZIONE SCRITTA.
PROVINCIA DI
RAVENNA
Data
Scala
OGGETTO TAVOLA:
SETTORE LAVORI PUBBLICI
PROGETTO ESECUTIVO
Dirigente del Settore Lavori Pubblici: Dott. Ing. Valentino Natali .............................................
Responsabile Unico del Procedimento: Dott. Ing. Chiara Bentini . ......................................... .
Progettista: Prof. Ing. Raffaele Poluzzi .............................................
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PONTE ALBERGONE SUL FIUME LAMONE Relazione tecnico illustrativa
23/10/2012
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INDICE
1 INTRODUZIONE 4
1.1 ASPETTI GENERALI 4
1.2 METODO DI CALCOLO 10
1.2.1 CRITERI E DEFINIZIONE DELL’AZIONE SISMICA 10
1.2.2 COMBINAZIONI DI CARICO 14
1.2.3 SISTEMA DI VINCOLAMENTO 18
1.2.4 VALUTAZIONE DELLE SPINTE DEL TERRENO 19
1.2.5 VERIFICHE DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI 19
2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 22
2.1 OPERE IN C.A. E ACCIAIO 22
2.2 PRINCIAPLI NORME UNI 22
2.3 PRINCIPALI ISTRUZIONI CNR 23
3 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI 24
3.1 TABELLA RIASSUNTIVA CLASSI DI ESPOSIZIONE SECONDO
NORMATIVA UNI EN 206-1 24
3.2 PARAMETRI DI IDENTIFICAZIONE PER LA VERIFICA A
FESSURAZIONE 25
3.3 CALCESTRUZZO PER OPERE ESISTENTI 25
3.4 CALCESTRUZZO PER OPERE DI NUOVA COSTRUZIONE 26
3.4.1 FONDAZIONE ED ELEVAZIONE SPALLE 26
3.4.2 ELEVAZIONE IMPALCATO - SOLETTA 26
3.4.3 ELEVAZIONE IMPALCATO – TRAVERSI 26
3.5 ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO 27
3.5.1 ACCIAIO IN BARRE TONDE LISCE - ESISTENTE 27
3.5.2 ACCIAIO IN BARRE AD ADERENZA MIGLIORATA – STRUTTURE NUOVE 27
3.1 ACCIAIO PER CARPENTERIA METALLICA 27
3.2 ACCIAIO PER TIRANTI 28
3.3 ACCIAIO PER BARRE DYWIDAG 28
3.4 MATERIALI FIBRORINFORZATI (CARBONIO) 28
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3.5 COPRIFERRI 29
4 CODICI DI CALCOLO 30
4.1 SAP 2000 30
4.2 ENG - SIGMAC 32
4.3 VCASLU (PROF. GELFI) 33
5 GEOMETRIA DELLA STRUTTURA 34
6 CALCOLO DELLA STRUTTURA 36
7 FASI REALIZZATIVE 37
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1 INTRODUZIONE
1.1 ASPETTI GENERALI
Il ponte si colloca ad un paio di chilometri dal centro di Bagnacavallo, in direzione Ravenna e
successivamente allo scavalco della Superstrada, ex raccordo Autostradale di Ravenna.
E’ un ponte a tre campate di luci: m 19,00+23,00+19,00 per un totale di 61 metri (fra gli appoggi sulla
spalla). Lo schema strutturale è di tipo Gerber con travata centrale lunga ciascuna m 14, essa appoggia sugli
sbalzi che le travate laterali prolungano dalle pile. L’impalcato è largo m 9,00 (f.t.) di cui m 8,40 disponibile
per il traffico compresi fra i guard rail applicati assai prossimi ai bordi dagli sbalzi di soletta. Il ponte
presenta una forte obliquità pari a 39°.
Dal punto di vista strutturale, (il ponte è stato costruito o ricostruito intorno al 1950) presenta un impalcato
composto da cinque travi di cemento armato normale di altezza leggermente variabile pari a cm 135 presso le
mezzerie, comprensiva dello spessore di 17 cm della soletta; l’altezza si incrementa fino a cm 180 sugli
appoggi intermedi (pile) ove è presente anche una parziale “controsoletta”. Gli sbalzi delle travi laterali verso
il centro ove si colloca la “trave tampone” sono di m 4,50; il giunto “Gerber” è un normale giunto a seggiola
che ovviamente (come nella generalità delle analoghe situazioni) manifesta problemi di degrado.
Le pile sono di cemento armato, costituite da cinque pilastri verticali in corrispondenza delle sovrastanti
travi; presentano raccordi semicircolari a monte e a valle, inoltre gli spazi compresi fra le pilastrate sono
“chiusi” da solettine di C.A. di spessore approssimativo cm 10 come è stato possibile rilevare con saggio
effettuato sulla pila in destra, saggio finalizzato ad una migliore conoscenza della struttura della pila.
Similmente le spalle sono del tipo a “costoloni”; presentano in sommità solette di collegamento dei
costoloni: soletta verticale a svolgere il ruolo di paraghiaia, orizzontale come elemento di collegamento alla
quota degli appoggi, ancora soletta verticale a parare il terreno di riempimento; al di sotto di una quota
prudenziale la spalla comunque risulta “passante”.
Pile e spalle sono fondate su pali ottagonali inscritti in un cerchi di diametro cm 35 (e lunghezza m 10), come
risulta dai disegni di epoca e da documentazione tecnica sulla infissione dei pali per battitura.
La documentazione grafica in possesso alla Provincia di Ravenna riporta le geometrie delle strutture e le
armature dell’impalcato, non sono invece note le armature di pile e spalle.
Il manufatto richiede manutenzione straordinaria in particolare presso i “giunti Gerber” e in alcune altre
posizioni è manifesto un certo degrado; si richiede altresì un adeguamento nel sistema di vincoli in ordine
alle più recenti disposizioni in materia sismica e di schemi di carico da traffico.
Gli interventi previsti nel presente progetto seguono lo spirito delle recenti “Norme tecniche sulle
Costruzioni” (D.M. 14/01/2008): ponte stradale di I^ categoria- classe d’uso III (ponti e reti ferroviarie la
cui interruzione provochi situazioni d’emergenza) - vita nominale Vn ≥50 anni.
Non è stato possibile ottenere un “adeguamento” sismico delle strutture esistenti sia per via della carenza di
portanza dei pali battuti esistenti che per l’impossibilità di modificare staffature o addirittura armature lisce
che la normativa richiederebbe invece “ad aderenza migliorata”. In riferimento agli interventi in progetto
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sulla spalla e sull’impalcato quindi si è optato per un adeguamento strutturale relativamente ai carichi mobili
e accidentali per ponti, come previsto dalla normativa vigente, mentre per la condizione sismica si è valutata
la massima accelerazione sopportata dalla struttura così migliorata calcolandone anche il corrispondente
periodo di ritorno.
Infine il ponte è stato adeguato relativamente alla normativa sulle barriere di sicurezza (classe H2 b.p.).
L’obiettivo di miglioramento sismico della struttura è stato perseguito unitamente a quello di risolvere ed
eliminare i problemi di degrado delle zone dei giunti Gerber: si prevede di rendere continue le travate presso
tali giunti con applicazione di armature integrative, di acciaio in estradosso e di carbonio in intradosso per gli
aspetti flessionali, oltre a benefici localizzati per gli sforzi di taglio.
Nello specifico si osserva che attualmente sulla soletta di cemento armato (spessore cm 17) appoggia una
massicciata inerte di spessore variabile per la configurazione a “schiena d’asino”, spessore che raggiunge i
cm 30 al centro. Senza modificare la livelletta stradale è possibile ingrossare la soletta e con tale ringrosso si
ottiene inoltre di incrementare le armature metalliche “al negativo” maggiorando anche il “braccio della
coppia interna” delle travi. Quanto ai rinforzi in intradosso e per la chiusura delle cerniere Gerber e per
modesti incrementi di armatura corrente specie nelle zone prossime alla mezzeria, si prevede di intervenire
con l’applicazione di fibre di carbonio solidarizzate tramite resine epossidiche; con tale tecnica è possibile
anche migliorare l’armatura a taglio in genere carente come staffatura, ma cospicuamente presente come ferri
sagomati.
Particolare attenzione sarà rivolta all’attuale funzionamento della doppia seggiola Gerber che, pure in un
instaurato regime di continuità per la flessione deve continuare a riportare il taglio della trave “portata” alla
mensola portante: l’esame dei disegni d’epoca mostrano una buona quantità di armature presenti specie come
ferri sagomati nella “seggiola” e nella “controseggiola”, tuttavia è prudente prevedere un ulteriore contributo
ottenibile con un sistema di appensione tramite barre “Dywidag” e rinforzi traversi della campata appoggita
per il contrasto delle barre stesse.
Il sopra descritto allargamento dell’impalcato del ponte rende necessaria la realizzazione di modesti raccordi
delle rampe di accesso al ponte stesso all’attuale sede stradale corrente che si concretizzano in una minima
modifica dell’esistente raccordo alle sommità arginali del fiume Lamone nonché il rinforzo e l’allargamento
delle strutture delle spalle.
In particolare l’intervento sulle spalle consiste nella realizzazione di un “ringrosso” verticale (di altezza
2.00m e spessore 0.60m) ubicato in aderenza alla veletta anteriore dell’attuale spalla, che si contrasta sugli
allargamenti spalla in progetto e localmente fissato ai 5 “rostri” esistenti: la trave in progetto ha lo scopo di
far collaborare le porzioni di spalla in progetto, fondate su micropali di lunghezza 17.0m e contrastate da
n.3+3 tiranti a 3 trefoli (0.6”) e lunghezza 20.0m. La disposizione in pianta dei tiranti, obliqua o parallela
all’asse tracciamento, consenti di assorbire il contributo sismico longitudinale e trasversale, oltre che la
spinta della terra.
Per quanto riguarda la struttura delle pile non si prevede alcun intervento se non l’eventuale ripristino delle
porzioni ammalorate.
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Il sistema di vincolamento esistente sarà parzialmente sostituito: nello specifico gli appoggi in
corrispondenza delle pile rimarranno gli stessi, mentre quelli in corrispondenza della spalle saranno sostituiti
con n.5 appoggi multidirezionali. Le spalle vengono inoltre predisposte anche per essere sede di una coppia
di Shock Trasmitter (per spalla) aventi lo scopo di assorbire la sollecitazione sismica longitudinale
dell’impalcato, contrastati ad esso mediante un apposito telaio ubicato tra la prima coppia di travi in esterno.
Il sisma trasversale sarà invece assorbito da un apposito elemento in c.a. (spessore 0.80m) che spiccando
dalla spalla in progetto (sia a monte, sia a valle) contrasta sul “prolungamento” di traverso di spalla mediante
l’interposiszione di una lamina in neoprene fra i due elementi.
Si precisa infine che gli interventi sopra descritti, in conformità a quanto illustrato nell’elaborato grafico
“Corografia e planimetria su mappa catastale”, si sviluppano interamente in aree demaniali.
Riassumendo, si interverrà procedendo all’allargamento della soletta d’impalcato al fine di ottenere una
larghezza dell’impalcato di m 10.00 e una carreggiata di m 8.80 netti. Saranno ripristinate e rinforzate le
strutture ammalorate, si installeranno nuove barriere di sicurezza, e guard rail, nuovi giunti ed appoggi, si
realizzeranno nuove pavimentazioni e segnaletica.
Figura 1.1 Vista planimetrica dell’esistente
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Figura 1.2 Vista d’insieme dell’esistente da monte
Figura 1.3 Vista d’insieme dell’esistente lato Bagnacavallo
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Figura 1.4 Dettaglio pila esistente da valle
Figura 1.5 Dettaglio spalla esistente lato Bagnacavallo
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Figura 1.6 Dettaglio cerniera Gerber
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1.2 METODO DI CALCOLO
La sicurezza strutturale è verificata tramite il metodo semiprobabilistico agli stati limite, applicando il
DM14/01/2008 “Norme Tecniche per le costruzioni” e relative Istruzioni.
In particolare viene verificata la sicurezza sia nei confronti degli stati limite ultimi (SLU) sia nei confronti
degli stati limite di esercizio (SLE).
1.2.1 CRITERI E DEFINIZIONE DELL’AZIONE SISMICA
L’effetto dell’azione sismica di progetto sull’opera nel suo complesso, includendo il volume significativo di
terreno, la struttura di fondazione, gli elementi strutturali e non, nonché gli impianti, deve rispettare gli stati
limite ultimi e di esercizio definiti al § 3.2.1, i cui requisiti di sicurezza sono indicati nel § 7.1 della norma.
Il rispetto degli stati limite si considera conseguito quando:
• nei confronti degli stati limite di esercizio siano rispettate le verifiche relative al solo Stato Limite di
Danno;
• nei confronti degli stati limite ultimi siano rispettate le indicazioni progettuali e costruttive riportate
nel § 7 e siano soddisfatte le verifiche relative al solo Stato Limite di Salvaguardia della Vita.
Per Stato Limite di Danno (SLD) s’intende che l’opera, nel suo complesso, a seguito del terremoto,
includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione,
subisce danni tali da non provocare rischi agli utenti e non compromette significativamente la capacità di
resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali e orizzontali. Lo stato limite di esercizio comporta
la verifica delle tensioni di lavoro, come riportato al § 4.1.2.2.5.
Per Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) si intende che l’opera a seguito del terremoto subisce
rotture e crolli dei componenti non strutturali e impiantistici e significativi danni di componenti strutturali,
cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali (creazione di
cerniere plastiche secondo il criterio della gerarchia delle resistenze), mantenendo ancora un margine di
sicurezza (resistenza e rigidezza) nei confronti delle azioni verticali.
Gli stati limite, sia di esercizio sia ultimi, sono individuati riferendosi alle prestazioni che l’opera a
realizzarsi deve assolvere durante un evento sismico; nel caso di specie per la funzione che l’opera deve
espletare nella sua vita utile, è significativo calcolare lo Stato Limite di Danno (SLD) per l’esercizio e lo
Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV) per lo stato limite ultimo.
IMPALCATO
Data la geometria del ponte (rettilineo) si può trascurare l’analisi sismica in direzione longitudinale, mentre
per la direzione trasversale si applica il criterio di gerarchia delle resistenze; in particolare, in sommità della
generica pila i si ha una sollecitazione di taglio data da:
nella quale VE,i è il valore dello sforzo di taglio ottenuto dall’analisi, ME,i il corrispondente momento flettente
alla base della pila, ed MRd,i l’effettivo momento resistente alla base della pila.
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Il ponte in oggetto ricade in zona sismica 2, da cui bisogna considerare la componente sismica verticale con
fattore di struttura q=1.0 (vedasi § 7.9.5.3)
Per quanto riguarda l’azione sismica, i suoi effetti sull’impalcato vanno valutati a ponte “scarico” (per i
carichi dovuti al transito dei mezzi ψ2 = 0, come si desume dal punto 3.2.4 e Tab.5.1.VI delle NTC, data la
scarsa probabilità di avere la contemporaneità dei due eventi).
I risultati relativi alla combinazione sismica non vengono riportati, essendo per l’impalcato più severa la
condizione sotto l’azione dei carichi da traffico.
Saranno quindi svolte le verifiche allo stato limite ultimo per le condizioni di esercizio, nonché le verifiche a
fessurazione per lo stato limite di esercizio.
I limiti tensionali massimi assunti sono riportati nel paragrafo specifico relativo alle caratteristiche dei
materiali.
APPOGGI
Il sistema di vincolamento essitente sarà parzialmente sostituito: in specifico gli appoggi in corrispondenza
delle pile rimarranno gli stessi, mentre quelli in corrispondenza della spalle saranno sostituiti con n.5 appoggi
multidirezionali. Le spalle vengono predisposte anche per essere sede di una coppia di Shock Trasmitter
bidirezionali (per spalla) aventi lo scopo di assorbire la sollecitazione sismica longitudinale dell’impalcato, e
le altre azioni veloci quali la frenatura.
Secondo quanto prescritto da normativa attuale (il paragrafo § 7.9.5.6.2)
“L’interazione terreno-spalla può in molti casi essere trascurata (a favore di stabilità) quando l’azione
sismica agisce in direzione trasversale al ponte, ossia nel piano della spalla. In questi casi l’azione sismica
può essere assunta pari all’accelerazione di progetto ag .
Nel senso longitudinale il modello deve comprendere, in generale, la deformabilità del terreno retrostante e
quella del terreno di fondazione. L’analisi deve essere eseguita adottando un fattore di struttura q = 1,5.
Nel caso in cui la spalla sostenga un terreno rigido naturale per più dell’80% dell’altezza, si può
considerare che essa si muova con il suolo. In questo caso si deve assumere q=1 e le forze d’inerzia di
progetto possono essere determinate considerando un’accelerazione pari ad ag·S.”
PILE
Data la tipologia di vincolamento esistente, e non essendo essa modificata dal presente progetto, alle pile non
compete alcuna azione sismica. Poiché l’incremento dei carichi mobili dovuti all’aggiornamento normativo
(NTC 2008) non comporta aggravi significativi delle azioni verticali trasmesse alle pile, per gli elementi
strutturali costituenti le pile non verrano riportate le verifiche.
SPALLE
Nel paragrafo § 7.9 della NTC2008, specifico per i ponti, si legge: “La struttura del ponte deve essere
concepita e dimensionata in modo tale che sotto l’azione sismica di progetto per lo SLV essa dia luogo alla
formazione di un meccanismo dissipativo stabile, nel quale la dissipazione sia limitata alle pile o ad appositi
apparecchi dissipativi”….”Gli elementi ai quali non viene richiesta capacità dissipativa e devono, quindi,
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mantenere un comportamento sostanzialmente elastico sono: l’impalcato, gli apparecchi di appoggio, le
strutture di fondazione ed il terreno da esse interessato, le spalle se sostengono l’impalcato attraverso
appoggi mobili o deformabili. A tal fine si adotta il criterio della “gerarchia delle resistenze”…”.
A riguardo delle spalle quindi, nel calcolo allo SLV, dovendo la struttura mantenere durante l’evento sismico
un comportamento elastico, vengono eseguite le verifiche alle tensioni di esercizio (§ 4.1.2.2.5), assumendo
come limite delle tensioni di esercizio quelle adottate per la combinazione caratteristica (rara).
Il coefficiente di struttura adottato per le spalle in progetto è stato assunto pari all’unità e le forze d’inerzia di
progetto sono state determinate considerando un’accelerazione pari ad ag·S in senso longitudinale e ag in
senso trasversale: infatti, in accordo con il § 7.9.5.6.2., “L’interazione terreno-spalla può in molti casi essere
trascurata (a favore di stabilità) quando l’azione sismica agisce in direzione trasversale al ponte, ossia nel
piano della spalla. In questi casi l’azione sismica può essere assunta pari all’accelerazione di progetto ag”.
Inoltre è stato possibile considerare il disaccoppiamento del sisma nelle sue componenti: longitudinale,
trasversale e verticale cosi come previsto dalla normativa al punto § 7.9.5.6.
Si precisa che, trattandosi di un intervento di miglioramento sismico, poiché la struttura non risulta
verificabile relativamente al sisma SLV previsto dalle NTC2008, si forniranno in realtà le verifiche
relativamente alla massima azione sismica per la quale la struttura risulta verificata.
DEFINIZIONE DELL’AZIONE SISMICA
Per la definizione dell’azione sismica, occorre definire il periodo di riferimento PVR in funzione dello stato
limite considerato.
La vita nominale (VN) dell’opera è stata assunta pari a 50 anni.
La classe d’uso assunta è la III, da cui cu = 1.5.
Il periodo di riferimento (VR) per l’azione sismica, data la vita nominale e la classe d’uso vale:
VR= VN⋅Cu= 75 anni
I valori di probabilità di superamento del periodo di riferimento PVR, cui riferirsi per individuare l’azione
sismica agente è:
PVR(SLV) = 10%
Il periodo di ritorno dell’azione sismica TR espresso in anni, vale:
TR (SLV) = -)1ln( Pvr
Vr
− = 712 anni
Dato il valore del periodo di ritorno suddetto, tramite le tabelle riportate nell’Allegato B della norma, è
possibile definire i valori di ag, F0, T*c.
ag → accelerazione orizzontale massima del terreno su suolo di categoria C, espressa come frazione
dell’accelerazione di gravità;
F0 → valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;
T*c → periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale;
S → coefficiente che comprende l’effetto dell’amplificazione stratigrafica (Ss) e
dell’amplificazione topografica (St);
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L’opera ricade all’incirca alla Latitudine di 44.40472 N e Longitudine 12.02472 E, ad una quota di circa 30
m.s.m..
I valori delle caratteristiche sismiche (ag, F0, T*c) per lo Stato Limite di salvaguardia della Vita sono riportati
di seguito:
Figura 1.7 Tratto Intervento
Figura 1.8 Individuazione coordinate
Valori dei parametri ag, Fo, TC* per i periodi di ritorno TR associati a ciascuno SL sono:
SLATO LIMITE TR [anni] ag [g] Fo [-] TC* [s]
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SLO 45 0.065 2.450 0.272
SLD 75 0.080 2.454 0.282
SLV 712 0.207 2.432 0.298
SLC 1462 0.267 2.416 0.308
Per le spalle il calcolo viene eseguito con il metodo dell’analisi statica equivalente, applicando come
prescritto da normativa un’accelerazione pari ad agS.
Il sottosuolo su cui insiste l’opera può essere inserito nella categoria “D”.
Il valore del coefficiente di amplificazione stratigrafico risulta:
SS (SLV) ⇒ 1.646
ST (SLV) ⇒ 1.000
L’accelerazione massima al suolo è valutata con la relazione:
longitudinale
amax,l(SLV)= S⋅ag = Ss * ST *⋅ ag = 0.341g
trasversale
amax,t(SLV)= ag = 0.207g
Come si è già detto, il sisma di progetto così calcolato secondo le NTC2008, non risulta verificabile sia per le
strutture esistenti (portanza pali esistenti) che per quelle di nuova realizzazione. Successivamente
all’ottenimento di tale dato si è quindi proceduto per tentativi alla riduzione di ag fino a individuare il valore
minimo per il quale è stato possibile verificare la portanza dei pali esistenti e le nuove strutture in progetto.
In pratica si è utilizzata la seguente combinazione sismica:
α∙E + G1 + G2 + P + ψ21⋅Qk1 + ψ22⋅Qk2 + … (2.5.5)
Dove α, che è risultato pari a 0.5, è stato ottenuto per tentativi.
Si segnala infine che il tempo di ritorno, corrispondente all’ag,rid=0.207/2=0.1035g di progetto, è pari a
TR,rid=88anni invece di TR=712anni.
1.2.2 COMBINAZIONI DI CARICO
Le combinazioni di carico, considerate ai fini delle verifiche, sono stabilite in modo da garantire la sicurezza
in conformità a quanto prescritto al . 5.1.3.12 e 2.5.3 del D.M. 14/01/2008.
I carichi variabili sono stati suddivisi in carichi da traffico, vento e resistenza passiva dei vincoli; di
conseguenza, le combinazioni sono state generate assumendo alternativamente ciascuno dei tre suddetti
carichi come azione variabile di base.
Fra i carichi variabili si distinguono:
Q carichi da traffico
QT azioni termiche
Qw azione del vento
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Inoltre, come indicato nella tabella 5.1.IV, sono stati identificati tre gruppi di azioni caratteristiche,
corrispondenti rispettivamente ai carichi verticali, alla forza di frenamento e alla forza centrifuga.
Ai fini delle verifiche degli stati limite si definiscono le seguenti combinazioni delle azioni:
1) − 1) − 1) − 1) − Combinazione fondamentale, generalmente impiegata per gli stati limite ultimi (SLU):