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26 il Giornale Domenica 14 novembre 2010 La recensione «Elisir» garbato e divertente senza strafare INSAZIABILE I n occasionedella riapertura delGranTeatrolaFenice,do- poildolorososilenzio,tuttisi sono occupati del meravi- gliosorestauro.Informiamoillet- tore della sensazione che abbia- mo ricevuto entrando per la pri- mavoltainquestarealtàrinnova- tagrazieallarodataeperfettaor- ganizzazione.Eglieffettisonori- scontrabilinellaqualitàcomples- sivadelprodotto.Nelnostrocaso uno scorrevole Elisir d’amore di Gaetano Donizetti (1832), capo- lavoro amatissimo, ma che da qualche tempo in altri siti viene presentato destando sbadigli, o peggio, per evitarli, immettendo atmosfere oggi tanto di moda (ci affidiamo all'intelligenza del let- toreenonscendiamoinpartico- lari impropriamente definiti sexy). Questa volta nella regia semplicediBepiMorassic’erasa- no divertimento, suscitato con garbodalfelicetestodiRomanie dalleleccorniedonizettiane.Siri- de apertamente, alla conclusio- ne, per lo schiocco del bacio e le seguenti baruffe eroticomiche fralacapricciosaAdinaeilconta- dinotto Nemorino. Ma per il re- stodellospettacoloprevaleilsor- riso. Pensiamo che vista l’essen- zialitàdisceneecostumiel’esau- rito di pubblico, abbiano sorriso ancheallacassadellaFenice,do- vediquestitempi,altrove,siver- sanolacrime nonfurtive, ma co- piose. Elisir èunmelodrammain cuilestrutturedelcomicosifran- gono nelle mezze tinte, dove la melanconia dell’amore deluso (sempreDonizettiè)siframezza all’azionedirompentedelciarla- tano Dulcamara e del sergente Belcore.Mantenereilgiustoequi- librioèdifficileeicantantineso- no il perno. Sull’onore degli scu- di Celso Albelo nel ruolo-prota- gonista. Nemorino si adatta per- fettamenteallasuafreschezzavo- caleeallanaturalefacilitàdisali- tanellezonealte.Ilfavoresfocia- tonelbisimpostoglidalpubblico della furtiva lacrima, hanno rin- francatoilbravotenorespagnolo cheavevainiziatospingendoim- propriamente il suono vocale. L’oggetto del suo amore, Adi- na,erailsopranoDesiréRancato- re.Dopo«Prendi,permeseilibe- ro» è stata premiata dal bis, non per applicazione delle pari op- portunità,mapermanifestogra- dimentodialcunepuntatureche hanno mandato in sollucchero i così detti vociomani e che una guidapiùrigorosa,soprattuttoin questo caso, non avrebbe con- sentito. Bruno De Simone (Dul- camara) ha saputo simpatizzare colpubblicograzieallasuadizio- ne chiara, puntando su una non forzata ilarità, agevolato - capia- moci-daltestoedallamusicanel- la famosa tirata «Udite, o rusti- ci»« Come sappiamo il colpo del «medico»ambulantevaasegno. Oggicomeminimosarebbeincri- minatoper abuso di professione medica,truffaedevasionefiscale . Meno aderente alla nobiltà del buffo donizettiano Roberto de Candia, Belcore ventruto e spi- gliato scenicamente, ma troppo sulle spicce in termini musicali. Direzione d'orchestra (Matteo Beltrami) non adeguata alle esi- genzesopradefinite.D'altrapar- tel’ Elisir èdifficileequindiperlui invochiamo la condizionale. di Giovanni Gavazzeni Giorgio Albertazzi, 87 anni, ha il sangue che scorre forte nelle vene. Irrefrenabile, con all’attivo decine di pièce recitate, mentre sta su un palcoscenico pensa al futuro spettacolo e a quello che seguirà ancora: «Mi spiace, non riesco a star fermo» Piera Anna Franini Il direttore d’orchestra Valery Gergiev è uno dei cento uomini più influenti del mondo, così dice la rivista Time. In piena pere- strojka,assumevalaguidadiunap- pannato teatro Marinskij di San Pietroburgo,oragioiellodellanuo- va Russia. Da sempre ne decide il profilo nel ruolo di general mana- ger, direttore artistico e musicale. Number one in Russia, Gergiev è ospite d’onore in giro per il mon- do. In questi giorni è in Italia. Ieri serahadirettol’OrchestradiSanta Cecilia di Roma (replica stasera e domani),lunedìscorsohainaugu- rato la stagione della Filarmonica della Scala: un trionfo. E poiché al Marinskij è uno e trino, soddisfat- to della prestazione, ha invitato la Filarmonicaacasasua,perilFesti- val Notti Bianche del 2012. Gergiev,russodelCaucaso,figu- ra internazionale, nato a Mosca, studi e ora lavoro a San Pietrobur- go, rimarca puntualmente «prima di tutto sono osseta». Lo ricordò a tuttoilmondonell’estatedel2008, quando nella capitale del Sud del- l’Ossezia improvvisò un concerto inmemoriadellevittimedell’attac- co della Georgia. Così come dopo il massacro nella scuola di Beslan intervenneconappellitveconcer- ti. Non si sente un po’ attivista so- ciale?«No.DirigoilMarinskijeor- chestre importanti, e questo mi dà visibilità. Capita quindi che abbia una certa influenza, ma non mi sento un uomo che fa politica». Si- curamente però e una icona della nuova Russia, e in quanto tale si aspetta qualcosa dal suo Paese. «Vorreicheassiemeaquelliemer- genti come India, Brasile e Cina, collaborasse con Europa e Usa per migliorareilmondo.C’ègenteche non ha acqua oppure non la può bere perché è inquinata». Non co- noscevamoquestasuaanimaeco- logica...«Purificandoilmondopu- rifichiamo anche la musica, an- ch’essainquinatadalrumore.Cre- do e spero che la Russia in tutto questo avrà un ruolo guida, alme- no nella musica». Vladimir Putin è un suo amico. Mainsiemeparlanodimusicaclas- sica e di cultura? «Di musica e arte ingenerale.MisembrachePutinse neoccupipiùdiquantofaccianoin generaleipoliticidituttoilmondo. Ha capito perfettamente il valore dell’Ermitage, del Marinskij e del Bolshoi, e per questo è un grande sostenitore dello spettacolo». Ger- gievsischermisceseglisichiededi Time che l’ha classificato fra i 100 uomini più influenti del mondo. Maalmenocispiegacomeglipiace- rebbe esercitare questo suo ascen- dente.«Vorreiaiutareigiovanimu- sicistiatrovarelalorovia,eigiova- niingeneraleacapirel’essenzadel- lamusica,quellasostanzachevaol- treillento-veloceepiano-forte.Sto intensificandoiconcertinellescuo- leeuniversitàrusse.Desiderereifa- realtrettantonelleuniversitàditut- toilmondo».Esuunapersonacosì influente chi ha avuto più influsso? «Forse mia madre. Ora potrei dire lamiabambinadiseianniemezzo, si chiama Tamara come mia mam- ma. Invece le mie prime due inse- gnanti mi aiutarono a capire che la mia vita sarebbe stata nella e per la musica». Privato Nel mio mondo femminile distillo balsami e anche veleni Miscugli Ho messo insieme Sartre e Camus e l’alta cucina Visioni Sarò un Dio che uccide l’amore e resuscita l’eros Incorreggibili Ungaretti a 80 anni cantava l’incanto della coscia di donna Giovinezza Ho 87 anni ma mi sento un fanciullo di 17 Enrico Groppali Incontrarlo mentre, col suo berrettino da ciclista, si dirigeapassomarzialeverso ilPiccoloTeatroperl’ennesi- ma replica della Casa di Ra- mallah, la novità di Taranti- nodove,neicencivariopinti di un misero arabo, parago- na la morte dello spirito alla dipartita dalla vita, è già di per sé uno spettacolo. Per- ché Giorgio Albertazzi è ma- gicamente ringiovanito. E non solo - come lui stesso confida - a detta dei medici. «Mi sento come Gur- djieff», annuncia orgoglio- so, «quando dichiarava che la vita umana è uno stato di vegliaprossimaalsogno.In- fatti secondo la sua ricetta nonavrei87annima17:l’età diunfanciulloappenasboc- ciato che va in cerca di emo- zioni». Dettodalei,nonècertouna novità.CosasarebbeAlber- tazzi se non un vulcano in continua eruzione? «Grazie del complimento, anche se in un certo senso sto forse esagerando...». Come mai? «Perché non riesco a star fermo. Mi sento sperduto nei panni dell’arabo che de- ploral’immolazionedellafi- glia. Dentro di me mi sento già Picasso alle prese con le donne della sua lunghissi- ma vita. Anche se temo, quandoloincarnerò,divive- re il dramma di Sardanapa- lo». Non sarà un passo indie- tro? «Sì e no. In fondo Picasso, anche se non è morto tra le sue devotissime concubine come il re assiro, per tutta la vita è stato sopraffatto dalle femmine di cui è stato vitti- ma, come è accaduto a me». Allude al suo privato o allo spettacolo che si prepara a varare? «All’unaeall’altracosa,co- me sempre mi accade. Lo sa benissimo chi lavora con me.Dall’ultimasegretariaal- la primadonna di turno chi entra nel mio cerchio magi- copuòattendersidituttodal- l’elfo Albertazzi. Di volta in voltaunPuckchedistillabal- samiounMacbethchetran- gugia veleni». ComerivivràPicassosottoi tratti beffardi dell’uomo che fino a ieri è stato Lear? «Ahi ahi, ha messo il dito sulla piaga! Se Lear, nello spettacolo di Latella era un pezzodimarmoparioasciu- gato dagli eventi, il Picasso che, con la regia di Calenda, debutteràil15marzoalQui- rinodiRoma,saràunsimbo- lo...». Un simbolo di che cosa? «Unsimbolodicarneesan- gueche,neisotterraneidiPa- rigi occupata, crea, compo- ne, discetta e ritaglia sulla pelledegliamiciconcuicon- divide la sua battaglia con- tro l’orrore della guerra, un testo che anticipa ogni e qualsiasi rivolta». Di che cosa si tratta? «Del suo copione Il deside- rio preso per la coda, dove Sartre e Camus si chiamano Cipolla ma anche Angoscia Grassa, dove Dora Maar è la piùbellaTortachesipuòas- saporare mentre Alice Tok- las cucina agli ordini di Ger- trude Stein un piatto succu- lentochesichiamaSilenzio, dove...». Ma non teme che in questo caosdiideeinlibertà Picas- so si trasformi in un McDo- nald’s? «Che male ci sarebbe se al postodell’hamburgernoigli offrissimo cultura al gra- tinMi ha quasi convinto. Ma non sarà il suo canto del ci- gno? «Giammai! Lo sa o no che subitodopo,tramaggioegiu- gno prossimi, a Siracusa sa- rò Peleo nell’ Andromaca?». Nel ruolo del deus-ex-ma- china che risolve l’azione? «No, perché sarò un Dio che,abbattutal’ideaplatoni- ca dell’amore, risuscita l’eros.ComeUngarettiquan- docantavaaottant’annil’in- canto di una coscia di don- na». 2 OFFERTE DI LAVORO E DI IMPIEGO LAVORO A DOMICILIO OFFRIAMO CONFEZIO- NAMENTO CINTURINI. GARANTIAMO OTTIMI IMMEDIATI GUADAGNI 800913249 TELEFO- NATA GRATUITA ESCLUSI I CELLULARI. LO SCRIGNO. 37013 «Sono come Picasso vinto dalle donne» Il vulcanico attore in scena con l’ennesima replica di «Casa di Ramallah» al Piccolo di Milano Poi sarà al Quirino di Roma con una pièce sul pittore spagnolo e a Siracusa con «Andromaca» STAR DELLA CLASSICA Gergiev: «Con la buona musica si purifica il mondo» Il direttore, stasera e domani a Santa Cecilia, ha invitato la Filarmonica della Scala in Russia MENTORE Aiuta i giovani artisti e tiene parecchi concerti nelle scuole e nelle università del suo Paese NUMERO UNO Valery Gergiev, direttore del Marinskij di San Pietroburgo POTENTE Secondo «Time» il maestro è uno dei cento uomini più influenti del mondo L’INTERVISTA 4 GIORGIO ALBERTAZZI
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L’INTERVISTA4GIORGIO ALBERTAZZI «Sono come Picasso vinto ...

Jul 19, 2022

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GIORN - NAZIONALE - 26 - 14/11/10- Plate SINGOLA - Autore: PROTO Stampa: 13/11/10 19.57 - Composite

26 il Giornale Domenica 14 novembre 2010

La recensione

«Elisir» garbatoe divertentesenza strafare

INSAZIABILE

In occasione della riaperturadelGranTeatrolaFenice,do-poildolorososilenzio,tuttisisono occupati del meravi-

gliosorestauro.Informiamoillet-tore della sensazione che abbia-mo ricevuto entrando per la pri-mavoltainquestarealtàrinnova-tagrazie allarodatae perfettaor-ganizzazione.Eglieffettisonori-scontrabilinellaqualitàcomples-sivadelprodotto.Nelnostrocasouno scorrevole Elisir d’amore diGaetano Donizetti (1832), capo-lavoro amatissimo, ma che daqualche tempo in altri siti vienepresentato destando sbadigli, opeggio, per evitarli, immettendoatmosfere oggi tanto di moda (ciaffidiamo all'intelligenza del let-toreenonscendiamoinpartico-lari impropriamente definitisexy). Questa volta nella regiasemplicediBepiMorassic’erasa-no divertimento, suscitato congarbodalfelicetestodiRomaniedalleleccorniedonizettiane.Siri-de apertamente, alla conclusio-ne, per lo schiocco del bacio e leseguenti baruffe eroticomichefralacapricciosaAdinaeilconta-dinotto Nemorino. Ma per il re-stodellospettacoloprevaleilsor-riso. Pensiamo che vista l’essen-zialitàdisceneecostumiel’esau-rito di pubblico, abbiano sorrisoancheallacassadellaFenice,do-vediquesti tempi,altrove, siver-sano lacrime non furtive, ma co-piose.Elisirèunmelodrammaincuilestrutturedelcomicosifran-gono nelle mezze tinte, dove lamelanconia dell’amore deluso(sempre Donizetti è) si framezzaall’azionedirompentedelciarla-tano Dulcamara e del sergenteBelcore.Mantenereilgiustoequi-librioè difficile e icantanti ne so-no il perno. Sull’onore degli scu-di Celso Albelo nel ruolo-prota-gonista. Nemorino si adatta per-fettamenteallasuafreschezzavo-calee allanaturalefacilitàdi sali-tanellezonealte.Il favoresfocia-tonelbisimpostoglidalpubblicodella furtiva lacrima, hanno rin-francatoilbravotenorespagnolocheavevainiziatospingendoim-propriamente il suono vocale.

L’oggetto del suo amore, Adi-na,erailsopranoDesiréRancato-re.Dopo«Prendi,permeseilibe-ro» è stata premiata dal bis, nonper applicazione delle pari op-portunità,mapermanifestogra-dimentodialcunepuntaturechehanno mandato in sollucchero icosì detti vociomani e che unaguidapiùrigorosa,soprattuttoinquesto caso, non avrebbe con-sentito. Bruno De Simone (Dul-camara) ha saputo simpatizzarecolpubblicograzieallasuadizio-ne chiara, puntando su una nonforzata ilarità, agevolato - capia-moci-daltestoedallamusicanel-la famosa tirata «Udite, o rusti-ci»« Come sappiamo il colpo del«medico»ambulantevaasegno.Oggicomeminimosarebbeincri-minato per abuso di professionemedica,truffaedevasionefiscale. Meno aderente alla nobiltà delbuffo donizettiano Roberto deCandia, Belcore ventruto e spi-gliato scenicamente, ma tropposulle spicce in termini musicali.Direzione d'orchestra (MatteoBeltrami) non adeguata alle esi-genzesopradefinite.D'altrapar-tel’Elisirèdifficileequindiperluiinvochiamo la condizionale.

di Giovanni Gavazzeni

Giorgio Albertazzi, 87 anni, ha il sangue che scorre forte nellevene. Irrefrenabile, con all’attivo decine di pièce recitate, mentresta su un palcoscenico pensa al futuro spettacolo e a quello cheseguirà ancora: «Mi spiace, non riesco a star fermo»

Piera Anna Franini

Il direttore d’orchestra ValeryGergiev è uno dei cento uominipiù influenti del mondo, così dicela rivista Time. In piena pere-strojka,assumeva laguidadiun ap-pannato teatro Marinskij di SanPietroburgo,oragioiello della nuo-va Russia. Da sempre ne decide ilprofilo nel ruolo di general mana-ger, direttore artistico e musicale.Number one in Russia, Gergiev èospite d’onore in giro per il mon-do. In questi giorni è in Italia. Ieri

sera ha diretto l’Orchestra di SantaCecilia di Roma (replica stasera edomani), lunedì scorso ha inaugu-rato la stagione della Filarmonicadella Scala: un trionfo. E poiché alMarinskij è uno e trino, soddisfat-

to della prestazione, ha invitato laFilarmonica a casa sua, per il Festi-val Notti Bianche del 2012.

Gergiev, russo del Caucaso, figu-ra internazionale, nato a Mosca,studi e ora lavoro a San Pietrobur-go, rimarca puntualmente «primadi tutto sono osseta». Lo ricordò a

tutto il mondo nell’estate del 2008,quando nella capitale del Sud del-l’Ossezia improvvisò un concertoinmemoria dellevittime dell’attac-co della Georgia. Così come dopoil massacro nella scuola di Beslanintervenne con appelli tv e concer-ti. Non si sente un po’ attivista so-

ciale? «No. Dirigo il Marinskij e or-chestre importanti, e questo mi dàvisibilità. Capita quindi che abbiauna certa influenza, ma non misento un uomo che fa politica». Si-curamente però e una icona dellanuova Russia, e in quanto tale siaspetta qualcosa dal suo Paese.

«Vorrei che assieme a quelli emer-genti come India, Brasile e Cina,collaborasse con Europa e Usa permigliorare il mondo. C’è gente chenon ha acqua oppure non la puòbere perché è inquinata». Non co-noscevamo questa sua anima eco-logica...«Purificando il mondopu-rifichiamo anche la musica, an-ch’essainquinata dal rumore. Cre-do e spero che la Russia in tuttoquesto avrà un ruolo guida, alme-no nella musica».

Vladimir Putin è un suo amico.Mainsiemeparlanodimusicaclas-sica e di cultura? «Di musica e artein generale. Mi sembra che Putin sene occupi più di quanto facciano ingenerale i politici di tutto il mondo.Ha capito perfettamente il valoredell’Ermitage, del Marinskij e delBolshoi, e per questo è un grandesostenitore dello spettacolo». Ger-giev si schermisce se gli si chiede diTime che l’ha classificato fra i 100uomini più influenti del mondo.Maalmenocispiegacomeglipiace-rebbe esercitare questo suo ascen-dente. «Vorreiaiutare i giovani mu-sicisti a trovare la loro via, e i giova-niingeneraleacapirel’essenzadel-lamusica,quellasostanzachevaol-tre il lento-veloce e piano-forte. Stointensificandoiconcertinellescuo-leeuniversitàrusse.Desiderereifa-realtrettantonelleuniversitàditut-to il mondo». E su una persona cosìinfluente chi ha avuto più influsso?«Forse mia madre. Ora potrei direla mia bambina di sei anni e mezzo,si chiama Tamara come mia mam-ma. Invece le mie prime due inse-gnanti mi aiutarono a capire che lamia vita sarebbe stata nella e per lamusica».

Privato

Nel mio mondo

femminile

distillo balsami

e anche veleni

Miscugli

Ho messo

insieme Sartre

e Camus

e l’alta cucina

Visioni

Sarò un Dio

che uccide

l’amore e

resuscita l’eros

Incorreggibili

Ungaretti a 80

anni cantava

l’incanto della

coscia di donna

Giovinezza

Ho 87 anni

ma mi sento

un fanciullo

di 17

Enrico Groppali

Incontrarlo mentre, colsuo berrettino da ciclista, sidirige a passo marziale versoil Piccolo Teatro per l’ennesi-ma replica della Casa di Ra-mallah, la novità di Taranti-no dove, nei cenci variopintidi un misero arabo, parago-na la morte dello spirito alladipartita dalla vita, è già diper sé uno spettacolo. Per-ché Giorgio Albertazzi è ma-gicamente ringiovanito. Enon solo - come lui stessoconfida - a detta dei medici.

«Mi sento come Gur-djieff», annuncia orgoglio-so, «quando dichiarava chela vita umana è uno stato diveglia prossima al sogno. In-fatti secondo la sua ricettanon avrei 87 anni ma 17: l’etàdi un fanciullo appena sboc-ciato che va in cerca di emo-zioni».

Detto da lei, non è certo unanovità. Cosa sarebbe Alber-tazzi se non un vulcano incontinua eruzione?«Grazie del complimento,

anche se in un certo sensosto forse esagerando...».

Come mai?«Perché non riesco a star

fermo. Mi sento sperdutonei panni dell’arabo che de-plora l’immolazione della fi-glia. Dentro di me mi sentogià Picasso alle prese con ledonne della sua lunghissi-ma vita. Anche se temo,quando lo incarnerò, di vive-re il dramma di Sardanapa-lo».

Non sarà un passo indie-tro?«Sì e no. In fondo Picasso,

anche se non è morto tra lesue devotissime concubinecome il re assiro, per tutta lavita è stato sopraffatto dallefemmine di cui è stato vitti-ma, come è accaduto a me».

Allude al suo privato o allospettacolo che si prepara avarare?«All’una e all’altra cosa, co-

me sempre mi accade. Lo sabenissimo chi lavora conme. Dall’ultima segretaria al-la primadonna di turno chientra nel mio cerchio magi-co può attendersi di tutto dal-

l’elfo Albertazzi. Di volta involta un Puck che distilla bal-sami o un Macbeth che tran-gugia veleni».

Come rivivrà Picasso sotto itratti beffardi dell’uomoche fino a ieri è stato Lear?«Ahi ahi, ha messo il dito

sulla piaga! Se Lear, nellospettacolo di Latella era unpezzo di marmo pario asciu-gato dagli eventi, il Picassoche, con la regia di Calenda,debutterà il 15 marzo al Qui-rino di Roma, sarà un simbo-lo...».

Un simbolo di che cosa?«Un simbolo di carne e san-

gue che, nei sotterranei di Pa-rigi occupata, crea, compo-ne, discetta e ritaglia sulla

pelle degli amici con cui con-divide la sua battaglia con-tro l’orrore della guerra, untesto che anticipa ogni equalsiasi rivolta».

Di che cosa si tratta?«Del suo copione Il deside-

rio preso per la coda, doveSartre e Camus si chiamanoCipolla ma anche Angoscia

Grassa, dove Dora Maar è lapiù bella Torta che si può as-saporare mentre Alice Tok-las cucina agli ordini di Ger-trude Stein un piatto succu-lento che si chiama Silenzio,dove...».

Ma non teme che in questocaos di idee in libertà Picas-so si trasformi in un McDo-

nald’s?«Che male ci sarebbe se al

posto dell’hamburger noi glioffrissimo cultura al gra-tin?»

Mi ha quasi convinto. Manon sarà il suo canto del ci-gno?«Giammai! Lo sa o no che

subito dopo, tra maggio e giu-gno prossimi, a Siracusa sa-rò Peleo nell’Andromaca?».

Nel ruolo del deus-ex-ma-china che risolve l’azione?«No, perché sarò un Dio

che, abbattuta l’idea platoni-ca dell’amore, risuscital’eros. Come Ungaretti quan-do cantava a ottant’anni l’in-canto di una coscia di don-na».

2 OFFERTE DI LAVOROE DI IMPIEGO

LAVORO A DOMICILIO OFFRIAMO CONFEZIO-NAMENTO CINTURINI. GARANTIAMO OTTIMIIMMEDIATI GUADAGNI 800913249 TELEFO-NATA GRATUITA ESCLUSI I CELLULARI. LOSCRIGNO.

37013

«Sono come Picasso vinto dalle donne»Il vulcanico attore in scena con l’ennesima replica di «Casa di Ramallah» al Piccolo di MilanoPoi sarà al Quirino di Roma con una pièce sul pittore spagnolo e a Siracusa con «Andromaca»

STAR DELLA CLASSICA

Gergiev: «Con la buona musica si purifica il mondo»Il direttore, stasera e domani a Santa Cecilia, ha invitato la Filarmonica della Scala in Russia

MENTORE Aiuta i giovani

artisti e tiene parecchi

concerti nelle scuole e nelle

università del suo Paese

NUMERO UNO Valery Gergiev, direttore del Marinskij di San Pietroburgo

POTENTE Secondo «Time»

il maestro è uno

dei cento uomini

più influenti del mondo

L’INTERVISTA 4GIORGIO ALBERTAZZI