1 LINEE GUIDA ANTIBIOTICOPROFILASSI PERIOPERATORIA NELL’ADULTO REDAZIONE Dr. L. Aprea - Prof.ssa M.V.Torregrossa - Dr.ssa S. Trapani APPROVAZIONE Dott. C. Scaglione AUTORIZZAZIONE Ing. M. La Rocca Si ringrazia per la collaborazione: I Responsabili delle UU.OO. chirurgiche, I Referenti per la qualità UU.OO. chirurgiche Il Prof. Giarratano, Resp. U.O.C. Anestesia e Rianomazione con Terapia Intensiva polivalente Il Prof. N. D’Alessandro, Resp. U.O.C. Farmacologia La Prof.ssa A. Giammanco, Resp. U.O.C. Microbiologia, Virologia e Parassitologia Il Dr. R. Malta, Resp. U.O. Programmazione eControllo di Gestione La Dr.ssa C. La Seta, Resp. U.O.C. Farmacia *questo documento è di proprietà dalla A.O.U.P. di Palermo e non può essere usato, riprodotto o reso noto a terzi senza autorizzazione della Direzione Generale.
23
Embed
LINEE GUIDA ANTIBIOTICOPROFILASSI PERIOPERATORIA … · Protocolli: sono schemi di comportamento predefiniti e vincolanti utilizzati nel corso di sperimentazioni o per definire percorsi
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
1
LINEE GUIDA ANTIBIOTICOPROFILASSI
PERIOPERATORIA NELL’ADULTO
REDAZIONE
Dr. L. Aprea - Prof.ssa M.V.Torregrossa - Dr.ssa S. Trapani
APPROVAZIONE
Dott. C. Scaglione
AUTORIZZAZIONE
Ing. M. La Rocca
Si ringrazia per la collaborazione:
I Responsabili delle UU.OO. chirurgiche, I Referenti per la qualità UU.OO. chirurgiche
Il Prof. Giarratano, Resp. U.O.C. Anestesia e Rianomazione con Terapia Intensiva polivalente
Il Prof. N. D’Alessandro, Resp. U.O.C. Farmacologia
La Prof.ssa A. Giammanco, Resp. U.O.C. Microbiologia, Virologia e Parassitologia
Il Dr. R. Malta, Resp. U.O. Programmazione eControllo di Gestione
La Dr.ssa C. La Seta, Resp. U.O.C. Farmacia
*questo documento è di proprietà dalla A.O.U.P. di Palermo e non può essere usato, riprodotto o reso noto a
terzi senza autorizzazione della Direzione Generale.
2
INDICE
Elenco destinatari…………………………………………………………………………..3
Tempi di attuazione………………………………………………………………………..3
Matrice delle responsabilità……………………………………………………………….3
Definizioni e abbreviazioni………………………………………………………………...4
Prevenzione infezioni del sito chirurgico………………………………………………….5
La profilassi antibiotica per i pazienti chirurgici dovrebbe mirare:
- ridurre l’incidenza di infezioni del sito chirurgico utilizzando gli antibiotici secondo quanto
dimostrano le prove di efficacia;
- Utilizzare gli antibiotici secondo quanto dimostrano le prove di efficacia;
- Minimizzare gli effetti degli antibiotici sulla flora batterica del paziente;
- Minimizzare gli effetti indesiderati degli antibiotici;
- Indurre le minori modificazioni possibili alle difese immunitarie;
6
E importante sottolineare il fatto che la profilassi antibiotica si aggiunge ad una buona tecnica
chirurgica, ma non la sostituisce e che la prevenzione rappresenta una delle componenti essenziali
di una politica efficace per il controllo delle infezioni acquisite in ospedale.
La profilassi antibiotica infatti si affianca e completa tale pratica, ma non si sostituisce ad essa.
La decisione finale riguardante i benefici e i rischi della profilassi antibiotica per ogni singolo
paziente dipenderà dal rischio di infezione del sito, dalla potenziale gravità dell’eventuale infezione,
dalla efficacia della profilassi per quel determinato intervento, dalle possibili conseguenze della
profilassi per quel determinato paziente.
- E’ opportuno che in ogni realtà chirurgica locale venga effettuato un monitoraggio delle
specie batteriche responsabili delle complicanze infettive postoperatorie e delle loro
sensibilità agli antibiotici utilizzati in profilassi. Ciò sarà possibile solo se il materiale
proveniente da ciascuna ISC sarà inviato al laboratorio di microbiologia per l’esame
colturale e l’antibiogramma.
- Quando le linee guida operative di profilassi antibiotica perioperatoria raccomandano in
prima scelta l’uso di antibiotici betalattamici, si dovrebbe sempre prevedere un’alternativa
per i pazienti con allergia alle penicilline o alle cefalosporine.
- Le cefalosporine di II e IV generazione, i monobattami, i carbapenemi, la
piperacillina/tazobactam non sono raccomandati a scopo profilattico.
- E’ preferibile riservare tali antibiotici, efficaci sui patogeni multi resistenti, agli usi
terapeutici.
- A scopo profilattico potranno essere utilizzati antibiotici di provata efficacia per tale uso, e
che vengono impiegati in terapia solo per il trattamento delle infezioni da patogeni che non
presentano particolari fenomeni di resistenza
- La profilassi antibiotica deve essere somministrata per via endovenosa.
- La profilassi antibiotica deve essere limitata al periodo perioperatorio e la somministrazione
deve avvenire immediatamente prima dell’inizio dell’intervento. Non esistono prove a
supporto di una maggiore efficacia della profilassi prolungata; nella maggioranza dei casi è
sufficiente la somministrazione di un’unica dose di antibiotico (quella, appunto,
somministrata entro 30-60 min dall’incisione della cute). La scelta di continuare la profilassi
oltre le prime 24 ore del postoperatorio non è giustificata.
- In caso di interventi di lunga durata, la maggior parte delle linee guida, pur in assenza di dati
inequivocabili, suggerisce di somministrare una dose intraoperatoria se l’operazione è
ancora in corso dopo un tempo dall’inizio dell’intervento pari al doppio dell’emivita del
farmaco impiegato.
- L’estenzione della profilassi alle prime 24 ore del postoperatorio può essere giustificata in
situazioni cliniche definite quando l’indice di rischio di infezioni postoperatorie è alto.
Qualsiasi decisione di prolungare la profilassi oltre la durata stabilita dalla lina guida locale
dovrebbe essere motivata in cartella clinica.
- La condivisione del protocollo di profilassi con i chirurghi, gli anestesisti e il personale di
sala operatoria, l’attenzione ai problemi organizzativi, l’assegnazione di specifiche
7
responsabilità rispetto alla sua applicazione sono le strategie di implementazione la cui
efficacia è stata maggiormente documentata.
MISURE PREOPERATORIE
Preparazione del paziente • identificare e trattare tutte le infezioni prima degli interventi elettivi e posticipare l’intervento
fino alla risoluzione dell’infezione
• evitare la tricotomia a meno che i peli nell’area di incisione non interferiscano con l’intervento
• se la tricotomia è necessaria eseguirla immediatamente prima dell’intervento e preferibilmente
utilizzando rasoi elettrici
• controllare la glicemia in tutti i pazienti diabetici ed evitare iperglicemia nel periodo
perioperatorio
• incoraggiare la cessazione del fumo o almeno l’astinenza nei 30 giorni precedenti l’intervento
• somministrare ai pazienti chirurgici gli emoderivati ove indicato; il loro uso non aumenta il
rischio di ISC • far eseguire al paziente una doccia o un bagno con antisettico almeno la notte
prima dell’intervento**
• lavare e pulire accuratamente l’area dell’incisione per rimuovere le macrocontaminazioni
prima della disinfezione del campo operatorio
• utilizzare un’appropriata preparazione antisettica per la cute
2. Preparazione dell’équipe chirurgica • tenere le unghie corte ed evitare l’uso di unghie artificiali
• effettuare il lavaggio chirurgico con antisettico per 2-5 minuti e lavare mani e avambracci fino
ai gomiti
• dopo essersi lavati tenere braccia e mani in alto e lontane dal corpo in modo da far scolare
l’acqua dalle dita verso i gomiti, asciugare con un telo sterile e indossare guanti e camice sterili
3. Gestione del personale sanitario colonizzato o
infetto • istruire e incoraggiare il personale della sala operatoria che presenti segni di malattie
trasmissibili a segnalarlo prontamente
• mettere a punto protocolli specifici per l’allontanamento o la riammissione dal lavoro in caso di
infezioni trasmissibili del personale di sala operatoria
• a scopo precauzionale, allontanare dal lavoro il personale con lesioni cutanee essudative e
ottenere colture appropriate della lesione
• non escludere dal lavoro personale colonizzato con Staphylococcus aureus o Streptococco di
gruppo A, a meno che non sia stata dimostrata una relazione epidemiologica con casi di infezione
nei pazienti
MISURE INTRAOPERATORIE
Sistemi di ventilazione
• nella sala operatoria mantenere aria a pressione positiva rispetto ai locali adiacenti
• garantire almeno 15 ricambi l’ora di cui 3 di aria fresca
• filtrare tutta l’aria, ricircolante e fresca, con filtri appropriati
• far entrare l’aria dal soffitto e farla uscire dal pavimento
• non usare raggi ultravioletti in sala operatoria per prevenire ISC
• tenere le porte della sala operatoria chiuse
8
Pulizia e disinfezione dell’ambiente
• in caso di contaminazione visibile del pavimento, di superfici o attrezzature con sangue o altri
liquidi biologici pulire prima del successivo intervento utilizzando un disinfettante approvato
dall’apposita commissione locale
• non effettuare interventi speciali di pulizia o chiusura della sala dopo interventi contaminati o
sporchi
• non usare tappetini adesivi all’ingresso dell’area operatoria
Campionamento microbiologico ambientale
• non effettuare campionamento di routine, ma ottenere campioni ambientali dell’aria e delle
superfici della sala operatoria solo nel contesto di specifiche indagini epidemiologiche
Sterilizzazione degli strumenti chirurgici
• sterilizzare tutti gli strumenti chirurgici secondo protocolli approvati
• ricorrere alla sterilizzazione «flash» solo per gli strumenti da riutilizzare immediatamente
5. Indumenti e teli chirurgici • all’ingresso della sala operatoria indossare una mascherina che copra adeguatamente bocca e
naso, una cuffia o copricapo per coprire capelli e barba
• l’uso di soprascarpe non modifica l’incidenza di ISC
• indossare i guanti sterili e farlo dopo aver indossato un camice sterile
• usare camici e teli che mantengano efficacia di barriera anche quando bagnati
• cambiare l’abbigliamento chirurgico se visibilmente sporco o contaminato con sangue o altro
materiale
Asepsi e tecniche chirurgiche
• rispettare le norme di asepsi quando si posizionano un catetere vascolare, cateteri da anestesia
spinale o epidurale o quando si somministrano farmaci per via endovenosa
• manipolare i tessuti con cura, eseguire una buona emostasi, rimuovere i tessuti devitalizzati e i
corpi estranei dal sito chirurgico
• posticipare la chiusura della ferita o lasciare l’incisione aperta, per portarla a guarigione
«per seconda intenzione» quando il sito chirurgico è pesantemente contaminato • laddove sia necessario un drenaggio, utilizzare un drenaggio chiuso, posizionarlo attraverso una
incisione separata e distante dalla incisione chirurgica e rimuovere il drenaggio appena possibile
Medicazione della ferita
• proteggere le ferite chirurgiche per 24-48 ore con medicazioni sterili
• lavarsi le mani prima e dopo aver effettuato la medicazione o aver toccato il sito chirurgico
* Misure fortemente raccomandate perché supportate da studi sperimentali clinici o epidemiologici ben disegnati o
perché supportate da alcuni studi clinici o epidemiologici e sottese da un forte razionale teorico