1. L’importanza del cotone bio Il cotone è coltivato in oltre 80 paesi nel mondo e con 3,3 milioni di ettari coltivati (2- 2,5% delle terre coltivate al mondo) è una delle colture non alimentari più coltivate al mondo e rappresenta il 35% della domanda mondiale di fibre .
L’importanza del cotone bio. Il cotone è coltivato in oltre 80 paesi nel mondo e con 3,3 milioni di ettari coltivati ( 2-2,5% delle terre coltivate al mondo) è una delle colture non alimentari più coltivate al mondo e rappresenta il 35% della domanda mondiale di fibre . - PowerPoint PPT Presentation
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1.
L’importanza del cotone bio
Il cotone è coltivato in oltre 80 paesi nel mondo e con 3,3 milioni di ettari coltivati (2-2,5% delle terre coltivate al mondo) è una delle colture non alimentari più coltivate al mondo e rappresenta il 35% della domanda mondiale di fibre.
2.
Il cotone rappresentava negli anni ’50 ancora il 70% del consumo mondiale di fibre, ma alla fine degli anni ‘70 era già sceso sotto al 50%. Alla fine degli anni novanta il cotone era ulteriormente sceso al 40% per scendere ancora nel 2010 al 35,7%. Secondo le stime dell’ICAC, il declino del cotone continuerà ancora nei prossimi anni e si stima che nel 2015 si arriverà al 33%.
3.
Sul cotone, che occupa circa il 3% della superficie agricola mondiale, viene utilizzato il 15,7% del totale degli insetticidi e 6,8% di tutti i pesticidi (Cropnosis, UK, 2009)Secondo l’OMS, tra 500.000 e 2 milioni di persone sono vittime ogni anno nel mondo d’incidenti d’avvelenamento da agenti agro-chimici, di cui 40.000 mortali. Circa un terzo di questi incidenti si verificano nel settore della coltivazione del cotone
4.
Uso dell’acqua
(Per produrre 1 kg di cotone - pari
circa ad un paio di jeans - occorrono
più di 20.000 litri di acqua. Il 73% del cotone viene da campi irrigati)
5.
Introdotto per la prima volta negli USA nel 1996, oggi il cotone OGM ha raggiunto nel 2009 il 49 % del totale della superficie mondiale seminata a cotone (GMO Compass,2009)
6.
Nelle fasi di lavorazione industriale, l’uso di sostanze chimiche è molto ampio è può arrivare a 1 kg di sostanze chimiche per 1 kg di prodotto tessile lavorato. Questo costituisce un elevato rischio per l’ambiente e la salute dei lavoratori tessili, e può determinare effetti negativi sulla salute dei consumatori, come il diffondersi delle Dermatiti Allergiche di Contatto (DAC)
7.
I prodotti tessili biologici devono essere realizzati con fibre naturali da Agricoltura Biologica (Reg. CE 834/2007), senza l’uso di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e di pesticidi chimici di sintesi.
Nella manifattura dei prodotti tessili non sono ammesse sostanze o preparati ritenuti cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione, o riconosciuti pericolosi per l’ambiente. Inoltre sono bandite tutte le sostanze provate o sospette di essere allergeniche
Obiettivo: minimizzare i rischi per l’uomo e per l’ambiente
8.
La produzione tessile industriale convenzionale fa’ un uso eccessivo di risorse e rilascia nell’ambiente quantità massicce di sostanze inquinanti. Per questa ragione, nella produzione di tessile biologico si verifica che siano adottate tecnologie e tecniche di gestione ambientale che consentano di ridurre la quantità dei prodotti chimici impiegati, il consumo di acqua e di energia.
Obiettivo: Efficienza nell’uso delle risorse
9.
Non deve essere impiegato lavoro minorile e lavoro forzato.
Non deve esistere alcuna discriminazione tra lavoratori.
Deve essere corrisposto un salario che consenta una vita dignitosa.
Devono essere garantite le condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro, la libertà di associazione, il diritto alla contrattazione collettiva.
Obiettivo: Rispetto dei diritti dei lavoratori
Produzione di cotone convenzionale e biologico 2004-2010