1 Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” Bitonto Piano dell’Offerta Formativa per l’anno scolastico 2013– 2014 (approvato nella seduta del Collegio dei Docenti del 27 gennaio 2014) Galileo presenta il cannocchiale al Senato di Venezia riunito sul campanile di S. Marco. “Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono” (G. Galilei
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Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei Bitonto Piano ...lsgalileibitonto.it/Allegati/POF_2013_14.pdf · Fisica 2 2 3 3 3 Scienze naturali 2 2 3 3 3 Disegno e storia Arte 2 2 2
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Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei”
Bitonto
Piano dell’Offerta Formativa per l’anno scolastico 2013– 2014
(approvato nella seduta del Collegio dei Docenti del 27 gennaio 2014)
Galileo presenta il cannocchiale al Senato di Venezia riunito sul campanile di S. Marco.
“Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello
che vedono” (G. Galilei
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Dati identificativi del Liceo Scientifico Statale
“G. Galilei “di Bitonto
Codice meccanografico B A P S 1 2 0 0 0 B
Denominazione ufficiale Liceo Scientifico Statale "Galileo Galilei"
Ordine di scuola Scuola Secondaria di Secondo Grado
Il presente regolamento si ispira al D.P.R. 416 del 31/05/74, agli articoli 3, 33, 34 della Costitu-
zione della Repubblica Italiana, alla “Carta dei Servizi” della Scuola, allo Statuto delle Studentesse e
degli Studenti (DPR 249 del 24/6/1998, con le modifiche del D.P.R n. 235 del 21/7/ 2007), al D.P.R. n. 275
dell'8/3/1999 -Regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni Scolastiche, alla D. M. n. 292 del
3/12/1999 concernente la Scuola come luogo di prevenzione e promozione di salute, ai DD.LL. n. 626/94
e 242/96 per le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Si compone di n. 46 articoli e disciplina la vita della Comunità scolastica in ore curriculari e
non, nella consapevolezza che la Scuola, aprendosi al territorio, debba favorire la necessaria integrazio-
ne dell’individuo nella collettività, nel rispetto della libertà dei singoli e delle regole che sono alla ba-
se della civile convivenza, attraverso il raggiungimento degli obiettivi culturali adeguati all’ evoluzio-
ne delle conoscenze e idonei al conseguimento di competenze necessarie alla formulazione e alla rea-
lizzazione di un progetto di vita. Per tali principi, i valori, le finalità cui si ispira, il presente Regola-
mento fa riferimento alla Carta dei servizi del Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” di Bitonto e allo Sta-
tuto delle Studentesse e degli Studenti.
Art. 1 Consiglio d’Istituto
Il Consiglio di Istituto, in quanto organo collegiale della Scuola, ha competenza generale per quan-
to concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della Scuola, fatte salve le at-
tribuzioni specifiche del Collegio dei Docenti e dei Consigli di classe. In particolare, oltre alle attri-
buzioni previste nell’art. 6 del D.P.R. 416 del 31/05/74 e al D.P.R. n. 275 dell'8/3/1999 - Regolamento
in materia di Autonomia delle Istituzioni Scolastiche, spetta al Consiglio:
a) la regolamentazione in termini organizzativi dei rapporti tra gli organi della Scuola;
b) la richiesta, ogni qualvolta lo ritenga opportuno, della convocazione degli organi
collegiali, per avere il parere su questioni specifiche;
c) la formulazione di proposte al Collegio dei Docenti in materia di sperimentazione;
d) la determinazione dei criteri generali per la regolamentazione dei turni di servizio del
personale non docente, sentita l’assemblea del personale interessato.
Art. 2 Adempimenti del Consiglio d’Istituto
Per gli adempimenti del Consiglio di Istituto si fa riferimento all’art. 6 del D.P.R. 416 del
31/05/74 e al D.P.R. n. 275 dell'8/3/1999 - Regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni
Scolastiche.
o m i s s i s
Art. 13 Elezioni Attribuzioni Prerogative del Presidente del Consiglio d’Istituto Il Presidente è eletto secondo le modalità previste dall’art. 3 del D.P.R. 416 del 31/5/74, a seguito di
un dibattito sulle dichiarazioni programmatiche. Le elezioni hanno luogo a scrutinio segreto. In seconda
votazione, in caso di parità di voto, sarà eletto il rappresentante dei genitori più anziano d’età. Il Vicepre-
sidente è eletto con le stesse modalità previste per l’elezione del Presidente.
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Il Presidente assicura il regolare funzionamento del Consiglio, la realizzazione dei compiti di esso e
garantisce una gestione democratica della Scuola. Durante i normali orari di servizio, compatibilmente
con la disponibilità delle strutture, può disporre di un proprio ufficio, dei servizi di Segreteria, avere
dagli uffici della Scuola e dalla Giunta esecutiva tutte le informazioni relative alle materie di competen-
za del Consiglio.
Art. 14 Segretario del Consiglio
Le funzioni di Segretario sono affidate dal Dirigente Scolastico ad un membro del Consiglio
stesso, sentito il parere di ciascun consigliere e con avvicendamento periodico stabilito dal Consiglio stes-
so. Il Segretario redige il verbale del lavoro del Consiglio e sottoscrive, unitamente al Dirigente Scola-
stico, gli atti e le deliberazioni del Consiglio, oltre che il processo verbale.
Art. 15 Giunta Esecutiva
La Giunta Esecutiva è composta ed eletta secondo le modalità previste dall’art. 5 del D.P.R.
416 del 31/05/74.
Art. 16 Presidente della Giunta Esecutiva
Il Presidente della Giunta esecutiva è il Dirigente Scolastico. In caso di assenza o di impedi-
mento del Dirigente Scolastico, le funzioni di Presidente saranno svolte dal Docente delegato, ai sensi
dell’art. 3 del D.P.R. 417 del 31/05/74.
o m i s s i s
Art. 24 Consiglio di Classe
Il Consiglio di Classe promuove lo scambio fra insegnanti, genitori e studenti delle reciproche
esperienze didattiche, educative e sociali, per favorire il coordinamento delle attività relative.
Il Consiglio di Classe redige, entro il mese di novembre di ogni anno e sulla base della pro-
grammazione d’Istituto, un programma coordinato di attività curriculari, aggiuntive e facoltative,
funzionali alle esigenze della classe ed integrative per i singoli, per realizzare la formazione culturale,
sociale, umana degli alunni, l’integrazione degli stessi nel gruppo e assicurare l’ottimizzazione del
servizio. Inoltre, il Consiglio di Classe, entro il termine sopraddetto, stabilisce piani di lavoro e di inter-
venti aggiuntivi per approfondire aspetti e punti dei programmi vigenti, attraverso scelte, integrazioni,
aggiornamento degli insegnanti, in ordine agli obiettivi di istruzione, formazione, integrazione da rea-
lizzare nell’Istituto e sulla base delle esigenze di sperimentazioni in atto.
Art. 25 Collegio dei Docenti Il Collegio dei Docenti è costituito da tutti i Professori di ruolo e non di ruolo dell’ Istituto e
dagli Assistenti a cattedra. La Presidenza spetta al Dirigente Scolastico o, in caso di
assenza o impedimento, al docente delegato. Le funzioni di Segretario sono demandate dal Presidente ad
uno dei docenti collaboratori con il sistema della turnazione.
Art. 27 Competenze del Collegio dei Docenti Il Collegio dei Docenti delibera per quelle materie previste dai Decreti Delegati e dalla vigente
normativa in tema di autonomia scolastica. In particolare, il Collegio delibera l’intero Piano
dell’Offerta Formativa (P.O.F.) dell’Istituto.
Art. 28 Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti
Il comitato per la valutazione del servizio dei docenti è composto da 4 membri effettivi e da 2
supplenti, eletti a scrutinio segreto dal Collegio tra i docenti che ne fanno parte. Esso è convocato dal
Dirigente Scolastico:
a) in periodi programmati per la valutazione del servizio su richiesta dei singoli
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interessati, a norma dell’art. 66 del D.P.R. 416 del 31/05/74;
b) alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova
degli insegnanti, ai sensi dell’art. 58 del D.P.R. 416 del 31/05/74;
c) ogni qualvolta se ne senta la necessità.
Art. 29 Orario della giornata scolastica
La giornata scolastica inizia alle ore 8.00. L’ora di lezione è fissata in 60 minuti.
Gli studenti devono entrare nell’Istituto almeno 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni. I ritar-
datari saranno ammessi, previa autorizzazione del Dirigente o del docente delegato. A giudizio del Di-
rigente o del docente delegato, lo studente recidivo nei ritardi viene ammonito o escluso dalle lezioni
della giornata.
I docenti devono trovarsi nell’Istituto 5 minuti prima dell’inizio della giornata scolastica e so-
no obbligati a vigilare sul comportamento degli studenti, per garantire la correttezza e l’incolumità
degli stessi. Il cambio degli insegnanti da un’ora all’altra deve avvenire in modo sollecito, al fine di
evitare che le classi rimangano prive di insegnanti e senza controllo.
La presenza degli studenti è obbligatoria, oltre che alle lezioni ed alle attività aggiuntive, a tutte
le altre attività che vengono svolte nel contesto dei lavori scolastici e alle attività integrative e facol-
tative per le quali abbiano prodotto regolare iscrizione. Qualora gli studenti abbiano la necessità di la-
sciare la Scuola prima della fine delle lezioni, il Dirigente o il docente delegato ne valuterà i motivi e
consentirà l’uscita solo se prelevati da un genitore o da chi ne esercita la potestà genitoriale e dopo che
questi abbia sottoscritto la relativa richiesta.
Art. 30 Assenze degli studenti
Gli studenti che si assentano dalle lezioni sono tenuti a giustificare le assenze con comunicazio-
ne scritta sul relativo libretto. Tale comunicazione è firmata per i minori da un genitore o da chi ne fa
le veci, la cui firma sia stata depositata in Segreteria.
I maggiorenni si autogiustificano con l’uso del libretto. Ove lo ritenga, la Scuola si riserva di
informare le famiglie.
Le assenze frequenti o protratte nel tempo per motivi diversi vanno circostanziate e valutate
volta per volta, anche attraverso segnalazioni in Dirigente Scolastico. Un docente per ciascuna classe, de-
legato dal Dirigente Scolastico, procederà mensilmente alla ricognizione delle assenze frequenti e saltuarie
e ai ritardi nell’ingresso e inoltrerà, attraverso il servizio di Segreteria, comunicazione alle famiglie
con tassa a carico. Le assenze vanno giustificate dall’insegnante della prima ora di lezione, a ciò dele-
gato, entro due giorni.
Le astensioni collettive arbitrarie non sono giustificate. Esse sono valutate, di volta in volta,
dal Collegio dei Docenti che esprime il parere sui provvedimenti da adottare. Tali provvedimenti de-
vono comunque prevedere il recupero delle ore che, sentiti gli studenti, vanno dalla riduzione delle ore di
assemblea di classe e di istituto alla contrazione della durata di visite e viaggi, alla completa soppressio-
ne degli stessi.
I genitori vigileranno sulla regolarità della frequenza e sono direttamente responsabili di
assenze, profitto, disciplina, comportamento dei figli e dell’uso del libretto personale per la
giustificazione di assenze, ingressi ritardati e uscite anticipate.
Art. 31 Disciplina degli studenti
Gli studenti possono uscire dalle aule per recarsi nel bagno non prima della seconda ora e non dopo
la penultima ora di lezione. Le uscite sono consentite uno per volta e per tempi brevi. Solo in casi di ecce-
zionale bisogno sarà consentito di uscire anche durante le altre ore di lezione.
Durante il cambio di ora, non è consentito riversarsi nei corridoi o aggirarsi per qualunque
ambiente scolastico: gli studenti attenderanno il docente nella propria aula ed eviteranno chiasso e di-
sordine. La ricreazione si svolge sui singoli piani e la vigilanza degli studenti è affidata ai docenti.
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È fatto assoluto divieto di fumare in qualunque ambiente scolastico. I trasgressori saranno
puniti ai sensi della normativa vigente.
È dovere degli studenti rispettare gli ambienti, i servizi, le suppellettili e quanto faccia parte
del pubblico bene. I trasgressori risarciranno a proprie spese i danni arrecati.
Tutti gli studenti collaboreranno con l’istituzione scolastica nel rispetto della cosa pubblica e
saranno direttamente responsabili qualora non venga individuato l’esecutore del danno.
Le classi che si recano negli ambienti speciali (laboratori, palestre, auditorium) devono essere
prelevate dall’aula e riaccompagnate dal Professore a fine lezione e comunque essere in classe al cambio di
ora. È fatto assoluto divieto agli studenti che si rechino negli ambienti speciali di aggirarsi per corridoi,
bagni, spogliatoi e comunque eludere la vigilanza del Docente.
Gli studenti che svolgono attività di Educazione Fisica devono servirsi di adeguato abbiglia-
mento ginnico-sportivo. La vigilanza sugli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religio-
ne cattolica dovrà essere esercitata dai Professori indicati dal Dirigente, con regolare orario di servizio.
L’uscita, alla fine della giornata scolastica, dovrà avvenire in modo ordinato. In particolare
alla fine della quinta ora usciranno le classi ubicate nelle aule di primo piano al primo suono della
campanella, al secondo suono le classi ubicate al piano terra.
II parcheggio nella zona predisposta è regolato da apposita segnaletica orizzontale che va
rispettata.
Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative di sicurezza dettate dal presente
regolamento e dai DD.LL.626/94 e 242/96 (e successive modificazioni e integrazioni) ed a collaborare per
rendere accoglienti gli ambienti scolastici.
Art. 32 Mancanze disciplinari
Si configurano come mancanze disciplinari i comportamenti non rispettosi dei doveri sanciti
dall’art. 3 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti e dal precedente art. 31.
Sanzioni disciplinari: criteri generali
Le sanzioni disciplinari sono ispirate al principio di gradualità e tendono al rafforzamento
della responsabilità personale, al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, alla
riparazione del danno, all’affermazione della dignità della persona e dei luoghi oggetto di offesa, al ri-
spetto della personalità e della dignità dell’alunno in formazione e al suo recupero attraverso attività
a vantaggio della comunità scolastica o di utilità sociale.
Eventuali danni arrecati a suppellettile, strutture, macchinari, sussidi didattici e a tutto il
patrimonio scolastico, sono sanzionati con il risarcimento totale a carico dello studente/i responsa-
bile/i o, in caso non si individuino le dirette responsabilità, a carico della classe o corso, o
dell’intera comunità studentesca.
Elenco delle sanzioni disciplinari Le violazioni dei doveri disciplinari di cui al primo comma del presente articolo danno luogo
all’ irrogazione delle seguenti sanzioni disciplinari:
• richiamo verbale
• ammonizione con annotazione sul registro di classe (nota disciplinare)
• ammonizione scritta
• esclusione da visite e viaggi di istruzione
• allontanamento dalla comunità scolastica fino a 15 giorni
• allontanamento dalla comunità scolastica per periodi superiori ai 15 giorni.
Non costituisce sanzione disciplinare il richiamo verbale che si configura come precisa-
zione delle norme di comportamento corretto ed invito al rispetto.
Nell’atto di comminazione della sanzione disciplinare dovrà essere offerta allo studente
la possibilità di convertirla in attività a favore della comunità scolastica o in attività di rile-
vanza sociale e culturale che inducano lo studente alla riflessione e rielaborazione critica di
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episodi verificatisi nella scuola. Segue un elenco a titolo esemplificativo:
• piccola manutenzione di arredi o strutture interne o esterne
• uso di dotazioni informatiche per lavori di utilità comune
• attività di supporto al prestito o alla catalogazione di libri in biblioteca
• attività di supporto alla circolazione di informazioni in ambito scolastico
Organismi competenti a deliberare le sanzioni disciplinari
Sono competenti a deliberare le sanzioni disciplinari i seguenti organismi:
• i singoli docenti per il richiamo verbale e l’avvertimento scritto;
• il Dirigente Scolastico o il docente coordinatore per l’ammonizione scritta;
• il responsabile della sicurezza per le relative infrazioni;
• il Consiglio di Classe per l’allontanamento dalla comunità scolastica fino a 15 giorni;
• il Consiglio d’ Istituto per l’allontanamento dalla comunità scolastica per più di 15 giorni.
Infrazioni disciplinari e relative sanzioni
L’elenco che segue rappresenta la fattispecie più prevedibile dei comportamenti scor-
retti degli studenti che sono sanzionabili ed è quindi esemplificativo e non esaustivo: nei casi
non previsti in modo esplicito, Docenti, Dirigente Scolastico e gli altri Organi preposti pro-
cederanno per analogia ispirandosi allo Statuto delle studentesse e degli studenti.
Mancanze disciplinari Sanzioni previste Organi competenti a comminare le san-zioni
Organi per le impugnative
Incuria nella conservazione del libret-to personale, del materiale che si consegna ai docenti, degli arredi e degli ambienti scolastici.
Ammonizione in classe con annotazione sul registro di classe (nota disciplinare)
Docente che rileva la mancanza
Dirigente Scolastico (entro 3 giorni)
Comportamento irrispettoso che di-
sturba il normale svolgimento
delle attività scolastiche; abituale
ritardo alle lezioni.
Comportamento scorretto du-
rante le prove di valutazione (co-
piatura, suggerimenti...)
Nota disciplinare ed annul-
lamento della prova.
Il ripetersi di note disciplinari nel cor-
so dell’anno scolastico, dopo la se-
conda volta.
Ammonizione scritta Docente coordinatore
Dirigente Scolastico
Consiglio di Classe
(entro 5 giorni)
Uso dell’MP3, del telefono cellu-
lare e di altre apparecchiature
elettroniche in tempi e spazi non
consentiti (durante le verifiche,
le lezioni).
Irregolare frequenza ai corsi e
alle attività aggiuntive obbliga-
torie deliberate dal Consiglio di
Classe, che non sia opportunamente
giustificata
Introduzione nella scuola di be-
vande alcoliche.
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Violazione delle disposizioni or-
ganizzative e di sicurezza.
Addetti al rispetto del-
le norme.
Docente coordinatore.
Dirigente Scolastico.
Infrazione al divieto di fumare Ammonizione scritta.
Applicazione della sanzio-
ne amministrativa con mo-
dalità decise dall’organo
competente.
Assenza ingiustificata dalle lezioni Ammonizione scritta in ca-
so di assenza del recupero.
Dirigente Scolastico su
segnalazione del do-
cente coordinatore.
Sottrazione di effetti personali
o di danaro.
Risarcimento
Ammonizione scritta
Docente coordinatore
Dirigente Scolastico
Mancanza di rispetto, anche
formale, nei confronti del Diri-
gente Scolastico, dei docenti, del
personale della scuola, dei com-
pagni.
Dalle scuse formali
per le mancanze meno gra-
vi, all’ammonizione per le più
gravi, con possibilità di esclu-
sione, per un periodo da deter-
minarsi, dalle visite guidate e
dai viaggi d’istruzione.
Furto o danneggiamento di sus-
sidi didattici, macchinari, e, in ge-
nere, del patrimonio scolastico tale
da causare uno scadimento della qua-
lità dell’ambiente strutture scolastico
e della qualità della vita nella scuola.
Lavori di recupero e ripa-
razione oppure pagamento
del danno arrecato. In caso di
rifiuto di riparazione o paga-
mento del danno, ammoni-
zione scritta ed esclusione
per un periodo da determi-
narsi da visite guidate e
viaggi di istruzione, fino
all’ allontanamento dalla
comunità scolastica..
Docente coordinatore
Dirigente Scolastico
Consiglio di Classe
Organo di garanzia
(entro l5 giorni)
Comportamento che incide volonta-
riamente e negativamente sul decoro
ambientale mediante scritte o altri se-
gni.
Nota disciplinare.
Ammonizione scritta.
Allontanamento dalla co-
munità scolastica.
Docente che rileva la
mancanza.
Docente coordinatore.
Dirigente Scolastico.
Consiglio di Classe.
Uso di alcolici e di sostanze stupefa-
centi durante l’attività didattica all’interno della scuola e fuori.
Allontanamento dalla comunità scolastica fino a15 giorni, con possibile san-zione accessoria dell’esclusione da visite gui-date e viaggi d’istruzione, per un periodo da determinarsi.
Consiglio di Classe
Contraffazione di voti, di comunica-zioni tra scuola e famiglia, di fir-ma dei genitori. Falsificazione, sottrazione o danneggiamento di do-cumenti scolastici o di carattere amministrativo.
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Riprese video all’interno della scuola non autorizzate dal Dirigente Sco-lastico e dagli interessati, anche svolte con telefonini o strumenti multimediali, e finalizzate ad uti-lizzi privati.
Ricorso alla violenza (verbale o fisica) nei confronti di un compagno.
Il ripetersi, per la seconda volta nell’ arco del quinquennio di un’ infra-
zione passibile di ammonizione scritta.
Reati che violino il rispetto e la digni-tà della persona, recidive degli stessi, atti di violenza grave o tali da generare allarme sociale, atteggia-menti e comportamenti tali da costituire pericolo per l’incolumità delle persone.
Allontanamento dalla comunità scolastica per periodi superiori ai quindici giorni, con possibilità di termine con la fine dell’ anno scolastico, di esclusio-ne dallo scrutinio finale o non ammissione agli Esami di Stato.
Consiglio d’Istituto
La frequenza irregolare, se non motivata o certificata, e le assenze non giustificate, co-
stituiscono dementi di valutazione, come previsto dal Piano dell’Offerta Formativa e dalla
scheda di valutazione del credito scolastico.
Le astensioni collettive sono regolate dal disposto dell’art. 30.
Tutti i provvedimenti disciplinari concorrono a determinare il voto quadrimestrale e fi-
nale di condotta e anche alla determinazione del credito scolastico per la parte in cui è valutata
la qualità della partecipazione al dialogo educative.
Procedure per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari
1. Gli elementi del procedimento disciplinare, da intendersi come azione unica ed espli-
cata per le vie brevi, specie per le mancanze meno gravi, sono i seguenti:
• contestazione dell’addebito
• invito allo studente o alla studentessa ad esporre le proprie ragioni ed eventualmente a
giustificarsi
• verifica istruttoria sulle giustificazioni avvalendosi di testimonianze dirette
• deliberazione in merito all’irrogazione della sanzione disciplinare ed annotazione ove
prevista.
Nel caso di applicazione della sanzione si precede alla comunicazione della stessa allo
studente e ai genitori con una motivazione anche sintetica in relazione alla gravità della vio-
lazione e al tipo di sanzione irrogata.
2. Le sanzioni disciplinari normalmente devono essere tempestivamente comunicate ai genitori della
studentessa o dello studente; le sanzioni di avvertimento e di richiamo possono essere comunicate an-
che in sede di colloqui periodici.
3. Nel caso di "ammonizione scritta" il docente coordinatore, dopo aver formulato verbalmente
la contestazione allo studente e averlo invitato nello stesso tempo ad esporre le sue giustificazioni, annota la
sanzione sul registro di classe, motivandola, e ne informa la famiglia e il Dirigente Scolastico.
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4. Nel caso di provvedimento che prevede l'allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica,
il Dirigente Scolastico, valutata preventivamente l’applicabilità della sanzione, deferisce lo studente
all'organo collegiale competente (Consiglio di Classe o Consiglio d’Istituto). Il Dirigente Scolastico in-
forma quindi lo studente che può esporre le sue ragioni davanti all'organo giudicante anche in forma
scritta o mediante la produzione di prove o testimonianze a suo favore; il Consiglio di Classe o il Consi-
glio d’Istituto hanno facoltà, in ogni caso, di sentire chiunque possa fornire testimonianze utili sui fatti
contestati.. Per mancanze collettive si applicano anche le sanzioni previste nel Regolamento di Isti-
tuto che contemplano la sospensione del diritto di assemblea, dei viaggi di istruzione e delle attività in-
tegrative.
5 Per l'applicazione delle sanzioni si riconosce la possibilità all'organo superiore di infliggere sanzioni
di competenza dell'autorità inferiore.
6. Nell’applicare le sanzioni si tiene conto del comportamento generale dell'alunno
riconoscendogli attenuanti, nel caso di comportamento pregresso generalmente corretto, ed
aggravanti, nel caso di recidiva o precedenti sanzioni.
7. Prima di applicare la sanzione l'alunno può proporre di trasformare la stessa sanzione in attività di
pubblica utilità ed accordarsi sulla soluzione con l'Organo competente ad applicare la sanzione.
8. Le decisioni attribuite al Consiglio di Classe devono essere prese nel rispetto delle modalità sopra e-
sposte e garantendo la presenza almeno della maggioranza dei componenti con la partecipazione dei rap-
presentanti dei genitori e degli alunni.
9. Il Consiglio di Classe o il Consiglio d’Istituto possono convocare lo/gli alunno/i responsabile/i del-
la mancanza solo al fine di ascoltare le sue dichiarazioni.
Impugnazioni
1. Contro le sanzioni lo studente può, nei tempi previsti dalla tabella e decorrenti dalla data di comu-
nicazione della sanzione, inoltrare ricorso ai diversi organi competenti.
2. Lo studente può presentare ricorso quando ritiene che si siano verificate delle violazioni relative
alla procedura disciplinare, prevista dal presente Regolamento, oppure quando ritiene ingiusta la deci-
sione disciplinare adottata nei propri confronti.
3. Il ricorso, di norma deve essere presentato all'organo immediatamente superiore a quello che ha
emesso il provvedimento; è consentito in ogni caso adire direttamente l'Organo di Garanzia nei tempi
previsti dalle diverse mancanze.
4. Il ricorso deve essere presentato per iscritto e deve contenere le ragioni specifiche dell'impugna-
zione; con il ricorso lo studente può presentare eventuali prove o testimonianze a lui favorevoli, affin-
ché siano verificate dall'organo di tutela e può, inoltre, chiedere di essere sentito.
5. Gli Organi aditi per il ricorso decidono in tempi brevi, e comunque, per l'Organo di ga-
ranzia, non oltre 10 giorni dal deposito del ricorso. Per la valutazione dello stesso si dovrà procede-
re all’ esame dell'impugnazione ed ascoltare le ragioni dello studente qualora abbia chiesto di essere
sentito, previa convocazione. E' altresì necessario tener conto e, se richiesto, ascoltare anche le ragioni
di chi ha promosso il procedimento disciplinare. 6. L'organo di appello, qualora verifichi l'illegitti-
mità o la non correttezza procedurale del provvedimento, invita l'organo che ha erogato la san-
zione al riesame del procedimento e degli atti conseguenti.
Art. 33 Organo di garanzia Avverso le decisioni del Consiglio di Classe e del Consiglio d’Istituto è ammesso ricorso
scritto da parte dello studente o della famiglia, se trattasi di minorenne, entro 15 giorni dalla no-
tifica.
II ricorso è preso in considerazione nei seguenti casi:
• difetti di procedura;
• difetti nell’applicazione del presente regolamento;
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• individuazione di ulteriori elementi probatori.
L’Organo di Garanzia è costituito dal Dirigente Scolastico, quale membro di diritto con funzio-
ne di Presidente, da 2 docenti eletti a scrutinio segreto dal Collegio dei Docenti, da 2 genitori eletti a
scrutinio segreto dall’assemblea dei genitori fra i genitori rappresentanti di classe, da 2 studenti, e-
letti a scrutinio segreto dal Comitato Studentesco tra 38 studenti, 1 per classe, individuati ciascuno
dalla classe di appartenenza per qualità morali e senso di responsabilità; inoltre, da 1 docente sup-
plente, 1 studente supplente, 1 genitore supplente. Nelle votazioni, in caso di parità, prevale il voto
del Dirigente Scolastico. L’Organo di Garanzia dura in carica 2 anni.
L’Organo di Garanzia dovrà esprimersi nei successivi 10 giorni. L’Organo di Garanzia può de-
liberare se sono presenti quattro membri su sette, le delibere sono efficaci se approvate dalla mag-
gioranza dei presenti. Qualora l’organo non decida entro tale termine la sanzione non potrà che rite-
nersi confermata.
Avverso le decisioni dell’Organo di Garanzia lo studente o la famiglia, se trattasi di minorenne,
può ricorrere ad un Organo Provinciale di Garanzia che, stante lo Statuto, sarà composto da due
studenti designati dalla Consulta Provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal Consiglio
Scolastico Provinciale e presieduto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal
Dirigente Scolastico Provinciale.
Previo parere vincolante dell’Organo provinciale, il Dirigente Scolastico Provinciale decide in
via definitiva.
Art. 34 Patto di corresponsabilità All’atto della presentazione di ogni nuova domanda di iscrizione, viene consegnata copia del
presente Regolamento/Piano dell’offerta formativa. Contestualmente al perfezionamento
dell’iscrizione, genitori, studenti e Dirigente Scolastico in quanta legale rappresentante dell’Istituto,
sottoscrivono il patto educativo di corresponsabilità, che definisce doveri e diritti delle parti nella
condivisione della funzione educazione attraverso lo studio, l’assimilazione e elaborazione critica
delle conoscenze. II testo del Patto di corresponsabilità è allegato al Piano dell'Offerta formativa e
alla domanda di iscrizione che è incompleta senza la sottoscrizione del patto stesso. II Dirigente
Scolastico e i docenti coordinatori forniscono chiarimenti su richiesta sui contenuti del patto stesso
che è illustrate nei corso delle attività di orientamento in entrata e ripreso e discusso all’inizio
dell’anno scolastico durante l’accoglienza degli studenti delle classi in ingresso.
II Patto è elaborate dal Consiglio d’Istituto e sottoposto a revisione su proposta della maggio-
ranza del Consiglio stesso o del Collegio dei Docenti. II Collegio dei Docenti può presentare ver-
sioni nuove del testo al consiglio d’Istituto e chiederne la votazione.
Art. 35 Uso degli ambienti scolastici
I locali scolastici sono utilizzabili in ore curriculari e non curriculari. La scuola, in quanto “co-
munità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita
della persona in tutte le sue dimensioni” (Statuto art.1 comma 2), garantisce il diritto di associazione e di
riunione al suo interno e l’utilizzo dei locali da parte degli studenti (Statuto art. 2 comma 10). Tale dirit-
to viene esercitato con modalità concordate di volta in volta con il Dirigente Scolastico per dibattere
problemi.
I locali scolastici sono utilizzabili compatibilmente con lo svolgimento di attività integrative,
aggiuntive e facoltative e iniziative varie organizzate dalla scuola, per lo svolgimento di iniziative a
finalità formativa degli studenti singoli e in gruppi, per l’esercizio del diritto di associazione da parte
degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte, degli ex studenti e loro associazioni, delle fami-
glie, delle organizzazioni socio/culturali e di volontariato che operano senza fine di lucro. Per l’ utilizzo
dei locali deve essere prodotta regolare richiesta di autorizzazione indirizzata al Dirigente Scolastico e al
Consiglio di Istituto che è l’organo preposto a deliberare e a regolamentarne l’uso. I richiedenti assumo-
no piena responsabilità per l’utilizzo e il rispetto degli ambienti. Per gli studenti minorenni che ne fac-
ciano richiesta, ogni responsabilità viene assunta dai genitori. L’uso dei locali non deve comportare
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oneri per la scuola.
Art. 36 Uso degli ambienti speciali
L’uso degli ambienti speciali in ore curriculari è disciplinato da regolamenti specifici che sono
parte integrante del presente Regolamento d’Istituto. In particolare, si fa riferimento a: biblioteca,
gabinetti scientifici e laboratori, palestre, sala proiezioni, auditorium. Per l’attività didattica antimeri-
diana nelle palestre e nei laboratori, i Docenti delle discipline interessate ai singoli ambienti concorde-
ranno, secondo un preciso quadro orario, una turnazione valida per l’intero anno scolastico. L’uso degli
ambienti con dotazioni multimediali è regolato volta per volta, tenendo conto delle prenotazioni fatte
dai docenti delle classi interessate e secondo criteri di turnazione.
L’uso del laboratorio multimediale è regolato da un regolamento interno e prevede la presenza
di un docente in caso di accesso di studenti singoli o per piccoli gruppi.
L’accesso ai gabinetti scientifici è consentito solo ad alunni accompagnati dai docenti delle di-
scipline relative. Le norme di comportamento e di sicurezza sono affisse nei laboratori e vengono illustra-
te agli alunni all’inizio dei corsi.
Art. 37 funzionamento degli ambienti speciali – gabinetti scientifici e laboratori
II funzionamento dei gabinetti scientifici e dei laboratori è regolato dal Consiglio d’Istituto,
sentito il parere del Collegio dei Docenti, in modo da facilitarne l’uso da parte degli studenti, per studi
e ricerche, con la presenza di un docente. Per la materia in oggetto, il Consiglio d’Istituto ha redatto un
disciplinare che è parte integrante del presente Regolamento.
Palestre: il funzionamento delle palestre è disciplinato dal Consiglio d’Istituto, in modo da assi-
curare la disponibilità alle componenti della Scuola e ad Enti ed Associazioni che operano senza fini di lu-
cro.
Biblioteca: l’accesso alla biblioteca per prestiti e consultazioni è disciplinato dal regolamento
specifico, su preciso quadro orario e sempre in presenza dell'assistente amministrativo responsabile.
Art. 38 Uso degli ambienti speciali e delle attrezzature multimediali
In orario antimeridiano le classi, con il docente, accedono all’aula multimediale secondo un ca-
lendario di turnazioni annualmente predisposto o previa prenotazione nelle ore in cui risulta libera; i
docenti firmano la presenza in aula sull’apposito registro.
In orario antimeridiano le classi, con il docente, fanno uso della postazione mobile secondo un
calendario di turnazioni annualmente predisposto o previa prenotazione nelle ore in cui risulta libera; i
In orario pomeridiano singoli docenti possono accedere all’aula con i propri studenti per la realiz-
zazione di progetti, previa informazione sugli stessi all'assistente tecnico responsabile del laboratorio, che
controlla la disponibilità oraria. I docenti firmano la presenza in aula sull’apposito registro.
È interdetto l’uso delle attrezzature agli studenti senza la presenza di un docente o dell'addetto
responsabile.
È interdetto l’uso della postazione centrale agli studenti. I docenti sono responsabili degli
eventuali danni provocati dall’uso negligente delle apparecchiature. È vietato doppiare dischi o
quant’altro previsto dalla legge sulla tutela dei diritti d’autore.
Norme per l’accesso ad Internet
In orario antimeridiano, le classi, con il docente, possono accedere ad Internet dalle aule multime-
diali, dall’auditorium, oppure dalle aule delle singole classi usando le postazioni mobili, previa prenota-
zione. I docenti firmano un registro predisposto l’uso degli ambienti o delle attrezzature.
In orario pomeridiano, singoli docenti possono accedere a Internet, eventualmente con i propri
studenti, per la realizzazione di progetti, previa informazione sugli stessi al responsabile del laboratorio,
che controlla la disponibilità oraria. I docenti possono collegarsi a Internet dalle postazioni docenti.
Norme conclusive
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Di ogni attività pomeridiana va informato il Dirigente Scolastico.
L’utilizzo di apparecchiature, quali le stampanti, comportano spese di gestione, pertanto i docenti
e gli studenti debbono farne un uso oculato e responsabile.
Nelle ore antimeridiane e pomeridiane, quando si svolgono attività con gli studenti, va garantita
la presenza in aula dell'assistente tecnico addetto alla sorveglianza delle attrezzature.
Il responsabile del Laboratorio e il Dirigente Scolastico vigilano sull’applicazione del presen-
te regolamento, attivando tutti i controlli opportuni.
Art. 39 Uso della palestra
Ogni studente deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute, e di quella dei
suoi compagni su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua
formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dalla Dirigente Scolastica e dagli insegnanti di Educazio-
ne Fisica.
Per ridurre le situazioni di rischio e per tutelare la salute degli alunni sono state formulate le
seguenti disposizioni:
1 gli alunni devono attendere l’arrivo del docente prima di iniziare le attività e lavorare solo in sua
presenza seguendo con attenzione le indicazioni dallo stesso impartite;
2 gli alunni non devono utilizzare le attrezzature in modo improprio e senza autorizzazione del docente;
3 nelle palestre (coperta e scoperta) è vietato fumare, mangiare, bere; durante l’utilizzo dei locali, deb-
bono essere lasciati negli spogliatoi zaini, borse, giacconi, etc.;
4 gli alunni sono invitati a non portare e/o lasciare incustoditi denaro e/o oggetti di valore negli
spogliatoi;
5 quando i locali siano utilizzati per assemblee/riunioni, l’accesso agli stessi è consentito solo indossan-
do calzature ginniche;
6 gli alunni devono obbligatoriamente utilizzare un abbigliamento idoneo per ogni tipo di disciplina
sportiva e/o attività motoria (scarpe ginniche con suola antisdrucciolevole, tuta da ginnastica e/o
divisa con maglietta e calzoncini);
7 la permanenza nello spogliatoio deve essere di durata strettamente necessaria e non prevede la sorve-
glianza dei docenti per motivi di privacy;
8 eventuali danneggiamenti alla struttura della palestra e/o agli oggetti e agli attrezzi verranno adde-
bitati al/ai responsabile/i oppure all’intera classe presente quel giorno qualora non si riesca ad indi-
viduare il/i responsabile/i;
9 gli alunni devono eseguire un accurato e specifico avviamento per riscaldare la muscolatura;
10 gli alunni devono lavorare in modo ordinato utilizzando solo l’attrezzatura necessaria nello spazio
individuato dal docente;
11 gli alunni devono informare il docente sul proprio stato di salute segnalando immediatamente
condizioni di malessere anche momentaneo;
12 in assenza di indicazioni fornite dai docenti di Educazione Fisica, gli alunni non devono pren-
dere iniziative personali;
13 gli alunni devono utilizzare le consuete norme igieniche al termine dell’attività motoria;
14 i genitori debbono informare tempestivamente il docente di Educazione Fisica e il coordinatore di
classe presentando certificazione medica aggiornata a riguardo delle patologie che possono interfe-
rire con le attività svolte;
15 l’eventuale infortunio, del quale l’insegnante non si avveda al momento dell’accaduto, deve es-
sere denunciato verbalmente al docente entro il termine della lezione.
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L’osservanza di tali regole comportamentali garantirà il miglior utilizzo della palestra e la sicu-
rezza negli ambienti e nei servizi annessi.
Art. 41 Assemblee dei Genitori
1. L’assemblea dei genitori, come quella degli studenti, costituisce un mezzo di
partecipazione alla vita della Scuola.
2. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della Scuola,
secondo le modalità previste dai commi successivi.
3. Le assemblee dei genitori possono essere di classe, di corso e di Istituto.
4. I genitori di ciascuna classe eleggono a scrutinio segreto due loro rappresentanti.
5. I rappresentanti dei genitori nei Consigli di classe esprimono il Comitato dei Genitori. Questo
può essere integrato dai genitori eletti nel Consiglio d’Istituto.
6. Al suo interno, il Comitato dei genitori elegge un Presidente, un Vice-Presidente ed un Segreta-
rio, che redige verbale delle assemblee di Comitato.
7. L’Assemblea Generale dei Genitori elegge un suo Presidente - moderatore, che dura in carica un
giorno. Questi nomina un Segretario, che redige regolare verbale della discussione.
8. Il verbale, firmato dal Segretario e dal Presidente, deve essere consegnato al Dirigente Scolasti-
co entro il giorno successivo allo svolgimento dell’assemblea.
9. L’assemblea di classe o di corso è convocata su richiesta indirizzata al Dirigente
Scolastico da parte dei genitori eletti nei Consigli di classe; l’Assemblea di Istituto è convocata
su richiesta del Presidente o della maggioranza del Comitato dei Genitori.
10. Il Dirigente Scolastico, sentita la Giunta Esecutiva del Consiglio di Istituto, autorizza la con-
vocazione ed i genitori promotori ne danno comunicazione mediante affissione all’albo, rendendo noto
anche l’ordine del giorno.
11. L’Assemblea dei Genitori si svolge fuori dell’orario delle lezioni; la data, l’ora e la sede di
svolgimento devono essere concordate di volta in volta con il Dirigente e devono essere compatibili
con altre attività che si svolgono in orario non didattico.
12. L’Assemblea dei Genitori deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento. Tale
regolamento deve essere inviato in visione al Consiglio di Istituto.
13. In caso di mancanza di strutture idonee a contenere tutti i genitori, l’assemblea può svolgersi
in locali esterni senza oneri per la Scuola o in locali interni per classe, per corso o per classi parallele.
14. Alle assemblee possono partecipare con diritto di parola il Dirigente e i docenti delle classi
interessate.
15. Eventuali proposte delle assemblee dei genitori possono essere comunicate agli Organi Collegiali
competenti come collaborazione proficua tra le varie componenti della Scuola, per l’ arricchimento
dell’offerta educativo - culturale e formativa di Istituto.
Art. 42 Assemblee degli Studenti
Le assemblee degli studenti sono riconosciute dagli artt. 45 e seguenti del D.P.R. 416 del 31/05/74 e
dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti. Esse possono essere di classe, di Istituto, di corso, di classi
parallele.
Le assemblee costituiscono uno spazio democratico autogestito che offre la possibilità di discutere
ed approfondire i problemi della Scuola o della società. Contribuiscono allo sviluppo della personalità
dei giovani, educano al senso di responsabilità e di autonomia individuale, perseguono obiettivi cultu-
rali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva.
L’intera vita della comunità scolastica, compresa l’assemblea, si basa sulla libertà di espressio-
ne, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono,
quale che sia la loro età, condizione, ruolo, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale, e cultura-
le.
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La partecipazione alle assemblee costituisce per gli studenti obbligo di servizio. Le classi, che si as-
sentino dalle assemblee di istituto per un numero superiore ad un terzo dei componenti, sono sanzionate con
l’assunzione dell’impegno ad organizzare e gestire l’assemblea di istituto successiva su tema assegnato
dal Comitato studentesco secondo le modalità stabilite dal capo successivo.
Art. 43 Comitato Studentesco
1. Il Comitato Studentesco è formato da due rappresentanti democraticamente eletti
all’interno di ciascuna classe, a scrutinio segreto, e dura in carica un anno.
2. Al suo interno, il Comitato Studentesco elegge un Presidente, un Vice-presidente ed un Segreta-
rio. Il Vicepresidente assume le funzioni del Presidente in caso di assenza o di mancanza di quest’ultimo.
3. Il Comitato Studentesco si riunisce in seduta ordinaria una volta al mese, a partire dal mese di
ottobre e fino al penultimo mese di attività didattica, o in seduta straordinaria ogni qualvolta se ne
ravvisa la necessità e l’urgenza, sempre su richiesta indirizzata al Dirigente Scolastico e relativa auto-
rizzazione.
4. Nella prima riunione dell’anno scolastico il Comitato redige il calendario delle assemblee
d’Istituto per l’intero anno e lo affigge all’albo firmato dal Presidente e dal Dirigente Scolastico. Le as-
semblee di classe dovranno tenersi nella settimana precedente l’Assemblea d’Istituto e dovranno discutere
il tema proposto dal comitato studentesco per tale assemblea. Eventuali altre proposte di o.d.g. per
l’assemblea d’istituto rivenienti dalle classi saranno esaminate dal comitato per la definizione
dell’o.d.g.
5. Se il rappresentante di classe si assenta a due riunioni consecutive di Comitato decade
dall’incarico e viene surrogato dal primo dei non eletti della stessa classe.
6. La richiesta di convocazione del Comitato studentesco è inoltrata al Dirigente Scolastico
dal Presidente o da un decimo dei componenti del Comitato, 5 giorni prima della data indicata per
l’effettuazione. La riunione del Comitato è valida se è presente la maggioranza dei suoi componenti. Della
riunione deve essere redatto regolare verbale firmato dal Presidente e dal Segretario.
7. L’ordine del giorno dell’assemblea del Comitato deve essere regolarmente deliberato all’ una-
nimità o a maggioranza dei presenti.
8. Alle assemblee di Istituto possono partecipare anche esperti, previa regolare deliberazione del
Consiglio d’Istituto.
Art. 44 Assemblee di Classe
L’Assemblea di classe è un momento democratico autogestito, della durata di due ore consecu-
tive mensili, a decorrere dal mese di ottobre e fino al mese antecedente l’ultimo di attività didattica.
L’assemblea di classe è richiesta dai due rappresentanti, con domanda scritta, indirizzata al Diri-
gente Scolastico, non meno di tre giorni prima della data scelta e deve contenere l’indicazione del
giorno, delle ore, dell’ordine del giorno, la firma dei docenti delle ore indicate. La richiesta dovrà indi-
care anche l’eventuale presenza di esperti.
Il Dirigente, vagliato l’ordine del giorno, autorizza l’assemblea che sarà svolta di norma alla
presenza dei docenti firmatari, secondo il regolare orario di servizio. Di volta in volta, l’Assemblea
nomina un Presidente - moderatore ed un segretario che redige regolare verbale da consegnare nell’ufficio
del Dirigente Scolastico non oltre 24 ore dopo la seduta. Se l’Assemblea risulta vuota di contenuti o dege-
nera, il docente può sospenderla ed avviare la regolare attività didattica. Le ore di assemblea di classe de-
vono ess ere accorpate e scelte secondo il criterio della rotazione delle materie d’insegnamento.
Art. 45 : Assemblee di Corso, di Classi Parallele e di Istituto
1. Le assemblee d’Istituto hanno la durata di una giornata scolastica. Esse si svolgono nei locali
della scuola. In caso di mancanza di strutture idonee a contenere tutti gli studenti, esse possono svolgersi in
locali esterni senza oneri per la Scuola o in locali interni, per corsi o per classi parallele.
2. L’assemblea d’Istituto è richiesta al Dirigente con domanda firmata dal Presidente del Comita-
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to Studentesco o da un decimo dei suoi componenti, non meno di cinque giorni prima se ordinaria, tre
giorni prima se straordinaria. Tale richiesta deve contenere:
a) l’indicazione del giorno prescelto; b) l’ordine del giorno; c) la presenza eventuale di esperti;
d) il verbale del Comitato Studentesco deliberante.
3. Il Dirigente, accertata la regolarità della procedura, tenuto conto di particolari esigenze
didattiche e della rispondenza dell’ordine del giorno alle finalità intrinseche alla scuola in quanto comuni-
tà di dialogo, autorizza lo svolgimento dell’assemblea, dispone l’affissione dell’ordine del giorno
all’albo, trattiene la documentazione agli atti della Scuola ed informa dell’assemblea alunni e genito-
ri, mediante apposita comunicazione.
4. Prima dell’inizio dell’assemblea, viene eletto un Presidente che dura in carica un giorno. Il
Presidente pone in discussione l’ordine del giorno, dirige il dibattito, dà e toglie la parola, stabilisce
il tempo di durata degli interventi.
5. Il Presidente nomina un segretario, il quale è tenuto a redigere il verbale della discussione e
dei deliberati dell’assemblea. Il verbale deve essere consegnato al Dirigente entro il giorno successivo
all’assemblea e deve riportare la firma del segretario e del Dirigente Scolastico.
6. Su delega del Dirigente, all’Assemblea sono presenti i docenti secondo il regolare orario di servi-
zio. Dirigente Scolastico e Docenti possono avere diritto di parola ove il Presidente o l’ assemblea ne
ravvisino la necessità.
7. Durante lo svolgimento dell’assemblea, gli studenti devono avere un contegno corretto e riguar-
doso verso il Presidente, verso i propri compagni e verso le persone che hanno la parola.
8. Qualora la discussione si esaurisca prima della chiusura o l’assemblea degeneri, il Dirigente o
un docente delegato ordina la sospensione della stessa e la ripresa della regolare attività didattica.
9. Nel corso dei lavori, lo studente non può abbandonare l’assemblea. I membri del
Comitato studentesco svolgeranno servizio d’ordine e vigilanza.
10. Solo in caso eccezionale e su precisa motivazione didattica e programmatica, l’ordine del gior-
no dell’assemblea può essere integrato dalla proiezione di un film e dal successivo cineforum. Le spese
per la proiezione del film sono a totale carico degli studenti.
11. Gli studenti si impegnano a garantire l’ordine e la serietà dell’assemblea attraverso la discus-
sione ed il confronto aperto in un dialogo sempre costruttivo, che è garanzia della loro crescita cultura-
le, umana e sociale.
Art. 46 Personale A.T.A.
Il servizio del personale A.T.A. è regolamentato dalle norme riportate nella Carta dei Servizi
del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Bitonto – parte II.
Art. 47 Norme Finali
Per quanto non riportato nel presente regolamento, si fa riferimento al Piano dell’Offerta
Formativa (P.O.F.) di Istituto, alla Carta dei Servizi, al Piano di Evacuazione antincendio (D.Lgs.
626/94 e successive modifiche e integrazioni), ai regolamenti specifici, alle norme di legge vigenti.
II presente regolamento abolisce il precedente e rimane aperto agli adeguamenti che nel
tempo saranno richiesti.
II presente regolamento, composto da n. 47 artt., è aggiornamento dell’edizione approvata
dal Collegio dei Docenti in data 8/10/2008 e dal Consiglio d’Istituto in data 28 /11/2008.
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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Servizio per la comunicazione - Ufficio studenti
STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI
D. P. R. n. 249 del 24 giugno 1998 con le modifiche
Attività sportiva all’aperto
Alunni nel laboratorio di Fisica
75
e le revisioni del D.P. R. n. 235 del 21 novembre 2007
Art. 1 - Vita della Comunità Scolastica
La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, in-formata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la rea-lizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano.
La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valoriz-zazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e perse-gue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.
La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di
religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e con-
dizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 – Diritti Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e va-
lorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La
scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche
attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente
scelti e di realizzare iniziative autonome.
La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.
Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.
Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo diau-tovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro o-pinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono esse-re consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.
Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curriculari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curriculari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: 1. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di
qualità; 2. offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente
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assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; 3. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la
prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; 4. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche
con handicap; 5. la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; 6. servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di
assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di as-
sociazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a
svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle as-
sociazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con
gli ex studenti e con le loro associazioni.
Art. 3 – Doveri Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli im-
pegni di studio.
Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto
della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. Nell'esercizio dei
loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento
corretto e coerente con i principi di cui all'art.1. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai rego-
lamenti dei singoli istituti. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a
comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne
cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.
Art. 4 Disciplina I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano
mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti
all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli
organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.
La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.
Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di o-pinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità sco-lastica sono adottati dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.
II temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. Nei periodi
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di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di allontanamento supe-riori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l'au-torità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all'inclusione, alla re-sponsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.
L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano sta-ti commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità del-le persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata dell'allontanamento e' commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma 8.
Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano e-speribili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico.
Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad al-tra scuola.
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla
commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 Impugnazioni Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro
quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla
scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti nella scuola secondaria superiore e dai genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è composto da un docente designato dal consi-glio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappre-sentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di primo grado da due rappresentanti eletti dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico.
L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore odi chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.
Il Direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via de-finitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia inte-resse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La de-cisione e' assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale composto per la scuola se-condaria superiore da due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell'ambito della comunità scolastica regionale, e pre-sieduto dal Direttore dell'ufficio scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luogo de-gli studenti sono designati altri due genitori.
L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei rego-lamenti, svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della documentazione acqui-sita o di eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall'Amministrazione.
Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al comma 3 abbia rap-presentato esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale può decidere indipenden-temente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241.
Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di desi-
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gnazione delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia regionale al fine di
garantire un funzionamento costante ed efficiente dello stesso.
L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.
Art. 5-Bis -Patto educativo di corresponsabilità. Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da
parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in
maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e
famiglie.
I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e
revisione condivisa, del patto di cui al comma 1.3. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle
attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere le iniziative più idonee per le opportune
attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle stu-
dentesse e degli studenti, del piano dell'offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto edu-
cativo di corresponsabilità.
Art. 6 - Disposizioni finali I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono
adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori
nella scuola media.
Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.
LICEO SCIENTIFICO STATALE “GALILEO GALILEI”
via gen. Planelli, n. c. tel.080-3715242 - e-mail: [email protected] 70032 BITONTO
Patto Educativo di corresponsabilità
Premesso che il DPR 21 novembre 2007 n. 235 stabilisce che “Contestualmente all’ iscri-zione alla singola istituzione scolastica, è hchiesta la sottoscrizione da parte del genitori e degli studenti di un patto educativo di corresponsabilità finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra I 'istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie”,
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il Liceo Scientifico “G. Galilei”, consapevole che lo studente
> è al centro dell’azione formativa,
> richiede conoscenze complete del vari sistemi del sapere,
> matura una responsabile crescita nel vivere civile, all’interno della Scuola,
s’impegna
ad accogliere e guidare gli studenti nel percorso secondario di secondo grado, realizzare curricoli
coerenti con le indicazioni nazionali ed europee, valutare l’efficienza e 1’ efficacia della propria
azione formativa, concertare con la famiglia percorsi educativi consoni con la personalità del gio-
vane, rapportarsi con la scuola secondaria di primo grado e con il mondo universitario in un pro-
getto di continuity formativa che accompagni lo studente nell’intero percorso scolastico.
Gli insegnanti si impegnano a:
o rispettare il proprio orario di servizio;
o garantire competenze e professionalità;
o creare un clima di serenità, cooperazione ed armonia nella scuola;
o promuovere le metodologie didattiche più favorevoli ed utili all’ apprendimento delle
discipline;
o guidare gli studenti nell’acquisizione autonoma e critica dei saperi;
o stimolare l’attitudine alla ricerca e all’innovazione supportandola con adegua-
te procedure d’indagine ed a garantire l’accesso alle nuove tecnologie;
o fornire adeguate comunicazioni alle famiglie sulla presenza a scuola e sul profitto degli
studenti;
o effettuare il numero minimo di prove scritte, orali e di laboratorio, ove previste, secon-
do le decisioni assunte dal Collegio dei Docenti;
o correggere, consegnare e discutere i compiti scritti entro 15 giorni dal loro svolgimento
e, comunque, prima della prova successiva;
o rispettare e far rispettare le norme comportamentali previste dal Regolamento d’
Istituto.
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Le famiglie s’impegnano a:
o riconoscere il valore formativo della scuola;
o collaborare con i docenti nella condivisione di una comune azione educativa e formativa;
o contribuire al rispetto delle regole della scuola da parte dei propri figli (Regolamento d’ Istituto,
Statuto delle Studentesse e degli Studenti, disposizioni ministeriali dirette ad alunni e famiglie,
rispetto delle persone e delle suppellettili scolastiche);
o interloquire fiduciosamente con i docenti attraverso dialoghi costruttivi, utili per la crescita de-
gli studenti;
o segnalare alla scuola, in proprio o attraverso gli organi collegiali previsti dalla legge, ogni diffi-
coltà relazionale e/o di crescita culturale o formativa dei propri figli;
o controllare ed aggiornare costantemente il libretto delle assenze, verificando ritardi, ingressi po-
sticipati, uscite anticipate dei propri figli;
o rivolgersi al Dirigente Scolastico ed ai Docenti in caso di problemi didattici e di carattere perso-
nale;
o intrattenere un dialogo costruttivo con i docenti, nel rispetto della loro competenza professiona-
le, rivolto a promuovere una corretta continuità educativa fra Scuola e Famiglia, nel superiore
interesse dello studente.
Gli studenti hanno il diritto di:
o essere accolti in ambienti sicuri e accoglienti,
o disporre di laboratori, strumentazioni e sussidi didattici adeguati,
o essere informati e coinvolti nelle decisioni che li riguardano,
o essere guidati verso un metodo di studio che punti all’autonomia e alla criticità delle acquisi-
zioni,
o rapportarsi con esempi e modelli di comportamenti professionali e civili,
o essere stimolati e gratificati dalla istituzione scolastica.
Gli studenti si impegnano a:
o mantenere un comportamento sempre corretto e rispettoso per le persone e per le cose;
o facilitare le comunicazioni fra Scuola e Famiglia;
o agevolare le funzioni di indirizzo e di guida dei docenti;
o attenersi alle norme di sicurezza e antinfortunistiche;
o svolgere con regolarità i compiti loro assegnati;
o riconoscere il valore formativo della scuola, seguendo con attenzione tutte le attività didattiche
e svolgendo con impegno il lavoro proposto;
o rispettare lo Statuto degli Studenti ed il Regolamento d’Istituto;
o rapportarsi con lealtà ai compagni e agli operatori scolastici;
o rimuovere le pretestuosità soggettive, limitanti rispetto alla crescita autonoma di ciascun gio-
vane.
Bitonto,
I genitori dell’alunno il Dirigente Scolastico
Padre ___________________ __________________
Madre ___________________
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Piano di Miglioramento a. s. 2013/14
Progetto
Comunic@re per Miglior@re e Valorizz@re
Referente : Nicola Fiorino Tucci
Gruppo di progetto: Mariangela Bavaro
Anna Santa Dagostino
Mariella Mitarotonda
Pietro Napoli
Sara Pastore
Antonella Portoghese
Concetta Sblendorio
Data di avvio: 07 novembre 2013
Data di conclusione prevista: 09 giugno 2014
Testo approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 29 ottobre 2013
Testo approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 30 ottobre 2013
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Presentazione della Scuola Il Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Bitonto nasce nel 1959 come sezione
staccata del Liceo Classico “C. Sylos” sito nella omonima piazzetta del rione S. Teresa; negli
anni, acquista sempre maggiore importanza grazie ad un numero crescente di iscrizioni che
lo porta, negli anni Ottanta, dopo aver ottenuto l’autonomia, ad essere la scuola più frequen-
tata della Città. Nel 1996 ottiene una nuova e confortevole sede in via Planelli (a cinque chi-
lometri dall’aeroporto di Bari – Palese): un edificio moderno, dotato di aule speciali e di am-
bienti idonei per l’attività laboratoriale e sportiva nonché di un ampio parcheggio e di casa per
il custode.
Nel 2010 viene aggiunta una nuova ala all’edificio: otto aule ed una Conference Room
nella quale si tengono i Collegi e gli incontri seminariali. A tutt’oggi, il Liceo vanta una popola-
zione studentesca di 797 alunni (di cui 453 maschi), molti di essi pendolari provenienti dai pa-
esi limitrofi (Palo del Colle, Giovinazzo, Santo Spirito, Grumo Appula, Toritto) e dalle frazioni
di Bitonto (Palombaio e Mariotto) cui corrispondono ben 1575 genitori. Il suo organico è com-
posto da 54 docenti (quasi tutti a tempo indeterminato, quasi la metà dei quali proviene da