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RTVISTA ITATIANA l\VMISMATICA E SCIENZE AFFINT FONDATA DA SOLONE AMBROSOLI NEL 1888 EDITA DALLA SOCIETA NUMISMATICA ITALIANA IN MIIANO VOL. LXXXVIII 1986 DI
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LIBERO MANGIERI G. 1986, I follari di Gisulfo II e Roberto il Guiscardo, Rivista Italiana di Numismatica, v. LXXXVIII, 1986, pp. 105-116

Jan 22, 2023

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RTVISTA ITATIANA

l\VMISMATICAE SCIENZE AFFINT

FONDATA DA SOLONE AMBROSOLI NEL 1888

EDITA DALLA SOCIETA NUMISMATICA ITALIANA IN MIIANO

VOL. LXXXVIII

1986

DI

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GIUSEPPE LTBERO MANGIERI

I FOLLARI DI GISULFO IIE ROBERTO IL GUISCARDO

Nel 1956, in un suo felice articolo, il Grierson diede un grosso

contributo allo studio della monetazione di Salerno, rivoluzionan-done le attribuzioni delle prime coniazioni enee (1). Lo studioso in-glese, basandosi su due sostanziali elementi: a) le riconiazioni su

Èsemplari bizantini e salernitani; b) i prototipi comparativi nella

monétazione bizantina coeva, delineò un quadro completamente

nuovo della successione cronologica dei follari salernitani, collo-

candone quasi l'intera produzione al periodo di Gisulfo II e Rober-

to il Guisiardo. Tale rivoluzionaria ipotesi non convinse il Cappelliche, nel dare alle stampe la sua collezione di monete salernitane,

cospicua ed interessante, respinse tutte le conclusioni del

Grierson (2). Quest'ultimo ritornò successivamente sull'argomentooffrendo nuovi elementi di riflessione a sostegno della sua ricostru-zione (3). Sostanzialmente il Grierson basava la sua teoria su due

monete salernitane, Cag 35 e Cag 20 ribattute su tre nominali bi-

(1) PH. GRIERSON, The Salerxitan Coinage oJ Gisulf (1052 1077) andRobeú Guiscard (1077-1085), in uPrperq of rhe Brjrish School .tr Rome", 11

(1956), pp. 37-59. Tale articolo fu succe:sivamenle pubblicato ìn italian't I a mrt

netazìo;e salenitdtla di Cìsult'o Il (1052-1077) e di Robertct il Cuìscerdo (1077;1085), in "BolÌ. del Circolo Numismatico Napoletano", XLII (1957), pp. 9-44 E

a quest'ultimo contributo che si farà riferimenro nel corso di questi not:l (=GRrERsoNl).

(2) R. CAppELLI, Studio sulle monete della zecca di SaLernct, Rorra 1972, ivilnchc per turr.t Ir bibh,rgrrrfi.r prtcedentc. Abbreviato in CAPPEI-I.I', mcntrc il riic-rirncnt,, rrgli crcrnpl,r'i .li r.rlc v,'lrrrrrc ò tlrrto tl:rlll sigl:r (ì.rpp. piir il nunrclo.

(3) Iìu. Gtrritnsor'r. Ltt t tl,trltú:itt .!t'llrt lttt)t!t'l.taì()tt( stltrrtil,ttt,t tttl stt,,l,'X/, in "lìlN, l.XXlV (197.Ì), 1,;,. l5l165.

^l)l)rtvr:rto irr (;Rrrir(s()Nr.

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liberolibero
Sticky Note
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lrntini: rispettivamente G987 e G992 1l primo, G993 il secondo,

tlatebili gli ultimi due alla seconda metà dell'Xl sec. (a). Inoltre, ba-

sundosi sulla certa successione tipologica ricavabile dalle riconir-zioni interne alla monetazione salernitana, e dalla comparazionccor.r tipi bizantini e con una moneta di Colonia, costruiva una gri-glirr cronologica al cui vertice veniva posto quello che attualmentevicne considerato il primo follaro coniato (Cag 26), ma attribuen-tlolo a Gisulfo II (1055-1077) (5).

In questa sede vengono presentati una serie di follari riconiatiche confermano ed in parte ampliano i risultati del Grierson (6). Si

rrrtta di 28 monete di cui 11 inedite riconiate su nominali bizanti-ni, le altre su esemplari salernitani. In aggiunta si acclude la nuovatrrvola aggiornata del prospetto delle riconiazioni salernitane, riela-borata su quella del Cappellil (pp. a0-41).

Va precisato che gli esemplari sono tutti chiari e pertanto lalcrtura delle ribattiture non dà adito a dubbi di sorta.

Come si può osservare dal prospetto il numero degli esemplari

trizantini riconiati su monete salernitane è accresciuto ed in manie-

rrr originale in quanto tutte le riconiazioni sono inedite.Il D/ di Cag 19 ha come sottotipo il R/ di G986. Tale accop-

pirrncnto è piùr che significativo. Infatti il Cappelli segnala un

cscmplare ribattuto su G826, follaro di Costantino VII e RomanoII. drrtabile fra 11945 ed il 959. Il nostro sottotipo, invece' è datato<la irlcuni al 1055-1056 (7), mentre il Grierson lo pone in relazione

(4) LJtilizzo per la comparazione con gli ess. bizantini il recente volume del,.;'" R",,"t,t C,,iiaop lond,,n-l-os Anseles -t982. abbreriato in(,RfÌ f{\()N. Il\,.rn!rn,' C,)ind!.c, I ondun-Los Angeles -t982. abbre'

rn, nrre il riferimenro rplr esemnhri di rale volume è daro dal( ;RllrRs()N !. nrcntre il riferimento(;RrrRs()N!, rîcntre il .iferimento agli esemplari di tale volume è dato dal numero

f 'rr'.rrlrrt" .l.rll,r lctlrr.t L. I ;r sigl.r Cag. fa riferimento a M. Cecte t t' I tipi nonr-t tlt ,l, ll t :,, t.t ,li \tl rn'- Nrooli 1925.t.tlt ,ltll.t :ttt,t Ji *l, rn,', Nrpoli l92s

(5) (ilr. (;RrDr{s()Nr c Cr.trnsolt2.(1,) I'rlc nuLcrialc irpplrtiene alla coliezione del don. L. Figliolir cli.Salerno,

,lr lrìr,rtttrrlnrcntc ir coiio rli rrotifica. Si ringrazi:r il proprictlrio pcr lrt gentile

'rrrtrrtrzzrtziottc rtllrt ptrbblicitzionc.

(7) ()rsì il (l,ri'r,t't.t.t' l p:rg,.42 rlcll'introdLrziotre, rrllrr lrllcrrr (;. (hc rrl)i,rt.rl,r ,r',,rr,,Ir1iil tr;rrliziorrtlc. l.c paginc dcll'ìrttrrxltrzir)rr( rll .;llillolÌo tli l:rlt volrrnrc.,,rrrr,,,,rrtirrt istirrtc.l,r rr,,,t rrrrnicr,rzi,,rrc irì crìriìllcri r',rrrrrrrri lll rorrlotlìtl lrt r'i-

1r rrtr'r r! rrr (rìrìtlcr-i r'()r'crrli.

II)I'

Altre ti.orli.tziolti conosci te

Riconiazioni su monete bizantine

t g 4,822 g 4,8L3 97,244 g 4,585 g 6,58

6 g 3,771 0 I )n8 s 4,949 g 5,47

l0 g 5,42I 1 g 2,41,

Cag 19D/Cag 20R/Cag 20RiCag 20R/Cag 35R/

Cag 35D/Cag 56R/Cag 56R/Cag 56RrCag 56R/Cag 56D/

su G986R/su G824R/su G983Risu G996Dlsu G983R/

su G996Dlsu G986R/su G986R/su G988R/su G994R/su G994Dl

Cappellil, su G826Griersonl p. 160, su G989

Cappellil,su G824; Grier-sonl p. 159, su G992-3

1,2

13l415167718't920272223z4z5262728

Riconiazioni su monete salernitane

g 2,34 Cag 19R/ su Cag 24R-lg 1,,99 Cag 23 su Cag 24D/ e R/ Cappellilg 1,95 Cag 23R/ su Cag 24D/ Cappellilg 3,22 Cag 23Rl su Cag 24D/ Cappellilg 4,59 Cag 23Rl su Cag 24D/ Cappellilg 3,50 Cag 23F./ su Cag 24D/ Cappelli1g 2,55 Cag 28 su Cag 26D/ e R/ Cappellilg 2,48 Cag 28D/ su Cag 26D/ Cappellilg 2,45 Cag 28D/ su Cag 26D/ Cappellilg 3,26 Cag 35 su Cag 19R/ e D/ Cappellilg 4,1,3 Cag 35 su Cag 1,9R/ e D/ Cappellilg 2,82 Cag 35 su Cag 19R/ e D/ Cappellilg 2,27 Cag 35 su Cag 23R/ e D/g 2,85 Cag 39 su Cag 33D/ e R/ Cappellilg 3,05 Cag 52R/ su Cag 47R/; R/ = Capp. 49 su?g 3,06 Cag 63R/ su Cag 73Rlg 3,30 Cag 7.jR/ su (ìag 35R/ Cappellir

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r'lÌ( r.ìtriee Zoe, collocandolo fra il 1041 ed rl 1'04214) Tale di-

,rrì cronologica ., in ptut'tf ininfluente per l'argomento di

sl:r rì()t1r! iìnche se ne riporta sicuramente la collocazione crono-

'ì1.|' ,i:.rì:ì' ;;;;;;;;;",; ol p..iodo di Gisulfo II o Roberto ir

,ì.1 ,r.f,,. rtof,-, s. 'i oste'u^ I'esemplare n 12' esso ^attesta

lì:::il; t;;;;g.ir;*ì"" ribattitura di cag Ie su cag 24 ' ra-

rir,rrìazione cliventa ancora pir\ interessante in quanto Cag 24

r., ' r ,o )A lil nrimo toll:ro tllernitanol quale sortotipo'.e dal

:::1.,'ì,':#;,."i."ti."i,',o"i' in genere' venirano utilizzati':]l:'ìll:; ;::"Í:',aài,i'*', a'l' stessò principe (n) tcfr' i nn' r8-

""ll:]'1,,i'i'i.".,.;; è;; t0: tug za . Gedo'.turti sottotipi di

,ì ì;.':ì.';;; rppnr,.n.i. ad uno st-esso leriodo cI11o1195o' e

i',ì:,,,ììi ;;;;h. blas,24 txllizz a cag 26 come 5otroripo' quest'ul-

',',';';,'' ;;";.:; iollot'to lonr'rnò nel tempo' ma de\e necessa-

',,,,1,,t.. ii.nrrrr. neì periodo 1n ssame ('0)'

llltcriore conferma " qu"tto *ttposto offrono le.ribattiture di

,,, :,ìì,',,. )ìr. e pu,,. il n 2 il cui sotroripo è un follaro di Ro-

]l;,"'í,'*i, "ili'0".,"..t."a. ttu"ttuti su G9-83 e G996 sono data-

lr l05c) logt, dando co.rtorto "il'irolu,n

ribattitura_ segnalata dal

i,,i'',;,r'i;. ì"ó,. * cgen. v"tenul'to' inoltre' che il Cappelli'

,, ' .,,ì, lr',,i'.. rrle e.emplare lcaglzo = Capp' 36 ) alla-domina-

:' ';:':.,;;,;,,;ìì io":ìrri. n.l iig'it"' le conclu'ioni del Grierson'

.,11 .l,, rtrlt rtlctttta parola su tale riconiaztone t" t'

\t, sso tliscorso u" t'tto p"' Cag 35 di cui si presentano due

ì l,ii'ii.ì;,ì;;,1ì jili::,ll:"',;:,.,*ilj,:o"Jl"*ìl;il'"*x"..,j,:îi:*:î; oil

."r" \ r': rrrrr" ''.'"1 'l'l Î::::"rît;,.,,",^ ,, e t.t rirrotazi,ti mtnura n Itatnr 'rrr. Lr tlt,,r'D t t'lrlnt tu'tu ", ,'f "i ixxiriì rs8l ;, pp. I 1ì_t \J. \pe.. rì_t,,,,1,,,ttal' tt r \ , XIl r""1o, in Kl,,'r I l'/ l4{ì. N. s,,rr" rt.rlt t"'"rrl""ì^""'t"-pl'rri appunì" di Romano l rico-

'lil'. "' ili,.ìì'''; i' Rìì;;"' B'rr'r'cfr' rneierrr' pp l4l-142 ed rn que'!'1

"l' r rrrr' I c 4l Nt 1oo. 19-22) atrribLrisce cag 19 e cag 20

rr, V r lr.,'r,l.rr,r rhc-('nttnso' ,|J..r.,.f ;-.

- *;;"r. Bui.r. to .te..ot,

' ', ;';'r ,,''ilirìirìlì ,,ll :'.'.1'iÌ:íì:,' .";Àit",,i "."no

ncìintemporanei o di poco

' ì,, "; ì tlrrcllr e,,rINp' rrrJenti 'legli impcratori bizrntinì' Qucsto e' or:r' rtl

'"ì, '',' lri' '. 'l' '1r"r'i" 'l(rr" rllr rr"r:ì s

,It lt ( ^r'l

rIrr.'i\'r"'']r '"ii''ìì'""i"*" 't'ltt"t"'t'tt t' tt" 'tt""ttttttt ltl

..,,/,, \/. rrr 'lr,'ll t rr"'1" \"""t"r'l;ì''' rtlìi"'r.r lr"' t t't tl-r' rrl' rs ì'rr

;i,i,';' '";,"',,''";,;,' i,, r''r' "ri"'l" l' 'a1""i "'.'""" 'ì' r t 'r' t "rr "r'r'ii r'r''rr"'

chiari sottotipi (nn. 5-6), cioè G983 e G996, utilizzati anche perCag 20. Il Grierson segnalava, per tale esemplare, due ribattiture,cioè G992 e G993, che forse non erano, nelle riproduzioni, com-pletamente chiare ma, a mio avviso, sufficientemente leggibili' IlCappelli, nel ribadire la sua attribuzione alla dominazione capua-na (12), stranamente stravolge completamente il senso del discorsodel Grierson (13), facendogli dire che tale riconiazione - che è uti-lizzata dallo studioso inglese a sostegno di tutta la sua ricostruzione

- non solo non è certa, ma non ha nessun valore, se poi il Cappellila inserisce - come si evince dal contesto dell'esposizione - nelnovero delle .inesattezze,, senza alcun commento analitico.

Non c'è molto da aggiungere per quel che riguarda i successiviesemplari (nn. 7-11) di Ruggero Borsa, per i quali le datazioni nonsono messe in discussione. Va solo osservato che le ribattiture pre-sentate sono tutte inedite e che al R/ del n. 11 si leggono le letteredel R/ di G992 e parte delle fortificazioni dr Cag 45-47.

Per quel che riguarda le riconiazioni su esemplari salernitani, aparte le ovvie conferme a quanto già noto, due ribattiture sono de-gne di nota. La prima Cag 35 su Cag 23 (n. 24),I'akra Cag 63 su

Cag 73 (n. 27). Cag 23 che sembrava isolata, quale sovraimposta,viene ora agganciata ad una linea di riconiazioni che ha ai dueestremi Cag 26 (Gisulfo II) e Cag 54, Cag 52 cioè Fulco di Basares

e Guglielmo I. Inoltre, dal momento che l'altra riconiazione collegaI'unico gruppo di ribattiture che risultava slegato dallo schema ge-

nerale, si può, ben a ragione, affermare che le riconiazioni salerni-tane formano una griglia di esemplari ben correlati e dipendenti fradi loro. In tale contesto i sottotipi bizantini, nell'offrire dei solidielementi di cronologia relativa, confermano ulteriormente tale cor-relazione.

L'articolo del Grierson non fu, naturalmente, commentato so-lo dal Cappelli. ma suscitò un vasto interesse, ed una quasi (1a)

(12) CAPPELLT'? p. 26.(13 ) Gnttr.son' p. 159.(14) ln disaccordo coÌ Grierson è P. EsNÌrn, Dei follari di Gisulfo I e delLa

S,:ho[a Salernì, in .BoÌ1. Circolo Nurnismatico Napoletano", XLVII (1962), pp9-49. Mr sono in rtccorclo con P. Dr:t.ocu, Mito c|i una cíttà meridìctnale, Napoll1977 (ebbr. Dur-o<;rr2) p. t69 n. 5lì chc itffcrrrrl che ncssltn serio,lrgonrento diconlutrrziorrc si tlovrr irr t;rlc e,rrrtrilrrltrt.

l 0t)

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rìr( ir(lcsione (t'). Ma i problemi per la zecca salernitana non

( ( r'rrìnrcnte ,il" dirir,ut^ d'arrivo, anche se lo studioso inglese

rr. rrn primo fondamentale passo. Infatti se per i follari si può

. r ,rgioncvolmente sicuri del loro esordio, e di una loro parzia-

. r t ssione, non è ancora risolto il problema della collocazione

,,rr pochi esemplari anonimi che non rientrano nella griglia di

,it,,,:., ,, q.tnntó meno che non hanno dei sicuri riferimenti sti-

L

Irr.ltre restit ancora in piedi il problema della collocazione dei

V:rle lr pena ricordare che il quadro della circolazione mone-

,l.l periodo in cui la moneta salernitana sI ortgtna e sl svllup-

' r,rltl che essa appare sotto certi aspetti superflua, sicuramente

lrrcrrtc rt livelli di'incidenza sul mercato internazionale di cui è

,rlt sc riflesso (16). ll primo soldo coniato a Salerno ha una sua

(rrr lLnzione politica antrbeneventana' della cui città porta in-

il rrornc (r7). Sul tarì, coniato tra I'altro in misura limitata, ve-

rr. ripctuti, a volte pedestramente, i caratteri delle monete ara-

',t i l',r.,rr" da dimàstrare che esso venisse coniato da Gisulfo

poi (rs). In realtà è con la coniazione del follaro che la mone-

r \ l, I), r (x,r . t\rtiltr aLh 4lunc!? d"l I'nrtoe C*u11" tl ù S'tlnI"' n1.,, ,,,,i,,,,:,,, t rrtirn', úllt'rtt d R- Mùrgh'n, R"ma ls-'1' \pcc Jlle pp

l. l)r r(n,r,/: I.M. Mrnttr, L,,,namn ndlu,dl( cd ttú4omtd muncldrtd

ì t,, ,i,,',i't,, i,,ìt,:i' 'rs,t,o,,ù n L'unt;no (secoli .fLXI),in storìa d'ttalia' An-

,. f,,"',, 1v8ì. lp. l8l-2lq l. Tr'rrarni rcrt a n 9\'

i,, t r'.1',.'.1r,, '*g,,,rn.,,,' e 'inleti(" della crrcolazrtrne monetJrlJ nel pe-

, :', , "' i., )...., ,lr r'rle rrr,' 'r 'rrigrnr *i 'r iluppa e tr'rtreggiato dal Marrin

.rll.r rr,rr:r plttctlcntc)(1. ) (l^(,. )7; ("rtYP. l-7ìit,t i',i. i^rro",*.1.4 mon?tdzione amaLfitana nei secolì XI eXIl'tnAxi:

,',,: ,,',,', , ì,, t', ,: ,,ì;;;,',,'ti, aiiiti ieL MeJiueuo. grugno 1e73 (5;ìern'r le77)'

'r 'ff.,,,'... ìllr I't'. 2l) 214 AA VV. NuotI 'uatttbta!t sul 'untPnul^,., t, r,ti,' i'r,, t, lt: ,',. ttt \llN 2--28 ' lcRO-l9Rl\' pP l\\-lxa"prt,

' : l * i'ì ì.,i ,,r"''" i,'ntrthrrt" \i P'rne rrì drrbbr" lr 'rrrrihrrzr"ne 'l:l

] ' ',',",;: ','ll ',,'',' ,l.ll.' "'n",,"'r'' drl r'rrr 'r prrrirr da ('itull'r Il

,', , /,' l/'Ll ,ì 5kl s(1,nitlr un rìltcrcssiÌrre docttrncnto sftrggiro iti preccclenti

,,,'; ,," , ',,t,, t"'1,t",i,,,',',,, r 'rr,'rrÀ.rrliz M M'rRr 4rr)r' V \' rrrqrr'\''',, ,i*,,, Nlil;rrro llì91, p l96n rr'51) ln trlc 'l'r'rrrrrtrrr'r' tlrt

rrr' l{'12' si

lcrrlrerrto .r rìrc//o (rrrì rli 'nrorrttl ''rltllrit'1lì'r- l'rr rrrrtizir polrchlrt frrr strp

, f', Lr.rlr,,',ir r,rr'r'rII 'r,'' l\ 'rq--llr'-' \r'rìr\'rrr't rrirìr'rlf rrr"r'r'r( ìrl

, \.,1,r;,,, ll r i1,1', ll' 'rrrrl'rrr*' | ('rrrrrìr'rrt" lV " t'rr r'1't'r' 'ttt t"t'tt

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( 'rr'rrrrr'rr r, l'r'

L

ttìzrone salernitana esce fuori dai canoni di una fredda riperizionedi moduli e modelli stranieri, anche se, per la verirà, non si può af-fermare che essi fossero soggerti a ferrei criteri ponderali. Infattibasta scorrere ipesi del manuale del Cappelli - confermati dai datiin mio possesso - per accorgersi immediatamente della drfferenzadi peso notevole fra esemplari con gli stessi tipi, con la conscgucn-ziale difficoltà di riuscire a distinguere, a volte, i follari dalle frazio-ni. Comunque è certo che la coniazione dei follari rappresenta unaventata di innovazione, in un panorama, come quello dell'ltaliaMeridionale, così inflazionato da valuta straniera. D'altro canto èben palpabile il livello pubblicistico cui ll princeps affidava la diffu-sione della sua immagine di padre amabile (Cag 19) ed amoroso(Cag 30), od orgoglioso del suo titolo in una città resa "opulentaodal suo governo \Cag 26, Cag 28), o sicura dalle sue capacità diguerriero sintetizzata nelle diverse impronte con la definizione divittoria (Cag 20, Cag 21,, Cag 24). Ed è questo, forse, il reale mo-tivo dell'esordio del follaro, che per le sue caratteristiche - ma an-che per la possibilità di reperire in abbondanza mareriale bizanrinoda ribattere - raggiungeva tutri gli srrari sociali, e perciò estrema-mente effic.rce rr lirello pubblicisrico.

In tale contesto certamente non sorprende I'assenza di conia-zioni attribuibili a Gisulfo I e la cancellazione di un secolo di attivi-tà di zecca (per il rame). Il vero ed unico elemento di sorpresa èrappresentato proprio dall'esordio della coniazione dei follari.

r<j il Grierson (succitaro p. 221ì)nega tale lettura. A mio avviso non credo dovreb-bcro csscrci difficoltrì rr predetare I'esordio dclll coniazione aurea già li tempi di(ìurrirrrrrio IV,:rrrchc sc itndretrbe meglio chirrito i1 senso di quel "mezzo tarì"rlcllc fonti cli ctri crri non corroscirrnro Lrr:r rn()nerr re:tlc, pert:rnto porrebbe rretter-si s,rLnli rrn,r rrnirì ili corrro

111

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APPENDICE

ll rruovo prospetto riprodotto in questa sede.è naturalmente aggior-

rto lisl.rctto n ql't.llo d.t -C"ppelli. ll numero degli esemplari è stato am-

ì,,,,r, iirr...ndó Cag 47 ed i ionotipl bizantini che non comparivano nel

..:.ì.,r; *h.-". i., qu.rti ultiml le lenere sono state sostituite dalla

urr.r,,ri,rrt. attribuita n.l t.rto. che fa riferimento al volume del Grier-

urrulì",rtort.t"rionebizantina.ldisegnineriflettono,allalettera'leri-', ',r")i,",|ft.g*nche.

I nominali D1; D2 del Cappelli - tranandosi di

,., ,t.'ro, tipo ""on

una leggera variante, fra l'altro non ben distinguibile

,.,rr,." delle ribattiture - sono confluiti nell'unico disegno G992- La

,ì,ìfr..rnl, ".".fte la necessità di sintesi del nuovo schema non ha per-

,.*,r,, di pót., riprodurre esattamente i rapporti fra tipo e sottotipo' se-

,,,1,, n,l,,tì. .r"*"-ente i due versi di uno itesso esetplare come ad es il

; il;;.;;;,; il D/ di cag 35 mentre sullo schema è segnalato solo il

/ I clrseeni. in genere, sono statr anche essi aggiornati, sotto la mia dire-

,,' ,, .'1.Î, 'u í, A. Aros'a della Soprintendenza Archeologica.di Saler-

,,. ln,rìtre è da segnalare Capp 52 (= Cag 23) che coregge^nel lesto -r,r rron nella t"uoi" ,.h.-"t1"" - la scritta OCTVB/R in OCTOB/R'

'ltìlrr rruova tavola ho lasciato la prima lettura perché esatta in quanto

orrf'trnretu dagli esemplari da me analizzati'ì,rii,r" si tírgrazia'M. De Monte, della Soprintendenza Archeologica

li Srrlerrro, per È riproduzioni fotografiche effettuate

ul

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