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Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

May 02, 2015

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Cosima Romani
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Page 1: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

Lezione 21Lezione 21L’EuropaL’Europa

dalla ricostruzione dalla ricostruzione alla crisi del comunismoalla crisi del comunismo

Page 2: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

L’Europa degli anni 50L’Europa degli anni 50

Page 3: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

Le democrazie dell’Europa Occidentale Le democrazie dell’Europa Occidentale fino agli anni 70fino agli anni 70

• Politica• struttura rappresentativa:

– sovranità popolare esercitata attraverso il voto libero e uguale

– partiti politici mediatori e interpreti di interessi diversificati

– centralità della rappresentanza parlamentare

• pluralismo politico• principio dell’alternanza

nel governo dello stato

ECONOMIA• Miracolo economico• Sviluppo economico

sostenuto dallo stato• I diritti sociali:

– incremento della spesa pubblica

– piena occupazione– sicurezza sociale

• Stato sociale

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La spesa La spesa per lo stato per lo stato

sociale:sociale:quota percentuale quota percentuale

del Pil nel 1992 nei paesi del Pil nel 1992 nei paesi dell’Unione Europeadell’Unione Europea

• Istruzione di base• Assistenza sanitaria• Sussidi per i bisognosi• Assistenza di invalidità e

vecchiaia• Promozione risorse

culturali• Difesa dell’ambiente

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Crisi degli anni ‘70Crisi degli anni ‘70

• Crisi USA– Bilancia dei pagamenti in

rosso– Politiche protezioniste– Indebolimento sul piano

internazionale (Vietnam)

Crisi mondiale• Shock petrolifero (1973)• Inflazione• Diminuzione consumi• Stagnazione produzione e

crisi industriale

Inizio sviluppo postindustriale:- Terziarizzazione- Rivoluzione informatica- Delocalizzazione

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Il blocco comunista in Europa

Page 7: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

Le democrazie Le democrazie popolaripopolari

Economia

• Politica– regime a partito unico– o formalmente pluralista, però con

l’egemonia del partito comunista– rigido controllo del partito

sull’elezione della rappresentanza politica

• – formalmente seguite le regole

della democrazia– in realtà controllo totale della

segreteria dei partiti comunisti

identificazione dello stato con il partito

Controllo statale della produzione

Pianificazione Industria pesante

sviluppo intenso:• il reddito nazionale

crebbe 4 volte• produzione industriale

7 voltema distorto:

• a favore dell’Urss• armamenti

Page 8: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

La sovranità La sovranità limitatalimitata

Ungheria 1956: rinnovamento politico

Cecoslovacchia 1968: primavera di Praga

Iugoslavia:via autonoma al socialismo

Rottura politica e

isolamento economico

Intervento militare

URSS

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Crisi del sistema (1970-1989)Crisi del sistema (1970-1989)

• ECONOMIA– Crisi economica– Crescita spese militari– Peggioramento

condizioni di vita

POLITICA E SOCIETà– Burocrazia

sclerotizzata (Nomenklatura)

– Crisi ideologica

Risposte:- Espansione imperiale (Breznev)- Riforme (Gorbaciov)

Page 10: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

L’URSS alla vigilia del crolloL’URSS alla vigilia del crollo

Page 11: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

L’ex-URSSL’ex-URSS

Page 12: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

L’Europa dopo la fine dei regimi comunisti

Page 13: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

La Iugoslavia di Tito: 1948 – 1974La Iugoslavia di Tito: 1948 – 1974

• tentativo di creare un’identità nazionale superiore, “ideologica”:

– nazionalità viste come risultato di una storia capitalista e borghese,

– il socialismo avrebbe creato un uomo nuovo, non definito etnicamente

• Il successo, finché visse Tito, fu dovuto– alla sua autorità che

aveva vinto Hitler e si era ribellato a Stalin

– leadership dei paesi non allineati

– progetto di una via nuova al socialismo: autogestione

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5.830.000

2.050.000

1.893.000

1.950.000

4.440.000

4.680.000

632.000 2.089.000

Le repubbliche iugoslave fino al 1991Le repubbliche iugoslave fino al 1991(divisione e numero di abitanti)(divisione e numero di abitanti)

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"La Jugoslavia ha sei repubbliche, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo partito". (J. Tito)

Un dedalo Un dedalo di etniedi etnie

Page 16: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

Il peso delle etnie nel 1981Il peso delle etnie nel 1981

• Serbi 8.140.000• Croati 4.428.000• Musulmani 2.000.000• Sloveni 1.750.000• Albanesi 1.730.000• Macedoni 1.340.000• Montenegrini 579.000• Ungheresi 427.000• Romi 168.000• “Iugoslavi” 1.219.000

• Più: austriaci, bulgari, cechi, greci, italiani, ebrei, tedeschi, polacchi, romeni, russi, ruteni, slovacchi, turchi, ucraini, aromuni e altri.

• Totale: 22.425.000

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Fallimento del Stato nazionale di TitoFallimento del Stato nazionale di Tito

• Dopo morte di Tito (1980)– non vi è una personalità altrettanto autorevole– il processo di unità non è consolidato

• fallisce il progetto di autogestione– la crisi degli anni ‘70 ne rivela la debolezza

• riappaiono le differenze socio-economiche tra le parti dello stato– Slovenia e Croazia più vicine all’Europa – le altre regioni penalizzate dall’arretratezza

Page 18: Lezione 21 LEuropa dalla ricostruzione alla crisi del comunismo.

La dissoluzione della Iugoslavia La dissoluzione della Iugoslavia cronologia della guerra in Bosniacronologia della guerra in Bosnia

1991 Slovenia e Croazia dichiarano l’indipendenza. 1992 (gennaio) L’Unione Europea riconosce le due

repubbliche secessioniste. 1992 (marzo) referendum in Bosnia: il 63% a favore

dell’indipendenza. Inizia la guerra in Bosnia.1993 intervento Onu per proteggere i civili.1994 Sarajevo e Zagabria firmano un accordo che

prevede la formazione di una federazione croato-musulmana.

1994 (agosto) azione Nato contro gli obiettivi serbi.1995 (novembre) a Dayton (in Ohio) viene raggiunto

l’accordo di pace,1995 (dicembre) è firmata la pace a Parigi