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Lettera agli Amici di Marcello Candia 2013/2

Feb 08, 2018

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  • 7/22/2019 Lettera agli Amici di Marcello Candia 2013/2

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    MARCELLO CANDIALettera agli Amici diLettera agli Amici di

    MARCELLO CANDIA

    Anno30Sec

    ondosemestre2013N.

    59SpedizioneinAbbonamentoPostaled.l.

    353/2003convertitoinlegge

    27/02/2004n.

    46Art.

    1comma2d.c.b.

    diMilanoinviopromozionale

    Fondazione Dr. Marcello Candia

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    Il 3 ottobre scorso Gianmarco Liva, presidente della Fondazione Marcello Candia, hapotuto incontrare personalmente Papa Francesco essendo stato invitato alla messapresieduta dal pontefice nella residenza di Santa Marta a Roma.Di seguito pubblichiamo un estratto della lettera che Gianmarco Liva ha indirizzato amons. Alfred Xuereb, segretario particolare di sua santit, per ringraziarlo delloppor-tunit che gli stata offerta, testimoniargli lemozione vissuta, informarlo della vitadella Fondazione.

    Gentile mons. Xuereb,

    d

    esidero ringraziarla per lopportunit che mi ha dato di partecipare alla messadelle ore 7,00 di Papa Francesco. stato un onore per me leggere la prima let-tura e una grande emozione ascoltare le profonde riflessioni che il Papa ha affi-

    dato alla sua omelia. stato poi molto bello poterlo ringraziare personalmente per quello che sta facendoper la Chiesa ed esprimergli lammirazione e la devozione che in tantissimi proviamoverso un Papa come lui, appassionato, capace di scaldare i cuori, squarciare gli oriz-zonti e dare un respiro di grande apertura nei confronti di tutti.Non ho voluto approfittare dei pochi secondi nei quali ci siamo visti a tu per tu dopola messa e quindi non ho osato intrattenerlo su Marcello Candia, industriale laico mis-sionario che negli anni Sessanta del secolo scorso vendette tutte le sue industrie percostruire un ospedale in Amazzonia per i poveri e i lebbrosi.Dopo 30 anni dalla sua morte la Fondazione Candia, animata e guidata da unConsiglio di laici che vivono questo impegno come volontariato, ha realizzato moltis-sime opere grazie ai contributi che sempre giungono copiosi in ricordo della radicalescelta evangelica di Marcello Candia.

    Per noi questo il vero miracolo gi compiuto e da ascrivere al Servo di Dio MarcelloCandia: grazie al suo esempio molte persone hanno continuato a inviare contributiper realizzare opere di solidariet in Brasile a favore di bambini handicappati, ragaz-ze madri, ragazzi di strada, lebbrosi, poveri, emarginati dalla societ.La causa di canonizzazione di Marcello Candia praticamente giunta al termine datoche il Collegio dei teologi il 7 marzo 2013 ha dato allunanimit parere favorevole affin-ch i Cardinali e il Santo Padre possano dichiarare Candia Venerabile.Noi, spinti dal cuore, dallammirazione per un esempio cos contagioso, e testimonidella quantit di bene che la figura di Marcello Candia continua a generare, osiamosollecitare che al pi presto venga proclamato Santo per essere additato come esempioa tutta la Chiesa; tanto pi che dopo 30 anni dalla sua morte suscita ancora nei cuoridella gente gesti di grande generosit per la sua scelta di radicale sequela al Vangelo.Non tocca a noi trovare miracoli canonicamente riconosciuti e riferiti a guarigioni

    inspiegabili. Siamo per testimoni che quanto stato realizzato in questi 30 anni frut-to di un autentico miracolo, che realmente si offre agli occhi di tutti.Un cordiale saluto e un caro abbraccio fraterno a Lei e a Papa Francesco.

    Gianmarco Liva(Presidente della Fondazione Candia)

    Lettera agli amici di Marcello CandiaSede: via P. Colletta, 21 20135 Milano

    Direttore responsabile

    Ernesto PreziosiRedazione e realizzazione grafica

    Officinaventuno

    Fotocomposizione e stampaArti Grafiche Torri srl

    Cologno Monzese (Milano)

    Autorizzazione del Tribunaledi Milano n. 532 del 17/11/1984

    Spedizione in abbonamento postale 50% Milano

    Sommario

    In copertina:

    Bimbi nella creche MariaImaculada a Macap.

    3

    Non importa il luogo,

    importa il cuore

    5

    Un sogno di Dio

    che diventa realt

    7

    Migliaia di bimbi

    cresciuti nelle creche

    9

    Accoglienza disabili

    a Igrap grande

    11

    Ampliato il centro

    Mons. Aristide Pirovano

    13

    Destinazione

    Nordest, a Quixad

    Un autenticomiracolo

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    In questi tempi ove si parlaspesso del Papa, ho ripensatoallamicizia cordiale e intensache esistita tra Marcello Candia ePapa Paolo VI, che fu un vivissimosostenitore e attento consiglieredella scelta di costruire un

    Ospedale missionario a Macap.Candia spesso confidava che traloro era nata unintesa immediatanel periodo in cui Montini era inVaticano e partecipava agli incon-tri dei cooperatori delle Missioni,che Marcello organizzava per i gio-vani universitari.La loro amicizia si era consolidata,quando Montini venne a Milanocome Arcivescovo e sin dal loroprimo incontro propose al dottorCandia di incentivare questo lavo-ro di cooperazione missionaria;comprendendo le difficolt cheattraversavano la vita di Marcelloin quel tempo, Montini lo incorag-gi, dicendogli: pur restando nellapropria citt chiunque pu presta-re un servizio di cooperazionemissionaria alla Chiesa universa-le. Parole che anche oggi ci provo-cano!Candia scriveva che approfittan-

    do di questi incontri, cominciai aesporgli il mio desiderio che colti-vavo da quando ero giovane e ciodi poter servire la Chiesa con unadedizione totale, realizzandounopera di carit e solidarietumana in terra di missione.

    Marcello faceva riferimentoallOspedale che aveva in mentedi realizzare a Macap, ove era gistato pi volte e per il quale

    Montini fu uno dei primi sosteni-tori anche dal punto di vista eco-nomico. Unattenzione che non

    venne meno anche quando il 21giugno 1963 il Card. Montinidivenne Papa Paolo VI.Si trovarono sempre in sintoniasul progetto, tanto che Paolo VIparlava al plurale, ma non quelloche usava il Papa allora, bens nel

    plurale di chi condivideva piena-mente il progetto del dottorCandia e ci teneva a dirglielo:Desideriamo una collaborazioneefficace per la promozione di tuttigli uomini e di tutto luomo.Tra loro dovevano esserci propriocolloqui schietti e intensi: Ci chesempre mi colp in Paolo VI disse Candia in un discorso fu lasua totale disponibilit nellascolta-re chi si rivolgeva a lui: in quelmomento sembrava dimenticaretutte le altre preoccupazioni per iproblemi religiosi e morali delmondo intero e avere il pi com-pleto interesse per linterlocutore.Paolo VI gli ripeteva sempre: Portila mia benedizione ai padri, allesuore e a tutti quelli che lavoranol, perch vivano sempre uniti.Larmonia e lunione degli sforzi necessaria per servire bene gliammalati.

    3

    Non importa il luogo,importa il cuore

    Proponiamo ai nostri lettori questo ricordo del rapporto tra Candia e Papa Paolo VI secondo il racconto

    del nostro Consigliere don Ennio Apeciti che con passione riesce sempre a proporci documenti inediti

    che ci aiutano a conoscere sempre pi lansia missionaria di Candia

    naturale ed evidente chetutti i giorni incontriamo diffi-colt, ma, come ci ha insegna-

    to Paolo VI, non dobbiamodiventare sfiduciati, pensando

    che il nostro compito possa ter-minare a causa degli ostacoli.

    Fin tanto che ci sar qualcunoche soffre e avremo sempre ipoveri tra noi - abbiamo ildovere e lobbligo di aiutarlo

    Veduta aerea dellOspedale S. Camillo e S. Luigi realizzato a Macap da Marcello Candia.

    LetteraagliAmicidiMarcelloCandia-Anno30-Secondosemestre2013-N.59

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    Paolo VI glielo ripet anche nelloro ultimo incontro, nellinver-no del 1977, il cui ricordo sem-pre commuoveva MarcelloCandia e che scrisse: Fu laprima volta che mi ricevetteseduto, segno che era sofferen-te, ma il suo spirito era lucido e

    la sua memoria viva come sem-pre. Ebbi limpressione che lasua vita stesse per terminare. Fuun incontro molto commovente.Egli, ancora una volta, midomand dellOspedale e del-lassistenza ai lebbrosi. Perquanto io non gli avessi parlatodi difficolt, mi meravigliaiquando mi disse: Certamente,dottor Candia, avr molte diffi-colt, ma non si demoralizzi.

    Deve continuare con fermezza.Per me queste furono le sue ulti-

    me parole, il suo testamento.E ricordando Paolo VI in undiscorso disse: naturale ed evi-dente che tutti i giorni incontria-mo difficolt, ma, come ci ha inse-gnato Paolo VI, non dobbiamodiventare sfiduciati, pensando cheil nostro compito possa terminarea causa degli ostacoli. Fin tantoche ci sar qualcuno che soffre eavremo sempre i poveri tra noi -

    abbiamo il dovere e lobbligo diaiutare coloro che pi soffrono,

    nel luogo dove Dio ci ha collocati;ovunque possiamo stare vicino apersone che hanno bisogno delnostro aiuto.Per lui il luogo privilegiato eraMacap. Per noi quello doveviviamo, perch qui che dobbia-mo amare i nostri fratelli. Nonimporta il luogo, importa il cuore.

    Don Ennio Apeciti

    (Consigliere Fondazione Candia)

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    LetteraagliAmicidiMarcelloCandia-A

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    In questa pagina: (a sinistra)Marcello Candia in visita ad un ammalato a Macap; a destra, don Ennio Apeciti, autore dellarticolo, tra i

    ragazzi di una scuola professionale. In basso,Marcello Candia con Papa Paolo VI.

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    Da una parte Santana, cittsconosciuta fino a pocotempo fa, ma che avevaun posto speciale nel cuore di

    Dio. Dallaltra parte un incontrodella nostra Congregazione, leSuore Discepole di GesEucaristico, con la FondazioneMarcello Candia. Gi da tre anniDio ha iniziato a scrivere questoprogetto meraviglioso: dare alleragazze in situazione di rischio,di abbandono o di abuso in varieforme, la possibilit di vivereuna vita piu degna e normaleper la loro et; ragazzine che

    precocemente e forzatamentediventano donne molto prima diaver vissuto uninfanzia eunadolescenza sane.Adolescenti che arrivano da noicon atteggiamenti di donne che

    si offrono agli uomini esplicita-mente, tante volte in modo vol-gare, ma che piano piano, contanta pazienza, fanno il processo

    inverso: tornare ad essere adole-scenti, a credere nellamore enella gratuit. Adolescenti cheimparano ad essere donne

    rispettabili indipendentementedalle maniere che furono obbli-gate a subire fino ad oggi.Adolescenti che possono averesogni e farli diventare realt, chepossono amare ed essere amate,che possono costruire una fami-glia e un futuro.

    Oggi il Progetto ha in attivo trecase che ospitano a tempo pienootto adolescenti ognuna, e unaterza casa che accoglie altre otto

    adolescenti gi incinte, che stata inaugurata nel mese dinovembre durante la visita dellaFondazione Candia. Sono quindi32 ragazze che saranno aiutate acredere nella vita ed essere feli-ci. Sembra poco... ma questopoco, moltiplicato per le fami-glie sane che formeranno e pertutti quelli che direttamente oindiretamente esse influenze-ranno positivamente, un uni-

    verso. Oggi con questo progettostiamo diventando referentianche per altre citt dello Statodi Amap che cercano la stradaper aiutare ragazze in situazionedi pericolo o di rischio.Si tratta del primo progetto diaccoglienza per ragazze in tuttolo Stato dellAmap: il bene rea-lizzato va quindi oltre i limiti delnostro piccolo.Oltre questo lavoro bellissimo,

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    LetteraagliAmicidiMarcelloCandia-Anno30-Secondosemestre2013-N.59

    Un sogno di Dioche diventa realt

    In occasione dellinaugurazione della quarta Casa di Accoglienza per ragazze senza una famiglia

    responsabile o provenienti dalla malavita e dalla strada, suor Lazara, superiora della casa e direttrice

    del progetto, ci ha inviato larticolo riportato di seguito. Questa suora, dalla carica umana e spirituale

    davvero dirompenti, insieme alle sue consorelle sta diventando un punto di riferimento molto importan-

    te per la giovent femminile maltrattata di tutta la regione.

    Si tratta del primo progetto diaccoglienza per ragazze intutto lo Stato dellAmap: il

    bene realizzato va quindi oltre ilimiti del nostro piccolo.

    Le quattro casette realizzate per raccogliere 32 ragazze senza famiglia provenienti dalla cittadina di Santana o dal territorio

    circostante; in alto, le misere baracche rappresentano lambiente da cui provengono le ragazze accolte.

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    abbiamo gi ampi ambientidove funziona il CentroProfessionalizzante per i giovanie gli adolescenti della comunitpovera di Santana, con corsi diparrucchiere, manicure, pedicu-re, informatica, riparazione dicomputer, attendenti, portinai,elettricisti, ecc. Corsi rapidi cheimmettono questi giovani diambo i sessi nel mercato dellavoro dando loro cos lopportu-nit di una rendita che li porta acontribuire al sostentamentodella famiglia e anche al paga-mento degli studi per costruireun futuro migliore. E oltre atutto ci stiamo avviando unaltro Centro Professionale, piampio, finanziato anchessodagli amici della FondazioneCandia, che dar la possibilit disvolgere corsi pi impegnativi diinfermeria, cucina, panetteria ealtri.Oggi per la manutenzione del-linternato e dei corsi, collabora-no con noi il Comune diSantana, il SENAC, la Segreteria

    Statale di Educazione e la Segre-teria Municipale di assistenzaSociale; oltre a ci ci aiutanoanche molte persone che hannoimparato ad amare questo pro-getto e vengono incontro allepi varie necessit. Ma senzalapoggio della FondazioneMarcello Candia niente di tuttoquesto sarebbe possibile, perchil desiderio di bene grande, matante volte la condizione econo-mica non permette che i sognidiventino realt. Per questovoglio ringraziare di cuore ognimembro della Fondazione chetanto ammiro per lentusiasmo eper linstancabile lavoro di susci-

    tare nei benefattori il desideriodi fare il bene nei confronti dichi non conoscono neppure, macon la certezza che con que-stopera si trasformano moltevite umane. E anche ad ognibenefattore il mio, il nostro gra-zie e tanta riconoscenza per col-laborare allavvento di unmondo migliore.A chi ha il desiderio e la possibi-lit di conoscere questo belProgetto, che un sogno di Dio,e che voi contribuite a realizza-re, la nostra casa ha sempre unospazio modesto per ricevervi.Un abbraccio caloro e sincero atutti.

    Suor Lazara dos Reis(Responsabile per le Suore

    Discepole di Gesu Eucaristico)

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    In questa pagina: (a sinistra) un corso di informatica e, a destra, ragazzi e ragazze esterni alluscita dal Centro Professionale dopo il

    corso per ottenere la qualifica di cassiere di supermercato. In basso, suor Lazara con le prime otto ragazze accolte.

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    Le Opere Sociali della Diocesidi Macap, hanno comefinalit levangelizzazione

    del popolo tramite le politiche diassisenza sociale e leducazione,strumenti di promozione, difesa eprotezione della famiglia, dei bam-bini, degli adolescenti, della gio-vent e degli adulti.Per quanto riguarda i bambini,quelli accuditi nel 2013 sono 929 e

    sono iscritti nei Centri diEducazione Infantile (Creche) quisotto indicati: CRECHE Camela Bonassi,

    situato tra Macap e Santanache accudisce 224 bambini.

    CRECHE Maria Immacolata,situato alla periferia di Macapche accudisce 168 bambini.

    CRECHE Nostra Signora diNazaret, situato in periferia diMacap che accudisce 196bambini.

    CRECHE Dom Giovanni Ri-satti, situato alla periferia di

    Santana che accudisce 255bambini.

    CRECHE Lilia Miotto, situatoalla periferia di Santana cheaccudisce 86 bambini.

    Durante lorario integrale di per-manenza dei bambini nelleCreche, viene sviluppato un lavo-ro di insegnamento pratico stimo-lando la loro crescita, recuperando

    e fortificando lautostima, garan-tendogli il diritto al sapere con unamodalit piacevole, affinch impa-rino giocando, nel rispetto dellaloro et e delle loro necessit dibase.Arrivando nelle Creche, i bambinipartecipano ad un momento dipreghiera, poi fanno la loro prima

    7

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    Migliaia di bimbicresciuti nelle creche

    Da molti anni la Fondazione Candia si occupa dellinfanzia della periferia di Macap e di Santana alla

    foce del Rio delle Amazzoni. I bambini di questi quartieri, senza strutture di accoglienza, trascorrereb-

    bero le loro giornate nelle strade sterrate tra pericoli di ogni genere. Dopo la realizzazione delle creche

    (asili), i finanzamenti da parte della Fondazione Candia sono continuati anche per coprire parte delle

    spese di funzionamento. Con grande gioia degli operatori locali, del Vescovo di Macap e nostra, si

    finalmente ottenuto il coinvolgimento dei Comuni di pertinenza e a breve tutti i funzionari delle creche -

    ad eccezione della direttrice - saranno stipendiati dalle Autorit locali. Il risultato stato raggiunto dopo

    una trattativa molto impegnativa condotta dal Vescovo e dalle responsabili delle creche, ma ora possia-

    mo dire che siamo davvero alla svolta dellautosufficienza delle strutture. Un obiettivo fortemente voluto

    dalla Fondazione Candia che si sta realizzando. Qui di seguito un articolo preparato per noi da Suor

    debora, Coordinatrice delle creche.

    Dobbiamo fermamente lavo-rare e sperare che un giorno leCreche possano funzionareautonomamente, ma soprat-tutto vogliamo che possano

    continuare con le caratteristi-che di gratuit e di ospitalit

    per i poveri.

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    colazione; successivamente inizia-no varie attivit legate allinsegna-mento, seguite da un tempo diricreazione. Poi c la rotazione peril bagno, il pranzo ben sostanzioso,il riposo ed altre attivit.Attualmente accudiamo bambinidebitamente iscritti nella fascia di

    et dai 2 ai 5 anni, provenienti dafamiglie tra le pi povere, in estre-ma vulnerabilit, con prole nume-rosa, residenti nei rioni perifericidei municipi sopra menzionati.Molte di queste famiglie risiedonoin aree cosidette di invasione,senza alcuna infrastruttura per lasalute di base. Quasi il 90% deigenitori, quando hanno lavoro,sono lavoratori precari, ambulan-ti, prestatori di mano dopera gior-

    naliera, muratori, domestiche,bancarelleri dei mercati, autono-mi, con una rendita inferiore alsalario minimo statale che garanti-sce peraltro solo la sussistenza.Fino ad oggi il 60% delle spesedelle Creche stato coperto conrisorse inviate a noi dallaFondazione Marcello Candia, perfar fronte alle attivit, alla manun-tenzione degli immobili e dei vei-coli, buona parte della alimenta-

    zione e al pagamento dello stipen-dio di parte dei funzionari chelavorano nella conduzione di que-ste opere. Disponiamo di alcunicontratti con il Governo dello StatodellAmap, per pagare i professo-ri che lavorano nella parte pedago-gica per i nostri bambini; anche laPrefettura di Santana collaboracon noi, stipendiando alcuni pro-fessionisi e pagando una partedella merenda scolastica.

    Ma da alcuni giorni in noi c unagrande gioia dato che abbiamostretto un accordo con il Comune

    di Macap e con quello di Santanaper contribuire anche al paga-mento del personale di cucina, deiservizi generali e della vigilanzache dovrebbero portarci quasiallautosufficienza. Inoltre per lespese impreviste abbiamo alcunepiccole donazioni periodiche esporadiche.Data la grande importanza per lapopolazione dei rioni dove esisto-

    no le Creche, in quanto danno lapossibilit alle famiglie che lavora-no di lasciare i loro figli in unambiente salubre ed educativo,tutte le nostre fatiche sono affron-tate molto volentieri e siamo felicidi portare avanti questo grandeprogetto educativo per sperare peri ragazzi un futuro migliore diquello dei loro genitori.Per il funzionamento di questeCreche, contiamo sulla partecipa-

    zione diretta di 2 suore Serve dellaCarit che coordinano la CrecheCarmela Bonassi; 2 suore dellaPurificazione di cui una comecoordinatrice nella Creche NostraSignora di Nazaret e una comeprofessoressa di insegnamentoreligioso; una Suora MissionariadellImmacolata, come coordina-trice della Creche MariaImmacolata.Dobbiamo fermamente lavorare e

    sperare che un giorno le Crechepossano funzionare in manieracompletamente autonoma, ma

    soprattutto vogliamo che possanocontinuare con le caratteristiche di

    gratuit e di ospitalit per i poveri;per ottenere ci continuiamo acercare convenzioni dello Statoche ci permettano di continuarequesta bellissima opera. Siamofiduciosi che un giorno saremototalmente autonomi, importante non demoralizzarsi e neanchesperare soltanto nellaiuto dellaFondazione Marcello Candia.

    Sr. Debora CristinaTorres Castelo Branco

    Coordinatora Generale

    Nelle foto: a sinistra, Suor Debora tra i bambini della creche. In basso a destra, lambiente di Macap da cui provengono i bambini.

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    Alcuni anni fa, con i contri-buti di una AssociazioneItaliana, iniziata una atti-

    vit di accoglienza di ragazzi disa-bili che venivano lasciati nelle loromisere abitazioni senza stimoli esollecitazioni per vivere decorosa-mente la loro vita.I genitori di questi ragazzi, preva-lentemente occupati nella raccoltadel babaou, un piccolo frutto diuna palma locale simile al cocco

    per lestrazione di olio vegetale,erano spesso molto in difficoltnella loro faticosa attivit, dovendooccuparsi dei figli disabili non ingrado di provvedere a se stessi. Ilpoter affidare quindi i loro ragazzia qualcuno era per loro motivo digrande gioia.Provvisoriamente il lavoro si svol-

    se in una casa in affitto, un po'adattata per l'uso. Per i primi anniquesta Associazione ci ha inviatocirca 700 reais al mese (che rap-presentano circa 250 Euro), perdare una piccola ricompensa adue o tre maestre, per pagare lac-

    qua, la luce, il gas e lalimentazio-ne per il pranzo dei ragazzi.Poi questo contributo non piarrivato e siamo andati avanticome abbiamo potuto cercandosaltuariamente delle offerte localio occasionalmente anche prove-nienti dallItalia, ma il lavoro andato via via spegnendosi sia perla precariet degli ambienti e siaper la mancanza appunto di con-tributi per il funzionamento del-

    lattivit.A seguito di questa decadenza del-lattivit anche il Comune diIgarap Grande non ha pi pagatol'affitto, e cos si chiuso. Madavanti alla grande necessit diaiutare le famiglie di questi ragaz-zi, tre o quattro persone hannoricominciato l'assistenza a titolo divolontari, svolgendola in due saledella Parrocchia della comunit diMutiro, alla periferia di Igarap,

    che fui felice di concedere in qua-lit di Parroco; stanzette molto pre-carie, ma per lo meno gratuite peraccogliere i ragazzi disabili.Su proposta di questi volontari sorta lidea di utilizzare il pezzo diterreno ancora libero dietro allachiesa parrocchiale per costruireun ambiente pi dignitoso e piampio, per dare efficienza a que-sta attivit a favore dei disabili edelle loro famiglie.

    Con grande entusiasmo si sonorivolti a me per sapere se appog-giavo l'idea e se potevo trovare

    Accoglienza disabilia Igarap grande

    Durante lultimo viaggio che abbiamo effettuato in Brasile per valutare nuovi progetti e controllare

    lavanzamento di iniziative gi approvate, abbiamo anche visitato il Centro per Disabili a Igarap

    Grande nellinterno del Marano.

    Fra Innocenzo, Cappuccino dedito agli ultimi della sua cittadina, ricca solo di povert e di lavoro di

    sopravvivenza, ci aveva chiesto di finanziare una Casa di Accoglienza per ospitare nellarco della gior-

    nata ragazzi disabili; lobiettivo era di intrattenerli, attivarli, stimolarli per permettere loro di uscire dalla

    condizione di solitudine e abbandono, vivere una vita serena, alleviando parallelamente le famiglie col-

    pite da questa difficolt. La nostra visita, oltre a controllare lavanzamento della costruzione, stata una

    grande festa e abbiamo colto grande gioia da parte di tutti. Fra Innocenzo ci ha consegnato questo

    scritto per spiegarci la storia di questa iniziativa.

    Con la buona volont sortalidea di utilizzare il pezzo di ter-reno ancora libero dietro alla

    Chiesa della Parrocchia percostruire un ambiente pi

    dignitoso e pi ampio per dareefficienza a questa attivit a

    favore dei disabili e delle lorofamiglie.

    Nella foto: il salone centrale sul quale si

    affacciano le varie sale del Cenrro.

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    qualche ente italiano che potesseaiutare. La luce mi venuta quan-do ho visitato casualmente lOperaper disabili che la FondazioneMarcello Candia ha finanziato aBarra do Corda che dista da quicirca tre ore di macchina, e cos mison fatto coraggio e, presa carta epenna, ho scritto le nostre necessi-t. A dire il vero per me non statauna novit incontrare unoperabellissima realizzata dallaFondazione Candia perch giconoscevo varie iniziative da loro

    finanziate a Macap ove ero mis-sionario alcuni anni or sono.A seguito della mia lettera, primaho ricevuto una telefonata e poi,dopo quattro mesi, ho ricevuto lavostra visita per valutare il nostro

    progetto. Dopo la sollecita accetta-zione di finanziare il nostro deside-rio i lavori sono iniziati subito edora siamo felici di essere quasiallinaugurazione.I ragazzi che partecipano ogginegli spazi precari sono 70 convarie patologie fisiche e psichi-che, ma il numero varia sempreperch qualcuno si trasferiscelasciando il posto a qualcunaltro, ma senzaltro con il nuovo

    centro il numero degli iscritti destinato ad aumentare.Pensiamo che con questo nuovoambiente si possano accoglieremolto bene parecchi ragazzi,alcuni per lintera giornata ealtri divisi in due turni, mattuti-no e vespertino. Il comune si dichiarato pronto a finanziare lespese per il funzionamentodella struttura pagando alcunifunzionari, lalimentazione e le

    spese correnti. Speriamo chenon si debba troppo lottare perottenere quanto gi ufficialmen-te ci stato promesso.La Fondazione ci ha anche pro-

    messo lacquisto di un piccoloautobus appena trova qualchebenefattore ben disposto a questofinanziamento finale. Il Sindacodella nostra cittadina ci ha gi assi-curato il pagamento di un autista e

    della benzina necessaria. Con unmezzo infatti potremmo ancheandare a prendere i disabili cheabitano alla periferia della citt chealtrimenti non hanno la possibilitdi giungere al Centro.Non abbiamo ancora dato unnome al nostro nuovo Centro per-ch ci sono varie proposte e moltodemocraticamente le stiamo valu-tando tutte, ma credo che almomento dellinaugurazione i vari

    responsabili della Casa sarannogiunti alla decisione finale.Spero che queste due righe possa-no servire a qualcosa, almenocome testimonianza che linter-vento della Fondazione stato pernoi di grandissimo aiuto.Ringraziamo quindi di tutto cuoreper il sostegno alla nostra iniziati-va. Buon lavoro a voi l e a noi qua,sempre uniti nella preghiera e nelcomune obiettivo: essere attenti ai

    nostri fratelli pi fragili.Un grande abbraccio e tantissimisaluti a tutti i vostri benefattori.

    frei Inocncio e i ragazzi disabili diIgarap Grande

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    Nella foto in basso:Frei Innocenzo, con la barba bianca, alla festa che ci ha accolto con alcuni disabili ospiti della Casa e alcuni colla-

    boratori. Qui sotto, un bimbo sordomuto che sar accolto nella nuova struttura.

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    Cari amici della Fondazionenello scrivervi questa breverelazione vorrei subito evi-denziare che lobiettivo pincipaledel Centro Professionale ledu-

    cazione ad essere un cittadinoresponsabile e la formazione perlinserimento nel mondo del lavo-ro.Nellanno scolastico 2013 il Centroha visto la partecipazione di untotale di 574 bambini, adolescenti,giovani e adulti, con progetti, corsie attivit ben divise per fasce di etche fanno attenzione alla doman-da sociale del territorio.Nei corsi di Iniziazione e Qua-

    lificazione Produttiva, accompa-gnamo 115 giovani e adulti conlobiettivo di promuovere la foma-zione di partenza e permanente. Icorsi di base sono aperti a qualsia-

    si persona interessata indipenden-temente dal livello di scolarizza-zione.I corsi rapidi di ufficio accoglienza,

    ausiliare amministrativo, praticadi segreteria, cassiere, introduco-no alla comprensione di concetti epratiche professionali, con possibi-lit di inserimento immediato nel

    mondo del lavoro oltre che a susci-tare interesse dagli alunni versodeterminate aree di conoscenza.Corsi tecnici pi avanzati di infer-miere e di informatica, hanno

    invece lobiettivo di offrire una for-mazone professionale per gli alun-ni cha hanno gi fatto la scuolamedia; la finalit quella dimigliorare le prospettive di vita edi lavoro oltre che a disporli allin-serimento nella societ come pro-fessionisti abili e competenti, indi-spensabili al buon funzionamentodelle imprese pubbliche o private.In questo ramo abbiamo immatri-colati 154 alunni.

    Serviamo anche 60 giovani e adul-ti legati al Programma Nazionaledi Accesso allInsegnamentoTecnico e Impiegatizio PRONA-TEC, con corsi per diventare

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    Ampliato il centroMons. Aristide Pirovano

    Per la grande partecipazione di giovani, interessati a frequentare i corsi professionali presso il Centro

    dedicato a Mons. Pirovano realizzato dalla Fondazione Candia a Marituba, si provveduto a finanziare

    anche un ampliamento che inizier a funzionare con linizio del prossimo anno. Il direttore Fratel Aires

    dei Padri di Don Calabria, che gesticono il Centro professionale, ci ha inviato questa interessante rela-

    zione.

    Nellanno scolastico 2013 ilCentro ha visto la partecipazio-ne di un totale di 574 bambini,adolescenti, giovani e adulti,

    con progetti, corsi e attivit bendivisi per fasce di et e conattenzione alla domanda

    sociale del territorio.

    Nella foto: un corso di informatica nelle sale del Centro Professionale.

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    amministratori di banche dati etecnici in Informatica.I corsi liberi di lingua portoghese einformatica di base e avanzatafanno anche essi la loro parte dellaformazione iniziale e continuataper adolescenti, giovani e adultiche desiderano conoscenza e abili-t specifica per la vita personale eproduttiva. In questi corsi abbia-mo un totale di 110 alunni iscritti.

    Nel tempo libero dalla ScuolaProfessionale regolare, sono stateorganizzate diverse attivit com-plementari a quelle scolastiche:

    officina darte, danza, ricreazione,informatica, e formazione umana.Tale progetto denominatoProgetto Costruire Cittadinanza,accoglie 135 bambini e adolescen-ti nella fascia di et dai 6 ai 14 anni.Queste attivit aiutano a migliora-re i ragazzi sia nella scuola chenella socializzazione formandovalori morali e spirituali.Il Centro, integrato nella comunit

    locale e con le famiglie che parte-cipano, offre momenti di forma-zione alla vita tramite conferenze

    informative, incontri, seminari,commemorazioni, facendo risalta-re sempre la necessit di lottareper un vita dignitosa, conquistatatramite il lavoro, il rispetto e lamo-re al prossimo, e in primo luogocon la fiducia in Dio PadreProvvidente.

    Fr Ares PaesiResponsabile Scuola Professionale

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    Nella foto in alto a sinistra:Fratel Aires con un gruppo di ragazzi pi giovani durante una pausa del doposcuola; a destra, i due padi-

    glioni, per un totale di 8 sale ove si svolgono i vari corsi professioniali. In basso, il giardino del Centro professionale.

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    Cosa vorresti fare Giulia inBrasile? Stare con i bambini,con gli anziani, andare inospedale, visitare una comunit diex prostitutie, di drogati, vedere

    come funziona luniversit, fareunesperienza religiosa, visitare lefamiglie, vedere come si vive nellebaraccopoli?Queste erano le domande che mivenivano fatte alla sede dellaFondazione Candia e che io stessami facevo prima della partenza. Ela cosa incredibile che sono riu-scita a fare tutte queste esperienzevenendo a contatto con personetanto differenti che mi sembra di

    essere stata in Brasile molto di pidi quel mese e mezzo che sono

    riuscita a ritagliarmi questestatetra un esame universitario e laltro.Era da tanto tempo che desideravoandare in Brasile, viverlo per cer-care di aiutare e di capire come la

    gente vive e sopravvive, avendodelle possibilit molto diverse daquelle che abbiamo noi. Possibilitche a me sembravano davveroinsufficienti per poter trascorrereuna vita dignitosa. Non volevo farela turista, ma aiutare e vivere conloro. Ed questo che mi statodato la possibilit di fare. Viverecon delle persone e cercare diinserirmi profondamente nellaloro vita. Progetto ambizioso aven-

    do solo un mese e mezzo a dispo-

    sizione ma che comunque mi servito per cominciare a capire.Il Brasile un paese che ti accogliea braccia aperte, che ha una granvoglia di crescere, dalle mille pos-

    sibilit, ricco di contraddizioni edel tutto incapace di programma-re un futuro migliore in cui tuttisperano, ma che sembra non arri-vare mai.E che cosa ho fatto? Pi che altroho osservato, ho dato una manoquando avevo le capacit per farlo,e ho ascoltato le storie pi assurdee inascoltabili. Sono stata tantotempo nel piccolo ospedale mater-no infantile di Quixad, una citta-

    dina che si svincola tra monta-gnette rocciose imponenti che ne

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    DestinazioneNordest, a Quixad

    Giulia, laureanda in medicina, ha voluto calarsi nella realt del profondo Nord Est brasiliano con lidea di

    collaborare nellOspedale realizzato anni fa dalla Fondazione Candia; dallarticolo testimonianza che ci ha

    inviato troverete che si trovata a vivere numerosissime esperienze a contatto con varie miserie di quella

    zona, che hanno lasciato in lei la convinzione di aver fatto una esperienza di vita davvero profonda.

    Forse proprio quella serenitche ho visto tante volte negli

    occhi dei brasiliani che mi hapi spiazzata.

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    impediscono uno sviluppo armo-nico. L le bambine partorisconoin media allet di 14 anni, ma cene sono anche che lo fanno a 12anni e comunque continuano asfornare figli fino a che le loro

    ovaie glielo consentono. E poi siincontrano anche donne incinteche hanno et estreme, fino ai 45-50 anni. Purtroppo nella maggiorparte dei casi rimanere incinta a12 anni, chiaramente contro lapropria volont, significa comescelta obbligata quella di interrom-pere gli studi. E queste donne-bambine mi hanno sempre fattoarrabbiare tantissimo per la loroserenit nellaffrontare scelte cos

    importanti, la loro completa inca-pacit di avere un progetto di vita,di fare le cose senza pensare aquello che poi sarebbero stati irisvolti sul futuro. Sono cose chetuttora faccio molta fatica a com-prendere, nonostante io mi siaambientata e abbia imparato adamare questa gente. Forse allabase di questa arrabbiatura canche un po di invidia perch iosono abituata a progettare sempre

    tutto nel minimo dettaglio e devosempre ponderare tutte le decisio-ni, sperando di poter prevederecome andranno le cose.Forse proprio quella serenit oforse si tratta di spirito di rassegna-zione che ho visto tante voltenegli occhi dei brasiliani che mi hapi spiazzata. Quella che ho vistonegli occhi di una trisnonna cheaveva cresciuto 30 bambini tranipoti e pronipoti e che viveva in

    una casa tutta sporca senza luce econ il suo sorriso sdentato senzavergogna mi invitava a sedere suuna sedia completamente sfonda-ta e con 3 gambe. Oppure la sere-nit con cui le mamme affidavanoa Dio le malattie dei loro bambinisperando in un qualche miracoloche li potesse guarire. O ancora lasemplice felicit di una bimba12enne che subito dopo i doloridel parto abbraccia il suo bimbo

    tanto aspettato e che si sente, inquel momento, la donna pi felicedel mondo.

    Tutte queste cose e molte altre cheho fisse nella mia memoria mi

    hanno un po fatto dubitare sul miostile di vita, su tutte le cose cui doimportanza qui, che forse non sonopoi cos importanti e che probabil-mente mi fanno perdere di vistaquelle su cui veramente utilespendere tutte le mie energie.Purtroppo tutto questo ha risvoltinegativi sulla loro vita. Essendoprivi di ogni senso di progettualit,la nascita di un figlio va a cancella-re ogni altra possibilit di vita nor-male e ci che ne resta sonomamme senza istruzione e senzaneanche un compagno con cuipoter condividere leducazione diun figlio. Daltra parte questi neo-nati che appaiono allimprovvisohanno la fortuna di crescere infamiglie numerosissime, semprecon qualcuno con cui giocare,godendo dellaffetto di nonni, zii,fratelli, cugini Cosa che purtrop-po significa pure essere curati danessuno. Di bambini ce ne sonotanti, tutti bellissimi, sporchissimi,pieni di pidocchi e polmoniti, masoprattutto tutti desiderosi diattenzioni e di una gran voglia digiocare. Sono stata in una scuolanella periferia pi povera e sporcadella mia Quixad, e anche l sonostata accolta da sconosciuti con unentusiasmo e una dolcezza chenon credevo fosse possibile riceve-

    re. I bambini brasiliani sono incre-dibili, sembrano non scaricarsimai e piange il cuore pensare cheprobabilmente il loro destino sia

    gi scritto e difficilmente, nono-stante tutti gli sforzi dei missiona-

    ri, si possa cambiare. Abbiamo gio-cato insieme tantissimo e il tempoa disposizione mi sembrava sem-pre troppo poco.Quello che senzaltro mi aiuter alottare nella mia vita futura sono imissionari che ho incontrato e checonsidero persone sante. Nonavevo mai incontrato nessun cheattraverso la forza della fede riu-scisse, giorno dopo giorno, peranni e anni, a vivere con tantadedizione ed ambientarsi in unpaese tanto diverso e lontano dallanostra bellissima Italia. Sono loro,Suor Ernestina, Suor Paulina,Padre Adolfo, Suor Catarina, suorEsperanza, Suor Graca e tanti altriche mi hanno dato la forza e imezzi per capire ed imparare adamare il popolo brasiliano.Sono loro che, raccontandomi leloro storie, parlandomi delle lorodifficolt nella vita di tutti i giorni,senza arrendersi mai, che adessoprendo come esempio tutte levolte che devo fare una scelta diffi-cile. Sono loro che mi mancanotutti i giorni e a cui rivolgo tutti imiei ringraziamenti pi sentiti,perch loro mi hanno accolto dav-vero come una figlia, una nipote,unamica.Grazie mille anche alla Fonda-zione Candia perch questespe-

    rienza mi ha dato tanto e mi haaiutato molto a conoscermi.

    Maria Giulia

    Nella foto:

    Maria Giulia tra le infermiere

    allospedale di Quixad

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    Porto VelhoRio Branco

    ManausParintins

    Macap

    SantanaMaritubaJacund

    Belm PrataSo Luis

    Quixad

    CaruarPetrolina

    A. Gonalves

    Acupe

    Feira de Santana

    Araripia

    Belo Horizonte

    Uberaba

    Rio de Janeiro

    Tuntum

    Fortaleza

    CastanhalSo Domingo

    S. do Ipanema

    Sirina

    Salvador

    Barra

    Juaceiro

    Jgarap

    Arame

    Inhangap

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    La Fondazione la concreta conse-guenza dello slancio missionario diMarcello Candia. Da lui voluta ed

    entrata in attivit alla sua morte, siprefigge di dare continuit alle opereda lui iniziate e di svilupparne altresollecitate da esigenze contingenti.Prevalentemente promuove iniziati-ve a favore dei lebbrosi, dei bambi-ni, degli ammalati e dei poveri delBrasile con particolare riferimentoalla Regione Amazzonica e a quelledel Nord-Est, che sono le pi poveredel Paese.I fondi raccolti vengono destinati alle

    diverse iniziative e trasmessi diretta-mente ai responsabili di ogni singo-la opera.La Fondazione, attraverso laLettera agli amici di MarcelloCandia, d informazioni in meritoai progetti intrapresi ed annualmen-te, nella rivista di giugno, pubblicail bilancio per render nota a tuttila destinazione dei fondi.La Fondazione MarcelloCandia si basa sul volonta-riato dei Consiglieri e di alcu-

    ni amici presenti in diverse citt ita-liane; in Brasile opera attraversoreligiosi e laici e ogni sei mesi unarappresentanza del Consiglio l sireca per il controllo delle attivit e losviluppo delle nuove iniziative.La Fondazione persona giuridicacon decreto del Presidente dellaRepubblica n. 1060 dell1.12.83 epu essere destinataria di donazionie legati testamentari; pu essereindicata anche come erede a titolo

    Consiglio di AmministrazionePresidente

    Gianmarco LivaVice Presidente

    Giuseppe CorbettaConsiglieri

    Ennio Apeciti

    Francesco BaxiuMario ContiEmilio Cocchi

    Collegio dei revisoriGiovanni CucchianiGianluca LazzatiAlessandra Cap

    IndirizzoVia Colletta, 21 20135 Milano

    Tel. 02.54.63.789

    c/c bancari:Credito Valtellinese n. 35475IBAN: IT 81 I0521601630000000035475

    Banca Pop. di Sondrio n. 530705IBAN: IT 91 J0569601600000005307X05

    c/c postale: 30305205 intestato a:Fondazione Dr. Marcello Candia ONLUS

    Consiglio di AmministrazionePresidente

    Rocco BonzanigoVice Presidente

    Giuseppe CorbettaConsiglieri

    Giorgio Campoleoni

    Verena LardiGianmarco LivaAntonella Focaracci

    IndirizzoVia Pioda, 5 6901 Luganoc/o Studio Bolla Bonzanigo

    c/c bancari:UBS Lugano: Q5-765603IBAN: CH 37 00247247Q57656037 (EUR)IBAN: CH 32 00247247Q57656030 (CHF)

    Credit Suisse SA, LuganoIBAN: CH 96 04835017276272000 (EUR)IBAN: CH 62 04835017276271000 (CHF)

    c/c postale: 69-9679-4 (Poste Svizzere)Postfinance

    IBAN: CH30 09000000690096794

    universale e verificandosi una dellepredette ipotesi, gli atti sono esentida ogni imposta.

    A norma del decreto legislativo n.460 del 4.12.1997 la FondazioneDottor Marcello Candia possiede irequisiti per fruire della disciplinatributaria ivi prevista a favore delleOrganizzazioni Non Lucrative diUtilit Sociale (ONLUS).Fra le agevolazioni previste dallavigente normativa sono comprese leerogazioni liberali da persone fisichee giuridiche, nei limiti e con lemodalit di cui al D.P.R. n. 917 del

    22/12/1986 e al D.L. 35/2005.In particolare, le persone fisiche e leimprese possono dedurre fino al10% del reddito complessivo dichia-rato per un importo massimo di

    70.000Euro.

    Fondazione

    Dr. Marcello Candia ONLUS

    MilanoC.F. 97018780151

    Fondazione

    Dr. Marcello Candia

    Lugano

    Ci trovate allindirizzo Internet

    www.fondazionecandia.org

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