Leonardo Becchetti:il Covid sale con lo smog
9di ELENA COMELLI
Uno studio di tre università evidenzialaclamorosarelazione fra
epidemiae inquinamentoE i danni sonomaggiori nelle zonechenon hanno
fermato o modificato la produzione
Becchetti:serveun «Greennew deal» per coniugarevalore
economicoetutela ambientale
Nelle zone dove la qualità dell’aria èstoricamente bassaela
densità so-cioeconomica alta, l’epidemia di
Coronavirus trova terreno fertile. Dopouno studio degli
scienziati di Harvard, chehanno fornito prove solide al legame
trainquinamento atmosferico e gravità del-l’epidemia da Covid-19,
arriva una ricercadi quattro studiosi italiani, che cercano
digettare luce sulle forti disomogeneità nel-ladiffusione enel
tasso di letalità del mor-bo fra diverse aree geografiche della
peni-sola.Lo studio ha analizzato l’impatto di cin-zato l’impatto
di cin-
que fattori principalisu questedifferenze eha scoperto il
ruolopreminente dei primidue: l’inquinamentoda polveri sottili,
l’at-tività economica, lemisure di lockdown,il clima e la
strutturademografica.Dai dati giornalieri«Dalle nostre osser-
vazioni, che sono ba-
vazioni, che sono ba-sate sui dati giornalieri per provincia
deidecessi e dei contagi, messi in relazionecon una ventina di
variabili, emerge chel’esposizione prolungata nel tempo allepolveri
sottili incide molto sul numero dicontagi e di decessi registrati»,
spiega Le-onardo Becchetti, economista dell’Univer-sità di Tor
Vergata,che ha curato la
ricercainsiemeaGianluigiConzodellostessoate-neo, Pierluigi Conzo
dell’università di To-rino eFrancesco Salustri dell’università
diOxford. «L’inquinamento indebolisce ipolmoni e li rende più
esposti all’infiam-mazione. È soprattutto per questo che iltassodi
diffusione edi letalità del morbo èpiù alto nella Pianura Padana
rispetto ad
altre aree della penisola, dove l’aria è piùpulita», precisa
Becchetti. In particolare,gli studiosi hanno messo a confronto
leprovince collocate agli estremi dello spet-tro per l’inquinamento
da Pm2,5, quellelombarde e quelle della Sardegna, misu-rando una
differenza di circa 1200casi e600 morti in un mese. «Questo si
traducein un raddoppio del tasso di letalità tra ledue aree»,
ragiona Becchetti, mettendo
inlucequantopiùresilientisonoleareedove
Il Covid più cattivodove l’aria è malatadi ELENA COMELLI
Tutti i diritti riservati
PAESE : Italia PAGINE : 1;9SUPERFICIE : 53 %PERIODICITÀ :
Settimanale
AUTORE : Di Elena Comelli
21 aprile 2020
si respira aria pulita rispetto alle altre, incasodi epidemie di
questo tipo.
Artigianato e manifattura
I danni dell’epidemia sono purtroppo
piùgravianchenelleprovinceamaggiorepre-senzadi microimprese e
imprese artigia-ne, presumibilmente per la forte resisten-zadi
queste imprese ad interrompere l’at-tività, vista la notevole
fragilità e il graveri-schio di conseguenze negative in caso
diblocco.Lavariabilecatturadifattoleareeamaggioreattivitàeconomicaeconunapiùalta
percentuale di industria manifatturie-ra, la più difficile da
convertire al telelavo-ro.Questirisultatiportanoaragionaresul-le
politiche economiche e su come
do-vrebberocambiare,allalucediunapande-mia che sta mettendo in
ginocchio isistemi industriali di tutto il mondo. «Nonsi tratta di
optare per la decrescita, ma peruna crescita resiliente, puntando
in ma-niera decisa su tutti gli investimenti che
rendono l’industria più sostenibile, con ladecarbonizzazione e
la digitalizzazione inprima linea», sostiene Becchetti.
Caldaie pulite
Bisogna ripulire l’aria dalle polveri sottili,che danneggiano la
salute della persone ela indeboliscono. «Considerando che il57%del
particolato ècausato dai sistemi diriscaldamento, bisogna puntare
molto an-che sull’efficientamento energetico degliedifici, che del
resto èun cavallo di batta-glia del nostro Paese,visto che
nell’ultimodecennio abbiamo fatto 40 miliardi di Pilsolo su questo,
grazie agli incentivi per leristrutturazioni verdi», fa notare
Becchet-ti. Contrariamente a quello che spesso sisente raccontare,
l’origine dell’inquina-mentosiamonoi,nonglieventiatmosferi-ci.
«L’unica frazione del particolato chenon dipende dal fattore umano
è quellache arriva con le perturbazioni, come nelcaso dell’ondata
di micropolveri prove-nientidalMarCaspioinquestigiorni,maè
nientidalMarCaspioinquestigiorni,maèlimitata a un
6-8%complessivo, tutto il re-sto dipende da noi», specifica
Becchetti.Con la decarbonizzazione
dell’industria,dellaproduzionedienergia,dellamobilitàe
dell’edilizia potremmo incidere sul 90%dell’inquinamento. «Per
questo ci vuoleun Green New Deal, una strategia nuovache punti
contemporaneamente sulla cre-azione di valore economico e sul
lavoro,maanchesullasaluteesull’ambiente»,so-stiene Becchetti. La
soluzione è sosteneregliinvestimentiverdi,soprattuttonellezo-ne più
colpite, per migliorare l’impattoambientale della produzione, dei
traspor-ti, dell’abitare edella nostra vita quotidia-na.
@elencomelli© RIPRODUZIONERISERVATA
Il lavoroPer offrire uncontributo allaspiegazionedel
casoLombardia e perstimolareun’ulteriore ricercaquattro
studiosi,LeonardoBecchettidell’Università TorVergata di Roma(nella
foto ),Gianluigi Conzo(Università TorVergata), PierluigiConzo
(UniversitàTorino & CollegioCarlo Alberto) eFrancesco
Salustri(Oxford University)hanno prodottoil working paper
inprogress
«Understandingthe Heterogeneityof Adverse COVID-19 Outcomes:
theRole of PoorQuality of Air andLockdownDecisions»
(Capirel’eterogeneità degliesiti avversi diCovid-19: il ruolodella
scarsaqualità dell’aria e ledecisioni delblocco).
Il 57% del particolato è causatodai sistemi di riscaldamento:per
cui bisogna puntare moltoanche sull’efficientamentoenergetico degli
edifici
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https://twitter.com/@elencomelli