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LEGISLAZIONE IN MATERIA DI SERVIZI SOCIO-SANITARI Avv. Luca Leone (marzo 2005)
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legislazione sociosanitaria.ppt [Sola lettura]...statuto ordinario in materia di “beneficenza pubblica ed assistenza sanitaria ed ospedaliera” •dopo la legge cost. 3/2001: potestà

Oct 15, 2020

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LEGISLAZIONEIN MATERIA DI

SERVIZI SOCIO-SANITARI

Avv. Luca Leone(marzo 2005)

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servizi pubblici > servizi allapersona e alla comunità

(servizi sociali in senso lato) > servizisocio-sanitari

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LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONEE I SERVIZI SOCIO-SANITARI

IN GENERALE

la dimensione organizzativa dei servizisociali è oggi, salvo per la previdenzasociale e in parte la sanità,prettamente locale (in particolareregionale e comunale), in relazione allepeculiari esigenze di vicinanza delcentro erogatore del servizio rispettoagli utenti beneficiari

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L’IMPIANTO NORMATIVO FONDAMENTALEDEI SERVIZI SOCIALI

• artt. 2 (solidarietà sociale), 3 (uguaglianza formale esostanziale), 32 (diritto alla salute) e 38 (assistenza,sicurezza e previdenza sociale) della Costituzione

• d.p.r. 24 luglio 1977 n. 616: codificazione dei servizi socialinell’ordinamento regionale

• titolo IV del d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112: “servizi allapersona e alla comunità”, tra i quali la “sanità” (capo I) e i“servizi sociali” (capo II)

• d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267 (t.u. degli enti locali)

• legge 8 novembre 2000 n. 328 (l.q. per la realizzazionedel sistema integrato di interventi e servizi sociali)

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la legge di riforma dell’assistenza(l.q. 328/2000) e l’appenasuccessiva revisione del titolo Vdella Costituzione (legge cost.3/2001) hanno modificato ilquadro normativo generale inmateria di interventi e servizisociali…

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art. 117 Cost.

• prima della legge cost. 3/2001:potestà legislativa concorrente delle Regioni astatuto ordinario in materia di “beneficenzapubblica ed assistenza sanitaria ed ospedaliera”

• dopo la legge cost. 3/2001:potestà legislativa esclusiva dello Stato per la“determinazione dei livelli essenziali delleprestazioni concernenti i diritti civili e sociali chedevono essere garantiti su tutto il territorionazionale”;potestà legislativa delle regioni a statuto ordinariodi tipo concorrente per quanto attiene la “tuteladella salute” e di tipo esclusivo per tutto il resto

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art. 118 Cost.

• prima della legge cost. 3/2001:funzioni amministrative attribuite alle Regioninelle materie di potestà legislativa concorrente,oltre quelle eventualmente delegate dallo Stato

• dopo la legge cost. 3/2001:funzioni amministrative in linea generale attribuiteai Comuni (principio di sussidiarietà verticale eorizzontale)

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CARATTERI ED ORIGINIDEL WELFARE STATE

• in Inghilterra la Poor Law nel 1601, sostituita dalNational Assistence Act solo nel 1948

• nella Francia rivoluzionaria del settecentonascono l’elenco dei poveri, il medico condotto ela levatrice condotta

• nell’Ottocento le politiche sociali si legano alloscopo pubblico di garantire un ambito concretodi libertà per tutti i cittadini, ma alla fine delsecolo l’assistenza pubblica è ancora consideratauna forma di sicurezza e di polizia sociale

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NASCONO I DIRITTI SOCIALI

nelle moderne Costituzionioccidentali le prestazioni nelle qualisi concreta l’attività sociale delloStato vengono elevate al rango di“diritti sociali” segnando ilpassaggio da democrazia politica ademocrazia sociale

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anche in Italia, con l’entrata invigore della Costituzione,

l’ordinamento socio-assistenzialeè transitato dall’impostazione

caritativa di stampo ottocentesco,fondata sull’assoluta

discrezionalità delle prestazioni daparte delle strutture (pubbliche)

preposte, a…

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un vero e proprio sistema disicurezza sociale, caratterizzatodall’obbligatorietà degli interventi(fatte salve le limitazioni imposte

dalla politica di spesa) e dalconseguente riconoscimento, incapo al cittadino-utente, di un

vero e proprio diritto soggettivoall’assistenza sociale

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DEFINIZIONI DI SERVIZI SOCIALI

• “prestazioni sociali la cui previsione legislativaprestazioni sociali la cui previsione legislativarisponde agli obbiettivi di fondo voluti dallarisponde agli obbiettivi di fondo voluti dallaCostituzione in tema di promozione del benessereCostituzione in tema di promozione del benesserefisico e psichico della personafisico e psichico della persona” (Ferrari, I servizi sociali,Milano, 1986, p. 273)

• “servizi pubblici che, per la loro oggettivaservizi pubblici che, per la loro oggettivacaratteristica o per volontà di coloro che ne sonocaratteristica o per volontà di coloro che ne sonoresponsabili, esprimono in misura predominante laresponsabili, esprimono in misura predominante lafinalizzazione allfinalizzazione all’’eliminazione delle condizioni dieliminazione delle condizioni disvantaggio e di abbandono delle persone menosvantaggio e di abbandono delle persone menofavorite non meno che alla realizzazione dellafavorite non meno che alla realizzazione dellapersonalità di ciascunopersonalità di ciascuno” (Caputi Iambreghi, I servizi sociali,in AA.VV., Diritto amministrativo, Bologna, 2001, p. 1024)

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DEFINIZIONI DI SERVIZI SOCIALI

• “tutte le attività relative alla predisposizione edtutte le attività relative alla predisposizione ederogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, oerogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, odi prestazioni economiche destinate a rimuovere edi prestazioni economiche destinate a rimuovere esuperare le situazioni di bisogno e di difficoltà chesuperare le situazioni di bisogno e di difficoltà chela persona umana incontra nel corso della suala persona umana incontra nel corso della suavita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistemavita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistemaprevidenziale e da quello sanitario, nonché quelleprevidenziale e da quello sanitario, nonché quelleassicurate in sede di amministrazione dellaassicurate in sede di amministrazione dellagiustiziagiustizia” (art. 128 c. 2 d.lgs. 112/1998): servizisociali in senso stretto (= interventi e servizisociali di cui all’art. 1 c. 2 legge 328/2000)

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LA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIALE

La gestione economica dell’impresa(pubblica o privata)

che deve produrre gli utili di gestione perrigenerare le proprie risorse finanziarie

è differente dallagestione efficiente del servizio

che deve soltanto svolgersi nel rispettodel principio di efficienza, tendendocioè al massimo risultato possibile

mediante l’utilizzo delle risorse date

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LA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIALE

Fase 1: ll’’instaurazione del servizioinstaurazione del servizio

di solito attraverso una AZIENDA SPECIALE(ente strumentale del Comune dotato diautonomia statutaria ed imprenditoriale) chepuò essere trasformata in SpAoppure una ISTITUZIONE (organismostrumentale specifico per l’esercizio dei servizisociali, non dotato di personalità giuridica bensìdi autonomia gestionale, pur se soggetto alcontrollo del Comune)

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LA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIALE

Fase 2: ll’’ammissione dei beneficiari oammissione dei beneficiari outentiutenti al servizio

presuppone la regola della accessibilitàparitaria, libera, contestuale, cosicché la P.A.deve giustificare eventuali limitazioni(l’ammissione è un atto vincolato, per moltiaddirittura privo di carattere provvedimentale)

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terzo settore

concorso tra pubblico e privato nell’attivitàdei servizi sociali:fondazioni, associazioni (tra le quali vi sono leassociazioni di promozione sociale), comitati,organizzazioni di volontariato, cooperative sociali(per la gestione di servizi socio-sanitari ededucativi oppure per lo svolgimento di attivitàdiverse finalizzate all’inserimento lavorativo dipersone svantaggiate), fondazioni bancarie, entiecclesiastici, società di mutuo soccorso, istituti dipatronato e di assistenza sociale (confederazioneed associazioni di lavoratori con determinatirequisiti)

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ONLUS

è stata prevista (d.lgs. 460/1997)un’apposita e agevolata categoriacategoriafiscalefiscale ad hoc nell’ambito degli entiprivati no-profit che operano in 11settori diversi (tra i quali l’assistenzasociale e socio-sanitaria, l’assistenzasanitaria e la beneficenza): leOrganizzazioni non lucrative di utilitàsociale

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welfare mix

specialità e molteplicità dei rapporti diconvivenza tra pubblico e privato:di fronte ad una maggiore richiesta diprestazioni sociali da parte dei cittadini e aduna invece sostanziale riduzione della qualità equantità dell’erogazione pubblica diretta, la P.A.tende ad affidare lo svolgimento di funzionipubbliche a soggetti terzi, attraverso unelaborato sistema di rete di fornitori di servizi esecondo un criterio di “complementarietàcompensatoria” tra amministrazioni pubbliche eorganismi no-profit (ONP)

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ma possono sorgere problemi relativi adun’eccessiva frantumazione delle responsabilitàe alla mancanza di un quadro normativounitario:è necessario quindi che le istituzioni pubbliche(che finanziano gli ONP) si riapproprino delruolo di indirizzo ed orientamento dell’azione digoverno, mentre le ONP devono sempre piùassumere le caratteristiche di agenti dipolitiche e responsabilità pubbliche…

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ridefinendo così le politiche sociali innovativenell’ottica di un maggiore rilievo dellacooperazione sociale, alla quale spetta il ruolodi attivazione diretta dei servizi (welfare mix),e del volontariato, che deve assumere un ruolodi animazione territoriale, promozione dellacittadinanza attiva e vitalizzazione dellerelazioni di comunità

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I SINGOLI SERVIZI SOCIALI

1. (per alcuni: disciplinata infatti a parte nel d.lgs.

112/1998, nel titolo V) polizia locale, urbanae rurale, le cui attività di poliziaamministrativa sono state attribuite dal1977 ai Comuni

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2. istruzione e formazione professionalee artigiana (titolo IV capo IV del d.lgs. 112/1998):

competenza regionale già nelprecedente impianto costituzionale;cospicuo impegno finanziario dell’U.E.,che ha costituito un apposito Fondosociale Europeo per sostenere leiniziative formative, con priorità per leregioni arretrate

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3. assistenza scolastica e diritto allostudio (art. 34 Cost.; titolo IV capo III del d.lgs.

112/1998): forti competenze comunali; virientra anche l’assistenza universitaria,con dirette attribuzioni date alleRegioni, che favoriscono l’istituzione diappositi enti per il diritto allo studio;dopo l’assolvimento dell’obbligoscolastico solo i capaci e i meritevolipossono però dirsi portatori di undiritto sociale alla propria pienarealizzazione negli studi

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4. attività socio-culturali (titolo IV capi V, VI e VIIdel d.lgs. 112/1998):

–gestione, valorizzazione e promozionedei beni culturali in chiave di una lorofruizione collettiva;

– sostegno e promozione di attivitàlegate allo spettacolo;

–organizzazione e diffusione dell’attivitàsportiva

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5. beneficenza pubblica (titolo IV capo II deld.lgs. 112/1998: tra i servizi sociali in senso stretto ericondotta ad unità con l’assistenza dalla sentenza CorteCost. 174/1981):

complesso di interventi esplicati inmisura prevalente da organi ed entilocali e caratterizzati più dal ben voleredel soggetto che eroga la beneficenzache dalle esigenze del beneficato (sidistinguono quindi per la discrezionalità delleprestazioni, in denaro o servizi, erogabili in favoredi tutti coloro che per qualsiasi causa e aprescindere da particolari status o qualifiche versinoin condizioni di bisogno, in rapporto alledisponibilità materiali dell’ente od organo emanante)

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6. assistenza sociale (titolo IV capo II del d.lgs.112/1998: tra i servizi sociali in senso stretto):

si basa sul principio di solidarietà (artt. 2e 38 c. 1 Cost.), consiste nell’erogazione disussidi di mantenimento e nell’aiuto socialeprestato con l’intervento di personalespecializzato, per lo più in relazione allacondizione del cittadino inabile al lavoro eal contempo privo di mezzi di sussistenza;qui è la collettività pubblica a rendersipienamente responsabile dell’interventonecessario per rimuovere una determinatacondizione di difficoltà, legato quindi asituazioni particolari

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7. previdenza sociale (art. 38 c. 2 Cost.):diversamente dall’assistenza (correlata allasemplice posizione di cittadino) è connessa allaposizione lavorativa e al gruppo professionale diappartenenza e, inoltre, tende a prevenire lostato di indigenza, riconoscendo e costituendo infavore del lavoratore un vero e proprio dirittosoggettivo al trattamento pensionistico conriferimento al suo collocamento a riposo:pensione “contributiva” fino al 1968, poi“retributiva” fino al 1992, poi forti correttivi

N.B. sono invece basate su principi solidaristici la pensione“sociale” (sui soli requisiti della cittadinanza, età enullatenenza) e la pensione di invalidità “civile”,nell’ambito delle funzioni assistenziali svolte dall’INPS, tra iquali rientrano anche gli “ammortizzatori sociali” (adesempio, la Cassa integrazione guadagni ordinaria estraordinaria o l’indennità di mobilità)

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8. servizio sanitario per la tuteladella salute (art. 32 Cost.; titolo IV capo Idel d.lgs. 112/1998):

– nel 1958 è istituito il Ministero della Sanità

– nel 1968 vengono regionalizzati gli entiospedalieri

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– con la legge 833/1978, istitutiva delServizio Sanitario NazionaleServizio Sanitario Nazionale, si allarga ilcampo d’azione delle Regioni, prima limitatoall’assistenza sanitaria e ospedaliera,estendendolo anche all’IGIENE E SANITÀ(misure e interventi non aventi caratterecurativo) e alla prevenzione degli infortuni diqualsiasi genere, con il decentramento peròdei compiti operativi ai Comuni (esercitaticomunque attraverso le USL, i cui ambititerritoriali sono individuati dalle Regioni)

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– nel 1988 cade il principio di gratuità dellecure sanitarie e dell’assistenzafarmaceutica, con l’introduzione dei primiticketstickets su tali prestazioni, si introduce ilcriterio degli standardsstandards di operatività edefficienza degli ospedali e del personale eviene approvato il primo piano nazionalesanitario

– nel 1989 vengono sostituiti i comitati digestione degli ospedali, fortementepoliticizzati, con degli amministratori unicicon comprovate competenze tecniche (purse di nomina della Giunta regionale)

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– con il d.lgs. 502/1992 viene riformato ilSSN: vi è una riorganizzazione delleriorganizzazione delleAziende Ospedaliere e delle Aziende Ospedaliere e delle USLUSL costruitaintorno al principio della separazione tra ilmomento programmatico (piano triennalenazionale sanitario del Consiglio dei Ministrie successiva pianificazione delle Regioni) equello gestionale e…

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la trasformazione della USL in AZIENDA econseguente acquisizione della personalitàgiuridica e dell’autonomia organizzativa,amministrativa, patrimoniale, contabile,gestionale e tecnica: poteri di rappresentanza edi gestione al direttore generale (nominato dalPresidente della Regione), coadiuvato da altrefigure da egli nominate, quali il direttoreamministrativo, il direttore sanitario e ilcoordinatore dei servizi sociali, poiché la AUSLpuò assumere la gestione di attività e servizisocio-assistenziali su delega dei Comuni (oggiquindi Unità Socio-sanitarie Locali, articolate inDistretti: strutture tecnico-funzionali distribuitesul territorio)

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- il d.lgs. 229/1999:

1. amplia il ruolo dei Comuni, introducendo la ConferenzaConferenzaper la programmazione sanitaria e socio sanitariaper la programmazione sanitaria e socio sanitaria, daistituire con legge regionale e di cui fa parte il Sindaco(ovvero i Sindaci);

2. fissa un tetto massimo di spesa sanitaria statale pertetto massimo di spesa sanitaria statale perogni cittadinoogni cittadino, integrabile dalle singole Regioni(eventualmente con il ricorso all’imposizione fiscale);

3. attribuisce alla Conferenza permanente per lo Stato, leRegioni e le province autonome il compito di autorizzareprogrammi di sperimentazione proposti dalle Regioni cheprevedano forme di collaborazione tra strutture del SSNe soggetti privati anche attraverso la costituzione disocietà miste a capitale pubblico e privato

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DEFINIZIONE DI SERVIZISOCIO-SANITARI

“tutte le attività atte a soddisfare,mediante percorsi assistenzialiintegrati, bisogni di salute dellapersona che richiedono unitariamenteprestazioni sanitarie e azioni diprotezione sociale in grado digarantire, anche nel lungo periodo, lacontinuità tra le azioni di cura e quelledi riabilitazione” (art. 3 septies d.lgs.502/1992)

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PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE

• prestazioni sanitarie a rilevanza sociale:“prestazioni assistenziali che, erogatecontestualmente ad adeguati interventi sociali,sono finalizzate alla promozione della salute, allaprevenzione, individuazione, rimozione econtenimento di esiti degenerativi o invalidanti dipatologie congenite o acquisite, contribuendo,tenuto conto delle componenti ambientali, allapartecipazione alla vita sociale e alla espressionepersonale” (art. 3 c. 1 d.p.c.m. 14 febbraio 2001),di competenza delle AUSL, inserite in progettidi durata medio/lunga ed erogate in regimeambulatoriale, domiciliare o nell’ambito distrutture residenziali

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PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE

• prestazioni sociali a rilevanza sanitaria:“tutte le attività del sistema sociale che hannol’obbiettivo di supportare la persona in stato dibisogno, con problemi di disabilità o diemarginazione condizionanti lo stato di salute”(art. 3 c. 2 d.p.c.m. 14 febbraio 2001), dicompetenza dei Comuni, che stabiliscono lamisura della partecipazione di spesa dei cittadini

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PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE

• prestazioni socio-sanitarie ad elevataintegrazione sanitaria:sono caratterizzate da particolare rilevanzaterapeutica e intensità della componente sanitariae attengono per lo più alle aree materno/infantile,anziani, handicap, patologie psichiatriche edipendenza da droga, alcool e farmaci, inabilità odisabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative, sono erogate dalle AUSL, a caricodel Fondo Sanitario, in regime ambulatoriale,domiciliare o nell’ambito di strutture residenziali osemiresidenziali

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ORGANIZZAZIONE ED EROGAZIONEDEI SERVIZI SOCIO-SANITARI

con la legge 8 novembre 2000 n. 328(“legge quadro per la realizzazione delsistema integrato di interventi e servizisociali”) si ha finalmente una normativagenerale anche in materia assistenziale,analogamente alla riforma operata dalla legge833/1978 in ambito sanitario, con la qualeessa deve coordinarsi, in particolare conriferimento all’attività delle ASL (in molteRegioni istituite come ULSS o USSL: UnitàSocio Sanitaria Locale)

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legge 8 novembre 2000 n. 328

con la realizzazione della legge quadro vieneattivata un’innovativa politica sociale a livellonazionale, che si discosta dalla tradizionaleconcezione dei servizi sociali come subalternirispetto ai servizi sanitari e che ha comeobbiettivo fondamentale

il benessere socialeattraverso il riconoscimento del diritto alle

prestazioni sulla base del principio diuniversalità delle stesse

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legge 8 novembre 2000 n. 328

art. 1 c. 1:art. 1 c. 1:“La Repubblica assicura alle persone e allefamiglie un sistema integrato di interventi eservizi sociali, promuove interventi pergarantire la qualità della vita, pariopportunità, non discriminazione e diritti dicittadinanza, previene, elimina o riduce lecondizioni di disabilità, di bisogno e di disagioindividuale e familiare, derivanti dainadeguatezza di reddito, difficoltà sociali econdizioni di non autonomia, in coerenza congli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione”

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legge 8 novembre 2000 n. 328

Viene previsto,quale fondamentale strumento diattuazione delle politiche sociali,il sistema di servizi a rete,che comporta una complessa

interazione tra tutti i soggetti coinvoltisia pubblici che privati…

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legge 8 novembre 2000 n. 328

…sulla base dei principi di sussidiarietà(verticale e orizzontale), cooperazione,

efficacia, efficienza ed economicità,omogeneità, copertura finanziaria e

patrimoniale, responsabilità ed unicitàdell’amministrazione, autonomia

organizzativa e regolamentare deglienti locali

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legge 8 novembre 2000 n. 328

• viene conferita la principale responsabilità diprogrammazione ed organizzazione delsistema integrato allo Stato, alle Regioni eagli enti locali

• viene riconosciuto un ruolo attivo diprogettazione e realizzazione, oltre che digestione e di offerta dei servizi, ai soggettiprivati (come le ONLUS)

• viene promossa la partecipazione attiva diorganizzazioni sindacali, associazioni socialie di tutela degli utenti per il raggiungimentodei fini istituzionali di benessere sociale

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legge 8 novembre 2000 n. 328

art. 4:art. 4:“la realizzazione del sistema integrato diinterventi e servizi sociali si avvale di unfinanziamento plurimo a cui concorrono,secondo competenze differenziate e condotazioni finanziarie afferenti ai rispettivibilanci”, gli enti locali, le Regioni e lo Stato

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sistema di finanziamento

• Fondo nazionale per le politichesociali(istituito dal d.lgs. 112/1998 ai sensi dell’art. 59 c. 44della legge 27 dicembre 1997 n. 449)

• Fondi regionali per le politichesociali(in Veneto istituito dall’art. 133 della legge regionale 13aprile 2001 n. 11)

• Bilanci comunali

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legge 8 novembre 2000 n. 328

priorità di accessoal sistema integrato dei servizi sociali (art. 2)

in favore dei soggetti:• in condizioni di povertà o con reddito limitato• con incapacità totale o parziale derivante da

inabilità fisica o psichica• con difficoltà di inserimento nella vita sociale

attiva e nel mercato del lavoro• sottoposti a provvedimenti dell’autorità

giudiziaria che rendono necessari interventiassistenziali

• minori, specie se in condizioni di disagio familiare

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organizzazione dei servizi socio-sanitari

è la Regione a determinare, in sede diprogrammazione, gli obblighi, lefunzioni, i criteri di erogazione e difinanziamento delle prestazioni socio-sanitarie, secondo quanto indicato,oggi, dal d.p.c.m. 14 febbraio 2001(“atto di indirizzo e coordinamento inmateria di prestazioni socio-sanitarie”)

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organizzazione dei servizi socio-sanitari

Possono individuarsi tre modelliorganizzativi ancora presenti in Italia(ricordando comunque che il Comune non èobbligato alla gestione diretta dei servizi dipropria competenza, potendo creareun’apposita istituzione o un’azienda specialeoppure decidere per una gestione associatacon altri comuni o, infine, delegare i propricompiti alle USL)…

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1. Regioni che attribuiscono in toto la gestione deiservizi socio-assistenziali ai Comuni, prevedendo solomodalità di collegamento con i servizi USL (adesempio la Sicilia)

2. Regioni che attribuiscono la gestione dei servizi socio-sanitari in parte ai Comuni ed in parte alle USL (adesempio il Veneto, ove le USL svolgono funzioni chehanno una precisa attinenza con il settore sanitario,quali la prevenzione delle tossicodipendenze, ilrecupero e l’inserimento sociale dei tossicodipendentiovvero l’assistenza ai portatori di handicap conriferimento ai particolari servizi e sussidi necessariper il recupero e l’inserimento degli stessi)

3. Regioni che assegnano la gestione dei servizi socio-assistenziali alle USL, riservando ai Comuni funzionidi indirizzo politico-sociale (ad esempio il Piemonte)

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organizzazione dei servizi socio-sanitari

i singoli Comuni devono in ogni casocoordinarsi con gli interventi erogati dalle USLin campo socio-sanitario, al fine di superare ilsettorialismo che ha caratterizzatol’intervento assistenziale in passato e digarantire criteri di territorialità e globalitànelle prestazioni

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organizzazione dei servizi socio-sanitari

al ruolo svolto dal Comune, singolo oassociato, concorrono anche altri enti edistituzioni pubbliche, cooperative o soggettiprivati o cittadini volontari, singolarmenteoppure in via associativa

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legge 8 novembre 2000 n. 328

art. 11art. 11:• i Comuni autorizzano i servizi e le strutture a

ciclo residenziale e semiresidenziale agestione pubblica o privata, sulla base delpossesso dei requisiti stabiliti con leggeregionale (che recepisce e integra in relazionealle esigenze locali i requisiti minimi nazionalideterminati con d.m.)

• e provvedono all’accreditamento dei servizi edelle strutture, corrispondendo ai soggettiaccreditati tariffe per le prestazioni erogatenell’ambito della programmazione regionale elocale

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organizzazione dei servizi socio-sanitari

Gli interventi assistenziali del Comune possonogeneralmente raggrupparsi nelle 3 aree della:

• prevenzione delle cause e del disagio sociale (adesempio l’educazione sanitaria e sociale di intesacon le USL)

• assistenza e sostegno al singolo o al nucleofamiliare (ad esempio l’assistenza domiciliare o gliinterventi rivolti all’inserimento sociale elavorativo delle persone svantaggiate e insituazioni di bisogno, quali portatori di handicap,tossicodipendenti, carcerati etc.)

• sostituzione del nucleo familiare per perioditemporanei o anche stabilmente (ad esempio lecomunità alloggio o le case di riposo)

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

La programmazione in ambito socio-sanitario nasce come esigenza collegata aldovere dello Stato di fornire l’assistenzasociale e sanitaria, in virtù dei nuovi diritticivili riconosciuti dalla Costituzione (mentreera estraneo il concetto di programmazione alprecedente sistema della beneficenzapubblica), di fronte al problema di unadisponibilità limitata di risorse per ilraggiungimento degli obbiettivi pubblici…

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

…da tale esigenza consegue:• la necessità di individuare un livello minimo

determinando i destinatari delle prestazioni ela misura dei singoli interventi

• la necessità di stabilire priorità e fasi per larealizzazione di detto livello minimo

• l’indispensabilità della programmazione comeprocesso nel tempo per migliorare lecondizioni generali

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

La programmazione si realizza mediantel’emanazione di

norme ed atti amministrativiche sono per loro natura(salvo le leggi cornice)“a tempo determinato”

anche se soltanto alcuni di essi sottostanno aprecise regole di durata, scadenza e rinnovo

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

Fasi del processo programmatorio:• analisi dei bisogni (reali e indotti, oggettivi e

soggettivi)• specificazione degli obbiettivi, pertinenti rispetto

ai bisogni, di un programma d’interventi(obbiettivi istituzionali, generali, intermedi,specifici)

• analisi delle risorse disponibili o attivabili e deivincoli esistenti (in termini di infrastrutture, dimezzi finanziari e giuridici e di personale)

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• formulazione del programma operativo degliinterventi, specificando la qualità e la quantitàdelle prestazioni, l’organizzazione delle risorsein servizi efficienti, la predisposizioned’interventi di supporto, la sequenzialità, laflessibilità e la temporalizzazione degliinterventi

• determinazione dei criteri per la verifica deirisultati

• verifica e valutazione dei risultati, alla base esecondo le indicazioni dell’attivitàriprogrammatoria, in un permanente rapportodi feed back

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

A seconda dell’ambito di riferimentospaziale, temporale e personale lapianificazione può assumere una valenzauna valenzagenerale, un valenza strategica o unagenerale, un valenza strategica o unavalenza operativavalenza operativa…

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

la pianificazione generalepianificazione generale di settore

(in quanto differenziata ma collegata adaltri settori, in prevalenza di naturaeconomica) si realizza attraverso i pianinazionali, regionali e zonali ecostituisce una forma dieteroprogrammazione “partecipata”

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

la pianificazione strategicapianificazione strategicaconsiste nell’esaminare la situazionepresente e gli sviluppi futuri, stabilendoobbiettivi e una strategia per conseguirli emisurare i risultati: rappresenta unprocesso regolare e continuo e si risolveall’interno delle strutture compiute,costituendo quindi una forma diautoprogrammazione

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

la pianificazione operativapianificazione operativa rappresenta ilmodo di agire normale dei servizi sociali,attraverso la programmazione delleproprie attività, realizzando le molte formedi progettazione individuale previste exlege per far fronte alle esigenze dispecifiche situazioni (cfr. i progetti individualiche, ai sensi dell’art. 14 legge 328/2000, i Comuni,d’intesa con le AUSL, predispongono su richiestadell’interessato)

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

Il sistema di programmazione in ambitosociale (articoli 18 e 19 della legge

quadro) si regge sulPiano nazionale triennale

degli interventi e servizi sociali(il 1°, relativo al periodo 2001-2003,approvato con d.p.r. 03/05/2001)…

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

…entro 120 giorni dalla cui emanazione leRegioni, attraverso forme d’intesa con i

Comuni interessati, adottano ilPiano regionale

degli interventi e servizi socialiprovvedendo all’integrazione socio-

sanitaria in coerenza con gli obbiettivi delpiano sanitario regionale, nonché al

coordinamento con le politichedell’istruzione, della formazione

professionale e del lavoro

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

I Comuni (associati negli ambiti territorialiper la gestione unitaria del sistema localedei servizi sociali a rete determinati dalle

Regioni ex art. 8 l.q.) definiscono,nell’ambito delle risorse disponibili e sulla

base delle indicazioni del piano regionale, ilPiano di zona

che stabilisce gli obbiettivi strategici, lepriorità di intervento, gli strumentirealizzativi e le risorse da attivare

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LA PROGRAMMAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI

Ai sensi dell’art. 2222 della legge quadro vengonodefiniti, attraverso la programmazione

nazionale, regionale e zonale e nei limiti dellerisorse destinate alla spesa sociale,

i livelli essenziali delle prestazioni(oggi oggetto di potestà legislativa esclusiva

dello Stato ai sensi del novellato art. 117Cost.), che non sono elencati

dettagliatamente in riferimento alle singoleprestazioni, bensì configurati secondo un

insieme di principi generali e in base ad una“griglia articolata su 3 dimensioni”…

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livelli essenziali delle prestazioni

1)1) le aree di interventole aree di intervento, definite in relazione aibisogni da soddisfare (non rappresentaun’area autonoma l’integrazione degliimmigrati): le responsabilità familiari i diritti dei minori le persone anziane il contrasto della povertà i disabili la lotta contro la tossicodipendenza le azioni di supporto alla riforma dei

servizi

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livelli essenziali delle prestazioni

2) le tipologie dei servizi e delle prestazionile tipologie dei servizi e delle prestazioni, chepossono essere programmati e realizzati perrispondere alle esigenze proprie dellesuddette aree di bisogno e che devonocomunque comprendere in ogni ambitoterritoriale (prestazioni minime garantite): il servizio sociale professionale e il segretariato

sociale per l’informazione e la consulenza al singoloe ai nuclei familiari

il servizio di pronto intervento sociale per lesituazioni di emergenza personali e familiari

l’assistenza domiciliare le strutture residenziali e semiresidenziali per

soggetti con fragilità sociali i centri di accoglienza residenziali o diurni a

carattere comunitario

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livelli essenziali delle prestazioni

3) le direttrici per lle direttrici per l’’innovazione nellainnovazione nellacostruzione della rete degli interventi e deicostruzione della rete degli interventi e deiserviziservizi, che descrivono i criteri progettuali, diorganizzazione e di funzionamento della retecon particolare attenzione alla creazione disinergie e collaborazioni fra tutti i soggetticoinvolti, nella valorizzazione delle risorse edelle potenzialità disponibili

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