ESCLUSIVO / LE PENSIONI ECCELLENTI 50 uomini d'oro Ciampi ne ha tre: 71 milioni lordi al mese. Cuccia ne incassa due: 48 milioni. Come Dini che arriva a 54. Poi Scalfaro, Cossiga, Andreotti, Romiti, Di Pietro... Ecco le rendite di alcuni italiani che contano di Stefano Livadiotti Certificato numero: 78711400. Importo mensile: 38.281.250 lire. Destinatario: Enrico Cuccia, via Pietro Mascagni 24, Milano. Decorrenza: 12/98. Mitico Cuccia: il Grande Vecchio della finanza italiana ha aspettato lo scorso dicembre, quando già da un mese aveva festeggiato il novantunesimo compleanno, per far scattare la sua seconda pensione: 38 milioni lordi al mese che si vanno a sommare ai 10 della rendita Inps maturata nell'84. Il senatore Antonio Di Pietro (certificato 03167223), invece, è titolare di una pensione da poco più di 4 milioni al mese (sempre lordi) dal 1995, quando di anni ne aveva solo 45. Una Babele di leggine Il presidente d'onore di Mediobanca e l'ex eroe di mani pulite sono solo due dei cinquanta italiani eccellenti di cui "L'Espresso" è in grado di rivelare le pensioni del 1999 fino alle ultime mille lire. Con l'avvertenza che gli importi maturati e indicati in queste pagine, nel caso di pensionati con lavoro dipendente o quando non sia stata ancora raggiunta l'età pensionabile, non vengono corrisposti per intero. Dalla foto di gruppo, che parte dalla "A" di Biagio Agnes per arrivare alla "Z" di Sergio Zavoli", esce lo spaccato desolante di un sistema previdenziale governato da una babele di leggine per le quali si fa fatica a rintracciare una logica, se non quella delle infinite lobby che negli anni sono riuscite a ritagliarsi invidiabili privilegi. Nelle scorse settimane, quando il presidente del Consiglio Massimo D'Alema ha annunciato il bellicoso proposito di mettere mano a una riforma delle pensioni senza attendere la scadenza del 2001, tranne fare poi una penosa marcia indietro, il sindacato ha subito alzato le barricate. E ha trovato come fiancheggiatori, in una campagna all'insegna della più pura demagogia, le ali estreme dello schieramento politico e i loro LE PENSIONI ECCELLENTI 50 uomini d'oro Non è solo privilegio Da Amato a Zavoli L'Espresso http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/50uominidoro.shtml (1 di 5) [15.08.1999 3:45:59]
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ESCLUSIVO / LE PENSIONI ECCELLENTI
50 uomini d'oroCiampi ne ha tre: 71 milioni lordi al mese. Cuccia ne incassa due: 48milioni. Come Dini che arriva a 54. Poi Scalfaro, Cossiga, Andreotti,
Romiti, Di Pietro... Ecco le rendite di alcuni italiani che contanodi Stefano Livadiotti
Certificato numero: 78711400. Importo mensile: 38.281.250 lire.Destinatario: Enrico Cuccia, via Pietro Mascagni 24, Milano. Decorrenza:12/98. Mitico Cuccia: il Grande Vecchio della finanza italiana haaspettato lo scorso dicembre, quando già da un mese aveva festeggiato ilnovantunesimo compleanno, per far scattare
la sua seconda pensione: 38 milioni lordi al mese che si vanno a sommareai 10 della rendita Inps maturata nell'84. Il senatore Antonio Di Pietro(certificato 03167223), invece, è titolare di una pensione da poco più di 4milioni al mese (sempre lordi) dal 1995, quando di anni ne aveva solo 45.
Una Babele di leggine
Il presidente d'onore di Mediobanca e l'ex eroe di mani pulite sono solodue dei cinquanta italiani eccellenti di cui "L'Espresso" è in grado dirivelare le pensioni del 1999 fino alle ultime mille lire. Con l'avvertenzache gli importi maturati e indicati in queste pagine, nel caso di pensionaticon lavoro dipendente o quando non sia stata ancora raggiunta l'etàpensionabile, non vengono corrisposti per intero. Dalla foto di gruppo,che parte dalla "A" di Biagio Agnes per arrivare alla "Z" di SergioZavoli", esce lo spaccato desolante di un sistema previdenziale governatoda una babele di leggine per le quali si fa fatica a rintracciare una logica,se non quella delle infinite lobby che negli anni sono riuscite a ritagliarsiinvidiabili privilegi.
Nelle scorse settimane, quando il presidente del Consiglio MassimoD'Alema ha annunciato il bellicoso proposito di mettere mano a unariforma delle pensioni senza attendere la scadenza del 2001, tranne farepoi una penosa marcia indietro, il sindacato ha subito alzato le barricate.E ha trovato come fiancheggiatori, in una campagna all'insegna della piùpura demagogia, le ali estreme dello schieramento politico e i loro
LE PENSIONIECCELLENTI
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Non è soloprivilegio
Da Amato a Zavoli
L'Espresso
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giornali: da destra i quotidiani del gruppo Monti guidati dalsuperpensionato Vittorio Feltri; da sinistra il foglio rifondarolo"Liberazione" di Sandro Curzi. La tenaglia si è stretta come primoobiettivo sul ministro del Tesoro Giuliano Amato, che più di tutti erauscito allo scoperto sulla necessità di rivedere il circo Barnum dellaprevidenza italiana: «36.799.942 al mese. È la pensione (lorda) dell'uomoche vuol tagliare le pensioni agli italiani», ha titolato a tutta paginavenerdì 30 luglio il quotidiano di Rifondazione, che ha proseguito la suacampagna il 4 agosto gridando allo scandalo per le rendite delrappresentante italiano nel board della Banca centrale europea TommasoPadoa Schioppa e degli industriali Carlo Callieri e Guidalberto Guidi.
Tra quelle rivelate dall'"Espresso", la più alta è la pensione del presidentedella Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: un assegno lordo di 71 milioni e35 mila lire al mese. È una bella cifra. Ma è appena il caso di ricordareche, prima di arrivare sul colle più alto, l'attuale capo dello Stato hapercorso una formidabile carriera di grand commis che lo ha portato dalvertice della banca centrale a palazzo Chigi. E che, dopo essere andato inpensione da direttore generale della banca, Ciampi ha rifiutato primal'appannaggio di governatore (nonché la sontuosa residenza: nella qualelesto si è acquartierato con i suoi cari l'arcinemico Lamberto Dini) e poilo stipendio di premier e ministro.
Pensione media: 18 milioni all'anno
Il punto non È l'entità della pensione. Non c'È nulla di scandaloso nelricevere un lauto chèque dopo aver lavorato per una vita occupandoposizioni di prestigio, incassando super-stipendi e versando una montagnadi contributi (e il discorso sarà tanto più valido quando a tutti verràapplicato il metodo contributivo: tanto versi e tanto ti ritrovi quandosmetti di tirare la carretta).
Il problema che sollevano i dati rivelati in queste pagine dall'"Espresso" èsemmai quello di una vera e propria giungla pensionistica, nella quale glistessi funzionari dell'Inps cercano di destreggiarsi sfogliando erisfogliando una sorta di libretto d'istruzioni che conta qualcosa comecento pagine. Le statistiche dicono che in Italia ci sono 16 milioni e 204mila pensionati, che si dividono un monte-rendite pari a 300.683 miliardi:in media ognuno incassa 18 milioni e 555 mila lire lorde l'anno.All'interno di questo gruppo c'è una famiglia di 5 milioni e 105 milapersone che ottiene mensilmente dall'Inps una cifra compresa tra le 279mila lire e il milione. Ce n'è poi un'altra, assai più ristretta, composta da2.310 italiani che ricevono ogni mese un assegno superiore ai 15 milioni(in media arriva a quota 19 milioni e 266 mila lire).
I numeri però aiutano a stabilire solo il contorno di un quadro che appareogni giorno più sconcertante. L'ultima notizia è arrivata sabato 7 agosto,quando l'Istat ha fatto sapere che quasi un pensionato su tre accumula dueo più rendite di origine diversa. I 4 milioni e 485 mila pluripensionati sidividono un gruzzolo di 50 mila miliardi: in media costano tra i 20 e i 29milioni l'anno. Una curiosa anomalia. Che per giunta fino al 1998scivolava nel grottesco. Già, perché prima dell'istituzione del cosiddettocasellario dei pensionati nessuno conosceva la reale situazione degliassegni erogati dai diversi enti: così, ogni rendita veniva tassata in modoseparato e chi ne aveva più d'una finiva per ottenere in sovrappiù undiscreto beneficio fiscale.
L'Espresso
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Nei giorni scorsi il governo ha annunciato che a settembre, se proprio nonsi potrà mettere mano all'intero dossier pensioni, verrà almeno fattapiazza pulita delle anomalie più macroscopiche. Sarà. Il fatto è cheD'Alema e compagnia, per mantenere la promessa, dovrebberocominciare a lavorare di scure proprio sui portafogli dei parlamentari, dicoloro cioè che assicurano con i loro voti il galleggiamento del governo.
Quella di deputati e senatori è infatti una delle caste più garantite dalloscombinato universo pensionistico. Quando sono in ballo le loro pensionipossono accadere vicende da barzelletta. Una per tutte, quella cheall'inizio degli anni Ottanta ha avuto per involontario protagonista ilgiornalista Arturo Guatelli, candidato per la Dc in Lombardia e risultatoprimo dei non eletti. Guatelli si era fatto una ragione della sconfittaquando, nel maggio del 1983, subito dopo lo scioglimento delle Camere,morì il presidente democristiano del Senato Tommaso Morlino e lui fuchiamato a subentrargli. Risultato: Guatelli scoprì che, pur senza averpartecipato a una sola seduta di lavori parlamentari, pagando una ventinadi milioni di contributi avrebbe ricevuto, a partire dal sessantesimocompleanno, una rendita mensile di poco più di tre milioni netti. Cosa cheè regolarmente accaduta.
Cinque milioni per una legislatura
La normativa che regola le pensioni di deputati e senatori (per non parlaredi quella per il trattamento dei dipendenti del Quirinale) è un verocapolavoro. Non solo perché dopo una sola legislatura un parlamentaregià matura il diritto a un assegno di 5 milioni al mese (a partire dai 60anni) e con sette legislature al Senato si porta a casa 15 milioni (lordi). Cisono meccanismi che dimostrano la fantasia di chi li ha messi a punto.Esempio: se per esercitare il mandato un deputato (o senatore) ha lasciatouna posizione da lavoratore dipendente mettendosi in aspettativa, allorafinisce per maturare gratis una seconda pensione, perché il suo enteprevidenziale continua imperterrito a versargli i contributi. Ancora: se unex parlamentare vuole riscattare gli anni mancanti al completamento diuna legislatura, non deve necessariamente mettere mano al portafogli: piùcomodamente, può pagare i contributi con una trattenuta sulle prime ratedel vitalizio.
Se ai parlamentari spetta dunque una sorta di primato, la mappa delprivilegio è però molto più ampia. Così, leggina dopo leggina, sonofiorite le più bizzarre categorie di pensionati.
Pensionati d'antichità
Cuccia ha dunque atteso di varcare la soglia dei novantuno anni per farscattare la sua seconda rendita. Quella dell'Inps (120 milioni lordi l'anno)l'ha maturata da ormai quindici anni. E a vantare una pensione d'epocanon è certo il solo. Su due delle sue tre rendite (per complessivi 288milioni) il presidente del San Paolo-Imi Luigi Arcuti può contare daaddirittura un quarto di secolo. L'inossidabile ex boiardo Ettore Bernabei,che dopo aver regnato sulla Rai e sull'Italstat oggi produce film ispiratialla Bibbia con la sua Lux, da 23 anni ha diritto a una pensione Inpgi daquasi 96 milioni (un'altra la colleziona da dodici anni). L'attuale
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presidente della Rcs (ed ex presidente della Fiat) Cesare Romiti vanta unarendita di cinque milioni e mezzo lordi al mese dal 1977. E lo stesso valeper Sergio Zavoli, che dal lontano 1978 è titolare di una pensione annuada quasi 160 milioni lordi (ai quali ha in seguito potuto sommare iproventi di altre due rendite).
Pensionati baby
Il record spetta a Rainer Masera. L'amministratore delegato e direttoregenerale del San Paolo Imi, che nel 1998 ha messo insieme uno stipendiodi un miliardo e 422 milioni, ha diritto ogni 12 mesi a poco meno di 85milioni (lordi) dal 1988, quando di anni ne aveva appena 44. Come?Grazie al generoso regolamento della Banca d'Italia, dove il giovaneMasera si era fatto le ossa come direttore della ricerca economica. Einfatti nella sua stessa categoria figura un altro ex della banca centralecome Mario Sarcinelli: oggi sessantacinquenne, l'ex vice direttore dellaBanca d'Italia ha saltellato da un incarico all'altro con la certezza di unaricca pensione (359 milioni lordi) fin dall'età di 48 anni (a 61 anni ne hasommati altri 61,7).
E che dire di Pier Domenico Gallo, oggi titolare di Meliorbanca, che lasua prima pensione l'ha maturata con la Cassa di Risparmio di Torinoquando sulla torta di compleanno metteva ancora 45 candeline (unaseconda rendita si è aggiunta sette anni più tardi)?
Pensionati & superstipendiati
Enrico Bondi, amministratore delegato della Montedison, ha unostipendio consono al rango: il suo gruppo nel 1998 gli ha versato unosull'altro 3 miliardi e 34 milioni: lira più lira meno, fa otto milioni e 300mila lire al giorno, Natale, Pasqua e Ferragosto compresi. Bondi da seianni è titolare di una pensione dell'Inpdai da 122 milioni virgola qualcosaall'anno. Nella sua stessa condizione ci sono molti altri top manager ebanchieri di fama. Basti pensare al presidente della Banca di RomaCesare Geronzi: 937 milioni di stipendio e 672 milioni di rendita maturatatra l'Inps e la banca capitolina.
Ma il caso più clamoroso è certamente quello del vice-presidente dellaConfindustria Luigi Orlando. Il re del rame è titolare di un impero che nel1998 ha macinato profitti per 175 miliardi. E, oltre a incassare i ricchidividendi, si è attribuito uno stipendio presidenziale da un miliardo e 624milioni (sempre nel 1998). Però ha anche la pensione: poco più di 6milioni al mese. Lordi.
(19.08.1999)
DA AMATO A ZAVOLI
BiagioAgnes
GiulioAndreotti
GiulianoAmato
LuigiArcuti
AlessandroBarberis
EttoreBernabei
GiovanniBillia
EnricoBondi
BrunoBottai
EnricoBraggiotti
VincenzoCaianiello
CarloCallieri
FrancescoChirichigno
CarloAzeglioCiampi
FrancescoCingano
FrancescoCossiga
EnricoCuccia
PasqualeDe Vita
L'Espresso
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LeonardoDi Donna
LambertoDini
AntonioDi Pietro
FabianoFabiani
VittorioFeltri
PierDomenicoGallo
CesareGeronzi
FranzoGrandeStevens
GiuseppeGuarino
GuidalbertoGuidi
PietroLarizza
AntonioMaccanico
NicolaMancino
FrancoMarini
RainerStefanoMasera
EnricoMicheli
GiacintoMilitello
FrancoNobili
LuigiOrlando
TommasoPadoaSchioppa
ErnestoPascale
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CesareRomiti
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GiuseppeSantaniello
MarioSarcinelli
Oscar LuigiScalfaro
SergioSiglienti
FrancoTatò
MicheleTedeschi
FrancoViezzoli
GianniZandano
SergioZavoli
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Non è solo privilegioCiampi ne ha tre: 71 milioni lordi al mese. Cuccia ne incassa due: 48milioni. Come Dini che arriva a 54. Poi Scalfaro, Cossiga, Andreotti,
Romiti, Di Pietro... Ecco le rendite di alcuni italiani che contanodi Bruno Manfellotto
Nelle stesse ore in cui Giuliano Amato e Cesare Salvi si preparano alloshow down sulla previdenza, 850 ferrovieri - prima avanguardia di 5.750di essi destinati da un accordo azienda-sindacati a smettere di lavorareanzitempo - conquistano la loro brava pensione d'anzianità. Nebeneficeranno, si dice, i conti dell'Ente ferrovie. Cioè lo Stato. Ma quellepensioni, per molti anni, peseranno sui conti dell'Inps. Cioè sullo Stato.
Parafrasando uno slogan degli anni Settanta si potrebbe dire che perprivatizzare i bilanci si pubblicizzano i costi. Il manager fa bella figura eil sindacato rinuncia a misurarsi con i problemi veri del costo del lavoro,dell'organizzazione aziendale, delle assunzioni improduttive. Ecco perchél'istituto dell'anzianità - che crea disparità con altri lavoratori esclusi dalbeneficio, e li costringe pure a sopportarne i costi - risulta particolarmenteiniquo.
Anche tra i 50 nomi dell'"Espresso" c'è qualche illustre pensionatod'anzianità, eccellenti e legittimissimi cumuli e molte curiosità. Masbaglierebbe chi vi vedesse la fotografia di una Repubblica fondata suiprivilegi. Ciò che emerge è piuttosto la babele dei trattamenti, laconfusione delle cifre, il caos delle corporazioni e delle leggine che nehanno garantito, assieme alle pensioni, la sopravvivenza: un esamecomparato di provvedimenti e di beneficiati consentirebbe perfino diricostruire le stagioni politiche del Belpaese.
Più che dovuta al caso o alla contingenza politica, l'impalcatura sembrastudiata apposta per scoraggiare ogni assalto. Stavolta tocca ad Amato eD'Alema. Per riuscire dovrebbero convincersi che fare poco è meglio cheparlare molto.
(19.08.1999)
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http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/50uominidoro_b.shtml (1 di 2) [15.08.1999 3:50:10]
80 anni, senatore a vita, ex pluri-presidente del Consiglio e ministro.Pensione Tesoro (dal giugno 1992): 13 mensilità da 9.581.823 lire.Pensione Inpgi (dal gennaio 1977): 14 mensilità da 7.776.072 lire.
(19.08.1999)
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http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/andreotti.shtml (1 di 2) [15.08.1999 3:53:50]
76 anni, ex presidente della Banca Commerciale Italiana. Pensione Inps(dal febbraio 1983): 13 mensilità da 11.597.550 lire. Pensione Comit (dalgennaio 1991): 12 mensilità da 25.621.000 lire. Fondo Comit (dal maggio
1988): 13 mensilità da 6.211.781 lire.
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http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/braggiotti.shtml (1 di 2) [15.08.1999 3:55:25]
77 anni, presidente di Mediobanca e vice presidente delle Generali, examministratore delegato della Comit. Pensione Inps (dall’ottobre 1982):13 mensilità da 13.792.750 lire. Pensione Comit (dal gennaio 1991): 12
mensilità da 22.752.000 lire. Fondo Comit (dal febbraio 1987): 13mensilità da 6.665.038 lire.
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FabianoFabiani
VittorioFeltri
PierDomenicoGallo
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http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/cingano.shtml (1 di 2) [15.08.1999 3:56:22]
92 anni, presidente onorario di Mediobanca. Pensione Inps (dal marzo1984): 13 mensilità da 9.215.900 lire. Pensione Cassa previdenzaintegrativa (dal dicembre 1998): 12 mensilità da 38.281.250 lire.
(19.08.1999)
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http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/cuccia.shtml (1 di 2) [15.08.1999 3:56:45]
69 anni, presidente di Napoli-Est, ex dirigente e giornalista Rai eamministratore delegato della Finmeccanica. Pensione Meie (dal maggio1997): 12 mensilità da 3.142.861 lire. Pensione Inpgi (dal giugno 1985):
14 mensilità da 8.552.233 lire. Pensione Inpdai (da gennaio 1991): 13mensilità da 5.846.450 lire.
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56 anni, giornalista-editore, ex direttore di “Europeo”, “Indipendente” e“Giornale”. Pensione Inps (dal maggio 1997): 13 mensilità da 408.050lire. Pensione Inpgi (dal maggio 1997): 14 mensilità da 24.465.170 lire.
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http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/feltri.shtml (1 di 2) [15.08.1999 3:57:58]
60 anni, titolare di Meliorbanca, ex direttore generale del Nuovo BancoAmbrosiano e amministratore delegato della Bnl. Pensione Bnl (dalsettembre 1991): 12 mensilità da 27.014.966 lire. Pensione Cassa di
Risparmio di Torino (dal dicembre 1984): 13 mensilità da 8.725.972 lire.
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77 anni, ex ministro delle Finanze e dell’Industria, ha ricoperto numerosiincarichi in società private (Montedison) e pubbliche (gruppi Iri ed Eni).Pensione Tesoro (dal novembre 1998): 13 mensilità da 7.200.445 lire.
Pensione Cassa di previdenza e assistenza Forense (dal dicembre 1987):13 mensilità da 5.100.386 lire. Pensione Cassa nazionale di previdenza eassistenza Forense (dal dicembre 1987): 12 mensilità (non è specificato)
da 4.382.583 lire.
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59 anni, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, exvice direttore generale della Banca d’Italia e presidente della Consob.Pensione Banca d’Italia (dall’aprile 1997): 13 mensilità da 37.878.145
lire.
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59 anni, presidente del Poligrafico dello Stato, ex presidente dell’Iri.Pensione Meie (dal maggio 1998): 12 mensilità da 6.641.436 lire.Pensione Inpdai (dall’agosto 1997): 13 mensilità da 9.364.800 lire.
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LambertoDini
AntonioDi Pietro
FabianoFabiani
VittorioFeltri
PierDomenicoGallo
LE PENSIONIECCELLENTI
50 uomini d'oro
Non è soloprivilegio
Da Amato a Zavoli
L'Espresso
http://www.espressoedit.it/dossier/50uominidoro/tedeschi.shtml (1 di 2) [15.08.1999 4:03:00]
76 anni, giornalista e scrittore, ex presidente della Rai. Pensione SocietàItaliana Autori ed Editori (dal settembre 1987): 13 mensilità da 1.190.000lire. Pensione Inpgi (dall’ottobre 1978): 14 mensilità da 11.413.546 lire.
Pensione Enpals (dall’ottobre 1983): 13 mensilità da 1.083.428 lire.
(19.08.1999)
DA AMATO A ZAVOLI
BiagioAgnes
GiulioAndreotti
GiulianoAmato
LuigiArcuti
AlessandroBarberis
EttoreBernabei
GiovanniBillia
EnricoBondi
BrunoBottai
EnricoBraggiotti
VincenzoCaianiello
CarloCallieri
FrancescoChirichigno
CarloAzeglioCiampi
FrancescoCingano
FrancescoCossiga
EnricoCuccia
PasqualeDe Vita
LeonardoDi Donna
LambertoDini
AntonioDi Pietro
FabianoFabiani
VittorioFeltri
PierDomenicoGallo
CesareGeronzi
FranzoGrandeStevens
GiuseppeGuarino
GuidalbertoGuidi
PietroLarizza
AntonioMaccanico
NicolaMancino
FrancoMarini
RainerStefanoMasera
EnricoMicheli
GiacintoMilitello
FrancoNobili
LE PENSIONIECCELLENTI
50 uomini d'oro
Non è soloprivilegio
Da Amato a Zavoli
L'Espresso
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