22 a cura di: Paolo Grisa REPORTAGE / VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE AZIENDE OUTDOOR DEI PAESI DELL’EST Le “tigri ceche” alla ribalta nell’outdoor Dopo anni d’isolamento, dagli anni ’90 il mercato dell’Europa occidentale si è aperto alle aziende outdoor provenienti dai paesi dell’Est, in particolare dalla Repubblica Ceca, con una produzione in gran parte ancora Made in Europe. E alcuni di questi brand stanno ottenendo ottimi riscontri. In soffitta ho un paio di vecchie viti da ghiaccio stranissime, dal diametro più ri- dotto di quelle attuali e con solo tre denti anziché i canonici quattro. Gli alpinisti di lungo corso che me le hanno date mi han- no raccontato “sono quelle in titanio che portavano gli alpinisti dell’Est e poi riven- devano a noi per pagarsi il viaggio di ri- torno”. Sono probabilmente inutilizzabili se confrontante con quelle, efficientissime, di oggi. Eppure con queste gli alpinisti delle ex repubbliche sovietiche hanno compiuto alcune tra le più grandi imprese delle Alpi. Sono troppo giovane per aver vissuto quel periodo, a cavallo dagli anni ’80, sulle Alpi si vedevano scendere in forze queste squadre di scalatori provenienti dalle scuole “sovie- tiche”, cechi, polacchi e russi. Erano il meglio dell’alpinismo del loro Paese e proprio gra- zie a questo si erano guadagnati, a fronte di prove di selezione durissime, l’opportunità tanto ambita di partecipare alle costose campagne estive o invernali sulle Alpi. Ba- sti ricordare il nome del ceco Igor Koller o del polacco Jerzy Kukuczka. Arrivavano in squadre numerose, con disciplina militare e attrezzatura costruita in patria, spesso di qualità ridicola di fronte agli standard europei. PRODUZIONE MADE IN EUROPE - Per anni dunque i prodotti per l’outdoor sviluppati dalle aziende dell’Est sono rimasti esclusi dai negozi dei paesi occidentali, anche per problemi di standard di conformità. Già dagli anni ‘90 però, grazie anche all’en- trata di alcuni di quei paesi nell’Unione Europea, certune di queste aziende hanno fatto il loro ingresso nel mercato europeo e italiano, ottenendo anche buoni riscontri. Di qualcuna ne abbiamo parlato recente- mente sulle pagine della nostra rivista (vedi ad esempio Ocùn). Da notare che mentre diverse aziende europee, sia di attrezzat- tura sia di abbigliamento, stanno sempre più spostando la produzione verso paesi lontani dell’Est asiatico, le aziende del set- tore in Repubblica Ceca producono anco- ra in gran parte in loco, garantendo così alta flessibilità, tempi di spedizione molto brevi e, spesso e volentieri, rapporto qua- lità prezzo dei prodotti molto interessanti per i clienti europei. Questo fa si che l’inte- resse verso questi paesi anche nel settore dell’outdoor stia crescendo rapidamente. VISITA TRA LE AZIENDE CECHE - Questa primavera la fiera di Friedrichshafen ave- va organizzato una visita per la stampa proprio in Repubblica Ceca, uno dei paesi più emergenti nel nostro settore, per pre- sentare appunto alcune delle aziende che qui hanno sede e per scoprire la passione fortissima che hanno i cechi per il mondo outdoor. La fiera tra l’altro da alcuni anni dedicat alle aziende di questo paese un’apposita area, il Czech Village. Si parla per il mercato dell’Est Europa di ben 50 brand e di questi 25 sono cechi, paese dal quale vengono 450 persone a visitare la fiera. UN MERCATO VIVACE - Sebbene il pae- se abbia una popolazione non partico- larmente numerosa, i numeri dei praticanti di attività outdoor sono davvero notevoli. Le aziende che ci hanno ospitato sono state Direct Alpine (in collaborazione con l’Università di Liberec), Singing Rock, Hiko Sport (insieme alla catena di negozi sportivi Hudy Sport) e Avoz, l’associazione ceca dell’industria sportiva. Durante la prima giornata abbiamo fatto vi- sita al Praha-Troja, un moderno cen- tro di allenamento per il rafting e il kayak dove abbia- mo potuto provare in prima persona i prodotti Hiko Sport, salvagenti e giub- bini anti acqua per attività fluviali. HIKO - Hiko nasce da un’idea di Marcela Hilgertova, per far fronte all’impossibilità di recuperare materiale di buona qualità per gli sport da fiume in Repubblica Ceca. Così nel 1990 con il marito Ivan iniziò a farsi spe- dire i tessuti dall’America da un amico e a costruire giubbini salvagente la sera, dopo il lavoro, nel loro piccolo appartamento di Praga. Quando, con la crescita degli ordini, il deposito di imbottitura in schiuma iniziò a essere troppo grande per il loro apparta- mento, presero due appartamenti in affitto in un dormitorio universitario. La sede ora si trova nel piccolo paese di Jiloviste, alle porte di Praga. L’azienda è a carattere fa- miliare e anche le più giovani generazioni sono oggi coinvolta nelle attività dell’im- presa. Oltre ai familiari l’azienda dà lavoro a 40 dipendenti. Il nome deriva dalle ini- ziali dei genitori di Marcela, che vestirono i colori della nazionale ceca negli sport di fiume e che ancora oggi danno supporto in azienda e iniziano all’acqua le giovani generazioni. L’UNIVERSITÀ DI LIBEREC - Il giorno succes- sivo ci siamo diretti verso nord, alla città di Liberec, dove ha sede una delle più antiche università del paese, con oltre 200 anni di storia. Oggi ospita sei facoltà, tra cui una delle più rinomate è quella di ingegneria tessile, con 1.300 studenti e oltre 100 ricer- catori. L’università collabora con aziende locali, e non, nell’ambito delle tecnologie tessili, nella ricerca e sviluppo, nel design e nel marketing dei prodotti, arrivando a sviluppare competenze particolari nelle nanotecnologie. Uno dei ricercatori dell’u- niversità ci ha presentato alcune delle più recenti tecnologie sviluppate dall’università, tra cui un innovativo sistema d’illuminazione dei capi e dei tessuti particolari composti da un mix di fibre naturali e metalliche (svi- luppate attraverso un processo di corrente alternata) che hanno proprietà protettive contro le radiazioni magnetiche, un tema molto d’attualità nella nostra vita sempre più a contatto con strumenti digitali di ogni tipo. Uno degli aspetti più interessanti della visita all’università è stato entrare nei labo- ratori dove si effettuano i test sui tessuti in collaborazione con l’azienda Direct Alpine. Questo ci ha permesso di dare finalmente un significato reale a tutte le sigle che si possono leggere sulle etichette dei capi tecnici per l’outdoor. Abbiamo così capito come si misura la colonna d’acqua per l’im- permeabilità, la resistenza allo strappo dei tessuti, la resistenza allo sfregamento o l’i- drorepellenza. DIRECT ALPINE - Di- rect Alpine è una compagnia con il 100% di capitale in Repubblica Ceca e produce in Europa l’80% circa dei suoi prodotti. Distribuita in Italia da Ski Trab, realizza capi di ab- bigliamento per ogni uso outdoor, dall’ar- rampicata sportiva fino all’alpinismo in- vernale e al freeri- de. Anche in mercati ricchi di competitor come quelli di Au- stria, Germania e Svizzera, l’azienda sta gradualmente crescendo. Dal 2012 veste il soccorso in montagna in Repub- Testando i prodotti Hiko lungo la Troja Alcuni dei test che vengono realizzati sui materiali usati da Direct Alpine presso l’Università di Liberec Test sulla traspirazione di una maglietta intima Direct Alpine Immagine della presentazione dell’innovativa fibra conduttrice ad alta visibilità presso l’università di Liberec Le famose e severe Torri di Arenaria in Boemia 10 / 2014