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PACE . I L M ESSAGGIO P APA F RANCESCO «MAI COMPLICI DELLE SCHIAVITÙ» ROBERTO MINEO erché ci sono così care le parole del Papa? Forse perché nell’eco della voce di Francesco risuonano parole familiari, di un certo modo di vivere la fraternità, o sarebbe meglio dire, di vivere attraverso la fraternità. Eco dissonanti rispetto al tuonare della realtà che proprio in questi giorni ci incalza e ci ricorda come l’asservimento del decisore pubblico a interessi illeciti sia solo uno dei molteplici volti della schiavitù, ma di sicuro il più infamante, in particolare quando si tratta di tradire i fratelli più deboli. Dicevamo di una certa familiarità in quelle parole. Il Centro italiano di Solidarietà don Mario Picchi – e come esso le mille realtà che quotidianamente si impegnano silenziosamente nella stessa missione – cerca ogni giorno di adempiere agli impegni che il suo padre fondatore gli ha affidato: l’accoglienza ed il sostegno a chi vive situazioni di disagio; l’attivazione di interventi di assistenza, riabilitazione, reinserimento scolastico e lavorativo; la promozione e la realizzazione di attività di prevenzione e contrasto all’emarginazione sociale. Ora, come chi si sente affannato prova giovamento a prendere una buona boccata d’ossigeno, così i nostri ragazzi, che per lo più hanno problemi di dipendenza da vecchie e nuove sostanze, trascorrono un certo tempo all’interno delle nostre Comunità Terapeutiche. Quando restituiscono se stessi alla società e alle loro famiglie, li osserviamo da lontano, con un certo orgoglio, ed è come se sussurrassimo le parole dell’Apostolo Paolo che il Santo Padre ha così opportunamente citato: «E’ stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo». Ma non lasciamoci ingannare da chi vuole intravvedere nella citazione del Santo Padre una nota di buonismo. Sì, perché la fratellanza, al contrario della schiavitù significa sporcarsi le mani, modificare il proprio atteggiamento nei confronti degli altri fratelli, perseguire la lealtà più che la fedeltà, la compiacenza o il lasciar fare. Il tempo della separazione in Comunità non è un tempo vuoto, non è ascesi e contemplazione, bensì un confronto quotidiano, più che un per–corso è un con–corso, una comunione di intenti con chi condivide una medesima sofferenza. Don Picchi esaltava la centralità dell’incontro e del confronto tra esseri umani come strumento di emancipazione da ogni forma di schiavitù. Ci ammoniva come dalla schiavitù delle droghe, vecchie e nuove, non si esce con una pacca sulle spalle, piuttosto dicendosi la verità senza paura. Nei tempi dell’antica Grecia, chi diceva il vero senza paura era chiamato “parrhesiasta”. La parrhesìa era la virtù di coloro che, non avendo timore delle conseguenze, si assumevano la responsabilità di non lasciar annegare la democrazia sotto le acque tormentate degli interessi particolari e contrapposti. Attraverso la pratica del “dire il vero senza paura” la democrazia proteggeva se stessa. Il Santo Padre ci invita ad operare gesti di fraternità nei confronti di coloro che sono tenuti in stato di asservimento. Con i nostri fratelli che vivono nella dipendenza, forse potremmo cominciare proprio dal dire loro la verità senza paura. Pratichiamo questa antica virtù e così proteggeremo i nostri fratelli più deboli. P Mazzini. Anche a Rieti una terza domenica di Avvento all’insegna della fraternità secondo la proposta della Caritas: sensibilizzazione e preghiera nelle parrocchie verso il tema della campagna nazionale “Cibo per tutti” coniugate a livello locale con il sostegno alle attività delle parrocchie e dell’Emporio alimentare attivato di recente in diocesi a cui saranno destinate tutte le offerte raccolte nelle celebrazioni di questa domenica. Nella diocesi di Viterbo domani il terzo ed ultimo incontro del progetto “Verso la missione cittadina del 2015” con un DI SIMONA GIONTA a scelta della gioia è una scelta controcorrente, uno stato d’animo non comune e non proprio dell’uomo contemporaneo. La terza domenica d’Avvento ci invita ad osare, ad avere il coraggio della gioia sempre e comunque, che non vuol dire accogliere la filosofia fatalista e ottimista del «tanto ciascuno raccoglie quel che semina» o quella ancor più ovvia del «tanto piangere o lamentarsi non cambia le cose». La gioia cristiana infatti non è sinonimo di sorriso stampato sulla bocca o semplice buon umore e allegria, ma gioia del cuore e dello spirito, che sana senza distruggere, che porta la pace senza dover ricorrere alla guerra, che ristabilisce la giustizia nel segno e nel nome della verità. La Domenica Gaudete è la domenica della gioia del Natale che si avvicina, dello ”gioite gente”, della testimonianza cristiana per eccellenza. Come le nostre diocesi vivono questo tempo e questa sfida? Nella diocesi di Frosinone alcuni appuntamenti tradizionali: il vescovo Ambrogio Spreafico il 30 novembre scorso ha incontrato gli operatori pastorali per un pomeriggio di riflessione e approfondimento, oltre gli appuntamenti già in programma nelle singole Vicarie, per un confronto sulle problematiche dei vari territori, una serata dedicata ai giovani e una raccolta di generi alimentari promossa dalla Caritas presso i negozi e gli ipermercati della diocesi a sostegno delle iniziative caritatevoli portate avanti dalle parrocchie. Il “segno” di questo Avvento 2014 sarà l’apertura domani di una mensa per i poveri e le famiglie in difficoltà a Frosinone nei locali dell’ex ospedale cittadino in viale L incontro di preghiera e lo scambio degli auguri natalizi presso la parrocchia di S. Leonardo Murialdo. Invece, i giovani si confermano una priorità per il vescovo di Latina Mariano Crociata che ha deciso di incontrarli in occasione del tempo di Avvento con due appuntamenti di cui il secondo domani nell’antica abbazia cistercense di Valvisciolo (Sermoneta). Organizzati dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, i due incontri di preghiera hanno per filo conduttore la parabola del seminatore narrata nel Vangelo di Marco. Per il quattordicesimo anno che la Caritas dell’Arcidiocesi di Gaeta propone una microrealizzazione all’estero, “Computers e materiale didattico per le ragazze del Bangladesh”, che prevede l’acquisto di 2 computers, una stampante, libri e materiale didattico vario per ciascuno dei quattro boardings ed una scuola condotti, in Bangladesh, dalle Missionarie dell’Immacolata. Ne beneficeranno 631 bambine/i. Referente del progetto è Suor Filomena d’Alicandro proveniente da Marina di Minturno, che svolge il suo lavoro missionario in Bangladesh dal 1967. Anche i più piccoli, inoltre, vengono coinvolti nei temi dell’Avvento grazie alle linee guida fornite dall’ufficio catechistico. In ogni domenica o festa, infatti, si focalizzerà l’attenzione su uno o più personaggi delle letture della Messa prendendone spunto per la riflessione. Si propone il modello di alcune sagome al cui fianco andrà posto un cartoncino con la Parola della settimana. Anche la diocesi di Sora – Aquino e Pontecorvo mette in campo la creatività per coinvolgere i più giovani e non solo con il contest fotografico “Clicca il presepe. Mi piace e condivido!” che intende far emergere quanto la realizzazione del presepe rappresenti fede, tradizione, ma soprattutto l’unione all’interno delle comunità parrocchiali che lo realizzano; vuole essere uno strumento per valorizzare le belle realtà presenti nella diocesi che, attraverso i nuovi media, si impegnano a testimoniare e diffondere la Parola di Dio. Inoltre, l’Ufficio diocesano per la Evangelizzazione e la Catechesi guidato da don Peppino Siciliano ha messo appunto dei sussidi per vivere a pieno il tempo dell’Avvento. Così le diocesi del Lazio si preparano a vivere questa gioia che, come afferma Papa Francesco, «è un dono del Signore, ci riempie da dentro, è come una unzione dello Spirito ma bisogna stare attenti a non imbottigliarla». Nella «Domenica Gaudete» invito al coraggio della gioia Il vissuto concreto della III d’Avvento oggi a San Pietro Il Papa benedice i «bambinelli» Appuntamento questa mattina in piazza S. Pietro per il tradizionale appuntamento della benedizione dei «bambinelli» del presepe, che da oltre 40 anni accompagna i preparativi per il Natale di oratori, parrocchie e famiglie romane. Al termine dell’Angelus Papa France- sco rivolgerà ai bambini un saluto speciale, accompagnato dalla be- nedizione delle statuine di Gesù Bambino che essi porteranno poi nei presepi delle loro case. L’appuntamento, inaugurato da Paolo VI nel 1969, che per primo volle benedire i «bambinelli», nel 2013 è sbarcato anche negli Usa, attraverso la favola natalizia di Amy Wel- born “Bambinelli Sunday. A Christian Blessing”. «È nostro desiderio che questa iniziativa si diffonda sempre più – informa il Centro O- ratori romano – per aiutare i ragazzi a preparare per Gesù un po- sto nelle loro case, ma soprattutto nel proprio cuore e riscoprire, attraverso questo semplice segno, il senso dell’attesa». Anna Moccia Natale e sport i conclude oggi l’iniziativa “Natale dello sportivo”, organizzata dal Centro sportivo santa Lucia Filippini di Frascati. Una tre giorni ricca di sport, cultura e folklore rivolto a tutte le età, estrazioni culturali e religiose pensata come momento di festa, incontro e riflessione. L’evento ha ospitato un concorso fotografico, una tombolata danzata, un torneo di calcio a 5, un concerto di natale realizzato dagli alunni dell’Istituto Maestre Pie Filippini, un seminario per gli insegnanti dell’infanzia sul gioco espressivo e creativo del movimento e della musica, la festa del nuoto e del karate e altre iniziative. S Solidarietà, assistenza, missionarietà nelle agende delle diocesi del Lazio per dare a questo tempo lo spessore dei «segni» ALBANO UNA CASA FAMIGLIA PER I BIMBI DI YELE a pagina 3 ANAGNI «QUEL BISOGNO DI SILENZIO» a pagina 4 C. CASTELLANA I LAVORATORI DA MARIA a pagina 5 CIVITAVECCHIA «RINNOVATI NELLA FEDE» a pagina 6 FROSINONE PERCHÉ LA FEDE DIVENTI CULTURA a pagina 7 GAETA DON ALESSANDRO DONO ALLA CHIESA a pagina 8 LATINA IL VESCOVO CROCIATA DA UN ANNO TRA NOI a pagina 9 PALESTRINA QUEI SEGNI DELLA LITURGIA a pagina 10 PORTO-S. RUFINA LA SCUOLA NEL TERRITORIO a pagina 11 SORA AZIONE CATTOLICA, LE RAGIONI DEL «SÌ» a pagina 13 TIVOLI «IL VESCOVO, UNO DI NOI» a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI LA LEZIONE DEL MARTIRIO a pagina 12 LAZIO SETTE i te Gesù ha detto che tra i nati di donna nessuno è più gran- de di te, san Giovanni Battista! Esulta perché lo sposo arriva e la Chiesa, sua diletta sposa, si rallegra delle tue parole che lo an- nunciano e lo mostrano presente e vivo. I profeti di oggi sono vesti- ti alla moda e disdegnano il digiuno come pratica medievale ormai da consegnare alla storia più becera o a pratiche devozionali di qual- che setta. Tu vestivi di pelli di animali e ti nutrivi di cose raccattate nel deserto. Le parole dei profeti di oggi sono invettive moraleg- gianti che intenderebbero mostrare il marcio, l’indignazione, lo schifo del nostro mondo che non vuole emanciparsi. Oppure sono annunci continui di catastrofi e carneficine immani. Le tue parole erano di una speranza abbagliante, colme di vita e di grazia. E quando pren- devano la forma dell’accusa era per muovere alla conversione e al pentimento. Gioisci, o Precursore dell’Agnello di Dio! Noi abbiamo bisogno della tua profezia che risplende nel gesto del battesimo che anche il Figlio dell’uomo ha voluto ricevere da te. Abbiamo bisogno della leggerezza dell’acqua che lavi la nostra coscienza e ci doni di riconoscere il peccato che ci abita, il germe della corruzione che por- tiamo nel cuore. Potessero le nostre Chiese essere profetiche come te! Semplici e austere nella vita; piene di franchezza e di speranza nel parlare; leggere e provocanti nel donarsi agli uomini di oggi. Fa’, o amico dello Sposo, che la tua gioia sia la nostra. Che la nostra pro- fezia sia un vero servizio al Signore che viene. Un annuncio gioioso e franco di Gesù salvatore di ogni uomo. Francesco Guglietta D Parole abbaglianti di speranza Domenica, 14 dicembre 2014 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 MALAFFARE TUTTO IL LAZIO NELLA BUFERA a pagina 2 IL FATTO
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LAZIO - diocesiportosantarufina.it · problemi di dipendenza da vecchie e nuove sostanze, ... Mazzini. Anche a Rieti una ... alla guerra, che ristabilisce la

Feb 22, 2019

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Page 1: LAZIO - diocesiportosantarufina.it · problemi di dipendenza da vecchie e nuove sostanze, ... Mazzini. Anche a Rieti una ... alla guerra, che ristabilisce la

P A C E . I L M E S S A G G I O

PAPA FRANCESCO«MAI COMPLICI

DELLE SCHIAVITÙ»ROBERTO MINEO

erché ci sono così care leparole del Papa? Forse perchénell’eco della voce di

Francesco risuonano parolefamiliari, di un certo modo divivere la fraternità, o sarebbemeglio dire, di vivere attraverso lafraternità. Eco dissonanti rispettoal tuonare della realtà che proprioin questi giorni ci incalza e ciricorda come l’asservimento deldecisore pubblico a interessi illecitisia solo uno dei molteplici voltidella schiavitù, ma di sicuro il piùinfamante, in particolare quando sitratta di tradire i fratelli più deboli.Dicevamo di una certa familiaritàin quelle parole. Il Centro italianodi Solidarietà don Mario Picchi – ecome esso le mille realtà chequotidianamente si impegnanosilenziosamente nella stessamissione – cerca ogni giorno diadempiere agli impegni che il suopadre fondatore gli ha affidato:l’accoglienza ed il sostegno a chivive situazioni di disagio;l’attivazione di interventi diassistenza, riabilitazione,reinserimento scolastico elavorativo; la promozione e larealizzazione di attività diprevenzione e contrastoall’emarginazione sociale. Ora,come chi si sente affannato provagiovamento a prendere una buonaboccata d’ossigeno, così i nostriragazzi, che per lo più hannoproblemi di dipendenza da vecchiee nuove sostanze, trascorrono uncerto tempo all’interno delle nostreComunità Terapeutiche. Quandorestituiscono se stessi alla società ealle loro famiglie, li osserviamo dalontano, con un certo orgoglio, ed ècome se sussurrassimo le paroledell’Apostolo Paolo che il SantoPadre ha così opportunamentecitato: «E’ stato separato da te perun momento: perché tu lo riavessiper sempre; non più però comeschiavo, ma molto più che schiavo,come fratello carissimo». Ma nonlasciamoci ingannare da chi vuoleintravvedere nella citazione delSanto Padre una nota dibuonismo. Sì, perché la fratellanza,al contrario della schiavitùsignifica sporcarsi le mani,modificare il proprio atteggiamentonei confronti degli altri fratelli,perseguire la lealtà più che lafedeltà, la compiacenza o il lasciarfare. Il tempo della separazione inComunità non è un tempo vuoto,non è ascesi e contemplazione,bensì un confronto quotidiano, piùche un per–corso è un con–corso,una comunione di intenti con chicondivide una medesimasofferenza. Don Picchi esaltava lacentralità dell’incontro e delconfronto tra esseri umani comestrumento di emancipazione daogni forma di schiavitù. Ciammoniva come dalla schiavitùdelle droghe, vecchie e nuove, nonsi esce con una pacca sulle spalle,piuttosto dicendosi la verità senzapaura. Nei tempi dell’anticaGrecia, chi diceva il vero senzapaura era chiamato “parrhesiasta”.La parrhesìa era la virtù di coloroche, non avendo timore delleconseguenze, si assumevano laresponsabilità di non lasciarannegare la democrazia sotto leacque tormentate degli interessiparticolari e contrapposti.Attraverso la pratica del “dire ilvero senza paura” la democraziaproteggeva se stessa. Il Santo Padreci invita ad operare gesti difraternità nei confronti di coloroche sono tenuti in stato diasservimento. Con i nostri fratelliche vivono nella dipendenza, forsepotremmo cominciare proprio daldire loro la verità senza paura.Pratichiamo questa antica virtù ecosì proteggeremo i nostri fratellipiù deboli.

P

Mazzini. Anche a Rieti una terzadomenica di Avvento all’insegnadella fraternità secondo laproposta della Caritas:sensibilizzazione e preghiera nelleparrocchie verso il tema dellacampagna nazionale “Cibo pertutti” coniugate a livello locale conil sostegno alle attività delleparrocchie e dell’Emporioalimentare attivato di recente indiocesi a cui saranno destinatetutte le offerte raccolte nellecelebrazioni di questa domenica.Nella diocesi di Viterbo domani ilterzo ed ultimo incontro delprogetto “Verso la missionecittadina del 2015” con un

DI SIMONA GIONTA

a scelta della gioia è una sceltacontrocorrente, uno statod’animo non comune e non

proprio dell’uomocontemporaneo. La terzadomenica d’Avvento ci invita adosare, ad avere il coraggio dellagioia sempre e comunque, chenon vuol dire accogliere lafilosofia fatalista e ottimista del«tanto ciascuno raccoglie quel chesemina» o quella ancor più ovviadel «tanto piangere o lamentarsinon cambia le cose». La gioiacristiana infatti non è sinonimo disorriso stampato sulla bocca osemplice buon umore e allegria,ma gioia del cuore e dello spirito,che sana senza distruggere, cheporta la pace senza dover ricorrerealla guerra, che ristabilisce lagiustizia nel segno e nel nomedella verità. La Domenica Gaudeteè la domenica della gioia delNatale che si avvicina, dello ”gioitegente”, della testimonianzacristiana per eccellenza. Come lenostre diocesi vivono questotempo e questa sfida? Nelladiocesi di Frosinone alcuniappuntamenti tradizionali: ilvescovo Ambrogio Spreafico il 30novembre scorso ha incontrato glioperatori pastorali per unpomeriggio di riflessione eapprofondimento, oltre gliappuntamenti già in programmanelle singole Vicarie, per unconfronto sulle problematiche deivari territori, una serata dedicata aigiovani e una raccolta di generialimentari promossa dalla Caritaspresso i negozi e gli ipermercatidella diocesi a sostegno delleiniziative caritatevoli portateavanti dalle parrocchie. Il “segno”di questo Avvento 2014 saràl’apertura domani di una mensaper i poveri e le famiglie indifficoltà a Frosinone nei localidell’ex ospedale cittadino in viale

L

incontro di preghiera e lo scambiodegli auguri natalizi presso laparrocchia di S. LeonardoMurialdo. Invece, i giovani siconfermano una priorità per ilvescovo di Latina MarianoCrociata che ha deciso diincontrarli in occasione del tempodi Avvento con due appuntamentidi cui il secondo domaninell’antica abbazia cistercense diValvisciolo (Sermoneta).Organizzati dall’Ufficio diocesanodi pastorale giovanile, i dueincontri di preghiera hanno perfilo conduttore la parabola delseminatore narrata nel Vangelo diMarco. Per il quattordicesimo

anno che la Caritas dell’Arcidiocesidi Gaeta propone unamicrorealizzazione all’estero,“Computers e materiale didatticoper le ragazze del Bangladesh”, cheprevede l’acquisto di 2 computers,una stampante, libri e materialedidattico vario per ciascuno deiquattro boardings ed una scuolacondotti, in Bangladesh, dalleMissionarie dell’Immacolata. Nebeneficeranno 631 bambine/i.Referente del progetto è SuorFilomena d’Alicandro provenienteda Marina di Minturno, che svolgeil suo lavoro missionario inBangladesh dal 1967. Anche i piùpiccoli, inoltre, vengono coinvolti

nei temi dell’Avvento grazie allelinee guida fornite dall’ufficiocatechistico. In ogni domenica ofesta, infatti, si focalizzeràl’attenzione su uno o piùpersonaggi delle letture dellaMessa prendendone spunto per lariflessione. Si propone il modellodi alcune sagome al cui fiancoandrà posto un cartoncino con laParola della settimana. Anche ladiocesi di Sora – Aquino ePontecorvo mette in campo lacreatività per coinvolgere i piùgiovani e non solo con il contestfotografico “Clicca il presepe. Mipiace e condivido!” che intendefar emergere quanto larealizzazione del preseperappresenti fede, tradizione, masoprattutto l’unione all’internodelle comunità parrocchiali che lorealizzano; vuole essere unostrumento per valorizzare le bellerealtà presenti nella diocesi che,attraverso i nuovi media, siimpegnano a testimoniare ediffondere la Parola di Dio.Inoltre, l’Ufficio diocesano per laEvangelizzazione e la Catechesiguidato da don Peppino Sicilianoha messo appunto dei sussidi pervivere a pieno il tempodell’Avvento. Così le diocesi delLazio si preparano a vivere questagioia che, come afferma PapaFrancesco, «è un dono del Signore,ci riempie da dentro, è come unaunzione dello Spirito ma bisognastare attenti a non imbottigliarla».

Nella «Domenica Gaudete»invito al coraggio della gioiaIl vissuto concretodella III d’Avvento

oggi a San Pietro

Il Papa benedice i «bambinelli»Appuntamento questa mattina in piazza S. Pietro per il tradizionaleappuntamento della benedizione dei «bambinelli» del presepe, cheda oltre 40 anni accompagna i preparativi per il Natale di oratori,parrocchie e famiglie romane. Al termine dell’Angelus Papa France-sco rivolgerà ai bambini un saluto speciale, accompagnato dalla be-nedizione delle statuine di Gesù Bambino che essi porteranno poinei presepi delle loro case. L’appuntamento, inaugurato da Paolo VInel 1969, che per primo volle benedire i «bambinelli», nel 2013 èsbarcato anche negli Usa, attraverso la favola natalizia di Amy Wel-born “Bambinelli Sunday. A Christian Blessing”. «È nostro desiderioche questa iniziativa si diffonda sempre più – informa il Centro O-ratori romano – per aiutare i ragazzi a preparare per Gesù un po-sto nelle loro case, ma soprattutto nel proprio cuore e riscoprire,attraverso questo semplice segno, il senso dell’attesa».

Anna Moccia

Natale e sporti conclude oggil’iniziativa“Natale dello

sportivo”,organizzata dalCentro sportivosanta LuciaFilippini di Frascati.Una tre giorni riccadi sport, cultura efolklore rivolto a

tutte le età, estrazioni culturali ereligiose pensata come momento difesta, incontro e riflessione. L’eventoha ospitato un concorso fotografico,una tombolata danzata, un torneo dicalcio a 5, un concerto di natalerealizzato dagli alunni dell’IstitutoMaestre Pie Filippini, un seminarioper gli insegnanti dell’infanzia sulgioco espressivo e creativo delmovimento e della musica, la festa delnuoto e del karate e altre iniziative.

S

Solidarietà, assistenza,missionarietà nelle agendedelle diocesi del Lazioper dare a questo tempolo spessore dei «segni»

◆ ALBANOUNA CASA FAMIGLIAPER I BIMBI DI YELE

a pagina 3

◆ ANAGNI«QUEL BISOGNODI SILENZIO»

a pagina 4

◆ C. CASTELLANAI LAVORATORIDA MARIA

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIA«RINNOVATINELLA FEDE»

a pagina 6

◆ FROSINONEPERCHÉ LA FEDEDIVENTI CULTURA

a pagina 7

◆ GAETADON ALESSANDRODONO ALLA CHIESA

a pagina 8

◆ LATINAIL VESCOVO CROCIATADA UN ANNO TRA NOI

a pagina 9

◆ PALESTRINAQUEI SEGNIDELLA LITURGIA

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINALA SCUOLANEL TERRITORIO

a pagina 11

◆ SORAAZIONE CATTOLICA,LE RAGIONI DEL «SÌ»

a pagina 13

◆ TIVOLI«IL VESCOVO,UNO DI NOI»

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETILA LEZIONEDEL MARTIRIO

a pagina 12

LAZIOSETTE

i te Gesù ha detto che tra i nati di donna nessuno è più gran-de di te, san Giovanni Battista! Esulta perché lo sposo arriva e

la Chiesa, sua diletta sposa, si rallegra delle tue parole che lo an-nunciano e lo mostrano presente e vivo. I profeti di oggi sono vesti-ti alla moda e disdegnano il digiuno come pratica medievale ormaida consegnare alla storia più becera o a pratiche devozionali di qual-che setta. Tu vestivi di pelli di animali e ti nutrivi di cose raccattatenel deserto. Le parole dei profeti di oggi sono invettive moraleg-gianti che intenderebbero mostrare il marcio, l’indignazione, lo schifodel nostro mondo che non vuole emanciparsi. Oppure sono annuncicontinui di catastrofi e carneficine immani. Le tue parole erano diuna speranza abbagliante, colme di vita e di grazia. E quando pren-devano la forma dell’accusa era per muovere alla conversione e alpentimento. Gioisci, o Precursore dell’Agnello di Dio! Noi abbiamobisogno della tua profezia che risplende nel gesto del battesimo cheanche il Figlio dell’uomo ha voluto ricevere da te. Abbiamo bisognodella leggerezza dell’acqua che lavi la nostra coscienza e ci doni diriconoscere il peccato che ci abita, il germe della corruzione che por-tiamo nel cuore. Potessero le nostre Chiese essere profetiche comete! Semplici e austere nella vita; piene di franchezza e di speranzanel parlare; leggere e provocanti nel donarsi agli uomini di oggi. Fa’,o amico dello Sposo, che la tua gioia sia la nostra. Che la nostra pro-fezia sia un vero servizio al Signore che viene. Un annuncio gioiosoe franco di Gesù salvatore di ogni uomo.

Francesco Guglietta

DParole abbaglianti di speranza

Domenica, 14 dicembre 2014

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

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DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

◆ MALAFFARETUTTO IL LAZIONELLA BUFERA

a pagina 2

IL FATTO

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Page 2: LAZIO - diocesiportosantarufina.it · problemi di dipendenza da vecchie e nuove sostanze, ... Mazzini. Anche a Rieti una ... alla guerra, che ristabilisce la

La buferasi abbattesu tuttala regione

«Mafia Capitale» si estende all’intero LazioIl governatore Zingaretti ha bloccato le garein corso, in attesa dei controlli sulle aste

Il Comune di Rieti

Alcuni filonidella vicendache ha travoltola capitalehanno raggiuntola provinciaNel mirino servizie anche l’appaltoper la gestionedei rifiuti

Anche sul Reatino l’ombra lunga del malaffaredire che allo scandalo di “Mafia

Capitale” anche il vescovo di Rie-ti, nell’omelia di santa Barbara, a-

veva voluto fare riferimento nella suaomelia: parlando a fedeli e autorità ra-dunati in Duomo per la festa della pa-trona, monsignor Delio Lucarelli nonaveva mancato di evidenziare le no-tizie romane «relative ad una orga-nizzazione criminale che speculavasu tutto, poveri compresi», facendoun triste parallelo con altre situazio-ni locali, dato che, proseguiva il pre-sule, «speculazioni sui soldi per i po-veri e per i rifugiati, vi sono state e visono ancora, anche qui da noi!». Il ri-ferimento di Lucarelli era all’inchie-sta della Guardia di finanza sull’usofatto da parte di cooperative dei fon-di erogati per la gestione dell’emer-genza rifugiati: un penoso “con gliimmigrati si guadagna!” che non harisparmiato la realtà reatina.

E Pochi giorni, ed ecco che l’inchiesta re-lativa all’organizzazione criminale ro-mana prende vari rivoli che si riversa-no sul territorio laziale, arrivando alambire anche Rieti. E se un risvoltoha del folkloristico, con la battuta diMatteo Renzi sui «tangentari all’ama-triciana» che manda su tutte le furie lacittadina di Amatrice (stanca di sentirsempre il suo nome quale metafora diroba indegna), quelli di carattere giu-diziario hanno sfaccetature ben più se-rie. La faccenda della battuta renzianasi esaurisce con la replica stizzita delsindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, chemanda a dire al premier quanto gli a-matriciani siano «stufi di veder acco-stare il nome di Amatrice a malaffaree ruberie di ogni genere: passi per ungiornale, passi per un personaggio del-lo spettacolo, ma mi permetta, non loposso accettare dal mio presidente delConsiglio!».

Gli sviluppi dell’inchiesta della Procu-ra di Roma continuano invece ad atti-rare l’attenzione delle cronache sui col-legamenti locali. Cominciando dalleorigini di uno dei protagonisti: quelSalvatore Buzzi che è originario di Pra-toianni. Con la ridente frazione del co-mune di Concerviano, da cui provie-ne la sua famiglia, poi trasferitasi a Ro-ma, Buzzi non aveva mantenuto mol-ti rapporti, anche se in paese, dove ditanto in tanto tornava in vacanza, ri-cordano bene i suoi trascorsi da sca-vezzacollo e la condanna per omicidionell’80, anche se i guai con la giustiziasembravano ormai acqua passata. Orala nuova storia su cui indagano i ma-gistrati romani, che in alcuni suoi filonigiunge al territorio reatino. C’è l’affaredelle pompe di benzina, legato alle at-tività di Giovanni Di Carlo, uno degliarrestati, al cui businnes pare faccianoriferimento un paio di impianti in lo-

co: uno alle porte di Rieti, l’altro sullaSalaria verso Ascoli Piceno. Ma un altro possibile collegamento staemergendo, e riguarda il tormentatoaffaire dei rifiuti, che in provincia co-stituisce da tempo uno dei temi mag-giormente oggetti di dibattito politicoe aspra polemica. Si è tirata fuori la re-cente gara d’appalto dell’Amministra-zione provinciale per la scelta del so-cio privato della Saprodir, società crea-ta dall’ex presidente Fabio Melilli, vin-ta da un consorzio abruzzese: ebbene,della commissione che curava l’ap-palto faceva parte Giovanni Fiscon,l’ingegnere a capo dell’Ama arrestatocon vari altri dei “colletti bianchi” del-l’Urbe collusi con Carminati e Buzzi.Ora l’Asm, la munipalizzata del capo-luogo reatino che alla gara era arriva-ta ultima, dopo l’arresto chiede di ri-vedere il tutto.

(Na. Bon.)

Nelle prime 37 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Roma figurano nomi e attività del resto del Lazio, ma l’inchiesta sembra destinata ad allargarsi

DI GINO ZACCARI

a tempesta che sta spazzando Romanon poteva non coinvolgere anchel’intera Regione, e già nelle 37

ordinanze di custodia cautelare emesse dalGip di Roma Flavia Costantini, figuranonomi e attività del resto del Lazio. IlGovernatore Zingaretti ha bloccato le gare incorso, in attesa dei necessari controllisull’andamento delle aste ma il danno, inmolti casi, è già fatto. Nel frattempo, aseguito del terremoto politico che staaccompagnando l’inchiesta, il consiglierePdl Luca Gramazio si è dimesso dacapogruppo. Del resto dopo lapubblicazione della sua esternazione,quando diceva: “Stanno ad arrivà i soldi giùin Regione” con cui rassicurava gli uominidelle cooperative ora sotto inchiesta, non gli

Lrestavano troppe vie di uscita, anzi, forseavrebbe dovuto dimettersi da consigliere, mapolitica e onestà (anche intellettuale)difficilmente si sposano bene tra loro. Eccoquindi che anche fuori dalla Capitale gliepisodi di malaffare spuntano come funghi.Nel reatino la fa da padrone la questionedelle pompe di benzina ottenute e gestiteall’ombra del burattinaio Giovanni de Carlo(vedi approfondimento). Dalla parteopposta, nell’area pontina, ci sono statisequestri e perquisizioni sia a Cisterna che aLatina, nella zona di Borgo Sabotino.Sequestrato anche un immobile sullungomare di Sabaudia e un terreno a SanFelice Circeo appartenenti a RiccardoMancini, ex amministratore delegatodell’Ente Eur, uno dei principali indagati ditutta l’inchiesta romana. E sempre disequestro si parla per un fabbricato e un

immobile a Cisterna in via Tivera.Rimaniamo nel capoluogo pontino pertrovare un altro filone di tutt’altra natura,un’operazione di cessione di quote societariecurata dal commercialista Pierpaolo Illuzziche ha gestito i passaggi che hanno portatoalla cessione della “Pf immobiliare epartecipazioni” alla società di diritto inglese“Pf one Ltd”. Di Latina sono anche GiuseppeBerti e Marco Clemenzi oltre a SalvatoreForlenza, alto dirigente del Cns (il Centronazionale servizi) sospeso dall’incarico daLegaCoop e indagato per turbativa d’astanell’ambito di un episodio legato allevicende dell’Ama, in particolare sullaraccolta differenziata, il tutto conl’aggravante di aver agito nell’interesse delsodalizio mafioso ipotizzato dagliinquirenti. Forlenza era anche membro delCda della Cisterna Ambiente.

Ritrovare il senso della missione politicau «Mafia capitale», il contributo dimonsignor Cesare Chialastri, dele-gato Caritas Lazio.

Qual è la sua riflessione su questoscandalo che ha scosso tutto il Paese?Le indagini svolte a Roma sulla crimi-nalità non erano riuscite a scoprire unsistema radicato nei suoi meccanismi i-stituzionali. Il livello di permeabilitàdella vita politica ha raggiunto livellimolto alti e la soglia di tolleranza dei cit-tadini è ormai raggiunta. Le cronache ciinterpellano come comunità ecclesialea una riflessione seria: come riuscire afare il salto verso una preoccupazione

S più fattiva alla formazione della co-scienza. Non c’è speranza di trovare uominiche svolgano il proprio mandato pub-blico con giustizia ed equità?Bisogna partire da un’operazione socialeche metta insieme le forze con un pro-getto dalle radici etiche, in cui la perso-na conta e la solidarietà fa da collante.E scommettere che è possibile appro-priarsi del senso della missione politi-ca. Poi l’apporto del singolo, in un con-testo di legami stimolanti alla legalità.Quali le ripercussioni dello scandalo(che sembra aver coinvolto alcune On-

lus) su chi si occupa seriamente di as-sistenza? Gli errori altrui ci fanno da specchio pereducarci allo sdegno e avere il coraggiodi evitarli. La cosa che più mi colpisce èil riferimento agli immigrati come stru-mento di marketing. Da questa opera-zione vengono fuori i vizi di una poli-tica incapace di trovare il senso profon-do del suo agire. Vigilare per tenere al-ta l’attenzione verso i poveri e trovare so-luzioni politicamente corrette: è il mo-do migliore per rispondere a questo al-tro capitolo della corruzione.

Carla Cristini

Distributori per riciclare le «mazzette»?ra le voci dell’inchiesta di Mafia Capitale, e le sue ra-mificazioni nel Lazio, oltre alla spartizione degli ap-

palti per la fornitura di beni e servizi, l’acquisto di ingentipartite di oro, troviamo anche la più “spicciola” gestionedel business dei carburanti. In particolare sono riconduci-bili a Giovanni De Carlo installazione e gestione di diversepompe di benzina, come emerge dalle intercettazioni colsodale Fabio Russo che dice: «Piano piano procediamo sia-mo..stiamo aprendo altre pompe di benzina e quindi... so-no 6, una in costruzione, una attiva ne abbiamo prese 4sto facendo gli allestimenti». Ora gli inquirenti cercano dicapire se tali attività erano atte al riciclo di fondi provenientidagli appalti ottenuti a suon di mazzette.

(Gi. Zac.)

T

Fantasia e creatività, la riscoperta dell’artigianato come risorsa

Uno delle centinaia di mercatini di Natale sparsi nel Lazio

ai maestri dell’arte del rame diCivita Castellana come di Tivoli e diSubiaco, alle sedie impagliate

ancora lavorate artigianalmente a Cori,vicino Latina, dalle terrecotte e le statuedel presepe di Arpino alla provincia diViterbo con la sua antichissima tradizionenella lavorazione delle ceramiche, perfinire ai ricami di Palestrina così pregiatida essere famosi in tutto il mondo: il Laziodell’artigianato, della creatività e della

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manualità che si riscopre più che mai sottole feste natalizie. Basta una passeggiata trale bancarelle luminose dei nostri mercatiniper riscoprire l’intramontabile bellezza delregalo unico ed originale. Un mestierefrutto della semplice fantasia e creatività,itinerante e soprattutto intergenerazionale.Ceramica, acciaio, conchiglie, legno, lana,stoffa e chi più ne ha ne metta. Uninvestimento per la “materia prima” e poispazio all’arte. «Sono circa 50 anni checreo collane e bracciali. Sono vissuto per25 anni in Argentina, poi sono venuto inItalia per continuare il mestiere e sonofiero di dire che, nonostante le difficoltà,campo di questo. Ogni giorno un mercatodiverso e clientela fissa», ci racconta unartigiano incontrato in un mercatinonatalizio in provincia. «Ho incontrato laceramica dopo la pensione, all’inizio nonmi piaceva neanche poi ho scoperto dipoterla maneggiare e ho iniziato con il

mio laboratorio. Chi mi ha conosciutonon mi molla», spiega una signora con unsimpatico cerchietto natalizio. C’è chi,laurea in tasca, porta avanti una passionediventata quasi mestiere: «Tutto è iniziatoda un foulard che poi è diventato borsa.Ho esposto a Gaeta, a Latina, a Roma e poinon ho smesso. Sono laureata in scienzepolitiche, faccio pratica per la consulenteper il lavoro e la formatrice ma questa è lapassione che, alla fine, mi dà damangiare». Giovani e meno giovaniaccomunati solo dall’autenticità dellecreazioni: «Sono la perla bianca delmercato, sanno che venendo da me sonosicuri». L’artigianato rimane un settore dell’economia e della tradizione tutta italianache non è rimasta ferma a Geppetto ilburattinaio. Materiali nuovi, inventiva estrategia di marketing “fai da te” rendonovivo un giro non indifferente tra milledifficoltà amministrative e burocratiche.Un patrimonio che non si può lasciare, unmondo da conoscere ed esplorare,un’economia da far girare.

Simona Gionta

Messa di ringraziamentoper la colletta alimentare

i è svolta ieri lacelebrazione

eucaristica inringraziamento per lacolletta alimentarenazionale del 29novembre. Alla messa,presieduta da padreGiovanni La Manna s.j.del Centro Astalli,hanno partecipato tutti iprotagonisti dellaColletta, responsabili dizona, capiarea, capiéquipe, e i volontari chehanno realizzato questosplendido evento. Ilpresidente del Bancoalimentare, GiampaoloScoppa, ha ringraziato ipresenti per il serviziosvolto nella gratuità.

A. P.

SDai mercatini di Nataleil rilancio di una tradizioneche rappresenta per il Lazioun patrimonio inestimabilefamoso in tutto il mondo

Concerto pro EmergencyFontechiari un grandesuccesso l’evento musicale

Her Christmas Carol, allo scopo diraccogliere fondi per Emergency,ed esattamente per un ospedalein Congo, tema della serata «Unvaccino è vita». Alle 17,30 del 7dicembre, in una chiesaparrocchiale stracolma, la seraradi musica ha visto esibirsi ilQuartetto d’archi Effe, l’orchestradi chitarre della scuola mediaGaetano Di Blasio di Cassino, ilCoro dei folletti della scuolaprimaria Lombardo Radice diFrosinone, per concludersi poicon l’ospite d’onore, ManuelaVilla. Si ringrazia l’impegnocongiunto delle associazioni:Città del Sole, Blu Rangers, Caritas,Proloco, Associazione giovanileForever, con il patrociniodell’Amministrazione Comunale.

A

solidarietà

il caso l’intervista

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 14 dicembre 2014

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Page 3: LAZIO - diocesiportosantarufina.it · problemi di dipendenza da vecchie e nuove sostanze, ... Mazzini. Anche a Rieti una ... alla guerra, che ristabilisce la

Il vescovo Reali all’aeroporto Leonardo Da VinciDI SIMONE CIAMPANELLA

ercoledì scorso il vescovo Gino Realiha presieduto una Messa nell’aero-porto di Fiumicino in occasione del-

la memoria della Madonna di Loreto, patro-na dell’aviazione. Fu Benedetto XV a procla-marla tale nel 1920, una scelta suggerita dallatradizione legata al trasporto della Santa Ca-sa, dove Maria ricevette l’annuncio, da Naza-reth a Loreto passando per l’odierna Croazia.Le opere degli artisti, che avevano ritratto il vo-lo dell’abitazione della vergine, suggestiona-rono i primi aviatori, che in esse vedevano rap-presentati ante litteram i movimenti in ariadei velivoli. Così ogni anno la dirigenza delLeonardo da Vinci invita il vescovo della dio-cesi di Porto-Santa Rufina, nel cui territorio siestende lo scalo aeroportuale, per ricordare laVergine lauretana. Alla liturgia, concelebratadal cappellano dell’aeroporto, don GiorgioRizzieri, e da don Mario Lusek, direttore del-

Ml’ufficio nazionale per la pastorale del tempolibero, turismo e sport della Cei, hanno par-tecipato l’amministratore delegato di Aero-porti di Roma, Lorenzo Lo Presti, e una rap-presentanza dell’organico che lavora al Da Vin-ci. «La Madonna Nera – ha detto monsignor Rea-li durante l’omelia – non protegge solo gli a-viatori ma tutti coloro che operano in questoluogo», e lo fa attraversando il cielo come u-na luce che illumina le strade. Nella tradizio-ne dello spostamento “aereo” dalla Palestinaall’Italia emergono due aspetti che hanno ache fare con la vita di ognuno: «La casa, cheindica la stabilità e la sicurezza, e le vie delmondo, che rappresentato il movimento, i per-corsi quotidiani, la missione». Prendendo poispunto dalle letture del giorno il vescovo haricordato che alle tristezze di Giacobbe e I-sraele che domandano conto a Dio della suaassenza nella propria vita, il profeta Isaia con-trappone la presenza del Creatore in ogni co-

sa, nei semi di bene che «l’aquila, proprio comevoi riuniti qui», riesce a vedere perché si alza involo e scruta meglio. «Le sue – continua il vescovo – sono ali di speranza,quella stessa che dobbiamo ritrovare nella storiadi ognuno di noi», anche nei momenti in cui ledifficoltà economiche e sociali ledono la stabilitàdell’esistenza. In tutte le fatiche quotidiane, da cuinessuno è esente, non bisogna dimenticare la pre-senza del bene e delle risorse che Dio lascia spar-se nella creazione, cui tutti possono attingere. E larisorsa più grande è proprio quella che ha com-piuto la «legge», quella di Cristo di cui l’evangeli-sta Matteo descrive il giogo, che è dolce e leggeroe la cui accettazione, che si ottiene attraverso «lamitezza e l’umiltà del cuore», ristora, provocandoquella speranza che libera e dona sollievo.La celebrazione si è conclusa con l’augurio da par-te del vescovo Reali a tutto il personale dell’aero-porto, perché possa vivere l’Avvento come veromomento di preparazione, nella propria vita enella famiglia, alla nascita nel Signore.

Lo scalo di Fiumicino

L’aeroporto Leonardo DaVinci di Fiumicino, aperto il15 gennaio 1961, fucostruito per rispondereall’aumento di traffico aereoe alle conseguenti limitatepossibilità che offrivaCiampino.Nel periodo tra gennaio enovembre dell’anno in corsonell’aeroporto sonotransitati: 289.172aeromobili, 35.899.179passeggeri e 124.128tonnellate di merce.Attualmente tra personale divolo e a terra, e includendotutto l’indotto afferente sonoimpiegate circa 100.000persone.

Una scuola sul campoLadispoli. All’istituto superiore «De Begnac»illustrati i servizi offerti dal Centro CaritasDI MONICA PUOLO

stituto statale di istruzionesuperiore De Begnac diLadispoli ha realizzato un

progetto di community service, persensibilizzare gli studenti e renderliconsapevoli della realtà che licirconda e delle opportunità che ilterritorio offre loro per iniziare unpercorso che li porti a diventarecittadini attivi e consapevoli.L’istituto, come tutte le scuole delcomune, registra un’elevata presenzadi alunni di svariate nazionalità.Anche per questo motivo nel ciclodi incontri voluti da alcuniinsegnanti, insieme alle associazionidi volontariato sono stateinvitate la FondazioneMigrantes e la Caritasdiocesana, chiamate aesporre le loro finalità ele attività di cui sioccupano.Due operatricidell’equipe della Caritasdiocesana sono stateospiti della scuola lunedì1° dicembre. I circa 50ragazzi dai 14 ai 19 annipresenti nell’aula magnadell’istituto per più di un’ora hannointeragito con interesse, mostrandodi conoscere alcuni aspetti dellepovertà del proprio territorio eindividuando correttamente ibisogni che possono portare a unacondizione di disagio.Attraverso il dialogo informale iragazzi hanno autonomamenteindicato nell’ampio spettro dellepovertà, quelle che a loro dire sonole più gravi: la solitudine e lamancanza di una rete d’affettoattorno alla persona. Alcuni hannodetto espressamente che chi è indifficoltà, e magari chiede solo unaiuto materiale, in realtà desiderasolo essere ascoltato.A dispetto di quanto viene spessoaffermato sui giovani, questistudenti sono stati in grado di saperleggere correttamente la situazionedel loro territorio. Dopo questa prima parte analitica

’Lle operatrici Caritashanno presentato leattività del centro Caritasdiocesano Santi Mario,Marta e figli di Ladispoli,la cui sede è a pochimetri da quelladell’istituto. Il centrofornisce servizi a bassasoglia alle persone senzadimora, garantendo circa50 pasti al giorno durantetutto l’anno, dando lapossibilità due volte allasettimana di una doccia eun cambio abiti emettendo a disposizioneun ambulatorio medico e

un centro di ascolto. Tuttii servizi sono dedicati allepersone in estremapovertà o a rischio di altafragilità sociale. Leoperatrici hanno ancheinvitato i ragazzi e i loroinsegnanti a far visita alcentro e a verificare inprima personal’organizzazione deiservizi e le attività deinumerosi volontari. Glistudenti sono rimasti molto colpitidalla realtà descritta e le loroosservazioni hanno riguardatosoprattutto il fenomeno delladipendenza da alcol, che iprofessori presenti hanno indicatocome una problematica diffusa tra igiovani.Dopo il primo ciclo di incontri, ilprogetto prevede, nel secondoquadrimestre scolastico

l’organizzazione di un evento o larealizzazione di un’attività insiemeall’associazione di volontariato checiascun alunno avrà scelto.Per quanto riguarda la Caritas, aglistudenti che, in seguito alla visitadel centro si mostreranno interessatiad approfondire la conoscenza deiservizi e delle attività realizzate, saràproposto un doppio percorso che

tenga conto delle diverse età deipartecipanti. I ragazzi più piccolipotranno organizzare delle raccoltedi generi alimentari e diabbigliamento maschile a sostegnodell’opera del Centro a favore degliospiti. Gli studenti più grandiavranno la possibilità di prestare ilproprio servizio di volontariato perun periodo in uno dei servizi.

Contrariamente a quantoviene spesso affermatosui giovani, gli studentisono stati in grado di saperleggere con profonditàla povertà della solitudinee la risorsa dell’ascolto

Fregene

DI ROSARIA STRANIERO

iniziato ChiAmaTe, il percorso didiscernimento proposto dall’uf-ficio di pastorale vocazionale, che

si tiene nel monastero di Santa Mariadel Silenzio a Ponte Galeria. Il primoincontro, tenuto da don Federico Tar-taglia, è stato dedicato ad Abramo, no-stro padre nella fede. La vita di Abramo,spiega don Federico, i suoi errori, isuoi peccati, tutt’altro che esemplari,sono quelli di ogni uomo e donna che,pur “credente”, chiede a Dio: «Signo-re mio, che mi darai?». Abramo è un uomo molto concreto,legato ai beni materiali che danno be-nessere e sicurezza e con il desideriodi lasciare tutto questo a un figlio, se-gno della propria capacità creativa, ge-nerativa, mascolina. Abramo imparanella sua vita che tutto quello che de-sidera, che lo spinge a muoversi, a la-sciare, partire, pellegrinare, gli vieneda Dio, il quale dona con i suoi tem-pi e i suoi modi. È un Dio che fa gran-di promesse e le mantiene, perché Lui

è fedele. La fatica dell’uomo, di Abra-mo, anche la nostra, nel rapporto conDio è nel saper attendere questi tem-pi, nel riconoscerne i modi che spes-so non coincidono con i nostri sche-mi. Tutto questo ha un prezzo, che se-gna il passaggio per la persona versoun’adultità, sia umana che di fede. Ac-cettare che anche la realizzazione del-le promesse non è ancora la pienez-za, che il figlio che Dio ti dà anche invecchiaia e oltre la sterilità non è il tuopunto di arrivo, che pur avendo com-prato il campo di Macpela che ti faproprietario di una terra, resti un pel-legrino e che la tua meta non è su que-sta terra, è riuscire a credere che Coluiche ti ha dato la vita di tuo figlio esembra chiedertela indietro, può re-stituirtela. In questo percorso di a-scolto, dialogo, fuga, delusione, com-promesso, fino alla resa, noi uominie donne del 2014 siamo come Abra-mo, ed è in questo che lui è nostro pa-dre nella fede.Il prossimo incontro di ChiAmaTe saràil 10 gennaio nello stesso luogo.

È

Incomincia «ChiAmaTe»:Abramo, padre nella fede

ggi presso la parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria a Fre-gene sarà inaugurato il ciclo Incontri di catechesi. Per l’evento sarà pre-

sente il vescovo Gino Reali, che celebrerà una messa alle ore 17 nella chiesadi San Gabriele dell’Addolorata in Fregene.L’iniziativa nasce da un’idea del Movimento Apostolico, l’aggregazione eccle-siale di fedeli laici, nata a Catanzaro il 3 no vembre 1979, grazie all’intuizionedi Maria Marino. Chi abbraccia il carisma del movimento si impegna nell’an-nuncio del Vangelo offrendo il proprio impegno quotidiano per la conversio-ne e la santificazione del mondo intero.Negli incontri programmati sarà promossa una catechesi organica, struttura-ta e permanente che prende spunto da un passo dell’evangelista Giovanni, Nonvi lascerò orfani. Per una chiesa che si prende cura dell’uomo.Ogni appuntamento sarà basato sulla lettura del Vangelo del giorno. Gli in-contri di formazione si terranno di sabato ogni due settimane presso la chie-sa di San Giovanni Bosco e inizieranno alle 17.30.

Marino Lidi

O

Gli «incontri di catechesi»

DI SANTO SEVERINI

o scorso 5 dicembre si è tenuto ilprimo dei sette seminarisull’educazione alla legalità,

promosso dal delegato alle politichegiuridiche e legalità del comune di SantaMarinella, avvocato Marco Valerio Verni eda Alessandro Pielich, relatore perl’evento, presso la scuola secondaria di 1°grado Giosuè Carducci del comunerivierasco.L’incontro, dal tema Consumo alcolico tra igiovani e i gravi rischi ad esso collegati èstato introdotto attraverso la proiezionedi un’intervista a Emanuele Scafato,direttore dell’Osservatorio nazionale alcoldel centro nazionale di Epidemiologia,

Sorveglianza e promozione della salute.Lo slogan «Più sai, meno rischi» hafornito a Pielich lo spunto per illustrare einformare sui rischi alla salute, allapsiche, e quelli sociali derivantidall’assunzione alcolica e rispondere allenumerose domande postegli daigiovanissimi. Ciò ha ulteriormentedimostrato quanto sia importanteabbattere tanti luoghi comuni sull’alcol,sostanza che inibisce la ragione e rendespesso la persona dipendente violenta, inquesta nostra società che sembra abbiasmarrito la via maestra, dove l’uomospesso non sa prendersi cura di se edell’altro, non sa operare per fare il benecomune, cerca di fuggire le responsabilità,è capace di apprezzare più le piacevoli ed

effimere tentazioni che la carità e lasemplicità del vivere in un contestosociale che privilegia l’esteriorità e lo“sballo” nonché il “carpe diem”; uomoche spesso contraddice ed abbatte,demolendo gli insegnamenti della visionecristiana della vita.I giovani studenti dal canto loro, si sonodimostrati particolarmente interessatiall’argomento e hanno partecipatoattivamente allo svolgimento delseminario, cui erano presenti,naturalmente, anche le loro insegnanti.Il prossimo appuntamento è per il 18dicembre, quando si affronterà il tema,delicato e serio, legato ai social networked ai pericoli legati ad un loro usoimproprio.

L

Santa Marinella discute di legalitàiovedì 18 Dicembre 2014alle ore 11 presso la sala

Giovanni Ruspoli in piazza San-ta Maria a Cerveteri, si terrà u-na conferenza stampa in occa-sione del ritorno del cratere diEuphronios. Un momento im-portante per tutta la comunitàcerite. Il cratere mancava a Cer-veteri da oltre 40 anni. Trafu-gato e trasferito clandestina-mente all’estero, l’oggetto è ri-masto negli Stati Uniti sin daglianni Settanta. Solo nel 1999,dopo lunghe trattative interna-zionali, il reperto è stato resti-tuito all’Italia ed esposto pres-

so il Museo Archeologico Na-zionale di Villa Giulia, a Roma.Nell’operazione di riacquisizio-ne è stata importante la colla-borazione del ministero dei Be-ni e delle Attività culturali, del-la soprintendenza per l’EtruriaMeridionale e della Regione La-zio. In occasione del decimo an-niversario dall’iscrizione dellaNecropoli della Banditaccia nel-la lista dei beni patrimonio del-l’umanità Unesco, il vaso sarà inesposizione presso il Museo Na-zionale Cerite dal 18 dicembreal 20 gennaio.

Fulvio Lucidi

G

Il cratere di Eufronio tornaa Cerveteri dopo 40 anni

La scuola «De Begnac»

La statua di Leonardo all’aeroporto

Date da ricordare15 dicembre. Il vescovo celebra lamessa al consiglio regionale del Lazio,ore 10.30. 16 dicembre. Ritiro mensileclero, Centro pastorale, ore 9.30 –14.30. 17 dicembre. Il vescovo celebrala messa al centro ricerche Enea, ore12.18 dicembre. Il vescovo celebra lamessa al consiglio comunale diFiumicino, ore 13.30. 19 dicembre. Ilvescovo scambia gli auguri di Natale alCentro Caritas di Ladispoli, ore 11.45.

agenda 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected]

Domenica, 14 dicembre 2014

www.diocesiportosantarufina.it

vocazioni

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