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LaVerita STABILIMENTO CORSICO VI.GEVANESE - VIA GIUSEPPE DI VITTORIO, 8 - Tel 02 451 094 31 Anno II - Numero 259 Taamwiì QUOTIDIANO INDIPENDENTE • FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Mercoledì 1 novembre 2017 LA PROVA CHE BANKITALIA HA NASCOSTO a-VNCA D ITALIA Assunto da Zonin l'ispettore che doveva indagare sul crac Vìsco nega scambi dì personale. Invece, per conto di Vìa Nazionale, Lucio Menestrina diede parere favorevole alla Pop Vicenza, della quale è poi diventato direttore finanziario PR0VA Creai tizi* e ìtcowtto Vigliai Il nome di Lucio Menestrina fra gli ispettori inviati in Bpvi di FRANCESCO BONAZZ1 • Bankitalia smentisce Pier Ferdinando Casini e il pm An- tonino Cappelleri, sostenendo che nessuno dei suoi ispettori è mai stato assunto dalla Pop Vicenza di Gianni Zonin. I do- cumenti provano il contrario. a pagina 2 SBANCATI SÌ,VISCOHA SBAGLIATO L'EX PREMIER ANCOR DI PIÙ di MAURIZIO BELPIETRO S In queste pa- gine diamo con- to delle bugie raccontate dalla Banca d'Italia su alcuni crac ban- cari. Come è noto, all'istituto centrale è stato rimprovera- to di non aver vigilato come avrebbe dovuto e in qualche caso di aver addirittura chiu- so non un occhio ma tutti e due sulle magagne. Il caso che ha destato maggior cla- more è quello della Popolare di Vicenza, banca che fino a poco prima del disastro era candidata a salvare altri isti- tuti che avevano già un piede nella fossa, come per esem- pio Etruria. A suscitare stu- pore non è stato però solo il fatto che Via Nazionale si sia rivolta a Gianni Zonin e al suo gruppetto di bancarot- tieri per evitare una banca- rotta, ma piuttosto il fatto che alcuni vigilanti, dopo a- ver dichiarato che la Popola- re di Vicenza era sana come un pesce, siano (...) segue a pagina 3 LUCATELESE a pagina 2 Tariq Ramadan accusato di stupro: siccome è musulmano, tutti zitti Il J h F FRANCESCO BèRGONOVO a pagina 11 PRESA IN GIRO I blocchi antismog delle auto sono solo uno spot di BRUNO TINTI Fai conto di essere in un'enorme pentola a pressione piena di bu- chi a cui sono collegati tubi che ci soffiano den- tro gas velenosi. Con te ci sono migliaia di persone e ognuno cerca di bloccare il tubo vicino a lui. Solo che non lo può bloccare com- pletamente e nemmeno per tanto tempo perché, insieme al gas vele- noso, ci arriva anche l'aria: così lo blocca per un po', poi lo riapre, poi lo chiude ma solo in parte, poi lo ria- pre... e, come lui, fanno tutti gli altri. Però lo fanno senza mettersi d'ac- cordo, ora uno, poi l'altro, (...) segue a pagina 13 Altre due inchieste inseguono babbo Renzi La Procura di Firenze indaga per bancarotta e false fatturazioni. In confronto, il caso Consip è uno scherzo Sorpresa in finanziaria: entro 5 anni dovremo cambiare tutti i televisori MARIANNA BAROLI a pagina 13 di GIACOMO AMADORI ®f Peccatucci e fioretti. Un anno fa, era il 25 ottobre, in piena indagine Consip, Ti- ziano Renzi, con sgargianti pantaloni rossi, alla testa di una comitiva di pellegrini, era decollato dall'aeroporto di Pisa alla volta di Medjugor- je. Aveva appena saputo da una gola profonda delle inve- stigazioni in corso a Napoli sul suo conto. Esattamente dodici mesi dopo, il 23 otto- bre scorso, Renzi senior (...) segue a pagina 5 Ettore Rosato ha dato il nome alla legge che lo cancellerà dal Parlamento GIANCARLO PERNA apagina4 ULTIMA ORA CAMIONCINO SUI CICLISTI, POI GLI SPARI Doppio attentato a New York, almeno 4 morti IL NUOVO LIBRO DI VENEZIANI Chesterton ci ha insegnato la fede che ha sempre il sorriso sulle labbra di MARCELLO VENEZIANI • «Gli angeli possono volare perché sanno prendersi con leggerezza». Lo scriveva Gil- bert Keith Chesterton, cat- tolico e conservatore, che sposò la fede all'umorismo, la teologia alla comicità, la tradizione all'ironia, e per- fino il sacro al sarcasmo. Lui criticò il moralismo del suo tempo senza con questo di- fendere l'affarismo. a pagina 19 MITO Gilbert Keith Chesterton di IGNAZIO MANGRANO Il terrore torna in America, a New York. A pochi minuti dalla chiusura di questa edi- zione della Verità, un veicolo è piombato su una pista cicla- bile della zona Sudovest di Manhattan investendo alcu- ne persone, con le modalità ormai tristemente note- che abbiamo visto in numerose città europee negli ultimi me- si. Un secondo episodio - una sparatoria - sarebbe poi avve- nuto a poca distanza (...) segue a pagina 11
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LaVerita - Marsilio Editori · S In quest pae - gine diamo con-to dell bugie e raccontate dalla Banca d'Italia su alcuni crac ban-cari. Come è noto, all'istituto centrale è stato

Oct 20, 2018

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Page 1: LaVerita - Marsilio Editori · S In quest pae - gine diamo con-to dell bugie e raccontate dalla Banca d'Italia su alcuni crac ban-cari. Come è noto, all'istituto centrale è stato

LaVerita STABILIMENTO

CORSICO

VI.GEVANESE - VIA GIUSEPPE DI VITTORIO, 8 - Tel 02 451 094 31

Anno II - Numero 259 Taamwiì

QUOTIDIANO INDIPENDENTE • FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Mercoledì 1 novembre 2017

LA PROVA CHE BANKITALIA HA NASCOSTO a-VNCA D ITALIA

Assunto da Zonin l'ispettore che doveva indagare sul crac Vìsco nega scambi dì personale. Invece, per conto di Vìa Nazionale, Lucio Menestrina diede parere favorevole alla Pop Vicenza, della quale è poi diventato direttore finanziario PR0VA

Creai tizi* e ìtcowtto Vigliai

Il nome di Lucio Menestrina fra gli ispettori inviati in Bpvi

di FRANCESCO BONAZZ1

• Bankitalia smentisce Pier Ferdinando Casini e il pm An-tonino Cappelleri, sostenendo che nessuno dei suoi ispettori è mai stato assunto dalla Pop Vicenza di Gianni Zonin. I do-cumenti provano il contrario.

a pagina 2

SBANCATI

SÌ,VISCOHA SBAGLIATO L'EX PREMIER ANCOR DI PIÙ di MAURIZIO BELPIETRO

S In queste pa-gine diamo con-to delle bugie raccontate dalla Banca d'Italia su alcuni crac ban-

cari. Come è noto, all'istituto centrale è stato rimprovera-to di non aver vigilato come avrebbe dovuto e in qualche caso di aver addirittura chiu-so non un occhio ma tutti e due sulle magagne. Il caso che ha destato maggior cla-more è quello della Popolare di Vicenza, banca che fino a poco prima del disastro era candidata a salvare altri isti-tuti che avevano già un piede nella fossa, come per esem-pio Etruria. A suscitare stu-pore non è stato però solo il fatto che Via Nazionale si sia rivolta a Gianni Zonin e al suo gruppetto di bancarot-tieri per evitare una banca-rotta, ma piuttosto il fatto che alcuni vigilanti, dopo a-ver dichiarato che la Popola-re di Vicenza era sana come un pesce, siano (...)

segue a pagina 3 LUCATELESE

a pagina 2

Tariq Ramadan accusato di stupro: siccome è musulmano, tutti zitti

Il J h F

FRANCESCO BèRGONOVO a pagina 11

PRESA IN GIRO

I blocchi antismog delle auto sono solo uno spot di BRUNO TINTI

• Fai conto di essere in un ' enorme pentola a pressione piena di bu-chi a cui sono collegati tubi che ci soffiano den-tro gas velenosi. Con te

ci sono migliaia di persone e ognuno cerca di bloccare il tubo vicino a lui. Solo che non lo può bloccare com-pletamente e nemmeno per tanto tempo perché, insieme al gas vele-noso, ci arriva anche l'aria: così lo blocca per un po', poi lo riapre, poi lo chiude ma solo in parte, poi lo ria-pre... e, come lui, fanno tutti gli altri. Però lo fanno senza mettersi d'ac-cordo, ora uno, poi l'altro, (...)

segue a pagina 13

Altre due inchieste inseguono babbo Renzi La Procura di Firenze indaga per bancarotta e false fatturazioni. In confronto, il caso Consip è uno scherzo

Sorpresa in finanziaria: entro 5 anni dovremo cambiare tutti i televisori

MARIANNA BAROLI a pagina 13

di GIACOMO AMADORI

®f Peccatucci e fioretti. Un anno fa, era il 25 ottobre, in piena indagine Consip, Ti-ziano Renzi, con sgargianti pantaloni rossi, alla testa di una comitiva di pellegrini, era decollato dall'aeroporto di Pisa alla volta di Medjugor-je. Aveva appena saputo da una gola profonda delle inve-stigazioni in corso a Napoli sul suo conto. Esattamente dodici mesi dopo, il 23 otto-bre scorso, Renzi senior (...)

segue a pagina 5

Ettore Rosato ha dato il nome alla legge che lo cancellerà dal Parlamento GIANCARLO PERNA apagina4

ULTIMA ORA CAMIONCINO SUI CICLISTI, POI GLI SPARI

Doppio attentato a New York, almeno 4 morti IL NUOVO LIBRO DI VENEZIANI

Chesterton ci ha insegnato la fede che ha sempre il sorriso sulle labbra di MARCELLO VENEZIANI

• «Gli ange l i possono volare perché sanno prendersi con leggerezza». Lo sc r iveva Gil-

bert Keith Chesterton, cat-

tolico e conservatore, che sposò la fede all'umorismo, la teologia alla comicità, la tradizione all'ironia, e per-fino il sacro al sarcasmo. Lui criticò il moralismo del suo tempo senza con questo di-fendere l'affarismo.

a pagina 19 MITO Gilbert Keith Chesterton

di IGNAZIO MANGRANO

Il terrore torna in America, a New York. A pochi minuti dalla chiusura di questa edi-zione della Verità, un veicolo è piombato su una pista cicla-bile della zona Sudovest di Manhattan investendo alcu-ne persone, con le modalità ormai tristemente note- che abbiamo visto in numerose città europee negli ultimi me-si. Un secondo episodio - una sparatoria - sarebbe poi avve-nuto a poca distanza (...)

segue a pagina 11

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LaVerìtà MEI {COLLÌDI 1 NOVEMBRE 2017 19

INIMITABILE II romanziere britannico Gilbert Keith Chesterton (1874 -1936), creatore di padre Brown

moralisti, ma anche a certi cu-pi giacobini della fede, che non sopportano chi ama la vita e chi sorride, considerandolo e-sempio di paganesimo edoni-sta. Invece Chesterton dice che i pagani ridono in appa-renza, i veri cristiani ridono dentro, hanno quasi pudore della loro gioia ma sono inti-mamente felici. Lo scriveva un altro santissimo ciccione, san Tommaso d'Aquino nelle sue pagine su Lafelicità. La felicità è partecipare alla festa degli angeli, dicono i santi e i pazzi. Rovesciando una tesi antica, Chesterton sostiene che il car-pe diem toglie riso e destino agli uomini, li rende fugaci e occasionali, perduti nel gior-no. Invece lui esalta il gusto di bere, il piacere della tavola e del vino, sangue di Cristo, a cui dedica un magnifico brindisi, dove lo spirituale e lo spirito-so, lo Spirito Santo e lo spirito dell 'alcol si mescolano in gioiosa euforia.

La fede di Chesterton sorge dopo il nichilismo, come in lui sorse dopo la disperazione; una fede ironica, a tratti frivo-

la, anche se poi nutrita di mi-stero e dedizione. Al nichili-smo, Chesterton oppone la realtà, il buon senso della vita. Se credessimo veramente al nichilismo, «gli assassini rice-verebbero medaglie perché salvano gli uomini dalla vita; i vigili del fuoco verrebbero de-nunciati perché li sottraggono alla morte; useremmo i veleni

Quando morì, Pio XI gli conferì il prezioso titolo di «difensore della fede» cristiana

come medicine e chiamerem-mo il dottore quando siamo in buona salute». Nel nome di Dio, Chesterton lega poi de-mocrazia e tradizione, rite-nendo che siano inseparabili: la tradizione è un plebiscito nei secoli, è «la democrazia prolungata nel tempo»; e la de-mocrazia, a sua volta, regge sul sentire comune di un popolo.

Si deve a Chesterton la più

penetrante diagnosi della paz-zia. Per lui il pazzo non è colui che ha per so la ragione, ma chi ha perso tutto tranne la ragio-ne. La follia è la perdita del rap-porto col mondo, non la perdi-ta della mente, che, anzi, ragio-na con meticoloso determini-smo, inseguendo perfette geo-metrie, ma a prescindere dalla realtà, dalla vita, dagli uomini. «I maniaci di solito sono gran-di logici». La precisione è una virtù delle macchine, degli o-rologi, ma non degli uomini. Un grano di follia fa lievitare la fede, e fa combaciare l'amor di Dio con l'amore per la vita. Il paradosso in fondo è proprio quel grano di follia che fa lievi-tare la realtà, come il comico insegna l 'esistenza di nessi impensati tra gli uomini e le cose. Anche pensando a lui, a volte preferiamo l'ironia alla seriosa esegesi, la sintesi iro-nica all'analisi psichica, con-vinti che nell'epoca delle veri-tà impazzite solo attraverso il paradosso, il comico, la carica-tura, sia possibile avvicinarsi alla verità. Il riso abbonda sul-la bocca dei sapienti.

di ADRIANO SCIANCA

• «È ormai il momento di togliere almeno la scritta», disse in tempi non sospetti Laura Boldrini. «Va benissi-mo il simbolo architettoni-co dell'obelisco, ma quella scrit ta adesso non ha più nessun senso», gli ha fatto eco recentemente Luciano Violante. Emanuele Fiano, per non farsi mancare nul-la, si è accodato. Parliamo della Stele Mussolini, me-glio conosciuto come «l'o-belisco Dux», che svetta a due passi dallo stadio Olim-pico, a Roma. Un colosso di 36,59 met r i che t rasuda fa-scismo da tu t te le venature del marmo di Carrara di cui è composto e la cui vista, a 70 a n n i dalla f ine della guerra, risulta insopporta-bile agli esponenti di una sinistra sempre più in fre-gola talebana. È allora parti-co la rmente apprezzabi le , da par te della casa editrice Italia Storica di Genova, la pubblicazione de II codice del Foro Mussolini, opera

Nel nuovo libro di Marcello Veneziani, i ritratti dei grandi maestri «irregolari» a cui ancora oggi vale la pena ispirarsi

versità di Groninga e Han Lamers del l 'universi tà di Lovanio. Gli studiosi sono stati i pr imi a t r adur re e studiare in dettaglio il docu-mento, che ora viene pre-sentato al pubblico italiano. Il testo è suddiviso in t re parti . Nella p r ima vi è u n racconto dell 'ascesa del fa-scismo e di come Benito Mussolini abbia preso in mano u n Paese che dopo la Pr ima guerra mondiale si trovava sull'orlo del disa-stro e lo abbia fatto r inasce-re. La seconda par te elogia invece le o rgan izzaz ion i giovanili fasciste e il loro programma per il futuro, con una part icolare men-zione per Renato Ricci, pre-sidente dell 'Opera naziona-le balilla, unico altro gerar-ca nominato nel testo. La terza parte, invece, raccon-ta la costruzione del Foro Mussolini. Un documento da leggere, comunque la si pensi. Perché la storia è sempre meglio conoscerla, che distruggerla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chesterton insegna: il riso abbonda sulla bocca dei saggi

soglia della Chiesa. Quando morì, Pio XI lo definì defensor fidei, titolo a cui potevano un tempo aspirare solo i sovrani. Dicono che i re d'Inghilterra se la fossero presa, ma loro si era-no messi in proprio con lo sci-sma anglicano e dunque non potevano pretendere granché rispetto al loro suddito «infe-dele».

Chesterton fu anche rice-vuto da Mussolini e si scopri-rono reciproci ammiratori . Ma persino Italo Calvino dice-va: «Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire catto-lico e io volevo essere il Che-sterton comunista». A vederlo in maturità Chesterton sem-bra mastodontico nella sua pinguedine, ma il suo peso ha la leggerezza della fede, è un giullare di Dio, un catto-comi-cista. A volte è un po' stucche-vole nella pretesa di far ridere a ogni costo e di suscitare sconcerto e sorpresa, gioca troppo col sentimento del con-trario, che secondo Pirandello è la fonte dell'umorismo pur-ché non diventi a sua volta una regola rigida, applicata quasi meccanicamente, con esiti scontati.

Ma Chesterton ha capito una gran cosa: se vuoi parlare oggi di Dio, di religione, di fede e perfino di morale, devi saper passeggiare contromano, an-dare a rovescio tra i paradossi, rendere la bontà accattivante, ridere di ciò che è serio, capire che nell'epoca dell'ateismo e della scienza onnipotente il comico è l'unico modo per pre-sentare non dico la verità, che non è .di questo mondo, ma la passione di verità, che è poi ciò che ci rende davvero umani. L'umorismo è quel che manca a certi cristianucci lugubri e

Il segreto dentro la Stele Mussolini

• PENSIERO FORTE

di MARCELLO VENEZIANI

• Secondo Um-berto Eco biso-gna «far r idere della verità, fare ridere la verità». In quella bouta-

de, come spesso accade, il be-ne e il male sono mescolati, forse subdolamente shakera-ti. Meritano amore i profeti di-sposti a sacrificarsi per la veri-tà, suscitano timore i profeti disposti a sacrificare gli altri nel nome della loro verità. Am-mirevole è chi si gioca la sua vita per testimoniare la verità, detestabile è chi gioca la vita degli altri per testimoniare la sua verità. E così, detestabili sono i nichilisti che deridono la verità e si prendono gioco di essa, adorabili coloro che vo-gliono fare ridere la verità e renderla perfino giocosa. Uno scrittore cattolico diceva che la fede del futuro poggerà su una forma più sottile di umori-smo. E lo stesso scrittore veni-va citato da Papa Ratzinger per una sua frase di celeste lievità: «Gli angeli possono volare per-

ché sanno prendersi con leg-gerezza». Sto parlando di Gil-bert Keith Chesterton, cattoli-co e conservatore, che sposò la fede all'umorismo, la teologia alla comicità, la tradizione al-l'ironia, e perfino il sacro al sarcasmo. Lui criticò il morali-smo del suo tempo senza con questo difendere l'affarismo e seppe distinguere tra la reli-

BenedettoXM 10 ama molto e spesso ha citato alcune sue frasi

gione e il clericalismo. Celebre la sua saga di padre

Brown, il don Camillo British, 11 prete detective. Fra i suoi te-sti più preziosi, Eretici, Orto-dossia, Tommaso d'Aquino (che pubblicò l'editore Volpe tanti anni fa) e San Francesco. Il bello di Chesterton è la sua leggerezza, la sua fede che pas-sa dal paradosso, la sua confes-sione di felicità ridente sulla

Nel celebre obelisco romano con la scritta «Dux» è custodita una pergamena con un testo in latino dedicato al Duce. Ora arriva la prima traduzione in italiano

Arriva domani nelle librerie Imperdonabili. Cento ritrat-ti di maestri sconvenienti (Marsilio, 508 pagine, 20 eu-ro), il nuovo volume firmato da Marcello Veneziani. Si trat-ta di una splendida collezione di profili di grandi personalità della cultura, del costume e della politica. Tutte importan-ti, tutte controcorrente. In questa pagina pubblichiamo il ritratto del romanziere bri-tannico Gilbert Keith Che-sterton (1874 -1936), maestro di ironia e pensatore geniale, di cui Veneziani dimostra l'e-strema attualità.

Marcello Veneziani Imperdonabili

che si occupa di raccontare la storia di questo monu-mento, nonché del curioso documento che si trova sot-to di esso.

Il volume, arricchito dal-le suggestive foto di Antonio Mele, presenta la pr ima tra-duzione in italiano del Co-dex Fori Mussolini, una per-gamena contenente un te-sto in latino redatto dal pro-fessor Aurelio Giuseppe A-matucci, studioso di lettera-tura latina cristiana, e scrit-to a mano dal calligrafo E-nrico Brignoli. Il testo lati-no fu trascrit to, con mini-me variazioni, in diverse pubbl icaz ion i del l 'epoca, ma non fu mai tradotto in italiano. Questa t raduzione vede la luce ora, ad opera dello storico Pierluigi Ro-

impiegarono 5 mesi per rag-giungere la costa. Qui, a fine giugno, fu imbarcato su uno speciale pontone apposita-mente realizzato a La Spe-zia e battezzato l 'Apuano che salpò con dest inazione Fiumicino.

Qui giunto risalì il Tevere s f ru t tando le piene e giun-gendo a Roma il 6 maggio 1932. Pr ima di alzare la ste-le, seguendo la tradizione antica e r inascimentale di lasciare u n messaggio sim-bolico ai posteri, nelle fon-damenta vennero posti al-cuni medaglioni aurei co-niati per l'occasione, insie-me al Codex. Il testo f u poi sos tanz ia lmen te d iment i -cato, f ino al recente studio di due storici olandesi, Bet-tina Reitz-Joosse dell 'uni-ICONA L'obelisco Dux [Mele]

meo di Colloredo, che ha curato anche l ' introduzione storica del libro in cui si r icostruiscono le tappe sa-lienti della costruzione del Foro Mussolini e dell'obeli-sco stesso. La Stele Mussoli-ni viene eretta nel 1932, an-no del Decennale della Mar-cia su Roma, ed è uno dei più grandi obelischi al mon-do, ancora più alto dell'obe-lisco di Tuthmosi III davanti al Laterano, il più alto mo-nolite egizio mai eretto. Es-so deriva da blocco di mar-mo alto 19 met r i per due, con un peso di circa trecen-to tonnellate. Fu estratto il 26 gennaio 1929, poi iniziò la «lizzatura», ovvero il tra-sporto a valle del monolite. Per l 'occasione vennero im-piegate 36 coppie di buoi e si