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1 L’ASINO A sqUOLA…BOCCIATO O PROMOSSO? allevamento impieghi e prodotti - curiosità area di progetto a.s. 2011/12 classe V B
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L’ASINO A sqUOLA…O IATO O PROMOSSO? - istitutopennaasti.it · philum cordati classe mammiferi ordine perissodattili famiglia equidae genere equus specie equu s asinus equus africanus

Feb 15, 2019

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L’ASINO A sqUOLA…BOCCIATO O PROMOSSO?

allevamento –impieghi e prodotti - curiosità

area di progetto a.s. 2011/12 – classe V B

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INDICE

- TASSONOMIA, ORIGINE ED EVOLUZIONE DELL’ASINO pag. 3

- PRINCIPALI CARATTERI MORFOLOGICI, BIOLOGICI E RELAZIONALI DELL’ASINO pag. 4

- L’ALLEVAMENTO DELL’ASINO: stabulazione ed alimentazione pag. 5

- L’UTILITA’ DEGLI ASINI pag. 6

- cenni storici pag. 6

- prodotti ed impieghi attuali pag. 6

- IL LATTE D’ASINA pag. 8

- generalità pag. 8

- caratteristiche chimico, fisiche, microbiologiche, igienico-sanitarie pag. 9

- aspetti nutrizionali pag.10

- cosmesi pag.11

- LA TRASFORMAZIONE DEL LATTE D’ASINA pag. 12

- Informazioni ed esperienze svolte dal gruppo pag.

12

- L’ASINO NELLA CULTURA POPOLARE: curiosità e modi di dire pag. 15

- CONCLUSIONI pag.18

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TASSONOMIA, ORIGINE ED EVOLUZIONE

della specie Equus asinus

L’asino è un animale molto diffuso nel mondo,

differenziatosi nella propria filogenesi in varie specie e

razze.

L’Equus asinus, la specie domestica più tipica

dell’Europa, - in base a numerosi studi - pare

discendere dall’“Equus africanus”, specie più primitiva

ed ancora presente nel Nord-Africa.

Dal punto di vista tassonomico, l’asino domestico europeo viene classificato nel seguente modo:

REGNO ANIMALE

PHILUM CORDATI

CLASSE MAMMIFERI

ORDINE PERISSODATTILI

FAMIGLIA EQUIDAE

GENERE EQUUS

SPECIE EQUUS ASINUS

Equus africanus

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PRINCIPALI CARATTERI MORFOLOGICI, BIOLOGICI E RELAZIONALI DELL’ASINO

CARATTERISTICHE GENERALI

- Altezza al garrese : 85 – 135 cm

- Peso medio : 100 kg – 150 kg

- Erbivoro monogastrico

- Denti 36 – 40

- Temperatura dell’animale adulto 37-38°C

- Battito cardiaco 36-65 bpm

- Frequenza respiratoria 12-44

- Primo ciclo di calore ad 1 anno di età. La stagione delle monte va da marzo ad agosto

- Il ciclo estrale, di norma dura 21-28 giorni ed il calore 2-7 giorni. Il calore, nell’asina che ha partorito, dopo 17-18 giorni

- La gravidanza dura 365 giorni, con variazioni di 8-12 giorni in più o in meno

- Un asino in buone condizioni di salute e allevamento può vivere anche fino a 40 anni

- L’asino può trasportare fino al 30% del proprio peso corporeo

ETOLOGIA

L’asino è per indole estremamente remissivo, molto disponibile ed addirittura tollerante. Non possiede

l’aggressività dei predatori, quali cane e gatto, e nemmeno la predisposizione alla fuga del cavallo. Non è

fatto per correre, bensì per muoversi lentamente e per portare carichi. La sua reazione di difesa è lo stare

fermo; solo se spaventato corre per qualche metro e se pesantemente aggredito si difende a calci e morsi.

L’asino tende ad essere dolce, riservato, affettuoso e paziente, è capace di provare un reale affetto per

coloro che lo trattano convenientemente. Sceglie spesso un compagno, anche all’interno di un gruppo con

altri animali riconosce il padrone senza esitazione, anche da molto lontano, dimostrando con il suo

comportamento di essere lieto di vederlo. Proprio per queste sue caratteristiche comportamentali, che

trasmettono l’idea di relax e di tranquillità, l’asino sembra essere un ottimo ansiolitico.

Gli stimoli sensoriali derivati dal contatto con il suo pelo sono in oltre alla base dello sviluppo psicomotorio

e cognitivo.

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L’ALLEVAMENTO DELL’ASINO: stabulazione ed alimentazione

Al fine di detenere ed allevare tale specie animale, occorre rispettare alcune regole e norme di legge. Più in dettaglio, sono richiesti

CODICE AZIENDALE : Codice relativo al luogo di detenzione degli equini da richiedere alla ASL locale

REGISTRO DI CARICO E SCARICO DEGLI EQUINI: Documento dove vanno annotati gli equini in arrivo e segnalati gli equini in uscita

REGISTRO DEI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI

Per ciò che concerne la stabulazione, gli asini che vivono all’aperto tutto l’anno dovrebbero disporre di un riparo sotto forma di tettoia, di capanna o di alcuni grossi alberi con folta copertura. Infatti, bisogna considerare che gli asini tollerano bene le temperature alte ma possono avere problemi con temperature molto rigide (-50 °C).

Nel caso in cui l’asino stia chiuso in box per la maggior parte del giorno, un aspetto molto importante è la ventilazione dei locali: il ricovero deve quindi essere strutturato in modo che ci sia un continuo flusso d’aria.

Cenni sull’alimentazione dell’Asino

Gli asini – animali erbivori monogastrici - si sono sviluppati ed adattati nel tempo ad una dieta ricca di fibre e povera di proteine: una dieta equilibrata e con il giusto apporto fibroso è l’ideale per mantenere l’asino sano ed in forma. La dieta migliore per l’asino è, pertanto, rappresentata dal pascolo, ma nelle nostre latitudini questo tipo di alimentazione è possibile soltanto per un breve periodo all’ anno ed è quindi nei mesi freddi si ricorre al fieno. I cereali (avena, orzo e mais) sono meglio digeriti ed assimilati se schiacciati o fioccati. L’ asino richiede un costante apporto di sale (NaCl) che, pertanto, dovrebbe essere sempre reso disponibile o aggiungendolo agli altri alimenti o fissando al muro appositi rulli salini. L’ asino assimila meglio se nutrito con regolarità e, a causa della limitata capacità di assumere alimenti. In conclusione, un’ alimentazione equilibrata e corretta dovrebbe basarsi su alcuni chiari elementi:

Fieno con meno del 5% di proteine in ragione del 1-1,5% del peso corporeo

Fieno privo di polvere e muffe Alimenti grossolani e ricchi di cellulosa, meglio previamente trinciati per favorirne la digeribilità Pochissimi cereali Pascoli non troppo ricchi Cambi di alimentazione fatti in modo graduale Acqua fresca e pulita sempre a disposizione Accesso al sale

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L’UTILITA’ DEGLI ASINI

CENNI STORICI

La figura dell’asino come animale domestico utilizzato dall’uomo viene raffigurata in disegni ed

incisioni sulla roccia che risalgono alla preistoria: possiamo ipotizzare un ricorso a tale specie

animale da parte dei nostri antenati già 7000 anni fa.

L’asino svolgeva molti di quei lavori considerati dall’uomo più umili e pesanti: il trascinamento di

attrezzi come l’aratro e l’erpice, il traino di carri e slitte, l’agevolazione di macine nel mulino o nel

frantoio, il trasporto sulla groppa di oggetti e/o persone, ecc...

Il suo allevamento è oggi poco diffuso, anche se negli ultimi vent’anni si sta riaffermando, grazie a

nuovi ruoli sia economici, che ludici e sociali.

Oggi, l’asino è sempre più utilizzato:

- per la produzione di latte

- per attività di onoterapia

- per passeggiate rurali

- per la pulizia e il decespugliamento del sottobosco e di aree marginali

- per l’allevamento amatoriale

PRODOTTI ed IMPIEGHI ATTUALI

L’ asino è un animale molto versatile ed è certamente è in grado di valorizzare molte aree marginali

del nostro Paese.

Dalle sue carni si possono ottenere salumi, insaccati e ripieni per gli agnolotti.

Il suo latte può essere utilizzato sia per l’alimentazione umana, principalmente come sostituto del

latte materno, sia per la preparazione di prodotti cosmetici (nel seguito del presente lavoro, tali

aspetti verranno meglio precisati ed approfonditi ).

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L’asino essendo uno degli animali più docili, è utilizzato per l’onoterapia.

- Cos’è l’ “onoterapia”?

Il termine onoterapia, derivato dal greco “onos” che significa asino, designa un tipo di trattamento

terapeutico effettuato appunto con l’ausilio dell’asino nei confronti di varie patologie.

E’ una pratica che utilizza l’asino come strumento di cura e che si concretizza in un complesso di

tecniche di educazione mirato ad ottenere un miglioramento del disagio collegato a danni

sensoriali, motori, affettivi, relazionali e comportamentali.

Gli strumenti di cui si avvale questa pratica sono: l’asino, il corpo, il movimento, il gioco e

soprattutto la relazione che viene ad instaurarsi tra asino-utente-operatore: il rapporto fisico ed

empatico che si stabilisce con l’asino aiuta ad acquisire maggior consapevolezza del proprio corpo

e dei propri movimenti favorendo inoltre la capacità di comunicare con un altro essere vivente. Si

sviluppa in questo modo una relazione privilegiata che facilita l’apertura verso il mondo esterno.

Le caratteristiche dell’asino a livello fisico (morbido, di piccola taglia), a livello comportamentale e

caratteriale (dolce, obbediente, paziente, umile, fedele, socievole e sicuro) lo rendono

particolarmente adatto al lavoro onoterapeutico.

La relazione con l’asino, si articola su un piano profondo, si fonda non sul dire ma sul sentire e

percepire emotivamente. In altre parole, affinchè la relazione possa instaurarsi, è necessario

lasciarsi andare e risvegliare la propria affettività e sensibilità: la relazione diviene allora un mezzo

ideale per rimettere in moto la gioia, il desiderio, il piacere e la voglia di fare.

FINALITA’ ED OBIETTIVI DELL’ONOTERAPIA

In conclusione, l’attività assistita con l’asino è fra le più adatte a perseguire gli obiettivi di:

Miglioramento del benessere della persona e della salute

Recupero della capacità di sentire in termini emotivi ed empatici

Miglioramento nella competenza relazionale e nei linguaggi espressivi relativi a processi

emotivi

Miglioramento nella percezione nella propria autoefficacia (molte volte soprattutto in

caso di disabilità, ma anche nei bambini, il potersi prender cura di un atro essere vivente,

dargli da mangiare o da bere, accresce la propria autostima e fiducia in se stessi)

Offrire momenti di svago e divertimento e possibilità di insta orare nuove relazioni

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IL LATTE D’ASINA

Generalita’

Come già anticipato, l’utilizzo del latte d’asina da parte dell’uomo è ampio ed ha origini lontane. A titolo di

esempio, di seguito, si farà cenno ad alcuni spunti storici

- Il latte d’asina è conosciuto fin dall’antichità (importanti ritrovamenti archeologici ne testimoniano a

produzione in Egitto già attorno al 2500 a.C. ) per le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali

simili a quelle del latte umano.

- I superbi propositi di bellezza di importanti donne della storia (Cleopatra, Poppea… ) hanno messo

in risalto il ruolo cosmetico del latte d’asina.

- Tra Roma e Atene si sono diffuse ricette per preparare pozioni ed ungenti a basa di latte d’asina,

segno di attribuzione di importanti funzioni terapeutiche. Nel Rinascimento, in Francia, Francesco I

su consiglio dei medici del tempo, utilizzò il latte d’asina per guarire da una lunga malattia e, per

tale ragione, iniziò ad allevare asine in prossimità degli ospedali. Sempre in Francia nel XIX secolo si

diffuse la pratica di avvicinare i neonati orfani di madri direttamente al capezzolo dell’asina, per

l’allattamento diretto (5 volte di giorno e 2 volte di notte).

La moderna comunità scientifica eredita da tale tradizione storica l’alta considerazione alimentare del latte

d’asina che – sempre più - viene utilizzato in ambito alimentare per la preparazione di bevande e yogurt,

soprattutto per quei bambini intolleranti al latte vaccino ed in contesti di diete ipocaloriche; rilevante il

“business” nel settore cosmetico.

In Italia, la Sicilia è la Regione con il maggior numero di allevamenti che producono latte d’asina ma la

produzione maggiore si registra in Emilia Romagna, conseguenza di una maggiore redditività degli

allevamenti di quest’ultima Regione: ciò può essere conseguenza di una maggiore disponibilità foraggera,

oltre a conoscenze tecniche più consolidate.

Le razze principali per la produzione di latte sono: la “Martina Franca”, la “Ragusana” e le rispettive razze

derivate.

La produzione di latte d’asina per capo, molto inferiore rispetto a quello delle bovine in quanto hanno un

differente metabolismo ed un apparato mammario più contenuto, oltre agli aspetti qualitativi che ne fanno

un prodotto “di nicchia”, ne giustifica l’accentuata differenza di prezzo .

La quantità di latte fornita dall’asino è, inoltre, condizionata dall’alimentazione, dallo stadio di lattazione,

dalla condizione corporea delle fattrici, dal sistema di mungitura e da numerosi altri elementi tecnico -

ambientali (temperatura, umidità, tipo di lettiera, fattori antropici...)

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Caratteristiche chimico, fisiche, microbiologiche, igienico-sanitarie

L’aspetto chimico più rilevante è l’alto contenuto di lattosio, unito ad un ridotto tenore in grassi: ciò lo rende

meno energetico rispetto a quello umano; altra caratteristica è il pH da neutro a leggermente alcalino: ciò

può essere riconducibile a un basso contenuto in caseina e in fosfati. La densità è simile a quella del latte

umano.

Dal punto di vista igienico –sanitario, occorre considerare che la mammella dell’asina viene meno a contatto

con le deiezioni della lettiera, grazie alla conformazione; oltre a ciò si è visto che la suzione diretta da parte

del puledro igienizza i capezzoli e che nel latte l’ elevata quantità di lisozima limita lo sviluppo dei batteri.

Infine, da ricordare che, grazie alle ridotte dimensioni della mammella ed al suo svuotamento più frequente,

si riduce il ristagno di latte rispetto all’apparato mammario bovino e quindi si contengono maggiormente i

casi di mastite.

È tuttavia logico che, se si trascurano le norme igieniche, i suddetti fattori non bastano a contenere la carica

batterica: ciò implica l’importanza dell’igiene dell’attrezzatura e degli ambienti. E’ -in più - noto come la

salubrità del latte sia legata alla sanità della mammella (e questa è correlata allo stato di salute dell’animale

ed alle lesioni collegate all’allattamento o/e alla mungitura).

La conservabilità del latte d’asina crudo come per quello bovino è di tre giorni a temperature inferiori a 4 °C

e se non correttamente conservato, si potranno rilevare contaminazioni batteriche da coliformi,

stafilococchi, streptococchi, clostridi, ecc...

Purtroppo, il più consolidato e tradizionale ricorso al latte vaccino unito a ridotte conoscenze nei confronti

di quello d’asina, non ne consente una commercializzazione su ampia scala: ciò penalizza questo prodotto

su più aspetti come la reperibilità sul mercato ed il prezzo piuttosto elevato (15€/litro).

Entrando più nel dettaglio della composizione, il vero punto di forza nel latte d’asina è il suo profilo

biochimico, molto prossimo al latte umano: il tasso di lattosio, il profilo proteico, il lisozima, gli acidi grassi

della serie omega 3 e omega 6, utili per curare alcune patologie degli anziani; in più, sono presenti

composti azotati con spiccata attività antibatterica: trattasi di biomolecole derivanti dal processo di

digestione delle proteine e che contribuiscono alla difesa antimicrobica dell’organismo che se ne nutre.

LISOZIMA: sostanza enzimatica d’azione batteriologica che scinde i legami glucosidici beta propri dei

polisaccaridi. Presenta la capacità di attaccare e demolire i polisaccaridi azotati che costituiscono gli strati

periferici delle strutture cellulari di vari germi. L’azione litica, risulta essere efficace anche su altri germi

patogeni come stafilococchi e pneumococchi. Il lisozima ha anche una certa attività anti virale,

determinando anche la normalizzazione dei globuli bianchi. Dal latte d’asina si può ricavare il lisozima al fine

di impiegarlo nell’industria farmaceutica e nell’industria alimentare viene utilizzato come stabilizzante per la

conservazione di alimenti.

ACIDO LINOLEICO E ACIDO LINOLENICO: sono acidi grassi essenziali (AGE)che non possono essere prodotti

dall’organismo e che per tanto devono essere necessariamente introdotti con l’alimentazioni. Evitano

l’accumulo dei grassi più pericolosi: trigliceridi e colesterolo, sulle pareti arteriosi, bloccando l’indurimento

dei vasi. Proteggono il sistema cardiovascolare: il sangue, reso più fluido dall’assenza dei grassi cattivi,

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circola meglio , facendo funzionando bene il cuore e allontanando il rischio di malattie coronariche,

ipertensione, arteriosclerosi e trombosi.

ACIDI GRASSI, OMEGA 3 E OMEGA 6: si trovano del latte d’asina con percentuali più alte rispetto ai

ruminanti. Gli acidi grassi polinsaturi, entrano nella composizione delle membrane cellulari, dove svolgono

un ruolo dinamico funzionale sulla fluidità e sulla permeabilità. Influenzano l’ossidazione e il trasporto del

colesterolo, riducendone le concentrazioni. Gli acidi grassi essenziali sono coinvolti nella sintesi delle

prostaglandine, le quali giocano un ruolo in numerosi funzioni dell’organismo: la sintesi degli ormoni,

l’immunità, la vasocostrizione, la regolazione del dolore e dell’infiammazione. Attenuano le reazioni

infiammatorie quali asma, aumentano le difese immunitarie e rafforzano le difese della pelle. Coadiuvanti

nella cura della psoriasi e di altre patologie cutanee, agiscono sul microcircolo ( utile per la cellulite).

LATTOSIO: il lattosio è un disaccaride noto anche come zucchero delle latte. La molecola del lattosio e

costituita da glucosio e galattosio.Le elevate percentuali di lattosio presenti nel latte d’asina portano ad

ipotizzare un eventuale utilizzo industriale. Al lattosio viene attribuito una funzione fondamentale nel

metabolismo del calcio oltre ad un ruolo probiotico dimostrandosi, in associazione al lisozima, come

perfetto substrato utile nel corretto sviluppo della microflora lattica intestinale: il lisozima, agendo su

batteri patogeni o potenzialmente tali, ne inducono la morte. Il lattosio, invece funge da ottimo substrato

per lo sviluppo della normale flora intestinale, riuscendo a garantire anche delle condizioni di pH ad essa

favorevole.

Aspetti nutrizionali

NELL’ALIMENTAZIONE NEONATALE: il latte d’asina è una valida alternativa alimentare naturale per i neonati

che non possono che non possono disporre del latte materno o che ne sono intolleranti, anche in

considerazione della valida funzione immunitaria prima citata.

In sostanza, le più rilevanti proprietà alimentari del latte d’asina si devono identificare nei seguenti aspetti:

quantità di lattosio prossima a quella del latte umano

quantità del residuo secco simile a quello umano;

proprietà prebiotiche utili nel valorizzare/difendere la flora batterica intestinale

elementi bioattivi capaci di proteggere direttamente l’organismo attaccando patogeni e indirettamente

potenziando il sistema immunitario.

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Cosmesi

Il Latte d’asina sta diventando un importante elemento della

DERMO-COSMESI; così come un tempo, le donne oggi

ricercano questo prodotto per ricavarne benefici. Un buon

dermocosmetico deve detergere, idratare la cute e per quanto

possibile offrire un azione antiossidante. Il latte (inteso come

prodotto generico) si presenta per la sua composizione

(componente grassa più componente acquosa) capace di

assolvere queste funzioni. Il latte d’asina, per le componenti

fin qui ampiamente citate, deterge e in maniera più efficace

idrata, rendendo la cute morbida ed elastica, in oltre si

dimostra capace di fornire un azione antiossidante. I preziosi

acidi grassi in esso contenuti riescono a ripristinare e

proteggere le membrane delle cellule cutanee. Il complesso

multivitaminico (A, B, C, E) blocca e allontana i cataboliti del

metabolismo cellulare proprio della cute e avvia un azione

epitelioprotettrice. Il lisozima si presenta in questo caso come

abile attenuatore degli stati flogistici della cute e del cuoio

capelluto. Al fine di esaltare le capacità detergenti e idratanti, la cosmetica ha realizzato delle formulazioni

quali saponi e creme, tuttavia il modo per beneficiare a pieno di queste proprietà è quello di usare il L.A.

A conclusione di questa parte, si riporta di seguito un prospetto riassuntivo delle caratteristiche chimiche del Latte

d’asina, a confronto con il latte di altri mammiferi.

asina giumenta UOMO vacca

pH 7,0-7,2 7,18 7,0-7,5 6,5-6,7

lipidi 0,3-1,8 0,5-2,0 3,5-4,0 3,5-3,9

lattosio 5,8-7,4 5,8-7,0 6,3-7,0 4,4-4,9

residuo 0,3-0,5 0,3-0,5 0,2-0,3 0,7-0,8

proteine 1,5-1,8 1,5-2,8 0,9-1,7 3,1-3,8

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LA TRASFORMAZIONE DEL LATTE D’ASINA

Informazioni ed esperienze svolte dal gruppo

Il gruppo, intenzionato a studiare possibili trasformazioni del latte d’asina, ha intrapreso ricerche ed

esperienze dirette a tale fine.

Per la produzione del formaggio, l’allevatore dell’azienda “La Piemontesina” , ubicata nel Comune di Mazzè (zona di Chivasso), ci aveva precedentemente informato sulle difficoltà tecniche di questa trasformazione. Infatti, la particolare componente caseinica e l’elevato tenore in sieroproteine (35-50% della frazione azotata) rendono il latte di asina poco adatto alla caseificazione. Di conseguenza, il gruppo ha tentato di trasformare il latte in formaggio aggiungendo al latte d’asina 1 una pari quantità di latte vaccino.

INGREDIENTI utilizzati:

- 1 litro di latte d’asina

- 1 litro di latte vaccino

- Caglio liquido naturale con titolo 1:1000

- Sale grosso

PROCEDIMENTO adottato:

All’interno di una pentola (abbastanza capiente) abbiamo miscelato il latte d’asina e il latte vaccino.

Dopo aver riscaldato il tutto fino a 37°C, abbiamo spento il fuoco , aggiunto 2 cucchiai di caglio e poi

lasciato riposare il composto fino alla formazione della cagliata. A questo punto la coagulo deve essere

rotto, essere messo in stampi e compresso per far fuori uscire gli ultimi residui di siero.

Per il consumo fresco :

Lasciare gli stampi 12 ore in frigo, dopodiché può essere consumato.

Per farlo stagionato :

Si pongono gli stampi all’interno della pentola usata precedentemente, nella quale è rimasto il siero. Si

riscalda il tutto fino a una temperatura di 40° C . Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare. Una volta

freddo, estrarre il formaggio dagli stampi e ricoprirlo di sale grosso. Mettere la forma su uno scaffale e

lasciarla stagionare per almeno un mese.

Con queste dosi verrà prodotta una formina di circa 200g.

Curiosità:

Per la produzione di una formaggetta di 1 Kg servono 25 L di latte che equivale alla produzione di latte

d’asina in 2 anni. Il prezzo medio di 1 Kg di formaggio è di € 1000.

Basti pensare che una forma di questo formaggio è stato presentato alla fiera Internazionale del

Turismo a Belgrado: il formaggio si chiama “Pula” e la preziosa forma era custodita sotto chiave in una

formaggiera blindata.

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PRODOTTI DOLCIARI OTTENUTI CON IL LATTE D’ASINA

Ciukini, gli unici e preziosi Biscotti al Latte di Asina.

Un biscotto italiano, fatto con ingredienti italiani.

La naturalità delle farine macinate a pietra conferiscono ai Ciukini quel sapore caratteristico con una nota vanigliata conferita dal pregiato Latte di Asina, latte apprezzato già nell'Impero Romano.

Il gruppo ha provato a trasformare il latte d’asina in gelato e proponendolo in seguito presso il nostro istituto con un test di gradimento globale del gelato.

La ricetta è la seguente:

INGREDIENTI :

- 600 ml di latte d’asina

- 200 ml di panna

- 150 g di zucchero

PREPARAZIONE :

Accendere il frigo della gelatiera.

Versare lo zucchero in un recipiente abbastanza capiente e aggiungere poco alla volta il latte mescolando

con una frusta. Aggiungere la panna senza smettere di mescolare.

Una volta ottenuto un composto ben amalgamato, introdurlo nella gelatiera e azionarla impostando il timer

su 30-40 min.

Al termine della preparazione mettere il gelato in un contenitore e porlo nel congelatore.

Il risultato ottenuto è stato eccellente, quindi abbiamo deciso di farlo assaggiare agli studenti e professori

dell’Istituto per autofinanziarci, ottenendo € 25. Per valutare la gradevolezza globale del gelato, abbiamo

deciso di far compilare agli assaggiatori un CONSUMER TEST.

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ESEMPIO DI CONSUMER TEST

I risultati ottenuti sono:

CONSUMER TEST Istituto agrario “Penna” CAMPIONE: Gelato con latte d’asina CREMOSITÀ:

SAPORE:

GRADEVOLEZZA GLOBALE:

= 1

= 2 = 3 = 4 C = CREMOSITÀ S = SAPORE G = GRADEVOLEZZA GLOBALE

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L’ASINO NELLA CULTURA POPOLARE: CURIOSITÀ

Uso latte di asina

Che cos'è un mulo?

È l'animale nato dall'incrocio di un asino con una giumenta.

Come fa l'asino a scacciare le mosche?

Si rotola nella polvere, un po' come fa l'ippopotamo nel fango.

"Sei un asino" si dice spesso. Ma l'asino non è affatto un animale sciocco: al contrario, è

molto intelligente. Per questo spesso viene utilizzato come

bestia da soma: può portare dei carichi o anche dei turisti,

ad esempio, lungo i sentieri di montagna; ma può anche

trainare dei carri nei campi. L'asino una volta imparata la

strada la sa percorrere anche d'assolo.

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DIALETTI:

- Abruzzo

Asino: Sciappafalask

- Basilicata

asino: burriche, ciuccio

- Calabria

asino: ciucciu, sceccu, sumeri, sumèri

- Campania

asino/ciuco: ciuccio

- Canton Ticino

asino: asan, èsan

- Emilia Romagna

asino: àsan, asen, asnèe, èsen, sumar, asi, brech, äs, äsan

- Friuli Venezia Giulia

asino: mus

- Lazio

asino: uóssene

- Liguria

asino: ase, aze

- Lombardia

asino: asan, asen, àsen (Milano), ciciu (voce infantile)

- Marche

asino: aséne

- Molise

asino: ciucc

- Piemonte

asino: aso, asu, buricc, òsi

- Puglia

asino: ciucc, ciùcce, ciucce, ciucciu, ciucciu (Salentino), jàsene, scencu

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- Sardegna

asino: ainu/poleddu, burriccu, poleddu

- Sicilia

asino: barduinu, sceccu

- Toscana

asino: àsno, ciuco

- Trentino Alto Adige

asino: àsen

- Umbria

asino: somaru

- Valle d'Aosta

asino: àno

- Veneto

Asino: Mus, musso, musso, àseno

Se i aseni ghavesse le ale, i te daria da magnar con la fionda. (Modo di dire veneto)

Se gli asini volassero, a te darebbero da mangiare con la fionda.

L'è come daga 'n biscutì a'n asen! (Modo di dire della Valcamonica, Brescia)

E' come dare un biscottino ad un asino; fare una cosa inutile, non apprezzata.

A val pì n'aso a ca soa che'n profesor a cà d'j àutri.

Vale più un asino a casa propria che un professore in casa altrui.

Chi a peul nen bate l'aso a bat ël bast.

Chi non può picchiare l'asino picchia il basto.

Ël pòver a l'é come l'aso: a pòrta 'l vin e a béiv l'eva.

Il povero è come l'asino: porta il vino e beve l'acqua.

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CONCLUSIONI

In conclusione l’asino, oltre a poterci

offrire un latte molto prezioso…..

o PIACE AI BAMBINI

o È SOCIEVOLE

o È CURIOSO

o È PAZZIENTE

o È SICURO

o È DIVERTENTE

o È PRUDENTE

o È FRUGALE

o È FEDELE

o È DOLCE

o È INTELLIGENTE