Lancia Fulvia Club Italia “for gentlemen drivers only” Lancia Fulvia Coupè Pag 1 di 23 Lancia Fulvia Club Italia Corso Matteotti, 265 - 71013 – San Giovanni Rotondo E-mail: [email protected]www.lanciafulviaclub.it La Fulvia Coupè …un mito senza rivali… La Fulvia Coupè, nasce ufficialmente nel Marzo del 1965, al Salone di Ginevra. Derivata dalla Fulvia berlina, sul mercato da ben due anni, la Fulvia Coupè è frutto della matita di Piero Castagnero, che nel disegnarla parte dall'idea di una piccola imbarcazione da diporto, che si caratterizza esternamente per l'abitacolo a torretta, che garantisce un'ottima visibilità. Omologata come 2+2, la nuova berlinetta Lancia è piuttosto compatta: la lunghezza è di 3,975 metri, la larghezza è di 1,555 metri e l'altezza è di 1,3 metri. La Fulvia Coupè è una trazione anteriore e condivide con la berlina il motore anteriore longitudinale a quattro cilindri con due carburatori doppio corpo, progettato da Ettore Zaccone Mina e caratterizzato dalla particolare architettura a V stretto di 13° e inclinato di 45° per ridurre l'ingombro in altezza e con una sola testata per le due bancate di cilindri. Qui sopra una disegno relativo al nuovo sottotelaio interamente riprogettato per la Fulvia Coupè. Sono visibili gli attacchi posteriori spostati verso l’esterno
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Lancia Fulvia Club Italia Fulvia Coupe... · Per quelli che furono gli anni ’60 e ’70, ... Grazie pure all'adozione degli stessi carburatori Solex e del collettore di scarico
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Lancia Fulvia Club Italia “for gentlemen drivers only”
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Corso Matteotti, 265 - 71013 – San Giovanni Rotondo
La Fulvia Coupè, nasce ufficialmente nel Marzo del 1965, al Salone di Ginevra.
Derivata dalla Fulvia berlina, sul mercato da ben due anni, la Fulvia Coupè è
frutto della matita di Piero Castagnero, che nel disegnarla parte dall'idea di una
piccola imbarcazione da diporto, che si caratterizza esternamente per l'abitacolo a
torretta, che garantisce un'ottima visibilità. Omologata come 2+2, la nuova
berlinetta Lancia è piuttosto compatta: la lunghezza è di 3,975 metri, la larghezza
è di 1,555 metri e l'altezza è di 1,3 metri. La Fulvia Coupè è una trazione
anteriore e condivide con la berlina il motore anteriore longitudinale a quattro
cilindri con due carburatori doppio corpo, progettato da Ettore Zaccone Mina e
caratterizzato dalla particolare architettura a V stretto di 13° e inclinato di 45° per
ridurre l'ingombro in altezza e con una sola testata per le due bancate di cilindri.
Qui sopra una disegno relativo al nuovo sottotelaio interamente riprogettato per la Fulvia Coupè. Sono visibili gli attacchi posteriori spostati verso l’esterno
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Pochi mesi dopo la presentazione, la Fulvia Coupè esordisce nel mondo delle
corse, partecipando al Tour de Corse, nel quale però, nonostante le ambizioni di
casa Lancia, la Fulvietta riesce a piazzarsi all'ottavo posto. Si decide allora di
sottoporre la vettura ad una cura dimagrante e, nel Gennaio 1966, viene
presentata la Lancia Fulvia Coupè HF, con carrozzeria alleggerita rispetto alla
In alto in un’immagine ¾ posteriore della Coupè milledue che mostra il bellissimo profilo dello specchio posteriore nonché la nuova fanaleria posteriore. Sotto, un particolare del gruppo ottico posteriore e la
scritta Lancia Fulvia. Originale è anche il profilo dei paraurti in acciaio inox
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Nel Novembre del 1968, al Salone di Torino debutta la Fulvia Coupè Rallye 1.3S.
Con carburatori a doppio corpo, il motore è una versione aggiornata e potenziata
del primo milletré (ora siglato 818.303), avente una funzionalità meccanica
migliorata e prestazioni leggermente accresciute. Sempre di 1298 cm3 di
cilindrata, il nuovo propulsore ha una potenza massima di 90 CV a 6200
giri/minuto e una coppia massima di 116 Nm a 5000 giri/minuto.
La velocità massima della Fulvia Rallye 1.3S è di 173 Km/h, mentre il consumo
medio è ancora di 8,9 litri/100 Km. Sul propulsore 818.303 si installa un radiatore
olio motore e, per migliorare la frenata, viene aggiunto un servofreno a
depressione sull'impianto frenante.
Qui sopra tre stupende foto relative alla Coupè Rallye 1.3 S. I coprimozzo, di profilo diverso rispetto alla Rallye 1.3, e gli anelli sono gli stessi della Berlina GT. Si notano i
dettagli della scritta identificativa posteriore e sulla griglia anteriore.
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Nuova è anche la trasmissione, a cinque rapporti e comandata da un'asta più
corta, il cui carter viene approntato combinando la fusione del vecchio quattro
marce con un distanziale posteriore. La frizione è finalmente irrobustita grazie a
un nuovo complessivo con molla a diaframma. Percettibilmente modificato risulta
l'assetto generale della vettura, grazie a un accentuato camber negativo davanti e
nuovi cerchi 6J-13 sia Campagnolo che Cromodora. A dir poco esaltanti le sue
prestazioni: velocità massima di oltre 180 km/h e appena 31,2 secondi il tempo
sui 400 metri da fermo. I consumi si attestano mediamente sui 10,8 litri/100 Km.
Il peso è di di 850 kg, qualcosa in più per la versione Lusso completa di paraurti,
insonorizzazione interna e di un arredamento più curato. Nella versione Lusso
scompaiono le strisce adesive gialle e blu presenti sul cofano della 1.3 HF, ma la
dotazione di serie è arricchita dai cerchi in lega con pneumatici maggiorati,
vernice metallizzata e finestrature in vetro.
Qui sopra un particolare anteriore della 1.6 HF Fanalone in cui è mostrato il particolare del codolino in tinta con la carrozzeria, optional disponibile all’epoca solo su richiesta e senza prezzo aggiuntivo
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A Novembre del 1970, al Salone di Torino, debutta la seconda serie della Fulvia
Coupè, con la presentazione della 1.3S Seconda Serie, che sostituisce la Rallye
1.3s, ed il rinnovamento della 1.6 HF. La 1.3S Seconda Serie si distingue
esternamente dalla precedente versione per la nuova calandra, in plastica
cromata, più bassa e con i fari anteriori integrati, per i paraurti rialzati con profili
in gomma, per gli inediti indicatori di direzione laterali e per il nuovo specchietto
retrovisore esterno, spostato dal parafango anteriore alla portiera. Scompare
inoltre il profilo cromato che attraversa il cofano motore della serie precedente ed
i cerchi ruota hanno nuovo disegno. All'interno la plancia è arricchita da una
piccola console centrale con vano portaoggetti, alcuni comandi secondari sono
spostati sulle levette ai lati dello sterzo (che ora ha il piantone di tipo collassabile)
e un sistema di ventilazione/riscaldamento nettamente più efficace; i sedili, con
gli schienali regolabili e reclinabili, sono in panno Lancia, ma sono disponibili in
opzione gli interni in pelle, oltre al lunotto termico ed alla vernice metallizzata.
Meccanicamente la 1.3S Seconda Serie, segna un punto di svolta nella storia della
Fulvia Coupè. La principale novità meccanica è nella trasmissione, ora a cinque
marce (lo stesso già visto sulla 1.6 HF) e contenuta in una nuova fusione senza
distanziale. Rinnovato anche l'impianto frenante, ora di produzione Girling, con
servofreno e con limitatore di frenata al retrotreno.
Qui sopra una vista tre quarti della nuova della Fulvia Coupè 1.3 S Seconda serie. È visibile nuova calandra, in plastica cromata, più bassa e con i fari anteriori integrati, i nuovi paraurti rialzati con profili in gomma, per gli inediti indicatori di direzione laterali e per il nuovo specchietto retrovisore
esterno, spostato dal parafango anteriore alla portiera
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Nel 1972 Sandro Munari, alla guida di una 1.6 HF, vince il Rally di Montecarlo. Per
festeggiare l'evento la Lancia commercializza una nuova versione della 1.3s
Seconda Serie: la Montecarlo.
Esternamente si distingue dalla 1.3s Seconda Serie, per l'adozione dei parafanghi
bombati della 1.6 HF, le targhette del rally di Montecarlo, l'assenza dei paraurti e i
fari antinebbia anteriori supplementari inspiegabilmente di forma rettangolare.
All'interno è adottato un nuovo volante in pelle a tre razze (al posto del classico
volante in legno), mentre i sedili sono gli stessi della 1.6 HF Lusso corredati da
cinture di sicurezza. È in vendita soltanto con colore rosso e cofani motore e
bagagliaio neri.
Qui sopra la fulvia Coupè 1,3 S 2a serie Montecarlo in un’immagine pubblicitaria dell’epoca. Era disponibile nella sola variante di colori rosso corsa e nera
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versione speciale Montecarlo (prodotta in soli 2529 esemplari), disponibile con un
maggior numero di tinte della carrozzeria rispetto alla precedente serie (che era
disponibile solo con colore rosso corsa).
La Fulvia Coupè 3 Montecarlo. Si nota la griglia anteriore in plastica nera.
Gli interni della Fulvia Coupè. È visibile il pomello del cambio in legno ed il nuovo volante in plastica nera. I sedili hanno il poggiatesta di serie.
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Nel 1974 la Fulvia Coupè partecipa al Safari Rally, e per commemorare l'evento la
Lancia commercializza un'altra versione speciale della Fulvia 3, la Safari,
dall'allestimento molto spartano, fatto che molto probabilmente ne sancì lo scarso
successo commerciale.
Disponibile in un numero limitato di colori, la Safari è priva dei paraurti, ha la
mascherina dei fari, la calandra, la griglia del cofano, i tergicristalli e lo
specchietto esterno di color nero opaco; i sedili sono in similpelle, l'allestimento
interno è ridotto all'osso. A ogni modo si tratta di vetture che sono in tutto e per
tutto delle 818.630, le cui differenze riguardano i soli allestimenti interni, il
trattamento cromatico della carrozzeria e la presenza o meno dei paraurti.
Nel 1976 cessa definitivamente la produzione della Lancia Fulvia Coupè. La Lancia
Beta Coupè, sua sostituta, è sul mercato già da due anni; mentre nelle
competizioni la Fulvia passa il testimone alla Stratos. In undici anni di carriera il
successo di pubblico è stato immediato (nonostante il prezzo elevato) e costante,
al punto da sopravvivere per due anni alla berlina e convivere con la Beta Coupè.
Una curiosità: la Fulvia Coupè fu molto apprezzata dal pubblico femminile per la
linea, la compattezza delle dimensioni, la maneggevolezza e l'eccellente visibilità,
dato che deve far riflettere sulle qualità intrinseche di questa campionessa di
vendite e di competizioni, se si pensa che le vetture sportive degli anni '60 e '70
erano sprovviste di molti accessori votati al confort ed alla sicurezza comuni nelle
più economiche utilitarie di oggi.
Una vista tre quarti della spartana Fulvia 3 Safari. Si nota la scritta Safari sul cofano anteriore (la stessa scritta è riportata anche sul cofano posteriore in posizione centrale).