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l’alchimista Cosa fare all’indomani della laurea? Questa è la domanda che un pò tutti i gio- vani che raggiungono questo primo impor- tante traguardo si pongono. Secondo fonti ISTAT, oltre il 73% dei lau- reati, sia in corsi lunghi che in corsi trien- nali, trova un’occupazione stabile a tre anni dal conseguimento del titolo: nell’anno suc- cessivo alla laurea, invece, è più facile che trovino un’occupazione stabile i laureati in corsi lunghi, piuttosto che quelli in corsi triennali, in quanto questi ultimi preferi- scono proseguire gli studi. La maggior parte degli occupati (a tre anni dal conseguimento della laurea speciali- stica) sono laureati del gruppo ingegneria, chimico-farmaceutico ed economico-stati- stico: più staccati sono i giovani laureati del gruppo medico, giuridico, educazione fi- sica, geo-biologico e letterario. Sono, invece, i laureati nei corsi triennali del gruppo linguistico, medico ed insegna- mento a trovare un’occupazione stabile a tre anni dal conseguimento del tiolo: più staccati i giovani laureati del gruppo giuri- dico, geo-biologico, psicologico e letterario. Tuttavia, non sempre si riesce a trovare un’occupazione che sia coerente con il ti- tolo di studio ottenuto: questa coerenza è più elevata tra i laureati in corsi lunghi, piut- tosto che tra coloro che hanno concluso i corsi triennali. Sono i laureati dei corsi specialistici del gruppo ingegneria, chi- mico-farmaceutico e medico e quelli dei corsi triennali nelle professioni sanitarie a vedere un maggiore riconoscimento dei propri titoli di studi. Tutto ciò anche e soprattutto a causa del particolare momento di crisi profonda che già da qualche anno attanaglia il nostro Paese e proprio per questo, le speranze per noi giovani che abbiamo concluso il nostro ciclo di studi, raggiungendo il primo traguardo importante della nostra… carriera, debbono considerarsi rosee, in quanto peggio di così, francamente, non si può. Francesco SPANÒ neo-laureato in Ingegneria dei Trasporti LAUREATI A SPASSO FUTURO ROSEO... C’E’ DA BEN SPERARE. PEGGIO DI COSI’ NON PUO’ ANDARE! RATTI AL POLICLINICO ADDIO!!! TEST DI AMMISSIONE UN OBBROBRIO YES, WE CONDOM!!! AIDS GIORNALE DI BORDO RAGUSA giornalino medicina il di
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l'Alchimista 00

Mar 30, 2016

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Il Giornale di Medicina - Catania
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Page 1: l'Alchimista 00

l’alchimista

Cosa fare all’indomani della laurea?Questa è la domanda che un pò tutti i gio-vani che raggiungono questo primo impor-tante traguardo si pongono.Secondo fonti ISTAT, oltre il 73% dei lau-reati, sia in corsi lunghi che in corsi trien-nali, trova un’occupazione stabile a tre annidal conseguimento del titolo: nell’anno suc-cessivo alla laurea, invece, è più facile chetrovino un’occupazione stabile i laureati incorsi lunghi, piuttosto che quelli in corsitriennali, in quanto questi ultimi preferi-scono proseguire gli studi.La maggior parte degli occupati (a tre annidal conseguimento della laurea speciali-stica) sono laureati del gruppo ingegneria,chimico-farmaceutico ed economico-stati-stico: più staccati sono i giovani laureati delgruppo medico, giuridico, educazione fi-sica, geo-biologico e letterario.Sono, invece, i laureati nei corsi triennalidel gruppo linguistico, medico ed insegna-mento a trovare un’occupazione stabile atre anni dal conseguimento del tiolo: piùstaccati i giovani laureati del gruppo giuri-

dico, geo-biologico, psicologico e letterario.Tuttavia, non sempre si riesce a trovareun’occupazione che sia coerente con il ti-tolo di studio ottenuto: questa coerenza èpiù elevata tra i laureati in corsi lunghi, piut-tosto che tra coloro che hanno concluso icorsi triennali. Sono i laureati dei corsispecialistici del gruppo ingegneria, chi-mico-farmaceutico e medico e quelli deicorsi triennali nelle professioni sanitariea vedere un maggiore riconoscimentodei propri titoli di studi.Tutto ciò anche e soprattutto a causa delparticolare momento di crisi profonda chegià da qualche anno attanaglia il nostroPaese e proprio per questo, le speranzeper noi giovani che abbiamo concluso ilnostro ciclo di studi, raggiungendo ilprimo traguardo importante della nostra…carriera, debbono considerarsi rosee, inquanto peggio di così, francamente, nonsi può.

Francesco SPANÒneo-laureato in Ingegneria dei Trasporti

LAUREATI A SPASSOFUTURO ROSEO... C’E’ DA BEN SPERARE. PEGGIO DI COSI’ NON PUO’ ANDARE!

RATTI AL POLICLINICO

ADDIO!!!TEST DI AMMISSIONE

UN OBBROBRIO

YES, WE CONDOM!!!

AIDSGIORNALE DI BORDO

RAGUSA

giornalino medicinail di

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L’OBBROBRIO DEI TESTPER L’AMMISSIONE INMEDICINA

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Una nota campagna pubblicitaria nei primianni novanta recitava “AIDS: se lo conoscilo eviti, se non lo conosci ti uccide”. Oggi,più di vent'anni dopo, in televisione nes-suna pubblicità ti mette in guardia da que-sta pericolosa malattia con il risultato chetanti ragazzi pensano che sia ormai un pro-blema arginato e che come tale non possapiù recare alcun danno. Purtroppo non èproprio cosi, i dati parlano chiaro: ancoraoggi alle soglie del 2011 nel mondo civiliz-zato, l'AIDS ti può uccidere.

E' tra i compiti della LILA (LEGA ITALIANALOTTA CONTRO L'AIDS) la campagna disensibilizzazione soprattutto nei confrontidei giovani che, a causa della loro incon-

sapevolezza e delle loro noncuranza, pos-sono rappresentare una delle categorie piùa rischio. Facendo nostro il motto d'orodella prevenzione contro l'infezione dalvirus dell'Hiv, A-ASTINENZA, B-BE FAI-THFULL, C-CONDOM, siamo pronti nelnostro centro ascolto a rispondere a tuttele domande che possono a volte imbaraz-zare e che proprio per questo si omettono.La prevenzione è importante: dovremmo“tutti” iniziare da quei piccoli gesti capaci difare vivere ad ognuno di noi la propria ses-sualità in piena sicurezza. Quindi, perchèno?, Yes we condom!!!

Federica Miceli

YES, WE CONDOM!!!IMPORTANTE VIVERE LA PROPRIA SESSUALITA’ IN PIENA SICUREZZA

La LILA, fin dalla sua nascita, ha scelto di non richiedere né ricevere contributi dalle industrie

farmaceutiche. Per garantire autonomia e indipdenza alla Lila il tuo sostegno è fondamentale.

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Riguardo ai test per l'ammissionealla facoltà di Medicina e Chirur-gia si potrebbero scrivere fiumi diparole, tuttavia preferisco incen-trare la mia attenzione sull'inutilitàdi esso.A partire dalla struttura del testche come tutti sappiamo perfetta-mente, si compone di quarantadomande di cultura generale, di-ciotto di biologia, undici di chi-mica ed infine undici tramatematica e fisica. Nonostantele materie siano attinenti al corso

di studi che si è scelto gli argo-menti toccati sono in alcuni casieccessivamente complessi especialistici,e si allontanan quasidel tutto da ciò che si studia du-rante il liceo,nonostante lo Statoaffermi il contrario.Oltre a ciò che ho voluto sottoli-nare precedentemente potremmofocalizzarela nostra attenzione suun altro punto ovvero l'anticosti-tuzionalità del test in quanto ledeciò che viene affermato negli arti-coli 33 e 34 della Costituzione Ita-lianai quali sanciscono:' I capacie meritevoli hanno diritto a rag-gingere i gradi più alti degli studi.'

Già solo da questa frase si com-prende come il test impediscaagli studenti di raggingere i propriobbirttivi e i propri sogni.Per concludere comprendo per-fettamente che sia eccessivo ilnumero di persone che deside-rano entrare in Medicina e Chirur-gia e che dunque sia necessariolimitare il numero tuttavia la me-todologia e la struttura del testsono, a mio modesto parere.as-solutamente errati.Sarebbe dunque neccessario tro-varne nuovi che valorizzino real-mente le conoscenze e i meritidegli studenti.

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QUELLI CHE...SEI ANNI NON BASTANO

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E' delittuoso agevolare la disaffezione dei giovaniverso la politica. Anzi è opportuno incoraggiarli adinserirsi nei partiti costituiti per auspicare il ricam-bio della classe dirigente. E' inutile infatti augurarel'avvento di "facce nuove", se ai giovani si dipingeil mondo politico come una città inespugnabile af-fidata al governo dei "soliti noti". E' però opportunoconsigliare ai giovani un modo elegante di far car-riera, uno stile se non ulissico quantomeno prov-veduto, cauto nell'accettare le offerte adulatorieche vengono dagli anziani. Facile è per i neofiti"mediocri"inserirsi tra gli "esperti", tra i naviganti dilungo corso, tra i mestieranti della politica. Il "me-diocre" sarà senz'altro accettato, predestinato afar carriera per aspirare ad uno scanno di consi-gliere comunale, al più di assessore. Il "mediocre"ai capi giova. E' faccia nuova, ha un certo seguitodi elettori, potrà essere nel consesso democraticoun prezioso gregario. Ma chi ha qualità realmentevalide, talentuose tanto da poter aspirare a postidi alto livello è opportuno che ai "capi" non sveli aprimo acchito le sue potenzialità. Se ciò facesse,sarebbe presto emarginato, accantonato come in-dividuo "politicamente" pericoloso. I grandi tentanoper naturale, quasi legittimo istinto a rendersi "per-petui", ad uscire di scena solo quando il buon Dioli chiamerà nel suo regno!Quando ancor adolescente frequentai i maggio-renti della politica catanese, m'accorsi ch'essi in

maniera assai accorta ci tenevano a tenere a de-bita distanza i giovani in certo modo ritenuti "peri-colosi"! Alle riunioni dello staff dirigenziale di unadelle tante correnti del partito di maggioranza re-lativa partecipava, al seguito di un anziano, un gio-vane dall'aspetto signorile, ma solitamentemuto,appena discreto e guardingo nel profferireparola. Tanto modesto il giovane che da qualcunodegli anziani venne identificato come un "sordo-muto". Identificazione codesta goliardica solo persignificare che la "faccia nuova" era solo arruolatoper far numero! Ma l'atteggiamento del nuovoadepto era argutamente studiato. Egli ascoltava,si fingeva abile solo ad assimilare atteggiamentida "novizio", negato al protagonismo tanto da vo-lersi scommettere solo per posticini di sottogo-verno. I Potenti si ingannarono perché il novizioaveva buona stoffa tanto che quando si svelò perquello che era i notabili non ce la fecero a fer-marlo. Cautamente si fece conoscere abile e ma-novriero sino a quando i grandi non poterono piùsbarrargli la strada per far carriera. Il "sordomuto"corteggiato da molti partiti è ancora, oltre che persuoi meriti di eccellente professionista, politico dirazza in sella. Una sella solida al Parlamento con-quistata senza l'aiuto dei potenti con la forza deisuoi molti estimatori.

Raffaele GIBILISCO

AMARCORD DEDICATO AI GIOVANI CHEAMANO FAR POLITICA

“Vi dichiaro Dottori in Medicina e Chirurgia!”

Un sogno si realizza e un’altra gavetta comincia:dopo la laurea, il secondo step è l’abilitazione.Si ritorna in segreteria per la consegna del modulod’iscrizione per l’esame di stato e in banca per ilpagamento delle tasse.A Novembre cominciano i 3 mesi di tirocinio post-laurea, rispettivamente area chirurgica, area me-dica e medicina di famiglia. Durante questi 3 mesifra ospedali, studi medici e internato si cerca di ri-tagliare degli spazi in cui poter studiare i quiz (sca-

ricabili dal sito del ministero); così arriva Febbraioe l’esame di stato.Una volta abilitati si aspetta l’uscita del bando perla specializzazione, nel frattempo si ritorna a farela fila in segreteria per ottenere 3 attestati di laureae la carriera studente e in banca per pagare letasse per l’esame di specializzazione.Così si ripresenta anche la stessa ansia pre-laureae tutto ricomincia…

Giuliano MAUGERI (neo-Medico)

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7 settembre 2007

37°30´N 015°06´E

Porto. Lì c’è l’Etna, la montagna neranera. Tutta nera.Dopo mesi e mesi di studio in preparazione(ndr. prova di ammissione al corso di lau-

rea in Medicina e Chirurgia dell’università

di Catania) del viaggio, arriva per l’equipag-gio l’atteso giorno della pubblicazione dellalista delle reclute. È subito chiaro che qual-cosa non è andato per il verso giusto: inomi ci sono, perbacco!, ma la rotta nonè quella prevista: gli ultimi cinquanta se-guiranno d’ufficio un’altra rotta e attracche-ranno in un piccolo porto a sud. Non cisorprendiamo: qualcuno laggiù ci doveva- forse pure voleva, chissa? – andare. Maquanto al meccanismo di assegnazione, sisente un motivetto orecchiabile dove cisono un bel po’ di persone che vivono feliciin fondo al mare. Non sono sirene, ma le-gatemi al palo lo stesso. Che fare? Siamofiduciosi... Per il momento l’entusiasmo distare a bordo è più forte dell’ansia di do-vere ricalcolare la rotta: puntare la pruaalla pendici dei monti Iblei a meridione. Cisono le mucche, lì.

[…]

2 novembre 2007 (giorno dei morti, brrrr)

36°56′N 14°44′E

Lidi di Ragusa. Ci sono le mucche. Simuovono.Timori confermati. Dopo il primo mese la si-tuazione non si prospetta delle migliori:antri freddi, bui e sforniti. Il soggiorno èpoco piacevole. Calcoliamo la rotta (ndr.

prendiamo appunti) appoggiando le carte

sulle ginocchia. Fa freddo, non possiamotoglierci la cerata di dosso. I banchi però cisono. Un po’ brutti, ma ci siamo abituati. Unpo’ rotti, e ci siamo fatti male. Rapida ana-lisi “a fondelli poggiati”: provenienza in-certa, sembra legata al fallimento di ignotomagazzino d’importazione cinese neipressi del porto di Odessa.Il servizio radio (ndr. il servizio di segrete-

ria) l’hanno fatto sul modello gestionale diuna masseria a conduzione familiare. Tri-buto al genius loci? Boh, però s’impe-gnano: Pronto, Catania? Qui Ragusa.Senta, qua c’è uno che mi sta chiedendose domani c’è per davvero l’esami dichiddu… Comu si ciama? – pausa – Ecchi sacciu iu, capaci c’avi ‘u diabbeti. […]

Estratto semiserio dall’illeggibile giornale di bordodi un semimedico navigante intellettualoide ma non radical chic

imbarcato in una nave scuola (che però è una zattera)

Laboratorio. A che servirà? Secondo mea niente… È scavato nei sotterranei, cisono tante colonne. Fa un po’ paura.Sembra un coso di quelli… Come sichiamano? Dammusi? Ma con un po’meno luce. È arredato piuttosto male. Nonc’è niente che possa servire, anche se ilnostromo (ndr. non è stato possibile risalireall’identità del soggetto, da alcuni passi sicapisce che doveva possedere una piccolalocanda) dice che è «fenomenalecinque-centomilaeuroipertècnologico. Fiore all’oc-chiello, un costosissimo microscopioelettronico». E a che serve? Non funziona.

“La rotta non è quellaprevista” ma “l’entusia-smo di stare a bordo è

più forte dell’ansia di do-vere ricalcolare la rotta”

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Uno di noi ha perso i capelli. E pure tarta-glia. […]

(Ndr. Il testo qui è corrotto. Fidandoci della

fervida fantasia dei lettori ci risparmiamo la

fatica di interrogare i superstiti per rico-

struire il racconto, ché altrimenti sarebbe

per noi noioso assai).

[…] Qui tutto va a rotoli. Ma mancanoquelli di cartigienica. In compenso cisono strani frutti con le spine. Abbiamo ca-pito che in qualche modo possiamo so-pravvivere. Ci stiamo abituando a tutto.Siamo un po’ demoralizzati. Ci dovevanoinsegnare a navigare, ma non sempre ven-gono quelli lì, quelli che si fanno chiamaredocenti. Questi, per arrivare al nostro porto,arrivano in capo a un baronale calesse trai-nato da bianchi cavalli con tanto di pennac-chio. E si portano dietro pure i cirnechi dallamontagna nera nera. Pare non riescano aprogrammare adeguati tempi di partenza ed’arrivo.

(ndr. probabilmente ci si riferisce alle av-

verse condizioni meteorologiche tuttora

persistenti nella zona. Difatti anche oggi il

traffico dell’autostrada a quattro corsie per

senso di marcia che collega i due porti un

giorno sì e l’altro pure è fortemente rallen-

tato dalle improvvise ed abbondanti nevi-

cate. Presumibilmente le lezioni si

tenevano sì, ma non si sapeva mai bene

quando né da chi. Dell’esistenza di un ca-

lendario delle prove d’esame, non ci met-

tiamo nemmeno a indagare. Preferiamo

leggere la Critica della ragion pura.)[…]

XXX luglio 2009

36°56′N 14°44′E

Lidi di Ragusa. Mucche. Tante mucche.Solo mucche.Ma non ci hanno abbandonati! Chissà per-ché si sono decisi a mandarci all’altroporto, quello con la montagna nera nera.Ora siamo contenti! È poca cosa, e ci vienepure da ridere, il fatto che l’unico riferi-mento al nostro porticciolo sulle carte nau-tiche (ndr. sito della facoltà di medicina

dell’ateneo) sia un’annotazione (ndr. link)che rimanda ad una mappa (ndr. pagina

web) che non esiste. Eppure probabil-mente prima c’era. Ci doveva pur essereuna mappa con le indicazioni per raggiun-gerci. Altrimenti come avrebbe fatto l’Or-dine dei Medici Naviganti ad inviarel’ambasciatore quando hanno inaugurato lanave-scuola nel porto ibleo? Però poi sisono dimenticati la strada, ‘sti gran fiji de‘na… […] (ndr. qui c’è una parte piuttosto

corrotta, che però, mutatis mutandis, do-

vrebbe voler dire più o meno: certamente

perché s’erano scordati la strada non ci

siamo mai neppure aspettati che si pren-

desse seriamente l’ipotesi di una clinicizza-

zione dei reparti dei due ospedali ragusani,

figuriamoci di quelli di provincia).I capelli sono caduti un po’ a tutti, a menon solo quelli. A qualcuna sono purescese le tette, così, per solidarietà. Masiamo giovani e fiduciosi, fiduciosi e gio-vani! Sarà per via di qualche risolvibile pro-blemuccio tecnico che hanno deciso dimandarci per il momento al porto dellamontagna nera nera, altrimenti er grancapo dell’Ordine dei Medici Naviganti nonavrebbe detto: “Medicina? Dateci unanno di tempo in più”. [†]

Marco CaputoStudente di Medicina

“Qui tutto va arotoli.

Ma mancanoquelli di

cartigenica”

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Il coordinamento di Alchimia e tutti gli amicisi sono ritrovati per il classico appunta-mento Natalizio, presso “Il Girone dei Vi-ziosi. Fuori piove, ma il clima nelle sale dellocale è quello di sempre, grande caloreper un gruppo di giovani legati non solodall’impegno politico comune, ma anche dauna sincera amicizia.

ALCHIMIA: APERITIVO DI NATALE 2010

Si respira aria di casa, si ride e si scherzacome lo si farebbe tra le proprie mura. Sibrinda agli obiettivi raggiunti da Alchimia, aquelli fissati per il 2011, si brinda agli auguridi Buon Natale e ad un 2011 colpo di cer-tezze e di buone novelle. E alla fine si“canta”!!! E lo si fa stonando, qualche voltaconvincendo, ma sicuramente all’insegnadel più puro divertimento. A presto...

Al “Girone dei Viziosi”: drink, panettone e karaoke

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(...su facebook) FORTE DELL’IMPEGNO DEI GIOVANI DI ALCHIMIA

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Come molti di voi avranno avuto modo divedere, ultimamente, nelle aree antistantigli edifici del Policlinico di Catania, passeg-giavano indisturbati ratti e roditori, messi infuga dalle loro usuali tane dal trambusto deinumerosi cantieri della zona. Alcuni di essi,talvolta, incappavano in un triste destino,scontrandosi con uno pneumatico dellevetture che normalmente percorrono via S.Sofia. Scherzi a parte, quello dei ratti è unaseria problematica, visto che parliamo diuna realtà sanitaria, oltre che universitaria.Finalmente, grazie alle richieste di alcunistudenti e del consigliere di facoltà

Gabriele Amata, e soprattutto grazie alla di-sponibilità e prontezza della Direzione Sa-nitaria dell’ Azienda Policlinico, saràeseguita una derattizzazione che certo ar-ginerà il problema, riportando l’ ospedalead una più salubre condizione; al massimosaluteremo un simpatico topino di passag-gio.

Michele Aquilina

AL POLICLINICO RATTI E...

Il Sito della Facoltà di Medicina e Chirurgia del-l'Università degli studi di Catania su un mo-derno Social Network. Il gruppo compie unanno e riparte con quella che nel mondo dellarete sarebbe opportuno definire la versionebeta.Rivolto a tutti gli studenti della Facoltà di Me-dicina e Chirurgia dell'Ateneo Catanese, effet-tua un'attività di divulgazione dei variaggiornamenti con un servizio di Posta checoinvolge tutti i membri iscritti, riportando le piùimportanti questioni argomenti dei Consigli diFacoltà e l'operato dei nostri Consiglieri di Fa-coltà.Il gruppo si rinnova e per adeguare l’utilità del

gruppo al potente strumento, in grado di raggiungerequasi 900 studenti in poco tempo, rende costante l’im-pegno dei giovani di Alchimia, i quali porteranno avantidiverse iniziative destinate agli studenti di Medicina iquali potranno divenire ogni volta non solo fruitori delservizio, ma anche parte attiva.Il gruppo continuerà ad offrire uno spazio anche per lenotizie che ruotano attorno alla vita di uno studente nel-l'aria discussioni con una sezione dedicata, e la possi-bilità di sollevare qualsivoglia quesito.La versione beta prevede inoltre un più ampio docu-mento riportante le condizioni di servizio e le regoled’uso che regolamenteranno ogni sezione del gruppostesso.

Michele Milazzo

...PERDI

MEDICINA E CHIRURGIA RIPARTE