L'alchimia della felicità - Scopri l'arte dei grandi maestri per conquistare una felicità reale e duratura (TERZA EDIZIONE)

L'alchimia della felicità



“Adottando una certa disciplina interiore, possiamo mutare il nostro atteggiamento, la nostra intera visione del mondo e il nostro approccio alla vita.” (Tenzin Gyatso)


Nella nostra cultura il concetto di felicità è passabile di molteplici interpretazioni, ognuna potenzialmente differente dall'altra. Tuttavia si può tranquillamente affermare che, nella maggioranza dei casi, l'idea di una vera gioia viene vista come nebulosa, passeggera, se non addirittura del tutto inafferrabile. Nonostante centinaia di filosofi e maestri spirituali, vissuti in epoche ben più difficili della nostra, parlino, scrivano e narrino da secoli di pratiche in grado di allenare la mente al raggiungimento tanto della serenità quotidiana quanto di letterale beatitudine, sembriamo essercene completamente dimenticati. Nel nostro mondo, saturo dei miti del denaro, del potere, dello sballo, della competizione e del pessimismo parrebbe non esserci più posto per una felicità reale. Sembriamo tutti condannati a vivere un eterno presente, in cui ogni travaglio è inevitabilmente dovuto ed ogni fase vitale è nulla più che un “sacrificio necessario”. Ma in quell'intimo desiderio di gioia che alberga in ognuno di noi si cela l'innegabile verità che ognuno di noi è fatto per vivere la vita come esperienza soddisfacente ed appagante; e che pertanto, con il dovuto allenamento mentale, tutti quanti possiamo ambire a livelli più alti di esistenza quotidiana, indipendentemente da quali siano le imposizioni culturali o le circostanze esterne. Perché tutti, tra l'altro, siamo stati condizionati a credere che la felicità arriverà con il risolversi di questo o quell'altro problema, ma è dimostrato che al contrario quest'emozione, non in quanto fasullo oppiaceo, ma in quanto attivo propulsore verso


un costante miglioramento dell'individuo, e conseguentemente della società tutta, è una delle più importanti armi di problem solving di cui si possa beneficiare. Quindi, se ti stai chiedendo se anche tu puoi raggiungere la felicità, la risposta ovviamente è "Si, senza dubbio. Se riesce ad essere felice chi ha avuto una vita e dei trascorsi ben peggiori dei tuoi, non c'è motivo alcuno per cui anche TU non dovresti esserlo.". La felicità è semplice da raggiungere? Dipende! Dalle tue esperienze, dalla tua predisposizione e dall'educazione formale che hai ricevuto. In ogni caso, è importante che tu sappia che dovrai predisporti allo sforzo di affrontare un percorso, fatto di impegno creativo, di rivalutazioni e di cambiamenti. Che tipo di cambiamenti? Interiori od esteriori? La risposta è "entrambe le cose": si tratta di un percorso che parte inevitabilmente da un cambiamento interiore, ma questo stesso cambiamento interiore andrà ovviamente ad influenzare le tue azioni quotidiane, i tuoi obiettivi ed il tuo modo di relazionarti con il mondo. Ciò inevitabilmente andrà a produrre dei nuovi risultati, che a loro volta, se adeguatamente ponderati, influenzeranno positivamente la tua interiorità. Insomma, si tratta di un cambiamento basato sul continuo, efficace e costruttivo relazionarsi tra il tuo agire e la tua interiorità.

"La felicità spesso si insinua attraverso una porta che non sapevate di aver lasciato aperta." (John Barrymore)


Da tutto quanto detto finora si capisce dunque che il "quid" da cui tutto comincia, l'iniziale tessera del domino che mette in moto la reazione a catena del nostro percorso verso il raggiungimento della felicità, è nell'esprimere una precisa e chiara volontà di modificare e potenziare i propri quotidiani schemi di pensiero. Nella volontà di divenire flessibili e di sapersi scrollare di dosso i propri condizionamenti pregressi, maturati attraverso l'esperienza.

“Osserva. Espandi il tuo punto di vista su ogni cosa. Comprendi appieno il significato di ogni cosa e poi prova a reinventarlo. Comincia a considerare possibile tutto ed il contrario di tutto. Aumenta la diversità delle tue esperienze. Apriti completamente alle mille opportunità che ci sono in giro per il mondo. Non temere la sofferenza. E poi usa sempre la fantasia. Azzarda ipotesi assurde sulla realtà nascosta dietro ciò che non vedi o non sai. Immagina mondi con una cultura diversa, abitati da un popolo diverso, nelle cui tradizioni ogni cosa viene vista da punti di vista completamente differenti rispetto a come la vediamo noi. Tutto ciò che conosciamo, vediamo, intendiamo, tutto ciò di cui parliamo, altro non fa che mostrare un insieme di aspetti limitati della realtà. Possiamo quindi evolverci all'infinito espandendo, modificando, combinando, riconsiderando i modelli del nostro pensiero a nostro piacimento. E poi ovviamente, possiamo trascenderli, portando pensieri e sensazioni a


nuovi livelli mai sperimentati prima.” (Yamada Takumi)

Quando avrai allenato il tuo pensiero ad essere sufficientemente aperto e flessibile, infatti, non solo capirai naturalmente come liberarti dei vari “pesi” che quotidianamente ti opprimono e fungono da ostacolo al raggiungimento della tua serenità interiore, ma avrai predisposto la tua mente a ribellarsi a quelli che sono i preconcetti, gli stilemi, gli stereotipi alla base di una cultura che sembra fatta unicamente per mortificare ed isolare l'essere umano. Potrai quindi aprirti completamente a nuovi concetti, nuovi principi, nuove idee che ridefiniscano, tra le altre cose, il tuo stesso posto all'interno di questo universo.

“La felicità è un segno di potenza.” (Aristotele)

P.S. Grazie, grazie, grazie per avere scelto proprio questo libro! L'enorme successo di pubblico e vendite delle precedenti edizioni tra studenti, professionisti, genitori, ragazzi, semplici appassionati e lettori incalliti l'ha reso un piccolo best-seller dell'editoria autoprodotta. Il che ci ha portato a creare questa terza edizione, con più tecniche, più idee, più spunti, più consigli e contenuti molto meglio organizzati. Ovviamente, tra tutti i nostri lettori, tu sei il nostro preferito, ma... non dirlo agli altri! Buona lettura!


P.P.S: "I 101 stratagemmi" non è solamente una collana di libri, ma un progetto editoriale in fermento continuo. "I 101 stratagemmi" è un sempre più nutrito laboratorio creativo in cui professionisti nel campo della filosofia, dell'arte, della psicologia e delle moderne tecnologie mettono continuamente a disposizione le loro conoscenze sotto forma di articoli da blog, testi sempre nuovi e contenuti social per tutti i gusti.

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VI – La dimensione del tempo assoluto

“Tempo, spazio e causalità sono la lente attraverso la quale si vede l'Assoluto ... nell'Assoluto in se stesso non ci sono né tempo, né spazio, né causalità.” (Swami Vivekananda)

Sono moltissimi gli spunti all'interno dell'umana cultura ed esperienza che parlano del tempo come figlio di una comune limitatezza della percezione. Se per esempio Einstein ha dimostrato quanto esso sia relativo e dipendente unicamente dalla presenza e dalle caratteristiche di un osservatore, già diversi filosofi greci, come Plotino nel III secolo Avanti Cristo, parlavano di un'esistenza nel tempo come esistenza imperfetta. Senza contare per esempio alcune culture come quella aborigena che, essendo abituate ad un costante contatto con la natura, non contemplano affatto tale parola nel loro linguaggio d'origine. Per loro non ci sono “frecce” del tempo, o scadenze da rispettare, c'è solo una sorta di “eterno presente” soggetto a dei cicli universali atti a rappresentare l'eterno avvicendarsi degli eventi.


“L'uomo bianco non sognaLui va lungo un'altra stradaL'uomo bianco va in maniera diversaLa sua strada appartiene solo a lui.”(Detto Aborigeno)

E pare affascinante la teoria secondo cui l'uomo in qualche modo percepisca e soffra da sempre proprio questa “separazione dall'eternità”, questo “essere stato gettato nel tempo”, per poi ricercare, anche inconsapevolmente, il contatto con una realtà atemporale come soluzione reale e definitiva alle proprie ansie ed al proprio senso di solitudine. E laddove i grandi maestri spirituali vi fanno ritorno proprio con la meditazione, l'uomo occidentale, oltre che con l'amore ed occasionali ritorni al contatto con la natura, vi fa capolino con la fantasia ed il sogno. Tramite queste cose infatti egli ritorna in terre mitiche, lontane, che risiedono al di là del tempo. Ma in che modo tutti questi concetti possono essere utili al nostro percorso personale? Innanzitutto possiamo imparare a capire, e quindi ad evitare, gli errori più comuni che la nostra mente effettua nella propria percezione nel tempo. E, successivamente, provare a sviluppare a poco a poco una forma di percezione “migliorata” della realtà:

Non lasciarti ossessionare dalla razionalizzazione del tempo. Si, tutti noi occidentali siamo almeno in parte


ossessionati dalla razionalizzazione del tempo. La nostra è la cultura della superproduttività e quindi ogni azione deve essere rapida, frenetica, calcolata al decimo di secondo, e uno “spreco di tempo” quasi finisce per diventare un crimine. Ed ecco che allora in questo contesto la sensazione diventa freddo calcolo, il vivere diventa timorosa attesa, e mentre gli attimi diventano una cascata che ci travolge immobilizzandoci, le angosce quotidiane ci opprimono sempre di più. Sia chiaro, non è del tutto sbagliato puntare a massimizzare il risultato di un'azione entro una determinata scadenza, organizzare al meglio il proprio tempo ed evitare sprechi di tempo inutili. Tutto sta però nel riconoscere un modello di tempo “a scadenze da organizzare al meglio” come convenzione da limitare allo stretto necessario e non come “forma” a cui adattare l'intero sistema di percezione della realtà. Pertanto cerca di non dimenticare mai di dare la priorità, piuttosto che al razionalizzare ed organizzare, all'agire, al fare, all'immergerti nel tuo quotidiano ed al vivere il tuo tempo in maniera intensa e profonda, in ogni sua minima parte. Ovviamente infatti a poco servirebbe avere a propria disposizione del tempo “risparmiato” se poi lo buttassimo completamente vivendolo di fretta e “male”. Ed allo stesso modo, cerca di non sacrificare la qualità di un risultato in virtù del semplice risparmio di tempo. Il risparmio di tempo avuto adesso potrebbe comportare costi molto più alti in futuro in termini pratici, psicologici, sociali ed individuali. Questo non vuol dire ambire ad uno sciocco perfezionismo, ma non cadere schiavi della fretta e sapere


giustamente puntare a risultati tanto efficaci quanto durevoli.

“L'uomo moderno crede di perdere qualcosa quando non fa le cose in fretta; eppure non sa che cosa fare del tempo che guadagna, tranne che ammazzarlo.” (Erich Fromm)

Non divenire uno schiavo del passato. Ricorda che il passato è morto, non c'è più, è pietra impossibile da scolpire e parte di quell'ordine naturale e definitivo delle cose su cui non è tenuto più ad intervenire alcun essere umano. Ma sopratutto, essendo la memoria di esso spesso filtrata e distorta, attaccarci ad esso è spesso fonte di innumerevoli condizionamenti mentali che nel presente non fanno altro che limitarci, bloccarci, depotenziarci ed avvilirci. Dunque anche se gli eventi passati in qualche modo non ti piacciono, ti intristiscono, ti comunicano un cattivo messaggio su di te o su altre cose o persone, fermati. Non lasciartene condizionare in eterno. Ciò che è stato è stato ed il passato, seppur con tutte le sue negatività, non è certo un marchio che verrà impresso a fuoco su ogni attimo, azione, scelta o pensiero della nostra vita attuale, a meno che non decidiamo noi stessi di dargli questo ruolo. L'universo intero in realtà è in costante cambiamento, ed ogni trascorso problematico svanirà definitivamente nel nulla se comprenderemo di avere qui, adesso, tra le mani un presente che possiamo influenzare con le nostre scelte ed i nostri sforzi. L'unica cosa utile pertanto che puoi fare


con il passato è: usalo come fonte di spunti per migliorare il tuo presente. Esaminalo anche, ma obiettivamente, senza lasciarti trascinare dalle emozioni o dai pregiudizi che esso porta con sé. Cerca di capire come puoi usarlo per comprendere, per imparare, per evolverti e per desumere da ogni parte di esso l'insieme di aspetti che ti possono essere più utili in virtù delle tue azioni presenti e delle tue intenzioni future. Il resto è manipolazione che intenti a te stesso.

“Soltanto un fantasma volteggia attorno al proprio passato e spiega se’ stesso con la vita che ha già vissuto. Tu non sei quale in precedenza hai deciso di essere, ma quale oggi scegli di essere.” (Wayne Dyer)

“Ora è il primo istante del resto della tua vita. Un'azione fatta ora può cambiare tutto per sempre.” (Yamada Takumi)

Ricordati che la vita reale di ogni uomo si realizza sempre ed unicamente nel presente. Può sembrare banale, eppure la tua mente non ne è mai consapevole del tutto: solo nel presente realmente ci sei, pensi, sogni, desideri, ami, esprimi volontà e realizzi. Il resto non esiste. Il nostro ora è la nostra eternità. Anche quando arriverà domani, o dopodomani, o il momento di una battaglia, o dell'amore, o della felicità, o della morte, sarà sempre e solo il nostro ora a farvici assistere. È una


percezione dalla quale non possiamo scendere, e da come decideremo di viverla dipenderà semplicemente tutto.

“Non vi sono divisioni temporali quali passato, presente e futuro, poiché sono contratti in un unico momento del presente in cui la vita freme nel suo vero significato.” (Il Gandavyuhasutra)

“L'assoluta tranquillità è il momento presente. Sebbene sia in questo momento, questo momento non ha limiti, e quivi è eterno diletto.” (Zen Huineng)

“Cerca di essere ADESSO ciò che punti ad essere SEMPRE.” (Anonimo)

Certo, se la buttiamo su una prospettiva prettamente logico-razionale, il presente è, al contrario, solo l'istante più piccolo immaginabile, e visto che nel momento stesso in cui proviamo ad immaginarlo non c'è più, potrebbe apparire come un concetto vuoto o insensato. Ma questa è solo un'altra delle brutture che possono prodursi nel momento in cui proiettiamo la nostra ossessione di razionalizzazione del tempo sull'intero sistema percettivo con cui intendiamo le cose di ogni giorno. Proviamo invece ad abbandonare la rigidità e l'incompletezza di questa classificazione. Proviamo a “sentire” ciò che ci circonda, a percepire non uno scorrere, ma l'universo e la vita stessa in cui


siamo immersi. Aiutiamoci con tutto quello che è stato detto finora sul pensiero intuitivo e capiremo che il tempo non esiste. Ci siamo solo noi, ed una scelta: quella di vedere l'esistenza come un continuo scorrere di sabbia che ci sfugge dalle mani, o come una distesa infinita di cui siamo parte viva, attiva ed integrante.

“Ciò che è stato è stato, non preoccupartene. Non portartelo dietro come un fardello, altrimenti non ti permetterà di essere autentico nel presente. Tutto ciò che non è ancora stato, non è ancora stato. Non preoccuparti del futuro, altrimenti si insinuerà nel presente, distruggendolo. Sii vero rispetto al presente, e sarai autentico. Essere qui e ora vuol dire essere autentici. Né passato, né futuro: questo momento è tutto, è tutta l'eternità.” (Osho)

“La maggior parte delle persone crede che il tempo trascorra; in realtà esso sta sempre là dov'è. Questa idea del trascorrere può essere chiamata tempo, ma è un'idea inesatta; infatti, dato che lo si può vedere solo come un trascorrere, non si può comprendere che esso sta proprio dov'è.” (Dogen, Maestro Zen)

La nostra vita sarà infatti una semplice e misera sequenza di attimi transitori solo se noi la considereremo tale. Se invece dimenticheremo di fossilizzarci su cognizioni inconsistenti come quella di “attimo” e semplicemente inizieremo a vivere


intensamente, ad agire, a scegliere e ad esserci con tutti noi stessi, allora il tempo non esisterà più se non come semplice punto di riferimento. E l'unica cosa che esisterà realmente sarà la vita come creazione, come crescita, come continuo apprendimento e continuo miglioramento. Ma sopratutto come esistenza nel senso più profondo, energico, vivido, penetrante del termine.

“Peserà sempre di più un'ora nella quale ogni singolo elemento sarà stato vissuto in maniera vivida, incisiva, penetrante, e nella quale ogni singolo gesto sarà stato uno splendido ed energico manifestarsi di potenza piena e profonda espressione, che non un milione di anni passato nell'ombra dell'attesa di qualcosa.” (Yamada Takumi)

Innanzitutto quindi impara a non far fuggire continuamente le tue percezioni verso tempi od oggetti illusori ed inesistenti, ma concentrati, osserva, senti, poni la tua completa attenzione sul mondo reale che ti circonda e su ciò che stai facendo in questo momento. Ma anche sulla tua mente, sul tuo corpo, sulla loro bellezza, sulla loro profondità, sulla loro unicità. Sulla fragilità di qualcosa che domani potrebbe non essere più. Non rendere la tua esistenza un indugiare su eventi che non ti sfiorano se non nel mondo della tua mente, su persone che nemmeno esistono se non nella tua fantasia. Il meglio non c'è già stato e non deve ancora venire, perché ciò che c'è già stato e ciò che deve ancora venire semplicemente non esiste. Il meglio è in quella complessa arte che


costituisce l'unica cosa realmente esistente, ossia l'adesso, con tutte le sue gioie, i suoi dolori e le sue imperfezioni.

“Il momento più importante è adesso. La persona più importante quella con cui ci si trova. Gli strumenti più potenti quelli che abbiamo sottomano. Le informazioni più importanti quelle che giungono ai nostri sensi ed elaboriamo con mente e cuore ORA.” (Anonimo)

“Si dovrebbe imparare a concentrarsi in ciò che si fa, ad ascoltare la musica, a leggere un libro, a conversare con una persona, a guardare un panorama. L'attività, in quel preciso momento, dev'essere la sola cosa che conti, alla quale darsi completamente. Se ci si concentra, importa poco ciò che si fa; le cose importanti, così come quelle poco importanti, assumono una nuova dimensione, perché hanno la nostra completa attenzione.” (Erich Fromm)

Già, gioie, dolori ed imperfezioni. Perché uno dei motivi più importanti per cui rifuggiamo l'adesso è proprio che molto spesso non amiamo fronteggiare alcuni aspetti del nostro presente. Ed allora nel nostro cervello scatta un meccanismo che fa eternamente proiettare la nostra aspettativa di realizzazione in un futuro non ben definito nel quale, ovviamente non si sa come, i problemi saranno tutti finiti o risolti. Oppure, peggio ancora, ci fa vivere in dei veri e propri mondi illusori per farci rifugiare dalla realtà: i nostri ricordi felici, uno schermo televisivo, un libro, le


vite degli altri. Cerca però di ricordare sempre che le uniche persone prive di problemi ora sono in un cimitero. Le sofferenze e le difficoltà sono infatti alla base dell'esistenza. E quindi ti aprirai alla vita completamente solo quando avrai imparato ad accettare l'adesso con tutto ciò che di positivo e di negativo ha con sé. Può non essere facile, ma nessuno sostiene che dovrebbe esserlo.

“Guardi. Nella vita sorgeranno sempre dei problemi. È semplicemente impossibile attraversare l'esistenza senza incontrarne. Non esiste un avvenimento dal quale trarre il cento per cento di soddisfazione, giusto? Un po' di insoddisfazione ci sarà sempre. Più sappiamo accettare questo fatto, e più saremo in grado di affrontare le delusioni dell'esistenza. Prendiamo come esempio una persona a cui piaccia mangiare cose dolci ma non cose amare. A questa persona piace un frutto particolare, un frutto dolcissimo ma con un leggero gusto amarognolo. Il frutto continua a piacergli, e quel tocco di amaro non lo induce a smettere di mangiarlo. Se vuole continuare a godersi quel frutto deve accettare quella punta amarognola. Non si può separare il dolce dall'amaro, i due gusti saranno sempre mescolati. Nella vita accade lo stesso. Finché sei vivo, la vita ti riserverà cose buone, ma anche qualche problema sgradevole. Questa è la vita.” (Tenzin Gyatso)

Inoltre spesso si confonde l'accettazione con la passività quando in realtà l'accettazione è paradossalmente la via più attiva e concreta che esista per fronteggiare la sofferenza. È la via illustrata


dal Buddha migliaia di anni fa. È dire “Il dolore fa parte della vita. Nascondere ciò a me stesso non servirà a niente e quindi tanto vale capire come posso trarre il massimo dal momento presente nonostante esso. Capire come non lasciare che ciò che c'è di male offuschi tutto il bello celato nel momento presente. L'alternativa è un eterna fuga dall'adesso fino a morire senza aver mai vissuto veramente. È l'eterna ricerca della felicità in una dimensione differente. In un luogo che in realtà non vorrei trovare mai, perché in cuor mio so che qualora lo raggiungessi vi trascinerei i miei problemi, e qualora mi rendessi conto del fatto che poco o nulla sarà cambiato, insostenibile sarà la delusione nel sapere di avere inseguito meno che l'ombra di un'illusione.”

“Amerò il sole per il modo in cui scalda le mie ossa; ma amerò allo stesso modo la pioggia, per il modo in cui rinfresca il mio spirito. Amerò la luce per il modo in cui mi consente di scorgere ogni cosa; ma amerò allo stesso modo il buio, poiché grazie ad esso posso ammirare le stelle. Accoglierò le ricompense, esse sono quanto merito per i miei sforzi; ma allo stesso modo accoglierò gli ostacoli, poiché non rappresentano che la mia prossima sfida.” (Og Mandino)

Quindi decidi sempre di esprimere anche volontà positiva ora. Volontà di creare, migliorare, costruire, riparare, divertirti, stare bene, essere felice ed entusiasta. Non ci sono illusioni che tengano, è l'atto di esprimere una volontà fortemente positiva


adesso a creare una vita fortemente positiva. Nient'altro. E se sfrutterai sempre il tuo “ora” per lamentarti dell'oscurità invece che per accendere una candela o rilassarti nel buio non sarai mai in grado di realizzare né godere di nulla. Così come se, invece di sfruttare i limiti che la percezione del tempo ti offre per fare il massimo entro di essi, rimanderai sempre tale suprema espressione a tempi che non esistono, semplicemente uscirai fuori dal tempo. Deciderai di prendere il più grande potere che ti è stato consegnato, rinchiuderlo in una cassaforte, e gettare quest'ultima in un abisso senza fondo.

“Credi che il coniuge ideale, bambini, denaro ecc, ti faranno “sentire” meglio? Però, quando finalmente avremo quelle cose che stiamo perseguendo, chi ci farà sentire bene? Se devi avere una regola per la felicità, fa che sia questa: "Niente deve succedere per farmi sentire bene! Mi sento bene perché sono vivo! La vita è un dono e me la godo". Abramo Lincoln disse "La maggior parte della gente è tanto felice quanto decide di esserlo." La storia della sua vita e le storie di altri che hanno trionfato sulle tragedie, testimoniano che siamo noi ad avere il controllo della nostra sorte. Adotta questa regola e decidi di elevare le tue massime per l'unica cosa su cui hai il controllo assoluto - te stesso. Impegnati ad essere intelligente, flessibile e creativo abbastanza da trovare continuamente un metodo per guardare la tua vita in modo che qualsiasi esperienza diventi più arricchente.” (Anthony Robbins) “Ogni singolo secondo è un'occasione per rivoluzionare


completamente tutto. Non credere che sia mai troppo tardi, né che sia impossibile. C'è sempre qualcuno più anziano e con molti più problemi di te che ha appena cominciato a farlo, e con tutta probabilità ci riuscirà.” (Yamada Takumi)

Rendi il futuro uno strumento per valorizzare il presente. Tutto questo discorso sul concentrarsi sul presente non vuol dire che dobbiamo rinunciare alla bellezza del porsi un'aspettativa, del coltivare la propria immaginazione o del coltivare un sogno che abbiamo dimenticato nel cassetto. Piuttosto vuol dire non dimenticare mai che comunque sarà il lavoro intenso, profondo, e creativo di adesso a dare forma ad ogni aspettativa per domani. Il predisporre pezzi ora a consentire ad un sogno di essere costruito sulle ignote fondamenta di domani. E quando proprio quel domani sarà il nostro ora, sarà la nostra capacità di cogliere l'intensità, la bellezza, la profondità dell'adesso a dargli un significato. Ed a quel punto, a spingerci verso il desiderio di progettare immediatamente un nuovo sogno da inseguire, non sarà la nostra eterna insoddisfazione ma la nostra consapevolezza profonda, unita alla nostra voglia di abbattere barriere senza sosta e di progredire senza mai fermarci. Allo stesso modo, vivere il presente non vuol dire dimenticarsi che prima o poi le cose che ci circondano avranno fine. Anzi, il fatto stesso che in questo piano dell'esistenza il tempo ci ponga delle inevitabili scadenze altro non è che un invito a vivere ancora di più al massimo, ed a concentrare al massimo le espressioni delle proprie


energie.

"Ti dirò, solo ora ho capito perché tanto gli dei invidiano voi uomini. Quant’è bella ed effimera la vostra esistenza. Siete meravigliosi calici di cristallo che prima di infrangersi splendono di magnificente bellezza. Come fulmini vi estinguete in un istante, ma potete rischiarare la più nera delle notti e far tremare la stessa terra. Tu ti ostini a voler evitare la fine e non comprendi che essa è parte integrante di ogni cosa. Nulla è per sempre ed anche la gloria degli dei, che troppo a lungo si sono scioccamente illusi di essere eterni, lentamente si sta spegnendo nella notte dei tempi." (Tratto da “Crepuscolo”, racconto di Danilo Lapegna)


XII - Recuperare frammenti di sé nella società della massificazione

“Uno degli aspetti più micidiali dell'attuale cultura, è di far credere che sia l'unica cultura. Invece è semplicemente la peggiore.” (Silvano Agosti)

Un altro terribile problema che affligge la nostra società è nel fatto che, nella cultura dominante della stessa, ormai l'individuo viene persuaso a rimanere eternamente in una dimensione a tutti i costi insignificante, misera, in costante balia degli eventi ed incapace di cambiare realmente le cose. Dimensione priva di una reale via di fuga, ma che parrebbe avere come unica potenziale fonte di sollievo l'omologazione e la massificazione. E questa persuasione di massa viene quotidianamente effettuata in mille modi diversi. Ad esempio quando si sponsorizzano senza sosta i volti, le imprese e le vite di inarrivabili e falsissimi “modelli di successo”. Oppure quando tv e giornali traboccano di notizie di casualità tragiche spacciate per comune routine quotidiana. Ma tu cerca di renderti conto di quanto tale idea dell' “individuo inutile” sia solo un costrutto culturale come tanti altri. E dunque di nulla più che un semplice punto di vista, arbitrariamente deciso da qualcuno per convenienza, ed acriticamente accettato da


tutti gli altri, anche grazie a quel meccanismo cerebrale che, specialmente se in presenza di un dolore, tende ad ingigantire la percezione della propria impotenza.

“Sei stato solamente condizionato fin dalla nascita a sentirti un piccolo, insignificante, inadeguato, ed incapace puntino in balia delle onde, affinché tutti i poteri precostituiti ti tenessero docile nel gregge dei paurosi, dei passivi, degli eternamente inadeguati. Rifiuta questo condizionamento e torna a credere nel capolavoro che sei. Torna a combattere per essere padrone della tua vita, delle tue sensazioni, dei tuoi pensieri, del tuo destino.”(Yamada Takumi)

Ma questo ruolo viene spesso accettato anche perché in qualche modo è più comodo credere di essere impotenti. Si attribuiscono le cause della propria infelicità a fattori su cui non si può intervenire e si evita quindi tutto quel lavoro che richiederebbe il miglioramento attivo della propria condizione.

“È chiaro che spaventa confessare a se stessi che si hanno molti assi nella manica. È molto più rassicurante maledire il mondo intero crogiolandosi nella convinzione di essere mediocri.”(Anonimo)

Tu però cerca di evolverti da questa gabbia di preconcetti e và oltre:


Assumiti personalmente la responsabilità della tua crescita. Ricordati quanto detto nel primo capitolo: sei ciò che scegli di essere e vali quanto scegli di stimarti, nulla più e nulla meno. Ogni scelta che prenderai è solo ed unicamente tua, e solo ed unicamente tu puoi decidere se, a definire chi sei, cosa devi pensare e cosa puoi fare, debbano essere i pettegoli, gli ignoranti, le televisioni, i giornali ed i pessimisti, oppure i tuoi principi, i tuoi valori, la tua volontà naturale ed i tuoi desideri più profondi. Il resto sono tutte scuse.

Spegni la TV! Ho già dedicato un capitolo a proposito su questa cosa, ma te lo ripeto, perché, a sua volta, la TV non smetterà mai di ripeterti quanto tu sia inutile, debole ed insignificante. Spegnila!

Non paragonarti ad altri, o troverai sempre qualcuno che ti batta nel confronto, che sia esso più ricco, socievole o affascinante di te. Non puoi paragonare le esistenze altrui alla tua, è un paragone approssimativo, privo di basi reali. Troppe saranno le differenze, le sfumature ed i punti in cui uno dei due ha avuto un rilevante vantaggio “pratico” rispetto all'altro. Magari tu con lo stesso vantaggio di un attuale “modello di eccellenza” avresti potuto ottenere anche di più in metà del tempo. E viceversa il modello avrebbe potuto ottenere risultati molto peggiori partendo dalla tua stessa situazione. Insomma, non ne otterrai nulla di effettivamente utile.


Non invidiare chi credi stia meglio di te. Per quanto l'invidia sia la figlia naturale dell'ossessiva tendenza alla competizione ed al confronto di noi occidentali, è qualcosa che non reca con sé alcuna utilità al di fuori dell'avvelenare il proprio animo ed i propri rapporti con gli altri. E poi non vale mai la pena di odiare qualcuno per i suoi possedimenti: nessuna fortuna, neanche la più grande di esse, può rendere eternamente immuni alla sofferenza ed all'insoddisfazione. Ci sono alte probabilità che chi credi stia meglio di te in realtà stia persino molto peggio.

“Di tutte le caratteristiche della normale natura umana l'invidia è la più deprecabile. Non soltanto la persona invidiosa desidera far del male e mette in atto il suo desiderio, se può farlo impunemente, ma l'invidia rende infelice anche lei. Invece di trovare piacere in ciò che ha, soffre per quello che gli altri hanno.” (Bertrand Russel)

Se poi proprio desideri qualcosa che altri hanno e tu no, a questo punto sfrutta costruttivamente tale desiderio: se puoi raggiungerlo impegna tutte le tue forze per farlo. Altrimenti focalizza le tue attenzioni altrove, e cerca di essere più flessibile ed appagarti, coccolarti e di realizzarti in altro modo. Insomma, focalizzati sempre su quella che è la tua felicità e la tua soddisfazione, non su ciò che fanno gli altri. Questa è la tua vita e la tua storia. Non deve essere un'imitazione delle vite o delle storie d'altri, ma un'impronta dalla natura unica ed originale. È giusto trarre per il


proprio sviluppo spunto da riferimenti esterni, negativi o positivi che siano, ma importante è veicolare tali riferimenti attraverso il cuore e la ragione, senza finire per vivere meccanicamente in funzione dell'imitazione o della contrapposizione a questo o quell'altro individuo.

Ricorda che sei un essere assolutamente unico al mondo e valorizza questa tua unicità. Anche solo i meccanismi che ti portano a camminare, vedere, vivere, sognare, amare, sono così complessi ed unici che, nel modo in cui agiscono, producono, collaborano tra loro per dar luogo all'individuo, possono dirsi un capolavoro supremo del creato. E pertanto tale unicità va difesa, protetta, pur con la sua storia imperfetta, pur con tutti suoi inevitabili limiti e le sue inevitabili mancanze. Non isolata dal confronto, perché il confronto è comunque necessario alla crescita. Ma bisogna fare sì che tragga spunti, forza, energia, ricchezza anche da tutto ciò che di problematico abbia incontrato in passato o potrà incontrare in futuro. Ed impegnarsi perché essa si sviluppi per ciò che è, senza che la sua essenza più intima venga mai negata od omologata.

“Eppure, in ogni accoppiamento fra umani, mille milioni di spermatozoi competono per un unico ovulo. Moltiplica queste probabilità per innumerevoli generazioni con le probabilità che i tuoi antenati siano vissuti, si siano incontrati, abbiano generato proprio quel figlio, quella figlia. Distillare una forma così specifica dal caos dell’improbabilità è


come trasformare l’aria in oro. È l’improbabilità suprema. Un miracolo.” (Alan Moore)

“In tutta la storia del mondo non è mai esistito né esisterà mai un altro come voi. Siete il prodotto della genetica, dell'ambiente, della scienza, del subconscio, dell'esperienza, della particolare posizione spazio temporale... e di qualcos'altro, compresi i poteri noti ed ignoti. È come se un'esistenza che va oltre lo spazio ed il tempo avesse trovato consapevolezza in voi, plasmando da un'infinita danza di forze un vero e proprio miracolo di bellezza, ordine e complessità. Quindi non abbiate mai dubbi in merito: siete la più straordinaria causa per cui combattere.” (Anonimo)

“Quando Charlie Chaplin cominciò ad interpretare film, il direttore di produzione lo costrinse a imitare un attore tedesco allora molto in voga. Ma Charlie Chaplin non cavò un ragno dal buco finché non fu sé stesso. Bob Hope si trovò nelle sue stesse condizioni: fece il cantante e il ballerino per anni e non cavò un ragno dal buco finché non cominciò ad interpretare le parti per cui era tagliato. Will Rogers fece roteare il lazo nel vaudeville, senza aprir bocca, per anni interi. Non cavò un ragno dal buco finché non scoprì il suo talento comico e cominciò a parlare invece di agitare il suo lazo.” (Dale Carnegie)

“Dai fiducia alle tue idee, ed anche la più bizzarra di esse comincerà a funzionare. Non dar mai fiducia alle tue idee, ed anche la


più funzionale di esse crollerà al primo soffio di vento.” (Yamada Takumi)

Il fatto che qualcosa sia magari raro, o comunque differente da quanto più comunemente esiste non lo rende inadeguato o da correggere, semmai solo potenzialmente più potente e penetrante rispetto al già esistente. Certo, dovrai ovviamente raffinarlo nel caso in cui ciò servisse a renderlo più “funzionale”, e la vera abilità starà nell'attuare questo raffinamento senza fargli perdere ciò che di caratteristico e peculiare ha. Insomma, ogniqualvolta si presenti un contrasto tra una “realtà” presente nella tua mente (ad esempio: devo diventare uno scrittore) ed una che viene posta ai tuoi occhi (ad esempio: non lo sono, e diventarlo è difficile), per capire quanto dover cambiare il tuo pensiero e quanto cercare invece di lavorare perché attraverso il pensiero tu possa dare forma alla realtà stessa, dovrai solo valutare che non si violino certi “pilastri fondamentali” della tua essenza, che lo sforzo sia adeguato a quello che sei in grado di affrontare, che la mente ne ottenga la maggiore soddisfazione possibile e che i benefici siano quanto più possibile durevoli e su largo raggio (ad esempio, potresti doverti chiedere “Ma rinunciando a fare lo scrittore violerei una legge imprescindibile della mia essenza oppure posso permettermi di fare altro ed essere ugualmente felice?”, “Posso permettermi lo sforzo che serve per diventare uno scrittore o mi conviene puntare ad un'altra strada?”, “Si tratta davvero di ciò che voglio?”, “Tra il lavorare per diventare scrittore e lo scegliere un'altra strada, cosa produrrebbe benefici


più durevoli e più a largo raggio?”).

Aumenta la tua fiducia in te stesso. Perché un'individualità si sviluppi correttamente per ciò che è, è necessario che si alimenti di fiducia. Credi pertanto innanzitutto in tè stesso. Nella tua capacità di combattere, di riuscire, di costruire, di soddisfarti. Nella bellezza di ciò che ti rende particolare come individuo. Nelle tue possibilità d'evoluzione. Se ci riescono i più svantaggiati su questa terra, perché tu non dovresti? O ci pensi tu o ci pensi tu, non puoi sperare che qualcun altro lo faccia per te. Sei tutto ciò che hai e tutto ciò che avrai fino alla fine, quindi non credere in te stesso vuole semplicemente non credere in nulla. Vuol dire essersi ritirati. Vuol dire avere già perso ogni battaglia. Inoltre devi farlo sempre, indipendentemente dalle critiche, dagli sbagli, o da ciò che la gente pensa di te, perché tu non sei nessuna di queste cose. Tu sei solo quella forza plasmante, quella consapevolezza che sceglie di creare valore qualunque sia l'insieme di circostanze con cui ha a che fare. Certo, non lasciare però che questa fiducia si tramuti in arroganza. Cerca di apprendere prima che di insegnare e ti troverai sicuramente sempre bene. Per tenere sempre viva la fiducia in te stesso inoltre puoi fare un piccolo esercizio: scrivi e tieni sempre a portata d'occhio una lista dei tuoi meriti, dei tuoi successi e degli obiettivi che in passato sei riuscito a conquistare. Può essere molto utile per riflettere su te stesso e su quanto le tue potenzialità possano produrre nel momento in cui vengano sfruttate al massimo. E così ogni volta


che perderai, fallirai, soffrirai, o sbaglierai, allora la tua naturale fiducia in te ti farà inquadrare queste cose solo come tappa necessaria verso il successo.

“Gli uomini di successo sono sempre stati quelli che nutrono, modellano, e controllano il proprio io senza mai affidarsi per questo compito alla fortuna ed alle varie vicende dell'esistenza.” (Napoleon Hill)

Credi nelle tue idee. Perché una tua idea, una tua opinione, siano valide e degne di rappresentare qualcosa per cui lavorare e battersi, hanno bisogno semplicemente di poter dare benefici accettabili in condizioni ragionevoli. Quello che troppo spesso si dimentica infatti è che non devono essere perfette (nulla lo è) e non devono per forza essere approvate da tutti. E quindi troppo spesso si finisce per abbandonare idee buone solo perché incontrano un po' di opposizione. Ricordati sempre che la maggioranza delle persone è schiava di ciò che decide il potere, sussurra la paura, urlano gli istinti più bassi, persegue la massa, consigliano le abitudini ed i preconcetti. Misurare la funzionalità di un'idea unicamente attraverso l'approvazione altrui sarebbe come chiedere ad uno scoiattolo e ad un cavallo cosa ne pensano dell'idea di attraversare un fiumiciattolo: lo scoiattolo ti urlerà di non farlo, perché annegherai, mentre il cavallo ti consiglierà di farlo senza problemi. Ognuno, insomma, non può che parlare di sé e del proprio mondo. Potrebbe anche dire cose giuste, certo, ma il punto


è che alla fine sei tu a dover valutare certe verità in base a ciò che ti può risultare più utile. Ma sopratutto, ricorda sempre che la fiducia nelle tue idee è scolpita dentro di te a livello istintivo, viscerale. Nessuno di noi mira ad idee per le quali non nutre alcuna speranza di realizzazione. Anche quando questa speranza sia solo una scintilla, possiamo lavorare duramente, con determinazione, creatività ed ingegno perché torni ad essere una fiamma ardente. Solo se fai tuoi questi concetti sarai di ispirazione per i sogni di chi non ha avuto il coraggio di seguire i propri, darai ad essi potere, attirerai a te persone con le tue stesse idee e darai modo alla tua natura di allontanarsi dal grigiore di un'avvilente massificazione, per proiettarti invece verso una dura ma preziosa lotta per emergere nel mondo e creare cambiamenti reali. Le difficoltà, gli ostacoli, le critiche, la mancanza di approvazione dall'esterno, tutte le forze contrarie saranno inevitabili. Non rappresenteranno pertanto mai la prova della tua impotenza di fronte alle cose, dell'inutilità del tuo percorso di vita, o di una presunta “scarsa ragion d'essere” della tua identità o delle tue idee. A meno che, ovviamente, tu non scelga di farti del male nel considerarle come tali. Prendile piuttosto sempre come un incoraggiamento ad apprendere qualcosa di nuovo, a migliorare il tuo lavoro e ad allenare la tua mente perché la tua autostima si rinforzi, la tua autoaffermazione abbia luogo in forme sempre più belle e potenti, e la tua identità si definisca, si scolpisca, migliori e si rinforzi di fronte a tutto ciò che prova a negarla. La storia ci ha ripetutamente insegnato che certe convinzioni e certe idee siano


state valide, belle, potenti proprio perché riuscite ad emergere da dure battaglie contro innumerevoli ostacoli ed aspre opposizioni. Chi invece non incontra mai queste cose, o le evita continuamente, semplicemente è destinato a muoversi nell'ordinario, nell'abitudinario, in quell'ombra grigia nella quale vegetano tutti gli uomini mediocri ed incapaci di cambiare realmente le cose. Insomma, dipende solo da te la decisione su se usare gli ostacoli che incontri per costruirti oppure per distruggerti.

“Ricorda, la tua autostima te la devi guadagnare giorno dopo giorno, affrontando le tue paure, vivendo situazioni che ti mettono a disagio, ma sopratutto smettendola una volta e per tutte di procrastinare le azioni che ti spaventano.” (dal Blog Efficacemente)

“Le persone originali danno sempre fastidio alla società. Non sono così facili da manipolare, rimangono se stesse. Cercheranno di vivere la propria vita non secondo uno schema, ma secondo la loro visione. Quella è intelligenza, perché solo quando vivi la tua vita secondo la tua luce, secondo la tua visione, secondo la tua voce interiore otterrai la beatitudine, l'appagamento.” (Osho)


“Ogni volta che ti sorprendi a pensare di non essere capace di far qualcosa, domandati che effetto ti farebbe se un estraneo che incontri per strada ti dicesse una cosa simile. Riserva a questo tipo di pensieri lo stesso trattamento che riserveresti a quella persona, e dici “Cosa ne sa lei di quello che sono in grado di fare? La sua affermazione è del tutto fuori luogo”! Anche se le esperienze passate sembrerebbero dar ragione a “questa persona”, tu poniti come proposito quello di dimostrare che qualunque fallimento del passato è morto e sepolto con esso.” (Anthony Robbins)

Punta a diventare la persona che desideri essere sulla base del non snaturare quello che intimamente sei. Diventa quindi il te felice, maturo, tenace, determinato, in grado di realizzare ogni proprio desiderio. Il super-te. Il te al 101%. Comincia fin da subito pensando, sentendo, agendo, immaginando, parlando, muovendoti come lui. Ma gestisci e rispetta sempre i tuoi limiti e sinne consapevole con umiltà. Capisci quali ti conviene trascendere e quali altri ti conviene utilizzare come “perno” su cui muoverti. E poi continua a farlo implacabilmente, senza mai smettere.

“Se volete avere una qualità, comportatevi come se fosse già vostra.” (William James)

“Prima di poter fare qualcosa, devi diventare qualcosa”(Johann Wolfgang Goethe)


“Trovate voi stessi e siate voi stessi” (Dale Carnegie)

“Voi diventate ciò che occupa la vostra mente per la maggior parte del tempo. Difatti le persone brillanti, felici, che raggiungono grandi obiettivi, possiedono dei sé ideali molto chiari. Hanno idee chiare rispetto a ciò che amano, rispettano e ammirano. Hanno idee chiare sulle virtù, sul valore e sulle caratteristiche degli uomini e delle donne superiori che desiderano emulare. Le persone più brillanti hanno una visione edificante e illuminante di come dev’essere e come si comporta una persona autenticamente eccellente.” (Brian Tracy)

“Oggi io moltiplicherò il mio valore di cento volte. Una foglia di gelso sfiorata dal genio dell'uomo può tramutarsi in seta. Una miniera di argilla sfiorata dal genio dell'uomo può tramutarsi in un castello. Un cipresso sfiorato dal genio dell'uomo può tramutarsi in un santuario. Un manto di pecora sfiorato dal genio dell'uomo può tramutarsi nelle vesti di un re. Se prese delle foglie, dell'argilla o del legno, l'uomo può moltiplicare il loro valore di cento, se non di mille volte, perché non dovrebbe essere possibile fare lo stesso con l'argilla che porta il mio nome?” (Og Mandino)


Fine anteprimaCome avrai avuto tu stesso modo di notare, i libri della nostra

collana “I 101 stratagemmi” sono l'orgoglioso risultato di tantissima ricerca, tantissimo studio e tantissimo lavoro sui temi trattati. Abbiamo infatti fatto il possibile perché ognuno di essi fosse completo, corposo, innovativo, e facesse la differenza rispetto ad eventuali testi sullo stesso argomento già presenti sul mercato.

Inoltre, per rimanere fedeli alle esigenze di tutti i nostri lettori e promuovere un'editoria alla portata di tutti che contrasti la cattiva abitudine di proporre degli ebook a prezzi spropositati, ci siamo impegnati perché ognuno di essi mantenesse un prezzo basso e,

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L'ALCHIMIA DELLA FELICITA'

Attingendo agli inestimabili tesori delle meditazioni orientali, alle

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e moderni saperi possono essere sapientemente applicati per raggiungere una felicità vera, potente, indistruttibile. I segreti per raggiungere l'autostima, i principi per raggiungere l'illuminazione

spirituale, creatività, problem solving, Buddhismo e Taoismo si intrecceranno in un'alchimia di parole che ti coinvolgerà pagina

dopo pagina, insegnandoti a trasformare le tue giornate in infinite


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In questo libro troverai:– Le parole dei più grandi, da Abramo Lincoln al Dalai Lama,

su come sviluppare con gli altri relazioni sempre piene e gratificanti.

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PILLOLE DI RIVOLUZIONE MENTALE

Un libro sconvolgente, rivoluzionario, che prende spunto dalle parole dei grandi "rivoluzionari della mente" da Aristotele a

Heisenberg, passando per Giordano Bruno ed Erich Fromm e ti farà improvvisamente scoprire che la tua porzione di mondo altro non è che il piccolo centro di un universo infinito e meraviglioso.

Grazie ad esso rivedrai improvvisamente la tua intera esistenza in un'ottica nuova ed incredibile. Comincerai a costruire e realizzare

cose meravigliose laddove non credevi che sarebbe mai stato possibile. Diverrai più forte, più ingegnoso, più creativo,


vergognosamente felice. Capirai di essere tu stesso il vero responsabile dell'andamento della tua vita e che, se lavorerai nel

modo giusto sulla tua mente e sui tuoi pensieri, non ci sono limiti a ciò che potrai costruire e realizzare!

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LA BIBBIA DEL CALCOLO MENTALE RAPIDO

Tra i segreti della matematica indiana, delle tecniche di memoria numerica, dei numeri cinesi e dei più moderni studi sulla teoria del calcolo aritmetico, un libro che ti farà vedere la matematica con un occhio completamente nuovo, ti insegnerà a compiere in un istante letterali prodezze matematiche con cui stupire i tuoi amici, ti aiuterà a sfidare intelligentemente la probabilità nei

giochi d'azzardo e ti introdurrà anche alle più impensabili stranezze del mondo numerico.


Grazie a questo testo rivoluzionario farai tue tantissime preziose competenze-chiave fondamentali nel mondo accademico e lavorativo, libererai il genio matematico che è in te, ed acquisirai

strumenti strategici indispensabili per essere più creativo, competitivo ed efficace in ogni campo, come quelli forniti

dall'affascinante Teoria dei Giochi o dall'enigmatica Teoria delle Probabilità.

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29 STRATEGIE DA GENIO

Il corso definitivo di memoria, lettura veloce e studio efficace. Grazie alle tecniche di questo manuale, scientificamente

collaudate ed utilizzate da tutti i più grandi geni della storia, imparerai a memorizzare ogni cosa in maniera rapida ed efficace ,

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LA FONTE DELLA CREATIVITA'

Tutte, ma proprio tutte le tecniche usate dai grandi geni per trasformare il proprio cervello in una ribollente, colorata e

fantastica fucina di straordinarie idee. Grazie alle strategie di questo libro, che per la prima volta condensa nelle sue pagine il frutto di secoli di studi, esperimenti e ricerche sull'argomento, imparerai a creare nuovi concetti, nuovi mezzi, nuove forme d'espressione che romperanno per sempre con ogni schema

precostituito. Tra le parole di Albert Einstein, Bruno Munari, Lao Tse e Salvador Dalì, stimolerai la tua mente in modi incredibili,

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LO SCUDO DELL'ANIMA

l tuo schermo impenetrabile di tenacia, solidità e ribellione a tutti i demoni del quotidiano. Tra zen e cinema, tra poesia e scienza, tra

tao e internet, grazie a questo libro imparerai ad affrontare con determinazione ed energia anche i problemi più terrificanti.

Smetterai di temere anche tutto ciò che oggi più ti terrorizza e sarai molto più forte anche di fronte alla peggiore delle avversità. Imparerai a trarre vantaggio anche dalle situazioni più disperate, e grazie alla tua indistruttibilità saprai trasformare la tua esistenza in

uno splendido ed arricchente percorso di continue sfide e continuo apprendimento.



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LE CHIAVI PER SBLOCCARE IL TUO MASSIMO POTENZIALE

Volontà, motivazione, tenacia, entusiasmo, autodisciplina, capacità decisionale: "Le chiavi per sbloccare il tuo massimo potenziale" è

il libro che ti condurrà in un percorso passo-passo che ti permetterà di svelare i segreti di tutti i grandi atleti, i grandi

imprenditori e le grandi menti di successo. Capirai a poco a poco come allenare e sviluppare le loro stesse doti nella tua

quotidianità, e diverrai sempre più consapevole di come utilizzarle giorno dopo giorno per modellare il tuo "io a pieno potenziale".

Ossia, quella versione "dormiente" di te che attende di essere


scolpita fuori dal tuo io "quotidiano", proprio come, secondo Michelangelo, ogni meravigliosa opera d'arte non fa che attendere, dormiente, di essere scolpita fuori dal proprio originario blocco di

marmo.


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Sun Tzu a Steve Jobs, passando per Napoleone Bonaparte, Giulio Cesare, Confucio e per i mille segreti della saggezza samurai. Un libro dal valore inestimabile, che ti fornirà tecniche straordinarie per trionfare sulle situazioni competitive, vincere in qualunque

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comunicare le tue idee, il tuo prodotto, la tua attività fino a renderle irresistibili? Allenare il tuo carisma ed il tuo magnetismo personale? Capire le tecniche di manipolazione nascoste dietro i

grandi inganni storici ed i semplici messaggi di ogni giorno? Divenire un fascinoso seduttore ed un abile conversatore?

Quello che ti serve allora è "L'arte della comunicazione"! Il volume grazie al quale capirai come allenare il tuo magnetismo

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POWER UP! 240 AFORISMI PER SUPERARE IL TUO MASSIMO POTENZIALE

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sentirti in compagnia delle più grandi menti del passato anche in quelle giornate in cui tutto sembra andare storto?

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nuovo, eccitante percorso di crescita personale; un percorso che, se intelligentemente affrontato, non potrà che condurci

inevitabilmente a comprendere e sfruttare tutto l'immenso potenziale che abbiamo come esseri umani.

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L'alchimia della felicità - Scopri l'arte dei grandi maestri per conquistare una felicità reale e duratura (TERZA EDIZIONE)

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