Laboratorio e competenze: un’alleanza fondamentale Dott. Alessandro Ciasullo Email: [email protected]
Laboratorio e competenze:
un’alleanza fondamentale
Dott. Alessandro Ciasullo
Email: [email protected]
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Interazione dialettica azione-pensiero
IL LEARNING BY DOING
Valorizzazione del legame mano-mente
Stimolazione del gusto di imparare
La scuola del laboratorio abbandona la logica dei saperi depositari (nozionistici ed enciclopedici), per intraprendere la strada dei saperi critici. In questo senso il laboratorio incarna in pieno l’ideale comeniano e deweyano dell’imparare facendo.
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IL LEARNING BY DOING
Capacità di «retroagire sui saperi» (Cambi, 2004): riflessione critica sulle conoscenze attraverso una lettura trasversale dei saperi, per cui il soggetto impara ad imparare nel momento in cui capisce quali sono i meccanismi da lui messi in atto per
apprendere.
METACOGNIZIONE
La messa in pratica dei saperi implica conoscenze trasferibili in
situazione. Attraverso l’applicazione delle conoscenze il soggetto esercita una «intelligenza competente in modo flessibile».
L’imparare facendo offerto dal laboratorio consente al soggetto di realizzare l’«esercizio del dubbio e della ricerca» (Cambi, 2004).
Laboratorio: luogo dell’INTELLIGENZA AL LAVORO
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LA SCUOLA DEI LABORATORI
Scuola dei laboratori
La scuola dallo STILE SPERIMENTALE
Setting di apprendimento costruiti su elevati coefficienti
• sperimentali
• relazionali
• cognitivi
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PRESUPPOSTI
Programmazione educativa discussa e condivisa dagli insegnanti
• motivazioni dell’allievo (comunicazione, socializzazione, fare da sé, costruzione, esplorazione, fantasia, movimento, divergenza, manualità, conoscenza);
VARIABILI
• curricolo scolastico (offrire spazi di ulteriore elaborazione dei saperi disciplinari e delle intersezioni multidisciplinari);
• attrezzature/materiali con cui configurare i singoli ambienti-laboratorio (prossemica).
LA SCUOLA DEI LABORATORI
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LA SCUOLA DEI LABORATORI
Caratteristiche della Scuola dei laboratori:
• organizzazione flessibile degli spazi e dei tempi scolastici
• ricerca delle conoscenze (non trasmissione)
• valorizzazione di
bisogni
capacità
aspirazioni
MOTIVAZIONE AD APPRENDERE
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1. Multidisciplinarità e interdisciplinarità
LA SCUOLA DEI LABORATORI
Consentono di valorizzare l’ambito degli assi
culturali trasversali, non rintracciabili dentro
gli statuti disciplinari canonici (cosiddetti “a
canne d’organo”) dei tradizionali Programmi
scolastici.
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LA DIMENSIONE COOPERATIVA
Per la polivalenza delle sue soluzioni il laboratorio prevede un forte tasso
di collegialità e di partecipazione-gestione
«I soggetti in formazione si presentano non tanto come “comunità di discorso” quanto piuttosto come
“comunità di pratiche”»
(Semeraro, 2002).
«[…] luogo fisico e sociale in cui hanno luogo l’apprendimento, la produzione di conoscenze
e il lavoro» (Laneve, 2005).
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LA DIMENSIONE COOPERATIVA
Azioni del gruppo di apprendimento in laboratorio
Delimitazione
del campo di indagine
Formulazione di una
“proposta condivisa”
Discussione/co struzione/veri fica collegiale e operativa delle problematiche
insite nell’attività
Costruzione di quadri
interpretativi comuni
Attivazione consapevole di numerose e diverse
operazioni mentali: problem posing, problem solving,
brainstorming
Problematizza- zione delle conoscenze
AGIAMO!
• Elaborate sulla base della slide precedente una
proposta di didattica cooperativa di matrice
laboratoriale.
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PRODUZIONE CONSERVAZIONE
INSEGNARE NEL LABORATORIO
Le tre Funzioni dell’Insegnamento
TRASMISSIONE
Continuità e condizionamento reciproco
Arricchimento del sistema preesistente di rappresentazione della realtà
Traslazione dei saperi (non passaggio
passivo) dal formatore al
formando
Risultato quali/quantitativo del
processo di apprendimento
(efficacia ed efficienza)
Interiorizzazione e metabolizzazione degli
apprendimenti (bagaglio di conoscenze e
competenze)
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«Non si ha vero apprendimento se non
attraverso un’attività mentale personale»
(Laneve, 2005).
INSEGNARE NEL LABORATORIO
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
«Il soggetto arriva a nuovi saperi quando questi sono collegati ai saperi consolidati in lui e, quindi, si inseriscono nella
rappresentazione della realtà che egli ha già elaborato» (Laneve, 2005).
Si ha vera trasmissione educativo-didattica del sapere quando si
attivano le potenzialità del soggetto-destinatario
METABOLIZZAZIONE DEI SAPERI
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INSEGNARE NEL LABORATORIO
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
L’insegnamento chiuso solo all’aula offre una serie estremamente limitata di situazioni stimolo e l’uso delle abilità viene chiaramente ostacolato.
Una buona generalizzazione degli apprendimenti, invece, è
garantita dall’offerta di numerose possibilità di pratica in situazioni reali.
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INSEGNARE NEL LABORATORIO
INSEGNAMENTO ATTIVO
Coinvolgimento responsabile
di docenti e allievi in un
processo di costruzione delle conoscenze e nello
sviluppo di competenze e di
abilità che molto difficilmente gli alunni potrebbero acquisire attraverso modalità didattiche rigide e non calibrate sui loro stili di apprendimento.
Il laboratorio rinuncia ad ogni impianto metodologico predefinito per favorire una didattica che tenga conto di una complessa trama di variabili: motivazioni del soggetto che apprende (bisogni esistenziali, sociali, valoriali); ragioni culturali degli oggetti di conoscenza (assi disciplinari).
Metodi didattici molteplici e flessibili Soggetto: attivo
costruttore del proprio sapere
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INSEGNARE NELA LABORATORIO
INSEGNANTE INNOVATORE
Progetta l’attività di ricerca in funzione del processo educativo e formativo dei suoi allievi
Insegnante ricercatore
Il Laboratorio didattico è un terreno di ricerca, nel quale problematizzare alcuni dei contenuti scientifici previsti dai programmi disciplinari, completando attivamente il percorso svolto in aula e coniugandolo in un “itinerario partecipato”, che metta in gioco i saperi, le abilità e le risorse personali.
(E. Frauenfelder)
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INSEGNARE NEL LABORATORIO
L’insegnamento come azione di stimolazione e sostegno
Incoraggiare in modo rilevante i livelli di autoscoperta
Porre il soggetto in condizione di conquistare la propria identità di fronte al
contesto sociale
Favorire la capacità di valutare per decidere (capacità di autogestione)
Intervenire con attività di sostegno, rinforzo e recupero
Partecipare ai vari momenti di programmazione educativo/didattica
Coordinare l’attività con gli altri insegnanti
Indurre nell’alunno le prime manifestazioni attitudinali, scoprendone le
inclinazioni e destando l’interesse per specifiche esperienze
Promuovere l’utilizzo dentro la scuola di iniziative e di materiali prodotti da enti
pubblici o privati
Creare le condizioni per l’imparare facendo
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DIDATTICA LABORATORIALE
La didattica laboratoriale non è qualcosa di separato dalla normale attività educativa e didattica scolastica.
Sistema scolastico tradizionale
Auditorium obbligatorio
Sistema scolastico attuale
Pratica laboratorial
e
il docente parla
gli studenti ascoltano
il docente coordina
gli studenti parlano,
ascoltano, propongono,
…
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DIDATTICA LABORATORIALE
La personalizzazione
Declinazione dell’intervento educativo sulle esigenze della persona
• Rispettare i tempi di sviluppo e le forme dell’apprendimento
Nell’ottica della personalizzazione ci sono tanti allievi, ognuno con il medesimo diritto di conseguire il massimo
del successo scolastico che può essere soddisfatto da una scuola competente nel dare a ciascuno ciò che gli
serve per essere al meglio se stesso.
• Porre riguardo alle attitudini, ai luoghi ed alle situazioni in cui il soggetto in formazione si trova, alle sue potenzialità e possibilità di riuscita.
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DIDATTICA LABORATORIALE
La flessibilità
Articolazione della struttura organizzativa e produttiva in grado di
corrispondere in modo congruente ad esigenze, situazioni e problemi
diversificati che richiedono risposte diverse.
La flessibilità è un
valore strumentale
in quanto strategia operativa finalizzata a ordinare le
attività della scuola secondo un progetto educativo.
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DIDATTICA LABORATORIALE
Indicatori normativi
DPR n. 275 (8.3.1999)
Regolamento sull’autonomia
scolastica
Legge n. 53/03
Riforma Moratti
Agli articoli 4 e 5, ribadisce che l’organizzazione didattica dei
percorsi di studio delle singole istituzioni scolastiche può giovarsi di ogni forma di
flessibilità
Il baricentro educativo e formativo della scuola è
rappresentato dalla
dimensione personalizzante
dell’azione scolastica
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DIDATTICA LABORATORIALE
E i saperi disciplinari?
La didattica laboratoriale utilizza i saperi disciplinari come insieme di
strumenti per verificare le conoscenze e le competenze che ciascun
allievo acquisisce per effetto dell’esperienza di apprendimento nel laboratorio; comporta, pertanto, per i docenti un’attenta e continua analisi disciplinare centrata sulle seguenti quattro dimensioni della conoscenza:
- dichiarativa : risponde al “che cosa”
- procedurale : risponde al “come”
- del senso : risponde al “perché”
- della comunicazione : approfondisce i “linguaggi” della conoscenza
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DIDATTICA LABORATORIALE
Quali teorie dell’apprendimento?
L’apprendimento attraverso l’interazione dei pari
Apprendimento per scoperta
Apprendimento cooperativo
Apprendimento metacognitivo
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DIDATTICA LABORATORIALE
Quali strategie metodologiche?
Assumere, definire e contestualizzare un problema Problematizzazione
Realizzare operazioni concrete e operazioni mentali Operatività
Cercare soluzioni possibili e funzionali Ricerca
Realizzare prodotti concreti, visibili, utili e apprezzabili
Prodotto
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DIDATTICA LABORATORIALE
Quali strategie metodologiche?
Tenere sotto controllo sia il processo che porta alla realizzazione del prodotto sia il prodotto che deve
essere funzionale alla risoluzione del problema
Controllo
Concettualizzare i processi che hanno portato alla soluzione del problema
Documentazione
Documentare il percorso, i processi attivati, i risultati raggiunti
Formalizzazione
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DIDATTICA LABORATORIALE
Requisiti formativi della didattica laboratoriale:
• organizzazione di un gruppo di lavoro;
• assegnazione e assunzione di un “compito di realtà” (contratto formativo);
• definizione di un “prodotto” legato al compito di realtà;
• selezione delle conoscenze disciplinari e/o trasversali da far acquisire a livello di istruzioni per l’uso nella situazione didattica specifica;
• controllo in itinere e finale circa la rispondenza del “prodotto” elaborato con le consegne ricevute dal committente per lo stesso risultato del prodotto;
• operatività.
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ALLIEVO
Protagonista attivo dei processi di
insegnamento/apprendimento
Laboratorio
Didattica innovativa
DOCENTE
Facilitatore e mediatore dei processi apprenditivi
LA RIDEFINIZIONE DEL RUOLO DOCENTE
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LA RIDEFINIZIONE DEL RUOLO DOCENTE
Insegnante come:
MODELLO
TUTOR
REGISTA
Dotato di
Appeal
Azione di coaching, ossia di controllo e
tutorialità
Capace di far eseguire attività congruenti con le
capacità dei singoli soggetti
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LA RIDEFINIZIONE DEL RUOLO DOCENTE
Stilemi professionali dell’insegnante di laboratorio
• Possesso delle abilità educative fondamentali: attenzione al senso del fare
e ai significati delle singole azioni; competenza culturale; capacità di accoglienza;
stimolazione intellettuale; impiego di un sistema coerente ed oggettivo di
valutazione.
• Atteggiamento euristico: capacità di ricerca e di stimolazione/guida ad essa.
• Finezza clinica: “sensibilità intelligente”, attenzione alle risonanze affettive e a
tutti gli aspetti che fanno del processo di insegnamento-apprendimento un
processo complesso.
• Competenza comunicativa, a livello verbale e non verbale.
• Maestria professionale: piena padronanza degli elementi professionali
relativamente all’attività didattica.
• Riflessività nell’azione: capacità di gestire i saperi in maniera non lineare e
formalizzata, agendoli e facendoli agire sul campo.