L’acqua, un bene prezioso - Zanichelli · 2010. 2. 19. · L’acqua, un bene prezioso Zone con scarsità d’acqua. La scarsità d’ac-qua è distinta in fisica ed economica.
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1 PARTE B • La Terra come sistema
La possibilità di disporre con facilità diun bene prezioso ne fa spesso sottovalu-tare l’importanza. Il problema della scar-sità di acqua è sentito soltanto dalle po-polazioni che vivono quotidianamente ildramma della siccità. In Italia, come ne-gli altri Paesi europei e nordamericani, lamaggior parte dei cittadini ritiene l’ap-provvigionamento idrico un fatto sempli-ce e scontato. L’analisi delle risorse di-sponibili e la crescita dei fabbisogni indi-cano però che anche in molte aree diquesti Paesi la penuria d’acqua sarà sem-pre più frequente, e crescerà anche il con-flitto tra i vari settori di utenza: domesti-co, industriale, agricolo (e ricreativo).
Le limitazioni all’uso dell’acqua impo-ste dalle pubbliche amministrazioni han-no cominciato a sensibilizzare i cittadiniverso il problema dell’approvvigiona-mento idrico, ma ancora non sono statemesse in atto soluzioni di lungo periodocon l’urgenza che sarebbe necessaria.
Ecco alcuni fatti su cui meditare.
– Un essere umano riesce a sopravviverecon circa 2 litri di acqua al giorno.– In Italia per gli usi domestici si consu-mano circa 220 litri d’acqua per abitanteal giorno. Ma il consumo complessivo èdi circa 2800 litri al giorno pro capite;più spreconi di noi sono solo gli StatiUniti d’America.– In Italia l’industria utilizza circa il25% e l’agricoltura il 60% dell’acqua to-tale prelevata; il rimanente 15% è desti-nato a uso domestico. Se si considera ilmondo intero, le cose cambiano: l’uso in-dustriale copre il 22%, quello agricolo il73% e quello domestico soltanto il 5%.– La penuria d’acqua si è fatta semprepiù evidente nel corso degli anni novantadel XX secolo. Le falde idriche si stannoabbassando in tutto il mondo; moltigrandi fiumi si prosciugano prima di rag-giungere il mare, e alcuni sono spariti deltutto.– La costruzione di dighe e serbatoi e latrivellazione di pozzi sono diventate
estremamente costose perché la maggiorparte dei siti adatti sono già stati utilizza-ti. Inoltre, l’impatto ambientale di questeopere causa ritardi e a volte ne impediscela realizzazione.– Gli sprechi sono spaventosi: in Italiaquasi il 30% dell’acqua erogata viene di-spersa a causa del cattivo stato degli ac-quedotti.
L’acqua, un bene prezioso
Zone con scarsità d’acqua. La scarsità d’ac-qua è distinta in fisica ed economica. Si in-tende per «scarsità fisica d’acqua» quellache si verifica in Paesi dove viene prelevatooltre il 75% delle acque superficiali e sot-terranee, superando così il limite di sosteni-bilità. L’espressione «scarsità economicad’acqua» viene utilizzata per quelle zone incui c’è abbondanza di risorse idriche maciononostante la maggioranza della popola-zione non ha acqua a sufficienza.
– Quasi tutta l’acqua dolce utilizzatarientra nel ciclo idrologico, ma può ritor-nare a un serbatoio non utilizzabile, e lasua qualità può peggiorare. Spesso, peresempio, le acque di irrigazione riciclatehanno una maggiore salinità e sono cari-che di pesticidi. Le acque di rifiuto urba-ne inquinate finiscono in mare.– L’acqua è una risorsa che ha un’impor-tanza globale, e spesso è al centro discontri politici ed economici; secondo al-cuni autori, in futuro potrebbe diventareuna delle principali cause di guerre. Laprivatizzazione delle risorse idriche si èdiffusa in molti Paesi, ma è stata anchemotivo di scontri e polemiche, anche in-ternazionali. Il caso più famoso è quellodi Cochabamba, in Perù, dove nel 2000 icittadini hanno imposto che l’acqua pri-vatizzata tornasse in mani pubbliche enon fosse gestita da imprese multinazio-nali. Il bacino acquifero Guaranì, la terzariserva sotterranea di acqua dolce almondo, è diviso tra Argentina, Brasile eParaguay ed è oggetto di tensioni tra que-sti paesi. – Un eventuale cambiamento del clima alivello mondiale può far diminuire le pre-cipitazioni in territori di Paesi che già nericevono poche, aggravando la penuria diacqua. L’Australia, che ha vissuto diversianni di grave siccità, ora ha messo clima e
acqua tra le priorità delle sue politicheanche internazionali.
Comunque, molti studiosi ritengono cheil problema idrico riguardi non l’approv-vigionamento, ma l’allocazione dell’ac-qua. Per esempio, il 16% dell’acqua dellaCalifornia, che sarebbe sufficiente persoddisfare le necessità di 30 milioni di
persone, viene utilizzato per l’irrigazionedei foraggi destinati all’alimentazione dibovini e cavalli. Con migliori politiche diallocazione, si potrebbero premiare gliutenti più efficienti e migliorare la fun-zionalità dell’intero sistema di approvvi-gionamento.
Discutete in classe sui vari modi per risparmiare acqua, sia nelle politichepubbliche che nelle scelte individuali Per farlo potete dividervi in due gruppi(meglio se tirando a sorte i partecipanti): – un gruppo cercherà esempi di risparmioottenibile con interventi delle amministra-zioni locali e dei governi,– l’altro gruppo si occuperà dei comporta-menti che i singoli cittadini oppure le fami-glie possono adottare. Per esempio, cercate su Internet quanta ac-qua viene utilizzata per produrre i diversialimenti di cui ci cibiamo e i prodotti cheutilizziamo. Oppure informatevi sulle tecnologie utiliz-
zabili per ridurre i consumi, dai rubinetti al-lo sciacquone. Cercate di capire quali sono le opere con unimpatto ambientale più basso che permetta-no di razionalizzare l’uso dell’acqua. Se volete sapere quanta acqua consumaognuno di voi, potete calcolare la vostraimpronta idrica cercando su Internet i sitilegati al progetto Water Footprint dell’Une-sco. Sulle politiche dell’acqua cercate in biblio-teca Acqua S.p.A., di Giuseppe Altamore,oppure Acqua. Il consumo in Italia, di Fabri-zio Martire e Roberto Tiberi.Terminata la fase di ricerca, ciascuno deidue gruppi esporrà all’altro le proprie con-
clusioni e un «valutatore indipendente»giudicherà qual è stata l’esposizione miglio-re. Potranno essere utili delle presentazioniin PowerPoint, ma se non avete un video-proiettore in classe o in un’aula della scuolapotrete realizzarle con un word-processor,stamparle e distribuirle ai compagni.
PRO O CONTRO
OCEANO ATLANTICO
MARE DEL
NORD
Forte stress idrico (prelevato ogni anno oltre il 40% delle risorse)
Medio stress idrico (prelevato ogni anno il 20-40% delle risorse)
Lieve stress idrico (prelevato ogni anno il 10-20% delle risorse)
Nessuno stress idrico (prelevato ogni anno meno del 10% delle risorse)