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Scuola. Le scelte dei ragazzi valtrumplini dopo la vecchia licenza di terza media Indagine statistica sulle preferenze: più studenti “migrano” in città. Oltre le lezioni, molte le proposte extracurriculari e tanto sport: corsi pomeridiani di teatro, tornei interni, escursioni naturalistiche. Il servizio a pag. 2 Trofeo Aido sulle strade bresciane il 26 e 27 settembre In corsa per la vita Giunge alla12 a edizione la gara in ricordo di Monica Giovanelli e Annalisa Gnutti, promossa dal gruppo Aido di Gardone V. T. Editoriale A scuola in Valle di Egidio Bonomi Lumezzane Il Centro Caritas "Spalla a spalla" del Villaggio Gnutti si ingrandisce pag. 7 Economia L'Azienda Servizi Valtrompia Spa: parla il presidente Toscani pag. 15 Liceo, strada preferita Bene gli studi tecnici J La scuola in Valtrompia: bel tema. Sì perché la valle, da sempre, è otti- ma scuola di lavoro, ma scarsamente scuola-scuola, luogo di studio e forma- zione. Per la verità, il vocabolo greco scholè, di cui è diretta emanazione, in origine voleva dire riposo, libero uso delle forze spirituali. Ora, diversi studenti trumplini sem- brano prediligere il significato primi- tivo, mentre per certi docenti non vale il bell’uso delle forze dell’anima, per- ché non ci mettono… l’anima. La Val- trompia ha in più il connotato acidu- lo d’un’aperta, scarsa propensione dei giovani verso gli studi superiori. La sua storia lavorativa è alla base dei diplo- mati e laureati in numero decisamente inferiore rispetto alla media nazionale e provinciale. Fino a ieri la causa era l’immediata possibilità d’impiego nel- le (cinquemila?) imprese della valle e, per i figli di papà, nel subconscio “chi me lo fa fare di gemere sui libri quan- do c’è l’azienda di famiglia che mi dà benessere?”. In realtà è cambiato l’atteggiamento soprattutto dei genitori, teneri, teneris- simi coi figli, in pena se li vedono sacri- ficarsi o veramente impegnati. Genito- ri che vorrebbero essere al posto dei rampolli in ogni momento difficile, stu- dio compreso. Poi il contorno: quando studiavo io - periodo paleolitico - c’era il calcio, qualche volta il cinema, parti- te roventi al “pincanelo” (calciobalilla redivivo) e il settimo cielo di qualche bacetto furtivo dalla ragazza che ti sceglieva. Oggi le distrazioni sono in- finite come la misericordia di Dio: tv, Internet e Inter-sporc, Facebook, sport d’ogni genere, auto, motorino, droga (c’è, c’è!) e via elencando. Chiamare un ragazzo a ore di studio rasenta il sovrumano. Questo non significa che nel fascio manchino le erbe virtuose di quanti s’impegnano davvero. E pe- rò, la scuola risente del peggio e con essa la società. Grandemente. La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO I - SETTEMBRE 2009 4 n. LA REALTÀ CHE VENDE AL DETTAGLIO CON I PREZZI ALL'INGROSSO San Vigilio di Concesio (Bs) - Via della Stella, 87 - Tel. 030 2751858
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La Voce della Valtrompia 2009 04

Feb 06, 2016

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Il giornale è dedicato alla Valtrompia con l’obiettivo esplicito di coniugare la professionalità di chi mette mestiere e passione nel tradurre i fatti in notizie, e chi cerca di farlo innestandosi su una tradizione che ha radici ben piantate, ma con lo sguardo sul futuro.
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Page 1: La Voce della Valtrompia 2009 04

Scuola. Le scelte dei ragazzi valtrumplini dopo la vecchia licenza di terza media

Indagine statistica sulle preferenze: più studenti “migrano” in città. Oltre le lezioni, molte le proposte extracurriculari e tanto sport:corsi pomeridiani di teatro, tornei interni, escursioni naturalistiche.

Il servizioa pag. 2

Trofeo Aido sulle strade bresciane il 26 e 27 settembre

In corsaper la vita Giunge alla12a edizione la gara

in ricordo di Monica Giovanelli

e Annalisa Gnutti, promossa dal

gruppo Aido di Gardone V. T.

Editoriale

A scuola in Valledi Egidio Bonomi

Lumezzane

Il Centro Caritas "Spalla a spalla" del Villaggio Gnutti si ingrandisce

pag. 7

Economia

L'Azienda Servizi Valtrompia Spa:parla il presidente Toscani

pag. 15

Liceo, strada preferitaBene gli studi tecnici

La scuola in Valtrompia: bel tema. Sì perché la valle, da sempre, è otti-ma scuola di lavoro, ma scarsamente scuola-scuola, luogo di studio e forma-zione. Per la verità, il vocabolo greco scholè, di cui è diretta emanazione, in origine voleva dire riposo, libero uso delle forze spirituali. Ora, diversi studenti trumplini sem-brano prediligere il significato primi-tivo, mentre per certi docenti non vale il bell’uso delle forze dell’anima, per-ché non ci mettono… l’anima. La Val-trompia ha in più il connotato acidu-lo d’un’aperta, scarsa propensione dei giovani verso gli studi superiori. La sua storia lavorativa è alla base dei diplo-mati e laureati in numero decisamente inferiore rispetto alla media nazionale e provinciale. Fino a ieri la causa era l’immediata possibilità d’impiego nel-le (cinquemila?) imprese della valle e, per i figli di papà, nel subconscio “chi me lo fa fare di gemere sui libri quan-do c’è l’azienda di famiglia che mi dà benessere?”. In realtà è cambiato l’atteggiamento soprattutto dei genitori, teneri, teneris-simi coi figli, in pena se li vedono sacri-ficarsi o veramente impegnati. Genito-ri che vorrebbero essere al posto dei rampolli in ogni momento difficile, stu-dio compreso. Poi il contorno: quando studiavo io - periodo paleolitico - c’era il calcio, qualche volta il cinema, parti-te roventi al “pincanelo” (calciobalilla redivivo) e il settimo cielo di qualche bacetto furtivo dalla ragazza che ti sceglieva. Oggi le distrazioni sono in-finite come la misericordia di Dio: tv, Internet e Inter-sporc, Facebook, sport d’ogni genere, auto, motorino, droga (c’è, c’è!) e via elencando. Chiamare un ragazzo a ore di studio rasenta il sovrumano. Questo non significa che nel fascio manchino le erbe virtuose di quanti s’impegnano davvero. E pe-rò, la scuola risente del peggio e con essa la società. Grandemente.

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO I - SETTEMBRE 2009

4n.

LA REALTÀ CHE VENDEAL DETTAGLIO

CON I PREZZI ALL'INGROSSOSan Vigilio di Concesio (Bs) - Via della Stella, 87 - Tel. 030 2751858

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“Sono Giacomo Ca-meletti e ho finito quest’anno il liceo scientifico, indiriz-zo tradizionale. Le materie predilette chimica e biologia. Ho tentato il test d’ingresso a Medi-cina e come secon-da scelta ho opta-

to per Scienze infermieristiche. Entrambe le facoltà includono aspetti legati al mondo della scienza e consentono il contatto uma-no, venendo incontro ai bisogni delle per-sone, specie di quelle che devono affronta-re la malattia. Una professione che mi attira più di tutte le altre e che mi permetterebbe di mettere a frutto l’esperienza già compiu-ta nel volontariato”.

“Mi chiamo Elisa-betta Simeone e ho frequentato il liceo scientifico a Gardone. Ho scel-to il corso del liceo psicopedagogico e ovviamente la mia materia preferi-ta era Pedagogia. Adesso ho provato

il test per Scienze della formazione prima-ria e se non dovesse essere andato bene mi iscriverei a Scienze dell’educazione. La scel-ta che ho fatto è stata quasi una vocazio-ne, perché voglio lavorare a contatto con le persone e mi interessa in modo particola-re il mondo dell’infanzia, perché credo che l'educazione dei bambini sia la cosa più im-portante”.

Istruzione superiore. Il 58% degli studenti va in istituti cittadini. Per chi rimane predilezione "tecnica"

Più di mille alunni valtrumplinidi fronte al nuovo quinquenniodi Andrea Alesci

Da poche settimane gli studenti valtrumplini hanno lasciato i ricordi dell’estate a riposare sulle onde o so-spesi nell’aria tersa della montagna e sono tornati in Valle da studenti. Dal-le elementari alle superiori, di nuovo tutti seduti nei vecchi banchi acqua-marina o accomodati in postazioni nuove di zecca. C’è chi ritrova vecchi professori e insegnanti e chi fa il sal-to e affronta la novità. Dunque, quali scelte hanno fatto i ragazzi della Val-trompia, una volta superato l’esame di terza media?Ci sono 1.016 ragazzi che hanno pre-so un’importante e determinante de-cisione, iniziando un cammino lungo cinque anni al cui termine si prospetta l’ingresso all’università o l’avvio di una professione. La statistica arriva come un salvagente nella tempesta dei nu-meri: le cifre dicono che 433 decidono di restare in Valtrompia, mentre 583 si spostano oltre la propaggine di Con-cesio (578 a Brescia). Per chi rimane le scelte sono distri-buite su tre paesi: Lumezzane, Sarez-

Primo pianoLe scuole superiori triumplineLa Valtrompia offre una grande ricchezza di scelta a chi si avvicina al nuovo cammino nella scuola superiore. A Lumezzane l’Istituto “F. Moretti” comprende un Liceo scientifico, un Itc, un Itis e un Ipsia. Anche l’Istituto “C. Beretta” si articola in varie scuole, dislocate in sedi differenti: l’Iti (C. Beretta) che da tre anni ha al suo interno anche un corso di liceo tecnologico; l’Ipsia (G. Zanardelli); il Liceo scientifico (F. Moretti), comprensivo di un liceo a indirizzo socio-psicopedagogico e uno linguistico. Chiude il quadro l’istituto “Primo Levi” di Sarezzo, che nella sede principale include Itc, geometri e liceo artistico, oltre l’Ipsc dislocato a Inzino.

2 La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Il liceo scientifico "Moretti" di Gardone Val Trompia

zo e Gardone. In terra valgobbina gli iscritti sono 85, con una prevalenza di 30 accordata all’Agenzia Formativa don Angelo Tedoldi, mentre i restanti sono equamente distribuiti fra i corsi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Moretti”. A Sarezzo, all’Istituto “Primo Levi” le classi prime dell’Itc contano 100 iscritti, mentre il Liceo artistico si ferma a 17; 51, invece, le presenze alla sede distaccata di Inzino per il primo anno a Ipc e Ipsc (istituti professiona-

li commerciali). Gardone Val Trompia raccoglie la più nutrita schiera di nuovi studenti della valle, contando sui tre indirizzi dell’Istituto d’Istruzione Supe-riore “C. Beretta”: in costante aumento il numero d’iscrizioni dei valtrumplini all’Iti (107), ma anche il Liceo scientifi-co “F. Moretti” giunge ad avere 81 “pri-mini”; sono invece soltanto 17 i nuovi arrivati all’Ipsia “G. Zanardelli”.C’è chi resta e c’è chi va: la maggioran-za di coloro che lasciano la valle (578)

punta all’Itc “Lunardi” (76), mentre il Liceo “Calini” è la scelta preferita per 61 triumplini. Riscuote successo an-che il Liceo psicopedagogico “Gamba-ra” con 53 nuovi iscritti. Fra gli Ipsc in 17 vanno allo “Sraffa” e 28 al “Golgi”. Un buon numero anche all’Itis “Ca-stelli” (28), all’Itc “Abba-Ballini” (22) e alla formazione professionale degli Artigianelli (30). Scelgono di fare i ge-ometri al “Tartaglia” in 17, così come quelli che entrano al Lice classico “Ar-naldo”. Infine, in 21 optano per l’Istitu-to delle professioni alberghiere e della ristorazione “Mantegna”. Una serie di numeri che potrebbe con-fondere, ma ricomposta nei soli confi-ni della Valtrompia risulta più chiara: 75 ragazzi usciti dalle medie scelgono una scuola professionale, 140 si avvi-cinano al liceo, mentre i restanti 213 si incamminano verso un istituto tecni-co. Unendo invece i dati di valle e cit-tà la parte del leone è dell’istruzione liceale, scelta dal 27% dei triumplini; a seguire una grossa fetta la conquista-no gli istituti tecnici (18% per il com-merciale e 15% per l’industriale). Una sommatoria che arriva a coprire il 60% dei 1.016 studenti della Valtrompia in movimento, tutti pronti a cominciare una nuova avventura.

Liceo scientifico. Nel capoluogo valligiano il 95% dei docenti è di ruolo: "Favorisce lo spirito di squadra"

Il liceo di Gardone ha rappresentato per tante generazioni di valtrumplini un importante momento di formazio-ne, trasformandosi nel tempo da asilo a elementare e media, quindi a scuola superiore. “I ragazzi che frequentano il liceo – dice la professoressa Gior-dana Sala, funzione-obiettivo studenti – sono molto educati, rispettosi e vo-lonterosi. Devo dire che le dimensio-ni della scuola, né troppo piccola né troppo grande, ci consentono una fa-cilità nella comunicazione e un buon controllo sullo svolgimento delle at-tività. In ogni caso – continua – tutti i ragazzi che scelgono il liceo sono

studenti motivati e si dimostrano con-tenti della preparazione acquisita”. Un luogo dove l’insegnamento ma-tura anche grazie a un corpo docenti molto affiatato. “Il nostro compito è facilitato – riferisce la professoressa Emilia Giacomelli, funzione-obietti-vo docenti – perché il 95% degli inse-gnanti è di ruolo: un grosso vantaggio, che facilita il confronto fra progetti e proposte singole e favorisce la crea-zione di uno spirito di squadra. Pos-siamo dire di essere un’isola felice, con ragazzi responsabili e dove si la-vora serenamente e seriamente per un progetto a lungo termine”.

Il “Franco Moretti” di Gardone una piccola isola felice

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3La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Ogni anno gli istituti mettono in campo un piano di accoglienza per i ragaz-zi che arrivano dalla terza media. Al Liceo scientifico “F. Moretti” di Gardo-ne Val Trompia dal 7 al 21 settembre si sono tenuti dei corsi propedeutici di aritmetica, grammatica e metodo di studio. Corsi gratuiti la cui partecipazio-ne era volontaria e andava indicava nell’iscrizione fatta a luglio, segnandone due su tre. Un modo per far ambientare i ragazzi e un’occasione per ripassa-re le conoscenze di base; quindi i test d’ingresso e per concludere una gita in Pontogna, momento di relax e utile ai professori per ricavare le prime impres-sioni comportamentali sugli studenti.

Iniziative extracurricolari. I corsi pomeridiani, le Olimpiadi di matematica e fisica, il Management game

L'accoglienza per le classi prime

Teatro, stella fissa dei ragazziPoi musica, poesia e le lingue

Nelle scuole triumpline abbonda-no le iniziative extracurricolari pome-ridiane. “Qui nel nostro liceo – dice la professoressa Laura Maccari, re-sponsabile di sede del Liceo Moretti di Gardone V.T. – gli studenti che par-tecipano sono sempre un quarto dei circa cinquecento iscritti. Certo, le proposte seguono delle oscillazioni, ma mediamente il livello rimane lo stesso”. Corsi di poesia, musica, spa-gnolo, conversazione in lingua inglese, metodo di studio, pittura, montaggio video. E per le scuole tecniche come l’Itis approfondimenti sulle passioni dei ragazzi, dalla programmazione di videogiochi alla progettazione di un si-to internet. Itis che quest’anno è anche test-center e organizzatore di corsi per il conseguimento della patente euro-pea dei computer, così come avviene a Lumezzane e all’istituto “Primo Levi” di Sarezzo. Tre istituti (Gardone, Sa-rezzo, Lumezzane) accomunati dall’at-tivismo nel campo del sociale con i diversi sportelli di ascolto e informa-zione. Uno spalancarsi delle scuole là

dove ci sono dei problemi da risolve-re: la collaborazione esterna con l’as-sociazione Calabrone per progetti di prevenzione della tossicodipendenza e con la cooperativa Agoghè nell’am-bito della socializzazione scolastica (Itis di Gardone); progetti di alfabetiz-zazione per studenti stranieri (Istituto Moretti di Lumezzane); l’attività “Alla ricerca del proprio clown”, percorso di riflessione interiore con esposizio-ne pubblica nelle corsie dell’ospedale, sul modello di Patch Adams (Liceo di Gardone). Una trasversalità d’intenti che si ri-specchia anche nella viva partecipa-zione dei ragazzi ai progetti legati al mondo del teatro: a Gardone suppor-tati dall’associazione culturale Tre-atro, a Sarezzo dall’Aquilone e a Lu-mezzane con il lavoro sotto la guida del regista Pietro Arrigoni. Progetti simili o condivisi, come il “Quotidiano in classe”, da diversi anni promosso dal Ministero dell’Istruzione. Oppure il “Management game”, gioco al qua-le partecipano tutte le classi quarte della provincia di Brescia: una gara a squadre nella gestione simulata di una società. Ecco l’adesione dei diversi istituti a gare provinciali, dove la Val-trompia si piazza sempre bene. Per i

licei la gara individuale di latino “Cer-tamen Brixiense”, mentre per tutte le scuole i confronti matematici: fasi di sfide interne come prova di selezio-ne per formare la squadra che andrà alle Olimpiadi provinciali di matema-tica, dove le prime tre si qualificano per la finale nazionale di Cesenatico (negli ultimi anni cosa riuscita spes-so al Liceo scientifico F. Moretti di Gardone). L’intraprendente Valtrompia non ri-

nuncia ai suoi ragazzi e fra lezioni, competizioni d’ogni sorta e corsi po-meridiani svolge al meglio la sua fun-zione maieutica. Lavorare per ottene-re qualcosa che rimanga, come per i ragazzi che quest’anno a Sarezzo ini-zieranno il corso di modellazione del legno: tanta fatica per dare una forma a quel pezzo e alla fine scorgervi il tem-po, la dedizione, gli sbagli, lo sforzo impegnati. E poi ricominciare. Questa è la scuola, palestra del pensiero.

Un momento della disfida di matematica 2008

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Andrea Alesci

Attività sportive. Accanto alle discipline più tradizionali, anche rafting, kayak e arrampicata in ambiente

Quante volte ci troviamo a parlare di sport. E di movimento che fa bene ai ragazzi. E di giovani sempre più rin-chiusi in casa, che dovrebbero ritro-vare il modo di uscire e giocare. Nel sostrato latino deportare (“porta-re fuori”), travasato nell’antico fran-cese desporter c’è quel portare fuori la mente, andare fuori e dedicarsi alle attività sportive, divertirsi. E in Valtrompia sport e scuola sembrano andare decisamente d’accordo. All’Istituto d’Istruzione Superiore C. Beretta di Gardone Val Trompia ci sono gruppi sportivi per ogni scuola: Liceo Scientifico, Itis e Ipsia. Progetti

coordinati dagli insegnanti di educa-zione fisica, grazie ai quali si svolgono annualmente tornei interni di calcio, pallavolo e pallacanestro, gare di at-letica e corsa campestre. Ma oltre le ordinarie e più conosciute discipli-ne, non mancano gli appuntamenti eccezionali. Ecco allora le uscite dal territorio con il rafting in Val di Sole, le escur-sioni con il kayak nell’incanto del vi-cino lago d’Iseo e le gite con gli sci in montagna. E ancora le sessioni di nuoto e le arrampicate su roccia in ambiente naturale e in palestra. Una serie di

proposte abbracciate da Gardone Val Trompia a Lumezzane (Istituto d’Istruzione Superiore “F. Moretti”), passando per il comune di Sarezzo, dove l’Istituto “Primo Levi” può con-tare su attrezzature adiacenti alla se-de stessa della scuola. Una serie di attività che si estendono oltre il normale orario scolastico, pri-vilegiando l’aspetto dell’autodiscipli-na, della collaborazione e dell’aggre-gazione rispetto a quello agonistico e competitivo. Il gioco conduce a esplorare, impara-re e allenarsi al grave gioco della vita e i gruppi sportivi degli istituti scola-

La ginnastica a scuola non è solo una questione mentale stici valtrumplini sono cresciuti nel tempo e guardano al futuro per riu-scire ad andare oltre le due canoniche ore settimanali di educazione fisica, a essere più omogenei e così stimolare la competizione, la voglia di affermar-si e di rafforzare il sentimento d’ap-partenenza al proprio istituto. La Valtrompia non è gli Stati Uniti d’America e non dispone di strutture e spazi eguali, ma pare avere voglia di provarci. Basta seguire il consiglio che Nicolò Machiavelli dava per lo buono arciere: “Puntare in alto per colpire nel mezzo, in virtù di un ben studiato gioco di parabole”.

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5La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

La parolaai lettori

LLETTERE

VALTROMPIA DA BOCCIARE

Un www traballanteLa forza di un sito web è la sua interattività, la capacità di fornire notizie costantemente aggiornate, quasi in tempo reale, l’opportunità di trovare nella maniera più veloce l’informazione che si cerca. Che cosa dire di molti siti web dei comuni valtrumplini, nonché di quello della Comunità montana? Carenti, di facciata, ospitati su portali e con funzioni di presunta interattività che conducono soltanto alla… perdita di tempo. Per proporre qualcosa bisogna sempre cominciare dalla vetrina.

VALTROMPIA DA PROMUOVERE

La bellezza del verdeIl prato che scende dai 1650 metri

dell’Alpe Pezzeda pare uno scivolo verde che precipita sul piccolo centro

abitato di Collio. Questa la prospettiva dei tanti ciclisti che durante l’estate

hanno potuto riscoprire la bellezza delle nostre montagne, scendendo lungo il

canalone e le altre piste curate dal Bike Park. Giornate di divertimento trascorse

esplorando e ammirando suggestivi paesaggi, vicini a casa e spesso trascurati

per la frenesia di andare lontano.

Il nostro paese non è spazzaturaSono un vecchio signore e abito in Valtrompia da quando sono nato. In una delle mie passeggiate quotidia-ne pensavo che non si può non vo-ler bene al proprio paese e nel tem-po concesso al cammino transitarvi da estranei.Non si può essere incuranti delle cose che ci accadono intorno, non cono-scere, ignorare, trascurare, abbando-nare, abitare soltanto perché lì sia-mo stati messi e lì ce ne andremo. La-sciare appassire l’anima nell’abitudi-narietà quotidiana ed esistere senza vivere. E la prima cosa che mi viene in mente è il rispetto per il luogo nel quale ci muoviamo ogni giorno. Ecco perché mi fa arrabbiare quando ve-do gettare qualcosa per terra, come se quella terra non fosse nostra. Ecco perché vi scrivo, perché quando un messaggio non viene recepito spon-taneamente dalle persone, allora è l’autorità che deve intervenire. Se la gente non capisce, che si muovano i Comuni, invogliando alla civiltà il po-polo pigro. Perché non costellare in maniera oculata le vie del paese con cestini (con la separazione differen-ziata dei rifiuti)? Cestini che si inte-grino perfettamente con l’architet-tura dei diversi centri abitati. E ma-gari con quest’iniziativa creare nuo-vi posti di lavoro, indicendo un ban-do che premi giovani designer, por-tandoli a mettere a frutto gli studi, in modo che investano su se stessi e al medesimo tempo facciano un ser-vizio di grande portata civile per la comunità.

Fulvio Trebeschi

Riusare le borseBuongiorno, sono una mamma e fra i miei compiti c’è quello di andare a fare la spesa settimanalmente per la famiglia. Certo, non più nella botte-ga d’un tempo ma al supermercato. In tutti i miei viaggi di approvvigio-namento ho accumulato borsine e borsine di plastica, che poi dovran-no essere smaltite. A un certo pun-to m sono detta: ma perché non fa-

re uso di borse riutilizzabili? So che alcuni supermercati della Valtrompia le vendono (e anch’io ne ho acqui-state), ma forse andrebbe fatta una campagna d’informazione più mas-siccia, perché la logica “usa e getta” possa essere un po’ frenata. In que-sto modo si potrebbe ridurre dra-sticamente il numero di sacchetti di plastica e affiancare loro quelli riuti-lizzabili, che siano di juta, cotone, te-la o plastica.

Franca Morellini

L'occhio im-mediatoNella nostra epoca moderna siamo ormai sempre più succubi della tec-nologia. In principio le macchine servivano a fare risparmiare tempo all’uomo (elettrodomestici come la lavatrice, la lavastoviglie, il forno), ma oggi sembra che le macchine ser-vano a fagocitare il tempo risparmia-to. A consumarlo.Quando giro per le strade della Val-trompia mi capita di vedere sempre più persone (sia giovani che adul-ti) impegnate con i propri cellulari a parlare, digitare, cliccare, fotografa-re. Cellulari e macchine fotografiche.

In un pomeriggio di fine estate l’inchiostro delle pagine può trasformarsi nel no-stro timone alla ricerca dell’avventura. E possiamo veleggiare nei mondi di opere sconosciute, solcare oceani mai visti come fece Salgari e approdare da qualche parte. Gettiamo la gomena della nostra fantasia sul pontile di un’isola remota: non v’è rena deserta che serba tracce di Robinson Crusoe, non v’è tesoro da cer-care per John Long Silver. Siamo in un chissà caraibico, dove perdette se stesso il pirata Sir Henry Morgan, tentando di conquistare il prezioso scintillio di cui tutti hanno narrato ma che nessuno ha mai posseduto: la "Santa Rossa". Siamo lì, at-tirati dalle parole luccicanti che John Steinbeck ha immaginato per noi.

Siamo mediatizzati, fotografiamo ogni cosa, registriamo, archiviamo, accumuliamo file della nostra vita. E in questo processo di osservazione filtrata ci perdiamo l’istante dell’at-tuale, la magia di un’unicità che nul-la potrà rendere meglio del nostro occhio libero.

Giuseppe Torquato

Forma è sostanzaSono un insegnante in pensione e nel sentire parlare del rigore che il mini-stro dell’istruzione ha imposto con la riforma ho fatto una riflessione ce vorrei qui proporre. Se perdiamo la forma perdiamo la sostanza delle cose. Se i nostri antenati parlavano di forma mentis, lo facevano perché ogni cosa che viene formata dalla nostra testa è una cosa che nasce nel mondo; e senza una forma, un’orga-nizzazione, un ordine tutto finisce a marcire nel pigro sudiciume esisten-ziale, non esiste più bellezza vitale ma bruttura esistenziale. È la deca-denza dell’insegnamento che s’inari-disce nelle forme becere e inabissa la propria dignità morale nell’inerzia, nella sciatteria, mettendo nell’an-

golino buio dell’oblio il gusto per il bello, frutto del rinnovamento conti-nuo, della fatica nel sapere affronta-re sempre nuove sfide. Insegniamo ai ragazzi che la forma è sostanza.

Lettera firmata

Notizie inutiliNel proliferare di fatti che accadono ognuno vuole avere la parola, ognu-no vuole esprimere l’opinione, qua-si che non sopportassimo più il silen-zio e volessimo estirparlo dal mon-do con l’esorcismo del rumore. Con la chiacchiera inutile, la battuta che dissimula la realtà. Tutti dicono, tutti cianciano, tutti devono parlare. Met-tere in mostra l’insignificante teatri-no di vuote parole. Ed è un continuo e incessante chiacchierare della gen-te che sta sotto ai riflettori, proprio grazie al vaniloquio di molti; e chi sta nell’ombra finisce in un angolo anco-ra più buio. Dare la notizia, crearla, perché così la si è detta e non si ri-schia di “prendere il buco”. Se solo si potesse vorrei che tutte queste pa-role finissero in un buco nero e spa-rissero.

Livia Foresti

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Rotte letterarie

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7La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Villaggio Gnutti. Altri 35 mq messi a disposizione dall'amministrazione comunale. E gli impegni crescono

Il Centro Caritas raddoppia

Il campo Rossaghe rimesso a nuovoIn quest’inizio di settembre sono terminati i lavori di manutenzione del cam-po Rossaghe a Lumezzane. Un terreno di gioco che viene utilizzato sia dalle squadre del Rugby Lumezzane che delle formazioni dilettantistiche valgob-bine di calcio. Rinnovato un po’ di anni fa con un manto sintetico, il campo ha dovuto subire dei fisiologi aggiustamenti, perché la tenuta non pregiudicas-se la salute degli atleti che vi giocavano. Da qualche settimana i l’intervento di sistemazione è terminato, anche grazie all’impiego di uomini e macchinari da parte dell’amministrazione comunale, e ora il Rossaghe potrà tornare a disposizione di tutte le squadre.

Lumezzane

Il centro servizi Caritas “Spalla a spalla” raddoppia. Contigui ai lo-cali oggi occupati presso l’ex scuo-la elementare del Villaggio Gnutti, l’amministrazione comunale ha messo a disposizione altri 35 me-tri quadrati (in futuro ce ne potreb-bero essere disponibili altri venti), che portano oggi ad avere in totale 85 metri quadrati. I locali assegnati sono stati resi li-beri in conseguenza dello sposta-mento di materiale appartenente all’archivio storico. Il nuovo spazio favorirà lo stoc-caggio dei beni alimentari, poi di-stribuiti settimanalmente a chi ne ha bisogno. “I dati aggiornati al luglio 2009 – ri-corda Flauzia Panada, uno dei co-ordinatori del centro – mostrano come vi sia stato un aumento di chi ricorre al nostro servizio. Dalle 180 borse-spesa del 2008 con 70 nuclei familiari in carico, siamo arrivati a 400 borse-spesa e 90 nuclei familia-ri al mese. Si tratta di famiglie, qua-si tutte con la presenza di minori, equamente distribuite tra lumezza-nesi di origine italiana e non, co-munque tutti residenti nel comune di Lumezzane. Ci disturba molto – prosegue Flauzia Panada – quando si vogliono etichettare le persone contrapponendo quelle che sono “dei nostri” o “degli altri”: per noi

ci sono solo persone che hanno bi-sogno di aiuto. Purtroppo, a causa del termine degli ammortizzatori sociali, per il futuro prevediamo un aumento degli indigenti e un ulte-riore aggravio sulle famiglie delle spese scolastiche”. L’aumento dell’attività ha portato a raddoppiare gli approvvigionamen-ti e quindi a ricercare nuovi spazi. “Dopo il sopralluogo effettuato dai nostri incaricati per valutare la ca-pacità di portata della soletta – dice l’assessore ai servizi sociali Fausto

Pasotti – abbiamo subito acconsen-tito all’utilizzo della nuova stanza. L’eventuale aggiunta di altri spazi verrà verificata insieme agli altri assessorati e alle loro esigenze”. Negli ultimi mesi il centro Caritas zonale presieduto da don Giulio Gatteri, parroco di S. Sebastiano, ha visto aumentare il numero dei volontari che collaborano: “Questa è un’associazione in crescita, che raccoglie consensi sempre maggio-ri sul territorio; abbiamo altri grup-pi di volontariato (tra cui il gruppo

missionario di Pieve) che ci hanno fornito degli alimenti e persone che durante le messe a S. Sebastiano depositano pacchi di pasta o altri alimenti nelle ceste appositamente posizionate. Intendiamo chiedere alle altre parrocchie che diano la loro disponibilità”. Un progetto che può riscuote-re successo è quello denominato “L’adozione… a vicinanza”, che permette di rispondere alle spe-ranze dei poveri che s’incontrano ora a Lumezzane. Si tratta di uno strumento tramite il quale nuclei familiari, singoli o gruppi possono “adottare” altre persone o famiglie. Due le tipologie possibili: un’ado-zione morale di persone o famiglie che ne facciano specifica richiesta, tramite visite periodiche e instau-rando una rete di solidarietà di ba-se; e l’altra economica, adottando anonimamente una famiglia biso-gnosa seguita dalla Caritas e im-pegnandosi a versare mensilmente una somma a propria discrezione, per un periodo concordato o fino al risollevarsi della situazione del-la famiglia. “Ringraziamo di cuore chi si è già mosso in tal senso – riferisce don Guatteri – e aspettiamo altri che scelgano di ‘vedere’, di non passare oltre o fare finta di niente”. Le coordinate bancarie del cen-tro servizi Caritas sono le se-guenti : Banco di Brescia, ag. 2 Lumezzane, c/c 19272, Iban IT66B0350054681000000019272.

di Angelo Seneci

Alcuni componenti del gruppo Caritas con l'assessore ai Servizi Sociali

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Sono state accolte con una grande fe-sta e tra gli applausi dei tanti fedeli assiepati nella chiesa di S. Apollonio le quattro suore appartenenti alle “Serve del focolare della Madre”, che da metà settembre si sono messe al lavoro in favore della comunità di S. Apollonio. Sono le spagnole suor Teresa Castilla, suor Sara Lozano, suor Rocío Galmés e la milanese suor Elena Braghin. Proprio lo scorso anno la frazione ha salutato dopo 104 anni di presenza pastorale le suore Poverelle dell'Isti-tuto Palazzolo. Poi, la casualità è intervenuta a dare la risposta. Tra i

presenti alla cerimonia di addio delle Poverelle c’era anche mons. Lorenzo Voltolini, arcivescovo a Portoviejo in Ecuador, che prontamente ha tele-fonato a padre Raphael Alonso Rey-mundo, fondatore dell’ordine delle nuove suore. I contatti intessuti hanno portato al risultato di questi giorni. “Nell’anno e mezzo che siamo rimasti senza suo-re - ha ricordato don Tino Bergama-schi, parroco di S. Apollonio - abbia-mo ancora più apprezzato, amato e stimato il lavoro che era stato fatto in tutti questi anni dalle nostre suo-re. Abbiamo capito come sia prezio-

so avere delle suore in parrocchia”. La comunità è stata molto vicina per preparare la casa e quanto serviva. A testimoniare l’importanza del mo-mento, il corteo che ha scortato le suore durante il loro ingresso in par-rocchia è stato accompagnato dalla banda di S. Apollonio; la S. Messa è stata officiata dal Vescovo Monsignor Vigilio Mario Olmi, mentre a portare il saluto dell’amministrazione era presente il primo cittadino Silverio Vivenzi, accompagnato dall’assesso-re alla sicurezza Cosimo Alemanno e da quello ai servizi sociali Fausto Pasotti.

Un "Focolare della Madre" a Sant'Apollonio

L'ingresso delle suore a Sant'Apollonioa.s.

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8 La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Marmentino. Intervista al nuovo parroco: ingresso ufficiale in Alta valle lo scorso 12 e 13 settembre

Don Ferrari, pastore in quota

Nella verde freschezza di una giornata settembrina in Alta valle in-contriamo un giovane sacerdote, na-to una notte d’agosto del 1969 a Col-lebeato: è don Luca Ferrari, il nuovo parroco di Marmentino.Come comincia la sua esperienza sacerdotale?Ufficialmente nel 2005, quando l’allo-ra vescovo mons. Giulio Sanguineti mi ordinò sacerdote. In realtà, nono-stante l’approdo alla tonaca alla so-glia dei quarant’anni, la vocazione al sacerdozio affonda le radici nella mia infanzia. Sin da piccolo ho vissuto a contatto con preti e religiosi, dato che mio papà Angiolino è sempre stato molto attivo all’interno dell’Azione cattolica e mia mamma Sofia ha ope-rato e continua farlo a stretto con-tatto con la parrocchia, ora a 76 anni collaborando con la Caritas. Ricordo in particolare un campo scuola nella bellissima cornice dell’eremo di Bien-no in Valcamonica.Prima di entrare in seminario che cosa faceva?Sono un musicista e ho cominciato a suonare il violino in giovane età. Pri-ma al conservatorio a Brescia, poi a Milano e il diploma a Padova. Ho stu-diato anche all’Accademia musicale di Sion in Svizzera con il grande vio-linista Tibor Varga. Anche negli ulti-mi anni ho suonato insieme ad alcu-ni organisti nella mia ex parrocchia di Concesio.

Già, Concesio che è stata la sua casa per tre anni.Sono arrivato nella parrocchia di S. Vigilio nel 2006, dopo sei mesi tra-scorsi da novello a Orzinuovi. Qui ho trovato la disponibilità del parro-co don Giuseppe Tassi, ma a causa delle sue precarie condizioni di sa-lute ho dovuto subito rimboccarmi le maniche per svolgere al meglio la mia missione evangelica. Fra l’altro sono giunto dopo tanto tempo che non c’era più un curato, con incari-chi annuali rinnovati a diversi diaco-ni, ma ho sempre cercato di lavorare con i ragazzi: dai ritiri per i bambini a quelli per adolescenti e giovani, il catechismo, il Grest e i campi scuo-la. Proprio nei mesi di giugno e lu-glio siamo andati ad Assisi e poi in

Toscana a Vicchio, sulle orme di don Milani. Credo fermamente nel valore formativo di queste esperienze e an-che i ragazzi mi hanno piacevolmente sorpreso nel voler sapere sempre di più ogni volta che visitavamo un luo-go legato alla spiritualità. Ragazzi normali, che a casa giocano a calcio, vanno in piscina, si ritrovano con gli amici, ma che nella semplici-tà di un percorso di formazione spi-rituale hanno trovato qualcosa che li arricchiva.Una vocazione a stare con i gio-vani, vicino alla gente.Anche se la mia prima esperienza in seminario è stata presso i Frati minori conventuali, la chiamata alla parroc-chia era assillante e così ho deciso di diventare curato.

Dalla pianura alla montagna, ri-salendo la Valtrompia sino a Mar-mentino. Un po’ come don Milani, mandato da Firenze nel piccolo paese di Barbiana.Anch’io salgo in quota, anche se Mar-mentino è un po’ più grande di Barbia-na e là dovrò occuparmi anche della comunità di Ville e Irma. Mi è spiaciu-to molto lasciare la parrocchia conce-siana con la quale ho convissuto tre anni, ma allo stesso tempo ringrazio il vescovo che mi ha nominato parro-co. Il mio compito è essere pastore, predicare il Vangelo e stare vicino alle persone, ed è questo che intendo fa-re anche qui in Alta Valtrompia. Poi, ho già potuto sperimentare il prezio-so aiuto del diacono Tobia Bonomi: un industriale lumezzanese ora in pensione, che da trent’anni è diaco-no permanente a Irma e da cinque a Marmentino. Quali le impressioni dell’impatto con la sua nuova parrocchia?L’ingresso ufficiale è avvenuto in tre momenti distinti: la sera del 12 set-tembre alla parrocchiale di Marmen-tino, la mattina del 13 a Irma e la sera del 13 a Ville di Marmentino. Ma già ad agosto sono salito in Valle: allora molti bambini mi hanno accolto con dei simpatici disegni di benvenuto e ho anche avuto modo di incontrare vari gruppi in rappresentanza delle tre parrocchie. La gente si è da subi-to dimostrata accogliente e io sono pronto a impegnarmi a fondo nel cu-rare e guidare questa nuova comunità cristiana che mi è stata affidata.

Alta Valle

di Lia Micale

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Don Luca Ferrari

Al Maniva proseguono i lavori per la nuova seggiovia quadriposto, che sostituirà i due vecchi skilift in direzione Bagolino: lunga circa 900 me-tri, porterà in quota 1.800 persone all’ora. Un investimento fatto per po-ter raggiungere la pista nera degli Zocchi e quella servita dall’altra seg-giovia. Lavori che s’aggiungono alla ristrutturazione dello chalet Maniva (ora trasformato in un self-service da 1.000 metri quadrati). La partenza della seggiovia sarà tra il laghetto artificiale e il parcheggio vicino la stra-da per Bagolino, mentre accanto sorgerà un nuovo campo scuola con ta-pis roulant.

Lavori di ammodernamento al Maniva

Ancora due mesi d’attesa e Marmen-tino avrà la sua nuova scuola mater-na: infatti, è previsto per la fine di novembre il termine dei lavori, co-minciati nell’autunno 2008. Il nuovo fabbricato sorgerà nella frazione di Dosso, poco più a monte rispetto a quello vecchio, che il Comune ha già dato in concessione all’Aler (Azienda lombarda edilizia residenziale) per la costruzione di edifici a canone con-venzionato. La stessa scuola materna continuerà a sorgere su un’area di proprietà comunale data in uso gratu-ito all’ente morale don Carlo Zubani, gestore dell’asilo. Fondata settant’an-

ni fa dall’ex-parroco di Marmentino, la scuola è stata amministrata dalla suore Dorotee da Cemmo sino a otto anni fa, quando diventò “Scuola ma-terna paritaria don Carlo Zubani”. “La vecchia struttura - riferisce il pre-sidente della scuola Celestino Fro-la - non era più idonea né conforme alle norme di sicurezza e igienico-sanitarie in vigore; inoltre, era ormai insufficiente a soddisfare le esigenze scolastiche e le richieste d’iscrizione, provenienti dalle frazioni di Dosso, Ombriano, Ville e dall’adiacente co-mune di Irma”.Con una spesa di poco superiore ai

500.000 euro, coperta dai fondi di bilancio comunale (360.000 euro) e da un contributo regionale (300.000 euro), il nuovo edificio sarà alimenta-to dalla neonata centrale a biomassa e occuperà una superficie di 355.000 metri quadrati (tre aule, salone, men-sa/cucina, atrio e corridoio, ufficio e tre blocchi Wc) più 100.00 di seminter-rato (lavanderia, cantina, spogliatoio e Wc del personale).Per ora i trentacinque bambini sono ospitati nelle stanze dell’oratorio. Du-rante il periodo natalizio il trasloco definitivo e a gennaio 2010 l’ingresso ufficiale nella nuova struttura.

Dosso: in dirittura d'arrivo la nuova scuola materna

Il progetto della scuola materna

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9La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Una piazza tutta nuovanel cuore del paese

Riparato dalla maestosa dolo-mia del monte Palo il piccolo centro triumplino continua a crescere: da 1.400 a 1.800 abitanti in poco meno di vent’anni, senza contare l’incremen-to durante la stagione estiva, quando le presenze toccano quota 3.500. “Ho sempre sostenuto – dice Bruno Bet-tinsoli, sindaco uscente e ora assesso-re ai lavori pubblici e al bilancio – che il paese cresceva economicamente e di pari passo aumentava la carenza nei servizi. Un piccolo spaccio, un fornaio, un macellaio e poco altro non erano più sufficienti, perché per le grosse spese si doveva scendere in valle sino a Marcheno o Gardone. Ser-vivano più servizi e questa è stata la politica degli ultimi cinque anni con le scuole costruite in località Fravango, vicino al centro sportivo ulteriormen-te rinnovato. Ora – prosegue Bruno Bettinsoli –, dopo l’inizio dei lavori nel 2006 e alcune vicissitudini nega-tive che hanno riguardato le imprese costruttrici, abbiamo a disposizione il nuovo Centro multiservizi Europa”. Pur se ancora in allestimento (man-cano alcune finiture), già dalla fine di luglio è in funzione il supermercato, centro nevralgico di un edificio che

si svolge su quattro livelli e dispone di un parcheggio con sessanta posti macchina (15 in piazza, 30 al piano in fondo e 15 a quello del supermer-cato). “Negli 8.000 metri quadrati di struttura – riferisce l’assessore lodri-nese – sono già previsti una farmacia e la nuova sede della Bcc della Val-trompia, partner fondamentale che ha ceduto in permuta al Comune lo spazio di cui era proprietaria nella struttura del centro e che ora si tra-sferirà lì”.Una spesa totale nell’ordine dei tre milioni di euro, ma un bilancio che rimane in attivo di un milione gra-zie alla messa all’asta degli spazi, al-la vendita attraverso un bando e al-la successiva costruzione. “Inoltre

– aggiunge Bruno Bettinsoli – abbia-mo ricevuto un contributo di 200.000 euro dalla Regione, che ha accolto la nostra richiesta sul Pic (Programma di iniziativa comunitaria)”. Il rico-noscimento di un’opera importante, che nel grande valore sociale ha il suo pregio maggiore. Un centro ric-co di servizi che si installa nel cuore dell’abitato di Lodrino attorno alla piazza Europa. La piazza, spazio d’in-contro per eccellenza, punto verso cui far convergere la gente, arricchita anche dal Punto Acqua della Provin-cia, insieme al quale diviene occasio-ne di ritrovo, momento di scambio e condivisione di un luogo fisico, che non scompaia nell’evanescenza del-le agorà virtuali.

Lodrino. L'ex sindaco Bruno Bettinsoli sul nuovo Centro multiservizi Europa

A Bovegno è nata da circa un me-se una nuova società, la “Esco Val-trompia Srl”, grazie a una conven-zione approvata in consiglio co-munale. Esco, cioè Energy Service Company. Una società che proget-ti, realizzi e gestisca tutta una serie di servizi energetici con dei finan-ziamenti tramite terzi, cercando di portare un miglioramento dell’effi-cienza energetica. Una nuova società che nasce dall’esigenza della pubblica ammi-nistrazione di non rinunciare a in-terventi di grossa portata sociale. Una rinuncia che spesso significa vendita di consistenti porzioni del patrimonio dell’ente. Le Esco sono società a partecipa-zione mista (pubblica e privata) che assumono su di sé il rischio dell’iniziativa, liberando il cliente finale da oneri organizzativi e d’in-vestimento. In seguito, i risparmi economici ot-tenuti vengono spartiti fra la so-cietà e il cliente secondo un accor-do commerciale precedentemente stabilito. Unica condizione fissa è che il capitale sociale sia a maggio-ranza pubblica, anche se le azioni decisionali rimangono nell’ambito del diritto amministrativo, e quin-di viene riconosciuta maggiore ef-ficienza all’azione privata rispetto a quella pubblica. La Esco di Bovegno è stata forte-mente voluta dalla maggioranza, nell’ottica dell’attivazione di un meccanismo virtuoso, che consenta di poter realizzare nuovi progetti di investimento nell’area energeti-ca senza appesantire troppo il bi-lancio comunale. In sostanza una sorta di autofinan-ziamento: l’investimento fatto si diluirebbe gradualmente e senza aggravi ulteriori grazie alle entra-te che si generano tramite il rispar-mio energetico.

Esco Valtrompia,una società di servizi energetici

di Lia Micale

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La nuova piazza e il Centro multiservizi di Lodrino

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10 La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Media ValleUna centrale a biomasse per GardoneÈ stato presentato a Gardone Val Trompia il piano per la realizzazione della centrale a biomasse e della rete di teleriscaldamento, i cui progetti avevano ricevuto a giugno il parere favorevole della Provincia di Brescia. Un impianto di cogenerazione, ossia produzione di calore tramite la combustione di legna triumplina e successivamente produzione di energia. Prima beneficiaria del teleriscaldamento sarà la zona sud del paese (ospeda-le, casa di riposo, piscina e il quartiere Oneto). L’operazione dovrebbe partire entro il 2010 e sarà gestita dalla nascente società “Naturaenergia”, presiedu-ta da Adriano Pedretti.

Inzino di Gardone. Una manifestazione lunga un mese promossa dall'Associazione “Madonna del Castello”

“Settembre inzinese”di festaTante le iniziative

per la 49a edizionetra devozione,

musica e teatro.Parlano il presidente Ladislao Mattiuzzo e don Eugenio Panelli

di Rosa Casari

Come una caecia piantata nell’as-sito di una nave della Serenissima. Una cosa piccola ma di grande impor-tanza. Questo è il senso del “Settem-bre inzinese”, da quando negli anni Cinquanta tornò a risplendere il lavo-ro dei caicì di Inzino, e con essi creb-be economicamente l’intera frazione di Gardone Val Trompia: le industrie si ampliavano, le case empivano spa-zi prima vuoti, si sviluppava l’intera piccola borgata. Un paese si ridesta-va, scopriva la sua autonomia e la sua ricchezza, si espandeva attorno alla sua antica pieve, ma il benessere non portava una pari crescita culturale e l’antica cura per le persone. Decisiva fu l’intuizione del giovane curato don Nicola Bragadina, che con intrapren-

denza valtrumplina lanciò un proget-to ricreativo per dare vitalità al paese. Ecco nascere nel 1960 la “Associazio-ne Madonna del Castello”, creata con l’intento di abbellire la festa principe dedicata alla Vergine Maria. Una festa che dopo quarantanove anni rimane ben salda nel terreno triumplino e nel cuore della gente, divenendo il fulcro del “Settembre inzinese”. Un cuore re-ligioso che con la S. Messa e la pro-cessione al santuario del 12 settembre scorso ha dato avvio alla costellazione

di appuntamenti che per un mese illu-mina le serate inzinesi, pur se la luce sarà di meno. “Quest’anno – dice don Eugenio Panelli, parroco di Inzino – abbiamo deciso di contenere le spe-se, riducendo le luminarie. Una scelta sofferta, ma rispettosa del momento di crisi e che potrà farsi occasione per un ritorno all’essenzialità del no-stro Settembre. Moderando lo sfarzo della festa – continua don Eugenio – ci si può specchiare nello spirito co-stitutivo che ha spinto gli inzinesi a

creare questa festa”. Una manifesta-zione che dalla singolarità dell’evento sacro si apre a ventaglio, cercando di lavorare con le associazioni presenti sul territorio. “Nel corso degli anni – dice Ladislao Mattiuzzo, presidente dell’Associazione Madonna del Ca-stello – il progetto è diventato sempre più professionale, con un programma ogni anno più ricco e vario. Un calen-dario fitto, intessuto del lavoro di un nutrito gruppo di collaboratori, cui va il mio ringraziamento”. Una schiera di volontari che ha accolto il pubblico accorso al Teatro-tenda allestito nel campo dell’oratorio di Inzino, dove si sono susseguiti spettacoli musica-li, proiezioni sul mondo della monta-gna, dimostrazioni sportive, serate enogastronomiche, approfondimen-ti dedicati ai genitori, tornei di carte, mostre. Prima di giungere al momen-to conclusivo con le serate dell’1, 3 e 10 ottobre, quando sarà la volta dei concerti: la scuola di canto “Lorenzo Perosi” di Lumezzane e l’orchestra “Il Plettro” di Inzino nella parrocchiale di S. Giorgio; la rassegna di canti corali ad opera dei gruppi di Breno, Saron-no (Va) e Inzino nel Cinema Teatro del paese.Per informazioni sul programma det-tagliato visitare il sito web www.co-mune.gardonevaltrompia.bs.it.

La processione a Inzino in occasione della festa della Natività di Maria

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Sarezzo. Dopo diciassette anni di assenza, il prossimo 18 ottobre ritorna l'importante gara podistica

Quanto ci vuole per arrivare al santuario di S. Emiliano e Tirso dal-la piazza di Sarezzo? Una domanda che dal 1972 trova risposta nelle cifre del cronometro e nei tabulati della gara che allora organizzò il Gruppo Alpini di Sarezzo. Alla prima edizione partecipò anche un giovanissimo Gianni Poli, che poi avrebbe vinto la maratona di New York (1986) e l’argento agli Europei di Spalato (1990). Una cronoscalata che, dopo una pausa di quattro anni, riprese nel 1976 e proseguì senza in-terruzioni sino al 1992. Da allora una lunga sospensione che s’interrom-perà il prossimo 18 ottobre, quando

la sentita cronoscalata Sarezzo – S. Emiliano tornerà ad animare lo spi-rito di giovani e adulti. I ragazzi fino a 14 anni affronteranno un percor-so ridotto, con partenza di massa dalla chiesetta in Valle di Sarezzo; mentre i ragazzi dai 15 anni in su e gli adulti partiranno ogni 30 secon-di, sfidandosi nel classico percorso di 5,8 chilometri che dai 250 metri della piazza Cesare Battisti segue il corso del torrente Redocla e s’iner-pica sino ai 1.102 metri dell’erboso piazzale d’arrivo. Una corsa patro-cinata dal Comune di Sarezzo e or-ganizzata da Unione Atletica Val-trompia e Gam (Gruppo autonomo

montano), che gestisce il santuario e l’annesso punto di ristoro. Una ga-ra dal passato glorioso, che annove-ra fra i partecipanti il forte saretino Giorgio Bottarelli, i bresciani Gian Pietro Azzani (autore del primo re-cord nel ’72), Angelo Taddei e Blino Morelli, il lucchese Lauro Ghilardi e i bergamaschi Privato Pezzoli e Fau-sto Bonzi, primatista assoluto della scalata col tempo di 33’35’’. Una targa di legno ricorda a tutti i viandanti che transitano di là i tempi dei migliori. E ogni volta che qualcu-no giunge sui gradini del santuario, ecco scattare perentoria la domanda: “Quanto tempo ci hai impiegato?”.

La cronoscalata dalla piazza al santuario di Sant’Emiliano

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12 La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Bassa VallePellegrinaggio a ConcheCon l’inizio dell’anno scolastico ritornano anche le attività parrocchiali ad animare la vita della comunità di Cortine. Oltre il catechismo, si prospetta un appuntamento dedicato a tutte le famiglie: il pellegrinaggio in Conche del prossimo 27 settembre. Partenza prevista per le ore 9,00 dalla località Cocca e alle ore 10,30 Santa Messa al santuario dedicato a San Costanzo e alla Madonna della Misericordia; quindi, momenti d’intrattenimento, un tempo per la riflessione riservato ai genitori e alle ore 16,00 la preghiera conclusiva.Per la prenotazione del pranzo telefonare allo 030 3530699.

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Nave. Il parroco don Giuseppe Mombelli fa il quadro degli interventi previsti. Lavori conclusi entro un anno

L’oratorio di Muratello rinasceNuovi spazi per la comunitàdi Lia Micale

L’oratorio di Muratello si scuo-te di dosso la polvere e si prepara a indossare un abito tutto nuovo. Svi-luppatosi attorno alla chiesa della Beata Vergine della Misericordia, la struttura è composta da tre edifici distinti che verranno ammodernati. “Il vecchio ambiente risale al 1967 – dice il parroco don Giuseppe Mom-belli – pertanto andava rinnovato e adeguato alle attuali norme di sicu-rezza e igienico-sanitarie. All’esterno i lavori riguardano soltanto l’elimi-nazione di alcune barriere architet-toniche e la posa di cubetti in grani-to nel cortile. Agli edifici – continua don Giuseppe – verrà applicato un cappotto esterno che, insieme al rifa-cimento delle vetrate delle finestre, eviterà la dispersione di calore e la formazione di muffe. Inoltre, verrà

rifatto l’impianto elettrico e saran-no installate le scale di emergenza”. Una ristrutturazione che riguarderà anche gli spazi dedicati alle attività di catechismo e del Cag (Centro di aggregazione giovanile). “Le stanze

– aggiunge il parroco navense – sa-ranno ampliate, rendendole comu-nicanti con l’inserimento di porte a scorrimento”. Anche l’edificio del vecchio teatro, un tempo diviso fra parrocchia e

scuola materna, verrà rimesso a nuo-vo grazie al trasferimento dell’asilo in una nuova sede. “I due piani saran-no riorganizzati in sale polifunzionali – precisa don Giuseppe –. A pianter-reno ci sarà una cucina tutta nuova, mentre il seminterrato accoglierà due sale prove per i gruppi musicali. Inoltre, verrà costruito un ascensore interno e i servizi saranno integrati da un bagno per disabili”. Cominciati lo scorso luglio, i lavori dovrebbero terminare nel giro di un anno, con una spesa stimata nell’or-dine dei 600.000 euro. “Ricevuto il placet economico dalla Curia, i la-vori sono partiti senza intoppi – con-clude don Giuseppe Mombelli – e i costi saranno interamente sostenu-ti dalla comunità parrocchiale, con-tenta di appoggiare il progetto di un nuovo oratorio, moderno nella strut-tura ma aderente al principio di ag-gregazione cristiana che ispirò san Filippo Neri”.

Il cantiere aperto all'oratorio di Muratello

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13La Voce della Valtrompiasettembre 2009

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Concesio. La mostra "Nella luce" anima la 10a edizione. A novembre il Pontefice inaugura l'Istituto Paolo VI

Dalla Settimana Montinianaalla visita di papa Benedetto XVIdi Rosa Casari

È giunta alla X edizione la Settima-na montiniana organizzata dall’ammi-nistrazione di Concesio e dalle cinque parrocchie del comune triumplino. Cuore del programma è stata la gior-nata del 19 settembre, quando si sono riuniti in Valtrompia parroci e sinda-ci dei paesi nativi dei Papi conciliari: Giovanni XXIII (Sotto il Monte), Pa-olo VI (Concesio), Giovanni Paolo I (Canale d’Agordo), Giovanni Paolo II (Wadowice), Benedetto XVI (Marklt am Inn). “Il cammino compiuto dal Concilio sin qui – dice Mons. Dino Osio, parroco della Pieve – va con-siderato come un percorso operato dallo Spirito Santo attraverso tutti questi pontefici”.Aperta agli aspetti spirituali, meditati-vi e artistici, la Settimana montiniana è soprattutto un punto di riferimen-to per la valorizzazione della figura di Paolo VI, al quale oggi si guarda con rinnovato interesse. “Crediamo in Paolo VI – riferisce il presidente della Settimana montiniana, Claudio Fiorini – crediamo nel suo magiste-ro, nella sua santità e vogliamo che sia patrimonio di tutti”. Oltre a tavo-le rotonde, incontri, conferenze, cele-brazioni liturgiche e commemorative,

appuntamento importante è l’asse-gnazione del consueto “Premio Bontà Paolo VI”, che il prossimo 28 settem-bre verrà conferito a mons. George Biguzzi (vescovo in Sierra Leone) per l’attività svolta a favore del recupero dei bambini soldato.Una manifestazione che non vuole soltanto ricordare papa Montini, ma intende renderne vivo il coraggio, la modernità, l’esemplarità specie nel

saper cogliere il valore rivelatore dell’arte. Ecco la nascente “Associa-zione per l‘arte Le Stelle”, che fino al 4 ottobre propone la mostra “Nel-la luce” a cura di Fausto Moreschi e Carmela Perucchetti: due gli artisti bresciani (Luciano Pea e Rinaldo Tu-rati) che si confrontano sul tema della luce nello spazio sacro, allestendo la chiesetta di Sant’Andrea a Concesio e l’ex-chiesa di San Zenone all’Arco

a Brescia. Due interventi artistici che invitano alla riflessione sul senso del sacro, partendo dalle commoventi pa-role del Pensiero alla morte di Paolo VI: “Ecco, mi piacerebbe, terminan-do, d’essere nella luce”. La luce della Trasfigurazione, la luce di quel 6 ago-sto 1978 in cui, coincidenza struggen-te, papa Paolo VI si spegneva.Nel ricordo di Paolo VI si muoverà an-che l’attuale Pontefice Joseph Ratzin-ger, la cui visita in terra bresciana è prevista per il prossimo 8 novembre. Papa Benedetto XVI passerà da Bot-ticino per venerare il corpo di don Ar-cangelo Tadini, quindi sarà a Brescia per la concelebrazione eucaristica in piazza Paolo VI e recita dell’Ange-lus; infine, nel pomeriggio giungerà a Concesio per visitare la casa Nata-le di papa Montini e per inaugurare la nuova sede dell’Istituto Paolo VI. Un edificio che si sposta dalla sede storica di via Gezio Calini a Brescia e sale in Valtrompia, portando con sé l’amplissima biblioteca del Papa bresciano, l’archivio di documenti raccolti nel corso degli anni, il Cen-tro Studi, i locali dell’Opera per l’Edu-cazione Cristiana e il Museo di Arte e Spiritualità. Un’istituzione culturale e spirituale di livello internazionale, che insieme alla casa Natale di papa Montini dal prossimo 8 novembre sarà patrimonio di tutti.

La mostra di Luciano Pea e Rinaldo Turati nella chiesa di S. Andrea

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15La Voce della Valtrompiasettembre 2009

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Economia

L'incontro

Diego ToscaniUn giovane imprenditore alla presidenza di Asvt

di Andrea Alesci

Nella sede operativa della De-mo pubblicitaria a Villa Carcina incontriamo Diego Toscani, tren-tottenne imprenditore bresciano, impegnato su vari fronti (marke-ting e comunicazione, ristorazio-ne, immobiliare), oltre ad essere il presidente di Asvt, l’Azienda servizi Valtrompia.Quando è nata Asvt e da quan-do la guida?Sono presidente di Asvt dal maggio 2008, quando l’azienda compiva il decennale dalla sua costituzione. Nata da un accordo fra Comunità montana e Comuni della Valtrom-pia, Asvt è una società per azioni con capitale pubblico al 51% e il restante 49% controllato da A2A. Operativa dal 2000, negli anni si è affermata come soggetto principe per l’approvvigionamento di risor-se necessarie alla valle e nel tempo è cresciuta sempre più. Che cos’è l’Azienda servizi Val-trompia?La nostra è un’azienda che forni-sce ai comuni della valle i servizi essenziali: cura dell’acquedotto, distribuzione di gas metano, ser-vizio di fognature e depurazione, gestione calore e smaltimento rifiu-ti. I servizi relativi alla distribuzio-ne di gas sono riservati ai comuni principali (Gardone, Sarezzo, Villa Carcina e Lumezzane), mentre l’ac-qua viene portata in tutta la valle su incarico ricevuto da Aato (ndr, Autorità ambito territoriale otti-

male della Provincia di Brescia), ad eccezione di Nave e Caino che dipendono da A2A. Un servizio di sistema idrico integrato che con-siste nella captazione delle acque, nella gestione degli acquedotti e nella distribuzione idrica.Qual è lo spirito dell’azienda?Sono tre i principi fondamentali per governare i servizi pubblici: quali-tà, continuità, economicità. La qua-lità riguarda i servizi forniti, e per questo Asvt cerca sempre di dare il meglio ai propri cittadini, poten-do contare anche sulle competenze di A2A. Inoltre, siamo naturalmen-te orientati verso i cittadini, cosa che deriva dall’essere di proprietà dei vari comuni triumplini. L’azien-da guarda sempre con occhio di riguardo al pareggio di bilancio, senza farsi mancare obiettivi am-biziosi: uno di questi è la realizza-zione di una nuova sede a Sarezzo, in un’area di circa 8.000 metri qua-drati adiacente alla scuola media “Giorgio La Pira”. I lavori verranno appaltati entro fine anno, con l’in-tento di iniziarli nella primavera 2010 e riuscire a terminarli nel giro di un anno e mezzo. Sarà una sede molto moderna sia nell’aspetto sia nei contenuti tecnologici. Ci dote-remo di apparecchiature fotovoltai-che e geotermiche per la costruzio-ne dell’edificio, in modo che questo possa avere un impatto ecologico ridotto rispetto al tradizionale mo-do di costruire e perché possa es-sere autosufficiente nella gestione e regolazione degli impianti interni. Intendiamo investire proprio sul-la nostra sede il bagaglio di cono-scenze acquisite e continueremo a

guardare con interesse alle tecno-logie che consentono un risparmio energetico.Come mai Asvt ha deciso di tra-slocare in una nuova sede?Il trasferimento si è reso neces-sario, perché l’azienda si trova a operare in sedi inadeguate e dislo-cate in tre punti differenti: attual-mente abbiamo gli uffici principali che sono ospitati nell’edificio della Comunità montana a Gardone Val Trompia, altri in uno spazio sempre a Gardone, infine il deposito che si trova a Marcheno.Quali sono gli altri progetti in vista? Un altro obiettivo che l’azienda con-sidera di fondamentale importanza riguarda la messa in opera di un nuovo acquedotto di valle, neces-sario per garantire a tutti i comu-ni acqua di qualità in quantità suf-ficiente. Sul progetto è in corso la procedura di valutazione da parte della Regione Lombardia, ma noi confidiamo in un parere positivo; il tempo di attesa dovrebbe essere di un mese o poco più. Su questo progetto sono d’accordo tutti i Co-muni eccezion fatta per Bovegno, con il quale si è venuto a creare un piccolo dissidio. Bovegno è il comune che più di tutti fornisce acqua in termini di sorgenti. Quali sono i motivi del contendere?La questione riguarda la contempo-ranea produzione di energia idroe-lettrica accanto alla realizzazione dell’acquedotto, ossia la costruzio-ne di due piccole centrali idroelet-triche: una a Bovegno e un’altra a Pezzaze.

Il problema, dunque, riguarde-rebbe la riduzione della portata del fiume e il conseguente impo-verimento delle acque. Secondo noi questa riduzione non è uno svantaggio, anzi diverrebbe oltre che una ricchezza energetica un fattore di decrescita sul costo dell’acqua. Attualmente è allo stu-dio la possibilità che parte delle risorse vengano ripartite al comu-ne di Bovegno. Comunque, stiamo vagliando una soluzione che pos-sa incontrare il parere favorevole di tutti.Per quanto riguarda la questio-ne dei rifiuti?Noi effettuiamo la raccolta dif-ferenziata per cassonetti, ma già dallo scorso anno abbiamo messo in campo presso i pubblici esercizi anche quella porta a porta per ve-tro e lattine. Inoltre, dall’inizio del 2010 alcune zone di alcuni comuni della Valtrompia saranno interes-sate da un progetto sperimentale che riguarderà la raccolta differen-ziata porta a porta di varie frazio-ni di rifiuto.Altri progetti futuri?Cuore dell’azienda rimangono la fornitura d’acqua e gas metano, ma per la gestione del calore tra-mite cogenerazione siamo attenti e interessati spettatori del progetto portato avanti a Gardone Val Trom-pia con la nascente centrale a bio-massa. L’azienda rappresenta un importante patrimonio per la Val-trompia e ritengo che se i comuni lo vorranno potrà essere anche un ottimo veicolo di investimenti e un potenziale creatore di posti di lavo-ro e risorse.

Diego Toscani, presidente dell'Azienda Servizi Valtrompia Spa

Qualità, continuitàed economicità

Progetti ambiziosi guardando alle risorse della valle

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Culturae comunicazione

Il programma di "Pentatro" a SarezzoAnche quest’anno il programma autunnale del teatro S. Faustino di Sarez-zo vivrà all’insegna della commedia e della parlata dialettale. Si comincia il 26 settembre con “L’Arnaldo èl va èn Cina” a cura della compagnia I ron-caì di S. Vigilio; il 10 ottobre il gruppo teatrale Rapolcedone di Carpene-dolo propone “Fürtüna che ghè i dutur”; il 24 ottobre “Se te mör la suoce-ra” della compagnia Fil de fer di Villanuova; il 7 novembre “Tredes e miliù a cuimartei” con la compagnia Olga di Monticelli Brusati; infine, il 21 no-vembre “Non cambiano queste cose” del gruppo teatrale Caffè corretto di Borgosatollo. Inizio spettacoli ore 21, ingresso 6 € intero e 3€ ridotto.

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Simboli. Da sempre uno dei luoghi più amati dai bresciani, legato in modo particolare a papa Paolo VI

Dalla sommità del Guglielmoil Redentore protegge la valle

Sulla cima del Gölemc'è una cappella del

1902 dedicata a Gesù Cristo, meta ininterrotta

di pellegrinaggio durante tutto l'anno

È da sempre uno dei simboli più amati della valle del Mella. Il monte Guglielmo, con il monumento a Cri-sto Redentore che lo caratterizza, è nel cuore dei bresciani e in particolare dei triumplini, che in questi ultimi an-ni l’hanno curato con tanti interventi, rendendolo uno scrigno d’arte. Custode amorevole del monumento, un Comitato di cittadini e istituzioni che si preoccupa anche di promuo-vere una celebrazione liturgica in lu-glio, nel segno della memoria di Gio-vanni Battista Montini, papa Paolo VI, ricordato con una statua vicino alla cappella. Il nome di Montini è strettamente lega-to al Gölem e al monumento al Reden-tore. Quest’ultimo fu voluto in occa-sione del Giubileo dell’anno 1900 per consacrare il secolo a Cristo Reden-tore; ne venne costruito uno in ogni

regione italiana e per la Lombardia fu scelto il Guglielmo. Il progetto fu for-temente sostenuto dall’avvocato Gior-gio Montini, che presenziò all’inau-gurazione insieme ai figli Lodovico e Giovanni Battista. Molti anni più tardi, nel 1966, sarà proprio Giovanni Batti-sta Montini, divenuto papa col nome di Paolo VI, a farsi promotore del re-stauro del monumento. Prima un comitato ristretto di ami-ci, sostenuti da Cesare Giovanelli, ed ora l’Associazione Redentore hanno espresso l’amore, la passione e la de-

vozione verso questo luogo così carico di ricordi e di storia, con interventi di grande pregio artistico. Del sodalizio fanno parte, oltre al cita-to presidente Giovanelli, mons. Fran-cesco Beschi, don Severino Chiari, Pio Marchetti, Aristide Peli, Sergio Richiedei, Enrico Salvalai, Luigi Pali-ni, Alessandro Buffoli, Claudio Gnut-ti, Roberto Gaburri, Luigi Bernardelli, Giovanni Lancelotti, Carlo Drera, Giu-seppe Martinazzi.Nel 1998, a vent’anni dalla morte di Montini, accanto al monumento ven-

ne posta una statua bronzea di Paolo VI, opera dello scultore camuno Gian-luigi Sandrini. Nel 2005 si provvide al rifacimento del tetto con copertura in zinco/titanio; nel 2004 venne realizza-to il portone di ingresso con un prege-vole altorilievo in bronzo raffigurante papa Giovanni Paolo II, che sembra dialogare con Paolo VI, opera sempre di Sandrini.Lo scorso anno, infine, il completa-mento dell’opera di restauro e abbel-limento con i tre mosaici che si ag-giungono al primo mosaico, opera di Giancarlo Gottardi, e inaugurato nel 2002, nel centenario del monumento; le opere, firmate da Enrico Schinetti, Massimo Zuppelli e William Fantini, sono realizzate in vetro di Murano dai mosaicisti Travisanutto di Spilimbergo (Pordenone), custodi di un’arte tanto antica quanto nobile. Il tema è la Re-denzione dell’uomo ad opera di Dio. Tutto quanto esprime la bellezza dell’opera che con il linguaggio e la suggestione dell’arte comunica non solo la dimensione estetica, ma i con-tenuti che ispirano il fondamento del senso stesso della vita. L’amante della montagna che sale sul monte Guglielmo è ancor più il pelle-grino che si stacca dall’affanno della vita nella valle, per giungere ai piedi del Redentore, depositare il proprio fardello e partire leggero perché ca-rico di speranza.

"Transit umbra sed lux permanet", que-sto il motto sulla meridiana dell’Istituto comprensivo “Oriana Fallaci” di Polave-no. L’ombra passa ma la luce rimane. La luce del sole cui gli uomini s’affida-no, guardano, rincorrono, adorano. Dall’epoca degli antichi egizi, quando divenne forte il desiderio di fermare il tempo nell’ombra proiettata dal sole. La meridiana indica il preciso momento in cui il sole si trova a mezzogiorno ("in me-ridie") ed è orologio solare se consente di leggere tutte le ore. Che sia orologio solare o meridiana, quello costruito nel 1997 dai ragazzi della 3°A sotto la guida dei propri insegnanti è un semplice ma

mirabile quadrante di terracotta smalta-ta dove campeggia l’intrico di linee ora-rie, circondate dai dodici segni zodiacali. Uno zodiaco che torna anche nell’altra meridiana che il paese valtrumplino ha in serbo per il visitatore attento: là, sul-la parete laterale della parrocchiale di S. Nicola. Tasselli di terracotta che compon-gono una raffigurazione sacra realizzata dai ragazzi della 3° M nel 1997/1998 e dedicata alla memoria di Martino Pin-tossi. Nella cornice il motto "A solis ortu usque ad occasum": una muta voce del Tempo, fattosi materia nel lento e inar-restabile movimento della traccia d’om-bra che lascia lo gnomone “dal sorgere

del sole al tramonto”. Un monito che ricorda all’uomo il suo ineluttabile desti-no, di una vita che gronda tempo come una nave immersa nelle acque. Polaveno come una sorta di “paese delle meridiane”, con l’ultima arrivata, lassù ai 968 metri di quota del santuario di S. Maria del Giogo: una meridiana che, realizzata da altri studenti dell’istituto comprensivo “Oriana Fallaci” e inaugu-rata lo scorso 4 luglio, raffigura tutti gli stemmi delle brigate alpine italiane e nella terracotta racchiude il quotidiano intento dell’uomo di misurare il tempo e scandire la propria esistenza all’ombra del sole.

Polaveno, il paese delle meridiane

di Fabio Larovere

Il monumento al Redentore sulla cima del Guglielmo

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La meridiana della chiesa di S. Nicolaa.a.

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di Pietro CesariSpecialista in Gastroenterologia

Nei Paesi industrializzati il tumo-re del colon-retto è il secondo per fre-quenza in ambo i sessi (dopo il tumore al polmone negli uomini e dopo il tu-more alla mammella nelle donne. In Italia, ogni medico di famiglia do-vrebbe avere in media 3,2 persone su 1.000 affetti da carcinoma colo-rettale tra i propri assistiti e vedere 0,62 nuovi casi su 1.000 persone ogni anno, con un dato sulla distribuzione geografica che risulta non uniforme: infatti, le re-gioni settentrionali hanno una preva-lenza di malattia due volte maggiore rispetto a quelle meridionali.Il rischio di ammalarsi di tale patolo-gia è correlato all’avanzare dell’età; la diagnosi di tumore in persone con età inferiore ai cinquant’anni è sporadica (4 casi ogni 100.000 persone), al con-trario nei pazienti con età superiore aumenta in modo significativo (100-300 casi ogni 100.000 persone).Altri fattori di rischio sono la familia-rità (parenti di primo o secondo gra-do affetti da cancro del colon-retto), forme ereditarie geneticamente deter-minate (ad esempio la poliposi ade-nomatosa familiare, ovvero il cancro del colon-retto ereditario non legato alla poliposi), storia personale di al-tre neoplasie e di pregressa diagno-

si di adenomi e/o cancri colo-rettali, le malattie infiammatorie croniche dell’intestino.Essendo il tumore del colon-retto una malattia a possibile manifestazione tardiva, aspettare sintomi come la proctorragia (sangue rosso nelle fe-ci) o la chiusura dell’alvo alle feci ed ai gas (occlusione e/o sub-occlusione intestinale) risulta spesso nocivo, per-ché correlato a una cattiva prognosi. Per questo motivo, è stato istituito in tutto il mondo lo screening per il tu-

more del colon-retto, che negli ultimi vent’anni ha portato a una netta ridu-zione della mortalità e ad un migliora-mento della prognosi.Lo screening è raccomandato a parti-re dai cinquant’anni, a meno che non siano presenti fattori di rischio aggiun-tivi, compresa la familiarità. In Italia è stato suggerita la “Ricerca del sangue occulto nelle feci” come tecnica di screening e in Lombardia è stata adot-tata dal 2005 nella popolazione asinto-matica con età compresa tra 50 e 69

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Tumore del colon-retto: farecontrolli per conoscere e prevenire

Salute. Secondo per frequenza in Occidente. Il rischio cresce con l'età: screening a partire dai 50 anni

anni: per paziente asintomatico si in-tende un individuo che non manifesti segni o sintomi suggestivi per cancro del colon-retto (rettorragie, recenti modifiche dell’alvo, tenesmo, senso d’incompleto svuotamento, stipsi di recente insorgenza, perdita di peso su-periore al 10% del proprio peso corpo-reo senza modifiche dell’alimentazio-ne) e che non abbia fattori di rischio genetico o familiare.La positività al sangue occulto feca-le (Sof) prevede un approfondimen-to diagnostico mediante un esame di secondo livello, quale la colonscopia. La colonscopia consiste nell’esplora-zione visiva del colon grazie all’ausilio di uno strumento flessibile, permetten-do l’individuazione e la conseguente asportazione di eventuali lesioni pre-cancerose evidenziate, quali i polipi adenomatosi.Globalmente, si stima che su 1.000 po-lipi adenomatosi, 100 raggiungeranno le dimensioni di 1 cm e che 25 divente-ranno dei cancri nel giro di 10-20 anni; pertanto, un’adesione al programma e una conseguente esecuzione della colonscopia permettono di rimuove-re lesioni di minori dimensioni, meno invasive e perciò meno maligne.Lo scopo del programma di screening vuole dunque cercare di modificare la storia naturale di una malattia attra-verso un trattamento efficace nelle sue fasi iniziali. L’adesione a questo

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Softball. Scomparsa la blasonata Marcheno (A2), l'Alta valle con una nuova squadra che gioca in... città

Alla battuta il Brozzo Valtrompia,un riscatto amatoriale da esuleLa formazione triumplina è una squadra mista che s'è formata col passaparola. Il 27 settembre finale regionale

di Andrea Alesci

C’era una volta il Softball Club Mar-cheno con le ragazze degli Scorpions che infilavano strike-out e fuoricam-po in A2, seconda serie professioni-stica italiana.Una bella favola che s’è interrotta bru-scamente nel 2006, quando alcuni pro-blemi legati alla gestione del campo, il numero delle ragazze molto basso e i soldi che hanno cominciato a veni-re meno hanno scritto la parola ‘fine’. La porta del professionismo serrata d’improvviso. Il blasone d’un tempo rimane aggrappato soltanto ai ricordi, anche se un pezzetto di società è rima-sta in piedi: sono le ragazze dai 10 ai 14 anni che s’allenano e partecipano al campionato regionale Cadette. Certo, servirebbero risorse e investimenti da fare, giacché il campo di Marcheno è uno dei migliori terreni che ci siano in Italia, e solo il futuro dirà se il proget-to avrà seguito. Al di là della piccola fetta di settore giovanile rimasto, nel 2007 le ragazze più grandi hanno de-ciso di continuare a giocare con una squadra mista. Nel 2008 l’attività s’è in-

terrotta ma in questo 2009 è nata una nuova società valtrumplina: il Brozzo Valtrompia Softball. Una realtà viva-ce costituita da ragazzi e ragazze che portano avanti un progetto amatoriale legato al mondo del softball. Problemi relativi alla gestione del campo li han-no costretti a emigrare sul terreno di gioco del Cus Brescia a Mompiano, negli impianti dell’Università di Inge-gneria. Spinti verso la città, ma con un pezzo di Valtrompia nel cuore, hanno

Calcio. Sulle divise dei giocatori il logo della "Associazione italiana familiari vittime della strada"

Promozione, grande esordio per il Concesio Capitato nell’impegnativo girone

bergamasco, il Concesio Calcio ha esordito nel campionato di Promo-zione come meglio non si poteva: due vittorie in altrettante gare e pas-saggio al secondo turno di Coppa Italia (l’ex Coppa Lombardia). “La nostra squadra – dice il presi-dente Mauro Rizzinelli – è una neo-promossa, ma siamo molto determi-nati, perché possiamo contare su un gruppo formato da giocatori e staff tecnico estremamente validi, sia

sotto il profilo agonistico sia sotto quello umano; siamo guidati da un grande allenatore come Piero Ca-bassi e dal nuovo direttore genera-le Giorgio Cotelli, ex allenatore del Valtrompia e persona molto capace. Insomma – prosegue il presidente biancoblu – abbiamo il mix giusto per fare bene anche quest’anno”.Mauro Rizzinelli è dal 2002 lo spon-sor principale del Concesio Calcio, ma quest’anno non comparirà sul-le magliette della prima squadra e

della juniores regionale. “Il ragio-namento che abbiamo fatto è molto semplice – ribadisce Rizzinelli –: lo scorso anno abbiamo ottenuto tanto con la vittoria di campionato, Cop-pa Lombardia e le soddisfazioni da tutto il settore giovanile, pertanto ora vogliamo essere noi a dare qual-cosa. Ecco perché dal 3 settembre scorso (giorno della presentazione ufficiale alla stampa), sulle divise delle nostre due squadre più rappre-sentative campeggerà il logo della

‘Associazione italiana familiari vit-time della strada’ con il riferimento al sito web www.vittimestrada.org. L’idea – prosegue Rizzinelli – è su-bito piaciuta al presidente dell’as-sociazione Roberto Merli, origina-rio di Concesio e il cui figlio, morto in un incidente nel 2000, militava nel nostro settore giovanile. Allo stesso tempo, anche i ragazzi sono contenti di portare sui campi questo messaggio. Un segnale importante di lealtà verso la vita”.

formato un nutrito gruppo con la sola forza del passaparola, e adesso sono in diciassette. Una formazione varie-gata dove la spontanea e altisonante parlata dell’Alta valle si mescola allo spagnolo di qualche ragazzo cubano, in una squadra che declina perfetta-mente lo spirito dello sport: il diver-timento. E una squadra che funziona anche sotto il profilo agonistico.Il campionato è cominciato il 5 aprile e si svolge a livello regionale, con le

Una formazione del Brozzo Valtrompia Softball

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Sport

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squadre divise in due gironi. La fase finale termina proprio in questo mese di settembre e la compagine del Broz-zo Valtrompia c’è. Domenica 27 li at-tende la trasferta sul campo neutro di Lodi, dove sarà finalissima contro la formazione dei Dominican Bulls De-sio. “Questa finale è il coronamento di un campionato sempre condotto in posizione di vertice – dice il pre-sidente del Brozzo Valtrompia, Do-ris Zappa –, un premio all’impegno e alla volontà di tutto il gruppo”. La chance di giocarsi il titolo di campio-ne regionale amatoriale in una parti-ta unica. Un’occasiona da sfruttare, dopo la pazzesca rimonta di qualche settimana fa contro il Caribe Berga-mo: sotto 11-4 il Brozzo Valtrompia ri-baltò la situazione nell’ultimo inning, chiudendo sul 12-11 con un fuoricam-po immaginabile solo nel finale esal-tante di una pellicola cinematografica hollywoodiana. Alla squadra triumpli-na non resta che giocarsela e magari concludere con un fuoricampo scin-tillante quanto l’home run messo a segno da Robert Redford ne “Il mi-gliore”: punto, vittoria, campionato. Per informazioni consultare il sito web www.softballamatoriale.org.

Una bracciata diversamente abileDal 4 al 7 giugno scorso il centro sportivo di Pugnochiuso (Foggia) ha accolto il primo campionato di nuoto per diversamente abili. Fra le numerose squadre provenienti da tutta Italia vi ha preso parte anche la Polisportiva Bresciana No Frontiere, che annovera fra i suoi atleti due ragazzi valtrumplini: Paolo Pelli-cardi (classe 1973) e Giorgio Muscio (classe 1971). Entrambi hanno gareggia-to nella classe 21, categoria amatori maschi, nei 100 metri stile libero, conqui-stando rispettivamente l’oro e l’argento. Giorgio Muscio ha centrato il secon-do posto anche nei 100 metri dorso, mentre insieme hanno ottenuto il bronzo nella staffetta 4 x 50 metri mista (con Massimo Guida e Michele Andreis).

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Gardone Val Trompia. Sabato 26 e domenica 27 settembre la 12a edizione dell'importante appuntamento

Con l’Aido, gara per solidarietàdi Rosa Casari

Sabato 26 e domenica 27 settembre torna il “Trofeo Aido Monica Giova-nelli e Gran Premio Annalisa Gnutti”, giunto alla 12° edizione. Inserito nel programma del “Settembre inzinese”, il trofeo è una gara di regolarità per au-to storiche costruite fino al 1961 e ve-drà sfilare le vetture lungo alcune delle più suggestive strade della provincia di Brescia e, per la prima volta, anche della provincia di Trento, percorren-do 200 km con 38 prove cronometra-te e quattro controlli orari. La compe-tizione agonistica nasce nel 1997 da un’idea del ricostituito Gruppo Aido di Gardone Val Trompia e viene inti-tolato a “Monica Giovanelli”, morta in un incidente nel gennaio del 1995 e poi donatrice di organi. Cresciuta con l’intento di promuovere e diffondere gli ideali della donazione degli organi, grazie al prezioso contri-buto della Scuderia Brescia Corse la gara è diventata una manifestazione

che diverte i partecipanti e stupisce co-loro che hanno la fortuna di assistervi. Le fasi preparatorie per la gara avran-no inizio nella mattinata di sabato 26 settembre con le verifiche tecniche del caso presso l’oratorio “Don Giovanni Bosco” di Gardone Val Trompia. Nel pomeriggio, alle ore 15.00 partirà la prima vettura, il cui arrivo a Riva del Garda è previsto per le ore 18.00. In se-

rata cena di gala e l’indomani alle ore 8.15 di nuovo al volante per approdare in valle verso mezzogiorno: arrivo nel paese di Bovegno e poi trasferimento al Teatro-tenda di Inzino per lo spiedo e le premiazioni finali. Una manifestazione che quest’anno ha effettuato una sorta di gemellaggio con il “Gran Premio Nuvolari” (18-20 settembre), per cui gli equipaggi che

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Speciale AIDO

parteciperanno a entrambe le mani-festazioni si contenderanno il “Gran Premio Annalisa Gnutti”. Ma più di tutto un trofeo che intende rinnovare la memoria di due giovani vite spez-zate prima del tempo e di due gesti di generosità nel donare i loro organi. “Questa è un’occasione importante – dice Cesare Giovanelli, vice presiden-te dell’Associazione Solidarietà Sport Cultura ‘Monica Giovanelli’–, un even-to che unisce la passione sportiva per auto di grande valore storico agli ideali dell’altruismo, all’immensa possibilità offerta dalla donazione degli organi: far rinascere una vita”.Edizione dopo edizione la corsa è di-ventata sempre più ricca, lunga e im-pegnativa e gli sponsor sempre più interessati ad essere presenti in una manifestazione che consente di rea-lizzare progetti di carattere sociale. Un trofeo che rappresenta una delle iniziative più lodevoli messe in cam-po dalla sezione Aido di Gardone Val Trompia per raccogliere fondi e sensibilizzare la gente sul tema della donazione degli organi.

Donare organi per salvare viteL’Associazione italiana donatori organi nasce a Bergamo il 26 settembre 1954. All’inizio l’Aido cerca di diffondere la possibilità dei trapianti di rene come alternativa alla dialisi. Il primo trapianto di rene viene effettuato fra gemelli identici dal prof. Murray il 23 dicembre 1954. Nel 1963 il primo tra-pianto di fegato (prof. Starzl) e il primo di polmone (prof. Hardy). Nel 1966 è la volta del pancreas (prof. Kelly e Lillehei) e nel 1967 il primo trapianto di cuore (prof. Barnard). Da allora la ricerca medica è progredita e continua nello sviluppo delle conoscenze e nella messa a punto di tecniche per “tipiz-zare” i tessuti e riconoscerne il grado di compatibilità.

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22 La Voce della Valtrompiasettembre 2009

SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO I

NUMERO 04 - SETTEMBRE 2009

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia

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COMUNICOLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.itCOMUNITA’ MONTANAVia Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

FARMACIENUMERO VERDEPER LE FARMACIE DI TURNO: 800 296157

CONCESIOFarmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030 2007874Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 - Tel. 030 2185219Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) - Tel. 030 2185012BOVEZZOFarmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030 2092566NAVEFarmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030 2530346CAINOFarmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia, 116 - Tel. 030 2530134VILLA CARCINAAzienda Servizi Farmaceutici S.r.l.via Zanardelli, 22 - Tel. 030 8982791 Farmacia S. Antonio Dott. Matteo Preceruti e c. S.n.c. - via Glisenti, 13 - Tel. 030 881313 LUMEZZANEFarmacia Arrivabene Giovanna - Piazza Portegaia, 11 (località: Sant’Apollonio) - Tel. 030 828931Farmacia De Natale Francesco - via Montini, 233 - Tel. 030 827788Farmacia Fossati Mario - via Monsuello, 161/A (loca-lità: San Sebastiano) - Tel. 030 826744Farmacia Morandi Simone - via S. Filippo Neri, 162 - Tel. 030 8921759Farmacia Scaglioni Franco - via Giacomo Matteotti, 45 - Tel. 030 871313SAREZZOFarmacia Centrale Dr. Appodia - via Repubblica, 102 - Tel. 030 8901167Farmacia Comunale Sarezzo - via Dante, 39 - Tel. 030 800759Farmacia Fulgaro M. Antonietta - via Dante Alighie-ri, 183/B (località: Ponte Zanano) - Telefono: 030 8900550POLAVENODonati Dr. Luciano Farmacia - via Europa, 1 - Tel. 030 84079BRIONEFarmacia Brione - via Gazzane, 23 - Tel. 030 84059GARDONE VAL TROMPIAFarmacia Comunale Gardone - via Matteotti, 300 - Tel. 030 8912510Farmacia Comunale Inzino - via Matteotti, 75 (loca-lità: Inzino) - Tel. 030 8912600

Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E - Tel. 030 8912041MARCHENOFarmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2 - Tel. 030 861504LODRINOFarmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231TAVERNOLE SUL MELLAFarmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Amadini, 8 - Tel. 030 920151MARMENTINOFarmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030 9229024PEZZAZEFarmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Anna-maria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788BOVEGNOFarmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre, 32 - Tel. 030 926154COLLIOFarmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc - P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722

OSPEDALEGARDONE VAL TROMPIAVia Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedali-civili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm

GUARDIA MEDICAGARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Gio-vanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331

BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.

SAREZZOC/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.

TAVERNOLE SUL MELLAC/o presidio ASL di via Amadini, 49 Telefono: 030 9220271Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lo-drino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bove-gno, Collio.

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Bovegno: Tel. 030 926775

SOCCORSO ALPINO

CONCESIOP.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it

BOVEZZOVia Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

NAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.it

CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it

VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

LUMEZZANEVia Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Seba-stiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lu-mezzane.bs.it

SAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

POLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

BRIONEVia San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013

GARDONE VAL TROMPIAVia Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrom-pia.bs.it

MARCHENOVia Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

LODRINOVia Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Si-to: www.valletrompia.it

TAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINOVia S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it PEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

IRMAVia Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno - Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Page 23: La Voce della Valtrompia 2009 04

CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 8.00 – 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 8.30 – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 8.30 – 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 8.30 - 18.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30 – 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 7.00 – 9.00 – 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00

23La Voce della Valtrompiasettembre 2009

Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 8.30 (Ma-ria Madre del Redentore) – 18.30 - Festivo: 8.00 (Ma-ria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30BRIONES. Zenone: Prefestivo: 10.30 – 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 8.00 – 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-

mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 11.15Ville di Marmentino - Santi Faustino e Gio-vita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00IRMASS. Trinità: Festivo: 8.30BOVEGNOS. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 8.30 (chiesa di Tizio) - 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Polaveno, la parrocchiale di San Nicola Vescovo

Scuola. Le scelte dei ragazzi valtrumplini dopo la vecchia licenza di terza media

Indagine statistica sulle preferenze: più studenti “migrano” in città.

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a pag. 2Trofeo Aido sulle strade bresciane il 26 e 27 settembre

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EditorialeA scuola in Valle

di Egidio Bonomi

Liceo, strada preferitaBene gli studi tecnici La scuola in Valtrompia: bel tema. Sì perché la valle, da sempre, è otti-ma scuola di lavoro, ma scarsamente scuola-scuola, luogo di studio e forma-zione. Per la verità, il vocabolo greco scholè, di cui è diretta emanazione, in origine voleva dire riposo, libero uso delle forze spirituali. Ora, diversi studenti trumplini sem-brano prediligere il significato primi-tivo, mentre per certi docenti non vale il bell’uso delle forze dell’anima, per-ché non ci mettono… l’anima. La Val-trompia ha in più il connotato acidu-lo d’un’aperta, scarsa propensione dei giovani verso gli studi superiori. La sua storia lavorativa è alla base dei diplo-mati e laureati in numero decisamente inferiore rispetto alla media nazionale e provinciale. Fino a ieri la causa era l’immediata possibilità d’impiego nel-le (cinquemila?) imprese della valle eper i figli di papà l

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