Top Banner
COPIA ELETTRONICA IN FORMATO PDF RISERVATA AD USO CONCORSUALE E/O PERSONALE DELL’AUTORE CONFORME AL DEPOSITO LEGALE DELL’ORIGINALE CARTACEO
33

La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

Apr 25, 2023

Download

Documents

Gorana Stepanic
Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

COPIA ELETTRONICA IN FORMATO PDF

RISERVATA AD USO CONCORSUALE E/O PERSONALE DELL’AUTORE CONFORME AL DEPOSITO LEGALE DELL’ORIGINALE CARTACEO

Page 2: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

2

Il bImIllenarIo augusteoattI della XlV settImana dI studI aquIleIesIaquileia, sala del Consiglio Comunale (12-14 giugno 2014)a cura di giuseppe Cuscito

Iniziativarealizzata in collaborazione con

Università degli Studi di TriesteDipartimento di Studi Umanistici

patrocinata da

sostenuta da

soprintendenza archeologia del FVg

Page 3: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

Centro dI antICHItÀ altoadrIatICHeCasa bertolI - aqVIleIa

ntICHItÀaltoadrIatICHerivista fondata da mario mirabella robertie diretta da giuseppe Cuscito

volume

lXXXIedItreg trIeste 2015

Page 4: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

le immagini di proprietà dello stato italiano sono state pubblicate su concessione del mibaCt - dipartimento per i beni Culturali e Paesaggistici - direzione regionale per i beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia giulia - soprintendenza archeo- logia del Friuli Venezia giulia ed è vietata l’ulteriore riproduzione e duplicazione con ogni mezzo senza l’autorizzazione della soprintendenza.

«antichità altoadriatiche»© Centro di antichità altoadriaticheVia Patriarca Poppone 6 - 33053 aquileia (ud)

autorizzazione del tribunale di udine n. 318 del 27 ottobre 1973

© editreg di Fabio Prencsede operativa: via g. matteotti 8 - 34138 triestetel./fax ++39 40 362879, e-mail: [email protected]

Issn 1972-9758

direttore responsabile:giuseppe Cuscito

Comitato scientifico:Fabrizio Bisconti, Jacopo Bonetto, Rajko Bratož, Giovannella Cresci Marrone, Heimo Dolenz, Sauro Gelichi, Francesca Ghedini, Giovanni Gorini, Arnaldo Marcone, Robert Matijašić, Emanuela montagnari Kokelj, gemma sena Chiesa.

la proprietà letteraria è riservata agli autori dei singoli scritti ed i testi sono stati sottoposti, per l’appro-vazione, all’esame di referenti e del Comitato di redazione. la rivista non assume responsabilità di alcun tipo circa le affermazioni e i giudizi espressi dagli autori.

Page 5: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

EDITORIALE

È un grande piacere poter licenziare alle stampe il numero 81 della nostra rivista (che si presenta rinnovata nella veste grafica della coperti-na e delle prime pagine degli interni) con gli Atti della XLV Settimana di Studi Aquileiesi dedicata al Bimillenario augusteo.

Nonostante le difficoltà finanziarie, e non solo, che attanagliano il sistema Italia, anche questo numero esce grazie al sostegno della Fondazione Aquileia e all’attenzione di Gianni Torrenti, Assessore regio-nale alla cultura, convinti del lavoro e dell’impegno profuso dal Centro di Antichità Altoadriatiche per promuovere l’immagine di Aquileia nell’ambito della comunità scientifica nazionale e internazionale: a Loro desideriamo esprimere i sensi della nostra gratitudine.

L’assidua presenza ai lavori di validi e collaudati studiosi di anti-chistica, che giungono ad Aquileia dall’Italia e dalle nazioni contermini, conferma, a quasi cinquant’anni dalla prima edizione, il nostro laborioso impegno e garantisce ancora una volta l’assoluto “peso” scientifico delle Settimane di Studi Aquileiesi e dei loro Atti.

Nonostante alcune “fisiologiche” defezioni (per svariate ragioni non sono pervenuti i contributi di Luigi Fozzati, Massimo Capulli e Patrizia Verducchi; di Stefano Magnani; di Franca Maselli; di Ludovico Rebaudo e Paolo Casari; di Claudio Zaccaria) anche questo volume delle “Antichità Altoadriatiche” costituirà, ce lo auguriamo, un valido pilastro nel mondo scientifico.

prof. giuseppe Cuscito

Direttore della rivista “Antichità Altoadriatiche”

Page 6: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293
Page 7: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

PREMESSA

Sono ormai quarantacinque anni che il Centro di Antichità Altoadria- tiche organizza ininterrottamente la «Settimana di Studi Aquileiesi» e ne pubblica, con puntualità, gli Atti. Indubbiamente si tratta di un traguardo significativo per un’associazione culturale che opera nell’ambito storico-archeologico. La «Settimana di Studio» rappresentano ormai un appun-tamento tradizionale, atteso e importante dal punto di vista scientifico, durante il quale gli specialisti del settore si confrontano su tematiche inerenti l’antica Aquileia, ma riferite anche al contesto più ampio della storia e dell’archeologia del bacino adriatico.

La collaborazione instauratasi da un paio d’anni con il Centro di Antichità Altoadriatiche è dunque motivo di grande soddisfazione per la Fondazione Aquileia ed è in linea con i suoi compiti istituzionali. È proprio dal progresso incessante degli studi scientifici sulla metropoli altoadriatica e sul suo quadro territoriale di riferimento che scaturiscono le conoscenze, le nuove letture, gli impulsi innovativi che la Fondazione Aquileia è impegnata a trasmettere e a diffondere ai più diversi livelli, fornendo anche ad un pubblico di non specialisti un quadro sempre aggiornato ed ineccepibile sulla città antica.

Dopo il settantottesimo volume della rivista “Antichità Altoadriati- che”, che raccoglie gli Atti della Settimana del 2013 dedicata a Costantino a millesettecento anni dal cosiddetto “Editto di Milano”, salutiamo quin-di con grande piacere l’uscita dell’ottantunesimo volume, dedicato al primo imperatore, Augusto, nel bimillenario della sua morte avvenuta nel 14 d.C. Siamo sicuri che, come per i precedenti, anche i testi dei valenti studiosi che hanno contribuito a quest’opera sapranno apportare nuovi spunti di valutazione sulla figura del princeps, illuminando in maniera particolare la storia delle sue presenze e dei suoi rapporti con Aquileia e con l’intera area adriatica.

amb. antonio Zanardi landi

Presidente dellaFondazione Aquileia

Page 8: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

8

Introduzione ai lavori ....................................................................................diario ............................................................................................................elenco degli iscritti .......................................................................................

Studi

ArnAldo MArcone, La Cisalpina, Aquileia e l’idea augustea dell’Italia ..

Gino BAndelli, Le celebrazioni fasciste del Bimillenario Augusteo tra la provincia di Udine e la provincia di Pola. 1937-1938 ................................

GiovAnnellA creSci MArrone, Ottaviano/Augusto e la Venetia nelle fonti letterarie: quale rapporto?............................................................................

MArjetA ŠAŠel KoS, The final phase of the Augustan conquest of Illyricum

dAvide FAoro, adtribvti a divo avgvsto ....................................................

KArl StroBel, L’età augustea nelle Alpi orientali. Il Regno del Norico e Roma .............................................................................................................

uMBerto roBerto, La memoria inquietante del tiranno: la mancanza di castità/sophrosyne di Ottaviano Augusto nel dibattito politico tardoantico

MASSiMiliAno dAvid, Il fregio augusteo di Ravenna ..................................

MonicA SAlvAdori, toBiA Girotto, Le lastre Campana della villa del Fondo Tuzet di Aquileia: nuove ipotesi ricostruttive ...................................

GiovAnni Gorini, Monete del periodo augusteo ad Aquileia ......................

SiMone rAMBAldi, Parthosque reposcere signa. Augusto e i Parti in una statua da regium lepidi ..............................................................................

Antonio SArtori, L’epigrafia augustea nella Transpadana: le ragioni di un’assenza .....................................................................................................

AlFredo vAlvo, Costantino e Augusto .......................................................

p. 10» 14» 16

» 19

» 31

» 49

» 65

» 89

» 109

» 123

» 141

» 159

» 179

» 207

» 231

» 245

INDICE

Page 9: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

9

Rajko BRatož, L’immagine di Augusto nella storiografia tardoantica ......

RoBeRt Matijašić, La storiografia e l’archeologia in Istria fra il primo e il secondo bimillenario .................................................................................

AnnAliSA GiovAnnini, Aquileia, attestazioni funerarie di età augustea. Alcune osservazioni ......................................................................................

PAolA venturA, Aquileia. La necropoli di S. Stefano..................................

FedericA FontAnA, Sulle tracce del Princeps nella regio X: la documenta-zione archeologica ........................................................................................

PoSter

eMAnuelA MurGiA, I primi culti della Colonia Iulia emona ......................

SerenA PriviterA, Archeologia del passato: il Bimillenario Augusteo del 1937-1938 ad Aquileia .................................................................................

AndreA StellA, Monete augustee contromarcate ad Aquileia e nella Venetia et Histria ..........................................................................................

AnnAliSA de FrAnzoni, Il bollo C.AVC.EP.S: riflessioni a margine di una produzione laterizia di età augustea ............................................................

norme redazionali ........................................................................................

p. 249

» 279

» 295

» 327

» 337

» 353

» 365

» 373

» 379

» 390

Page 10: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

10

INTRODUzIONE AI LAVORI

assieme a un caldo saluto di benvenuti, è mio dovere presentare brevemente il tema di questa XlV settimana di studi e le iniziative del Centro di antichità altoadriatiche che la promuove in sinergia con la Fondazione aquileia e col dipartimento di studi umanistici dell’università di trieste.

Il dibattito sull’ascesa al potere di ottaviano poi dal 27 a.C. augusto è, come si sa, vastissimo e reperibile nella maggior parte della letteratura sull’imperatore a cominciare dai lavori di mario attilio levi nel 1933 e di ronald syme nel 1939, che avevano saputo offrire una rappresentazione della vicenda augustea priva di retorica, inserita nell’ambito delle sanguinose lotte per il potere durante il lungo tramonto della repubblica: dopo decenni di conflitti politici, un completo scono-sciuto veniva catapultato in una posizione di primo piano, riuscendo a chiudere un’epoca e insieme a ripristinarla in un processo di riforme e di rinnovamento.

nel corso della sua carriera, egli affermò ripetutamente di essere il liberatore, additando i suoi oppositori come dispotici tiranni: rem publicam a dominatione factionis oppressam in libertatem vindicavi dice di sé nelle Res gestae (I, 1). a giustificare le sue scelte spregiudicate era la legge suprema, la salus rei publicae, il bene dello stato. un secolo dopo, seneca additava augusto come esempio supremo di clemenza, ammettendo però che la sua ascesa al potere fu estremamente sangui-nosa, il suo passato macchiato dagli altari di Perugia e dalle acque di azio, rossi del sangue romano. augusto salì al potere con l’efferatezza, ma diede ai romani la pace mondiale, “placando”, secondo le sue stesse parole, le guerre civili, tanto che ancora il medioevo per bocca di dante (Pardiso, VI, 80-81) lo ricordava come colui che “puose il mondo in tanta pace, / che fu serrato a Iano il su delubro”.

la divinizzazione senza precedenti di Cesare nel ruolo di divus Iulius diede una straordinaria opportunità al figlio ed erede, che si fece chiamare divi filius, figlio del dio, come tuttora si legge sul frontone del tempio di Pola (Inscr.It., X, 1, 21). anche tacito affermando che “gli uomini assennati esaltavano o biasimavano in vario modo la vita di lui” (Hist., I, 9-10) e che “tra ostili e servili, nessuno si è dato pensiero della posterità” (Ann., I, 1), comprese l’ambivalenza insita nella figura di ottaviano augusto e questa ambivalenza di giano bifronte è stata messa in evidenza dagli organizzatori della recente mostra romana su augusto 1, con un percorso diverso da quello della Mostra augustea della Romanità del 1937 per il bimillenario della sua nascita, quando la storia romana veniva attualizzata come modello di potenza e di civiltà ricorrendo al gioco delle simmetrie 2 e non pensata solo come un autentico approfondimento critico sui modi di formazione del princi-pato e di comunicazione dell’ideologia augustea attraverso i monumenti figurati 3.

1 Cfr. WAllAce-HAdrill 2013, pp. 134-136.2 Cfr. GiArdinA 2013, pp. 57-58.3 Cfr. Introduzione, in Augusto 2013.

Page 11: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

11

la strada per quella soluzione istituzionale originale che chiamiamo principa-to è percorsa da augusto in diverse fasi, senza un piano prestabilito; il ricorso alle magistrature tradizionali sembra significare un ritorno allo stato di diritto, ma quan-do muore, nel 14 d.C., anno della sua trentasettesima carica di tribuno, dopo essere stato tredici volte console, ventuno volte imperator, pontefice massimo (12 d.C.), padre della patria (2 d.C.), il nuovo regime è instaurato (tac., Hist., I, 9). Come narra svetonio (Augusto, 28), augusto si vanta di lasciare una città di marmo dopo averne ricevuta una di mattoni: in effetti con l’abbellimento delle città, con la costruzione di monumenti e con lavori di grande respiro egli inizia a forgiare un’ideologia del “buon governo”, che rilievi pubblici, statue, ritratti, monumenti e monete veicolano in ogni categoria di popolazione 4. I ritratti sinora noti di augusto sono oltre 210, un numero notevolmente superiore a quello attestato per qualsiasi altro imperatore romano 5. Consapevole dell’importanza dei poeti per la sua immagine, ottaviano si affidò alla raffinata mediazione di mecenate e capì che l’architettura, intesa come strumento per dare una nuova forma a roma, era un mezzo tanto efficace quanto la poesia 6. Perciò la famosa egloga IV di Virgilio annuncia con tono solenne attraverso la profezia della sibilla Cumana la fine di un grande ciclo storico, preludio alla rigenerazione del mondo (redeunt Saturnia regna; / iam nova progenies caelo demittitur alto), e nel libro VI dell’Eneide (vv. 791-794) leggiamo: “ecco l’uomo... l’augusto Cesare, figlio del divo, che al lazio porterà il secolo d’oro di nuovo, sui campi ove un giorno ebbe regno saturno”. e l’ara pacis, decretata nel 13 a.C., è la migliore rappresentazione visiva per esprimere il programma politico della riconciliazione e della rinascita 7.

Per quanto riguarda il nostro territorio, aristide Calderini, negli anni trenta del secolo scorso, rilevava che le temibili minacce delle popolazioni transalpine e soprattutto dei Pannoni avevano indotto augusto a dare migliore assetto alla regio-ne creando centri di romanità, quasi sentinelle avanzate, intorno ad aquileia: così ridiede nome e importanza a borghi indigeni che chiamò dal nome della sua gens, Iulium Carnicum, Forum Iulii, Iulia Concordia, che, con Iulia Parentium e Pietas Iulia Pola e forse col nome stesso delle Alpes Iuliae, consacrarono a lui questa regione anche nei secoli seguenti. Inoltre egli collegò questi centri con vie sempre più comode che irradiò anche attraverso i gioghi alpini. Il suo interessamento alla regione friulana e alla città di aquileia è attestato anche dalla sua permanenza nella città, confermata da numerose fonti e da materiali archeologici. le rinnovate ribel-lioni dei Pannoni e la conseguente repressione sanguinosa portarono nell’8 d.C. all’istituzione delle province della Pannonia e del norico, che, con la vicina rezia, divennero una cintura di protezione della linea alpina e furono sedi di castra e stan-za di legioni a difesa del confine. si ridusse così l’importanza militare di aquileia, ma si accrebbe la sua importanza commerciale anche per la maggior sicurezza delle strade nel quadro della pax augusta.

IntroduZIone aI laVorI

4 Cfr. roGer 2013, pp. 142-147.5 Cfr. zAnKer 2013, p. 153.6 Cfr. WAllAce-HAdrill 2013, pp. 136-137.7 Cfr. PAriSi PreSicce 2013, pp. 230-234.

Page 12: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

12

IntroduZIone aI laVorI

l’impero romano non suscita più passioni attualizzanti né deliri di potenza: ripensare la figura di augusto nel passaggio da uno scenario all’altro fra i due bimillenari può essere utile – come osserva andrea giardina – a ripercorrere una trasformazione fondamentale della “fortuna” di questo personaggio 8.

dopo questa giustificazione per la scelta del tema affidato alla disamina di illu-stri specialisti italiani e stranieri e focalizzato in sinergia col dipartimento di studi umanistici dell’ateneo tergestino e con l’aiuto dei colleghi gino bandelli e arnaldo marcone che ringrazio, è opportuno, come ogni anno, qualche cenno sull’attività del Centro di antichità altoadriatiche. rispetto a quanto avevo segnalato lo scorso anno in cui lamentavo un vuoto istituzionale nell’organizzazione delle settimane aquileiesi per le profonde modifiche intervenute nell’assetto universitario che ave-vano azzerato il dipartimento di storia e Culture dall’antichità al mondo contem-poraneo già dipartinmento di scienze dell’antichità della ex Facoltà di lettere e Filosofia dell’università di trieste, cui eravamo legati da una convenzione, sono lieto di annunciare che è stato finalmente siglato il nuovo Protocollo d’Intesa con il dipartimento di studi umanistici dell’ateneo tergestino grazie all’attivo interessa-mento del suo direttore, prof. marina sbisà, e del Prorettore, prof. Cristina benussi, cui va il nostro ringraziamento.

sul piano economico, la drastica riduzione della spesa per i consumi cultu-rali ha ormai azzerato il sostegno della regione, della CruP e della CarIgo al Centro di antichità altoadriatiche, e solo l’intervento della Fondazione aquileia ha consentito l’organizzazione di questa XlV settimana di studi, come di quella dello scorso anno sul giubileo costantiniano, nonostante i nuovi indirizzi di politica regionale e il cambiamento al vertice dell’assessorato alla Cultura: perciò ritengo doveroso esprimere la nostra gratitudine all’assessore regionale gianni torrenti, che ha riconosciuto la validità e lo spessore delle nostre iniziative, e al dott. Fabrizio spadotto cui dallo scorso dicembre era stata affidata pro tempore la direzione della Fondazione per aquileia, da poco passata nelle mani di un collaudato archeologo qual è il dott. Cristiano tiussi, formatosi nell’ateneo tergestino.

ma, nonostante le ristrettezze lamentate, con risparmi e trasferimenti conta-bili da esercizi precedenti, oggi siamo finalmente in grado di presentare il volu-me 76 della nostra rivista “antichità altoadriatiche” (che raccoglie gli atti della XlIII settimana di studi aquileiesi dedicata a Le modificazioni del paesaggio nell’Alto Adriatico tra pre-protostoria e alto Medioevo, a cura dello scrivente) e finalmente, dopo lunga attesa, il volume 73 (che raccoglie gli atti della XlI settimana di studi aquileiesi dedicata a “la pittura romana nell’Italia setten-trionale e nelle regioni limitrofe, a cura di Flaviana oriolo e monica Verzár). alla collega monica Verzár il merito di aver procurato un contributo straordina-rio, giunto tramite il dipartimento di studi umanistici, dalla banca di Credito Cooperativo di Fiumicello-aiello per la stampa delle indispensabili quadricromie a corredo del volume.

8 Cfr. GiArdinA 2013, p. 57.

Page 13: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

13

la stampa dell’ultima nostra fatica, il volume 78 (che raccoglie gli atti della XlIV settimana di studi aquileiesi dedicata a Costantino il Grande a 1700 anni dall’“Editto di Milano”, a cura dello scrivente), ha potuto, invece, contare sul sostegno economico della Fondazione aquileia, confermato pure per la realizza-zione di questa XlV settimana che oggi inauguriamo sul bimillenario augusteo: questo ci ha permesso di rimetterci in pari con l’uscita dei volumi, così che non ci sono più arretrati da smaltire.

segnalo inoltre che, sempre per i tipi della nostra rivista, è stato pubblicato il volume 77 (che raccoglie gli atti del seminario dedicato alle Chiese altomedievali in Trentino e nell’arco alpino orientale, a cura di elisa Possenti), edito in sinergia con l’università di trento, e lì presentato il marzo scorso.

l’uscita di questo nuovo volume “estraneo” alle settimane di studi aquileiesi (giunte alla XlV edizione mentre i numeri della rivista fin qui editi sono 78), conferma l’importanza della rivista “antichità altoadriatiche” quale motore per la diffusione della cultura antichistica tra area padana, arco alpino orientale e mare adriatico. ritengo pertanto importante anticipare che il Centro sta progettando un parziale restyling della veste grafica della rivista per il contenimento dei costi e che sta lavorando per l’adeguamento della stessa alle parametrazioni degli standard per il riconoscimento e la classificazione da parte del mIur (segnalo, di sfuggita, che ancora oggi, dopo oltre 40 anni di vita, molti studiosi citano i volumi della nostra rivista come se si trattasse di volumi di collana, mentre la testata “antichità altoadriatiche” è regolarmente registrata all’“elenco delle pubblicazioni periodi-che” del tribunale di udine!).

In definitiva, se l’anno passato ero costretto a rilevare che il futuro si presenta-va costellato di incognite, oggi credo di poter dire che esso si apre a nuove prospet-tive di collaborazione e di sinergie anche col consueto appoggio da parte dell’am-ministrazione comunale di aquileia, oggi guidata dal nuovo sindaco gabriele spanghero che ci ospita in questa sala consiliare, e da parte della soprintendenza archeologica aperta e disponibile alle nostre richieste.

prof. giuseppe CuscitoPresidente del Centro di Antichità Altoadriatiche

bIblIograFIa

Augusto 2013 = Augusto. Catalogo, a cura di e. lA roccA et alii, milano. GiArdinA 2013 = a. GiArdinA, Augusto tra due bi millenari, in Augusto 2013, pp. 57-71.PAriSi PreSicce 2013 = C. PAriSi PreSicce, L’avvento di una nuova età dell’Oro, in Augusto 2013, pp.

230-241.roGer 2013 = d. roGer, Ottaviano conquista il potere assoluto, in Augusto 2013, pp. 141-147.WAllAce-HAdrill 2013 = a. WAllAce-HAdrill, Ottaviano e il tramonto della repubblica romana, in

Augusto 2013, pp. 134-137.zAnKer 2013 = P. zAnKer, La costruzione dell’immagine di Augusto, in Augusto 2013, pp. 153-159.

IntroduZIone aI laVorI

Page 14: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

14

DIARIOAquilea - Sala del Consiglio Comunale

GIOVEDÌ 12 MAGGIO

9.30 Inaugurazione e saluto delle autorità10.00 GiuSePPe cuScito (università degli studi di trieste), Presentazione dei lavori10.30 ArnAldo MArcone (università degli studi di roma3), La Cisalpina, Aquileia e

l’idea augustea dell’Italia11.30 Gino BAndelli (università degli studi di trieste), Il Bimillenario Augusteo nella

Venezia Giulia (1937-1938)12.00 GiovAnnellA creSci MArrone (università Ca’ Foscari, Venezia), Ottaviano/

Augusto e la Venetia: un rapporto difficile?discussione

15.30 luiGi FozzAti (soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia giulia), MASSiMo cAPulli, PAtriziA verduccHi (università degli studi di udine), Augusto e il mare

16.00 clAudio zAccAriA (università degli studi di trieste), Augusto e le città della regio X orientale: storia ed epigrafia

17.00 MArjetA ŠAŠel KoS (ZrC saZu, Inštitut za arheologijo, ljublijana), The final phase of the Augustan conquest of Illyricum

17.30 dAvide FAoro (università degli studi di bologna): adtributi a divo augusto. In margine al decreto tergestino in onore di Fabio Severo

18.00 HeiMo dolenz (landesmüseum für Kärnten - Klagenfurt), KArl StroBel (alpen-adria-universität, Klagenfurt), L’età augustea nelle Alpi orientali

discussione

VENERDÌ 13 MAGGIO

9.30 uMBerto roBerto (università europea di roma), Da Ottaviano ad Augusto: la difficile conservazione di una memoria inquietante

10.00 MASSiMiliAno dAvid (università degli studi di bologna), Il fregio augusteo di Ravenna

10.30 MonicA SAlvAdori, toBiA Girotto (università degli studi di Padova), Le lastre Campana della villa del Fondo Tuzet di Aquileia: nuove ipotesi ricostruttive

11.30 GiovAnni Gorini (università degli studi di Padova), Monete del periodo augu-steo ad Aquileia

Page 15: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

15

12.00 SiMone rAMBAldi (università degli studi di Palermo), Parthosque reposcere signa. Augusto e i Parti in una statua di regium lepidi

discussione

15.30 Antonio SArtori (uninettuno, roma), L’epigrafia augustea nella Transpadana: le ragioni di un’assenza

16.00 AlFredo vAlvo (università Cattolica del sacro Cuore, milano), Augusto e Costantino

17.00 Rajko BRatož (università di ljublijana), L’immagine di Augusto nella storio-grafia tardoantica

17.30 RoBeRt Matijašić (università Jurai dobrila, Pola), La storiografia e l’archeolo-gia in Istria fra il primo e il secondo bimillenario

18.00 ludovico reBAudo, PAolo cASAri (università degli studi di udine), L’età augustea nella regio X orientale: architettura, cultura figurativa, produzioni artigianali

discussione

SAbATO 14 MAGGIO

9.30 PAolA venturA (soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia giulia), AnnAliSA GiovAnnini (associazione nazionale per aquileia) Attestazioni funerarie di età augustea da Aquileia

10.00 FedericA FontAnA (università degli studi di trieste), Sulle tracce del Princeps nella regio X. Aspetti della cultura figurativa di età augustea

11.00 sezione poster: eMAnuelA MurGiA, I primi culti della colonia Iulia emona; SerenA PriviterA, Archeologia del passato: il Bimillenario Augusteo del ’37 ad Aquileia; AndreA StellA, Monete augustee contromarcate ad Aquileia e nella Venetia et Histria; AnnAliSA de FrAnzoni, Un bollo insolito: riflessioni a mar-gine di una produzione laterizia di età augustea

11.30 FrAncA MASelli (trieste), La cultura materiale ad Aquileia durante l’età augu-stea

12.00 SteFAno MAGnAni (università degli studi di udine), Il geografo e il principe. Motivi celebrativi del potere imperiale nella descrizione straboniana della regio X augustea

discussione

Chiusura lavori

Page 16: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

16

ELENCO DEGLI ISCRITTI

michele asolati; gino bandelli; arnaldo becci; adolfo bellinetti; urbania Cecilia beni; anastasia bergamo; sara bini; Fabrizio bisconti; Caterina bonivento; Carlo alberto Borioli; Matteo Braconi; Rajko Bratož; Grazia Bravar; maurizio buora; massimo Capulli; Paolo Casari; gino Castellani; monica Chiabà; lorenzo Cigaina; albano Corbat- to; giovannella Cresci marrone; massimiliano david; anna- lisa de Franzoni; serena del Ponte; lorenzo de Vecchi; da- vide Faoro; Fabio Fidanza; Federica Fontana; marina Fosca- nelli; luigi Fozzati; elisabetta gagetti; annalisa giovannini; tobia girotto; giovanni gorini; roberto guerra; Peter Kos; Franco luciani; annamaria luciani Contento; stefano magnani; luciana mandruzzato; doriana maran; arnaldo Marcone; Franca Maselli Scotti; Robert Matijašič; Elena menon; Flora micaletto; emanuela murgia; marta novello; aldo Pacorig; antonio Pistellato; Paola Porta; serena Privi- tera; lodovico nevio Puntin; simone rambaldi; Paolo ravalico; lodovico rebaudo; luigi rossi; teresa m. rossi; umberto roberto; bruno russi; monica salvadori; antonio sartori; Florian schimmer; gemma sena Chiesa; graziano serra; andrea stella; Karl strobel; michele stucchi; marjeta Šašel Kos; sergio tavano; Cristiano tiussi; gabriella tonello; giovanni toplikar; giulio trettel; Valentino trevisan; Paola Ventura; Patrizia Verducchi; monika Verzár; serena Vitri; marie Jose Wicki; Isaac Zampieri.

Page 17: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

17

saggI

Page 18: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

18

Page 19: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

279

Partendo dall’intenzione di sviluppare questo intervento, in occasione del bimil-lenario della morte di augusto, sulla storiografia e l’archeologia in Istria negl’ultimi settant’anni, concentrandomi sul periodo augusteo, cioè dalla metà del I secolo a.C. all’inizio del I secolo d.C., mi sono naturalmente subito accorto che è difficile essere cronologicamente precisi e che è difficile non abbracciare anche i periodi imme-diatamente precedenti e successivi alla cornice augustea (63 a.C. - 14 d.C.). mi è risultato difficile pure attenersi alla cornice dei due bimillenari (1937-2014), poiché lo studio delle antichità iniziò molto prima, ed ebbe uno sviluppo continuo dagli uma-nisti agli illuministi alla fine del settecento, a gian rinaldo Carli 1 e a Pietro mattia stancovich 2.

dalla metà dell’ottocento, la storiografia istriana seguiva lo sviluppo della sto-riografia centroeuropea, caratterizzata da un persistente e preciso impegno di docu-mentazione. In quest’occasione non partiremo però da Pietro Kandler 3, insigne storico triestino-istriano, ma dalla fondazione della “società Istriana di archeologia e storia Patria”, nel 1884 a Parenzo 4, che segnò l’inizio della storiografia moderna. nello stes-so anno, la società istituì il museo Provinciale dell’Istria con sede Parenzo. dall’altro canto, la Commissione imperial-reale per i monumenti di Vienna istituì nel 1890 la carica di conservatore per i monumenti di Pola, nella persona di rudolph Weisshäupl, succeduto nel 1901 da anton gnirs 5, la cui area di competenza fu allargata a rovigno e Pisino (e poi alla vigilia della grande guerra anche a tutto il litorale).

Robert Matijašić

la storIograFIa e l’arCHeologIa In IstrIaFra Il PrImo e Il seCondo bImIllenarIo

1 gian rinaldo Carli (Capodistria, 11 aprile 1720 - milano, 13 febbraio 1795) è stato forse il primo “studioso”, nel senso moderno della parola, ad occuparsi delle antichità istriane, presentando moltissi-me notizie nella sua opera principale, Delle antichità italiche in cinque volumi (cArli 1788-91, vd. APiH 1977).

2 Pietro mattia stancovich (barbana, 24 febbraio 1771 - 12 settembre 1852), canonico e scritto-re, appartiene già al ottocento ma continua e conclude l’illuminismo istriano (“campione dell’erudizione istriana ottocentesca”, come viene definito in: http://www.unipoptrieste.it/web/origini-e-storia/centro-di-ricerche-storiche-di-rovigno); vd. cerneccA 1970, pp. 161-175.

3 Pietro Kandler (trieste, 23 maggio 1804 - 18 gennaio 1872), era giurista di professione ma stori-co ed archeologo per vocazione (ScHiGno 2004) ed ha aperto, con i suoi vasti interessi storiografici (Codice Diplomatico Istriano, 1862-1865; Cenni al forestiero che visita Pola, 1845; Indicazioni per riconoscere le cose storiche del Litorale, 1855; Notizie storiche di Pola, 1972), diversi percorsi investigativi dell’Istria antica, medievale e moderna.

4 Per la storia della società vd. BennuSSi 1925; de FrAnceScHi 1934; ForlAti tAMAro 1984.5 Anton Gnirs (Žatec, Boemia, 18 gennaio 1873 - Loket, Boemia, 10 dicembre 1933), ha lavorato a

Pola per quasi due decenni ed ha pubblicato i risultati delle sue ricerche in una sessantina di articoli e saggi, prevalentemente in riviste viennesi; vd. la bibliografia completa in GnirS 1976.

Page 20: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

280

lo scavo di nesazio poi, dal 1899, a cura della società 6, segnò l’inizio di una ricca stagione di ricerche sul campo fino al 1914, mentre a Pola gnirs, che seguiva come poteva i cantieri edilizi di una città che si andava allargando in fretta, si impegnò per istituire un lapidario all’arena, trasferendo le iscrizioni e le statue che dall’inizio dell’ottocento erano depositate al tempio d’augusto 7. dall’altro canto, nel 1902 venne istituito il museo Civico della Città di Pola 8, diventato poi museo archeologico dell’Istria 9.

Fino al 1918, la carta archeologica di Pola, di nesazio, delle isole brioni e dell’agro si arricchiva ogni anno di più di nuovi edifici e monumenti scoperti durante scavi, lavori di costruzione di impianti moderni, o per caso. Per l’agro, è fondamentale l’apporto di bernardo schiavuzzi, il cui lavoro (Attraverso l’agro colonico di Pola 10) registra in modo sistematico gli insediamenti, inseriti nella maglia della centuriazione. ma anche alberto Puschi, direttore del museo Civico di trieste, e molto attivo in Istria, raccoglieva sistematicamente dati topografici, pubblicati nel 1928 da bernardo benussi (Dalle annotazioni di Alberto Puschi per la Carta archeologica dell’Istria 11).

Il cambiamento dell’assetto politico nel 1918 segnò una stasi nella ricerca. lo sconvolgimento della grande guerra ha avuto conseguenze anche nell’antichistica. gnirs se ne andò, e la nuova amministrazione italiana dell’Istria stentò ad organiz-zare le attività culturali. Il regio museo archeologico (poi regio museo dell’Istria) venne formalmente istituito nel 1921 12, e vi confluirono i reperti dei musei di Pola e di Parenzo. Venne subito individuato anche l’edificio per la sua sede, nel ex ginnasio tedesco di Pola, ma la nuova esposizione venne inaugurata soltanto il 6 ottobre 1930, a cura di bruna Forlati tamaro. da trieste collaborava anche attilio degrassi, dal 1933 nella sovrintendenza (ma già nel 1934 venne trasferito a roma), la cui attività nel campo dell’epigrafia romana diede i primi risultati nella forma dei due fascicoli delle Inscriptiones Italiae da lui curati: il fascicolo Parentium 13 e il fascicolo Histria Septentionalis (1936) 14, alla vigilia del bimillenario.

degrassi aveva anche curato i primi Notiziari archeologici che dal 1926 venne-ro pubblicati negli in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria” 15. da questi si può ricostruire molto bene l’attività archeologica e storiogra-

6 vidulli torlio 1987, pp. 107-130; lAcHin 1999, pp. 23-20.7 Ujčić 2002, pp. 10-11.8 Matijašić 1982-93; Ujčić 2002, pp. 15-19.9 ForlAti tAMAro 1930; Ujčić 2002, pp. 25-30.10 ScHiAvuzzi 1908.11 BenuSSi 1928.12 ForlAti tAMAro 1930.13 deGrASSi 1934b.14 deGrASSi 1936.15 deGrASSi 1926a, pp. 153-168; (notizie da Isola, Parenzo, Fianona, Canfanaro, dignano e Pola);

deGrASSi 1926b, pp. 154-161 (notizie da Isola, san giovanni della Cornetta, Verteneglio, abrega, Parenzo, gimino, dignano e Pola); deGrASSi 1927, pp. 381-384 (notizie da sicciole, buie, rozzo, Fiume, torre, Parenzo, rovigno, Canfanaro, dignano e Pola); deGrASSi 1928, pp. 397-402 (notizie da Capodistria, buie, bisterza, Fiume, moschiena, Fianona, Parenzo, orsera, dignano e Pola); deGrASSi 1929, pp. 397-405

RoBERt MAtiJAšić

Page 21: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

281

fica nel decennio 1926-35. degna di nota è la crescita costante della quantità di dati topografici, epigrafici e bibliografici sull’Istria antica, ma d’interesse primario erano i periodi romano e paleocristiano, mentre la preistoria e l’alto medio evo risultano alquanto trascurati. la ricerca dei castellieri preistorici si era fermata nel 1903 con la pubblicazione del volume I castellieri preistorici di Trieste e della Regione Giulia di Carlo marchesetti 16, nel quale riportava notizie su più di 400 castellieri nella regione da tomino a lussino.

la svolta avvenne nel 1935, con il trasferimento a Pola di mario mirabella roberti, primo direttore del museo con dimora nella città 17, nella quale rimase fino al 1947. molto più corposi sono i suoi Notiziari, dal 1935 al 1947 18, poiché dedica-va molto più tempo al lavoro sul campo dei suoi predecessori, in modo particolare a Pola, anche se la sua attività venne sconvolta dallo scoppio della guerra e dai noti avvenimenti che seguirono. Coadiuvato occasionalmente da bruna Forlati tamaro, da giovanni battista brusin e da giulia Fogolari, egli praticava piccoli saggi e scavi, cercando di raccogliere quanti più dati possibili da interventi in città e da notizie che gli pervenivano da informatori e ispettori onorari tra gli intellettuali nei vari centri istriani. a questi volontari, dilettanti dell’archeologia e della storia, si devono molte notizie archeologiche. tale era per esempio domenico rismondo, rovignese di nascita ma dignanese di adozione, che con la passione tipica della classe istruita della prima metà del novecento raccoglievano – spesso acriticamente – dati utili a vari aspetti dello studio del territorio.

nel 1937 rismondo pubblicava il volume Dignano d’Istria nei ricordi col sot-totitolo Nel Bimillenario di Augusto 19 (fig. 1). una bella occasione, per lui, di pro-durre un libro sul folcore, sulle usanze, leggende e aneddoti, e sulla storia di questa cittadina. Poco utile alla storiografia antica, è probabilmente l’unico libro pubblicato in Istria esplicitamente in occasione del bimillenario. soltanto poche pagine iniziali:

(notizie da Capodistria, Isola, salvore, rozzo, Colmo, grimalda, Parenzo, Corridico, Fianona, albona, dignano, altura e Pola); deGrASSi 1930, pp. 447-453 (notizie da Villanova del quieto, baredine, marce-nigllia, rozzo, draguzzio, grimalda, Valdarsa, Caroiba, Visinada, s. domenica, Parenzo, s. lorenzo del Pasesnatico, nesazio e Pola); deGrASSi 1931, pp. 375-383 (notizie da Capodistria, Isola, gason, Castagna, rozzo, Visinada, Parenzo, monsalice, Cosiliacco, albona e Pola); deGrASSi 1933, pp. 386-397 (notizie da Capodistria, granbassia, buie, Verteneglio, Portole, Cittanova, s. martino di Pinguente, rozzo, semi, montona, Valletta, s. quirino, monsalice, s. Vittorio, Fiume, su Codru, Fianona, albona, nesazio e Pola); deGrASSi 1934, pp. 271-278 (notizie da grisignano, stridone, torre, Parenzo, Fianona, albona, nesazio e Pola).

16 MArcHeSetti 1903; vd. anche BAndelli, MontAGnAri KoKelj 2005.17 KrnjAK 2014.18 Il Notiziario del 1935-36 è stato preparato congiuntamente da attilio degrassi, giovanni brusin

e mario mirabella roberti: deGrASSi, BruSin, MirABellA roBerti 1935 [notizie da muggia, maresego, Visinada, montona, Parenzo, Pizzughi, mompaderno, san lorenzo del Pasenatico, ossero (brusin), orsera, Val molindrio, dignano, marzana, nesazio, stignano, brioni e Pola]; poi il mirabella roberti ha continuato da solo, in modo sempre più espansivo: MirABellA roBerti 1938, pp. 233-263 (notizie da Parenzo, Valle, Canfanaro, barbariga, dignano, albona, Fasana, marzana, nesazio, Campi d’altura, lisignano, Pomer, Vincural e Pola; le notizie di Pola sono vere e proprie relazioni di scavo).

19 riSMondo 1937.

LA STORIOGRAFIA E L’ARCHEOLOGIA IN ISTRIA FRA IL PRIMO E IL SECONDO BIMILLENARIO

Page 22: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

282

Fig. 1. La copertina di Rismondo 1937.

RoBERt MAtiJAšić

Page 23: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

283

la prefazione di antonio del ton, Podestà di dignano, ed una breve introduzione con alcuni stralci dal libro Cesare Augusto di alberto Viviani 20, si riferiscono all’occasio-ne, mentre rismondo nelle 290 pagine del libro ne tace. l’idea di dedicare il libro al bimillenario è nata evidentemente nella produzione del libro, non era questa l’intenzio-ne dell’autore durante la stesura dell’opera. Chiaro segno di un’oportunismo formale, contrapposto all’assenza di altre iniziative regionali e locali. non si hanno tracce di altri simili progetti nel 1937.

soltanto mirabella roberti riferisce che un modelo del tempio d augusto di Pola, in scala 1:50, è stato mandato alla mostra augustea di roma nel 1937 per volere del Podestà di Pola luigi draghicchio 21. la mostra augustea della romanità fu, come noto, l’esposizione che si tenne al Palazzo delle esposizioni di roma dal 23 settembre 1937 al 23 settembre 1938 22. oltre a testi e cartine geografiche inneggianti al Primo Impero, ad augusto suo fondatore, erano esibiti 3000 calchi e 200 plastici, tra cui apun-to quello del tempio di Pola. ma il catalogo della mostra, e l’appendice bibligorafica al catalogo dimostra che erano esposti inoltre anche il plastico dell’arco dei sergi in scala 1:20, fotografie dell’arena, nonchè diverrsi calchi: dei rilievi dell’arco dei sergi, dell’ara di eia augusta, del sarcofago di elio rasparagano, dell’iscrizione del liberto imperiale eufemio 23.

Potremmo supporre, ma in assenza di notizie d’archivio o simili non so se lo si possa affermare con certezza, che il museo dell’Istria ebbe il suo primo direttore stabile nel 1935 in vista del bimillenario. Forse era stato l’impulso a finanziare un posto di lavoro dopo che le antichità istriane furono trascurate dal 1921. anche se mirabella roberti al museo aveva un “personale” consistente di un assistente e un custode/bidello, egli ha lasciato, nei 12 anni di attività, una traccia indelebile nell’archeologia istriana 24. ne sono testimoni la sua produzione bibliografica, dai due opuscoli-guida, L’Arena di Pola 25 e Il Duomo di Pola 26 del 1943, ai numerosi saggi che pubblicò anche dopo il 1947 27, la fondazione e la direzione del Centro di antichità altoadriatiche, ma anche il restauro dei monumenti polesi danneggiati dai bombardamenti nel 1944-45 28. tra l’altro, ha elaborato la carta archeologica di Pola, pubblicata poi accanto al testo di Edwin Polaschek dedicato a Pola della Pauly Wissowa Real-Enzyklopedie 29.

20 viviAni 1935. Il libro, edito da Vallecchi, nella serie letteratura italiana e straniera, è stato ristam-pato nel 1937 dallo stesso editore.

21 MirABellA roBerti 1938, p. 252 e fig. 12 (fotografia del modello). il modellino era opera dello scultore Pietro Fabbri.

22 ScriBA 1995.23 GiGlioli 1937, pp. 78-79, 121, 143, 164, 331.24 Matijašić 2014, pp. 33-45.25 MirABellA roBerti 1939, ristampato in KrnjAK 2014, pp. 107-132.26 MirABellA roBerti 1943, ristampato in KrnjAK 2014, pp. 135-200.27 Vd. la bibliografia di Mario Mirabella Roberti pubblicata nel volume dedicatogli in “Atti e Me-

morie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 79-80, 1980.28 sui restauri vd. MirABellA roBerti 1949, pp. 243-247 e 250-253; PAvAn 2000, pp. 133-169;

cuScito 2014; PAvAn 2014.29 PolAScHeK 1951, la pianta si trova sulle due pagine che corrispondono alle coll. 1231-1234.

LA STORIOGRAFIA E L’ARCHEOLOGIA IN ISTRIA FRA IL PRIMO E IL SECONDO BIMILLENARIO

Page 24: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

284

nei primi anni quaranta, con la guerra in corso, sono però stati preparati due lavori fondamentali per la storia antica dell’Istria: il fascicolo di bruna Forlati tamaro dedicato alle iscrizoni romane di Pola, che sarà poi pubblicato nel 1947 30, e il volume Il confine nord-orientale dell’Italia romana, di attilio degrassi, pubblicato succesi-vamente nel 1954 31. secondo una bella formulazione nel Dizionario biografico della treccani 32:

“nell’opera il d(egrassi, n.d.a) dava esempio di rigore scientifico e completezza di analisi e insieme di equilibrio nel rifiuto di ogni tentazione retorica o nazionalistica nella trattazione del tema, a lui pur così vicino, dei confini dell’Istria proprio negli anni che vede-vano il distacco della sua regione natale dall’Italia”.

seppur superato nei dettagli, il lavoro del degrassi e ancor’oggi indispensabile per capire lo sviluppo dei problemi storiografici sull’Istria romana ed ha indirizzato ed influito sulle ricerche della generazione di studiosi della seconda metà del novecento. naturalmente, i fascicoli delle Inscriptiones Italiae raccolgono ancor oggi la maggior parte delle iscrizioni romane e paleocristiane, anche se il corpus delle iscrizioni istriane è nel frattempo cresciuto notevolmente 33.

la guerra e l’esodo hanno rappresentato uno strappo, una discontinuità anche per gli studi delle antichità istriane. nel territorio dopo il 1947 bisognava sanare i danni morali e materiali della guerra, ricostituire la ricerca, rifondare i musei e la rete di informatori, ricominciare da capo a raccogliere dati e materiali. dall’altra parte biso-gnava rendersi conto della nuova situazione, rassegnarsi ed aspettare che nella nuovo contesto geopolitico si riprendessero i contatti, ma ciò venne dopo, solo negli anni sessanta e settanta.

in istria, già nell’autunno del 1947 Boris Baćić prese le redini del Museo 34, subi-to ribatezzato museo archeologico dell’Istria (arheološki muzej Istre). soltanto alcuni anni più tardi venne affiancato da Štefan mlakar 35 e da Branko Marušić 36, così che il primo si incaricò della preistoria, il secondo dell’archeologia romana, il terzo di quella

30 ForlAti tAMAro 1947. Il volume su Tergeste sarà pubblicato pochi anni dopo, Sticotti 1951, e i quattro fascicoli del vol. X comprenderanno tutta l’Istria romana.

31 deGrASSi 1954.32 MAnAcordA 1988.33 La raccolta completa delle iscrizioni romane dell’istria augustea note fino ad oggi è disponibile

adesso nell’Epigraphic Database Rome (www.edr-edr.it), anche se l’apparato critico non è ancora stato messo a punto.

34 Boris Baćić (Pisino 1912 - Pola 1991), laureatosi in filologia classica a Lubiana nel 1941, venne inviato a Pola nel ottobre del 1947, e rimase direttore del Museo fino al 1967; http://istrapedia.hr/hrv/1720/bacic-boris/istra-a-z/; Ujčić 2002, pp. 33-36.

35 štefan Mlakar (Ptuj 1913 - Pola 2001), lauratosi in filologia classica e archeologia a Lubiana, venne dapprima a Parenzo, e poi a Pola nel 1949: http://istrapedia.hr/hrv/312/mlakar-stefan/istra-a-z/.

36 Branko Marušić (Postumia 1926 - Lubiana 1991), laureato in archeologia e storia dell’arte a lubiana nel 1950, inziava a lavorare al museo già nel 1948, ed è stato direttore dal 1967 al 1978: http://istrapedia.hr/hrv/234/marusic-branko/istra-a-z/.

RoBERt MAtiJAšić

Page 25: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

285

paleocristiana e altomedievale. I tempi però erano difficili, politicamente ed econo-micamente. mancanza di mezzi finanziari, beni materiali, ma anche di comprensione per le antichità da parte delle nuove strutture del potere jugoslavo. Però lentamente gli studi dell’antichità rinacquero. tito installò la sua residenza estiva a brioni subito nel 1945, e nei primi anni Cinquanta la direzione dell’isola con sede a belgrado, finan-ziò i primi lavori di manutenzione, ma anche di scavo di due località sulla terraferma (barbariga e Šaraja presso Peroi) 37.

Però i tre archeologi del museo di Pola, e tre rimasero fino al 1955 38, si dovet-tero accontentare di poter dapprima effettuare qualche scavo urbano a Pola durante la rimozione delle macerie degli edifici bombardati. Frammenti di edifici antichi spuntarono qua e la, ma furono subito ricoperti, dopo una documentazione frettolosa e naturalmente piuttosto superficiale. loro si dedicarono pertanto di più alla topografia di tutta la penisola, girando per i villaggi e le campagne, verificando le notizie raccolte da schiavuzzi, da gnirs, da Puschi, da mirabella ed altri, e raccogliendo nuovi dati. si è così formata una “banca dati”, una collezione di notizie topografiche del territorio che ha poi consentito a molti di noi di approfondire alcune questioni. lo dobbiamo ai tre pionieri del dopoguerra, e lo stesso vale per ante Šonje a Parenzo, direttore del museo dal 1953, ma rimasto sempre solo e unico archeologo 39.

se le possibilità di scavo nelle città erano limitate, negli anni Cinquanta hanno ripreso a catalogare i castellieri preistorici e le ville romane, mentre Marušić ha aperto un filone di ricerca praticamente nuovo, quello altomedievale, conseguendo importanti risultati per il periodo che fino a quel momento era stato alquanto trascurato. Il turismo, nuova risorsa economica in Istria a partire dagli anni sessanta, ha costituito nuove possibilità di scavo di ville rustiche. gli impianti turistici: alberghi, villaggi turistici, campeggi, sono stati infatti realizzati in riva al mare, spesso proprio dove anche i roma-ni avevano realizzato le loro ville marittime. Il rapporto tra turismo e archeologia non fu sempre dei migliori, ma in qualche caso, come a Catoro 40, a sorna 41 e a Cervera 42, ha dato dei risultati interessanti.

solo però nel decennio 2000-10 si ebbero investimenti nelle infrastrutture: auto-strada, gasdotto e nuova edilizia, che hanno portato alla scoperta e allo scavo di una

37 I risultati sono però rimasti inediti, e soltanto nel 1976 venne pubblicata la pianta schematica di Šaraja in SUić 1976, p. 221, da cui Matijašić 1982, p. 62. L’oleificio di Barbariga rimase ignoto fino al 1982 (Matijašić 1982, p. 58).

38 nel 1955 vi giungeva Josip mladin (omiš 1925 - Pola 2003), laureato in archeologia a Zagabria nel 1954, ha lavorato al Museo fino al 1972, passando poi alla Biblioteca dell’Accademia di Scienze ed arti: Mihovilić 2005, pp. 296-497.

39 ante Šonje (novalja sull’isola di Pago 1917 - Pola 1981), laureatosi in archeologia e storia dell’arte a Zagabria nel 1952, è stato direttore del museo di Parenzo dal 1952 al 1981: Matijašić 2005, 786; http://www.istrapedia.hr/hrv/1048/sonje-ante/istra-a-z/.

40 il sito di Catoro (Katoro) è rimasto praticamente inedito, fino alla ripresa dei lavori nell’ultimo decennio da parte del museo di umago.

41 la villa sulla penisola di sorna, a sud di Parenzo, è stata scavata solo parzialmente, in modo da rilevarne la pianta, ma non la stratigrafia. Vd. jURkić-GiRaRdi 1981-82, pp. 21-23; MlAKAr 1987, pp. 61-63.

42 jURkić-GiRaRdi 1978-79.

LA STORIOGRAFIA E L’ARCHEOLOGIA IN ISTRIA FRA IL PRIMO E IL SECONDO BIMILLENARIO

Page 26: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

286

decina di nuove ville di età romana 43, molte delle quali – ciò che è ancor più signifi-cativo – nell’interno e non sulla costa: in questo modo il numero dei siti di questo tipo oggi noti è oggi quasi raddoppiato rispetto a qualche decennio fa.

nella zona costiera sono stati indagati, in scavi di emergenza i resti di impianti abitativi e/o produttivi a san giovanni della Cornetta presso umago (sito già noto dai tempi di degrassi) 44, a Fasana (forni per la produzione di anfore e altro materiale fittile) 45, a Pomer 46. un caso eccezionale di scavo di una villa intera, ben conservata, con due fasi ben individuabili è quello di dragonera presso Peroi, pubblicata in modo ineccepibile poco dopo le ricerche 47. Infine lo scavo sistematico di Isola del Vescovo (Vižula) presso Medolino, dove importanti dettagli della complessa stratigrafia crono-logica sono venuti alla luce durante gli anni di ricerca 48.

dall’altro canto, ugualmente importanti sono i siti esplorati nell’entroterra, tutti di carattere produttivo: Carsette presso buie (villa con cortile centrale) 49, Brestić presso Visignano (piccola villa? con abside) 50, surida (mala Vala) presso Fasana, dove in un piccolo ambiente sono stati rinvenuti i resti di due torchi 51, Krvavići (pochi resti di un impianto produttivo) 52, stanzia Pelicetti presso Pola 53.

Per quanto riguarda l’indagine dell’impianto di loron, fondamentale è stato l’ap-porto dei colleghi di bordeaux e Padova assieme al museo del Parentino 54, che ha avuto come risultato anche la pubblicazione di due monografie 55, su loron e su tutta la zona costiera dell’agro parentino. da questo progetto è scaturito anche il lavoro recente sulla centuriazione, che ha messo a fuoco i 150 anni di ricerche sulla limitazione degli agri di Pola e Parentium 56. dopo la scoperta del Kandler e l’utilizzo che schiavuzzi ne ha fatto nello studio della topografia rurale, l’uso della fotografia aerea dopo la seconda guerra mondiale ha allargato le possibilità di studio. Infatti, John bradford, raymond Chevallier, Mate Suić ed altri hanno via via esteso l’identificazione della zona centu-riata di Pola e Parenzo, fino allo studio recentissimo di antonio marchiori, il quale ha riconosciuto frammenti di limiti su tutta la superficie di ambi gli agri.

anche l’archeologia urbana, a Pola e Parenzo, ha compiuto significativi passi avanti 57. la topografia di queste due colonie è oggi molto più completa. a Pola è stato

43 BUlić, Matijašić c.s.44 katUnaRić 2009; vd. deGrASSi 1926, pp. 141-152; deGrASSi 1926b, p. 158.45 BUlić, koncani Uhač 2010.46 džin 2008.47 StArAc 2010.48 GiRaRdi jURkić, džin 2006.49 Ujčić 2005.50 ZlatUnić 2010.51 Ujčić 2006; Ujčić 2007.52 ZMaić 2007.53 džin 2006.54 cArre et alii 2012.55 tASSAux et alii 2001; cArre et alii 2011.56 MArcHiori 2013, con messa a punto di tutta la bibliografia precedente.57 Matijašić 1995, con la bibliografia precedente fino al 1994.

RoBERt MAtiJAšić

Page 27: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

287

stabilito e ormai accettato che tra i due templi sul foro vi fosse un terzo tempio, il primo in ordine cronologico, dedicato probabilmente alla triade Capitolina 58. Ciò è stato intuito da mirabella roberti, il quale aveva, assieme a bruna Forlati tamaro, supposto che fosse errata la tesi del Kandler di un comitium, peraltro non avvalorata da alcuna prova archeologica. Prendendo spunto dalla pianta archeologica del mirabella roberti, uno studioso tedesco, günter Fischer, ha pubblicato un nuovo studio monografico sulla topografia della città 59. successivamente alla pubblicazione di questo volume, è stato possibile intravvedere in scavo altri dettagli del Foro: il lastricato in quasi tutta la superificie e la zona di contatto tra il foro e i templi. lo scavo recente di un’insula vicino alla porta medievale di san giovanni, nella zona settentrionale dell’area urbana di Pola, ha portato alla luce i resti di un tempio (di ercole?) su un piedistallo le cui fondamenta sono poggiate sopra uno strato di anfore capovolte (ne sono state rinvenute più di 2000) in funzione di idroisolante 60. In attesa della pubblicazione monografica dello scavo, sulla base delle notizie edite nei rapporti preliminiari pare che vicino al tempio ci fossero le terme, altrimenti a Pola non ancora attestate.

dopo lo scavo della necropoli e delle strutture edilizie di nesazio all’inizio del novecento 61, nel secondo dopoguerra si è dapprima lavorato solo sporadicamente per revisionare alcuni dettagli della necropoli preistorica e delle due basiliche 62. ultimamente però sono state riprese le ricerche sul campo, che hanno dato importanti nuovi risultati, con il rinvenimento dello strato preistorico sotto i templi romani con ricche tombe dell’ultima età del ferro 63, il porticato del foro dal lato orientale 64. anche a Parenzo sono venuti alla luce nuovi elementi per la topografia antica della città 65.

Per quanto riguarda la storiografia, fondamentale è stato l’apporto di due stu-diosi, Augusto Fraschetti e Lawrence Keppie, i quali sono giunti nel 1983, alla stessa conclusione, che la Colonia Pietas Iulia Pola doveva essere stata fondata da Cesare pochi anni prima della morte 66. un argomento importante, ma non l’unico, era l’analisi dell’iscrizione sulla Porta ercole, che riporta i nomi dei duoviri, Calpurnio e Cassio 67. In realtà non è possibile che dopo la morte di Cesare essi fossero stati nominati entram-bi duoviri. Il seguito della terza riga, dopo duoviri, è poi stata erasa, forse proprio per nascondere le parole coloniae deducundae. la datazione cesariana è oggi universal-mente accettata 68. quasi contemporaneamente, Jaroslav Šašel formulava la tesi della fondazione cesariana anche della colonia di Parenzo 69, datazione che oggi non è, a

58 StArAc 1996; Matijašić 1999.59 FiScHer 1996.60 Matijašić 2012, pp. 447, figg. 6-9.61 vidulli torlio 1987.62 Per le basiliche vd. lAzzArini 1999, pp. 91-97.63 Mihovilić 1996.64 džin 2005; Matijašić 2012, pp. 447-448.65 Matijašić 2012, p. 448.66 FrAScHeti 1983; KePPie 1983, pp. 203-204.67 CiL 5, 54 = Inscr. It. 10, 1, 81 = edr135543.68 recentemente ribadita e approfondita in zeccHini 2014, pp. 21-31.69 ŠAŠel 1992, pp. 661-668.

LA STORIOGRAFIA E L’ARCHEOLOGIA IN ISTRIA FRA IL PRIMO E IL SECONDO BIMILLENARIO

Page 28: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

288

differenza di quella di Pola, generalmente accolta, ma che si fa lentamente strada. rimane aperto il problema di nesazio, dove restano da studiare e approfondire la sto-ria amministrativa della città 70 e le modalità di inserimento del territorio municipale nell’agro colonico di Pola 71.

dopo la pubblicazione dei tre fascicoli delle Inscriptiones Italiae 72, anche l’epigrafia istriana ha avuto numerosi nuovi apporti, nuovi rinvenimenti pubblicati nelle riviste locali e internazionali, sistematizzati fino agli anni ottanta da ana e Jaroslav Šašel nei volumi delle Inscriptiones Latinae quae in Iugoslavia repertae sunt 73. Claudio Zaccaria ha pubblicato, nel 1992, il fascicolo di Tergeste e dell’Histria Septentrionalis nella serie Supplementa Italica 74, ed è in corso la schedazione di tutte le iscrizioni istriane nella base informatica edr (epigraphic database rome) 75.

oggi in Istria lavorano una ventina di archeologi, la metà dei quali al museo archeologico dell’Istria. Ciò rappresnta una bella differenza rispetto a 77 anni fa, ma anche rispetto a 30 o 40 anni fa. molte cose sono successe nel frattempo nelle nostre regioni. siamo passati da un clima gelido del dopoguerra, all’apertura della Jugoslavia all’occidente, allo sfaldamento di quello stato, all’apertura delle frontiere e all’entrata della slovenia prima, e recentemente della Croazia nell’unione europea. già prima del 1990 avevamo instaurato rapporti di collaborazione e reciproca informazione sulle novità nel territorio e sulle novità bibliografiche, con i colleghi di trieste. È doveroso ricordare che la prima ad aprire il dialogo, alla fine degli anni settanta, è stata la dott. Vesna Girardi Jurkić, mentre nel decennio successivo i contatti si sono intensificati anche con la partecipazioni alle settimane aquileiesi, questa insigne manifestazione annuale e tematica, grazie alla quale abbiamo ricucito molti tratti comuni nell’archeo-logia dell’alto adriatico. Per ragioni di spazio, questo contributo rimane uno schizzo, un sommario della storia dell’archeologia nel periodo fra i due bimillenari augustei. molti protagonisti, molti rinvenimenti, molti risultati del lavoro di tanti professionisti nell’alto adriatico non sono stati messi a fuoco adeguatamente. Ciò rimane un tema da elaborare in un lavoro molto più ampio.

70 un nuovo spunto venne dato dal rinvenimento dell’epigrafe pubblicata da rodà 2005.71 MArcHiori 2013, p. 272 e passim.72 Vd. supra, nt. 30.73 ŠAŠel, ŠAŠel 1963, pp. 141-149; ŠAŠel, ŠAŠel 1978, pp. 209-213; ŠAŠel, ŠAŠel 1986, pp. 406-

410: quest’ultimo riporta soltanto le iscrizioni da Alvona e Flanona, poiché tutte le iscrizioni istriane del territorio della Decima Regio furono pubblicate nelle Inscr. It. (vd. supra, nt. 30).

74 zAccAriA 1992.75 Vd. supra, nt. 33.

RoBERt MAtiJAšić

Page 29: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

289

bIblIograFIa

APiH 1977 = e. APiH, Carli, Gian Rinaldo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 20, roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana (http://www.treccani.it/enciclopedia/gian-rinaldo-carli_%28Dizionario-Biografico%29/).

BAndelli, MontAGnAri KoKelj 2005 = Carlo Marchesetti e i castellieri 1903-2003, atti del Convegno Internazionale di studi (Castello di duino - ts, 14-15 novembre 2003), a cura di g. BAndelli e e. MontAGnAri KoKelj, Fonti e studi per la storia della Venezia giulia, trieste.

BenuSSi 1925 = b. BenuSSi, La Società Istriana di Archeologia e Storia Patria nei primi quaranta anni di vita (dal 24 luglio 1884 al 23 luglio 1924), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 37, pp. 247-265.

BenuSSi 1928 = b. BenuSSi, Dalle annotazioni di Alberto Puschi per la Carta archeologica dell’Istria, in “archeografo triestino”, 42, pp. 243-282.

BUlić, koncani Uhač 2010 = d. BUlić, i. koncani Uhač, Figlina u Fažani i njezina preobrazba u kasnoj antici (The pottery workshop at Fažana and its transformation in the Late Roman Period), in “Histria archaeologica”, 41, pp. 109-146.

BUlić, Matijašić c.s = d. BUlić, R. Matijašić, L’architettura rurale romana dell’agro polese in luce delle indagini recenti, in Arheološki park Severnega Jadrana, a cura di I. lAzAr e K. zAnier, annales mediterranei, Koper, in corso di stampa.

cArli 1788-91 = g. r. cArli, Delle antichità Italiche, vol. I-V, milano.cArre et alii 2011 = m. b. caRRe, v. kovačić, c. RoUSSe, F. taSSaUx, L’Istrie et la mer. La côte du

Parentin dans l’antiquité, ausonius Éditions, mémoires, 25, bordeaux.cArre et alii 2012 = m. b. caRRe, v. kovačić, c. RoUSSe, F. taSSaUx, Lorun-Loron et Busuja-Bossolo,

Poreč-Parenzo, Istria, les campagnes de recherche 2011, “Histria antiqua”, 21, pp. 599-608.cerneccA 1970 = d. cerneccA, Pietro Stancovich, in “atti del Centro di ricerche storiche di rovigno”,

1, pp. 161-175.cuScito 2014 = g. cuScito, Mario Mirabella Roberti, in KrnjAK 2014, pp. 47-55.de FrAnceScHi 1934 = c. de FrAnceScHi, Il Cinquantenario della Società Istriana di Archeologia e

Storia Patria, in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 46, pp. VII-XI.

deGrASSi 1926 = a. deGrASSi, Il porto romano di S. Giovanni della Cornetta, in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 38, pp. 141-152.

deGrASSi 1926a = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1925), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 38, 1, pp. 153-168.

deGrASSi 1926b = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1926), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 38, 2, 154-161.

deGrASSi 1927 = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1927), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 39, pp. 381-384.

deGrASSi 1928 = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1928), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 40, pp. 397-402.

deGrASSi 1929 = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1929), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 41, pp. 397-405.

deGrASSi 1930 = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1930), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 42, pp. 447-453.

deGrASSi 1931 = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1931), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 43, pp. 375-383.

deGrASSi 1933 = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1932-1993), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 45, pp. 386-397.

deGrASSi 1934a = a. deGrASSi, Notiziario archeologico (1934), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 46, pp. 271-278.

deGrASSi 1934b = a. degrassi, Inscriptiones Italiae, Volumen X, regio X, fasc. 2 - Parentium, roma.deGrASSi 1936 = a. deGrASSi, Inscriptiones Italiae, Volumen X, regio X, fasc. 3 - Histria septentrionalis,

roma.deGrASSi 1954 = a. deGrASSi, Il confine nord-orientale dell’Italia romana, dissertationes bernenses, I,

6, berna.deGrASSi, BruSin, MirABellA roBerti 1935 = a. deGrASSi, g. BruSin, M. MirABellA roBerti,

Notiziario archeologico (1935-1936), in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 47, pp. 285-307.

LA STORIOGRAFIA E L’ARCHEOLOGIA IN ISTRIA FRA IL PRIMO E IL SECONDO BIMILLENARIO

Page 30: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

290

džin 2005 = K. džin, Nesazio alla luce delle recenti scoperte archeologiche, in “epigraphica”, 67, pp. 257-267.

džin 2006 = K. džin, Pelićeti, in “Hrvatski arheološki godišnjak”, 3, pp. 256-259.džin 2008 = K. džin, Rescue archaeological research at a portion of the roman building in Pomer in

2007, in “Histria antiqua”, 16, pp. 169-176.FiScHer 1996 = g. FiScHer, Das Römische Pola: Eine archäologische Stadtgeschichte, bayerische

akademie des Wissenschaften, Phil.-historische Klasse, abhandlungen, n.F. Heft 110, münchen.ForlAti tAMAro 1930 = b. ForlAti tAMAro, L’istituzione e l’ordinamento del Regio Museo dell’Istria in

Pola, in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 42, pp. 235-250.ForlAti tAMAro 1947 = b. ForlAti tAMAro, Inscriptiones Italiae, Volumen X, regio X, fasc. 1 - Pola,

roma.ForlAti tAMAro 1984 = b. ForlAti tAMAro, La Società Istriana nei suoi cent’anni di storia 1884-1984,

in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 84, pp. 1-7.FrAScHetti 1983 = a. FrAScHetti, La Pietas di Cesare e la colonia di Pola, “annali dell’Istituto univer-

sitario orientale di napoli, dipartimento di studi del mondo classico e del mediterraneo antico”, 5, pp. 77-101.

GiGlioli 1937 = g. q. GiGlioli, Mostra Augustea della Romanità. Appendice bibliografica al catalogo, roma.

GiRaRdi jURkić, džin 2006 = V. GiRaRdi jURkić, k. džin, Isola del Vescovo (Vižula). Complesso maritti-mo residenziale antico e tardoantico nel pressi di Medolino. Campagna di ricerche 2005, in “atti del Centro di ricerche storiche di rovigno”, 36, 473-486.

GnirS 1976 = a. GnirS, Beiträge zur Geschichte und Geographie Böhmens und Mährens in der Zeit des Imperium Romanum, bonn - bad godesberg.

jURkić-GiRaRdi 1978-79 = V. jURkić-GiRaRdi, Scavi in una parte della villa rustica romana a Cervera Porto presso Parenzo (I), campagne 1976-1978, in “atti del Centro di ricerche storiche di rovigno”, 9, pp. 263-298.

jURkić-GiRaRdi 1981-82 = V. jURkić-GiRaRdi, Lo sviluppo di alcuni centri economici sulla costa occi-dentale dell’Istria dal I al IV secolo, in “atti del Centro di ricerche storiche di rovigno”, 12, pp. 7-31.

jURkić-GiRaRdi 1979 = V. jURkić-GiRaRdi, Scavi in una parte della villa rustica romana a Cervera Porto presso Parenzo (I), campagne 1976-1978, in “atti del Centro di ricerche storiche di rovigno”, 9, pp. 263-298.

katUnaRić 2009 = t. katUnaRić, Sv. Ivan Kornetski, in “Hrvatski arheološki godišnjak”, 5, pp. 373-376.

KePPie 1983 = l. KePPie, Colonisation and Veteran Settlement in Italy, 47 - 14 B.C., london.KrnjAK 2014 = o. KrnjAK, Studijski dan u čast arheologa prof. Maria Mirabelle Robertija (1909.-2002.).

Giornata di studio in onore dell’archeologo prof. Mario Mirabella Roberti, “monografije i kata-lozi”, 24, Pula.

lAcHin 1999 = m. t. lAcHin, La scoperta e gli studi, in Oppidum Nesactium 1999, pp. 23-30.lAzzArini 1999 = F. lAzArini, La basilica doppia paleocristiana, in Oppidum Nesactium 1999, pp.

91-97.MAnAcordA 1988 = d. MAnAcordA, Attilio Degrassi, in Dizionario Biografico degli Italiani,

vol. 36, Istituto dell’enciclopedia Italiana, roma (http://www.treccani.it/enciclopedia/attilio-degrassi_%28Dizionario-Biografico%29/).

MArcHeSetti 1903 = C. MArcHeSetti, I castellieri preistorici di Trieste e della Regione Giulia, in “atti del museo Civico di storia naturale di trieste”, 10, n.s. 4, pp. 1-206 (edito anche come fascicolo monografico, trieste 1903 = ristampa anastatica, trieste 1981).

MArcHiori 2013 = a. MArcHiori, Oltre la costa: centuriazione e inediamento nell’Istria romana, trieste.

Matijašić 1982 = r. Matijašić, Roman Rural Architecture in the Territory of Colonia Iulia Pola, in “american Journal of archaeology”, 86, 1, pp. 53-64.

Matijašić 1982-1983 = r. Matijašić, Arheološki muzej Istre u Puli 1902 - 1982 (Il Museo archeologico dell’Istria a Pola dal 1902 al 1982), in “Histria archaeologica”, 13-14, pp. 5-32.

Matijašić 1995 = r. Matijašić, Urbana arheologija u Puli (Urban Archaeology in Pula), in “Histria antiqua”, 1, pp. 37-46.

Matijašić 1996 = r. Matijašić, Neka topografska pitanja pulskog Foruma (Some topographic questions concerning the Forum of Pula), in “Histria antiqua”, 5, pp. 21-28.

Matijašić 2005 = r. Matijašić, Šonje, Ante, in Istarska enciklopedija, Zagreb, p. 786.

RoBERt MAtiJAšić

Page 31: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

291

Matijašić 2012 = r. Matijašić, Le città romane dell’Istria: nuovi particolari, in I processi formativi ed evolutivi della città in area adriatica, a cura di g. de MAriniS, G. M. FABrini, G. PAci, r. PernA e m. SilveStrini, bar, Int. s. 2419, oxford, pp. 445-452.

Matijašić 2014 = r. Matijašić, Mario Mirabella Roberti u istarskoj arheologiji. Mario Mirabella Roberti nel contesto dell’archeologia istriana, in KrnjAK 2014, pp. 31-45.

Matijašić 1996 = K. Matijašić, Nezakcij. Nalaz grobnice 1981. godine. Nesactium. The discovery of a grave vault in 1981, monografije i katalozi, 6, Pula.

Matijašić 2005 = K. Matijašić, Mladin, Josip, in Istarska enciklopedija, Zagreb, pp. 496-497.MirABellA roBerti 1938 = m. MirABellA roBerti, Notiziario archeologico (1937-1938-1939), in “atti

e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 50, 1938, pp. 233-263.MirABellA roBerti 1939 = m. MirABellA roBerti, L’Arena di Pola, quaderni-guida di Pola, 1, Pola.MirABellA roBerti 1943 = m. MirABellA roBerti, Il Duomo di Pola, quaderni-guida di Pola, 2, Pola.MlAKAr 1987 = Š. MlAKAr, Rimski građevinski kompleksi i interijeri rimskih vila na Poreštini

(Complessi architettonici romani e interni delle ville romane nel Parentino), in “Porečki zbornik”, 2, pp. 57-65.

Oppidum Nesactium 1999 = oppidum nesactium. Una citta istro-romana, a cura di g. roSAdA, treviso.PAvAn 2000 = g. PAvAn, Il tempio d’Augusto di Pola, trieste.PAvAn 2014 = g. PAvAn, U sjećanje na Maria Mirabellu Robertija: novi dokumenti o obnovi Augustova

hrama u Puli (1945.-1947.). Nel ricordo di Mario Mirabella Roberti: nuovi documenti sul restauro del Tempio d’Augusto di Pola (1945-1947), in KrnjAK 2014, pp. 57-66.

PiSAni SArtorio 1983 = g. PiSAni SArtorio, Dalla mostra al museo. Dalla Mostra Archeologica del 1911 al Museo della Civiltà Romana, Venezia.

PolAScHeK 1951 = e. PolAScHeK, Pola, in Pauly Wissowa Real-Enzyklopedie, 21, 1, coll. 1217- 1251.riSMondo 1937 = d. riSMondo, Dignano d’Istria nei ricordi. Nel Bimillenario d’Augusto,

bagnacavallo.rodà 2005 = I. rodà, Un nuevo cónsul suffectus en un pedestal del foro de Nesactium (Istria, Croacia),

in “epigraphica”, 67, pp. 269-277.ŠAŠel 1992 = J. ŠAŠel Stages in the administrative development of Roman Parentium, in Opera Selecta,

situla, 30, ljubljana, pp. 661-668.ŠAŠel, ŠAŠel 1963 = A. ŠAŠel, j. ŠAŠel, Inscriptiones latinae quae in Iugoslavia inter annos mCmXl et

mCmlX repertae et editae sunt, situla, 5, ljubljana.ŠAŠel, ŠAŠel 1978 = A. ŠAŠel, j. ŠAŠel, Inscriptiones latinae quae in Iugoslavia inter annos mCmlX et

mCmlXX repertae et editae sunt, situla, 19, ljubljana.ŠAŠel, ŠAŠel 1986 = A. ŠAŠel, j. ŠAŠel, , Inscriptiones latinae quae in Iugoslavia inter annos mCmII et

mCmXl repertae et editae sunt, situla, 25, ljubljana.ScHiAvuzzi 1908 = b. ScHiAvuzzi, Attraverso l’agro colonico di Pola, in “atti e memorie della società

Istriana di archeologia e storia Patria”, 24, pp. 91-171.ScHinGo 2004 = g. ScHinGo, Kandler, Pietro Paolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol.

62, istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma (http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-paolo-kandler_%28Dizionario_biografico %29/).

ScriBA 1995 = F. ScriBA, Il mito di Roma, l’estetica e gli intellettuali negli anni del Consenso - La Mostra Augustea della Romanità 1937/38, in “quaderni di storia”, 21, 41, pp. 67-84.

StArAc 1996 = a. StArAc, Forum u Puli (The Forum of Pula), in “opuscula archaeologica”, 20, pp. 71-89.

Sticotti 1951 = P. Sticotti, Inscriptiones Italiae, Volumen X, regio X, fasc. 4 - tergeste, roma.StArAc 2010 = a. StArAc, Dragonera. Arheološka istraživanja 2003-2004. Archaeological excavations

2003-2004, in Dragonera. Dva bisera. Two pearls, a cura di a. StArAc, monografije i katalozi, 19, Pula, pp. 11-240.

SUić 1976 = m. SUić, Antički grad na istočnom Jadranu, Zagreb.tASSAux et alii 2001 = F. taSSaUx, R. MatijaSic, v. kovačić, Loron (Croatie), un grand centre de pro-

duction d’amphores à huile istriennes (Ier – IVe s. p. C.), ausonius – Publications, mémoires, 6, bordeaux.

Ujčić 2002 = Ž Ujčić, Tisućljeća u stoljeću. Povodom stogodišnjice Arheološkog muzeja Istre, Millenni nel secolo. In occasione del centesimo aniversario del Museo Archeologico dell’Istria, monografije i katalozi, 12, Pula.

Ujčić 2005 = Ž. Ujčić, Sv. Jelena, in “Hrvatski arheološki godišnjak”, 1, pp. 155-156.Ujčić 2006 = Ž. Ujčić, Šurida – Mala Vala, in “Hrvatski arheološki godišnjak”, 3, pp. 273-274.Ujčić 2007 = Ž. Ujčić, Antička uljara kod Male Vale, in “Fažanski libar”, 2, pp. 23-36.

LA STORIOGRAFIA E L’ARCHEOLOGIA IN ISTRIA FRA IL PRIMO E IL SECONDO BIMILLENARIO

Page 32: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

292

vidulli torlio 1987 = m. vidulli torlio, La scoperta di Nesazio rivissuta nella corrispondenza e nelle pubblicazioni dei primi dieci anni di scavo, in “atti e memorie della società Istriana di archeologia e storia Patria”, 87, pp. 107-130.

viviAni 1935 = a. viviAni, Cesare Augusto, Firenze.zAccAriA 1992 = C. zAccAriA, regio X – Venetia et Histria, tergeste – ager tergestinus et tergesti

adtributus, Supplementa Italica, Nuova serie, 10, roma, pp. 139-283.zeccHini 2014 = g. zeccHini, Pola e Cesare, in Hoc quoque laboris praemium. Scritti in onore di Gino

Bandelli, a cura di m. cHiABà, trieste, pp. 553-563.ZlatUnić 2010 = r. ZlatUnić, Arheološko zaštitno istraživanje na trasi istarskog ipsilona – lokalitet

Brestić – Višnjan (A rescue archaeological excavation on the route of the istrian highway – the Brestić site – Višnjan), in “Histria archaeologica”, 41, pp. 83-108.

ZMaić 2007 = V. ZMaić, Krvavići – Boškina. Rimska villa rustica. Antika. Nepokretni nalazi, in Zaštitna arheologija na magistralnom plinovocu Pula – Karlovac (Rescue Archaeology on the Magistral Gas Pipeline Pula – Karlovac), a cura di l. Bekić, Zagreb, pp. 76-103.

riASSunto

Il bimillenario della morte di augusto si presenta come un’occasione per tentare un breve rias-sunto della storiografia e archeologia istriana negl’ultimi 77 anni. Dalla fine del Settecento l’interesse per l’antichità andava crescendo sempre più, finchè non raggiunse l’apice a cavallo tra ottocento e novecento con l’istituzione di musei, scavi a Pola, Parenzo e nesazio, e nei rispettivi agri. dalla ricosti-tuzione del museo di Pola nel 1930 iniziava una nuova stagione di pubblicazione di notizie e relazioni di scavi nel “notiziario archeologico” edito dapprima da attilio degrassi e poi da mario mirabella roberti. Poco prima del primo bimillenario, a Pola giunse il mirabella roberti come primo direttore del museo con dimora in Città, e le ricerche antichistiche si svilupparono e modernizzarono, ma tutto venne interrotto dalla guerra.

Dopo il conflitto, dal 1947 a Pola e Parenzo lavoravano tre o quattro archeologi, impegnati a rico-struire i dati e le collezioni dei musei, ma a partire dagli anni sessanta anche la ricerca sul campo venne rilanciata con il moltiplicarsi di investimenti nel turismo. Anche nel campo storiografico si ricucirono lentamente gli strappi provocati dalla guerra e dall’esodo, così che nel campo della storia antica oggi sia-mo a buon punto riguardo la collaborazione. tanti nuovi risultati delle ricerche negl’ultimi decenni hanno arricchito enormemente le conoscenze delle antichità istriane.

Parole chiave: Istria; archeologia romana; storia antica.

SuMMAry: tHe HiStorioGrAPHy And ArcHAeoloGy oF iStriA BetWeen tHe tWo AuGuStuS’ BiMillenniA

the two thousandth anniversary of the death of Augustus presents an opportunity for a brief sum-mary of the historiography and archeology of Istria during last 77 years. since the end of the eighteenth century the interest for antiquity has grown, until it reached its peak at the end of the nineteenth century with the establishment of museums, excavations in Pula, Poreč and Nesactium, and in their agri. With the reestablishment of the Museum of Pula in 1930 began a new era of publication of data and reports of ex-cavations in the “Notiziario archeologico” published first by Attilio Degrassi and then by Mario Mirabella Roberti. Shortly before the first bimillennium Mirabella Roberti came to Pula as the first director of the Museum with residence in town, the research of antiquity developed and was modernized, but everything was interrupted by the war.

After the conflict, from 1947, three or four archaeologists worked in Pula and Poreč, committed to review the data and rebuild museum collections, but since the sixties also fieldwork was relaunched with the proliferation of investment in tourism. Also in the field of historiography the wounds and tears caused

RoBERt MAtiJAšić

Page 33: La storiografia e l'archeologia in Istria fra il primo e il secondo Bimillenario, "AAAd, 81, 2015, 279-293

293

by the war and the exodus were slowly restitched, so that in the field of ancient history today we are at a good point as regards the collaboration. Many new results in the last few decades have greatly enriched the knowledge of the istrian antiquity.

Keywords: istria; Roman archeology; ancient history.

Sažetak: hiStoRioGRaFija i aRheoloGija iStRe iZMeđU dva aUGUStova jUBileja

obilježavanje dvije tisuće godina od smrti cara Augusta predstavlja prigodu za kratki pregled istar-ske historiografije i arheologije od godišnjice njegova rođenja do danas. od kraja XViii. stoljeća zanima-nje za antiku je raslo sve više, dok nije na prijelazu XiX. u XX. stoljeće doseglo vrhunac s osnivanjem muzeja, s iskapanjima u Puli, Poreču i Nezakciju i u njihovim agerima. od ponovnog otvaranja pulskog Muzeja 1930 započelo je novo razdoblje prikupljanja podataka i izvješća s iskapanja u “Notiziario arche-ologico” koje je uređivao najprije Attilio Degrassi a zatim Mario Mirabella Roberti. Malo prije obljetnice Augustova rođenja, u Pulu je stigao Mirabella Roberti kao prvi ravnatelj Muzeja s boravištem u gradu, pa su se razvila i osuvremenila istraživanja antike, no sve je bilo prekinuto ratom.

Poslije rata, od 1947. u Puli Poreču radila su tri, odnosno četiri arheologa koji su si postavili zadaću ponovnog prikupljanja podataka i muzejskog materijala, ali od 1960-ih godina i terenska su se istraživanja proširila s povećanjem investicija u turizmu. i na području historiografije postupno sun se zaliječene rane koje su uzrokovali rat i egzodus, tako da smo danas – što se tiče stare povijesti – na dobrom putu surad-nje. Brojni novi rezultati istraživanja posljednjih desetljeća znatno su poboljšali naše poznavanje istarske antike.

Ključne riječi: istra; antička arheologija; stara povijest.

RoBeRt Matijašićuniversità Juraj dobrila di Polavia Matetić Ronjgov 1 _ HR-52100 Pula/Polae-mail: [email protected]

LA STORIOGRAFIA E L’ARCHEOLOGIA IN ISTRIA FRA IL PRIMO E IL SECONDO BIMILLENARIO