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LA STORIA DELLA BANDA DI GIOIA AFFASCINA I RAGAZZI-foto
Scritto da Dalila BellaciccoVenerdì 18 Maggio 2012 10:23
Una delle iniziative di maggior successo inserite dal Comitato
Festa Patronale nel programmadi quest’anno è legata alla storia
della Banda di Gioia.
Un percorso avviato dai professori Tonino Vasco e Franco
Giannini nelle scuole elementari,integrato - per gli alunni della
S. F. Neridi quarta e per la loro maestra Gianfranca
Magistro- da un’importante “lezione” di cultura, tradizione e
vita vissuta, nel cuore del teatro Rossini il12 maggio scorso,
durante le prove del “Concerto di Maggio” della Banda “P.
Falcicchio” diretta dal
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Scritto da Dalila BellaciccoVenerdì 18 Maggio 2012 10:23
M° Giuseppe Carbonara.
Sono le 16, i piccini, rapiti dalla musica, ascoltano seduti in
prima fila in religioso silenzio,osservando le gestualità del
Direttore d’Orchestra, la compostezza dei musicisti accaldati,
alleprese con spartiti e accordi, le prove estenuanti delle
bravissime ballerine (AnnamariaAlfarano, Mirella Romanelli, Angela
Palmisano e Margareth Cuscito) del “Laboratorio del Movimento” di
Mirella Resta.
La maestra Gianfranca, da sempre costretta a frenar la vivacità
dei suoi alunni, commossa nelvederli così educati e rispettosi al
cospetto dei musicisti, con unluccichio sospetto nello sguardo
esclama sottovoce: “Come sono bravi i miei bambini!”.
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Scritto da Dalila BellaciccoVenerdì 18 Maggio 2012 10:23
Dopo la foto di rito sul palco gli alunni si fermano nella sala
prove che si rivela un “dietro lequinte” affascinante, a tratti più
coinvolgente dello stesso concerto, nel momento in cui uno
deimaestri spiega loro i segreti delle “pernacchiette” mentre si
suonano tromba e bassotuba ecome viene vissuta la stagione
concertistica dai musicisti. Il M° Pino D'Aniello, 47enne
trombettista della Banda “P. Falcicchio” ed un suo collegamostrano
i tipi di bocchino studiati per gli strumenti a fiato e adattati al
tipo di labbra deimusicisti e spiegano come funzionano.
“La musica per noi è una passione – afferma con convinzione il
maestro D'Aniello - e questapassione, questo grande amore ci aiuta
a superare tutte le difficoltà e la fatica. Non è facile farparte
di una banda. Per mesi da maggio ad agosto si è lontani da casa, si
viaggia di continuo sul pulmino, spesso si dorme in viaggio o su
brandine di fortunache ci portiamo appresso, anche perché siamo in
tanti e non è semplice trovare un luogo benattrezzato che possa
ospitarci. Siamo in 45, quando arriviamo in un paese il Comitato ci
mette a disposizione una scuolao un palazzettoin cui cambiarci e,
se necessario, dormire. Spesso dobbiamo preparaci qualcosa da
mangiareper nostro conto, per questo portiamo con noi anche dei
fornelletti, ci spostiamo un po’ come glizingari.” “Io sono il
“capo banda dell’alloggio” – continua D'Aniello - quando
raggiungiamo il luogo in cuici esibiremo, verifico che l’alloggio
sia adeguato e dignitoso, se non lo è non suoniamo.Meritiamo
rispetto, siamo dei professionisti e devono trattarci bene,
portiamo il nome di Gioia intutta Italia. Se dobbiamo esibirci in
un paesino della Calabria, dell’Abruzzo o vicino agliAppennini,
seguire le processioni a mezzogiorno con il peso degli strumenti è
moltofaticoso . Lo è anche smontare gli strumenti e spostarsi da
una città all’altra inpoche ore. Oggi sugli autobus c’è l’aria
condizionata, un tempo neanche quella. A notte fondapoi, quando
iniziano i fuochi d’artificio, noi siamo
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Scritto da Dalila BellaciccoVenerdì 18 Maggio 2012 10:23
spesso già in viaggio verso un altro paese. Per reggere questi
ritmi devi essere davveroinnamorato della musica e amare anche
questo tipo di vita da “Nomadi del pentagramma”,come scritto da
Bianca Tragni. Si condivide tutto, spazi, gioie e problemi… Non
riesco ad immaginare una vita diversa daquesta, mio padre era
musicista, io suono da quando avevo sei anni, mia figlia è anche
lei unamusicista, suona il sax, anche se al momento non è
interessata alle bande.” “Il direttore d’orchestra - continua il
musicista - è una figura importante, quando lo vedetemuoversi non
gesticola a caso, sta davvero dirigendo, come fa la
vostra maestra in classe. Richiama l’attenzione su un passaggio,
indica quando rallentare oaccelerare il ritmo, fa attenzione che
tutti siano a tempo e eseguano alla perfezione la loroparte. Il M°
Carbonara è molto bravo, ha tanta esperienza, cura in particolare
l’estensionedel suono, è importante essere diretti da un buon
Maestro. Entusiasmo, armonia e spirito di squadra tra noi musicisti
sono fondamentali. E’ un’esperienza bellissima suonare insieme e
comunicare questa armonia a chi ci ascolta!Quel che è più
complicato è organizzare le prove. Veniamo tutti da città diverse,
molti di noihanno un altro lavoro e suonano per passione, occorre
trovare un luogo ed un orario che vadabene per tutti e non è
facile.”
Gianfranca Magistro guida i suoi piccini verso l’uscita dal
retro del teatro, teme disturbino leprove. Saranno tutti sotto il
palco il 27 maggio per assistere al concertoin piazza Plebiscito.
La scuola non costruisce solo “saperi”, talvolta dona anche bei
ricordi che risvegliano emozionie fanno amare lo studio e di certo
questi bambini, ogni qual volta vedranno un musicante,ricorderanno
questo bell’incontro, l’emozione della loro maestra e la storia
della nostraBanda .
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