ENSEMBLE FLORIANO Con un concerto di musiche di Verdi, Britten e anteprime assolute La scuola d’arpa del collegio vescovile Barbarigo compie vent’anni. La ricor- renza viene festeggiata sabato 11 mag- gio alle 20.15 nel teatro della Facoltà teolo- gica del Triveneto con un concerto dell’en- semble d’arpe Floriana, che della scuola è il fiore all’occhiello e un biglietto da visita or- mai noto anche all’estero. In programma, omaggi per i centenari di Verdi e Britten e vari brani in prima assoluta. Da sempre, in- fatti, l’originalità della formazione – fino a 25 arpe – ha suscitato l’interesse di compo- sitori come Tarcisio Battisti, Riccardo Bel- lotti, Alessandro Toffolo e Alessandro Kir- schner, che per essa hanno scritto numerosi arrangiamenti inediti. «Il concerto del ventennale – spiega Ma- ria Chiara Bassi, direttrice dell’ensemble Floriana e della scuola di arpa – è un’occa- sione per ritrovare e ringraziare questi musi- cisti e tutte le persone che hanno reso possi- bile l’avventura della scuola di arpa: le oltre cinquanta allieve e le loro famiglie, i rettori e i docenti del Barbarigo, i rappresentanti degli enti e istituzioni che negli anni hanno ospitato l’orchestra. Il “grazie” più grande, però, andrà ovviamente a mons. Floriano Riondato». La scuola d’arpa e il suo ensem- ble, infatti, sono stati l’ennesima intuizione del sacerdote, da mezzo secolo geniale ani- matore della vita musicale del Barbarigo. Nel libro Don Floriano e la musica al Bar- barigo, pubblicato per il suo 90° complean- no, mons. Riondato ricorda così la genesi della scuola d’arpa: «Nel 1990 chiesi a Giu- liana Bressan, stimata maestra diplomatasi a Vienna, se fosse disponibile a tenere un cor- so d’arpa alla scuola pomeridiana di musica del Barbarigo. Accettò e così acquistai dalla fabbrica più importante al mondo, la cunee- se Salvi, il primo strumento, che mi costò 18 milioni. Dopo appena un anno la professo- ressa morì, ma Pietro Ruzzarin, docente al conservatorio Pollini, mi presentò Maria Chiara Bassi. La mia fortuna con il gruppo delle arpiste è solo merito suo. Fu lei che nel 1993, essendo salito a tre il numero delle frequentatrici del corso, avviò ufficialmente la scuola d’arpa. Da allora ho comperato al- tre 16 arpe». In breve il Barbarigo diven- tò un centro di riferimento per lo studio dell’arpa, tanto che dal 1997 ha ospitato dieci edi- zioni della rassegna “Giovani arpisti” organizzata da Maria Chiara Bassi e dalla ditta Salvi; convenirono nell’istituto anche più di cento strumentiste da tut- to il Triveneto. L’ensemble, nato nel 2000, si chiama Floriana in onore di mons. Riondato: «Le strumentiste più giovani – afferma Maria Chiara Bassi – frequentano la scuola prima- ria, le più “anziane” già lavorano. Due ra- gazze si sono anche diplomate al conserva- torio, altrettante stanno per tagliare questo traguardo, altre ancora hanno ottenuto diplo- mi preaccademici e vinto premi e concorsi». Floriana ha tenuto numerosi concerti e partecipato a concorsi, scambi e manifesta- zioni culturali e tournée in Italia e in Spagna, Belgio, Olanda e nel principato di Monaco: «Abbiamo raggiunto mete impensabili, che vogliamo ricordare con un volume di 150 pagine pubblicato per il ventennale. Tra le soddisfazioni maggiori cito l’invito di Clau- dio Scimone al Veneto festival e l’esibizione all’auditorium Ranieri III di Montecarlo di fronte a oltre duemila persone, tra cui il prin- cipe Alberto. Ma grande gioia ci hanno dato anche momenti più intimi, co- me la giornata con i piccoli pa- zienti della Città della speranza e il concerto per gli alpini nella rocca Meli Lupi a Soragna per raccogliere fondi per la Luni- giana». Una ventina gli enti e le as- sociazioni ai quali in questi an- ni l’ensemble Floriana ha devo- luto i proventi dei concerti e del cd Note per te (Fonola dischi), recentemente ristampato dopo che le prime mille copie so- no andate esaurite. «A breve – anticipa la di- rettrice – incideremo un secondo cd di inedi- ti insieme al coro Mortalisatis di Maserà. L’auspicio è sia solo la prima di tante altre buone idee per far sì che il significato della musica vada oltre a quello della mera esecu- zione». Info: [email protected] Piero Cioffredi Sotto la guida di Maria Chiara Bassi in breve il Barbarigo è diventato un centro di riferimento, almeno a livello triveneto, per lo studio dell’arpa Sabato 11 maggio le giovani arpiste si esibiranno nel teatro della Facoltà teologica. Numerosi i brani in programma composti appositamente per il gruppo padovano. Il complesso si sta preparando a far uscire un secondo cd di musiche inedite con il coro Mortalisatis di Maserà La scuola d’arpa del Barbarigo compie vent’anni L’illustrazione di copertina del volume La grande anima per l’Europa è di Licia Pittarello, insegnante della Don Bosco. Altri disegni che impreziosisco- no il volume sono stati donati da Angela Marchesi, mamma di un alunno bolognese. Giovedì 9 maggio si celebra nel 27 paesi del- l’Unione la festa dell’Europa. Una ricorrenza alla quale il vecchio continente si presenta con uno stato d’animo tutt’altro che incline a inneggiare alla gioia. Riuscirà il vascello europeo a mantenere dritta la barra e salvare un progetto che – in fin dei conti – non più tardi dell’anno scorso ha ottenuto il Nobel per la pace? Sì, ce la farà. E saranno i bambini, cit- tadini europei di domani, a completare quel sogno di unità nato sotto le bombe della seconda guerra mondiale. Questa, almeno, è la soluzione che Marco Andreucci individua nel suo recente libro per ragazzi La grande anima dell’Europa (Cleup, pp 218, euro 15,00), patrocinato dalla Commissione europea e introdotto dalla prefazione di un europeista convinto come Carlo Azeglio Ciampi. «Il presidente della repubblica emerito – spiega Andreucci, dipendente del comune di Padova, già autore di due saggi sulla resistenza nel Bolognese e del libro di favole Il mondo di Silvia – si propone co- me compagno di mille bambini che partono alla ricerca dell’“anima” che l’Europa ha smarrito per l’egoismo delle nazioni. A incaricarli è il presi- dente dell’Europa, una figura che og- gi non esiste ma sogno possa essere istituita presto. Il presidente è stanco di lamentele sul vecchio continente: gli appare in sogno una bambina e capisce che a salvarlo saranno pro- prio i giovani». In ciascuno dei 27 stati membri che visitano, anche ai bambini apparirà la misteriosa coetanea, invisibile ai “grandi”, che consegna loro un cofanet- to. Quando a Roma, dove nel 1957 nacque la Cee, i piccoli apriranno insieme gli scrigni, accadrà un evento magico che i lettori dovranno scoprire. «L’Europa è inevitabile, un progetto vincente i cui contenuti vanno però adattati alla difficile situa- zione odierna. Per aiutare i bambini a ragionare con un orizzonte continentale ho evidenziato come noi europei abbiamo una storia comune, rappresentata appunto dalla bimba, fatta da migrazioni di massa e uomini illustri. E così, ho parlato di Copernico nel ca- pitolo sull’Italia e di Colombo in Spagna. Il libro è ric- co di episodi buffi ma affronta anche tragedie come Auschwitz e il muro di Berlino». La soluzione ai guai dell’Europa immaginata da Andreucci è in realtà molto meno idealizzata di quanto non sembri. A partire dal fatto che i protago- nisti del libro non sono personaggi di fantasia ma bambini in carne e ossa: studenti delle scuole pri- marie Don Bosco di Padova e Bombicci e XXI aprile di Bologna. A dare il là alla vena creativa dell’autore, infatti, è stato il progetto didattico sull’Unione euro- pea svolto nell’anno 2011-12 nell’istituto salesiano patavino, frequentato dalla figlia di Andreucci, Silvia. «Siamo convinti che a partire dalle nuove gene- razioni si possa costruire un tessuto sociale vera- mente europeo – spiega la direttrice suor Marta Checchin – Ci premeva far capire ai nostri alunni che l’Europa, di cui sapevano poco, è la nostra casa comune e trasmettere il valore dell’aprirsi agli altri popoli, accogliendo la diversità e la ricchezza delle loro culture. I bambini hanno vestito con entusiasmo i panni degli “archeologi” e compiuto approfondite ricerche sulle più svariate declinazio- ni della tematica europea, dalla mito- logia alla moneta, nelle quali hanno trascinato anche i loro, talvolta euro- scettici, genitori». I 270 alunni della primaria Don Bosco hanno presentato il lavoro sul- l’Europa con uno spettacolo di cui essi stessi hanno costruito il copione. È proprio a quest’ultimo che An- dreucci (titolare di un master in inte- grazione europea) ha agganciato la passione per i temi comunitari, decidendo di scrivere un libro su cui da tempo rimuginava. Ne è nato un fitto scambio di bozze con suor Checchin, in un’iniziativa che ha poi aggregato le due scuole bolognesi. I riscontri di questo lungo viaggio attraverso l’Unione sono positi- vi: «Nei bambini – riconosce suor Checchin – sono cresciuti la sensibilità verso paesi sconosciuti e lo stimolo a studiare meglio le lingue straniere. Per questo stiamo continuando a lavorare sull’Europa. Noi ci crediamo: Europa, trova la tua anima, c’è!». I proventi del libro andranno a iniziative solidali per l’infanzia di Unicef e Cuamm e ai comuni emilia- ni per ricostruire le scuole danneggiate dal sisma. P. C. ISTITUTO DON BOSCO Un libro per dare contenuti alla festa dell’Ue Le nuove generazioni vanno alla scoperta dell’Europa ISTITUTO MUSICALE GIAN FRANCESCO MALIPIERO PADOVA - Via S. Tomaso 3 (Piazza Castello) Tel. e Fax 049.8756622 e-mail: [email protected] Le iscrizioni ai Corsi sono sempre aperte senza limiti d’età e con programmi personalizzati. Inoltre, a seguito della convenzione tra il Conservatorio “C. Pollini” di Padova e la nostra Associazione, sono attivi i “Corsi di formazione musicale di base di fascia pre-Accademica” per qualsiasi strumento e relative materie teoriche Per iniziare o ricominciare a studiare, con lezioni individuali o in piccoli gruppi, tutti gli strumenti musicali, classici e moderni ● flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, tromba, trombone, tuba, sassofono, violino, violino metodo Suzuki, violoncello, contrabbasso, pianoforte, flauto dolce, strumenti antichi, clavicembalo, arpa, arpa celtica, fisarmonica, chitarra classica, chitarra elettrica, basso elettrico, tastiere elettroniche, batteria, percussioni Per cantare come solista ● canto lirico, canto moderno e jazz Per cantare in coro ● voci bianche dai 6 ai 13 anni, voci femminili e maschili Per divertirsi in musica ● Laboratorio “mamma-bambino” dai 3 ai 12 mesi ● Laboratorio “mamma-bambino” da 1 a 3 anni ● Laboratorio “mamma-bambino” da 3 ai 5 anni Per suonare con gli altri ● Piccola orchestra d’archi Per conoscere la musica ● Teoria e solfeggio, storia della musica, cultura musicale generale (armonia complementare), analisi musicale, composizione, musicologia e guida all’ascolto 27 LA DIFESA DEL POPOLO 5 MAGGIO 2013 nonsoloscuola L’iniziativa della pubblicazione del libro è stata presa dalla scuola paritaria padovana insieme a un genitore esperto in integrazione europea