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La scultura del Tardo Classicismo
Nel tardo-classicismo le proporzioni dei corpi si allungano e si
affinano e la naturalezza delle posizioni si accentua.
- L'uso del marmo bianco di Paro consente raffinatezze nella
resa delle superfici con effetti di una luminosità che addolcisce
le curve e modula i volumi. Uno dei migliori esempi del periodo è
l'Hermes con Dioniso di Prassitele.- I bronzi hanno aggiunte di
smalto per gli occhi e altri metalli per le labbra e le ciglia,
proseguendo la tradizione di policromia.
Verso la fine del V secolo a.C. si andavano aprendo conflitti
come la guerra del Peloponneso che portarono, dopo alterne vicende,
alla
sconfitta di Atene, impossibilitata a imporre una sua autonomia.
Ne seguì una situazione caratterizzata dall'instabilità, con il
susseguirsi di scontri
tra coalizioni guidate ora da Atene, ora da Sparta, ora da Tebe:
nessuna di queste città riusciva però a prevalere definitivamente
sulle rivale, né a conviverci
in pace. Successivamente, l'intervento macedone del 354 a.C.
portò a ulteriori
mutamenti.La produzione artistica del IV secolo a.C., su uno
sfondo socio-politico così
cambiato, riuscì a mantenere quelle caratteristiche di
equilibrio e perfezione che furono riconosciute fin dall'età
antica
https://it.wikipedia.org/wiki/Paro_(Grecia)https://it.wikipedia.org/wiki/Hermes_con_Dionisohttps://it.wikipedia.org/wiki/Prassitelehttps://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Peloponnesohttps://it.wikipedia.org/wiki/Spartahttps://it.wikipedia.org/wiki/Tebe_(Grecia)https://it.wikipedia.org/wiki/354_a.C.
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La produzione artistica del IV secolo a.C., su uno sfondo
socio-politico così cambiato, riuscì a mantenere quelle
caratteristiche
di equilibrio e perfezione che furono riconosciute fin dall'età
antica
Il primo scultore importante del
nuovo corso è Prassitele,periodo più celebre tra il 364 e il 361
a.C.
Skopas attivo tra il 370 e il 330 a.C. circa,
LisippoDi Sicione ( 390-306 a.C.)
https://it.wikipedia.org/wiki/Prassitelehttps://it.wikipedia.org/wiki/364_a.C.https://it.wikipedia.org/wiki/361_a.C.
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Prassitele• Predilesse il marmo e diede
alle sue opere un ritmo aggraziato e sicuro, che supera la
tradizionale importazione verticale delle figure, alla ricerca di
linee sinuose, che spesso necessitano di un appoggio per non
sbilanciarsi. Tra le sue opere più famose, l'Apollo sauroctono,
l'Afrodite Cnidia (primo nudo femminile dell'arte antica) e
l'Hermes con Dioniso: in questi lavori si vedono divinità colte in
momenti quotidiani di grande naturalezza
https://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_sauroctonohttps://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_sauroctonohttps://it.wikipedia.org/wiki/Afrodite_Cnidiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Afrodite_Cnidiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Hermes_con_Dioniso
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Afrodite di Cnidia, copia romana in marmo da un originale del
360 a.C., alta cm 215. Città del Vaticano.
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Ermes con Dionisio bambino, copia ellenistica o originale,
marmo, 340 a.C., alta 215 cm. Olimpia, Museo archeologico.
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Skopas • fu più rivoluzionario, introducendo elementi che ebbero
poi una vasta
risonanza soprattutto durante l'ellenismo. Già in opere
frammentarie, come i resti dei frontoni del tempio di Atena Alea a
Tegea, si nota una maggior infossatura delle orbite oculari, che
danno all'espressione una maggiore ombreggiatura e quindi
intensità, nonché un'accentuazione patetica dei sentimenti (sguardi
rivolti verso l'alto, bocche semiaperte).
https://it.wikipedia.org/wiki/Scultura_ellenisticahttps://it.wikipedia.org/wiki/Frontoni_del_tempio_di_Atena_Aleahttps://it.wikipedia.org/wiki/Tegea
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Lisippo di Sicione(390-306 a.C.)è stato uno scultore e bronzista
greco antico. Ultimo tra i grandi maestri della scultura greca
classica, fu attivo dal 372-368 a.C. fino alla fine del IV secolo
a.C. Lavorò per Alessandro Magno, che ritrasse numerose volte, e
terminò la propria carriera al servizio di un altro re macedone,
Cassandro I, tra il 316 e il 311 a.C.
Lisippo andò oltre il canone di Policleto introducendo in
scultura quegli accorgimenti prospettici che già venivano usati in
architettura. Per i Greci infatti la visione si materializzava
attraverso sfere successive che si propagavano dalla forma
dell'occhio e che influenzavano la percezione degli oggetti stessi,
deformandoli. In questo senso va motivata la riduzione della testa,
rispetto alla misura tradizionale di 1/8 del corpo, e accentuando
lo slancio dei corpi snelli e longilinei. Il nuovo canone
introdotto da Lisippo ci è stato trasmesso da Vitruvio (III,
1-3).
https://it.wikipedia.org/wiki/Scultorehttps://it.wikipedia.org/wiki/Antica_Greciahttps://it.wikipedia.org/wiki/Scultura_greca_classicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Magnohttps://it.wikipedia.org/wiki/Cassandro_Ihttps://it.wikipedia.org/wiki/Cassandro_Ihttps://it.wikipedia.org/wiki/Canone_di_Policletohttps://it.wikipedia.org/wiki/Canone_di_Policleto
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• Il soggetto dell'opera è un pugile seduto, colto probabilmente
in un momento di riposo dopo un incontro; le mani sono protette dai
cesti (dal latino: caestus), grossi e complessi guantoni introdotti
nella pratica pugilistica dal IV secolo a.C.: le quattro dita sono
infilate in un pesante anello costituito da tre fasce di cuoio
tenute insieme da borchie metalliche.
• La statua è basata sul contrasto fra la quiete e il
contenimento geometrico espressi dalle braccia appoggiate sulle
gambe, e l'improvviso scatto della testa che si volta verso destra
aprendo all'estetica lisippea del kairos.
• Gli inserti in rame, sulla spalla destra, sull'avambraccio,
sui guanti e sulla coscia, rappresentano gocce di sangue colate
dalle ferite nell'atto del volgersi della testa.
• Il corpo è muscoloso, il viso, di cui si notano la cura della
barba e della pettinatura, è di un uomo maturo e presenta i segni
del tempo e dei numerosi incontri passati.
• Le tumefazioni sulle orecchie, in particolare, anche oggi
riscontrabili negli atleti dediti alla lotta greco-romana o al Judo
senza pregiudicarne le funzioni uditive, rimarcando le innumerevoli
lotte passate sembrano indicare in una sordità traumatica la
ragione di quel volgersi repentino e teso della testa, in contrasto
con la spossatezza del corpo contribuendo all'impatto realistico
dell'opera.
https://it.wikipedia.org/wiki/Caestushttps://it.wikipedia.org/wiki/Kairos
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Eros che incorda l’arco, copia romana del I-II secolo a.C. Da
originale in bronzo del 338-335 a.C., marmo, alto
123 cm . Roma Musei Capitolini
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Sicione(390-306 a.C.)Diapositiva 11Diapositiva 12Diapositiva
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