LA RAGNATELA 08/12/2015 N° 2 Liceo Cossatese e Vallestrona INTERVISTE PARIGI ARTICOLO DEL MISTERO GIOCHI MUSICA ORIENTAMENTO
LA RAGNATELA 08/12/2015 N° 2 Liceo Cossatese e Vallestrona
INTERVISTE
PARIGI
ARTICOLO DEL MISTERO
GIOCHI
MUSICA
ORIENTAMENTO
Numero II – Dicembre 2015 Lei e lui a letto. Lei: "Mi sta
tornando una certa voglia...". Lui: " Domattina cerchiamo un dermatologo!".
La Ragnatela
2
A ntonio Silvio Calò, professore di Storia e Filosofia al liceo di Tre-viso, ha auto pubblicato il pro-
prio libro “Consigli per l‟orientamento universitario”. Questo personaggio ha dunque il merito di averci fornito con la sua stessa storia un ponte tra i due argomenti principali di questo numero, o vve ro i l s e l f pu b l i sh i n g e l‟orientamento post-scolastico. Il signor Calò è un personaggio ecletti-co la cui figura si collega anche con quello che è stato il filo conduttore di t u t t o i l nume ro p r eced en t e : l‟immigrazione. Antonio, infatti, oltre ad aver pubblicato in modo autonomo su Amazon il suo libro sull‟orientamento post – scolastico, di cui tra poco analiz-zeremo i punti focali, ha scelto di ospi-tare sei profughi in casa sua. Il professore, insieme a sua moglie e al loro quarto figlio, dice di non sentirsi un eroe o un salvatore nell‟aver offerto ospitalità a quei ragazzi, tutti con meno di trent‟anni e provenienti da Nigeria, Ghana e Namibia. Il suo gesto, a suo dire, è stata una risposta ad un‟istanza della sua coscienza civile (e cristia-na) che non gli ha permesso di restare indifferente. Forse sono stati anche il suo senso civico particolarmente spiccato, questa moralità altissima e questo altruismo che ci hanno sensibilizzato nei confronti di questo personaggio veramente particolare. Ma ad interessarci particolarmente, in questo momento, è “l‟Antonio scrittore ed orientatore”. Il professore è infatti anche un orientatore, figura profes-sionale assente nel nostro territorio ma che, a suo dire, ha una particolare rilevanza nella scelta del percorso, univer-sitario o meno, che ciascuno di noi deciderà di intrapren-dere. Nel suo libro, che egli definisce “racconto” di un‟esperienza di ormai quindici anni, costituita da analisi, domande, ri-sposte e soprattutto colloqui tra lui e i molti ragazzi che ha assistito nella loro scelta, Antonio parla di orientamento post diploma abbracciando tutte le opportunità possibili: questo è il tema che mi ha maggiormente affascinata e colpita del suo lavoro. Per la prima volta, infatti, ho sentito dire ad un professore che la scelta giusta per un liceale non è necessariamente l‟università. Il professore descrive e analizza diverse opportunità, e non manca mai di rimarcare come sia utile, se non indispensa-bile, che i ragazzi le valutino tutte e, possibilmente, le pro-vino anche. E soprattutto, come spesso dimentichiamo,
sottolinea che quella post diploma è una scelta che può potenzialmente influenzare tutto il nostro futuro lavora-tivo e non solo. Circa questi due argomenti, Antonio propone due paragoni molto semplici ma, a mio parere, molto chiari. 1) Ognuno di noi possiede delle poten-zialità specifiche, e ha bisogno di trova-re il settore in cui applicarle perché esse diano i loro frutti. Così come ogni pianta ha le sue caratteristiche e ne-cessità di un terreno idoneo per cre-scere al meglio. 2) Il ragionamento corretto da fare è che alla fine delle scuole superiore tutti gli studenti possano avere davanti a sé tutte queste opzioni: andare a lavorare, per un certo periodo o in modo definitivo; andare a fare un periodo di volontaria-to; passare un periodo medio-lungo all‟estero per imparare bene una lingua e confrontarsi con una realtà nuova e
differente da quella usuale; scegliere subito il percorso universitario; frequentare dei corsi singoli all‟università.
E, ovviamente, tendendo presente che nessuna delle scel-te esclude le altre, anzi, più esperienze facciamo, più la decisione che prenderemo alla fine sarà veramente una scelta. Allo stesso modo, quando andiamo in un ristorante che conosciamo, scegliamo quasi sempre il solito piatto, per essere sicuri che ci piaccia. Ma abbiamo questa certezza solo perché abbiamo assaggiato molte volte quel piatto e altrettante volte ne abbiamo assaggiati di diversi, per poter arrivare ad una decisione consapevole. Spero che questi due esempi siano stati chiari per voi quanto lo sono stati per me, quando ho letto queste parole. L‟analisi che fa Antonio delle diverse opportunità è chiara, concreta e approfondita; motivo per cui consiglio a tutti di leggere il suo libro, un centinaio di pagine davvero illumi-nanti. Nelle prossime pagine, comunque, forniremo un sunto dei punti principali analizzati dal professore di cui voglio citare ancora una frase: “Non importa quanto tempo richiederà compiere la nostra scelta, perché sarà più im-portante scegliere bene e intraprendere il nostro percorso convinti e con la giusta determinazione, che non trovarsi nei tanti non-luoghi della vita, dove il tempo passa senza senso”.
S ull‟Orientamento la legge “La Buona Scuola” ha cambia-
to molto, chiedendo di iniziare i percorsi che porteranno
alla scelta già in terza. Mentre le terze e le quarte hanno
già avviato incontri per progettare il percorso che deve con-
durli alla scelta in questo numero proponiamo alcuni utili stru-
menti che ciascuno può decidere se sfruttare. Chiediamo
anche ai docenti come hanno fatto loro a scegliere.
La castità è una forma di avarizia.
Numero II – Dicembre 2015 3
La Ragnatela
N el suo libro, il professore
individua sette tappe
fondamentali da conse-
guire per portare avanti un serio
percorso di orientamento. Per noi,
sprovvisti di un orientatore, queste
tappe diventano sei e sono:
1 Un’informazione generale del
mondo universitario da parte
dell‟istituto di appartenenza
2 Per gli studenti dell’ultimo anno
la possibilità di andare a visitare
direttamente le Università
3 Per gli studenti del triennio, pro-
muovere una serie di incontri con
ex studenti che si sono realizzati
nelle diverse professioni o che stanno compiendo un percorso
universitario.
Riguardo questo terzo punto, nelle scorse settimane la scuola
si è messa in contatto con molti ex alunni per creare una rete
di aiuto per tutti gli attuali maturandi o, più genericamente, gli
studenti del triennio che necessitano di aiuto per
l‟orientamento. Nelle pagine seguenti trovate il risultato di quel
lavoro.
4 Per gli studenti orientati verso un
futuro nelle professioni, organizza-
re un ciclo di incontri con un con-
sulente del lavoro per iniziare a
prendere dimestichezza con il
mondo lavorativo, imparare a strut-
turare un CV (curriculum vitae) ecc
5 Per gli studenti del terzo anno e
del quarto anno si consiglia un
approccio alla discipline adatto a
far emergere passioni e interessi,
a conoscersi e ad avviare un serio
confronto con il mondo universita-
rio visto come luogo di formazione
personale
6 Sempre per gli studenti del terzo
e quarto anno s‟invitano le scuole
di appartenenza ad organizzare durante le estati degli stage
presso istituzioni, enti, aziende private e pubbliche.
La nostra scuola offre già la possibil
tà di partecipare a stage lavorativi.
Inoltre, la riforma della Buona Scuola impone a tutti
gli studenti di conseguire, entro la maturità, almeno
200 ore di alternanza
scuola-lavoro.
“ Poche idee e ben confuse”. Questa è la riposta più fre-quente tra gli studenti liceali del triennio alla domanda “Hai già un‟idea su che facoltà frequentare all‟università?”
Esclusi i pochi prescelti che sanno già che faranno medicina, veterinaria piuttosto che giurisprudenza, per moltissimi ragazzi la scelta dell‟università è una delle questioni più insidiose da affrontare. Un quinto dei giovani che si iscrive all‟università si ritira dopo il primo anno o cambia indirizzo a causa di un o-rientamento poco efficace e approssimativo. Dunque cosa si può fare per cercare di comprendere meglio il complesso si-stema universitario e chiarire i tanti dubbi?
Il Ministero dell‟istruzione italiano propone un test d‟orientamento gratuito da svolgere online (http://www.istruzione.it/orientamento/), gestito dal servizio di orien-tamento Alma Laurea. Si tratta di un percorso in quattro tappe con l‟obiettivo di: individuare i punti di forza, verificare le cono-scenze su alcune caratteristiche del sistema universitario, fornire corsi di laurea in base alla materie che più piacciono ed infine valutare le aspirazioni lavorative.
Dopo aver inserito i dati personali, selezionato le caratteristi-che che più ti si addicono, graduato le materie preferite e ri-sposto ad alcune domande, viene elaborato un dettagliato e completo profilo personale.
I risultati del test, che rimangono consultabili online, permetto-no di ricevere moltissime informazioni sull‟argomento, però
presentano il difetto di essere dispersivi e poco focalizzati. Non fornisce una risposta specifica e immediata, ma molti dati che non chiariscono al meglio le idee.
Il test è breve, richiede 15 minuti di tempo e alla fine, ognuno viene identificato con un animaletto, che presenta le proprie caratteristiche e gli aspetti personali (io sono una formica ambiziosa).
Sul web questo tipo di attività sono molto diffuse ma sono solamente un aiuto indicativo. La scelta deve essere effettua-ta, a mio parere, responsabilmente e in modo personale, sce-gliendo ciò che più piace e soddisfa i propri interessi.
Dunque, buona fortuna a tutti per la decisione, in particolare ai ragazzi di quinta, che dopo aver superato il traguardo della maturità, vedranno realizzarsi la loro scelta universitaria.
France-
Alice
Numero II – Dicembre 2015 Il mio dottore mi ha detto di
smettere di bere, fumare e fare sesso. Allora anche se a malincuore, ho cambiato dottore.
La Ragnatela
4
E “loro” i prof.
quando e come
hanno scelto di
diventare quello che
sono? Quattro domande
e tante risposte, molte
interessanti perché qual-
cuno, più di altri, ha
raccontato un pezzo
della propria storia.
Ecco le domande
1) Quando ha scelto
cosa voleva fare “da
grande”?
2) Cosa o chi l’ha aiu-
tata maggiormente a
decidere la sua stra-
da?
3) Se potesse tornare
indietro rifarebbe
questa scelta?
4) Un consiglio per i
nostri maturandi?
prof.ssa FEDERICI
1) La scelta del corso
universitario da seguire l'ho fatta durante l'ultimo anno delle
superiori, negli anni precedenti mi era molto chiaro quali percor-
si non mi interessassero ma ero ancora molto confusa su quale
indirizzo scientifico mi piacesse davvero. Mi sono iscritta a bio-
logia con la convinzione di dedicarmi alla ricerca e poi invece
sono diventata un'insegnante.
2) I miei genitori mi hanno sempre sostenuta ma non sono mai
intervenuti ad influenzare le mie scelte. Entrambi erano convinti
che dovessi seguire le mie predisposizioni per poter fare un lavo-
ro che mi piacesse.
3) Dopo tanti anni di lavoro e diversi cambiamenti posso dire
che ho fatto le scelte giuste e rifarei tutto da capo.
Sicuramente, visto con gli occhi di un adulto, eviterei alcuni
errori di percorso e migliorerei la metodologia di studio.
4) Dalla mia esperienza posso dire che tante ore di studio conti-
nuato sono meno proficue di blocchi di qualche ora inframmez-
zati da attività sportive anche all'aria aperta.
L'importate e' credere in quello che si fa e non mollare fino al
raggiungimento dell'obiettivo.
prof.ssa.VAGLIO
1) Quando ho scelto filosofia non avevo ben chiaro cosa fare da
grande, ho seguito la mia passione.
2) Hai miei tempi non vi era un orientamento nelle scuole, per-
tanto mi ha aiutato il fatto di aver già fatto filosofia e di essermi
appassionata a quella materia.
3) Penso che rifarei quella scelta, ma dedicandomi interamente
alla ricerca, cosa consigliatami dai professori della mia facoltà,
ma che non ho potuto effettuare per motivi familiari.
4) Nelle vostre scelte, non ragionate "sul mercato" , ma sulle
vostre passioni!
prof BERTOLINI
1. Ho scelto " cosa volevo fare da grande" all'inizio del quinto
anno delle scuole medie superiori.
2. Mi ha aiutato a sceglie-
re la mia strada esclusiva-
mente la passione per lo
sport e la speranza di po-
ter contribuire alla crescita
dei miei futuri alunni
tramite i sani principi
sportivi.
3. Rifarei questa scelta a
condizione di poter ritro-
vare gli alunni che hanno
frequentato il Liceo Cos-
sato prima, e l'I.I.S. Cos-
satese e Valle Strona poi:
il rapporto umano instau-
rato in tutti questi anni
con loro. E’ una cosa che
porterò per sempre nel
mio cuore.
4. Un consiglio "post
diploma" è quello di non
ascoltare i consigli di
insegnanti, genitori, adulti
in genere, ma di dar retta
al proprio animo, alle
proprie passioni, indipen-
dentemente alle future
prospettive di lavoro.
prof.ssa BENANCHIETTI
1) Al termine del liceo
2) Mi ha fatto avvicinare un’amica cara, che mi ha suggerito
cosa scegliere e capire il mondo culturale-
3) D un certo punto di vista, sceglierei di dedicarmi al restauro di
opere d’arte. Da un altro invece, rifarei la medesima scelta senza
dubbi in quanto mi è piaciuta molto
prof.ssa POZZALI
1-2) Mi ha sempre interessato la professione insegnante come
del resto moltissime altre professioni (archeologo, medico, astro
fisico....) ed alla fine quella più realizzabile mi è sembrata quella
di insegnante.
3) Se tornassi in dietro mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di
medicina.
4) Poiché il mercato del lavoro richiede per lo più competenze
ingegneristiche e gestionali consiglierei di orientarsi in questa
direzione, ma se proprio queste scelte non rientrano nelle vostre
corde, scegliete la facoltà che vi più vi piace perché alla fine è
importante studiare con passione, perché solo così si possono
ottenere i risultati migliori.
prof.ssa NEGRI
1) Nella vita o sei tu che scegli o sono gli altri che scelgono per
te, nella mia spesso gli altri hanno scelto per me. Sia alle supe-
riori sia successivamente ho lasciato che gli altri scegliessero per
me adattandomi ad ogni tipo di situazione. Avrei desiderato
insegnare e fare la maestra, mia mamma lo era, ma lei mi impedì
di farlo, perché lei viveva questa situazione con molto affanno.
Ero l’ultima di tre figlie e io dovevo diventare geometra e porta-
re avanti le attività di famiglia. Ho studiato geometri e mi sono
diplomata con ottimi voti; anche se non mi piaceva quello che
studiavo sono arrivata alla fine del percorso e mi sono diplomata
Cosa fa l'albero maestro su un veliero? Spiega le
vele agli altri. Numero II – Dicembre 2015 5
La Ragnatela
con la lode. Finito il percorso volevo
iscrivermi a lettere e filosofia: io volevo
insegnare! Dopo la maturità ho compiuto
la prima scelta “personale” e non sono
andata al lavoro sicuro nella ditta della
mia famiglia. Così ho iniziato a fare dei
concorsi e ho vinto quello di geometra di
cantiere: il mio ufficio era Milano e do-
vevo andare a lavorare al Sud. Una volta
sposata mi sono iscritta all’università per
conseguire il diploma di laurea in erbori-
steria, ma anche qui non avevo scelto io
(mio marito ha una farmacia). Avevo già
figli e non volevo più girare l’Italia e
dopo dei problemi di famiglia ho rivalu-
tato l’importanza dei valori di tutte le
cose che avevo davanti agli occhi.
Avevo deciso di diventare mamma a
tempo pieno però è stata una scelta sof-
ferta: non volevo fare solo la mamma,
volevo anche lavorare! Ho fatto anche
l’animatrice e la catechista, era il mio
modo di stare a contatto con i giovani,
ma la mia vita non doveva essere solo
casa-chiesa-famiglia. In quel periodo
avevo fatto dei corsi di teologia e per
curiosità a 40 anni mi ero iscritta a questa
facoltà, così ho incominciato ha dare
esami e ho preso la laurea, inoltre ho preso specializzazioni in
didattica e psicopedagogia. Provando a lavorare in alcune scuole
ho scoperto che volevo davvero fare questo lavoro, io volevo
fare l’insegnante ed a 50 anni che ho scelto cosa volevo fare
della mia vita. Lo dico con molto orgoglio perché a 50 anni una
donna si sente invecchiare e io stavo invece iniziando a vivere.
2) Mi ha condizionato molto la determinazione e il fatto di aver
lasciato scegliere gli altri, avrei dovuto seguire il mio sogno fin
da subito!
3) Non lo so, perché quando io ero giovane non avrei mai pensa-
to di fare questo lavoro perché ero molto lontana dalla fede. La
scelta che ho fatto la devo alla vera conversione che ho avuto.
4) Il mio consiglio è di non dimenticare mai i propri sogni e di
perseguirli a tutti i costi, con le fatiche e con l’impegno tutto si
può realizzare. Vi auguro che siate voi a scegliere e che non vi
lasciate spaventare dal fatto di dover studiare ancora dopo la
quinta, può capitare di non volere andare avanti ma è soltanto
grazie alla conoscenza che vedremo realizzati i nostri sogni.
Scegliete subito, non prendetevi l’anno sabbatico, iniziare a
lavorare, si, può essere un aiuto ma si può lavorare e studiare.
Non aspettate e non lasciate che il tempo porti via i vostri sogni.
DS Tiziana TAMBURELLI
1)Sapevo cosa non volevo fare: non avrei mai fatto la commer-
cialista, per questioni famigliari . Mio padre a causa di un com-
mercialista incompetente fu vittima di un brutto episodio con il
fisco e vedendolo molto abbattuto ho un po’ odiato questa cate-
goria.
2) Avendo frequentato l’università Bocconi avevo in mente di
proseguire con l’economia aziendale, volevo diventare manager
ma in quel periodo i miei si ammalarono e dovetti seguirli e stare
accanto a loro, portammo addirittura mio padre in Francia in un
studio oncologico . In quel periodo dovetti anche occuparmi
dell’attività di mio padre, ma riuscii ugualmente a laurearmi
perché non mollai mai gli studi universi-
tari. Questa situazione però condizionò la
mia entrata nel mondo del lavoro, in
quanto persi i contatti con la mia Univer-
sità. La perdita di mio padre inoltre mi
privò del mio fondamentale punto di
riferimento e mi lasciò completamente
svuotata, senza progetti o ambizioni.
Sapevo solo che non volevo fare
l’insegnante a nessun costo, tuttavia
all’inizio accettai una supplenza di qual-
che ora all’alberghiero di Varallo, per
guadagnare qualcosina, dato che lo stu-
dio professionale presso cui avevo inizia-
to un tirocinio non mi pagava. Fu in quel
periodo che, incoraggiata dalla segreteria
della scuola, mi iscrissi, più per compia-
cimento che per convinzione, al concorso
per fare il docente. Dopo qualche mese,
realizzai il mio sogno e trovai lavoro
come controller in un’azienda. In quel
momento, però, il mio lavoro non era
molto conosciuto e diffuso nel biellese,
poiché le aziende, di tipo padronale, non
credevano molto nella sua utilità e, infatti, ottenni poche soddi-
sfazioni.
Dopo due anni in azienda, quando iniziai a capire che difficil-
mente avrei avuto un futuro se fossi rimasta nell’azienda che mi
aveva assunto, con grande stupore, ricevetti la lettera di immis-
sione in ruolo.
All’epoca dovevo sposarmi, il mio ragazzo e mia madre insiste-
vano affinchè scegliessi la scuola, secondo loro una professione
più adatta ad una donna, e così feci anche se, allora, fu una deci-
sione sofferta. In seguito, mi accorsi di essere stata baciata
dalla fortuna, avevo fatto di tutto per non fare l’insegnante e
invece mi accorsi che era il lavoro più bello che avessi potuto
fare.
A 46 anni, con i figli grandi, ho poi deciso di rimettermi in gio-
co e affrontare il concorso da preside.
3 ) Per quanto riguarda la professione docente sicuramente la
rifarei, con tutte le ansie che hanno patito i miei ex colleghi, in
particolare per quanto riguarda la partecipazione al concorso!
Non so se rifarei la scelta del DS perché la qualità della mia vita
è notevolmente peggiorata
4) Non è facile dare consigli, sicuramente seguite il cuore e le
vostre attitudini. Provate a fare ciò che vi piace fare e non rinun-
ciate ai vostri sogni. Il lavoro è un aspetto fondamentale nella
vita di un individuo e a volte può essere più importante del ma-
trimonio. Sicuramente, all’inizio , bisogna accontentarsi e adat-
tarsi a fare tutto, ma se si avrà pazienza, prima o poi si otterran-
no soddisfazioni. Con il tempo, poi, speriamo che migliori anche
la situazione economica del nostro paese!
Se fossi, se avessi e se potessi erano tre fessi che giravano per il mondo.
Numero II – Dicembre 2015 6
Aosta
Psicologia: Perazzo Carola, Pillon Valeria
Lingue e Turismo: Rizzo Sara, Esposito Sara, Brocca Federica
Milano
Scienze dei beni culturali: Polla Federica
Scienze linguistiche: Barberis Organista Carolina, Rosso Ro-berta, De Bei Federica
Accademia delle belle arti: Bordignon Simona
Scuola di cinema: Bucciella Marta
Fisioterapia: Ravetto Annachiara
Giurisprudenza: Boggio Sola Sabrina, Salono Giulia
Ingenieria Informatica: Selaris Mirko
IULM: Pozzati Pietro, Gioia Elisa, Babbo Valentina
Menagement per arte, comunicazione e coltura: Piga Elisa
Scienze linguistiche e letterature straniere: Vercellotti Anna
Scienze umanistiche/dell’educazione: Bocca Ozino Hele-na,Marvulli Federica, Montà Chiara Clara
Biella
Amministrazione Aziendale: Amico Matteo, Di Giusto Beatrice, Stabile
Tiffany Alison
Scienze Naturali: Bazzano Greta
Castellanza
Torino Business: Rondi Giacomo, Schiavinato Francesco
CTF: Sette Edoardo
Design e comunicazione: Giesen Sofia, Paracchini
Matteo, Valli Vanessa, Vaudano Laura,
Fisica: Azeglio Simone, Rapisarda Luca
ICOM: Mattotea Elisabetta
Igiene dentale: Boggian Serena
Ingegneria: De Rocco Elisabetta, Ianni Marta, De
Pietra Martina, Manacorda Patrik, Comoli Gaia
Sofia, Del Vecchio Filippo, Pizzato Chiara, Aita
Susanna, Nasi Jacopo, Morani Michele
Lettere: Gronda Bertolino Eleonora
Matematica: Cerutti Giacomo, Sola Elisabetta,
Tonanzi Eugenio
Lingue: Rizzo Sara, Ovio Rachele, Garbaccio Sere-
na
Medicina: Pesce Andrea Francesca, Poletti Marco,
Ronarolo Margherita, Nicola Chiara
Politecnico: Corona Serena, Detratti Davide, Guala
Matteo, El Mostachrik Sanaa, Malesevic Gorana,
Diego Gibello Foglio
Scienze dell’educazione e della formazione:
Meucci Francesca
Scienze Naturali: Bortolot Mariana, Gianadda Se-
rena, Rosso Andrea, Bazzano Greta
Scienze Politiche: Carollo Carlo, Brocca Pietro
Scienze e tecnologie agrarie: Merlo Elisa
Storia: Strobino Matteo
Novara:
Accademia delle belle arti: Delma-stro Corinne
Biotecnologie: Coda Canun Alessi-a
CTF: Bovo Martina
Farmacia e Infermieristica: Pace Cristina, Panuccio Elena, Mazzole-
ni Federica, Esposito Arianna
Fisioterapia: Secco Luca , Ferrero Valentina, Buccella Vittoria
Ostetricia: Fangazio Margherita
Scienze del Farmaco: Berteletti Mattia
Padova
Medicina e chirurgia: Prolin Elisa
Pavia
Psicologia: Mazzon Teresa
Venezia
Ca’ Foscari: Di Biase Claudia,
Marchioni Cecilia
Lingue: Mazza Martina
Vercelli
Filosia e comunicazio-
ne: Carà Veronica,
Vanzo Gaia
Colombia
Ciencias exactas: Comoglio Lorenzo
Londra
Fisica e Filosofia: Azzoni Susanna
Genetica: Pistono Alice
Pechino
Lingua e cultura Asia e Arica: Retegno Martina
Pisa
Medicina: Costenaro
Mattia
Scienze Biologiche:
Piccaluga Riccardo
I l progetto di Orientamento per le terze quarte e quinte pre-
vedeva la creazione di una rete di ex studenti.
L‟invito è stato rivolto a tutti gli ex studenti degli ultimi tre
anni iscritti allo spazio Facebook de “Laragnatela” e oltre 100
hanno risposto dando la propria disponibilità ad essere contat-
tati per fornire consigli sulla Facoltà frequentata e sugli aspetti
positivi e negativi della sede scelta.
Tutti sono disponibili ad essere contattati via facebook. Chi ha
indicato un altro mezzo (email o telefonino) è segnato con un
asterisco. Chiedendo al responsabile per l‟orientamento si
avranno le informazioni per il contatto.
Ecco qui di fianco chi sono, dove sono e le facoltà che fre-
quentano. Il loro elenco sarà reso disponibile anche nel sito.
Matteo
La maggior parte delle persone
crede di pensare, mentre in realtà organizza semplicemente i propri pregiudizi.
Numero II – Dicembre 2015 7
La Ragnatela
P erché hai deciso di fare un anno all’estero in Brasile? Due estati fa ho fatto una vacanza-
studio in Inghilterra la quale mi ha spinto a pensare di studiare all‟estero per un período più lungo; Ho scelto di fare l‟exchange year per imparare una nuova lingua, in questo caso il portoghese, per immergermi in una nuova cultura completamente differente, per imparare ad essere piú indipendente, per scoprire qualcosa di nuovo, di diverso, e per avere una visione della vita un po‟ piu ampia. Sono in Brasile ma in realtà non avevo scelto solo questo Paese ma ben 7 (Stati Uniti, Danimarca, Brasile, Finlandia, Norvegia, Svezia e Sud Africa) e dopo i test che ho fatto mi hanno assegnato il Brasile. In quale città vivi e da quanto tempo? Vivo a Cachoeiro de Itapemirim nello stato dell‟Espirito Santo, è una città di circa 200.000 abitanti, abito in centro città. Sono arrivato Il 9 di agosto e sono quasi tre mesi che sono qui. La tua giornata tipo? Sveglia alle 5:50, doccia, colazione, alle 6.30 esco di casa e vado a scuola a piedi, 6.50 arrivo a scuola, 7 iniziano le lezioni, le quali sono divise in 6 ore da 50 minuti con un intervallo di 20, 12.20 finiscono le lezioni e torno a casa (con eccezione del lunedì e del mercoledì che ho il pomeriggio e finisco alle 4.40), al pomeriggio studio o esco con gli amici o gioco a basket. La mia giornata tipo è abbastanza stancante, ma ogni giorno imparo qualcosa di nuovo e vivo nuove
esperienze. Com’è la scuola? La scuola qui inizia alle 7 e finisce a 12.20, le ore sono da 50 minuti e l‟intervallo dura 20 minuti, in più ho due pomeriggi nei quali mangio a scuola e ho lezione fino alle 16.40. Studio in una scuola privata perché in Brasile il livello delle scuole pubbliche è molto basso, non è particolarmente difficile come scuola, l‟unico problema è la lingua perché prima di arrivare in Brasile non ho mai studiato il portoghese. Le materie sono più o meno le stesse che studio in Italia ad eccezione di arte e informatica che non sono comprese nel piano di studi delle scuole Brasiliane. Le cose che ti mancano di più? Sicuramente mi manca il cibo italiano, mi prenderete per pazzo ma mi mancano anche il freddo e la neve, perché dove vivo non hai mai fatto meno di 20 gradi, non esiste un vero e
proprio inverno. Cosa ti piace di più di questa esperienza? Sicuramete il popolo brasiliano che mi ha accolto calorasamente sin dal primo giorno, poi la varieta di frutta e succhi che si possono trovare per strada. Un saluto a quelli del liceo? Ciao a tutti e buon anno scolastico! Per chi fosse interessato a fare l‟anno all‟estero o semplicemente avesse qualche domanda mi scriva senza problemi.
Ora di scienze, un alunno è girato per parlare con alcuni com-pagni, la prof.ssa Pettinati, vedendolo agitato: “Gianmarco, no Jacopo, no Gianluca, camomillaize (camomillizzati) yourself!” Tamiati: “Qual era il padre della pittura del Quattrocento?” Gaia: “Michelangelo!” Tamiati: “No” Gaia: ”Donatello” Tamiati: “Vuoi elencarmi tutte le tartarughe ninja per caso?” Alunno: posso chiudere le finestre, prof? Cagliano: sì sì, non c'è più quella fragranza di eau de fogne! Alunno: perchè nella pagella c'è scritto sex e non sei? Prof: perchè sei è facilmente modificabile
Bidella: e anche perchè tu sei sex. Più tardi, la bidella all‟alunno di prima: perchè non hai firmato il foglio? guarda che non ti faccio più tutti sti complimenti...sex di qua, sex di là… Qlunno: TiO2...diossido di Tiberio! Casaliggi: No, Tiberio Gracco è meglio lasciarlo nella storia Seira: (storia) La condizione degli operai viene mostrata an-che nel film di Charlie Chopin “Tempi moderni”. Alunna: Prof, ma il cavaliere di cui parla Boiardo è umanista o romanista? Alunna: ma i serpenti fanno uscire le uova dalla bocca? Gialluca: “Dottore dottore, ho male a una costina!” “Eh, si faccia una grigliata!”
I l fenomeno del self-publishing ha avuto una vera e propria
esplosione negli ultimi anni. Cosa spinge le persone, i ra-
gazzi, gli adolescenti a voler cimentarsi nella scrittura, dai
racconti brevissimi a veri e propri libri?
Io ho iniziato un paio di anni fa, spinta dal desiderio di dare un
finale diverso ad un episodio di una serie televisiva, ma i moti-
vi sono i più svariati, ad esempio il voler mettere su inchiostro
un proprio sogno, oppure la semplice voglia di voler dare ulte-
riore spazio a personaggi marginali, ma anche il voler analiz-
zare una storia da un punto di vista diverso da quello abituale.
Con il passare del tempo, guardando film, leggendo libri e
appassionandomi a serie televisive, sono stata stimolata an-
che da altri motivi. Ho cominciato a guardare e a leggere con
occhio critico, ipotizzando continue idee per sviluppi alternativi
delle trame e mettendole per iscritto nel tempo (ahimè poco)
libero.
Attualmente sono soprattutto i film della Marvel che, grazie
alle relazioni tra i protagonisti, mi permettono di scrivere nu-
merose fan fiction, analizzando il passato di un personaggio, il
rapporto con gli altri, le sue emozioni e sensazioni.
Le fan fiction non sono l‟unico campo in cui mi cimento, ma
provo anche a misurarmi con la scrittura di storie originali, con
una trama più strutturata e con personaggi in continua evolu-
zione; in questo caso è possibile creare intrecci, per poi scio-
glierli, fare di una tragedia una commedia solo grazie alla
fantasia, un computer e una connessione a internet.
"Soldato Smith, non ti ho visto oggi alla lezione di mimetizzazione".
"Grazie, sergente!". Numero II – Dicembre 2015 8
La Ragnatela
V i siete mai chiesti guardando un
film o una serie tv, oppure leggen-
do un libro, che cosa sarebbe
successo se i protagonisti avessero agito
diversamente? Vi siete mai domandati
quali fossero i pensieri dei personaggi, le
loro emozioni? E chi non ha mai sognato
di incontrare il suo attore o cantante pre-
ferito?
Molti adolescenti hanno deciso di usar la
propria creatività per inventarsi risposte
alle loro domande, scrivendo delle storie che nel gergo di
Internet sono note come “Fan fiction”. Gli argomenti e i temi
possono essere dei più disparati, l‟unico limite è la fantasia
dello scrittore.
Altri invece hanno deciso di sfogare la propria creatività espri-
mendola scrivendo storie originali, con trama e personaggi
propri. Le tematiche molto varie, così come i generi,
dall‟azione alla fantascienza, dall‟horror al
romantico, dallo storico all‟epico,
dall‟introspettivo alla poesia, passando per
la commedia, il thriller e il soprannaturale.
I siti dedicati ai cultori della scrittura sono
affollati di racconti, poesie, in cui il foglio è
sostituito da un file di Word, pronto ad es-
sere scritto e pronto ad accogliere tutto ciò
che la fantasia suggerisce alla mente. Que-
sti spazi sono a disposizione di tutti coloro
che vogliono cimentarsi nella scrittura, ma
in essi viene offerta la possibilità di ricevere critiche costruttive
riguardo il proprio stile di scrittura, suggerimenti sulla trama o
per migliorare nel complesso.
Cosa motiva gli aspiranti scrittori e c‟è chi, seguendo questa
strada, è riuscito ad emergere?
C ome può emergere chi pensa di avere un talento?
Alle strade tradizionali oggi si aggiunge la possibilità
di giocare la carta Internet. Sono molti che usano la
rete come vetrina per proporsi e presentare al pubblico le
proprie creazioni: molti restano ignoti ai più, ma altri riescono
ad emergere. Abbiamo provato ad esplorare tre territori: quel-
lo della Fan Fiction e dei siti che nella rete danno spazio a chi
ama la scrittura. E‟ stato facile perché abbiamo scoperto di
giocare in casa e che due redattrici erano iscritte a spazi di
questo tipo.
Siamo poi tornati a visitare il mondo degli Youtubber, quei
personaggi che creano un proprio canale e pubblicano video
cercando di sfondare: abbiamo intervistato una ragazza che
ce l‟ha fatta e che oggi, oltre al proprio canale, gestisce un
programma su RealTv.
Infine abbiamo cercato tra coloro che pubblicano in rete le
proprie creazioni musicali utilizzando canali diversi dal classi-
co Youtube. Anche qui abbiamo sentito due DJ che stanno
cercando di farsi conoscere.
Senza occhiali Arisa è proprio carina. Poi appena li trovo vi dico meglio.
Numero II – Dicembre 2015 9
La Ragnatela
Il mio carattere tendenzialmente introverso ha favorito questo
hobby: su Internet potevo trovare il modo migliore di esprimer-
mi, senza incappare in strafalcioni e pensando maggiormente
a ciò che intendevo dire e ponderando a lungo su ciò che
volevo trasferire sulla carta. Ho scoperto così la scrittura come
mezzo che ti trasporta in un altro mondo, di nostra creazione,
in cui è possibile sfogarsi e rilassarsi, in cui si possono attenu-
are i turbamenti esterni causati dai mille problemi.
Dapprima, all‟inizio di quella che per me è stata una vera e
propria avventura, le recensioni scarseggiavano. Ho scoperto
che la causa era anche di una debolezza apparentemente
marginale, ma determinante dei miei racconti: la ricerca di una
buona introduzione e di un titolo, capaci di catturare
l‟attenzione e di indurlo a leggere la mia storia.
La soddisfazione più grande per me che scrivo è vedere ap-
parire la propria storia tra quelle seguite o tra le preferite di
altri iscritti, oppure leggere un commento positivo sul lavoro a
cui ho dedicato tempo. La scrittura e la pubblicazione diventa-
no così una vera e propria esperienza, anche senza uscire da
casa, capace di darti un luogo in cui essere te stesso e di farti
viaggiare senza il bisogno di benzina o di un biglietto: ti offre
anche la possibilità di arricchire il bagaglio culturale e, vantag-
gio non secondario, di incrementare la conoscenza in una
lingua straniera.
Monica
I NTRODUZIONE
Milioni di ragazzi in ogni parte del mondo oggi sognano
un futuro nella musica, ma una volta che
si prendono le distanze dai sogni adole-
scenziali la realtà appare dura, e conduce
sempre alla solita domanda: come faccio
a sfondare nel mondo della musica?
Le risposte sono innumerevoli, oggi pre-
sentiamo quella che negli ultimi anni sta
prendendo più piede, ovvero la diffusione
di musica indipendente tramite l‟auto
pubblicazione; un modo nuovo di diventa-
re famosi nella moderna “era di internet”,
nonché il più comodo: tutto quello che
l‟aspirante musicista deve fare è registra-
re le proprie canzoni in modo autonomo e
pubblicarle su siti appositi in audio mp3 o anche in free do-
wnload.
Ecco come fare.
LA “RIVOLUZIONE MUSICALE”
Fin dagli anni „90 la diffidenza verso le
case discografiche si è fatta sempre più
forte da parte di tutti gli amanti delle sette
note. Quante volte abbiamo notato cam-
biamenti di stile o di immagine nei nostri
cantanti preferiti? E quante altre abbiamo
sentito di artisti che prendevano le distan-
ze dal mondo della musica, perché troppo
chiuso ed opprimente?
La musica indie (da indipendent, indipen-
dente) è la risposta a tutto questo, ovvero
il modo migliore per amministrare le pro-
prie creazioni il più liberamente possibile:
una vera e propria “rivoluzione musicale”.
I siti che ne offrono la realizzazione sono innumerevoli ed
elencarli tutti sarebbe impossibile, ma quello che ha fatto
sfondare più star internazionali è senza dubbio MySpace, il
La Ragnatela
social americano che nei primi anni 2000 era la principale
vetrina per artisti emergenti. Si parla di cantanti del calibro di
Macklemore & Ryan Lewis oppure Mika, che nel giro di un
mese è passato dal registrare canzoni in camera sua ad esse-
re definito da emittenti del calibro della BBC “il nuovo Freddie
Mercury”, e gli Arctic Monkeys, che nel 2006 facevano concer-
ti sold out pur senza aver mai effettivamente pubblicato un
album destinato al commercio.
MySpace è solo un pratico esempio, ma se ne potrebbero fare
centinaia; partendo da SoundCloud per i dj emergenti, per
arrivare a Bandcamp, attraverso il quale artisti come Amanda
Palmer hanno venduto interi CD.
Ben Haggerty, in arte Macklemore, parlando dell‟ascesa della
sua carriera ha detto: “E‟ stata una richiesta di amicizia su
MySpace a cambiarmi la vita”.
A tutti i ragazzi che oggi cercano fortuna raccomandiamo:
andate oltre e seguite le storie di chi ce l‟ha fatta, perché la
carriera che state cercando potrebbe nascondersi nel vostro
laptop.
Alberto
Anna
"Mi rifiuto" disse il netturbino.
Numero II – Dicembre 2015 10
P er quanto riguarda la musica elettronica, Soundcloud
è il sito più utilizzato dai musicisti emergenti per condi-
videre i propri lavori; molti produttori oggi famosi lo
sono diventati dal momento in cui un'etichetta discografica li
ha "scoperti" attraverso le loro tracce pubblicate gratuitamente
proprio su Soundcloud e li ha scritturati.
Ho intervistato due dj/produttori italiani che hanno raggiunto il
successo grazie alla diffusione delle proprie produzioni su
internet: Rudeejay e Jack Mazzoni.
Come hai cominciato a
produrre musica?
Rudeejay: Per necessità:
lavoravo già in discoteca da
diversi anni e mettere i di-
schi nelle versioni che met-
tevano tutti non mi bastava
più. Sentivo il bisogno di
distinguermi dagli altri, quin-
di di proporre cose che a-
vessi solo io.
Jack Mazzoni: Ho cominciato per puro divertimento e passio-
ne in compagnia di un amico , ero dj resident nella discoteca
della mia città e pian piano cominciai a capire che molte can-
zoni che suonavo non avevano quel tocco "dance" in più, per
questo cominciai a prendere in considerazione l'idea di prova-
re a remixarle per vedere se riuscivo a mettere in atto le mie
idee.
Quando è arrivata la fama?
R: Ho avuto la fortuna di essere chiamato da tutta Italia e non
solo ogni weekend grazie alla mia musica a partire dal 2013, e
comunque non mi reputo famoso!
J: Sicuramente i risultati sono arrivati pian piano con la mia
testardaggine e voglia di fare, il risultato di tutto ciò è stato il
mio singolo intitolato BOOMA YEE il quale mi ha aperto un
mondo internazionale e mi ha permesso di esibirmi in più di
10 paesi in Europa.
Cosa facevi della tua musica prima di diventare famoso?
R: Ribadisco: non credo di essere “famoso”... Comunque, la
stessa cosa che faccio adesso! (Rudeejay attualmente pubbli-
ca i propri lavori su YouTube e molti di essi possono essere
scaricati gratuitamente, ndr).
J: La musica
l‟ho sempre
condivisa con
tutti , creavo
le mie idee e
le inviavo a
tutti i dj italiani
s p e r a n d o
sempre in
pareri e opi-
nioni che po-
tevano arriva-
re o no.
Quale è stato il cambiamento più grande nella tua vita
dopo che sei diventato famoso?
R: Ancora con „sto “famoso”… Diciamo che oggi rispetto ad
un paio di anni fa sono molto più stressato e ho pochissimo
tempo per la mia vita privata.
J: Il cambiamento più grande è stato quello di trasferirmi a
Barcellona in Spagna come dj resident e produttore musicale
per una delle più grandi case discografiche Europee (Blanco
Y Negro Music).
P resenta te stessa e il tuo canale.
Mi chiamo Michela, sul web "mikeligna", attualmente ho 28 anni ed ho iniziato a caricare video su youtube nel
2009, per gioco. Sono una persona molto attiva e curiosa, quindi amo definire il mio canale come "una finestra sul mio mondo", un luogo dove raccontare di me e delle mie passioni. Molti mi conoscono per le nail art, ma nel canale c'è un pò di tutto: dal make-up ai vlog (video blog NdR).
Hai fatto di YouTube un vero e proprio lavoro che occupa tutta la tua giorna-ta: non hai paura di ciò? Le visualizza-zioni potreb-bero diminuire da un momen-to all'altro e così la popo-larità: hai un piano B?
Come dicevo prima sono una persona molto attiva, la mia attività sul web non si limita a caricare video nel mio canale youtube, ma anche, e soprattutto, a collaborare con le azien-de. Nel frattempo sto facendo degli studi che spero potranno aprirmi delle porte un domani. Inoltre ho sempre il mio diplo-ma in ragioneria e la mia licenza come onicotecnica (tecnico delle unghie NdR), quindi direi di avere fino al piano D!
Da un anno a questa parte tantissimi, soprattutto giovani, hanno aperto un canale YouTube. Cosa ne pensi? Credi che abbiano veramente delle idee, o sono solo attratti dalla fama?
Rispetto a quando ho iniziato io a far video, la visione di You-tube è cambiata radicalmente! Se prima eri considerato uno "sfigato" a riprenderti da solo, oggi è diventata una moda, quindi fa figo avere il canale su youtube. Un pò come con i selfie: prima chi si faceva foto da solo era ridicolo, oggi ha anche il nome figo "selfie". Io penso che sul web ci sia spazio per tutti, ma che, come in tutti i campi, riescano ad emergere solo persone che hanno davvero un talento o comunque qual-cosa da raccontare.
Il tuo canale ti ha portata anche, tra libri e App, a condur-re una trasmissione su Real Time, Nail Lab: te lo saresti mai aspettata? Ora gli youtuber stanno sempre più "invadendo" il mondo della televisione: come ti senti ad essere stata una delle prime?
Assolutamente non mi sarei mai aspettata di finire in televisio-ne, a maggior ragione con un programma tutto mio che ha raggiunto 5 edizioni, questo mi rende davvero molto felice.
Così come mi rende felice vedere che altri colleghi siano arri-vati in tv, ed anche al cinema! Avendo vissuto la crescita di youtube dagli inizi è stupefacente!
Cosa ti ha spinto a fare un passo così decisivo come la-sciare lavoro e università per buttarti nel mondo di Youtu-be?
Ho impiegato un anno per prendere la decisione di lasciare il mio lavoro per in-seguire questo sogno. Alla fine per cercare di portare avanti tutto stavo dormendo 4 ore a notte, quindi era arri-vato il momen-to di fare una scelta, ed ho scelto di salire su questo tre-no che sapevo non sarebbe passato mai più! Ora ho la mia partita iva, le mie giornate
ruotano attorno alla mia attività... non so dove riuscirò ad arri-vare, ma per ora ce la sto mettendo tutta e cerco di godermi il momento.
Qual è il "tocco Mikeligna" che contraddistingue i tuoi video?
Credo di non avere un "tocco" particolare nei miei video: sono una frana con l'editing, con il posizionamento delle luci... ecco forse quello che mi contraddistingue è il tocco rustico e casa-reccio!
Per concludere, potresti dare un consiglio ai miei compa-gni liceali sul loro futuro?
Un consiglio che sento di darvi è quello di cercare di capire cosa vi piace davvero fare, io ho perso molti anni perché non sapevo quale strada prendere, ho sempre lavorato e studiato, ma non era quello che mi appassionava davvero e se pensia-mo che per vivere dobbiamo lavorare, credo sia fondamentale trovare un lavoro che ci appassioni. Per chi vuole intraprende-re il percorso di youtube solo perché lo vede come una via per abbandonare gli studi, devo dire che mi spiace, ma non è così. Lo studio serve, senza quello non si va da nessuna par-te, l'importante è capire cosa studiare. Io continuo ad iniziare corsi anche ora che ho quasi 30 anni, non si finisce mai di imparare! Quindi, siate curiosi!
La Ragnatela
Ho visto una macchina con più di dieci persone dentro! Erano parenti stretti.
Numero II – Dicembre 2015 11
Aurora
A lcuni terroristi dell‟ISIS pronti a
freddare centinaia di civili trasfor-
mano Parigi in una città diversa, in
preda al panico, terrorizzata da questi
giovani ragazzi che impugnando un kala-
shnikov vogliono uccidere i „‟miscredenti‟‟
nel nome di Allah. La vita dei superstiti
non sarà mai più la stessa; i terroristi spa-
rano ad altezza d‟uomo ovunque, tutto va
in frantumi e il sangue sostituisce il pavimento. 129 persone
sono morte trafitte da innumerevoli pallottole mentre si sta
semplicemente festeggiando un giovane venerdì sera in di-
scoteche e bar; una serata semplice, normale, come tutte le
altre. Come si può arrivare a tanto? Perché? Perché tanta
follia in nome di Dio? Secondo voi, è un gesto umano impu-
gnare un kalashnikov e mitragliare chiunque si veda? Venerdì
13 Novembre è un giorno che con l’umanità ha poco a che
fare.
Un giorno che ci ha lasciato con tante domande aperte. Dove-
roso parlarne a scuola. I dibattiti in classe, volti ad un‟analisi
critica e non generalizzata degli eventi, ci hanno permesso di
comprendere la complessità della Storia da guardare con
spirito d‟osservazione, non banale e mai asettico. Dalle do-
mande bisogna trarre spunti e conclusioni mai pressappochisti
ma sempre ragionati.
Tutti insieme, ragazzi e docenti, abbiamo cercato le nostre risposte durante un surreale lunedì (dopo). Nelle condizioni
storico-economiche abbiamo ricercato i motivi: analisi della situazione mediorien-tale, nascita dell‟Isis, cause e conseguen-z e d e l t e r r o r i s m o ( h t t p : / /www.rivistastudio.com/standard/cosa-sta-s u c c e d e n d o - i n - i r a q / ; h t t p : / /www.rivistastudio.com/standard/isis -califfato/). Attraverso parole altrui abbia-mo metabolizzato emozioni, testimonian-ze, spiegazioni, interpretazioni (https://www.lastampa.it/2015/11/15/esteri/ora-il-
timore-un-attacco-al-giubileo-vfHlepSb2wgQB41RfmidaP/pagina.html; http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/166520; h t t p : / / w w w . i n t e r n a z i o n a l e . i t / o p i n i o n e / a s c a n i o -celestini/2015/11/14/parigi-attentato-terrorismo-2; http: / /m.famigl iacr is t iana. i t /ar t icolo/ f rancia -almeno-smettiamola-con-le-chiacchiere.htm). Ma nella bocca sempre la stessa domanda: lo considerate
umano? Umano è chi vive, chi pensa, chi cresce una famiglia
con affetto, chi rispetta un suo simile, chi supera ogni proble-
ma con l‟intelligenza e la pazienza, chi vuole fare qualcosa
per cambiare il mondo. Questo pensiero ha dato spunto ad
una riflessione generale che si è basata sulla ricerca
dell‟origine della guerra nelle pulsioni conflittuali dell‟uomo
attraverso un carteggio che è diventato un input per noi stu-
denti:
http://www.iisf.it/discorsi/einstein/carteggio.htm Michelangelo
Dall'America abbiamo importato
Halloween. Noi esportiamo cervelli e loro ci rimandano indietro le zucche vuote.
Numero II – Dicembre 2015 12
La Ragnatela
V enerdì 13 novembre sarà una data difficile da dimenti-
care. Chi ha acceso la televisione quella sera ha avuto
l‟impressione che ancora una volta un vento di follia
spirasse forte in Europa.
Cosa sta succedendo?
E‟ difficile parlarne qui sul giornalino perché dal momento in
cui lo scriviamo al momento in cui lo stampiamo passano 15
giorni e, con la rapidità dell‟evoluzione dei fatti, questo è un
tempo lunghissimo.
Ci siamo limitati allora a proporre qualche spunto di approfon-
dimento. Un libro, qualche rivista, qualche video e un discus-
sione tra due tra le menti più geniali del 20° secolo, Freud e
Einstein.
U na settimana prima dell'attacco di Parigi il Corriere della Sera proponeva, con una notevole scelta di tempo, in vendita nelle edicole di questo libro.
Ora è reperibile in formato ebook. Per chi vuole capire in modo un po' articolato l‟espansione del fenomeno ISIS, che cos'è, da dove nasce, come si finanzia, come recluta i suoi adepti, perchè esibisce in modo così sfacciato la violenza, ecc. questo libro è molto adatto.
E‟ come prendere in mano un vocabolario che ti guida a capire il senso delle parole. Quel che è più carente è il tentativo di connetterle, di inquadrarle dentro i complessi equilibri politici e strategici che fin qui han-no determinato l'evolversi degli eventi.
Il fatto che sia stato scritto prima degli attentati di Parigi ha un pregio e un difetto. Il pregio è che guarda agli eventi senza quei condizionamenti emotivi che sono diventati poi inevitabili. Il difetto è che gli ultimi eventi sono così importanti che in qualche modo que-sto libro, fresco di stampa, è già superato.
Aurora
Oggi a scuola ben 6 ragazze
mi hanno chiesto di uscire! Ero entrato nel bagno delle donne.
Numero II – Dicembre 2015 13
La Ragnatela
I l 24 novembre, in piazza san Marco, si sono celebrati i funerali di Valeria Sole-sin. Tra le vittime del Bataclan c’era
anche lei, una ragazza normale, a cui piaceva divertirsi, volontaria di Emer-gency, animata da grande volontà e con una passione per lo studio che l’avevano portata a diventare ricercatrice alla Sorbo-na di Parigi; una giovane piena di vita, pacifista, che pensava che l’unico modo per rispondere alla guerra fosse la pace. Nelle parole del padre non una parola contro qualcuno. Ringraziamenti, tanti, e una dedica a “Tutti quelli che non si arren-dono”. Ecco il testo integrale del breve discorso. "Desidero inviare un pensiero a tutte le famiglie che in questo momento in Francia e in numerosi altri Paesi, in Europa e non solo, cercano come noi di superare il dolore per la perdita di un figlio, una figlia, un congiunto, un amico, un amore. Lo straordinario sentimento di vicinanza, di stima, d'affetto, che mia moglie, mio figlio ed io abbiamo vissuto in questi giorni acerbi, prima a Parigi, poi a Venezia, richiede di rivolgere ora a tutte le altre vittime lo stesso senso di umana partecipazio-ne". "Ringrazio i rappresentanti delle religioni, cristiana, ebraica, musulmana, presenza congiunta in questa piazza che sono il simbolo del cammino comune degli uomini nel momento in cui il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con il richiamo ai valori di una religione". "Ringrazio il Presidente della Repubblica che ha voluto dare con la sua presenza dare un segno di unità nazionale, ringra-zio le istituzioni di questo Paese, il Ministro della difesa, il
sindaco della città, i suoi collaboratori e funzionari che in questi giorni ci hanno accompagnato. Un nostro pensiero va in particolare all'unità di crisi della Farnesina e alle autorità diplomatiche di Parigi, non solo per l'aiuto accordatoci, ma anche per l'umanità e la sincera e personale parteci-pazione con cui hanno realizzato il loro compito". "Saluto l'ambasciatrice di Francia Paese che ha accolto mia figlia sette anni or sono spinta dalla curiosità del mondo, paese nel quale aveva iniziato a definire il suo pro-getto di vita. Ringrazio soprattutto i cittadi-ni che in questi giorni hanno manifestato così in tanti il loro affetto, portando un fiore
o un saluto, voglio ancora ricordare poi gli amici che ci hanno aiutato a superare i momenti più duri". "Infine un pensiero per lei, per Valeria. Ripensandola non voglio isolare la sua immagine dal contesto in cui ho visto lei viveva in Parigi, l'Università, l'Ined, l'istituto nazionale di studi demografici, i bistrot, le birrerie dove amavano incontrarsi tante ragazze e ragazzi come Valeria, gioiosi, operosamente rivolti ad un futuro che tutti, mi pare, assieme a lei vogliono migliore. Qualcuno ci ha detto in questi giorni che la nostra famiglia ha rappresentato un esempio di compostezza e digni-tà. Mi è capitato di sentire parole tali, quasi che noi potessimo significare un esempio per molti. Se questo è appena lontana-mente vero, questo era dovuto. È dedicato a tutte le Valerie e Andrea che lavorano, studiano, soffrono e non si arrendono. Un ultimo pensiero va a mio figlio, Dario, che ha perso oltre che una sorella un riferimento, che dovrà ora ritrovare in se stesso, e ad Andrea, il compagno di mia figlia, che so tra quel-li che non si arrendono".
S entendo parlare alla televisione di attentati e stragi rivendicate dall'ISIS, ci siamo tutti chiesti
almeno una volta: “Ma perchè?” Nella ricerca di una risposta completa e dettagliata rischieremmo di essere sommersi dalla confusione e di per-dere tantissimo tempo.
Fortunatamente, ci sono persone che sono riuscite a fare il punto della si-tuazione e a spiegare, velocemente, nel modo più semplice possibile e sforzandosi di restare imparziali, il conflitto partendo da dove tutto è cominciato.
Vi consiglio di guardare quindi questi due video che illustrano in modo chiaro e conciso la situazione anche a chi non è ap-passionato di politica.
Il primo si intitola 'WhySiria' ed è stato realizzato da un ragaz-zo spagnolo, ma su YouTube è possibile travarlo con la tradu-zione in italiano. Il suo punto di forza è che spiega tutti i retro-scena del terrorismo in modo molto semplice; l‟autore si aiuta con dei disegni o degli oggetti, colorando di volta in volta le aree interessate alle varie vicende e fornendo quindi una chia-ra visione di tutti i problemi. Un concentrato di informazioni in soli 9 minuti.
Il secondo video, intitolato “Dietro l‟ISIS gli USA”, è una scenetta di 7 minuti interpretata da due comici te-deschi che impersonano un professo-re e gli Stati Uniti. Ovviamente il tutto ha un tono ironico e satirico, ma i concetti sono illustrati in modo chiaro e pungente. Anche qui viene spiegata la situazione attraverso immagini e mappe, anche se, ed è proprio questo ciò che si vuol far capire, il risultato è una grande confusione; gli atti dei protagonisti non appaiono dettati da una strategia coerente e si compren-
de anche quanto sia difficile individuarla. Per quest'ultimo però, consiglio prima di documentarsi su ciò che è successo nella lotta dell‟America al terrorismo: solo così potrete apprez-zare tutte le battute. Informarsi prima di lanciarsi dibattiti o assumere opinioni troppo rigide è fondamentale e ancora una volta Internet si conferma un luogo dove, con un po‟ di buona volontà, è possibile trovare strumenti per chiarire i propri dubbi e colmare le proprie lacune.
Si butta dalla finestra: e' grave.
Numero II – Dicembre 2015 14
La Ragnatela
A nche questo 2015 si è con-
cluso e, come negli anni pas-
sati, è stato sottoposto agli
studenti del nostro liceo un sondag-
gio per poter capire quali, secondo
loro, è stato l'evento più significativo
accaduto negli ultimi 12 mesi.
Abbiamo deciso di dividere i vari
eventi tra “politico - economici” e
“spettacolo – cultura - sport”.
Quest'anno l'evento di politica che
vince con la stragrande maggioranza
di 71 voti è: "Gli attacchi terroristici a
Parigi"; un atto infame, iniziato il 7
gennaio con l'attacco alla sede gior-
nalistica di Charlie Hedbo da parte
dei terroristi dell'ISIS e continuato
con vari attentati sparsi per il mondo
culminati con quelli di Parigi del 13 novembre.
A confermare quanto il tema sia sentito dagli studenti l‟evento
arrivato secondo in classifica è l'avanzata dell'ISIS. Seguono
poi i problemi che riguardano l'immigrazione e la scoperta
dell'acqua su Marte, un evento che
ha sconvolto l'astronomia.
Più indietro, anche se di pochi voti,
il terremoto in Nepal, un evento
drammatico per tutti gli abitanti della
capitale, che ha sconvolto la vita di
migliaia di persone. Sesta in classi-
fica la scoperta della truffa della
Volkswagen. Gli ultimi eventi della
lista sono il suicidio del pilota, la
crisi in Cina, gli scandali a Roma e i
funerali del boss Casamonica.
Per gli eventi di spettacolo e sport la
medaglia d'oro è andata all'EXPO di
Milano con ben 81 voti, un esposi-
zione universale che ha fatto gua-
dagnare moltissimi punti al prestigio
dell‟Italia; padiglioni su padiglioni
con esposizioni di cibi tipici dei vari paesi e degustazioni a
“buon prezzo”. Il secondo posto sono occupati da eventi
sportivi: prima c‟è l'incidente tra Valentino Rossi e Marquez,
seguito dal duo Pennetta e Vinci in finale agli US open.
Successivamente troviamo l'estate del gran
caldo, il sole ha infatti occupato un posto di
rilievo in queste nostre vacanze estive e ci ha
fatto godere in pieno questi 3 mesi; subito
dopo troviamo allo stesso posto i Minions e la
moda del Thug Life.
La finale di Champions della Juve e lo slang
Escile sono più indietro seguite da Zyan che
lascia gli One Direction.
All'ultimo posto troviamo infine la morte di Mi-
chele Ferrero. Addio signor Nutella.
Gaia
0% 20% 40% 60% 80%
I funerali del boss a Roma
Marino e gli scandali di Roma capitale
La crisi in Cina
L'incidente aereo con suicidio del …
Il terremoto in Nepal
La truffa Volkswagen
La scolperta dell'Acqua su Marte
L'immigrazione e i suoi problemi
L'avanzata dell'ISIS
Gli attacchi terroristici a Parigi
Evento Storico
A nche questo mese il vostro
Umberto tenterà di fare
chiarezza sui più disparati
argomenti, raccontandovi storielle
inventate per plasmare le vostre
menti che… Ehm, scusate, volevo
dire che oggi parleremo, come
nostro solito, degli Illuminati.
Essi sono ovunque. Si annidano
nei sotterranei delle nostre città ed
escono di notte perché sono aller-
gici alla luce. Provoca loro forti
ustioni. Se non fosse per tutti i
soldi che hanno, vivrebbero
un‟esistenza veramente infelice.
Ma cosa se ne fanno di tutti questi
soldi? C‟è chi dice che li usino per
comprarsi altri soldi, oppure per
comprare macchine per fare altri
soldi. Insomma, ciò che importa
loro sono i soldi.
Ok, lo abbiamo capito. Abbiamo anche capito a cosa è servita
la staffetta che si è tenuta poco tempo fa nella sede di Cossa-
to. È servita per stancare gli studenti, per far perdere loro la
già poca voglia di studiare e quindi per fargli prendere varie
insufficienze che porteranno alla loro bocciatura. Di conse-
guenza non troveranno mai un lavoro e passeranno una vita
da disoccupati. Successivamente verranno convinti dagli stes-
si Illuminati a seguire la loro
religione del denaro, illusi dalla
speranza di facili guadagni.
Ma non è tutto, cari amichetti.
Gli Illuminati vogliono control-
lare le nostre menti, e per farlo
usano l‟arma più potente, la
paura.
E‟ quel che è successo poco
tempo fa a Beirut, a Parigi e in
una miriade di altri posti. Atti
che lasciano più spazio a ter-
rore, rabbia e desiderio di
vendetta, piuttosto che a un
sano ragionamento a mente
fredda. Prendiamo poi in con-
siderazione il fatto che lo sco-
po di queste persone (si sta
parlando sempre di Illuminati,
eh!) sia proprio seminare ter-
rore e sperare che la gente reagisca in modo istintivo, con
odio, rabbia e xenofobia. Il problema è che ci stanno anche
riuscendo.
Domandiamoci quindi: chi sono i veri “Illuminati”? Forse sono
più vicini a noi di quanto crediamo.
Un abbraccio
Umberto
Io vivo in un deserto
vedo viaggiatori
venirmi incontro,
spariscono.
Anime silenziose,
come me,
controcorrente.
Io vivo in un deserto,
conosco, ma sono sola.
Solo la mia famiglia
mi sorregge e precede.
Chi è come me capisce
la fatica d'essere
controcorrente.
Sono stato a vedere un film di vampiri. Si intitola: "Endovena chi viene a cena
Numero II – Dicembre 2015 15
La Ragnatela Marta
CONTROCORRENTE
Il cervello
femminile e' molto piu' complesso di quello maschile. Cosi' complesso che ancora non hanno capito come si accende.
Numero II – Dicembre 2015 16
La Ragnatela
1 8 5
8 2 1
6 4
3 8 4 6
7 5 3 8 9
9 5 1 2
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4 6 1 DEFINIZIONI ORIZZONTALI 1 È sulla bandiera arcobaleno. (4) 5 Lo è la velina. (10) 11 Capoluogo laziale. (9) 12 Il principe Falconeri del Gattopardo. (8) 15 Telegiornale. (2) 16 Piace ai vegetariani. (4) 17 Giorno. (2) 18 La città camuna con le terme. (6) 19 Italiani, popolo di poeti, navigatori e... (5) 21 Patto civile di solidarietà. (4) 22 Un corpo che si dà... nell'occhio. (6) 24 È l'antipodo del nadir. (5) 25 L'abbiamo data ai francesi ai Mondiali di calcio del 2006. (7) 27 La scritta sulla croce. (4) 28 Il processo per corruzione giudiziaria a carico di Squillante, Verde, Pacifico, Previti e Berlusconi. (3) 30 I limiti di qualcuno. (2) 31 Non tutti. (6) 34 Il Conte della canzone italiana. (5) 36 Nome senza pari. (2) 37 Ravenna. (2) 38 Verso scritto. (5) 39 La prima sillaba dell'ossido d'idrogeno. (2) 40 Ancora! (3) 43 Quelle di Roma si tennero nel 1960. (9) 48 Sotto l'ego e il super-io. (2) 50 Il gioco a spirale. (3) 51 Salò. (3) 52 La città con Porta Pia. (4) 54 Mi prende quando penso alla situazione italiana e mi si mozza il fiato... (8) 58 È sulla pizza insieme ai monti. (4) 59 Abita nella città della fontana dalle 99 cannelle. (8) 62 Non disponibile. (2) 63 In testa ai primi annunci nei giornali. (3) 64 È... inglese. (2) 65 Né codesto né questo né quello. (4)
67 Nano-secondo. (2) 68 Ha quintupli-cato i suoi voti in Sardegna. (4) 69 Brevi messaggi in... bottiglie digitali. (3) 72 Comitato di liberazione nazionale. (3) 73 Il ciao fascista che precedeva il tralalà. (3) 74 I confini d'Esperia. (2) 75 Italia senza vocali. (2) 76 Torino. (2) 77 L'abitante di questa regione. (6) 83 Una squadra di Milano. (5) 84 La terza preposizione. (2) VERTICALI 1 Sono due - insieme con le misure - nelle bilance truccate. (4) 2 Agenzia giornalistica italiana. (3) 3 Gli anni del Bel Paese. (14) 4 L'itinerario più... godereccio e mange-reccio. (15) 5 Trattamento di fine rapporto. (3) 6 Lo sono Angelino e Piersilvio. (5) 7 Vi fecero pace gli Stati italiani nel 1454. (4) 8 Dentro. (2) 9 Ci si fa la farinata. (4) 10 Colpo al cuore. (7) 12 Sono doppie in tutti. (2) 13 La capitale della Vallée. (5) 14 Capoluogo provinciale del Piemonte. (5) 18 Bagni... scentrati. (4) 20 Terapia ormonale sostitutiva. (3) 21 Pescara. (2) 23 Colà in latino. (3)
24 Scipione vi si guadagnò l'appellativo di "Africano". (4) 26 Trieste. (2) 29 Un suffisso di dio nel vecchio testamen-to. (2) 32 Codice penale. (2) 33 Articolo singolare maschile. (2) 35 Antica comasca. (7) 41 Guida la preghiera musulmana. (4) 42 Strada provinciale. (2) 44 Articolo maschile singolare. (2) 45 Uno dei Paesi in cui i nostri soldati sono andati in "missione di pace". (4) 46 La diga che ha fatto spostare Abu Sim-bel. (6) 47 Il giorno di marzo in cui il Nostro Paese ha festeggiato l'Unità. (11) 48 Il Vittorio primo re d'Italia. (8) 49 Quest'isola. (8) 53 Si mormora meditando. (2) 55 Bari. (2) 56 Piccola rana. (3) 57 Gli estremi dell'angoscia. (2) 60 Né sì né no. (2) 61 Sistema operativo (in inglese). (2) 65 Qualcuno nelle abbreviazioni. (3) 66 Non è qua. (2) 70 Il Manara disegnatore. (4) 71 Salerno. (2) 78 Il numero del 48 verticale. (2) 79 Sono pari negli acini. (2) 80 Collega il do e il des. (2) 81 Una nuova tecnologia per i monitor a colori. (3) 82 Se non ... quando? (3)