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414 1 U. Pinard, 1555; F. Paciotti, 1557; S. del Re, 1557; G. Franco, 1584 2 A.S.R., Taxae viarum 1515-1583, c. 552. 3 I progetti sono raccolti in un fascicolo presso la Biblioteca Romana Sarti, ms. A.40.R. LA PASSONATASUL TEVERE DI CORNELIUS MEYER PRESSO VILLA GIULIA, ROMA (1676) Simone Quilici Una serie di piante di Roma della seconda metà del XVI secolo docu- menta la presenza di un molo d’approdo sul Tevere, in corrispondenza della via Flaminia, all’altezza di Villa Giulia 1 . Un documento conser- vato presso l’Archivio di Stato di Roma, una “Taxa viarum” 2 , ci con- ferma l’esistenza del piccolo porto. Infatti, nel testo datato 15 gennaio 1578 si legge: “Strada dritta dalla porta del Popolo a ponte Molle. La vigna del porto del Papa la tiene l’abbate Capestro”. Questo porto, e il percorso pergolato tra la riva e la via Flaminia, erano stati realizzati per volere di Papa Giulio III (1550-1555) in modo di poter accedere agevolmente da San Pietro alla propria villa fuori porta del Popolo. Fu proprio la presenza di questo molo ad innescare, nella seconda metà del Cinquecento, un rapido processo d’erosione delle rive del fiume, il cui percorso era e tuttora è caratterizzato, in questo tratto, da un’ampia curva a gomito. Soltanto un secolo dopo, nel 1668, Clemente IX (1667-1669) decise di porre rimedio al fenomeno – che minacciava la stessa via Flaminia – rivolgendosi a vari architetti 3 . Il progetto prescel- to, elaborato da Carlo Fontana, non fu tuttavia realizzato, in seguito alla morte del pontefice. Il successivo Papa, Clemente X (1670-1676), essendo venuto a Roma in occasione del giubileo del 1675 il noto ingegnere idraulico olandese Cornelius Meyer (Amsterdam 1629-1701), decise di affidare a quest’ul- TAV . XXVII 414-422•Quilici 11-11-2004 15:27 Pagina 414
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La passonata sul Tevere di Cornelius Meyer presso Villa Giulia, Roma (1676)

Jan 12, 2023

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1 U. Pinard, 1555; F. Paciotti, 1557; S. del Re, 1557; G. Franco, 15842 A.S.R., Taxae viarum 1515-1583, c. 552.3 I progetti sono raccolti in un fascicolo presso la Biblioteca Romana Sarti, ms. A.40.R.

LA “PASSONATA” SUL TEVERE DI CORNELIUS MEYER PRESSO

VILLA GIULIA, ROMA (1676)

Simone Quilici

Una serie di piante di Roma della seconda metà del XVI secolo docu-menta la presenza di un molo d’approdo sul Tevere, in corrispondenzadella via Flaminia, all’altezza di Villa Giulia1. Un documento conser-vato presso l’Archivio di Stato di Roma, una “Taxa viarum”2, ci con-ferma l’esistenza del piccolo porto. Infatti, nel testo datato 15 gennaio1578 si legge: “Strada dritta dalla porta del Popolo a ponte Molle. La vignadel porto del Papa la tiene l’abbate Capestro”.

Questo porto, e il percorso pergolato tra la riva e la via Flaminia,erano stati realizzati per volere di Papa Giulio III (1550-1555) in mododi poter accedere agevolmente da San Pietro alla propria villa fuoriporta del Popolo.

Fu proprio la presenza di questo molo ad innescare, nella secondametà del Cinquecento, un rapido processo d’erosione delle rive delfiume, il cui percorso era e tuttora è caratterizzato, in questo tratto, daun’ampia curva a gomito. Soltanto un secolo dopo, nel 1668, ClementeIX (1667-1669) decise di porre rimedio al fenomeno – che minacciava lastessa via Flaminia – rivolgendosi a vari architetti3. Il progetto prescel-to, elaborato da Carlo Fontana, non fu tuttavia realizzato, in seguitoalla morte del pontefice.

Il successivo Papa, Clemente X (1670-1676), essendo venuto a Romain occasione del giubileo del 1675 il noto ingegnere idraulico olandeseCornelius Meyer (Amsterdam 1629-1701), decise di affidare a quest’ul-

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4 Tali illustrazioni saranno inserite dall’ingegnere olandese nelle successive edizionidel suo libro sul Tevere (1679, 1681, 1683, 1685), con il nuovo titolo “L’Arte di restituire aRoma la tralasciata navigatione del suo Tevere”, contenente incisioni di: Gaspar VanWittel, Giovanni Battista Falda, Gomarus Wouters, Barend de Bailliu, Jacques Blondeau,B. Denner, Johannes Collin, Io. Bat. Honoratus e dello stesso Cornelius Meyer.

5 A.S.R., Collezione Bandi, b. 486.

timo l’incarico di redigere un progetto che, oltre alla soluzione del pro-blema dell’erosione delle rive nel tratto della via Flaminia fuori portadel Popolo, prevedesse la sistemazione complessiva del Tevere per lasua navigabilità da Perugia a Roma, fino al mare. L’ingegnere olande-se aveva già lavorato a Pisa per Cosimo III, dove si era applicato allasistemazione delle rive dell’Arno. Per svolgere l’incarico affidatogli dalPapa, il Meyer chiamò con sé il giovane artista connazionale GasparVan Wittel (Amersfoort 1655-Roma 1736), che lo accompagnò durantei sopralluoghi lungo il fiume, disegnando dal vero una serie di vedutedel fiume.

Nel 1676, con i lavori per la sistemazione della riva Flaminia già infase avanzata, il Meyer pubblicò i risultati del sopralluogo lungo ilTevere, e le relative proposte progettuali, nel volume “Modo di far navi-gabile il fiume Tevere da Perugia a Roma. Pensieri del Meyer disegnati dal sig.Gasparo Van Wittel olandese in Roma nei primi anni, che da giovane vive inOlanda”, illustrato da 50 disegni di Gaspar Van Wittel, che costituisco-no una delle prime esercitazioni di “vedutismo” di questo pittore desti-nato al grande successo, applicata su un vasto territorio.

Dello stesso autore è un disegno che illustra i lavori per la costruzio-ne della “passonata” proposta dal Meyer per restringere l’alveo delTevere, consentendo la navigabilità del tratto di fiume ed eliminandol’erosione della riva lungo la via Flaminia.

Di questa “passonata”, formata da una doppia fila di grossi pali inlegno conficcati nel letto del fiume, esistono anche due stampe realiz-zate negli stessi anni, su commissione del Meyer, da Giovanni BattistaFalda4.

Alcune innovazioni introdotte dall’ingegnere olandese nella realizza-zione della “passonata”, come la scelta di usare pali senza punta diferro, perché più resistenti ed economici, verranno tuttavia criticatedagli architetti pontifici e ne renderanno necessaria una costante manu-tenzione, come dimostrano una serie di editti conservati pressol’Archivio di Stato di Roma5. Le critiche mosse dai pareri, richiesti dallaReverenda Camera Apostolica per l’intentata causa nei confronti delMeyer, redatti da Agostino Martinelli (con acclusa planimetria), CarloFontana e Mattia de Rossi riguardavano il taglio della riva opposta, l’al-tezza e la grandezza dei pali, i materiali usati, lo spessore dei chiodi.

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L’iter giudiziario durò più di vent’anni e il Meyer si vide pagare ilsuo lavoro solamente nel 1700, un anno prima della sua morte.

In realtà, le critiche mosse all’ingegnere olandese non erano del tuttoinfondate, giacchè la passonata andò quasi completamente distrutta inmeno di un secolo. Nel 1774 l’architetto del Tevere Giuseppe Panninifu incaricato dalla Reverenda Camera Apostolica di redigere una pian-ta che descrivesse le opere di difesa degli argini necessarie alla naviga-bilità del Tevere6. Questo documento indica, tra le riparazioni eseguite,la ricostruzione della passonata del Meyer, ormai completamente di-strutta7. Anche tali opere, tuttavia, non avranno vita lunga, dato che diquesta nuova passonata non è dato trovar traccia nelle piante di Romadel periodo successivo e nei rilievi del Tevere eseguiti in occasionedella costruzione dei Muraglioni alla fine dell’Ottocento. L’azione di

6 “Pianta del corso del fiume Tevere e sue adiacenze, dall’influenza della Nera, fino almare allo sbocco di Fiumicino, per il tratto di centocinque miglia coll’indicazione di ven-tiquattro riparazioni fatte in diversi siti nell’alveo del medesimo fiume con lavori di pas-sonate di legnami formate a cassa, con scogliere e pennelli di massi gettati, e molti pontidi legno fatti sopra gli sbocchi de fossi con smacchiature e strade rifatte di nuovo percomodo del passaggio de barcaroli e bufale che tirano contr’acqua barche e navicelli,essendosi in tal forma restituito il sicuro transito alla navigazione” (A.S.R., Disegni emappe, Extra-vagantes, cart. 30, foglio generale).

7 Sul foglio XXI, allegato alla pianta generale, sono riportate in planimetria le opera-zioni effettuate per il restauro della passonata. Al disegno fa da corredo il seguente testo:Mappa esatta del corso del fiume Tevere nel tronco detto di Papa Giulio, o sia la Vigna del Meyer,dove il medesimo Ingegnere nel suolo acqueo fece fare pelo medesimo andamento lavori di passo-nate, ora del tutto devastate e consumate, tantochè erasi fatta dalla corrente del fiume, nei terrenidella vigna verso la sinistra ripa, una gran circolar corrosione, con vortici continui, che rendeva-no molto incomoda la navigazione, minacciando anche presto di giungere alla via Flaminia, comesi avveniva nel tempo che dal suddetto Meyer furono fatti li predetti lavori; Colla dimostrazionedello stato presente delli lavori di passonate, con scogliere di massi gettati, fatti in linea curva cir-colare, che chiude la suscritta corrosione, con aver aggevolato di molto la navigazione per la rimo-zione della deposizione del polverino arenario portato via dal mezzo del canale navigabile dallastessa corrente delle acque ristrette ed incanalate nel suo antico alveo, il tutto rilevato da me sot-toscritto Architetto, sopra la faccia del luogo per ordine dell’ Ill.mo e R.mo Mons. Braschi TesoriereGenerale nel mese di Ottobre 1772. La suddetta riparazione fu terminata nel medesimo anno.AnnotazionePassonate con scogliera, che chiude la suddetta circolar corrosionePolverino arenario, portato via dal mezzo del canale navigabileMuri antichi, dove si è intestata la suddetta passonataDue antichi pennelli di passoni, alli quali il suddetto Ingegnere Meyer intestò e terminò li lavoridi passonate dirette nell’andamento della linea puntinata nera al presente devastati interamenteStrato di antichi sassi esistenti nel fiume, messi al coperto ed inclusi dietro la direzione della sud-detta passonata che non impedivano il libero passaggio della navigazioneVigna detta del Meyer verso la ripa sinistraVigna Torres verso la ripa destraStrada del tiro e passaggio de barcaroliVicolo che dalla strada Flaminia porta al TevereVicolo dietro la Vigna di Papa Giulio, corrispondente alla strada FlaminiaChiesa di S. Andrea sulla strada FlaminiaStrada che porta all’Arco Scuro

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contenimento dell’erosione da parte della corrente del Tevere in dire-zione della via Flaminia risulterà ciononostante efficace, come dimo-stra l’attuale distanza esistente tra la strada e il fiume. È interessantenotare come proprio al di sopra del terreno riportato, durante i lavorisettecenteschi, per colmare l’invaso compreso tra la passonata e la viaFlaminia siano sorti, nei primi decenni del Novecento, i due grandipalazzi che formano la testata di ponte Risorgimento e l’accesso monu-mentale al viale delle Belle Arti.

Bibliografia

C. MEYER, Modo di far navigabile il fiume Tevere da Perugia a Roma. Pensieri delMeyer disegnati dal sig. Gasparo Van Wittel olandese in Roma nei primi anni, che dagiovane vive in Olanda, Roma, 1676 (con 50 illustrazioni) (manoscritto n. 1227,Biblioteca dell’Accademia dei Lincei e Corsiniana).C. MEYER, Del rimedio fatto al danno del Tevere alla ripa dirimpetto alla vigna di PapaGiulio, Roma, 1677A. MARTINELLI, Esperienza maestra delle operazioni da farsi alle Ripe del Tevere,Roma, 1684.C. MEYER, L’Arte di restituire a Roma la tralasciata navigatione del suo Tevere,Lazzari Varese, Roma, 1685 (con incisioni di: Cornelius Meyer, Gaspar VanWittel, Giovanni Battista Falda, Gomarus Wouters, Barend de Bailliu, JacquesBlondeau, B. Denner, Johannes Collin, Io. Bat. Honoratus) (vol. 88 I i dellaBiblioteca Corsiniana; mm 143 x 213) (altre date di stampa del libro: 1679, 1681,1683).C. FONTANA, Discorso sopra le cause dell’inondazione del Tevere antiche e moderne edell’insussistente passonata fatta avanti la Villa di Papa Giulio per riparo della viaFlaminia, Roma, 1696.G.G. KOMAREK BOEMO, Nuovi Ritrovamenti divisi in due parti, Roma, 1696 (conincisione del Wouters per Meyer 1685).C. MEYER, L’Arte di rendere i fiumi navigabili in vari modi, con altre nuove invenzio-ni, e vari altri segreti, Roma, 1696 (con le stesse incisioni dell’edizione del 1865).F.M. ONORATI, Apologia per la passonata fatta sopra il Tevere fuori porta del Popolo indifesa della strada Flaminia, con la dissertazione di Cornelio Meyer, Roma, 1698.L. PASCOLI, Il Tevere navigato e navigabile…, Roma, 1740.A. BERTOLOTTI, Artisti belgi e olandesi a Roma nei secoli XVI e XVII, Roma, 1880.P. FROSINI, La “passonata” sul Tevere davanti alla vigna di Papa Giulio dell’ingegne-re olandese Cornelio Meyer, “Strenna dei Romanisti”, XVII (1956), pp. 61-65.C. D’ONOFRIO, Il Tevere e Roma, Ugo Bozzi, Roma, 1968, pp. 81-85 (Falda 1677ca.).R. MARIANI, Sulle Rive del Tevere, Roma, 1976, pp. 231-237 (Van Wittel per Meyer1676).AA.VV., Tevere. Un’antica via per il mediterraneo, Catalogo della mostra, IPZS,Roma, 1986, pp. 46-47 (Wouters per Meyer 1685), p. 49 (Van Wittel per Meyer

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1685), p. 55 (Van Wittel 1676-79 a), p. 158 (Van Wittel per Meyer 1676), p. 159(Martinelli 1683).C. NARDI, Il Tevere e la città. L’antica Magistratura portuale nei secoli XVI-XIX,Multigrafica, Roma, 1989, pp. 18 e 26 (Pannini, 1772), p. 72.H. HAGER, Le opere letterarie di Carlo Fontana come autorappresentazione, in In UrbeArchitectus. Modelli, disegni, misure. La professione dell’architetto. Roma 1680-1750,a cura di B. Contardi e G. Curcio, Argos, Roma 1991, pp. 177-186.

Bibliografia specifica sull’iconografia

G. HOOGEWERFF, Disegni di maestri fiamminghi e olandesi nel Gabinetto Nazionaledelle Stampe, “Bollettino d’Arte”, IX, 1915, pp. 327-328 (Van Wittel 1676-79 b).C. LORENZETTI, La navigazione del Tevere da Roma a Perugia di Cornelio Meyer e levedutine di Gaspare Van Wittel, “Bollettino d’Arte”, VI, II, 1927 (Van Wittel perMeyer 1676).C. LORENZETTI, Gaspare Vanvitelli, Milano, 1934, p. 45 (Van Wittel 1676-79 b).P. ARRIGONI, A. BERTARELLI, Piante e vedute di Roma e del Lazio conservate nella rac-colta delle stampe e dei disegni, Milano, 1939, p. 20, n. 153 (Falda 1677 ca.).F.W.H. HOLLSTEIN, Dutch and Flemish Etchings, Engravings and Woodcuts, voll. 43,Amsterdam, 1949-1993.G. BRIGANTI, Gaspar Van Wittel e l’origine della veduta settecentesca, Roma, 1966(nuova edizione a cura di Laura Laureati e Ludovica Trezzani, Milano, 1996),p. 329 (Van Wittel 1676-79 a), p. 331 (Van Wittel 1676-79 b), pp. 355-364 (VanWittel per Meyer 1676).M. CHIARINI (a cura di), Vedute Romane. Disegni dal XVI al XVIII secolo, Catalogodella mostra, Roma, 1971, n. 56 (Van Wittel 1676-79 a), pp. 50-51, n. 57 (VanWittel 1676-79 b).A. ZWOLLO, Roman Views at the Farnesina, “The Burlington Magazine”, CXIII,1971, n. 821 (recensione alla mostra: Vedute Romane. Disegni dal XVI al XVIIIsecolo, a cura di Marco Chiarini), p. 484 (Van Wittel 1676-79 b).A. ZWOLLO, Hollandse en Vlaamse vedutischilders te Roma 1675-1725, Assen, 1973,p. 131, fig.162 (Van Wittel 1676-79 b).E. BELTRAME QUATTROCCHI, in: I ponti di Roma, Catalogo della mostra, a cura diMaria Catelli Isola e Enrichetta Beltrame Quattrocchi, Roma, 1975, n. 103 (VanWittel 1676-79 a), p. 70, n. 104 (Van Wittel 1676-79 b).M. CATELLI ISOLA, in: I ponti di Roma, Catalogo della mostra, a cura di MariaCatelli Isola e Enrichetta Beltrame Quattrocchi, Roma, 1975, p. 76 (Brustoloni),n. 120 (Falda 1677 ca.).G. BRIGANTI, in: L. PASCOLI, Vite di pittori, scultori ed architetti viventi, dai mano-scritti 1383 e 1743 della Biblioteca Comunale “Augusta” di Perugia, Treviso, 1981,p. 21, n.10 (Van Wittel 1676-79 b).R. HARPRATH, Gaspare Vanvitelli (1652/53-1736). Zeichnungen und Acquarelle.Staatlische Graphische Sammlung, Catalogo della mostra, Muenchen, 1983, p. 3(Van Wittel 1676-79 b).J. GARMS, S. PROSPERI VALENTI RODINÒ, Due raccolte di disegni di recente acquisi-zione, Catalogo della mostra mostra, I.N.G.-Gabinetto delle Stampe, Roma,

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Edizioni Quasar, 1985, p. 47 (Van Wittel 1676-79 a).J. BRUINTJES – N. KOHLER, Da Van Heemskerk a Van Wittel. Disegni fiamminghi eolandesi dal XVI-XVII secolo dalle collezioni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe,Catalogo della mostra, Roma, 1992, p. 79, n. 72 (Van Wittel 1676-79 b)P. BELLINI, The Illustrated Bartsch, 47. Commentari Part 2. Italian Masters of theSeventeenth Century. Giovanni Battista Falda, New York, 1993, pp. 291 e 293(Falda 1677 ca.).J. GARMS, Vedute di Roma dal Medioevo all’Ottocento, Napoli, 1995, p. 190, L 52(Van Wittel 1676-79 b).L. LAUREATI, in: G. BRIGANTI, Gaspar Van Wittel, a cura di Laura Laureati e Lu-dovica Trezzani, Milano, 1996, p. 412 (Van Wittel 1676-79 a), pp. 416-417, D 363(Van Wittel 1676-79 b).Hollstein’s Dutch and Flemish Etchings, Engravings and Woodcuts 1450-1700, in: J.DE SCHEEMAKER, C. SCHUKMAN (a cura di), Gaspar Adriaensz. Van Wittel to MoisesVan Wtenbronck, LIV, Rotterdam, 1999, pp. 5-6 (Van Wittel per Meyer 1685).M. GORI SASSOLI (a cura di), Roma Veduta. Disegni e stampe panoramiche della cittàdal XV al XIX secolo, Catalogo della mostra, Roma, 2000, p. 107 e 179 (Van Wittel1676-79 b), p. 180 e 182 (Falda 1677 ca.), p. 181-182 (Brustoloni).L. LAUREATI, Gaspar van Wittel e l’origine del genere “veduta” nella pittura venezia-na del Settecento, in: Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo, Catalogo dellamostra, Roma, 2002, p. 51 (Falda 1677 ca.; Canaletto 1720).Il trionfo sul tempo. I manoscritti illustrati della Biblioteca dell’Accademia dei Lincei eCorsiniana, Catalogo della Mostra (Roma, Palazzo Poli, 15 novembre 2002 - 15gennaio 2003), Franco Cosimo Panini, Modena, 2002 (Van Wittel per Meyer1676).

Iconografia

Gaspar Van Wittel (Amersfoort 1655-Roma 1736), Il Tevere fuori Porta del Popolo,1676-79 ca. (matita, acquerello grigio; penna e inchiostro bruno e grigio acque-rellato su pergamena; mm 165 x 429; Istituto Nazionale per la Grafica,F.C.125247) (a).Gaspar Van Wittel (Amersfoort 1655-Roma 1736), La passonata sul Tevere fuoriPorta del Popolo, 1676-79 ca. (matita, acquerello grigio, penna e inchiostro brunosu pergamena; mm 277 x 494; Istituto Nazionale per la Grafica, F.C.125173) (b).Giovanni Battista Falda (Valduggia 1643-Roma 1678), La passonata sul Teverefuori Porta del Popolo, 1677 ca. (incisione all’acquaforte, mm 145 x 217; IstitutoNazionale per la Grafica, F.N. 5173 – 39022, Fondo Pio, vol. 32).Agostino Martinelli, Passonate fatte nel Tevere fuori Porta del Popolo, 1683 (A.S.R.,Coll.II Disegni e mappe, cart. 139/fasc.6 – 1683).Antonio Canal detto il Canaletto (1697-1768), Veduta di Roma con il Tevere dallabasilica di San Valentino, 1720 (disegno acquerellato, iscritto: Antonio Canal deli-neò in ROMA; Londra, British Museum, inv. 1858-6-26-221).Giovanni Battista Brustoloni (Venezia 1726-1796), da Antonio Canal detto il Ca-naletto (1697-1768) da Giovan Battista Falda su disegno di C. Meyer, Veduta pa-noramica di Roma, con la via Flaminia e la “Passonata” costruita dal Meyer lungo il

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Tevere (acquaforte; mm 467 x 555; Istituto Nazionale della Grafica, F.C. 12234 -2900).Giuseppe Pannini (Roma 1745 – 1812), Pianta del corso del fiume Tevere e sue adia-cenze, dall’influenza della Nera, fino al mare allo sbocco di Fiumicino, per il tratto dicentocinque miglia coll’indicazione di ventiquattro riparazioni fatte in diversi siti nel-l’alveo del medesimo fiume con lavori di passonate di legnami formate a cassa, con sco-gliere e pennelli di massi gettati, e molti ponti di legno fatti sopra gli sbocchi de fossicon smacchiature e strade rifatte di nuovo per comodo del passaggio de barcaroli e bufa-le che tirano contr’acqua barche e navicelli, essendosi in tal forma restituito il sicurotransito alla navigazione, realizzata per conto di Monsignor Braschi, TesoriereGenerale della Reverenda Camera Apostolica, da Giuseppe Pannini Architettonel mese di ottobre 1772 (A.S.R., Disegni e mappe, Extra-vagantes, cart. 30,foglio generale, cm 250 x 118).Giuseppe Pannini (Roma 1745 – 1812), Mappa esatta del corso del fiume Tevere neltronco detto di Papa Giulio, o sia la Vigna del Meyer, 1772 (A.S.R., Disegni e mappe,Extra-vagantes, cart. 30, foglio XXI, cm 72 x 51).

Fonti d’archivio

A.S.R., Collezione Bandi, b. 486 (Editto per la manutenzione della “Palificata ealtri lavori fatti nel fiume Tevere fuori dalla porta del Popolo dirimpetto lavigna di Papa Giulio”, 31 agosto 1677; Notificazione di gara per l’assegnazio-ne dei lavori di riempimento della passonata, 24 agosto 1678; Editto per lamanutenzione delle “palificate” e altri lavori fatti dentro le ripe del fiume Te-vere sopra ponte Felice nei piani di Magliano, 21 luglio 1679).A.S.R., Cam. II Tevere B.5/ fasc.I e seguenti (Pareri, per la causa della Reveren-da Camera Apostolica nei confronti di C. Meyer, degli architetti A. Martinelli,C. Fontana, M. De Rossi sui lavori eseguiti da C. Meyer – 1676-1695).A.S.R., Coll.II Disegni e mappe, cart. 139/fasc.6 – 1683 (Disegno di A. Marti-nelli).A.S.R., Presidenza delle Ripe, b. 37, fasc. 1. (Editto “che prescrive che nessunodei barcaroli danneggi la passonata fuori Porta del Popolo”, 22 dicembre 1695).

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Giacomo Franco, pianta di Roma, 1557 (particolare del porto di Papa Giulio III), da Le piante diRoma, a cura di A. P. Frutaz, Roma 1962.

Giovanni Battista Falda, La passonata sul Tevere fuori Porta del Popolo, 1676 ca., veduta, daRoma Veduta… cit., p. 180, 182.

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Giovanni Battista Falda, La passonata sul Tevere fuori Porta del Popolo, 1676 ca., planimetria, daC. D’Onofrio, Il Tevere e Roma, Roma 1968, p. 81, 85.

Agostino Martinelli, Passonate fatte nel Tevere fuori Porta del Popolo, 1683, da AAVV, Tevere.Un’antica via per il Mediterraneo. Catalogo, Roma 1986, p. 159.

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