Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Gennaio 2018 1 Chiara Appendino, sindaco di Torino: «La nostra città, come tutta l’Italia, vanta un’im- portantissima storia di solidarietà. Anche per questo, sostenere il volontariato e chi lo fa è fondamentale, quasi una tradizione per la popolazione italia- na. In questo momento storico o ci si impegna in questa direzione, oppure il rischio è che il tessuto sociale si disgre- ghi. Il valore sociale del volontariato può davvero far crescere la nostra comu- nità e portare avanti un’esperienza del genere è una scelta di vita importante, che porta con sé anche un coinvolgimen- to emotivo molto forte. Facendo servizio civile, per esempio, si affrontano molte difficoltà, si viene a contatto con persone che vivono in situazioni a volte dram- matiche, come i malati oncologici in cer- ti casi. E si scopre quanto sia complicato vivere in una comunità e trovare solu- zioni ai problemi». segue a pag. 2 Testimonianza Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 1 Gennaio2018 A Udine ricomincia il progetto “No alla Solit’Udine”, e una collaborazione con il patronato Epas offre agli utenti la possibilità di usufruire di un servizio supplementare presso la nostra delegazione. pag. 7 Presso gli Spedali Civili di Brescia, un nuovo macchinario offre la possibilità di una diagnosi più precisa e veloce del tumore al polmone, permettendo così un intervento meno invasivo. pag. 5 D a circa tre anni Daniela Sellari è volontaria di ANVOLT a Brescia. Lei, in passato ferramenta e agente di commercio, non avrebbe mai pensato di abbracciare un realtà di volontariato che si occupasse di malattie oncologiche. Poi, come capita quasi sempre, quando meno se lo aspettava ecco la malattia bussare alle porte della sua vita, cinque anni fa. Daniela è colpita da un tumore al seno e subisce una mastectomia. Un’esperienza pesante, vis- suta con l’appoggio del solo papà, che segna la sua vita e le fa decidere di aiutare chi è costretto a vivere le stesse difficoltà della sua esperienza. Così un amico le parla di ANVOLT ed ecco che lei bussa alle porte della delegazione di via Vittorio Emanuele II. E si apre un capitolo nuovo dell’esistenza. La paladina della prevenzione di ANVOLT Brescia C ari amici, desideria- mo comin- ciare questo nuo- vo anno con un messaggio augu- rale per tutti voi, che riassuma in poche parole quel- lo che è lo stato dell’arte dell’associazione alla vigilia di una nuova, e impegnativa, stagione. ANVOLT questo mese cambia presi- dente. Un sincero ringraziamento va all’ing. Luminita Andreescu, che lascia la carica rimanendo pur sempre tra le nostre fila. E un caloroso augurio di buona attività nel nuovo ruolo va a Sil- vana Albertazzi, una delle fondatrici di ANVOLT, che nel corso della sua carriera in ospedale ha conosciuto bene la realtà dei malati e le sofferenze che portano con sé. Saprà certamente far tesoro di tutta la sua esperienza per interpretare al meglio il difficile com- pito che le viene assegnato. Per quanto riguarda le canoniche attività dell’as- sociazione, sottolineiamo, ancora una volta, come ANVOLT proceda nel segno della qualità dei suoi servizi. Pur tra le difficoltà comuni a molti di questo periodo, continuiamo sulla strada virtuosa della prevenzione e dell’assistenza alle patologie tumorali. Una strada a volte tortuosa, che però ci sta dando ovunque soddisfazioni. E siamo certi continuerà a darcele anche nel 2018, grazie soprattutto all’impegno dei nostri volontari. Siamo riconoscenti a tutti loro. Buon anno. Il direttivo
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La paladina della prevenzione - anvolt.org · A Udine ricomincia il progetto “No alla Solit’Udine”, e una ... sello nella difficile lotta contro il cancro, in particolare quello
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Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Gennaio 2018 1
Chiara Appendino,sindaco di Torino: «Lanostra città, come tuttal’Italia, vanta un’im-portantissima storia disolidarietà. Anche perquesto, sostenere ilvolontariato e chi lo faè fondamentale, quasi
una tradizione per la popolazione italia-na. In questo momento storico o ci siimpegna in questa direzione, oppure ilrischio è che il tessuto sociale si disgre-
ghi. Il valore sociale del volontariatopuò davvero far crescere la nostra comu-nità e portare avanti un’esperienza delgenere è una scelta di vita importante,che porta con sé anche un coinvolgimen-to emotivo molto forte. Facendo serviziocivile, per esempio, si affrontano moltedifficoltà, si viene a contatto con personeche vivono in situazioni a volte dram-matiche, come i malati oncologici in cer-ti casi. E si scopre quanto sia complicatovivere in una comunità e trovare solu-zioni ai problemi».
segue a pag. 2
Testimonianza
Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 1 Gennaio 2018
A Udine ricomincia il progetto “No alla Solit’Udine”, e unacollaborazione con il patronato Epasoffre agli utenti la possibilità diusufruire di un servizio supplementarepresso la nostra delegazione. pag. 7
Presso gli Spedali Civili di Brescia,un nuovo macchinario offre lapossibilità di una diagnosi piùprecisa e veloce del tumore alpolmone, permettendo così unintervento meno invasivo. pag. 5
Da circa tre anni Daniela Sellari èvolontaria di ANVOLT a Brescia. Lei,in passato ferramenta e agente di
commercio, non avrebbe mai pensato diabbracciare un realtà di volontariato che sioccupasse di malattie oncologiche. Poi,come capita quasi sempre, quando meno selo aspettava ecco la malattia bussare alleporte della sua vita, cinque anni fa. Daniela
è colpita da un tumore al seno e subisce unamastectomia. Un’esperienza pesante, vis-suta con l’appoggio del solo papà, chesegna la sua vita e le fa decidere di aiutarechi è costretto a vivere le stesse difficoltàdella sua esperienza. Così un amico le parladi ANVOLT ed ecco che lei bussa alle portedella delegazione di via Vittorio Emanuele II.E si apre un capitolo nuovo dell’esistenza.
La paladina della prevenzione di ANVOLT Brescia
Cari amici,desideria-mo comin-
ciare questo nuo-vo anno con unmessaggio augu-rale per tutti voi,che riassuma inpoche parole quel-lo che è lo stato
dell’arte dell’associazione alla vigiliadi una nuova, e impegnativa, stagione.ANVOLT questo mese cambia presi-dente. Un sincero ringraziamento vaall’ing. Luminita Andreescu, che lasciala carica rimanendo pur sempre tra lenostre fila. E un caloroso augurio dibuona attività nel nuovo ruolo va a Sil-vana Albertazzi, una delle fondatricidi ANVOLT, che nel corso della suacarriera in ospedale ha conosciutobene la realtà dei malati e le sofferenzeche portano con sé. Saprà certamentefar tesoro di tutta la sua esperienza perinterpretare al meglio il difficile com-pito che le viene assegnato. Per quantoriguarda le canoniche attività dell’as-sociazione, sottolineiamo, ancora unavolta, come ANVOLT proceda nelsegno della qualità dei suoi servizi.Pur tra le difficoltà comuni a molti diquesto periodo, continuiamo sullastrada virtuosa della prevenzione edell’assistenza alle patologie tumorali.Una strada a volte tortuosa, che però cista dando ovunque soddisfazioni. E siamo certi continuerà a darceleanche nel 2018, grazie soprattuttoall’impegno dei nostri volontari.Siamo riconoscenti a tutti loro. Buon anno.
Il direttivo
DaBrescia arriva un ulteriore tas-sello nella difficile lotta contro ilcancro, in particolare quello al
polmone. La Leonessad’Italia dispone infatti,da pochi mesi, di unamacchina avveniristicaper individuare il tumo-re polmonare e con-sentire un interventomeno invasivo una vol-ta scovata la malattia.Secondo quanto ripor-tato dalle pagine localidel “Corriere dellaSera”, tre medici degliSpedali Civili di Bresciasono i veri inventori diquesta straordinarianovità, unica al mondo, del costo di700mila euro.Funziona nel centro Medicina Nuclearedegli Spedali Civili di Brescia, uno deifiori all’occhiello della sanità locale.Costruito dalla General Electric di Haifa,in Israele, il macchinario verrà replicatosu larga scala, vista la richiesta a livellomondiale di uno strumento che permettedi rivoluzionare la metodica di interventosu questo genere di patologia. Speri-mentata nel 2016, la strumentazione fun-ziona quotidianamente ed è all’avan-guardia a livello tecnologico. Merito del-l’impresa è del Direttore della medicinanucleare e del dipartimento di diagnosti-ca per immagini degli Spedali Civili, ilprofessor Raffaele Giubbini, che ha col-laborato col dr. Diego Benetti, dirigentemedico chirurgo toracico e MarcoLechiara dirigente medico in prima radio-logia. Attraverso il loro lavoro, è nata unaricerca congiunta fra medicina nucleare,chirurgia toracica e radiologia. Secondoquanto riportato dal Corriere, tutto è ini-
ziato dopo un viaggio di studi di Benettiin Francia, durante il quale il medico haosservato come si attuava la tecnica del-
la marcaturadel nodulopolmonare.Da qui il suointeresse, l’i-nizio deglistudi delprof. Giubbi-ni e il coin-vo lg imentodi MarcoL e c h i a r a .Mesi diintenso lavo-ro, scambicontinui di
informazioni. E infine la realizzazione delmacchinario. Che davvero è una novitàmondiale e lo è talmente che gli mancaancora un nome.
COME FUNZIONAIl prototipo ha la possibilità, nello stessotempo, di eseguire sul paziente una Tacad altissima definizione e una Spect,cioè una tecnica di imaging medico dellamedicina nucleare che adopera i raggigamma. E può effettuare la radiologiainterventistica con la visione diretta delleimmagini attraverso la scopia. La Tacsfrutta i raggi X e riproduce strati corpo-rei del paziente in elaborazioni tridimen-sionali. L’apparecchio dalle molteplicifunzioni - controllato da un dottore dimedicina nucleare e da un radiologo -consente di iniettare nel nodulo sospetto,una minima dose di albumina marcataresa radioattiva. La radioattività farà daspia al chirurgo. E potrà così facilmenteraggiungere la neoformazione sulla qua-le poi intervenire. Il paziente, dal centro
di medicina nucleare viene portato vigilein camera operatoria e preparato per l’in-tervento, molto più semplice rispetto alpassato. Ora il chirurgo infila nel toraceuna minuscola sonda affiancata da unatelecamera. La guida fino alla neoforma-zione polmonare aiutandosi con le imma-gini che appaiono sullo schermo. In paro-le povere la sonda ricorda un contatoregeiger che segnala debolmente l’avvici-namento e impazzisce al contatto con laradiazione (l’albumina marcata). A que-sto punto inizia la rimozione del noduloper cui non è quindi più prevista l’apertu-ra del torace, la devastante toracotomia,ma un taglio di pochi centimetri sufficientiall’ingresso della sonda e dello strumen-tario chirurgico indispensabile. Mentre ilnodulo è sottoposto a esame istologicoestemporaneo (dice subito se il tumore èmaligno o meno) il paziente torna inreparto.La degenza non dura più, come in pas-sato, una settimana, ma solo un paio digiorni. Negli ultimi 27 casi operati si sonoriscontrati 17 tumori maligni aggressivi,in fase iniziale e 9 infiammatori (cioè nonmaligni). Ora, grazie alla macchina bre-sciana del futuro, la normale tac è ormaiun ricordo. Tutto questo rappresenta unimportante passo per contrastare i quasi70.000 casi di tumore ai polmoni riscon-trati ogni anno in Italia.
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Giuliana Polidoro, di Lodi, è unavolontaria storica dell’associazionelocale. Da dieci anni offre la sua atti-
vità negli uffici di viale Milano senza rispar-miarsi, una vera entusiasta della solidarietà,che ha fatto dell’aiuto verso il prossimo unaragione di vita. La incontriamo una mattina,ma quella che ci racconta non è solo la suastoria da volontaria. È qualcosa di più, diffici-le da vivere e anche da ascoltare. PerchéGiuliana non è una semplice volontariaANVOLT, è anche un’assistita, visto chequalche anno fa è stata anche lei colpita dal-la malattia. «Un giorno come un altro» ciracconta «sono venuta in ufficio per la miaattività di volontariato. Avevo con me miafiglia, incinta, per un semplice controllo. Ilmedico era in ambulatorio dopo il terminedelle visite, aveva uno spazio libero e misono detta “perché no, in fondo anche iodovrei fare una visita di prevenzione cometutti”». Quel momento le ha cambiato la vita.
Sì, perché la visita fatta per caso porta aun responso terribile. Giuliana è stata colpitadal tumore a un rene. «Il colpo» ci dice oggiGiuliana «è stato tremendo, quella che sidice una vera e propria mazzata. Terrifican-
te». Lei si ritrova atterrita, ancheperché la sua vita, in quelmomento, è già difficile di suo. Ilmarito pompiere, proprio in quelperiodo, ha avuto un infarto perun gesto di coraggio, cercandodi salvare una ragazza che sistava buttando giù da un tetto.«Non sapevo che fare e la pau-ra si stava impossessando dime. Grazie all’aiuto della miafamiglia, alla forza di mio marito,di mia figlia e dei miei duesplendidi nipoti, ho trovato la
forza per lottare». La lotta però è dura, controun nemico che non risparmia neanche colpibassi. Iniziano le cure e proprio quando lecose sembrano andare meglio, ecco che iltumore attacca anche i polmoni di Giuliana.Le cure diventano quindi ancora più pesanti,la signora è costretta a stare un po’ a casa, anon portare avanti la grande passione per ilvolontariato, e necessita dell’aiuto di qualcu-no per effettuare cure pratiche a domicilio,che comprendono infusioni e flebo. A quelpunto le viene in mente tutto ciò che ha rac-contato alla gente nel corso degli anni, dellabravura e dell’importanza della presenza diANVOLT in città. E chiama i suoi stessi ami-ci. «All’inizio ero un po’ restia» ci raccontaoggi «perché mi sembrava di disturbare inqualche modo la nostra delegata, Roberta.Poi mi sono convinta della necessità di farloe ho chiamato, ricevendo in cambio un aiutoincondizionato». Sì perché Roberta, appenala sente, interviene subito e le dà immediata-mente l’assistenza necessaria.
«Anzi» ci dice oggi Giuliana divertita «siè quasi arrabbiata perché non l’ho chiamataprima. Ma ero intimidita, mi sembrava che ilmio problema non valesse un aiuto così
grande come quell’ dell’associazione». Unaiuto che invece le serve e le permette distare meglio. Tanto che, appena le è fisica-mente possibile, Giuliana ritorna al suoposto di volontaria ad ANVOLT Lodi, allascrivania davanti alla quale oggi la incon-triamo. Giuliana ricomincia a fare ciò che lepiace di più, ovvero aiutare gli altri. «Torna-re» ci svela «mi ha dato una grande energiae devo dire grazie all’associazione. Chenon solo mi ha permesso, attraverso la suaattività, di trovare una ragione di vita nelmondo del volontariato. Ma nel momentodel bisogno mi ha anche sostenuta e aiutatanel migliore dei modi, restituendomi a unavita serena». In cambio lei è qui presentemolto spesso e si concede solo, ogni tanto,qualche viaggio a Torino per trovare i suoiparenti. Giuliana ci racconta ancora di esse-re entrata in ANVOLT perché lei è, a suavolta, figlia di un paziente oncologico. E cheil tempo trascorso qui a Lodi le ha fattocomprendere come l’essere tempestivi siamolto importante. Per questo è diventatauna vera paladina della prevenzione.«Appena posso» conclude «già al telefonocerco di convincere le persone a controllar-si. Io l’ho fatto per caso e questa fortuna miha salvato la vita». Chiediamo anche a lei,come a tutti, se ci sia la possibilità di miglio-rare ancora l’attività di ANVOLT.
«Forse proprio in questo» risponde«nell’essere ancora più convincenti nell’at-tività di prevenzione. Facendo capire vera-mente a tutti l’importanza di controllarsi intempo». È un consiglio dato con passione,da una volontaria che, siamo certi, nonlascerà mai le fila dell’associazione. Finoin fondo, fino a che le forze la reggeranno,il suo entusiasmo ce la farà trovare sem-pre qui. M/I
Volontaria ANVOLT fino in fondo
Sara Verdelli è una volontaria diANVOLT Lodi, dove sta svolgendo il Ser-vizio Civile. Si occupa, tra le altre cose,del trasporto di Giuliana
Com’è l’esperienza del Servizio Civi-lead ANVOLT Lodi?
«Utile e divertente. Qui adANVOLT Lodi ho la sensazione di fare delbene a qualcuno, come nel caso di Giu-liana, e l’ambiente è molto piacevole. Èdavvero il posto giusto dove svolgere il mio periodo di Servizio Civile».
Com’è il suo rapporto con Giuliana?«Molto buono, è una delle volon-
tarie più di lungo corso qui a Lodi e mi sta
insegnando molte cose. L’esperienza del-la malattia non le ha certo fatto mancarel’entusiasmo per questa attività».
In che modo le capita di aiutarla?«Anche solo conversando, per-
mettendole di sfogarsi nel raccontare lesue vicende. E poi attraverso il trasportocon la vettura dell’associazione, quandole serve».
Che cosa c’è di bello nel fare volonta-riato?
«Il fatto che la prospettiva dellatua esistenza cambi radicalmente nel girodi poco tempo, permettendoti di metterein ordine le priorità. Ti rendi conto, fino infondo, di come sia importante apprezzarequello che si ha, e di quanta forza civoglia per affrontare certi tipi di difficoltà.Per fortuna ci sono i volontari!».
«Per fortuna ci sono i volontari!»
4 Gennaio 2018 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201
STorIe da un mondo Senza paura
Giuliana in ufficio
le eccellenze della medIcIna
di Marco Infelise
Una macchina per scovare il tumore polmonare
Spedali Civili di Brescia
L’Azienda Socio Sanitaria Territoria-le degli Spedali Civili di Brescia (finoal 31 dicembre 2015 Azienda Ospe-daliera Spedali Civili di Brescia),così rinominata a seguito della rifor-ma della sanità Regionale lombarda,è un’Azienda Sanitaria Locale chedispone di personalità giuridicapubblica e di autonomia imprendito-riale (ex art.3 del D.Lgs. n.502/92 esuccessive modifiche). È riconosciu-to come uno degli ospedali più effi-cienti sia in Italia sia in Europa, edichiarato secondo miglior ospedaleitaliano nella classifica stilata dallaAgenas nel 2013, dopo il San Raffae-le di Milano.
I dottori Lechiara, Giubbini e Benetti con la loro invenzione
Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Gennaio 2018 76 Gennaio 2018
Il 13 Dicembre, il giorno in cui si ricorda Santa Lucia, aMilano si è tenuta l’inaugurazione del nuovo polo dell’I-
stituto Nazionale dei Tumori dedicato interamente alla dia-gnosi e alla cura dei tumori dell’occhio. Enzo Lucchini, pre-sidente dell’Istituto, ha così commentato: “Il nuovo polo,altamente specialistico e frutto della collaborazione fra pub-blico e privato sociale, completa l’offerta di ricerca e curaoncologica dell’INT. E risponde all’esigenza di prendere incarico il bambino e l’adul-to con un tumore oculareper garantire una diagno-si tempestiva e la terapiapiù efficace abolendo, nelcontempo, i dispendiosiviaggi all’estero alla ricer-ca di risposte”.
Fonte: Corriere della Sera
neWS In pIlloleneWS In pIllole neWS In pIllole
di Edoardo TesolinvITa dI aSSocIazIoneanvolt anvolt anvolt
“Sappiamo che molti tipi di neoplasie riescono amascherarsi e, eludendo i meccanismi di difesa, si
diffondono nell’organismo” spiega Alberto Bardelli, diret-tore del Laboratorio di Oncologia Molecolare dell’IRCCS diCandiolo e docente del dipartimento di Oncologia dell’Uni-versità di Torino, discutendo di quanto è emerso da unaricerca condotta dal suo gruppo in collaborazione con colle-ghi dell’Istituto Nazionale dei Tumori, il Niguarda CancerCenter e l’Università di Milano. In pratica, le cellule tumo-rali hanno un meccanismo che le rende invisibili al sistemaimmunitario e la ricerca di Bardelli ha mostrato che, attra-verso un’innovativa tecnologia genetica, è possibile costrin-gerle a ritornare visibili. Un traguardo che, per adesso, nonoffre la possibilità di un’applicazione clinica, ma apre lastrada a nuovi possibili farmaci e trattamenti.
Fonte: Nature
Una ricerca statunitense hamesso in correlazione la flo-
ra batterica dei soggetti affetti daparodontite e il rischio di contrar-re tumori alla testa e al collo.Confrontando i vari casi è statoosservato come, in particolare,due batteri, facilmente trovabilinei soggetti colpiti da parodonti-
te, risultino associati anche con un rischiopiù alto di ammalarsi di tumori, in questocaso quello dell’esofago. Non solo, quindi,c’è un motivo in più per lavarsi i denti conmaggior cura, ma questo potrebbe portarea un nuovo modo per diagnosticare deter-minati tumori che non presentano marca-tori predittivi.
Fonte: Cancer Research
Uno studio condotto dall’Imperial College of London ha mostrato come esista una cor-relazione tra Diabete di tipo 2 e obesità con l’insorgenza di ben otto tipi di tumore.
Tumore al seno, all’endometrio, al colon-retto, al fegato, al pancreas, all’esofago, alla coleci-sti e alle ovaie, questi sono i tumori interessati. La ricerca, per quanto una correlazione tra idue fenomeni era già stata ipotizzata, mette anche in luce il problema dei numeri. Dellediagnosi annue di cancro, ben il 6% sono costituite da persone con problemi di peso o dia-bete. “Non si può attendere oltre. Servono politiche che incentivino il consumo di alimentisalutari e che permettano di ridurre le complicanze di malattie croniche quali l’obesità e ildiabete» commenta così Jonathan Pearson-Stuttard, primo autore della ricerca ed espertodi salute pubblica dell’Imperial College.
Fonte: The Lancet Diabetes & Endocrinology
L’importanza dell’igiene orale
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Il 25% di tutte le neoplasie nel Bel Paese è costituito da tumori rari, e la maggiorparte di questi pazienti, purtroppo, non supera i cinque anni dalla diagnosi. Per
far fronte a queste tipologie tumorali c’è bisogno di risorse e di specialisti che non sipossono trovare in tutti i centri o ospedali, ma come informare tempestivamente imalati e permettere loro di accedere il prima possibile alle cure ? La risposta a que-sta domanda è la nuova rete nazionale, nata su iniziativa dell’Intergruppo dellemalattie rare, e dalla collaborazione con FAVO, l’ultimo passaggio di un percorsoiniziato nel 2015.
Fonte: Healtdesk
Diabete, obesità e tumori
Milano, apre il nuovo centrospecializzato per i tumori
agli occhi
Tumori rari? Nasce la rete nazionale
Un piccolo trucco di
prestidigitazione
Grazie alla collaborazione con il PatronatoEPAS, siamo in grado di offrire a tutti i nostri
utenti di Udine un servizio di assistenza qualificataper le pratiche fiscali, oltre che di poter usufruire diuna consulenza gratuita sui diritti del malato e sulsistema assistenziale. Per chiunque voglia utilizza-re questi servizi, si può prenotare un appuntamentoal numero 0432/400965. Ci sono posti disponibiliper questo mese presso i nostri uffici in via Dormi-sch 62.
Bellissima mattinata in Radioterapia e Oncologiapresso l’ospedale di Trento. La delegata ANVOLT
locale Elisa Zeni è stata presente nei reparti con alcunidei suoi volontari, insieme con l’insegnante della scuolaalberghiera di Levico e due suoi allievi.Insieme hanno portato biscotti nei reparti, e attraversoquesta collaborazione hanno portato avanti il nostrodiscorso di sensibilità nei confronti dei pazienti. Perchécontinuiamo, e continueremo sempre, a credere chesolo unendo le forze si possano raggiungere i grandiobiettivi comuni.
TRENTO
UDINE
TRIESTE
Undici giorni molto intensi per la delegazione di Milano. Nelmese di dicembre, presso i punti Tigotà cittadini, i nostri
volontari hanno fatto i motivatori distribuendo materiale di preven-zione e informando i cittadini sulle attività dell’as-sociazione. In viale Monza, via Torino e corsoBuenos Aires, quasi cinquanta volontari diANVOLT Milano sono stati protagonisti di unaimportante campagna di sensibilizzazione riguar-do ai nostri ambulatori di prevenzione. E hannoaiutato a realizzare i pacchi di Natale, mettendosotto l’albero tanta passione nei confronti della
prevenzione.
Dal 24 al 27 novembre siamostati presenti al Concorso di
Cucina Internazionale presso ilSalone degli Incanti di Trieste,con l’Associazione Cuochi Triestee Mainardi Food. Si è parlato, sianegli show cooking sia neglieventi correlati, dell’aspettosociale dell’alimentazione. Dauno sguardo alle intolleranze eallergie che possono seriamente incidere sulle relazioni umane e sullo sviluppo intel-lettivo dei bambini, all’intero campo della psicologia dell’alimentazione, i giorni de“Gli Incanti del Gusto” sono stati veicoli di divulgazione per una corretta comunica-zione, informazione e formazione alimentare. ANVOLT, protagonista di punta tra lerealtà benefiche del territorio triestino, ha goduto, insieme alla Fondazione Luchettae al Burlo Garofalo, dell’intero incasso degli ingressi, avendo la possibilità di divulga-re la sua attività.
Continua anche nel2018 il progetto
“No alla Solit’Udine”,che da anni portiamoavanti insieme alComune del capoluogodel Friuli. Grazie ancoraalle istituzioni locali,checredono nell’attività diANVOLT e della suadelegata Cristina Mor-sanutto.
MILANO
8 Gennaio 2018 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201
Purtroppo non costituisce unanovità la circostanza che la cor-ruzione si manifesti sotto molte
forme anche nell’ambito della sanità,ma i dati emersi dal Report 2017“Curiamo la corruzione” realizzatodall’associazione Transparency Inter-national Italia – al quale ha collaboratoanche il Censis - rivelano una realtàdecisamente allarmante: almeno in unaASL su 4 sono emersi episodi di corru-zione, oltre il 51% delle ASL non haapprontato alcuna misura anticorruzio-
ne – seppure le normative vigenti lo impongano – mentre il 6%delle spese correnti relative alla somma complessiva di 107miliardi di euro del Fondo sanitario è stata “bruciata” tra tangenti esprechi; l’Istat ha inoltre rilevato che nell’ultimo anno ben 107.000famiglie risultano aver ricevuto un danno da episodi diretti di cor-ruzione. Ed ancora, il Report 2017 ha evidenziato che "I rischi dicorruzione più frequenti sono: 1) violazione delle liste d’attesa(45%); 2) segnalazione dei decessi alle imprese funebri private(44%); 3) favoritismi ai pazienti provenienti dalla libera professio-
ne (41%); 4) prescrizione di farmaci a seguito di sponsorizzazioni(38%); 5) falsificazione delle condizioni del paziente per aggirareil sistema delle liste d’attesa (37%)". Inoltre: "I rischi di corruzionepiù elevati sono: 1) sperimentazione clinica condizionata daglisponsor (12,9/25); 2) prescrizione di farmaci a seguito di sponso-rizzazioni (12,3/25); 3) violazione dei regolamenti di polizia mor-tuaria (11,7/25); 4) favoritismi ai pazienti provenienti dalla liberaprofessione (11,4/25); 5) segnalazione dei decessi alle impresefunebri private (11,2/25)”.Come si evince facilmente, si tratta di unfenomeno estremamente diffuso e che spesso risulta addiritturaaccettato come pratica inevitabile e “normale”: in realtà le ricadutesui cittadini sono estremamente pregiudizievoli e insidiose, poi-ché il danno è diffuso e spesso difficilmente individuabile. Ne deri-va in sostanza un costo sociale molto pesante che si ripercuotesulla salute delle persone. L’intervento dell’Autorità Giudiziaria ècertamente una risposta che può arginare e sanzionare tale mal-costume, ma il vero mutamaento deve avvenire a livello etico evaloriale; solo un cambiamento culturale ed un reale impegno allacorrettezza ed alla trasparenza da parte degli operatori dell’ambi-to sanitario può portare ad una gestione della sanità che sia com-pletamente a favore del benessere delle persone e non invecelucrosa occasione per soddisfare interessi illeciti e criminali.
Sanità e corruzione: le prime vittime sono i cittadini Avv. Marco Pino
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SediANVOLT in Italia
AGRIGENTOVia M. Cimarra, 40/a Tel.: 0922 815800sede operativa: Siculiana: via Roma 3 Tel.: 0922 815800
38068 ROVERETO (Tn)C.so Rosmini 8 - Tel. 0464 420421cod. IBAN IT 24 R 08304 01807 000007771835 c/o Cas. Rur. diTn
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