La Medicina del Lavoro La Medicina del Lavoro • E’ una disciplina a contenuto una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo elettivamente di tipo preventivo • Finalità: prevenzione Finalità: prevenzione dell’insorgenza di malattie dell’insorgenza di malattie professionali o tecnopatie professionali o tecnopatie • Seconda finalità: promozione ed Seconda finalità: promozione ed il mantenimento del più alto il mantenimento del più alto livello di benessere fisico, livello di benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori. mentale e sociale dei lavoratori.
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La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:
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La Medicina del LavoroLa Medicina del Lavoro
• E’ una disciplina a contenuto una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoelettivamente di tipo preventivo
• Finalità: prevenzione dell’insorgenza Finalità: prevenzione dell’insorgenza di malattie professionali o tecnopatiedi malattie professionali o tecnopatie
• Seconda finalità: promozione ed il Seconda finalità: promozione ed il mantenimento del più alto livello di mantenimento del più alto livello di benessere fisico, mentale e sociale dei benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori.lavoratori.
DefinizioniDefinizioni
• PericoloPericolo: caratteristica intrinseca di ambiente ed agenti chimici, fisici, biologici, nonché di attrezzature impianti ecc., che nel luogo di lavoro, hanno la possibilità di causare danni alla salute ed alla sicurezza delle persone.
• RischioRischio: possibilità di conseguenze dannose o negative, che alterano le funzioni psicofisiche del lavoratore allontanandolo dallo stato di benessere.
LA PREVENZIONELA PREVENZIONE
• Prevenzione primariaPrevenzione primaria: interventi di tipo : interventi di tipo tecnico ed organizzativo che, una volta tecnico ed organizzativo che, una volta individuati e valutati i fattori di rischio individuati e valutati i fattori di rischio presenti nell’ambiente di lavoro, consentono presenti nell’ambiente di lavoro, consentono di eliminarli o contenerli entro livelli di eliminarli o contenerli entro livelli accettabili, limitando l’esposizione dei accettabili, limitando l’esposizione dei lavoratorilavoratori
eliminazione dei fattori di rischio eliminazione dei fattori di rischio (prevenzione tecnico-ambientale e (prevenzione tecnico-ambientale e
personale)personale)
LA PREVENZIONELA PREVENZIONEPrevenzione secondariaPrevenzione secondaria: attività di tipo sanitario : attività di tipo sanitario
volta al controllo dello stato psicofisico del volta al controllo dello stato psicofisico del lavoratore, finalizzata alla diagnosi precoce lavoratore, finalizzata alla diagnosi precoce di alterazioni dello stato di salutedi alterazioni dello stato di salute
Prevenzione terziariaPrevenzione terziaria: : diagnosi di malattia diagnosi di malattia professionale - terapia - riabilitazioneprofessionale - terapia - riabilitazione
MALATTIA PROFESSIONALEMALATTIA PROFESSIONALE
• Definizione: si intende per malattia professionale un evento che determina danno alla persona (morte o invalidità lavorativa permanente totale o parziale), che si verifica per ragioni di lavoro nell’ambiente di lavoro determinato da una causa lesiva diluita nel tempo.
INFORTUNIO SUL LAVOROINFORTUNIO SUL LAVORO
• Evento morboso che insorge acutamente per Evento morboso che insorge acutamente per causa violenta (esterna all'organismo) in causa violenta (esterna all'organismo) in occasione di lavoro e che provoca la morte o occasione di lavoro e che provoca la morte o una invalidità al lavoro permanente (parziale una invalidità al lavoro permanente (parziale o totale), oppure una inabilità temporanea o totale), oppure una inabilità temporanea che comporti l'astensione dal lavoro per più che comporti l'astensione dal lavoro per più di 3 giorni.di 3 giorni.
DIFFERENZE TRA M.P E I.L.DIFFERENZE TRA M.P E I.L.
Nella Malattia professionale:Nella Malattia professionale:
- non sussiste l’accidentalità imprevista- non sussiste l’accidentalità imprevista
- non sussiste la causa concentrata nel tempo- non sussiste la causa concentrata nel tempo
- non esiste l’occasione di lavoro: infatti è legata - non esiste l’occasione di lavoro: infatti è legata
direttamente al lavoro stesso da un rischio direttamente al lavoro stesso da un rischio specifico.specifico.
Esistono delle Tabelle di malattie professionali divise in :Esistono delle Tabelle di malattie professionali divise in :
Tabella delle Malattie Professionali dell’industriaTabella delle Malattie Professionali dell’industria
Tabella delle Malattie Professionali dell’agricolturaTabella delle Malattie Professionali dell’agricoltura
Fattori di rischio in ambiente Fattori di rischio in ambiente sanitariosanitario
• Fattori di rischio fisicoFattori di rischio fisico: Rx ionizzanti, Rx non : Rx ionizzanti, Rx non ionizzanti, Vibrazioni, Elettricità, Rumoreionizzanti, Vibrazioni, Elettricità, Rumore
• Fattori di rischio chimicoFattori di rischio chimico: Farmaci, Gas : Farmaci, Gas anestetici, Farmaci antiblastici, Ossido di anestetici, Farmaci antiblastici, Ossido di etilene, Formaldeide, Sostanze sensibilizzanti etilene, Formaldeide, Sostanze sensibilizzanti ed allergizzantied allergizzanti
• Fattori di rischio biologicoFattori di rischio biologico: Epatite virale, : Epatite virale, TBC, AIDSTBC, AIDS
• Fattori di rischio legati all’organizzazione del Fattori di rischio legati all’organizzazione del lavorolavoro: Rischio infortunistico, Rischio : Rischio infortunistico, Rischio ergonomico, Stress, VDTergonomico, Stress, VDT
Movimenti periodici di un corpo più o meno elastico in direzioni alternate ed opposte rispetto ad una posizione di equilibrio.
Caratteristiche:
•Frequenza
•Ampiezza
•Velocità
•Accelerazione
•Intensità
I movimenti oscillatori possono essere:
•Liberi
•Forzati
Vibrazioni a bassa frequenzaVibrazioni a bassa frequenzaVibrazioni a media frequenzaVibrazioni a media frequenzaVibrazioni ad alta frequenzaVibrazioni ad alta frequenza
Le vibrazioni si distinguono in:
Vibrazioni a bassa frequenza
0/2-3 Hz
Navi, autobus, aerei
Manifestazioni cliniche:
Chinetosi o mal di mare o mal dei Chinetosi o mal di mare o mal dei trasportitrasporti
(vertigini, prostrazione profonda, sudorazione, pallore, scialorrea, nausea e vomito)
La durata varia da minuti a ore. Nelle forme lievi cessa dopo qualche minuto; nelle forme + severe persiste + a lungo.
Vibrazioni a media frequenza2-3/20-30 Hz
Es. grù, scavatrici, locomotive ferroviarie
Secondo la frequenza della v. sarà interessato un apparato diverso; ogni parte del corpo subisce una influenza diversa della v. avendo una sua frequenza di “RisonanzaRisonanza”.
•Fenomeni sensoriali o psico-sensoriali (dolori addominali, dolore toracico, sconforto, turbe del carattere);
•Modificazioni del tono muscolare;
•Turbe respiratorie (aumento del volume corrente, aumento della ventilazione polmonare, aumento del consumo di ossigeno);
•Turbe cardiache (aumento della frequenza cardiaca, precordialgia);
•Esagerazione o abolizione dei riflessi;
•Turbe visive ed uditive;
•Alterazioni del ciclo mestruale;
•Ipo-infertilità maschile;
•Alterazioni renali;
•Manifestazioni osteoarticolari a carico della colonna vertebrale
Le v. a bassa ed a media frequenza agiscono su tutto il corpo, il quale risponde come una
massa unica ed omogenea; in tal caso si parla di
WHOLE BODY VIBRATIONWHOLE BODY VIBRATION.
Le v. ad alta frequenza agiscono sul sistema
spalla-braccio-mano; in tal caso si parla di SEGMENTAL SEGMENTAL
VIBRATIONVIBRATION.
Vibrazioni ad alta frequenza
> 30 Hz> 30 Hz
Strumenti vibranti:Strumenti vibranti:
•A percussioneA percussione
•A rotazioneA rotazione
•Tipo mistoTipo misto
Disturbi circolatori
Disturbi osteo-articolari
Disturbi neurologici
Fenomeno di Raynaud: reversibile e monolaterale
Azione diretta sulle ossa del cingolo scapolare e dell’arto superiore: artrosi
Azione indiretta per insulto vascolare, vasomotorio, ischemia limitata dell’osso: osteomalacia, osteonecrosi (es. malattia di Kienboeck o necrosi asettica del semilunare; malattia di Kholer o necrosi asettica dello scafoide)
Disturbi tendinei
DIAGNOSI
Anamnesi, esame clinico
Rx
FPG basale e con prove caloriche
Velocimetria doppler
EMNG
PrevenzionePrevenzione
• Guanti imbottiti e/o materiale ammortizzante tra la mano del lavoratore e l’impugnatura dello strumento vibrante;
• Allungamento delle pause;
• Limitazione dei tempi di esposizione;
• Astensione dal fumo, alcool;
• Controllo del metabolismo glicidico;
• Sorveglianza sanitaria: visite preventive e periodiche (annuali) ai sensi del D.Lgs. 81/2008, art. 199-205.
Il rischio rumoreIl rischio rumore
Il rischio rumoreIl rischio rumore
• Definizione: - il rumore è prodotto da onde di compressione e
rarefazione dell’aria provocate dalle vibrazioni di un corpo sul suo asse che vengono recepite
dall’orecchio come sensazione sonora. La differenza tra rumore e suono sta nella periodicità e
regolarità delle onde sonore, essendo quelle del rumore assolutamente irregolari e non
sinusoidali. Le caratteristiche fisiche del rumore sono: la frequenza (da
16 Hz a 20.000 Hz), la lunghezza d’onda, la potenza sonora, la potenza sonora, la pressione acustica.
Il rischio rumoreIl rischio rumore
• Unità di misura: l’unità di misura della pressione acustica sull’orecchio è il ddecibel (dB). La misura dell’intensità del rumore viene effettuata mediante apparecchiature di precisione, costruite secondo norme internazionali dette fonometri in grado di poter analizzare lo spettro di frequenza del rumore.
• Tipologia del rumore: continuo: quando le variazioni della pressione acustica istantanea
si mantengono entro il range che non supera i 5 dB intermittente: se tale variabilità è superiore ai 5 dB impulsivo: caratterizzato da una rapida variazione du pressione
superiore ai 40 dB per un tempo inferiore ad 1 secondo (prodotto da presse, mazze, martelli, mulini a palle).
Il rischio rumoreIl rischio rumore Decibel Livelli sonori usuali
0 - soglia minima uditiva
20 - fruscio di foglie
40 - appartamento in zona lontana dal traffico
60 - ufficio non meccanizzato
70 - conversazione a voce normale
80 - traffico intenso
100 - clacson d’auto
120 - martello pneumatico, sirena
130 - motore a reazione
> 130 - soglia del dolore
DANNI DA RUMOREDANNI DA RUMORE
• Effetti uditivi:Effetti uditivi: - Un rumore molto forte (es. scoppio) può provocare dolore e talvolta lacerazione del timpano: trauma acustico acuto.
- Un rumore meno forte, ma > a 80-85 dB può determinare una riduzione dell’udito che si sviluppa in 4 fasi: a) ridotta capacità uditiva temporanea(sensazione di orecchie
ovattate) b) apparente stato di benessere c) difficoltà nella percezione dei toni acuti d) difficoltà a percepire la conversazione → Ipoacusia da rumore
DANNI DA RUMOREDANNI DA RUMORE• - A livelli superiori ai 70 dB, tramite i centri di integrazione
cerebrale, determina l’insorgenza di una reazione neurovegetativa aspecifica, predisponente a malattie cardiovascolari e gastro-enteriche.
• Disturbi: a) aumento dell’acidità gastricab) aumento della peristalsi intestinale (colon irritabile)c) riduzione del battito cardiacod) aumento della pressione arteriosae) riduzione del campo visivof) riduzione dei riflessig) sensazione di disagio e noia
h) senso di affaticamento
Prevenzione dell’ipoacusia da Prevenzione dell’ipoacusia da rumorerumore
→ conoscendo il livello di rumorosità si devono attuare misure di prevenzione adeguate
Il datore di lavoro procede alla valutazione del livello di emissione sonora durante l’attività lavorativa tramite misure eseguite con fonometri rapportate al tempo di esposizione quotidiana per stabilire se l’esposizione personale quotidiana in media è > di 80 dB.
In base al valore di rumorosità misurato si applicano diverse misure di prevenzione previste dal D.Lgs. 81/2008.
Prevenzione dell’ipoacusia da Prevenzione dell’ipoacusia da rumorerumore
1) riduzione del rischio alla fonte
2) riduzione della possibilità di propagazione nell’ambiente
3) isolamento dei lavoratori in cabine silenti o riduzione del tempo di permanenza
4) informazione e formazione dei lavoratori
Prevenzione dell’ipoacusia da Prevenzione dell’ipoacusia da rumorerumore
5) utilizzazione dei mezzi personali di protezione (DPI):• Vanno utilizzati quando non è possibile evitare in altro
modo un’esposizione dannosa - inserti auricolari (sagomati, non sagomati e selettivi:
attenuano il passaggio delle alte frequenze non alterando la comprensione dei messaggi verbali): per esposizioni < di 90 dB; abbattimento di 8-30 dB
- cuffie: per esposizioni prolungate, permettono di ascoltare la voce parlata; abbattimento di 25-40 dB
- caschi: per attività molto rumorose, impediscono di ascoltare la voce parlata; abbattimento di 45-50 dB
• D.Lgs. 81/2008 art. 187-188
Prevenzione Prevenzione dell’ipoacusia da rumoredell’ipoacusia da rumore
• I valori limite di esposizione e i valori di azione sono fissati a:
• a) valori limite di esposizione rispettivamente
LEX = 87 dB(A)LEX = 87 dB(A);
• b) valori superiori di azionevalori superiori di azione: rispettivamente
LEX = 85 dB(A)LEX = 85 dB(A);
• c) valori inferiori di azionevalori inferiori di azione: rispettivamente
LEX = 80 dB(A)LEX = 80 dB(A).
• Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azioneesposizione al rumore eccede i valori superiori di azione.
• La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio.
• L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
• La sorveglianza sanitaria è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta e qualora il medico competente ne confermi l’opportunità.
DANNI DA RUMOREDANNI DA RUMORE
• Effetti extrauditivi:Effetti extrauditivi:- A livelli superiori ai 70 dB, tramite i centri di integrazione cerebrale
determina l’insorgenza di una reazione neurovegetativa aspecifica, predisponente a malattie cardiovascolari e gastro-enteriche.
- Disturbi:a) aumento dell’acidità gastricab) aumento della peristalsi intestinale (colon irritabile)c) riduzione del battito cardiacod) aumento della pressione arteriosae) riduzione del campo visivof) riduzione dei riflessig) sensazione di disagio e noia
h) senso di affaticamento
IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO
PatogenesiPatogenesi
Causa direttaCausa diretta:: quando le lesioni riportate sono quando le lesioni riportate sono dovute all’azione della sola corrente elettrica dovute all’azione della sola corrente elettrica per contatto diretto con elementi normalmente in per contatto diretto con elementi normalmente in tensione (turbe del ritmo, ustione ecc.)tensione (turbe del ritmo, ustione ecc.)
Causa semidirettaCausa semidiretta:: quando le lesioni riportate quando le lesioni riportate sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica determina e che agiscono sull’uomo (es. caduta determina e che agiscono sull’uomo (es. caduta dall’alto perché respinti da conduttore)dall’alto perché respinti da conduttore)
Causa indirettaCausa indiretta:: quando le lesioni riportate quando le lesioni riportate sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica determina “intorno” all’uomo e che agiscono determina “intorno” all’uomo e che agiscono sull’uomo (cortocircuiti in vicinanza di materiale sull’uomo (cortocircuiti in vicinanza di materiale infiammabile o di miscele esplosive)infiammabile o di miscele esplosive)
Effetti sul corpo umanoEffetti sul corpo umano
1) Tipologia della corrente Tipologia della corrente 2) Intensità della corrente elettrica2) Intensità della corrente elettrica
3) Resistenza elettrica del corpo umano3) Resistenza elettrica del corpo umano 4) Tensione della corrente elettrica4) Tensione della corrente elettrica 5) Frequenza della corrente elettrica5) Frequenza della corrente elettrica 6) Tempo di contatto 6) Tempo di contatto 7) Tragitto della corrente elettrica7) Tragitto della corrente elettrica
1) Tipologia della corrente1) Tipologia della corrente• Corrente continuaCorrente continua: passaggio di cariche elettriche nei
conduttori costante ed uniforme.• Corrente alternataCorrente alternata: il passaggio delle cariche elettriche
nei conduttori è alternativo, in un senso o nell’altro opposto, ma ad intervalli di tempo regolari e costanti.ù
• Corrente ad impulsoCorrente ad impulso: deriva da un corpo caricato elettrostaticamente o da un condensatore (non dà tetanizzazione)
La pericolosità della corrente alternata è 2 volte superiore a quella della corrente continua
2) Intensità della corrente2) Intensità della corrente• E’ il numero di cariche elettriche che attraversa
la sezione di un conduttore nell’unità di tempo.• Unità di misura = Ampère (A)
I = V/R (legge di Ohm)
Aforisma di Arsonval: non sono i volt che uccidono ma gli amperes.
è pericolosa la corrente alternata > 30 mA la corrente continua > 60 mA
è mortale la corrente alternata > 60 mA la corrente continua > 120 mA
A parità di voltaggio la corrente alternata ha una pericolosità doppia di quella continua
3) Resistenza elettrica del corpo 3) Resistenza elettrica del corpo umano (R)umano (R)
Dipende da:a) Fattore biologico: la resistenza globale e determinata dalla
resistenza del mezzo interno (600-800 Ohm) e della cute (molto variabile).
- zona di contatto: zone a bassa resistenza (fronte e giugulo), ad alta resistenza (dorso delle mani e dei piedi, superficie estensoria dell’avambraccio)
- condizioni cutanee: ispessimenti cutanei, abrasioni, ferite.- temperatura tessutale: l’aumento determina una riduzione della
resistenza, a causa della produzione di sudore.- età del soggetto:l’aumento causa un aumento della resistenza
attribuibile alla riduzione della perfusione ematica ed alla disidratazione.
b) Fattore fisico: è legato all’estensione, alla pressione ed alla durata del contatto, alla tensione della corrente ed alla frequenza.
c) Natura del contatto con la terra: dipende dalle condizioni del suolo (asciutto, bagnato), del tipo di calzatura.
TessutoTessuto Resistenza (ohm X cm)Resistenza (ohm X cm)
Siero o plasma 82-90
Globuli rossi 250-260
Sangue in toto 155-165
Muscoli striati 140-200
Cuore 150-210
Fegato 300
Rene 250
Polmone 500
Tessuto osseo 900-1800
Cute 1/105 – 1/106
Resistenza di alcuni tessuti (tratto da Gobbato, 1976)Resistenza di alcuni tessuti (tratto da Gobbato, 1976)
4) Tensione della corrente elettrica (V)4) Tensione della corrente elettrica (V)
* Per l’alta tensione si ha la probabilità di essere respinti violentemente dal conduttore;
* Per la bassa tensione la contrazione muscolare può impedire i movimenti ed aumentare il tempo di contatto
5) Frequenza della corrente elettrica5) Frequenza della corrente elettrica
• Gli effetti diminuiscono con l’aumentare della frequenza.Gli effetti diminuiscono con l’aumentare della frequenza.
• A frequenze A frequenze inferiori a 50 Hzinferiori a 50 Hz si hanno danni evidenti. si hanno danni evidenti.
• Con frequenzeCon frequenze tra 50 e 10 tra 50 e 1055 Hz Hz si hanno lievi dannisi hanno lievi danni
• A frequenze A frequenze maggiori di 10maggiori di 1055 Hz Hz non si hanno danni. non si hanno danni.
• Da 20.000 HzDa 20.000 Hz rimane solo l’effetto termico (diatermia) rimane solo l’effetto termico (diatermia)
6) Tempo di contatto6) Tempo di contatto
• Se il tempo di contatto è breve si ha solo fibrillazione muscolare.
• Se il tempo di contatto è lungo si ha tetanizzazione
dei muscoli respiratori ed ustione.
7) Tragitto della corrente elettrica7) Tragitto della corrente elettrica
• Il più pericoloso è quello che interessa il cuore ed i centri bulbari.
mano destra – mano sinistra
mano - piede
testa – piede
• La corrente elettrica percorre il corpo attraverso le vie a minore resistenza come muscoli, nervi e vasi; tessuto osseo e adiposo oppongono maggiore resistenza.
Patogenesi del danno elettricoPatogenesi del danno elettrico• Soglia di sensazione o percezioneSoglia di sensazione o percezione:: intensità di corrente elettrica
al di sotto della quale il passaggio di questa è impercettibile
• ReobaseReobase:: intensità minima di corrente capace di provocare la stimolazione muscolare ( 2 mA)
• Soglia di tetanizzazioneSoglia di tetanizzazione: intensità minima di corrente capace di provocare la tetanizzazione muscolare
• Soglia di rilascio o liberazione dal contatto (let go current)Soglia di rilascio o liberazione dal contatto (let go current): massima intensità di corrente che ancora permette ad un soggetto normale di lasciare la presa del conduttore (10 mA; M 17 mA, F 12 mA)
• Tetanic RatioTetanic Ratio: rapporto tra l’intensità della soglia tetanizzante e quella minima efficace (reobase), va da 7 a 13.
• Corrente di asfissiaCorrente di asfissia: entità di corrente che determina asfissia per tetanizzazione dei muscoli respiratori (18-20 mA)
Meccanismi fisiopatologici della Meccanismi fisiopatologici della corrente elettricacorrente elettrica
effetto elettrochimicoeffetto elettrochimico: si realizza una migrazione di ioni nel tessuto attraversato verso il polo di segno opposto, con conseguenti variazioni del pH e del grado di polarizzazione delle membrane;
effetto termico (effetto Joule)effetto termico (effetto Joule):: quando una corrente di intensità I passa per un tempo T in un circuito con resistenza R, viene prodotto calore secondo la legge di Joule
effetto meccanicoeffetto meccanico: i flussi di liquidi possono alterare gravemente le strutture endocellulari; sovvertimento strutturale degli organi interni attraversati
effetto eccitatorioeffetto eccitatorio:: stimolazione di tessuti specializzati,come muscoli e nervi; la CE provoca fenomeni di eccitazione neuromuscolare che si
manifestano con scosse muscolari violente o tetano generalizzato
effetto elettromagnetico (effetto Oersted)effetto elettromagnetico (effetto Oersted):: la CE crea un campo magnetico attorno al conduttore che attraversa
ORGANI BERSAGLIOORGANI BERSAGLIO
• Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare• MuscoliMuscoli• SangueSangue• Apparato respiratorioApparato respiratorio• Sistema nervoso centrale e perifericoSistema nervoso centrale e periferico• Organi di senso Organi di senso • CuteCute
Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare• Soglia di fibrillazione ventricolare:Soglia di fibrillazione ventricolare:- intensità della corrente
- aumenta con l’aumentare del peso (30 mA nella cavia; 250 mA nel montone)
- diminuisce con l’aumentare della durata del contatto; se la durata scende al di sotto di un valore critico, la FV insorge solo se l’impulso elettrico cade in un tempuscolo della ripolarizzazione ventricolare (periodo vulnerabile di Wiggers e Wegria) della durata di 30 msec. Iscriventesi nella branca discendente dell’onda T.
- per la corrente continua è più elevata
- è influenzata dal tipo di contatto e quindi dal tragitto: mano-mano, mano-piede risultano più pericolosi
- è influenzata dal sistema neurovegetativo: le situazioni ipersimpaticotoniche
• Lesioni miocardiche di tipo ischemicoLesioni miocardiche di tipo ischemico
- angiospastica (vasospasmo delle coronarie)
- trombogena
- effetto Joule diretto sul muscolo cardiaco
• VasiVasi
- vasospasmo sia per azione diretta sulla muscolatura liscia dei vasi, sia per stimolazione del simpatico
- azione trombogena per alterazioni delle pareti vasali
- coagulazione intravasale massiva
Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare
• Alterazioni cardiacheAlterazioni cardiache- ipertensione arteriosa (contrazione spasmodica dei
vasi)- turbe del ritmo di tipo ipercinetico (flutter e
fibrillazione atriale, fibrillazione ventricolare) ed ipocinetico (BAV di vario grado)
- sindromi anginose
- infarto del miocardio
Morte elettricaMorte elettrica
• Morte cardiacaMorte cardiaca
Arresto primitivo del cuore, determinato o dalla paralisi dei centri circolatori bulbari oppure dalla fibrillazione ventricolare. Secondo altri AA. secondaria a insufficienza coronarica acuta.
Morte elettricaMorte elettrica
• Morte respiratoriaMorte respiratoria
Subentra alla paralisi dei centri Subentra alla paralisi dei centri respiratori bulbari o la tetanizzazione dei respiratori bulbari o la tetanizzazione dei muscoli respiratorimuscoli respiratori
• Disturbi della sensibilitàDisturbi della sensibilità (anestesia, iperestesia)
• Disturbi su base psicogena o Disturbi su base psicogena o neurovegetativa neurovegetativa (“paura della corrente”)
- Anche a distanza di tempo dall’evento acuto, è possibile osservare semplice obnubilamento del sensorio o paralisi transitorie con disturbi della parola.
- E’ da segnalare che anche in assenza di sintomatologia è possibile il reperto di alterazioni elettroencefalografiche, a volte di tipo epilettico.
• Apparato uropoietico:Apparato uropoietico: alterazioni della funzionalità renale legate alla natura della lesione (presenza di mioglobina, proteinuria marcata con ematuria, batteriuria, presenza di muco-pus)
• Apparato visivoApparato visivo (unilaterali)- quadri precoci: opacità corneale, emorragie ed edema della
retina, trombosi della vena centrale.- quadri tardivi: sindrome di Behcet (uveonevrassite), alterazioni
della funzionalità pupillare, turbe dei muscoli extraoculari, degenerazione del nervo ottico, cataratta
• Apparato uditivo:Apparato uditivo: la sintomatologia è rappresentata da deficit uditivo che è di tipo percettivo, da turbe dell’equilibrio e da vertigini.
Principi di prevenzionePrincipi di prevenzione
• Manutenzione periodica delle apparecchiature elettricheManutenzione periodica delle apparecchiature elettriche• Non effettuare mai riparazioni se non in possesso delle Non effettuare mai riparazioni se non in possesso delle
caratteristiche di professionalità previste dalla legislazione caratteristiche di professionalità previste dalla legislazione vigentevigente
• Non utilizzare componenti non conformi alle normeNon utilizzare componenti non conformi alle norme• Non utilizzare componenti elettrici o macchine per scopi non Non utilizzare componenti elettrici o macchine per scopi non
previsti dal costruttoreprevisti dal costruttore• Non utilizzare apparecchiature elettriche in condizioni di Non utilizzare apparecchiature elettriche in condizioni di
rischio elettrico accresciuto (mni bagnate, piedi immersi in rischio elettrico accresciuto (mni bagnate, piedi immersi in acqua o in ambienti umidiacqua o in ambienti umidi
• Non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe, Non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe, trapani, ecc.) abbandonate sulle vie di transito.trapani, ecc.) abbandonate sulle vie di transito.
Legislazione sulla prevenzione degli Legislazione sulla prevenzione degli
infortuni di origine elettricainfortuni di origine elettrica • D.P.R. 27 Aprile 1955 n. 547 “Norme generali per la
prevenzione sugli infortuni sul lavoro”• Legge 1 Marzo 1968 n. 186 “Disposizione concernenti
la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici”
• Legge 5 Marzo 1990 n. 46 “Norme per la sicurezza degli impianti”
RADIAZIONI IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI
• Determinanti ionizzazione della materia• Corpuscolate (alfa, beta, neutroni, protoni)• Elettromagnetiche (raggi X e gamma)• Esposizione professionale: applicazioni
radiodiagnostiche, controllo industriali, sterilizzazione.
• Organi bersaglio: tessuti in attiva replicazione (midollo osseo, cute, intestino tenue, gonadi) e cristallino (cataratta)
RADIAZIONI IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI
• Clinica:Clinica:
- leucemie e tumori solidileucemie e tumori solidi
- RadiodermiteRadiodermite
- InfertilitàInfertilità
- CatarattaCataratta
- Mutazioni geniche e cromosomicheMutazioni geniche e cromosomiche
RADIAZIONI NON IONIZZANTIRADIAZIONI NON IONIZZANTI
ELF ( Estremely Low Frequency): 30 - 300 Hz
RF (Radiofrequenze) e MW (Microonde): 300 MHz - 300 GHz
UV-A e UV-B (Radiazioni ultraviolette)
Radiazioni infrarosse
Luce visibile
Esposizione professionaleEsposizione professionale• Industria alimentare (forni a microonde, sterilizzatori,
precottura, distruzione di insetti, e larve nei cereali e nel tabacco ecc.)
• Industria elettronica (raffinazione semiconduttori, fibre ottiche, saldatura)
• Industria della carta (essiccamento) • Industria del legno (incollaggio, stagionatura,
fabbricazione dl legno compensato) • Industria siderurgica (tempera superficiale, stampaggio a
caldo e saldatura) • Industria delle materie plastiche (riscaldamento delle
resine termoindurenti) • Radiotelecomunicazioni• Applicazioni mediche e di ricerca
Danni da esposizione a Rx non ionizzanti (effetti termici)
Opacità del cristallino. Cataratta sottocapsulare anteriore o posteriore.
Opacità corneali, congiuntivite, lesioni retiniche, aumento della pressione endoculare.
Necrosi, atrofia e fibrosi testicolare con quadri di dispermia.Alterazioni dell’EEG Aumento del corticosterone plasmatico, riduzione del
TSH e diminuzione della montata lattea, Bradicardia e labilità pressoria, alterazione dell’ECG
(allungamento del tratto P-Q e del complesso QRS), acrocianosi.
Cefalea, nausea, vertigini, insonnia, irritabilità, astenia, diminuzione della libido, riduzione dell’attività sessuale, dolori toracici, malessere generale, disturbi della memoria, riduzione dei processi di ideazione.
Danni da esposizione a Rx non Danni da esposizione a Rx non ionizzanti (effetti non termici)ionizzanti (effetti non termici)
• Elevata frequenza in Africa Centrale, Sud-Est Elevata frequenza in Africa Centrale, Sud-Est asiatico, bacino amazzonico e Cina (70-90%)asiatico, bacino amazzonico e Cina (70-90%)
• Europa Meridionale, Giappone, America latina, Europa Meridionale, Giappone, America latina, Nordafrica: 20-55%Nordafrica: 20-55%
• Nordamerica, Australia, Europa Occidentale e Nordamerica, Australia, Europa Occidentale e Settentrionale: 5%Settentrionale: 5%
• Trasmissione con sangue e suoi derivatiTrasmissione con sangue e suoi derivati• Trasmissione con sperma, secrezioni Trasmissione con sperma, secrezioni
vaginali, saliva, lacrime, sudorevaginali, saliva, lacrime, sudore• Trasmissione verticale: da madre a feto e da Trasmissione verticale: da madre a feto e da
madre a neonatomadre a neonato
Modalità più frequentiModalità più frequenti: puntura con ago : puntura con ago infetto, tagli accidentaliinfetto, tagli accidentali
Vaccino a DNA ricombinanteVaccino a DNA ricombinante
Vaccinazione gratuita per personale sanitarioVaccinazione gratuita per personale sanitario
Schema vaccinale:0-1-6 mesiSchema vaccinale:0-1-6 mesi
Epatite CEpatite C
• Virus a RNAVirus a RNA• Meccanismo diretto di citotossicitàMeccanismo diretto di citotossicità• Minore potere infettanteMinore potere infettante• Trasmissione parenterale ( trasfusione di Trasmissione parenterale ( trasfusione di
sangue ed emoderivati)sangue ed emoderivati)• Epatite acuta frequentemente Epatite acuta frequentemente
• Mycobacterium tubercolosis• Infezione polmonare o extrapolmonare (reni, cute,
ossa)• Primo contatto: complesso primario asintomatico• Periodo silente• Formazione di ascessi freddi ad andamento
torpido (polmoni, reni, ossa) colliquantesi in condizioni di immunosoppressione
Rischio TBC per il personale Rischio TBC per il personale sanitariosanitario
• Pazienti con tubercolosi polmonare aperta (ascesso aperto che scarica nell’albero respiratorio): colpi di tosse, starnuti
• Reparti a rischio: pneumologia, malattie infettive, laboratori
Prevenzione del rischio TBCPrevenzione del rischio TBC
• Maschera facciale Maschera facciale
• Test tubercolinico: Tine test o Test tubercolinico: Tine test o intradermoreazione di Mantouxintradermoreazione di Mantoux
• Se cutinegativi: obbligo di vaccinazione Se cutinegativi: obbligo di vaccinazione (Legge 1088 del 14/12/1970)(Legge 1088 del 14/12/1970)
Infezione da HIVInfezione da HIV• Retrovirus a RNARetrovirus a RNA• Clinica: deperimento organico, linfoadenopatia, Clinica: deperimento organico, linfoadenopatia,
infezione opportuniste, neuropatieinfezione opportuniste, neuropatie• Categorie a rischio: tossicodipendenti, omosessuali, Categorie a rischio: tossicodipendenti, omosessuali,
bisessuali, emofilicibisessuali, emofilici• Non esiste né prevenzione specifica, né terapiaNon esiste né prevenzione specifica, né terapia• Minore resistenza ed infettività rispetto all’HBVMinore resistenza ed infettività rispetto all’HBV• Numero limitato di infezioni a carico del personale Numero limitato di infezioni a carico del personale
sanitario: inoculazione di sangue infetto, sanitario: inoculazione di sangue infetto, contaminazione di membrane mucose o lesioni cutaneecontaminazione di membrane mucose o lesioni cutanee
Note di prevenzioneNote di prevenzione
• Lavaggio delle mani (accurato, frequente, Lavaggio delle mani (accurato, frequente, prolungato)prolungato)
• Uso di guanti Uso di guanti
• Camici protettiviCamici protettivi
• Maschere, occhiali e coprifaccia Maschere, occhiali e coprifaccia protettiviprotettivi
RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO
• Farmaci antiblasticiFarmaci antiblastici
• AnesteticiAnestetici
• Ossido di etileneOssido di etilene
• Formaldeide e glutaraldeideFormaldeide e glutaraldeide
• Dermatiti da contattoDermatiti da contatto
Ossido di etileneOssido di etilene
• Gas incolore, di odore dolciastro, Gas incolore, di odore dolciastro, infiammabile, altamente esplosivoinfiammabile, altamente esplosivo
• Tendenza a disperdersi nell’ambienteTendenza a disperdersi nell’ambiente• Utilizzato per la sterilizzazione di Utilizzato per la sterilizzazione di
materiali e strumenti che non possono materiali e strumenti che non possono essere trattati con il calore (endoscopi, essere trattati con il calore (endoscopi, raccordi in gomma, tubi di drenaggio, raccordi in gomma, tubi di drenaggio, suturatrici meccaniche)suturatrici meccaniche)
Ossido di etileneOssido di etilene
• Sterilizzazione in tre fasi:Sterilizzazione in tre fasi:
1)1) Esposizione degli strumenti ad elevate Esposizione degli strumenti ad elevate concentrazioni di ossido di etileneconcentrazioni di ossido di etilene
2)2) Desorbimento: allontanamento del gas Desorbimento: allontanamento del gas che rimane sul materiale sterilizzatoche rimane sul materiale sterilizzato
3)3) Impacchettamento degli strumenti in Impacchettamento degli strumenti in polietilene o altro materialepolietilene o altro materiale
• Effetti aspecifici: nausea e vomitoEffetti aspecifici: nausea e vomito• Irritazione su cute e mucose respiratorieIrritazione su cute e mucose respiratorie• Effetti sul SNC: narcosi, incoordinazione Effetti sul SNC: narcosi, incoordinazione
motoria (dosi massicce)motoria (dosi massicce)• Effetti sul SNP: neuropatia sensitivo-Effetti sul SNP: neuropatia sensitivo-
motoria (rara)motoria (rara)• Effetto cancerogeno: leucemie, K gastrico Effetto cancerogeno: leucemie, K gastrico
e K pancreas (Gruppo 2A IARC)e K pancreas (Gruppo 2A IARC)
FormaldeideFormaldeide
• Gas incolore, infiammabile, di odore Gas incolore, infiammabile, di odore pungente, molto solubile in acqua ed alcolpungente, molto solubile in acqua ed alcol
• Sotto forma di monomero, tende ad Sotto forma di monomero, tende ad aggregarsi in polimeri aggregarsi in polimeri paraformaldeideparaformaldeide
• In soluzione acquosa è definita In soluzione acquosa è definita formalina formalina oo formoloformolo
FormaldeideFormaldeide
• Usi della formaldeide:1)1) Disinfezione di pavimenti e superfici Disinfezione di pavimenti e superfici
lavabililavabili2)2) Disinfezione di ambienti tramite Disinfezione di ambienti tramite
vaporizzazione di formalinavaporizzazione di formalina3)3) Disinfezione di strumenti chirurgici e Disinfezione di strumenti chirurgici e
medicalimedicali4)4) Conservazione di campioni biologiciConservazione di campioni biologici
FormaldeideFormaldeide• Esposizione professionaleEsposizione professionale- laboratori di anatomia patologicalaboratori di anatomia patologica- servizi di medicina legaleservizi di medicina legale- produzione di plastiche (resine urea-produzione di plastiche (resine urea-
formaldeide, melamino-formaldeide)formaldeide, melamino-formaldeide)• Esposizione extraprofessionaleEsposizione extraprofessionale- derivante da da processi industriali derivante da da processi industriali
(combustione incompleta degli (combustione incompleta degli idrocarburi)idrocarburi)
- mobili e accessori per la casamobili e accessori per la casa
FormaldeideFormaldeide
• Bassa soglia di percezioneBassa soglia di percezione
A basse concentrazioniA basse concentrazioni::
• Forte irritanteForte irritante
• Occhi: bruciore, lacrimazione ed Occhi: bruciore, lacrimazione ed iperemia congiuntivaleiperemia congiuntivale
• Naso e gola: rinorrea, tosse con Naso e gola: rinorrea, tosse con espettorazioneespettorazione
FormaldeideFormaldeide
Ad alte concentrazioniAd alte concentrazioni: broncospasmobroncospasmo laringospasmolaringospasmo dolore toracico in sede retrosternaledolore toracico in sede retrosternale Edema polmonare acutoEdema polmonare acuto Polmonite chimicaPolmonite chimica Asma da formaldeideAsma da formaldeide
FormaldeideFormaldeide
In caso di ingestioneIn caso di ingestione::
necrosi dei tessuti del tubo digerente, necrosi dei tessuti del tubo digerente, nefrite emorragica con insufficienza renale.nefrite emorragica con insufficienza renale.
In caso di contatto cutaneoIn caso di contatto cutaneo::
irritazione e sensibilizzazione allergicairritazione e sensibilizzazione allergica
Sospetto cancerogeno per la IARCSospetto cancerogeno per la IARC
FormaldeideFormaldeide
PrevenzionePrevenzionepreferenza della sterilizzazione termica (vapore preferenza della sterilizzazione termica (vapore ad alta temperatura)ad alta temperatura)
chiusura immediata dei contenitori di formalina chiusura immediata dei contenitori di formalina dopo l’utilizzodopo l’utilizzo
utilizzo dei guanti in gommautilizzo dei guanti in gomma
RISCHIO DA RISCHIO DA MANIPOLAZIONE DI MANIPOLAZIONE DI
FARMACI ANTIBLASTICIFARMACI ANTIBLASTICI
Sono un gruppo eterogeneo di sostanze che inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali con meccanismi diversi, prevalentemente genotossici. Sono molecole di sintesi (chemioterapici), prodotti naturali (antibiotici, alcaloidi, enzimi) o loro derivati semisintetici che, interferendo con la sintesi o la funzione di macromolecole biologicamente rilevanti, determinano un’inibizione della replicazione cellulare e della crescita neoplastica. Oltre che per i tessuti neoplastici sono anche lesivi per alcuni tessuti normali, soprattutto i tessuti ad alto turnover cellulare, come il midollo osseo e le mucose del tubo digerente. · Agenti alchilanti· Agenti alchilanti · Antimetaboliti· Antimetaboliti · Alcaloidi vegetali: alcaloidi della vinca, epipodofillotossine, taxani, · Alcaloidi vegetali: alcaloidi della vinca, epipodofillotossine, taxani, camptotecine camptotecine · Antibiotici antitumorali· Antibiotici antitumorali · Complessi di coordinazione del platino· Complessi di coordinazione del platino · Miscellanei· Miscellanei
operatori incaricati del ricevimento e dello stoccaggio (nelle farmacie e nei luoghi di deposito delle confezioni di farmaci antineoplastici non integre);
personale medico ed infermieristico (addetti alla preparazione ed alla somministrazione dei farmaci);
personale addetto alla pulizia dei locali e degli strumenti adibiti alla preparazione e somministrazione dei farmaci (cappe, filtri, piani di lavoro, pavimenti, ecc…), dei servizi igienici e degli effetti letterecci dei pazienti ai quali tali farmaci vengono somministrati (lenzuola, materassi, indumenti, ecc….);
personale addetto allo smaltimento del materiale usato per la preparazione e somministrazione dei farmaci antiblastici (fiale, siringhe, camici, guanti, filtri per cappe, deflussori, ecc…).
AcutiAcuti: : irritazione della cute, occhi e mucose, irritazione della cute, occhi e mucose, arrossamento del volto, alopecia, perdita di peli, arrossamento del volto, alopecia, perdita di peli, tosse, cefalea, vertigini, stordimenti, dolori tosse, cefalea, vertigini, stordimenti, dolori addominali, nausea e vomito, dermatiti (fino a episodi addominali, nausea e vomito, dermatiti (fino a episodi di necrosi cutanea correlati all’utilizzo di necrosi cutanea correlati all’utilizzo dell’adriamicina), flebiti, allergie, shock.dell’adriamicina), flebiti, allergie, shock.
CroniciCronici: : effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni.effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni.
Esposizione del personale sanitario rispetto a quella dei pz in trattamento è molto diversa la dose assorbita è più modesta sebbene la durata dell’esposizione sia potenzialmente molto più prolungata.
Organo bersaglio
Rischio accertato
Tipo di effetto Reversibilità del processo patologico
Principali farmaci connessi
Cute Irritativo (necrosi e lesioni del sottocute);
Irritativo (DIC);
Allergico (DAC)
Acuto
Cronico
Cronico
Irreversibile
Reversibile
Reversibile
Adriamicina
Fluorouracile e mostarde azotate
Numerosi
Sistema nervoso centrale
Sintomi aspecifici:
-cefalea-nausea
-vertigini-stordimento
Acuto Reversibile Numerosi
Intero organismo
Mutageno (mutagenicità delle urine)
Cronico Reversibile CiclofosfamideClorambucil
6-mercaptopurinaCisplatino
Rischio ipotizzato Principali farmaci connessi
CancerogenoCiclofosfamide
AzatioprinaProcarbazinaAdriamicinaCisplatino
Teratogeno ed embriotossico
(sulla progenie del personale addetto)
Numerosi
Genotossico (danni al corredo
cromosomico delle cellule)
Numerosi
Epatotossico BleomicinaVincristina
Ciclofosfamide
Protocollo di esami ematochimiciProtocollo di esami ematochimici
• Emocromo con formula leucocitariaEmocromo con formula leucocitaria• PiastrinePiastrine• Elettroliti sierici (NaElettroliti sierici (Na++, K, K++))• ColesterolemiaColesterolemia• TrigliceridemiaTrigliceridemia• AzotemiaAzotemia• CreatininemiaCreatininemia• TransaminasiTransaminasi• gammaGTgammaGT• Fosfatasi alcalinaFosfatasi alcalina• LDHLDH• CPKCPK• PchesPches• Bilirubinemia totale e direttaBilirubinemia totale e diretta• GlicemiaGlicemia• Proteine totali ed elettroforesiProteine totali ed elettroforesi• Amilasemia, lipasemiaAmilasemia, lipasemia• Striscio perifericoStriscio periferico• IL-2 e IL-6IL-2 e IL-6
Indice di contatto citostaticoIndice di contatto citostatico
VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO
I.C.C.I.C.C.
< 1Rischio casuale ed infrequenteRischio casuale ed infrequente
3Rischio probabileRischio probabile
> 3Rischio intenso e routinarioRischio intenso e routinario
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEINDIVIDUALE
• Doppio paio di guanti in latex
• Camici monouso di tipo chirurgico
• Maschere a conchiglia
• Cuffie
• Occhiali dotati di protezione laterale
• Calzari
DefinizioneDefinizione
si definiscono anestetici quei farmaci che determinano abolizione dello stato di coscienza e temporanea inibizione della sensibilità dolorifica, per il periodo di somministrazione.
Classificazione degli anestetici Classificazione degli anestetici per inalazioneper inalazione
1) 1) GassosiGassosi
N2ON2O
EtileneEtilene
AcetileneAcetilene
CiclopropanoCiclopropano
Sono sostanze che a pressione e a temperatura ambiente si Sono sostanze che a pressione e a temperatura ambiente si
trovano allo stato gassosotrovano allo stato gassoso
Classificazione degli anestetici Classificazione degli anestetici per inalazioneper inalazione
2) 2) VolatiliVolatili
Enflurano (o etrano) Isoflurano (o forano)Enflurano (o etrano) Isoflurano (o forano)
Alotano (o fluotano) Etere etilicoAlotano (o fluotano) Etere etilico
Metossifluorano Cloruro di etileneMetossifluorano Cloruro di etilene
*sono alcuni composti alogenati che, a pressione e a temperatura ambiente, si trovano allo stato liquido e vengono poi vaporizzati in apparecchi termocompensati, ove si miscelano al momento dell’impiego con una corrente gassosa proveniente da un impianto centralizzato
Miscela di anestesiaMiscela di anestesia
• 60% protossido d’azoto60% protossido d’azoto
• 40% ossigeno40% ossigeno
• 4-5% eteri alogenati4-5% eteri alogenati
Assorbimento degli anestetici Assorbimento degli anestetici inalatoriinalatori
1) concentrazione dell’anestetico nel gas inspirato2) durata della somministrazione3) superficie corporea4) ventilazione polmonare5) gittata cardiaca6) perfusione tissutale7) gradiente di concentrazione tra aria alveolare e
sangue8) coefficiente di diffusione dell’anestetico attraverso
la membrana alveolo-capillare9) solubilità dell’anestetico nel sangue e nei tessuti
10) clearance metabolica
PROTOSSIDO D’AZOTOPROTOSSIDO D’AZOTO gas incolore, inodore, insapore bassa tossicità acuta, elevata stabilità, non
irritabilità, non infiammabilitàbasso coefficiente di ripartizione sangue/gas scarsa solubilità nel sangue e nei tessuti rapida eliminazione per via urinaria e respiratoria trasformazione riduttiva con formazione di radicali
liberi (< 38 mm di Hg di O2) trasformazione ossidativa a ossido nitrico e ione
nitrito (alchilnitrosamine e diazoalcani)
PROTOSSIDO D’AZOTOPROTOSSIDO D’AZOTO
Meccanismi patogeneticiMeccanismi patogenetici (in corso di esposizione cronica)
1) formazione di radicali liberi1) formazione di radicali liberi
2) inattivazione della vitamina B122) inattivazione della vitamina B12
PROTOSSIDO D’AZOTOPROTOSSIDO D’AZOTO Organi bersaglioOrgani bersaglio
SNCSNC - cefalea - cefalea - astenia - astenia - insonnia o sonnolenza- insonnia o sonnolenza - ansia o depressione- ansia o depressione - riduzione delle performance audio-visive, - riduzione delle performance audio-visive,
motorie, di vigilanza e di memoria (>100 ppm) motorie, di vigilanza e di memoria (>100 ppm) SNP SNP -- polineuropatia sensitivo-motoria polineuropatia sensitivo-motoria (( sintesi mielinica) sintesi mielinica)
formazione di fluoro ionicoformazione di fluoro ionico
- blocco della crescita cellulareblocco della crescita cellulare- inibizione della sintesi proteica e del DNAinibizione della sintesi proteica e del DNA- degradazione dell’ATPdegradazione dell’ATP- inibizione di sistemi enzimatici (enolasi, inibizione di sistemi enzimatici (enolasi,
creatinchinasi, fosfoglucosidasi)creatinchinasi, fosfoglucosidasi)- inibizione a livello renale del riassorbimento di inibizione a livello renale del riassorbimento di
acqua e soluti (ipotensione)acqua e soluti (ipotensione)
ANESTETICI VOLATILIANESTETICI VOLATILI
formazione di bromo ionicoformazione di bromo ionico
- sintomi neuropsichicisintomi neuropsichici
- ipotiroidismoipotiroidismo
- blocco della spermatogenesi (danno sulle cellule blocco della spermatogenesi (danno sulle cellule del Sertoli)del Sertoli)
Alterazioni elettrocardiografiche Alterazioni elettrocardiografiche (allungamento del tratto P-R, del tratto (allungamento del tratto P-R, del tratto Q-T)Q-T)
INQUINAMENTO INQUINAMENTO AMBIENTALEAMBIENTALE
APPARECCHIATURE DI ANESTESIAAPPARECCHIATURE DI ANESTESIA
- sistema di rifornimento dei gas - sistema di rifornimento dei gas
- sistema di misura dei gas- sistema di misura dei gas
- sistema di vaporizzazione- sistema di vaporizzazione
CONCENTRAZIONE DEI GAS ANESTETICI CONCENTRAZIONE DEI GAS ANESTETICI NEI REPARTI OPERATORINEI REPARTI OPERATORI
1) Fattori strutturaliFattori strutturali forma cubatura sistema di ventilazione 2) Modalità di erogazioneModalità di erogazione - qualità e quantità degli anestetici - concentrazione degli anestetici nei gas - tecnica di anestesia impiegata (entità dei flussi gassosi, - percentuali di vaporizzazione, adozione di valvole deviatrici) - tipo di apparecchiatura di erogazione - caratteristiche dell’apparato di smaltimento
- tipo e durata dell’intervento
FONTI DI INQUINAMENTO AMBIENTALEFONTI DI INQUINAMENTO AMBIENTALE
Imperfetta adesione della maschera faccialeImperfetta adesione della maschera facciale Diffusione dalla gomma delle Diffusione dalla gomma delle
apparecchiatureapparecchiature Scarsa manutenzione dell’impianto di Scarsa manutenzione dell’impianto di
condizionamentocondizionamento Estubazione del pazienteEstubazione del paziente Espirio del pazienteEspirio del paziente Perdite da tubi, raccordi, flussometri, valvolePerdite da tubi, raccordi, flussometri, valvole
PREVENZIONEPREVENZIONE
NORMATIVA DI RIFERIMENTONORMATIVA DI RIFERIMENTO
DPR 303 del 19/03/1956DPR 303 del 19/03/1956 “Norme generali per “Norme generali per l’igiene del lavoro”; l’igiene del lavoro”;
Art. 20 “Difesa dell’aria dagli inquinanti con Art. 20 “Difesa dell’aria dagli inquinanti con prodotti nocivi”: obbligo di predisporre sistemi di prodotti nocivi”: obbligo di predisporre sistemi di aspirazione.aspirazione.
Circolare del Ministero della Sanità n° 403 Circolare del Ministero della Sanità n° 403 del 14/03/1989del 14/03/1989 “ “Esposizione professionale ad anestetici in sala Esposizione professionale ad anestetici in sala
Nel III paragrafo della C.M. 403/89 sono indicati i TLV-TWA raccomandati dall’ACGIH Nel III paragrafo della C.M. 403/89 sono indicati i TLV-TWA raccomandati dall’ACGIH per gli anestetici più utilizzati: per gli anestetici più utilizzati:
AlotanoAlotano 50 ppm pari a 400 mg/mc 50 ppm pari a 400 mg/mc
EnfluranoEnflurano 75 ppm pari a 575 mg/mc 75 ppm pari a 575 mg/mc
IsofluranoIsoflurano 75 ppm (2 ppm se associato a N2O) 75 ppm (2 ppm se associato a N2O)
N2O N2O 50 ppm pari a 91 mg/mc per le sale operatorie di 50 ppm pari a 91 mg/mc per le sale operatorie di
nuova costruzione o ristrutturate nuova costruzione o ristrutturate 100 ppm per le sale operatorie esistenti 100 ppm per le sale operatorie esistenti
VALORI LIMITE RACCOMANDATI DAL NIOSHVALORI LIMITE RACCOMANDATI DAL NIOSH N2O 25 ppmN2O 25 ppm Alogenati 2 ppm (TLV-C se usati da soli)Alogenati 2 ppm (TLV-C se usati da soli) 0,5 ppm (se associati a N2O)0,5 ppm (se associati a N2O)
MONITORAGGIO AMBIENTALEMONITORAGGIO AMBIENTALE
1) Campionamento in posizione fissa1) Campionamento in posizione fissa a) istantanei ambientali o di area a) istantanei ambientali o di area -- flusso di aria 200-300 ml/minflusso di aria 200-300 ml/min
- fialette con carbone attivo- fialette con carbone attivo - eseguite ad altezza di 1,5 metri - eseguite ad altezza di 1,5 metri
MONITORAGGIO AMBIENTALEMONITORAGGIO AMBIENTALE
1) Campionamento in posizione fissa1) Campionamento in posizione fissa b)b) campionamenti in continuocampionamenti in continuo - analizzatori in continuo (spettrofotometria all’infrarosso)- analizzatori in continuo (spettrofotometria all’infrarosso)
- valutazione di dispersioni zonali, concentrazioni punta e - valutazione di dispersioni zonali, concentrazioni punta e variabilità variabilità
intraoperatoriaintraoperatoria
MONITORAGGIO AMBIENTALEMONITORAGGIO AMBIENTALE
2)2) Campionamento di tipo personaleCampionamento di tipo personale
(flusso di captazione 130-150 ml/min) (flusso di captazione 130-150 ml/min)
Linee di prevenzione ambientaleLinee di prevenzione ambientale
Adeguata cubatura delle sale operatorieAdeguata cubatura delle sale operatorie
Efficiente impianto di condizionamento centralizzato, completo di Efficiente impianto di condizionamento centralizzato, completo di sistema di ventilazione forzata e di sistema di aspirazione all’esternosistema di ventilazione forzata e di sistema di aspirazione all’esterno
Adeguato numero di ricambi orari d’ariaAdeguato numero di ricambi orari d’aria
-- 1010 (C.M.LL.PP. n° 13011 del 22/11/1974 e norme tecniche UNI (C.M.LL.PP. n° 13011 del 22/11/1974 e norme tecniche UNI 5104)5104)
-- 1717 per sale chirurgiche, 10 per camere di induzione (NIOSH) per sale chirurgiche, 10 per camere di induzione (NIOSH)
Sistema di umidificazione e deumidificazione, di filtraggio e di Sistema di umidificazione e deumidificazione, di filtraggio e di regolazione del flusso d’ariaSistemi di evacuazione dei gas espirati dal regolazione del flusso d’ariaSistemi di evacuazione dei gas espirati dal paziente (attivi e passivi)paziente (attivi e passivi)
Controlli periodici dello stato di efficienza delle macchine (semestrali Controlli periodici dello stato di efficienza delle macchine (semestrali o più frequenti in caso di elevato inquinamento)o più frequenti in caso di elevato inquinamento)
Linee di prevenzione ambientaleLinee di prevenzione ambientale
Istituzione di protocolli di comportamento per il personale esposto Istituzione di protocolli di comportamento per il personale esposto ad opera dei responsabili delle unità operative (V paragrafo della ad opera dei responsabili delle unità operative (V paragrafo della C.M. 403/89)C.M. 403/89)Informazioni sul funzionamento dei sistemi di ventilazione ed Informazioni sul funzionamento dei sistemi di ventilazione ed evacuazione, sul tipo di anestetici utilizzati e sulla loro frequenza evacuazione, sul tipo di anestetici utilizzati e sulla loro frequenza d’usod’usoNon impiegare anestetici inalatori prima dell’intubazione Non impiegare anestetici inalatori prima dell’intubazione orotracheale orotracheale Assicurare la massima aderenza della maschera sul visoAssicurare la massima aderenza della maschera sul visoCaricamento dei vaporizzatori all’esterno della sala operatoriaCaricamento dei vaporizzatori all’esterno della sala operatoriaVerificare prima dell’induzione dell’anestesia che siano attivati e ben Verificare prima dell’induzione dell’anestesia che siano attivati e ben raccordati i dispositivi di allontanamento dei gas raccordati i dispositivi di allontanamento dei gas Non aprire i flussometri prima dell’induzione dell’anestesiaNon aprire i flussometri prima dell’induzione dell’anestesiaUtilizzare flussi di gas più bassi possibiliUtilizzare flussi di gas più bassi possibili
Ossigenare a lungo il paziente prima dell’estubazione.Ossigenare a lungo il paziente prima dell’estubazione.
Patologia allergica ed irritativa Patologia allergica ed irritativa del personale ospedalierodel personale ospedaliero
• Prevalenza nel personale ospedaliero tra Prevalenza nel personale ospedaliero tra il 10 ed il 15,3%il 10 ed il 15,3%
ClassificazioneClassificazione
• Dermatite da contatto irritativaDermatite da contatto irritativa
• Dermatite da contatto allergicaDermatite da contatto allergica
• Orticaria da contattoOrticaria da contatto
• Asma professionaleAsma professionale
Dermatite da contatto irritativaDermatite da contatto irritativa• Affezione cutanea prodotta da agenti chimici, Affezione cutanea prodotta da agenti chimici,
fisici e biologici, i quali ledono la cute nella sede fisici e biologici, i quali ledono la cute nella sede di contatto con meccanismo direttodi contatto con meccanismo diretto
• Elevata frequenza (70-80% delle dermopatie Elevata frequenza (70-80% delle dermopatie professionali)professionali)
• Reazioni cutanee di tipo infiammatorio Reazioni cutanee di tipo infiammatorio insorgenti o entro pochi minuti o a qualche ora insorgenti o entro pochi minuti o a qualche ora dal contattodal contatto
• Fattori favorenti: condizioni cutanee, uso di Fattori favorenti: condizioni cutanee, uso di detergenti, macerazione, disidratazionedetergenti, macerazione, disidratazione
Fattori causaliFattori causali
• Agenti irritanti forti:Agenti irritanti forti: Acido solforico Acido cloridrico Idrossido di sodio Ossido di etilene Ipoclorito di sodio Ammoniaca
- da irritanti primari forti- da irritanti primari forti
Dermatite da contatto allergicaDermatite da contatto allergica
• Insorge con meccanismo allergico di tipo Insorge con meccanismo allergico di tipo ritardato, mediato dall’immunità ritardato, mediato dall’immunità cellulare, in seguito a contatto con agenti cellulare, in seguito a contatto con agenti chimici, chimico-fisici o biologicichimici, chimico-fisici o biologici
• Fattori patogenetici:Fattori patogenetici:- tipo e struttura chimica dell’agente sensibilizzantetipo e struttura chimica dell’agente sensibilizzante- concentrazione della sostanzaconcentrazione della sostanza- tempo di esposizione, sede, estensione del contattotempo di esposizione, sede, estensione del contatto- fattori geneticifattori genetici- condizioni della cutecondizioni della cute
Fattori causaliFattori causali
• Metalli: contenuti nei detersivi (nichel, Metalli: contenuti nei detersivi (nichel, cromo)cromo)
• Lattice (guanti in gomma)Lattice (guanti in gomma)
• Sostanze disinfettanti e detergenti Sostanze disinfettanti e detergenti (sanificazione ambientale)(sanificazione ambientale)
• FarmaciFarmaci
Lavorazioni a rischioLavorazioni a rischioChirurgiaChirurgia Guanti in gomma, sulfamidici, Guanti in gomma, sulfamidici,
penicilline, antisettici, anestetici penicilline, antisettici, anestetici locali, metallilocali, metalli
Quadri cliniciQuadri clinici• Fase acuta:Fase acuta:- eritema della cuteeritema della cute- edemaedema- vescicolevescicole- rottura delle vescicolerottura delle vescicole• Fase subacuta:Fase subacuta:- crostecroste- squamesquame• Fase cronica:Fase cronica:- cute ispessita, ipoelasticacute ispessita, ipoelastica- ipercheratosi, fissurazioni e ragadiipercheratosi, fissurazioni e ragadi
Orticaria da contattoOrticaria da contatto
• Manifestazioni eritemato-pomfoidi con prurito e/o dolore ad Manifestazioni eritemato-pomfoidi con prurito e/o dolore ad insorgenza rapida di durata variabileinsorgenza rapida di durata variabile
• Meccanismi immunologici (orticaria allergica) o non immunologiciMeccanismi immunologici (orticaria allergica) o non immunologici
• Sostanze causanti Orticaria da contatto:Sostanze causanti Orticaria da contatto:
- PolveriPolveri
- AcariAcari
- Detersivi con sali di nichelDetersivi con sali di nichel
- Alcol etilicoAlcol etilico
- FormaldeideFormaldeide
- AmmoniacaAmmoniaca
- FarmaciFarmaci
Orticaria allergicaOrticaria allergica
• Comparsa dopo ripetuti contattiComparsa dopo ripetuti contatti
• Inreressa solo pochi individui espostiInreressa solo pochi individui esposti
• Interessamento della cute esposta al Interessamento della cute esposta al contattocontatto
• Successiva propagazione su cute non Successiva propagazione su cute non esposta e su altri organi ed apparatiesposta e su altri organi ed apparati
Orticaria non immunologicaOrticaria non immunologica
• Comparsa al primo contattoComparsa al primo contatto
• Circoscritta alla cute sede di contattoCircoscritta alla cute sede di contatto
• Reazione dipendente dalla concentrazione Reazione dipendente dalla concentrazione dell’agente, tempo di contatto, dell’agente, tempo di contatto, sfregamento, grattamentosfregamento, grattamento
Cenni di diagnosi della Cenni di diagnosi della patologia allergica e irritativapatologia allergica e irritativa
• AnamnesiAnamnesi• Esame clinicoEsame clinico• Diagnosi differenziale tra DIC e DACDiagnosi differenziale tra DIC e DAC• Prove allergologicheProve allergologiche- Patch test (serie fisse di allergeni)Patch test (serie fisse di allergeni)- Open test Open test - Prick test (test intradermico)Prick test (test intradermico)- Test interruzione-ripresaTest interruzione-ripresa- Dosaggi immunologici (RIA, ELISA, IgE totali e Dosaggi immunologici (RIA, ELISA, IgE totali e
specifiche)specifiche)- Conta degli eosinofiliConta degli eosinofili
Note di prevenzioneNote di prevenzione
Prevenzione ambientale: eliminazione delle Prevenzione ambientale: eliminazione delle sostanze e dei prodotti nocivi dall’ambiente di sostanze e dei prodotti nocivi dall’ambiente di lavorolavoroVisita medica preventiva: identificazione dei Visita medica preventiva: identificazione dei soggetti a rischiosoggetti a rischioFormazione ed informazione del personaleFormazione ed informazione del personaleIgiene personaleIgiene personaleUtilizzo dei dispositivi di protezione individuale Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (creme barriera, guanti, mascherine)(creme barriera, guanti, mascherine)
Movimentazione manuale dei Movimentazione manuale dei carichicarichi
• Definizione: per movimentazione manuale dei carichi si intendono le operazioni di trasporto o sostegno di un carico da parte di uno o più lavoratori, comprese le operazioni di sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che per le loro caratteristiche o in conseguenza di condizioni ergonomiche sfavorevoli, possono comportare rischi di lesioni dorso-lombari, ovvero lesioni a carico delle strutture ossee, muscolari, tendinee, nervose e vascolari.
Patologie da MMCPatologie da MMC
• Il tratto dorso-lombare ha funzione di sostegno nel mantenimento delle posizioni del corpo e nel concepimento di movimenti; sono soprattutto le vertebre lombari a sopportare il carico, per cui può accadere che il disco intervertebrale fuoriesce dalla sua sede → Ernia del disco
Patologie da MMCPatologie da MMC
• Altre alterazioni frequenti:• → Artrosi : malattia degenerativa delle articolazioni, che
determina la formazione di becchi ossei ai margini delle vertebre con irregolarità dell’osso.
• → Sciatica: sia l’artrosi che l’ernia del disco possono comprimere il nervo sciatico, dando origine a irritazione e dolore.
• → Alterazioni delle curve della colonna: le più comuni sono l’ipercifosi dorsale, l’iperlordosi lombare, la scoliosi che possono aumentare la probabilità dei rischi per la schiena.
Prevenzione dei danni da MMCPrevenzione dei danni da MMC
• 1) Legislazione: D.Lgs. 81/2008, Titolo VI; art. 167-171 Il datore di lavoroIl datore di lavoro• a) evitare per i lavoratori la MMC ricorrendo ad attrezzature meccaniche• b) se ciò non è possibile deve organizzare i posti di lavoro in modo che la
movimentazione sia il più possibile sicura• c) tenere conto delle caratteristiche del carico• d) adottare misure atte ad evitare o ridurre i rischi di lesioni dorso-lombari,
considerando i fattori individuali di rischio, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e le esigenze che tale attività comporta
• e) sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori addetti alla MMC• f) informa i lavoratori sul peso del carico, movimentazione corretta e i rischi
che corrono se tale attività non viene eseguita correttamente N.B. La legislazione corrente prevede il peso massimo movimentabile manualmente da un solo lavoratore → 30 Kg2) Precauzioni da seguire per prevenire i rischi dorso-lombari
Rischi da utilizzazione di Rischi da utilizzazione di videoterminalivideoterminali
Apparecchiature elettroniche progettate per attività informatiche, caratterizzate dalla presenza di:
• una unità di visualizzazione (CRT, LCD, PLASMA, etc.), con possibilità di rappresentazione alfanumerica o grafica;
• una unità di controllo, gestione e, generalmente, memorizzazione di dati;
• dispositivi periferici, sia di interfaccia con l'utilizzatore, per funzioni di input (tastiera, mouse, etc.) e di output (stampanti, plotter, strumenti di misura, etc.), sia per acquisizione dati (scanner, sensori di sistemi di rilevazione etc.).
• Si distinguono secondo Leymann 4 fasi:1) Segnali premonitori2) Stigmatizzazione3) Caso ufficiale4) Allontanamento- Nei casi conclamati possono comparire sintomi
inquadrati nella categoria DSM-III di disturbo ansioso e IV come disturbo post-traumatico da stress (sindrome da stress)
BURN-OUT SYNDROMEBURN-OUT SYNDROME
• Definizione: perdita di interesse per la Definizione: perdita di interesse per la gente con cui si lavora in risposta ad uno gente con cui si lavora in risposta ad uno stress da lavoro (Maslach, 1976)stress da lavoro (Maslach, 1976)
• Tre componenti: esaurimento emotivo, Tre componenti: esaurimento emotivo, depersonalizzazione, ridotta depersonalizzazione, ridotta realizzazione personalerealizzazione personale
• Bersagli: operatori sanitari di “prima Bersagli: operatori sanitari di “prima linea”linea”
a) visita medica preventivavisita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;
b) visita medica periodica visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica.
La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno.
c) visita medica su richiesta del lavoratorevisita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causadell’attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;
d) visita medica in occasione del cambio della mansione visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla
mansione specifica;
e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavorovisita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente.
SORVEGLIANZA SANITARIASORVEGLIANZA SANITARIA
Esame integrativi (personale medico, tecnico ed Esame integrativi (personale medico, tecnico ed infermieristico)infermieristico)
- Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria- esame della funzionalità epatica (AST, ALT, GT,
bilirubinemia totale e diretta), esame della funzionalità renale (creatininemia, azotemia, esame urine), glicemia, trigliceridemia, colesterolemia
- Markers dell’epatite- Elettrocardiogramma- Curva flusso-volume- Tine test