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La Bibbia e Le Donne. Collana di Esegesi, Cultura e Storia · 2017. 10. 28. · La Bibbia e Le Donne. Collana di Esegesi, Cultura e Storia diretta da Adriana Valerio, Irmtraud Fischer,

Mar 08, 2021

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La Bibbia e Le Donne. Collana di Esegesi, Cultura e Storiadiretta da Adriana Valerio, Irmtraud Fischer, Mercedes Navarro Puerto, Jorunn Økland

Edizione italiana a cura di Adriana Valerio

La collana La Bibbia e Le Donne nasce da un progetto internazionale, interconfessionale e multidisciplinare, che studia la Bibbia e la sua storia di ricezione, relativamente al rapporto delle donne con il testo sacro. Scopo dell’Opera sono l’analisi e la divulgazione dell’influenza della Bibbia nella storia culturale, sociale e politica dell’Occidente, con particolare attenzio-ne ai più rilevanti temi inerenti le questioni di genere.

Questi i titoli programmati:

1. La Bibbia ebraica (L’Antico Testamento)1.1 La Torah: I. Fischer (A) – M. Navarro Puerto (E) (2009, in ristampa)1.2 La Profezia: I. Fischer (A) – A. Brenner (NL)1.3 Gli Scritti: N. Calduch-Benages (E) – C. Maier (USA)

2. Il Nuovo Testamento2.1 I Vangeli: M. Navarro Puerto (E) – M. Perroni (I) (2012)2.2 Le Lettere del Nuovo Testamento: E. Estevez Lopez (E) – J. Økland (N)

3. Scritti Apocrifi e Pseudoepigafici 3.1 Scritti giudaici: K. de Troyer (B) – M-Th. Wacker (D) 3.2 Scritti apocrifi del primo cristianesimo: S. Petersen (D) – K. van der Stichele (B)

4. Esegesi giudaica4.1 Giudaismo prerabbinico: Eileen Schuller (D)4.2 Il Talmud: T. Ilan (D) – Ch. Elisheva Fonrobert (USA)4.3 Medioevo ebraico: S. Heschel (USA) – Gerhard Langer (D)

5. I Padri della Chiesa5.1 I Padri della Chiesa: K. E. Børresen (N) – E. Prinzivalli (I)5.2 Testi femminili della Chiesa Antica: E. Giannarelli (I) – E. Synek (A)

6. Il Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna 6.1 Medioevo I: F. E. Consolino (I) – J. Herrin (GB)6.2 Medioevo II: K. E. Børresen (N) – A. Valerio (I) (2011)6.3 La “Querelle des femmes”: V. Ferrari Schiefer (CH) – A. Muñoz (E)

7. Il tempo delle Riforme e delle Rivoluzioni 7.1 Riforme e Controriforme nell’Europa protestante: Ch. Methuen (GB) – T. Rasmussen (D)7.2 Riforme e Controriforme nell’Europa cattolica: M. L. Giordano (E) – A. Valerio (I) 7.3 Illuminismo e Restaurazione: M. Caffiero (I) – U. Gause (D)

8. Il cosiddetto “secolo lungo” (l’Ottocento)8.1 Donne e Bibbia nel XIX secolo: A. Berlis (NL) – Ch. de Groot (USA)8.2 L’interpretazione biblica delle donne nel contesto del XIX secolo: R. Albrecht (D) – M.

Sohn-Kronthaler (A)

9. Il presente9.1 L’esegesi femminista del XX secolo: E. Schüssler Fiorenza (USA)9.2 Tendenze attuali: M. C. Bartolomei (I) – J. Økland (N)

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© 2012, Il Pozzo di GiacobbeCortile San Teodoro, 3 – 91100 [email protected] 978-88-6124-286-9Copertina: Cristina MartinicoImpaginazione: Modo – Debora MarchingiglioStampa: Luxograph srl – Palermo

CARATTERISTICHEQuesto libro è composto in New Aster, corpo 10; è stampato su carta Gardamat da 90 gr/m2 delle Cartiere Garda; le segnature sono piegate a sedicesimo – formato rifilato 17x24 cm – con legatura in brossura e cucitura a filo refe; la copertina è stampata su cartoncino Gardamat Art delle Cartiere Garda da 300 gr/m2 plastificata opaca e soggetti con UV lucida.

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Premessa all’edizione italiana

Tra i progetti della Fondazione Valerio La Bibbia e le Donne. Collana di ese-gesi, cultura e storia è quello che più di tutti esprime un’ampia collaborazione internazionale. Oltre 40 università coinvolte, circa 300 studiose e studiosi, spe-cialisti nei settori biblico, storico, letterario e iconografico, tanto appartenenti alle religioni cristiana ed ebraica quanto laici, rappresentano l’ampio scenario di un’impresa culturale senza precedenti nella ricerca storico-religiosa dell’Oc-cidente.

Un tale progetto di grande respiro interculturale e interconfessionale pre-senta enormi difficoltà di realizzazione. Pertanto, non possiamo che essere gra-te, anche per questo volume, alla disponibilità e generosità di tanti che vi hanno collaborato: le direttrici della collana, le curatrici del volume, le autrici e gli au-tori, che hanno curato a volte anche le traduzioni dei singoli saggi, le case editri-ci, l’Università di Graz, la Fondazione Valerio e il suo fondatore Francesco Vale-rio che ne sostiene i progetti.

Dobbiamo infine esprimere la nostra gratitudine al Coordinamento Teolo-ghe Italiane e, in particolare, a Cristina Simonelli, Renata Bedendo, Stefanie Knauss per la traduzione dei testi e ad Agnese Fortuna per la prima revisione del volume.

A Luca Arcari va un ringraziamento particolare per non averci mai fatto mancare la sua pronta disponibilità e la sua sicura competenza.

Adriana Valerio

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Hanno collaborato:

Carolyn Osiek, Brite Divinity School, Fort Worth (TX), USA.

Elisabeth schüssler FiOrenza, Harvard Divinity School (MS), USA.

Sean Freyne, Trinity College, Dublin, Irlanda.

Luise schOttrOFF, Università di Kassel, Germania.

Irmtraud Fischer, Università di Graz, Austria.

Luca arcari, Università Federico II, Napoli, Italia.

Amy-Jill levine, Vanderbilt University, Nashville (TN), USA.

Mercedes navarrO PuertO, Università di Siviglia – EFETA, Spagna

Marinella PerrOni, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma, Italia.

Turid karlsen seim, Istituto di Norvegia a Roma – Università di Oslo, Norvegia.

Pius-Ramon tragan, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma, Italia.

Daria PezzOli-Olgiati, Facoltà di Teologia di Zurigo, Svizzera.

Romano Penna, Pontificia Università Lateranense, Roma, Italia.

Adriana DestrO e Mauro Pesce, Università di Bologna, Italia.

Enrico nOrelli, Università di Ginevra, Svizzera.

Silke Petersen, Università di Amburgo, Germania.

Bernadette escaFFre, Facoltà di Teologia di Tolosa, Francia.

Silvia Pellegrini, Università di Vechta, Germania.

Andrea taschl-erber, Università di Graz, Austria.

Judith hartenstein, Università Philipps, Marburg, Germania.

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Indice

Premessa all’edizione italiana ..................................................................................... » 5

Mercedes Navarro e Marinella PerroniIntroduzione ................................................................................................................. » 11

i. PrOsPettive metODOlOgiche

Carolyn OsiekScienze bibliche “ausiliari” e prospettiva femminista: una proficua intersezione .. » 19

Elisabeth Schüssler FiorenzaIl processo di canonizzazione del Nuovo* Testamento:senza le donne? contro le donne? ............................................................................... » 31

ii. cOntesti, vangeli, Figure

1. cOntesti

Sean FreyneTra Sinagoga e Impero/1Alla ricerca dei ruoli delle donne nell’antica Palestina romanaalla luce del vangelo di Marco ..................................................................................... » 45

Luise SchottroffTra Sinagoga e Impero/2“Ecco le mie sorelle...” (Mt 12,49). Discepole del Messia Gesùnelle città dell’Impero romano .................................................................................... » 67

Irmtraud FischerDeja-vu come prova di rilevanza salvifica. Rilievi di genere nella ricezionedella Bibbia ebraica negli scritti narrativi del NT ....................................................... » 81

Luca ArcariQuale Messia per le donne? Messianismi giudaici e cristologie proto-cristianein prospettiva di genere: un possibile percorso storico-religioso .............................. » 107

2. vangeli

Amy-Jill LevineIl vangelo di Matteo: tra rottura e continuità ............................................................. » 127

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Mercedes Navarro PuertoDiscepole in Marco? Problematizzazione di un concetto ........................................ » 151

Marinella PerroniDiscepole, ma non apostole: l’opera di Luca ............................................................. » 177 Turid Karles Seim Donne e negoziazioni di genere nel vangelo di Giovanni ......................................... » 215 Pius-Ramon TraganLe lettere di Giovanni: un esempio di ricezione molteplice ..................................... » 243

Daria Pezzoli-OlgiatiLe figure femminili dell’Apocalisse: visione e tradizione visiva ................................ » 255

Romano PennaAlcuni modelli cristologici nei vangeli canonici in prospettiva di genere ................ » 277

Adriana Destro e Mauro PesceDentro e fuori le “case”. Trasformazione dei ruoli femminili dal movimento di Gesù alle chiese protocristiane .................................................... » 293

3. Figure

Enrico NorelliGesù tra storia e teologia: i vangeli dell’infanzia (Mt 1-2; Lc 1-2) ............................. » 315

Silke PetersenMaria di Nazaret: un processo di trasformazione .................................................... » 333 Bernadette EscaffreMarta ........................................................................................................................... » 355 Andrea Taschl-ErberMaria Maddalena. La prima apostola? ...................................................................... » 375

Silvia PellegriniDonne senza nome nei vangeli canonici .................................................................... » 399

Judith HartensteinFigure maschili e figure femminili nel quarto vangelo: prospettive di genere ........ » 439

bibliOgraFia ................................................................................................................... » 453

inDice Delle citaziOni ..................................................................................................... » 483

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Introduzione

Mercedes Navarro Puerto e Marinella Perroni

Questo volume s’inserisce nel progetto editoriale La Bibbia e le donne. Colla-na di esegesi, cultura e storia.1 Un progetto ambizioso di storia dell’esegesi occi-dentale che vede coinvolte centinaia di studiose e di studiosi di diverse aree cultu-rali e disciplinari per fare il punto su un tema trasversale a tutta la storia dell’oc-cidente ebraico e cristiano: il rapporto che intercorre tra la Bibbia e le donne.

I testi biblici, infatti, oltre che parlare alle donne parlano di donne e, per di più, lungo i secoli sono stati oggetto della loro costante attenzione. Da sempre le donne hanno preso in mano la Bibbia o, se analfabete, l’hanno almeno ascolta-ta: come è stato loro possibile, e spesso anche più di quanto fosse loro permes-so, l’hanno interiorizzata e commentata, scrivendo così numerose e significative pagine di storia della ricezione del testo biblico.

Il volume è il primo della sezione dedicata al Nuovo Testamento. Motivi di organizzazione della materia, tanto ampia quanto frastagliata, hanno indotto a riservare al NT due volumi: ai vangeli, il primo, e il secondo alla letteratura epi-stolare. La necessità di integrare gli Atti degli apostoli e gli scritti giovannei (Let-tere e Apocalisse) alle rispettive tradizioni, lucana e giovannea, ha reso opportu-no il loro inserimento nel primo volume.

Introdurre alla lettura di quest’opera comporta di richiamare l’attenzione al suo sviluppo tematico e ai diversi modi in cui autrici e autori hanno compreso e assunto la prospettiva femminista o di genere coniugandola con una pluralità di approcci di ricerca.

Il fatto che vi abbiano collaborato, come del resto agli altri volumi della col-lana, anche studiosi e non soltanto studiose significa già di per sé che la questio-ne del rapporto donne-bibbia non è archiviata o confinata tra le rivendicazioni, più o meno accettabili, del secolo scorso, e che la sua ambientazione accademi-ca comincia a non essere più considerata una riserva di caccia per sole donne.

1 Per un’ampia presentazione dell’intero progetto rimandiamo all’introduzione generale con cui si apre il primo volume della collana: Irmtraud Fischer – Jorunn ØklanD – Merce-des navarrO PuertO – Adriana valeriO, «Donne Bibbia e storia della ricezione. Un proget-to internazionale nell’ottica di genere», in Irmtraud Fischer – Mercedes navarrO PuertO (edd., con la collaborazione di Andrea taschl-erber), La Torah, (LBLD, I/1), Trapani: Il pozzo di Giacobbe, 2009, 7-31.

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intrODuziOne

Sembra realizzarsi finalmente quanto Leonard Swidler, con grande buon senso, auspicava già decenni fa, quando affermava che il termine femminista al-tro non è che un possibile predicato per chiunque riconosca e promuova l’ugua-glianza tra uomini e donne in quanto persone umane e si dichiari in favore del-la giustizia.2 Ci sembra allora indispensabile delineare, prima di tutto, l’ampio quadro di riferimento che la prospettiva femminista e la ricerca di genere forni-scono oggi anche alle scienze bibliche.

1. un amPiO quaDrO Di riFerimentO

Mettere a fuoco coincidenze e chiarire distinzioni tra prospettiva femmini-sta e analisi di genere è ancora necessario. Accantonata una visione del maschi-le-femminile di tipo essenzialista o l’idea di una supposta “sensibilità femmini-le”, la questione del rapporto tra le donne e la Bibbia ha trovato ormai da tem-po un suo statuto metodologico su un doppio versante, quello dell’ermeneutica critica femminista e quello dell’applicazione ai testi biblici dell’analisi di genere.

Due approcci che frequentemente si sovrappongono, in parte si distinguo-no, a volte divergono, ma che condividono il medesimo presupposto di fondo: la necessità di restituire alla storia della composizione e della ricezione biblica quanto le donne hanno detto e fatto, pensato e creduto, sperato e ottenuto.

Più complessiva la prima, più funzionale la seconda, entrambe queste pos-sibilità hanno favorito l’insorgenza, anche nell’ambito degli studi biblici, di una nuova prospettiva euristica. Pur nei limiti di ogni schematizzazione definito-ria, ci limitiamo a ricordare che va sotto il nome di esegesi femminista la ten-denza a un’interpretazione dichiaratamente liberazionista,3 mentre, avendo col-locato anche l’esegesi biblica all’interno del filone di ricerca che ha preso il no-me di Gender Studies, alcune studiose preferiscono applicare all’analisi dei testi il modello sociologico della lettura speculare dei ruoli sessuali o di genere, o an-che la riscoperta delle figure di donne presenti nei testi scritturistici e nella tra-dizione interpretativa della Scrittura, ereditando così la prospettiva storiografi-ca dei Women’s Studies.

Per quel che concerne questo volume, basti dire che è stato concepito, e va quindi collocato, dentro l’ampio quadro di riferimento della prospettiva femmi-nista. Il femminismo non va considerato soltanto un movimento storico che per un secolo e mezzo ha segnato, in modi diversi e con alterne fortune, le differen-ti culture, ha interpellato le varie tradizioni religiose e, promuovendo l’eman-cipazione delle donne, ha favorito profonde mutazioni istituzionali. Esso è an-

2 Leonard swiDler, Biblical Affirmation of Woman, Philadelphia: Westminster Press, 1979, 11.3 Così la presenta il documento della POntiFicia cOmmissiOne biblica, L’interpretazione del-

la Bibbia nella Chiesa, Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 1993, collocandola quindi tra gli approcci congiunturali di taglio liberazionista senza fare i conti con l’allora ancora incipiente esegesi di genere.

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merceDes navarrO e marinella PerrOni

che una prospettiva epistemologica e un paradigma valutativo, vale a dire una “cosmovisione”.4

Il femminismo rappresenta cioè una sorta di filo rosso che attraversa la real-tà in tutte le sue dimensioni coincidendo di fatto con l’acquisita consapevolezza che le donne sono abilitate a fare la storia e a raccontarla perché soggetti di di-ritti individuali e collettivi.

La cosmovisione femminista è ideologica, perché criticamente strutturata e non solo occasionale o reattiva. Non è però univoca né astratta e assolutizzante, ma attenta alla concretezza della vita e, per questo, alla discussione della plura-lità delle forme a cui può approdare la dialettica tra i generi. Una cosmovisione che non esiste, quindi, al di fuori dei diversi contesti in cui si attua, ed è capace di restare aperta e “in rete”, di ricercare, cioè, una sorta di democrazia dei signi-ficati per andare oltre ogni forma di colonizzazione o di omologazione. Una co-smovisione che si va elaborando sia attraverso un dibattito interno, attento al-le diverse forme di declinazione della prospettiva femminista, che attraverso un confronto leale con punti di vista reattivamente critici.

Molto deve ancora cambiare, dato che le modificazioni reali del modo di vi-vere e di pensare si vanno realizzando a livello profondo, latente, e richiedono perciò tempi lunghi. La cosmovisione femminista, d’altra parte, non è un fatto puntuale, ma piuttosto un processo che, una volta avviato, non sappiamo né do-ve approderà né quando arriverà al suo termine. È anche possibile che, essendo un nuovo modo di comprendere l’umanesimo, non porti in sé data di scadenza. È un filo rosso trasversale che ha bisogno di tempo per stabilizzarsi.

Certamente, quando incrocia gli studi biblici e, più concretamente anco-ra, quando attraversa l’esegesi degli scritti neotestamentari e, in particolare, dei vangeli, la cosmovisione femminista favorisce una modificazione di punto di vi-sta e segna una linea di demarcazione tra un prima e un dopo.

Una domanda, però, a questo punto, s’impone: chi ha avuto effettivamen-te accesso ai cambiamenti di prospettiva che la cosmovisione femminista ha ap-portato all’investigazione sugli scritti neotestamentari? Il volume che presentia-mo prende le mosse da tale interrogativo.

2. struttura Del vOlume e metODi Di ricerca

Molto tempo è passato da quando Adolf von Harnack riconosceva il ruo-lo storico avuto dalle donne nella diffusione del cristianesimo nascente,5 o da

4 Preferiamo riprendere il termine spagnolo “cosmovisione”, piuttosto che quello tedesco Weltanschauung o il corrispettivo italiano “visione del mondo”, perché ci sembra che, evo-cando l’universo piuttosto che le categorie universali, rimandi a un orizzonte più ampio e meno segnato ideologicamente, oltre che oggi particolarmente sentito, quello della realtà non soltanto storico-mondana, ma cosmica.

5 Agli inizi del secolo scorso egli dedicava alla partecipazione delle donne alla diffusione del cristianesimo un intero capitolo della sua poderosa e lucida ricostruzione, sulla base

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quando l’interesse per il comportamento di Gesù nei confronti delle donne ap-pariva una facile risposta agli interrogativi femministi. Progressivamente, una tendenza apologetica, con le sue incrinature antigiudaiche, ha ceduto il passo a studi sempre più seri e articolati sul ruolo delle donne nel movimento di Gesù, prima e dopo la pasqua, sul loro contributo all’evangelizzazione nel cristianesi-mo pao lino, sulla loro partecipazione alla fondazione delle prime chiese urbane nelle città dell’Impero.

Per questo, il volume che presentiamo può essere considerato un punto di arrivo. Esso è suddiviso in due parti. La prima, più introduttoria, è di carattere metodologico, e mira a tracciare lo sfondo su cui si è andata sviluppando l’ese-gesi femminista dei vangeli canonici [1]; la seconda, più articolata, si sviluppa intorno a tre nuclei: la ricostruzione di alcuni dei contesti, storico-sociali o re-ligiosi, all’interno dei quali si sono formate le tradizioni evangeliche [2.1.]; cia-scuno dei quattro vangeli canonici, o le tradizioni letterarie cui appartengono due di essi, nonché due filoni di teologia biblica fondamentali come la cristolo-gia e l’ecclesiologia [2.2.]; infine, alcune figure specifiche che ricevono dalle nar-razioni evangeliche rilevanza teologica particolare [2.3.].

Non si tratta, dunque, di un commentario ai quattro vangeli, ma piuttosto di un tentativo di entrare nella loro trama storica, letteraria e teologica in pro-spettiva di genere.

Il confronto tra gli autori, che ha avuto luogo nel colloquio scientifico preli-minare tenutosi a Siviglia nel maggio 2009, aveva fatto emergere come una me-desima prospettiva poteva assumere differenti punti di vista e articolarsi in modi diversi. Portati avanti con una grande pluralità di indirizzi metodologici, gli stu-di si snodano quindi su un ampio ventaglio, che va dall’approccio apologetico al metodo storico-critico, passando per l’antropologia culturale, l’analisi narrativa o la sociologia. Oltre a riflettere l’attuale stato degli studi neotestamentari, carat-terizzati dalla molteplicità degli orientamenti, essi confermano la duttilità della ricerca femminista che non pretende di tradursi in un’unica metodologia di in-dagine, ma mira piuttosto a favorire il confronto critico sui risultati come anche sulla funzionalità dei differenti approcci. Perciò, alcune inevitabili sovrapposi-zioni tematiche tra i saggi si traducono in occasioni di conferme incrociate.

di un’ampia ricognizione documentaria, della storia del cristianesimo antico («Die Ver-breitung unter den Frauen», in iD., Die Mission und Ausbreitung des Christentums in den ersten drei Jahrhunderten, II, Leipzig: J. C. Hinrichs, 41924 (ed. or. 1902), 589-611 [590s]). A ragione, Susanne heine, «Selig durch Kindergebären (1 Tm 2,15)? Die verschwundenen Frauen der frühen Christenheit», in Marie-Theres wacker (Hrsg.), Theologiefeministisch. Disziplinen Schwerpunkte Richtungen, Düsseldorf: Patmos Verlag, 1988, 59-79, ha notato che lo studio di Harnack avrebbe potuto essere scritto da una femminista (64). Contem-poraneamente, un discepolo di Harnack, Leopold zscharnack, Der Dienst der Frau in den ersten Jahrhunderten der christlichen Kirche, Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 1902, ampliava e approfondiva le indicazioni del maestro in uno studio monografico di grande interesse che, per la ricchezza del materiale presentato e l’equilibrio della valutazione, avrebbe meritato maggiore diffusione anche al di fuori dell’area di lingua tedesca.

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merceDes navarrO e marinella PerrOni

Va infine ricordato che il volume ha anche una finalità divulgativa, con l’in-tento che la prospettiva seguita, i risultati raggiunti, i metodi utilizzati possano divenire patrimonio condiviso. Da questo punto di vista, allora, è anche un pun-to di partenza: non vuole essere completo, come risulta dalle scelte sia tematiche (avrebbero potuto essere, oltre che diverse, anche più ampie e complete) e meto-dologiche (il loro ventaglio avrebbe potuto essere, forse, ancora più ampio).

La bibliografia finale vuole essere un contributo in tal senso, dato che, ol-tre a raccogliere le referenze bibliografiche segnalate da ciascuno degli autori, è stata ampliata con titoli che sono indicativi di nuove tendenze di ricerca. Spe-riamo quindi che possa divenire un patrimonio di risorse condiviso dagli studio-si dei vangeli e da coloro che sanno che lo studio delle Scritture non può né deve essere considerato privilegio di pochi.

Siamo grate alle studiose e agli studiosi che hanno condiviso con noi questa avventura, disponibili spesso a contribuire, oltre che con il proprio saggio, an-che con le sue traduzioni nelle altre lingue in cui viene edita la collana. All’Uni-versità di Siviglia e, in particolare, alla prof. Mercedes Arriaga va tutta la nostra riconoscenza per aver ospitato il colloquio scientifico preparatorio, e ad EFE-TA (Escuela Feminista de Téologia de Andalusia) per aver sostenuto l’organizza-zione del colloquio fin nei dettagli e per aver reso l’incontro, oltre che proficuo, particolarmente piacevole. Alla Provincia spagnola dell’Ordine della Beata Ver-gine Maria (Irlandesi di Mary Ward) rinnoviamo il nostro grazie per aver credu-to nell’importanza della collana La Bibbia e le donne e per non averci fatto man-care il suo generoso contributo.

Madrid – Roma, luglio 2010