ROSSOLEVANTE Redemption song con Silvia Cattoi, Juri Piroddi, Yamina, Naima (voce off) + various guests In principio c’era un’idea. C’era la voglia di parlare di Dio. Che cosa è questo Dio? Cosa cer- chiamo in questo Padre che si è dimenticato di noi, ma di cui tutti sembrano non dimenticarsi mai? Cosa cerchiamo in questo esserci, in questo mondo, in questa vita che è nostra, ma non ci appartiene mai fino in fondo? Da dove vengono i nostri figli, cos’è questo qualcosa che non ha nome eppure c’è, e una volta almeno lo abbiamo toccato con le dita della nostra anima? Cos’è che chiamiamo anima? Che cosa inseguiamo? Le nostre domande vagano affannose e senza risposta in una terra abbandonata dal suo cielo. L’indifferenza della terra: una terra che ogni istante ribadisce l’estraneità dell’evento umano che essa ospita a sua insaputa e a cui invia solo messaggi di insignificanza. MARCO BALIANI Frollo di Mario Bianchi e Marco Baliani, con Marco Baliani, produzione Trickster “Frollo” scritto a quattro mani con il comasco Mario Bianchi, narra di un bambino di pasta- frolla che diventerà umano attraverso un viaggio di iniziazione che lo porterà a superare prove di coraggio e di privazione. La storia si svolge dentro mille ambienti, una pasticceria, un bosco, una sala da concerto, un nido d’aquila, in riva al mare, tra re divoratori e vecchie sapienti in un caleidoscopio di avvenimenti che le parole di Baliani rendono visibili agli occhi. Baliani si trasforma sul palcoscenico in un corpo narrante, che genera a sua volta racconti, scopre forme e sostanze, rende visibile l’invisibile, portando lo spettatore oltre i luoghi dell’altrove, quell’altrove ove sia possibile fare esperienza di altri mondi, di altre parole e di altri orizzonti. Esito scenico del Laboratorio teatrale Rosmarino e Corteccia il pipistrello con i bambini della scuola primaria di Ulassai condotto da Silvestro Ziccardi con Giuseppina Chillotti, Matteo Deiana, Federico Deidda, Giovanni Demurtas, Sara Ladu, Elisa Lai, Giuditta Lai, Roberto Piroddi, Martina Puddu, Simone Serra, Mattia Usai, Alice Zedda Gufo Rosmarino, il simpatico gufetto nato dalla fantasia di Giancarlo Biffi, ha incontrato i bambini delle classi seconde e terze della scuola primaria di Ulassai. Saranno proprio loro a raccontare la sua avventura. I bambini insieme a Silvestro Ziccardi hanno giocato a fare teatro... In una magnifica grotta proprio sopra il paese Gufo Rosmarino ha incontrato uno strano animale; vola ma non è un uccello, ha denti invece del becco, e quando riposa sta sempre a testa in giù, è diverso da loro, ma si dimostrerà un vero amico: si chiama Corteccia il Pipistrello. Libri in scena FRANCESCO ABATE con GIACOMO CASTI e MATTEO SAU presenta Chiedo scusa Valter si burla del mondo perché da sempre è abituato a perdere. Pensa che il mondo debba chiedergli scusa. Ma quando una malattia lo porta a un’odissea senza fine nel dolore, sente che invece è lui a dover chiedere scusa a tutti. Perché quello che credeva il suo dolore è una goccia del dolore del mondo. Una goccia dell’ingiustizia senza rimedio e spie- gazione. E allora, forse, Valter può scoprire la gioia. La gioia di accettare e di vivere. ACCADEMIA AMIATA MUTAMENTI La regina dei banditi di Federico Bertozzi, con Sara Donzelli, regia Giorgio Zorcù luci Marcello D’Agostino, musica Carlo Gatteschi, immagini video Michele Nanni Phoolan Devi, la Regina dei banditi, è una figura leggendaria e controversa dell’India con- temporanea, anche se pressoché sconosciuta al pubblico europeo. La sua vicenda esemplare di donna guerriera, costretta suo malgrado alle armi, ci offre lo spunto per affrontare il tema del potere della ribellione e della violenza; e qui soprattutto, trattandosi di una donna, risalta l’aspetto della violenza sessuale, e l’azione di Phoolan come voce di coraggio femminile là dove l’oppressione ha ridotto l’uomo al silenzio. ACCADEMIA AMIATA MUTAMENTI Lezione di Dante con Sara Donzelli, regia di Giorgio Zorcù La Divina Commedia è un poema del reale e della fede nella parola poetica, che può parlare al cuore degli uomini. Dante dice “l poema sacro, al quale ha posto mano e cielo e terra” nel suo viaggio nei tre regni dell’aldilà, nello stato delle anime dopo la morte. È un poema epico che narra gli eventi di tutti i giorni; ogni gesto dell’uomo è prezioso, ogni sua Parola è contata, tutta la realtà è guardata con amore e cura in ogni sua sfumatura. L’attrice inter- preta per l’occasione due Canti che affrontano due diverse forme dell’amore: l’amore terreno tra un uomo e una donna, e l’amore universale, cercando di restituire con immediatezza le immagini vive di ciò che Dante vede e ci narra in versi. CADA DIE TEATRO - ALCHIMIA Parata bestiale, storie d’asini di Mauro Mou e Silvestro Ziccardi con Francesco Dessì, Luigi Secchi, Mauro Mou, Piero Serusi, Simone Orrù, Roberto Vanali, Silvestro Ziccardi e la straordinaria partecipazione di Balthazar, Santolina e Lambretta direzione tecnica di Giovanni Schirru, regia di Mauro Mou Una parata bestiale. È arrivata una strana banda, sono asini e uomini, camminano per le vie, suonano, cantano e ragliano. La banda bestiale va a passo lento, a passo d’asino, per non lasciare indietro nessuno, per osservare gli angoli più antichi del paese. Calici di emozione Inquieti figli del novecento Marco Baliani (Marina Cvetaeva), Giancarlo Biffi (Jaco Pastorius), Luciano Nattino (Sacco e Vanzetti), Pierpaolo Piludu (Francesco Masala), Lorenza Zambon (Gilles Clément) con le musiche dal vivo di Marcella Carboni (arpa) Storie, avventure, vicende di cinque “inquieti” personaggi che hanno attraversato, lasciando un forte segno, il secolo appena trascorso. CADA DIE TEATRO - ALCHIMIA Lucio l’asino di Mauro Mou e Silvestro Ziccardi con Roberto Vanali e Silvestro Ziccardi e la straordinaria partecipazione di Mr. Balthazar musiche dal vivo eseguite dalla Banda Bestiale: Francesco Dessì, Luigi Secchi, Piero Serusi suono di Giampietro Guttuso, disegno luci di Giovanni Schirru, audio processing di Matteo Carta, Giampietro Guttuso, Antonello Murgia e Alessandro Pintus realizzazione scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, realizzazione costumi di Santina Carta, Marcella Ki, soggetto originale di Silvestro Ziccardi, collaborazione drammaturgica e aiuto alla regia di Alessandro Lay, regia di Mauro Mou “Signori e signore, vi prego, davanti al mio amico non nominate Pinocchio! Quel burattino infatti aveva parenti importanti, a forza di incantesimi, magie e fate turchine, è diventato bambino. Il mio amico invece, non ce l’ha fatta, è rimasto mezzo ciuco; da ragazzo lo chiamavano Lucio, e noi continuiamo a chiamarlo ancora così: Lucio l’Asino”. CADA DIE TEATRO Le magiche pietre di e con Pierpaolo Piludu luci di Emiliano Biffi, con il contributo musicale di Arrogalla Bentesoi semi di pietra di Pinuccio Sciola, regia e suono di Mauro Mou Storie che parlano di pietre, pietre minuscole e gigantesche. Case di janas e tombe di giganti. Pietre antiche di un’isola antica a forma di sandalo nel mezzo del Mare di Mezzo. Pietre – sentinelle che sorvegliano, sotto terra, tesori e terribili mosche – maghedde, grandi come corvi. Pietre pesanti come pietre, immobili da mille e mille anni che sperano che qualcuno le ribalti... per sgranchirsi un pochino! Pietre che hanno ascoltato le fatiche dei campi, le ingiustizie, i canti dei pastori, i racconti delle spigolatrici, le grida dei ragazzi che incitavano i cavalli, i segreti sussurrati dalle bambine, le promesse d’amore, le sfide a sa murra, a s’istrumpa, a poesia... Libri in scena MARCO BALIANI con GAVINO MURGIA presenta Ho cavalcato in groppa ad una sedia Contro una società che brucia le esperienze in un vortice di banalità, che uniforma il sentire secondo canoni pubblicitari, che appiattisce la percezione del mondo secondo schemi opachi, che costringe l’immaginazione a misurarsi col solo manifestarsi della realtà, contro tutto questo salgo su una sedia e mostro l’invisibile. GIOBBE COVATTA in Recital uno spettacolo di Giobbe Covatta e Paola Catella con Ugo Gangheri, regia di Giobbe Covatta Come sempre scanzonato ed acuto, Covatta analizza in modo lucido e impietoso i problemi del Terzo mondo, le responsabilità della sua decadenza e povertà, ma anche i vizi e le virtù del mondo occidentale. Il suo umorismo fantasioso e la sua incontenibile “napoletanità” sono immersi in temi e riflessioni di impegno civile sulle terribili (e pericolosissime) disparità tra paesi ricchi e poveri e sui “vizi” più amati dai cosiddetti popoli “avanzati”. Esito scenico Laboratorio di teatro Passavamo sulla terra leggeri condotto da Marco Baliani Il libro di Atzeni da cui prende mossa la proposta di workshop, parla di un mito di fondazione, anzi di più miti che si intrecciano, in terra di Sardegna, per tentare, immaginariamente, di rintracciare gesti, canti, azioni, alfabeti, pensieri di un popolo misterioso, per poi seguirne le tracce, via via storicizzandole e facendole aderire alla storia conosciuta. Il lavoro sarà una lunga performance collettiva, corale, un work in progress di esercizi sul “corpo narrante”, sul “coro”, seguendo l’idea di un teatro epico e di una drammaturgia nar- rativa. Libri in scena LUCA MERCALLI con Celestino Tabasso presenta Prepariamoci Mai tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare? Il cambiamento deve partire dalle nostre case, dalle nostre abitudini, più sane e economiche. Oggi non pos- siamo più aspettarci soluzioni miracolistiche: meglio dunque tenere il cervello sempre acceso, le luci solo quando servono. ASCANIO CELESTINI La fila indiana - Il razzismo è una brutta storia racconti di Ascanio Celestini musiche di Matteo D’Agostino, suono di Andrea Pesce Racconti detti a margine di altri spettacoli. Racconti scritti in fretta dopo l’incendio di un campo nomadi, dopo il naufragio di una barca di emigranti. Intorno a questi frammenti ne ho messi altri e ho cucito una serie di storie vecchie e nuove alle quali se ne aggiungono altre, di sera in sera, nel corso della tournée. Libri in scena ASCANIO CELESTINI presenta La pecora nera Il manicomio è un condominio di santi. So’ santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Ge- sucristo. Nicola, 35 anni di «manicomio elettrico» Non si sa se ridere o piangere, ma non importa niente. In questa compresenza assoluta di comico e di tragico si ritrova incarnata la grande modalità tragica moderna. Esito scenico Laboratorio di teatro Due di Kappa condotto da Rossella Dassu Io, uno, l’altro, due. L’identità, l’appartenenza a se stessi, il manifestarsi attraverso gesto, parola, sguardo. La relazione con l’altro, il confronto, l’identificazione, la proiezione, la scissione e la differenza. Questi i punti intorno ai quali si sviluppa “Trilogia della città di K., romanzo della scrittrice Agota Kristof, in cui il concetto di identità viene messo continuamente in discussione, attraverso la narrazione di un rapporto morboso tra i due protagonisti: Lucas e Claus, due fratelli gemelli, due nomi, un anagramma. ROSSOLEVANTE Redemption song cun Silvia Cattoi, Juri Piroddi, Yamina, Naima (voce off) + various guests In antis de totu b’aiat un’idea. Bi fiat sa gana de faeddare de Deus. Chie est custu Deus? Ite preguntamus a custu Babbu chi non s’ammentat de nois, chi mai nemos podet ismentigare? Ite semus chirchende in custu istare in su mundu, in custa vida nostra, chi paret chi no est sa nostra de su totu? Dae ue benint fìgios nostros, ite est custa cosa chi non tenet nùmene, ma chi puru esistit, e nessi una bia l’amus tocada cun sos pòddighes de s’ànima? Ite est chi leat su nùmene de ànima? Ite sighimus? Sas preguntas nostras mòlinant asseneghende e sena risposta peruna in una terra disamparada dae su chelu suo. Sa Terra acronnotada: una Terra semper prus istràngia in sa vida de s’umanidade, chi acollit sena si nd’abisare e mandendeli imbassadas de insignificàntzia. MARCO BALIANI Frollo de Mario Bianchi e Marco Baliani, cun Marco Baliani, produtzione Trickster “Frollo” est unu contu iscritu a bator manos dae Mario Bianchi e Marco Baliani: unu pitzinnu de tzodda at a bènnere òmine a pustis àere iscaretzidu proas de coràgiu e de bisòngiu in unu biàgiu de cunsagramentu. Su contu at milli iscenàrios: un’ofelleria, unu padente, una sala de cunsertu, unu niu de àbbila, s’oru de mare, intre res mandigadores e sàbias betzas, in una genia manna de ave- nimentos, chi cun sos faeddos de Marco Baliani paret de los bìdere a beru. Baliani in s’iscena si mudat in corpus narradore, chi imbentat contos, bogat a càstiu su chi est cuadu, acumpangende s’ispetadore a cuss’ala de s’aterue, in ue si potzant bìdere àteros mundos, àteros faeddos e àteros orizontes. Resurtu iscènicu de su Laboratòriu de teatru Rosmarino e Corteccia il pipistrello cun sos pipios de s'iscola primària de Ulassa ghiadu dae Silvestro Ziccardi cun Giuseppina Chillotti, Matteo Deiana Federico Deidda, Giovanni Demurtas, Sara Ladu, Elisa Lai, Giuditta Lai, Roberto Piroddi, Martina Puddu, Simone Serra, Mattia Usai, Alice Zedda Cucumeo Tzìpiri, unu cucu geniosu fìgiu de sa vena de Giancarlo Biffi, at adobiadu sos iscolanos de sa de duas e de tres classes de s’iscola primària de Ulassa. Ant a èssere sos pipios etotu a contare sas aventuras de custu cucumeo. Sos pitzinnos in pare a Silvestro Ziccardi ant giogadu a fàghere teatru... In una gruta de incantu a subra de sa bidda, Cucumeo Tzìpiri at adobiadu un’animale istranu: bolat ma no est unu pugione, giughet dentes imbetzes de su bicu, e cando si pasat, est semper a conca a giosso, no est che a sos pugiones, ma s’at a mustrare unu grandu amigu: si narat Iscortza s’Alipedde. Libros bogados in iscena FRANCESCO ABATE cun GIACOMO CASTI e MATTEO SAU presentat Chiedo scusa Valter si pigat a risu su mundu, ca est avesadu dae semper a pèrdere. Issu pensat chi su mundu li depat pedire perdonu. Sa die chi s’ismalaidat e su dolore lu turmentat die e note, s’abisat chi est issu chi depet pedire perdonu a totus. Ca su dolore suo est petzi unu gùtiu de su dolore mannu de su mundu. Unu gùtiu de s'ingiustìtzia sena remèdiu e sena acrari- mentu perunu. E a s’ora Valter est prontu a s’alligrare. S’alligria de atzetare e de bìvere. ACCADEMIA AMIATA MUTAMENTI La regina dei banditi de Federico Bertozzi, cun Sara Donzelli, regia Giorgio Zorcù lughes Marcello D’Agostino, mùsica Carlo Gatteschi, figuras vìdeo Michele Nanni Phoolan Devi, sa Reina de sos bandidos, est unu pessonàgiu legendàriu e disputadu de s’India de oe, peri si no est meda famada in Europa. Sa vida de custa fèmina gherrera, cu- strinta a gherrare a mala gana, donat un'esèmpiu, e dat s’iscàmpiu pro meledare subra sa chistione de su poderiu e de su chi podent sa rebellia e sa violèntzia; e bidu chi est una fèmina, s’annòdidat sa bisura de sa violèntzia sessuale e s’atzione de Phoolan, comente boghe de coràgiu de fèmina, in ue sa tirannia at amutzitadu s'òmine. ACCADEMIA AMIATA MUTAMENTI Lezione di Dante cun Sara Donzelli, regia de Giorgio Zorcù Sa Divina Cummèdia est unu poema de su beru e de sa fide ghetadu in poesia, chi faeddat a su coro de sas pessones. S’Alighieri narat “su poema sacru, chi at pritzipiadu e su chelu e sa terra” in su biàgiu intro sos tres rennos de s’àteru mundu, su de sa morte, e intro de comente s’agatant sas ànimas posca mortos. Est unu poema èpicu chi contat su chi costat cada die; chi faghet contu mannu de onni gestu de s’umanidade, e de sa Paràula, e totu sa realidade est mirada cun amore e cun contu. S’atora intèrpretat a s’ora duos Cantos chi leant a esèmpiu duas genias de amore: s’amore intra s’òmine e sa fèmina, e s’amore universale, in chirca de abiare cun s’arte sua totu su chi s’Alighieri at bidu e nos contat in sos versos suos. CADA DIE TEATRO - ALCHIMIA Parata bestiale, storie d’asini de Mauro Mou e Silvestro Ziccardi cun Francesco Dessì, Luigi Secchi, Mauro Mou, Piero Serusi, Simone Orrù, Roberto Vanali, Silvestro Ziccardi e sa presèntzia desemplada de Balthazar, Santolina e Lambretta diretzione tècnica de Giovanni Schirru, regia de Mauro Mou Una parada ispantosa. Est lòmpida una banda istrambeca, bi sunt burricos e òmines, colant in is caminos, sonant, cantant e òrriant. Custa banda ispantosa andat a pagu, portat passu de burricu, ca non bolet coigiare in dae segus a nemos, pro ghetare un'ograda in totu is an- grones prus antigos de sa bidda. Calici di emozione Inquieti figli del novecento Marco Baliani (Marina Cvetaeva), Giancarlo Biffi (Jaco Pastorius), Luciano Nattino (Sacco e Vanzetti), Pierpaolo Piludu (Francesco Masala), Lorenza Zambon (Gilles Clément) e is mùsicas de Marcella Carboni (arpa) Contos, aventuras, novìtzias de chimbe pessonàgios “dissussegados” chi ant rugradu su sèculu in pessu coladu, lassende unu marcu fungudu. CADA DIE TEATRO - ALCHIMIA Lucio l'asino de Mauro Mou e Silvestro Ziccardi cun Roberto Vanali e Silvestro Ziccardi e sa partecipatzione desemplada de Mr. Balthazar mùsicas sonadas dae sa Banda Bestiale: Francesco Dessì, Luigi Secchi, Piero Serusi sonu de Giampietro Guttuso, disignu lughes de Giovanni Schirru, àudio processing de Matteo Carta, Giampietro Guttuso, Antonello Murgia e Alessandro Pintus ant acumpridu a is iscenas Mario Madeddu, Marilena Pittiu, costùmenes de Santina Carta e de Marcella Ki, sugetu originale de Silvestro Ziccardi, collaboratzione drammatùrgica e agiudu a sa regia de Alessandro Lay, regia de Mauro Mou “Sennores e sennoras, bos prego, in dae in antis de s’amigu miu non mi numeneis a Pi- nocchio! Ca cussu buratinu teniat parentiu de gente de contu, e a fortza de afatùgios, maghias e fadas asuleddas, est bènnidu pitzinnu. E s’amigu miu, de nche arrennèschere issu puru, mesu burricu est abarradu; a pitzocheddu ddu mutiant Lucio, e nois ddu mutimus galu a gasi: Lucio su Burricu”. CADA DIE TEATRO Le magiche pietre de e cun Pierpaolo Piludu lughes de Emiliano Biffi, cun su contributu musicale de Arrogalla Bentesoi sèmenes de pedra de Pinuccio Sciola, regia e sonu de Mauro Mou Contos chi allegant de pedras, pedrischedda e montes. Domos de gianas e tumbas de gigantes. Pedras antigas de un’ìsula pedrale chi paret una sandàlia in mesu de su Mare de Mesu. Pedras – sentinellas chi bàrdiant, suta terra, ascusòrgios e muscas orrorosas – magheddas, mannas che a corbos. Crastos graes pro èssere graes, firmos dae milli e milli annos in s'isetu chi calicunu ddas fùrriet... pro s’istirare unu pagheddu! Pedras chi ant ascurtadu sa pelea de is campos, is ingiustìtzias, is cantos de is pastores, is contos de is ispigadoras, is boghes de is pitzocos pro ispuntzonare is cuaddos, is segretos a s’iscùsia de is pitzinnas, is promissas de amore, is marranias a sa murra, a s’istrumpa, a poesia… Libros bogados in iscena MARCO BALIANI cun GAVINO MURGIA presentat Ho cavalcato in groppa ad una sedia Contra de una sotziedade chi brùsiat onni cosa che si totu siat de pagu contu, chi atamanat su sentire suo in cunforma a is règulas de sa publitzidade, chi aparìgiat su pensu suo de su mundu a tenore de ischemas annapados, chi costringhet s’immaginatzione a si cunfrontare cun sa realidade ebbia, contra de totu custu nche pigo in pitzu de sa cadira e mustro su chi galu semus a bìdere. GIOBBE COVATTA in Recital un’ispetàculu de Giobbe Covatta e Paola Catella cun Ugo Gangheri regia de Giobbe Covatta Covatta, a moda sua ispessamentadu e abistu, faghet un’anàlisi crara e sena miserere de is problemas de su chi mutint “Terzo mondo”, e de chie si depat carrigare sa poberesa sua e su andare suo semper de male in peus, ma contat peri is vìtzios e is virtudes de su mundu otzidentale. S’ispìritu fantasiosu suo e sa “napoletanidade” sua, chi non si podet istare, s’agatant in mesu a temas e pensos de impinnu tzivile chi pertocant sa disparidade (orrorosa e perigulosa meda) intre sos paisos ricos e pòberos e is “vìtzios” chi dischìssiant is pòpulos chi cramamus “avantzados”. Resurtu iscènicu Laboratòriu de teatru Passavamo sulla terra leggeri ghiadu dae Marco Baliani Su libru de Atzeni, su chi at giutu a su tema de su workshop, nos contat unu mitu de fun- datzione, antis paritzos mitos chi si retrogrant in terra de Sardigna, in chirca de atzapare cun sa fantasia sa trata de gestos, cantos, mòvidas, alfabetos, meledos de unu pòpulu mi- steriosu, pro ddi pònnere in fatu, pro ddos torrare a su connotu e ddos pònnere a pare cun s’istòria. Su traballu est una performance in ue amus a èssere totus a una boghe e a unu coro, unu work in progress de giogos subra su “corpo narrante”, de su “cuncordu”, segu- dende sa bidea de unu teatru èpicu e de una drammaturgia narrativa. Libros bogados in iscena LUCA MERCALLI cun Celestino Tabasso presentat Prepariamoci Mai aìamus bidu tantas crisis totu paris: su clima, s’ambiente, s’energia, sas resursas na- turales, su papare, s’àliga, s’economia. E puru e puru sa catàstrofe non si dda timet nemos. Comente fàghere? Su cambiamentu depet cumentzare dae is domos nostras, dae su chi costumamus a fàghere, dae cosas prus sanas e baratas. Oe in die imbentos miraculosos non bi nd’at: mègius est a tènnere allutu cherbeddu semper, e is lughes petzi a s’ocasione. ASCANIO CELESTINI La fila indiana - Il razzismo è una brutta storia contos de Ascanio Celestini mùsicas de Matteo D’Agostino, sonu de Andrea Pesce Contos coigiados a sa coa de àteros ispetàcolos. Contos iscritos in presse pustis unu fogu in unu campu de nòmades, pustis su naufràgiu de una barca de disterrados emigrantes. A inghìriu de custos bucones de contos nd'apo postu àteros e b'apo cosidu a pare unas istòrias betzas e noas, e àteras si nd'annanghent, note cun note, faghende sa tournée. Libri in scena ASCANIO CELESTINI presentat La pecora nera Su malincòmiu est domo de santos. Santos sunt custos macos, mischinos, cugugiados cun lentzolos cinesos, chi parent sudàrios bessidos dae sa fàbrica, santa est sa mòngia chi a calore de sa lughighedda de su cumodinu suo s’allughet che un’ex-voto. E su dutore est su prus santu, est su mere de is santos, est Gesugristu etotu. Nicola, 35 annos de «mani- comio elettrico». Non s’ischit si est a si ghetare a su prantu o a su risu, ma nudda faghet cosa. Intreverende còmicu e tràgicu atzapamus sa modalidade tràgica moderna. Resurtu iscènicu Laboratòriu de teatru Due di Kappa ghiadu dae Rossella Dassu Deo, unu, s’àteru, duos. S’identidade, èssere totu unu cun su coro nostru, su de si mustrare cun su gestu, su faeddu, sa mirada. Sa relata cun s’àteru, s’acaramentu, s’identificatzione, sa proietzione, sa partzidura e sa diferèntzia. Custos is resonos chi pigat “Trilogia della città di K.”, romanzu de Agota Kristof, in ue su cuntzetu de identidade abbarrat semper in pìtziris, contende su raportu demosu intre is duos protagonistas: Lucas e Claus, duos frades cròbinos, duos nùmenes, un’anagramma.