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Istologia 06 Cellule non cheratinocitarie 1
Istologia 06 Cellule non cheratinocitarie
Negli epiteli squamosi composti, oltre ai cheratinociti vi sono
anche altri tipi di cellule. Esse hanno caratteristiche diverse dai
cheratinociti e, per questo, sono dette cellule non
cheratinocitarie. Le cellule non cheratinocitarie sono melanociti,
cellule di Langherans e cellule di Merkel. Melanociti Sono situati
a livello dello strato basale. Derivano dal neuroectoderma (come le
cellule nervose), e non dallectoderma (come i cheratinociti). A
differenza dei cheratinociti (che tendono a progredire verso la
superficie man mano che va avanti il loro differenziamento), i
melanociti, non essendo collegati tramite giunzioni alle cellule
circostanti, rimangono fermi nello strato basale. Il melanocita ha
una forma dendritica (un corpo cellulare da cui si dipartono un
certo numero di prolungamenti che sinsinuano negli spazi
intercellulari). Grazie a questi prolungamenti, un melanocita pu
venire in contatto con un trentina di cheratinociti. Linsieme di un
melanocita e dei 30 cheratinociti coi quali viene in contatto
costituiscono lunit melanica. I melanociti hanno un RER e Golgi
molto sviluppati. Nel citoplasma sono evidenziabili granuli
elettrondensi, detti melanosomi. A seguito di esposizione raggi UV
(come i raggi solari), i melanosomi subiscono un processo chiamato
citocrinia. La citocrinia avviene in diverse fasi:
Alcuni melanosomi si concentrano allestremit di un prolungamento
del melanocita;
Lestremit si strozza e si distacca dal prolungamento, formando
il vacuolo eterofagico, libero nello spazio intercellulare.
Il vacuolo viene a sua volta fagocitato1 dai cheratinociti. Una
volta entrato nei cheratinociti, il vacuolo pu avere due
comportamenti diversi:
Si fonde con vescicole provenienti dallapparato del Golgi (e
contenenti enzimi) e subisce la degradazione dei melanosomi
contenuti al suo interno. Questo accade soprattutto nei soggetti di
pelle chiara (ceppo caucasico).
La membrana del vacuolo pi labile e si rompe prima della fusione
con le vescicole dellapparato di Golgi. I melanosomi vengono quindi
liberati nel citoplasma dei cheratinociti. Questo accade
soprattutto nei soggetti di pelle scura (ceppo camitico).
I melanosomi contengono una proteina, la melanina. Essa ha la
capacit, una volta entrata nei cheratinociti, di colorare la pelle.
Ha anche un ruolo nella regolazione della temperatura del corpo.
Nel corso della sintesi della melanina, inoltre, vengono prodotte
sostanze che funzionano da spazzini dei radicali liberi2. La
melanina esiste in due varianti:
Feomelanina: determina una colorazione giallo/rossa. La
feomelanina fototossica.3
1 Quindi, il melanosoma presente nel cheratinocita, almeno
inizialmente, avvolto da un doppio involucro membranoso: quello pi
esterno derivato dallendocitosi da parte del cheratinocita e quello
pi interno derivato dal processo di gemmazione dal melanocita. 2 I
radicali liberi sono molecole che si formano, generalmente, in
seguito al metabolismo cellulare. Sono sostanze che tendono a
legarsi rapidamente ad altre molecole, danneggiandole. 3 Una
sostanza fototossica una sostanza che, a contatto con la luce,
diventa tossica. Viceversa, una sostanza fotoprotettiva, a seguito
del contatto con la luce, svolge unazione protettiva.
melanociti
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Istologia 06 Cellule non cheratinocitarie 2
Eumelanina: deterimina una colorazione nero/marrone. Leumelanina
fotoprotettiva. Leffetto determinato dalla melanina ( e quindi dai
melanociti) sulla pelle prende il nome di abbronzatura.
Labbronzatura pu essere di due tipi:
Duratura (dopo prolungata esposizione a raggi UV). In questo
caso, si ha un aumento della produzione di melanina da parte dei
melanociti e, conseguentemente, una maggiore assunzione di questa
sostanza da parte dei cheratinociti. Leffetto finale un
inscurimento dellepitelio.
Temporanea (dopo breve esposizione a raggi UV). In questo caso,
non c una aumentata produzione di melanosomi, ma questi si
dispongono semplicemente in maniera diversa allinterno dei
melanociti. Di norma, infatti, i melanosomi si concentrano nei
corpi cellulari. A seguito dellesposizione ai raggi UV, i
melanosomi si spostano alla periferia dei prolungamenti. In questo
modo, le particelle colorate si dispongono su una superficie
maggiore, colorandola. Questo spiega gli inscurimenti momentanei
della pelle che seguono ad una esposizione al sole di alcune ore e
che scompaiono a distanza di qualche ora dal termine
dellesposizione stessa.
Il processo che porta alla formazione della melanina detto
melanogenesi. La melanogenesi attivata o dallipofisi (la maggiore
ghiandola endocrina del corpo) o dai cheratinociti stessi. La
melanogenesi indotta dai cherationociti avviene in diverse
tappe:
A seguito dellesposizione ai raggi UV, il cheratinocito produce
una proteina molto grande, detta pro-opiomelanocortina (POMC);
La POMC viene tagliata e si formano tre proteine: la -endorfina,
lACTH e l-MSH. Le prime due vengono riversate nel sangue (sono
quindi ormoni), mentre l-MSH viene liberato nello spazio
intercellulare e raggiunge il recettore MC1R sulla membrana del
melanocita.
A seguito dellinterazione ligando-recettore, allinterno del
nucleo del melanocita si attiva il fattore MTF. Questo avvia la
sintesi di tutte le componenti della melanina e dei melanosomi.
Cellule di Langerhans Sono situate a livello della parte alta
dello strato spinoso e, talvolta, nello strato granuloso. Derivano
dal mesoderma e non dallectoderma (come i cheratinociti). La
cellula di Langerhans ha una forma dendritica simile a quella dei
melanociti. Hanno un apparato proteosintetico (RER e Golgi) molto
sviluppato. Presentano, al loro interno, i granuli di Birbeck.
Questi hanno la forma di una racchetta da tennis e sono costituiti
da una membrana che avvolge una serie di lamelle elettrondense
disposte perpendicolarmente allasse maggiore del granulo. Producono
una sostanza, linteleuchina-1, una importante molecola della
risposta immutinaria. Le cellule di Langerhans sono cellule
deputate alla sorveglianza immunologica. Si localizzano, infatti,
negli strati pi alti dellepidermide. Lattivit delle cellule di
Langherans avviene in diverse fasi:
La cellula di Langerhans viene a contatto con una sostanza
estranea che ha superato la barriera dellepidermide e la
fagocita.
A questo punto, la cellula di Langerhans si sposta nel labirinto
intercellulare, scende dallepidermide, supera la giunzione con il
tessuto connettivo e raggiunge un capillare linfatico.
Attraverso il capillare linfatico, arriva ai linfonodi, dove
incontra i linfociti (cellule deputate a reagire contro tutto ci
che estraneo allorganismo).
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Istologia 06 Cellule non cheratinocitarie 3
La cellula di Langerhans presenta4 la sostanza estranea
(antigene not-self), a una particolare categoria di linfociti, i
linfociti B, i quali danno lavvio alla risposta immunitaria, che a
sua volta porter alleliminazione di tutte le molecole simili che
siano riuscite ad entrate nellorganismo.
Cellule di Merkel Sono situate a livello dello strato basale.
Derivano dal neuroectoderma (come le cellule nervose), e non
dallectoderma (come i cheratinociti).Hanno una forma pi o meno
ovale. Diversamente dai melanociti e dalle cellule di Langherans,
le cellule di Merkel contengono i filamenti di precheratina e si
legano ai cheratinociti tramite desmosomi. Nel loro citoplasma ci
sono granuli contenenti particolari
sostanze quali VIP5 e metencefalina, utilizzate dal sistema
nervoso per scambiarsi i messaggi. Grazie ai desmosomi, uno stimolo
meccanico applicato alla superficie dellepidermide si ripercuote
anche sulle cellule di Merkel. Ci provoca lo svuotamento allesterno
del contenuto dei granuli (mediante esocitosi). Si ipotizza che le
cellule di Merkel svolgano il ruolo di recettori di stimoli che
provengono sullepidermide. A rinforzare questa ipotesi ce il fatto
che la porzione della cellula di Merkel che tocca la membrana
basale presenta sempre una connessione con una terminazione nervosa
afferente ai centri nervosi. Inoltre, la densit delle cellule di
Merkel massima in zone dove noto che la sensibilit tattile
particolarmente sviluppata, come i polpastrelli delle dita. Altre
cellule dentritiche Tra queste, le pi importanti sono le cellule di
Granstein, che formano insieme un tessuto di natura linfoide
chiamato SALT (Skin Associated Limphoid Tissue Tessuto linfoide
associato alla pelle).
4 Le cellule di Langerhans fanno parte di una categoria di
cellule definite cellule presentanti lantigene. 5 lacronimo dei
termini anglosassoni che stanno per polipeptide intestinale
vasoattivo.