1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “G. LOMBARDO RADICE” VIA ARCHIA 46 - 96100 SIRACUSA TEL. 0931/67682 FAX 0931/60122 Email: [email protected] Web:http://istitutocomprensivoglradice.it
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“G. LOMBARDO RADICE”
VIA ARCHIA 46 - 96100 SIRACUSA TEL. 0931/67682 FAX 0931/60122
Email: [email protected] Web:http://istitutocomprensivoglradice.it
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Anno scolastico 2019-2020
L’Istituto Comprensivo “G. Lombardo Radice” di Siracusa si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che manifesti Bisogni Educativi Speciali. Il presente Protocollo intende offrire uno strumento utile per organizzare tutte le azioni necessarie ad una didattica efficace.
A tal fine si intende:
creare un ambiente accogliente;
promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;
centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno;
favorire l’acquisizione di competenze collaborative;
promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante.
Obiettivo principale è la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali.
LA SCUOLA DELL’INCLUSIONE
La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica se si impegna per il successo scolastico di tutti gli studenti, consentendo il massimo sviluppo possibile delle capacità, delle abilità, delle potenzialità di ciascuno ed offrendo particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, disabilità o di svantaggio Con il principio di inclusione, la scuola persegue il fine di rimuovere tutti quegli elementi che possono rappresentare un ostacolo alla partecipazione e all’apprendimento e offrire elementi di facilitazione che aiutino a superare difficoltà e funzioni non adeguate. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Il termine “inclusione”, quindi, si riferisce a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, che necessariamente richiedono interventi, misure e strumenti mirati per poter partecipare alla vita scolastica e per raggiungere il miglior risultato possibile in termini di apprendimenti e partecipazione sociale. In questa prospettiva, è necessario da parte della scuola, non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, sociale e familiare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ma anche e soprattutto un impegno di promozione della loro formazione, attraverso la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica personalizzata negli obiettivi, nei percorsi formativi e nelle strategie didattiche. La scuola ha il compito della presa in carico di tutti gli alunni, di rispondere in modo funzionale e personalizzato alle loro esigenze e ai loro bisogni, sia che l’alunno presenti difficoltà di apprendimento o di sviluppo delle abilità o di competenze sia che presenti disturbi di comportamento.
IPOTESI PROGETTUALE
Il nostro Istituto, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva, decide di perseguire la politica dell’inclusione, per rispondere in modo efficace alle necessità formative di ciascun alunno. Pertanto, attraverso il G.L.I.:
• elabora una politica condivisa di promozione dell’integrazione e dell’inclusione; • definisce, al proprio interno, una struttura di organizzazione e di coordinamento degli interventi rivolti
alla disabilità e al disagio scolastico;
• redige il presente Piano Annuale per l’Inclusione.
Il ruolo della scuola dell'infanzia è di fondamentale importanza nell'identificare precocemente le possibili difficoltà
di apprendimento per cui è necessario osservare eventuali difficoltà grafomotorie, spaziotemporali, percettive, di
memorizzazione, di linguaggio e socio-ambientali.
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COSA FARE:
1. Osservare
2. Identificare i segnali di rischio
3. Rafforzare l'identità personale, l'autonomia e le competenze dei bambini
4. Consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino.
5. Supportare con attività personalizzate o individualizzate i bambini di 5 anni che mostrano ancora un’espressione
linguistica non adeguata
Il modello a cui si attiene la nostra scuola è in allegato al presente Piano.
RIFERIMENTI NORMATIVI
LA DIRETTIVA 27/12/2012 E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
La normativa ministeriale che definisce i BES valuta tre grandi sotto-categorie:
• DISABILITA’(certificata ai sensi della Legge 104/92);
• DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (DSA, certificati secondo la Legge 170/2010);
• SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO-CULTURALE (D.M. 27-12- 2012 e
C.M. n.8/2013).
Per disturbi evolutivi specifici, oltre ai disturbi specifici dell’apprendimento, vengono riconosciuti anche i deficit
del LINGUAGGIO, delle abilità NON VERBALI, della coordinazione motoria (DISPRASSIA),
BORDELINE; rientrano anche, per la comune origine nell’ età evolutiva, quelli dell’ATTENZIONE e dell’IPERATTIVITA’.
Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, incontrano difficoltà di certificazione ai sensi della Legge 104/92, non dando conseguentemente diritto ai benefici ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e, tra queste, all’ insegnante di sostegno.
I quattro principali Disturbi dell’Apprendimento (dislessia evolutiva, disgrafia, disortografia e discalculia) sono difficoltà che si manifestano in soggetti con capacità intellettive assolutamente nella norma e intaccano specificatamente abilità che sono alla base di processi di apprendimento più complessi.
Per rispondere ai bisogni di allievi con DSA è, quindi, necessario predisporre strumenti ed interventi specifici che compensino le eccessive difficoltà che una didattica tradizionale imporrebbe loro e che facilitino i compiti che richiedono l’abilità deficitaria. Ciò significa che un alunno con DSA, se posto in condizioni di compensare il suo disturbo, può trovare strategie a lui congeniali, superare in parte o quasi
completamente le sue difficoltà e raggiungere gli obiettivi previsti.
LA LEGGE 170/2010
La Legge n. 170/2010, a tutela della diversità e delle difficoltà specifiche di apprendimento, rappresenta un punto di svolta, poiché apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella Legge n. 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo dall’ insegnante per il sostegno.
La legge stabilisce con un certo rigore le azioni che la scuola, la famiglia e le istituzioni sono obbligate a mettere in atto per ridurre, appunto, qualsiasi forma di disagio. Secondo la Direttiva Miur, quindi, vi è la possibilità di estendere a tutti gli alunni con Bisogni Educativi
Speciali le misure previste dalla Legge 170 per studenti con DSA, prevedendo un percorso individualizzato e personalizzato e la redazione di un Piano Didattico Personalizzato che può essere individuale oppure rivolto a tutti i bambini della classe con BES.
IL DECRETO LEGISLATIVO N. 66 DEL 13 APRILE 2017 Il 13 Aprile 2017 è stato emanato il D.Lgs n, 66 che delinea le norme per l’ inclusione scolastica degli alunni con disabilità; in esso vengono ridefinite molte delle procedure previste per gli alunni con disabilità. Il decreto legislativo (articolato in 20 articoli) si propone di consolidare e implementare l’inclusione
scolastica, rafforzando il concetto di “scuola inclusiva”, coinvolgendo tutti coloro che intervengono nella vita dell’alunno, in modo diretto e indiretto le famiglie, le associazioni e tutte le componenti scolastiche.
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GLI STRUMENTI COMPENSATIVI
Per rispondere ai bisogni di allievi con DSA è necessario, dunque, predisporre strumenti ed interventi specifici che compensino le eccessive difficoltà che una didattica tradizionale imporrebbe loro e che facilitino i compiti richiesti nell’ abilità deficitaria. Ciò significa che un alunno con DSA, se posto in condizioni di compensare il suo disturbo, può trovare strategie a lui congeniali, superare in parte o quasi completamente le sue difficoltà e raggiungere gli obiettivi previsti. In questa ottica la Legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’ obbligo di garantire agli studenti
con DSA “l’ introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative che aiutino l’ alunno a non sentirsi svantaggiato.
PIANO PER L’ INCLUSIONE
Nel cambiamento inclusivo della scuola, per offrire una migliore accoglienza degli alunni con BES, la normativa attuale (Direttiva Miur 27/12/2012, C.M. 8/3/2013) prevede la formulazione del PIANO PER
L’INCLUSIONE, quale strumento di progettazione dell’ offerta formativa in senso inclusivo, per accrescere la consapevolezza della scuola sulla centralità e trasversalità dei processi inclusivi e per offrire una didattica personalizzata al maggior numero di studenti, nel rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento individuali. Il Piano Annuale per l’Inclusione (PAI) rappresenta il principale documento programmatico- attuativo della scuola in materia di inclusione; esso è parte integrante del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF).Il Piano intende gli interventi da intraprendere per affrontare le problematiche relative all’ inclusività degli alunni con diverse abilità e difficoltà di apprendimento ed ha lo scopo di:
• garantire l’unitarietà dell’ approccio educativo e didattico dell’ Istituzione didattica; • inserire gli alunni con Bisogni Educativi Speciali nel contesto della classe e della scuola, favorendo il
successo scolastico e agevolando la piena integrazione sociale e culturale;
• avere cura di inserire nella stessa classe un alunno con disabilità grave(art. 3 comma 3) e un alunno con disabilità live(art. 3 comma 1);
• favorire una diagnosi precoce delle problematiche d’apprendimento e l’attivazione di percorsi didattici riabilitativi;
• incrementare la comunicazione e la collaborazione tra scuola, famiglia, servizi sanitari e sociali durante il percorso di istruzione e di formazione;
• adottare forme e tempi di verifica e di valutazione adeguati alle necessità formative e didattiche degli studenti;
• accompagnare adeguatamente gli studenti con Bisogni Educativi Speciali lungo tutto il percorso scolastico, svolgendo anche azione di orientamento e di prevenzione della dispersione scolastica.
OBIETTIVI
Tale documento tiene conto anche degli obiettivi di processo esplicitati nel Piano di miglioramento:
• favorire una maggiore sensibilità sul tema della diversità;
• definire prassi inclusive comuni all’ interno dell’Istituto;
• articolare la progettazione nel rispetto dell’identità dell’istituto e della specificità del territorio;
• integrare l’azione educativa e didattica della scuola con quella delle istituzioni ed associazioni locali;
• offrire agli alunni un servizio scolastico capace di rispondere ai loro specifici bisogni speciali;
• favorire la collaborazione tra docenti, intese come attività di gruppi di lavoro; • individuare strategie e metodologie di intervento, correlate alle esigenze educative speciali; • documentare obiettivi e percorsi di apprendimento; • rilevare, monitorare e valutare l’efficacia degli interventi e il grado di inclusività della scuola. • strutturare percorsi specifici di formazione degli insegnanti, finalizzati all’ acquisizione di più efficaci
strategie didattiche per l’ inclusione diffusa su tutta la classe.
PERCORSI ATTIVATI
• Organizzazione di attività didattiche a piccoli gruppi e/o laboratoriali, in modo da attivare la partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento, nel rispetto delle attitudini e dei limiti
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individuali. • Riunioni degli insegnanti di sostegno, coordinati dalla referente, per analizzare, confrontare o
elaborare strategie di intervento idonee al raggiungimento degli obiettivi programmati nei PEI o PDP. • Passaggio di informazioni su specifiche patologie e disturbi specifici di apprendimento; indicazioni
per reperire materiale didattico-formativo adeguato e tecnologico/informatico compensativo; indicazioni sui criteri per la compilazione del PEI e del PDP.
• Incontri per gruppi di lavoro, tra docenti dei diversi ordini di scuola, con particolare attenzione all’organizzazione dei percorsi didattici finalizzati alla riduzione delle criticità.
• Predisposizione dei criteri e di griglie di valutazione rispettose dei Bisogni Educativi Speciali per gli alunni che devono affrontare gli esami di stato della Scuola Secondaria.
• Sviluppo e consolidamento della collaborazione con assistenti educativi e alla comunicazione che svolgono un prezioso ed efficace supporto didattico.
• Cura dei rapporti con gli specialisti e le Istituzioni Locali per la realizzazione di eventuali “Progetti integrati” e per la stesura di tutti i documenti relativi alla personalizzazione degli interventi.
• Utilizzo dei docenti del potenziamento per percorsi di recupero • Predisposizione dei criteri e di griglie di valutazione rispettose dei Bisogni Educativi Speciali per gli
alunni che devono affrontare gli esami di stato della Scuola Secondaria.
Il modello a cui si attiene la nostra scuola è in allegato al presente Piano.
METODOLOGIE INCLUSIVE E MODALITA’ OPERATIVE
Il docente ha un ruolo determinante per l’impostazione di una didattica inclusiva che si rivolga anche e soprattutto ad alunni con difficoltà di apprendimento, attraverso l’uso di metodologie che coinvolgono il singolo alunno in rapporto a tutta la classe. Naturalmente, per ciascuna disciplina o ambito di studio, vanno individuate le metodologie più adatte a promuovere quei processi metacognitivi che permettono all’ alunno un iter di apprendimento consapevole, in relazione alle sue specifiche condizioni.
SINTESI DEL PATTO DI CORRESPONSABILITA’
• Conoscere i bisogni formativi dell’alunno con disabilità o con DSA per elaborare il PEI o il PDP. • Favorire l’inclusione, la socializzazione con i coetanei e il rapporto educativo con gli adulti (docenti
e personale scolastico). • Motivare gli alunni all’apprendimento, ad acquisire consapevolezza sia delle proprie
potenzialità che dei limiti, modulando su questi impegni e aspettative. • Coordinare e bilanciare i carichi di lavoro; programmare le verifiche affinché
l’alunno sia sempre in grado di affrontare con serenità ed in modo proficuo il lavoro. • Comunicare alla famiglia i risultati man mano raggiunti in ogni disciplina. • Comunicare alla famiglia le norme comportamentali che l’alunno deve rispettare. • Prevenire e contrastare, in collaborazione con le famiglie, fenomeni di discriminazione,
bullismo e Cyberbullismo.
• Mantenere i rapporti con l’equipe medica che ha in cura l’alunno (ASL, enti privati, Contattare la famiglia
in caso di problemi relativi a frequenza, puntualità, profitto e comportamento, in modo da poter intervenire al
primo insorgere di difficoltà.
La famiglia si impegna a:
• Responsabilizzare i figli verso gli impegni scolastici, i doveri e le norme della vita comunitaria, stabiliti all’interno del Regolamento d’Istituto.
• Sostenere i figli nel loro impegno, a casa e a scuola. • Favorire l’autonomia personale dei figli, aiutandoli nell’organizzazione di tempi e spazi
adeguati per lo svolgimento di compiti, attività extrascolastiche, gioco e tempo libero • Aiutare i figli ad acquisire la consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti,
modulando su questi impegni e aspettative.
• Collaborare all’azione dei docenti. • Informare la scuola in caso di problemi didattici o comportamentali che possano incidere
sul percorso formativo del figlio. • Giustificare le assenze. • Firmare per presa visione le comunicazioni e, se richiesto, le verifiche consegnate.
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• Sottoscrivere per accettazione il PEI/PDP, dopo averne presa visione con i docenti.
INDICAZIONI OPERATIVE PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI BES
Per facilitare l’inserimento degli alunni con BES all’interno delle classi, dal punto di vista burocratico e didattico, si definisce quanto segue:
• La scuola accoglierà il minore inserendolo nel gruppo classe meno numeroso o
comunque con le caratteristiche più idonee alle sue esigenze.
• I docenti proporranno lavori e/o attività facilitate che coinvolgeranno l’intera classe per l’inserimento graduale e sereno dell’alunno.
• La scuola, per rendere più specifica, funzionale e completa l’attività docente potrà – compatibilmente alla disponibilità di spazio- accogliere la richiesta di allestimento di spazi dedicati esclusivamente alle disabilità.
• I docenti, in collaborazione con l’insegnante di sostegno e allo scopo di facilitare il passaggio degli alunni con diversità da un ordine di scuola all’altro, proporranno attività mirate alla conoscenza dei nuovi ambienti scolastici e della loro organizzazione.
• La famiglia si impegnerà a fornire con tempestività, in caso di alunno con diversità o con DSA, la documentazione accertante deficit cognitivi emersi, disturbi specifici d’apprendimento o altro, tenendone controllata la validità e gli obblighi di rinnovo periodico.
• La scuola potrà decidere autonomamente, secondo le più recenti indicazioni normative, di redigere un PDP anche senza il parere della famiglia, qualora sussistano importanti difficoltà all’apprendimento
• Gli insegnanti o la famiglia stessa potranno richiedere modifiche al PDP e al PEI a seguitodi significativi cambiamenti nel processo d’apprendimento dell’alunno;
• Il dirigente scolastico avrà cura di controllare che le certificazioni consegnate rispettino quanto sancito per legge. In caso contrario contatteranno la famiglia per chiarimenti e/o integrazioni.
• Ogni consiglio di classe/team docente specificherà nel PDP obiettivi eventualmente modificati, misure dispensative e strumenti compensativi da adottare, motivandoli e concordandoli con la famiglia.
• Fin dall’ingresso in Istituto, ma soprattutto nel passaggio da un ordine di grado all’altro, fra tutti coloro che interagiranno con l’alunno con diversità o con DSA sarà effettuato lo scambio di informazioni.
Il Piano Didattico personalizzato (PDP) costituisce un allegato riservato della programmazione e del fascicolo personale dell’alunno.
Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) viene redatto seguendo linee- guida condivise.
PROTOCOLLO DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DSA
• Nel caso in cui un docente abbia il dubbio che in suo alunno possa presentare disturbi specifici dell’apprendimento, poiché ha rilevato “difficoltà persistenti”, dovrà fare segnalazione al Coordinatore di Classe.
• Quest’ ultimo, dovrà sentire il parere degli altri docenti del CdC . • La situazione verrà monitorata, per un congruo intervallo di tempo, da tutto il Consiglio di Classe. • Se le difficoltà permangono, il Coordinatore di classe convocherà per un colloquio i genitori, per
comunicare loro l’esito delle osservazioni e valutare la situazione in vista di eventuali accertamenti diagnostici.
• Sulla base delle problematiche riscontrate all’arrivo di certificazione o diagnosi, si valuterà se necessario formalizzare un PDP.
La certificazione di DSA può essere formulata con certezza dalla fine della II classe della Scuola Primaria.
È auspicabile che negli anni a venire, nel secondo quadrimestre, venga effettuato il “Pre- screening” per il riconoscimento precoce della dislessia.
Il modello a cui si attiene la nostra scuola è in allegato al presente Piano.
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ALUNNI CON DISABILITA’ CERTIFICATE
Per gli alunni con DISABILITA’ CERTIFICATE vengono redatti:
1. CERTIFICAZIONE DI HANDICAP
All’individuazione dell’alunno come soggetto disabile provvede la Commissione Medico-Legale dell’Azienda USL tramite apposita Certificazione per l’Integrazione Scolastica (CIS), sulla base di una relazione clinica aggiornata redatta dal clinico referente delle UU.OO. NPIA delle Aziende USL.
2. DIAGNOSI FUNZIONALE (DF) La D i a g n o s i F u n z i o n a l e , a c u r a d e i c o m p e t e n t i S E R V I Z I A S L , c o n s i s t e in una descrizione della compromissione funzionale dello stato psico – fisico dell’ alunno. Viene aggiornata con tempi indicati dalla stessa e comunque obbligatoriamente nei passaggi da un ordine di scuola all’altro.
3. PROFILO DI FUNZIONAMENTO
Il Gruppo Operativo (docenti, operatori e famiglia) elabora e condivide il Profilo di funzionamento sulla base dei dati della Diagnosi Funzionale, e delle osservazioni rilevate collegialmente; Il Profilo di funzionamneto individua sia le possibilità di sviluppo (incremento delle abilità/conoscenze) sia le difficoltà di apprendimento dell’alunno disabile, nel rispetto delle sue scelte culturali. Il profilo di funzionamento è il documento propedeutico alla definizione del PEI come pure del progetto individuale.
Il PDF sarà aggiornato al passaggio di grado scolastico e comunque ogni qualvolta lo si ritenga necessario.
4. IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI) Il D.Lgs n. 66 del 13 Aprile 2017, che delinea le nuove norme per l’ inclusione scolastica degli alunni con disabilità, ribadisce che strumento principe per l’ attuazione dell’ inclusione scolastica è il Piano Educativo Individualizzato che diverrà parte integrante del Progetto Individuale.
Il PEI è predisposto per ogni alunno disabile ed è parte integrante della programmazione educativo – didattica di classe. Viene redatto e approvato dall’intero Consiglio di classe con la partecipazione delle figure professionali interne ed esterne all’Istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità. Per la redazione del PEI il gruppo dei docenti della classe in cui è iscritto l’alunno disabile, si avvarrà della documentazione prodotta nel percorso scolastico precedente, nonché della DF e del PDF. E’ un documento di sintesi dei dati conosciuti che illustra la situazione di partenza nelle diverse aree di sviluppo, il piano d’intervento e la programmazione individualizzata da adottarsi come anche i metodi, i sussidi e i tempi degli interventi. Le strategie utilizzate sono diverse per consentire ad ogni alunno il raggiungimento di obiettivi
comuni alla programmazione della classe.
E’ suscettibile a modifiche e integrazioni anche in itinere, in base all’evoluzione dell’alunno.
5. IL PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO (PDP)
È il documento che accomuna gli alunni con DSA e gli alunni con BES. Viene redatto dai docenti di classe e condiviso da tutti coloro che sono coinvolti nel percorso educativo del soggetto considerato, in particolare famiglia e servizi socio–sanitari. Parte dall’osservazione-analisi delle difficoltà d’apprendimento dell’alunno e, dopo un’attenta lettura della diagnosi, arriva a definire di comune accordo quali siano gli strumenti compensativi e le eventuali misure
dispensative che devono essere adottati affinché quell’alunno raggiunga gli obiettivi di apprendimento previsti per la sua classe. Ha lo scopo di definire, monitorare e attestare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.È suscettibile a modifiche in itinere in caso di cambiamenti significativi del processo di apprendimento. Può contenere un percorso parallelo alle programmazioni di classe che persegue obiettivi semplificati nonché metodologie e strategie diverse.
Il modello a cui si attiene la nostra scuola per la stesura del PDP è in allegato al presente Piano.
VERIFICHE E VALUTAZIONE DISCIPLINARE
La programmazione didattica dello studente con disabilità è definita nel Piano Educativo Individualizzato (PEI),
concordato da tutti gli insegnanti del Consiglio di Classe, dai genitori, e dagli operatori dell’ULSS che hanno redatto
la diagnosi funzionale. Il PEI può essere di due tipi: PEI per obiettivi minimi e PEI differenziato. Tutti gli
insegnanti titolari della classe dell’alunno certificato sono corresponsabili nell’attuazione del PEI ed hanno quindi
il compito di valutare i risultati dell’azione didattica-educativa. Nel PEI per obiettivi minimi, i docenti delle singole
discipline debbono indicare per la loro materia gli obiettivi minimi che l’alunno certificato, come tutti i suoi
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compagni, deve raggiungere per ottenere la sufficienza. Questo PEI è riconducibile alla programmazione di
quell’ordinamento di studi (quindi non sono ammessi esoneri), anche se sono consentiti dei piccoli adattamenti
rispetto alla programmazione della classe. Il Consiglio di Classe deve deliberare all’inizio dell’anno scolastico che
il PEI è globalmente riconducibile ai programmi di quell’ordinamento di studi, e quindi è valido per il
conseguimento del titolo di studio. Alla fine dell’anno scolastico, in sede di scrutinio, il Consiglio valuta se gli
obiettivi minimi sono stati raggiunti e, in caso affermativo, promuove lo studente alla classe successiva. Il PEI può
essere curriculare in alcune materie e differenziato in altre. Succede spesso che ci siano nelle varie discipline delle
differenze anche marcate rispetto al programma della classe, comunque il Consiglio di Classe deve esprimere una
valutazione unica e globale su tutta la programmazione, analogamente a quello che si fa in sede di scrutinio finale
per decidere l’ammissione alla classe successiva. In pratica può succedere che il PEI con obiettivi minimi, pur
prevedendo gli stessi obiettivi della classe, adotti metodi di valutazione diversi. Infatti, anche se gli obiettivi didattici
sono sostanzialmente uguali a quelli dei compagni, la situazione di disabilità può a volte richiedere metodi di
valutazione equipollenti per accertare il loro raggiungimento. Occorre chiarire il concetto di equipollenza: usare
metodi diversi per verificare il raggiungimento degli stessi obiettivi. Quando gli obiettivi del Piano Educativo
Individualizzato sono nettamente difformi sia rispetto a quelli dell’ordinamento di studi sia rispetto a quelli della
classe, la programmazione viene dichiarata differenziata , l’alunno può conseguire il titolo di studio secondo
quanto espresso all’art. 20 del DL 62/2017. Sulla pagella andrà annotato che la valutazione è stata effettuata in base
al proprio P.E.I. Nessuna nota particolare va mai inserita nei tabelloni esposti al pubblico. La valutazione è tarata
sul PEI e quindi sugli specifici obiettivi definiti per lo studente con disabilità. Se gli obiettivi non sono stati acquisiti
il consiglio di classe può ridurli opportunamente, anche in corso d’anno, allo scopo di evitare situazioni di non
gratificazione o promuoverlo allo stesso modo. Al link seguente il modello di PAGELLA DIFFERENZIATA, adottata
dall’Istituto , per gli alunni con disabilità grave
CRITERI DI AMMISSIONE/NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA
Il D.P.R. 122/2009 stabilisce che sono ammessi alla classe successiva gli alunni che abbiano conseguito 6
(sei/decimi) in ciascuna disciplina e nel comportamento.
La proposta di non ammissione deve essere formulata dal team di classe durante l’interclasse del mese di maggio e
comunicata per iscritto alla famiglia.
La non ammissione è comunque possibile dopo che siano stati adottati e documentati interventi di recupero/sostegno
che non abbiamo dato risultati produttivi.
Il team docente riporta sul verbale l’elenco degli alunni non ammessi e quello degli alunni ammessi con sufficienze
non oggettive, ma deliberate dal team stesso.
La decisione di “sanare” con un voto sufficiente eventuali carenze dello studente deve essere formalizzata e
notificata alla famiglia
L’ALUNNO DISABILE E GLI ESAMI DI STATO
Indicazione per lo svolgimento degli esami di licenza media . Documenti da presentare
-Relazione finale dell’alunno
-Programma effettivamente svolto (P.E.I. aggiornato). Questa documentazione deve essere consegnata al presidente
della commissione come avviene per tutte le altre materie.
-Modalità di svolgimento( tempi- facilitatori- strumenti) e criteri delle prove d’esame differenziate
PRESENZA AGLI ESAMI DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO
-L’insegnante di sostegno fa parte della commissione esaminatrice a tutti gli effetti.
-La presenza da parte dell’insegnante di sostegno a tutte le prove di esame è obbligatoria
LE PROVE DIFFERENZIATE
-Le prove differenziate devono esserei timbrati e vidimati come le prove della classe.
-Preparare le prove differenziate in triplice copia.
-Rif. Normativo: C.M. n.49 del 20/05/2010 e n.46 del 26/05/2011
MODALITA’ E CRITERI DI VALUTAZIONE PROVE SCRITTE E COLLOQUIO D’ESAME PER
ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI E BES
Prove scritte
Le prove scritte personalizzate possono essere semplificate o differenziate compresa la Prova Nazionale INVALSI.
Colloquio pluridisciplinare
Il colloquio, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice,
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si baserà sulla traccia proposta dall’alunno e sarà finalizzato a valutare non solo le conoscenze e competenze
acquisite ma anche il livello di padronanza di competenze trasversali. La loro prova potrà essere valutata con un
giudizio anche difforme dalla traccia di giudizio adatta ai restanti alunni
Criteri per l’attribuzione del voto finale
Il voto finale viene determinato secondo quanto stabilito dall’art. 3 del D.P.R. 122/2009 e dalla C.M. 48/2012.
L’esito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo “è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato
con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti
dall’alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi”. All’esito
dell’esame concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI e il giudizio di
idoneità all’ammissione. Il voto finale è costituito dalla media aritmetica dei voti in decimi ottenuti nelle singole
prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5. Al link seguente il
modello dei criteri scelti dall’Istituto per la conduzione e la valutazione delle prove d’esame e la nota allegata al
documento di valutazione
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO
Il rilascio della certificazione è di competenza dell'istituzione scolastica frequentata dall'alunno/a, che vi provvede
sulla base di un modello nazionale (Legge53/2003). Le Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM254/2012),
prevedono che la certificazione delle competenze"attesta e descrive le competenze progressivamente acquisite dagli
alunni". Si sottolinea, la valenza educativa, di documentazione del percorso compiuto da commisurare al "profilo
delle competenze" in uscita dal primo ciclo, che rappresenta «l'obiettivo generale del sistema educativo e formativo
italiano». Lo scopo è quello di fornire un quadro di riferimento unitario e coerente all’Istituzione scolastica e alle
famiglie degli alunni .
I QUATTRO LIVELLI DFELLE SCHEDE:
Considerato che l’autonomia decisionale del collegio dei Docenti consente di adottare un modello di certificazione
delle competenze, l’IC G. Lombardo Radice di Siracusa approva i modelli in allegato al presente Piano:
PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
Il documento, deliberato dal Collegio docenti, contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’integrazione degli alunni stranieri (alunni con L1 diversa da italiano) e definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici. In esso sono tracciate, inoltre, le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana.
Il protocollo si propone di:
• definire pratiche condivise all’interno delle scuole;
• sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto; • favorire un clima scolastico accogliente (che prevenga e rimuova ostacoli alla piena inclusione); • promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e
dell’educazione interculturale, nell’ottica di un sistema formativo integrato.
DESCRIZIONE LIVELLI RAGGIUNTI NELLE COMPETENZE LIVELLO
Valutazione
espressa in
decimi
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, in modo autonomo e
originale mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. A-Avanzato 9/10
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie
scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità
acquisite.
B-Intermedio 8
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di
possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari
regole e procedure apprese.
C-Base 7
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in
situazioni note. D-Iniziale 6
10
SITUAZIONE ATTUALE
Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue:
Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: N° 80
1. Disabilità certificate (legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3 30
Minorati vista
Minorati udito 1
Psicofisici 29
2. Disturbi evolutivi specifici
DSA 19
ADHD
Bordeline cognitivo
3. Svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico 5
Linguistico culturale 10
Disagio comportamentale/relazionale 16
TOTALI 80
9,8% su popolazione scolastica 813
N° PEI redatti dal GLH 30
N° PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione 19
N° PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione
A. Risorse
professionali
specifiche
Prevalentemente utilizzate in… SI/NO
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Gruppi tematici di
potenziamento delle
competenze di base.
Gruppo sportivo di
potenziamento per la
partecipazione ad
eventi.
Sì
Attività laboratoriali integrate(
classi aperte laboratori…)
Laboratori espressivi
integrati e a classi
aperte.
Attività sportive
Sì
AEC
(Assistente educativo
culturale)
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Cooperazione con le
insegnanti
Sì
Attività laboratoriali integrate(
classi aperte laboratori…)
Cooperazione con le
insegnanti
Sì
Assistenti alla
comunicazione
Attività individualizzate Sì
Funzione strumentale No
11
Psicopedagogista
interna / esterna
Psicologa esterna
Sportello d’ascolto (pedagogista
interna)
B. Coinvolgimento docenti curriculari Attraverso… SI/NO
Coordinatori di classe Partecipazione a GLH Si
Rapporti con le famiglie Sì
Tutoraggio alunni Sì
Progetti didattico - educativi a
tematica inclusiva
Sì
Docenti con specifica formazione Partecipazione a GLH Sì
Rapporti con le famiglie Sì
Tutoraggio alunni Sì
Progetti didattico - educativi a
tematica inclusiva
Sì
C. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili Si
Altro:
D. Coinvolgimento famiglie Informazioni Sì
Coinvolgimento in attività
Sì
E. Formazione docenti
Strategie e metodologie
educatvo-didattiche /gestione
della classe
Sì
Didattica speciale e progetti
educativo- didattici
a prevalente tematica inclusiva
Sì
Didattica interculturale/italiano
L2
Sì
Psicologia e psicopatologia
dell’età evolutiva (compresi
DSA, ADHD, ecc.)
Sì
F. Rapporti con servizi
socio – sanitari
territoriali
e istituzioni
Accordi di programma /
protocolli di intesa
formalizzati
sulla disabilità
Piani di zona Sì
Procedure condivise di
intervento sulla disabilità
Utilizzo ICF
C.A.A.
No
Si
G. Rapporti con privato
sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello
di scuola
12
Parte II – Obiettivi
Aspetti decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo:
potenziamento del tutoring all’interno dei consigli di classe
gestione della documentazione e della rilevazione dei BES
Strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti:
condivisione delle buone pratiche
formazione nella strategia razionale – emotiva a supporto degli studenti con difficoltà di apprendimento e
nella gestione dei conflitti
Adozione di strategie di valutazione
Invalsi: approfondimento degli strumenti valutativi
Certificazione dei crediti formativi
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Conferma del modello attuale di organizzazione con mantenimento dell'orario funzionale sui progetti
(indicati nei singoli P.E.I.) e dell'orario flessibile sulle attività modulari (tirocini formativi, ...)
Si intende aumentare flessibilità e trasversalità nell'organizzazione del sostegno all'interno della classe
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Riattivazione dei gruppi di auto-aiuto (famiglie di alunni con disabilità) e organizzazione di giornate
informative (BES)
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Riorganizzazione del GLI:
articolazione di gruppi di lavoro di formazione , approfondimento e progettazione su specifici focus
Punti di criticità e punti di forza
L’inclusione è un processo che, in quanto tale, riscontra punti di criticità e punti di forza.
Possibili punti di criticità:
- ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità;
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli insegnanti
X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
in rapporto ai diversi servizi esistenti;
X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e l’orientamento
verso la scelta del grado superiore di scuola . (B.E.S. esclusa L. 104)
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
orientamento (L. 104)
X
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4: moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi
scolastici
13
- ridotto numero di docenti preparati per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti compensativi
- situazioni di tensione fra i genitori delle classi frequentati da alunni con BES che esprimono
comportamenti disturbanti e/o a rischio;
- difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni
sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo.
Possibili punti di forza:
- docenti con esperienze in uno o più campi anche non strettamente scolastici;
- possibilità di fruizione di diversi strumenti multimediali;
- disponibilità di docenti alla formazione permanente in merito ai BES.
14
Scheda di rilevazione dei BES Bisogni Educativi Speciali NON certificati
Scuola dell’Infanzia
6. Plesso …………………………………………….... Sezione ……
7. Alunno/a ………………………………………………………………………
8.Docenti di sezione: ….............................................................................................
9. Data rilevazione: ………………………………………
SFERA RELAZIONALE/COMPORTAMENTALE
0 1 2 3 4
Si mostra irrequieto e iperattivo
Dimostra opposizione ai richiami
Non stabilisce buoni rapporti con i compagni
E’ poco accettato/ ricercato dai compagni
Trasgredisce regole condivise
Ha reazioni aggressive con i compagni
Si isola dagli altri per lunghi periodi
Distrugge oggetti e cose
Compie gesti di autolesionismo
SFERA DELLO SVILUPPO
Non si esprime verbalmente
Parla in continuazione
Ha difficoltà fonologiche balbetta
Si esprime con frasi poco chiare/poco strutturate
Ha una rapida caduta dell’attenzione
Ha difficoltà a comprendere le regole
Ha difficoltà di concentrazione
Ha difficoltà a memorizzare
Rifiuta qualsiasi attività proposta
Ha difficoltà di comprensione verbale
SFERA EMOZIONALE
Presenta ritardi nel linguaggio
Ha difficoltà di apprendimento
Ha improvvisi e significativi cambiamenti dell’umore
Ha comportamenti bizzarri
Manifesta fissità nelle produzioni
Lamenta malesseri fisici
Attribuisce i propri successi/insuccessi a cause esterne
Ha difficoltà ad esprimersi di fronte al gruppo
SFERA SOCIALE
Lamenta rifiuto da parte dei compagni ( disagio affettivo –relazionale
)
Rinuncia di fronte all’impegno, alle prime difficoltà
Dimostra scarsa autonomia personale
Ha difficoltà di organizzazione spazio/temporale
Ha difficoltà di coordinazione grosso/motoria
Ha difficoltà di coordinazione fine
SFERA AMBIENTALE
Presenta segni fisici di maltrattamento
Ha materiale scolastico/didattico insufficiente
Famiglia problematica
Difficoltà socio-culturali - comunicative ( famiglia di altra nazionalità)
Difficoltà socio- economiche
15
Ambienti deprivati/devianti
MODULO RILEVAZIONE SOSPETTO ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
ALUNNO………………………………………………….. CLASSE ……………………
DOCENTE ……………………………………………………….
CARATTERISTICHE
PRESENTI
NELL’ALUNNO
Mai, per nulla
Qualche volta,
un po’
Spesso,
abbastanza
Sempre, molto
Lentezza nel rispondere e
nello svolgere il lavoro
Disgrafia (bruttissima
calligrafia, scrittura
piccolissima, scrittura
grandissima, non rispetta i
margini )
Errori ortografici :
sostituzione elisione di
lettere e doppie.
Attaccatura/staccatura
impropria di parole
Difficoltà nella lettura:
magari corretta ma lenta,
lettura ad alta voce molto
stentata, perdita del segno,
salto di riga.
Difficoltà di
memorizzazione (ordine
alfabetico, tabelline)
Disnomia (non trova la
parola adatta)
Moderato senso
dell’orientamento,
confusione tra destrasinistra,
sopra-sotto
Lettere e numeri scambiati:
31/13- p/b- sc/cs- a/e u/n,
Sostituzione di suoni simili:
p/b- d/t- m/n- r/l- s/z,…
Difficoltà a pronunciare
suoni difficili: chi/che-
ghi/ghe-
Omissione di lettere
maiuscole
Confusione e sostituzione di
lettere in particolare con
l’uso dello stampato
maiuscolo
Inadeguata padronanza
fonologica generale
Punteggiatura inadeguata o
ignorata
16
Lingua straniera : difficoltà a
concordare i fonemi /suoni
con grafemi /lettere.
Difficoltà nel calcolo :
Lentezza o errori nel
recupero delle tabelline
Esecuzione di somme e
sottrazioni a mente entro la
seconda decina con l’uso
delle dita.
Difficoltà nell’enumerare
avanti e indietro ( anche solo
fino a 20)
Difficoltà a memorizzare le
procedure delle operazioni
aritmetiche
Difficoltà ad imparare i
termini specifici delle
discipline
Difficoltà a ricordare gli
elementi geografici, le
epoche storiche, le date degli
eventi
Difficoltà di attenzione
Difficoltà di concentrazione
L’alunno presenta ansia da
prestazione
Difficoltà ad organizzare il
tempo in anticipo
Difficoltà a leggere
l’orologio
Vi sorprende perché in
alcune situazioni/casi è
sveglio e attento
Barrare tutte le caselle in cui riconosce tratti caratteristiche dell’alunno
STILE DI APPRENDIMENTO
La capacità di lettura e scrittura è significativamente inferiore alla vivacità intellettiva.
Il quoziente di intelligenza è nella media o sopra la media, ma il rendimento scolastico è basso, specie
nelle prove scritte.
Va bene nelle prove orali, ma ha scarsi risultati in quelle scritte .
Apprende rapidamente attraverso l’osservazione, la dimostrazione, la sperimentazione e gli aiuti
visuali.
Viene frequentemente rimproverato, accusato di agire in modo stupido o di essere pigro o sbadato,
immaturo e di“non impegnarsi abbastanza”.
Ha difficoltà a mantenere l’attenzione, gli riesce difficile concentrarsi ed è molto vivace.
Sogna molto ad occhi aperti, si perde facilmente nei propri pensieri; perde il senso del tempo.
Si sente stupido, ha una bassa autostima, tende a nascondere le debolezze.
In realtà è molto più indietro con gli studi di quanto non appaia.
MEMORIA
Ha problemi con la memoria a breve termine.
Generalmente ha un’eccellente memoria a lungo termine.
Ha problemi di memoria con l’informazione strutturata in sequenza.
Pensa principalmente per immagini e non ricorrendo al dialogo interno.
17
VISIONE
Ha problemi visivi che i test standard non sembrano rivelare.
Trova difficile vedere le cose nel modo appropriato.
Durante la lettura si lamenta di provare sensazioni di movimento o di vedere le parole in movimento
o distorte.
Può vedere sulla pagina cose che non ci sono.
LATERALIZZAZIONE
Può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie.
Ha difficoltà a copiare o a riassumere correttamente.
La scrittura è talvolta illeggibile.
Può non essere in grado di leggere la propria scrittura.
La scrittura può continuamente oscillare da leggibile a illeggibile.
Il modo in cui tiene in mano la penna è inconsueto.
Può essere ambidestro.
Appare non coordinato e goffo nei movimenti quando gioca o è impegnato in attività sportive.
Spesso confonde la destra con la sinistra e il sopra con il sotto.
ABILITA’ DI LETTURA, SCRITTURA E LINGUISTICHE
Può avere una ragionevole rapidità di lettura, ma non comprende ciò che ha letto.
Trova difficoltà nel compitare correttamente.
Può pronunciare male parole lunghe o trasporre parole e frasi nel parlare.
Durante la lettura può provare mal di testa, giramenti di testa o malessere.
Nella lettura e nella scrittura mostra ripetizioni, trasposizioni, aggiunte, omissioni, sostituzioni o
inversioni di lettere, parole e numeri.
Nella lettura e/o nella scrittura tende a ripetere sillabe, parole e addirittura intere frasi.
Si confonde con alcuni tipi di lettere, numeri o parole e tende ad invertirli.
Talvolta legge o scrive parole al contrario, talvolta salta le parole.
Dimentica la parte centrale della frase o ciò che ha appena finito di leggere.
Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in sequenza.
Si confonde facilmente con le lunghe spiegazioni verbali.
E’ facilmente distratto da stimoli sonori.
Gli capita di equivocare ciò che sente.
Ha difficoltà nel verbalizzare i suoi pensieri.
Esprime le sue idee con difficoltà.
MATEMATICA
Utilizza le dita per contare.
Può essere capace di contare bene, ma mostra difficoltà nel contare gli oggetti.
Non riesce a ricordare tabelline e formule.
Sperimenta difficoltà nell’area del calcolo.
E’ bravo in aritmetica, ma non in problemi che implichino il linguaggio.
E’ incapace di afferrare i concetti di algebra.
Non sa amministrare il denaro.
COMPORTAMENTO
Può essere emotivo o ansioso in merito ai suoi problemi scolastici, alla lettura, alla scrittura, alla
matematica, sebbene a volte lo nasconda.
E’ una persona molto frustrata.
In classe disturba o fa il buffone, oppure è troppo calmo.
Può essere ipersensibile, emotivo e aspira alla perfezione.
Ha un forte senso del “fair play” e della giustizia.
Può essere molto disordinato.
Gli insegnanti, inoltre, segnalano che
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………........
18
Modulo da consegnare alla referente
SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
Alunno/a ........................................................................................................................
Nato/a a ................................................................. (prov. .........) il ...............................
Iscritto/a alla sezione ....... della Scuola dell’Infanzia
Anno scolastico 20.../20..
COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI
CAMPI DI ESPERIENZA E
COMPETENZE CHIAVE
A B C D
COMPETENZE
TRASVERSALI
Spirito di iniziativa e intraprendenza:
a queste competenze chiave, presenti in
tutti i campi di esperienza, fanno capo
competenze metodologiche come la presa
di decisioni, il problem solving, le
competenze progettuali.
Imparare ad Imparare:
è competenza metodologica fondamentale
cui non corrispondono nelle Indicazioni
traguardi specifici. I campi di
esperienza in cui esercitare questa
competenza sono ovviamente tutti.
IL SÈ E L’ALTRO
Competenze sociali e
civiche
gioca in modo costruttivo rispettando le
regole.
interagisce con adulti e coetanei.
sa autodescriversi.
riconosce e riferisce i suoi sentimenti e le
sue esigenze in modo adeguato.
riferisce la storia personale e familiare.
capisce, conosce e rispetta le regole del
vivere insieme.
ha acquisito una buona autonomia
personale.
si orienta negli spazi che gli sono
familiari.
accetta e rispetta la diversità come valore.
IL CORPO E IL
MOVIMENTO
Consapevolezza ed
espressione culturale
IMMAGINI, SUONI,
COLORI
(Competenza digitale)
riconosce le varie parti del corpo su se
stesso e sugli altri.
coordina i propri movimenti in giochi
individuali e di gruppo.
conosce e riproduce lo schema corporeo.
comunica con gesti, con la voce e con
l’espressione mimico-facciale.
adotta pratiche corrette di cura di cura di
sé, di igiene e di sana alimentazione.
esegue grafismi.
conosce l’origine dei colori derivati.
19
sa usare i colori in modo sia realistico che
fantastico.
distingue i suoni naturali da quelli
artificiali.
intona melodie.
conosce e utilizza le diverse tecniche e i
materiali.
riproduce e inventa strutture ritmiche.
I DISCORSI E LE
PAROLE
Comunicazione nella
Madrelingua e nelle
lingue straniere
ascolta, comprende e rielabora narrazioni.
memorizza e ripete filastrocche.
dialoga esprimendo bisogni, opinioni e
riferendo ipotesi.
assimila e generalizza i nuovi termini
memorizzati.
conosce la presenza di lingue diverse.
interagisce con le nuove tecnologie.
LA CONOSCENZA
DEL MONDO
Competenze di base in
matematica, scienze e
tecnologia
individua la posizione di oggetti e
persone nello spazio usando i
concetti topologici.
conta e riconosce i simboli numerici.
conosce le principali caratteristiche delle
stagioni.
esegue seriazioni e le riproduce
graficamente.
riconosce e denomina le principali figure
geometriche.
confronta e stabilisce relazioni fra
insiemi.
conosce gli organi di senso e le loro
funzionalità.
individua relazione logiche tra oggetti ed
eventi.
esegue confronti.
Legenda : A= Avanzato B= Base C= Intermedio D= Iniziale
20
SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il Dirigente Scolastico
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9;
Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di
certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione;
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dagli insegnanti di classe al
termine del quinto anno di corso della scuola primaria;
tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;
CERTIFICA
che l’alunn … ………………………………………………...………………………………….......,
nat … a ………………………………………………….…………….… il………………..………,
ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI
DISCIPLINE COMPETENZE LIVELLO VOTO
Area linguistica (italiano ,
inglese, seconda lingua
comunitaria)
È in grado di ascoltare e individuare
gli elementi principali di
un’informazione.
Comprende messaggi relativi al
vissuto quotidiano.
Sa produrre oralmente e per iscritto
termini e messaggi in modo
comprensibile
Area storico – geografica Sa discriminare i principali concetti
topologici.
Sa individuare alcuni fatti storici ed
elementi geografici
Area logico-matematica Sa associare, discriminare,
riconoscere e classificare dati e
semplici situazioni problema,
utilizzando semplici formule.
Area scientifico-tecnologica Sa osservare alcuni fatti e fenomeni,
individuandone qualche elemento
caratterizzante.
Sa individuare, riconoscere e
descrivere semplici procedure e
utilizzare alcuni strumenti di lavoro.
Area dei linguaggi artistici e
musicali
Sa osservare la realtà cogliendone
aspetti rilevanti attraverso un
linguaggio espressivo appropriato.
Sa riconoscere e riprodurre alcuni
elementi espressivi dei linguaggi
artistici e musicali.
21
Area motoria Sa impiegare alcuni schemi motori e
posturali.
Rispetta le regole dei giochi praticati
COMPETENZE
TRASVERSALI
COMPETENZE SPECIFICHE
Collaborare e partecipare Mostra interesse e ascolto per le
attività proposte.
Esegue i compiti assegnati
Imparare ad imparare Porta il materiale e ne ha cura.
Porta a termine il compito secondo le
indicazioni assegnate.
Comunicare Comprende i messaggi quotidiani ed
esperenziali.
Utilizza un linguaggio semplice per
comunicare.
Individuare collegamenti e
relazioni
Osserva alcuni eventi e fenomeni
individuandone gli elementi
essenziali e cogliendone analogie e
differenze, cause ed effetti.
Sa discriminare, ordinare, seriare,
classificare.
Acquisire ed interpretare
l’informazione
Utilizza le conoscenze apprese per la
soluzione di semplici situazioni
problema
DESCRIZIONE LIVELLI RAGGIUNTI NELLE COMPETENZE LIVELLO
Valutazione
espressa in
decimi
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, in modo autonomo e
originale mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. A-Avanzato 9/10
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie
scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità
acquisite.
B-Intermedio 8
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di
possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari
regole e procedure apprese.
C-Base 7
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in
situazioni note. D-Iniziale 6
22
SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE
DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
Il Dirigente Scolastico
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9;
Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di
certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione;
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal Consiglio di
classe in sede di scrutinio finale;
tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente al termine del primo ciclo di
istruzione;
CERTIFICA
che l’alunno/a ………………………………………………………………………………………...,
nat … a……….…………………………………………………... il ………………………………..,
ha superato l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione finale di …
tenuto conto del percorso scolastico e delle prove di esame, ha conseguito i seguenti livelli di competenza:
Competenze chiave
europee1
Competenze dal Profilo dello studente
al termine del primo ciclo di istruzione2
Livello Voto
Comunicazione nella
madrelingua o lingua di
istruzione
Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di
comprendere e produrre enunciati e testi di una certa
complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un
registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Comunicazione nelle lingue
straniere
E’ in grado di esprimersi in lingua inglese a livello elementare
(A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento) e, in una
seconda lingua europea, di affrontare una comunicazione
essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana. Utilizza la
lingua inglese anche con le tecnologie dell’informazione e
della comunicazione.
Competenza matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologia
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-
tecnologiche per analizzare dati e fatti della realtà e per
verificare l’attendibilità di analisi quantitative proposte da
altri. Utilizza il pensiero logico-scientifico per affrontare
problemi e situazioni sulla base di elementi certi. Ha
consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano
questioni complesse.
Competenze digitali
Utilizza con consapevolezza le tecnologie della
comunicazione per ricercare le informazioni in modo critico.
Usa con responsabilità le tecnologie per interagire con altre
persone.
Imparare ad imparare
Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di
base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di
organizzare nuove informazioni. Si impegna in nuovi
apprendimenti in modo autonomo.
Competenze sociali e
civiche
Ha cura e rispetto di sé e degli altri come presupposto di uno
stile di vita sano e corretto. E’ consapevole della necessità del
rispetto di una convivenza civile, pacifica e solidale. Si
impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo
o insieme ad altri.
1 Dalla Raccomandazione 2006/962/CE del 18 dicembre 2006 del Parlamento europeo e del Consiglio. 2 Dalle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012". D.M. n. 254 del 16
novembre 2012.
23
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità
Ha spirito di iniziativa ed è capace di produrre idee e progetti
creativi. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto
quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
E’ disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità
e gli imprevisti.
Consapevolezza ed
espressione culturale
Riconosce ed apprezza le diverse identità, le tradizioni
culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto
reciproco.
Si orienta nello spazio e nel tempo e interpreta i sistemi
simbolici e culturali della società.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si
esprime e dimostra interesse per gli ambiti motori, artistici e
musicali.
L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o
extrascolastiche, relativamente a:………………………………………………………………..
DESCRIZIONE LIVELLI RAGGIUNTI NELLE COMPETENZE LIVELLO
Valutazione
espressa in
decimi
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, in modo autonomo e
originale mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. A-Avanzato 9/10
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie
scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità
acquisite.
B-Intermedio 8
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di
possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari
regole e procedure apprese.
C-Base 7
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in
situazioni note. D-Iniziale 6
24
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
SCUOLA PRIMARIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA: ……………………………………………
ANNO SCOLASTICO: ………………………………………………
ALUNNO/A: ………………………………………………….
1. DATI GENERALI
Nome e Cognome
Data di nascita
Classe
Insegnante referente
Diagnosi medico-specialistica redatta in data…
da…
presso…
Interventi pregressi e/o contemporanei
al percorso scolastico
effettuati da…
presso…
periodo e frequenza…..
modalità….
Scolarizzazione pregressa
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica nella
scuola dell’infanzia
Rapporti scuola-famiglia
25
2. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ
DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO
Lettura
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Grafia
Tipologia di errori
Produzione
Calcolo
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Mentale
Per iscritto
Altro
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
Ulteriori disturbi associati:
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
26
3. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:
Macroarea linguistico-espressiva
Macroarea logico-matematica-scientifica
Macroarea storico-geografica-sociale
4. VALUTAZIONE
L'alunno, nella valutazione delle diverse discipline, si avvarrà di:
Disciplina
Misure dispensative Strumenti compensativi Tempi aggiuntivi
Italiano
Matematica
Lingua Inglese
…..
…..
…..
…..
27
IL PRESENTE PIANO DIDATTICO È STATO CONCORDATO E REDATTO
IN DATA _____________________________DA
NOME E COGNOME
(IN STAMPATTELLO)
FIRMA
FAMIGLIA
DOCENTI
OPERATORI SANITARI
REFERENTE DSA
28
STRATEGIE E METODOLOGICHE E DIDATTICHE
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico,
parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei
propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da
apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:
l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo,
corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo)
la lettura ad alta voce
la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
lo studio mnemonico delle tabelline
lo studio della lingua straniera in forma scritta
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità dei compiti a casa
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze
funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno
di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza.
A seconda della disciplina e del caso, possono essere:
tabella dell’alfabeto
retta ordinata dei numeri
tavola pitagorica
linea del tempo
tabella delle misure e delle formule geometriche
formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale; stampante e scanner
calcolatrice
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
VALUTAZIONE
Predisporre verifiche scalari
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
Valutare tenendo conto maggiormente del contenuto più che della forma
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
29
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
SCUOLA SECONDARIA
ISTITUZIONE SCOLASTICA: ……………………………………………
ANNO SCOLASTICO: ………………………………………………
ALUNNO: ………………………………………………….
3. Dati generali
Nome e cognome
Data di nascita
Classe
Insegnante coordinatore della classe
Diagnosi medico-specialistica redatta in data…
da…
presso…
aggiornata in data…
da
presso…
Interventi pregressi e/o contemporanei
al percorso scolastico
effettuati da…
presso…
periodo e frequenza…..
modalità….
Scolarizzazione pregressa
Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica nella
scuola dell’infanzia e nella scuola primaria
Rapporti scuola-famiglia
30
4. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ
DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO
Lettura
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Velocità
Correttezza
Comprensione
Scrittura
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Grafia
Tipologia di errori
Produzione
Calcolo
Elementi desunti dalla
diagnosi
Elementi desunti
dall’osservazione in
classe
Mentale
Per iscritto
Altro
Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica:
Ulteriori disturbi associati:
Bilinguismo o italiano L2:
Livello di autonomia:
31
5. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi di insegnamento:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
Strategie e strumenti utilizzati dall'alunno nello studio:
Discipline linguistico-espressive
Discipline logico-matematiche
Discipline storico-geografico-sociali
Altre
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4. VALUTAZIONE (anche per esami conclusivi dei cicli)
L'alunno nella valutazione delle diverse discipline si avvarrà di:
Disciplina Misure dispensative Strumenti compensativi Tempi aggiuntivi
Italiano
Matematica
Lingue straniere
….
….
….
….
….
….
….
IL PRESENTE PIANO DIDATTICO È STATO CONCORDATO E REDATTO
IN DATA _____________________________DA
NOME E COGNOME
(IN STAMPATTELLO)
FIRMA
FAMIGLIA
DOCENTI
OPERATORI SANITARI
REFERENTE DSA
33
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico,
parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali
Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella
discriminazione delle informazioni essenziali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei
propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo
MISURE DISPENSATIVE
All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da
apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:
la lettura ad alta voce
la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità eccessiva dei compiti a casa
l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
STRUMENTI COMPENSATIVI
Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze
funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno
di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza.
A seconda della disciplina e del caso, possono essere:
formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
tabella delle misure e delle formule geometriche
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner
calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
Computer con sintesi vocale
vocabolario multimediale
STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi)
modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto)
riscrittura di testi con modalità grafica diversa
usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)
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STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
fotocopie adattate
utilizzo del PC per scrivere
registrazioni
testi con immagini
software didattici
altro
VALUTAZIONE (ANCHE PER ESAMI CONCLUSIVI DEI CICLI)3
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto
che alla correttezza formale
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe
cognitive)
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
Pianificare prove di valutazione formativa
3 Cfr. D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e
ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 - art. 10. Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.