1 I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI” Liceo Classico - Liceo Linguistico - Liceo Musicale Liceo delle Scienze Umane – Liceo delle scienze umane opzione Economico Sociale Via Giustiniano, 3 – Trieste – tel. 040300672 - C.F. 80016640320 ESAME DI STATO DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE a. s. 2015-16 redatto il 12 maggio 2016 Classe: V C Indirizzo: economico-sociale Docente coordinatore: Petronio Angela Composizione del Consiglio di classe Docente Materia Scattaini Giuliano italiano e storia Crosara Stefano filosofia e scienze umane * Frausin Renzo diritto e economia politica Petronio Angela lingua e cultura inglese Hrelia Fernanda lingua e cultura spagnola * Ventura Roberta matematica e fisica * Panizon Ermanna storia dell’arte Mauri Stellia scienze motorie e sportive Dordolo Valentina religione cattolica (*) commissario interno Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Oliva Quasimodo
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I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI DANTE ALIGHIERI” · Obiettivi educativi e formativi ... in una lingua straniera moderna, ... Attività di approfondimento e pluridisciplinari svolte
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In quinta si sono succeduti vari insegnanti per le seguenti materie:
Storia dell’arte (6 insegnanti) , filosofia e scienze umane (2).
3. Obiettivi educativi e formativi generali raggiunti
Gli studenti hanno raggiunto, attraverso tutte le discipline, l'acquisizione delle competenze chiave di
cittadinanza, ovvero:
• imparare ad imparare
• progettare
• comunicare
• collaborare e partecipare
• agire in modo autonomo e responsabile
• risolvere problemi
• individuare collegamenti e relazioni
• acquisire ed interpretare l’informazione
Hanno inoltre cercato di consolidare i seguenti obiettivi, cioè:
• acquisire un metodo di lavoro autonomo ed efficace;
• comprendere, usare e controllare la lingua primaria e i linguaggi disciplinari;
• saper leggere e comprendere, analizzare e produrre testi di varia tipologia a
seconda degli scopi richiesti;
• prendere appunti e schematizzare;
• conoscere i contenuti essenziali delle discipline;
• contestualizzare e istituire collegamenti tra le discipline;
• dare ordine logico ai contenuti appresi;
• avere consapevolezza della propria origine culturale e capire mentalita diverse dalla propria
Lo studente , alla fine del quinto anno,
possiede competenze e conoscenze linguistiche che gli permettono di esprimersi in forma abbastanza
corretta, utilizzando il registro formale e i linguaggi specifici;
• ha acquisito le capacita logiche di astrazione (analisi e sintesi) e di collegamento anche multidisciplinare;
• ha acquisito le capacita di elaborare criticamente i contenuti, di interpretare e problematizzare;
• ha acquisito la capacita di esprimere giudizi autonomi motivati su dati oggettivi;
• ha acquisito la capacita di relazionarsi con comportamenti culturali diversi sviluppando le strategie per
rapportarsi con persone e ambienti altri dal proprio.
4. Abilità e competenze raggiunte
Per quanto riguarda l’area metodologica , a conclusione del quinto anno di studio gli studenti hanno
complessivamente
-acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, che consenta di condurre ricerche e approfondimenti
personali e di continuare in modo efficace i successivi studi superiori, naturale prosecuzione dei percorsi
liceali, e di potersi aggiornare lungo l’intero arco della propria vita.
-Sono abbastanza consapevoli della diversita dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari e sono in grado
di valutare i criteri di affidabilita dei risultati in essi raggiunti.
- Sanno compiere le necessarie interconnessioni tra i metodi e i contenuti delle singole discipline.
Per quanto riguarda l’area logico-argomentativa:
-sanno sostenere una propria tesi e sanno ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui.
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-hanno acquisito una sufficiente abitudine a ragionare con un certo rigore, ad identificare i problemi e a
individuare possibili soluzioni.
- sono in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione.
Nell’ambito dell’ Area linguistica e comunicativa:
- utilizzano la lingua italiana con sufficiente competenza e sanno
modulare tale competenza a seconda dei diversi contesti e scopi comunicativi;
- sanno leggere e comprendere testi di diversa natura, cogliendo il significato globale e le informazioni
specifiche
-curano l’esposizione orale e sanno adeguarla ai diversi contesti.
-hanno acquisito, in una lingua straniera moderna, strutture, modalita e competenze comunicative
corrispondenti al Livello B1 o B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento
-sanno utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per studiare, fare ricerca, comunicare.
Nell’ AREA STORICO-UMANISTICA
- Conoscono i presupposti culturali e la natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed economiche,
con riferimento particolare all’Italia e all’Europa, e comprendono i diritti e i doveri che caratterizzano l’essere
cittadini.
- Conoscono, con riferimento agli avvenimenti, ai contesti geografici e ai personaggi piu importanti, la storia
d’Italia inserita nel contesto europeo e internazionale
- Conoscono gli aspetti fondamentali della cultura e della tradizione letteraria, artistica, filosofica, religiosa
italiana ed europea attraverso lo studio delle opere, degli autori e delle correnti di pensiero piu significativi e
hanno acquisito gli strumenti necessari per confrontarli con altre tradizioni e culture.
-sanno fruire delle espressioni creative delle arti e dei mezzi espressivi, compresi lo spettacolo, la musica, le
arti visive.
-Conoscono gli elementi essenziali e distintivi della cultura e della civilta dei paesi di cui si studiano le lingue.
Per l’ area scientifica, matematica e tecnologica
- Sanno utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico, conoscono i contenuti fondamentali delle
teorie che sono alla base della descrizione matematica della realta.
- Possiedono i contenuti fondamentali delle scienze fisiche conoscendone le procedure e i metodi di indagine
propri
-sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici nelle attivita di studio e di approfondimento; comprendere
la valenza metodologica dell’informatica
- comprendono i caratteri fondamentali dell’economia come scienza delle scelte responsabili sulle risorse di
cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura
giuridica che disciplinano la convivenza sociale;
- individuano le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e classificazione dei fenomeni
culturali;
-sanno sviluppare la capacita di misurare, con l’ausilio di adeguati strumenti matematici, statistici e informatici,
i fenomeni economici e sociali indispensabili alla verifica empirica dei principi teorici studiati;
- utilizzano le linee essenziali delle prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle
interdipendenze tra i fenomeni internazionali, nazionali, locali e personali;
- sanno identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche sia
in relazione alla dimensione nazionale ed europea sia a quella globale;
-hanno acquisito, in una seconda lingua moderna strutture, modalita e competenze comunicative corrispondenti
almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento.
5. Attività di approfondimento e pluridisciplinari svolte nell’anno in corso nella classe
Nel corso del corrente anno scolastico la classe ha svolto diverse attività e ha partecipato, in gruppo o con
singoli studenti, a varie iniziative promosse dalla Scuola o da Enti esterni.
In particolare la classe ha partecipato agli Open Days dell’ Università di Trieste e 3 studenti hanno partecipato
agli incontri organizzati nell’ambito della Fiera delle Professioni organizzata dall’USR e dalla Camera di
Commercio di Trieste.
Altre attività e approfondimenti:
Certificazioni linguistiche( inglese e spagnolo)
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Spettacolo sui migranti nell’ambito della rassegna S/Paesati (Teatro sloveno)
Visita alla mostra su Escher presso il Museo di Santa Caterina e a quella su El Greco (“La nascita di un genio”)
presso la Casa dei Carraresi (Treviso)
Partecipazione alla conferenza “I filosofi e la musica” , relatore prof. Martinelli (liceo Dante)
Una studentessa ha partecipato al Progetto Treno della memoria e, al suo ritorno, ha condiviso l’esperienza
con la classe.
Incontro con i rappresentanti di Europe Direct Trieste che hanno illustrato i programmi europei di volontariato
Lettura e analisi del documento sull’abbattimento confini nella zona Schengen ( compresenza)
Cinema: visione del film “Suffragettes”
Partecipazione a “Le giornata della Banconota presso la Banca d’Italia
Incontro sul tema delle riforme istituzionali con un docente dell’Universita Liberetà di Trieste
Trattazione di un’unità didattica in lingua inglese concordata col docente di potenziamento sulla crisi
economica del 1929.
Approfondimento sulle significative e profonde riforme vissute nel 2015 e 2016: la riforma della Costituzione
e quella del sistema elettorale italiano.
6 studenti della classe sono stati giurati del “Premio Malvinas” al Festival del Cinema Latino Americano,
XXX Edizione, svoltosi a Trieste nell’ottobre 2015.
Durante le lezioni curricoli si scienze umane la classe ha svolto i seguenti approfondimenti:: Il concetto di
democrazia. Dieci punti, da Imparare democrazia di G. Zagrebelsky
La questione ambientale in un contesto globale: inquinamento e allevamento animale (visione del
film-documentario Cowspiracy)
La flessibilità del lavoro: il dibattito attuale e la critica di L. Gallino
La ricerca scientifica e il dibattito epistemologico: visione e teoria
6. Esperienze progettuali significative realizzate nel corso del triennio Progetto “Scuola amica”: realizzazione e presentazione di un video sui pregi e difetti dell’edificio
scolastico in via Madonna del Mare.
Visita al museo etnografico di Sauris per l’approfondimento degli studi di antropologia.
Progetto “Donne al volante” , un dibattito sulle pari opportunità e sul ruolo della donna nella nostra
società. (teatro dei Fabbri)
Progetto di prevenzione contro l’abuso di alcolici (Stazione Marittima)
Corso di autodifesa promosso dalla Polizia locale
Spettacolo in lingua spagnola “Guernica” (Compagnia teatrale Larven)
Spettacolo in lingua inglese “An Ideal Husband” di O.Wilde, adattamento del Palketto Stage (Teatro
sloveno)
Visita alla Sinagoga di Trieste
7. Modalità di sviluppo della didattica: metodi, mezzi e spazi
E’ stata utilizzata la lezione frontale assieme a una didattica multimediale facilitata dalla presenza di computer
con schermo a parete e collegamento internet in classe. Le attività hanno potuto quindi essere arricchite da
spezzoni di film, interviste, esercitazioni on-line. Accanto ai libri di testo sono state fornite fotocopie o indirizzi
di siti web su cui approfondire gli argomenti svolti. Nell’insegnamento delle lingue straniere si è privilegiato
il metodo comunicativo.
Gli studenti hanno potuto usufruire delle seguenti attività di recupero e sostegno didattico:
10 ore di inglese nella settimana aperta che si è tenuta dal 25 al 30 gennaio, corsi di matematica in gennaio e
marzo, per diritto corso breve.
Per quanto riguarda la lingua spagnola, filosofia, italiano e fisica gli insegnanti hanno svolto delle attività di
recupero in itinere .
8. Criteri e strumenti di valutazione
La valutazione è stata eseguita seguendo i criteri concordati a livello collegiale nella programmazione per
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materie e le griglie di valutazione riportate nel POF d’Istituto.
Per la valutazione di:
• conoscenze (sapere)
• abilita / capacita (saper applicare)
• competenze (saper fare)
sono state utilizzate: prove scritte e orali, strutturate e semistrutturate.
Per la valutazione scritta sono state effettuate due verifiche nel primo periodo e tre nel secondo periodo.
Per la valutazione orale sono state effettuate due verifiche a periodo (prove orali di varia tipologia e/o prove
strutturate).
La valutazione con voto unico (Scienze motorie, Matematica, , Inglese, Scienze umane) è emersa da una
sintesi fondata su valutazioni orali e una pluralita di prove delle tipologie sopra indicate, con almeno una
verifica scritta.
Sono stati elementi di valutazione:
• le conoscenze e le competenze specifiche nella materia;
• la padronanza dei linguaggi disciplinari;
• l'impegno, la costanza, l'applicazione;
• l'attenzione, l'interesse e la partecipazione al dialogo educativo;
• l'autonomia raggiunta nell'organizzazione del lavoro;
• la capacita di rielaborazione critica dei contenuti e gli spunti personali di riflessione
sugli argomenti proposti;
• i progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza;
Strumento di valutazione è stata anche la costanza e la cura nell’esecuzione delle consegne domestiche.
Nella valutazione gli insegnanti hanno inoltre favorito l'autocorrezione e l’autovalutazione e hanno
utilizzato l'errore come utile strumento per modificare il comportamento dello studente;
Hanno sottolineato ed incoraggiato il progresso dell'apprendimento e stimolato la fiducia dell'alunno nelle
proprie possibilita rispettando, contemporaneamente, la specificita del modo di apprendere dei singoli alunni.
9. Prove effettuate in preparazione all’Esame di stato
Nel corso del presente anno scolastico la preparazione degli studenti all’Esame di Stato è avvenuta in
particolare attraverso esercitazioni nelle singole materie con l’adozione delle diverse tipologie indicate dal
Ministero; simulazioni di prima, seconda e terza prova scritta.
Primo periodo:
Simulazione di prima prova il giorno 1 dicembre 2015
Durata: 6 ore
Simulazione di terza prova il giorno 12 dicembre 2015
• progresso rispetto ai livelli di partenza, pur nel rispetto degli obiettivi minimi prefissati
• autonomia di opinione raggiunta
Le verifiche periodiche si sono articolate in prove orali e scritte in ciascun quadrimestre, fermo
restando il monitoraggio continuo della preparazione degli allievi tramite la verifica dei compiti per
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casa (revisione degli appunti e prove strutturate dal libro di testo) nonché la partecipazione attiva alle
lezioni.
Come indicato in sede di programmazione, anche le simulazioni di terza e seconda prova sono state
oggetto di valutazione.
Per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle prove orali, esse non sono state
programmate ferma restando la possibilità per ogni alunno di richiedere la verifica individuale. Esse
hanno riguardato almeno tre argomenti. Agli alunni si è richiesta la trattazione di tematiche individuate
dall’insegnante tra quelle affrontate di recente (di norma nell’ultimo mese e mezzo, due), per poi
proseguire approfondendo le stesse e cercando, ove possibile, riferimenti con il resto della materia già
svolta in classe. Talvolta, in sede di verifica, si è fatto riferimento diretto alle fonti legislative tramite
la loro lettura e commento da parte dello studente. Alla fine del secondo quadrimestre, in vista
dell’Esame di Stato, il campo di osservazione durante le verifiche è stato progressivamente allargato
con riferimenti all’intero anno scolastico.
Trieste, 12 maggio 2016
firma del docente
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I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI”
Liceo Classico; Liceo Linguistico; Liceo Musicale
Liceo delle Scienze Umane; delle Scienze Umane opzione Economico Sociale;.
34133 TRIESTE – Via Giustiniano, 3
RELAZIONE FINALE
MATERIA Inglese
Prof. Angela Petronio
Classe V C/ES
N.ro ore settimanali 3
N.ro ore complessivamente svolte alla data del consiglio di classe di maggio: 77
1. Presentazione sintetica della classe;
Complessivamente la classe, in cui insegno dallo scorso anno, ha partecipato alle lezioni con discreto
interesse anche se non tutti gli studenti si sono poi impegnati con continuità nello studio degli argomenti
presentati e/o per colmare le lacune che si erano evidenziate già all’inizio dell’anno scolastico. I compiti
assegnati, infatti, sono stati svolti con puntualità e con approfondimenti personali solo da una parte della
classe.
Il comportamento di alcuni studenti è stato, a volte, eccessivamente vivace mentre la classe è apparsa
divisa in piccoli gruppi, poco propensi a interagire tra loro . Ciò ha reso, talvolta, di difficile gestione i
momenti di dibattito e conversazione in L2.
Agli studenti DSA sono stati garantiti gli strumenti dispensativi e compensativi previsti dal loro PDP.
2. Obiettivi disciplinari raggiunti per quanto riguarda conoscenze, competenze, capacità La classe, nel complesso. ha raggiunto gli obiettivi indicati a un livello mediamente piu che sufficiente .
Alcuni studenti, in particolare, hanno raggiunto un buon livello di competenza linguistica e di conoscenza
dei contenuti.
In altri casi, invece, il pieno raggiungimento degli obiettivi stabiliti si è rivelato difficoltoso a causa di carenze
nel metodo e nella disciplina di studio e/o a causa di una frequenza irregolare.
In particolare è migliorata la conoscenza delle strutture morfosintattiche e del lessico della lingua inglese
anche se un limitato numero di studenti presenta ancora difficoltà sia nella produzione scritta che orale.
per cui i loro testi sono, a volte, poco efficaci dal punto di vista comunicativo.
La conoscenza degli argomenti storico-sociali e la conoscenza di autori significativi della letteratura
anglosassone e angloamericana appare attualmente più che sufficiente per la maggior parte degli studenti,
appena sufficiente per cinque studenti.
La classe non è omogenea per quanto riguarda la competenza comunicativa generale: e’ottima (livello B2)
per due alunni, buona per sei studenti (livello B1/B2), sufficiente per il resto della classe (B1).
Gli studenti hanno raggiunto, nel complesso, una sufficiente competenza nell’analizzare testi letterari o di
argomento storico-sociale, uno dei principali obiettivi del corso, ma si rilevano, in alcuni studenti, difficoltà
nell’inserirli nel loro contesto storico, sociale e letterario.
La maggior parte degli studenti è attualmente in grado di svolgere approfondimenti e riflessioni sui temi
proposti in modo abbastanza autonomo e di effettuare collegamenti tra autori, testi, temi.
Tranne in pochi casi si riscontrano alcune difficoltà e resistenze nell’effettuare collegamenti
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interdisciplinari.
2. Attività di approfondimento svolte
Durante tre ore in compresenza con l’insegnante di diritto prof.ssa Faraci, docente presso questo Istituto, gli
studenti sono stati guidati a riflettere sul significato della libera circolazione dei cittadini all’interno dei Paesi
europei e dell’area Schengen. In classe è stato letto ed analizzato il documento intitolato “Free movement of
persons” , pubblicato tra i Facts Sheets on the European Union nel febbraio 2016. E’ stata quindi proposta la
visione della prima parte del programma della BBC “Should borders matter?” che presentava un dibattito sul
tema del confine.
3. Attività di recupero svolte Dieci ore di recupero all’interno della settimana aperta che si è tenuta dal 25 al 30/01/2016.
4. Criteri e strumenti di valutazione
Per la valutazione ci si è attenuti ai seguenti criteri indicati nel POF:
-conoscenza dei contenuti, conoscenze morfosintattiche, comprensibilità del messaggio, correttezza formale,
organizzazione del discorso, fluidità dell’esposizione, capacità di sintesi. E inoltre:
-misurazione dei livelli di competenza
-verifica del livello di autonomia nell’organizzazione del lavoro
-controllo dell’assiduita della frequenza e dell’impegno nello studio
-verifica della partecipazione alle attività didattiche curricolari
-controllo dei progressi rispetto ai livelli di partenza
Descrizione del livello minimo atteso per il conseguimento della sufficienza nei test orali: ha acquisito i
contenuti di base della disciplina, anche se in modo un po’ mnemonico. Riesce a trasmettere il messaggio
seppure con pronuncia imperfetta, con alcune pause, e con imprecisioni sia grammaticali che lessicali.
Per quanto riguarda le verifiche scritte gli studenti hanno svolto due verifiche scritte nel primo periodo e tre
nel secondo, sempre con tipologie uguali a quelle proposte all’Esame di Stato. Durante le prove gli studenti
hanno potuto utilizzare sia il dizionario italiano-inglese che quello monolingue.
Le prove per la valutazione orale sono state una nel primo periodo e due nel secondo.
Allegato: Programma svolto e eventuale parte da svolgere dopo il 15 maggio
Trieste, 12 maggio 2016
Firma del docente
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I.S.I.S. “Carducci Dante”
Liceo delle Scienze Umane opzione Economico Sociale
Anno Scolastico 2015/2016
RELAZIONE FINALE
SPAGNOLO Lingua e Civiltà
Prof. Fernanda Hrelia
Numero di ore settimanali: 3
Ore di lezione svolte fino al 12 maggio: 78
(ancora da svolgere: 12 per un totale di 89 ore)
1.Presentazione sintetica della classe:
La sottoscritta è stata l’insegnante della disciplina negli ultimi due anni del triennio, pur conoscendo la
maggioranza degli studenti anche nel biennio, in quanto insegnante per alcuni in prima e seconda e di un
altro gruppo in prima; la classe costituitasi nel triennio è nata infatti dall’accorpamento di due gruppi.
La maggioranza degli studenti dimostra buone capacità e sufficiente motivazione, anche se permangono in
diversi elementi lacune pregresse a livello linguistico e strategie di studio poco efficaci. Alcuni dimostrano
difficoltà nella rielaborazione dei contenuti, tendendo ad uno studio mnemonico; non sempre sono state
rispettate le scadenze e la puntualità nell’esecuzione delle consegne. La partecipazione durante le lezioni è
stata comunque buona, nonostante la tendenza alla riservatezza di diversi studenti del gruppo classe.
Il programma è stato svolto come previsto; nel corso dell’anno scolastico si è insistito sul miglioramento
delle strategie comunicative tanto scritte che orali e sulla metodologia di studio di funzioni e strutture della
lingua.
2.Obiettivi disciplinari raggiunti
- capacità di comprendere e analizzare testi di tipologie diverse relativi a varie tematiche culturali
- sviluppo delle capacità di osservazione e riflessione sui fenomeni della lingua in rapporto alle altre
lingue studiate e sviluppo delle conoscenze delle problematiche sociali relative al mondo ispanico
contemporaneo
- arricchimento delle conoscenze di storia, arte, cinema e civiltà letteraria dei paesi di lingua spagnola
Gli obiettivi didattici ipotizzati all’inizio dell’a.s. sono stati raggiunti. La scelta dei contenuti ha tenuto conto
da una parte degli interessi degli studenti, dall’altra ha cercato una dimensione interdisciplinare e la relazione
con altri ambiti di studio (storia, storia dell’arte, scienze sociali, diritto-economia principalmente). Come
materiali di studio sono stati utilizzati, oltre ai libri di testo, testi di letteratura, documenti di storia, articoli da
quotidiani e riviste, film e documentari.
3. Attività di approfondimento svolte
Non sono state svolte attività di approfondimento, ma si è completato il programma con la proposta di alcuni
film inerenti agli argomenti studiati, affrontando così anche un percorso -benché breve- di cinema.
Inoltre 6 studenti della classe sono stati giurati del “Premio Malvinas” nel Festival del Cinema Latino
Americano, XXX Edizione, svoltosi a Trieste nell’ottobre 2015.
4. Attività di recupero svolte
Gli studenti che hanno riportato una valutazione negativa nel 1° quadrimestre, hanno potuto recuperare in
itinere, ripetendo i contenuti con strategie individualmente indicate dalla docente.
5. Criteri e strumenti di valutazione
Sono state svolte due prove scritte nel 1° periodo e tre nel secondo quadrimestre. Nel corso dell’anno
scolastico sono state proposte esercitazioni diverse: produzione scritta, traduzione, comprensione orale e
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scritta, analisi testuale, produzione orale ed esposizione dei contenuti di storia e civiltà. Ogni studente è stato
valutato certamente in base alla conoscenza delle strutture linguistiche e degli argomenti, ma nella
produzione orale è stato valutato soprattutto lo sforzo comunicativo sostenuto nella lingua straniera oltre alle
capacità di rielaborazione, nonché dell’impegno e la partecipazione attiva durante le lezioni. Strumento di
valutazione è stata anche la costanza e la cura nell’esecuzione delle consegne domestiche.
Ogni studente ha sostenuto almeno due prove orali per quadrimestre su ampie parti del programma.
La docente
Prof.ssa Fernanda Hrelia Trieste, 12 maggio 2016
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I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI”
Liceo Classico; Liceo Linguistico; Liceo Musicale
Liceo delle Scienze Umane; delle Scienze Umane opzione Economico
Sociale;.
34133 TRIESTE – Via Giustiniano, 3
RELAZIONE FINALE
MATEMATICA
Prof.ssa Roberta VENTURA
Classe 5Ces Scienze Umane opzione Economico Sociale
N.ro ore settimanali 3
N.ro ore svolte 69
1. Presentazione della classe
La classe, in generale, dimostra attenzione durante le lezioni, ma non un impegno costante nello
svolgimento dei compiti domestici, pertanto risultano lunghi i tempi per assimilare nuovi
concetti e, di conseguenza, solo pochi allievi si sono dimostrati all’altezza delle richieste del
programma dimostrando capacità di collegamento, di analisi e di sintesi e, quindi, in grado di
ripercorrere con autonomia gli argomenti trattati. Per alcuni la conoscenza dei concetti risulta
mnemonica e il linguaggio non sempre appropriato, per altri la preparazione risulta in parte
lacunosa e poco articolata causa le continue assenze o lo studio finalizzato allo svolgimento di
una verifica.
2. Obiettivi
Conoscenze:
Concetto di funzione, campo di esistenza, limite, derivata, conoscenza di alcuni teoremi di analisi,
conoscenza delle derivate.
Competenze:
Conoscere le condizioni di esistenza di una funzione, conoscere i limiti fondamentali, saper eseguire il
calcolo di limiti; conoscere le derivate delle funzioni elementari, saper calcolare le derivate di funzioni,
applicare le conoscenze e le tecniche suddette allo studio di funzioni.
Capacità:
Applicare la tecnica corretta all’esercizio proposto. Comunicazione orale e scritta con linguaggio
appropriato, sintetico, articolato con coerenza logica e pertinenza. Capacità di analisi e sintesi. Capacità
di ripercorrere in autonomia e senso critico gli itinerari scientifici acquisiti.
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Le conoscenze, competenze e capacità sopraccitate si intendono mediamente raggiunte ad un livello più
che sufficiente.
3. Attività di recupero
Le attività di recupero si sono svolte a gennaio e a marzo per il recupero delle insufficienze del 1°
periodo. Gli esiti sono risultati anche al limite della sufficienza a causa della presenza di lacune pregresse
e di un linguaggio poco appropriato.
4. Criteri e strumenti di valutazione
I criteri di valutazione adottati sono quelli previsti dal P.O.F. di Istituto. La valutazione viene espressa in
decimi attenendosi ai seguenti criteri:
per le verifiche scritte:
- comprensione del testo;
- conoscenza dei dati teorici necessari;
- capacità di calcolo;
- stesura dei procedimenti risolutivi (ordine formale, motivazione dei passaggi, correttezza nella
formulazione dei risultati, completezza, numero dei quesiti svolti rispetto il minimo richiesto);
per le verifiche orali:
- livello di conoscenza dei contenuti del programma;
- completezza delle informazioni;
- capacità di collegamento;
- coerenza logica;
- correttezza formale e terminologica;
- chiarezza e sintesi espositiva.
Tipo di prove svolte durante l’anno:
- Prove scritte: risoluzione di esercizi applicativi; test strutturati con quesiti a risposta aperta.
- Prove orali: colloqui (interventi alla lavagna) e test scritti.
- Simulazione della terza prova tipologia b
Allegato: Programma svolto e parte da svolgere dopo il 15 maggio
Trieste, 12 maggio 2016
Firma del docente
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I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI”
Liceo Classico; Liceo Linguistico; Liceo Musicale
Liceo delle Scienze Umane; delle Scienze Umane opzione Economico
Sociale;.
34133 TRIESTE – Via Giustiniano, 3
RELAZIONE FINALE
FISICA
Prof.ssa Roberta VENTURA
Classe 5Ces Scienze Umane opzione Economico Sociale
N.ro ore settimanali 2
N.ro ore svolte 47
1. Presentazione della classe
La classe, composta da 22 alunni, non ha dimostrato nè particolare attenzione durante le lezioni né un
impegno costante nello studio domestico se non solo finalizzato al buon esito delle verifiche. La
conoscenza dei concetti risulta per alcuni mnemonica, il linguaggio non sempre appropriato e pertinente.
Pochi sono gli allievi che si sono dimostrati all’altezza delle richieste del programma dimostrando
capacità di collegamento e, quindi, in grado di ripercorrere con autonomia gli argomenti trattati.
2. Obiettivi
Conoscenze:
Concetto di campo. Concetto di energia. Conoscenza della corrente. Conoscenza del potenziale.
Concetto di forza elettrica e magnetica.
Competenze:
Saper utilizzare il libro di testo e ricercare in maniera autonoma strumenti di rinforzo
Saper argomentare e rielaborare in modo logico concetti astratti. Saper confrontare differenti modelli
interpretativi per uno stesso fenomeno.
Capacità:
Valutare criticamente teorie ed informazioni, porsi problemi. Comunicazione orale e scritta con
linguaggio appropriato e pertinente. Capacità di ripercorrere in autonomia e senso critico gli itinerari
scientifici acquisiti.
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Le conoscenze, competenze e capacità sopraccitate si intendono mediamente raggiunte ad un livello più
che sufficiente solo con alcuni studenti che hanno ottenuto risultati buoni, anche ottimi
3. Attività di approfondimento
E’ stata svolta una lezione di approfondimento sulle onde gravitazionali. Le altre ore sono state utilizzate
come potenziamento per aiutare gli alunni in difficoltà.
4. Attività di recupero
L’attivita di recupero, ove possibile, si è svolta in itinere. Gli esiti sono risultati anche al limite della
sufficienza a causa della presenza di lacune pregresse e di un linguaggio poco appropriato.
5. Criteri e strumenti di valutazione
I criteri di valutazione adottati sono quelli previsti dal P.O.F. di Istituto. La valutazione viene espressa in
decimi attenendosi ai seguenti criteri:
per le verifiche scritte:
- comprensione del testo;
- conoscenza dei dati teorici necessari;
- capacità di calcolo;
- stesura dei procedimenti risolutivi (ordine formale, motivazione dei passaggi, correttezza nella
formulazione dei risultati, completezza, numero dei quesiti svolti rispetto il minimo richiesto);
per le verifiche orali:
- livello di conoscenza dei contenuti del programma;
- completezza delle informazioni;
- capacità di collegamento;
- coerenza logica;
- correttezza formale e terminologica;
- chiarezza e sintesi espositiva.
Tipo di prove svolte durante l’anno:
- Prove scritte: risoluzione di esercizi applicativi; test strutturati con quesiti a risposta aperta e/o
multipla.
- Prove orali: colloqui (interventi alla lavagna) e test scritti.
- Simulazione della terza prova tipologia b
Allegato: Programma svolto e parte da svolgere dopo il 15 maggio
Trieste, 12 maggio 2016
Firma del docente
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I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI”
Liceo Classico; Liceo Linguistico; Liceo Musicale
Liceo delle Scienze Umane; delle Scienze Umane opzione Economico Sociale.
34133 TRIESTE - Via Giustiniano, 3
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE
Prof. Ermanna Panizon (dal 18 gennaio)
Materia Storia dell’arte
Classe V C ES
N.ro ore settimanali 2
N.ro ore complessivamente svolte alla data del consiglio di classe di maggio
1. Presentazione sintetica della classe
L’apprendimento della storia dell’arte da parte del gruppo classe è stato sfavorito da una considerevole
discontinuità nell’insegnamento, determinata dall’avvicendarsi di docenti supplenti. Per questa
ragione la classe inizialmente presentava difficoltà diffuse nell’utilizzo del lessico specifico della
materia e una conoscenza frammentaria dei fenomeni artistici; di questo deficit gli studenti si sono
dimostrati consapevoli e in molti casi hanno cercato attivamente di colmare le proprie lacune. Vista la
situazione di partenza, è stato opportuno ridurre il programma in modo da privilegiare l’acquisizione
delle competenze di base.
Il gruppo classe non presenta una fisionomia unitaria: una parte degli alunni ha fin da subito dimostrato
interesse per la materia e continuità di attenzione, impegno e studio. Una parte della classe si
contraddistingue invece per frequenza scolastica e impegno discontinui, anche se, in alcuni casi, questo
atteggiamento non corrisponde a disinteresse per la materia. Se sollecitati a partecipare attivamente
alle lezioni, la maggioranza degli studenti interviene in modo pertinente e spesso dimostra capacità di
ragionare in modo indipendente. La media delle valutazioni è buona, nonostante le discontinuità
riscontrate, in quanto gli studenti sono usi prepararsi in vista delle verifiche.
2. Obiettivi educativi e formativi generali raggiunti
- Gli studenti sono in grado di orientarsi tra i fenomeni artistici dal Neoclassicismo alle Avanguardie
Storiche individuando le specificità di linguaggio dei singoli artisti e dei movimenti.
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- Gli studenti sanno individuare i temi e i problemi che ricorrono nelle principali esperienze
artistiche dell’Ottocento e del Novecento, quali, ad esempio: l’influenza dell’arte orientale,
l’esaltazione della vita moderna, il primitivismo.
3. Abilità e competenze raggiunte
- Capacità di utilizzare il lessico appropriato alla materia.
- Capacità di ragionare sul rapporto tra le opere d’arte e la situazione storica e culturale in
cui sono state prodotte.
Gli studenti hanno acquisito le competenze necessarie per analizzare i fenomeni artistici
della contemporaneità, avendone compreso i principi e le innovazioni linguistiche e
tecniche.
4. Attività di approfondimento e pluridisciplinari svolte nell’anno in corso nella classe
Primo quadrimestre: Jackson Pollock e l’action painting.
Secondo quadrimestre: lettura di passi tratti dalle critiche ai Salons parigini di E.Zolà e
C.Baudelaire.
5. Esperienze progettuali significative realizzate nel corso del triennio
Visita alle mostre “Escher” (Museo di Santa Caterina, Treviso) e “El Greco in Italia.
Metamorfosi di un genio” (Casa dei Carraresi, Treviso).
6. Modalità di sviluppo della didattica: metodi, mezzi e spazi
Lezioni frontali e partecipate fondate sul dialogo continuo con la classe. Strumenti didattici:
libro di testo, power-point preparati dal docente, ricerca di immagini in rete, proiezione di
video (es. clip da “Le Mystère Picasso” di Clouzot; Zoopraxiscopio di Muybridge).
7. Criteri e strumenti di valutazione
La valutazione è basata principalmente su prove di verifica semi-strutturate, di tipologia A e
B; concorrono al voto finale anche verifiche orali (svolte soprattutto nel caso di votazioni
insufficienti e assenze nelle prove scritte) e la valutazione di un compito assegnato per casa
(3 domande a risposta aperta di min 100 max 120 parole) elaborato allo scopo di sviluppare
capacità di sintesi e di rielaborazione e a verificare la capacità di utilizzare il lessico
specifico.
Gli strumenti valutativi sopra elencati hanno concorso al raggiungimento di un unico
giudizio, espresso in decimi.
8. Prove effettuate in preparazione all’Esame di stato
E’ stata svolta una simulazione di terza prova il giorno 02/05 (Tipologia B, tre domande per
materia).
31
I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI”
Liceo Classico; Liceo Linguistico; Liceo Musicale
Liceo delle Scienze Umane; delle Scienze Umane opzione Economico Sociale;.
34133 TRIESTE –Via Giustiniano, 3
RELAZIONEFINALE
SCIENZE MOTORIE E SPOIRTIVE
Prof .MAURI STELLIA
Classe 5 C/ES
N.ro ore settimanali 2
N.ro ore complessivamente svolte alla data del consiglio di classe di maggio 52
16. Presentazione sintetica della classe;
La classe non è omogenea per quanto riguarda interessi e capacità. La maggior parte della classe ha
lavorato con sufficiente impegno, ottenendo risultati mediamente discreti, eccellenti solo in pochi
casi. Alcuni studenti hanno partecipato alle attività extracurricolari proposte dal centro sportivo
scolastico ed alle fasi provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi.
a) Eugenio Montale, Ammazzare il tempo (da Auto da fé. Cronache in due tempi, Il Saggiatore, Milano
1966)
b)
c) Il problema più grave del nostro tempo non è tra quelli che si vedono denunziati a caratteri di scatola
nelle prime pagine dei giornali; e non ha nulla in comune, per esempio, col futuro status di Berlino o con
l’eventualita di una guerra atomica distruggitrice di una meta del mondo. Problemi simili sono d’ordine storico
e prima o poi giungono a una soluzione, sia pure con risultati spaventosi. Nessuna guerra impedira all’umanita
futura di vantare ulteriori magnifiche sorti nel quadro di una sempre più perfetta ed ecumenica civiltà
industriale. Un mondo semidistrutto, che risorgesse domani dalle ceneri, in pochi decenni assumerebbe un
volto non troppo diverso dal nostro mondo d’oggi. Anzi, oggi è lo spirito di conservazione che rallenta il
72
progresso. Qualora non ci fosse più nulla da conservare il progresso tecnico si farebbe molto più veloce. Anche
l’uccisione su larga scala di uomini e di cose può rappresentare, a lunga scadenza, un buon investimento del
capitale umano. Fin qui si resta nella storia. Ma c’è un’uccisione, quella del tempo, che non sembra possa dare
frutto. Ammazzare il tempo è il problema sempre piu preoccupante che si presenta all’uomo d’oggi e di
domani.
d) Non penso all’automazione, che ridurrà sempre più le ore dedicate al lavoro. Può darsi che quando la
settimana lavorativa sarà scesa da cinque a quattro o a tre si finisca per dare il bando alle macchine attualmente
impiegate per sostituire l’uomo. Può darsi che allora si inventino nuovi tipi di lavoro inutile per non lasciare
sul lastrico milioni o miliardi di disoccupati; ma si tratterà pur sempre di un lavoro che lascerà un ampio
margine di ore libere, di ore in cui non si potrà eludere lo spettro del tempo.
e) Perché si lavora? Certo per produrre cose e servizi utili alla società umana, ma anche, e soprattutto,
per accrescere i bisogni dell’uomo, cioè per ridurre al minimo le ore in cui è piu facile che si presenti a noi
questo odiato fantasma del tempo. Accrescendo i bisogni inutili, si tiene l’uomo occupato anche quando egli
suppone di essere libero. “Passare il tempo” dinanzi al video o assistendo a una partita di calcio non è
veramente un ozio, è uno svago, ossia un modo di divagare dal pericoloso mostro, di allontanarsene.
Ammazzare il tempo non si può senza riempirlo di occupazioni che colmino quel vuoto. E poiché pochi sono
gli uomini capaci di guardare con fermo ciglio in quel vuoto, ecco la necessità sociale di fare qualcosa, anche
se questo qualcosa serve appena ad anestetizzare la vaga apprensione che quel vuoto si ripresenti in noi.
f)
Eugenio Montale (Genova, 1896 - Milano, 1981) è noto soprattutto come poeta. Merita però di essere ricordato anche
come prosatore. Lo stesso Montale raccolse in Farfalla di Dinard (Prima ed. 1956) e Auto da fé (Prima ed. 1966) scritti
in prosa apparsi in precedenza su giornali e riviste. Il brano che si propone è tratto da un testo pubblicato originariamente
nel “Corriere della Sera” del 7 novembre 1961.
1. Comprensione del testo
Riassumi tesi e argomenti principale del testo.
2. Analisi del testo
g) 2.1 Quali sono i problemi risolvibili secondo Montale?
h) 2.2 Spiega il significato che Montale attribuisce all’espressione “ammazzare il tempo”.
i) 2.3 Perché si accrescono i bisogni inutili e si inventeranno “nuovi tipi di lavoro inutile”?
j) 2.4 Noti nel testo la presenza dell’ironia?
2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Sulla base dell’analisi condotta, ricerca la “visione del mondo” espressa nel testo e approfondisci la ricerca
con opportuni collegamenti ad altri testi di Montale. Alternativamente, soffermati sul grado di attualità /
inattualità dei ragionamenti di Montale sul lavoro e sul tempo.
TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
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(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNA
Sviluppa l'argomento scelto o informa di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando, in
tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del “saggio breve” argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti
alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell'”articolo di giornale”, indica il titolo dell'articolo e il tipo di giornale sul
quale pensi che l' articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO
ARGOMENTO: Il poeta
DOCUMENTI
«Ci sono, infatti, due categorie di poeti. I più grandi, i rari, i veri maestri compendiano in sé l'umanità; senza
preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri,
essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo
specchiantesi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare
per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non
si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se
fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio. Byron era di questa famiglia,
Shakespeare della prima.»
Gustave FLAUBERT, Lettera a Louise Colet - 23 Ottobre 1846
«I1 Poeta si fa veggente mediante un lungo, immenso e ragionato sregolarsi di tutti i sensi».
Arthur RIMBAUD, Lettera del Veggente - 15 Maggio 1871
«Vedere e udire: altro non deve il poeta. Il poeta è l'arpa che un soffio anima, è la lastra che un raggio
dipinge. La poesia è nelle cose: un certo etere che si trova in questa più, in quella meno, in alcune sì, in altre
no. Il poeta solo lo conosce, ma tutti gli uomini, poi che egli significò, lo riconoscono. Egli presenta la visione
di cosa posta sotto gli occhi di tutti e che nessuno vedeva.»
Giovanni PASCOLI, da Il sabato (1896), in Pensieri e discorsi, II ed., 1914
Scrivere scrivere scrivere
Perché scrive lo scrittore?
C’è modo di saperlo?
Si sa?
Per seguire una carriera come un’altra
o per l’amore di qualche cosa?
Chi lo sa.
Amore della parola
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per vederla risplendere
sempre più bella, lucida, maliosa,
né mai si stanca di lucidarla,
Per questa cosa sola
senza neppure un’ombra
della vanità?
Scrive con la speranza
di trovare una mano sconosciuta
da poter stringere
nell’oscurita. Aldo PALAZZESCHI, Lo scrittore,
in Via delle cento stelle, 1972
Locvizza, l’1 Ottobre 1916
Sono un poeta
un grido unanime
sono un grumo di sogni
Sono un frutto
d’innumerevoli contrasti d’innesti
maturato in una serra
Ma il popolo è portato
dalla stessa terra
che mi porta
Italia
E in questa uniforme
di tuo soldato
mi riposo
come fosse la culla
di mio padre
Giuseppe UNGARETTI, Italia in Porto sepolto, 1916
75
«Gli avvenimenti esterni sono sempre più o meno preveduti dall'artista; ma nel momento in cui essi avvengono
cessano, in qualche modo, di essere interessanti. Fra questi avvenimenti che oso dire esterni c'è
stato, e preminente per un italiano della mia generazione, il fascismo. Io non sono stato fascista e non ho
cantato il fascismo; ma neppure ho scritto poesie in cui quella pseudo rivoluzione apparisse osteggiata.
Certo, sarebbe stato impossibile pubblicare poesie ostili al regime d'allora; ma il fatto è che non mi ci sarei
provato neppure se il rischio fosse stato minimo o nullo. Avendo sentito fin dalla nascita una totale disarmonia
con la realtà che mi circondava, la materia della mia ispirazione non poteva essere che quella
disarmonia. Non nego che il fascismo dapprima, la guerra più tardi, e la guerra civile più tardi ancora mi
abbiano reso infelice; tuttavia esistevano in me ragioni di infelicità che andavano molto al di là e al di fuori
di questi fenomeni. Ritengo si tratti di un inadattamento, di un "maladjustement" psicologico e morale che è
proprio a tutte le nature a sfondo introspettivo, cioè a tutte le nature poetiche. Coloro per i quali l'arte è un
prodotto delle condizioni ambientali e sociali dell'artista potranno obiettare: il male è che vi siete estraniato
dal vostro tempo; dovevate optare per l'una o per l'altra delle parti in conflitto. Mutando o migliorando
la società si curano anche gli individui; nella società ideale non esisteranno più scompensi o inadattamenti
ma ognuno si sentirà perfettamente a suo posto; e l'artista sarà un uomo come un altro che avrà in più il dono
del canto, l'attitudine a scoprire e a creare la bellezza. Rispondo che io ho optato come uomo; ma come poeta
ho sentito subito che il combattimento avveniva su un altro fronte, nel quale poco contavano i grossi
avvenimenti che si stavano svolgendo.» Eugenio MONTALE, in Confessioni di scrittori (Interviste con se stessi), 1951
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: Bisogna avere fiducia?
DOCUMENTI
«La fiducia è un segno di umanità. Ci rimanda alla fragilità e alla ricchezza della nostra condizione. Se l'uomo
ha bisogno di fidarsi degli altri è perché non è onnipotente. Attraverso questa apertura all'altro mostra
anche che è vivo. [...] Per superare angosce e sospetti la soluzione non consiste nel contrattualizzare tutte le
nostre relazioni e mantenere gli altri in uno spazio in cui non possono più minacciarci o tradirci. È un'illusione
farci credere che le nostre debolezze possano sparire una volta che siamo protetti legalmente.
Nessuno è sufficientemente potente per fare a meno degli altri. E, per vivere insieme, bisogna imparare a
contare sugli altri e a fidarsi di loro. Se bisogna però uscire da una logica contrattualistica che ci porta a una
impasse, è anche vano, tuttavia, lasciarsi andare a una fiducia incondizionata e cieca che ci lascerebbe senza
difesa e senza risorse, come quando eravamo piccoli e dipendevamo completamente dai nostri genitori. Nel
momento in cui mi fido, faccio una scommessa; nulla mi garantisce che sarà vincente; posso anche perdere.
Ma scommettendo mi concedo almeno la possibilità di scoprire l'altro e, ancor più, di scoprire me stesso. Per
questo la fiducia non può essere pensata che in relazione con l'incertezza e la certezza allo stesso tempo:
l'incertezza del legame con l'altro che, a dispetto di tutto, rimane fragile; la certezza delle risorse interiori che
possono permettermi di sopravvivere anche se l'altro mi tradisce. La scommessa della fiducia è la scommessa
dell'uomo.» Michela MARZANO, Avere fiducia, Mondadori, Milano 2012 [ed. originale francese 2010]
«Raisa è una donna dura, compresa della propria posizione sociale, nemica di ogni forma di tenerezza. Prende
sempre le difese dei rivali contro Eduard; se questi è stato picchiato, non lo consola ma si congratula
con l'aggressore: così il figlio diventerà un uomo, e non una femminuccia. Uno dei primi ricordi di Eduard è
di essere stato colpito a cinque anni da una grave forma di otite. Gli usciva pus dalle orecchie, e rimase sordo
parecchie settimane. Per raggiungere l'ambulatorio in cui la madre lo stava portando, era necessario
attraversare i binari della ferrovia. Senza sentirlo, Eduard vide arrivare il treno, il fumo, la velocità, il mostro
di acciaio nero e, colto improvvisamente dall'irrazionale paura che la madre volesse gettarlo sotto le ruote,
iniziò a urlare: "Mamma! Mammina mia! Non buttarmi sotto il treno! Per favore, non buttarmi sotto il treno!".
Nel raccontare l'episodio, Eduard sottolinea l'importanza di quel "per favore", come se soltanto la
buona educazione avesse fatto desistere la madre dal suo funesto disegno.» Emmanuel CARRÈRE, Limonov, trad. it. di F. Bergamasco, Adelphi, Milano 2012 [ed. originale francese 2011]
«È giusto temere anche la crisi economica, ma non dobbiamo fame una tragedia. Prepariamoci in modo
razionale e ragioniamo sulle cause, sulle prospettive, sulle responsabilità passate. Cerchiamo di capire il
76
problema in modo adeguato a formare un'opinione pubblica capace di ispirare decisioni e nuove regole
efficaci a uscire dalla crisi e a evitarne di nuove. [...] Le situazioni economiche sono spesso analoghe ai
giochi d'azzardo e alle scommesse: se qualcuno perde, c'è qualcun altro che guadagna. Si chiamano giochi a
somma zero, se la somma delle perdite è uguale alla somma delle vincite. (In altri tipi di giochi la somma è
negativa. Allora vuol dire che alcune risorse sono andate distrutte: non le ha più nessuno. Il caso estremo è
quello rappresentato da guerre o vandalismi. Le distruzioni avvengono anche per decisioni sbagliate: possono
essere tecnologiche, come i disastri di Longarone, Seveso, Ĉernobil', Bhopal; possono essere
tecnoeconomiche, come costruire infrastrutture o stabilimenti che si rivelano poi inutili o dannosi o che
crollano da soli.)» Roberto VACCA, Patatrac!, Garzanti, Milano 2009
«È vero che, in condizioni normali, l'economia "tira" di più se siamo ottimisti. Questo principio è stato consacrato negli Stati Uniti dalla formula della consumer confidence, la fiducia del consumatore, e del
positive thinking, del pensare positivo. Ma la severissima recessione di gran parte dei Paesi benestanti ormai
incrina questa fiducia nella fiducia. Un libro molto letto, oggi, nelle università americane, è Prozac Leadership
di David Collinson: un titolo che dice tutto, e cioè che il crac è figlio di una cultura che "premiando l'ottimismo
ha indebolito la capacità di pensare criticamente, ha anestetizzato la sensibilità al
pericolo". Come si sa, il Prozac è la pillola della felicità; e dunque il testo di Collinson si potrebbe anche
intitolare "l'economia del Prozac". E un indiano rincara la dose: "Se non vedi le cose negative del mondo che
ti circonda vivi in un paradiso per idioti" (Jaggi Vasudev).» Giovanni SARTORI, L'economia del Prozac, "Corriere della Sera" - 23/01/2013
3. AMBITO STORICO-POLITICO
ARGOMENTO: L'Italia del boom
DOCUMENTI
«L'industrializzazione del paese assunse fra il 1951 e il 1962 un ritmo senza paragone con qualsiasi altra fase
della storia italiana e fu talmente impetuoso che il suo saggio di incremento si collocò fra i più elevati su scala
europea. [...] Il movimento ascendente dell'economia italiana raggiunse [...] dopo il 1953 alti livelli
espansivi e risultò comunque più agevole e spedito che in qualsiasi altro periodo storico, nonostante l'alternarsi
di brevi fasi recessive. [...] Se l'Italia, malgrado la poderosa ascesa del decennio 1951-61, non
raggiunse le condizioni tipiche dei paesi più progrediti, è indubbio nondimeno che essa acquisì allora un alto
grado di sviluppo industriale e registrò un'avanzata altrettanto pronunciata del settore terziario. [...] Insomma,
l'Italia si era inserita nella rapida espansione postbellica dell'economia internazionale, superando o rispettando
le tabelle di marcia di altre nazioni europee nell'accrescimento del prodotto nazionale lordo e
della produttività, nell'espansione degli investimenti e del commercio estero. [...] Quali furono i fattori
propulsivi di questa crescita cui si è voluto dare il nome di "miracolo economico"? [...] Alcuni elementi
(l'assistenza americana, gli effetti attraverso il mercato internazionale del ciclo economico espansivo degli
Stati Uniti, la sottovalutazione della moneta rispetto al dollaro, il rinnovo degli impianti e dei processi tecnici,
l'impiego di più moderne e meno costose fonti energetiche, la diffusione di nuovi prodotti di massa)
furono comuni ad altri paesi europei. [...] Ma ciò che più importa rilevare, in ultima analisi, è che la crescita
dell'apparato produttivo avvenne allora in una situazione di profitti crescenti, senza sensibili movimenti
inflazionistici, e di progressivo saldo attivo dei conti con l'estero. [...] Furono, in realtà, la disponibilità di un
abbondante serbatoio di manodopera a buon mercato, unitamente ad alcune condizioni strutturali della nostra
economia - la relativa arretratezza del sistema produttivo qual era uscito dalla guerra e la possibilità, quindi,
di adottare immediatamente, senza costi preliminari di ricerca, alcune tecniche di gestione già ampiamente
collaudate nei paesi più avanzati - a creare i presupposti del "decollo" industriale del secondo dopoguerra. Al
basso costo del lavoro concorsero sia l'emigrazione di forze lavorative dal Sud, [...] sia la debolezza
contrattuale delle organizzazioni sindacali.» Valerio CASTRONOVO, La storia economica, in Storia d'Italia. Dall'Unità a oggi, vol. 4.1, Einaudi, Torino 1975
«Gli anni del "miracolo" furono il periodo-chiave di uno straordinario processo di trasformazione che toccò
ogni aspetto della vita quotidiana: la cultura, la famiglia, i divertimenti, i consumi, perfino il linguaggio.
Questa trasformazione, naturalmente, non fu immediata né tantomeno uniforme. [...] Negli anni dal 1950 al
1970 il reddito pro capite in Italia crebbe più rapidamente che in ogni altro paese europeo salvo la Germania
occidentale [...]. Con il 1970, il reddito pro capite, che in Italia a metà degli anni Quaranta era parecchio
indietro rispetto a quello delle nazioni nord europee, aveva raggiunto il 60% di quello della Francia e l'82%
77
di quello dell'Inghilterra. Pressate da una pubblicità fino ad allora sconosciuta, le famiglie italiane, soprattutto
del Nord e del Centro, spesero le nuove ricchezze nell'acquisto di beni di consumo durevoli mai
posseduti in precedenza. Se nel 1958 solo il 12% delle famiglie italiane possedeva un televisore, con il 1965
la percentuale salì al 49. Nello stesso periodo, coloro che possedevano un frigorifero passarono dal 13 al
55% e quelli che avevano la lavatrice dal 3 al 23%. Tra il 1950 e il 1964 le automobili private passarono da
342.000 a 4.670.000 e i motocicli da 700.000 a 4.300.000. [...] Nessuna novità ebbe in questi anni un impatto
più grande sulla vita di tutti i giorni della televisione. Nel 1954, anno della sua comparsa, vi erano 88.000
abbonati, saliti subito a un milione nel 1958. Nel 1965 il 49% delle famiglie italiane possedeva un televisore.
[...] All'inizio, il guardare la televisione costituiva una forma di intrattenimento collettivo: gli apparecchi
privati erano un privilegio per ricchi, mentre le televisioni dei bar divennero, specialmente nelle aree contadine,
un momento cruciale di ritrovo. [...] Progressivamente il carattere fondamentalmente atomizzante della
televisione si impose. Man mano che le famiglie si dotavano di un proprio apparecchio, l'abitudine di guardare
la televisione al bar o dal vicino di casa tendeva a scomparire; nei nuovi palazzi alle periferie delle città, ognuno
guardava la televisione a casa propria. Questo impressionante sviluppo accentuò naturalmente la tendenza a
un uso passivo e familiare del tempo libero, a scapito, di conseguenza, dei passatempi a carattere collettivo e
socializzante.» Paul GINSBURG, Storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi, Einaudi, Torino 2006, I ed. 1989
«II deciso modificarsi delle attività produttive è solo uno dei fattori che stanno alla base dei processi di
mobilità che sconvolgono il volto del paese: fra il 1955 e il 1970 gli spostamenti di residenza da un comune
all'altro sono quasi 25 milioni (10 milioni di essi portano al di fuori delle regioni di partenza). La geografia
sociale si rimodella attorno ai luoghi dell'industrializzazione, alle vie di comunicazione, ai centri maggiori;
nello stesso periodo si stabiliscono all'estero oltre 4 milioni di italiani. Lo sgretolarsi dei precedenti assetti
sconvolge inevitabilmente relazioni sociali e familiari, condizioni di vita, culture. Non si perda mai di vista il
dato centrale del nostro "miracolo", connesso alle arretratissime condizioni di partenza: in Italia, più che in
altri paesi europei, antiche aspirazioni ed elementari esigenze iniziano a realizzarsi contemporaneamente
all'irrompere di consumi e bisogni nuovi. Si metta in conto anche il nostro lungo dopoguerra, la faticosa e
lenta ripresa di un paese sconfitto e in ginocchio: l'italiano del 1946 è allo stremo, consuma 4-5 chili di carne
bovina pro capite all'anno, e solo alla metà degli anni cinquanta ritorna ai 9 chili del pur poverissimo e
autarchico anteguerra. Diventano 13 nel 1960 e 20 nel 1966, crescendo poi sino ai 25 chili del 1971, che
resteranno sostanzialmente stabili.» Guido CRAINZ, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta, Donzelli editore, Roma 2003
«A sostenere la forte crescita del settore [turistico] ha concorso in modo determinante la domanda interna:
infatti negli anni Cinquanta e Sessanta le vacanze entrarono a far parte delle abitudini delle famiglie italiane
e da un turismo che ancora coinvolgeva solo le fasce medio-alte della borghesia si passò così al turismo di
massa. Anche gli operai, che ormai godevano tutti di ferie retribuite, divennero clienti delle località balneari
o montane: alla fine degli anni Sessanta gli italiani che andavano in vacanza erano quindi ben tre volte quelli
degli anni Trenta. La crescita dei consumi turistici registrata nel secondo dopoguerra va collegata in primo
luogo alle trasformazioni economiche che riguardarono il nostro come gli altri paesi europei, talvolta in
modo persino accelerato.» Patrizia BATTILANI, Vacanze di pochi, vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo, Il Mulino, Bologna 2001
4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Scienza, religione e libertà di ricerca
DOCUMENTI
«Pensiero scientifico Potete anche chiamarlo pensiero laico, noi aggiungiamo la parola libertà: il pensiero scientifico è pensiero
libero. [...] Potete credere in Dio ed essere laici, cioè razionali e liberi, nel pensiero. Potete dirvi atei ed
esserlo altrettanto. Con 'pensiero scientifico' non alludiamo alla forma di pensiero tipica degli scienziati, ma
a un metodo razionale che riguarda tutti e dovrebbe trarre esempio da come ragionano gli uomini di scienza
più grandi. Sono curiosi e pronti a recepire le novità, mettono in discussione se stessi e le proprie convinzioni
se notano dati che sembrano credibili e meritano di essere approfonditi. Non si fermano mai, vanno avanti
nella ricerca, sempre aperti a collaborazioni, idee, scoperte, dubbi.» Umberto VERONESI, Maria Giovanna LUINI, Siate liberi, Salani Editore, Milano 2012
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«"La scienza, intesa come scopritrice di verità assolute, rimane, dunque, disoccupata per mancanza di verità
assolute. Ma questo non porta a distruggere la scienza, porta soltanto a una diversa concezione della scienza".
Così il grande matematico Bruno De Finetti all'inizio del suo Probabilismo (1931). L'elogio che
egli tracciava in quel testo della "travolgente marea di pensiero relativista" doveva venire ulteriormente
definito nel contributo "filosofico" del 1934, L'invenzione della verità, ove si sottolineava come l'idea della
conquista di una verità assoluta fosse dannosa per i filosofi come per gli scienziati: i primi si cullerebbero
nell'illusione di aver trovato un possesso per sempre; i secondi, raggiunto il sapere definitivo, smetterebbero
di investigare.» Giulio GIORELLO, Senza Dio. Del buon uso dell'ateismo, Longanesi, Milano 2010
«La scienza è possibile solo perché viviamo in un universo ordinato che obbedisce a leggi matematiche
semplici. Compito dello scienziato è di studiare, catalogare e mettere in relazione l'ordine della natura, non di
indagarne l'origine. I teologi, invece, hanno sempre ritenuto che l'ordine fisico sia una prova che testimonia
dell'esistenza di Dio: in tal caso scienza e religione lavorerebbero per un fine comune, vale a dire la conoscenza
dell'operato divino. Si è detto anche che la cultura scientifica occidentale nasce proprio perché
stimolata dalla tradizione giudaico-cristiana, secondo cui esiste nel cosmo un'organizzazione a esso impartita
per volontà di Dio: la ragione e la scienza non fanno che illuminare questa organizzazione delle cose.» Paul DAVIES, Dio e la nuova fisica, Mondadori, Milano 2009
«Ipazia rappresenta il simbolo dell'amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatta grande
la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio comincia quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso
tenta di soffocare la ragione. Tanti altri martiri sono stati orrendamente torturati e uccisi. Il 17
febbraio 1600 Giordano Bruno fu mandato al rogo per eresia, lui che scriveva: "Esistono innumerevoli soli;
innumerevoli terre ruotano attorno a questi, similmente a come i sette pianeti ruotano intorno al nostro Sole.
Questi mondi sono abitati da esseri viventi". Galileo, convinto sostenitore della teoria copernicana,
indirettamente provata dalla sua scoperta dei quattro maggiori satelliti di Giove, fu costretto ad abiurare.» Adriano PETTA, Antonino COLAVITO, Ipazia, La lepre, Roma 2010
1. Un saluto tutto speciale a voi, ricercatori della verità, a voi, uomini di pensiero e di scienza, esploratori
dell'uomo, dell'universo e della storia, a voi tutti, pellegrini in marcia verso la luce, e anche a quelli che si sono
fermati nel cammino, affaticati e delusi da una vana ricerca.
2. Perché un saluto speciale per voi? Perché qui tutti noi, Vescovi, Padri del Concilio, siamo in ascolto della
verità. Che cosa è stato il nostro sforzo durante questi quattro anni, se non una ricerca più attenta e un
approfondimento del messaggio di verità affidato alla Chiesa, se non uno sforzo di docilità più perfetta allo
Spirito di verità?
3. Noi dunque non potevamo non incontrarci con voi. Il vostro cammino è il nostro. I vostri sentieri non sono
mai estranei ai nostri. Noi siamo gli amici della vostra vocazione di ricercatori, gli alleati delle vostre fatiche,
gli ammiratori delle vostre conquiste e, se occorre, i consolatori dei vostri scoraggiamenti e dei vostri
insuccessi.
4. Anche per voi abbiamo dunque un messaggio, ed è questo: continuate a cercare, senza stancarvi, senza
mai disperare della verità! Ricordate le parole di uno dei vostri grandi amici, sant'Agostino: "Cerchiamo con
il desiderio di trovare, e troviamo con il desiderio di cercare ancora". Felici coloro che, possedendo la verità,
la continuano a cercare per rinnovarla, per approfondirla, per donarla agli altri. Felici coloro che, non avendola
trovata, camminano verso essa con cuore sincero: che essi cerchino la luce del domani con la luce
d'oggi, fino alla pienezza della luce!
5. Ma non dimenticatelo: se il pensare è una grande cosa, pensare è innanzitutto un dovere; guai a chi
chiude volontariamente gli occhi alla luce! Pensare è anche una responsabilità: guai a coloro che oscurano lo
spirito con i mille artifici che lo deprimono, l'inorgogliscono, l'ingannano, lo deformano! Qual è il principio
di base per uomini di scienza, se non sforzarsi di pensare giustamente?
6. Per questo, senza turbare i vostri passi, senza accecare i vostri sguardi, noi vogliamo offrirvi la luce della
nostra lampada misteriosa: la fede. Colui che ce l'ha affidata è il Maestro sovrano del pensiero, colui di cui
noi siamo gli umili discepoli, il solo che abbia detto e potuto dire: "Io sono la luce del mondo, io sono la via,
la verità e la vita".
7. Questa parola vi riguarda. Forse mai, grazie a Dio, è apparsa così bene come oggi la possibilità d'un accordo
profondo fra la vera scienza e la vera fede, l'una e l'altra a servizio dell'unica verità. Non impedite
questo prezioso incontro! Abbiate fiducia nella fede, questa grande amica dell'intelligenza! Rischiaratevi alla
79
sua luce per afferrare la verità, tutta la verità! Questo è l'augurio, l'incoraggiamento, la speranza che vi
esprimono, prima di separarsi, i Padri del mondo intero, riuniti in Concilio a Roma. Paolo VI, Messaggio del Concilio agli uomini di pensiero e di scienza, 8 dicembre 1965
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Il Novecento è stato variamente rappresentato come secolo di grandi distruzioni, di progresso tecnologico, di
sviluppo sociale e politico.
Il candidato dica quale di queste rappresentazioni, a suo giudizio, sia la più attendibile, supportando le
proprie valutazioni con precisi richiamo a fatti storicamente rilevanti.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE La convergenza di più media sullo stesso supporto […] è ormai trionfante e inarrestabile, anche se non ha
ancora completato il suo cammino. Il cosiddetto smartphone è un esempio spettacolare di ciò: telefono,
topografico si fondono in un unico oggetto fisico, portatile e mobile. Il tablet (come l’iPad), che ancora non
ha sviluppato tutte le sue funzionalità nel momento in cui scrivo, probabilmente ce ne farà vedere ancora delle
belle” Raffaele SIMONE, Presi nella rete, 2012
Il candidato commenti le considerazioni su riportate ed esponga le proprie riflessioni sui nuovi scenari che si
vanno profilando nelle comunicazioni, nei comportamenti, nei modi di elaborare le conoscenze e nelle
relazioni sociali delle persone.
Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario italiano. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
80
I.S.I.S. “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI”
Liceo delle Scienze Umane opzione Economico Sociale
34133 TRIESTE - Via Giustiniano, 3
SIMULAZIONE SECONDA PROVA - TRACCIA DI DIRITTO ED ECONOMIA
TIPOLOGIA “A”: trattazione di problemi, concetti e temi della disciplina.
Il candidato legga il testo di base, i documenti riportati e risponda a due dei quattro quesiti di
approfondimento proposti.
Secondo gli studiosi di scienza politica un regime può definirsi democratico quando esistono 8
garanzie istituzionali:
1) Libertà di pensiero e di espressione, cioè di esprimere la propria opinione liberamente, senza essere
perseguitati per questo; perciò libertà di stampa e comunicazione. I mass media devono essere liberi,
non censurati da alcuno. Inoltre comporta la pluralità di informazione.
2) Libertà di associazione e di organizzazione, ognuno può fondare dei partiti, formare movimenti o
riunirsi in gruppi o associazioni.
3) Diritto di voto, ossia il diritto di scegliere liberamente i rappresentanti dell’organo legislativo, cioè
il Parlamento. Quindi suffragio universale, voto libero, volontario e segreto. Democrazia vuol dire
che ogni certo periodo (nel nostro paese 5 anni) ci sono le elezioni, cioè il popolo sceglie i suoi
rappresentanti.
4) Possibilità di essere eletti (elettorato passivo). Ognuno si può presentare alle elezioni, cioè qualsiasi
cittadino può candidarsi senza per questo subire rappresaglie o incorrere in sanzioni. Non ci devono
essere costrizioni alla costituzione di nuovi partiti, l’unico limite è che si tratti di partiti democratici,
non autoritari miranti ad instaurare “la dittatura del proletariato”, in quanto la democrazia deve aver
il diritto di difendere se stessa.
5) Diritto dei politici di concorrere per il sostegno elettorale, cioè di cercare il consenso popolare e
farsi pubblicità.
6) Elezioni libere e corrette, cioè senza trucchi e senza norme che penalizzano la concorrenza, come
la limitazione del numero di partiti. Le elezioni nei regimi non democratici, infatti, si caratterizzano
essenzialmente come elezioni senza scelta e di facciata.
7) Possibilità di essere eletti a pubblici uffici, cioè a cariche elettive.
8) Esistenza di istituzioni che rendano le politiche governative dipendenti dal voto e da altre
espressioni di preferenze.
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Nei sistemi democratici la rappresentanza viene garantita attraverso la formazione di
Istituzioni elettive. I sistemi elettorali mirano tutti a questo scopo primario. Il candidato, dopo
aver riflettuto sul principio democratico e ricordato come la Costituzione italiana affronta i
punti sopra riportati, si soffermi, riferendosi anche alla documentazione fornita, sull’evoluzione
dei sistemi elettorali nel nostro Paese indicando punti di forza e debolezza degli stessi ed
individuando le ragioni storiche, politiche e sociali che hanno indotto il loro cambiamento.
Documento 1
“Però vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La
Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni
giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di
mantenere queste promesse, la propria responsabilità; per questo una delle offese che si fanno alla
Costituzione è l’indifferenza alla politica, indifferentismo, che è, non qui per fortuna, in questo
uditorio, ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani, un po’ una malattia dei giovani.
La politica è una brutta cosa. Che me ne importa della politica. E io quando sento fare questo
discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina, che qualcheduno di voi conoscerà di
quei due emigranti, due contadini che traversavano l’oceano, su un piroscafo traballante. Uno di
questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran
burrasca, con delle onde altissime e il piroscafo oscillava. E allora uno di questi contadini,
impaurito, domanda a un marinaio “ ma siamo in pericolo?” e questo dice “secondo me, se
continua questo mare, tra mezz’ora il bastimento affonda.” Allora lui corre nella stiva a svegliare
il compagno, dice: “Beppe, Beppe, Beppe”,….“che c’è!” … “Se continua questo mare, tra
mezz’ora, il bastimento affonda” e quello dice ”che me ne importa, non è mica mio!” Questo è l’
indifferentismo alla politica.
E’ così bello e così comodo. La libertà c’è, si vive in regime di libertà, ci sono altre cose da fare
che interessarsi di politica. E lo so anch’io. Il mondo è così bello. E vero! Ci sono tante belle cose
da vedere, da godere oltre che ad occuparsi di politica. E la politica non è una piacevole cosa.
Però, la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si
sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che
io auguro a voi, giovani, di non sentire mai. E vi auguro, di non trovarvi mai a sentire questo senso
di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di
angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno, che sulla libertà bisogna vigilare,
vigilare, dando il proprio contributo alla vita politica.”
(Piero Calamandrei – Dal “Discorso agli studenti milanesi – 1955”)
Documento 2
“La libertà indica uno stato, l' eguaglianza un rapporto: l'uomo inteso come persona, o, per essere
considerato come persona, deve essere, in quanto individuo della sua singolarità, libero, in quanto
essere sociale, l'essere con gli altri individui in un rapporto di eguaglianza.
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Spesso il termine eguaglianza viene sostituito con il termine giustizia nel binomio giustizia e libertà:
le vittime di un potere oppressivo chiedono prima di tutto di essere liberi, rispetto a un potere
arbitrario invocano invece giustizia.
Libertà ed uguaglianza rappresentano quei valori che appartengono allo Stato dell'individuo. Libertà
ed uguaglianza sono i valori che stanno a fondamento della democrazia: fra le tante definizioni
democrazie possiamo darne una: possiamo intendere la democrazia non tanto come una società di
liberi ed eguali, ma come una società regolata in modo che gli individui che la compongono sono più
liberi ed eguali che in qualsiasi altra forma di convivenza sperimentata l'uomo.
Il suffragio universale è un esempio di applicazione del principio di uguaglianza, in quanto rende
uguali rispetto ai diritti politici. Nello stesso tempo è anche applicazione del principio di libertà,
inteso come diritto di partecipare al potere politico. Quindi attraverso suffragio universale i cittadini
diventano più liberi e più eguali.”
(di Norberto Bobbio – Eguaglianza e libertà 1995)
Documento 3
“Quando la vita politica non è più un dato della natura, come l'aria, il suolo e il clima, ma deve
essere costruita e ricostruita, il progetto della giusta città è quella cosa che decidiamo insieme che
debba essere e che chiamiamo "costituzione".
Si dirà: allora siamo salvi! Una Costituzione, l'abbiamo e, per di più, tutti, o quasi tutti, le prestano
ossequio. Si discute - è vero - dell'opportunità di modificare le forme della politica ma, almeno
sulla sostanza, cioè sui principi e sui fini del nostro stare insieme - quelli indicati nella prima
parte della Costituzione - tutti si dicono concordi. Nessuno (o quasi nessuno) propone modifiche.
Non c'è verità in queste parole. I principi e i fini della Costituzione possono essere lasciati stare,
tali e quali sono scritti, per la semplice ragione che li si può ignorare, come se non esistessero. Che
ne è del lavoro come diritto; dei doveri di solidarietà sociale; dell'uguale dignità di tutti i cittadini;
dell'ambiente come patrimonio comune; della funzione sociale della proprietà; degli obblighi
tributari che devono ispirarsi alla progressività; dei diritti sociali come l'istruzione, la salute, la
protezione dei più deboli? Sono solo esempi. Le norme che parlano di queste cose tracciano le linee
di una "buona città", quale abbiamo voluto stabilendo una Costituzione. Ma possono essere
lasciate tranquille, perché si può far finta che non esistano. Esse, per diventare realtà operante,
richiedono politiche adeguate e le politiche si fanno secondo le forme. Le forme sono previste nella
seconda parte della Costituzione, e, queste sì, molti vorrebbero cambiarle profondamente.”
(di Gustavo Zagrebelsky – intervento al Festival del Diritto, Piacenza 2013)
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Documento 4
QUESITI DI
APPROFONDIMENTO
1. Nell’ambito delle garanzie costituzionali la Consulta riveste un ruolo primario.
Descrivine le funzioni.
2. Costituzione formale e materiale. Individua un tema utile ad illustrarne le differenze.
3. I giudici sono soggetti soltanto alla legge. Sviluppa tale principio individuandone le
ragioni.
4. Democrazia diretta: contenuto e strumenti.
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I.S. I.S . “GIOSUE’ CARDUCCI – DANTE ALIGHIERI”
Liceo Classico; Liceo Linguist ico; Liceo Musicale
Liceo delle Scienze Umane; de lle Scienze Umane opzione Econo mico Sociale; .
34133 TRIESTE - Via Giustiniano, 3
SIMULAZIONE SECONDA PROVA
Tema di: DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA
Il rapporto tra i principi costituzionali e l’economia
PRIMA PARTE
La Costituzione repubblicana impostò le questioni dell’economia, dell’attività delle imprese e della
regolamentazione della proprietà privata sulla base di un compromesso tra le principali correnti di pensiero,
quella cattolica-personalista, quella social-comunista e quella liberale.
Facendo riferimento ai due brani allegati, il candidato individui nei Principi fondamentali e nella Parte I^ -
Diritti e doveri dei cittadini del testo costituzionale le modalità con le quali si realizzò questo compromesso.
“Nell’Assemblea Costituente non ci fu nessuno scontro frontale fra i sostenitori del mercato, i “mercatisti”, e i
sostenitori dello Stato, gli statalisti, per giungere ad una buona definizione delle regole da dare al sistema
economico italiano. I liberisti […] non erano fondamentalisti, ma riconoscevano la necessita di buone regole per
dare vita ad un mercato aperto, vivace e concorrenziale. I dirigisti, fra i quali si trovavano non soltanto i comunisti,
ma anche molti socialisti, non furono mai estremisti, consapevoli che la pianificazione totale dell’economia
italiana non soltanto era impossibile, ma correva il rischio di comprimere e di ridurre gli spazi di libertà personale.
[…] I punti di approdo furono convenientemente e complessivamente forniti dalle elaborazioni riscontrabili nella
85
dottrina sociale della Chiesa con opportuni adattamenti. Dati i tempi, gli adattamenti non poterono che giungere
dalle politiche keynesiane variamente applicate dal New Deal di Roosevelt, dai socialdemocratici svedesi e,
naturalmente, anche dai laburisti inglesi.”
(fonte: G. Pasquino, La Costituzione in trenta lezioni, UTET, 2015, p. 67)
“La ragione del successo della Costituente è che i singoli partiti non concepirono la Costituzione secondo il loro
immediato vantaggio particolare. Ciò avrebbe reso impossibile ogni accordo. L’Assemblea costituente lavorò
invece con lo sguardo rivolto al futuro: fu –secondo l’espressione di Piero Calamandrei, esponente del Partito
d’azione e uno dei maggiori artefici della Costituzione – un’Assemblea “presbite”. Ciò fu possibile a causa di
quello che la scienza politica denomina il “velo dell’ignoranza”, cioè il fatto che nessun partito politico allora,
all’inizio della esperienza costituzionale, era in grado di sapere se, nel futuro, sarebbe stato danneggiato o favorito
da questa o quella norma costituzionale. Il problema costituzionale non dipendeva dagli interessi immediati di
partito e perciò si poteva ragionare in generale.”
(fonte: G. Zagrebelsky, G. Oberto, G. Stalla, C. Trucco, Diritto Pubblico , Mondadori Education, 2007, p.44)
SECONDA PARTE
Sulla base di quanto contenuto nei passi citati e di quanto appreso nel proprio corso di studi, il candidato
scelga di rispondere a due dei seguenti quesiti.
1. Si descrivano i principi teorici e gli strumenti dell’economia keynesiana e il contesto storico entro cui essa
nacque e si sviluppò.
2. Il candidato valuti in che modo il compromesso costituzionale tra le diverse concezioni dell’economia ha
aiutato nei decenni dopo la seconda guerra mondiale la società italiana a crescere oppure se esso è stato un
freno all’espressione delle migliori capacità del nostro Paese.
3. Il candidato valuti quali sono i possibili pregi e i difetti dell’economia di mercato e dell’intervento statale
in economia ed esponga una motivata preferenza tra i due differenti sistemi.
4. Con particolare riferimento all’art. 41 Cost. se ne analizzi il contenuto, si commenti l’apparente contrasto
fra il primo comma e i successivi e si individuino quali programmi e controlli sono riusciti nei decenni
trascorsi dall’approvazione della Costituzione a indirizzare in Italia l’attivita economica a fini sociali.
__________________ Durata massima della prova: 6 ore.
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È consentito l’uso del dizionario di italiano.
È consentito l’uso dei seguenti sussidi: Costituzione Italiana; Codice Civile e leggi complementari non commentati.
È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
1. Disegna il grafico relativo alla situazione di seguito riportata calcolando ed individuando graficamente il
valore del RN nel punto di equilibrio. Rappresenta e calcola poi gli effetti di un aumento di G pari a 500 in
Competenze di organizzazione testuale Coesione e coerenza
(valida solo per le tipologie B, C, D)
0 1 2
Analisi del testo (tipologia “A”)
Comprensione globale
0 1 2
Comprensione analitica
0 1 2 3 4
Interpretazione
0 1 2
Contestualizzazione
0 1 2
Scrittura documentata (tipologia “B”)
Rispetto dei vincoli comunicativi
(destinatario, scopo, collocazione,
estensione)
0 1
101
ESAMI DI STATO 2015/16 COMMISSIONE ________ GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA
COGNOME E NOME_____________________________________________ CLASSE__________
INDICATORI DESCRITTORI PUNTI
Conoscenza, grado di approfondimento e
rielaborazione dei contenuti; riferimenti disciplinari ed
interdisciplinari
Nessuna conoscenza pertinente accertabile 0
Conoscenze fortemente carenti e assenza di riferimenti disciplinari
1
Conoscenze frammentarie e lacunose 2
Riferimenti disciplinari limitati e non sempre corretti rispetto alle consegne
3
Riferimenti disciplinari adeguati, puntuali e aderenti alla traccia
4
Riferimenti disciplinari accurati ed approfonditi rispetto alla traccia
5
Riferimenti disciplinari approfonditi ed esaustivi. Ricchezza di informazioni e collegamenti disciplinari accurati con argomentazioni ben approfondite
6
Riferimenti disciplinari approfonditi con ricchezza di informazioni, rielaborazione personale dei contenuti. Argomentazione molto efficace con riferimenti interdisciplinari
7
Comprensione, selezione, citazione
della documentazione
0 1 2 3
Interpretazione della
documentazione
0 1 2 3
Eventuale integrazione e/o
argomentazione dei dati con
informazione congruenti e/o
impostazione personale
0 1
Tema (“C” e “D”)
Pertinenza rispetto alla traccia
0 1 2
Efficacia delle argomentazioni 0 1 2 3
Originalita nell’esposizione ed
organizzazione delle informazioni
0 1 2 3
Totale
102
Lessico specifico e correttezza formale;
organizzazione e sviluppo logico
dell’argomentazione
Discorso incomprensibile e non pertinente alla traccia proposta
1
Discorso disorganizzato, incoerente, argomentazioni molto limitate, carente di logica. Lessico specifico fortemente limitato
2
Discorso frammentato e incompleto, scarsamente coeso e coerente, debole nelle connessioni logiche. Errori linguistici e nella terminologia specifica della disciplina.
3
Discorso semplice, ma logicamente conseguente; lessico specifico appropriato senza errori linguistici e disciplinari di rilievo
4
Discorso coerente e logicamente strutturato, con organizzazione personale articolata. Lessico usato con padronanza e competenza linguistica
5
Quesiti di approfondimento Non vengono affrontati i quesiti o le risposte risultano del tutto inadeguate/incomprensibili
0
Le risposte fornite risultano nel complesso parziali ed imprecise rispetto ai temi proposti, le informazioni sono superficiali ed incomplete
1
Riferimenti nel complesso adeguati ai quesiti proposti che denotano il possesso delle informazioni fondamentali
2
Riferimenti corretti e precisi, coerenti ai quesiti proposti con informazioni esaurienti e ben articolate
3
VALUTAZIONE FINALE …….……/15
Griglia di conversione
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
1 2 2½ 3 3½ 4 4½ 5 5½ 6 6½ 7 8 9 10
G R I G L I A D I V A L U T A Z I O N E D E L L A T E R Z A P R O V A S C R I T T A
Candidato ............................................................ Classe ...................
a) Aderenza alla traccia proposta
Assente 0
Parziale 1
Completa 2
b) Correttezza e qualità delle informazioni
Non viene data alcuna informazione 0
Informazioni gravemente scorrette e/o del tutto frammentarie 1