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Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Jul 03, 2015

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Page 1: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio
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STEFANO BENEMEGLIO

IPNOSI DINAMICA

CID CNV

Istituto di Psicologia Analogica e di Ipnosi DinamicaP

®P

Page 3: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Stampa a cura di: CID CNV Istituto di Psicologia Analogica e di Ipnosi Dinamica® Via Battistotti Sassi, 6 – 20133 Milano Tel. 02/70124751 Tutti i diritti riservati

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INDICE DELL’OPERA

INTRODUZIONE

Alcune informazioni storiche sul fenomeno ipnotico 7

Considerazioni generali sulla comunicazione integrale 16

1) L’ipnosi dinamica 25

- Fase induttiva e fase di pilotaggio 32

- Stato di tensione ansiosa e di tensione emozionale 36

- Tensione ansiosa = stato pensionale

superiore alla capacità di assorbimento 39

- Differenza tra tensione ansiosa e tensione emozionale 44

- Atti comunicativi e comunicazione analogica 50

- Canali di comunicazione non verbale 56

- Controllo della tensione ansiosa dell’operatore durante

l’effettuazione degli esperimenti 63

2) Gratificazioni e penalizzazioni 66

- Struttura mentale, Io-non Io 71

- Simbolo 91

- Potenziale ipnotico 94

- Fase induttiva subliminale 98

- Indice di tolleranza 102

- Valutazione situazione psicologica ambientale 106

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3) Fasi generali della metodologia operativa 111

- Posizione ortostatica 117

- Fase induttiva e verifiche analogiche subliminali 123

- Mantenimento della posizione ortostatica 136

- Vari sistemi per bloccare gli scarichi pensionali del soggetto 140

- Passaggio da flash subliminale a flash ipnotico 145

- Verifica analogica terminale 148

- Verifica logica e pilotaggio ipnotico 152

4) Ribaltamento ipnotico 162

- Punti distonici e test analogico 165

Cinesica 169

Prossemica 178

Digitale 185

Paralinguistica 190

5) Codice metacomunicazionale 203

- Suggerimenti operativi per non superare l’indice di tolleranza 216

- Promemoria per l’operatore ed ultimi consigli pratici 222

- Alcune informazioni giuridiche sull’uso dell’ipnosi 225

- Fasi di procedimento ipnotico diretto 236

- Glossario 250

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7

INTRODUZIONE

ALCUNE INFORMAZIONI STORICHE

SUL FENOMENO IPNOTICO

Le prime tracce della pratica ipnotica risalgono ad epoche

remotissime.

A parte i numerosi ritrovamenti di crani umani preistorici con

chiari segni di interventi chirurgici, che potrebbero far pensare

ad una qualche forma di anestesia ipnotica in assenza di quella

farmacologica, la storia ci narra di popoli antichissimi che si

servivano dell’ipnosi per ottenere responsi e vaticini.

I sacerdoti caldei, attraverso l”imposizione delle mani”,

provocano uno stato di sonno profondo in fanciulle, giovani e

bellissime, le quali, in questo alterato stato di coscienza, erano

in grado di predire il futuro.

Altrettanto dicasi di altri popoli quali i Medi, i Persiani, gli Egizi,

gli Atzechi, i Maya, gli Zapotechi. Sembra che sotto il regno di

Amenofi IV, in Egitto, venissero fatte due volte l’anno offerte

votive al Dio Aton sottoforma del sacrificio di giovani fanciulle;

queste erano scelte dai sacerdoti fra le più belle ed esse stesse

accettavano di donare la vita, considerandolo anzi un grande

privilegio.

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8

Anche queste giovani donne venivano fatte cadere in un

profondo sonno ipnotico, durante il quale acquisivano capacità

profetiche e davano vaticini.

Dopo di ciò, per mano del sacerdote, venivano sacrificate al Dio

passando in perfetta beatitudine dal sonno ipnotico alla morte,

senza avvertire alcun dolore o timore.

In India, patria delle discipline Yoga, l’ipnosi e l’autoipnosi si

praticavano sin dai tempi anteriori alla nascita di Cristo.

Anche gli Ebrei usavano l’ipnosi per provocare nei soggetti

capacità profetiche; perfino la Bibbia presenta in più parti la

frase “Dio impose la Sua mano ed egli profetizzò”. Lo svizzero

Paracelso (1493-1541), il cui vero nome era Teofrasto Bombast,

mette in rapporto la forza della calamita con quella emanata

dalle mani, alla quale darà il nome di “magnetismo animale” che

sarà più tardi ripreso da Mesmer. L’alchimista tedesco. Cornelio

Agrippa (1486-1535), nella sua opera “La filosofia occulta”,

parla di “occhi che incantano e soggiogano”.

Verso la metà del ‘700 appare la misteriosa figura di Giuseppe

Balsamo conte di Cagliostro, mago, illusionista, guaritore e

soprattutto ipnotizzatore espertissimo, capace di produrre nei

suoi soggetti stati di sonnambulismo profondo con straordinari

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9

fenomeni di chiaroveggenza, talvolta accompagnati da crisi

convulsive.

Cagliostro fu arrestato a Roma nel 1789, sotto l’accusa di

eresia, e condannato dal tribunale della Santa Sede.

Secondo alcuni autori, però, Cagliostro e Balsamo sarebbero

state due persone ben distinte e colui che morì nella fortezza

papale di San Leo, nel 1795, sarebbe stato non il Conte di

Cagliostro bensì Giuseppe Balsamo.

Arriviamo così ad un’altra celebre e discussa figura di guaritore :

Anton Mesmer, medico nato a Itzmang, in Germania, nel 1734

ed affermatosi a Vienna intorno al 1770.

Partendo dal magnetismo minerale e sulle orme già tracciate da

Paracelso, Mesmer mette in rapporto le capacità terapeutiche

della calamita con quella che sprigionerebbero le mani, per la

quale ripropone il nome di “magnetismo animale”.

Mesmer acquista in Vienna una larghissima popolarità, grazie

alle numerose e sorprendenti guarigioni ottenute; questi

successi provocano, però, reazioni ostili sia da parte della

scienza ufficiale che del clero; Mesmer è costretto a lasciare

Vienna e, nel 1778, si trasferisce a Parigi.

Qui egli continua la sua opera e la sua notorietà si accresce.

Ormai i suoi pazienti sono troppo numerosi per poter essere

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10

trattati individualmente; Mesmer adotta quindi il metodo della

famosa “tinozza”, contenente acqua magnetizzata e limatura di

ferro.

Attorno ad essa si radunavano i pazienti, mentre il suono di un

pianoforte diffondeva nell’ambiente un’atmosfera suggestiva.

Mesmer, in abiti sontuosi, si aggirava per la sala, toccando i

malati con una bacchetta, fissandoli negli occhi ed imponendo

le mani quando necessario (passi magnetici). Generalmente, i

pazienti cadevano in una trance convulsiva (vedi metodo

catartico adottato successivamente), in seguito alla quale

sopravveniva la guarigione.

Anche a Parigi, nonostante le innumerevoli guarigioni ottenute,

o più probabilmente proprio per queste, Mesmer incontrò

l’opposizione della medicina ufficiale.

Nel 1784 fu istituita una commissione di inchiesta, la quale

stabilì che le guarigioni ottenute da Mesmer erano da attribuirsi

alla sola immaginazione dei pazienti, condannò pertanto il

magnetismo animale definendolo privo di qualsiasi efficacia.

Queste conclusioni non furono però unanimi; infatti uno dei

componenti della commissione, il botanico Laurent De Jussieu,

si rifiutò di sottoscriverle.

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Mesmer, amareggiato da tutti questi contrasti, si ritira a

Mespurg, sul lago di Costanza, dove muore nel 1815. Questo

discusso personaggio ebbe sostenitori e detrattori, suscitò

consensi e critiche; a lui comunque spetta il merito di essere

stato il primo ad affrontare con spirito scientifico ed in un’epoca

ricca di superstizioni, in cui ancora si mandavano al rogo le

presunte streghe, fenomeni che fino ad allora erano stati confusi

con le pratiche magiche.

Tuttavia il suo contributo allo studio dell’ipnosi fu limitato dal

fatto di avere attribuito i fenomeni ottenuti a cause solamente

fisiche o fisiologiche (magnetismo minerale prima ed animale

poi), trascurando del tutto la componente psicologica ed

emozionale.

Fu un suo allievo, il marchese De Puységur, ad approfondire

questo importante aspetto dell’ipnosi nei suoi studi sul son-

nambulismo provocato artificialmente.

Nei primi anni dell’800 l’Abate Faria, personaggio citato da

Dumas nella sua opera “Il Conte di Montecristo”, sostenne che il

magnetismo è un fenomeno legato alla volontà del

magnetizzatore di produrre suggestione.

Nel 1831 l’Accademia di Francia ammise l’indubbia azione del

magnetismo e ne consigliò lo studio come parte della psicolo-

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12

gia; per contro, verso la metà del secolo, Pio IX, in una sua

enciclica, lo condannò come forma di superstizione.

Nel 1846 James Braid, medico scozzese, sostenne che il sonno

artificiale non è il prodotto di una sorta di fluido emanato dalle

mani del rnagnetizzatore, ma è un fenomeno puramente

neurologico, adducendo a prova della sua tesi il fatto di essere

in grado di ottenere gli stessi risultati facendo fissare

lungamente al soggetto un oggetto brillante. Fu appunto Braid a

coniare i termini “ipnosi” ed “ipnotismo”, derivati dal vocabolo

greco “hypnos” (sonno).

Sulla base delle teorie del Braid, il medico francese Henry Azam

mise in luce la possibilità di utilizzare l’ipnosi come anestesia

negli interventi chirurgici.

Charles Richet, nel 1975, in opposizione all’opinione di alcuni

“studiosi” che consideravano lo stato ipnotico una simulazione,

asserì che il sonno ipnotico è uno stato fisiologico normale in cui

spesso l’intelligenza viene esaltata.

Il neurologo Jean Martin Charcot, nell’Ospedale della Salptrière,

condusse, a cavallo degli anni 1878 - 1882, importanti studi, per

altro non esenti da errori anche grossolani, sull’isteria ed il

sonno ipnotico.

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Egli sostenne che l’ipnosi è una condizione patologica inducibile

esclusivamente in soggetti isterici, che le donne si possono

ipnotizzare più facilmente degli uomini e che sia i fenomeni

ipnotici che le manifestazioni isteriche possono essere

influenzati dalle calamite e dai metalli in genere. Egli accettò la

tesi “neurologica” del Braid, secondo cui lo stato ipnotico si può

indurre facendo ricorso a mezzi puramente meccanici, ma ne

trascurò le successive importanti scoperte sull’influenza delle

aspettative e della suggestionabilità del soggetto.

Secondo Charcot l’ipnosi si manifesta sottoforma di tre possibili

stati, distinti e successivi: catalessi, letargia e sonnambulismo

indotto.

Questa tesi si dimostra in seguito parzialmente errata, ma

rimane tuttavia il primo tentativo di suddividere il fenomeno in

fasi distinte e caratterizzate da manifestazioni di crescente

potenza.

L’Università di Nancy, di cui furono principali esponenti i

professori Bernheim e Liébeault, adottò un indirizzo del tutto

diverso.

Secondo la Scuola di Nancy, la suggestione verbale poteva

avere notevole efficacia terapeutica in un gran numero di casi;

tuttavia, sebbene riconoscesse che le suggestioni vengono

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14

particolarmente rafforzate dallo stato ipnotico del paziente, non

riteneva questo essenziale ai fini terapeutici. Conclusione

questa in netto contrasto con le accertate possibilità dell’ipnosi

in quanto tale, come ad esempio l’eliminazione del dolore, che

non richiede specifiche suggestioni verbali per realizzarsi.

Pierre Janet, allievo di Charcot, utilizzò l’ipnosi come strumento

di ricerca psicologica in senso lato.

Egli considerò lo stato ipnotico indotto artificialmente una

condizione di “dissociazione”, per cui una parte della mente

funziona indipendentemente dal resto; è quindi possibile far si

che il paziente sotto ipnosi ricordi fatti e circostanze, per lo più

di natura traumatica e dolorosa, di cui non è cosciente allo stato

di veglia.

Sigmund Freud, la cui notorietà non richiede commenti, studiò

sia alla Salptrière, sotto la guida di Charcot ed in collaborazione

con Janet, sia a Nancy sotto Bernheim; egli, inizialmente, si

servì dell’ipnosi per la cura dell’isteria. Tuttavia, in

considerazione del fatto che la suscettibilità all’ipnosi variava

molto da un individuo all’altro e che, in particolare, i sofferenti di

vere e proprie malattie mentali risultavano per lo più non

ipnotizzabili, fu indotto successivamente ad abbandonare

l’ipnosi e sviluppare la tecnica alternativa della psicanalisi, nella

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15

quale il terapeuta si limita ad ascoltare ed interpretare quanto il

paziente dice o non dice.

Da questa rapida e necessariamente incompleta rassegna,

emergono i diversi e contrastanti punti di vista dai quali fu

considerata l’ipnosi nel corso di vari secoli e dai quali la nostra

concezione e le nostre tecniche si differenziano, a loro volta per

molteplici aspetti.

Come ci proponiamo di dimostrare durante lo svolgimento del

presente Corso, l’IPNOSI DINAMICA - Metodo diretto è essen-

zialmente “comunicazione”; le complesse manifestazioni

psicologiche e neurofisiologiche, che accompagnano nel

soggetto la ricezione di stimoli ipnotici, sono soltanto fenomeni

che possono verificarsi o meno, a seconda delle finalità che

l’operatore si propone e della sua specifica comunicazione,

senza che per questo si possa negare o misconoscere

l’essenza del fenomeno ipnotico, che sta soprattutto nel

particolare “rapporto di relazione” tra operatore e soggetto.

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CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA COMUNICAZIONE

INTEGRALE

Tutti gli individui, nel comunicare con l’ambiente, utilizzano due

sistemi espressivi: quello della PAROLA e quello delle

EMOZIONI.

Questi due sistemi di comunicazione vengono definiti:

COMUNICAZIONE VERBALE - C.V.

COMUNICAZIONE NON VERBALE - C.N.V.

L’IPNOSI DINAMICA è sinonimo di comunicazione integrale,

una fusione in un unico blocco dei due sistemi di comunicazione

utilizzati dall’uomo.

La comunicazione verbale viene espressa tramite un sistema

convenzionale che prende corpo con la PAROLA. Tutti gli

individui sono consapevoli di questo strumento di

comunicazione e lo utilizzano per soddisfare le esigenze

comunicative nella vita quotidiana. La comunicazione verbale

viene indicata con la sigla C.V. La comunicazione non verbale si

realizza tramite un sistema particolare, con codifiche genetiche

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sia in fase espressiva che ricettiva e spesso usato

inconsapevolmente.

Il sistema espressivo si concretizza nell’uso di gesti, suoni

vocali o strumentali, variazioni di postura durante un dialogo, e

di tanti altri atteggiamenti mimico - emozionali. Essa viene

identificata con la sigla C.N.V. Inizialmente l’uomo, per

esprimersi, utilizzava unicamente tale sistema comunicativo.

Le prime manifestazioni vocali sono state appunto emissioni di

suoni privi di significato intrinseco, aventi valore quale

espressione emozionale di varia natura. L’esigenza primaria di

comunicare e di esprimere una emozione trae origine dallo stato

di tensione presente in un dato momento nell’individuo; tutti gli

individui utilizzano istintivamente tale sistema per scaricare

tensione e per comunicare emozioni al prossimo.

Il comportamento dell’individuo, le sue decisioni, derivano dalla

esigenza interiore di scaricare tensione. Le tensioni stabili

nascono sempre dal confronto tra ciò che siamo e ciò che

vorremmo essere, tra ciò che abbiamo e ciò che vorremmo

avere.

Con l’evoluzione dell’uomo, ai sistemi di comunicazione primari

si sono aggiunti altri sistemi sempre più elaborati, integrando

così la fase mimico - emozionale con la fase semiologica, in cui

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il gesto spontaneo e l’espressione emozionale, elaborati

attraverso la parola, acquistano un valore socio - convenzionale

univoco.

Dall’istintualità espressiva si passa così ad una codificazione

logica riconosciuta dal gruppo etnico che l’ha formata. Questa

evoluzione ha comunque permesso al sistema mimico -

emozionale di permanere in attività più di quanto possiamo

immaginare, pur variando il proprio ruolo originario, che da

strumento di comunicazione diviene strumento analogico di

scarico tensionale.

Oggi tutti gli individui, nella vita quotidiana, scaricano in tal

modo la tensione accumulata.

L’attenzione dell’interlocutore su ciò che il trasmittente esprime

con la parola, ha permesso ai sistemi analogici di scarico

tensionale di essere sempre attivati durante i vari momenti del

rapporto interpersonale (sistema occulto di scarico tensionale).

I recettori analogici non ricoprono solo un ruolo ricevente, ma

stimolano anche la trasmissione; chi è a conoscenza del loro

funzionamento può caricare di tensione l’interlocutore

utilizzando un sistema mimico - emozionale composto da

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atteggiamenti, gesti, suoni, simili a quelli espressi istintivamente

dall’altro per scaricare la propria tensione.

La comunicazione verbale è indirizzata ai recettori logici del

nostro interlocutore, mentre la comunicazione non verbale è

indirizzata ai suoi recettori emozionali; essa costituisce in sintesi

un filo diretto con l’inconscio del soggetto, durante un

procedimento ipnotico, e con quello del nostro interlocutore

durante un comune dialogo.

Non è possibile, attraverso la sola parola, tarare perfettamente

una stimolazione in rapporto alla esigenza inconscia o

analogica del soggetto, in quanto l’operatore potrebbe risultare

troppo penalizzate o troppo gratificante, produrre una tensione

esagerata oppure insufficiente.

Ciò presuppone che anche la C.V. abbia delle possibili

implicazioni emozionali, ossia possegga, per deduzione, risvolti

analogici, sia pur di non facile taratura. L’utilizzazione della

C.N.V. permette all’operatore di Calibrare perfettamente una

stimolazione microtensionale, in modo da farla divenire una

emozione per il soggetto e quindi una fonte di energia, che

questi dovrà poi “scaricare” tranquillamente con la realizzazione

della richiesta fenomenologica ipnotica.

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L’applicazione della C.N.V. in campo ipnotico e

comunicazionale non è stata adottata, consapevolmente, da

nessuna Scuola al di fuori della nostra.

Nessuno ha mai pensato che fosse possibile utilizzare questo

sistema di comunicazione per creare delle microtensioni

nell’interlocutore, e pilotarle per il raggiungimento degli obiettivi

prefissati (fenomenologici / comportamentali - metodo diretto /

metodo della Dipnosi ).

In altre parole si tratta di rendere un servizio analogico al

soggetto o interlocutore, contro un servizio logico che questi

renderà naturalmente all’operatore. La produzione di

microtensione, attraverso gli atti Comunicativi o stimolazioni

della C.N.V. ha una finalità ben precisa: far nascere una

pulsione all’interno della struttura mentale del soggetto grazie

alla distonia tra energia accumulata e possibilità di scarico nel

momento contingente.

L’accumulo energetico spingerà il soggetto a porre in atto un

comportamento gratificante nei confronti dell’operatore e

scaricare così l’energia in eccedenza.

Se il soggetto durante un dialogo identifica la fonte che crea la

tensione energetica, ossia se l’operatore aiuta il soggetto a

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21

riconoscere in lui la fonte stimolante e creatrice di detta

tensione, egli è costretto a gratificare le richieste formulate.

Solo così facendo gli sarà possibile annullare l’accumulo

energetico accusato all’interno del suo essere.

La decisione comportamentale non è consapevole, ma auto-

matica, istintiva, analogica; il soggetto avverte solo l’esigenza di

fare ciò che la fonte di stimolazione richiede. Spesso, più che di

esigenza, si può parlare di sincero desiderio, di un atto d’amore.

Anche nella fase induttiva dell’Ipnosi Dinamica un sistema

mimico - emozionale di C.N.V. permette all’operatore di attivare

nel soggetto dei dinamismi ipnotici, cioè dei carichi energetici

che rappresentano la causa scatenante, all’interno del soggetto,

di ciò che definiamo:

“STATO IPNOTICO”.

La chiave di Salomone che determina un processo ipnotico non

consiste nell’espressione verbale : “Ora tu cadrai in un sonno

profondo!”, ma nell’utilizzo della C.N.V. quale strumento

operativo che permette di creare nel profondo del soggetto la

esigenza o, se preferite, il desiderio di gratificare l’operatore

ponendo in atto quanto da questi richiesto (FASE DI

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22

PILOTAGGIO); ciò per poter così scaricare la tensione

energetica prodotta dall’operatore durante la fase induttiva.

Noi abbiamo trovato nella C.N.V. lo strumento che ci permette

di pilotare la componente microtensionale dell’interlocutore sino

al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, il quale può essere di

ordine fenomenologico o comportamentale.

Occorre, a questo punto, tener presente un fatto, di cui

parleremo anche in seguito e che anticipiamo per sommi capi.

Esiste per ciascun individuo una specie di zona franca

denominata “INDICE DI TOLLERANZA”, entro il cui ambito è

possibile subire delle micro stimolazioni senza che l’IO

RAZIONALE se ne preoccupi, in quanto non ne viene

sostanzialmente turbato l’equilibrio.

Naturalmente la tensione energetica avvertita dal soggetto non

deve assolutamente superare l’indice di tolleranza, pena il corto

circuito, ossia l’interruzione del rapporto ipnotico e relazionale

da parte del soggetto, o quanto meno l’attivazione di un

comportamento nevrotico o aggressivo come unica possibilità

individuale e autonoma di scarico di tensione.

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In Sintesi!

IL LINGUAGGIO DELLE EMOZIONI DIVIENE

COMUNICAZIONE IN QUANTO I RECETTORI ANALOGICI

DELL’INDIVIDUO SONO SENSIBILI AI GESTI E AI

COMPORTAMENTI DELLA C.N.V. ESPRESSA

DALL’OPERATORE, INFLUENZANDO NOTEVOLMENTE IL

RAPPORTO INTERPERSONALE.

ATTI ANALOGICI :

Vengono così definite le diverse espressioni dì scarico tensione

che il soggetto attua istintivamente durante un procedimento

ipnotico - dinamico o durante un‘induzione allo stato di veglia.

L’operatore della Comunicazione Integrale, utilizzando il canale

analogico, invia le stimolazioni della C.N.V. (definite atti

comunicativi) e produce nel soggetto delle microtensioni che

determinano un surplus energetico all’interne dell’essere.

Tale surplus energetico costringe il soggetto a porre in atto un

comportamento favorevole alla propria esigenza di scarico

energetico.

Page 23: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

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Il comportamento favorevole del soggetto potrà unicamente

essere quello gratificante nei confronti dell’operatore, perchè

solo in questo caso l’operatore sospende le stimolazioni

analogiche della C.N.V. e la conseguente produzione di micro-

tensioni all’interno del soggetto.

ATTI COMUNICATIVI:

Vengono così definite le stimolazioni analogiche espresse

dall’operatore per creare delle microtensioni nel soggetto

durante la fase induttiva.

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25

CAPITOLO 1

IPNOSI DINAMICA

Il principio informatore dal quale parte il presente Corso di

IPNOSI DINAMICA e dal quale traggono origine le nostre

tecniche, si può così sintetizzare: IPNOSI DINAMICA È

SINONIMO DI COMUNICAZIONE INTEGRALE TRA

OPERATORE E SOGGETTO.

Una comunicazione integrale è composta da una parte

logica (C.V.) e da una parte analogica (C.N.V.).

Certamente la comunicazione ipnotica non è conforme al

comune concetto di comunicazione.

Per noi occidentali comunicare vuoi dire trasmettere un

messaggio (trasferimento di dati da una persona

trasmittente ad una persona ricevente). Per trasmettere un

messaggio si usa generalmente la parola.

Page 25: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

26

La cultura occidentale ci dice di esprimere il messaggio il

più chiaramente possibile, se vogliamo avere il massimo

delle probabilità di ottenere che il nostro interlocutore ponga

in atto quanto da noi richiesto.

La capacità di persuasione, la causa scatenante che

costringe piacevolmente un interlocutore ad accettare ciò

che noi proponiamo, sono considerate elementi non

controllabili, si ammette solo che esistano persone

particolarmente abili nel toccare le corde giuste di un

interlocutore.

Si parla di carisma senza sapere cosa sia e come lo si

ottenga; si lascia completamente al caso e all’istinto tutto

ciò che, nella comunicazione umana, serve proprio per

convincere. Esprimere un messaggio il più chiaramente

possibile, secondo la nostra cultura, significa fare

attenzione alla tonalità della voce, alla sintassi, alla

grammatica ed agli argomenti. La parola è stata sempre

considerata come unico veicolo per comunicare; così il

politico comunica alla massa, il religioso ai suoi fedeli, il

papà al figlio, il professore all’allievo, il fidanzato alla

fidanzata, lo psicoterapeuta al paziente e il paziente allo

psicoterapeuta.

Page 26: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

27

Tutto questo ha portato a fondere in un unico blocco: atto

comunicativo e contenuto, modi di espressione e messaggi,

interpretazioni del mondo logico razionale e interpretazioni

del mondo analogico irrazionale.

La nostra cultura occidentale non ci ha mai permesso di

comprendere cosa sono le emozioni, come comunica

l’inconscio, quale linguaggio specifico utilizza, come è

possibile comunicare con l’inconscio del nostro

interlocutore, con le sue emozioni e con la sua anima.

Tutta questa “non cultura” nella psicologia comunicazionale

ci ha portato a ritenere che l’inconscio sia qualcosa che

esiste ed al contempo non esiste.

Questa superficialità di analisi ha spinto chi crede

nell’inconscio a pensare che sia possibile comunicare con

la parte più profonda del proprio essere nello stesso modo

in cui si parla al capoufficio, all’amico; nel mettere in atto

questo tipo di comunicazione logica, inevitabilmente senza

risposta, non otteniamo altro che soddisfare le nostre

speranze contingenti di scarico.

L’inconscio, o parte non razionale, non può comprendere il

linguaggio con cui ci rivolgiamo a lui, al contempo i nostri

disagi e le nostre preoccupazioni aumentano per questa

Page 27: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

28

mancata risposta.

Il presente corso di ipnosi tende a far conoscere la realtà

analogica, ossia del profondo, nella sua intima essenza.

L’allievo - operatore deve rendere un servizio analogico

all’inconscio del soggetto che si sottopone al test, se vuoi

permettere a questi di venire, in breve tempo, alla

realizzazione di fenomenologie ipnotiche.

I concetti di Ipnosi e di Comunicazione sono per noi

strettamente legati.

IPNOTIZZARE:

Secondo le tecniche della Ipnosi Dinamica vuoi dire

comunicare con l’inconscio di chi si sottopone al test,

utilizzando un linguaggio specifico che di norma non si è in

grado di gestire consapevolmente.

IPNOSI DINAMICA:

È il modo di gestire efficacemente una Comunicazione

Integrale, composta da C.N.V. (Comunicazione non

Verbale, cardine del procedimento ipnotico induttivo) e da

C.V. (Comunicazione Verbale, strumento importante nella

fase ipnotica di pilotaggio.

Page 28: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

29

Gli effetti della Ipnosi Dinamica sono basati sulla

codificazione automatica di atti comunicativi privi di

significato razionale e logico ma carichi di significati

analogici; questi atti vengono recepiti unicamente per

processi di tipo associativo non razionale, stimolando i

dinamismi psichici dell’inconscio.

I processi associativi si basano essenzialmente sul fatto

che, a livello di percezione non razionale, esiste un doppio

binario sul quale ci si muove: il doppio binario delle

GRATIFICAZIONI e delle PENALIZZAZIONI.

Page 29: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

30

Tale aspetto della comunicazione umana analogica, “non

razionale”, ci permette di muoverci con estrema disinvoltura

e determinazione; cosa che non potrebbe accadere se noi

non avessimo prima identificato questa ambivalenza del

messaggio comunicativo di tipo analogico (si - no, bene -

male, buono - cattivo).

La tecnica ci permette di raggiungere una efficienza nella

comunicazione non verbale (C.N.V.) talmente alta da

permetterci di entrare in contatto reale con il nostro

inconscio, se necessario, e con l’inconscio dei nostri

interlocutori durante un evento comunicazionale o un

procedimento ipnotico.

Un’efficienza tale da permetterci di porre il soggetto in uno

stato assolutamente anomalo, nel quale di norma non viene

a trovarsi; vale a dire in una condizione che nella vita di tutti

i giorni si verifica in maniera eccezionale e non in maniera

sistematica.

Questo particolare stato non si identifica in specifiche

fenomenologie; lo stato ipnotico che non è solo il sonno

atipico fenomenologico definito dal Braid quando coniò il

termine ipnosi (Hypnos = sonno) nel lontano 1841, è

soprattutto uno stato di ricettività massima; ricettività rivolta

Page 30: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

31

ai contenuti della comunicazione analogica, che consente

al soggetto di trasformare gli atti comunicativi ricevuti in una

realtà soggettiva vera e propria.

In sintesi l’IPNOSI DINAMICA è un metodo che permette

ad un individuo (operatore) di creare in un altro individuo

(soggetto) il desiderio di porre in atto le fenomenologie

richieste durante il procedimento di ipnosi. Il

comportamento gratificante del soggetto, nei confronti

dell’operatore, nasce da una sua esigenza analogica di

ridurre la tensione prodottagli dall’operatore.

Tale esigenza diventa tanto pressante nel soggetto al punto

da produrre fenomeni quali analgesia, catalessi degli arti e

altre fenomenologie anche più spettacolari. Esse investono

anche la sfera neurofisiologica oltre a quella psicologica del

soggetto.

Page 31: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

32

FASE INDUTTIVA E FASE DI PILOTAGGIO

In ciascun individuo esiste un’esigenza primaria di

proiettare al di fuori determinati simboli precostituiti della

propria mente.

L’operatore non fa altro che stimolare queste esigenze di

proiezione dell’inconscio verso bersagli esterni, lui stesso

diviene un bersaglio e quindi un SIMBOLO, ossia un

elemento esterno che coinvolge, inizialmente senza che il

soggetto ne sia consapevole.

Ogni individuo, quando è in contatto con il mondo esterno,

subisce delle stimolazioni, tali stimolazioni attivano i

processi psichici di base della dinamica mentale logica e

analogica, pertanto l’individuo è portato a vivere delle

emozioni verso il mondo esterno identificandolo con una

realtà che già gli appartiene (REALTÀ SOGGETTIVA).

L’iter psicologico che il soggetto compie per dare sfogo a

queste pulsioni è quello di fare proprio l’oggetto che ha

sollecitato la proiezione (fonte di sollecitazione = operatore)

e successivamente di destabilizzare, di annullare, di

razionalizzare il potenziale ipnotico che l’oggetto detiene.

Page 32: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

33

Il consumo della componente emozionale, l’annullamento

del potenziale ipnotico dell’operatore, avviene nel momento

in cui il soggetto pone in atto quanto richiesto (FASE DI

PILOTAGGIO).

L’operatore si pone nei confronti del soggetto come una

fonte di stimolazioni atte a sollecitare proiezioni simboliche

con conseguente desiderio di riappropriazione e

introiezione.

La fase in cui l’unico scopo dell’operatore è acquisizione del

potenziale ipnotico viene detta FASE INDUTTIVA, quella in

cui questi sollecita il soggetto a produrre fenomenologie

ipnotiche o comportamenti particolari è detta appunto FASE

DI PILOTAGGIO.

La situazione permette all’operatore stesso di penalizzare e

gratificare il soggetto proprio favorendo o ostacolando il

soddisfacimento della destabilizzazione.

Se il soggetto pone in atto quanto richiesto, l’operatore si

lascia destabilizzare, ponendo fine all’invio di stimolazioni

analogiche; se il soggetto non realizza quanto richiesto

l’operatore intensifica l’invio delle stimolazioni analogiche

prolungando così la fase induttiva. L’io analogico, a

differenza dell’io logico e razionale, registra e interpreta

Page 33: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

34

unicamente le tensioni che accusa, e riconosce come

bersaglio la fonte creatrice di dette tensioni.

La parola è il linguaggio dell’io razionale e non dell’io

analogico.

• L’IO ANALOGICO COMUNICA CON L’AMBIENTE

TRAMITE LE TENSIONI CHE SUBISCE O

PRODUCE AD ALTRI.

• L’ENERGIA TENSIONALE È PER L’IO

ANALOGICO L’EQUIVALENTE DELLA PAROLA

PER L’IO RAZIONALE E LOGICO

• L’IO ANALOGICO È PIGRO, COMUNICA SOLO SE

SOLLECITATO ED HA COME CANALE

PREFERENZIALE RICETTIVO - ESPRESSIVO LA

C.N.V.

La pulsione rappresenta per l’io analogico (o inconscio) lo

strumento di comunicazione con l’io logico, così come il

linguaggio è lo strumento di comunicazione dell’io logico e

razionale nei confronti dell’ambiente. Comunicare con

Page 34: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

35

l’inconscio dell’interlocutore vuol dire provocare in

quest’ultimo delle microtensioni, che si trasformeranno

automaticamente in coinvolgimenti emozionali e quindi in

pulsioni.

Page 35: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

36

STATO DI TENSIONE ANSIOSA E DI

TENSIONE EMOZIONALE

È necessario a questo punto chiarire il concetto di tensione,

se vogliamo comunicare con l’inconscio del soggetto. Tutti

quanti noi durante i rapporti quotidiani viviamo delle

tensioni, il nostro io razionale è abituato a classificare dette

tensioni in rapporto a molteplici variabili. Nell’ottica dell’io

analogico lo stato di tensione è unico, o meglio, per lui non

esiste distinzione tra sofferenza e piacere.

Una tensione di tipo ansioso risulta per l’inconscio

piacevole quanto una emozione perché gli rende comunque

un servizio analogico.

Così non è per il nostro io razionale, il quale effettua una

netta e precisa distinzione tra stato di tensione ansioso (di

sofferenza) e stato di tensione emozionale (di piacere)

La comparazione che effettua l’io razionale per definire

piacevole o di sofferenza una tensione è relativa a come

viene registrato il simbolo, o meglio la fonte di stimolazione.

Se l’io razionale identifica negativamente la fonte

generatrice di stimolazioni, registrerà come sofferenza la

tensione avvertita (ansiosa); se invece la causa che

Page 36: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

37

determina lo stato di tensione è identificata dall’io razionale

positivamente, lo stato di tensione che si produrrà sarà a

sua volta registrato come piacere (tensione emozionale).

Nel glossario avevamo definito la “tensione” come uno stato

ansioso, ora usiamo il termine tensione emozionale anche

per descrivere gli stati emozionali.

In effetti la “tensione”, nella comune accezione, è uno stato

ansioso, ma a noi interessa mettere in evidenza, ora che

abbiamo ampliato il discorso, quali siano le strette analogie

tra le due identificazioni logiche dello stato soggettivo

contingente.

Entrambe infatti producono un servizio analogico, sono cioè

fonte di energia alimentatrice i simboli precostituiti ed i

simboli logici; come causa prima del processo, è

riconosciuta la fonte di stimolazione esterna (operatore

ipnotico)

Entrambi originano da un accumulo energetico identico e

che viene ben descritto con il termine di “tensione”; sarà il

diverso destino di questa energia a qualificare in senso

positivo o negativo lo stato vissuto.

Per l’io analogico è positivo qualsiasi stato di tensione, sia

ansioso sia emozionale.

Page 37: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

38

La classificazione in Positivo o Negativo, Emozionale o

Ansioso, Piacere o Sofferenza, è attribuita dall’io razionale

dell’individuo, non dalla classe totale del Sé e tanto meno

dall’inconscio.

Lo stato di tensione ansioso scaturisce dalla distonia in

eccesso tra produzione energetica ed esigenza di energia.

La “tensione” è un’energia necessaria per sopravvivere.

Questa energia della mente, se eccedente rispetto al

fabbisogno, può essere registrata dal nostro io razionale

come sofferenza, come ansia.

Ogni fonte di produzione energetica è un simbolo.

Il simbolo vive dell’energia che sa produrre e uno stato

emozionale è sempre segno di una avvenuta acquisizione

di potenziale ipnotico da parte di un qualche simbolo, sia

esso persona o simbolo astratto.

Page 38: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

39

TENSIONE ANSIOSA = STATO TENSIONALE

SUPERIORE ALLA CAPACITÀ DI ASSORBIMENTO

Nel momento in cui l’io razionale dell’individuo identifica in

modo negativo il simbolo o la causa scatenante della

tensione, non esita a definire questa ansiosa. Quando

l’operatore, nel procedimento induttivo, produce una

tensione nel soggetto superiore alla sua esigenza di

assorbimento, questi reagisce con la fuga dall’ambiente o

dalla situazione ove ritiene essere presente la causa

scatenante del suo stato. Abbiamo quindi dei tentativi di

“CORTOCIRCUITO” e, se è possibile, delle vere e proprie

interruzioni del rapporto comunicativo in atto.

Lo stato di tensione ansiosa è pertanto sinonimo di

sofferenza per il nostro io logico e razionale. L’operatore

durante un procedimento ipnotico, soprattutto nella fase

induttiva, deve evitare di produrre nel soggetto una

tensione eccedente l’esigenza inconscia contingente, deve

cioè stimolare in maniera commisurata al potenziale

ipnotico riconosciutogli in quel momento.

Il valore energetico - tensionale ottimale delle stimolazioni

deve essere pari al potenziale di sollecitazione (Potenziale

Page 39: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

40

Ipnotico) che l’inconscio del soggetto riconosce

all‘operatore.

Tale riconoscimento è costantemente suscettibile di

variazioni durante il procedimento ipnotico. Nel momento in

cui l’operatore produce stimolazioni aventi contenuto

tensionale superiore al potenziale ipnotico attribuitogli

dall’io razionale del soggetto, si crea un evento critico. Il

soggetto può adottare due soluzioni per ovviare alla

situazione riconoscere all’operatore un maggior potenziale

ipnotico o CORTOCIRCUITARLO ed interrompere così il

rapporto ipnotico.

La decisione del soggetto sarà influenzata immediatamente

dalle successive stimolazioni o ATTI COMUNICATIVI che

l’operatore decide di inviare.

Nel momento in cui, nel rapporto ipnotico, si produce una

fase critica, l’operatore deve immediatamente gratificare il

soggetto trasmettendo atti comunicativi gratificanti, cioè

riducenti tensione; in tal modo il soggetto avverte

l’operatore disponibile a ricevere un maggior potenziale

ipnotico e ne accetta il servizio analogico.

Se l’operatore continua ad inviare atti comunicativi

penalizzanti, anche immediatamente dopo la fase critica, il

Page 40: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

41

soggetto non registra analogicamente la disponibilità

dell’operatore, pertanto, a scopo di difesa, non gli attribuirà

un maggior potenziale ipnotico.

Tale mancata attribuzione equivale alla variazione del

modo in cui l’operatore è registrato, da positivo a negativo,

ed ha come conseguenza per il soggetto l’accumulo an-

sioso.

Ricordiamo all’allievo che il soggetto, a livello inconscio, ha

sempre bisogno di energia e quindi di stimolazioni

energetiche tensionali; definiamo servizio analogico il

lavoro dell’operatore atto a soddisfare tale esigenza.

Se dipendesse solo dall’inconscio del soggetto, il potenziale

ipnotico dell’operatore sarebbe immediatamente

elevatissimo senza nessun problema di tarature. Per ovvi

motivi di difesa è l’io razionale del soggetto a riconoscere il

valore ottimale del potenziale ipnotico dell’operatore e, se

ritiene pericoloso che questo aumenti, blocca

immediatamente il processo.

La tensione emozionale è uno stato tensionale piacevole

non eccedente la capacità di assorbimento; esso insorge

quando il soggetto identifica in modo positivo un simbolo

producente tensione. Nel procedimento ipnotico si

Page 41: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

42

mantiene finché le stimolazioni sono di entità pari al

potenziale ipnotico riconosciuto all’operatore.

La reazione dell’individuo a questo tipo di tensione consiste

nel desiderio di gratificare le richieste della fonte di

stimolazione, divenuta ormai simbolo a tutti gli effetti. Nel

momento stesso in cui il soggetto riconosce logicamente il

potenziale ipnotico dell’operatore, avverte l’esigenza di

destabilizzarlo, ma ciò gli sarà possibile solo attraverso la

realizzazione delle fenomenologie richieste, dato che, a

seguito della posizione ortostatica imposta all’inizio

dell’esperimento ipnotico, nessuna altra forma di scarico

tensionale gli è concessa.

Il soggetto procede all’annullamento del potenziale ipnotico

dell’operatore a mezzo del TRANSFERT IPNOTICO e con

la realizzazione delle fenomenologie ipnotiche richieste

dall’operatore.

Riteniamo interessante rilevare che è interesse del sogget-

to porre in atto quanto richiesto, dato che solo così può

destabilizzare il potenziale dell’operatore e quindi lo stesso

rapporto ipnotico.

L’operatore, durante un procedimento ipnotico, deve

produrre nel soggetto una tensione emozionale, ossia non

Page 42: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

43

superiore all’indice di assorbimento, come pure non

superiore al potenziale ipnotico acquisito in quel preciso

momento. Nel momento in cui l’operatore ritenga

necessario incrementare significativamente il suo

potenziale, deve produrre nel soggetto una tensione

lievemente maggiore; una volta prodotto questo lieve stato

d’ansia dovrà far seguito una sua azione gratificante,

affinché possa rendersi analogicamente disponibile a

ricevere maggior potenziale ipnotico (Fase Critica).

Page 43: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

44

DIFFERENZA TRA TENSIONE ANSIOSA

E TENSIONE EMOZIONALE

La tensione ansiosa è un accumulo di energia tensionale

che non può seguire il suo iter naturale; l’io dell’individuo ne

blocca lo scarico verso bersagli che, pur riconosciuti validi a

livello inconscio, non lo sono a livello razionale. In altri

termini, lo stato di tensione ansiosa nasce in quanto l’io

razionale non riconosce l’operatore idoneo ad assorbire

nuovo potenziale ipnotico (operatore troppo penalizzante).

A seguito di ciò l’individuo si sottrae al rapporto,

dimenticando che comunque deve sempre annullare il

potenziale ipnotico già acquisito dall’operatore, se non

vuole vivere una sindrome di astinenza e un prolungato

stato ansioso. La sofferenza potrà essere rimossa per

processi naturali, ma solo dopo un tempo commisurato

all’entità del potenziale già riconosciuto.

Cortocircuitare vuol dire interrompere il rapporto diretto con

l’operatore o con la persona che rappresenta, nella vita

quotidiana, un simbolo.

Erroneamente ogni individuo ritiene che il cortocircuito,

l’interruzione drastica del rapporto diretto con la persona -

Page 44: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

45

simbolo, possa rappresentare il più efficace sistema di

difesa.

In verità, nella vita quotidiana, l’esperienza ci insegna che il

simbolo sopravvive nella mente e continua ad inviare

stimolazioni analogiche, rendendo così costante l’aumento

del proprio potenziale ipnotico. Potenziale che l’individuo

alla fine dovrà riconoscere, volente o nolente, alla persona

che oggettivizza tale simbolo. Tutto ciò avviene senza che

questa muova un dito, perché fa parte di un automatismo

mentale.

Tale processo è denominato INFERTIZZAZIONE ed

avviene automaticamente grazie ai continui pensieri che

hanno per oggetto la fonte stimolante.

Il soggetto si infertizza da solo, si produce automaticamente

le stimolazioni penalizzanti che aumentano il potenziale del

simbolo che vorrebbe combattere e sconfiggere. Il tutto può

essere rapportato alla frase - tipo dell’innamorato, che dopo

un periodo di lontananza più o meno forzata dall’oggetto dei

propri sentimenti, ammette di essere più innamorato di

prima.

Il meccanismo di difesa ritenuto dall’individuo più efficace,

in realtà rappresenta la difesa dello struzzo che mette la

Page 45: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

46

testa sotto la sabbia per non vedere ed interrompere così,

in modo illusorio, un rapporto difficile. Premesso ciò, appare

evidente che il cortocircuito effettuato dal soggetto in realtà

è uno strumento operativo del suo inconscio, tendente a

mantenere attiva l’azione stimolante del simbolo o

dell’operatore e non certamente ad annullarne gli effetti; per

ottenere ciò è necessario destabilizzare il simbolo con

l’azione e non con la rinuncia al rapporto diretto.

L’IMPOSSIBILITÀ E LA INCAPACITÀ, RITENUTA TALE

DAL SOGGETTO, DI METTERE IN ATTO I MECCANISMI

PSICOLOGICI DELLA DESTABILIZZAZIONE (CHE

RAPPRESENTANO IL PROCESSO DI ANNULLAMENTO

DI UN SIMBOLO DEFINITO NEGATIVO), ESPONGONO IL

SOGGETTO AD UN CONTINUO STATO ANSIOSO.

Lo stato di tensione emozionale, invece, si realizza proprio

perché l’io razionale dell’individuo permette lo scarico

energetico verso il bersaglio più gradito all’inconscio; in

entrambi i casi (Tensione Ansiosa o Emozionale) l’Io

Razionale non ha un potere decisionale autonomo in

merito, ma la sua presa di posizione è in rapporto al

Page 46: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

47

potenziale ipnotico acquisito dal simbolo bersaglio. Se la

tensione prodotta da questo è superiore all’esigenza di

accumulo del soggetto, questi registra uno stato ansioso e,

di conseguenza, avvertirà l’impulso di penalizzare

l’operatore. Se la tensione prodotta non è superiore al

potenziale ipnotico riconosciuto dall’io razionale del

soggetto alla fonte stimolatrice, il soggetto avverte uno

stato di tensione emozionale, piacevole, e di contro

gratificherà l’operatore o il simbolo ponendo in atto quanto

richiesto o sollecitato analogicamente.

È curioso anche rilevare come sia più facile destabilizzare

un simbolo positivo che uno negativo; l’io razionale del

soggetto, rilevando uno stato di tensione eccedente

(ansiosa), tende più a cortocircuitare che a gestire la

destabilizzazione.

Così facendo, impedisce ai reali sistemi di difesa

(destabilizzazione) di attivarsi e a questo punto il simbolo si

differenzia dall’operatore cortocircuitato, continuando a

inviare stimolazioni analogiche per i noti processi di

infertizzazione; esso assume tra l’altro connotazioni

proiettive estranee alla natura della relazione con

l’operatore.

Page 47: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

48

In un procedimento ipnotico il cortocircuito può realmente

costituire un valido sistema di difesa, solo se l’operatore

non ha fatto in tempo ad acquisire un potenziale ipnotico

ottimale; purtroppo nei rapporti con i simboli della vita

quotidiana il cortocircuito è sempre negativo. La dinamica di

un procedimento ipnotico è la seguente:

Page 48: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

49

Riprendiamo alcuni concetti sulla COMUNICAZIONE!

Come la parola non è altro che uno strumento atto ad

esprimere essenzialmente un messaggio logico -

informativo, così possiamo dire che la comunicazione

analogica è lo strumento atto ad entrare in contatto con

l’inconscio del nostro soggetto, con la finalità specifica di

creare in lui delle microtensioni con effetti ipnotici.

Page 49: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

50

ATTI COMUNICATIVI E COMUNICAZIONE ANALOGICA

LA POSSIBILITÀ DA PARTE DI UN OPERATORE DI FAR

ACCETTARE UN CAMBIAMENTO RADICALE DEI

POTERI DECISIONALI DEL SOGGETTO, È DATA

DALL’UTILIZZO DELLA COMUNICAZIONE ANALOGICA,

CHE SI REALIZZA PRINCIPALMENTE ATTRAVERSO GLI

ATTI COMUNICATIVI NON VERBALI; ESSA CONSENTE

L’ACQUISIZIONE DI UN POTENZIALE IPNOTICO E LA

RELATIVA ACCETTAZIONE E REALIZZAZIONE DA

PARTE DEL SOGGETTO DELLE RICHIESTE

FENOMENOLOGICHE O COMPORTAMENTALI.

Quando noi esprimiamo un qualsiasi messaggio, la frase

usata ha dei contenuti logici, univoci. Facciamo un

esempio:

“Per cortesia mi apra la porta!”.

Oltre ai contenuti logici, vengono sempre però

contemporaneamente espressi molteplici ATTI

COMUNICATIVI attraverso il movimento gestuale, lo

Page 50: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

51

sguardo, la tonalità della voce, le pause, le varie posture.

Tutti questi atti comunicativi analogici e, se preferite,

comportamentali, non vengono registrati a livello razionale

dal ricevente, ma fanno scaturire in lui uno stato reattivo

dinamico.

Gli atti comunicativi così espressi producono nel soggetto

delle microtensioni, le quali possono determinare un

radicale cambiamento della sua comportamentistica, da

negativa a positiva in rapporto ad una o più richieste.

Il soggetto, durante un procedimento ipnotico, sarà

influenzato nella sua decisione di accettazione o di rifiuto di

quanto richiesto dall’operatore, dal tipo di servizio analogico

ricevuto tramite le stimolazioni di C.N.V. L’eventuale rifiuto

a realizzare le fenomenologie ipnotiche, ha certamente una

matrice analogica. Infatti tale comportamento negativo è

legato al fatto che l’inconscio del soggetto, per poter

avvertire l’esigenza di gratificare l’operatore

soddisfacendone le richieste verbali, ha la necessità di

colmare le sue esigenze analogiche di carico tensionale.

Page 51: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

52

Possiamo quindi stabilire che:

TUTTI GLI INDIVIDUI NECESSITANO DI ENERGIA

TENSIONALE IN RAPPORTO ALLE ESIGENZE

QUANTITATIVE DEI PROPRI SIMBOLI PRECOSTITUITI

CHE COSTITUISCONO L’INCONSCIO.

QUANDO IL SOGGETTO AVVERTE UNO STATO DI

TENSIONE INFERIORE ALLE SUE ESIGENZE

ANALOGICHE, RISULTA PER LUI PENALIZZANTE

COMPIERE L’ATTO RICHIESTO.

IL NON COMPIERLO (COSA GRATIFICANTE), SIGNIFICA

CHE IL SUO INCONSCIO SOLLECITA LA FONTE DI

STIMOLAZIONE A PRODURRE ALTRA ENERGIA

TENSIONALE SINO A COLMARE LE ESIGENZE

QUANTITATIVE DEI SIMBOLI PRECOSTITUITI.

Riprendendo i concetti sulla comunicazione, precisiamo di

nuovo che la comunicazione umana è sempre costituita da

contenuti logici e atti comunicativi analogici.

Gli atti comunicativi analogici sono espressi

inconsapevolmente nei rapporti quotidiani, come pure nei

procedimenti ipnotici condotti secondo le tecniche della

Page 52: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

53

ipnosi tradizionale, lasciando alla casualità l’aderenza

ottimale alle esigenze analogiche inconsce del soggetto.

Gli stessi atti comunicativi analogici sono espressi

consapevolmente, e secondo un preciso iter operativo,

nella lPNOSI DINAMICA e nei rapporti quotidiani in campo

professionale o privato da chi è a conoscenza delle

tecniche comunicazionali della DIPNOSI

Ampliando la comparazione tra Ipnosi Tradizionale e Ipnosi

Dinamica possiamo aggiungere quanto segue.

IPNOSI TRADIZIONALE:

Nell’ipnosi tradizionale l’operatore trasmette messaggi che

contengono atti comunicativi analogici, espressi

inconsapevolmente con la C.N.V., e contenuti logici

espressi consapevolmente con la C.V. La massima

attenzione è rivolta ai contenuti logici dei tests di

suggestionabilità quali ad esempio: “Il tuo braccio diviene

leggero, si solleva” e via dicendo.

IPNOSI DINAMICA:

Nell’ipnosi dinamica l’operatore trasmette consapevolmente

delle stimolazioni subliminali di tipo non verbale durante la

Page 53: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

54

fase induttiva, trasmette stimolazioni verbali solo nella fase

di pilotaggio. Queste stimolazioni verbali vengono

trasmesse dopo aver preso atto del potenziale ipnotico

acquisito durante la fase induttiva, ossia dopo aver ottenuto

esito positivo nella verifica analogica terminale (passaggio

da Flash Subliminale a Flash Ipnotico).

Riservandoci, in seguito, di entrare dettagliatamente nelle

procedure induttive, occorre ora definire meglio ed

esemplificare la comunicazione non verbale, per dare

all’allievo i singoli strumenti da usarsi nella metodologia

della Ipnosi Dinamica.

Quante volte ci siamo trovati a parlare con persone, per le

quali avvertivamo antipatia o simpatia, senza saper

riconoscere razionalmente la causa di questo diverso

rapporto empatico.

Evidentemente gli atti comunicativi della persona che ci è

risultata simpatica, si sono innestati perfettamente sulle

nostre esigenze analogiche, mentre gli atti comunicativi

della persona antipatica ci hanno creato tensioni eccessive

e sono stati perciò da noi registrati come penalizzanti.

Certamente lo stato di fascinazione, quindi ogni

Page 54: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

55

procedimento ipnotico, presuppone la instaurazione di un

rapporto empatico.

Un opportuno rapporto empatico si ottiene utilizzando le

tecniche della C.N.V., in Ipnosi Dinamica, e della DIPNOSI

nei rapporti interpersonali privati e professionali.

Page 55: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

56

CANALI DI COMUNICAZIONE NON VERBALE

Ora vediamo quali siano questi atti comunicativi analogici

che ci permettono di comunicare in modo analogico e

subliminale con il non - io dell’interlocutore e ci consentono

una diretta e immediata comunicazione con il nostro stesso

non - io in Autoipnosi.

I canali di comunicazione non verbale che l’operatore

ipnotico può utilizzare sono i seguenti:

Page 56: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

57

PROSSEMICA

Essa consiste nella gestione degli spazi comunicativi

durante il dialogo con un ricevente o durante il

procedimento ipnotico.

La prossemica si basa su avvicinamenti o allontanamenti

dell’operatore nei confronti del soggetto. Tutti quanti noi

siamo a conoscenza, per cultura antropologica, che lo

spazio, o meglio la distanza col nostro interlocutore durante

un qualsiasi rapporto interpersonale, determina in noi uno

stato di tensione o di rilassamento, in funzione della sua

entità e del tipo di rapporto in atto.

Es : Provate ad avvicinarvi ad una distanza di 20 cm dal

vostro capoufficio o direttore mentre esponete un problema

o semplicemente dialogate con lui, osserverete che

indietreggerà immediatamente ristabilendo uno spazio di

circa 50 cm dalla vostra persona.

Poi, provate con la vostra partner o il vostro partner; questa

volta cercate di mantenere tra di voi una distanza di 50 cm

circa. Osserverete che, di lì a poco, sarà il vostro partner o

la vostra partner ad avvicinarsi a voi, ad una distanza di

circa 30 cm.

Page 57: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

58

Tutto questo vuoi dire che l’abile gestione degli spazi fisici

comunicativi può permettere all’operatore di creare stati di

microtensione, pilotabili nel soggetto che si sottopone ad un

test di ipnosi dinamica ed in chiunque imposti con lui un

rapporto dialogico. L’operatore verrà registrato dal soggetto

gratificante o penalizzante, in rapporto alla distanza

comunicazionale impostata ed alla fase specifica del

rapporto in atto.

CINESICA

Questo canale non verbale viene utilizzato attraverso l’uso

dei gesti, dei movimenti delle braccia o degli arti inferiori,

senza variare la distanza tra noi e il nostro interlocutore.

Anche la cinesica permette all’operatore di creare stati di

tensione nell’interlocutore o nel soggetto che si sottopone al

test di ipnosi.

Naturalmente per la cinesica, come del resto per la

prossemica e la digitale, è utile una classificazione dei

movimenti possibili in diverse categorie. I ”passi magnetici”,

per esempio, sono atti comunicativi della Cinesica.

Page 58: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

59

PARALINGUISTICA

È largamente utilizzata nei procedimenti di induzione

ipnotica e consiste nell’emissione di suoni vocali o

strumentali indirizzati direttamente all’inconscio del

soggetto che si è sottoposto al procedimento ipnotico. Tali

suoni infatti sono espressioni prive di contenuti logici.

Pensate ad un indigeno di una tribù africana che tenta di

dirvi qualcosa attraverso i suoni vocali che emette, oppure

provate ad immaginare di dover comunicare con una

persona escludendo parole di senso compiuto e facendo

uso solo di suoni.

I suoni strumentali possono essere emessi battendo con le

vostre dita su una superficie che possa vibrare

(tamburellando su un tavolo, su un mobile ecc.) o

utilizzando veri e propri strumenti musicali. Nella fase

ipnotica sperimentale si possono anche utilizzare strumenti

elettronici, come sintetizzatori ed altri.

La paralinguistica consiste quindi nella gestione dei suoni

strumentali e vocali privi di una codifica logica in comune

col ricevente.

Page 59: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

60

Pensate ai suoni che vengono uditi entrando nella “casa

della paura” o all’interno del “drago” al luna park della

vostra città, o anche a quegli strani suoni che udite durante

la notte in casa vostra: l’armadio che scricchiola, un rumore

di passi ecc.

DIGITALE

Essa si esprime attraverso toccamenti effettuati con le

mani, dall’operatore, su varie parti del corpo del soggetto.

La digitale non ha alcun aggancio con teorie relative al

magnetismo, ma la si utilizza semplicemente effettuando su

alcune parti del viso, delle mani e del tronco del soggetto

delle digitopressioni più o meno accentuate.

Il toccamento di una parte del corpo del soggetto produce

delle microtensioni intense; l’operatore va ad occupare lo

spazio comunicativo appartenente al soggetto in un modo

più suggestivo di quanto non avvenga con la prossemica,

rendendo l’atto comunicativo più rapido e con contenuti

emozionali più penetranti.

Infatti l’avvicinamento spaziale al corpo dell’operatore

determina nel soggetto una minore tensione rispetto ad un

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61

veloce e imprevedibile toccamento, per esempio del viso,

realizzato senza variare prossemicamente le distanze

impostate.

La comunicazione digitale, espressa però dall’interlocutore,

assume importanza rilevante durante la formulazione delle

verifiche analogiche che l’operatore pone in atto durante la

fase induttiva. Rimandiamo tale argomento al capitolo

specifico.

RIASSUMENDO:

Digitale, Prossemica, Cinesica e Paralinguistica sono i

canali di comunicazione analogica che l’operatore utilizza in

un procedimento induttivo di Ipnosi Dinamica, per stimolare

l’inconscio del soggetto.

Giunti a questo punto occorre rilevare le difficoltà che

insorgono nel momento in cui si decide di produrre su se

stessi uno stato di tensione, qualora si intenda utilizzare le

tecniche della Ipnosi Dinamica. Tutto questo è naturale,

infatti non possiamo coinvolgere noi stessi

consapevolmente, dal momento che siamo noi a deciderlo

siamo anche noi a scegliere lo strumento con cui sollecitare

Page 61: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

62

la tensione; la conoscenza del mezzo esclude che l’evento

sia inatteso, inaspettato, misterioso, situazione che sta alla

base dei normali stati di tensione. Vogliamo dire che, nella

vita quotidiana, è molto più facile produrre tensione agli altri

che a se stessi; ecco perché le tecniche autoipnotiche

trasmesse semplicemente attraverso la lettura, non hanno

alcuna probabilità di essere riprodotte.

Abbiamo precedentemente detto che l’io razionale registra

solo la comunicazione logica e non quella analogica, se

proferite la C.N.V. Nel caso in cui l’io razionale sia a

conoscenza del significato di quest’ultima, essa diviene

C.V.; quindi una comunicazione analogica può divenire

logica anche se si esprime in codici normalmente elaborati

per pura analogia.

Per esempio, pensate ai suoni dell’alfabeto Morse quando il

ricevente ne conosce l’esatto codice.

Tuttavia i suoni subliminali della C.N.V. non potranno essere

decodificati dall’io del soggetto, come avviene per l’alfabeto

Morse, a causa della loro infinita varietà e variabilità.

Ciò non può avvenire nel procedimento di ipnosi diretta,

Page 62: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

63

anche se l’efficacia di singole stimolazioni non garantisce il

successo dell’esperimento senza una concomitante

strategia ipnotica; ciò non accade neppure ad operatori che

seguono il corso di autoipnosi, perché è totalmente

impossibile quantificare tutti i messaggi induttivi e

ricordarne il significato ad ogni successivo riascolto.

CONTROLLO DELLA TENSIONE ANSIOSA

DELL’OPERATORE

DURANTE L’EFFETTUAZIONE DEGLI ESPERIMENTI

Un problema apparentemente opposto, ma la cui soluzione

sta in processi intrapsichici analoghi, è per l’operatore

ipnotico il controllo della propria tensione ansiosa appena

prima e durante l’effettuazione di procedimenti induttivi. La

pratica autoipnotica e l’uso del Simbolo Commutatore, in

concomitanza dell’avvio del procedimento eteroinduttivo

(nei confronti di un soggetto), è sicuramente di enorme

aiuto qualora sussistano forti inibizioni e stati di ansia, ma le

consuete difficoltà iniziali possono essere in genere

affrontate e risolte applicando grande intenzione ed

attenzione ai risvolti tecnico - metodologici.

Page 63: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

64

La coscienza e padronanza dei vari mezzi operativi è il pri-

mo e più importante fattore di sicurezza per l’operatore

ipnotico della nostra scuola.

L’operatore è perciò colui che usa tutta la gamma dei

possibili messaggi, ma su cosa deve basarsi per garantirsi

il risultato positivo, ossia la realizzazione certa della

fenomenologia ipnotica?

La risposta è SEMPLICE: “SUL POTENZIALE IPNOTICO

ACQUISITO O DA ACQUISIRE ULTERIORMENTE”.

Attraverso gli atti comunicativi della C.N.V. (fase induttiva),

l’operatore ha la possibilità di far accettare all’interlocutore

una azione, anche se apparentemente non esiste alcuna

motivazione logica che possa giustificarla.

“IL POTENZIALE IPNOTICO PERMETTE DI VARIARE I

PARAMETRI LOGICI UTILIZZATI DALL’INDIVIDUO IN UN

DATO MOMENTO, DA SFAVOREVOLI A FAVOREVOLI”.

Il potenziale ipnotico trasforma un atteggiamento

Page 64: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

65

antagonista in uno non antagonista, complementare cioè

agli obiettivi di chi questo potenziale ha saputo farselo

attribuire. I parametri logici sono costituiti da molte variabili,

ma queste assumono pesi diversi a seconda della spinta

pulsionale che ci sta dietro.

È per questo che, pur essendoci sempre una motivazione

analogica per ogni comportamento, ogni comportamento

può però vestirsi di adeguate giustificazioni logiche.

Page 65: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

66

CAPITOLO 2

GRATIFICAZIONI E PENALIZZAZIONI

Le favole che ci venivano raccontate dai nostri genitori

durante l’infanzia, erano impregnate di gratificazioni e di

penalizzazioni.

Tanto per citarne alcune, vi ricordate la fata di Pinocchio

che gratificava e penalizzava il bambino/burattino a

seconda del suo comportamento buono o cattivo; oppure

Cappuccetto Rosso che, in relazione alla propria

obbedienza, veniva dalla sorte gratificata o penalizzata?

Il nostro papà, la nostra mamma, la maestra, i professori,

se ben ricordate, ci gratificavano se ci si comportava

secondo il programma definito e ci penalizzavano se questo

non avveniva.

Le gratificazioni e le penalizzazioni non si fermano all’età

infantile e adolescenziale; anche ora che siamo adulti

riceviamo e trasmettiamo al prossimo gratificazioni o

penalizzazioni a seconda dei casi.

Analizzando questo fondamentale aspetto della

comunicazione più in profondità, possiamo rilevare che le

gratificazioni ricevute ci recano piacere, mentre le

Page 66: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

67

penalizzazioni dispiacere; le gratificazioni che trasmettiamo

al prossimo ci fanno meno piacere delle penalizzazioni che

possiamo dare.

Certamente, in un primo momento tutto questo vi suonerà

male, ma se fate un attimo di attenzione su voi stessi e

annullate ogni forma di falsa ipocrisia e di

convenzionalismo vedrete che quanto abbiamo detto, tutto

sommato, non è così sgradevole come credevate al primo

impatto. Bene, ora vediamo cosa vuoi dire tutto questo

secondo l’ottica dell’inconscio.

GRATIFICAZIONE:

Riduzione della tensione con sensazione di piacere.

PENALIZZAZIONE:

Aumento della tensione con sensazione non piacevole.

Tutto questo vale anche secondo l’ottica della Ipnosi

Dinamica.

In qualsiasi messaggio noi distinguiamo l’atto comunicativo

dai contenuti logici, possiamo aggiungere che un atto

comunicativo è penalizzante se produce aumento di

Page 67: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

68

tensione in chi lo riceve e gratificante se produce una

riduzione della tensione.

Es : Immaginate che lo stato di tensione dei soggetto sia

simile ad una colonnina di mercurio di un termometro: se la

temperatura sale è una penalizzazione per il soggetto, se

scende è una gratificazione.

Analogamente, ai fini ipnotici, qualsiasi aumento di tensione

che il soggetto avverta a seguito di atti comunicativi

dell’operatore, viene definito penalizzante, mentre una

stimolazione che provochi riduzione della tensione viene

definita gratificante.

“GLI ATTI COMUNICATIVI ANALOGICI VENGONO

CLASSIFICATI, NELL’IPNOSI DINAMICA, GRATIFICANTI

O PENALIZZANTI IN RAPPORTO ALLA VARIAZIONE

DELLO STATO DI TENSIONE CHE ESSI STESSI

PRODUCONO.”

L’accumulo di tensione crea al soggetto la necessità del

suo scarico.

Page 68: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

69

Lo scarico può essere pilotato da un operatore, nei

procedimenti di Ipnosi Dinamica, e dall’allievo su se stesso

nei procedimenti di Autoipnosi.

Esistono scarichi di tensione naturali, definiti scarichi

analogici in quanto l’io razionale dell’individuo non ne

prende atto consapevolmente ed esistono scarichi pilotati,

ossia impostati razionalmente.

L’operatore durante i procedimenti induttivi deve bloccare

gli scarichi naturali di tensione (analogici) che il soggetto

pone in atto durante le stimolazioni induttive. Così facendo

l’operatore determina nei soggetto un accumulo di tensione

che verrà successivamente pilotato ipnoticamente. Tutto

questo avviene tramite l’imposizione al soggetto del

mantenere una POSIZIONE ORTOSTATICA.

Il soggetto deve stare in piedi, in una posizione di

semirigidità muscolare e rimanere immobile ad occhi chiusi.

Regole fondamentali di un procedimento di Ipnosi Dinamica

sono le seguenti:

Page 69: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

70

• PRODURRE NEL SOGGETTO UN ACCUMULO DI

MICROTENSIONI, UTILIZZANDO ATTI COMUNICATIVI

PENALIZZANTI E IMPONENDOGLI UNA POSIZIONE

ORTOSTATICA DURANTE LA FASE INDUTTIVA, PER

EVITARGLI QUALSIASI FORMA DI SCARICO

ANALOGICO.

• TARARE L’EFFETTO DEGLI ATTI COMUNICATIVI

PENALIZZANTI CON ATTI GRATIFICANTI, PER NON

SUPERARE L’INDICE DI TOLLERANZA DEL

SOGGETTO.

Giunti a questo punto, occorre esaminare per quale motivo

tutto questo sia necessario!

Ma prima di poter fare ciò è indispensabile analizzare i

meccanismi psicologici di base della mente umana, ossia le

funzioni di ogni fondamentale istanza mentale.

Page 70: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

71

STRUTTURA MENTALE, IO - NON IO

Analisi struttura mentale del ricevente (soggetto sottoposto

ad induzione).

Page 71: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

72

A questa istanza è demandato il ruolo di organizzare,

definire, apprendere informazioni dall’ambiente, favorire o

neutralizzare le fonti di stimolazione. Ossia, in ambito

ipnotico, scegliere il ruolo comportarnentale attimo per

attimo, in rapporto alle esigenze operative dell’operatore e

dalle proprie tensioni inconsce. L’io razionale è preposto

alla identificazione e alla destabilizzazione del potenziale

ipnotico dell’operatore. Le gratificazioni fenomenologiche

che il soggetto pone in atto nei confronti dell’operatore

mirano a raggiungere il risultato di destabilizzare il

potenziale ipnotico acquisito dall’operatore durante la fase

induttiva, introiettandone (annullandone) così il simbolo.

Page 72: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

73

Le emozioni, le pulsioni, i desideri, i conflitti interni, sono

tutte realtà soggettive che scaturiscono da una esigenza

del non io (inconscio) di vivere delle tensioni, cioè

procurarsi l’energia per la sopravvivenza. A tal fine esso

utilizza i bersagli che la vita quotidiana o l’operatore

ipnotico sono in grado di rappresentare di volta in volta.

Questa esigenza non sempre è soddisfatta, perché l’IO

RAZIONALE dell’individuo blocca, quando può, le situazioni

necessarie all’inconscio (o NON IO) per la produzione della

tensione (meccanismi di difesa). In netto antagonismo con

l’io razionale, compito del non io è quello di sviluppare ogni

fonte di stimolazione, rendendola sempre più potente.

Precisiamo che l’IO razionale riconosce il simbolo

operatore, o meglio il suo potenziale ipnotico, solo quando

ritiene di non poterlo più disconoscere.

Immaginate una stanza con una unica via di uscita

rappresentata da una porta.

Stanza = Istanza dell’inconscio (o NON IO).

Page 73: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

74

Porta = IO RAZIONALE, con potere di apertura o

chiusura dell’ambiente, condizionato alle

esigenze dei più influenti simboli precostituiti e a

danno di quelli in evoluzione.

L’energia prodottasi all’interno della stanza (stato di

tensione nel soggetto) cerca di uscire per raggiungere il

bersaglio naturale di scarico (operatore), questo è possibile

solo se l’IO RAZIONALE apre la porta.

L’apertura della porta è condizionata dal modo in cui

l’operatore si presenta al soggetto, o meglio all’io razionale

del soggetto in quel preciso momento (fase critica) .

Se l’operatore viene registrato penalizzante in quel preciso

momento, l’IO RAZIONALE del soggetto chiude la porta e

non gli permette di acquisire un maggior potenziale

ipnotico.

Se l’operatore viene registrato gratificante, la porta si apre

permettendo la sua piena investitura emozionale, con il

conseguente aumento del potenziale ipnotico

riconosciutogli dal soggetto.

Page 74: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

75

Giunti a questo punto l’allievo si domanda come possa

l’operatore, in un procedimento ipnotico, rendersi conto se

la porta dell’io razionale del soggetto è aperta o chiusa. La

risposta va ricercata nel comportamento del soggetto

durante la fase di passaggio da flash subliminale a flash

ipnotico.

Durante questa fase l’operatore imposta la verifica

analogica terminale, cioè inserisce la parola tra i propri atti

comunicativi, controllando che il soggetto non deglutisca. In

caso affermativo la verifica risulta negativa, quindi la porta

dell’io razionale è ancora chiusa; nel caso in cui il soggetto

non deglutisca durante l’inserimento della C.V., la verifica

risulta positiva, quindi la porta gli è aperta; ciò vuol anche

dire che il servizio analogico è stato perfettamente reso

durante la fase induttiva.

Nella fase di pilotaggio la verifica logica positiva è

rapportata alla realizzazione o meno della fenomenologia

ipnotica richiesta verbalmente dall’operatore. Nella Ipnosi

Dinamica esistono tre tipi di verifiche:

Page 75: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

76

• le verifiche subliminali (fase induttiva);

• la verifica analogica terminale (passaggio da flash

subliminale a flash ipnotico);

• le verifiche logiche (fase di pilotaggio);

Da tutto ciò appare evidente come sia fondamentale ai fini

ipnotici creare ben calibrate microtensioni nel soggetto,

utilizzando gli atti comunicativi della C.N.V.; ma è altrettanto

importante che l’io razionale del soggetto accetti l’operatore

e non ponga in atto i meccanismi di difesa (porta chiusa).

Precisiamo che l’accettazione da parte dell’io razionale del

soggetto non avviene per una analisi logica della situazione

contingente, ma semplicemente sulla base del perfetto

servizio analogico reso durante la fase induttiva, cioè

dell’intensità tensionale prodotta in rapporto alla necessità

inconscia contingente.

In prossimità di una fase critica (verifica), l’operatore deve

inviare ATTI COMUNICATIVI GRATIFICANTI per

rassicurare l’io razionale del soggetto ed indurlo così ad

aprire la porta.

Page 76: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

77

L’io razionale di solito non è indulgente verso i nuovi simboli

nascenti (vedi operatore nella fase induttiva), in taluni casi

può avvenire che il soggetto necessiti di forti accumuli di

tensione prima che il suo IO RAZIONALE identifichi

l’operatore come simbolo e gli attribuisca quindi un

potenziale ipnotico.

I soggetti con simili esigenze vengono definiti ATIPICI, in

quanto i simboli precostituiti all’interno della loro mente

necessitano di un’alimentazione tensionale enorme in

rapporto alla media. Per tale motivo, gli atti comunicativi

espressi dall’operatore devono essere numerosi o

particolarmente efficaci per poter mettere in azione, nel

soggetto, i meccanismi di identificazione dell’io razionale

(apertura porta) e determinare il riconoscimento del proprio

potenziale.

L’istanza del NON IO è preposta, attraverso i meccanismi

base della proiezione e dell’incorporazione, alla produzione

autonoma di energia tensionale (infertizzazione), tendente

a caricare il desiderio. Per attivare i procedimenti di

infertizzazione, è necessario che il non io del soggetto

subisca stimolazioni tali da interessare anche l’io razionale,

questo attribuirà alla fonte di stimolazione il valore di

Page 77: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

78

simbolo e su questo saranno impostati i dinamismi

autonomi che prescindono dalla presenza o dall’azione di

un operatore e che garantiscono quindi in ogni caso la

sopravvivenza dell’inconscio.

L’istanza dell’io razionale è preposta, tramite i meccanismi

di base della identificazione e della destabilizzazione,

all’annullamento del potenziale ipnotico del simbolo -

operatore (introiezione).

L’operatore stimola nel soggetto il meccanismo di base

della identificazione ogni qualvolta superi positivamente la

fa se critica di verifica e si presenti come simbolo;

acquisendo sempre più potenziale ipnotico, sollecita poi

l’esigenza di essere destabilizzato.

Ciò potrà avvenire tramite la realizzazione delle

fenomenologie ipnotiche.

Il soggetto in ipnosi attua la destabilizzazione del potenziale

ipnotico dell’operatore ogni qualvolta lo gratifica. Il

cortocircuito del rapporto ipnotico da parte del soggetto non

è una destabilizzazione di potenziale ipnotico, ma

semplicemente una interruzione del rapporto diretto.

Quando parliamo di IO RAZIONALE, intendiamo riferirci

sempre all’istanza dell’individuo preposta alla

Page 78: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

79

identificazione ed alla destabilizzazione di un simbolo;

pertanto il termine non sta ad indicare il potere decisionale,

di analisi o di ragionamento dell’individuo, ma esattamente

e soltanto una sua istanza mentale.

Il potere decisionale, la “ratio” di un individuo, le sue

argomentazioni, sono delle semplici sintesi operative della

istanza mentale razionale, sintesi definibili anche come

VARIABILI di una COSTANTE rappresentata dalle

fondamentali esigenze dei simboli egemoni e dalla modalità

operativa dei meccanismi psicologici di base.

Operando sulla costante si agisce sulle radici dell’albero e

contemporaneamente su tutti i suoi rami, operando su una

variabile si agisce esclusivamente su uno specifico ramo,

ed il tempo impiegato per segare il ramo spesso è

sufficiente all’albero per produrne altri nuovi ed indesiderati.

Secondo le concezioni freudiane, descritte nel quadro della

seconda teoria dell’apparato psichico, la mente umana si

compone di tre istanze con funzioni operative e struttura

distinte ma al contempo interattive.

Page 79: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

80

Alla prima rappresentazione topica noi apportiamo una

variante, intervenendo con una nuova denominazione cioè

il NON IO; esso raggruppa in un unico blocco l’istanza del

SUPER IO freudiano e la istanza dell’ES. Tutto questo,

oltre che rendere ragione alla funzione attiva e stimolatoria

dei simboli, permette all’operatore ipnotico l’acquisizione di

una concezione operativa di semplice riferimento e di

puntare tutta la sua attenzione, durante il procedimento

ipnotico, al servizio analogico.

La costante di ogni individuo è la ricerca di fonti di

stimolazione, nell’ambiente che lo circonda, atte a favorire

la produzione di energia psichica di cui necessita.

Page 80: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

81

In altri termini, possiamo affermare che il fenomeno ipnotico

è un evento naturale che permette la creazione di un

simbolo, al pari di altri rapporti di relazione che

periodicamente si impostano nella vita quotidiana.

La differenza risiede unicamente nelle originali richieste che

il simbolo operatore formula al soggetto, rispetto al tipo di

comportamento e ai modi naturali di richiesta che un

simbolo divenuto tale esprime nella vita quotidiana.

Intendiamo precisare che il SIMBOLO ROBERTA non si

limita a chiedere al proprio partner di effettuare una

catalessi, a prova del suo potenziale ipnotico, ma ben altre

richieste esprime nel tentativo di gestire e pilotare il

comportamento del proprio partner verso gli obiettivi

precostituiti.

Nel procedimento ipnotico l’operatore si pone al servizio

della costante energetica, creando nel soggetto delle

microtensioni (fase induttiva) sino a quando ogni posizione

competitiva (di rifiuto) si sia trasformata in ruolo

complementare (di accettazione).

Page 81: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

82

La realizzazione della fenomenologia richiesta implica

l’adozione di un ruolo complementare da parte del

soggetto. L’operatore deve entrare in comunicazione, nei

procedimenti ipnotici, con entrambe le fondamentali istanze

dell’io del soggetto:

La seconda classe condiziona la prima, imponendole un

ruolo complementare o competitivo nei confronti della fonte

di stimolazione.

Pertanto gli attori che entrano nella scena ipnotica sono i

seguenti:

L’IO RAZIONALE O CONSCIO con le sue esigenze di

identificare prima e di destabilizzare poi i simboli che hanno

superato il potenziale subliminale, e che ha quindi dovuto

riconoscere.

Page 82: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

83

IL NON IO O INCONSCIO con l’esigenza di creare

continuamente simboli che possano stimolarlo e

provvedere così alla alimentazione energetica dei suoi

simboli precostituiti.

L’OPERATORE IPNOTICO che deve soddisfare le

esigenze analogiche del non io del soggetto senza attivare

le difese dell’io razionale, per acquisire un potenziale

ipnotico sufficiente a raggiungere l’obiettivo imposto

(fenomenologie ipnotiche)

Introiettare l’operatore vuol dire privarlo del suo potere

stimolante.

Page 83: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

84

Tale necessità viene soddisfatta attivando nei confronti del

simbolo o fonte di stimolazione i meccanismi di:

IDENTIFICAZIONE

“Tu detieni un potenziale ipnotico nei miei confronti e

pertanto sei”.

DESTABILIZZAZIONE

“Io ti gratifico nelle tue richieste per poter così far cadere il

tuo interesse a stimolare il mio non io, con l’invio di altre

stimolazioni analogiche”.

L’esigenza di introiettare che il soggetto avverte nei

confronti dell’operatore riconosciuto simbolo, permette di

concludere positivamente un procedimento ipnotico con la

realizzazione di tutte le fenomenologie richieste, prima del

raggiungimento dello stato di equilibrio (ANNULLAMENTO

DELLA TENSIONE) da parte del soggetto.

Il non io, per contro, ha il compito di mantenere sempre

attivo, per fini energetici, il potenziale del bersaglio

emozionale che il simbolo - operatore rappresenta. La

tensione verrà successivamente prodotta dallo stesso NON

Page 84: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

85

IO del soggetto, attraverso i meccanismi autonomi di

infertizzazione. Ribadiamo che il processo autonomo di

infertizzazione determina un incremento dello stato

tensionale del soggetto. Perché si inneschi detto processo

è necessaria la presenza di un simbolo (OPERATORE

NELLA FASE DI PILOTAGGIO).

Con un granello di sabbia la mente umana può creare un

isola ed anche un continente.

Per soddisfare tale necessità occorre che vengano prima

attivati nei confronti di un operatore i meccanismi di:

PROIEZIONE

“Sento il tuo fascino”

INCORPORAZIONE

“Sento il tuo potere”

Page 85: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

86

Cardine di tutta la nostra pratica ipnotica è la profonda

coscienza che le necessità di alimentazione energetica

degli altrui simboli precostituiti creano e creeranno sempre

ampie possibilità di divenire simbolo, fruendo di tutti i

vantaggi che ciò comporta; inoltre che non è necessario

adottare complicate strategie quando si sia capaci di

rendere con tempismo il servizio analogico.

Gli ATTI COMUNICATIVI della C.N.V. permettono

all’operatore, durante la fase ipnotica induttiva, di attivare e

fortificare il processo di infertizzazione nel soggetto,

facendosi conseguentemente riconoscere nel ruolo di

bersaglio analogico prima e di simbolo poi.

Queste antitetiche esigenze delle due classi mentali

apparentemente si combattono, ma in realtà risultano

perfettamente complementari ai fini della sopravvivenza

della “Mente”. Esse permettono all’individuo di vivere delle

tensioni; queste tensioni energetiche scaturiscono dalla

duplicità contrastante, ma vengono fortificate dalla

resistenza che il bersaglio-simbolo oppone alla propria

destabilizzazione.

Page 86: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

87

Vogliamo affermare che lo stato di tensione energetico

scaturisce dalla distonia tra quanto è stato proiettato e

successivamente incorporato dall’individuo a livello

analogico (livello del Non Io), con quanto è stato identificato

e destabilizzato a livello dell’io razionale. La distonia di

sintesi tra l’Io Razionale e il Non Io determina il flusso

energetico originario, più è consistente il desiderio (NON

IO) rispetto al possesso (IO RAZIONALE) e più tensione

energetica si crea.

Cerchiamo di essere più chiari!

Lo stato di tensione energetico si produce nell’individuo

dalla distonia tra desiderio dell’oggetto rispetto a quanto si

ritiene di possederla.

Se l’individuo riesce a possedere l’oggetto per quanto lo

desidera, la pulsione si spegne in quanto il valore

tensionale è zero.

Il desiderio può raggiungere diversi livelli di intensità e,

rispetto a tale livello, l’oggetto che si desidera può essere

posseduto integralmente, parzialmente, oppure non

posseduto affatto. Se viene posseduto integralmente si

Page 87: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

88

annulla la distonia relativa e con esso il simbolo che

l’oggetto rappresenta per l’individuo. Accettiamo per un

attimo l’ipotesi di poter valutare gli indici di desiderio e di

possesso, ossia quanto desiderio riteniamo di poter

soddisfare nei confronti di un oggetto X, con un comune

termometro che ci indichi il valore energetico di ciascun

indice(desiderio - possesso).

Ora, identifichiamo pure tale simbolo in un oggetto

materiale, per esempio una automobile, una Mercedes.

Utilizzando per analogia il parametro termometrico,

potremmo rilevare che il nostro desiderio di possedere una

Mercedes sia di 80, mentre il possesso, o meglio il

godimento di tale bene, di 30 (poniamo il caso che la

Mercedes ci venga prestata da un amico per tempi limitati e

non è quindi integrale il godimento del bene). Analizziamo

ora il tutto secondo i parametri della nostra mente!

Sul desiderio di 80 nulla da aggiungere, tale è il desiderio

soggettivo che abbiamo. Il godimento di tale bene è di 30;

questo vuoi dire che possediamo solo parzialmente l’auto,

infatti, in base all’esempio espresso, l’uso o il godimento ci

viene concesso da altri e per un tempo limitato.

Page 88: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

89

Ossia, per vincoli indipendenti dalla nostra volontà, non

possiamo utilizzarla come desidereremmo (per 80), ma solo

per 30. Occorre saper valutare il possesso in termini di uso,

godimento, non in termini di proprietà;

il NON IO infatti non riconosce la proprietà formale né il

negoziato di acquisto di un bene.

In questo caso sussiste una netta discordanza tra

desiderato e goduto (o posseduto), esattamente di 50.

Tutto questo ci indica che lo stato di tensione emozionale

da noi vissuto per l’auto è di 50. Schematizzando abbiamo:

80 = DESIDERIO DELL’OGGETTO

30 = GODIMENTO O POSSESSO DELL’OGGETTO

50 = STATO DI TENSIONE RELATIVO AL SIMBOLO

MERCEDES

(“ENERGIA DI VITA” scaturente dalla distonia tra

quanto desiderato e quanto posseduto).

In altre parole il simbolo auto (Mercedes) rende

all’inconscio un servizio analogico di 50.

Questa energia tensionale va ad alimentare i simboli

precostituiti all’interno dell’individuo che ha scelto

tale bene come propria fonte di stimolazione.

Page 89: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

90

Da ciò si deduce che:

LO STATO DI TENSIONE ENERGETICO È

DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA DISTONIA

ESISTENTE TRA IL DESIDERATO E IL POSSEDUTO.

LO STATO DI TENSIONE ENERGETICO PUÒ ESSERE

REGISTRATO, DALL’INDIVIDUO CHE LO SUBISCE,

COME STATO DI TENSIONE ANSIOSO (ECCESSIVA

PRODUZIONE ENERGETICA) O STATO DI TENSIONE

EMOZIONALE (PRODUZIONE ENERGETICA OTTIMALE).

Se lo stato di tensione supera quanto necessita ai simboli

precostituiti, l’eccedenza si trasforma in stato ansioso.

Gli atti comunicativi della C.N.V espressi dall’operatore

sono delle stimolazioni analogiche; queste stimolazioni

vengono identificate dal soggetto grazie al valore

energetico - tensionale che ne scaturisce.

È bene precisare ancora che con il concetto di “posseduto”

intendiamo riferirci non all’acquisto commerciale di un bene,

ma al consumo o riduzione del potenziale ipnotico

dell’oggetto desiderato nei confronti del quale l’individuo è

coinvolto.

Page 90: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

91

Schematizzando:

SIMBOLO

Il simbolo è una fonte di stimolazione che fa scaturire nel

soggetto una tensione energetica; rappresenta un desiderio

non interamente appagato, cioè la distonia tra il desiderio

(consapevolezza del desiderio) e la presa atto di quanto

posseduto (consapevolezza del possesso).

Page 91: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

92

Un simbolo è tale sino a quando non è stato privato del

proprio potenziale di stimolazione energetica, o

coinvolgimento.

Questo potenziale di stimolazione energetica viene definito

“POTENZIALE IPNOTICO”.

La fonte di stimolazione definita tecnicamente “simbolo

funzionale” è uno strumento che permette alla struttura

mentale dell’individuo di alimentarsi sul piano energetico.

Quanti simboli esistono nella vostra vita al di fuori dei

procedimenti ipnotici…….. molti vero? Forse non

immaginavate di riconoscere tanti simboli.

Un simbolo per essere tale deve essere identificato in un

oggetto che lo può rappresentare (pensiero, cosa,

persona). L’annullamento della distonia tra desiderato e

posseduto annulla la tensione energetica e quindi il servizio

analogico che il simbolo deve continuare a rendere per non

perdere potenziale ipnotico.

Page 92: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

93

ESEMPI DI SIMBOLI OGGETTIVIZZATI DELLA VITA

QUOTIDIANA:

• la nostra moglie o il nostro marito;

• la nostra amante o il nostro amante;

• la nostra idea ossessiva;

• la nostra sigaretta;

• l’operatore ipnotico, al termine della fase induttiva;

• ecc. ecc.

Un simbolo può essere registrato o gratificante o

penalizzante, così come gratificante o penalizzante può

risultare ciascun atto comunicativo analogico espresso

dall’operatore ipnotico nei confronti del soggetto.

L’operatore ipnotico può, attraverso gli atti comunicativi

della C.N.V., amplificare o ridurre la distonia all’interno del

soggetto. L’operatore riconosciuto simbolo dall’Io Razionale

del soggetto può iniziare la fase di pilotaggio, mirante a

condurre il soggetto verso gli obiettivi prefissati. Questi

obiettivi possono essere di natura fenomenologica o di

natura psicologica e comportamentale.

Page 93: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

94

POTENZIALE IPNOTICO

Il potere di stimolazione energetica di un simbolo si

definisce Potenziale Ipnotico. Un operatore che ipnotizza

un soggetto diviene, per tale soggetto, un simbolo con

potenziale ipnotico.

Il potenziale ipnotico di un simbolo è direttamente

proporzionale allo stato di tensione energetica (distonia)

che detto simbolo è in grado di produrre nell’individuo

senza superarne gli indici di tolleranza.

Il potenziale è una grandezza variabile, funzione della

distonia tra desiderato e posseduto che accusa, in quel

particolare momento, il soggetto ipnotizzato nei confronti

dell’operatore.

Page 94: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

95

Se la tensione è stata sollecitata dall’operatore, sarà

l’operatore ad acquisire un potenziale ipnotico nei confronti

del soggetto.

Se la tensione è stata sollecitata dall’IO RAZIONALE

dell’allievo in Autoipnosi, sarà l’io razionale dell’allievo ad

avere potenziale ipnotico nei confronti del proprio NON IO.

In sintesi, la fonte che crea tensione acquisisce il potenziale

ipnotico relativo.

Il potenziale ipnotico ha una influenza notevole sui

dinamismi mentali del soggetto. Il potenziale ipnotico crea

una rivoluzione ed un successivo nuovo equilibrio

energetico.

Il potenziale ipnotico acquisito dal simbolo operatore crea

una rivoluzione radicale nel soggetto nel momento in cui

supera il potenziale ipnotico di un forte simbolo preesistente

all’interno della struttura mentale del soggetto.

È un pò come il cambio di un RE; la destituzione di un Re

ad opera di un suddito che via via ha acquisito sempre più

potenziale ipnotico, sino a poter detronizzare il Re che si

alimentava fino a quel momento grazie alle azioni sue e di

altri sudditi.

Page 95: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

96

Il potenziale ipnotico permette all’operatore di provocare nel

soggetto un ribaltamento completo nel modo di recepire un

atto comunicativo espresso, una richiesta fenomenologica

ipnotica, una azione comportamentale sollecitata.

Il ribaltamento rappresenta una variazione della reattività

del soggetto, della connotazione da spiacevole a piacevole

nel compiere l’atto o la scelta che viene richiesta

dall’operatore; ciò indipendentemente dal giudizio positivo o

negativo che il senso comune o il soggetto stesso in altre

situazioni potevano attribuire all’atto.

Il ribaltamento rappresenta quindi la variazione identificativa

dell’atto richiesto dall’operatore. Ogni individuo nel fare

l’azione richiesta, registra una sollecitazione pari alla

tensione energetica (ansiosa - emozionale) che avverte,

quindi ogni sollecitazione dell’operatore effettuata con la

C.N.V. (fase induttiva) o con la C.V. (fase di pilotaggio) può

assumere il ruolo di una richiesta gratificante o

penalizzante.

Grazie al potenziale ipnotico acquisito l’operatore può

ottenere la fenomenologia richiesta. Il soggetto registrerà

gratificante compiere le azioni comportamentali o vivere le

fenomenologie richieste. La realizzazione di queste gli

Page 96: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

97

permetterà di destabilizzare il potenziale ipnotico

dell’operatore e quindi il simbolo che egli rappresenta, dato

che, raggiungendo l’obiettivo precostituito, l’operatore non

avrà alcun interesse a proseguire la fase induttiva.

Il soggetto, una volta riconosciuto simbolo l’operatore, ha

tutto l’interesse a gratificare le sue richieste

fenomenologiche, pertanto quest’ultimo deve porre

l’attenzione esclusivamente a rendere il servizio analogico

per acquisire il potenziale ipnotico.

Occorre concentrarsi solo sulle tecniche induttive e porre le

fenomenologie ipnotiche in secondo piano, dato che esse

scaturiscono direttamente dalla perfetta riuscita della fase

induttiva.

Sarà lo stesso servizio analogico, una volta reso, a far

scattare quel famoso ribaltamento percettivo, per cui il

soggetto registra gratificanti e compie quelle azioni che

prima avrebbero causato il cortocircuito del rapporto. I

procedimenti ipnotici sono possibili proprio in funzione della

necessità dei simboli precostituiti del soggetto di trovare,

all’esterno, dei bersagli che possano innescare il

dinamismo tensionale necessario alla loro sopravvivenza.

Page 97: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

98

FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE

Dobbiamo ben focalizzare quali sono gli obiettivi che

vogliamo raggiungere con il presente corso di IPNOSI

DINAMICA e quale l’esatta metodologia da applicare per

raggiungerli.

Nella fase induttiva abbiamo due finalità:

1. Inviare le stimolazioni analogiche tramite la C.N.V., fino

a far sì che il NON IO del soggetto ci riconosca

bersaglio.

2. Creare nel soggetto un calibrato servizio analogico per

essere riconosciuti simbolo dal suo IO RAZIONALE,

esso infatti si opporrebbe ad un eccesso energetico

momentaneo, traducendolo in stato ansioso e chiusura

verso di noi.

Per creare un simbolo è necessario acquisire un potenziale

subliminale (fase Induttiva) e successivamente un

Page 98: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

99

potenziale ipnotico in funzione degli obiettivi fenomenologici

e comportamentali prefissati (fase di Pilotaggio).

Occorre fare distinzione tra acquisizione di potenziale

ipnotico ai fini della creazione di un simbolo e acquisizione

di maggior potenziale ipnotico da parte sua per il

raggiungimento degli obiettivi fenomenologici che tale

simbolo si prefigge.

Per poter operare con la dovuta attenzione in questi due

momenti particolari del metodo ipnotico della Ipnosi

Dinamica, è necessario distinguere quindi la FASE

INDUTTIVA dalla FASE DI PILOTAGGIO.

FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE

La C.N.V. viene recepita dal soggetto in rapporto agli effetti

tensionali che realmente produce, e non per i contenuti

espressivi e comportamentali desumibili. La fase induttiva si

realizza al di fuori della soglia cosciente del soggetto e

pertanto viene definita “subliminale”.

Ha lo scopo di far attribuire un potenziale ipnotico

subliminale all’operatore e di far sì che questi venga

riconosciuto come bersaglio da parte dei simboli

precostituiti, quindi da parte del NON IO del soggetto. Al

Page 99: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

100

soggetto si richiede solo un ruolo passivo di accettazione

attenta (fase di posizione statica). Il potenziale ipnotico

acquisito è subliminale in quanto, fino a che non si superi

l’indice di tolleranza, l’io razionale e conscio del soggetto

non entra in azione.

FASE DI PILOTAGGIO

La C.V. viene naturalmente registrata dal soggetto per i

contenuti che esprime, pertanto il rapporto non è

subliminale, ma cosciente. La C.V. può essere integrata

dalla C.N.V., se l’operatore si rende conto di non aver

ancora acquisito un potenziale ipnotico sufficiente per

richiedere le prime verifiche logiche.

Ha lo scopo di utilizzare il potenziale ipnotico acquisito al

fine di raggiungere l’obiettivo prefissato. Durante il suo

realizzarsi si manifesta nel soggetto un comportamento

attivo causato dalla necessità di destabilizzare il simbolo

operatore, attraverso la resistenza prima e il compimento

poi delle richieste fenomenologiche.

Un simbolo, per essere tale, deve essere riconosciuto

dall’io razionale del soggetto; solo da questo momento è

Page 100: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

101

possibile utilizzare la fase di pilotaggio per accrescere il

potenziale ipnotico dell’operatore sino ad ottenere il

raggiungimento dell’obiettivo preposto.

Il bersaglio analogico (operatore), per essere riconosciuto

simbolo dal soggetto, deve crescere di quel tanto che

necessita a far scattare nell’io razionale del soggetto

l’esigenza di identificarlo.

L’io razionale è già talmente impegnato per la propria

sopravvivenza, che non può sprecare energie nel

preoccuparsi di micro simboli (o bersagli) che non

intaccano l’equilibrio precostituito.

Proprio in relazione a tale funzione di guardiano affannato

dell’io razionale, sussiste in ciascun individuo un indice di

tolleranza, una specie di zona franca che permette la

formazione di bersagli emozionali o di micro simboli di

basso contenuto emozionale; il naturale esaurimento del

loro micropotenziale avviene senza impegnare l’io razionale

in una azione identificativa e destabilizzante.

Page 101: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

102

INDICE DI TOLLERANZA

L’indice di tolleranza, come abbiamo detto, è una zona

franca, in cui l’io razionale del soggetto non applica alcun

controllo e nessuna azione destabilizzante nei confronti di

stimolazioni tendenti a produrre bersagli emozionali, o se

preferite micro - simboli necessari alle esigenze di

infertizzazione del NON IO.

L’operatore, nei procedimenti di IPNOSI DINAMICA, utilizza

questa zona franca per divenire un bersaglio analogico, che

successivamente crescerà sino a sollecitare il

riconoscimento ”ufficiale” da parte dell’io razionale del

soggetto e divenire così un vero e proprio simbolo.

SIMBOLO POTENZIALE O BERSAGLIO ANALOGICO

L’operatore ipnotico si definisce tale finchè permane, con le

stimolazioni, entro l’indice di tolleranza.

SIMBOLO FUNZIONALE O SIMBOLO (Qui si parla di un

simbolo con oggettivazione esterna: l’operatore).

L’operatore si definisce tale quando il potenziale ipnotico

acquisito supera l’indice di tolleranza del soggetto e viene

Page 102: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

103

identificato dal suo IO RAZIONALE (passaggio da flash

subliminale a flash ipnotico).

UN SIMBOLO PUÒ ESSERE POTENZIALE O

FUNZIONALE

Il simbolo potenziale (operatore = bersaglio analogico) non

corre nessun pericolo di essere identificato dall’io razionale

e, di conseguenza combattuto, prima di aver acquisito un

potenziale ipnotico sufficiente a difendersi. Tale garanzia è

legata al fatto che l’azione induttiva analogica dell’operatore

si eserciti entro la zona di tolleranza.

Durante il permanere nella zona di tolleranza, l’operatore

ha una ridotta influenza; di conseguenza non è possibile

determinare alcuna rilevante azione di cambiamento nel

soggetto rispetto alle sue consuete dinamiche

comportamentali; inoltre non si possono richiedere

esplicitamente (C.V.) fenomenologie ipnotiche, in quanto

l’io razionale del soggetto non riconosce potenziale ipnotico

all’operatore fin quando non è costretto ad identificarlo.

Page 103: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

104

L’io razionale del soggetto è costretto a riconoscere e a

convivere solo con simboli che hanno un notevole

potenziale ipnotico; finché questo non avviene il soggetto

può cortocircuitare l’operatore in qualsiasi momento

vengano inviate stimolazioni troppo penalizzanti.

La fase induttiva subliminale permette all’operatore di

divenire un BERSAGLIO ANALOGICO per il soggetto.

Il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico permette

all’operatore di essere identificato dall’IO RAZIONALE del

soggetto come simbolo.

La fase di pilotaggio permette all’operatore di calibrare il

proprio potenziale ipnotico in rapporto agli obiettivi

fenomenologici e comportamentali prefissati.

Il soggetto deve assumere, durante la fase subliminale, un

ruolo psicologico esclusivamente ricettivo, egli diverrà un

accumulatore di microtensioni.

La posizione ortostatica, il blocco di ogni micro - movimento

di qualsiasi natura, le palpebre abbassate per tutta la

durata dell’esperimento, i denti non serrati, il divieto di

Page 104: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

105

parlare o assentire, rappresentano per l’operatore le regole

comportamentali da imporre inizialmente al soggetto onde

garantirsi l’esito positivo di un procedimento ipnotico.

Page 105: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

106

VALUTAZIONE SITUAZIONE PSICOLOGICA

AMBIENTALE

L’IPNOSI DINAMICA, nella sua particolare procedura

induttiva, viene anche definita “METODO INDUTTIVO

DIRETTO”, in quanto il procedimento ipnotico viene

eseguito dall’operatore su un individuo (SOGGETTO) che

si sottopone volontariamente all’esperimento ed è

consapevole sia di ciò che sta facendo sia dell’ obiettivo

dell’operatore (realizzazione di alcune fenomenologie

ipnotiche).

Definiamo “METODO INDUTTIVO INDIRETTO” il

procedimento induttivo della DIPNOSI, metodo utilizzato nei

rapporti interpersonali durante il normale dialogo, per

gestire, educare e pilotare il COMPORTAMENTO

dell’interlocutore verso gli obiettivi prefissati dal tecnico

della COMUNICAZIONE ANALOGICA E NON VERBALE.

L’utilizzo di tale metodo indiretto si estende a qualsiasi tipo

di rapporto interpersonale e non ha come obiettivo la

realizzazione di fenomenologie ipnotiche da parte del

soggetto bensì, come già detto, il pilotaggio e la gestione

del suo comportamento.

Page 106: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

107

Gli specifici campi applicativi della DIPNOSI sono:

• Rapporti terapeutici tra terapeuta e paziente.

• Rapporto di vendita tra venditore e potenziale cliente.

• Rapporti professionali in genere.

• Rapporti affettivi ed umani nella sfera privata.

Sia nell’applicazione delle tecniche indirette che di quelle

dirette, occorre fare alcune valutazioni preventive sul

proprio stato psicologico contingente e sull’ambiente nel

quale si svolge la comunicazione.

Ovviamente, in questa sede, ci soffermiamo soltanto su ciò

che concerne la sperimentazione ipnotica diretta. Prima di

dare l’avvio alla prima fase ipnotica, l’operatore deve per

prima cosa controllare il proprio stato tensionale e, di

conseguenza, le varie stimolazioni naturali che l’ambiente

esprime direttamente o indirettamente nei confronti

dell’operatore, prima e durante il procedimento ipnotico.

Page 107: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

108

L’OPERATORE NON PUÒ ESSERE COINVOLTO

EMOTIVAMENTE.

Per ovviare ad eventuali stati di tensione si può:

1. Pensare unicamente all’applicazione del metodo e

sopratutto all’obiettivo tecnico rappresentato dalla

conquista del potenziale ipnotico nei confronti del

soggetto, ponendo quindi in secondo piano la

realizzazione della fenomenologia ipnotica, che

comunque avverrà conseguentemente all’acquisizione

di potenziale.

2. Porre la massima attenzione su se stessi, su quello

che si sta facendo, sulle caratteristiche del soggetto,

sulla opportunità di effettuare l’esperimento in quel

determinato luogo o in quel determinato momento.

3. Porre attenzione al comportamento del soggetto e

all’atteggiamento che assume prima dell’esperimento,

sia nei confronti dell’ipnosi che nei propri confronti.

ATTEGGIAMENTO COMPETITIVO O DI SFIDA DA

RIMUOVERE.

ATTEGGIAMENTO COMPLEMENTARE O DI

DESIDERIO GIÀ OTTIMALE.

Page 108: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

109

4. Non decretare, per eccessivo pessimismo, l’insuccesso

dell’esperimento nel caso il soggetto non risponda

positivamente alle prime richieste fenomenologiche;

riprendere la fase induttiva impostando di nuovo le

verifiche subliminali ed il passaggio da flash

subliminale a flash ipnotico.

L’ambiente ove si realizza la sperimentazione ipnotica deve

essere gratificante per l’operatore e creante tensione per il

soggetto.

Nel caso ciò non sia, prima dell’esperimento l’operatore

deve agire analogicamente sull’ambiente per acquisire un

minimo di potenziale sui presenti; questo ad evitare che

sorrisi, apprezzamenti maldestri, sarcasmo, incredulità,

possano rappresentare per il soggetto un valido aiuto in

difesa dalle stimolazioni che l’operatore invierà durante la

fase induttiva.

Nel caso di una situazione ambientale negativa e di difficile

ribaltamento per l’operatore, è necessario prendere tempo

o rinviare l’esperimento.

Page 109: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

110

Talvolta è meglio rinunciare all’esperimento che rischiare il

ridicolo, con tutte le conseguenze sulla propria sicurezza

che ciò comporta.

PRIMA DI IMPOSTARE LA POSIZIONE ORTOSTATICA

l‘operatore deve valutare le caratteristiche del soggetto.

A) Età, sesso, condizione sociale, struttura psicologica,

modo di vestire etc.

B) Caratteristiche psiconeurologiche quali, rossore, tic

nervosi, timidezza, disturbi della sfera emotiva, del

comportamento etc.

C) Caratteristiche comunicative, quali il modo preferenziale

di porsi in una interrelazione, il grado di narcisismo, la

tendenza a scegliere il ruolo complementare o

competitivo.

L’atteggiamento del soggetto nei confronti del procedimento

ipnotico e soprattutto nei confronti delle variazioni di

postura, durante l’impostazione delle verifiche subliminali,

deve essere NEUTRO, non troppo collaborativo, ma

neppure competitivo.

Page 110: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

111

CAPITOLO 3

FASI GENERALI DELLA METODOLOGIA OPERATIVA

Abbiamo precedentemente detto che l’IPNOSI DINAMICA

è, nella metodologia oltre che nell’interpretazione degli

eventi, totalmente diversa da quella definita “storica”

(metodo induttivo che utilizza la parola).

Illustreremo ora la metodologia operativa della IPNOSI

DINAMICA.

Per effettuare un esperimento di ipnosi, secondo le

tecniche della IPNOSI DINAMICA, si passa attraverso

cinque fasi:

1) FASE DI POSIZIONE ORTOSTATICA

1.1) BLOCCO DEGLI SCARICHI TENSIONALI AD

ECCEZIONE DELLA DEGLUTIZIONE SALIVARE

2) FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE

2.1) INVIO DI ATTI COMUNICATIVI DELLA C.N.V.

2.2) EFFETTUAZIONE DEI TESTS DI VERIFICA

ANALOGICA

Page 111: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

112

3) FASE DEL PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A

FLASH IPNOTICO CON VERIFICA ANALOGICA

TERMINALE

3.1) INSERIMENTO DELLA C.V. NEL RAPPORTO

IPNOTICO

4) FASE DI PILOTAGGIO

4.1) RICHIESTA FENOMENOLOGICA O

COMPORTAMENTALE

4.2) VERIFICHE LOGICHE

5) FASE DI DEIPNOTIZZAZIONE

1) Fase di posizione ortostatica

Il soggetto deve diventare un accumulatore di

tensione, pertanto viene posto in una posizione

obbligata, in piedi e ad occhi chiusi. L’operatore avrà

cura di individuare e bloccare immediatamente tutti gli

scarichi di tensione del soggetto, prima e durante la fase

induttiva.

Page 112: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

113

2) Fase induttiva subliminale

- INVIO ATTI COMUNICATIVI DELLA C.NV.

- EFFETTUAZIONE DEI TESTS DI VERIFICA

ANALOGICA.

La fase induttiva subliminale comprende l’invio di atti

comunicativi non verbali e la impostazione dei tests di

verifica analogica.

Questa fase permette all’operatore di acquisire il

potenziale ipnotico subliminale e divenire bersaglio

analogico per il NON IO del soggetto. Le stimolazioni

che l’operatore deve esprimere sono gli ATTI

COMUNICATIVI della C.N.V. Ad ogni SET di atti

comunicativi espressi deve far seguire una verifica

analogica, mirante a definire l’orientamento

comportamentale del soggetto (gratificante o

penalizzante) nei confronti dell’operatore. Essa è

costituita da una variazione di postura impostata

direttamente sul soggetto al termine dell’invio del SET di

sollecitazioni analogiche (ATTI COMUNICATIVI). Se tali

variazioni di postura (sollevamento delle braccia,

inclinazione del tronco ….) sono mantenute dal soggetto,

anche dopo l’impostazione materiale da parte

Page 113: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

114

dell’operatore, la verifica analogica è positiva e

l’operatore potrà esprimere un altro SET di ATTI

COMUNICATIVI. Se la verifica è negativa (il soggetto

ritorna ad assumere la posizione originaria), l’operatore

dovrà riformulare il set di atti comunicativi

precedentemente espressi, conferendo a questi dei

contenuti più penalizzanti o meno penalizzanti a

seconda dei casi.

3) Fase del passaggio da flash subliminale a flash ipnotico

Momento estremamente delicato del procedimento

ipnotico, in cui il soggetto si appresta a identificare, sul

piano logico, il simbolo che l’operatore viene a

rappresentare. L’operatore in questa fase si avvale di

una verifica analogica terminale (es. deglutizione

salivare).

4) Fase di pilotaggio

Anche la fase di pilotaggio, come la fase induttiva,

comprende due momenti: la richiesta formale da parte

dell’operatore, espressa questa volta con la C.V., la

conseguente verifica che la fenomenologia si sia

Page 114: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

115

realizzata. Il tipo di comportamento adottato dal

soggetto a seguito della richiesta dell’operatore,

rappresenta una verifica logica, in quanto passibile di

analoga interpretazione da parte di entrambi.

L’avvenuta fenomenologia o il rifiuto ad attuarla, indica

all’operatore il ruolo comportamentale adottato dal

soggetto, penalizzante o gratificante, e, di

conseguenza, la necessità o meno di inviare ulteriori

atti comunicativi analogici per aumentare il proprio

potenziale ipnotico. Ciò deve avvenire sino al

raggiungimento del valore ottimale per la realizzazione

di quanto richiesto. Precisiamo che ogni fenomenologia

eseguita dal soggetto attiva di nuovo,

automaticamente, l’identificazione da parte del suo IO

RAZIONALE del nuovo potenziale ipnotico acquisito

dall’operatore, proprio mediante la presa atto

dell’avvenuta fenomenologia. La verifica logica positiva

quindi non ha valore solo per l’operatore che prende

atto di aver acquisito il potenziale ipnotico relativo, ma

anche per il soggetto che, nel prenderne atto a sua

volta, va automaticamente ad accrescere ulteriormente

il potenziale ipnotico dell’operatore.

Page 115: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

116

5) Fase di deipnotizzazione

L’operatore permette al soggetto di scaricare la

tensione residua tramite la realizzazione di altre

fenomenologie ipnotiche, quindi sblocca la posizione

ortostatica, invita il soggetto ad aprire gli occhi ed

effettuare dei passi in avanti, invia infine suggestioni di

benessere e di rilassamento.

Queste cinque fasi devono essere sempre presenti

nella mente dell’operatore ogni qualvolta si appresti ad

effettuare un procedimento ipnotico secondo le

tecniche della IPNOSI DINAMICA.

Sino a quando non si acquisisce una consistente

esperienza, ogni passaggio va effettuato con una

costante analisi e la massima attenzione.

Successivamente, quando il procedimento induttivo

sarà perfettamente assimilato dall’operatore, tanto da

diventare automatico, la sua attenzione potrà essere

concentrata sulla fase di pilotaggio per il

raggiungimento dell’obiettivo fenomenologico o

comportamentale desiderato.

Page 116: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

117

POSIZIONE ORTOSTATICA

Al soggetto viene richiesto di mantenersi immobile, in piedi,

ad occhi chiusi e senza parlare né assentire.

Come già detto in precedenza, il procedimento ipnotico

della IPNOSI DINAMICA si basa su un accumulo di

tensione nel soggetto o, più precisamente, accumulo di

microtensioni; quindi è necessario che nel soggetto siano

bloccate tutte le possibili forme di scarico TENSIONALE.

La posizione ortostatica che il soggetto deve assumere

prima che abbia iniziato la fase induttiva, è estremamente

importante quale condizione di accumulo tensionale.

Ogni micro movimento di qualsiasi parte del corpo deve

essere bloccato, occorre sia lasciata libera di manifestarsi

so lo la deglutizione salivale, ai fini della verifica terminale

analogica. Anche gli occhi debbono rimanere chiusi per

evitare scarichi di tensione attraverso lo sguardo.

L’individuo scarica normalmente la tensione muovendosi,

quindi qualsiasi movimento, anche minimo, è uno scarico di

tensione; a meno che non si tratti di una variazione di

postura impostata dall’operatore.

Page 117: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

118

Gli scarichi di tensione che il soggetto attua durante la fase

induttiva, sono generalmente riconducibili ai seguenti

cornportamenti cinesici:

1) Movimento dei piedi

2) Micro movimento improvviso delle dita.

3) Apertura degli occhi e sguardo rivolto all’ambiente

circostante

4) Accelerazione del ritmo respiratorio

5) Dondolio del tronco

6) Spostamento del baricentro corporeo su una sola

gamba

7) Deglutizione salivare; tale scarico di tensione è lasciato

libero in funzione di quanto detto precedentemente

8) Interventi verbali, durante il test , per chiedere

spiegazioni, esprimere commenti, semplicemente per

assentire

9) Sorriso, riso, o anche solo una leggera contrazione del

labbro superiore, quasi a schernire l’azione

dell’operatore

10) Diverse forme di tic muscolare, particolarmente

frequenti nella zona del viso

Page 118: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

119

11) Forme di scarico psicosomatico (sudorazione, rossore,

tachicardia, tremori ecc.)

12) Labbra e denti serrati

13) Irrigidimento degli arti inferiori e superiori

14) Contrazione sopraccigliare

15) Contrazione ritmica delle palpebre

L’operatore deve porre la massima attenzione affinché il

soggetto mantenga la posizione ortostatica durante tutta la

fase induttiva, ad eccezione delle variazioni di postura che

lui stesso imposterà direttamente durante le verifiche

subliminali.

Il blocco di eventuali scarichi di tensione dovrà

preferibilmente essere effettuato con azioni analogiche

(toccamenti sulle parti del corpo interessate), limitando

l’invito verbale ai soli casi di assoluta necessità.

Occorre informarsi su eventuali disturbi fisici del soggetto,

quali ad esempio l’impossibilità di piegare il capo al

l’indietro, l’eventuale sofferenza conseguente

all’innalzamento delle braccia... etc., al fine di evitare la

Page 119: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

120

richiesta di posture impossibili a mantenersi o dolorose, che

pregiudicherebbero la riuscita dell’esperimento.

La richiesta di assumere la posizione ortostatica deve

essere formulata verbalmente, o ancora meglio impostata

direttamente dall’operatore sul soggetto, toccandone le

diverse parti del corpo analogicamente indicate quale

possibile strumento di scarico motorio.

Sarà cura dell’operatore chiedere al soggetto di mantenersi

rilassato, tranquillo e di non contrarre muscoli, in particolare

della mascella, evitando di serrare le labbra e tenendo anzi

la bocca semiaperta.

POSIZIONE PREFERENZIALE DA FAR

ASSUMERE AL SOGGETTO

In piedi (in alternativa seduto o sdraiato) e comunque con

appoggio su entrambe le gambe; l’appoggio su una gamba

sola permette scarichi di tensione tramite l’impercettibile e

ripetuta flessione dell’altra.

Le braccia devono essere tenute preferibilmente distese

lungo i fianchi.

Page 120: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

121

Bisogna controllare che l’immobilità del soggetto sia

effettiva, ossia non sussistano micro scarichi di tensione

motori.

I muscoli devono essere rilassati, perché la loro contrazione

è di per se uno scarico tensionale. È bene controllare in

particolare le ginocchia, i piedi, le dita dei piedi e delle

mani, le mascelle.

Le mascelle serrate indicano nel soggetto una resistenza

attiva alle induzioni; se la quantità di micro tensione creata

con gli atti comunicativi della C.N.V. è inferiore al grado di

microtensione scaricata dal soggetto, serrando la mascella

e spesso i denti, si vanifica lo sforzo induttivo subliminale.

Se il soggetto non mantiene la posizione ortostatica ma

apre gli occhi o si mette a ridere, significa che i suoi indici di

tolleranza sono molto bassi e che l’operatore con i suoi atti

comunicativi li ha superati. A questo punto è necessario

riprendere da capo la fase induttiva subliminale,

reimpostando nel soggetto la posizione ortostatica, se è

possibile senza inserire la C.V.; in caso di insuccesso si

può scambiare qualche battuta col soggetto quindi

ricominciare da capo l’esperimento.

Page 121: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

122

Lo scarico di tensione attraverso il riso può essere bloccato

con la ripetizione speculare, ridendo cioè dell’allegria del

soggetto.

La ripetizione speculare delle espressioni sonore vanifica il

tentativo di scarico e determina un arco riflesso; più il

soggetto tenta istintivamente di scaricare e più si carica

automaticamente di tensione.

ATTENZIONE !

La posizione ortostatica è un elemento chiave per la

produzione delle microtensioni in fase induttiva subliminale.

Nei soggetti con tendenza a somatizzare, il carico

tensionale prodotto con la C.N.V. può incrementare il

sistema di scarico somatico tachicardia, ritmo respiratorio

accelerato, spasmi allo stomaco, ipersudorazione,

rafforzamento di eventuali tic nervosi, tremiti.. ecc....

Tali sistemi naturali o alterati di scarico tensionale presenti

nel soggetto, possono vanificare l’effetto degli atti

comunicativi espressi con la C.N.V., portando a valori

prossimi allo zero l’accumulo tensionale pilotabile.

L’operatore nel momento in cui avverte, per esempio, una

sostenuta accelerazione dei ritmi biologici, è opportuno

sospenda gli atti comunicativi penalizzanti e li sostituisca

Page 122: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

123

con atti comunicativi gratificanti, riducendo così il carico

tensionale entro la capacità di contenimento. Se ciò non

risulterà sufficiente, inviterà il soggetto a effettuare alcuni

movimenti: PASSI in avanti o in dietro, movimenti delle

braccia e del corpo. In sin tesi sbloccherà la posizione

ortostatica per permettere al soggetto di scaricare col

sistema motorio (cinesica). Quando il soggetto avrà ridotto

lo scarico somatico a livelli accettabili, l’operatore imposterà

di nuovo la posizione ortostatica nel soggetto e riprenderà

la fase induttiva subliminale secondo metodo.

FASE INDUTTIVA E VERIFICHE

ANALOGICHE SUBLIMINALI

L’operatore utilizza la fase induttiva per acquisire potenziale

subliminale, egli opera nella zona franca dell’indice di

tolleranza del soggetto, divenendo così un bersaglio

analogico per il suo inconscio.

Come già sappiamo, l’induzione ipnotica si ottiene

attraverso gli ATTI COMUNICATIVI della C.N.V., vale a dire

attraverso stimolazioni analogiche che alimentano la

componente tensionale del soggetto, senza che questo se

Page 123: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

124

ne avveda in tempo utile per poter contrapporre i propri

meccanismi di difesa.

Abbiamo già visto, anche in precedenza, che la C.N.V.

comprende quattro canali fondamentali PROSSEMICA,

CINESICA, PARALINGUISTICA, DIGITALE.

Durante la fase induttiva subliminale l’operatore non deve

utilizzare la C.V., a meno che, per motivi contingenti, non lo

ritenga indispensabile, per esempio nel caso in cui il

soggetto non mantenga la posizione ortostatica malgrado

sia stato precedentemente informato della sua importanza.

L’utilizzazione contemporanea di più canali comunicativi

della C.N.V. è la chiave di Salomone per la riuscita di un

procedimento d’ipnosi.

Per quanto si riferisce all’uso degli atti comunicativi

analogici, rimandiamo l’allievo alla lettura attenta dei

paragrafi relativi a ciascun canale.

In questo contesto è necessario che l’allievo approfondisca

gli obiettivi che ciascuna fase ipnotica intende perseguire.

La fase induttiva deve necessariamente avanzare di pari

passo con le verifiche analogiche; sono proprio queste

ultime ad indicare all’operatore se la sua azione ipnotica

procede sui binari del successo o dell’insuccesso. La fase

Page 124: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

125

induttiva subliminale termina quando l’operatore è riuscito a

provocare nel soggetto una tensione di valore pari all’indice

di tolleranza.

L’obiettivo si considera raggiunto quando risulta avvenuto il

passaggio da flash subliminale a flash ipnotico. Se il

soggetto gratifica analogicamente l’operatore con la

realizzazione positiva del test di verifica analogica

terminale, significa che l'indice di tolleranza è stato

felicemente rispettato e superato dal potenziale ipnotico

dell’operatore. Qualora questo non avvenga, l’operatore

dovrà riprendere la fase induttiva con altri atti Comunicativi,

successivi test di verifica subliminale, per aumentare la

tensione del soggetto sino a raggiungere il valore del suo

indice di tolleranza.

Il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico indica

quindi che la fase induttiva è terminata; essa sarà

eventualmente ripresa durante la fase di pilotaggio nel caso

sia necessario tarare il potenziale ipnotico acquisito in

rapporto all’obiettivo da raggiungere.

Page 125: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

126

Giunti a questo punto è necessario parlare delle verifiche

analogiche, le quali permettono all’operatore di verificare il

potenziale subliminale acquisito durante la fase induttiva.

Nella fase induttiva, contemporaneamente all’invio di atti

comunicativi di C.N.V. ed al blocco degli scarichi di

tensione, l’operatore deve quantificare il potenziale ipnotico

subliminale raggiunto in quel preciso momento. Le verifiche

subliminali si realizzano attraverso variazioni di postura

imposte al soggetto successivamente alla posizione

ortostatica che lo stesso ha assunto all’inizio del test

ipnotico. Se il soggetto mantiene tali posture, l’esito della

verifica si deve considerare positivo, in quanto ciò significa

che l’operatore ha acquisito il potenziale subliminale

sufficiente alla neutralizzazione del fastidio e della fatica

che la cosa comporta.

Diverse posture richiedono un diverso potenziale

subliminale, quindi un diverso servizio analogico; starà

Page 126: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

127

all’operatore saper esprimere quegli atti comunicativi capaci

di determinano.

Il soggetto deve mantenere le posture imposte,

passivamente, senza competitività né collaborazione.

In entrambi i casi si avrebbe infatti una codifica logica della

situazione e verrebbe meno l’effetto subliminale, ossia al di

sotto della soglia consapevole dell’IO.

Le cose possono essere meglio chiarite con un esempio

supponiamo che l’operatore, ad un certo punto della fase

induttiva, richieda al soggetto di tenere sollevato il braccio

destro (in pratica l’operatore prende il braccio del soggetto

e lo solleva ad una determinata altezza).

A questo punto abbiamo tre possibilità:

A) l’operatore si accorge che il soggetto collabora,

aiutandolo nel movimento; in tal caso l’operatore

riabbasserà il braccio e penalizzerà il soggetto con atti

di C.N.V. (farà cioè capire al soggetto che non è

soddisfatto del suo comportamento).

B) Il soggetto, competitivo, abbassa il braccio. L’operatore

in tal caso mostra soddisfazione, battendo magari due

colpetti amichevoli sul dorso della mano destra del

Page 127: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

128

soggetto, quasi che questi avesse fatto. esattamente

ciò che gli era stato chiesto di fare.

C) Il soggetto alza il braccio passivamente e lo tiene

sollevato; la verifica analogica è positiva. Comunque,

perché la verifica analogica dia esito positivo, è sempre

necessario che l’operatore abbia acquisito un pur

minimo potenziale ipnotico subliminale. È bene quindi

non affrettare la richiesta di tali verifiche e tarare le

richieste in base al potenziale ipnotico subliminale che

si ritiene di aver acquisito esaminando gli scarichi di

tensione del soggetto.

Esempio di verifiche richiedenti, in genere, un minimo

potenziale ipnotico subliminale:

• lieve piegamento o comunque variazione della posizione

di un dito;

• lieve rotazione di un polso;

• lieve allontanamento di un braccio dal corpo;

• lieve torsione del busto;

• lieve variazione dell’inclinazione del corpo rispetto alla

posizione iniziale;

Page 128: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

129

• lieve torsione del corpo;

• lieve inclinazione (in avanti o all’indietro) del corpo.

Sul soggetto già invitato a porsi in piedi e con le braccia in

posizione naturale di riposo, l’operazione può impostare

verifiche analogiche di crescente contenuto penalizzante:

• flessione del gomito in modo che tra braccio ed

avambraccio si formi un angolo acuto, poi retto, infine

ottuso;

• piegamento delle braccia in modo tale che le dita delle

mani appoggino sulla fronte (tipica posizione assunta da

un soggetto ipnotizzato).

Il minimo potenziale ipnotico necessario per ottenere le

varie flessioni del gomito, deve essere via via aumentato

con l’impostazione di posizioni sempre più difficoltose:

• Variazione della posizione del tronco che, da eretto,

viene flesso in avanti e indietro, poi ancora a sinistra e a

destra;

Page 129: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

130

• Rotazione del corpo in avanti, all'indietro,

successivamente a sinistra e poi a destra;

• Divaricazione delle dita o ripiegamento su se stesse;

• Flessione delle ginocchia in avanti mantenendo sempre

la schiena rigida, la flessione da lieve può essere via via

incrementata fino al limite di tolleranza.

Il grado progressivo di difficoltà delle varie posizioni

imposte indica, se queste sono mantenute, il valore del

potenziale ipnotico subliminale acquisito fino a quel

momento dall’operatore.

Nel momento in cui l’operatore inserisce la C.V. (singole

parole o frasi), il soggetto può avvertire una penalizzazione

(aumento di tensione) o al contrario una gratificazione

(riduzione della tensione).

Se il potenziale ipnotico dell’operatore ha superato l’indice

di tolleranza del soggetto, verrà registrato come gratificante

l’inserimento della parola tra le modalità comunicative.

Se invece si effettua il passaggio da flash subliminale a

flash ipnotico prima di aver acquisito il potenziale

necessario (superamento dell’indice di tolleranza), il

soggetto avvertirà un aumento della tensione nel momento

Page 130: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

131

in cui l’operatore inizierà a parlare, pertanto registrerà

l’inserimento della C.V. come atto comunicativo

penalizzante.

Dato che tutte le sue possibilità di scarico tensionale sono

ormai bloccate, grazie alle verifiche analogiche subliminali

effettuate precedentemente, il soggetto non può compiere

autonomamente alcuna variazione di postura (braccia,

mani, capo, gambe, tronco); non gli rimane quindi che

scaricare la tensione provocata dall’inserimento della C.V.,

deglutendo la saliva secreta in eccesso dalle sue ghiandole

salivari.

Tutti sappiamo che qualsiasi persona, nel momento in cui

avverte inaspettatamente un rumore sconosciuto reagisce

con un sussulto. Facciamo ora l’ipotesi che l’individuo non

sia in grado di scaricare in tal modo la tensione prodotta dal

rumore, perché strettamente legato ad un palo, né che

possa effettuare alcun altro movimento e per di più sia

costretto a tenere gli occhi chiusi, avvertendo un rumore

improvviso, il nostro individuo subirà un repentino aumento

di tensione a cui farà seguito una abbondante salivazione

con conseguente necessità di deglutire.

Page 131: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

132

Durante il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico,

l’operatore porrà il capo del soggetto all’indietro proprio per

poter rendersi visivamente ed immediatamente conto di una

eventuale deglutizione.

Come già detto, se la deglutizione salivare non avviene e il

soggetto permane nella posizione ipnotica senza effettuare

alcun movimento, l’operatore ha la certezza di poter

chiedere le prime fenomenologie ipnotiche (blocco dei

piedi, irrigidimento degli arti inferiori, piegamento repentino

delle gambe, ecc.).

In caso contrario dovrà riprendere le penalizzazioni sino a

coprire l’indice di tolleranza del soggetto.

Di questa particolare fase occorre tener presenti due aspetti

fondamentali:

L’operatore, nel momento in cui inserisce la C.V. nel

rapporto ipnotico, non deve chiedere immediatamente una

fenomenologia ipnotica, ma unicamente verificare se il suo

inserimento viene registrato penalizzante o gratificante dal

soggetto. Pertanto è opportuno adottare frasi o parole che

non contengano esplicite richieste, ma espressioni del tipo

“ora in questo momento tu ascolti la mia voce”, oppure, “il

Page 132: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

133

mio nome è.... tu ascolti la mia voce e avverti la mia

persona vicino a te”, o altre locuzioni di natura similare.

Solo quando sarà sicuro di essere registrato gratificante

(MANCATA DEGLUTIZIONE SALIVARE), l’operatore

formulerà le prime richieste fenomenologiche, quelle più

facilmente realizzabili.

Durante la verifica analogica terminale è necessario che

l’operatore si collochi avanti al soggetto, ad una distanza

neutra di circa un metro, per non influenzare con eventuali

atti o gesti inconsapevoli prodotti casualmente, la risposta

analogica del soggetto, falsando in tal modo l’esito della

verifica stessa.

Può accadere che il soggetto deglutisca saliva non perché

l’operatore abbia iniziato a parlare, ma perché suoi atti

comunicativi involontari sono stati registrati penalizzanti.

Durante l’impostazione delle varie posture, l’operatore può

valutare un eventuale atteggiamento negativo di

competitività, stimando il grado di resistenza fisica opposta

alla pressione da lui esercitata.

Nel caso del sollevamento di un braccio del soggetto la

collaborazione si avverte in base ad una eccessiva

leggerezza del braccio stesso. Se il braccio risultasse assai

Page 133: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

134

più leggero di quanto la sua massa non faccia prevedere,

ciò vuoi dire che il soggetto collabora eccessivamente,

falsando il risultato, apparentemente positivo, della verifica

analogica.

Se il braccio risultasse irrigidito o molto pesante, ciò vuoi

dire che il soggetto è fortemente competitivo nei confronti

dell’operatore o/e nei confronti del procedimento ipnotico.

Quanto detto vale anche per il tronco, la testa e per

qualsiasi altra parte del corpo sollecitata ad una variazione

di assetto.

Prima e durante il procedimento l’operatore deve evitare:

• L’atteggiamento competitivo nel soggetto che si appresta

a subire l’esperimento ipnotico;

• Un carico tensionale di questi superiore ai suoi indici di

tolleranza;

• Una reazione negativa dell’ambiente e l’inevitabile

influenza sfavorevole nei confronti suoi (timore del

l’insuccesso, tensione..) e del soggetto (legame di

complicità con l’ambiente, sicurezza eccessiva e

sarcasmo). Nella fase induttiva l’operatore esegue in un

Page 134: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

135

primo tempo (due, tre minuti) due operazioni

contemporaneamente:

1) INVIO ATTI COMUNICATIVI CON I QUATTRO

CANALI DELLA C.N.V.

In questa fase devono essere individuati ed espressi gli

atti comunicativi più penalizzanti per ogni canale,

ovviamente opportunamente tarati con atti gratificanti

per non superare l’indice di tolleranza.

2) BLOCCO DI EVENTUALI SCARICHI DI TENSIONE

NEL RISPETTO DELLA POSIZIONE ORTOSTATICA.

Terminata questa primissima fase tendente ad

analizzare il comportamento analogico del soggetto nei

confronti delle induzioni subliminali della C.N.V.,

l’operatore passa ad approfondire la fase induttiva a

mezzo sempre degli strumenti sopraesposti e integrati

dalle verifiche subliminali.

Page 135: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

136

MANTENIMENTO DELLA POSIZIONE ORTOSTATICA

Nella vita normale, qualunque essere sottoposto a stati di

tensione tende, grazie ai propri naturali meccanismi di

difesa, ad evitare tale condizione. Lo scarico della tensione

accumulata avviene, per lo più, col movimento.

Qualunque gesto o movimento, qualunque atto è uno

scarico di tensione, si può scaricare tensione anche

durante un normalissimo dialogo, muovendosi, grattandosi,

toccando gli oggetti circostanti etc.

È interessante notare che la maggior parte dei movimenti o

gesti tendenti a scaricare tensione, vengono eseguiti

istintivamente e non si ha nemmeno il sospetto che questi

possano essere in relazione con stimolazioni ricevute o che

nascano da un precedente coinvolgimento emozionale.

Tipico esempio è l’improvviso grattarsi sul viso mentre si

ascolta qualcuno, l’IO razionale non codifica che si è

ricevuta una stimolazione, la quale ha prodotto un carico

tensionale e quasi simultaneamente un prurito, ma

semplicemente prende atto del prurito.

Precisiamo che il grattamento è solo una delle tante

modalità di scarico naturale, anche la variazione del ritmo

Page 136: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

137

respiratorio, il semplice movimento di un dito, l’assentire

emettendo dei suoni vocali, le somatizzazioni, sono tutte

forme di scarico tensionale.

Nella fase induttiva subliminale dell’IPNOSI DINAMICA,

l’operatore deve assolutamente porre la massima

attenzione a questi tipi di scarico.

Servendosi della comunicazione subliminale, l’IPNOSI

DINAMICA raggiunge il massimo della potenza penetrativa

rispetto a qualsiasi altro metodo induttivo che faccia uso

della parola (comuni test di suggestionabilità). L’operazione

di blocco degli scarichi tensionali del soggetto, per tutta la

fase induttiva, rimane senz’altro l’elemento più delicato e

importante.

Infatti l’invio di atti comunicativi ancorché espressi da un

operatore esperto, se non perfettamente tarati possono

produrre con frequenza nel soggetto movimenti di scarico.

Di qui la grande importanza del far mantenere la posizione

ortostatica.

L’operatore può tuttavia pretendere una posizione non

rigidamente statica, se ritiene di ridurre l’accumulo

tensionale prodotto o l’eccessiva attivazione di scarichi

somatici, evitando così il pericolo di un cortocircuito a

Page 137: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

138

seguito di un brusco superamento dell’indice di tolleranza.

L’esperienza ci consiglia di utilizzare un “ruolo morbido”

durante la fase induttiva, soprattutto se si è allievi alle prime

esperienze.

Vi è tutta una serie di movimenti analogici che il soggetto

generalmente compie, pur ritenendo di continuare ad

essere nella posizione ortostatica richiesta.

L’operatore, se utilizza un ruolo morbido, lascerà attivate

alcune piccole forme di scarico tensionale quali:

• ONDEGGIAMENTI del corpo appena percettibili, lievi

movimenti delle dita e delle palpebre, pur rimanendo il

soggetto ad occhi chiusi.

• CONTRAZIONI MUSCOLARI del viso, delle braccia,

delle gambe, dei piedi.

In questi casi occorre fare attenzione che tali forme di

irrigidimento non possano impedire l’impostazione delle

verifiche subliminali.

RUOLO MORBIDO o intransigente, resta sempre al

soggetto la possibilità di scaricare la tensione eccedente

deglutendo saliva.

Page 138: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

139

L’OPERATORE NON BLOCCHERÀ MAI TALE SCARICO

DI TENSIONE.

Anzi il perfetto metodo induttivo ha come unico sistema di

controllo proprio la deglutizione salivare.

La parte più delicata della fase induttiva subliminale è

quella iniziale, in cui l’operatore non può ancora ricorrere ad

atti fortemente penalizzanti e dovrà costruirsi con molta

gradualità il proprio potenziale.

Tornando ora alle varie forme di scarico tensionale di cui si

è detto sopra, lo scopo dell’operatore è quello di bloccare, o

con la posizione ortostatica, o con la ripetizione speculare,

o con leggeri toccamenti delle zone corporee interessate.

Se l’operatore avrà adottato il ruolo morbido, lascerà libere

di esprimersi alcune forme di scarico, provvedendo in ogni

caso a non bloccare la deglutizione salivare.

La scelta degli atti di stimolazione sarà molto semplice: atti

penalizzanti quelli che avranno causato la deglutizione nel

soggetto, gratificanti gli altri. Ricordiamo ancora che è l’atto

penalizzante a consentire l’acquisizione di potenziale,

quello gratificante ha solo funzioni di “taratura”.

Page 139: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

140

VARI SISTEMI PER BLOCCARE GLI SCARICHI DI

TENSIONE DEL SOGGETTO.

Dato che qualunque movimento è uno scarico di tensione,

l’operatore dovrà cercare di tenere sotto controllo, con lo

sguardo, tutto il corpo del soggetto (sguardo periferico),

evitando di fissare un punto preciso. Tuttavia, se la

posizione statica è ben impostata e accettata dal soggetto,

che evita quindi di ridere o sorridere, di tenere gli occhi

semiaperti, ecc.., gli scarichi più frequenti rimangono:

• movimenti delle palpebre (senza apertura degli occhi);

• movimenti delle labbra (generalmente atteggiate a

sorriso);

• movimento all’interno della bocca e/o della mascella;

• piccoli movimenti delle dita;

• contrazioni muscolari;

• forme di scarico neurofisiologiche;

Il blocco di questi tipi di scarico può essere ottenuto

dall’operatore toccando con le proprie dita la parte del

corpo in movimento.

Page 140: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

141

Se il semplice toccamento non è sufficiente a bloccare lo

scarico, si può ricorrere ad artifici di vario genere; nel caso

di movimenti delle labbra o della bocca si potrà inserire fra

le labbra stesse un foglietto di carta, per sostenere il quale

il soggetto sarà costretto a bloccare il movimento.

I movimenti delle dita e delle mani vengono facilmente

annullati in una seconda fase, quando si riesce a porre il

soggetto con le braccia alzate per effettuare le prime

verifiche subliminali.

Può anche capitare che non si riesca a bloccare queste

forme di scarico.

In tal caso è preferibile ricorrere alla C.V., chiedendo

senz’altro al soggetto di non effettuare determinati

movimenti in quanto ciò non sta nei patti e non è

contemplato dalla posizione statica.

Naturalmente, dopo l’inserimento della C.V., la fase

induttiva dovrà essere ripresa dall’inizio.

La contrazione muscolare è uno scarico di tensione più

difficilmente identificabile del precedente, ma di più

semplice eliminazione.

Page 141: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

142

Anche senza ricorrere alla C.V., è sufficiente infatti variare

la posizione del corpo del soggetto, o di parte del corpo, per

eliminare la contrazione.

La cosa migliore è comunque il cercare di evitare tali forme

di scarico già al momento della impostazione della

posizione statica.

Nel caso frequente di mascellazione (contrazione del

muscolo della mascella), si potrà abbassare la mascella

stessa sino a che le labbra stiano socchiuse.

Nel caso di contrazione dei muscoli delle gambe (ginocchia

spinte fortemente all’indietro), l’operatore, dopo essersi

portato dietro al soggetto ed aver annullato quasi del tutto

la prossemica, attuerà una lieve flessione delle proprie

ginocchia per sospingere in fuori quelle del soggetto ed

annullare così ogni contrazione.

Le forme neurofisiologiche di scarico sono senz’altro le più

difficili, sia da identificare che da bloccare.

Le più comuni sono:

• la respirazione accelerata; se ne può tentare il blocco

con la ripetizione speculare: l’operatore respira con lo

stesso ritmo e intensità del soggetto;

Page 142: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

143

• tachicardia; la si può generalmente ridurre invitando il

soggetto a respirare più profondamente ed inviando atti

comunicativi gratificanti;

• ipersudorazione; anche qui occorre ricorrere alle

gratificazioni, in modo da diminuire la tensione del

soggetto fino ad eliminare la necessità di scarico;

verificare poi se, con successive penalizzazioni,

l’inconscio del soggetto non devia verso forme di scarico

diverse.

L’esperienza tuttavia ci insegna che è anche possibile

ovviare agli scarichi neurofisiologici, perché questi non

risultino eccessivamente attivati, producendo atti

comunicativi penalizzanti di contenuto tensionale superiore

alle possibilità di scarico. Denominiamo “iper” tale modalità

induttiva.

Per ridurre qualunque altra forma di scarico, l’operatore

dovrà comportarsi in modo analogo a quanto è stato detto

precedentemente.

Page 143: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

144

Finché è possibile, naturalmente, si cercherà di non

ricorrere alla C.V.

Molte volte lo scarico implicherà il non mantenimento della

posizione ortostatica da parte del soggetto, con risate,

risatine, colpi di tosse, raschiamenti, apertura degli occhi,

movimenti delle gambe, ecc.

L’operatore dovrà, volta per volta, decidere sulla

opportunità e possibilità di applicare la ripetizione

speculare, di effettuare toccamenti con le dita e con il corpo

sulle zone fisiche che evidenziano lo scarico, oppure

ricorrere all’invito verbale.

Classico è il caso del soggetto che ride e dell’operatore che

gli “ride sopra”; in tale situazione l’operatore dovrà essere

ben sicuro di poter sopportare una eventuale reazione

negativa dell’ambiente, che sarebbe penalizzante per lui

stesso e favorevole al soggetto.

Page 144: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

145

PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE

A FLASH IPNOTICO

In IPNOSI DINAMICA indichiamo con il termine “flash” ogni

singolo micro procedimento ipnotico, ossia l’avvenuto esito

positivo di una serie di azioni, poste in atto dall’operatore e

dal soggetto in armonia tra loro, e determinanti un ciclo

ipnotico perfettamente realizzato a livello logico e a livello

analogico.

Ogni flash racchiude una fase completa induttiva che inizia

dall’invio delle stimolazioni analogiche e termina con la

verifica subliminale o ipnotica con esito positivo.

Il soggetto è sotto flash nel momento in cui riconosce

nell’operatore un bersaglio analogico o un simbolo. Il

riconoscimento quale bersaglio analogico avviene da parte

del NON IO del soggetto, mentre il riconoscimento quale

simbolo avviene da parte del suo IO RAZIONALE.

Dato che il procedimento ipnotico si compone di tanti micro

procedimenti, possiamo affermare che a ciascuno di questi

corrisponde un flash.

Nella Fase Induttiva l’operatore viene riconosciuto bersaglio

dal NON IO del soggetto, ma solo dopo il riconoscimento

Page 145: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

146

anche razionale l’operatore diviene simbolo (fase di

pilotaggio, constatazione da parte del soggetto dei vincoli

impostigli dall’operatore, esito positivo delle prime verifiche

logiche).

Precisiamo che ogni micro procedimento ipnotico o flash

comprende una serie di atti comunicativi con la verifica

subliminale relativa. Facciamo un esempio: l’operatore,

dopo una serie di atti comunicativi, decide di attuare una

verifica analogica ponendo il braccio del soggetto nella

posizione “angolo retto”; nel momento in cui il soggetto

gratifica l’operatore mantenendo il braccio in tale posizione,

è avvenuta la realizzazione di un microprocedimento

ipnotico e il soggetto ha subito un flash subliminale.

Come già abbiamo detto un procedimento ipnotico si

compone di tanti microprocedimenti, un microprocedimento

ipnotico si può considerare tale quando la relativa verifica

analogica ha avuto esito positivo (FLASH SUBLIMINALI).

Quanto detto si riferisce anche alle richieste

fenomenologiche espresse con la C.V. (FLASH IPNOTICI).

In sintesi ogni flash subliminale o ipnotico rappresenta un

ciclo perfettamente realizzato di un particolare dinamismo

Page 146: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

147

ipnotico o di una serie di dinamismi ipnotici appartenenti

alla medesima classe operativa.

Un procedimento ipnotico è composto da molteplici

dinamismi subliminali (VERIFICHE ANALOGICHE

POSITIVE AL DI SOTTO DELLA SOGLIA COSCIENTE

DEL SOGGETTO) e da molteplici dinamismi ipnotici

(VERIFICHE LOGICHE POSITIVE OLTRE LA SOGLIA

COSCIENTE DEL SOGGETTO).

I flash subliminali si producono durante la fase induttiva, i

flash ipnotici durante quella di pilotaggio. Quando parliamo

di passaggio da flash subliminale a flash ipnotico

intendiamo indicare il momento in cui l’operatore supera il

confine tra un sistema di comunicazione (analogica, C.N.V.)

ed un altro (logica, C.V.).

Il momento più critico di un procedimento ipnotico è quello

in cui l’operatore, attraverso la “verifica analogica

terminale”, può rendersi conto di aver portato felicemente a

termine la fase induttiva.

Page 147: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

148

VERIFICA ANALOGICA TERMINALE

Come abbiamo già detto, la verifica analogica terminale

viene sollecitata dall’operatore inserendo la C.V.

L’operatore deve iniziare a parlare senza esprimere

immediatamente una verifica logica, ossia senza affrettarsi

a chiedere una prima fenomenologia ipnotica. Egli deve

solo iniziare a parlare, può dire qualsiasi cosa, l’importante

è non chiedere alcuna fenomenologia ipnotica

(appesantimento degli arti, analgesia, catalessi, ecc.).

Nella pratica, l’operatore deve esprimere frasi del tipo;

“ORA, ORA, DA QUESTO MOMENTO TU TI TROVI

NELLA POSIZIONE OTTIMALE PER RICEVERE IL MIO

MESSAGGIO IPNOTICO” - “TU ASCOLTI LA MIA VOCE” -

“ORA TU SEI PRONTO A RECEPIRE QUANTO TI DIRÓ",

ecc, ecc.

Durante la formulazione di dette frasi l’operatore deve

osservare con la massima attenzione se il soggetto

deglutisce saliva; se ciò avviene vuol dire che il soggetto ha

Page 148: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

149

registrato tensione all’atto dell’inserimento della C.V. nel

rapporto ipnotico. L’operatore ne deduce di NON AVER

ANCORA acquisito il potenziale subliminale necessario ad

effettuare felicemente il passaggio da flash subliminale a

flash ipnotico.

In questo caso è necessario riprendere la fase induttiva,

produrre altri flash analogici attraverso atti comunicativi

penalizzanti e conseguenti verifiche analogiche;

successivamente l’operatore riformulerà la verifica

terminale. Se il soggetto non deglutisce saliva durante

l’espressione verbale, o subito dopo, l’operatore può

passare direttamente alla prima verifica logica, ossia alla

prima richiesta fenomenologica. Superata questa, proporrà

altre richieste fenomenologiche via via più complesse sino

al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Sarà cura dell’operatore riprendere la fase induttiva,

durante le verifiche logiche, ogni qualvolta riceva

penalizzazioni dal soggetto, ossia non ottenga la

fenomenologia richiesta.

Page 149: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

150

FASI IPNOTICHE

1° 2° 3° 4° 5°

POSIZIONE

STATICA

FASE

INDUTTIVA

SUBLIMINALE

PASSAGGIO DA

FLASH

SUBLIMINALE A

FLASH

IPNOTICO

FASE DI

PILOTAGGIO

DEIPNOTIZ-

ZAZIONE

VERIFICHE

SUBLIMINALI

VERIFICA

ANALOGICA

TERMINALE

VERIFICHE

LOGICHE

Come verifica terminale analogica utilizziamo la

deglutizione salivare da parte del soggetto, in quanto tale

scarico di tensione analogico viene di proposito mantenuto

attivo. Al contrario tutti gli altri possibili scarichi sono stati

bloccati dalla posizione statica o dalle verifiche analogiche;

ciò non significa tuttavia che non sia possibile operare

altrimenti e focalizzare la propria attenzione su altri tipi di

“scarico spia”.

Page 150: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

151

Se il soggetto penalizza l’operatore non realizzando la

prima fenomenologia ipnotica richiesta, malgrado non abbia

deglutito durante la verifica terminale, ciò indica che

l’operatore non ha effettivamente bloccato o ribaltato tutti i

potenziali scarichi di tensione nel soggetto ad esclusione di

uno.

L’operatore deve osservare attentamente che l’immobilità

del soggetto permanga nel momento in cui viene inserita la

C.V., al contempo facendo attenzione alla propria distanza

e posizionamento nei suoi confronti.

Di solito le prime richieste fenomenologiche che devono

essere fatte quando si introduce la verifica analogica

terminale sono:

• Fenomeni di analgesia o anestesia parziale o localizzata;

• Blocco dei piedi o irrigidimento di un braccio;

• Blocco delle palpebre in precedenza abbassate.

Questa scelta è opportuna in quanto non occorre un

eccessivo potenziale ipnotico per il loro ottenimento.

Page 151: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

152

VERIFICA LOGICA

E PILOTAGGIO IPNOTICO

La fase di pilotaggio ha la finalità del permettere

all’operatore di raggiungere l’obiettivo prefissato.

OBIETTIVO TECNICO:

Acquisizione del potenziale ipnotico sufficiente.

OBIETTIVO PREFISSATO:

Realizzazione da parte del soggetto di fenomenologie

ipnotiche o eventi comportamentali che rispondono a

precise esigenze spettacolari, terapeutiche o relazionali.

Di solito, in un procedimento diretto d’ipnosi, l’obiettivo è

quasi sempre espressamente fenomenologico, quindi il suo

raggiungimento indica anche il termine della fase di

pilotaggio.

La fase di pilotaggio si avvale di un sistema di

comunicazione integrale composto da atti comunicativi

della CNV (già adottati nella fase Induttiva), della C.V. (di

Page 152: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

153

esclusiva pertinenza della fase di pilotaggio), di verifiche

analogiche e logiche.

L’operatore in fase di pilotaggio deve utilizzare la C.V. per

impostare le verifiche logiche, la C.N.V. per penalizzare il

soggetto qualora il potenziale ipnotico non sia sufficiente a

determinare la fenomenologia richiesta. La richiesta

fenomenologica deve essere formulata con voce chiara e

tono di comando, senza permettere al soggetto di cogliere

nella propria paralinguistica segni di indecisione o di

insicurezza.

La richiesta deve necessariamente contenere un vincolo,

una sollecitazione a superare tale vincolo e un successivo

rinforzo del vincolo.

Es. “Ora i tuoi piedi sono bloccati al suolo (VINCOLO),

prova a camminare (SOLLECITAZIONE)! Vedi...., non

riesci; avanti prova! Vedi...., sei bloccato (RINFORZO).”

Vincolo e sollecitazione devono essere la costante in ogni

formulazione di richiesta fenomenologica. Il rinforzo deve

essere espresso solo qualora l’operatore abbia già preso

atto dell’efficacia del vincolo.

Page 153: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

154

Volendo esaminare nel suo complesso la richiesta

fenomenologica, possiamo affermare che il potenziale

ipnotico acquisito dall’operatore attiva o rafforza il vincolo

che lui stesso esprime; la sollecitazione verbale a superare

questo vincolo rappresenta semplicemente un invito

indirizzato ai recettori logici del soggetto al fine di

consentirgli la verifica logica del vincolo e, di conseguenza,

del potenziale ipnotico acquisito dall’operatore. Il rinforzo

mira semplicemente ad amplificare la potenza del vincolo

(invito alla competitività nei confronti dell’operatore,

amplificazione della distonia tra l’esigenza di destabilizzare

e l’esigenza di infertizzare, tra il possesso e il desiderio, tra

il desiderato e il posseduto).

FASE DI PILOTAGGIO

SCHEMA N° 1

Page 154: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

155

SCHEMA N° 2

IMPOSTAZIONE DELLA VERIFICA LOGICA

Il primo schema include la possibilità di una ripresa della

fase induttiva, mentre il secondo la realizzazione di una

fenomenologia ipnotica seguita dalla richiesta di altre

verifiche logiche.

Page 155: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

156

L’esito positivo della verifica logica determina nel soggetto il

riconoscimento di un maggior potenziale ipnotico

all’operatore. In realtà il tutto è un procedimento ad arco

riflesso in cui il soggetto trasforma il vincolo subito in nuovo

potenziale ipnotico riconosciuto all’operatore, questi sarà

successivamente in grado di esprimere un vincolo ancora

più potente.

ARCO RIFLESSO

ITER OPERATIVO

Page 156: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

157

La verifica logica positiva indica la presa atto del vincolo e il

conseguente nuovo potenziale ipnotico riconosciuto

all’operatore da parte del soggetto.

La verifica logica negativa indica il non riconoscimento del

vincolo e quindi il non riconoscimento del nuovo potenziale

ipnotico all’operatore.

L’operatore, una volta innescato positivamente l’arco

riflesso durante la fase di pilotaggio, può non aver più

l’esigenza di attivare di nuovo la fase induttiva, in quanto i

vincoli stessi riconosciuti dal soggetto esercitano su questi

un’azione subliminale (autoipnotica) sufficiente a far sì che

gli venga attribuito automaticamente un potenziale ipnotico

di volta in volta maggiore.

Ogni suggestione verbale, dalla levitazione del braccio, alla

catalessi, al blocco della gambe contiene sempre un

vincolo più o meno esplicito all’atto della sua enunciazione.

Non ci si era mai resi conto che l’attribuire l’evento a

qualcosa di involontario equivalesse a dire “Tu non puoi

fare a meno di ……”

Page 157: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

158

IL VINCOLO ACCETTATO DAL SOGGETTO

SOSTITUISCE STRUMENTALMENTE GLI ATTI

COMUNICATIVI CHE SI SAREBBERO DOVUTI

ESPRIMERE, ATTIVANDO DI NUOVO LA FASE

INDUTTIVA, NEL CASO IN CUI LA VERIFICA LOGICA

AVESSE DATO ESITO NEGATIVO.

Il vincolo contenuto in una richiesta fenomenologica

rappresenta il contenuto analogico di una C.V., in quanto

risulta essere fonte di stimolazione tensionale per il

ricevente. Si tratta di un ATTO LOGICO con CONTENUTI

ANALOGICI PENALIZZANTI, questi influenzano il potere

decisionale del soggetto in merito alla scelta

comportamentale (gratificante o penalizzante) sollecitata,

ed al contempo influenzano il potere decisionale del

soggetto in merito a tutte le successive richieste

fenomenologiche che l’operatore esprimerà.

Il vincolo può essere espressamente definito dall’operatore

o implicitamente contenuto nella sua richiesta

fenomenologica. Riteniamo opportuno, per esperienza,

suggerire all’allievo-operatore di evidenziare sempre il

Page 158: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

159

vincolo con la parola, onde evitare dubbi nel ricevente sulla

causa reale che determina l’impedimento a fare o non fare.

ESEMPI:

• “Sentirai le tue palpebre incollate al punto che non potrai

aprire gli occhi”.

• “I tuoi piedi sono bloccati al punto che non potrai

effettuare neppure un passo in avanti”.

• “Il tuo braccio destro è rigido, talmente rigido che non

riuscirai a piegarlo”.

Page 159: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

160

SCHEMA ANALITICO ESEMPLIFICATO

Page 160: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

161

Ogni richiesta è per l’operatore un consumo di parte del suo

potenziale ipnotico, mentre la realizzazione fenomenologica

o comportamentale da parte del soggetto rappresenta una

entrata di potenziale ipnotico.

Ogni vincolo verificato equivale per il soggetto a un nuovo

riconoscimento di potenziale ipnotico all’operatore. Durante

la fase di pilotaggio l’operatore può servirsi, se lo ritiene

opportuno, delle consuete metodologie della Ipnosi

Tradizionale (quali i tests di suggestioriabilità ed altro),

ovviamente facendo tesoro degli schemi interpretativi forniti

dall’Ipnosi Dinamica.

Fondamentale comunque è la “taratura” del proprio

potenziale in rapporto all’obiettivo terminale, e la profonda

coscienza che ogni procedimento ipnotico possa essere

portato a termine con successo grazie ad una puntuale e

costante applicazione degli strumenti analitici e operativi da

noi individuati.

Page 161: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

CAPITOLO 4

RIBALTAMENTO IPNOTICO

Eccoci finalmente giunti al più importante argomento

tecnico di tutta l’IPNOSI DINAMICA: “l’uso degli ATTI

COMUNICATIVI”. Il momento nel quale esprimerli, la loro

taratura, la scelta del tipo di espressione analogica e delle

opportune modalità espressive, rappresentano gli aspetti

più delicati di un procedimento ipnotico.

Abbiamo più volte affermato che un ATTO

COMUNICATIVO DI C.N.V. può essere GRATIFICANTE o

PENALIZZANTE in base all’effetto tensionale che produce

sul soggetto.

Si è già detto della necessità di alternare, durante la fase

induttiva, atti comunicativi penalizzanti ad atti comunicativi

gratificanti, ma è bene ricordare che non esistono atti

penalizzanti ritenuti tali in senso assoluto da tutti gli individui; così

come non esistono atti comunicativi gratificanti in senso assoluto.

162

Page 162: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

È il soggetto che, in base alla sua esperienza emozionale di

vita vissuta, colloca un atto comunicativo nella classe

penalizzante o gratificante.

All’inizio della fase induttiva l’operatore invierà una serie

innumerevole di atti comunicativi e in rapporto alla

deglutizione salivare del soggetto, estrapolerà dagli atti

espressi quelli efficaci.

Dobbiamo ancora far osservare che, non solo l’atto

penalizzante per un soggetto può essere gratificante per un

altro, ma lo stesso soggetto può reagire diversamente alle

stimolazioni in rapporto al potenziale ipnotico acquisito via

via dall’operatore. Tale fenomeno viene definito

“RIBALTAMENTO IPNOTICO”.

Il RIBALTAMENTO IPNOTICO consiste nella variazione del

modo in cui un atto comunicativo già ricevuto viene

registrato (da penalizzante a gratificante e viceversa).

Un flash induttivo perfettamente realizzato determina il

ribaltamento ipnotico dell’atto comunicativo

precedentemente espresso, così come il flash ipnotico

determina ad un certo punto nel soggetto il piacere di

effettuare le fenomenologie tipiche. Tale piacere è spesso

talmente intenso al punto che l’operatore può

163

Page 163: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

tranquillamente ottenere comportamenti assurdi o ridicoli,

come avviene nelle sale di teatro (soggetto che abbaia....)

senza che questi avverta un benché minimo disagio.

Possiamo senza dubbio affermare che il ribaltamento

ipnotico è il vero obiettivo tecnico che l’operatore deve

conseguire. Ritornando agli ATTI COMUNICATIVI della

C.N.V., diciamo subito che non è possibile giungere ad una

completa elencazione di tutti quelli possibili, che sono

evidentemente infiniti; tenteremo comunque di classificarli

secondo criteri operativi, dando quelle indicazioni guida che

la pratica ormai ventennale ci ha insegnato.

È importante per l’allievo che si appresti ad utilizzare, per le

prime volte, le stimolazioni subliminali, non perdere la

calma ed il raziocinio.

A tal riguardo è bene porre massima attenzione all’esito

delle verifiche subliminali, spostando decisamente l’ottica

comparativa dai propri atti, alle verifiche subliminali ed alla

deglutizione salivare.

Solo così l’operatore principiante può evitare stati di

confusione, imbarazzo o tensione.

La mancanza di freddezza dell’operatore, cioè il suo

coinvolgimento emotivo nell’esperimento, possono

164

Page 164: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

provocare il fallimento dell’esperimento stesso ed in molti

casi anche reazioni negative sia da parte del soggetto che

da parte dei presenti. Tra breve prenderemo in esame,

trattando dei canali non verbali di comunicazione, gli atti

comunicativi più comuni e più facilmente eseguibili; essi

potranno servire come traccia su cui impostare personali

variazioni.

PUNTI DISTONICI E TEST ANALOGICO

Prima di analizzare separatamente i quattro canali della

comunicazione non verbale, l’allievo deve venire a

conoscenza dei vari possibili punti distonici preesistenti nel

soggetto; solo così potrà preventivamente valutare se uno

specifico atto comunicativo sarà registrato penalizzante dal

soggetto.

I punti distonici preesistenti si riferiscono ad uno stato del

soggetto indipendente dal processo ipnotico; ogni soggetto

vive delle distonie in base alla sua struttura psicologica e

alle sue esperienze di vita quotidiana.

La parola distonia sta a significare conflittualità preesistente

tra desiderio e possesso, tra la presa atto di non avere o di

165

Page 165: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

non essere e il desiderio di avere o di essere. Tutti gli

individui vivono le loro distonie più o meno

consapevolmente; proprio tali distonie rappresentano la

fornace ove il tizzone (atto comunicativo) brucia

producendo energia tensionale.

I punti distonici sono cinque e vengono ampiamente

analizzati durante il Corso sulle tecniche indirette della

DIPNOSI. Tuttavia non possiamo evitare anche in questa

sede di accennarvene, sia pure con brevi cenni orientativi,

dato che saranno di notevole aiuto per l’allievo che intende

utilizzare le stimolazioni subliminali in un ambito ipnotico.

I CINQUE PUNTI DISTONICI

• Rapporti con la famiglia di origine;

• Rapporti con la famiglia acquisita;

• Rapporti affettivi e sessuali;

• Autorealizzazione (hobbies, lavoro);

• Disturbi del comportamento;

Essi sono gli ambiti possibili entro i quali vengono vissute le

maggiori distonie tra desiderato e posseduto.

166

Page 166: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

La maggiore distonia che l’operatore deve individuare nel

soggetto ai fini di un procedimento ipnotico, è localizzata in

uno dei tre punti distonici ipnotici sotto elencati:

DISTONIE DELL’AFFETTIVITÀ

DISTONIE SESSUALI

DISTONIE DEL COMPORTAMENTO (Disturbi psicofisici)

Visibili o riscontrabili a carattere :

- ESTETICO

- COMPORTAMENTALE

- FUNZIONALE

Esempi di disturbi psicofisici

Acne, rossore del viso, obesità, tic, timidezza, manie,

fissazioni, insicurezza, ansia, balbuzie, difetti fisici e motori.

I tre punti distonici ipnotici menzionati rappresentano la

sintesi operativa dei cinque punti sopra trattati e utilizzati

nelle tecniche indirette della DIPNOSI.

167

Page 167: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

INDIVIDUAZIONE DEL PUNTO DISTONICO IPNOTICO

Il tecnico della DIPNOSI sa riconoscere, ancor prima

dell’esperimento ipnotico, qual è il punto maggiormente

distonico per il soggetto.

L’operatore che effettua solo il CORSO DI IPNOSI

DINAMICA deve effettuare, in fase operativa, una indagine

denominata TEST ANALOGICO, prima di impostare una

qualunque verifica subliminale (spostamento delle braccia

etc.). Durante il test analogico, sarà cura dell’operatore

impostare atti comunicativi specifici per ogni punto distonico

ipnotico. Analizzeremo, in seguito, per ogni canale di

C.N.V., quali Atti Comunicativi esprimere nel TEST

ANALOGICO.

168

Page 168: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

CINESICA

La Cinesica è il canale di C.N.V. che riguarda l’utilizzo dei

gesti a fini espressivi.

Nell’uso comune si definisce il gesto come un movimento

rapido, generalmente di breve durata e di una sola parte del

corpo dell’individuo, tale movimento può essere classificato

come espressivo o come induttivo.

Se il gesto viene espresso consapevolmente da un

individuo (operatore) nei confronti di un altro individuo

(soggetto), lo definiamo ATTO COMUNICATIVO ed

assume il carattere induttivo.

Se il gesto è espresso inconsapevolmente avremo un

ATTO ANALOGICO, prodotto per scaricare della tensione

accumulata da pensieri che insorgono spontanei, da stimoli

casualmente prodotti dall’ambiente o espressi da un

preciso interlocutore. Il gesto con significato di ATTO

ANALOGICO, ossia quale reazione emotiva, è lo sfogo di

una energia tensionale che si sprigiona nell’individuo a

partire da quei meccanismi trasformatori di forze che sono i

centri nervosi. L’innervazione dei vari distretti anatomici

permette la sua trasformazione in contrazioni muscolari e

169

Page 169: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

pertanto in movimenti. Questo tipo di gesto viene

classificato come espressivo.

UN ATTO ANALOGICO GESTUALE ASSUME LA

FUNZIONE DI ATTO COMUNICATIVO SE IL

TRASMITTENTE È CONSAPEVOLE DELL’EFFETTO

TENSIONALE CHE DETTO ATTO PUÒ DETERMINARE

NEL RICEVENTE (VALORE ENERGETICO DELLA

MICRO TENSIONE PRODUCIBILE).

L’operatore, utilizzando i gesti nella DIPNOSI (Metodo

Indiretto) o della IPNOSI DINAMICA (Metodo Diretto), non

deve porre attenzione al significato etnologico del gesto,

ma solo alla componente energetico-tensionale che tali

gesti posseggono nei confronti del soggetto.

Nella pagina seguente uno schema nel quale vengono

connessi sul piano temporale e causale i vari aspetti del

meccanismo generale di scarico delle tensioni.

170

Page 170: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Nel metodo diretto la cinesica viene utilizzata

dall’operatore:

1) Per compiere “ATTI MAGNETICI” su qualsiasi parte del

corpo del soggetto.

2) Per introdurre la digitale, dato che non è possibile

sfiorare con la mano, per esempio, la fronte del

soggetto senza inviare contestualmente degli stimoli

analogici con la cinesica (avvicinamento della mano

alla zona ove verrà attuata la digitopressione).

171

Page 171: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

3) Per impostare le verifiche analogiche subliminali

(piegamento delle braccia, del tronco e delle gambe del

soggetto).

I movimenti cinesici espressi nella fase induttiva

dall’operatore possono essere classificati a seconda della:

1) DURATA (movimento lento, rapido, ripetuto).

2) INTENSITÀ (maggiori o minori contenuti penetrativi ed

emozionali legati alla mimica).

3) SPAZIALITÀ (più vicino o più lontano dal corpo del

soggetto).

ATTI CINESICI GRATIFICANTI E PENALIZZANTI

Un atto comunicativo cinesico è penalizzante quando

sollecita tensione nel soggetto, è gratificante quando riduce

la tensione già esistente nel soggetto.

La Cinesica ai fini induttivi rappresenta un valido strumento

di taratura dei contenuti tensionali espressi con la

prossemica (gestione dello spazio comunicativo), pertanto

172

Page 172: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

ad ogni variazione penalizzante della prossemica (es.:

passo in avanti verso il soggetto) generalmente deve far

fronte un atto cinesico gratificante. Pensate che la cinesica

serva come grammatura (gratificante - penalizzante) da

aggiungere, sul piatto della bilancia, all’atto comunicativo

della prossemica, per ottenere il giusto equilibrio tra stimolo

ed esigenze analogiche del soggetto.

Ritornando all’analisi esclusiva di atti comunicativi cinesici

penalizzanti, occorre ricordare che la durata dell’atto, la sua

intensità mimica, le conseguenti variazioni di spazialità tra

gli attori dell’interazione, sono tutti elementi operativi che

influenzano il contenuto emozionale dell’atto comunicativo,

rendendolo più o meno penalizzante per il soggetto.

Gli atti comunicativi della cinesica, nel procedimento

ipnotico, possono essere espressi dall’operatore con gli arti

superiori, inferiori e, in alcuni casi, con l’avvicinamento del

tronco verso il soggetto, mantenendo però lo stesso

rapporto prossemico (piedi dell’operatore fissi al suolo ed al

la distanza dal soggetto precedentemente impostata).

Se l’operatore utilizza le braccia e le mani, occorre tener

presente che gli atti cinesici compiuti in senso ascendente

davanti al viso del soggetto sono penalizzanti, mentre quelli

173

Page 173: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

compiuti in senso discendente sono gratificanti. L’operatore

deve saper valutare con sicurezza i canoni identificativi

analogici di ogni atto comunicativo o sollecitazione

tensionale; è necessario quindi aver analizzato a fondo e

ben assimilato i concetti di gratificazione e di

penalizzazione, illustrati nel paragrafo relativo.

Possiamo aggiungere che l’operatore, man mano si

esprime attraverso gli atti comunicativi, deve costantemente

verificare l’andamento dell’induzione attraverso:

• Il positivo procedere di ogni verifica subliminale, ciò

significa che la taratura degli atti comunicativi espressi è

stata perfetta.

• L’attenta osservazione della deglutizione salivare del

soggetto anche durante la fase induttiva. Se il soggetto

deglutisce vuol dire che ha accusato un atto

penalizzante, pertanto l’intento è stato raggiunto.

Se il soggetto non deglutisce ed al contempo non ha

eseguito alcun altro atto di scarico (variazione o micro -

variazione autonoma del suo stato), vuol dire che

l’operatore ha poco o per nulla penalizzato, può quindi

174

Page 174: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

esser necessario riformulare in modo diverso gli atti

comunicativi.

Ricordiamo che durante il passaggio da flash subliminale a

flash ipnotico il soggetto, al contrario, non deve deglutire.

Bisogna considerare che nella fase induttiva ipnotica la

cinesica è meno utilizzabile che nella DIPNOSI o metodo

indiretto, in quanto il soggetto ad occhi chiusi non sempre

dai giochi luci - ombre e dai movimenti d’aria può cogliere il

significato analogico del gesto.

ATTI CINESICI ESPRIMIBILI DURANTE IL TEST

ANALOGICO

Vari movimenti rapidi e decisi delle braccia, del tronco, delle

mani, delle ginocchia, entro spazi prossimi al soggetto e

diretti verso di lui.

È importante la loro intensità ed il loro numero nell’unità di

tempo; ottimale è una distanza di circa 30 cm dal viso del

soggetto e dalle zone del corpo soggette a stimoli sessuali,

quali il bacino, il torace, la schiena, le cosce, il pube, la

testa.

175

Page 175: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Tecnica da “pranoterapeuta” (passi magnetici)

• Movimenti lenti ad una distanza di 20/30 cm dal corpo

del soggetto, partendo dalla testa e scendendo sino ai

piedi.

I passi si eseguono seguendo quattro immaginarie linee

verticali:

ANTERIORE

POSTERIORE

SUL FIANCO DESTRO

SUL FIANCO SINISTRO

• Avvicinamento rapido o lento della testa dell’operatore

sino ad una distanza di 20/30 cm dal viso e dal corpo del

soggetto, scendendo lentamente sino all’altezza della

vita.

• Movimenti rotatori del dito sin quasi a sfiorare le labbra

del soggetto.

• Movimenti rotatori della mano dell’operatore sui seni

(soggetto femminile), ad una distanza di 20/30 cm.

• Movimenti rotatori della mano all’altezza dei fianchi.

176

Page 176: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Ogni qualvolta il soggetto deglutisce, l’operatore avrà preso

atto di aver sollecitato un’area penalizzante; in rapporto a

questo dato potrà definire il carattere distonico del soggetto.

Proseguirà poi la fase induttiva inviando altri atti

comunicativi sulle zone attivate e integrando la cinesica con

gli altri canali di C.N.V.

Occorre precisare che gli atti cinesici registrati penalizzanti

nelle zone del viso e della testa denotano nel soggetto una

distonia affettiva; gli atti cinesici registrati penalizzanti nelle

varie parti del tronco e degli arti, sino alle ginocchia,

denotano una distonia sessuale.

Le distonie comportamentali, di ordine estetico o

funzionale, spesso sono evidenti esteriormente anche

prima del test analogico.

L’operatore, facilitato nel suo compito di diagnosi, si

comporterà come sempre, sollecitando le zone in cui si

esprimono le distonie.

177

Page 177: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

PROSSEMICA

Il canale di C.N.V. della Prossemica consiste nella gestione

delle variazioni degli spazi e quindi della distanza

comunicativa, distanza definita in funzione della posizione

dei piedi tra operatore - soggetto.

L’operatore esprime quindi un atto comunicativo

prossemico nel momento in cui riduce o aumenta la

distanza della propria massa corporea da quella del

soggetto. Naturalmente prossemica e cinesica vanno a

braccetto, in quanto il concetto di distanza interrelazionale è

recepito inconsciamente in rapporto alla possibilità dei due

attori di carezzarsi, colpirsi, sorreggersi e sfiorarsi

vicendevolmente. Lo sguardo dell’operatore, la percezione

del suo calore corporeo, le variazioni della luce ambientale,

il fatto di mantenere o meno le palpebre abbassate, sono

altrettanti elementi che concorrono alla definizione

soggettiva dello spazio comunicativo, ossia del modo in cui

questo è percepito. All’inizio di un procedimento ipnotico

diretto, la distanza neutra (non creante tensioni) tra

operatore e soggetto è generalmente di circa un metro;

qualsiasi variazione in meno è registrata dal soggetto come

178

Page 178: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

penalizzante, mentre qualsiasi variazione in più viene

registrata come gratificante. La posizione normale è faccia

a faccia, qualora i due attori si trovino seduti; di fronte l’uno

all’altro, ma non necessariamente incrociando lo sguardo,

se l’esperimento avviene mentre entrambi mantengono la

posizione eretta.

Dopo aver pregato il soggetto, all’inizio dell’esperimento, di

assumere una posizione ortostatica e di mantenerla

durante tutto l’esperimento, l’operatore gli si pone ad una

distanza di circa un metro e inizia la fase induttiva,

utilizzando preferibilmente la posizione eretta per sè come

per il soggetto.

Una volta ottenuta la posizione statica sul soggetto,

l’operatore passa alla fase induttiva, iniziando l’invio di atti

comunicativi penalizzanti con la C.N.V. ed imponendo

contemporaneamente le necessarie verifiche analogiche

179

Page 179: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

per valutare l’andamento tensionale nel soggetto e gli

avvenuti flash subliminali.

La componente tensionale di un atto comunicativo

prossemico scaturisce non solo dalla avvenuta variazione

della distanza comunicativa, ma anche dalla durata del

mantenimento di questa nuova distanza e dalla maggiore o

minore rapidità con cui l’operatore effettuerà una nuova

variazione spaziale.

In sintesi le variazioni di distanza, il modo più o meno

repentino in cui avvengono e le pause tra di loro,

costituiscono le variabili operative tendenti a sollecitare una

unica costante:

LO STATO DI TENSIONE DEL SOGGETTO

SOTTOPOSTO A DETTE STIMOLAZIONI

LE VARIE POSIZIONI RECIPROCHE

FACCIA A FACCIA

Operatore e Soggetto sono seduti uno di fronte all’altro. La

possibilità contingente di esprimere atti comunicativi

esclude il canale della prossemica, in quanto l’operatore si

180

Page 180: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

colloca in una posizione non modificabile, se non con un

atto che suggerisce analogicamente l’interruzione

momentanea del rapporto.

È un approccio operativo limitante per le espressioni

analogiche dell’operatore.

Si consiglia di rimanere in piedi, anche nel caso in cui si

ritenga opportuno lasciare seduto il soggetto.

OPPOSIZIONE FRONTALE

Operatore e soggetto sono in piedi uno di fronte all’altro. La

possibilità per l’operatore di esprimere atti comunicativi è

estesa a qualsiasi canale della C.N.V., senza limitazione

alcuna.

FIANCO A FIANCO

L’operatore si colloca lateralmente al soggetto. Tale

posizione può intervenire durante la fase induttiva come

variazione repentina della opposizione frontale.

PETTO CONTRO SCHIENA

L’operatore si pone dietro al soggetto guardando in

direzione della sua schiena.

181

Page 181: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

SCHIENA A SCHIENA

L’operatore si pone dietro il soggetto, arrivando a toccare la

sua schiena con la propria.

PETTO CONTRO FIANCO

L’operatore si pone di fianco al soggetto, sino a toccare con

il proprio torace il fianco del soggetto.

La posizione preferenziale è l’opposizione frontale (in piedi)

o, in caso di necessità, soggetto seduto e operatore in

piedi.

Le altre posizioni possono essere assunte quali variazioni,

in più o in meno, della distanza tra operatore e soggetto.

Esse possono assumere diversi significati nella mente del

soggetto ed è a questi cui va collegato l’eventuale flash

prodotto, ciò non di meno sarà l’effetto tensionale la loro

sola misura.

Ad ogni verifica analogica positiva, corrisponde un nuovo

assetto plastico del soggetto; quando l’operatore avrà

mutato completamente la posizione statica originale del

182

Page 182: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

soggetto in quella da lui costruita con le successive

verifiche analogiche (braccia, mani, piedi, tronco, testa,

gambe, ginocchia leggermente piegate in avanti, labbra e

denti non serrati, blocco di qualsiasi tic nervoso,

respirazione normale, corpo in generale flessibile e docile

all’imposizione delle varie posture), passerà, ad impostare

la verifica analogica terminale inserendo la C.V.

Solo a questo punto sarà in grado di ottenere le prime

fenomenologie ipnotiche.

ALCUNI ATTI PROSSEMICI ESPRIMIBILI DURANTE IL

TEST ANALOGICO

• Avvicinamento graduale al soggetto sino ad annullare

completamente le distanze corporee. Avvicinamento

ripetuto, di volta in volta, secondo le varie modalità sopra

enunciate.

• Rapidi movimenti di avvicinamento e di allontanamento

entro distanze non superiori ai due metri. Può essere

importante produrre con i piedi un rumore di passi che

183

Page 183: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

accentui la sensazione dell’avvicinamento o

dell’allontanamento, come pure emettere suoni di

paralinguistica vocale contestualmente agli spostamenti.

• Rotazione attorno al soggetto con ripetute inversioni del

senso di marcia; è una procedura che crea

disorientamento.

Naturalmente ai fini della individuazione dei punti distonici

ipnotici, l’operatore si avvale contemporaneamente di più

canali di C.N.V., al fine di rendere l’atto comunicativo più

stimolante ed efficace. La prossemica fine a se stessa è già

uno stimolo abbastanza intenso, ma per evidenziare un

punto distonico ipnotico è preferibile abbinarla con la

cinesica (gestualità a distanza ravvicinata), meglio ancora

se rafforzata ulteriormente con la digitale (toccamenti sulle

parti del corpo di libero accesso).

Per l’individuazione del punto distonico ipnotico vale quanto

detto nel paragrafo sulla cinesica.

184

Page 184: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

DIGITALE

Il canale di C.N.V. denominato Digitale riguarda la gestione

dei toccamenti che l’operatore effettua con le mani su varie

parti del corpo del soggetto. Contrariamente a quanto

avviene col metodo indiretto della DIPNOSI, la stimolazione

digitale, nel contesto ipnotico usuale, può essere adottata

sin dalle prime fasi dell’esperimento e ciò grazie alla

partecipazione consapevole del soggetto.

Spesso la digitale è espressione terminale di un atto

comunicativo iniziato con la variazione della distanza fisica

(prossemica) e proseguito poi con l’avvicinamento delle

mani (cinesica).

Naturalmente l’allievo nella fase induttiva e soprattutto

durante il test analogico, non deve sempre esprimere il

ciclo completo, ossia prossemica, cinesica e digitale, ciò

può essere registrato dal soggetto in modo estremamente

penalizzante e provocare così un cortocircuito (interruzione

repentina della posizione statica se non addirittura del

rapporto ipnotico).

L’operatore esperto sa porre l’attenzione su ogni singolo

canale comunicativo al fine di esprimere

185

Page 185: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

contemporaneamente atti comunicativi di diverso contenuto

tensionale, ciascuno facente parte di un diverso canale (set

di atti comunicativi).

Quando si odia si danno pugni e calci, si graffia, si morde;

quando si ama si sta vicini, ci si abbraccia, si danno tenere

carezze. L’operatore deve trasferire, con le opportune

variazioni, tale concetto negli atti comunicativi della CNV ed

in specifico modo nell’uso della digitale, ossia del diretto

contatto fisico attraverso le dita.

Il contatto fisico costituisce lo stimolo più potente per

sollecitare delle emozioni e spesso anche tensioni che

possono superare l’indice di tolleranza.

Toccare o essere toccati è un bisogno fondamentale

dell’uomo ed i rapporti tattili avuti da ogni individuo dalla

nascita sino all’età dello sviluppo psicofisico, sono

fondamentali nella determinazione delle successive

modalità espressive e ricettive, soprattutto in campo

sessuale. Inserirsi a livello tattile nella comunicazione con

un interlocutore, spesso significa, anche fuori dal contesto

ipnotico, poter già esercitare un ruolo con implicazioni

affettive (di padre, di madre, di amante).

186

Page 186: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

L’operatore per le induzioni digitali utilizzerà di preferenza il

viso del soggetto, il collo, gli arti superiori ed il tronco.

Una maggiore esperienza potrà spingere l’operatore a

utilizzare integralmente il corpo del soggetto, dalla punta

dei piedi sino alla sommità del capo.

Le varianti che entrano in gioco nella digitale ed alle quali si

deve la sua amplissima gamma di contenuti tensionali

possibili sono: la differente pressione esercitata, le diverse

zone del corpo toccate, l’ampiezza della zona di contatto

(digitopressione su zone del corpo più o meno sensibili alle

sollecitazioni tensionali ed implicante un maggior o minor

numero di recettori sensoriali).

Riportiamo di seguito uno schema illustrativo della

frequenza con cui vengono toccate varie zone del corpo da

una certa tipologia di interlocutori.

Queste zone sono perciò più o meno sensibili alla

stimolazione digitale effettuata da un operatore durante la

fase induttiva subliminale ipnotica.

Lo schema è ripreso da “la Comunicazione Interpersonale,

Codici, Segnali e Interazioni”, edito da Mondadori per la

collana “The open University” e riguarda le ricerche” di

JOURARD.

187

Page 187: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Le zone del corpo che vengono più frequentemente toccate da

altre persone, secondo i risultati dell’esperimento di Jourard

188

Page 188: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

ALCUNE FORME DI CONTATTO DIGITALE

ESPRIMIBILI DURANTE IL TEST ANALOGICO

• Toccamenti in varie parti del corpo, ponendo particolare

attenzione alle zone erogene; si opera dapprima su zone

estremamente periferiche e successivamente più

prossime. Lo stesso dicasi per le zone interessate a

manifestazioni sintomatologiche di disturbi

comportamentali. Toccamenti rapidi e decisi possono

evidenziare distonie sessuali. Contatti dolci e carezzevoli

possono evidenziare distonie affettive.

• Lievi massaggi su varie parti del corpo, soprattutto viso,

tempie, guance, labbra, mani.

Anche i toccamenti lievi e carezzevoli, all’inizio della fase

induttiva, saranno con ogni probabilità registrati come

penalizzanti; solo dopo il raggiungimento, da parte

dell’operatore, di un adeguato potenziale ipnotico

subliminale, le carezze risulteranno gratificanti in alternativa

ad altri toccamenti più decisi e penalizzanti.

Al fine di identificare i punti distonici ipnotici vale quanto

detto in precedenza.

189

Page 189: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

PARALINGUISTICA

La paralinguistica è il canale di C.N.V. preposto alla

gestione dei suoni (vocali o prodotti con strumenti propri ed

impropri) senza significato logico.

Si parla di gestione nel caso che questi suoni siano

espressi intenzionalmente e secondo metodologia

dall’operatore durante un procedimento ipnotico, ai fini di

sollecitare lo stato tensionale di un soggetto.

Ripetiamo che i suoni ipnotici non devono avere nessun

significato; si può quindi ricorrere a qualunque tipo di verso

o rumore, esprimere parole senza senso o parlare in una

lingua sconosciuta al soggetto.

Nei casi in cui questi suoni siano emessi istintivamente e

senza alcuna finalità strategica, si deve parlare di ATTI

ANALOGICI di scarico tensione.

Il “raschiamento” della gola è per esempio un atto

analogico.

Anche per questo canale della C.N.V., come del resto per

tutti gli altri, vanno ben distinti gli ATTI COMUNICATIVI

dagli ATTI ANALOGICI.

190

Page 190: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

ATTI COMUNICATIVI :

sono espressi consapevolmente e secondo metodologia

dall’operatore della IPNOSI DINAMICA o dal tecnico della

DIPNOSI, hanno finalità induttive (ATTI INDUTTIVI).

ATTI ANALOGICI:

rappresentano le naturali modalità di scarico tensionale

analogico comuni a tutti gli individui, per esempio il

raschiare o il tossire senza precise necessità fisiologiche;

essi assolvono ad esigenze comunicative inconsce (ATTI

ESPRESSIVI).

I suoni della Paralinguistica da usare in una fase induttiva si

distinguono in suoni vocali ed in suoni strumentali. Fanno

parte della paralinguistica anche la tonalità ed il timbro della

voce e soprattutto le loro variazioni durante l’espressione

verbale. L’operatore ipnotico deve porre attenzione

massima alla propria voce, soprattutto durante la fase di

pilotaggio, durante le richieste fenomenologiche.

Nel metodo indiretto DIPNOSI, durante il Corso, l’allievo

impara anche a riconoscere i suoni classificati tra gli ATTI

ANALOGICI ESPRESSIVI della PARALINGUISTICA. Sono

191

Page 191: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

suoni che l’individuo emette istintivamente durante un

normale rapporto dialogico per scaricare la tensione

prodotta dai contenuti emozionali della C.V. e vengono

utilizzati a scopo diagnostico o di verifica dal tecnico della

DIPNOSI durante un comune dialogo.

L’utilizzo dei suoni vocali paralinguistici nella tecnica

induttiva dinamica si basa sulla loro natura emozionale,

vale a dire sul significato che essi hanno acquisito durante

la fase della prima infanzia ed anche prima, nell’intimo

rapporto corporeo tra madre e figlio.

L’attenzione del lattante ed ancor prima del feto è

focalizzata sul suono quale elemento principe di

comunicazione con l’ambiente circostante e quale fattore di

variabilità sensoriale più intenso. È la madre stessa ad

impostare il codice analogico che il figlio farà proprio per

tutta la vita.

Le percezioni acustiche registrate dal bambino diventano

per la prima volta un repertorio di segni, e successivamente

di simboli, per lo scambio di informazioni col mondo

esterno.

I suoni registrati si impregnano così di contenuti emozionali

che conservano tale valore per tutta la vita dell’individuo.

192

Page 192: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Durante la crescita questi suoni vengono sostituiti dal

linguaggio verbale nei rapporti col mondo esterno; tuttavia

l’inconscio ne rimane perennemente influenzato

emozionalmente, anche se l’io adulto sentendone di simili

non registra, salvo eccezioni, alcun effetto tensionale

all’interno del proprio essere.

Secondo alcuni studiosi della materia, ciò dipende dal fatto

che, durante la prima infanzia e nell’intimo rapporto tra

madre e figlio, ogni suono naturale che la mamma emette

ha per il figlio un grande valore emozionale; i suoni acuti

vengono registrati generalmente come penalizzanti, i suoni

dolci come gratificanti.

Tale codice comunicativo con la crescita viene, sul piano

logico, sostituito via via dalla C.V. (comunicazione verbale);

sul piano analogico permane invece anche quando

l’individuo è adulto.

Sulla base delle iniziali codifiche, nella prima fase

dell’infanzia e nelle successive fasi di crescita, i suoni

diventano per il bambino, il fanciullo e infine l’adulto, un

ricchissimo repertorio di codificazioni per l’interscambio di

informazioni con il mondo esterno.

Questo strumento di comunicazione con l’apprendimento

193

Page 193: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

del linguaggio e la formazione culturale viene, sul piano

logico, sostituito via via dalla C.V.

Sul piano analogico permane in attività anche quando

l’individuo è adulto, e conserva anzi tutta la sua potenza

emozionale e penetrativa già propria della prima infanzia. Al

di là delle interpretazioni una cosa è certa: i suoni vocali e

strumentali, emessi dall’operatore durante un procedimento

ipnotico, si impregnano di contenuti emozionali che

producono nel soggetto le più potenti micro - tensioni della

C.N.V.

L’influenza emozionale dei suoni si subisce anche quando,

ormai adulto, l’individuo ha sostituito l’espressione

comunicativa primaria con il linguaggio; a livello inconscio

permane l’influenza emozionale di questi suoni, anche se

l’io adulto spesso non registra alcuna variazione tensionale

all’interno del proprio essere (stimolazioni subliminali che

non superano l’indice di tolleranza).

La percezione acustica di suoni non verbali è associata, in

tutti gli individui, al bisogno di affetto, di aiuto ed alla fase di

assoluta dipendenza della prima infanzia. L’uso della

paralinguistica nella fase induttiva ipnotica si identifica in un

comportamento comunicativo regressivo, la cui essenza è

194

Page 194: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

la riproduzione, a mezzo dell’apparato vocale o di strumenti

diversi, di suoni codificati inconsciamente dal ricevente in

una lontana epoca della vita. Durante la formulazione dei

suoni paralinguistici, l’operatore deve individuare il tipo di

effetto emozionale prodotto nel soggetto durante l’ascolto,

per poterne così pilotare la modulazione tensionale in

rapporto all’esigenza del momento.

Se il soggetto deve essere penalizzato, occorre riprodurre i

suoni che lui ha già registrato come creanti tensione (suoni

acuti, secchi, di rimprovero....), se dovrà essere gratificato

occorre inviare suoni diversi (dolci, rassicuranti, armoniosi,

profondi....).

Il modello paralinguistico operativo che l’operatore deve

seguire si può così sintetizzare:

1) Emettere suoni vocali e/o strumentali di diversa natura

nella fase induttiva iniziale.

2) Registrare la codificazione che istintivamente il soggetto

attribuisce ai suoni uditi. Che un suono venga registrato

come penalizzante del soggetto, l’operatore lo potrà

rilevare dal fatto che egli deglutisca durante o

immediatamente dopo l’emissione del suono stesso.

195

Page 195: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

3) Utilizzare vari suoni, sia tra quelli che si pensa possano

esser codificati come penalizzanti, ossia creanti

tensione, sia tra quelli che si ritiene possano esser

codificati come gratificanti, ossia riducenti la tensione.

4) Scegliere tra i suoni emessi e codificati dal soggetto

come gratificanti o penalizzanti, un suono specifico per

ciascuna delle due classi e dotato di particolare

efficacia.

5) Emettere ripetutamente uno dei due suoni estrapolati

ogni qualvolta lo si ritenga opportuno. Il suono

gratificante naturalmente sarà emesso dall’operatore in

conseguenza dell’ESITO POSITIVO DI UN TEST DI

VERIFICA ANALOGICA O LOGICA e qualora appaia

l’esigenza di ridurre una eccessiva tensione del

soggetto.

Il suono penalizzante verrà emesso in conseguenza

dell’ESITO NEGATIVO DI UN TEST DI VERIFICA

ANALOGICA O LOGICA e qualora emerga l’esigenza

di aumentare la componente tensionale nel soggetto.

In sintesi l’operatore dovrà emettere il suono accertato

come:

196

Page 196: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

GRATIFICANTE

Ogni qualvolta l’operatore ritenga di dover gratificare

analogicamente il soggetto, per aver perfettamente

mantenuto la rotta ipnotica (verifiche analogiche

perfettamente effettuate, fenomeni ipnotici realizzati) o

in quanto il suo livello di tensione ha raggiunto livelli troppo

elevati.

PENALIZZANTE

Ogni qualvolta l’operatore ritenga di dover penalizzare

analogicamente il soggetto, per non aver mantenuto la rotta

ipnotica (verifiche analogiche con esito negativo, fenomeni

ipnotici non realizzati) o in quanto abbia effettuato scarichi

di tensione ripetuti e mostri un sensibile abbassamento

della capacità di contenimento tensionale.

Il pilotaggio ipnotico si essenzializza proprio con successivi

colpi di timone, realizzati attraverso l’uso dei suoni

gratificanti e penalizzanti in funzione del mantenimento di

una rotta ipnotica da parte del soggetto.

197

Page 197: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Nel momento in cui l’operatore comunica analogicamente

con il soggetto, utilizzando esclusivamente due suoni con

diversa codificazione (suono gratificante, suono

penalizzante), ed al contempo ha la certezza che il

soggetto subisca un pilotaggio analogico attraverso detti

suoni, egli ha impostato un codice metacomunicazionale

con il soggetto (pilotaggio subliminale del comportamento

del soggetto).

Il codice metacomunicazionale è da considerarsi un

importante strumento operativo nel procedimento ipnotico

della IPNOSI DINAMICA (Metodo Diretto).

Il codice metacomunicazionale rappresenta per l’operatore

della IPNOSI DINAMICA e per il tecnico della DIPNOSI, un

filo di comunicazione diretta con l’inconscio del soggetto e

del suo semplice interlocutore.

Il codice M/C permette di influenzare notevolmente il potere

decisionale del soggetto o dell’interlocutore su quanto

l’operatore o il tecnico della DIPNOSI chiede in termini

fenomenologici e comportamentali.

L’operatore deve avere un ricco repertorio di suoni a

disposizione per il test analogico, all’inizio della fase

induttiva. Egli deve creare e utilizzare poi il CODICE di

198

Page 198: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

metacomunicazione, o, se preferite, “LA BASE RITMICA”

costituita da un suono gratificante e da un suono

penalizzante; essa potrà essere utilizzata durante tutto il

procedimento ipnotico, sino alla fase di deipnotizzazione.

Durante il test analogico l’operatore potrà dare sfogo alla

propria creatività, emettendo suoni vocali o strumentali con

tutte le variazioni possibili; sempre però con riferimento alle

risposte analogiche del soggetto, cioè ai suoi scarichi di

tensione ed in particolar modo alla deglutizione salivare.

Fra gli atti di paralinguistica, l’operatore potrà facilmente

notare quali sono quelli che creano maggior tensione, pur

se tollerati. Il più penalizzante andrà usato, in seguito, nel

CODICE di metacomunicazione. La stessa cosa vale per il

suono registrato più gratificante in senso assoluto dal

soggetto. Spesso espressioni del viso, soprattutto delle

labbra, indicano all’operatore il suono registrato come più

gratificante dal soggetto.

199

Page 199: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

ALCUNI SUONI VOCALI O STRUMENTALI ESPRIMIBILI

DURANTE IL TEST ANALOGICO

SUONI GENERALMENTE REGISTRATI PENALIZZANTI

• suoni e versi acuti, di rimprovero, secchi (distonia

affettività);

• suono respiratorio emesso col naso (sniffare);

• respiro a mantice (profonde inspirazioni ed espirazioni,

utilizzando lo stesso metodo che utilizza il medium nel

momento che si appresta ad effettuare la trance -

medianica);

• raschiamento della gola (con tono di rimprovero);

• risatina ironica o violento riso comunemente definiti del

tipo “satanico”;

• suono prodotto dal piegamento di fogli di carta;

• suoni di lamento;

• tambureggiamento con le dita su un piano nelle

vicinanze del soggetto, effettuando variazioni del ritmo;

• qualsiasi suono vocale seguito da attimi di silenzio e di

immobilità assoluta dell’operatore.

200

Page 200: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

È sempre penalizzante un suono ripetuto a lungo o un

suono che si prolunga per molto tempo, è penalizzante

anche un suono che diventa man mano più acuto e più

forte come quello prodotto da una fonte sonora che si

avvicina velocemente all’orecchio dell’ascoltatore.

Nel caso si intenda penalizzare parlando o emettendo suoni

con la bocca molto vicino all’orecchio o al viso del soggetto,

sarà bene schermare la sorgente del suono con la mano o

altro; in tal modo il suono risulterà al soggetto più

misterioso e si eviterà un possibile cortocircuito.

Per quanto riguarda le parole, si ripete che conta molto il

tono con cui sono pronunciate.

Comunque sono in genere più fastidiose (penalizzanti) le

vocali. “e” ed “i”, le consonanti dure e sibilanti (“s”, “t”, “z”,

ecc.), mentre sono più dolci le vocali “a” e “o” e le

consonanti come “m”, “b”, “l”....

Per il canale della paralinguistica, il test analogico sulle

distonie ipnotiche può essere approcciato nel seguente

modo. I suoni dolci e carezzevoli, armoniosi e rassicuranti,

le nenie, i suoni casalinghi, stimolano la distonia

dell’affettività; i suoni genericamente acuti stimolano la

distonia della sessualità.

201

Page 201: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Le distonie comportamentali, di cui fanno parte i disturbi del

comportamento, sono stimolate con suoni di paralinguistica

che richiamano il disturbo stesso.

Intendiamo dire che gli stessi suoni ambientali, suoni del

corpo o di altro genere, che rappresentano nella vita

quotidiana o l’innesco o un motivo di amplificazione della

sintomatologia, per l’operatore sono il materiale sonoro

necessario per interagire nella distonia comportamentale.

Es.: suoni relativi ad un rapporto sessuale per chi ha

problemi di erezione o di frigidità;

suoni di un ambiente affollato per un soggetto timido

ed ansioso.

202

Page 202: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

CAPITOLO 5

CODICE METACOMUNICAZIONALE

Parlando di codice metacomunicazionale ci riferiamo al

metodo induttivo diretto, quello in cui noi denunciamo al

soggetto l’intenzione di sottoporlo ad un esperimento di

ipnosi ed il soggetto accetta di sottoporvisi.

Il codice metacomunicazionale è estremamente importante

nel procedimento diretto perché dà all’operatore

l’opportunità di poter stimolare subliminalmente il non io del

soggetto; in pratica senza che il suo io razionale se ne

renda conto e possa quindi attivare i meccanismi di difesa

prima che l’operatore abbia eguagliato l’indice di tolleranza.

L’operatore attraverso un codice di metacomunicazione,

può “pilotare” il soggetto anche con il potenziale subliminale

riconosciuto unicamente dal non io del soggetto, senza

effettuare la verifica analogica terminale.

L’io razionale del soggetto non ha ancora riconosciuto il

potenziale ipnotico dell’operatore, tuttavia può essere

condizionato grazie all’uso di un codice

metacomunicazionale.

203

Page 203: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Non essendo ancora avvenuta la condensazione del

simbolo operatore, l’azione è inserita a livello subliminale e

tutto avviene ad insaputa del soggetto.

Quando noi gli diciamo “Fai dei passi in avanti vedi che non

riesci?!” ed effettivamente il soggetto non riesce a farli, vuol

dire che il suo io razionale verifica il nostro potenziale

ipnotico e ne prende atto.

La riuscita dell’evento si basa su un potenziale ipnotico già

riconosciuto dal soggetto, ma, se l’operatore nel formulare

la richiesta esprime alcuni atti comunicativi già codificati

come codice di M/C, l’evento fenomenologico può avvenire

indipendentemente da ciò.

L’ottenimento della verifica logica tramite il codice M/C,

comporta anche l’immediato riconoscimento del potenziale

ipnotico, e il brusco passaggio da flash subliminale a flash

ipnotico, senza il controllo della deglutizione o altro. Con il

codice M/C noi possiamo produrre eventi fenomenologici di

tipo ipnotico senza che il soggetto ci riconosca logicamente

questo potenziale. Chiariamo però che, ovviamente, non

appena la volontà del soggetto sia stata inequivocabilmente

messa fuori causa, il riconoscimento anche logico scatta.

204

Page 204: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Occorre tener presente che è una forte penalizzazione

riconoscere a qualcuno un potenziale ipnotico, quindi

l’operatore deve aver prima acquisito un buon potenziale

subliminale affinché il soggetto possa prenderne

tranquillamente atto; utilizzando il codice di

metacomunicazione, l’operatore può interagire anche a

livello razionale col soggetto, senza che questi se ne renda

conto, quindi senza la necessità di un potenziale elevato.

Quanto l’operatore effettua il passaggio da flash subliminale

a flash ipnotico, inserendo la verbalizzazione, corre dei

rischi; non sempre il potenziale già acquisito a livello

subliminale è sufficiente e, d’altro canto, è impossibile

verificare altrimenti se lo è.

Utilizzando il codice metacomunicazionale impostato

all’inizio della fase induttiva, l’operatore aumenta

notevolmente le possibilità di ottenere quanto desidera,

riducendo contemporaneamente i rischi relativi.

Il codice metacomunicazionale entra costantemente in

azione nel rapporto tra operatore e soggetto, non solo

durante la richiesta fenomenologica o durante il passaggio

della fase subliminale a quella ipnotica vera e propria, ma

soprattutto nella fase di pilotaggio.

205

Page 205: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Il codice metacomunicazionale non è soltanto un filo diretto

con l’inconscio del soggetto, ma serve a guidare oltre che

stimolare, è un timone più che un remo. Per suo tramite

vengono notevolmente facilitate le fenomenologie richieste

al soggetto. La C.N.V. rappresenta la benzina ed è

possibile operare un certo controllo sulla macchina con

l’aumentarne o ridurne l’erogazione, il codice M/C dà

proprio una informazione sulla rotta da seguire, è infatti

decodificabile logicamente, ma non per il soggetto. Una

volta impostato il codice M/C, non c’è momento ipnotico

ove non sia utile servirsi di questo strumento di

comunicazione analogica.

Battere dei colpi sul tavolo può essere un codice se io mi

sono accordato con il ricevente che i suoni prodotti siano,

per esempio, un invito ad alzarsi, fare il giro della sedia e

rimettersi seduti.

Se mi sono accordato solo con il soggetto e non con tutti

voi, sul significato di questo atto comunicativo, il battere dei

colpi è per lui un atto comunicativo con contenuti logici,

mentre per tutti voi rimane un atto comunicativo analogico,

che sollecita solo la vostra curiosità e la vostra componente

emozionale.

206

Page 206: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Noi sappiamo, però, che l’operatore può inviare un atto

comunicativo al NON IO del soggetto non informando il suo

IO RAZIONALE. Se l’operatore denunciasse verbalmente al

soggetto il codice M/C (Es. : “Quando batto tre colpi tu fai il

giro della sedia”), verrebbe ubbidito solo possedendo già il

potenziale ipnotico relativo o per semplice

accondiscendenza, certamente mai se il soggetto avesse

già subito dei flash ma non ancora riconosciuto simbolo

l’operatore.

Quando invece la codifica è appresa, per esperienza

diretta, dal NON IO, il soggetto “sente” all’interno del suo

essere l’esigenza di compiere tale azione.

Giunti a questo punto sarà l’operatore a dargli la

motivazione logica “Tu fai questo perché io sono l’operatore

ipnotico e ti spingo a farlo; il mio potenziale ipnotico è

talmente forte da creare all’interno della tua mente il

bisogno di compiere questa azione”.

L’operatore può creare il codice di metacomunicazione nel

la fase induttiva, estrapolando dal parco degli atti

comunicativi emessi due atti comunicativi di certa

codificazione, uno gratificante e uno penalizzante. È

preferibile che tali atti comunicativi codificati siano

207

Page 207: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

estrapolati nell’ambito del canale paralinguistico, per la

velocità e fedeltà con cui i suoni possono essere riprodotti,

uditi inoltre dal soggetto qualunque sia la sua distanza

momentanea dell’operatore.

Quindi un codice di comunicazione può essere impostato

servendosi dei quattro canali che noi utilizziamo nel metodo

diretto (prossemica, paralinguistica, cinesica e digitale); con

ciascuno di questi quattro canali si può perfezionare un

codice di metacomunicazione. Noi preferiamo suggerire,

come già detto, l’utilizzo della paralinguistica nel pilotaggio

metacomunicazionale.

L’operatore esperto potrebbe anche impostare diversi

codici di metacomunicazione su diversi canali di C.N.V., per

sostituire immediatamente quello che eventualmente il

soggetto avesse decodificato sul piano logico.

Un codice di metacomunicazione contempla un unico atto

gratificante ed un unico atto penalizzante; dobbiamo però

tenere presente che, se la nostra mente a livello logico

elabora innumerevoli pensieri e possibili azioni, per cui i tre

colpi sul tavolo possono avere tanti significati, a livello

analogico c’è solo il sì e il no, il bene e il male, al positivo e

il negativo. È sempre necessario che l’operatore esprima

208

Page 208: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

verbalmente, nella fase di pilotaggio, la richiesta

fenomenologica; solo dopo provvederà ad emettere gli atti

codificanti, in base al comportamento del soggetto.

L’inconscio non registra richieste verbali e al contempo non

comprende inviti complessi, ma solo un si o un no; per

essere precisi riceve solo stimoli più o meno potenti a

seconda del potenziale riconosciuto alla fonte stimolante e

rapportato ad un elemento intrapsichico. Dando per

scontato di aver impostato questo codice con l’interlocutore,

i colpi sul tavolo rappresentano solo uno stimolo inibitorio o

incentivante; quindi per rendere completa la

metacomunicazione devo avvalermi del linguaggio verbale.

Assumiamo di aver codificato con il NON IO del soggetto il

codice metacomunicazionale, a livello paralinguistico, nel

seguente modo “ehm..ehm” quale stimolo gratificante (SI) e

“sep. ..sep” quale stimolo penalizzante (NO); emetteremo

tali suoni ogni qual volta occorre gratificare il soggetto o

spingerlo analogicamente a realizzare la verifica richiesta

con la C.V.

In altri termini, dire al soggetto : “Fai un passo in avariti, sep

sep” (suono negativo, no), equivale a dire al suo non io:

“No! Non fare un passo in avanti”.

209

Page 209: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Oppure dicendo : Non fare un passo in avanti, ehm ehm”,

significhiamo analogicamente il contrario, cioè : “SI! Fai un

passo in avanti”.

In tal caso il soggetto, a livello inconscio, recepirà l’ultimo

messaggio come un invito a fare il passo in avanti e si

sentirà spinto a farlo malgrado l’invito verbale fosse una

sollecitazione a non fare.

L’operatore deve essere molto bene a conoscenza delle

modalità di formulazione delle contrapposizioni tra invito

logico e sollecitazione analogica.

Può capitare di utilizzare il codice metacomunicazionale

non in contrapposizione al messaggio verbale; ciò non ha

senso in quanto non permette al soggetto di evidenziare un

vincolo e riconoscere così un maggior potenziale ipnotico

all‘operatore.

La finalità del metodo diretto è quella di far sì che l’io del

soggetto riconosca il potenziale ipnotico dell’operatore,

quindi è necessario creare un vincolo, questo può essere

espresso analogicamente utilizzando uno stimolo

metacomunicazionale che si contrapponga all’invito

verbale. Perciò diremo: “Ora tu proverai a fare un passo in

avanti……. avanti vieni, sep sep.” (CODICE ANALOGICO

210

Page 210: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

DI METACOMUNICAZIONE PENALIZZANTE = NO).

Ecco che la contrapposizione dei due messaggi (C.V. e

C.N.V.) entra perfettamente in sintonia con l’esigenza di un

vincolo e della realizzazione fenomenologica.

Il soggetto non può avere che un grande desiderio di

gratificarci, se vuole superare il vincolo analogico che

avverte all’interno del proprio essere; solo ratificando tale

desiderio porrà termine alla tensione energetica che

scaturisce dall’invito verbale in contrapposizione con il

vincolo analogico.

Noi però dobbiamo essere in grado di esprimere messaggio

e stimolo contrapposti, dobbiamo dire chiaramente al

soggetto cosa desideriamo che lui faccia e saper

contemporaneamente impostare il vincolo con il suono

analogico.

Un messaggio non preciso, uno stimolo analogico non

chiaramente contrapposto, possono generare confusione

nel soggetto, al punto di far scattare il cortocircuito del

rapporto ipnotico stesso.

A fini didattici riteniamo utile descrivere fedelmente e

dettagliatamente un esperimento pratico nel quale si sia

fatto uso del codice M/C contrapposto alla C.V. Viene

211

Page 211: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

invitata a fungere da soggetto una uditrice del corso, che

spontaneamente si toglie le scarpe, si mette in posizione

statica e chiude gli occhi.

L’istruttore inizia l’esperimento utilizzando la paralinguistica

orale, poi un leggero martellamento delle dita alternato a

suoni vocali ritmici, sillabe senza significato, brevi risate,

ecc. Il soggetto accusa le prime penalizzazioni subliminali,

manifestando attraverso il rossore la prima partecipazione

emotiva.

L’operatore tenta di inserire la prima suggestione verbale,

rivolgendosi poi anche al pubblico per commentare e

chiarire quello che sta avvenendo.

Sono le parole dell’istruttore : “Ora, ascoltando questo

suono avvertirai una spinta all’indietro sempre più forte, al

punto tale che dovrai spostare le gambe all’indietro per non

cadere... ehm...ehm....ehm.. (impostazione del suono

analogico invitante a fare, positivo, gratificante = SI) . . . e

sentirai il desiderio di lasciarti andare!” Rivolgendosi ora al

pubblico: “Io ho impostato il codice gratificante, per renderlo

più potente debbo aumentare lo stato di tensione del

soggetto, quindi mi avvalgo di altre stimolazioni analogiche

212

Page 212: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

che esprimono attraverso altri canali di comunicazione non

verbale”.

A questo punto si rivolge al soggetto impostando un codice

metacomunicazionale penalizzante, ossia di impedimento a

fare (un no).

“Da questo momento tu proverai ad effettuare un passo in

avanti e prenderai atto di non poterlo fare. Avanti,... vieni

avanti.. sep.. sep………; vieni avanti.. sep..sep…..; vedi

che non riesci?! Prova ancora.. sep..sep…..” In questa fase

l’operatore ha usato il codice metacomunicazionale

penalizzante, inibitorio quindi negativo. Tali suoni saranno

utilizzati più volte durante tutto il procedimento ipnotico,

essi verranno amplificati, di volta in volta, dalla presa atto

da parte del soggetto del vincolo a fare o a non fare, che

ogni volta gli sembrerà sempre più potente.

L’istruttore continua con sollecitazioni paralinguistiche,

prossemiche e digitali. Il soggetto, chiaramente sotto ipnosi,

effettua tutte le fenomenologie richieste ed in modo

estremamente gratificante.

L’operatore interrompe l’azione rivolgendosi al pubblico. La

codificazione gratificante e penalizzante del codice

metacomunicazionale è avvenuta, ora occorre solo

213

Page 213: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

aumentare la tensione nel soggetto per rendere più potente

il codice già impostato; devo acquisire un potenziale

ipnotico sufficiente a non attivare le difese del soggetto

durante le prossime richieste che saranno assai

penalizzanti. Per questo particolare esperimento didattico, il

codice metacomunicazionale ha bisogno di un potenziale

ipnotico superiore al normale in quanto, essendone stato

oggetto di esposizione per gli allievi, è diventato anche per

il soggetto un codice logico; questo maggior potenziale

ipnotico non è affatto necessario in situazioni normali.

Imposterò ora con il soggetto un altro codice

metacomunicazionale, diverso nelle espressioni.

Mentre lo farò, vi farò segno, così eviteremo che il soggetto

possa registrarlo logicamente; si potrà in tal modo utilizzarlo

con quel minimo di potenziale ipnotico necessario ad

ottenere le fenomenologie.

L’esperimento continua ancora per parecchi minuti.

La signora che funge da soggetto risponde alle diverse

sollecitazioni alternando qualche manifestazione di

214

Page 214: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

insofferenza a lunghe risate, ma eseguendo

magistralmente tutte le fenomenologie ipnotiche richieste.

Al termine asserisce di sentirsi bene e molto rilassata,

ringrazia l’operatore. Più tardi, interrogata, chiarisce che

quando si sentiva toccare al collo non poteva, malgrado

tutta la sua volontà, fare le cose richieste. A codice

metacomunicazionale impostato, utilizzando questa volta la

digitale, l’operatore richiedeva ed otteneva le

fenomenologie ipnotiche avvalendosi di due particolari

toccamenti. Alla fine l’operatore spiega agli allievi che la

digitopressione sul collo del soggetto invia quasi sempre

uno stimolo analogico penalizzante (negativo, un no),

mentre la carezza con le dita della mano sul viso del

soggetto invia uno stimolo analogico gratificante (positivo,

un si).

215

Page 215: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

SUGGERIMENTI OPERATIVI

PER NON SUPERARE L’INDICE DI TOLLERANZA

L’obiettivo tecnico della fase induttiva permette di giungere

alla soglia del massimo potenziale ipnotico subliminale che

è possibile acquisire in rapporto all’indice di tolleranza del

soggetto.

Tutti gli individui hanno un indice di tolleranza; questo vuol

dire che l’operatore può esprimere tranquillamente degli atti

comunicativi penalizzanti senza che la micro tensione

prodotta possa attivare i meccanismi di difesa del soggetto.

L’indice di tolleranza può variare moltissimo

quantitativamente da soggetto a soggetto; utilizzare un

metodo induttivo identico per tutti i soggetti vuol dire

chiedere al soggetto di adattarsi al metodo, ciò è

impossibile; solo l’operatore è in grado di adattarsi alle

esigenze analogiche del soggetto.

L’IPNOSI TRADIZIONALE non solo utilizza la parola nella

fase induttiva, ma soprattutto presenta un metodo rigido,

propone addirittura delle procedure standard.

Nella IPNOSI DINAMICA il metodo induttivo è morbido,

flessibile, è lo stesso soggetto ad attribuire il carattere

216

Page 216: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

gratificante o penalizzante alle stimolazioni che riceve;

l’attribuzione penalizzante sarà data sempre secondo

necessità, né più né meno di quanto lui stesso desideri fare

analogicamente.

L’operatore deve calibrare le penalizzazioni con delle

gratificazioni. L’IO RAZIONALE del soggetto “TOLLERA” le

penalizzazioni in rapporto al proprio indice di tolleranza;

una tensione superiore al suo livello energetico crea nel

soggetto una decisa reattività che può compromettere il

rapporto ipnotico stesso.

Quindi, nel momento in cui effettuiamo un atto comunicativo

che porti lo stato di tensione del soggetto a livelli superiori,

il soggetto dovrà necessariamente scaricare la tensione

eccedente il suo indice di tolleranza.

È necessario a tal fine esprimere atti comunicativi

gratificanti, che possano ricondurre la tensione accumulata

a valori energetici accettati dall’Io Razionale del soggetto.

Solo il potenziale ipnotico può permettere all’operatore di

superare l’indice di tolleranza del soggetto. L’operatore può

creare nel soggetto una tensione superiore all’indice di

tolleranza in due casi ben precisi:

217

Page 217: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

A) quando produce atti comunicativi troppo penalizzanti;

B) quando il potenziale ipnotico acquisito non è in grado di

coprire la tensione indotta da una certa verifica; ogni

verifica analogica o logica (richiesta fenomenologica)

necessita di un potenziale ipnotico da parte di chi la

richiede. La tensione che la richiesta analogica (verifica

subliminale) o logica comporta al soggetto, può essere

“coperta” dall’indice di tolleranza o da un potenziale

ipnotico già consistente. Se la copertura sussiste, il

soggetto effettua l’azione o la fenomenologia senza

alcun problema, se tale copertura non sussiste si

possono verificare i seguenti casi:

B1) cortocircuito o interruzione del rapporto ipnotico

da parte del soggetto;

B2) il soggetto scarica la tensione in eccedenza,

ossia non coperta né dall’indice di tolleranza e

né dal potenziale ipnotico dell’operatore,

riconoscendogli immediatamente il potenziale

mancante.

218

Page 218: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Il riconoscimento del nuovo potenziale ipnotico ristabilisce

un nuovo equilibrio energetico.

Ora, se sul piano analogico è difficile ed incerta la

variazione da una dinamica di accumulo ad una di scarico

della tensione del soggetto, è chiaro che dobbiamo inserire

il discorso nelle regole del gioco, vale a dire trattare anche

logicamente, razionalmente, con il nostro soggetto.

Ricordiamo ancora che la posizione statica del soggetto è

fondamentale per il buon esito di un procedimento ipnotico,

pertanto se il soggetto non mantiene tale posizione

dovremo dirgli: “Guarda...., questo è un metodo diretto, tu

mi devi dare uno spazio per l’azione e quindi devi osservare

certe regole; una di queste è che tu rimanga in una

posizione statica. Dal momento che ti sei sottoposto

spontaneamente all’esperimento, devi rispettare le regole

del gioco”.

Le regole del gioco devono essere definite molto

chiaramente e devono essere imposte sempre, non ci si

deve mai lasciar mettere fuori gioco. L’operatore non ha

grandi possibilità di vittoria se la regola della posizione

statica non viene rispettata.

219

Page 219: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Questa regola comporta principalmente: la chiusura degli

occhi, l’assenza di movimento delle varie parti del corpo e il

divieto di parlare.

La chiusura degli occhi è di estrema utilità perché non

permette al soggetto di scaricare la tensione con i

microflash prodotti dall’ambiente circostante.

L’individuo subisce sempre delle tensioni quando non

riesce a identificare l’ambiente che lo circonda e soprattutto

colui che opera nei suoi confronti.

La tensione si produce in quanto dal buio che ci circonda ci

attendiamo sempre qualcosa di negativo; le proiezioni

dell’individuo sull’ignoto non sono mai gratificanti, là dove la

conoscenza non può arrivare i fantasmi dell’inconscio

regnano sovrani.

È proprio su questo meccanismo di innalzamento

automatico della tensione che gioca la regola del chiudere

gli occhi. Senza contare che la chiusura degli occhi isola il

soggetto dal suo ambiente, dai suoi amici; infatti è

sufficiente un gesto rassicurante, il sorriso di un amico,

perché il soggetto scarichi la tensione prodotta e calibrata

in rapporto alla sua esigenza analogica.

220

Page 220: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Dobbiamo ancora soffermarci sulla regola del “non scarico

tensione”, cioè del mantenimento della posizione statica da

parte del soggetto.

Il soggetto ha delle possibilità, nonostante tutto, di non

mantenere le regole del gioco, e allora sta nell’abilità

dell’operatore fare in modo che queste vengano mantenute

anche contro la sua volontà.

Quali sono gli accorgimenti che si possono adottare? Una

delle fonti di scarico più elementari è il sorriso. Succede

spesso che il soggetto, nella prima fase dell’induzione,

sorrida o rida; in questo caso uno dei metodi più efficaci per

bloccare tale scarico è quello di farglielo notare in modo

analogico, come se glielo avessimo suggerito noi. Quando

il soggetto comincia a sorridere e socchiudere le labbra, noi

sorrideremo in maniera evidente, emettendo anche i suoni

tipici del riso in modo che possa udire anche ad occhi

chiusi. Nel caso ciò non basti, aumenteremo l’intensità dei

suoni; se ciò non fosse ancora sufficiente interromperemo

bruscamente il nostro riso e lo pregheremo, gentilmente ma

con serietà, di tenere gli occhi chiusi e di mantenere la

posizione statica.

221

Page 221: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

PROMEMORIA PER L’OPERATORE

ED ULTIMI CONSIGLI PRATICI

Nell’iniziare il procedimento ipnotico l’operatore avrà cura di

verificare il proprio stato tensionale, intervenendo

eventualmente nei seguenti modi:

A) applicare le tecniche autoipnotiche qualora apprese

B) sdrammatizzare il possibile fallimento

C) far mente locale a precedenti esperimenti riusciti e

porre grande attenzione alle fasi operative

D) agire sull’ambiente, nel caso questo non sia

sufficientemente gratificante (ambiente ideale =

penalizzante per il soggetto e gratificante per

l’operatore), prima di rivolgersi al soggetto.

Sarà utile poi scambiare qualche parola col soggetto, con la

finalità di: scaricargli un eventuale eccesso di tensione non

222

Page 222: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

creatagli direttamente, acquisire subito il ruolo “up”, oppure

ridurre una eventuale manifesta competitività.

I microflash ottenuti già in questa fase consentiranno di

ottenere, per lo meno, l’adesione a mantenere la posizione

statica.

A questo punto ricordatevi di non fare assumere al soggetto

posizioni per mantenere le quali abbia impedimenti fisici o

comunque debba sopportare uno sforzo eccessivo.

Attenzione ai microscarichi quali la contrazione dei muscoli

mascellari, dei glutei e la flessione di una sola gamba.

Evitare le forme collaborative, senza però mostrare

apertamente di rifiutarle.

Inserire le stimolazioni analogiche con la duplice finalità: di

produrre i primi flash subliminali e isolare, dal numero degli

atti emessi, quelli che costituiranno il codice

metacomunicazionale.

Prestare grande attenzione allo stato tensionale del

soggetto e verificare sistematicamente il potenziale

subliminale raggiunto con le verifiche analogiche.

Inserire la C.V. quale verifica analogica terminale o,

altrimenti, passare direttamente ad una verifica logica,

223

Page 223: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

coprendosi però le spalle col codice metacomunicazionale

già impostato.

Formulare la prima verifica logica e le successive sempre

secondo lo schema classico: vincolo, sollecitazione,

rinforzo.

224

Page 224: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

ALCUNE INFORMAZIONI GIURIDICHE

SULL’USO DELL’ IPNOSI

Nel nostro codice civile italiano la dottrina (Messineo etc.)

riconduce lo stato ipnotico, come l’ubriachezza ed altre

forme similari, nella fattispecie dell’articolo 428, con la

conseguenza della nullità di ogni atto giuridico che

l’ipnotizzato possa compiere; ciò perché ci troviamo già di

fronte ad una incapacità di intendere e di volere, da cui le

famose diffidenze, non di voi che siete gli eletti, ma della

maggior parte delle persone che generalmente temono che

con l’ipnosi gli possa essere tolto qualcosa di loro stessi.

Ma, lasciando stare queste che sono implicazioni

puramente civilistiche del problema e che pur possono

ricorrere (quello che è indotto a fare un testamento,

quell’altro a vendere un terreno o una casa tutte cose che si

sono già verificate, ci sono delle casistiche al riguardo), ben

più numerosi e discussi sono i riflessi penali sollevati

dall’uso della ipnosi.

Il nostro Paese è arrivato buon ultimo in questa questione

penale, infatti solo nel 1930 col codice Rocco, quello che

prossimamente verrà riformato ma che attualmente è

225

Page 225: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

ancora in vigore, se ne è interessato con gli articoli 613 e

728. Sono quindi praticamente solo due gli articoli del

codice riguardanti la disciplina dell’ipnosi ed i suoi

rappresentanti, su cui si impernia tutta una materia

giuridica.

Ciò porta ad enormi e diversissime conseguenze a seconda

dell’impostazione e dell’interpretazione che degli stessi

articoli viene data.

L’articolo 613 del codice penale contempla il reato

conseguente allo stato di incapacità di intendere e di volere

provocato dall’ipnosi contro e senza la volontà del soggetto.

Se è possibile ipnotizzare una persona anche contro la sua

volontà, il legislatore ha previsto che si intervenga.

Cerchiamo di essere molto stringati purché capiamo come

non sia divertente questa materia, ma ognuno di voi domani

si può trovare in queste situazioni e naturalmente è bene

sempre sapere cosa dice la legge al riguardo.

Tanto per cominciare: “contro la volontà”; quale volontà,

quale consenso?

Il caso specifico deve essere messo in relazione con

l’articolo 579 del codice penale, occorre cioè un consenso

giuridicamente valido, quindi non lo è nel caso dei minori,

226

Page 226: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

gli infermi di mente, nel caso di chi abusa di sostanze

alcoliche o stupefacenti e altrettanto dicasi qualora il

consenso sia stato estorto con violenza, minaccia,

suggestione, o carpito con l’inganno, il che configura un

reato gravissimo, specialmente per lo Stato Italiano.

Va da sé però che si presuppone sempre ci sia l’intenzione

dolosa dell’ipnotista nel fare questo, il più grave reato al

riguardo che c’è nei codici.

Tanto più che questo reato comporta pure aggravanti

quando l’ipnotista abbia agito con il fine di far commettere

un reato; c’è una grande casistica al riguardo, alcuni di voi

che sono abbastanza competenti sanno che c’è una

casistica enorme.... in criminologia gli avvocati sanno

quanta importanza abbia questa casistica sia in Italia che

all’estero.

Il caso in cui il soggetto abbia commesso un reato, ma

l’ipnotista non lo aveva preordinato, rientra nel 613. Un

certo tipo di “ipnosi” purtroppo ha avuto casi piuttosto

rumorosi: il chiudere il soggetto in una camera,

somministrargli tranquillanti, dargli suggestioni di caldo e di

freddo... etc. etc. Questo tipo di “ipnosi” è stata molto e

227

Page 227: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

tristemente usata durante la guerra, per potere estorcere

determinati segreti e informazioni.

Va introdotto, sempre dal punto di vista giuridico relativo al

613, un altro problema diverso, quello cioè del caso in cui il

soggetto, ipnotizzato volontariamente, perda il controllo del

proprio comportamento mentre è sotto ipnosi; ciò solo agli

effetti del concorso di colpa.

Molti autori ritengono sia assolutamente impossibile per

l’ipnotista far commettere un crimine all’ipnotizzato, perché

le resistenze interne dell’io razionale di ognuno di noi hanno

tale forza che ben difficilmente possono essere superate

anche nelle forme di ipnosi più attiva, più profonda.

Ad ogni modo il legislatore italiano, per un eccesso di

prudenza, che comunque non è assolutamente

deprecabile, ha accolto la tesi contraria, quella cioè che

ritiene ciò possibile, e l’ha inserita nel 613.

In Italia, nell’ambito della psicologia giuridica e della

psichiatria forense, non troviamo agli effetti pratici nessuna

utilizzazione dell’ipnosi.

L’ipnosi viene proprio ignorata perché tutta la nostra

dottrina è concorde nell’opporsi al suo uso sia

nell’interrogatorio dell’imputato sia in quello dei testimoni.

228

Page 228: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Ben diversamente avviene negli altri paesi; basti pensare

alle due più prestigiose polizie del mondo, l’inglese

Scotland Yard e l’americana F.B.I., che invece la usano

continuamente, anzi eccessivamente.

In ogni caso essa è limitata semplicemente al testimone di

un crimine che accetti volontariamente di sottoporsi a

questo particolare interrogatorio.

Sarebbe infatti facilissimo che, ad un dato momento, la

fantasia giochi un grosso ruolo per la vittima di un delitto.

Comunque è certo che in ipnosi sia possibile avere una tale

facilità di memoria, una tale possibilità di evocare

particolari, per cui testimoni ricordano perfettamente perfino

numeri di targa che assolutamente non avrebbero mai

pensato di poter ricordare.

Tutto questo fa parte del famoso articolo 513, ma quello nel

quale compaiono intonazioni severe sull’uso dell’ipnosi è il

728 del Codice Penale, il quale stabilisce che “chiunque

pone taluno, col suo consenso, in stato di ipnosi, se dal

fatto deriva pericolo per l’incolumità della persona, è

punito.. etc. etc.”.

Ora, dal punto di vista prettamente giuridico, stante la

dizione letterale dell’articolo 728, è chiaro che la legge

229

Page 229: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

penale non vieta assolutamente (almeno secondo il parere

mio e di molti autorevoli autori) l’esercizio dell’ipnosi senza

finalità terapeutiche.

Si può ricavare una ulteriore conferma di quella che è la

dizione letterale della legge, nell’articolo 128 del

Regolamento Testo Unico della Legge di Pubblica

Sicurezza, per il quale il Medico Provinciale può autorizzare

trattenimenti ipnotici a scopo di spettacolo.

Da qui consegue che, se il Medico Provinciale può dare

questa autorizzazione, che è un’autorizzazione di polizia,

certo essa non è in contrasto con la legge.

Per quanto riguarda la seconda condizione indicata dalla

legge, cioè l’assenza di pericolo, sembra chiaro che non sia

punibile chi solamente esercita l’ipnotismo, ma lo può

essere solo se mette in pericolo l’incolumità del soggetto. Il

consenso di legge c’è, secondo il 728, validamente dato

all’uso in senso lato dell’ipnosi.

La legge dice: ”si, tu puoi ipnotizzare, purché non ne sorga

un pericolo”.

Qui si incentrano tutte le discussioni e si innestano i vari

tentativi di monopolio posti in atto da talune corporazioni.

230

Page 230: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Questa condizione di pericolo è quanto mai controversa e si

presta ad interpretazioni molto soggettive.

Va detto, per inciso, che in alcuni paesi dell’est l’ipnosi

viene usata tranquillamente, tra le altre applicazioni, in

alcune scuole per l’apprendimento di lingue estere.

Naturalmente tutto ciò non va confuso con la questione

relativa all’attività psicoterapeutica mediante ipnosi (o

ipnositerapia), per la quale pure si assiste ad un fiorire di

interpretazioni anche qui di carattere soggettivo. Tornando

all’articolo 728, che è poi quello che sostanzialmente fa

parte di questa conversazione, sappiamo essere fonte di

polemiche assai vivaci. I fautori più drastici della proibizione

di usare l’ipnosi ai non abilitati, asseriscono che l’ipnotista,

anche nei più semplici scopi, può provocare, tra le altre

cose, stati di dissociazione nel soggetto. Questo

sostanzialmente è stato il motivo conduttore, la linea

direttrice di tutto quello che taluni ripetono da anni per

avocare a sé il monopolio di questa disciplina. Non è certo

nostro intendimento in queste pagine specialistiche,

scantonare dalla materia giuridica.

Rimanendo su questo terreno tuttavia, quando si scorre

una letteratura molto copiosa che si impernia sulla materia

231

Page 231: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

dell’art. 728 (ci sono centinaia di volumi in tutto il mondo su

questo argomento e cioè la fattispecie di pericolo che possa

derivare dall’uso dell’ipnosi), ci pare occorra esaminare la

questione sotto diversi aspetti.

Innanzi tutto, quando si parla di “pericolo per il soggetto”,

esiste questo pericolo?

Al proposito va subito precisato che tale pericolo per

l’incolumità della persona deve essere intanto

giuridicamente apprezzabile (si parla sempre da un punto di

vista giuridico e non medico), se c’è un pericolo fisico o

psichico, e poniamo proprio l’accento su questo

“giuridicamente apprezzabile”, deve essere accertato caso

per caso.

Ora, secondo l’esperienza del Bremen, Platonovich e infiniti

altri, non risulta che esistano pericoli di complicazioni

psichiatriche su migliaia e migliaia di casi esaminati.

Secondariamente, è la pericolosità dell’ipnosi che può

causare, almeno come si è letto talvolta, casi di

dissociazione e di spersonalizzazione lamentati dal

soggetto molti anni dopo l’evento ipnotico vissuto?

(Naturalmente per divertimento, non parliamo di ipnosi

terapeutica).

232

Page 232: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Anche qui da tutta la letteratura risulta che assolutamente

non sono questi casi che hanno rilevanza.

Molto spesso il soggetto, quando attribuisce la propria

successiva sofferenza psicologica all’ipnosi, lo fa solo

perché vuole dare un senso alla sintomatologia ed è difficile

in sede giudiziale sostenere che così non è.

Infatti, in diversi stati e soprattutto negli Stati Uniti, stante la

proibizione di spettacoli pubblici di ipnosi in sei stati a

seguito dei rilievi mossi da parte di associazioni mediche e

religiose, vennero effettuate ricerche accuratissime, con

enorme larghezza di mezzi, arrivando alla conclusione che

non esistono prove certe che l’ipnosi possa provocare

danni.

Quindi, non entrando in questione mediche ma unicamente

basandoci sulla casistica e su una cospicua massa di

letteratura, non possiamo però tacere che è oltremodo

arduo stabilire con assoluta certezza, essenziale agli effetti

giuridici, che l’apparire di un sintomo dopo la scomparsa di

un altro non rappresenti la tendenza nevrotica

dell’organismo in oggetto che si esprime con modalità

differenti.

233

Page 233: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

È d’altronde noto che molto spesso la persona nevrotica si

esprime, nel corso della sua vita, con una grande varietà di

sintomatologie.

Quindi concludiamo, da un punto di vista non medico bensì

legale, che da tutto questo esposto dovrebbe dedursi che la

fattispecie di cui all’articolo 628 codice penale, da cui trae

origine l’elemento integratore dell’ipotesi di reato e cioè il

pericolo per l’integrità della persona, si riduce ad una

opinione di consulenza che, sia pure espressa in buona

fede, è pur sempre soggetta alla tendenza personale di chi

la esprime.

L’esposizione è stata arida perché non poteva essere

diversa, d’altra parte crediamo di avervi dato un quadro di

come, in definitiva, sia possibile sostenere una cosa o

un’altra. Comunque è il consulente quello che dovrà

esporsi, ma certamente, secondo la dizione letterale del

codice, questa ipnosi è permessa.

Del resto noi ormai sappiamo bene che è la speciosità del

termine ipnosi e di certe fenomenologie ad essa da sempre

collegate ad avere apportato sospetti ed aver stimolato

curiose valutazioni su un fenomeno che è essenzialmente

di tipo comune.

234

Page 234: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Le dinamiche di convincimento forzato, di violenza e

pressione psicologica, sono certamente molto più diffuse in

ogni tessuto sociale di quanto si possa o si voglia credere e

certamente sono, salvo rarissime eccezioni, totalmente

estranee all’ipnosi.

La conoscenza degli intimi meccanismi del processo

comunicativo e persuasivo ed anche, perché no, l’uso delle

tecniche prettamente ipnotiche da parte di un numero

sempre più elevato di persone, non potrà che portare ad

una maggior coscienza della violenza che permea tutta la

vita sociale e relazionale, quindi ad un maggior controllo di

essa.

235

Page 235: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

FASI DEL PROCEDIMENTO IPNOTICO DIRETTO

1) FASE DI POSIZIONE ORTOSTATICA

2) TEST TIPO DI COMUNICAZIONE NON VERBALE

3) FASE INDUTTIVA SUBLIMINALE

ATTI COMUNICATIVI

VERIFICHE SUBLIMINALI

4) PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A FLASH

IPNOTICO

5) PILOTAGGIO

COMUNICAZIONE VERBALE

VERIFICHE LOGICHE

6) DEIPNOTIZZAZIONE

236

Page 236: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 1

L’OPERATORE CONTROLLA CHE

GLI OCCHI SIANO CHIUSI

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Page 237: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N°2

CONTROLLO DELLA POSIZIONE STATICA

238

Page 238: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 3

CONTROLLO DELLA POSIZIONE STATICA

239

Page 239: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 4

L’OPERATORE INVIA LE PRIME STIMOLAZIONI

240

Page 240: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 5

UTILIZZO DELLA PROSSEMICA PER INVIARE

I PRIMI ATTI COMUNICATIVI

241

Page 241: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 6

L’OPERATORE ALZA IL MENTO

242

Page 242: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 7

VERIFICA SUBLIMINALE

243

Page 243: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 8

REALIZZAZIONE DI TUTTE LE VERIFICHE SUBLIMINALI

244

Page 244: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 9

L’OPERATORE DURANTE LA FASE INDUTTIVA

CONTROLLA SE IL SOGGETTO DEGLUTISCE

245

Page 245: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 10

IL PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A IPNOTICO

246

Page 246: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 11

VERIFICA DELLA DEGLUTIZIONE

247

Page 247: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 12

INSERIMENTO DELLE PAROLE E OSSERVA

SE IL SOGGETTO DEGLUTISCE

248

Page 248: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

N° 13

CATALESSI

249

Page 249: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

GLOSSARIO

Allo scopo di rendere più agile l’esposizione, evitando

noiose circonlocuzioni, definiremo ora alcuni concetti

chiave, che ricorreranno spesso nel testo e che assumono

un’importanza particolare, in considerazione del fatto che

ciascuno di essi presuppone, a monte, delle ampie sintesi e

delle lucide puntualizzazioni senza le quali non avrebbe

potuto nascere questa disciplina.

ANALOGICO:

Termine che indica qualsiasi dinamismo prodotto a livello

dei simboli precostituiti o dell’inconscio nel suo insieme;

indica al contempo qualsiasi risposta stimolata dai recettori

del non io.

ATTI ANALOGICI:

Suoni, toccamenti, gesti, variazioni di pastura, movimenti di

diversa natura espressi istintivamente dall’interlocutore

durante un dialogo o dal soggetto durante un procedimento

ipnotico.

250

Page 250: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

ATTI COMUNICATIVI:

Suoni, gesti, toccamenti, variazioni di postura, movimenti di

diversa natura gestiti dall’operatore consapevolmente e con

finalità suggestive, o durante un procedimento ipnotico o

durante un normale dialogo.

ATTO COMUNICATIVO GRATIFICANTE:

Atto di CNV, o di CV, che mostra l’effetto di ridurre la

tensione dell’interlocutore (o soggetto).

ATTO COMUNICATIVO PENALIZZANTE:

Atto di CNV, a di CV, che mostra l’effetto di aumentare la

tensione nell’interlocutore (o soggetto).

BERSAGLIO:

Fonte di stimolazione subliminale riconosciuta dai simboli

precostituiti del soggetto, ma non dal suo io razionale.

COMPETITIVO:

Ruolo nel quale si pone il soggetto quando determina

verifiche analogiche e logiche negative.

251

Page 251: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

COMPLEMENTARE:

Ruolo nel quale si pone il soggetto quando consente

verifiche analogiche e logiche positive.

COMUNICAZIONE INTEGRALE:

Modello interattivo che utilizza sia la CNV che la CV nei

procedimenti ipnotici e nei rapporti professionali e umani.

DESTABILIZZAZIONE:

Meccanismo psicologico di base dell’io razionale, preposto

all’annullamento del potenziale ipnotico di un simbolo già

identificato. Il simbolo perde così la sua identità esterna.

PROIEZIONE:

Meccanismo psicologico di base del non io preposto

all’investitura libidica, o energetica, della fonte di

stimolazione.

DISTONIA:

Conflittualità funzionale esistente tra due elementi

strutturalmente contrapposti.

252

Page 252: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

A livello dei meccanismi psicologici, la distonia che noi

avvertiamo è quella tra desiderio e possesso, tra la presa

atto di quanto si desidera ed il quanto si sente di possedere

l’oggetto desiderato.

EMOZIONE:

Stato eccitatorio di intensità variabile, superiore all’indice di

tolleranza dell’IO, ma inferiore al potenziale ipnotico della

fonte di stimolazione.

FASE DI DEIPNOTIZZAZIONE:

Ultima fase del procedimento ipnotico seconda le tecniche

della IPNOSI DINAMICA.

L’operatore permette al soggetto di scaricare la tensione in

eccedenza fino al ristabilimento di una comportamentistica

“normale”.

In questa fase si annullano le induzioni suggestive e la

posizione ortostatica. Al soggetto vengono date suggestioni

di benessere e tranquillità.

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Page 253: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

FASE DI PILOTAGGIO:

Quarta fase del procedimento ipnotico secondo le tecniche

della IPNOSI DINAMICA.

L’operatore usa il potenziale per produrre nel soggetto

fenomenologie ipnotiche o condizionarne comunque il

comportamento.

FASE INDUTTIVA:

Fase nella quale viene preparata e successivamente

realizzata la creazione del simbolo - operatore; in essa si

acquisisce dapprima un potenziale subliminale (non

riconosciuto dall’io razionale del soggetto),

successivamente un potenziale ipnotico vero e proprio.

FLASH IPNOTICO:

La fase di pilotaggio si compone di diversi dinamismi

ipnotici, ciascuno indipendente e al contempo in rapporto

con gli altri.

Un Flash ipnotico indica l’attivazione di un dinamismo

ipnotico, vissuto consapevolmente dal soggetto, quale ad

esempio la realizzazione di una richiesta fenomenologica.

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Page 254: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Esso è accompagnato da un incremento del potenziale

ipnotico dell’operatore.

FLASH SUBLIMINALE:

La fase induttiva si compone di diversi dinamismi

subliminali, ciascuno indipendente e al contempo in

rapporto con gli altri.

Un Flash subliminale indica l’attivazione, nel soggetto, di un

dinamismo subliminale, quale ad esempio la realizzazione

di una verifica analogica.

Esso è accompagnato da un incremento del potenziale

subliminale dell’operatore.

IDENTIFICAZIONE:

Meccanismo psicologico di base dell’io razionale, preposto

al riconoscimento logico delle fonti di stimolazione (simboli).

IMPOSTAZIONE DELLA POSIZIONE ORTOSTATICA:

Momento iniziale del processo ipnotico, secondo le

tecniche della Ipnosi Dinamica. In esso l’operatore invita il

soggetto a porsi immobile ed in posizione eretta, per non

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Page 255: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

scaricare le microtensioni prodotte successivamente,

durante la fase induttiva.

INCORPORAZIONE:

Meccanismo psicologico di base del non io, preposto

all’assunzione all’interno del proprio SÈ del simbolo

formatosi a seguito della proiezione.

In questa fase tuttavia il simbolo incorporato mantiene la

propria identità.

INFERTIZZAZIONE:

Meccanismo psicologico del non io o inconscio, indicante il

concetto di sintesi distonica tra proiezione e incorporazione.

L’esigenza di infertizzarsi, pure definita esigenza di

desiderare, scaturisce dalla sommatoria algebrica tra

quanto proiettato e quanto incorporato. Infertizzarsi vuole

anche dire caricarsi autonomamente di desiderio attraverso

pensieri, riflessioni o esposizioni che concernono l’oggetto

del desiderio o la causa scatenante di un problema

(comunque simboli).

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Page 256: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

INDICE DI TOLLERANZA:

Valore soggettivo indicante l’entità del servizio analogico

che il non io del soggetto ritiene di poter assorbire dalla

fonte di stimolazione, senza che vengano attivati i

meccanismi di difesa dell’io razionale. Nella fase iniziale

induttiva l’indice di tolleranza del soggetto è predeterminato

e costituisce una caratteristica personale; successivamente

diviene direttamente proporzionale al potenziale ipnotico

che l’operatore ha già acquisito con la CNV o con le

richieste fenomenologiche.

INTERLOCUTORE:

Colui verso il quale è rivolta l’azione induttiva indiretta

dell’operatore durante normali rapporti relazionali (Metodo

della Dipnosi).

INTROIEZIONE:

Meccanismo psicologico dell’io razionale, indicante il

concetto di sintesi distonica tra identificazione e

destabilizzazione. L’esigenza di introiettare, pure definita

esigenza del possesso, scaturisce dalla sommatoria

algebrica tra quanto identificato e quanto destabilizzato.

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Page 257: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

IO RAZIONALE (IO LOGICO):

Termine che indica i meccanismi psicologici di base e di

sintesi della classe topica mentale dell’io, preposta alla

difesa dei simboli egemoni.

MICROTENSIONE:

Stato eccitatorio di intensità tale da non superare l’indice di

tolleranza dell’IO o il potenziale ipnotico della fonte di

stimolazione.

NON IO (IO ANALOGICO):

Termine che indica i meccanismi psicologici di base e di

sintesi della classe topica mentale dell’io, preposta a

garantire l’alimentazione energetica dell’essere. Questa

concetto racchiude in sé l’Es ed il Superio freudiano.

OPERATORE:

Colui che si pone nei confronti degli altri in atteggiamento

attivo, teso a rendere gli interlocutori in sintonia con le

proprie esigenze, anche attraverso l’uso di strumenti che

sfuggono all’altrui controllo razionale.

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Page 258: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

PASSAGGIO DA FLASH SUBLIMINALE A FLASH

IPNOTICO:

Terza fase del processo ipnotico secondo le tecniche della

Ipnosi Dinamica, in cui l’operatore, attraverso la verifica

analogica subliminale della deglutizione salivare, riconosce

la presa atto da parte del soggetto del proprio potenziale.

POTENZIALE IPNOTICO:

Parametro che misura la capacità dell’operatore di agire

con successo sul soggetto durante le richieste

fenomenologiche.

POTENZIALE SUBLIMINALE:

Parametro che misura la capacità di agire sul soggetto,

nella fase induttiva, senza però che sia avvenuto il

riconoscimento, da parte del soggetto, di tale capacità.

PUNTI DISTONICI COMPORTAMENTALI:

Termine che identifica la griglia dei cinque punti distonici

preesistenti in ogni interlocutore.

Questi vengono “serviti” analogicamente con le tecniche

induttive indirette della DIPNOSI.

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Page 259: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

PUNTI DISTONICI IPNOTICI:

Termine che identifica la griglia dei tre punti distonici

preesistenti in ogni soggetto ed evidenziati durante il test

analogico.

Il punto distonico maggiormente evidente permetterà

all’operatore di calibrare e orientare i successivi atti

comunicativi al servizio analogico dei simboli più potenti.

RECETTORI ANALOGICI:

Dimensione efferente ed afferente dei simboli precostituiti e

dell’inconscio nel suo insieme.

Spesso intendiamo con tale termine la sfera emotiva di un

interlocutore.

RECETTORI LOGICI:

Dimensione efferente ed afferente dei sistemi logici e

comparativi della classe razionale.

RIPETIZIONE SPECULARE:

Termine che indica la riproduzione da parte dell’operatore

dei gesti, delle espressioni, dei suoni e degli atteggiamenti

del soggetto.

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Page 260: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

SERVIZIO ANALOGICO:

Soddisfacimento delle esigenze di alimentazione energetica

dei simboli precostituiti.

SIMBOLO:

Fonte di stimolazione riconosciuta non solo dai simboli

precostituiti ma anche dall’io razionale del soggetto. Esso

quindi detiene un potenziale ipnotico e può essere sia una

persona che una entità astratta.

SIMBOLO COMMUTATORE:

Simbolo oggettivizzato utile a “commutare” messaggi logici

in opportuni messaggi analogici.

Esso è utilizzato nei procedimenti autoipnotici e trova

corrispondenza in caratteristici elementi della magia e

dell‘occultismo.

SIMBOLO FUNZIONALE:

Simbolo avente funzione di alimentatore nei confronti di un

simbolo di potenza superiore.

Nel momento in cui decade il servizio energetico che esso

rende al simbolo superiore, cessa di esistere.

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Page 261: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

Tutti i simboli, ad eccezione della triade dominante, sono

funzionali rispetto ad altri.

SIMBOLO PATOLOGICO:

Autoattribuzione negativa e limitante dell’essere.

In base al suo potenziale ipnotico è in grado di influenzare,

più o meno pesantemente, il comportamento dell’individuo.

SIMBOLO POTENZIALE:

Fonte di stimolazione potenzialmente valida ad assumere il

ruolo di bersaglio e successivamente quella di simbolo.

SIMBOLO PRECOSTITUITO:

Elemento della classe del non io preesistente rispetto ad un

intervento operativo esterno.

Un simbolo precostituito può avere una corrispondenza

oggettiva esterna all’individuo che lo possiede, come può

non averla.

Ad esempio, il simbolo padre precostituito può sussistere

nella struttura mentale indipendentemente dall’esistenza

vivente di un “oggetto” padre che lo rappresenti; in questo

caso il simbolo precostituito è analogico.

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Page 262: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

SINTO:

Simbolo oggettivizzato a fonte di stimolazione esterna in

grado di coinvolgere e rendere quindi un servizio analogico.

SINTOPATOLOGIA:

Simbolo negativo, vincolante, che genera spesso ansia,

sofferenza e disturbi del comportamento, a causa del suo

elevato potenziale ipnotico e della sua capacità stimolante.

SOGGETTO:

Colui verso il quale è rivolta l’azione induttiva ipnotica

dell’operatore (Metodo della Ipnosi Dinamica).

TEST ANALOGICO INDUTTIVO:

Individuazione di quegli atti comunicativi della CNV

registrati dal soggetto maggiormente penalizzanti o

gratificanti.

TENSIONE:

Stato eccitatorio di intensità variabile, ma certamente

superiore al potenziale ipnotico della fonte di stimolazione

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Page 263: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

o, in fase preipnotica, superiore all’indice di tolleranza

dell’IO.

VERIFICA ANALOGICA TERMINALE:

Unica verifica subliminale della terza fase ipnotica, la

mancata deglutizione, a seguito dell’inserimento della CV,

ne indica l’esito positivo.

VERIFICA LOGICA:

L’operatore e il soggetto prendono atto dell’esito (positivo o

negativo) di una richiesta fenomenologica impostata.

VERIFICHE SUBLIMINALI:

Parametri analogici che permettono all’operatore di valutare

il grado di potenziale subliminale acquisito durante la fase

induttiva.

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Page 264: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

INFORMAZIONI LETTERARIE Diamo di seguito quelle indicazioni bibliografiche che riteniamo rivestano un certo interesse per chi debba rafforzare le proprie conoscenze di base rispetto allo studio della comunicazione non verbale, dei sistemi di comunicazione interpersonale e del fenomeno ipnotico nell’accezione corrente. A.V., COLLANA OPEN UNIVERSITY “LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE” MONDADORI A.V. COLLANA OPEN UNIVERSITY “IL COMPORTAMENTO COMUNICATIVO” MONDADORI A.V., COLLANA OPEN UNIVERSITY “IL LINGUAGGIO Basi biologiche, apprendimento e comunicazione verbale” MONDADORI GUGLIELMO COCCHIARA “IL LINGUAGGIO DEL GESTO” SELLERIO MILTON H. ERICKSON “TECNICHE DI SUGGESTIONE IPNOTICA” ASTROLABIO MILTON H. ERICKSON “LE NUOVE VIE DELL’IPNOSI” ASTROLABIO JULIUS FAST “IL CORPO PARLA” MONDADORI

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Page 265: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

GUGLIELMO GULOTTA “IPNOSI - Aspetti psicologici, clinici, legali, criminologici” GIUFFRÈ EDWARDT HALL “LA DIMENSIONE NASCOSTA” BOMPIANI PATRIZIA MAGLI “CORPO E LINGUAGGIO” ESPRESSO STRUMENTI MONTAGU, MATSON “IL LINGUAGGIO DELLA COMUNICAZIONE UMANA” SANSONI SEBEOK, HAYES, BATESON “PARALINGUISTICA E CINESICA” BOMPIANI TAROZZI, FIORENTINO “CALLIGARIS : PRECURSORE DI UNA NUOVA ERA” EMB MICHAEL WATSON “COMPORTAMENTO PROSSEMICO” BOMPIANI FRANZ ANDREAS VOLGYESI “L’IPNOSI UMANA E ANIMALE” PICCIN PAUL WATZLAWICK “LA REALTÀ DELLA REALTÀ “ ASTROLABIO WATZLAWICK, BEAVIN, JACKSON “PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA” ASTROLABIO WATZLAWICK, WEAKLAND, FISCH “CHANGE “ ASTROLABIO

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Page 266: Ipnosi Dinamica_stefano Benemeglio

CID CNV ISTITUTO DI PSICOLOGIA ANALOGICA

E DI IPNOSI DINAMICA Il CID CNV è una libera associazione scientifica e culturale senza scopo di lucro, costituita con atto pubblico ai sensi degli artt. 36 e segg. Cod. Civ. L’Associazione, apolitica ed aconfessionale, ha per oggetto: A) La diffusione delle tecniche della Psicologia Analogica di tipo comportamentale - verbale e non verbale - dell’Ipnosi Dinamica® e della Psicoterapia Analogica® nei suoi modelli pragmatici ed operativi nella terapia a breve termine secondo le teorie dell’ideatore Stefano Benemeglio, al fine di contribuire al benessere dell’uomo. B) L’organizzazione di incontri, consulenze, seminari, corsi, convegni, pubblicazioni, sperimentazioni e collaborazioni con Enti o Associazioni aventi le stesse finalità, nonché con scuole o istituti universitari italiani ed esteri. C) La collaborazione, l’assistenza e la formazione culturale dei soci, al fine del loro aggiornamento scientifico nello specifico settore della Psicologia Analogica. D) L’istituzione dell’Albo interno professionale dei Consulenti Analogici, riservato a coloro che si qualificano nelle tecniche di Comunicazione Analogica e dell’Albo professionale degli Psicoterapeuti Analogici, riservato a medici e psicologi, iscritti ai rispettivi Albi nazionali. L’Associazione è costituita da Soci Fondatori, Ordinari, Sostenitori, Onorari. Sono Soci Ordinari le persone fisiche che, a seguito di loro domanda, vengono ammesse con delibera unanime del Consiglio direttivo. Essere socio del CID CNV vuol dire accrescimento del proprio bagaglio culturale per acquisire l’ottimizzazione degli strumenti cognitivi, comunicativi e pragmatici atti a migliorare i propri bisogni nei settori affettivi, relazionali, professionali e autorealizzativi.

CID CNV Istituto di Psicologia Analogica e di Ipnosi Dinamica Via Battistotti Sassi, 6 Milano - tel. 02/70.12.47.51

Sito web: www.cidcnv.org

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