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Introduzione generale alla dinastia Ming Testi tratti e riadattati principalmente da: - Dispense di Storia della Cina (Di Lieto A.) - Italia e Cina (Bertuccioli G. - Masini F.) - Storia della Cina (Roberts J.A.G.)
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INTRODUZIONE ALLA DINASTIA MING

Feb 25, 2023

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Introduzione generale alla dinastia Ming 明

Testi tratti e riadattati principalmente da: - Dispense di Storia della Cina (Di Lieto A.) - Italia e Cina (Bertuccioli G. - Masini F.) - Storia della Cina (Roberts J.A.G.)

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L’ascesa dei Ming 明 Kublai Khan morì nel 1294 e una serie di leader deboli gli successero. Tribù mongole in Mongolia si distaccarono dalla dinastia Yuan. Il malcontento della popolazione cinese nei confronti del dominio straniero raggiunge il limite di sopportazione. Una serie di insurrezioni che ebbero luogo in quasi tutte le province cinesi, cacciarono i Mongoli respingendoli a nord. Nel 1368 un capo ribelle di nome Zhu Yuanzhang, nato da una famiglia contadina del Sud, nella regione del fiume Huai a nord-ovest di Nanchino, conquista Pechino e si proclama imperatore della dinastia Ming (明 luce, splendore) dando al suo periodo di regno il nome Hongwu (洪武 magnificenza militare) Hongwu sposta la capitale a Nanchino, che rimarrà la capitale per circa 50 anni, e diventerà una delle città più grandi del mondo di allora, e lo rimase per i decenni successivi

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Hongwu era nato contadino e ciò condizionò profondamente la sua politica. In 30 anni di regno attuò misure e riforme nei seguenti ambiti: Agricoltura: istituì un sistema di censimento delle terre e delle produzioni agricole, che migliorò sia le garanzie date ai contadini di mantenere le loro terre, sia l’aquisizione dei tributi da parte della corte. Militare: fu attento al controllo dei confini settentrionali, non sottovalutando la minaccia di un ritorno mongolo (che avvenne poi, durante il regno di suo figlio Yongle). Ideologico: riportò il Confucianesimo a livello di ideologia di stato, con tutte le conseguenze che ne derivarono. 1) ne seguì il ricollocamento del valore dell’attacamento alla terra, e quindi dell’agricoltura, in posizione centrale, a discapito del commercio che, tuttavia, non interruppe lo sviluppo iniziato in epoca Song, specie nelle zone meno favorevoli all’agricoltura; 2) ripristino e potenziamento del sistema degli esami statali per accesso alla carriera burocratica) Giuridico: fece redigere il Da Minglü 大明律 un codice legale che rappresentava la summa selezionata di tutto il sapere giuridico dalla Cina antica fino ad allora, e che funse da base per tutta la dinastia qing e anche per recente il “movimento per la codificazione”.

Hongwu 洪武

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Hongwu 洪武

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Hongwu morì, e suo figlio Yong Le 永乐 divenne imperatore. Nel 1421 Yong Le trasferì la capitale a Pechino e costruì una grande area di palazzi ed edifici governativi, conosciuta come la città imperiale. Il centro della città imperiale era chiamato “Città Proibita” (zijin cheng 紫禁城), perché solo la famiglia imperiale e gli alti funzionari potevano entrarvi. La Città Proibita era, ed è tutt’ora, costituita da un insieme di splendidi giardini e palazzi, con centinaia di camere. (si dice, non più di 999)

Yongle 永乐

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Yong Le 永乐

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Il Palazzo imperiale (gugong 故宫)

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La Città proibita (Zijin cheng 紫禁城)

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Quando nel 1403 Yongle assunse il potere, l’ordine interno nel paese era stato ormai quasi del tutto ristabilito per cui si ridestò un certo interesse per i territori dell’Asia sud-orientale, che portò l’imperatore all’istituzione di una flotta che pose sotto il comando dell’eunuco Zheng He, dando l’avvio a 7 spedizioni, che tra il 1405 e il 1433 circumnavigarono tutte le coste dell’Asia sud-orientale, spingendosi fino al Golfo Persico, alla Penisola Araba e alle coste orientali dell’Africa e sembra anche all’Australia, l’Artico, l’Antartico e le Americhe nel 1421. Queste eccezionali spedizioni fecero ritorno alla corte cinese con un gran numero di emissari incaricati di rendere il tributo all’imperatore, di nuove conoscenze e curiosità,

Zheng He

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Già a partire dal 1419 i commercianti giapponesi avevano ottenuto la concessione di approdare regolarmente nei porti dello Zhejiang e dal 1517 tale concessione fu data anche ai portoghesi finché a causa di disordini causati a Ningbo dai giapponesi nel 1522 tali concessioni vennero revocate. Nel 1557, i portoghesi si insediarono a Macao, contemporaneamente gli spagnoli nelle filippine e, nei primi decenni del XVIII secolo, gli olandesi si stanziarono a Taiwan.

Europei in Cina durante i Ming

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Il  mondo  dell’Unione  Iberica  (Spagna  –  Portogallo),  1581-­‐1640  

Acapulco

Lisbona

Siviglia

Manila Goa

Macao

Nagasaki

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Introduzione alla letteratura Ming

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La narrativa fino ai Ming L’antica prosa cinese, storica o filosofica, era piena di narrazioni di grande valore letterario (ad. Es. Zhuangzi, Shiji, etc.), che però non è possibile considerare tout-court come l’origine della narrativa cinese, pur avendo esercitanto una certa influenza sullo sviluppo dei generi narrativi, sia nella forma, sia nei contenuti. L’origine va fatta risalire al periodo delle 6 dinastie, a opere di narazione come i racconti, le bravi biografie e i racconti degli eventi straordinari zhiguai 志怪. In epoca Tang la narrativa si sviluppa nel genere dei chuanqi 传奇 “narrazioni meravigliose”, che trattavano temi di carattere soprannaturale in forma romanzata, e si imposero come modello della narrativa dei secoli successivi. I chuanqi erano scritti da letterati, in lingua letteraria (wenyan). Altra origine della narrativa è da trovarsi nei bianwen 变文 “testi di trasformazione”, sempre di epoca Tang. Erano canovacci usati per narrazioni orali di storie di ispirazione buddista. A tali testi risale l’origine della narrativa in lingua volgare. Durante i Song, la lingua volgare baihua 白话 venne poi utilizzata direttamente per scrivere il racconto in modo completo, caratteritica del genere huaben 话本, e rispecchiava la lingua effettivamente parlata all’epoca. È piuttosto diffusa la convinzione che il genere huaben sia più o meno direttamente connesso con i bianwen. Ma questi testi sono vere e proprie opere letterarie, e non solo canovacci per i cantastorie. La novellistica in volgare si sviluppò molto sotto gli Yuan, specialmente grazie alla fioritura del teatro (e quindi dei libretti). Sia le tematiche, sia le strutture, ebbero le loro basi ne testi teatrali yuan. Nonostante la grande popolarità, la novellistica restò spesso considerata come un genere non nobile dall’elite confuciana.

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La narrativa Ming: novellistica I letterati Ming, pur considerando la produzione professionale di narrativa una attività non onorevole, continuarono a consumarne e produrne in gran quantità per passione personale, nel tempo libero alla fine del lavoro. Fiorirono le case editrici private, che dedicavano tutta la loro attività alla pubblicazione di narrativa volgare. Gli esponenti della cultura confuciana più ortodossa additavano la novellistica come un genere che conduceva alla dissoluzione ed al disordine, influenzando negativamente chiunque ne fruisse. In effetti, pur non essendo un genere dai contenuti “eversivi”, le narrazioni vertevano sovente su situazioni in cui i principi dell’etica confuciana non trovavano riscontro, o addirittura vi si contravveniva. Per questo, gran parte degli autori ometteva di firmarsi. Alcuni letterati, come Feng Menglong e Ling Mengchu, si dedicarono alla raccolta antologica delle novelle popolari in lingua volgare, realizzando opere di grande successo Altri letterati fuorno gli artefici di una novellistica-narrativa in lingua letteraria, ricollegata ai chuanqi di epoca Tang. Questa novellistica colta fu tradotta in coreano e giapponese, con grande diffusione e successo nei due paesi. Un altro filone di grande successo e molto spcialistico era quello erotico.

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La narrativa Ming: il romanzo Sicuramente, il genere più caratteristico e più importante di questo periodo è il romanzo in lingua volgare. Esso mantiene caratteristiche, come la divisione in capitoli hui 回 connessi l’uno all’altro, l’uso del volgare, le tematiche principali, che lo collegano geneticamente sia alla novellistica in lingua volgare, sia ai più antichi testi ad uso dei cantastorie (dinastie Song-Yuan). Il romanzo, con la sua diffusione in epoca Ming (e Qing) influì grandemente sulla percezione che la popolazione aveva di se stessa e dei pricipi che regolavano la vita sociale. Indipendentemente dalle tematiche trattate, comprese quelle soprannaturali, le vicende erano raffigurate in modo molto realistico e calate nella società dell’epoca, risultando in uno specchio completo per conoscere usi e costumi di quel periodo. Tematiche: •  Romanzo storico (ad es. Il Romanzo dei Tre Regni, Sanguozhi yanyi 三国志演义) •  Romanzo cavalleresco (ad es. Sul bordo dell’acqua, Shuihu zhuan 水浒传) •  Romanzo fantastico (ad es. Viaggio verso Occidente, Xiyouji 西游记) •  Romanzo erotico (ad es. Jing Ping Mei, 金瓶梅)

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La narrativa Ming: il romanzo •  Dialoghi e narrativa, e anche gli eventuali componimenti poetici inseriti, sono

scritti nella lingua parlata del momento.

•  Lo scopo principale è l’intrattenimento, A tal fine, la parte di narrativa è abbellita con ogni altro espediente letterario (poesia, passaggi in prosa parallela, citazioni antiche, etc.).

•  La struttura dei romanzi più antichi si basa sul confronto-scontro di elementi in lotta, opposti tra loro (personaggi, valori, etc.) e termina con la vittoria di una parte sull’altra. Per lo più, si concretizza in trame in cui appaiono un eroe e un antieroe in conflitto.

•  A volte il conflitto è tra l’interesse personale di un personaggio e gli obblighi sociali (il tutto letto in chiave confuciana), con la descrizione del conflittuale processo di autocontrollo ai fini del rispetto dell’ordine sociale. Ma i personaggi non vengono analizzati profondamente nella loro dimensione personale, bensì rappresentano modelli universali: sovrano-tiranno, giudice onesto-funzionario corrotto, brigante nobile-bandito sanguinario, donna virtuosa-donna fatale. I fatti in sé contano di più delle motivazioni personali.

•  Raramente le trame sono totale frutto della fantasia, hanno come base fatti storici avvenuti realmente.

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Il teatro Ming: zaju, chuanqi e teatro regionale Fin dall’inizio del 1500, ricomincia la fioritura dei generi teatrali e anche della critica teatrale. Lo zaju 杂剧 (performance varie), di origine settentrionale, continua ad essere rappresentato per un certo periodo un po’ in tutto il paese, ma alla fine della dinastia (dall’inizio del 1600), si rappresenta sempre meno, e si trasforma più che altro in un genere destinato alla lettura più che alla messa in scena. Tra gli autori di zaju per la lettura, vi sono anche i primi critici teatrali, come Xu Wei, che scrivono opere crtiche-storiche sul teatro. A partire da metà del 1500, il sud del paese entra in una fase di sviluppo economico e, di pari passo, i generi meridionali di teatro (nanxi 南戏, chuanqi 传奇) acquistano importanza. Gli autori sono spesso anonimi, quelli conosciuti sono per lo più letterati ed altri eruditi. Contemporaneamente, nel sud nascono anche numerose varianti regionali (differenti per lingua, musica e struttura). Le aree più prolifiche furono quelle del sud-ovest, dove nacquero varianti musicali in principio molto più semplici e ripetitive delle forme qu, ma che nel corso del tempo si diffusero e diversificarono in una varietà di strutture musicali di base molto ampia. La variante più famosa è il kunqu 昆曲, originaria dell’area di Suzhou. In seguito è da alcune di queste varianti che nascerà l’opera di Pechino.

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segue: introduzione alla dinastia Qing