PRIMA EMISSIONE A Marzo 2020 M. Santoro G. Cerchiaro GEOLOGIA, GEOTECNICA E INDAGINI 5HOD]LRQH GL FRPSDWLELOLWj *HRPRUIRORJLFD PROGETTO ESECUTIVO RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: ING. LUCA CERBARA INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER L'AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI TERRITORI 3,Ö ESPOSTI A RISCHIO IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL COMUNE DI CORI (CUP: J68H17000120002 CIG:764805F75). Gruppo di progettazione: ING. M. PROIETTI MANDANTE MANDANTE UNITA' DI PROGETTAZIONE ATTIVITA' DI COORDINAMENTO OPERE STRUTTURALI IDRAULICA GEOLOGIA E GEOTECNICA PROGETTAZIONE GEOTECNICA RILIEVI ED INDAGINI INTERFERENZE E CANTIERIZZAZIONE PROGETTAZIONE AMBIENTALE MONITORAGGI STIME E CAPITOLATI PROGETTAZIONE STRADALE INDAGINI GEOGNOSTICHE Ing. F. Molinaro(HY) Ing. D. Chiera (HY) Ing. M. E. Topa (SD) Geol. C. Leonetti (HY) Ing. G. Civitate (HY) Ing. G. Guadagno (TI) Ing. S. Carandente (SD) Ing. V. Bonifati (HY) Geol. G. De Fazio (HY) Ing. F. Trovati (HY) Ing. V. Secreti (HY) Geol. L. Amato (TI) - Geol. L. Sarno (TI) Comune di Cori Progettista e responsabile integrazioni e prestazioni specialistiche: Ing. Vincenzo Secreti Geologo: Geol. Giuseppe Cerchiaro Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione: Ing. Paolo Discetti Responsabile Progettazione Strutturale: Ing. Maurizio Proietti MANDANTE MANDATARIA DESCRIZIONE DATA REV. REDATTO VERIFICATO APPROVATO CODICE ELABORATO: SCALA: IL SINDACO: DOTT. MAURO PRIMIO DE LILLIS C. Leonetti
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PRIMA EMISSIONEA Marzo 2020 M. Santoro G. Cerchiaro
GEOLOGIA, GEOTECNICA E INDAGINIRelazione di compatibilità Geomorfologica
PROGETTO ESECUTIVO
RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: ING. LUCA CERBARA
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PERL'AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI TERRITORI PIÙESPOSTI A RISCHIO IDROGEOLOGICO E DI EROSIONEDEL COMUNE DI CORI(CUP: J68H17000120002 CIG:764805F75).
Gruppo di progettazione:ING.
M. PROIETTIMANDANTE MANDANTE
UNITA' DI PROGETTAZIONEATTIVITA' DI COORDINAMENTOOPERE STRUTTURALIIDRAULICAGEOLOGIA E GEOTECNICAPROGETTAZIONE GEOTECNICARILIEVI ED INDAGINIINTERFERENZE E CANTIERIZZAZIONEPROGETTAZIONE AMBIENTALEMONITORAGGISTIME E CAPITOLATIPROGETTAZIONE STRADALEINDAGINI GEOGNOSTICHE
Ing. F. Molinaro(HY)Ing. D. Chiera (HY)Ing. M. E. Topa (SD)Geol. C. Leonetti (HY)Ing. G. Civitate (HY)Ing. G. Guadagno (TI)Ing. S. Carandente (SD)Ing. V. Bonifati (HY)Geol. G. De Fazio (HY)Ing. F. Trovati (HY)Ing. V. Secreti (HY)Geol. L. Amato (TI) -Geol. L. Sarno (TI)
Comune diCori
Progettista e responsabileintegrazioni e prestazioni specialistiche:Ing. Vincenzo Secreti
Geologo:Geol. Giuseppe Cerchiaro
Coordinatore per la Sicurezzain fase di Progettazione:Ing. Paolo Discetti
Formazione di Villa Senni: Depositi piroclastici, Pozzolanelle, a matrice scoriacea-cineritica, di
colore variabile dal marrone e arancio, al nerastro, con granulometria limoso-sabbiosa, da sciolti
a moderatamente addensati. Generalmente la compattezza aumenta in maniera graduale con la
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profondità. Talvolta la parte alta è rappresentata dalla Litofacies Occhio di Pesce. La parte bassa
è generalmente caratterizzata da un deposito piroclastico massivo che appare come un tufo da
litoide a semilitoide (Tufo di Villa Senni) con fenomeni di fessurazione, di colore marrone-arancio,
con cristalli di leucite centimetrici, litici lavici e olocristallini (Pleistocene medio).
La contemporanea presenza di due unità geologiche (i terreni vulcanici e quelli sedimentari
carbonatici) caratterizzano fortemente anche l’assetto geomorfologico: la porzione occidentale,
infatti si presenta come un’area basso-collinare caratterizzata da costoni con superficie sommitale
sub-pianeggiante con quote massime di poco superiori ai 200 metri s.l.m., separate da profonde
incisioni fluviali; gli assi morfostrutturali di tale settore sono allungati in direzione grosso modo nord
– sud.
Soffermandoci ai risultati del rilievo di dettaglio, si può affermare come il comparto in esame ricada
in un contesto territoriale caratterizzato dalla presenza di movimenti gravitativi, consistenti in
fenomeni franosi attivi e quiescenti.
Dalle descrizioni appena esposte, si può affermare come l’attuale assetto morfologico del
comparto di interesse, fosse già predisposto all’innesco di possibili movimenti gravitativi di
versante, in considerazione delle caratteristiche intrinseche delle litologie presenti, delle pendenze
e dei processi morfologici associati al dilavamento delle acque superficiali.
Di seguito vengono esposte le caratteristiche principali della tipologia dei dissesti.
Tipologia di dissesti
L’area in dissesto è stata identificata grazie a evidenze di campo e a valutazioni cartografiche; è
stata riscontrata una estesa zona franosa superficiale attiva, soggetta a frane superficiali diffuse e
uno scalzamento al piede del versante ad opera del corso d’acqua Fosso della Catena. Sono
inoltre stati riscontrate le seguenti FRANE DA SCORRIMENTO:
FRANA DA SCORRIMENTO QUIESCENTE associata al movimento di materiale lungo una
superficie di taglio osservabile o deducibile da indizi morfologici. Il movimento può essere di tipo
rotazionale in corrispondenza di un asse quasi parallelo alla direzione del versante ed in
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coincidenza di una superficie curva di scorrimento concava verso l’alto, oppure di tipo traslativo
con scivolamento in corrispondenza di un superficie planare che coincide con una discontinuità
strutturale o stratigrafica;
FRANA DA SCORRIMENTO ATTIVA associata al movimento del materiale lungo una superficie
di taglio osservabile o deducibile da indizi morfologici. Il movimento può essere di tipo rotazionale
in corrispondenza di un asse quasi parallelo alla direzione del versante ed in coincidenza di una
superficie curva di scorrimento concava verso l’alto, oppure di tipo traslativo con scivolamento in
corrispondenza di una superficie planare che coincide con una discontinuità strutturale o
stratigrafica;
Figura 4-2:estratto dall’elaborato “carta inventario dei fenomeni franosi”nella quale sono indicate le situazioni di
dissesto, allegata al presente lavoro.
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4.2.1 Elaborazione 3D in ambiente GIS dei fenomeni di dissesto
In questa fase sono state realizzate analisi geomorfologiche, a partire dalla disponibilità di un DTM
(Digital Terrain Model) e riprodotte attraverso gli applicativi disponibili in ambiente GIS, tramite i
quali è stato possibile analizzare a scala di sottobacino ed in corrispondenza della porzione di
territorio interessato dai fenomeni di dissesto riscontrati e descritti nel paragrafo precedente. Di
seguito se ne riportano i risultati. Gli stessi vengono divisi in sinistra e destra idrografica.
Figura 4-3:K-map dei fenomeni cartografati
Fenomeni gravitativi in sinistra idrografica
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A: zona franosa superficiale attiva (in rosso) e frana da scorrimento quiescente (in nero)
B: zona franosa superficiale attiva (in rosso) e frana da scorrimento quiescente (in nero)
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C: zona franosa superficiale attiva (in rosso)
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D: zona franosa superficiale attiva (in rosso) e frana da scorrimento quiescente (in nero)
Fenomeni gravitativi in destra idrografica
A’: frane da scorrimento attive
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B’: frana da scorrimento attiva (in rosso) e frana da scorrimento quiescente (in nero)
C’: frana da scorrimento attiva (in rosso) e frana da scorrimento quiescente (in nero)
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D’: frane da scorrimento attive
Evoluzione Temporale
Da un’analisi multitemporale, eseguita attraverso la rappresentazione di ortofoto dell’applicazione
web del Geoportale della Regione Lazio, è stato possibile asserire come l’attuale assetto
morfologico del comparto di interesse, fosse già predisposto all’innesco di possibili movimenti
gravitativi di versante, in considerazione delle caratteristiche intrinseche delle litologie presenti,
delle pendenze e dei processi morfologici associati al dilavamento delle acque superficiali.
Nell’area di interesse è stata riscontrata una estesa zona franosa superficiale attiva, soggetta a
frane superficiali diffuse e uno scalzamento al piede del versante ad opera del corso d’acqua Fosso
della Catena.
Tali evidenze emergono dalle ortofoto delle figure successive, datate, rispettivamente, 2008 e
2014.I dissesti cartografati sono già riscontrabili nell’ortofoto del 2008 segno della predisposizione
al dissesto del versante. Nell’ortofoto del 2014, successiva all’importante evento pluviometrico del
marzo 2011, descritto nei paragrafi precedenti, evidenzia ancora, il riattivarsi dei fenomeni
riscontrati e la loro evoluzione in chiave peggiorativa, in quanto gli stessi fenomeni si sono
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accentuati e hanno coinvolto l’intero settore di nostro interesse, sia in destra che in sinistra
idraulica.
Figura 4-4: Ortofoto (dal Geoportale Regione Lazio) del 2008, nella quale sono indicate le aree di dissesto.
Aree soggette a
dissesto
idrogeologico
Aree soggette a
dissesto
idrogeologico
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Figura 4-5: Ortofoto (dal Geoportale Regione Lazio) del 2014 nella quale sono indicate le aree di dissesto.
Analisi delle cause ed evoluzione dei movimenti franosi
La diffusa instabilità dei versanti in genere non scaturisce da una singola causa, ma dall’azione
congiunta di molti fattori, alcuni dei quali riducono nel tempo la solidità dei versanti (fattori
predisponenti) ed altri determinano il passaggio della soglia limite tra lo stato stabile e quello
instabile di un versante (fattori innescanti). In particolare, la stabilità di un versante è regolata dalla
seguente equazione, che si basa sul principio Mohr-Coulomb:
in cui: Τffè la tensione di taglio a rottura; c' è la coesione; σ sono le tensioni normali; 'ϕ è
l’angolo di resistenza a taglio; u sono le pressioni neutre; Δu sono le sovrapressioni neutre.
Per tale motivo, è indispensabile conoscere con precisione i parametri di resistenza e la tipologia
dei terreni coinvolti e contemporaneamente, stabilire gli andamenti piezometrici, per stabilire
l’entità delle sovrapressioni neutre.
Fattori predisponenti: appartengono a questo gruppo sia le caratteristiche composizionali,
tessiturali, strutturali, stratigrafiche, pedologiche e l’alterazione dei materiali, sia la “storia tettonica”
a cui è stato sottoposto il territorio ed il suo assetto morfologico.
Litologia: le aree in frana coinvolgono le coltri superficiali di complessi presenti.
Tettonica: Numerose faglie a direzione appenninica, interrotte da altre ad esse trasversali, tutte
corrispondenti a fasi tettoniche tardive, di carattere distensivo, sono segnalate all'interno delle
formazioni precedentemente descritte.
Morfologia: i parametri morfologici considerati nel seguente studio sono rappresentati dalla
pendenza dei versanti, dalla presenza di erosione lineare e dall’assenza parziale assenza di
interventi antropici stabilizzanti (regimazione delle acque superficiali). La pendenza, che è il
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parametro che conferisce l’energia ai versanti, nel senso che ha significato come indicatore del
potenziale di frana, gioca sicuramente il ruolo più importante, poiché si ha a che fare con pendenze
molto elevate, lungo versanti che non hanno ancora raggiunto uno stato di equilibrio.
Idrogeologia: come spiegato nel paragrafo precedente, i caratteri idrogeologici dei terreni affioranti
rappresentano un grave fattore predisponente, essendo i dissesti legati alla saturazione dei terreni
presenti.
Fattori innescanti: la causa che determina l’innesco dei fenomeni franosi nell’area in esame è da
ricondurre alle caratteristiche intrinseche delle litologie presenti, alle pendenze e ai processi
morfologici associati al dilavamento delle acque superficiali.
Fattori meteorici: i terreni in esame, in occasione di eventi piovosi intensi e prolungati, possono
far registrare condizioni di imbibizione anomale che, alleggerendo le pressioni geostatiche totali,
comportato una riduzione dei parametri di resistenza, con conseguente innesco di dissesti.
Questo funzionamento, nello specifico, a seconda delle caratteristiche litologiche primarie, può
agire secondo i seguenti meccanismi:
- Aumentando il contenuto d’acqua: questo meccanismo riguarda le coltri superficiali le quali
tendono rapidamente a saturarsi per via della progressiva diminuzione della permeabilità
procedendo in profondità, man mano che si passa a litotipi più compatti; considerato il fuso
granulometrico dei materiali coinvolti, si possono creare condizioni per l’innesco di colate rapide.
- Anomale condizioni di deflusso idrico superficiale lungo i versanti: consiste nel
ruscellamento diffuso di acque piovane non recepite dai terreni fortemente intrisi d’acqua; questa
situazione può creare diffuse o puntuali situazioni erosive che, nei casi più critici, evolvono in
fenomeni gravitativi superficiali.
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5. SINTESI DEGLI INTERVENTI PROGETTUALI
Di seguito vengono descritti i principali interventi previsti, per ogni dettaglio si rimanda comunque
agli elaborati specifici.
Opere Di Sostegno e di Consolidamento
OS01/OS02 – Opera di consolidamento con palizzata in legno
É progettata l’installazione di palizzate disposte lungo il versante. Lo scopo prefissato è quello di
diminuire l’acclività e consentire un minore effetto di dilavamento del terreno superficiale prodotto
dall’acqua che ruscella lungo il versante stesso, migliorando la stabilità del terreno coinvolto. Per
la costruzione della palizzata si prevede l’utilizzo di tondame scortecciato, idoneo e durabile,
disposto perpendicolare alla linea di massima pendenza, appoggiato a valle a picchetti in legno di
idonei diametro (16 cm) e lunghezza (2 m). I tondami sono resi solidali con i picchetti tramite
legature con filo di ferro zincato di adeguata resistenza o tramite preforatura dello stesso tondame.
A monte della palizzata, possono essere messe a dimora piantine radicate.
OS03 – Sovralzo muretto esistente
Si prevede il rialzo di un muro in c.a. esistente posto lungo il bordo di monte della strada attuale. Il
rialzo avverrà mediante inghisaggio di una nuova struttura in cemento armato, per circa 50 cm. Il
rialzo ha lo scopo di pulizia della strada da eventuali cadute di materiale del versante sul quale
tuttavia verrà comunque eseguita un’opera di rinforzo corticale mediante reti e chiodature.
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OS05 – Paratia di micropali
l’intervento è concentrato nella zona a
maggior pericolosità geomorfologica in
corrispondenza della sponda destra del
Fosso della Catena correlato con il
rischio che ne deriva per le abitazioni e
infrastrutture collocate immediatamente
a ridosso dell’orlo della scarpata/sponda
del fosso medesimo.
Si prevede la costruzione di una paratia in micropali costituite da elementi (diametro 0,30 m;
interasse 0,5 m su due file a quinconce) in calcestruzzo armato con tubolari in acciaio S355, dal
diametro nominale di 193,7 mm e spessore di 12,5 mm, sormontati lungo tutto il perimetro da un
cordolo di collegamento anch’esso in c.a. di dimensioni 120 cm x 100 cm.
Figura 5.1 Sviluppata della paratia di micropali
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OS06/OS07 – Paratia di micropali tirantata
Si tratta di paratie in micropali costituite da
elementi (diametro 0,30 m; interasse 0,5 m) in
calcestruzzo armato con tubolari in acciaio
S355, dal diametro nominale di 193,7 mm e
spessore di 12,5 mm, sormontati lungo tutto il
perimetro da un cordolo di collegamento
anch’esso in c.a. di dimensioni 80 cm x 80 cm.
L’ancoraggio prescelto è del tipo passivo, ed è
costituito da una barra DYWIDAG alloggiata
all’interno di un foro iniettato di opportune
dimensioni. Il posizionamento dell’ancoraggio
permanente ha la funzione di migliorare la
stabilità dell’opera geotecnica nel suo
complesso, ridistribuendo parte dei carichi ai
terreni posti più in profondità, di migliori qualità
meccaniche. La lunghezza complessiva
dell’insieme cordolo-palo è di 12 m in verticale.
Figura 5.2 sezione trasversale tipo
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OS08 – Paratia di micropali
Si prevede la costruzione di una paratia in micropali
costituite da elementi (diametro 0,30 m; interasse 0,5
m su due file a quinconce) in calcestruzzo armato con
tubolari in acciaio S355, dal diametro nominale di
193,7 mm e spessore di 12,5 mm, sormontati lungo
tutto il perimetro da un cordolo di collegamento
anch’esso in c.a. di dimensioni 120 cm x 100 cm.
OS09 – Intervento di consolidamento delle scarpate (Soil Nailing)
L’intervento di Soil - Nailing, ha il duplice scopo di impedire il distacco ed il crollo di volumi rocciosi
e di migliorare le condizioni di stabilità della parte corticale della parete a rischio.
La rete metallica sarà bloccata in sommità ed al piede della scarpata mediante una fune d'acciaio
zincato e sarà ancorata alla roccia ogni 3,00, mediante ancoraggi in barre d'acciaio annegati in
malta cementizia antiritiro.
La chiodatura sarà realizzata con disposizione a quinconce, e successivamente sarà posto in
opera un reticolo di funi di contenimento, in acciaio zincato, costituito da un'orditura romboidale
mt. 3,00 x 6,00.
L’intervento di consolidamento si estende su una superficie di 1050,00mq, in fase di realizzazione
Figura 5.3 Sezione trasversale tipo
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dei lavori, in base alle somme a disposizione, si potrà valutare l’estensione di tale intervento su
una superficie più ampia.
OS10 – Muro in gabbioni rinverditi
Si prevede la realizzazione di un muro in gabbioni, di lunghezza complessiva pari a circa 28 ml. I
gabbioni saranno formati da rete in acciaio a maglia esagonale avente dimensioni pari a 8x10 cm,
tessuta con filo di ferro zincato a doppia torsione di diametro pari a 2,7 mm/3,7 mm.
Sinteticamente, vengono riportate le linee guida necessarie per la corretta realizzazione dell’opera
prevista nell’intervento.
Verifica dimensioni degli elementi;
Riempimento accurato delle reti, disponendo in piano le pietre ben affiancate e
sovrapponendole in modo da bloccarle le une alle altre;
Impiego di reti di resistenza idonea, con legature accurate e frequenti;
La posa in opera deve prevedere lo sfalsamento dei vari elementi tra file sovrapposte e,
all'interno di ciascuna fila, la presenza di elementi disposti in senso ortogonale tra loro, in
modo da evitare allineamenti dei giunti, sia in senso trasversale che in senso longitudinale.
Figura 5.4 : sezione trasversale gabbione – 0S10
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Opere idrauliche
In relazione alle problematiche idrauliche analizzate nella sezione dedicata, è stato previsto un
sistema di opere identificate in planimetria con il codice OI che mirano alla risoluzione delle
specifiche problematiche riscontrate per il fosso Catena e per il Fosso Alto.
Più nel dettaglio, per entrambi i fossi, è stato necessario prevedere l’inserimento di briglie in grado
di abbattere le elevate velocità verificate nelle differenti sezioni dell’alveo.
In particolare, per il fosso Catena, sono state previste n. 7 briglie, di cui una, la OI05, in sostituzione
della briglia attualmente presente e danneggiata a seguito dell’alluvione del 2011, mentre per il
fosso Alto è prevista una briglia in corrispondenza della sezione 4 del tratto.
Per migliorare la funzionalità idraulica dell’alveo e ridurre le concause di degrado presenti, si è
previsto un insieme coordinato di briglie dalle diverse dimensioni e dalle caratteristiche materiche
compatibili con la naturalità del sito. Nel tratto compreso tra le sezioni 4 e 6 del Fosso Catena, si
è, inoltre, reso necessario, oltre la realizzazione delle briglie di progetto, un intervento di
sistemazione delle sponde che risultano in frana.
L’intervento, dunque, prevede la riprofilatura delle sponde con inserimento di graticciate in pali di
castagno seguendo il principio delle tecniche di ingegneria naturalistica.
In relazione alle problematiche idrauliche analizzate nella sezione dedicata, per il fosso della
Catena ed in particolare tra le sezioni 7 e 9 del tratto è risultato necessario prevedere un sistema
di riprofilatura del fondo mediante gabbionate.
Infine, si è inteso, inoltre, realizzare interventi di pulizia e ripristino dei tributari individuati come
opere OI09 e OI10. In particolare, gli interventi per il tratto indicato come OI09 prevedono la pulizia
dell’incisione e l’asportazione di parte della vegetazione infestante.
L’intervento, dunque, ha l’obiettivo di captare e allontanare le acque superficiali, non solo quelle
provenienti dalle precipitazioni o dalle emergenze idriche ma anche quelle stagnanti entro
eventuali depressioni.
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In particolare si prevedono le seguenti opere:
OI05/OI06 – Sostituzione briglia danneggiata e stabilizzazione sponda
OI07-OI09.1-OI09.2-OI13-OI14-OI15 – Nuove briglie
OI08 – Sistemazione e messa in sicurezza
OI09/OI10 – Sistemazione idraulica tributari
OI16 – Sistemazione fosso con briglia
Opere di regimentazione delle acque superficiali
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6. VERIFICA DI STABILITÀ GLOBALE
Nella fattispecie, le analisi di stabilità vengono condotte in corrispondenza della sezione ritenuta
significativa e maggiormente gravosa:
Figura 6-1 – Sez 2
Nel dettaglio, la sezione 2 è in corrispondenza del tratto interessato dal fenomeno franoso e
prevede, come opera di mitigazione, la realizzazione di una paratia di micropali con tiranti (OS07).
NORMATIVA E DOCUMENTAZIONE TECNICA DI RIFERIMENTO
Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 (D.M. 17 Gennaio 2018)
Circolare C.S.L.P. 21/01/2019 n.7 – “Istruzioni per l’applicazione delle Norme Tecniche
per le Costruzioni di cui al D.M. 17 gennaio 2018 “.
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DEFINIZIONI
Per pendio s’intende una porzione di versante naturale il cui profilo originario è stato
modificato da interventi artificiali rilevanti rispetto alla stabilità. Per frana s’intende una
situazione di instabilità che interessa versanti naturali e coinvolgono volumi considerevoli di
terreno.
INTRODUZIONE ALL'ANALISI DI STABILITÀ
La risoluzione di un problema di stabilità richiede la presa in conto delle equazioni di campo
e dei legami costitutivi. Le prime sono di equilibrio, le seconde descrivono il comportamento
del terreno. Tali equazioni risultano particolarmente complesse in quanto i terreni sono dei
sistemi multifase, che possono essere ricondotti a sistemi monofase solo in condizioni di
terreno secco, o di analisi in condizioni drenate.
Nella maggior parte dei casi ci si trova a dover trattare un materiale che se saturo è per lo
meno bifase, ciò rende la trattazione delle equazioni di equilibrio notevolmente complicata.
Inoltre è praticamente impossibile definire una legge costitutiva di validità generale, in quanto
i terreni presentano un comportamento non-lineare già a piccole deformazioni, sono
anisotropi ed inoltre il loro comportamento dipende non solo dallo sforzo deviatorico ma
anche da quello normale. A causa delle suddette difficoltà vengono introdotte delle ipotesi
semplificative:
- Si usano leggi costitutive semplificate: modello rigido perfettamente plastico. Si
assume che la resistenza del materiale sia espressa unicamente dai parametri
coesione ( c ) e angolo di resistenza al taglio (), costanti per il terreno e
caratteristici dello stato plastico; quindi si suppone valido il criterio di rottura di
Mohr-Coulomb.
- In alcuni casi vengono soddisfatte solo in parte le equazioni di equilibrio.
Nella fattispecie, si è utilizzato il tradizionale metodo dell’equilibrio limite, di seguito
descritto, implementato nel software SLOPE.
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METODO EQUILIBRIO LIMITE (LEM)
Il metodo dell'equilibrio limite consiste nello studiare l'equilibrio di un corpo rigido, costituito
dal pendio e da una superficie di scorrimento di forma qualsiasi (linea retta, arco di cerchio,
spirale logaritmica); da tale equilibrio vengono calcolate le tensioni da taglio () e confrontate
con la resistenza disponibile (f), valutata secondo il criterio di rottura di Coulomb, da tale
confronto ne scaturisce la prima indicazione sulla stabilità attraverso il coefficiente di
sicurezza:
Tra i metodi dell'equilibrio limite alcuni considerano l'equilibrio globale del corpo rigido
(Culman), altri a causa della non omogeneità dividono il corpo in conci considerando
l'equilibrio di ciascuno (Fellenius, Bishop, Janbu ecc.).
Di seguito vengono discussi i metodi dell'equilibrio limite dei conci.
METODO DEI CONCI
La massa interessata dallo scivolamento viene suddivisa in un numero conveniente di conci.
Se il numero dei conci è pari a n, il problema presenta le seguenti incognite:
fF
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n valori delle forze normali Ni agenti sulla base di ciascun concio;
n valori delle forze di taglio alla base del concio Ti;
(n-1) forze normali Ei agenti sull'interfaccia dei conci;
(n-1) forze tangenziali Xi agenti sull'interfaccia dei conci;
n valori della coordinata a che individua il punto di applicazione delle Ei;
(n-1) valori della coordinata che individua il punto di applicazione delle Xi;
una incognita costituita dal fattore di sicurezza F.
Complessivamente le incognite sono (6n-2).
Mentre le equazioni a disposizione sono:
equazioni di equilibrio dei momenti n;
equazioni di equilibrio alla traslazione verticale n;
equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale n;
equazioni relative al criterio di rottura n.
Totale numero di equazioni 4n.
Il problema è staticamente indeterminato ed il grado di indeterminazione è pari a :
Il grado di indeterminazione si riduce ulteriormente a (n-2) in quanto si fa l'assunzione che
Ni sia applicato nel punto medio della striscia. Ciò equivale ad ipotizzare che le tensioni
normali totali siano uniformemente distribuite.
I diversi metodi che si basano sulla teoria dell'equilibrio limite si differenziano per il modo in
cui vengono eliminate le (n-2) indeterminazioni.
METODO DI JANBU (1967)
Janbu estese il metodo di Bishop a superfici di scorrimento di forma qualsiasi.
2n2n42n6i
sfsm FF
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Quando vengono trattate superfici di scorrimento di forma qualsiasi il braccio delle forze cambia
(nel caso delle superfici circolari resta costante e pari al raggio). A tal motivo risulta più
conveniente valutare l’equazione del momento rispetto allo spigolo di ogni blocco.
ii
ii
i2
iiiiii
αtanΣW
F/tantan1
sectan)X+bu- (W +bc
=F
1.3 - Azioni sul concio i-esimo secondo le ipotesi di Janbu e rappresentazione d'insieme dell'ammasso
Assumendo ∆Xi = 0 si ottiene il metodo ordinario. Janbu propose inoltre un metodo per la
correzione del fattore di sicurezza ottenuto con il metodo ordinario secondo la seguente:
FfF 0corretto
dove f0 è riportato in grafici funzione di geometria e parametri geotecnici. Tale correzione è molto
attendibile per pendii poco inclinati.
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sfsm FF
VALUTAZIONE DELL’AZIONE SISMICA
La stabilità dei pendii nei confronti dell’azione sismica viene verificata con il metodo pseudo-
statico. Per i terreni che sotto l’azione di un carico ciclico possono sviluppare pressioni
interstiziali elevate viene considerato un aumento in percento delle pressioni neutre che tiene
conto di questo fattore di perdita di resistenza.
Ai fini della valutazione dell’azione sismica vengono considerate le seguenti forze:
Essendo:
FH e FV rispettivamente la componente orizzontale e verticale della forza
d’inerzia applicata al baricentro del concio;
W peso concio;
Kx coefficiente sismico orizzontale;
Ky coefficiente sismico verticale.
WKF
WKF
yV
xH
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RICERCA DELLA SUPERFICIE DI SCORRIMENTO CRITICA
In presenza di mezzi omogenei non si hanno a disposizione metodi per individuare la superficie di
scorrimento critica ed occorre esaminarne un numero elevato di potenziali superfici.
Nel caso vengano ipotizzate superfici di forma circolare, la ricerca diventa più semplice, in quanto
dopo aver posizionato una maglia dei centri costituita da m righe e n colonne saranno esaminate
tutte le superfici aventi per centro il generico nodo della maglia mxn e raggio variabile in un
determinato range di valori tale da esaminare superfici cinematicamente ammissibili.
STABILIZZAZIONE DI PENDII CON L’UTILIZZO DI PALI
La realizzazione di una cortina di pali, su pendio, serve a fare aumentare la resistenza al
taglio su determinate superfici di scorrimento. L’intervento può essere conseguente ad una
stabilità già accertata, per la quale si conosce la superficie di scorrimento oppure, agendo
preventivamente, viene progettato in relazione alle ipotetiche superfici di rottura che
responsabilmente possono essere assunte come quelle più probabili. In ogni caso si opera
considerando una massa di terreno in movimento su un ammasso stabile sul quale attestare,
per una certa lunghezza, l’allineamento di pali.
Il terreno, nelle due zone, ha una influenza diversa sull’elemento monoassiale (palo): di tipo
sollecitativi nella parte superiore (palo passivo – terreno attivo) e di tipo resistivo nella zona
sottostante (palo attivo – terreno passivo). Da questa interferenza, fra “sbarramento” e
massa in movimento, scaturiscono le azioni stabilizzanti che devono perseguire le seguenti
finalità:
- conferire al pendio un coefficiente di sicurezza maggiore di quello posseduto;
- essere assorbite dal manufatto garantendone l’integrità (le tensioni interne,
derivanti dalle sollecitazioni massime trasmesse sulle varie sezioni del singolo palo,
devono risultare inferiori a quelle ammissibili del materiale) e risultare inferiori al
carico limite sopportabile dal terreno, calcolato, lateralmente considerando
l’interazione (palo–terreno).
Metodo della tensione tangenziale
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Nel caso in cui il palo sia caricato ortogonalmente all’asse, configurazione di carico presente se
un palo inibisce il movimento di una massa in frana, la resistenza può essere affidata ad una
azione di taglio.
Tale azione è funzione della sezione del palo e della resistenza ammissibile del calcestruzzo con
la quale il palo si opporrà per contrastare il movimento franoso.
In particolare, per un calcestruzzo C 25/30, la tensione tangenziale ammissibile varia tra 533 kN/m2
(resistenza a taglio senza armatura) e 1686 kN/m2 (resistenza a taglio con armature).
ANCORAGGI
Gli ancoraggi, tiranti o chiodi, sono degli elementi strutturali in grado di sostenere forze di trazione
in virtù di un’adeguata connessione al terreno.
Gli elementi caratterizzanti un tirante sono:
- testata: indica l’insieme degli elementi che hanno la funzione di trasmettere alla struttura
ancorata la forza di trazione del tirante;
- fondazione: indica la parte del tirante che realizza la connessione con il terreno,
trasmettendo al terreno stesso la forza di trazione del tirante.
Il tratto compreso tra la testata e la fondazione prende il nome di parte libera, mentre la fondazione
(o bulbo) viene realizzata iniettando nel terreno, per un tratto terminale, tramite valvole a perdere,
la malta, in genere cementizia. L’anima dell’ancoraggio è costituita da un’armatura, realizzata con
barre, fili o trefoli.
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Il tirante interviene nella stabilità in misura maggiore o minore efficacia a seconda se sarà
totalmente o parzialmente (caso in cui è intercettato dalla superficie di scorrimento) ancorato alla
parte stabile del terreno.
1.4 - Bulbo completamente ancorato
1.5 - Bulbo parzialmente ancorato
Le relazioni che esprimono la misura di sicurezza lungo una ipotetica superficie di scorrimento si
modificheranno in presenza di ancoraggi (tirante attivo, passivo e chiodi) nel modo seguente:
per i tiranti di tipo attivo, la loro resistenza si detrae dalle azioni (denominatore);
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per tiranti di tipo passivo e per i chiodi, il loro contributo si somma alle resistenze
(numeratore)
Con Rj si indica la resistenza dell’ancoraggio e viene calcolata dalla seguente espressione:
dove:
Td tiro esercizio;
i inclinazione del tirante rispetto all’orizzontale;
i interasse;
Le lunghezza efficace;
La lunghezza d’ancoraggio.
I due indici (i, j) riportati in sommatoria rappresentano rispettivamente l’i-esimo concio e il j-esimo
ancoraggio intercettato dalla superficie di scorrimento dell’i-esimo concio.
6.1. VERIFICHE DI STABILITÀ SEZ. 2
Come preannunciato, le verifiche di stabilità verranno condotte prima e dopo la realizzazione
dell’opera ricercando la potenziale superficie di scorrimento alla quale corrisponde il fattore di
sicurezza più basso.
j,i icos
1
j,iR
dE
dR
Fs
dE
j,i icos
1
j,iR
dR
Fs
aL
eL
i
1
icos
dT
jR
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6.2. ANTE OPERAM
Figura 2-2 – Potenziale superficie critica nella situazione Ante Operam
Analisi di stabilità dei pendii con: JANBU (1967) ======================================================================== Numero di strati 6,0 Numero dei conci 30,0 Grado di sicurezza ritenuto accettabile 1,3 Coefficiente parziale resistenza 1,0 Parametri geotecnici da usare. Angolo di attrito: Picco Analisi Condizione drenata Superficie di forma generica ======================================================================== Vertici profilo
Nr X (m)
y (m)
1 1401,11 967,34
2 1401,25 967,06
3 1401,35 966,86
4 1401,39 966,78
5 1401,64 966,49
6 1401,73 966,41
7 1401,97 966,18
8 1402,09 966,1
9 1402,2 966,12
10 1402,3 966,11
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11 1402,36 966,11
12 1402,68 966,15
13 1402,74 966,15
14 1402,96 966,2
15 1403,18 966,27
16 1403,41 966,37
17 1403,56 966,37
18 1403,94 966,51
19 1404,04 966,54
20 1404,1 966,56
21 1404,27 966,6
22 1404,31 966,64
23 1404,57 966,59
24 1404,71 966,62
25 1404,74 966,63
26 1404,78 966,64
27 1404,94 966,69
28 1404,99 966,69
29 1405,31 966,74
30 1405,48 966,78
31 1405,52 966,78
32 1405,53 966,78
33 1405,71 966,78
34 1405,73 966,78
35 1405,75 966,78
36 1405,96 966,72
37 1406,2 966,68
38 1406,44 966,68
39 1406,46 966,69
40 1406,67 966,67
41 1407,01 966,76
42 1407,17 966,76
43 1407,38 966,75
44 1407,54 966,75
45 1407,68 966,74
46 1407,84 966,75
47 1408,33 966,77
48 1408,42 966,77
49 1408,43 966,77
50 1408,49 966,78
51 1408,52 966,78
52 1408,53 966,78
53 1408,54 966,78
54 1408,57 966,78
55 1408,58 966,78
56 1408,59 966,78
57 1408,64 966,79
58 1409,26 966,83
59 1409,69 966,8
60 1409,94 966,78
61 1410,72 965,89
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62 1410,75 965,88
63 1410,78 965,87
64 1410,83 965,78
65 1411,03 965,2
66 1411,2 964,78
67 1411,22 964,76
68 1411,36 964,37
69 1411,45 964,18
70 1411,52 964,13
71 1411,59 964,05
72 1411,69 963,99
73 1411,76 963,96
74 1411,86 963,96
75 1411,93 964,01
76 1411,98 964,01
77 1412,01 964,07
78 1412,1 964,29
79 1412,23 964,78
80 1412,4 965,6
81 1412,44 965,78
82 1412,48 965,9
83 1412,59 966,18
84 1412,83 966,78
85 1413,0 967,27
86 1413,16 967,78
87 1413,28 968,07
88 1413,39 968,28
89 1413,65 968,78
90 1414,33 969,49
91 1414,6 969,78
92 1414,65 969,79
93 1414,66 969,79
94 1414,73 969,8
95 1414,93 969,84
96 1415,03 969,84
97 1415,13 969,84
98 1415,44 970,08
99 1415,48 970,09
100 1415,52 970,1
101 1415,8 970,23
102 1416,36 970,44
103 1416,9 970,73
104 1417,05 970,74
105 1417,26 970,78
106 1417,3 970,78
107 1417,38 970,79
108 1417,39 970,79
109 1417,46 970,79
110 1418,14 971,07
111 1418,4 971,17
112 1418,49 971,18
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113 1420,76 971,75
114 1421,02 971,75
115 1421,32 971,76
116 1421,44 971,76
117 1421,56 971,76
118 1421,58 971,77
119 1421,6 971,76
120 1421,73 971,77
121 1421,75 971,77
122 1421,99 971,76
123 1422,03 971,76
124 1422,16 971,76
125 1422,2 971,76
126 1422,24 971,76
127 1422,37 971,76
128 1422,43 971,76
129 1422,48 971,76
130 1422,9 971,75
131 1423,38 971,76
132 1423,76 971,77
133 1423,81 971,77
134 1423,94 971,77
135 1423,96 971,77
136 1423,99 971,77
137 1424,21 971,77
138 1424,22 971,77
139 1424,44 971,78
140 1424,59 971,78
141 1424,59 971,78
142 1424,61 971,78
143 1424,63 971,78
144 1424,72 971,96
145 1425,04 972,78
146 1425,15 973,15
147 1425,36 973,78
148 1425,42 974,01
149 1425,6 974,78
150 1425,64 974,95
151 1425,72 975,31
152 1425,81 975,71
153 1425,83 975,78
154 1425,88 975,8
155 1425,92 975,8
156 1425,96 975,82
157 1425,98 975,82
158 1426,03 975,85
159 1426,04 975,85
160 1426,06 975,85
161 1426,11 975,86
162 1426,21 975,88
163 1426,68 976,52
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74
164 1426,85 976,75
165 1426,86 976,78
166 1426,89 976,85
167 1426,95 976,99
168 1427,22 977,64
169 1427,26 977,78
170 1427,35 978,04
171 1427,64 978,77
172 1427,65 978,78
173 1427,65 978,78
174 1427,65 978,78
175 1427,65 978,78
176 1427,75 978,79
177 1427,77 978,8
178 1427,92 978,78
179 1427,94 978,77
180 1427,95 978,77
181 1428,12 978,76
182 1428,14 978,78
183 1428,31 978,96
184 1428,34 978,95
185 1428,56 979,19
186 1428,63 979,18
187 1428,77 979,09
188 1428,82 979,09
189 1428,88 979,11
190 1429,02 979,26
191 1429,08 979,3
192 1429,27 979,43
193 1429,5 979,6
194 1429,72 979,76
195 1429,75 979,78
196 1429,76 979,78
197 1429,86 979,78
198 1430,0 979,78
199 1430,07 979,78
200 1430,08 979,78
201 1430,08 979,78
202 1430,23 979,78
203 1430,24 979,79
204 1430,32 979,82
205 1430,6 979,91
206 1430,64 979,93
207 1430,9 980,02
208 1431,77 980,25
209 1431,94 980,26
210 1432,11 980,26
211 1432,25 980,31
212 1432,44 980,39
213 1432,52 980,39
214 1432,65 980,46
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
75
215 1432,77 980,51
216 1432,87 980,57
217 1432,91 980,58
218 1433,02 980,63
219 1433,05 980,65
220 1433,07 980,66
221 1433,66 980,78
222 1433,83 980,82
223 1433,87 980,86
224 1434,0 980,94
225 1434,1 981,02
226 1434,16 981,07
227 1434,25 981,15
228 1434,35 981,24
229 1434,43 981,31
230 1435,02 981,78
231 1435,54 982,19
232 1435,62 982,28
233 1435,76 982,42
234 1435,96 982,66
235 1436,02 982,72
236 1436,07 982,78
237 1436,19 982,89
238 1436,55 983,16
239 1436,75 983,3
240 1437,25 983,68
241 1437,38 983,78
242 1437,41 983,78
243 1437,68 984,01
244 1437,92 984,18
245 1438,39 984,37
246 1438,45 984,4
247 1438,57 984,49
248 1439,22 984,59
249 1439,43 984,71
250 1439,52 984,71
251 1439,52 984,71
252 1439,68 984,76
253 1439,77 984,76
254 1439,82 984,76
255 1439,94 984,77
256 1440,01 984,78
257 1440,04 984,78
258 1440,11 984,83
259 1440,12 984,83
260 1440,33 984,99
261 1440,53 985,08
262 1441,24 985,52
263 1441,34 985,59
264 1441,6 985,78
265 1441,78 985,92
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
76
266 1442,55 986,22
267 1443,83 986,78
268 1443,84 986,78
269 1443,85 986,78
270 1443,86 986,78
271 1444,57 987,64
272 1444,61 987,69
273 1444,69 987,78
274 1445,2 988,44
Vertici strato .......1
N X (m)
y (m)
1 1401,11 967,34
2 1401,25 967,06
3 1401,35 966,86
4 1401,39 966,78
5 1401,64 966,49
6 1401,73 966,41
7 1401,97 966,18
8 1402,09 966,1
9 1402,2 966,12
10 1402,3 966,11
11 1402,36 966,11
12 1402,68 966,15
13 1402,74 966,15
14 1402,96 966,2
15 1403,18 966,27
16 1403,41 966,37
17 1403,56 966,37
18 1403,94 966,51
19 1404,04 966,54
20 1404,1 966,56
21 1404,27 966,6
22 1404,31 966,64
23 1404,57 966,59
24 1404,71 966,62
25 1404,74 966,63
26 1404,78 966,64
27 1404,94 966,69
28 1404,99 966,69
29 1405,31 966,74
30 1405,48 966,78
31 1405,52 966,78
32 1405,53 966,78
33 1405,71 966,78
34 1405,73 966,78
35 1405,75 966,78
36 1405,96 966,72
37 1406,2 966,68
38 1406,44 966,68
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
77
39 1406,46 966,69
40 1406,67 966,67
41 1407,01 966,76
42 1407,17 966,76
43 1407,38 966,75
44 1407,54 966,75
45 1407,68 966,74
46 1407,84 966,75
47 1408,33 966,77
48 1408,42 966,77
49 1408,43 966,77
50 1408,49 966,78
51 1408,52 966,78
52 1408,53 966,78
53 1408,54 966,78
54 1408,57 966,78
55 1408,58 966,78
56 1408,59 966,78
57 1408,64 966,79
58 1409,26 966,83
59 1409,69 966,8
60 1409,94 966,78
61 1410,72 965,89
62 1410,75 965,88
63 1410,78 965,87
64 1410,83 965,78
65 1411,03 965,2
66 1411,2 964,78
67 1411,22 964,76
68 1411,36 964,37
69 1411,45 964,18
70 1411,52 964,13
71 1411,59 964,05
72 1411,69 963,99
73 1411,76 963,96
74 1411,86 963,96
75 1411,93 964,01
76 1411,98 964,01
77 1411,99 964,03
78 1412,47 965,13
79 1412,91 966,5
80 1413,7 968,13
81 1414,08 968,47
82 1414,42 968,75
83 1414,73 968,97
84 1415,01 969,14
85 1415,27 969,28
86 1415,51 969,39
87 1415,72 969,48
88 1415,91 969,56
89 1416,09 969,63
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
78
90 1416,28 969,72
91 1416,5 969,84
92 1416,78 970,0
93 1417,14 970,22
94 1417,61 970,52
95 1418,22 970,91
96 1418,71 971,24
97 1420,38 971,66
98 1420,76 971,75
99 1420,97 971,75
100 1422,09 971,76
101 1422,9 971,75
102 1423,65 971,77
103 1424,63 971,77
104 1425,36 973,78
105 1425,82 975,8
106 1426,21 975,88
107 1426,89 976,72
108 1427,64 978,77
109 1427,65 978,78
110 1427,65 978,78
111 1427,65 978,78
112 1427,65 978,78
113 1427,75 978,79
114 1427,77 978,8
115 1427,92 978,78
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119 1428,14 978,78
120 1428,31 978,96
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125 1428,82 979,09
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127 1429,02 979,26
128 1429,08 979,3
129 1429,27 979,43
130 1429,5 979,6
131 1429,72 979,76
132 1429,75 979,78
133 1429,76 979,78
134 1429,86 979,78
135 1430,0 979,78
136 1430,07 979,78
137 1430,08 979,78
138 1430,08 979,78
139 1430,23 979,78
140 1430,24 979,79
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
79
141 1430,32 979,82
142 1430,6 979,91
143 1430,64 979,93
144 1430,9 980,02
145 1431,77 980,25
146 1431,94 980,26
147 1432,11 980,26
148 1432,25 980,31
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150 1432,52 980,39
151 1432,65 980,46
152 1432,77 980,51
153 1432,87 980,57
154 1432,91 980,58
155 1433,02 980,63
156 1433,05 980,65
157 1433,07 980,66
158 1433,66 980,78
159 1433,83 980,82
160 1433,87 980,86
161 1434,0 980,94
162 1434,1 981,02
163 1434,16 981,07
164 1434,25 981,15
165 1434,35 981,24
166 1434,43 981,31
167 1435,02 981,78
168 1435,54 982,19
169 1435,62 982,28
170 1435,76 982,42
171 1435,96 982,66
172 1436,02 982,72
173 1436,07 982,78
174 1436,19 982,89
175 1436,55 983,16
176 1436,75 983,3
177 1437,25 983,68
178 1437,38 983,78
179 1437,41 983,78
180 1437,68 984,01
181 1437,92 984,18
182 1438,39 984,37
183 1438,45 984,4
184 1438,57 984,49
185 1439,22 984,59
186 1439,43 984,71
187 1439,52 984,71
188 1439,52 984,71
189 1439,68 984,76
190 1439,77 984,76
191 1439,82 984,76
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
80
192 1439,94 984,77
193 1440,01 984,78
194 1440,04 984,78
195 1440,11 984,83
196 1440,12 984,83
197 1440,33 984,99
198 1440,53 985,08
199 1441,24 985,52
200 1441,34 985,59
201 1441,6 985,78
202 1441,78 985,92
203 1442,55 986,22
204 1443,83 986,78
205 1443,84 986,78
206 1443,85 986,78
207 1443,86 986,78
208 1444,57 987,64
209 1444,61 987,69
210 1444,69 987,78
211 1445,2 988,44
Vertici strato .......2
N X (m)
y (m)
1 1401,11 967,34
2 1401,25 967,06
3 1401,35 966,86
4 1401,39 966,78
5 1401,64 966,49
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7 1401,97 966,18
8 1402,09 966,1
9 1402,2 966,12
10 1402,3 966,11
11 1402,36 966,11
12 1402,68 966,15
13 1402,74 966,15
14 1402,96 966,2
15 1403,18 966,27
16 1403,41 966,37
17 1403,56 966,37
18 1403,94 966,51
19 1404,04 966,54
20 1404,1 966,56
21 1404,27 966,6
22 1404,31 966,64
23 1404,57 966,59
24 1404,71 966,62
25 1404,74 966,63
26 1404,78 966,64
27 1404,94 966,69
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
81
28 1404,99 966,69
29 1405,31 966,74
30 1405,48 966,78
31 1405,52 966,78
32 1405,53 966,78
33 1405,71 966,78
34 1405,73 966,78
35 1405,75 966,78
36 1405,96 966,72
37 1406,2 966,68
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39 1406,46 966,69
40 1406,67 966,67
41 1407,01 966,76
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45 1407,68 966,74
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47 1408,33 966,77
48 1408,42 966,77
49 1408,43 966,77
50 1408,49 966,78
51 1408,52 966,78
52 1408,53 966,78
53 1408,54 966,78
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55 1408,58 966,78
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57 1408,64 966,79
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59 1409,69 966,8
60 1409,94 966,78
61 1410,72 965,89
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65 1411,03 965,2
66 1411,2 964,78
67 1411,22 964,76
68 1411,36 964,37
69 1411,45 964,18
70 1411,52 964,13
71 1411,59 964,05
72 1411,69 963,99
73 1411,76 963,96
74 1411,86 963,96
75 1411,93 964,01
76 1411,98 964,01
77 1413,05 964,76
78 1414,25 965,75
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
82
79 1414,84 966,28
80 1416,0 966,85
81 1416,91 967,51
82 1417,65 968,63
83 1418,43 969,78
84 1420,38 971,66
85 1420,76 971,75
86 1423,28 971,76
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88 1425,26 973,47
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90 1426,16 975,87
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121 1430,08 979,78
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128 1431,77 980,25
129 1431,94 980,26
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
83
130 1432,11 980,26
131 1432,25 980,31
132 1432,44 980,39
133 1432,52 980,39
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161 1437,38 983,78
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168 1439,22 984,59
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170 1439,52 984,71
171 1439,52 984,71
172 1439,68 984,76
173 1439,77 984,76
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176 1440,01 984,78
177 1440,04 984,78
178 1440,11 984,83
179 1440,12 984,83
180 1440,33 984,99
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
84
181 1440,53 985,08
182 1441,24 985,52
183 1441,34 985,59
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190 1443,86 986,78
191 1444,57 987,64
192 1444,61 987,69
193 1444,69 987,78
194 1445,2 988,44
Vertici strato .......3
N X (m)
y (m)
1 1401,11 959,41
2 1401,84 959,61
3 1404,16 960,25
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26 1427,65 978,78
27 1427,65 978,78
28 1427,75 978,79
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30 1427,92 978,78
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33 1428,12 978,76
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
85
34 1428,14 978,78
35 1428,31 978,96
36 1428,34 978,95
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77 1434,1 981,02
78 1434,16 981,07
79 1434,25 981,15
80 1434,35 981,24
81 1434,43 981,31
82 1435,02 981,78
83 1435,54 982,19
84 1435,62 982,28
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
86
85 1435,76 982,42
86 1435,96 982,66
87 1436,02 982,72
88 1436,07 982,78
89 1436,19 982,89
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94 1437,41 983,78
95 1437,68 984,01
96 1437,92 984,18
97 1438,39 984,37
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100 1439,22 984,59
101 1439,43 984,71
102 1439,52 984,71
103 1439,52 984,71
104 1439,68 984,76
105 1439,77 984,76
106 1439,82 984,76
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109 1440,04 984,78
110 1440,11 984,83
111 1440,12 984,83
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117 1441,78 985,92
118 1442,55 986,22
119 1443,83 986,78
120 1443,84 986,78
121 1443,85 986,78
122 1443,86 986,78
123 1444,57 987,64
124 1444,61 987,69
125 1444,69 987,78
126 1445,2 988,44
Vertici strato .......4
N X (m)
y (m)
1 1401,11 948,31
2 1402,46 948,18
3 1403,02 948,14
4 1403,46 948,11
5 1403,81 948,1
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
87
6 1404,1 948,07
7 1404,36 948,03
8 1404,6 947,96
9 1404,82 947,89
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11 1405,23 947,74
12 1405,42 947,67
13 1405,61 947,61
14 1405,8 947,57
15 1405,99 947,56
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17 1406,41 947,6
18 1406,63 947,65
19 1406,86 947,71
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21 1407,38 947,87
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25 1408,6 948,3
26 1408,92 948,42
27 1409,23 948,54
28 1409,53 948,67
29 1409,82 948,81
30 1410,08 948,94
31 1410,31 949,09
32 1410,51 949,23
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47 1414,77 950,15
48 1415,08 950,19
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50 1415,65 950,29
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54 1416,48 950,59
55 1416,62 950,69
56 1416,73 950,79
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
88
57 1416,82 950,91
58 1416,89 951,03
59 1416,96 951,17
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107 1427,92 978,78
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
89
108 1427,94 978,77
109 1427,95 978,77
110 1428,12 978,76
111 1428,14 978,78
112 1428,31 978,96
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116 1428,77 979,09
117 1428,82 979,09
118 1428,88 979,11
119 1429,02 979,26
120 1429,08 979,3
121 1429,27 979,43
122 1429,5 979,6
123 1429,72 979,76
124 1429,75 979,78
125 1429,76 979,78
126 1429,86 979,78
127 1430,0 979,78
128 1430,07 979,78
129 1430,08 979,78
130 1430,08 979,78
131 1430,23 979,78
132 1430,24 979,79
133 1430,32 979,82
134 1430,6 979,91
135 1430,64 979,93
136 1430,9 980,02
137 1431,77 980,25
138 1431,94 980,26
139 1432,11 980,26
140 1432,25 980,31
141 1432,44 980,39
142 1432,52 980,39
143 1432,65 980,46
144 1432,77 980,51
145 1432,87 980,57
146 1432,91 980,58
147 1433,02 980,63
148 1433,05 980,65
149 1433,07 980,66
150 1433,66 980,78
151 1433,83 980,82
152 1433,87 980,86
153 1434,0 980,94
154 1434,1 981,02
155 1434,16 981,07
156 1434,25 981,15
157 1434,35 981,24
158 1434,43 981,31
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
90
159 1435,02 981,78
160 1435,54 982,19
161 1435,62 982,28
162 1435,76 982,42
163 1435,96 982,66
164 1436,02 982,72
165 1436,07 982,78
166 1436,19 982,89
167 1436,55 983,16
168 1436,75 983,3
169 1437,25 983,68
170 1437,38 983,78
171 1437,41 983,78
172 1437,68 984,01
173 1437,92 984,18
174 1438,39 984,37
175 1438,45 984,4
176 1438,57 984,49
177 1439,22 984,59
178 1439,43 984,71
179 1439,52 984,71
180 1439,52 984,71
181 1439,68 984,76
182 1439,77 984,76
183 1439,82 984,76
184 1439,94 984,77
185 1440,01 984,78
186 1440,04 984,78
187 1440,11 984,83
188 1440,12 984,83
189 1440,33 984,99
190 1440,53 985,08
191 1441,24 985,52
192 1441,34 985,59
193 1441,6 985,78
194 1441,78 985,92
195 1442,55 986,22
196 1443,83 986,78
197 1443,84 986,78
198 1443,85 986,78
199 1443,86 986,78
200 1444,57 987,64
201 1444,61 987,69
202 1444,69 987,78
203 1445,2 988,44
Vertici strato .......5
N X (m)
y (m)
1 1401,11 935,91
2 1410,13 940,94
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
91
3 1411,5 941,67
4 1412,84 942,36
5 1414,12 943,01
6 1415,33 943,61
7 1416,42 944,15
8 1417,37 944,64
9 1418,17 945,06
10 1418,84 945,44
11 1419,39 945,77
12 1419,87 946,07
13 1420,28 946,34
14 1420,67 946,61
15 1421,06 946,87
16 1421,47 947,14
17 1421,93 947,42
18 1422,44 947,72
19 1422,97 948,03
20 1423,52 948,35
21 1424,07 948,67
22 1424,63 949,0
23 1425,16 949,32
24 1425,67 949,64
25 1426,13 949,95
26 1426,58 950,26
27 1427,01 950,56
28 1427,46 950,87
29 1427,92 951,19
30 1428,42 951,51
31 1428,98 951,86
32 1429,61 952,22
33 1430,31 952,6
34 1431,09 953,01
35 1431,9 953,43
36 1432,75 953,87
37 1433,6 954,32
38 1434,43 954,79
39 1435,24 955,26
40 1435,98 955,74
41 1436,66 956,23
42 1437,29 956,72
43 1437,89 957,23
44 1438,48 957,75
45 1439,08 958,3
46 1439,72 958,86
47 1440,41 959,46
48 1441,18 960,09
49 1442,04 960,76
50 1442,98 961,5
51 1444,0 962,35
52 1445,06 963,35
53 1445,2 963,5
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
92
Vertici superficie Nr...1
N X m
y m
1 1411,67 964,08
2 1413,75 965,6
3 1416,56 967,49
4 1419,94 971,59
Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno ======================================================================== Tangente angolo di resistenza al taglio 1,25 Coesione efficace 1,25 Coesione non drenata 1,4 Riduzione parametri geotecnici terreno No ======================================================================= = Stratigrafia
Strato Coesione (kN/m²)
Coesione non drenata
(kN/m²)
Angolo resistenza al
taglio (°)
Peso unità di volume (kN/m³)
Peso saturo (kN/m³)
Litologia
A1a 0 26 15,50 17,5
A3a 4,5 25 15,5 17,5
A3b 10 27 16,5 18,5
A3c 15 30 17,5 19,5
A2a 25 30 21 23
A2b 75 35 22 24
B: Larghezza del concio; Alfa: Angolo di inclinazione della base del concio; Li: Lunghezza della base del concio; Wi: Peso del concio; Ui: Forze derivanti dalle pressioni neutre; Ni: forze agenti normalmente alla direzione di scivolamento; Ti: forze agenti parallelamente alla superficie di scivolamento; Fi: Angolo di attrito; c: coesione.
Figura 2-4 – Potenziale superficie critica nella situazione Post Operam Sisma +
Figura 5 Potenziale superficie critica nella situazione Post Operam Sisma -
RTP:
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E PER
L’AUMENTO DELLA RESILIENZA DEI
TERRITORI PIÙ ESPOSTI A RISCHIO
IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE DEL
COMUNE DI CORI
Ing.
Maurizio
Proietti
ANALISI DI STABILITÀ ANTE E POST OPERAM
95
Analisi di stabilità dei pendii con: JANBU (1967) ======================================================================== Normativa NTC 2018 – Condizioni statiche (A2+M2+R2) Numero di strati 6,0 Numero dei conci 30,0 Coefficiente parziale resistenza 1,0 Parametri geotecnici da usare. Angolo di attrito: Picco Analisi Condizione drenata Superficie di forma circolare ======================================================================== Maglia dei Centri ======================================================================== Ascissa vertice sinistro inferiore xi 1405,06 m Ordinata vertice sinistro inferiore yi 999,47 m Ascissa vertice destro superiore xs 1431,88 m Ordinata vertice destro superiore ys 1013,98 m Passo di ricerca 10,0 Numero di celle lungo x 10,0 Numero di celle lungo y 10,0 ========================================================================
Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno ======================================================================== Tangente angolo di resistenza al taglio 1,25 Coesione efficace 1,25 Coesione non drenata 1,4 Riduzione parametri geotecnici terreno Si ======================================================================= = Pali...
Risultati analisi pendio [A2+M2+R2] ======================================================================== Fs minimo individuato 1,58 Ascissa centro superficie 1411,76 m Ordinata centro superficie 1000,19 m Raggio superficie 31,83 m ======================================================================== B: Larghezza del concio; Alfa: Angolo di inclinazione della base del concio; Li: Lunghezza della base del concio; Wi: Peso del concio; Ui: Forze derivanti dalle pressioni neutre; Ni: forze agenti normalmente alla direzione di scivolamento; Ti: forze agenti parallelamente alla superficie di scivolamento; Fi: Angolo di attrito; c: coesione.
Analisi di stabilità dei pendii con: JANBU (1967) ======================================================================== Normativa NTC 2018 – Condizione sismica (Sisma +) Numero di strati 6,0 Numero dei conci 30,0 Coefficiente parziale resistenza 1,0 Parametri geotecnici da usare. Angolo di attrito: Picco Analisi Condizione drenata Superficie di forma circolare ======================================================================== Maglia dei Centri ======================================================================== Ascissa vertice sinistro inferiore xi 1405,06 m Ordinata vertice sinistro inferiore yi 999,47 m Ascissa vertice destro superiore xs 1431,88 m Ordinata vertice destro superiore ys 1013,98 m Passo di ricerca 10,0 Numero di celle lungo x 10,0 Numero di celle lungo y 10,0 ======================================================================== Coefficiente azione sismica orizzontale 0,047 Coefficiente azione sismica verticale 0,0235
Risultati analisi pendio ======================================================================== Fs minimo individuato 1,77 Ascissa centro superficie 1411,76 m Ordinata centro superficie 1000,19 m Raggio superficie 31,83 m ======================================================================== xc = 1411,764 yc = 1000,193 Rc = 31,83 Fs=1,767 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (kN) (kN) (kN) (kN/m²) (°) (kN) (kN) (kN) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,2 9,5 0,2 0,53 0,03 0,01 0,0 26,0 0,0 0,5 0,1 2 0,69 4,1 0,69 7,37 0,35 0,17 0,0 26,0 0,0 7,2 2,0 3 0,26 4,7 0,26 4,74 0,22 0,11 4,5 25,0 0,0 4,6 1,9 4 0,05 4,5 0,05 1,01 0,05 0,02 4,5 25,0 0,0 1,0 0,4 5 0,01 20,4 0,01 0,21 0,01 0,0 4,5 25,0 0,0 0,2 0,1 6 0,07 6,3 0,07 1,44 0,07 0,03 4,5 25,0 0,0 1,4 0,6
Analisi di stabilità dei pendii con: JANBU (1967) ======================================================================== Normativa NTC 2018 – Condizione sismica (Sisma -) Numero di strati 6,0 Numero dei conci 30,0 Grado di sicurezza ritenuto accettabile 1,3 Coefficiente parziale resistenza 1,0 Parametri geotecnici da usare. Angolo di attrito: Picco Analisi Condizione drenata Superficie di forma circolare ======================================================================== Maglia dei Centri ======================================================================== Ascissa vertice sinistro inferiore xi 1405,06 m Ordinata vertice sinistro inferiore yi 999,47 m Ascissa vertice destro superiore xs 1431,88 m Ordinata vertice destro superiore ys 1013,98 m Passo di ricerca 10,0 Numero di celle lungo x 10,0 Numero di celle lungo y 10,0
Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno ======================================================================== Tangente angolo di resistenza al taglio 1,25 Coesione efficace 1,25 Coesione non drenata 1,4 Riduzione parametri geotecnici terreno No ======================================================================= =