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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E ` PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA ARACU. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere premesso che: il giornalista di Radio Radicale An- tonio Russo e ` stato rinvenuto morto in Georgia per cause incerte e fonti locali riportano informazioni frammentate sulle modalita ` e le cause della morte che la- sciano, ad oggi, alcuni dubbi sulla loro veridicita ` ed attendibilita `; era cosa nota che il giornalista An- tonio Russo stesse conducendo dei repor- tage sulla guerra in Cecenia nei quali aveva raccolto documenti delicati sul conflitto che potevano rivelare argomenti scottanti; Antonio Russo era un giornalista di Radio Radicale, organo di informazione del partito Radicale, per il quale e ` stata recentemente richiesta dalla Russia l’uscita dall’Onu : se non ritenga opportuno intervenire presso il Governo georgiano per avere una esatta e dettagliata ricostruzione dei fatti; quali iniziative intenda adottare per verificare eventuali implicazioni interna- zionali nella morte del giornalista Antonio Russo. (4-32049) RISPOSTA. — Grazie all’operato del Go- verno italiano, le autorita ` georgiane, com- petenti per le indagini sul decesso di Antonio Russo, sono state immediatamente sensibi- lizzate al massimo livello sull’importanza e sull’urgenza di chiarire le circostanze della tragica scomparsa del giornalista italiano. Lo svolgimento delle indagini e ` seguito da vicino dall’Ambasciata a Tbilisi, con la quale le stesse autorita ` georgiane hanno assicurato di voler mantenere il piu ` stretto ed efficace contatto. L’Ambasciatore d’Italia in Georgia Michelangelo Pipan ha avuto nei giorni immediatamente seguenti il ritrova- mento di Antonio Russo numerosi incontri con alti rappresentanti georgiani, dal Mini- stro degli Esteri Menagarishvili al Presi- dente del Parlamento Zhvania, al Procura- tore Generale Babilashvili. Tutti gli inter- locutori hanno confermato che il Presidente Shevardnadze ha disposto di condurre con la massima urgenza e con la massima cura le indagini sul decesso di Antonio Russo. Il Presidente ha successivamente rilasciato anche pubbliche dichiarazioni sulla neces- sita ` di rapide ed efficaci ricerche sull’acca- duto. Il Procuratore Generale Babilashvili ha inoltre affermato che gli inquirenti geor- giani sono interessati a collaborare con le competenti autorita ` italiane ai fini di otte- nere ogni elemento che possa essere utile alle indagini. In occasione della visita a Roma del Ministro degli Esteri georgiano Irakli Me- negarishvili (31 ottobre 2000), il Ministro degli Esteri Dini ha posto l’accento sull’im- portanza che le circostanze della scomparsa di Antonio Russo siano chiarite totalmente ed in tempi rapidi. Il suo interlocutore ha ribadito l’impegno delle Autorita ` georgiane affinche ´ sia fatta piena luce sul fatto. Il 15 gennaio 2001 e ` stata presentata al Governo georgiano una Nota Verbale con la quale si sono sollecitate notizie in merito alle indagini sul caso di Antonio Russo. La Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001
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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E` PERVENUTA ...

May 13, 2023

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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E PERVENUTA

RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

ARACU. — Al Ministro degli affari esteri.— Per sapere − premesso che:

il giornalista di Radio Radicale An-tonio Russo e stato rinvenuto morto inGeorgia per cause incerte e fonti localiriportano informazioni frammentate sullemodalita e le cause della morte che la-sciano, ad oggi, alcuni dubbi sulla loroveridicita ed attendibilita;

era cosa nota che il giornalista An-tonio Russo stesse conducendo dei repor-tage sulla guerra in Cecenia nei quali avevaraccolto documenti delicati sul conflittoche potevano rivelare argomenti scottanti;

Antonio Russo era un giornalista diRadio Radicale, organo di informazionedel partito Radicale, per il quale e statarecentemente richiesta dalla Russia l’uscitadall’Onu −:

se non ritenga opportuno intervenirepresso il Governo georgiano per avere unaesatta e dettagliata ricostruzione dei fatti;

quali iniziative intenda adottare perverificare eventuali implicazioni interna-zionali nella morte del giornalista AntonioRusso. (4-32049)

RISPOSTA. — Grazie all’operato del Go-verno italiano, le autorita georgiane, com-petenti per le indagini sul decesso di AntonioRusso, sono state immediatamente sensibi-lizzate al massimo livello sull’importanza esull’urgenza di chiarire le circostanze dellatragica scomparsa del giornalista italiano.Lo svolgimento delle indagini e seguito da

vicino dall’Ambasciata a Tbilisi, con laquale le stesse autorita georgiane hannoassicurato di voler mantenere il piu strettoed efficace contatto. L’Ambasciatore d’Italiain Georgia Michelangelo Pipan ha avuto neigiorni immediatamente seguenti il ritrova-mento di Antonio Russo numerosi incontricon alti rappresentanti georgiani, dal Mini-stro degli Esteri Menagarishvili al Presi-dente del Parlamento Zhvania, al Procura-tore Generale Babilashvili. Tutti gli inter-locutori hanno confermato che il PresidenteShevardnadze ha disposto di condurre conla massima urgenza e con la massima curale indagini sul decesso di Antonio Russo. IlPresidente ha successivamente rilasciatoanche pubbliche dichiarazioni sulla neces-sita di rapide ed efficaci ricerche sull’acca-duto.

Il Procuratore Generale Babilashvili hainoltre affermato che gli inquirenti geor-giani sono interessati a collaborare con lecompetenti autorita italiane ai fini di otte-nere ogni elemento che possa essere utilealle indagini.

In occasione della visita a Roma delMinistro degli Esteri georgiano Irakli Me-negarishvili (31 ottobre 2000), il Ministrodegli Esteri Dini ha posto l’accento sull’im-portanza che le circostanze della scomparsadi Antonio Russo siano chiarite totalmenteed in tempi rapidi. Il suo interlocutore haribadito l’impegno delle Autorita georgianeaffinche sia fatta piena luce sul fatto.

Il 15 gennaio 2001 e stata presentata alGoverno georgiano una Nota Verbale con laquale si sono sollecitate notizie in meritoalle indagini sul caso di Antonio Russo. La

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risposta georgiana e stata accompagnata daun commento del Primo Vice Ministro degliEsteri Burduli, il quale ha confermato l’im-pegno profuso dagli inquirenti per fare lucesul caso Russo, che richiede indagini ap-profondite e rese particolarmente complessedalla situazione della Valle di Pankisi, aiconfini tra Georgia e Cecenia, sulla quale leautorita centrali esercitano con difficolta unpieno controllo.

Si riporta qui di seguito, in una tradu-zione d’ufficio in lingua italiana, un’infor-mativa che la Procura Generale della Geor-gia ha rimesso all’Ambasciata a seguito dellasuddetta Nota Verbale:

« Il 16 ottobre 2000, presso la Pro-cura della regione di Gardabani e statoaperto il procedimento penale n. 2100866,secondo quanto previsto dall’articolo 108del Codice Civile della Georgia, in relazioneall’omicidio del cittadino italiano AntonioRusso. Motivazione: il 16 ottobre, verso leore 15,00, nei pressi di un posto della poliziastradale di Gombori e stato trovato il ca-davere di un uomo di circa 35-40 anni.Nello stesso giorno, l’inchiesta e stata avo-cata dall’ufficio d’inchiesta della ProcuraGenerale della Georgia.

Dalle indagini svolte e emerso che ilcadavere e quello del cittadino italiano An-tonio Russo. E stato anche reso noto che ilpredetto era un membro del Partito ItalianoTransnazionale Radicale e radiogiornalistadi “Radio Radicale” dello stesso partito. Egliera interessato alla questione della Cecenia.Russo era giunto una prima volta in Geor-gia nel dicembre 1999, trattenendosi fino adaprile 2000. E nuovamente giunto in Geor-gia alla fine di luglio 2000. In entrambi icasi di soggiorno in Georgia, Antonio Russoaveva preso in affitto un appartamento ditre stanze, pagando un canone mensile di300$ americani. [...].

Durante il suo soggiorno in Georgia, ilSig. Russo tramite persone di origine Kisti,conosciute in loco, si sarebbe recato nellaValle di Pankisi, dove aveva contatti con gliabitanti e con profughi ceceni, cercando dicontattare persone che lo potessero portarein Cecenia (senza riuscire ad andarvi). Perintervistare i comandanti impegnati inazioni di guerriglia, Russo aveva contatti

con agenzie stampa cecene a Tbilisi, da cuiRusso riceveva informazioni, video e notiziesugli eventi in Cecenia.

Devono essere esperite ulteriori indagininella regione di Kakheti, (Valle di Pankisi),considerando la difficolta a svolgere inda-gini circostanziate data l’attuale situazionenella regione.

Le indagini relative agli aspetti operatividel caso Russo sono state affidate ai Mini-steri degli Affari Interni ed a quello dellaSicurezza. Sono state eseguite l’autopsia giu-diziaria e la perizia criminale.

Secondo quanto emerso dalla perizia le-gale, la causa diretta della morte di A. Russoe da attribuirsi a trauma toracico causatoda un oggetto pesante, non appuntito, frat-ture multiple dello sterno e delle costole,distruzione del tessuto del polmone destro.

Dall’inchiesta e emerso che sono andatipersi oggetti personali del Sig. Russo: mac-china fotografica digitale, videocassette, te-lefono satellitare, computer portatile. Si staesaminando il circolo delle persone contat-tate da Russo in Georgia, a Tbilisi e nellaValle di Pankisi, durante la sua prima eseconda venuta in Georgia.

Il caso di Russo e analizzato da ungruppo operativo, composto da esperti dellaProcura della Georgia, del Ministero dellaSicurezza e del Ministero degli Interni.

Al fine di individuare i responsabili del-l’omicidio di Russo, si stanno conducendoindagini attive ed operative.

L’inchiesta del caso Russo e oggetto diparticolare attenzione da parte della Pro-cura Generale della Georgia ».

L’Ambasciatore Pipan ha preso parte il26 marzo u.s. ad un passo dell’Unione Eu-ropea sulla situazione della sicurezza a Tibi-lisi nei confronti del Segretario del ConsiglioNazionale di Sicurezza, Nugzar Sajaja. Nel-l’ambito del passo e stata sottolineata l’im-portanza di rapide ed esaurienti indagini suicrimini commessi e l’Ambasciatore Pipan haa tale proposito lamentato la mancanza dirisultati nelle indagini sull’omicidio delgiornalista Antonio Russo. L’interlocutoregeorgiano ha espresso il rammarico perl’assenza di concreti risultati su tale caso edha brevemente illustrato i fattori che con-

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corrono a determinare l’attuale situazionedella sicurezza, tra cui la crisi economica, lapresenza di rifugiati, aggiungendo che leautorita seguono in diversi casi anche unatraccia politica.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

BERGAMO. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere − premesso che:

in circostanze non molto chiare estato ucciso Antonio Russo, giornalista diRadio Radicale, recatosi in Georgia permotivi inerenti il suo lavoro;

sembra che il giornalista avesse rac-colto una ricca documentazione in ordinealla guerra in Cecenia che potevano rive-lare situazioni del conflitto sconosciute eimportanti −:

quali iniziative siano state adottatedal Ministro degli affari esteri nei con-fronti del governo georgiano per una cor-retta informativa nei fatti avvenuti.

(4-32093)

RISPOSTA. — Grazie all’operato del Go-verno italiano, le autorita georgiane, com-petenti per le indagini sul decesso di AntonioRusso, sono state immediatamente sensibi-lizzate al massimo livello sull’importanza esull’urgenza di chiarire le circostanze dellatragica scomparsa del giornalista italiano.Lo svolgimento delle indagini e seguito davicino dall’Ambasciata a Tbilisi, con laquale le stesse autorita georgiane hannoassicurato di voler mantenere il piu strettoed efficace contatto. L’Ambasciatore d’Italiain Georgia Michelangelo Pipan ha avuto neigiorni immediatamente seguenti il ritrova-mento di Antonio Russo numerosi incontricon alti rappresentanti georgiani, dal Mini-stro degli Esteri Menagarishvili al Presi-dente del Parlamento Zhvania, al Procura-tore Generale Babilashvili. Tutti gli inter-locutori hanno confermato che il PresidenteShevardnadze ha disposto di condurre conla massima urgenza e con la massima curale indagini su decesso di Antonio Russo. Il

Presidente ha successivamente rilasciatoanche pubbliche dichiarazioni sulla neces-sita di rapide ed efficaci ricerche sull’acca-duto.

Il Procuratore Generale Babilashvili hainoltre affermato che gli inquirenti geor-giani sono interessati a collaborare con lecompetenti autorita italiane ai fini di otte-nere ogni elemento che possa essere utilealle indagini.

In occasione della visita a Roma delMinistro degli Esteri georgiano Irakli Me-negarishvili (31 ottobre 2000), il Ministrodegli Esteri Dini ha posto l’accento sull’im-portanza che le circostanze della scomparsadi Antonio Russo siano chiarite totalmenteed in tempi rapidi. Il suo interlocutore haribadito l’impegno delle Autorita georgianeaffinche sia fatta piena luce sul fatto.

Il 15 gennaio 2001 e stata presentata alGoverno georgiano una Nota Verbale con laquale si sono sollecitate notizie in meritoalle indagini sul caso di Antonio Russo. Larisposta georgiana e stata accompagnata daun commento del Primo Vice Ministro degliEsteri Burduli, il quale ha confermato l’im-pegno profuso dagli inquirenti per fare lucesul caso Russo, che richiede indagini ap-profondite e rese particolarmente complessedalla situazione della Valle di Pankisi, aiconfini tra Georgia e Cecenia, sulla quale leautorita centrali esercitano con difficolta unpieno controllo.

Si riporta qui di seguito, in una tradu-zione d’ufficio in lingua italiana, un’infor-mativa che la Procura Generale della Geor-gia ha rimesso all’Ambasciata a seguito dellasuddetta Nota Verbale:

« Il 16 ottobre 2000, presso la Procuradella regione di Gardabani e stato aperto ilprocedimento penale n. 2100866, secondoquanto previsto dall’articolo 108 del CodiceCivile della Georgia, in relazione all’omici-dio del cittadino italiano Antonio Russo.Motivazione: il 16 ottobre, verso le ore15,00, nei pressi di un posto della poliziastradale di Gombori e stato trovato il ca-davere di un uomo di circa 35-40 anni.Nello stesso giorno, l’inchiesta e stata avo-cata dall’ufficio d’inchiesta della ProcuraGenerale della Georgia.

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Dalle indagini svolte e emerso che ilcadavere e quello del cittadino italiano An-tonio Russo. E stato anche reso noto che ilpredetto era un membro del Partito ItalianoTransnazionale Radicale e radiogiornalistadi “Radio Radicale” dello stesso partito. Egliera interessato alla questione della Cecenia.Russo era giunto una prima volta in Geor-gia nel dicembre 1999, trattenendosi fino adaprile 2000. E nuovamente giunto in Geor-gia alla fine di luglio 2000. In entrambi icasi di soggiorno in Georgia, Antonio Russoaveva preso in affitto un appartamento ditre stanze, pagando un canone mensile di300$ americani. [...].

Durante il suo soggiorno in Georgia, ilSig. Russo tramite persone di origine Kisti,conosciute in loco, si sarebbe recato nellaValle di Pankisi, dove aveva contatti con gliabitanti e con profughi ceceni, cercando dicontattare persone che lo potessero portarein Cecenia (senza riuscire ad andarvi). Perintervistare i comandanti impegnati inazioni di guerriglia, Russo aveva contatticon agenzie stampa cecene a Tbilisi, da cuiRusso riceveva informazioni, video e notiziesugli eventi in Cecenia.

Devono essere esperite ulteriori indagininella regione di Kakheti, (Valle di Pankisi),considerando la difficolta a svolgere inda-gini circostanziate data l’attuale situazionenella regione.

Le indagini relative agli aspetti operatividel caso Russo sono state affidate ai Mini-steri degli Affari Interni ed a quello dellaSicurezza. Sono state eseguite l’autopsia giu-diziaria e la perizia criminale.

Secondo quanto emerso dalla perizia le-gale, la causa diretta della morte di A. Russoe da attribuirsi a trauma toracico causatoda un oggetto pesante, non appuntito, frat-ture multiple dello sterno e delle costole,distruzione del tessuto del polmone destro.

Dall’inchiesta e emerso che sono andatipersi oggetti personali del Sig. Russo: mac-china fotografica digitale, videocassette, te-lefono satellitare, computer portatile. Si staesaminando il circolo delle persone contat-tate da Russo in Georgia, a Tbilisi e nellaValle di Pankisi, durante la sua prima eseconda venuta in Georgia.

Il caso di Russo e analizzato da ungruppo operativo, composto da esperti dellaProcura della Georgia, del Ministero dellaSicurezza e del Ministero degli Interni.

Al fine di individuare i responsabili del-l’omicidio di Russo, si stanno conducendoindagini attive ed operative.

L’inchiesta del caso Russo e oggetto diparticolare attenzione da parte della Pro-cura Generale della Georgia ».

L’Ambasciatore Pipan ha preso parte il26 marzo u.s. ad un passo dell’Unione Eu-ropea sulla situazione della sicurezza a Tbi-lisi nei confronti del Segretario del ConsiglioNazionale di Sicurezza, Nugzar Sajaja. Nel-l’ambito del passo e stata sottolineata l’im-portanza di rapide ed esaurienti indagini suicrimini commessi e l’Ambasciatore Pipan haa tale proposito lamentato la mancanza dirisultati nelle indagini sull’omicidio delgiornalista Antonio Russo. L’interlocutoregeorgiano ha espresso il rammarico perl’assenza di concreti risultati su tale caso edha brevemente illustrato i fattori che con-corrono a determinare l’attuale situazionedella sicurezza, tra cui la crisi economica, lapresenza di rifugiati, aggiungendo che leautorita seguono in diversi casi anche unatraccia politica.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

VINCENZO BIANCHI. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri ed ai Ministridell’ambiente e per la funzione pubblica egli affari regionali. — Per sapere – pre-messo che:

il decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67,all’articolo 6 prevede che il ministero del-l’ambiente adotti entro trenta giorni, de-correnti dal 27 marzo 1997, un pianostraordinario di completamento e raziona-lizzazione dei sistemi di collettamento edepurazione delle acque reflue;

la disposizione richiede una parteci-pazione attiva delle regioni, delle autoritadi bacino di rilievo nazionale e degli enti

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locali, chiamate a svolgere un ruolo stra-tegico sia nella fase di elaborazione che inquella di attuazione del piano, consistentenella individuazione degli interventi e delleopere da inserire nel piano, mediantel’esame del piano in conferenza Stato-regioni-province autonome e prima ancoraattraverso una attivita di ricognizione evalutazione;

in data 3 aprile 1997 il ministerodell’ambiente rendeva noto attraverso untesto illustrativo sull’articolo 6 del decreto-legge n. 67 del 1997 le modalita e i tempid’attuazione fissando per il giorno 7 aprile1997 una riunione per l’esame delle que-stioni applicative e delle prime risultanzedelle attivita demandate alle regioni, alleautorita di bacino e per il tramite, agli entilocali competenti la realizzazione delleopere e degli interventi di collettamento edepurazione delle acque reflue;

in data 8 aprile 1997 la regione Lazio,evidentemente interessata dal ministerodell’ambiente, trasmette alle Amministra-zioni provinciali di Frosinone, Latina,Rieti, Roma e Viterbo la documentazioneinviata dal ministero dell’ambiente per lapredisposizione del piano, previsto dal de-creto in oggetto, indicando quale data ul-tima per l’invio delle schede raccoglientiper ogni singolo intervento le propostedelle Amministrazioni provinciali, il 9aprile 1997;

non si comprende per quale motivo laregione Lazio abbia fissato il termine di ungiorno per la redazione delle schede tec-niche necessarie alla redazione del piano,vista la complessita per la redazione dellestesse;

appare anzi opportuno che venganoprorogati i termini fissati dalla regioneLazio, comunque sia sempre entro i trentagiorni, dalla data del 27 marzo 1997, pre-visti dal decreto stesso;

bisogna tener presente la complessitaper la redazione delle schede tecniche cheraccoglieranno ogni singolo intervento, e lanecessita, da parte delle Amministrazioniprovinciali, di sentire tutti i comuni inte-ressati –:

se non ritenga sia da ascrivere ad unagrave negligenza da parte della regione lafissazione in un giorno del termine diconsegna delle schede tecniche, visto che ildecreto stesso fissa in trenta giorni, dalladata del 27 marzo 1997, il termine ultimoper l’adozione del piano straordinario dicompletamento e di razionalizzazione deisistemi di collettamento e depurazionedelle acque reflue. (4-09309)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione parlamentare, si precisa che il PianoStraordinario di collettamento e depura-zione ex articolo 6 L. 135/97 e stato pub-blicato in G.U. Suppl. Ord. N. 286 in data09.12.97.

Esso comprende tutti gli interventi che levarie Regioni hanno considerati prioritari,sia coperti da finanziamento, sia relativi arisorse finanziarie ancora da reperire.

Per quanto riguarda la Regione Laziosono stati inseriti nel Piano Straordinariointerventi per complessivi 2068,6 miliardi,con la seguente ripartizione per Provincia.

Provincia di Roma: 1763 miliardi.Provincia di Frosinone: 96,6 miliardi.Provincia di Latina: 127 miliardi.Provincia di Rieti: 61 miliardi.Provincia di Viterbo: 21 miliardi.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

BIONDI. — Ai Ministri degli affari esterie della difesa. — Per sapere – premessoche:

da notizie di stampa esisterebbe unaccordo militare tra Italia e Cina al fine disviluppare e produrre assieme nuovi si-stemi d’arma;

l’accordo prevederebbe l’esistenza diun comitato misto italo-cinese con compitiattuativi;

tale comitato sarebbe gia stato inse-diato al fine di esaminare i progetti prin-cipali e coinvolgere nelle trattative i mini-steri dei due Paesi;

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sul conflitto in Kosovo, la Cina haassunto, specie dopo il bombardamentodell’ambasciata cinese a Belgrado, un’at-teggiamento di non collaborazione con laNato;

Pechino ha dimostrato di non essereparticolarmente sensibile alle tematichedei diritti umani;

quest’anno ricorre il decennale deifatti di Tienanmen, dove vennero trucidatistudenti inermi che manifestavano controil regime cinese –:

se le notizie riguardanti l’accordocorrispondano al vero e se, in caso affer-mativo, il Governo non ritenga quanto-meno inopportuno sottoporre l’accordostesso alla ratifica del Parlamento in unperiodo in cui i rapporti fra la Nato (ac-cordo militare difensivo di cui il nostroPaese fa parte) e la Cina non possonoessere definiti di collaborazione ne tantomeno distensivi;

quale sia la linea di politica estera chetale accordo sottintende. (4-24053)

RISPOSTA. — Il Memorandum d’Intesa trail Ministero della Difesa della RepubblicaItaliana ed il Ministero della Difesa dellaRepubblica popolare cinese nel campo dellatecnologia e degli equipaggiamenti militari estato firmato a Roma il 26 febbraio del 1999tra il Segretario Generale del Ministero dellaDifesa italiano ed il suo omologo cinese.

Il Memorandum mira a rafforzare i le-gami di amicizia tra i due Paesi e a pro-muovere la cooperazione e l’interscambionell’ambito delle tecnologie e degli equipag-giamenti militari tra i due Paesi. Il Comitatomisto italo-cinese previsto dall’Intesa prov-vede ad identificare le aree di mutua coo-perazione per la predisposizione di progettie piani di collaborazione comune che sa-ranno comunque sottoposti all’esame edall’approvazione dei competenti organi diGoverno. L’intesa mira altresı ad assicurareil pieno rispetto delle disposizioni nazionaliconcernenti la tutela di documentazioni emateriali classificati.

Su un piano generale il Memorandum,nell’assicurare una positiva prosecuzione

dei rapporti italo-cinesi nel settore dellaDifesa, si inserisce in un contesto di rap-porti bilaterali caratterizzati da un accen-tuato rafforzamento e strutturazione deldialogo politico, anche sulla base del Pro-tocollo al riguardo perfezionato in occasionedella visita di stato in Cina dell’allora Pre-sidente Scalfaro nel giugno del 1998.

Il dialogo politico bilaterale ha registratonegli ultimi anni una notevole intensifica-zione. La gamma delle questioni trattate sie gradualmente ampliata sino ad includere,oltre alle questioni di stretto interesse bi-laterale, anche frequenti consultazioni sudiversi temi di attualita internazionale,quali sicurezza e non proliferazione, allar-gamento del Consiglio di sicurezza, riorga-nizzazione delle Nazioni Unite, riforma delleistituzioni finanziarie internazionali, Orga-nizzazione mondiale del Commercio ecc.

Anche in occasione del conflitto nella exYugoslavia, malgrado il bombardamentoper errore da parte della NATO dell’Amba-sciata cinese in Belgrado, la reazione delleAutorita cinesi e stata nel complesso equi-librata, ed i rapporti bilaterali italo-cinesinon hanno sofferto incrinature di rilievo.Da parte italiana, pertanto, sulla linea dianaloghe politiche svolte dai nostri princi-pali Partners europei, si intende continuarea sviluppare con Pechino rapporti organicidi lungo periodo, nell’ambito dei quali, purnel rispetto delle diverse posizioni, sia pos-sibile affrontare con spirito costruttivo an-che le questioni « sensibili » (diritti umani,Tibet, Taiwan). In tale spirito si sono svoltesia la visita di stato in Italia del Presidentecinese Jiang Zemin nel marzo 1999 che larecente visita del Presidente Amato in Cina.Nel marcare un ulteriore rafforzamentodelle relazioni bilaterali, le reciproche visitehanno consentito un proficuo scambio dipunti di vista su un ampio spettro di que-stioni internazionali.

Sulla base di quanto precede il Governoitaliano ha ritenuto di dar corso all’iter diratifica del Memorandum d’Intesa da partedel Parlamento.

In considerazione dell’imminente sca-denza della legislatura, ho ritenuto oppor-

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tuno rispondere alla Sua interrogazione pergli aspetti di competenza di questo Mini-stero.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Ugo Intini.

BIELLI. — Al Ministro dell’ambiente. —Per sapere – premesso che:

una discarica abusiva e stata scopertain questi giorni nell’ambito di operazioni dicontrollo del Nucleo di polizia ambientaledella stazione navale delle Fiamme gialleriminesi, nella campagna di Savignano sulRubicone (Forlı);

da informazioni apparse sulla stampalocale, pare essa che sia molto estesa e chesmaltisse rifiuti speciali;

il materiale e stato scaricato in duedistinti terreni;

al momento le autorita locali nullahanno dichiarato rispetto al materiale tro-vato e neppure sulla tossicita o meno dellostesso –:

quali siano le informazioni che sonopervenute al Ministro interrogato;

quali iniziative o indagini ritenga diavviare per appurare la reale situazionedella discarica e di quale materiale trattasi;

se risultino eventuali responsabilita.(4-06132)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione indicata si fa presente che in data 27novembre 1996 il Nucleo della Polizia Am-bientale della Stazione Navale di Rimini,14a Legione Guardia di Finanza, ritrovavain localita Savignano sul Rubicone un de-posito abusivo di materiale di risulta pro-veniente da attivita di impiantistica idrau-lica (rottami ferroso e plastici) ubicato sudue terreni privati distinti, e di diversaproprieta, forse derivanti dalle attivita la-vorative dei proprietari.

Si ritiene utile precisare che le indaginicondotte dalla Procura della Repubblicapresso la Pretura di Forlı hanno portato,con atto 1559/97 del GIP, all’archiviazione

del reato di cui all’ex articolo 25 decreto delPresidente della Repubblica 915/82 perl’esercizio di discarica abusiva.

Per completezza di informazione si par-tecipa che la provincia di Forlı-Cesena, in-terpellata in merito, ha comunicato cheattualmente nell’area oggetto dell’interroga-zione in argomento non e stata rilevata lapresenza di alcun tipo di rifiuto.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

BONATO. — Ai Ministri dell’ambiente,del bilancio e della programmazione eco-nomica e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

la regione Veneto ha approvato larealizzazione di un impianto di tratta-mento e smaltimento di rifiuti solidi ur-bani richiesto dal Consorzio intercomunale« Priula », gia individuato dalla regionecome autorita di bacino nel territorio de-nominato « TV 2 »;

dalle verifiche effettuate dall’ammini-strazione comunale di Spresiano (Treviso),comune sul cui territorio dovrebbe sorgereil nuovo impianto, risulta che detto pro-getto non fornisce le garanzie ambientalinecessarie (vicinanza con i centri abitati,tecnologie impiantistiche superate, dimen-sionamento imprecisato, eccetera);

i finanziamenti concessi dalla regioneVeneto rientrano nel Piano triennale ditutela ambientale 1994-1996, erogabilidalla Cassa depositi e prestiti, giusta ilprovvedimento del consiglio regionalen. 991 del 31 agosto 1994;

la regione Veneto, su richiesta delconsorzio intercomunale « Priula » ha mu-tato (con delibera di giunta regionalen. 6379 del 5 dicembre 1995) il soggettoattuatore dell’intervento da detto consorzioalla societa mista Contarina spa, di cui nonsi conosce la composizione proprietaria edi mutamenti fino ad oggi intervenuti tra isoci privati, subordinando comunque lapossibilita di contrazione del mutuo con laCassa depositi e prestiti (per 9.457 milioni)

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al « benestare » del ministero dell’am-biente, come scritto esplicitamente nellepremesse della delibera della citata Giuntaregionale: « corre l’obbligo di precisare chei predetti interventi sono finanziati, tra-mite l’erogazione di mutuo, dalla Cassadepositi e prestiti, ai sensi della leggen. 441 del 1987. Per tanto, una che ilMinistero dell’ambiente, a cui va trasmessoil provvedimento in esame, abbia rilasciatoil proprio benestare, i nuovi soggetti tito-lari dovranno espletare le procedure pre-viste dalla circolare n. 1203 del 1995pubblicata sul supplemento ordinario dellaGazzetta Ufficiale n. 23 del 28 gennaio1995, ai fini della contrazione del mutuomedesimo –:

se abbiano mai rilasciato il proprioesplicito benestare al finanziamento dellasocieta Contarina spa per la realizzazionedi detto impianto. (4-07319)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione parlamentare, giova preliminarmentericordare che il Consorzio intercomunaleper la raccolta e lo smaltimento dei rifiutisolidi urbani « Priula » di cui fanno parte 14Comuni del trevigiano, venne nominato, condecreto della Giunta Regionale n. 2659 del27 aprile 1990 – « ente responsabile » delbacino « Treviso 2 » ai sensi dell’articolo 11dell’’elaborato A del Piano Regionale diSmaltimento dei rifiuti solidi urbani appro-vato con provvedimento del Consiglio Re-gionale n. 785 del 28 ottobre 1988.

Nell’ambito della sua competenza, ilConsorzio « Priula » predispose, attraversola societa a capitale misto pubblico-privato« Contarina S.p.A. » di cui e socio di mag-gioranza al 51 per cento (l’altra consociatarisulta essere la societa Segesta – Gestioniper l’ambiente Fiat – Lyonnaise S.p.A.) unprogetto per la costruzione di un impiantodi trattamento di rifiuti solidi urbani ap-provato con deliberazione n. 33 del 29 no-vembre 1991.

L’impianto di compostaggio rifiuti di cuitrattasi e situato a sud del Comune diSpresiano, in localita nota come « Le Con-tarine », in un’area che si estende per circa11,7 ettari, delimitata a sud dal confine con

il Comune di Villorba, ad ovest e a nord daterreni agricoli e ad est dalla strada comu-nale Via Vittorio Veneto e, tramite questa,collegata sia alla Strada Statale 13 « Pon-tebbana » che alla Strada Provinciale 108.

I centri abitati piu vicini risultano essereCatena di Villorba, Lovadina di Spresiano eVisnadello.

Il progetto originario, ad opera dellaTEPRIN Coop. S.r.l. di Ravenna e da rea-lizzarsi nel Comune di Spresiano, avevaprevisto una spesa complessiva pari a L.29.956.000.000, di cui 9.457.000.000 a ca-rico dello Stato – ai sensi della legge n. 441del 1987 (Cassa depositi e prestiti) – e20.139.000.000 a carico della « ContarinaS.p.A. » per la realizzazione di una linea ditrattamento rifiuti solidi urbani, con sepa-razione ed igienizzazione della frazione or-ganica, recupero del ferro e produzione diR.D.F. (refuse derived fuel = combustibilederivato da rifiuti), ed una linea di tratta-mento di frazioni organiche selezionate pro-venienti da raccolte differenziate per la pro-duzione di « compost ».

La Giunta Regionale del Veneto, condeliberazione n. 6105 del 23 ottobre 1992approvava, in linea tecnica ed economica, ilprogetto generale ed il 1o stralcio esecutivodell’impianto di trattamento di RSU nelComune di Spresiano, recependo integral-mente le indicazioni al riguardo formulatenel parere della Commissione tecnica regio-nale sez. ambiente n. 1444 del 9 aprile 1992.L’opera veniva dichiarata di pubblica utilitae i lavori indifferibili e urgenti.

Il citato parere della Commissione di-sponeva l’indizione di un appalto concorsoper l’esecuzione delle opere civili e dell’im-piantistica elettromeccanica principale.Inoltre, in data 5 dicembre 1995 la Giuntaregionale nomino la Societa « ContarinaS.p.A. » quale soggetto titolare dell’inter-vento di completamento della prima lineadell’impianto di Spresiano. Sulla variazionedel soggetto titolare dell’intervento (da Entedi Bacino TV2 – Consorzi IntercomunalePriula – a « Contarina S.p.A. » con sede inSpresiano) il Ministero dell’ambiente, connota n. 1913/ARSIDI/VA del 1o febbraio1996, espresse parere favorevole anche in

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considerazione della qualificazione comeSocieta a prevalente capitale pubblico.

Il citato parere fu inviato alla CassaDepositi e Prestiti e trasmesso per cono-scenza alla Regione del Veneto ed alla Con-tarina S.p.A. In ottemperanza al summen-zionato parere della Commissione tecnica la« Contarina S.p.A. », con bando di gara pub-blicato integralmente sulla Gazzetta Uffi-ciale della Comunita Europea S41/137 del28 febbraio 1996 e sulla G.U.R.I, Fogliodelle Inserzioni n. 52 del 2 marzo 1996nonche per estratto, sui quotidiani « Il Sole24 Ore », « il Gazzettino » e « La Tribuna »del 29 febbraio 1996, avviava la proceduradi appalto concorso.

Esperiti gli adempimenti procedurali dirito, « Contarina S.p.A. » procedeva alla suc-cessiva richiesta di pubblicazione di inte-grale avviso di appalto aggiudicato, ex ar-ticolo 20, legge n. 55/90, inviata all’UfficioPubblicazioni della Gazzetta Ufficiale delleComunita Europea; avviso pubblicato, al-tresı, integralmente sulla G.U.R.I., Fogliodelle Inserzioni n. 39 del 17 febbraio 1998e per estratto sui quotidiani prima citati.

Il Comune di Spresiano, facente parte delConsorzio « Priula » si oppose, mediante de-libera, al previsto esproprio dei lotti inte-ressati dalla discarica in argomento, denun-ciando una serie di discrepanze tra i datirilevati dalla Commissione tecnica regionalein materia di fascia di rispetto stradale equelli effettivi, chiedendo una nuova veri-fica da parte della predetta Commissione.

La Giunta regionale, nel ribadire chel’impianto doveva essere classificato tra leopere pubbliche di interesse regionale e pre-cisamente tra le opere igieniche, intimava alComune di Spresiano a procedere all’espro-priazione.

La societa « Contarina S.p.A. » si rivolse,quindi, al Comitato di Controllo ed allaPrefettura di Treviso per ottenere l’autoriz-zazione per l’inizio della costruzione del-l’impianto di compostaggio di RSU, chie-dendo inoltre di intervenire in sostituzionedel Sindaco di Spresiano mediante l’ado-zione dei provvedimenti di cui all’articolo48 della legge 42/90 ed all’articolo 23 dellalegge regionale 19/91 con procedura d’ur-

genza, attesa l’improrogabile necessita diiniziare i lavori entro il 24 novembre 1996.

In data 23 ottobre 1996 il Sindaco delComune di Spresiano inoltrava un espostoalle Procure della Repubblica di Treviso e diVenezia per falso in atto pubblico e truffa aidanni dello Stato, ponendo l’accento sulledifformita rilevate tanto nel progetto pre-sentato per l’approvazione rispetto alle pre-scrizioni poste dal Piano regionale di smal-timento dei rifiuti solidi urbani, quanto nelparere n. 1444 espresso in data 9 aprile1996 dalla piu volte richiamata commis-sione tecnica, in ordine sia alle distanzeriscontrate in tema di fasce di rispetto stra-dali, sia alla pericolosita dei rifiuti destinatiall’impianto.

All’esito della condotta istruttoria, ilG.I.P. di Treviso ha emesso decreto di ar-chiviazione in data 25 gennaio 1999 rece-pendo integralmente le motivazioni espressedal P.M. incaricato il quale ha ritenuto dicondividere le positive conclusioni cui epervenuta l’apposita Commissione tecnicaistituita per la verifica delle distanze impo-ste dalla legge regionale.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

BOGHETTA. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e ai Ministri dell’univer-sita e della ricerca scientifica e tecnologicae della giustizia. — Per sapere − premessoche:

il 9 giugno 2000 vi sara il primo turnodi votazioni presso l’universita di Bologna,per l’elezione del Rettore;

le votazioni dovevano tenersi nel giu-gno del 1999, ma lo stesso rettore Roversiera riuscito a protrarre di un anno lascadenza del suo rettorato con una primadelibera del Senato accademico e consigliodi amministrazione in data 16 gennaio1999, bloccata poi dal Consiglio di Statoper irregolarita, reiterata con una secondadelibera del 3 settembre 1999, nonostanteche centinaia di docenti avessero firmatoun documento di protesta, e intrapresoun’azione legale presso il Consiglio diStato;

Atti Parlamentari — IX — Camera dei Deputati

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nonostante quello che ad avviso del-l’interrogante appare come un abuso com-messo la proroga e stata portata avanti;

addirittura durante la riunione del-l’Adu (docenti universitari) del 29 febbraio2000 il professor Ghetti ha dichiarato cheil bilancio dell’Ateneo non e trasparente;

inoltre sulla stampa si registrano at-tacchi ripetuti e sospetti ai candidati Fla-migni e Lorenzini, attacchi alla facolta diMedicina ed al suo preside, e in tuttol’Ateneo si sta creando un clima di inti-midazioni;

in una trasmissione televisiva su unatelevisione locale, presenti i candidati alrettorato, il professor Flamigni ha dichia-rato che siamo in presenza di un clima diveleni, di pugnali e nessuno gli ha datotorto;

il professor Barbiroli, a nome delgruppo del Coordinamento del forum per-manente, in una lettera ai docenti affermache: « anzitutto e indispensabile creare unclima di distensione e di fiducia affinchetutti coloro che vogliono partecipare atti-vamente alle scelte della vita universitaria,che e la “nostra” vita, non vengano artifi-ciosamente obnubilati da una situazione diincertezza, di condizionamento intellet-tuale e morale, o, peggio ancora, di inti-midazione. Gia alcuni interventi che ab-biamo letto in posta elettronica e sui quo-tidiani fanno intendere, a chi e attento, chesi vuole creare uno stato d’animo di preoc-cupazione, evocando fra l’altro una ipote-tica incertezza del futuro, una misteriosaesigenza di unita e preoccupanti contrap-posizioni di linea gestionale »;

il rettore Roversi Monaco mentre siesprime sul comportamento di altri do-centi, candidati siede in consigli di ammi-nistrazione di aziende e nella Fondazionedi una banca; presenza discutibile visto chetali possibilita e deroghe vengono concesseda organi universitari palesemente com-piacenti −:

se non siritenga opportuno aprireun’inchiesta sul comportamento del rettoreRoversi Monaco e sulla situazione dell’uni-

versita di Bologna ai fini di consentire leelezioni in un clima positivo e in modotrasparente e democratico. (4-29997)

RISPOSTA. — Si comunica che le votazioniper l’elezione del nuovo Rettore pressol’Universita di Bologna sono state regolar-mente svolte. Il Ministero ha disposto lanomina, per il prossimo quinquennio ac-cademico 2000/05, del nuovo Rettore nellapersona del prof. Ugo Calzolari.

Il Sottosegretario di Stato perl’universita e la ricerca scien-tifica e tecnologica: LucianoGuerzoni.

BORGHEZIO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

le procedure previste dalla recentelegge tedesca (12 agosto 2000) sulla istitu-zione della Fondazione « Memoria, Re-sponsabilita e Futuro », che ha disciplinatole modalita previste per le richieste deirisarcimenti in favore degli ex lavoratoriforzati e delle altre vittime del nazismopone il delicato problema della estremadifficolta di reperimento della relativa do-cumentazione da parte dei richiedenti;

in particolare, questo problema ri-sulta riguardare la quasi totalita dei casiper quanto riguarda gli aventi diritto civilie militari Istriani e Dalmati, costretti afuggire dalle loro case per le persecuzionititine;

se non intendano intervenire urgen-temente nei confronti dell’ente incaricatodell’erogazione dei fondi, per quanto ri-guarda gli aventi diritto italiani, I.O.M.,ufficio regionale Italia, con sede in Roma,via Nomentana 62, affinche tale ente part-ner della fondazione tedesca accetti, inqueste fattispecie, l’autocertificazione daparte degli aventi diritto, che in caso con-trario si vedrebbero ingiustamente esclusidai risarcimenti. (4-32399)

RISPOSTA. — Il risarcimento previstodalla Fondazione tedesca « Memoria, Re-

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sponsabilita e Futuro » e a favore dellevittime del nazismo, e pertanto non si com-prende come la I.O.M. di Roma possa ac-certare domande di risarcimento da partedelle vittime delle persecuzioni titine.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

BOSCO, FONTANINI e PITTINO. — AlMinistro degli affari esteri. – Per sapere –premesso che:

nel luglio 1997, l’Italia ha acquisito,attraverso la societa Stet, controllata dalloStato, ed in collaborazione con la societagreca Ote, una importante quota della Te-lecom Serba (Telekom Srbija) per un con-trovalore di piu di 1.500 miliardi;

la partecipazione dell’Italia alla pri-vatizzazione della telefonia serba nonavrebbe potuto avvenire senza il coinvol-gimento o quantomeno l’interessamento,del Governo nelle trattative, dal momentoche all’epoca la Telecom era pubblica ed ilsuo azionista di riferimento era il Mini-stero del tesoro;

l’operazione finanziaria della Tele-com Italia nei Balcani, aggirando le san-zioni contro Belgrado imposte dalla Co-munita internazionale, ha contribuito asostenere il regime dell’ex presidente serboSlobodan Milosevic –:

se il coinvolgimento della nostra po-litica estera nella privatizzazione della te-lefonia serba, anche alla luce dei successiviinvestimenti finanziari e dei grossi progettiinfrastrutturali assegnati al nostro Paesenell’area dei Balcani, sia stato strumentaleal consolidamento della presenza econo-mica nell’ex Jugoslavia e, nel caso, qualisiano gli specifici interessi coinvolti;

quale tipo di strategia ha giustificatol’operazione, a fronte delle pesanti impli-cazioni umanitarie e di politica interna-zionale derivanti dall’affare e se, in taliimplicazioni, fosse inclusa anche la possi-bilita che le somme destinate alla Telekompotessero servire a tappare i buchi di bi-

lancio del regime o finire su conti esteridell’ex dittatore;

se al Ministro risulti che la praticadell’acquisizione di partecipazioni pressosocieta di Paesi stranieri, da parte delGoverno italiano, non si sia limitata al casoSerbia e, nel caso, se i movimenti di ca-pitale pubblico siano gestiti autonoma-mente o sia prevista qualche forma dicontrollo istituzionale. (4-34180)

RISPOSTA. — In relazione all’argomentodella presente interrogazione, si rinvia aglielementi forniti dall’onorevole Ministro nelcorso dell’informativa del 28 febbraio 2001,presso l’Aula della Camera dei deputati sullavicenda dell’acquisto di una quota di capi-tale della Telekom Serbia. (Informativa al-legata: in visione presso il Servizio Reso-conti).

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

CACCAVARI. — Al Ministro dell’univer-sita, al Ministro della ricerca scientifica etecnologica, al Ministro della sanita. — Persapere – premesso che:

il centro di medicina del sonno diParma nato nel 1974 come laboratorio perlo studio dei sistemi di vigilanza pressol’Istituto di Neurologia dell’Universita, hainiziato la sua attivita clinica nel campo deidisturbi del sonno a partire dal 1983;

nel 1990 e stato strutturato comecentro di Medicina del Sonno (Cms) condelibera del consiglio di facolta di medi-cina e chirurgia e del senato accademicodell’universita di Parma in seguito all’espli-cita richiesta del consiglio dell’istituto dineurologia;

e stato quindi uno dei primi centrioperanti in Italia e dal 1995 e accreditatodall’Associazione italiana di medicina delsonno come centro multidisciplinare ido-neo a diagnosticare e trattare tutte le pa-tologie del sonno;

Atti Parlamentari — XI — Camera dei Deputati

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nello stesso anno il Cms e stato ac-creditato come centro training per la for-mazione del personale medico nazionalenel campo delle malattie del sonno. Dal1996 e entrato a far parte della rete diinterscambio fra i laboratori europei de-nominati european network of sleep labo-ratories sotto il controllo della europeansleep research society;

nel 1997 e stato inserito tra i centri dieccellenza dell’organizzazione mondialedella sanita nell’ambito del progetto inter-nazionale « Word wilde project of sleepand health » per avere identificato un ele-mento fondamentale della struttura delsonno e precisamente il Cap, ed e diventatouna delle sedi piu famose a livello mon-diale per lo studio del sonno e delle suepatologie;

il Csm di Parma ha ospitato medici ericercatori per soggiorni di formazione in-viati dai piu prestigiosi ospedali del mondoed ha determinato l’avvio di programmi diinsegnamento a livello internazionale;

il responsabile del Csm e professoreordinario di neurologia e ha ricoperto lacarica di presidente dell’Associazione ita-liana di medicina del sonno conducendotutto il lavoro basandosi esclusivamentesull’apporto di collaboratori volontari esull’impiego di attrezzature acquistate me-diante i fondi del programma di ricerca;

essendo venuti meno tali apporti, ilcentro non ha potuto contare su nessunafigura operativa medica o tecnica di com-petenza ospedaliera e universitaria pur es-sendo una struttura riconosciuta e apprez-zata dalla comunita scientifica internazio-nale;

il centro e chiuso dal 31 dicembre1999 –:

come si intenda procedere, in tempirapidi, per dotare il centro di ogni mezzoe del personale necessario perche possariprendere l’attivita e ritornare ad essereriferimento formativo e scientifico nelcampo specifico della medicina del sonno.

(4-32323)

RISPOSTA. — Il Rettore dell’Universita de-gli studi di Parma, cui il Ministero hachiesto gli elementi di risposta in meritoalla vicenda segnalata nell’atto di sindacatoispettivo, ha riferito quanto segue.

Il Centro di medicina del sonno nascecome centro di ricerca, idoneo a studiare lepatologie connesse con i disturbi del sonno,con atto del Consiglio di Facolta di Medi-cina e chirurgia del 16 maggio 1990, delSenato accademico del 25 giugno 1990 ra-tificato con delibera del Consiglio di Am-ministrazione del 27 giugno 1990 dell’Uni-versita di Parma.

La struttura in questione svolge la suaattivita all’interno dell’Istituto di Neurologiadella Facolta di medicina e chirurgia.

Responsabile del centro e il prof. MarioGiovanni Terzano, che si avvale della col-laborazione di personale tecnico della stessaUniversita di Parma, in convenzione conl’azienda ospedaliera (una unita a tempopieno e una unita a tempo parziale) noncheper l’attivita di segreteria amministrativa,del personale assegnato all’Istituto di Neu-rologia.

Il Rettore ha, altresı, comunicato chel’Universita stessa non ha adottato alcunprovvedimento relativo alla chiusura delCentro di Medicina del sonno, che continua,quindi, ad operare come centro di ricercaall’interno di una struttura universitaria.

In relazione a quanto fatto presente dalpredetto Ateneo si ritiene di aver fornitoesaustivi chiarimenti ai quesiti posti.

Il Sottosegretario di Stato perl’universita e la ricerca scien-tifica e tecnologica: LucianoGuerzoni.

DOZZO, GUIDO DUSSIN, MICHIELONe LUCIANO DUSSIN. — Al Presidente delConsiglio dei ministri e ai Ministri del te-soro e dell’ambiente. — Per sapere – pre-messo che:

il comune di Spresiano fa parte, uni-tamente ad altri comuni, del consorziointercomunale per la raccolta e lo smalti-mento dei rifiuti solidi urbani, approvato

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con provvedimento del consiglio regionale28 ottobre 1988, n. 785;

nell’ambito della sua competenza, ilConsorzio intercomunale, denominato« Priula », predisponeva, attraverso la so-cieta a capitale misto pubblico-privato de-nominata « Contarina spa », di cui e sociodi maggioranza (cinquantuno per cento El’altro socio e la societa Segesta E Gestioniper l’ambiente Fiat-Lyonnaise spa), unprogetto per la costruzione di un impiantodi trattamento di rifiuti solidi urbani conproduzione di « compost » e Rdf (refusederived fuel);

tale progetto, elaborato dalla Teprinsocieta cooperativa a responsabilita limi-tata di Ravenna, avrebbe dovuto realizzarsinel comune di Spresiano e avrebbe com-portato la complessiva spesa di lire29.956.000.000, di cui 9.457.000.000 a to-tale carico dello Stato, ai sensi della leggen. 441 del 1987, e lire 20.139.000.000 acarico della societa Contarina spa;

ad una attenta analisi, svolta in re-lazione sia a quanto espresso in sede dipareri della commissione tecnica regionale,sezione per l’ambiente, n. 1444 del 9 aprile1992 e n. 1446 del 5 aprile 1993, allegatialla delibera della giunta regionale, che alleprescrizioni poste dal piano regionale dismaltimento dei rifiuti solidi urbani, si enotato che il progetto presentato per l’ap-provazione espone ed illustra una situa-zione difforme dalla realta;

nelle delibere sopracitate si legge: « IlCentro viene realizzato in un’area identi-ficata con i mappali n. 100-101-128-129-127-107 parte foglio 20 del comune diSpresiano e nota come localita “Le Con-tarine”; e situata a sud del comune diSpresiano, prospiciente con il comune diVillorba, e si estende su circa 11,7 ettari.L’area risulta delimitata ad est dalla stradacomunale via Vittorio Veneto, a sud dalconfine con il comune di Villorba, ad oveste a nord da terreni agricoli. L’area eabbastanza lontana da centri abitati (i piuvicini sono: Catena di Villorba a circa 2chilometri a sud, Lovadina di Spresiano acirca 1,4 chilometri a nord, Visnadello a

circa 1,8 chilometri ad ovest) in una zonaprevalentemente agricola con scarsa edifi-cazione rurale; essa e accessibile da tuttoil territorio consortile per la presenza dellastrada comunale via Vittorio Veneto diret-tamente collegata sia alla strada statalen. 13 Pontebbana, sia alla strada provin-ciale n. 108 ». Inoltre si legge « Agli effettidel rispetto delle valutazioni di cui all’ar-ticolo 7, Relazione di compatibilita am-bientale, si intende esauriente quando di-mostri che il sito disti con riferimento alperimetro dell’area effettivamente interes-sata al trattamento dei rsu ed in relazioneai tempi di realizzazione secondo il pianodi gestione: 100 metri dalle abitazioni ef-fettivamente utilizzate come residenza odomicilio di persone continuamente neltempo; 200 metri dalle autostrade, dallestrade statali e provinciali; 500 metri dainuclei abitativi effettivamente utilizzatecome residenza continuamente nel tem-po. »;

da un esame della cartografia delcomune di Spresiano e dato ricavare inveceche il perimetro dell’impianto dista: dalcentro abitato di catena di Villorba soloseicento metri anziche due chilometri; dalcentro abitato di Lovadina di Spresianosolo quattrocentoventi metri anziche mil-lequattrocento; dal centro abitato di Vi-snadello solo seicentocinquanta metri, an-ziche milleottocento; l’autostrada A27 Ve-nezia-Pian di Vedoia dista solo cento metri,anziche duecento; vi sono abitazioni a soliventi metri dal perimetro dell’area anzichea cento metri, e un nucleo abitato com-posto di quattro edifici dista soli trentametri; a soli sessantacinque metri dal pe-rimetro dell’area vi e un’azienda zootec-nica « Venturin », che, nei quarantadue et-tari di cui dispone, pratica una coltivazione« ecocompatibile » ai sensi del Regola-mento Cee 2078, allevando duecento capidi bestiame sia da latte che da carne, laquale potrebbe venir gravemente danneg-giata dalla realizzazione dell’impianto; lastrada comunale via Vittorio Veneto non edirettamente collegata sia con la stradastatale n. 13 « Pontebbana » che con lastrada provinciale n. 108; invece la stradastatale n. 13 e collegata alla strada pro-

Atti Parlamentari — XIII — Camera dei Deputati

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vinciale n. 102 attraverso la via Marconi,che attraversa una zona abitata e noncostituisce strada idonea al passaggio dimezzi pesanti; a sua volta, la strada pro-vinciale n. 102 si immette sulla strada sta-tale n. 13 « Pontebbana » a Castrette diVillorba, dopo aver attraversato il centroabitato di Catena di Villorba; a nord viaVittorio Veneto si collega alla strada pro-vinciale n. 108 nell’abitato di Lovadina –:

se non si ritenga opportuno sotto-porre, dopo quanto sopra descritto, lo stu-dio di impatto ambientale presentato dalla« Contarina Spa » ad una attenta analisi (aisensi del decreto del Presidente della Re-pubblica 12 aprile 1996, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale del 7 settembre 1996),ancorche il progetto sia stato gia appro-vato;

se non si ritenga opportuno richie-dere alla « Contarina Spa » l’adeguamentodel capitolato di appalto alla normativaCee, specie per quanto attiene alle direttive91/156 e 91/889 ora vigenti;

se non si ritenga opportuno sospen-dere l’erogazione, tramite la Cassa depositie prestiti, del finanziamento a carico delloStato di lire 9.457.000.000 ai sensi dellalegge n. 441 del 1987, sino a quando nonsi sia fatta piena luce sulla vicenda.

(4-05521)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione parlamentare di cui all’oggetto, giovapreliminarmente ricordare che il Consorziointercomunale per la raccolta e lo smalti-mento dei rifiuti solidi urbani « Priula dicui fanno parte 14 Comuni del trevigiano,venne nominato, con decreto della Giuntaregionale n. 2659 del 27 aprile 1990 « enteresponsabile » del bacino « Treviso 2 » aisensi dell’articolo 11 dell’elaborato A delPiano Regionale di Smaltimento dei rifiutisolidi urbani approvato con provvedimentodel Consiglio Regionale n. 785 del 28 otto-bre 1988.

Nell’ambito della sua competenza, ilConsorzio « Priula » predispose, attraversola societa a capitale misto pubblico-privato« Contarina S.p.A. » di cui e socio di mag-

gioranza al 51% (l’altra consociata risultaessere la societa Segesta-Gestioni per l’am-biente Fiat-Lyonnaise S.p.A.) un progettoper la costruzione di un impianto di trat-tamento di rifiuti solidi urbani approvatocon deliberazione n. 33 del 29 novembre1991.

L’impianto di compostaggio rifiuti di cuitrattasi e situato a sud del Comune diSpresiano, in localita nota come « Le Con-tarine », in un’area che si estende per circa11,7 ettari, delimitata a sud dal confine conil Comune di Villorba, ad ovest e a nord daterreni agricoli e ad est dalla strada comu-nale Via Vittorio Veneto e, tramite questa,collegata sia alla Strada Statale 13 « Pon-tebbana » che alla Strada Provinciale 108.

I centri abitati piu vicini risultano essereCatena di Villorba, Lovadina di Spresiano eVisnadello.

Il progetto originario, ad opera dellaTEPRIN Coop. S.r.l. di Ravenna e da rea-lizzarsi nel Comune di Spresiano, avevaprevisto una spesa complessiva pari a L.29.956.000.000, di cui 9.457.000.000 a ca-rico dello Stato – ai sensi della legge n. 441del 1987 (Cassa depositi e prestiti) – e20.139.000.000 a carico della « ContarinaS.p.A. » per la realizzazione di una linea ditrattamento rifiuti solidi urbani, con sepa-razione ed igienizzazione della frazione or-ganica, recupero del ferro e produzione diR.D.F. (refuse derived fuel – combustibilederivato da rifiuti), ed una linea di tratta-mento di frazioni organiche selezionate pro-venienti da raccolte differenziate per la pro-duzione di « compost ».

La Giunta Regionale del Veneto, condeliberazione n. 6105 del 23 ottobre 1992approvava, in linea tecnica ed economica, ilprogetto generale ed il 1o stralcio esecutivodell’impianto di trattamento di RSU nelComune di Spresiano, recependo integral-mente le indicazioni al riguardo formulatenel parere della Commissione tecnica regio-nale sez. ambiente n. 1444 del 9 aprile 1992.L’opera veniva dichiarata di pubblica utilitae i lavori indifferibili e urgenti.

Il citato parere della Commissione di-sponeva l’indizione di un appalto concorsoper l’esecuzione delle opere civili e dell’im-piantistica elettromeccanica principale.

Atti Parlamentari — XIV — Camera dei Deputati

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Inoltre, in data 5 dicembre 1995 la Giuntaregionale nomino la Societa « ContarinaS.pA. » quale soggetto titolare dell’interventodi completamento della prima linea dell’im-pianto di Spresiano. Sulla variazione delsoggetto titolare dell’intervento (da Ente diBacino TV2 – Consorzi IntercomunalePriula – a « Contarina S.p.A. » con sede inSpresiano) il Ministero dell’ambiente, connota n. 1913/ARSIDI/VA del 1o febbraio1996, espresse parere favorevole anche inconsiderazione della qualificazione comeSocieta a prevalente capitale pubblico.

Il citato parere fu inviato alla CassaDepositi Prestiti e trasmesso per conoscenzaalla Regione del Veneto ed alla ContarinaS.p.A. In ottemperanza al summenzionatoparere della Commissione tecnica la « Con-tarina S.pA. », con bando di gara pubblicatointegralmente sulla Gazzetta Ufficiale dellaComunita Europea S 41/137 del 28 febbraio1996 e sulla G.U.R.I., Foglio delle Inserzionin. 52 del 2 marzo 1996 nonche per estratto,sui quotidiani « Il Sole 24 Ore », « il Gaz-zettino » e « La Tribuna » del 29 febbraio1996 avviava la procedura di appalto con-corso.

Esperiti gli adempimenti procedurali dirito, « Contarina S.p.A », procedeva alla suc-cessiva richiesta di pubblicazione di inte-grale avviso di appalto aggiudicato, ex ar-ticolo 20, legge n. 55/90, inviata all’UfficioPubblicazioni della Gazzetta Ufficiale dellaComunita Europea; avviso pubblicato, al-tresı, integralmente sulla G.U.R.I., Fogliodelle Inserzioni n. 39 del 17 febbraio 1998e per estratto sui quotidiani prima citati.

Il Comune di Spresiano, facente parte delConsorzio « Priula », si oppose, mediantedelibera, al previsto esproprio dei lotti in-teressati dalla discarica in argomento, de-nunciando una serie di discrepanze tra idati rilevati dalla Commissione tecnica re-gionale in materia di fascia di rispetto stra-dale e quelli effettivi, chiedendo una nuovaverifica da parte della predetta Commis-sione.

La Giunta regionale, nel ribadire chel’impianto doveva essere classificato tra leopere pubbliche di interesse regionale e pre-

cisamente tra le opere igieniche, intimava alComune di Spresiano a procedere all’espro-priazione.

La societa « Contarina S.p.A. » si rivolse,quindi al Comitato di Controllo ed allaPrefettura di Treviso per ottenere l’autoriz-zazione per l’inizio della costruzione del-l’impianto di compostaggio di RSU, chie-dendo inoltre di intervenire in sostituzionedel Sindaco di Spresiano mediante l’ado-zione dei provvedimenti di cui all’articolo48 della legge 42/90 ed all’articolo 23 dellalegge regionale 19/91 con procedura d’ur-genza, attesa l’improrogabile necessita adiniziare i lavori entro il 24 novembre 1996.

In data 23 ottobre 1996 il Sindaco delComune di Spresiano inoltrava un espostoalle Procure della Repubblica di Treviso e diVenezia per falso in atto pubblico e truffa aidanni dello Stato, ponendo l’accento sulledifformita rilevate tanto nel progetto pre-sentato per l’approvazione rispetto alle pre-scrizioni poste dal Piano regionale di smal-timento dei rifiuti solidi urbani, quanto nelparere n. 1444 espresso in data 9 aprile1996 dalla piu volte richiamata commis-sione tecnica, in ordine sia alle distanzeriscontrate in tema di fasce di rispetto stra-dali, sia alla pericolosita dei rifiuti destinatiall’impianto.

All’esito della condotta istruttoria, ilG.I.P. di Treviso ha emesso decreto di ar-chiviazione in data 25 gennaio 1999 rece-pendo integralmente le motivazioni espressedal P.M. incaricato il quale ha ritenuto dicondividere le positive conclusioni cui epervenuta l’apposita Commissione tecnicaistituita per la verifica delle distanze impo-ste dalla legge regionale.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

DELMASTRO DELLE VEDOVE. — AlMinistro degli affari esteri. — Per sapere –premesso che:

non pago della figuraccia fatta dalsuo predecessore Di Rupo nel 1994, l’at-tuale Ministro degli affari esteri belgaLouis Michel ha incredibilmente dichiaratoche, in caso di vittoria della Casa delleLiberta alle prossime elezioni politiche, il

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suo Paese prenderebbe in esame l’eventua-lita di infliggere sanzioni in danno dell’Ita-lia;

al di la del fatto che bene farebbe ilMinistro degli esteri belga a pensare al-l’autoctono estremismo fiammingo e val-lone, resta la evidente inaccettabilita diuna cosı virulenta ingerenza di un Paesestraniero ed alleato negli affari politiciinterni dell’Italia;

le interferenze esterne, ancorche –forse – eterodirette, certamente non gio-vano alla serenita della contingenza elet-torale che vive l’Italia –:

se non ritenga di dover richiedereformalmente al collega belga di astenersida una cosı evidente ingerenza negli affariinterni del nostro Paese e, soprattutto,dalla reiterazione di assurde minacce disanzioni nei confronti dell’Italia, che ri-vendica l’assoluta liberta di scegliere lamaggioranza che ritiene piu confacente aipropri interessi senza condizionamentiesterni. (4-34320)

RISPOSTA. — In relazione a quanto ri-chiesto dall’Onorevole interrogante circa ledichiarazioni del Ministro belga Michel sul-l’ipotesi di una vittoria del Centro destraalle elezioni in Italia, merita rilevare in-nanzitutto che lo stesso Ministro degli esteribelga ha espressamente riconosciuto di averparlato in qualita di esponente politico diun partito e non come rappresentante delGoverno belga.

Per tale ragione i governi europei, equello italiano, si sono astenuti dal com-mentare.

Il Ministro Michel ha comunque volutoprecisare, in un colloquio con l’On. Mini-stro Dini la sua posizione, dichiarando dinon avere intenzione di prendere alcunainiziativa individuale qualora la Casa delleLiberta dovesse vincere le prossime elezioni.

Egli ha aggiunto che l’eventuale ricorsoalla procedura prevista dal nuovo articolo 7del Trattato dell’Unione Europea – appro-vato a Nizza nel dicembre scorso e recen-temente sottoscritto dai 15 Ministri degliEsteri – sarebbe preso in considerazione

soltanto in circostanze ben determinate afronte di comportamenti precisi, che met-tano in pericolo i valori europei definiti nelTrattato stesso.

Il Ministro belga ha poi tenuto ad assi-curare che in ogni caso il Belgio si atterrastrettamente, quando assumera la Presi-denza di turno del Consiglio UE dal 1o

luglio prossimo, alle regole istituzionali eu-ropee.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

DELMASTRO DELLE VEDOVE. — AlMinistro degli affari esteri. — Per sapere –premesso che:

quasi simbolicamente, il secondo an-niversario dell’inizio della guerra contro laSerbia e stato celebrato dai terroristi del-l’UCK (che da almeno un anno e mezzoavrebbe dovuto essere sciolta e disarmatacon una violenta e sanguinosa offensiva inMacedonia);

la presenza dei militari della Kfor perl’ennesima volta si e rivelata inidonea aprevenire gli assalti degli estremisti alba-nesi;

l’episodio (l’ultimo di una lunga serie)testimonia che la guerra contro la Serbiaha lasciato in eredita un quadro di peri-colosissima ed irreparabile instabilita esoprattutto che era erroneo il convinci-mento che la rimozione di Milosevic fossedi per se sufficiente a restituire serenita,pace e democrazia all’area balcanica;

la situazione, ora, appare senza so-luzione e senza onorevoli vie di uscita –:

quali siano le possibili soluzioni delconflitto etnico che, anche dopo l’uscita discena di Slobodan Milosevic, sta marto-riando l’area balcanica e quali siano leragionevoli previsioni temporali (se ve nesono) per il nostro disimpegno dall’areabalcanica. (4-34449)

RISPOSTA. — L’Ex Repubblica FederaleJugoslava di Macedonia si trova alle prese

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con una delle piu difficili crisi interne dalmomento della sua nascita, nel 1991, crisiche costituisce una minaccia alla stabilita ealla sicurezza non solo della FYROM stessa,ma dell’intera area.

La crisi e iniziata il 10 febbraio u.s., conun attentato a Tearce (non lontano dallacitta di Tetovo) contro un posto di polizianei pressi della frontiera del Kossovo erivendicato da un sedicente « Esercito diliberazione nazionale » e costato la vita adun agente ed il ferimento di altri due (dietnia slavo-macedone). L’offensiva deigruppi estremisti di etnia albanese si e poiallargata e poi la citta di Tetovo (principalecitta a maggioranza albanese, a circa 40 kma nord-ovest della capitale). Per far fronteall’emergenza secondo quanto risulta allanostra Ambasciata in Skopje il Governo hadeciso di richiamare i riservisti. Emergechiaramente tenendo anche conto che sitratta di popolazioni che avevano convissutoper decenni nella stessa nazione jugoslava –che esistano legami tra i gruppi estremisti dietnia albanese che operano tra Kossovo,Macedonia e Serbia Meridionale (limitrofaValle di Presevo), e che quindi vi sianoconnessioni tra gli atti armati in Macedoniaed i flussi di attivita di contrabbando ed aitraffici illeciti di varia natura partecipinomilitanti dell’ex-UCK, di origine kossovaraovvero albano-macedone, alcuni dei qualisono stati in passato arrestati ed identificati.

L’allargarsi degli scontri ha immediatiriflessi sul delicato equilibrio interetnico delPaese (circa il 30 per cento della popola-zione macedone e di etnia albanese).

La situazione sul terreno non appare almomento ancora del tutto risolta. L’effettivoavvio dell’offensiva non ha mancato diavere ripercussioni sui delicati equilibri po-litici interni: mentre la coalizione di go-verno ha mantenuto una certa coesione conun accordo tra il Presidente Trajkowski edil leader del Partito governativo albaneseDPA Xhaferri affinche « l’azione militarenon danneggi i civili della minoranza al-banese », i Parlamentari appartenenti all’al-tro partito albanese PDP hanno annunciatol’astensione dei propri rappresentanti dailavori del Parlamento di Skopje. In talecontesto hanno avuto luogo il 26 marzo le

delicate visite a Skopje del Segretario Ge-nerale della Nato Robertson e dell’Alto rap-presentante Solana, i quali hanno portatoalle Autorita macedoni un messaggio disostegno e, nel contempo, di cautela, af-finche non venga compromessa la stabilitadella coalizione di governo a seguito diindesiderate radicalizzazioni del conflitto.

Per quanto concerne le reazioni nei Paesilimitrofi, va sottolineato che esse sono im-prontate a grande responsabilita e cio ap-pare positivo anche in relazione alle pro-spettive del conflitto di cui si preoccupal’On. interrogante. Sofia ha infatti chiaritoche un eventuale invio di truppe potrebbeavvenire solo nel quadro di una forza mul-tinazionale. Per parte sua Tirana ha svi-luppato un’apprezzabile opera di mediazionee di responsabilizzazione nei confronti deileader politici di etnia albanese dellaFYROM e del Kossovo, anche nell’obiettivodi ribadire la sua totale estraneita daglieventi macedoni.

L’Unione Europea ha affrontato il pro-blema nel Consiglio Affari Generali del 19marzo u.s. e poi anche nel Consiglio Eu-ropeo di Stoccolma del 23 e 24 marzo, cuiha preso parte anche il Presidente macedoneTrajkovski. Nel reiterare l’inviolabilita deiconfini internazionalmente riconosciutinella regione e la sovranita, nonche l’inte-grita territoriale della FYROM come statounitario multietnico, l’UE ha sostenuto ilGoverno macedone invitandolo comunque aperseverare nella sua linea responsabile e dicautela ed a prendere quelle misure internein particolare sul piano linguistico e cul-turale necessarie per favorire il dialogo in-teretnico.

Per quanto riguarda la NATO si e tenutoil 19 scorso un colloquio al Quartier Ge-nerale della NATO tra il Ministro degliEsteri macedone, Kerim ed il SegretarioGenerale Lord Robertson.

La posizione italiana prevede che i pro-blemi in corso debbano essere risolti attra-verso il ricorso al dialogo, in un percorsoistituzionale e politico basato sul rispettodell’integrita della struttura statuale e del-l’inviolabilita delle frontiere e nel qualepossano trovare naturale espressione le esi-genze proprie di un Paese che si fonda sulla

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pacifica coesistenza di piu comunita etniche.In questa prospettiva il Governo italiano siattende che possa essere promosso un piuampio coinvolgimento della locale colletti-vita albanese nelle istituzioni pubbliche esul piano culturale e linguistico, che possariflettere anche sul piano locale gli equilibriopportunamente raggiunti a livello centralegrazie all’associazione alle responsabilitagovernative del maggior partito di etniaalbanese (PDA).

Contestualmente il Governo ha costan-temente rappresentato ai responsabili poli-tici della comunita albanese residente inKossovo, sul piano bilaterale ed anche nelquadro dei passi svolti d’intesa con i nostriprincipali partners, l’assoluta necessita ditroncare ogni legame, anche indiretto, con igruppi armati che stanno operando nellazona nord della Macedonia.

Si ricorda come l’Italia rimanga forte-mente impegnata, nel quadro delle attivitamesse in atto dalla comunita internazionale,nonche sul piano bilaterale, per favorireprocessi di crescita economica e sociale, inun disegno di stabilizzazione e di ricostru-zione che possa favorire una sempre piuconvinta integrazione della minoranza al-banese nei vari livelli di responsabilita.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

FIORI. — Ai Ministri dell’ambiente e deilavori pubblici. — Per sapere − premessoche:

la principale causa dell’inquinamentodel Tevere e quindi del litorale romano el’Aniene, che continua ad essere lo scaricoa cielo aperto di sostanze non bio-degra-dabili emesse da moltissime aziende cheoperano nel territorio della provincia diRoma;

detti rifiuti industriali altamente tos-sici e inquinanti vengono immessi diretta-mente dal Tevere in mare;

cio dipende dal fatto che sono deltutto inadeguati i controlli sull’esistenza diopere di depurazione al termine del ciclo

di lavorazione delle aziende insediate nelbacino dell’Aniene −:

quali attivita vengano svolte per ilcontrollo sull’inquinamento di detteaziende;

quale tipo di coordinamento vengaeffettuato tra le varie Autorita che hannocompetenza su tali questioni;

quali misure si intendano assumereper costringere le aziende suddette a mu-nirsi di un adeguato sistema di depura-zione;

quali responsabilita sussistano per lamancanza di controlli e di interventi.

(4-21133)

RISPOSTA. — In merito all’interrogazione,si precisa che l’intera materia della tuteladelle acque dall’inquinamento e stata com-pletamente rinnovata con il nuovo decretolegislativo dell’11 maggio 1999, che recepi-sce tra l’altro la direttiva comunitaria 91/271 sulla depurazione delle acque reflueurbane.

In particolare, l’elemento fortemente in-novativo del decreto e quello di correlare laregolamentazione degli scarichi alle realinecessita di tutela, in vista del raggiungi-mento dell’obbiettivo di qualita « buono »per tutti i corpi idrici, superficiali e sotter-ranei.

Il decreto tra l’altro innova anche ilsistema delle autorizzazioni e del controllodegli scarichi industriali, continuando amantenere la competenza a livello regionale.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

FONGARO. — Al Ministro delle finanze.— Per sapere − premesso che:

nel bilancio di previsione relativo al-l’anno 1997 del comune di Valdagno (Vi-cenza), approvato nella seduta del 7 feb-braio 1997, e prevista una spesa di lire80.000.000 per la stipula di una conven-zione con cui il comune di Valdagno in-carica l’Ute di Vicenza di eseguire l’aggior-namento delle pratiche catastali arretrate

Atti Parlamentari — XVIII — Camera dei Deputati

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relative ad immobili siti nel comune me-desimo ed a titolo di compenso per dettolavoro l’Amministrazione comunale versaall’Ute la somma di lire ottantamila;

detto provvedimento presenta risvoltiquanto meno dubbi, visto che esso prevededi affidare, dietro compenso, l’incarico diaggiornamento delle pratiche catastali almedesimo ufficio che dovra poi rilasciare idocumenti tipici relativi agli immobili ag-giornati;

e evidente l’inoppurtunita di dare uncompenso ai dipendenti dell’Ute affincheessi svolgano straordinariamente quelloche fanno (o dovrebbero fare) durante ilnormale orario di lavoro −:

se ritenga legittima l’operazione de-scritta in premessa;

se non ritenga opportuno bloccareimmediatamente il provvedimento previstonel bilancio del 1997 del comune di Val-dagno. (4-07480)

RISPOSTA. — Con l’interrogazione cui sirisponde si lamenta la inopportunita diaffidare lo smaltimento dell’arretrato perl’aggiornamento del catasto edilizio urbano,presso l’Ufficio Tecnico Erariale di Vicenza,ai dipendenti dello stesso ufficio. Cio anchein considerazione dei possibili riflessi ne-gativi sui normali ritmi di lavoro ed ilconseguente cumulo di nuovo arretrato.

Al riguardo, la competente Agenzia delTerritorio ha precisato che in data 24 set-tembre 1998 e stato stipulato un protocollod’intesa tra il soppresso Dipartimento delTerritorio (ora Agenzia) ed il comune diValdagno. Tale convenzione aveva ad og-getto alcune attivita di collaborazione ri-guardanti l’aggiornamento degli archivi delcatasto, la formazione dell’archivio magne-tico delle planimetrie, la revisione del clas-samento delle unita immobiliari urbane, ilcontrollo della toponomastica ed altro.

Il protocollo di intesa e stato stipulatonell’ambito dell’ampio contesto di coopera-zione tra la stessa Amministrazione Finan-ziaria e le Amministrazioni locali, che hainteressato, negli ultimi anni, un rilevantenumero di Comuni ed Enti territoriali so-

vra-comunali, quale espressione di una pre-cisa scelta politico-gestionale, riflettentel’opportunita di ottimizzare le risorse attra-verso le sinergie e la collaborazione tra tuttii settori della pubblica amministrazione.

Scopo specifico di dette convenzioni equello di favorire, con il coinvolgimentodelle Amministrazioni locali, l’accelerazionedegli adempimenti a carico dell’Amministra-zione Finanziaria in materia di aggiorna-mento degli atti catastali, individuazionedelle microzone censuarie del classamentoed al contempo fornire la disponibilita alleamministrazioni locali degli atti e informa-zioni catastali, necessari per i loro finiistituzionali, come un maggior controllosull’imposizione dei tributi (imposta comu-nale sugli immobili, tassa per lo smalti-mento dei rifiuti solidi urbani ecc.).

Piu precisamente, l’Amministrazione delcatasto, ai sensi dell’articolo 3, comma 58,della legge 28 dicembre 1995, n. 549, haproceduto al recupero dell’arretrato di unitaimmobiliari non censite, anche mediante ilricorso, fra le altre modalita, a convenzionistipulate con le associazioni degli enti locali.

Inoltre, l’articolo 3, comma 58, la legge23 dicembre 1996, n. 662 che disciplinaaltre forme di collaborazione, prevede lapartecipazione dei Comuni alle ordinarieattivita di accertamento fiscale in collabo-razione con le strutture dell’Amministra-zione Finanziaria e con propri fondi a cioappositamente destinati.

Nello specifico settore catastale il Co-mune, ricorrendone i presupposti, puo ri-chiedere all’Ufficio Tecnico Erariale la clas-sificazione di immobili il cui classamentorisulti non aggiornato ovvero palesementenon congruo.

Il comma 153 del predetto articolo isti-tuisce un sistema di comunicazione delleinformazioni e dei dati tra amministrazionecentrale, regioni ed enti locali al fine diconsentire la pianificazione e la gestionedell’autonomia locale. E, infine, il comma154 prevede l’intervento e la partecipazionedei Comuni nel processo di revisione degliestimi, della microzonizzazione del territo-rio, dei criteri di classamento e piu ingenerale nell’aggiornamento del catasto.

Atti Parlamentari — XIX — Camera dei Deputati

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Cio posto, l’Agenzia del Territorio haspecificato che i lavori di aggiornamentocatastali previsti nel protocollo di intesasono stati ultimati. In particolare, gli obiet-tivi dell’intesa sono stati perseguiti e i lavorisvolti sono stati oggetto di collaudo conpositive risultanze.

Pertanto, la predetta Agenzia del Terri-torio ritiene che le attivita di collaborazione,inquadrate in questa prospettiva, evidenzinola loro piena legittimita ed utilita nelladirezione di favorire i richiamati obiettivi.

Per quanto concerne le specifiche mo-dalita esecutive della collaborazione postain essere, e stata l’Amministrazione comu-nale interessata ad operare la scelta diincaricare per la esecuzione delle attivita aproprio carico i dipendenti dell’Ufficio Tec-nico Erariale e, comunque, i predetti di-pendenti hanno svolto tale lavoro, ovvia-mente, con la dovuta autorizzazione ed al difuori dell’ordinario orario di lavoro.

Infine, e opportuno aggiungere che latempestivita nel recupero dell’arretrato dinorma consente significativi recuperi di get-tito, come d’altronde, stanno testimoniandogli esempi di collaborazione gia instauratasicon altri Comuni italiani.

Il Ministro delle finanze: Otta-viano Del Turco.

GALEAZZI. — Ai Ministri dell’universitae della ricerca scientifica e tecnologica edella giustuzia. — Per sapere – premessoche:

Flavio de Luca e ricercatore di ruolopresso l’Istituto di Diritto Pubblico dellaFacolta di Giurisprudenza dell’Universita« La Sapienza » di Roma;

con provvedimento rettorile del 5 lu-glio 1993, n. 485 il dottor Flavio de Lucae stato sospeso dall’insegnamento a seguitodella sua condanna in primo grado daparte del Tribunale di Napoli per i fattirelativi alla Flotta Lauro;

con sentenza del 1° novembre 1996,n. 23336 la Cassazione ha annullato conrinvio (ad altra sezione della Corte di

appello di Napoli) la sentenza di condannadel dottor Flavio de Luca assunta a moti-vazione della sospensione dal servizio;

dopo ben cinque anni ed otto mesiprecisamente il 5 marzo 1999 il rettore hanuovamente sospeso il dottor Flavio deLuca sulla base della sentenza del Tribu-nale di Napoli annullata dalla Cassazioneavviando il procedimento disciplinare asuo carico;

gli uffici dell’Universita hanno omessodi acquisire e valutare la sentenza di Cas-sazione che ha annullato la condanna deldottor de Luca;

il nuovo provvedimento di sospen-sione dal servizio del dottor de Luca ed ilrelativo avvio del procedimento discipli-nare sono stati adottati nonostante l’origi-naria sospensione avesse superato il ter-mine di cinque anni;

nonostante diverse segnalazioni in talsenso, gli uffici dell’Universita hanno man-dato alla firma del rettore il nuovo prov-vedimento di sospensione del dottor deLuca omettendo di informarlo sia dellascadenza del termine quinquennale siadella sentenza di Cassazione che avevaannullato la condanna del dottor deLuca –:

se quanto sopra premesso corri-sponda al vero;

quali iniziative saranno adottate perverificare la rispondenza a vero di dettenarrative e se del caso quali misure siintendano adottare qualora si accertasse laveridicita dei fatti esposti. (4-26813)

RISPOSTA. — Con riferimento all’atto disindacato ispettivo si fa presente che ilRettore dell’Universita « La Sapienza » diRoma ha recentemente comunicato che ildott. Flavio De Luca, ricercatore presso lacitata Universita e stato riammesso in ser-vizio (delibera del Senato Accademico del6.4.2000 e D.R. 3.5.2000) con la reintegra-zione completa delle funzioni e dello sti-pendio. Si ritiene, pertanto, che a seguitodell’adozione di tale provvedimento sia stata

Atti Parlamentari — XX — Camera dei Deputati

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regolarizzata la posizione giuridico-ammi-nistrativa dello stesso.

Il Sottosegretario di Stato perl’universita e la ricerca scien-tifica e tecnologica: LucianoGuerzoni.

GIORDANO, MANTOVANI, BONATO eBOGHETTA. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

3 ragazzi italiani si sono messi inviaggio verso Praga per partecipare allemanifestazioni indette da varie organizza-zioni politiche e sociali in occasione delvertice del FMI internazionale che si terranella capitale della Repubblica Ceca;

i ragazzi in questione sono stati re-spinti alla frontiera come « persone nongradite » senza motivazioni fondate;

questo blocco immotivato rischia ad-dirittura di rendere ancora piu teso ilclima in cui si terranno le manifestazioni;

l’impedire senza reali motivazioni dientrare nella Repubblica Ceca, limitarepretestuosamente la liberta di circolazionee un fatto gravissimo –:

se non ritenga di dover intervenirecon urgenza presso le istituzioni della Re-pubblica Ceca affinche siano rimossi gliimpedimenti utilizzati per impedire la par-tecipazione ad una manifestazione demo-cratica. (4-31483)

RISPOSTA. — In relazione ai quesiti postinell’interrogazione parlamentare, si segnalache la situazione di tensione verificatasi aseguito della decisione delle autorita cechedi non ammettere nel territorio nazionalealcuni partecipanti italiani alle dimostra-zioni di Praga e stata risolta.

L’Ambasciata d’Italia a Praga ha infattimantenuto sin dall’arrivo dei primi mani-festanti italiani nella Repubblica ceca unostretto contatto con i parlamentari italianiintervenuti per seguire le manifestazioni (tracui gli Onorevoli Cento e Francescato deiVerdi e Mantovani di Rifondazione Comu-msta). L’intervento dell’Ambasciata, che hamantenuto un costante dialogo con le au-

torita locali, e l’azione moderatrice del-l’On. Mantovani e degli altri responsabilidel gruppo, hanno permesso di risolverela citata situazione di tensione presso lafrontiera austriaca.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

GIANCARLO GIORGETTI. — Ai Mini-stri della sanita e dell’ambiente. — Persapere – premesso che:

la pesca nel lago Maggiore, zona ita-liana, e vietata da circa due anni per ilsuperamento nelle carni di pesce dei limitidi DDT previsti dalla normativa sanitariaitaliana;

ormai da un anno le autorita regio-nali sanitarie non rendono pubblici i datidelle analisi sui campioni di pesce analiz-zati;

l’attuale concentrazione di DDT po-trebbe rientrare nei parametri e quindirendere possibile la commercializzazio-ne –:

quali siano i dati piu recenti dispo-nibili concernenti la presenza di DDT neipesci del lago Maggiore. (4-19271)

RISPOSTA. — Si risponde ai quesiti con-tenuti nell’atto ispettivo in esame, sulla basedei dati finalmente pervenuti dalle compe-tenti autorita Sanitarie della Regione Lom-bardia.

I piu recenti dati analitici, relativi allaricerca del DDT e dei suoi isomeri e me-taboliti nei pesci del Lago Maggiore, sonoquelli riguardanti gli accertamenti effettuatinel corso del 2000, sia dall’Istituto Zoopro-filattico della Lombardia e dell’Emilia Ro-magna, sia dal Laboratorio Cantonale diLugano.

Essi evidenziano un sensibile migliora-mento rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, i valori evidenziati permangonosuperiori al limite stabilito dall’Allegato 4del Decreto del Ministro della Sanita del 19maggio 2000, che individua il limite per il

Atti Parlamentari — XXI — Camera dei Deputati

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DDT (compresi i suoi isomeri e metaboliti)in relazione al contenuto, in percentuale, digrasso animale.

I valori ammessi dal suddetto Decretosono cosi fissati: percentuale di grasso:

per contenuto di grasso ≤ 5%, il limitee di 0,05 mg/kg;

per contenuto di grasso compreso tra5 e 20%, il limite e di 0,1 mg/kg.

Al riguardo, occorre ricordare che i limitifissati dalla normativa italiana sono diversie piu cautelativi rispetto a quelli fissati edin uso presso gli altri stati della UE.

Per l’anno 2001 sono in programmacontrolli su pescate selettive, al fine di evi-denziare l’andamento della concentrazionedi DDT, soprattutto nei nati dopo la chiu-sura della produzione di tale sostanzapresso l’insediamento industriale di PieveVergonte.

Per completezza di esposizione, si alle-gano i prospetti relativi alle analisi eseguite(prospetti in visione presso il Servizio Re-soconti).

Il Sottosegretario di Stato per lasanita: Ombretta FumagalliCarulli.

LUCCHESE. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere: se abbia avuto incon-tri con l’amministratore delegato Telecomdopo lo scoppio della scandalosa vicendaTelekom Serbia e se i colloqui si sianotenuti in sedi private. (4-34488)

RISPOSTA. — In relazione all’argomentodella presente interrogazione, si rinvia aglielementi forniti dall’On. Ministro nel corsodell’informativa del 28 febbraio 2001, pressol’Aula della Camera dei deputati, sulla vi-cenda dell’acquisto di una quota di capitaledella Telekom Serbia (Informativa allegatain visione presso il Servizio Resoconti).

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

MAIOLO. — Ai Ministri degli affari esterie dell’industria, del commercio e dell’arti-gianato e commercio con l’estero. — Persapere – premesso che:

nel mese di agosto del 1999 la societaFinpart spa di Milano mette a punto unprogetto per l’apertura di un ufficio dirappresentanza a Marrakech, Marocco. Ilprogetto prevede la formazione di perso-nale locale presso la sede milanese dellasocieta Merchandising Management Tech-nology (MMT), societa di import/export delgruppo Finpart spa;

la societa MMT individua come sog-getto idoneo da formare presso la sedemilanese la signora El Marini Soad. Lasignora e nata a Marrakech il 25 agosto1977, risiede a Marrakech all’indirizzo 60Unite 2 Q.M., e titolare di un regolarepassaporto n. E 577589, e studentessa del4° anno presso la Scuola superiore delcommercio di Marrakech, parla e scrivecorrentemente quattro lingue, tra le qualil’italiano;

la societa MMT trasmette al consolatoitaliano di Marrakech la richiesta di vistod’ingresso in Italia della signora El MariniSoad, fornendo tutte le informazioni ri-chieste e, in aggiunta, un accordo di stagetra la Scuola superiore del commercio diMarrakech e la MMT, accordo che prevedeun soggiorno in Italia della signora ElMarini Soad dal 1° marzo 2000 al 31maggio 2000. La societa MMT fornisceinoltre precise garanzie economiche, rela-tive all’alloggio e alla tutela sanitaria dellasignora nel corso del suo soggiorno inItalia;

tutta la documentazione viene pre-sentata al consolato italiano di Marrakech,dove viene esaminata dal consigliere dottorPerna, il quale chiede di incontrare lasignora El Marini Soad. Nell’incontro ildottor Perna accerta la fedelta delle infor-mazioni fornite, ma decide di negare ilvisto di ingresso con un argomento a pa-rere dell’interrogante pretestuoso. Il con-sigliere Perna, infatti, comunica alla MMTche, poiche la sorella della signora El Ma-rini Soad vive gia in Italia con un regolare

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permesso di soggiorno, la richiesta di vistoocculterebbe un progetto per far espatriareuno alla volta tutti i familiari. Di qui ladecisione di negare il visto;

il consigliere Perna, in un suo collo-quio telefonico con il signor Maurizio Flo-ris, dirigente del gruppo Finpart, oltre asostenere la sua tesi « dietrologica e pre-testuosa », si dilunga in considerazioni nonrichieste sulla convenienza economica perl’azienda italiana di operare in Marocco,nell’evidente tentativo di far desisterel’azienda dal suo progetto di apertura diuna sede di rappresentanza;

la societa MMT aveva previsto, ma almomento non ha ancora proceduto, a ri-chiedere il visto di ingresso per un sog-giorno di breve periodo anche del fratellodella signora El Marini, il signor Hamid, daformare in qualita di tecnico meccanicoperche possa operare successivamente inMarocco presso la sede di rappresentanzadella societa;

per i due cittadini del Marocco eraquindi previsto un breve soggiorno in Ita-lia, al solo scopo di essere formati allerispettive mansioni, per poi essere stabil-mente inseriti nella costituenda sede dirappresentanza dell’azienda italiana inMarocco;

un tale progetto ha quindi l’obiettivoesplicito di incrementare le esportazioniitaliane verso il Marocco e, contempora-neamente, crea alcuni posti di lavoro nellanazione africana, secondo lo spirito di tuttigli accordi di cooperazione bilaterale emultilaterale che legano l’Italia e il Ma-rocco;

l’articolo 4 comma 3 della legge 6marzo 1998 n. 40 stabilisce che « l’Italia, inarmonia con gli obblighi assunti con l’ade-sione a specifici accordi internazionali,consentira l’ingresso nel proprio territorioallo straniero che dimostri di essere inpossesso di idonea documentazione atta aconfermare lo scopo e le condizioni delsoggiorno, nonche la disponibilita di mezzidi sussistenza sufficienti per la durata delsoggiorno e, fatta eccezione per i permessi

di soggiorno per motivi di lavoro, ancheper il ritorno nel Paese di provenienza. [...]Non potra essere ammesso in Italia lostraniero che non soddisfi tali requisiti oche sia considerato una minaccia per l’or-dine pubblico o la sicurezza dello Stato odi uno dei Paesi con i quali l’Italia abbiasottoscritto accordi per la soppressione deicontrolli alle frontiere interne e la liberacircolazione delle persone, con i limiti e lederoghe previsti nei suddetti accordi »;

l’articolo 4 comma 2 della legge 6marzo 1998 n. 40 stabilisce che « Il diniegodel visto di ingresso o reingresso e adottatocon provvedimento scritto e motivato, chedeve essere comunicato all’interessato uni-tamente alle modalita di impugnazione ead una traduzione in lingua a lui com-prensibile o, in mancanza, in inglese, fran-cese, spagnolo o arabo;

nessuno dei motivi ostativi previstidall’articolo 4 comma 3 e stato addotto (nepoteva essere addotto) per motivare il di-niego alla concessione del visto d’ingressoda parte del consigliere Perna;

a quanto risulta all’interrogante, talediniego e stato comunicato solo verbal-mente, contrariamente a quanto dispostodalla legge, impedendo con cio l’impugna-zione della decisione –:

le ragioni ufficiali con le quali il con-solato italiano a Marrakech abbia oppostoil suo diniego alla richiesta di visto d’in-gresso della signora El Marini Soad;

se tali ragioni addotte integrino leprevisioni di legge o configurino un eccessodi potere da parte dell’ufficio competente;

quali provvedimenti i Ministri inter-rogati intendano adottare per garantire ilrispetto della legge e non ostacolare losviluppo delle attivita delle imprese ita-liane. (4-29871)

RISPOSTA. — Agli atti del Consolato Ge-nerale d’Italia a Casablanca non risultadepositata da parte della societa Finpart Spadi Milano, la documentazione comprovanteil progetto di apertura di un ufficio dirappresentanza a Marrakech che avrebbe

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potuto motivare la necessita di formarepersonale locale presso la sede milanesedella Marchandising Management Techno-logy (MMT), societa di Import/Export delgruppo Finpart Spa e destinarlo successi-vamente al predetto ufficio.

In data 9.7.1999 la Soc. MITEL3 S.r.l. diMilano inviava una lettera comunicandol’intenzione di realizzare uno « stage di for-mazione per personale di lingua francese/marocchina » nel periodo luglio/settembre1999, nell’ambito di un accordo commer-ciale non ancora finalizzato relativo alladistribuzione in Marocco di ciclomori Ga-relli.

Intendendo avvalersi di tale possibilita,la Sig.ra El Marini, ha presentato in data 29luglio 1999, domanda di visto per tirocinioperaltro mancante dell’autorizzazione dellacompetente Direzione Provinciale del La-voro e del nulla osta della Questura. Taledocumentazione era peraltro prescritta al-l’epoca dalla Circolare n. 8 del 17 settembre1977 per il rilascio del visto per tirocinio,successivamente abolito con il Decreto In-terministeriale del 12.07.2000.

Il nostro Consolato Generale in Casa-blanca ha invitato quindi l’interessata aripresentare la richiesta di visto unitamentealla documentazione mancante e non harilasciato alcun provvedimento di diniegoma considerando irricevibile, in quella si-tuazione, la richiesta stessa in quanto privadella suddetta documentazione.

E utile sottolineare che il citato Conso-lato Generale, venendo incontro alle aspet-tative delle imprese italiane che intratten-gono relazioni con aziende marocchine, harilasciato negli ultimi due anni 1654 vistiper affari, n. 2727 visti per inserimento nelmercato del lavoro e n. 3634 per lavorostraordinario.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Rino Serri.

MANTOVANI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

una cruenta ed inaccettabile repres-sione e stata scatenata dalla polizia della

Repubblica Ceca a Praga in seguito alleriuscite manifestazioni di protesta del 26settembre contro il vertice del Fondo mo-netario internazionale e della Banca mon-diale;

sono stati centinaia gli attivisti fer-mati dalla polizia: molti di questi sono statipicchiati selvaggiamente, obbligati a pas-sare la notte al freddo senza cibo ne acquain celle di pochi metri quadri stracolme dipersone;

secondo le denunce dell’ufficio legaledell’Inpeg di Praga, si sono registrate veree proprie sevizie nei confronti dei cittadinistranieri e non, fermati, obbligati a denu-darsi e pestati negli organi genitali, casi distupro e violenza sessuale nei confronti didonne. Particolare accanimento la polizia– in questo sembra aiutata da un gruppodi naziskin fatti entrare nelle celle – lo hariservato nei confronti dei manifestanti dipelle nera o di cittadini israeliani rivelandoun inquietante sfondo razzista nel tratta-mento da riservare alle loro vittime;

moltissimi stranieri dopo il tratta-mento di cui sopra sono stati privati deiloro soldi e riaccompagnati alla frontierain aperta campagna;

la Repubblica Ceca ha chiesto di en-trare a far parte dell’Unione europea maha usato un comportamento nei confrontidei cittadini europei in palese contrastocon i piu elementari princıpi di civilta e dirispetto dei diritti umani –:

se il Governo non reputi necessario –anche il riferimento alla richiesta d’in-gresso della Repubblica Ceca nell’Unioneeuropea – di richiedere all’Unione europeail varo di una commissione d’inchiesta cheverifichi la dinamica dei fatti e la veridicitadelle denunce;

quali atti siano gia stati assunti neiconfronti del Governo di Praga in meritoagli episodi segnalati e che hanno coinvoltoanche cittadini italiani. (4-31766)

RISPOSTA. — In relazione ai quesiti postinell’interrogazione parlamentare, si segnalache la situazione di tensione verificatasi a

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seguito della decisione delle autorita cechedi non ammettere nel territorio nazionalealcuni partecipanti italiani alle dimostra-zioni di Praga e stata risolta.

L’Ambasciata d’Italia a Praga ha infattimantenuto sin dall’arrivo dei primi mani-festanti italiani nella Repubblica ceca unostretto contatto con i parlamentari italianiintervenuti per seguire le manifestazioni (tracui gli Onorevoli Cento e Francescato deiVerdi e Mantovani di Rifondazione Comu-nista). L’intervento dell’Ambasciata, che hamantenuto un costante dialogo con le au-torita locali, e l’azione moderatrice dell’On.Mantovani e degli altri responsabili delgruppo, hanno permesso di risolvere la ci-tata situazione di tensione presso la fron-tiera austriaca.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

MANTOVANI. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che inoccasione della recente Conferenza degliitaliani nel mondo la delegazione prove-niente dalla Svezia non comprendeva nes-sun rappresentante del Partito della Ri-fondazione Comunista, pur essendo il PRCl’unico partito italiano organizzato sul ter-ritori del Regno di Svezia –:

sulla base di quali criteri l’ambasciataitaliana presso il Regno di Svezia abbiacomposto la suddetta delegazione.

(4-33858)

RISPOSTA. — I criteri per la designazionedei delegati alla prima Conferenza degliitaliani nel mondo sono stati elaborati edecisi dal Comitato Organizzatore dellaConferenza stessa. Cio in base alla Leggen. 138 del 24 maggio 2000 « Disposizioniper l’organizzazione ed il finanziamentodella prima Conferenza degli italiani nelmondo » che all’articolo 2 ha fissato ledisposizioni relative alla costituzione, allacomposizione ed ai compiti del ComitatoOrganizzatore.

A seguito dalle decisioni assunte dal ci-tato Comitato Organizzatore il compito di

designare i delegati provenienti dall’estero estato affidato – per ciascuna delegazionenazionale, ognuna fissata sulla base dellaconsistenza delle comunita – a Comites edAssociazioni (tra cui erano compresi Enti ePartiti politici) attenendosi a criteri di rap-presentativita e pluralismo e tenendo contodell’esigenza – espressamente menzionatanella legge n. 138 – di assicurare la par-tecipazione delle donne e delle giovani ge-nerazioni. Alle Rappresentanze diplomati-che, unitamente ai locali Consiglieri CGIE,era affidato un ruolo di supervisione e diarbitrato sulle designazioni cosi effettuate.

La delegazione che alla Conferenza harappresentato la comunita italiana residentein Svezia era composta da tre persone: oltreche dal membro del CGIE e Presidente delComites Sig. Oscar Cecconi, dal Sig. MarioZarotti e dalla Sig.ra Maria Brignali.

Il Sig. Zarotti oltre che membro delComites e presidente dell’Associazione ita-liana di Gavle. La Sig.ra Brignali oltre chemembro del Comitato direttivo dell’Associa-zione di Vasteras era stata scelta per la suagiovane eta, in modo da rappresentare sia lacomponente femminile che quella giovanile.

Alla scelta dei delegati si e proceduto –con unanimita dei consensi – nel corso diuna riunione del Comites nella quale eranorappresentate tutte le maggiori Associazioniitaliane in Svezia. Il criterio utilizzato estato quello della rappresentativita degli in-teressi della collettivita, della conoscenzadelle tematiche oggetto della Conferenza edel riconosciuto impegno nelle attivita dellerispettive Associazioni.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

MANTOVANO. — Al Ministro degli af-fari esteri. — Per sapere – premesso che:

il giornalista di Radio Radicale An-tonio Russo, trovato morto il 16 ottobre2000 nella Repubblica della Georgia, se-condo i risultati dell’esame autoptico sem-bra essere stato vittima di un omicidio piuche di un evento accidentale;

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considerare tale decesso in manieramarginale, quasi fosse una occasionale di-sgrazia, sarebbe veramente grave, perchelesivo oltre che della vita umana anchedella liberta di informazione –:

se e quali iniziative siano state o siintendano adottare in relazione alla mortedel giornalista Antonio Russo al fine diaccertare piu precisamente le circostanzedel decesso. (4-32133)

RISPOSTA. — Grazie all’operato del Go-verno italiano, le autorita georgiane, com-petenti per le indagini sul decesso di AntonioRusso, sono state immediatamente sensibi-lizzate al massimo livello sull’importanza esull’urgenza di chiarire le circostanze dellatragica scomparsa del giornalista italiano.Lo svolgimento delle indagini e seguito davicino dall’Ambasciata a Tbilisi, con laquale le stesse autorita georgiane hannoassicurato di voler mantenere il piu strettoed efficace contatto. L’ambasciatore d’Italiain Georgia Michelangelo Pipan ha avuto neigiorni immediatamente seguenti il ritrova-mento di Antonio Russo numerosi incontricon alti rappresentanti georgiani, dal Mini-stro degli Esteri Menagarishvili al Presi-dente del Parlamento Zhvania, al Procura-tore Generale Babilashvili. Tutti gli inter-locutori hanno confermato che il PresidenteShevardnadze ha disposto di condurre conla massima urgenza e con la massima curale indagini sul decesso di Antonio Russo. IlPresidente ha successivamente rilasciatoanche pubbliche dichiarazioni sulla neces-sita di rapide ed efficaci ricerche sull’acca-duto.

Il Procuratore Generale Babilashvili hainoltre affermato che gli inquirenti geor-giani sono interessati a collaborare con lecompetenti autorita italiane ai fini di otte-nere ogni elemento che possa essere utilealle indagini.

In occasione della visita a Roma delMinistro degli Esteri georgiano Irakli Me-negarishvili (31 ottobre 2000), il Ministrodegli Esteri Dini ha posto l’accento sull’im-portanza che le circostanze della scomparsadi Antonio Russo siano chiarite totalmenteed in tempi rapidi. Il suo interlocutore ha

ribadito l’impegno delle Autorita georgianeaffinche sia fatta piena luce sul fatto.

Il 15 gennaio 2001 e stata presentata alGoverno georgiano una Nota Verbale con laquale si sono sollecitate notizie in meritoalle indagini sul caso di Antonio Russo. Larisposta georgiana e stata accompagnata daun commento del Primo Vice Ministro degliEsteri Burduli, il quale ha confermato l’im-pegno profuso dagli inquirenti per fare lucesul caso Russo, che richiede indagini ap-profondite e rese particolarmente complessedalla situazione della Valle di Pankisi, aiconfini tra Georgia e Cecenia, sulla quale leautorita centrali esercitano con difficolta unpieno controllo.

Si riporta qui di seguito, in una tradu-zione d’ufficio in lingua italiana, un’infor-mativa che la Procura Generale della Geor-gia ha rimesso all’Ambasciata a seguito dellasuddetta Nota Verbale: « Il 16 ottobre 2000,presso la Procura della regione di Garda-bani e stato aperto il procedimento penaleN. 2100866, secondo quanto previsto dal-l’articolo 108 del Codice Civile della Geor-gia, in relazione all’omicidio del cittadinoitaliano Antonio Russo. Motivazione: il 16ottobre, verso le ore 15,00, nei pressi di unposto della polizia stradale di Gombori estato trovato il cadavere di un uomo di circa35-40 anni. Nello stesso giorno, l’inchiestae stata avocata dall’ufficio d’inchiesta dellaProcura Generale della Georgia. Dalle in-dagini svolte e emerso che il cadavere equello del cittadino italiano Antonio Russo.E stato anche reso noto che il predetto eraun membro del Partito Italiano Transna-zionale Radicale e radiogiornalista di « Ra-dio Radicale » dello stesso partito. Egli erainteressato alla questione della Cecenia.Russo era giunto una prima volta in Geor-gia nel dicembre 1999 trattenendosi fino adaprile 2000. E nuovamente giunto in Geor-gia alla fine di luglio 2000. In entrambi icasi di soggiorno in Georgia, Antonio Russoaveva preso in affitto un appartamento ditre stanze, pagando un canone mensile di300$ americani. [...].

Durante il suo soggiorno in Georgia, ilSig. Russo tramite persone di origine Kisti,conosciute in loco, si sarebbe recato nellaValle di Pankisi, dove aveva contatti con gli

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abitanti e con profughi ceceni, cercando dicontattare persone che lo potessero portarein Cecenia (senza riuscire ad andarvi). Perintervistare i comandanti impegnati inazioni di guerriglia, Russo aveva contatticon agenzie stampa cecene a Tbilisi, da cuiRusso riceveva informazioni, video e notiziesugli eventi in Cecenia.

Devono essere esperite ulteriori indagininella regione di Kakheti, (Valle di Pankisi),considerando la difficolta a svolgere inda-gini circostanziate data l’attuale situazionenella regione.

Le indagini relative agli aspetti operatividel caso Russo sono state affidate ai Mini-steri degli Affari Interni ed a quello dellaSicurezza. Sono state eseguite l’autopsia giu-diziaria e la perizia criminale.

Secondo quanto emerso dalla perizia le-gale, la causa diretta della morte di A. Russoe da attribuirsi a trauma toracico causatoda un oggetto pesante, non appuntito, frat-ture multiple dello sterno e delle costole,distruzione del tessuto del polmone destro.

Dall’inchiesta e emerso che sono andatipersi oggetti personali del Sig. Russo: mac-china fotografica digitale, videocassette, te-lefono satellitare, computer portatile. Si staesaminando il circolo delle persone contat-tate da Russo in Georgia, a Tbilisi e nellaValle di Pankisi, durante la sua prima eseconda venuta in Georgia.

Il caso di Russo e analizzato da ungruppo operativo, composto da esperti dellaProcura della Georgia, del Ministero dellaSicurezza e del Ministero degli Interni.

Al fine di individuare i responsabili del-l’omicidio di Russo, si stanno conducendoindagini attive ed operative.

L’inchiesta del caso Russo e oggetto diparticolare attenzione da parte della Pro-cura Generale della Georgia. »

L’Ambasciatore Pipan ha preso parte il26 marzo u.s. ad un passo dell’Unione Eu-ropea sulla situazione della sicurezza aTblisi nei confronti del Segretario del Con-siglio Nazionale di Sicurezza, Nugzar Sajaja.Nell’ambito del passo e stata sottolineatal’importanza di rapide ed esaurienti indaginisui crimini commessi e l’Ambasciatore Pi-pan ha a tale proposito lamentato la man-canza di risultati nelle indagini sull’omici-

dio del giornalista Antonio Russo. L’inter-locutore georgiano ha espresso il rammaricoper l’assenza di concreti risultati su talecaso ed ha brevemente illustrato i fattoriche concorrono a determinare l’attuale si-tuazione della sicurezza, tra cui la crisieconomica, la presenza di rifugiati, aggiun-gendo che le autorita seguono in diversi casianche una traccia politica.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

MANZONI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere – premesso che:

la universita di Lecce – Dipartimentoscienze pedagogiche, psicologiche e didat-tiche – in regime di convenzione con ilconsorzio universitario di Brindisi, ha at-tivato in Brindisi n. 2 corsi biennali, de-nominati Brindisi I e Brindisi II, per laspecializzazione di giovani diplomati e lau-reati nell’attivita di sostegno alla integra-zione scolastica di alunni in situazione dihandicap, nei vari ordini di istruzione dellaprovincia di Brindisi;

l’attivazione dei due corsi, in ossequioalle disposizioni recate dall’articolo 6 deldecreto ministeriale 24 novembre 1998n. 460, ribadite successivamente dal MPIcon note esplicative del 5 agosto 1999 -prot. N. 41082/BL, e del 6 settembre 1999- prot. 4073/H/10, fu preceduta dal previ-sto e dovuto accertamento presso il prov-veditorato agli studi di Brindisi circa ilfabbisogno provinciale di docenti di soste-gno;

l’attivita didattica dei due corsi haavuto inizio nel mese di luglio 1999, e adessi partecipano, proprio in relazione al-l’accertato fabbisogno, ottanta tra diplo-mati e laureati;

recentemente l’Universita di Macerataha bandito un concorso (iscrizioni per laprova selettiva scadute il 15 novembre2000) per la attivazione nella provincia diBrindisi di quattro (tre in Brindisi citta,uno in Ostuni) identici corsi biennali per la

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specializzazione in attivita di sostegno perun totale di 160 posti da coprire;

l’articolo 6 del decreto ministeriale640/1998 disciplina la fase transitoria dicopertura dei posti, ed il Ministro dellapubblica istruzione (MPI) con le note espli-cative piu innanzi richiamate, chiarendo ilcontenuto e la portata del citato articolo 6,ha precisato che condizione per la validitadei corsi e dei titoli rilasciati a conclusionedegli stessi, e, tra l’altro, il preliminareaccertamento presso ogni provincia dell’ef-fettivo fabbisogno di docenti specializzatiper il sostegno; condizione, questa, di poiespressamente prevista dalle disposizionicontenute nel decreto ministeriale 30 no-vembre 1999 n. 287 (in Gazzetta Ufficiale12 febbraio 2000 n. 41) –:

se risulti che l’Universita di Macerataabbia effettuato presso il provveditoratoagli studi di Brindisi il previsto preliminareaccertamento circa il fabbisogno di postida coprire per il periodo transitorio, e,considerato che la ratio delle disposizionisopra richiamate risiede nella necessita digarantire una rispondenza tra il numerodei frequentanti ed i posti disponibili nellescuole della provincia, se non ritenga, nellaipotesi negativa o comunque in ipotesi disoprannumero provinciale di docenti spe-cializzati per via dei corsi attivandi daparte dell’Universita di Macerata, di dovereprocedere all’annullamento di questi corsi,ad evitare anche che possano andare fru-strate e vanificate le aspettative e i sacrificidei giovani, la cui frequenza ai corsi bien-nali comporta per ciascuno una spesa dicirca 10 milioni di lire. (4-32833)

RISPOSTA. — Si fa riferimento all’atto disindacato ispettivo suindicato, con il qualevengono richieste notizie in merito al con-corso indetto dall’Universita di Macerataper la partecipazione ai corsi biennali dispecializzazione per le attivita di sostegnonella provincia di Brindisi.

Al riguardo si fa presente che, poiche,effettivamente, come segnalato nella mede-sima provincia l’Universita di Lecce risul-tava aver gia bandito analogo concorso inregime di convenzione con il Consorzio uni-

versitario di Brindisi, questo Ministero hadisposto, con nota n. 526 del 15.12.2000,apposita ispezione presso l’Universita diMacerata al fine di acquisire elementi divalutazione in merito ai corsi in argomento.

Il nucleo ispettivo incaricato e stato in-vitato a prestare particolare attenzione siaalle convenzioni in atto stipulate dall’Uni-versita di Macerata sia alle note dei Prov-veditorati agli studi relative all’effettivo fab-bisogno di ciascuna provincia, nonche airequisiti previsti dalla normativa di riferi-mento e dalle prescrizioni amministrativedettate in proposito.

Questa Amministrazione ha, inoltre, ri-chiesto al Ministero della Pubblica Istru-zione – ufficio di Gabinetto un interventopresso i suddetti Provveditorati, affinche lecomunicazioni del fabbisogno di insegnantidi sostegno siano il piu possibile complete edettagliate e affinche gli stessi dati nonvengano comunicati a piu Atenei per evitarel’inutile duplicazione di piu corsi di specia-lizzazione e, conseguentemente, garantirel’effettiva corrispondenza tra il numero deifrequentanti e quello dei posti disponibilinelle scuole di ciascuna provincia.

In ogni caso, la stessa Universita diMacerata, con nota del 24 gennaio c.a.diretta a questo Ministero, ha fatto presentedi aver gia provveduto, in ragione dell’obiet-tivo stato di incertezza tale da compromet-tere, sul piano giuridico-amministrativo, ilfuturo svolgimento dei corsi in questione,all’annullamento dei relativi bandi.

Ulteriori informazioni in merito po-tranno essere fornite dopo lo svolgimentodell’ispezione sopraindicata.

Il Sottosegretario di Stato perl’universita e la ricerca scien-tifica e tecnologica: LucianoGuerzoni.

MARTINAT. — Al Ministro dell’am-biente. — Per sapere – premesso che:

e grave il problema dell’inquinamentodelle acque per i suoi risvolti ambientali edeconomici;

da alcune indagini si deduce che lagestione del processo depurativo e molto

Atti Parlamentari — XXVIII — Camera dei Deputati

XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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approssimativa; pochi gestori tengono ver-bali di impianto dai quali poter dedurrel’attivita pregressa e la logicita degli inter-venti sullo stesso; la gestione e la raccoltadel fango non corrisponde in molti casi aquanto occorrerebbe; i controlli sono epi-sodici; la valutazione della forza del li-quame in ingresso non viene sempre veri-ficata all’atto della progettazione; spesso lecondizioni dei siti e la preparazione delpersonale risultano largamente al di sottodelle necessita e delle normative relativealla sicurezza;

dalle medesime indagini risulta che,mediamente, solo una minima parte degliimpianti sarebbe realmente ed efficace-mente funzionante –:

se non ritenga di intervenire ur-gentemente per verificare in modo au-tentico le condizioni effettive dei pro-cessi depurativi. (4-24966)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione parlamentare, si fa presente che indata 11 maggio 1999 e entrato in vigore ilDecreto Legislativo 152/99, che innova pro-fondamente la tutela delle acque in Italia,recependo tra l’altro la direttiva comunita-ria 91/271 relativa alla raccolta e tratta-mento delle acque reflue urbane.

A completamento della normativa tec-nica di supporto a tale Decreto, e prevista laemanazione di un documento contenentelinee guida per la progettazione e l’eserciziodi collettori e depuratori di acque reflueurbane.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

MASELLI, LUCA, STELLUTI, LUCIDI eCHIUSOLI. — Al Ministro per gli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

in Cecenia continuano a svolgersioperazioni militari tra le truppe della Fe-derazione russa e i sostenitori del movi-mento per l’indipendenza cecena;

a causa dei cruenti scontri armati siverificano spostamenti di grandi masse di

civili, che si vedono costrette ad abbando-nare le proprie case e i propri familiari ea sottostare ad una vera e propria evacua-zione forzata;

questi civili, tra i quali si contanomoltissimi anziani e bambini, si trovano incondizioni di estrema difficolta, ancheperche nei loro confronti non viene messain atto alcuna forma di assistenza –:

quali misure il ministro intenda in-traprendere per fornire aiuti che sosten-gano questa popolazione cosı provata;

quali passi abbia compiuto o intendacompiere per giungere al piu presto ad unapace sempre piu necessaria. (4-28621)

RISPOSTA. — La crisi cecena ha vissutouna fase acuta dall’ottobre 1999 al febbraio2000, quando le operazioni militari su largascala sono state interrotte e lo scontro tratruppe della Federazione russa e formazioniindipendentiste si e spostato nella regionemontuosa a sud della capitale Grozniy. Nelfrattempo, la comunita internazionale hamantenuto una contante pressione nei con-fronti di Mosca, invitando la Russia adavviare una soluzione politica del conflitto.

Tutte le maggiori organizzazioni inter-nazionali attive anche nel settore dei dirittiumani, le Nazioni Unite, l’OSCE, il Consi-glio d’Europa e l’Unione Europea, hannoadottato documenti ufficiali nei quali larichiesta di una soluzione politica alla que-stione cecena figura in primo piano. Nel-l’ambito delle suddette organizzazioni inter-nazionali, l’Italia ha sostenuto attivamentela necessita di mantenere nei confronti dellaRussia un atteggiamento chiaro e di invitareil Governo russo ad interrompere le ostilitasu larga scala, ad avviare una soluzionepolitica del conflitto ed a consentire l’ac-cesso delle organizzazioni internazionali.L’Unione Europea, nella dichiarazioneadottata al Consiglio Europeo di Helsinkidel dicembre 1999 ha deciso di rivedere laStrategia Comune per la Russia in assenzadi significativi progressi nella crisi cecena in

Atti Parlamentari — XXIX — Camera dei Deputati

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particolare per quanto concerne l’avvio diuna soluzione politica.

Nell’autunno del 1999, con il riacutiz-zarsi del conflitto in Cecenia, la Coopera-zione italiana ha devoluto, nell’ambito di unintervento sanitario d’emergenza denomi-nato « Intervento di solidarieta a favoredegli sfollati del Nord-Caucaso », 300 mi-lioni di lire sotto forma di contributi bila-terali.

L’Italia si propose di intervenire a favoredella popolazione sfollata dalla Cecenia so-stenendo il Ministero della Sanita della Re-pubblica dell’Inguscezia e rifornendone gliospedali e i centri sanitari locali di farmacie materiale sanitario. L’intervento e statoeffettuato in coordinamento con il Ministerodell’Emergenza e della Protezione Civiledella Federazione Russa (EMERCOM).

Nello stesso periodo, sotto forma di con-tributi materiali, l’Italia ha versato 300milioni all’UNHCR come supporto all’assi-stenza dei profughi della Cecenia rifugiatisinelle Repubbliche della Inguscezia e delDaghestan.

L’assemblea parlamentare del Consigliod’Europa ha inoltre deciso il 6 aprile 2000di sospendere il diritto di voto della dele-gazione russa ed il successivo 25 aprile laCommissione per i Diritti Umani delle Na-zioni Unite ha adottato una risoluzionenella quale si chiedeva alla Russia di isti-tuire una commissione indipendente perindagare sulle presunte violazioni dei dirittiumani in Cecenia.

Nel corso della Presidenza di turno delComitato dei Ministri del Consiglio d’Eu-ropa, esercitata dal maggio al novembre2000; l’Italia ha dedicato priorita alla que-stione cecena, nella convinzione che uncostruttivo dialogo tra la Russia e l’orga-nizzazione di Strasburgo avrebbe potuto fa-cilitare gli sviluppi auspicati dalla comunitainternazionale. Il Ministro degli Esteri Diniha compiuto un viaggio a Mosca il 24giugno 2000 ed ha riferito sui progressicompiuti dalla Federazione Russa, in par-ticolare nell’ammettere in territorio cecenoorganizzazioni internazionali di assistenzaumanitaria, nella successiva sessione del-l’Assemblea Parlamentare. Nel frattempo,esperti del Consiglio d’Europa hanno ini-

ziato una presenza stabile in Cecenia pressol’Ufficio del Rappresentante Speciale delPresidente Putin, Kalamanov, che tuttora siprotrae. Tale struttura ha tra l’altro il com-pito di raccogliere segnalazioni su presunteviolazioni dei diritti umani. La riammis-sione al diritto di voto della delegazionerussa ha avuto luogo nel gennaio 2001.

Nel mese di agosto si sono potute tenerein Cecenia elezioni per il rappresentante alParlamento della Federazione Russa, rin-novato nel dicembre 1999. In attesa delladefinizione dei rapporti tra la Cecenia e laFederazione Russa, la regione e stata sot-toposta ad un regime di amministrazionediretta del Cremlino e l’incarico di ammi-nistratore e stato conferito ad una figura dileader religioso, il Muftı Kadyrov.

La 57esima sessione della Commissioneper i Diritti Umani delle Nazioni Unite,apertasi in questi giorni a Ginevra, conti-nuera ad occuparsi degli aspetti piu gravi epiu urgenti della questione cecena, vale adire la situazione dei rifugiati interni e diquelli trasferitisi nelle regioni limitrofe,nonche del consolidamento delle strutture edei metodi per la tutela dei diritti umani eper la trattazione dei casi di violazioneaccertata.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

MIGLIORI. — Al Ministro dell’ambiente.— Per sapere – premesso che:

l’amministrazione comunale di Pratoha deliberato l’installazione di una strut-tura di smaltimento nella zona del Macro-lotto in Prato, frazione San Giusto;

tale scelta appare irrazionale urbani-sticamente e di dubbia legittimita rispettoalle distanze minime dai centri abitati, assiautostradali e strutture produttive che in-sistono vicinissime rispetto a tale zona;

gli stessi vincoli idrogeologici dell’areapaiono non essere stati presi in conside-razione;

Atti Parlamentari — XXX — Camera dei Deputati

XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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non paiono assolutamente valutati glieffetti riguardanti sia le emissioni sia ipesanti derivanti flussi veicolari sulla sa-lute e la qualita della vita della popola-zione ivi residente;

nonostante tali ovvie constatazioni,non si registrano iniziative volte ad indi-viduare altrove, nella stessa provincia diPrato o in quelle confinanti, possibili so-luzioni alternative di localizzazione –:

quali iniziative urgenti si intendanoassumere onde verificare il rispetto delleleggi nazionali vigenti di tutela ambientaleda parte della suddetta deliberazione delcomune di Prato;

se non reputi opportuno l’avvio diuna urgente indagine ministeriale sui po-tenziali effetti nocivi di tale scelta e, inse-rito, quali ulteriori iniziative di compe-tenza intenda assumere. (4-20107)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione parlamentare, si ritiene utile premet-tere che per l’ubicazione della stazione ditrasferimento rifiuti in localita San Giusto,la Provincia di Prato ha richiesto alla Re-gione Toscana parere di conformita al pianoprovinciale di smaltimento rifiuti presentatoper la fase transitoria come previsto dal-l’articolo 31 della legge regionale 25/98.

Ai sensi del punto 5.1 del D.C.R.T. 88/98« Criteri di localizzazione per impianti ditrattamento e smaltimento rifiuti » i sitiprevisti e ritenuti idonei alla realizzazione diun impianto di smaltimento rifiuti devonotener conto di fattori escludenti, penaliz-zanti e preferenziali con previsione di pa-rametri specifici relativi alla sicurezza am-bientale.

In attesa della redazione del nuovo pianodi smaltimento rifiuti della Provincia diPrato, con D.G.R.T n. 1083 del 29 settembre1998 « Legge regionale 25/98 D.C.R.T. 88/98,– Provincia di Prato – Pronuncia di con-formita ai sensi dell’articolo 31 – disposi-zioni transitorie »; la Regione Toscanaespresse parere favorevole alla confermadelle scelte effettuate dall’Amministrazioneprovinciale e alla localizzazione del suddettoimpianto che non presenta, tra l’altro, fat-

tori escludenti ne penalizzanti ai sensi delcitato punto 5.1 del D.C.R.T. 88/98 e, perscelte progettuali e ciclo di lavorazione, econforme alla normativa nazionale e regio-nale vigente in materia.

La zona nella quale va ad insediarsi lastazione di trasferimento in parola e unMacrolotto industriale, individuato ai sensidi quanto previsto dal decreto legislativo22/97 e la piazzola sorgera in una zona che,proprio per le caratteristiche del comparto,assicura la massima distanza dalle abita-zioni, peraltro non numerose.

Per completezza di informazione si rap-presenta che la stazione di trasferimento, dacostituirsi da parte dell’Azienda specialeMunicipalizzata per l’igiene urbana del Co-mune di Prato, sostituira la piazzola attual-mente in uso che risulta piu vicina al centroabitato.

Sul progetto di tale impianto, gia bene-ficiario di un finanziamento dell’UnioneEuropea, si e espressa favorevolmente laCommissione edilizia integrata comunale(CEI) che, in base alla vigente normativaregionale, ha il compito della tutela dei benidi cui alla legge n. 1497/1939.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

OLIVIERI. — Al Presidente del Consigliodei ministri. — Per sapere – premesso che:

i mezzi d’informazione hanno datorecentemente notizia che il Governo Fede-rale di Germania avrebbe costituito un’ap-posita Commissione per l’esame e la defi-nizione dell’indennizzo per quei cittadini,civili e militari, di diverse nazionalita, chefurono costretti a lavorare nelle fabbrichebelliche del Terzo Reich durante la se-conda guerra mondiale;

la predetta Commissione sarebbecomposta da rappresentanti di Germania,Stati Uniti, Polonia, Repubblica Ceca, Bie-lorussia, Russia, Ucraina, Israele, noncheda rappresentanti delle industrie tedescheche hanno beneficiato di questa manodo-pera. Il coordinamento sarebbe affidatodal Ministro tedesco presso la Cancelleria

Atti Parlamentari — XXXI — Camera dei Deputati

XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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Federale. Non risulterebbe la presenza dialcun rappresentante dell’Italia;

alcune industrie tedesche avrebberocomunque provveduto, di propria inizia-tiva ad indennizzare alcuni dei lavoratoricoatti italiani. Tali iniziative sarebberopero sporadiche e non contribuiscono dun-que a fare chiarezza per i numerosi cit-tadini italiani che hanno vissuto la stessasituazione –:

quali notizia abbia a proposito dellaCommissione che sarebbe stata costituitaal fine di esaminare e definire l’indennizzoper quei cittadini, civili e militari, di di-verse nazionalita, che furono costretti alavorare nelle fabbriche belliche del TerzoReich durante la seconda guerra mondiale;

quali siano gli effettivi Stati e soggettirappresentati in questa Commissione, se visia un rappresentante dell’Italia e se no,quale sia la motivazione di tale assenzaalla luce del fatto che numerosi cittadiniitaliani sono stati costretti a questo tipo dilavoro nelle industrie tedesche durante laseconda guerra mondiale;

se corrisponda al vero che alcuni no-stri concittadini hanno ricevuto un inden-nizzo per il periodo nel quale sono staticostretti a lavorare presso le industrie te-desche durante la seconda guerra mon-diale e quali criteri siano stati utilizzati peril computo dell’indennizzo;

se non ritenga opportuno acquisiremediante i propri uffici, notizie precisesulla situazione e sugli indennizzi in mododa chiarire la situazione e renderla intel-legibile ai numerosi cittadini italiani inte-ressati;

se non ritenga, attraverso i propriuffici di acquisire informazioni e precisenotizie ed informazioni presso il Governotedesco riguardo la Commissione sopranominata ed i criteri che sarebbero adot-tati per l’indennizzo;

se non reputi necessario porre atten-zione a questa questione, aprendo in que-sto modo una possibilita anche per i nu-merosi cittadini italiani che hanno vissuto

questa tragica esperienza di ricevere unindennizzo. (4-29141)

RISPOSTA. — Il 14 luglio 2000 il Parla-mento tedesco ha approvato la legge istitu-tiva della Fondazione « Memoria, Respon-sabilita e Futuro » per gli indennizzi a fa-vore dei lavoratori forzati in Germania du-rante l’ultimo conflitto mondiale. La legge eentrata in vigore il 12 agosto dello stessoanno.

E utile sottolineare come l’impegno as-sunto dalla Germania non e, per quantoriguarda l’Italia ed altri Paesi occidentali, ilrisultato di un negoziato tra Paesi, ma soloparte di una piu ampia autonoma decisionedel Governo e del Parlamento tedeschi dicorrispondere compensazioni alle vittimedel lavoro forzato. Il Governo italiano, in-fatti, non ha partecipato, a differenza deiPaesi dell’Est europeo, ai negoziati prepa-ratori, avendo gia regolato con il Governodella RFG, con l’Accordo bilaterale del 2giugno 1961, la questione degli indennizzi infavore delle vittime del nazismo. Tale ac-cordo, analogamente a simili accordi con-clusi dalla Germania con altri Paesi del-l’Europa occidentale, esclude infatti la par-tecipazione dell’Italia in quanto Stato aulteriori negoziati sull’argomento, restandotuttavia impregiudicati i diritti dei cittadiniitaliani al riconoscimento degli indennizziche potranno essere stabiliti. Il Governoitaliano puo pertanto influire soltanto sen-sibilizzando le autorita tedesche in direzionedi un’interpretazione della legge che tengaconto della particolare situazione degli IMIrispetto ai prigionieri di guerra che la leggetedesca esclude dal beneficio.

La questione degli ex lavoratori forzati inGermania e dell’eventuale esclusione – chepotrebbe derivare da un’interpretazione re-strittiva della legge – della categoria degliInternati Militari Italiani (di gran lunga lapiu numerosa tra i potenziali beneficiariitaliani) e stata seguita comunque dal Go-verno italiano con la massima attenzionegia dalla fase preparatoria della legge tede-sca, per il doveroso rispetto ed assistenza neiconfronti di tale gruppo di nostri conna-zionali sopravvissuti a trattamenti ingiustied inumani, nonche per la rilevanza che il

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tema puo assumere nei rapporti bilateralicon la Germania. A tal fine il Ministerodegli Affari Esteri si mantiene in strettocontatto con l’OIM, con altri Dicasteri in-teressati, con le Associazioni di deportati ereduci e con singoli cittadini.

In piu occasioni e stata fatta presentealle Autorita tedesche, sia attraverso l’Am-basciata d’Italia a Berlino sia direttamenteall’Ambasciata di Germania a Roma, l’acutasensibilita con cui da parte italiana si seguela questione delle compensazioni ai lavora-tori forzati e coatti del III Reich.

Allo scopo di sensibilizzare il Governotedesco affinche favorisca una decisionedella Fondazione « Memoria, Responsabilitae Futuro » che includa gli ex Internati Mi-litari Italiani fra i potenziali beneficiaridelle compensazioni, una delegazione inter-ministeriale Esteri-Difesa ha incontrato nelnovembre scorso i responsabili del Mini-stero degli Esteri tedesco ai quali ha illu-strato, sulla base di un promemoria storico-giuridico, le ragioni per le quali la situa-zione particolare degli IMI rende inaccetta-bile la loro equiparazione ai prigionieri diguerra, che la legge tedesca esclude dalbeneficio. E stato in particolare sottolineatoche ai militari italiani deportati dopo l’8settembre 1943 dal comando militare tede-sco e successivamente impiegati come lavo-ratori coatti in campi di concentramento eimprese industriali e agricole non e maistata applicata la Convenzione di Ginevradel 1929 che regolava il trattamento deiprigionieri di guerra, mentre e incontrover-tibile il fatto che essi si trovarono a subiremisure punitive e di limitazione della libertapersonale nonche a svolgere lavoro forzato,non retribuito, in condizioni inumane.

Da ultimo il Ministero degli Affari Esteriha dato istruzioni all’Ambasciata a Berlinoaffinche torni a sensibilizzare le autoritatedesche sull’importanza che da parte ita-liana si annette ad una soluzione positivadel problema.

Da parte tedesca ci sono state date as-sicurazioni che la questione sarebbe stataapprofondita prima di una decisione defi-nitiva.

Per quanto riguarda infine le richieste diindennizzo, l’OIM ha predisposto un mo-

dulo di domanda che ha inviato a ciascunrichiedente, che dovra compilarlo e resti-tuirlo entro l’11 agosto 2001, ovvero dodicimesi dall’entrata in vigore della legge.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

PAISSAN e LECCESE. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri e ai Ministri delladifesa e degli affari esteri. — Per sapere −premesso che:

la rete europea contro il commerciodi armi (Enaat, insieme alle forze demo-cratiche dell’Indonesia e di Timor Est) harivolto un appello ai governi europei af-finche l’embargo sulla vendita di armi e lacooperazione militare nei confronti dell’In-donesia decretato dalla Ue il 16 settembre1999 fino alla fine di gennaio sia prolun-gato. Nel nostro Paese il Centro Interna-zionale Crocevia ha raccolto l’appello diEnaat, rivolgendo un appello alle forzepolitiche e parlamentari affinche si attivinoa sostegno delle forze democratiche indo-nesiane;

la decisione di imporre l’embargo estata certamente un segnale forte di sup-porto al processo di democratizzazione inquesto Paese del Sudest asiatico, anche inconsiderazione del ruolo centrale svoltoqui dalle Forze Armate che hanno proprirappresentanti in tutti gli organi istituzio-nali. Con la decisione di imporre l’em-bargo, l’Unione europea ha fatto una sceltachiara in favore dei diritti umani che,questa volta, non sono stati subordinatiagli interessi economici;

l’embargo restera tuttavia in vigoreper quattro mesi, fino al prossimo 17 gen-naio. La sua breve durata e stata volutaprincipalmente dalla inflessibile richiestadi Gran Bretagna e Francia che hannocommesse militari in Indonesia con sca-denze nel prossimo febbraio;

e certamente auspicabile una politicadi incoraggiamento e di sostegno al pro-cesso in corso in Indonesia: in questo

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XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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senso, e ancora presto per porre fine al-l’embargo militare. E auspicabile che que-sto resti in vigore finche:

a) non ci saranno garanzie di unmaggior controllo democratico sulle Forzearmate;

b) non verranno sottoscritti accordicirca il divieto di usare armi nelle Moluc-che, ad Aceh, in Irian Jaya, West Papua aKalimantann;

c) il governo di Jakarta avra sottocontrollo la presenza militare a Timor Este le Agenzie delle Nazioni Unite troverannouna piena disponibilita a collaborare daparte del governo di Jakarta per consentirea tutti i deportati di fare ritorno nelle lorocase;

d) le autorita militari indonesianenon saranno disposte a cooperare conl’Unhcr in merito ai fatti di Timor Est,durante e dopo lo svolgimento del refe-rendum;

e) non vorra rivista la cosiddetta« doppia funzione » delle Forze armate inmerito al ruolo svolto nelle istituzioni dalpunto di vista sociale, culturale religioso epolitico;

l’Indonesia continua ad avere nel pro-prio bilancio una rilevante parte destinataagli armamenti. Nonostante ancora mol-tissime persone subiscano le conseguenzedella crisi economica il governo non ha trale priorita un programma di sicurezzasociale;

se non ritengano opportuno, in vistadella scadenza del 17 gennaio di intrapren-dere una iniziativa diplomatica affinchel’Unione europea decida di mantenerel’embargo militare, dando cosı un grandesegnale di speranza alle forze politiche esociali che stanno operando per il cam-biamento. (4-27449)

RISPOSTA. — Il 17 gennaio 2000 l’UnioneEuropea, per voce della Presidenza porto-ghese, annuncio che non sarebbe statoesteso ulteriormente l’embargo di quattro

mesi in materia militare nei confronti del-l’Indonesia. L’embargo alla vendita di armie alla cooperazione militare era stato decisonel settembre del 1999 come strumento dipressione per ottenere l’impegno di Jakartaa risolvere, pacificamente e nel piu brevetempo possibile, la crisi scoppiata a TimorEst all’indomani del referendum per l’indi-pendenza.

L’Unione Europea preciso che non in-tendeva, alla luce degli avvenimenti in altreregioni dell’Indonesia, quali gli scontri et-nico-religiosi nelle Molucche, Aceh, IrianJaya, abbassare la guardia, ribadendo chequalsiasi esportazione di armi all’Indonesiaavrebbe dovuto essere regolata dal Codice diCondotta UE del giugno 1998.

Le ragioni per non estendere l’embargofurono le seguenti.

Il cambio di Governo a Jakarta, conl’ascesa al potere del Presidente Wahid nel-l’ottobre del 1999, aveva dimostrato la forzadello storico processo di democratizzazionee di cambiamento in corso nel paese asia-tico, nonche l’impegno nel portare avantiuna fitta agenda di riforme politiche, eco-nomiche e sociali, pur di fronte ad immanidifficolta, quali il rinnovarsi degli scontrietnici e religiosi e le forti spinte separatistein diverse regioni dell’Arcipelago, la crisieconomica ed il pesante indebitamentoestero.

Il nuovo Governo, insediatosi nell’otto-bre del 1999, aveva mostrato un atteggia-mento cooperativo con la Forza Multina-zionale di pace (Interfet) e con la missionedelle Nazioni Unite (Untaet) a Timor Est, dauna parte rescindendo gli ultimi legamipolitici ed amministrativi con la regione diTimor Est, e dall’altra collaborando seria-mente con l’ONU nel tentativo di ridurrel’attivita delle milizie timoresi antiindipen-dentiste. Altrettanto importante fu la costi-tuzione di una Commissione indipendentedi inchiesta sui crimini commessi a TimorEst, che chiamo in causa anche gli altivertici militari, tra cui l’ex Ministro dellaDifesa, generale Wiranto. Meno efficace ri-sulto l’impegno, piu volte rinnovato daJakarta, di controllare l’attivita delle milizienei campi profughi a Timor Ovest e dipermettere un rapido rientro a Timor Est

Atti Parlamentari — XXXIV — Camera dei Deputati

XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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degli oltre centomila rifugiati timoresi che sitrovavano a Timor Ovest.

In conclusione, il Governo italiano, ri-conoscendosi pienamente nella posizioneeuropea, piu volte rinnovata, in favore diun’Indonesia forte, unita e democratica, haritenuto esistessero le condizioni per unsuperamento dell’embargo militare. Questoper dare un segnale di incoraggiamento allanuova dirigenza a Jakarta, e per evitarel’emergere di atteggiamenti nazionalisti e disentimenti antioccidentali che, in ultimaanalisi, avrebbero rischiato di compromet-tere il faticoso cammino in corso verso unacompiuta democrazia.

In considerazione dell’imminente sca-denza della legislatura, ho ritenuto oppor-tuno rispondere alla Sua interrogazione pergli aspetti di competenza di questo Mini-stero.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Ugo Intini.

PEZZONI, FRANCESCA IZZO, MARCOFUMAGALLI, BARTOLICH, ABBONDAN-ZIERI e SCHMID. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

nei giorni scorsi un aereo con cuiassociazioni pacifiste intendevano portarein Iraq aiuti umanitari urgenti, e statobloccato all’aeroporto di Ciampino pocoprima del decollo;

questo fatto ha suscitato reazioni ne-gative in gran parte dell’opinione pubblica,specie nelle associazioni e nel volontariato,impegnate nell’alleviare le sofferenze diuna popolazione sottoposta da oltre diecianni a sanzioni tanto disumane, quantoinefficaci a raggiungere lo scopo dichiaratoal momento della loro imposizione;

la necessita e l’urgenza di una modi-fica dell’atteggiamento italiano sono statiripetutamente, ed anche recentemente, sot-tolineate dal Parlamento italiano, con ini-ziative di vario genere, compresi atti diindirizzo che dovrebbero essere vincolantinell’attivita degli organi esecutivi del no-stro paese;

da varie parti, in Italia ed all’estero, sisostiene che sia possibile, senza violare ledecisioni dell’Onu, ma attenendosi solo aqueste e non a restrittive interpretazioni diparte, espresse da altri soggetti, adottareuna condotta che porti, contemporanea-mente, ad una piena assunzione di respon-sabilita, alla salvaguardia delle prerogativesovrane del nostro Paese, ma anche, esoprattutto, alla possibilita di effettuaremissioni umanitarie, del cui contenuto sa-rebbe sufficiente dare notizia preventiva alComitato per le sanzioni, senza sottostarea diktat non sempre motivati in modoaccettabile e, comunque, a lungaggini epastoie, che, spesso, vanificano le inten-zioni dei generosi sforzi umanitari –:

se non intenda assumere un simileatteggiamento, annunciando che il Go-verno, d’ora in poi, nel rispetto dello spi-rito della risoluzione 670 del Consiglio disicurezza Onu, procedera direttamente esotto la propria responsabilita alle verifi-che, dandone semplicemente notizia al Co-mitato per le sanzioni, ed evitando, quindi,interventi restrittivi dell’ultimo momen-to. (4-34352)

RISPOSTA. — La Risoluzione del Consigliodi Sicurezza dell’Onu n. 670 del 25 settem-bre 1990 prevede che ogni Stato neghi ilpermesso di decollare dal proprio territorioad aerei diretti verso l’Iraq, a meno che ilvolo non porti un carico costituito esclu-sivamente da cibo per fini umanitari, au-torizzato da parte del Comitato del Consigliodi Sicurezza, o non porti approvvigiona-menti a scopo strettamente medico.

Non sembra che si sia instaurata, negliultimi mesi, una prassi diffusa e conclusivache consenta di considerare superata laRisoluzione n. 670. Vi e stato, e vero, qual-che paese che ha consentito il decollo dalproprio territorio di un numero limitato divoli diretti in Iraq. Si e trattato peraltro divoli che trasportavano quasi esclusivamenteun carico « umanitario » (prodotti alimen-tari, medicine, attrezzature medicali e me-dici), nonche un numero limitatissimo dipasseggeri.

Il Governo italiano ha da tempo stabilitole procedure che devono essere seguite per i

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voli con carattere effettivamente umanita-rio, ai fini di procedere alla notifica alComitato Sanzioni. Tali procedure, tuttavia,non possono essere applicate nel caso di voliche abbiano il trasporto di passeggeri o laconclusione di affari quali finalita princi-pali.

Il Governo italiano, che da tempo inco-raggia una revisione del sistema sanziona-torio, ritiene di essersi finora conformatonon solo al disposto, ma anche allo spiritodella Risoluzione n. 670. La ratio dellaRisoluzione non e quella di impedire l’ef-fettuazione di voli, ma di stabilire una di-sciplina dei voli stessi, assicurandosi chesolo quelli strettamente umanitari raggiun-gano Baghdad. Tale preoccupazione ispiraaltresı l’azione del Governo, nel pieno ri-spetto delle Risoluzioni ONU.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Ugo Intini.

PISAPIA. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

il cittadino italiano Ermanno Chasen,recluso dal 28 ottobre 1999 nel peniten-ziario di Lugano, e stato nello scorso mesedi aprile estradato in Slovenia, dove eattualmente detenuto, per il reato di spac-cio di monete false;

per tale reato il signor Chasen e giastato indagato nell’ambito di un procedi-mento penale in Italia, concluso con de-creto di archiviazione del Gip presso iltribunale di Padova in data 29 novembre1994, non essendo emersi a carico dell’in-dagato elementi idonei a sostenere l’accusain giudizio;

secondo quanto riferito dal difensoredi Chasen, nella documentazione fatta per-venire dalla Slovenia alle autorita svizzerenon vi sarebbero elementi che provinol’effettiva falsita delle monete asserita-mente messe in circolazione da Chasen e inrelazione alle quali e stato contestato ilreato;

le autorita slovene non tengono inol-tre conto, ai fini del computo dei termini

di carcerazione preventiva, del periodo disei mesi durante il quale il signor Chasene stato detenuto in Svizzera –:

quali provvedimenti intenda assu-mere affinche, anche in considerazione delcontrasto tra la decisione della magistra-tura italiana e di quella slovena, sia assi-curato nei confronti del signor Chasen ilrispetto dei diritti fondamentali e dellegaranzie difensive sancite dalle norme in-ternazionali;

in particolare, quali iniziative intendaassumere affinche sia posto quanto primatermine allo stato di detenzione del signorChasen, il cui protrarsi contrasta con iprincipi fondamentali e inderogabili del-l’ordinamento giuridico italiano. (4-29792)

RISPOSTA. — Il Signor Ermanno Chasen,cittadino italiano, era stato estradato nel-l’aprile 2000 dalla Svizzera alla Slovenia,dove e rimasto in carcere con l’accusa dispaccio di monete false fino al 22 maggio2000.

Fino a tale data il Consolato Generale diCapodistria, territorialmente competente peril caso, ha prestato al citato connazionaletutta l’assistenza possibile in conformita conla vigente normativa consolare, informandocostantemente sia il Ministero degli Esteriche l’Ambasciata d’Italia a Lubiana.

A seguito della scarcerazione del Sig.Chasen per decorrenza dei termini di cu-stodia cautelare, avvenuta il 22 maggio2000, il Consolato ha ripetutamente con-tattato il competente Tribunale sloveno, neltentativo di raccogliere notizie certe in me-rito allo stato del procedimento penale acarico del connazionale e ai tempi della suaconclusione.

Attualmente, il giudizio a carico del con-nazionale risulta ancora pendente innanzial Tribunale sloveno: una prima udienza,fissata per il mese di novembre 2000, erastata poi sospesa e rinviata da parte deglistessi organi giudiziari sloveni.

Il Consolato Generale di Capodistria, incontinuo contatto con il Tribunale compe-tente, e quindi tuttora in attesa di unarisposta in merito alla fissazione di unadata per la definizione del procedimento.

Atti Parlamentari — XXXVI — Camera dei Deputati

XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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Va comunque rilevato che la Rappre-sentanza consolare di Capodistria non estata piu contattata ne dal Sig. Chasen nedal suo legale di fiducia successivamentealla scarcerazione del connazionale e di nonavere pertanto piu alcuna notizia su dove ilconnazionale si trovi attualmente.

Il Consolato Generale continua a seguirela vicenda con la massima attenzione efornira al connazionale tutta l’assistenzapossibile, qualora questi o il suo legaledovessero mettersi nuovamente in contattocon la Rappresentanza.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Franco Danieli.

PISCITELLO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

in data 21 dicembre 2000 il dottorGuglielmo Serio, e stato nominato condecreto a firma del presidente della re-gione siciliana, commissario straordinariodel comune di Palermo;

lo stesso dottor Guglielmo Serio, ri-sulta ancora essere alla data odierna, e dacirca venti anni, presidente della commis-sione tributaria provinciale di Palermo econtestualmente presidente della prima se-zione della medesima commissione;

per effetto della riforma del conten-zioso tributario dalla data del 1° aprile1996, alle commissioni tributarie e statadata competenza giurisdizionale in materiadi tasse ed imposte comunali, e che per-tanto risultano pendenti presso la commis-sione di cui sopra, circa 1500 ricorsi delcomune di Palermo e le previsioni e il trendregistrato lasciano intravedere lo stessorisultato o presumibilmente un aumentoper l’anno 2001;

l’articolo 8 del decreto legislativo 31dicembre 1992, n. 545, comma 1, letterab), del contenzioso tributario, cosı recita:« non possono essere componenti dellecommissioni tributarie, finche permangonoin attivita di servizio o nell’esercizio dellerispettive funzioni, i consiglieri regionali,provinciali, comunali e circoscrizionali e

gli amministratori di altri enti che appli-cano tributi o hanno partecipazione algettito dei tributi indicati nell’articolo 2 deldecreto legislativo 31 dicembre 1992,n. 546 »;

l’articolo 12 del decreto legislativo 31dicembre 1992, n. 545, che disciplina ladecadenza dall’incarico, al comma 1, let-tera b), prevede perentoriamente la deca-denza dei componenti i quali incorrano inuno dei motivi di incompatibilita previstidal gia citato articolo 8;

l’articolo 15 del decreto legislativo 31dicembre 1992, che disciplina la vigilanzae le sanzioni, al comma 1 prevede che ilpresidente di ciascuna commissione tribu-taria regionale, esercita la vigilanza sull’at-tivita delle commissioni tributarie provin-ciali, aventi sede nella circoscrizione dellastessa e su i suoi componenti;

ad oggi, il presidente della commis-sione tributaria regionale non risulta averepreso nessun provvedimento in merito, nee dato sapere se intenda prenderlo;

per quanto sopra esposto, risulta sintroppo evidente che la carica di commis-sario straordinario ricoperta dal dottorSerio, e assolutamente incompatibile conquella di presidente e componente di com-missione tributaria per ragioni soggettiveed oggettive –:

se il presidente non ritenga di dovereaccertare se i fatti sopra esposti corrispon-dano al vero;

quali provvedimenti intenda assu-mere per evitare il protrarsi delle inadem-pienze descritte, gravemente lesive dei di-ritti costituzionalmente tutelati di cittadinie contribuenti, e non ultimo dell’ammini-strazione finanziaria. (4-33542)

RISPOSTA. — Con l’interrogazione cui sirisponde la S.V. Onorevole ha evidenziato lasituazione di incompatibilita, a far data dal21 dicembre 2000, tra la carica di Com-missario straordinario e quella di Presidentedella Commissione Tributaria Provincialedella stessa citta ricoperte dal Dott. Gu-glielmo Serio.

Atti Parlamentari — XXXVII — Camera dei Deputati

XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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Al riguardo il Consiglio di Presidenzadella Giustizia Tributaria ha comunicatoche, con delibera del 23 gennaio 2001, estata disposta la sospensione del Prof. Gu-glielmo Serio dall’incarico di Presidentedella Commissione Tributaria Provinciale diPalermo, nonche dalla corresponsione deicompensi, a decorrere dal 20 dicembre 2000e fino alla data di cessazione dell’incompa-tibilita.

La predetta delibera risulta adottatasulla base di apposita istanza presentata dalProf. Serio il 10 gennaio 2001, a seguitodella propria nomina, in data 20 dicembre2000, a Commissario Straordinario per lagestione del Comune di Palermo.

Il Ministro delle finanze: Otta-viano Del Turco.

RAFFAELLI. — Al Ministro dell’am-biente. — Per sapere – premesso che:

il Governo, tramite il ministero del-l’ambiente ha stanziato, per mezzo di pianipluriennali di investimento, ingenti finan-ziamenti volti al risanamento ecologico delLago di Piediluco, oggi fortemente eutro-fizzato, e al completamento delle opere diconsolidamento della Cascata delle Mar-more, in considerazione dell’elevato valoreambientale e turistico di tali siti –:

quale sia, ad oggi, lo stato di avan-zamento dei lavori, sia sul versante delconsolidamento della rupe della Cascatadelle Marmore, che su quello della realiz-zazione del sistema di depuratori civili eindustriali, sull’asse Nera/Velino, indispen-sabili a rimuovere l’inquinamento che de-vasta il Lago di Piediluco e la Cascatamedesima;

quali siano gli interventi che intendaporre in essere per accelerare la realizza-zione delle opere in questione, decisive alfine di favorire la tutela ecologica e losviluppo a fini turistici dell’intero com-prensorio ternano, area di declino indu-striale interessata dai programmi di rie-quilibrio dell’Unione europea, e per laquale e in corso di avvio il contratto d’areacon il Governo centrale. (4-15125)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione parlamentare relativa alla tutela dellago di Piediluco, si fa presente che nelpiano straordinario di collettamento e de-purazione predisposto dal Ministero del-l’ambiente ai sensi dell’articolo 6 della legge135/97, sono stati inseriti, su proposta dellaRegione Lazio e della Regione Umbria, in-terventi di risanamento che interessano ilbacino del lago di Piediluco per complessivi49,3 miliardi di lire.

1. Con il PTTA 94/96 sono stati finanziatidue interventi di depurazione per 10,5 MLD;

2. la copertura finanziaria totale al no-vembre 2000, secondo la legge 135/97, am-monta a lire 26,835 MLD di cui alla Re-gione Umbria 5,843 MLD;

3. gli interventi finalizzati sono statiquasi tutti avviati;

4. con decreto ministeriale n. 99 nelprogramma stralcio sono stati assegnati 5MLD alla depurazione di Piediluco;

5. e in atto la stipula con la RegioneUmbria di un accordo di programma qua-dro ai sensi dell’articolo 141, comma 4,della legge finanziaria 2000 che consideraanche il risanamento dei laghi Piediluco eTrasimeno.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

ROMANO CARRATELLI. — Al Ministrodegli affari esteri con incarico per gli italianiall’estero. — Per sapere − premesso che:

il Presidente dello Stato della Georgiae il suo governo, preoccupati per la situa-zione venutasi a creare nel Caucaso set-tentrionale, specificatamente in Cecenia,hanno rilevato, da una parte, che la ne-cessita della lotta al terrorismo, e quindianche la soluzione del problema ceceno,debba seguire i princıpi di non violazionedell’integrazione territoriale e dei confinidella Russia e dall’altra che la popolazionegeorgiana, a seguito del conflitto ceceno,non puo negare il suo dovere umanitario diaccoglienza, internazionale riconosciuto,anche ai profughi ceceni, in maggioranzadonne, bambini e anziani (e noto che gliaiuti umanitari provenienti dall’Alto Com-

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XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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missariato Onu per i profughi, dalla CroceRossa e dalle altre organizzazioni interna-zionali non sono sufficienti);

lo Stato della Georgia, secondoquanto pubblicamente dichiarato, ha presoe continuera a prendere tutte quelle mi-sure precauzionali finalizzate ad escluderela possibilita dell’uso del territorio geor-giano sia per il transito di armi che dipersone armate nonche, naturalmente, aprevenire eventuali scontri armati sul pro-pio territorio;

le autorita moscovite hanno accusatoil governo georgiano perche, a loro dire,favorirebbe l’armamento dei ceceni, offri-rebbe loro assistenza finanziaria, permet-terebbe a loro esponenti la permanenza sulproprio territorio, nel tentativo di creare,nella comunita internazionale, un’imma-gine negativa dello Stato georgiano;

il governo georgiano, dopo aver piuvolte invitato gli osservatori russi a verifi-care la reale situazione al confine cecenodella frontiera russo-georgiana, ha richie-sto all’Osce l’invio di osservatori interna-zionali suscitando le reazioni del governodi Mosca;

lo Stato della Georgia, che ha datempo riconosciuto l’integrita della Russia,non intende intervenire negli affari internirussi rispettandone la sovranita;

il governo georgiano ha riconosciutola necessita della lotta contro il terrorismoe il separatismo aggressivo e ritiene chequesta debba essere condotta con metodipacifici e non con operazioni militari checoinvolgono soprattutto le popolazioni ci-vili;

il governo georgiano, nel rispetto dellenorme internazionali sull’accoglienza aiprofughi, sta accogliendo i rifugiati cecenisul proprio territorio, anche nel sospettoche gli stessi siano volutamente spinti versola Georgia al fine di creare un nuovofocolaio di destabilizzazione;

il Parlamento georgiano, conside-rando prive di fondamento le accuse diMosca, ha manifestato il proprio disap-

punto per le frequenti violazioni dello spa-zio aereo georgiano da parte dell’aviazionerussa ed e fortemente preoccupato per ildeterioramento dei rapporti tra Mosca eTblisi −:

se il Ministro, alla luce dei buonirapporti intercorrenti tra il nostro Go-verno e quello della Georgia, sia a cono-scenza di quanto sopra esposto e, del caso,se e come intenda intervenire nell’ambitodelle organizzazioni europee ed interna-zionali;

se e come il Ministro intenda inter-venire presso le autorita di Mosca affinchevengano a cessare anche le rimostranze neiconfronti della Georgia che, nel silenziodella comunita internazionale, sta subendodall’inizio del conflitto un’azione denigra-toria, se non addirittura aggressiva, daparte russa con gravi conseguenze ancheper la stabilita interna. (4-28725)

RISPOSTA. — L’Italia e consapevole deigravi rischi di estensione del conflitto ce-ceno agli Stati del Caucaso limitrofi dellaRussia. Per tale ragione l’Italia ha appog-giato la decisione adottata in ambito OSCEnel dicembre 1999 di condurre operazioni dimonitoraggio del confine tra Cecenia eGeorgia, attivita successivamente prorogatafino all’aprile 2001.

L’Italia condivide inoltre l’iniziativadella Presidenza di turno svedese del-l’Unione Europea che mira a rafforzare ilruolo politico dell’Unione stessa nel Cau-caso Meridionale, in vista della soluzionedei conflitti regionali tuttora aperti e conl’obiettivo di raggiungere un livello di sta-bilita interna ed internazionale che consentadi avviare processi decisi ed efficaci di tran-sizione dei Paesi del Caucaso alla democra-zia ed al mercato, che l’Unione intendeattivamente sostenere.

Nel contesto del rafforzamento del ruoloeuropeo nel Caucaso Meridionale, si e svoltanel febbraio 2001 una missione della Troikaa livello ministeriale nelle tre capitali Baku,Tbilisi e Erevan. L’Unione Europea hainoltre deciso di includere il tema dellastabilita e dello sviluppo nel Caucaso Me-ridionale nell’agenda dei colloqui bilaterali

Atti Parlamentari — XXXIX — Camera dei Deputati

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dell’Unione e degli Stati membri con i prin-cipali attori della regione, tra i quali Russia,Turchia, Iran e Stati Uniti. Nel corso delrecente incontro a Stoccolma (9 marzo2001) della Troika ministeriale con il Mi-nistro degli Esteri russo Igor Ivanov, questiha posto l’accento sui positivi sviluppi dellerelazioni bilaterali tra Russia ed Armenia eRussia ed Azerbaigian, nonche sulla attualecomplessita della situazione bilaterale traRussia e Georgia, nella quale giocherebberoun ruolo importante – a detta di Ivanov –le obiettive difficolta che il Governo geor-giano affronta per mantenere un pieno edeffettivo controllo nella regione al confinecon la Cecenia, la cosiddetta Valle diPankisi.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

ROSSETTO. — Al Ministro della pub-blica istruzione, al Ministro per i beni e leattivita culturali, al Ministro dell’universitae della ricerca scientifica e tecnologica. —Per sapere – premesso che:

con un’ordinanza del sindaco diRoma e stata chiusa l’Accademia nazionaledi danza, la scuola di balletto classico,unica in Italia per la sua tipologia, dovestudiano circa 400 ragazzi;

la chiusura dell’Accademia, di recentetrasformatasi in Istituto di alta cultura, erastata sollecitata per motivi igienici loscorso 22 dicembre dalla Asl Roma A inseguito al sopralluogo effettuato da alcunitecnici che avevano riscontrato « scadenticondizioni di pulizia dei locali »;

tale situazione di grave incertezzanello svolgimento dei programmi didatticidell’Accademia nazionale di danza, che haperaltro causato l’interruzione delle lezionidallo scorso 15 dicembre, sarebbe da ri-cercare nella mancata erogazione di fondida parte delle autorita competenti causa ilrimpallo di responsabilita tra il ministerodella pubblica istruzione e la provincia diRoma;

dal 1° gennaio di quest’anno l’Acca-demia nazionale di danza dipende diret-tamente dal ministero dell’universita edella ricerca scientifica e tecnologica –:

per quali motivi non si sia pensato diallestire una sede alternativa;

quali provvedimenti intendano adot-tare affinche presso l’Accademia nazionaledi danza sia garantita la ripresa dell’atti-vita didattica con il normale svolgimentodelle lezioni. (4-33365)

RISPOSTA. — In riferimento al su in-dicato atto di sindacato ispettivo, nelquale si pone in evidenza le problema-tiche relative all’Accademia Nazionale diDanza, con particolare riguardo allostato di inagibilita dei locali (che, com’enoto, ha, per un certo periodo, determi-nato l’interruzione dell’attivita didattica),si fa presente quanto segue.

La questione e stata piu volte affrontatanel corso di numerose conferenze di servizi,succedutesi dal marzo al novembre 1999, edha trovato definitiva soluzione in data 1o

gennaio 2001 presso questo Dicastero in-fatti, titolare della relativa competenza isti-tuzionale ai sensi della legge n. 508 del 21dicembre 1999 (che conferisce al M.U.R.S.Tpoteri di indirizzo e coordinamento nei con-fronti delle Accademie e dei Conservatori), sie pervenuti ad un accordo con la Provinciadi Roma che, tenuto conto del fatto che lanon agibilita dei locali e stata determinatadalla mancata erogazione dei fondi a caricodella Provincia stessa previsti per il funzio-namento degli edifici scolastici per il trien-nio 1998/2000, ha riconosciuto il suo im-pegno a sanare eventuali e pregresse ina-dempienze ed ha assicurato l’immediataerogazione di 100 milioni all’Accademia Na-zionale di danza e di 50 milioni all’Acca-demia di Belle Arti di Roma per consentirei lavori piu urgenti.

Giova precisare che alla conferenza diservizi del 10 gennaio 2001, hanno presoparte rappresentanti del Ministero dellaPubblica Istruzione, dell’Interno, del-l’Unione delle Province italiane e della pro-vincia di Roma, oltre che, a fini prettamente

Atti Parlamentari — XL — Camera dei Deputati

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conoscitivi, esponenti dell’Accademia Nazio-nale di danza e di Belle arti di Romainteressate.

Il Sottosegretario di Stato perl’universita e la ricerca scien-tifica e tecnologica: LucianoGuerzoni.

RUFFINO. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro degli affari esteri. —Per sapere − premesso che:

e stata istituita a cura dei Governiitaliano e sloveno una commissione mistastorico-culturale italo-slovena che, dopomolti anni di lavoro, ha concluso i suoilavori ed ha consegnato al Ministero degliaffari esteri il 25 luglio 2000 un « docu-mento unitario sui rapporti tra Italia eSlovenia negli ultimi due secoli »;

questo documento di grande impor-tanza e da molti mesi a disposizione delGoverno senza che sia trasmesso alle Ca-mere nonostante i lavori parlamentari ab-biano interessato temi come la tutela dellaminoranza slovena nel Friuli-Venezia Giu-lia e i riconoscimenti per i congiunti degliinfoibati −:

quali siano le ragioni che hanno in-dotto il Governo a non pubblicare il do-cumento e comunque a non trasmetterloalle Camere;

se il Governo non ritenga ora oppor-tuna l’immediata pubblicazione del docu-mento. (4-34516)

RISPOSTA. — I Governi italiano e slovenohanno effettivamente ricevuto, nell’estatedello scorso anno, copia del rapporto finaledella Commissione bilaterale mista in ma-teria storico culturale, trasmesso dalGruppo di storici che hanno provvedutoalla sua elaborazione. La trasmissione aidue Governi era prevista dallo scambio dilettere tra i due Ministri degli Esteri del-l’epoca (la Convenzione venne istituita nel1994), che, peraltro, non contemplava lapubblicazione di tale documento. Per alcunimesi la crisi di Governo e le successive

elezioni che hanno investito la vita politicaa Lubiana hanno impedito di concordarecon la controparte slovena i seguiti da as-sicurare a tale documento.

La questione della pubblicazione e statasollevata dal Primo Ministro sloveno inoccasione di una sua recente visita a Romail 20 febbraio scorso.

Nelle ultime settimane, ho personal-mente concordato con la controparte slo-vena di favorire la pubblicazione degli esitidel lavoro della Commissione, attraversoiniziative che vedano protagonisti gli stessistudiosi che hanno assolto a questo com-plesso compito di ricerca ed eventualmenteanche altri. Tale soluzione e stata indivi-duata congiuntamente, anche al fine di evi-tare – attraverso inopportuni « avalli go-vernativi » – di attribuire al documento inquestione un ruolo che non puo e non deveavere, cioe quello di stabilire una sorta diverita ufficiale delle vicende storiche trat-tate.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

SAIA. — Al Ministro degli affari esteri. —Per sapere:

quali notizie ha il Governo su qualisono le circostanze, le cause ed i respon-sabili della morte del giornalista di radioradicale Antonio Russo;

quali passi ha fatto il Governo e in-tende fare, anche nei confronti delle au-torita della Georgia, per fare piena luce sultragico avvenimento. (4-32018)

RISPOSTA. — Grazie all’operato del Go-verno italiano, le autorita georgiane, com-petenti per le indagini sul decesso di AntonioRusso, sono state immediatamente sensibi-lizzate al massimo livello sull’importanza esull’urgenza di chiarire le circostanze dellatragica scomparsa del giornalista italiano.Lo svolgimento delle indagini e seguito davicino dall’Ambasciata a Tbilisi, con laquale le stesse autorita georgiane hannoassicurato di voler mantenere il piu stretto

Atti Parlamentari — XLI — Camera dei Deputati

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ed efficace contatto. L’Ambasciatore d’Italiain Georgia Michelangelo Pipan ha avuto neigiorni immediatamente seguenti il ritrova-mento di Antonio Russo numerosi incontricon alti rappresentanti georgiani, dal Mini-stro degli Esteri Menagarishvili al Presi-dente del Parlamento Zhvania, al Procura-tore Generale Babilashvili. Tutti gli inter-locutori hanno confermato che il PresidenteShevardnadze ha disposto di condurre conla massima urgenza e con la massima curale indagini sul decesso di Antonio Russo. IlPresidente ha successivamente rilasciatoanche pubbliche dichiarazioni sulla neces-sita di rapide ed efficaci ricerche sull’acca-duto.

Il Procuratore Generale Babilashvili hainoltre affermato che gli inquirenti geor-giani sono interessati a collaborare con lecompetenti autorita italiane ai fini di otte-nere ogni elemento che possa essere utilealle indagini.

In occasione della visita a Roma delMinistro degli Esteri georgiano Irakli Me-negarishvili (31 ottobre 2000), il Ministrodegli Esteri Dini ha posto l’accento sull’im-portanza che le circostanze della scomparsadi Antonio Russo siano chiarite totalmenteed in tempi rapidi. Il suo interlocutore haribadito l’impegno delle Autorita georgianeaffinche sia fatta piena luce sul fatto.

Il 15 gennaio 2001 e stata presentata alGoverno georgiano una Nota Verbale con laquale si sono sollecitate notizie in meritoalle indagini sul caso di Antonio Russo. Larisposta georgiana e stata accompagnata daun commento del Primo Vice Ministro degliEsteri Burduli, il quale ha confermato l’im-pegno profuso dagli inquirenti per fare lucesul caso Russo, che richiede indagini ap-profondite e rese particolarmente complessedalla situazione della Valle di Pankisi, aiconfini tra Georgia e Cecenia, sulla quale leautorita centrali esercitano con difficolta unpieno controllo.

Si riporta qui di seguito, in una tradu-zione d’ufficio in lingua italiana, un’infor-mativa che la Procura Generale della Geor-gia ha rimesso all’Ambasciata a seguito dellasuddetta Nota Verbale:

« Il 16 ottobre 2000, presso la Procuradella regione di Gardabani e stato aperto il

procedimento penale n. 2100866, secondoquanto previsto dall’articolo 108 del CodiceCivile della Georgia, in relazione all’omici-dio del cittadino italiano Antonio Russo.Motivazione: il 16 ottobre, verso le ore15,00, nei pressi di un posto della poliziastradale di Gombori e stato trovato il ca-davere di un uomo di circa 35-40 anni.Nello stesso giorno, l’inchiesta e stata avo-cata dall’ufficio d’inchiesta della ProcuraGenerale della Georgia.

Dalle indagini svolte e emerso che ilcadavere e quello del cittadino italiano An-tonio Russo. E stato anche reso noto che ilpredetto era un membro del Partito ItalianoTransnazionale Radicale e radiogiornalistadi “Radio Radicale” dello stesso partito. Egliera interessato alla questione della Cecenia.Russo era giunto una prima volta in Geor-gia nel dicembre 1999, trattenendosi fino adaprile 2000. E nuovamente giunto in Geor-gia alla fine di luglio 2000. In entrambi icasi di soggiorno in Georgia, Antonio Russoaveva preso in affitto un appartamento ditre stanze, pagando un canone mensile di300$ americani. [...].

Durante il suo soggiorno in Georgia, ilSig. Russo tramite persone di origine Kisti,conosciute in loco, si sarebbe recato nellaValle di Pankisi, dove aveva contatti con gliabitanti e con profughi ceceni, cercando dicontattare persone che lo potessero portarein Cecenia (senza riuscire ad andarvi). Perintervistare i comandanti impegnati inazioni di guerriglia, Russo aveva contatticon agenzie stampa cecene a Tbilisi, da cuiRusso riceveva informazioni, video e notiziesugli eventi in Cecenia.

Devono essere esperite ulteriori indagininella regione di Kakheti, (Valle di Pankisi),considerando la difficolta a svolgere inda-gini circostanziate data l’attuale situazionenella regione.

Le indagini relative agli aspetti operatividel caso Russo sono state affidate ai Mini-steri degli Affari Interni ed a quello dellaSicurezza. Sono state eseguite l’autopsia giu-diziaria e la perizia criminale.

Secondo quanto emerso dalla perizia le-gale, la causa diretta della morte di A. Russoe da attribuirsi a trauma toracico causatoda un oggetto pesante, non appuntito, frat-

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XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 7 MAGGIO 2001

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ture multiple dello sterno e delle costole,distruzione del tessuto del polmone destro.

Dall’inchiesta e emerso che sono andatipersi oggetti personali del Sig. Russo: mac-china fotografica digitale, videocassette, te-lefono satellitare, computer portatile. Si staesaminando il circolo delle persone contat-tate da Russo in Georgia, a Tbilisi e nellaValle di Pankisi, durante la sua prima eseconda venuta in Georgia.

Il caso di Russo e analizzato da ungruppo operativo, composto da esperti dellaProcura della Georgia, del Ministero dellaSicurezza e del Ministero degli Interni.

Al fine di individuare i responsabili del-l’omicidio di Russo, si stanno conducendoindagini attive ed operative.

L’inchiesta del caso Russo e oggetto diparticolare attenzione da parte della Pro-cura Generale della Georgia ».

L’Ambasciatore Pipan ha preso parte il26 marzo 2001 ad un passo dell’UnioneEuropea sulla situazione della sicurezza aTbilisi nei confronti del Segretario del Con-siglio Nazionale di Sicurezza, Nugzar Sajaja.Nell’ambito del passo e stata sottolineatal’importanza di rapide ed esaurienti indaginisui crimini commessi e l’Ambasciatore Pi-pan ha a tale proposito lamentato la man-canza di risultati nelle indagini sull’omici-dio del giornalista Antonio Russo. L’inter-locutore georgiano ha espresso il rammaricoper l’assenza di concreti risultati su talecaso ed ha brevemente illustrato i fattoriche concorrono a determinare l’attuale si-tuazione della sicurezza, tra cui la crisieconomica, la presenza di rifugiati, aggiun-gendo che le autorita seguono in diversi casianche una traccia politica.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

SBARBATI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro dell’universitae della ricerca scientifica e tecnologica, alMinistro della pubblica istruzione. — Persapere – premesso che:

risulta da varie denunce che nell’Ac-cademia nazionale di danza di Roma per

circa 360 allievi sono funzionanti solo duebagni su sette ed eccezionalmente tre; l’Ac-cademia e operante in un edificio dovesono presenti formazioni di muffe, mancal’acqua calda e vi sono alterazioni nelsistema degli scarichi talche da alcunedocce sono fuoriuscite acque nere;

alcuni locali sono stati chiusi senzaprocedere a disinfezione;

i riscaldamenti non funzionano, l’edi-ficio intero non e conforme alle normesugli incendi e la sicurezza;

qualche soffitto e crollato e non visono fondi per la manutenzione ordinariapoiche la provincia non paga piu e ilministero della pubblica istruzione nontrasferisce i fondi a quello dell’universitain quanto il Governo e in ritardo nelrendere operativa la legge n. 508 del1999 –:

cosa intenda fare il Governo per ov-viare a questa situazione incresciosa edrammatica, in cui si trovano cosı comel’Accademia nazionale di danza molte isti-tuzioni d’alta cultura (Accademie, Conser-vatori, ISIA) per la mancata applicazionedi una legge dello Stato, emanata dopocinquant’anni di battaglie, che stenta adecollare per questioni che nulla hanno ache vedete con gli interessi dell’arte e degliartisti italiani. (4-33244)

RISPOSTA. — In riferimento al suindicatoatto di sindacato ispettivo, nel quale si ponein evidenza le problematiche relative all’Ac-cademia Nazionale di Danza, con partico-lare riguardo allo stato di inagibilita deilocali (che, com’e noto, ha, per un certoperiodo, determinato l’interruzione dell’at-tivita didattica), si fa presente quanto segue.

La questione e stata piu volte affrontatanel corso di numerose conferenze di servizi,succedutesi dal marzo al novembre 1999, edha trovato definitiva soluzione in data 1o

gennaio 2001 presso questo Dicastero in-fatti, titolare della relativa competenza isti-tuzionale ai sensi della legge n. 508 del 21dicembre 1999 (che conferisce al M.U.R.S.Tpoteri di indirizzo e coordinamento nei con-fronti delle Accademie e dei Conservatori), si

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e pervenuti ad un accordo con la Provinciadi Roma che, tenuto conto del fatto che lanon agibilita dei locali e stata determinatadalla mancata erogazione dei fondi a caricodella Provincia stessa previsti per il funzio-namento degli edifici scolastici per il trien-nio 1998/2000, ha riconosciuto il suo im-pegno a sanare eventuali e pregresse ina-dempienze ed ha assicurato l’immediataerogazione di 100 milioni all’Accademia Na-zionale di danza e di 50 milioni all’Acca-demia di Belle Arti di Roma per consentirei lavori piu urgenti.

Giova precisare che alla conferenza diservizi del 10 gennaio 2001, hanno presoparte rappresentanti del Ministero dellaPubblica Istruzione, dell’Interno, del-l’Unione delle Province italiane e della pro-vincia di Roma, oltre che, a fini prettamenteconoscitivi, esponenti dell’Accademia Nazio-nale di danza e di Belle arti di Romainteressate.

Il Sottosegretario di Stato perl’universita e la ricerca scien-tifica e tecnologica: LucianoGuerzoni.

SCOZZARI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri ed al Ministro dell’am-biente. — Per sapere − premesso che:

in materia di smaltimento di rifiutiurbani nella regione Sicilia la situazione edivenuta insostenibile per quasi tutti i co-muni in considerazione del fatto che nel-l’intero territorio regionale sono pochis-sime le discariche subcomprensoriali rea-lizzate;

e stato decretato da parte del Presi-dente del Consiglio dei ministri lo stato diemergenza;

tale decreto risale al 22 gennaio 1999e che a tutt’oggi molti comuni sono nel-l’impossibilita di smaltire i rifiuti prodottinel proprio territorio;

i sindaci dei comuni a seguito deldecreto legislativo n. 22 del 1997 sononell’impossibilita di utilizzare le ordinanzecontingibili ed urgenti previste dalla nor-

mativa preesistente, essendo trascorsi i di-ciotto mesi dall’entrata in vigore del pre-detto decreto legislativo;

molti comuni sono stati autorizzatiper la prima volta con ordinanze contin-gibili ed urgenti del presidente della re-gione siciliana d’intesa con il ministerodell’ambiente a conferire i propri rifiutisolidi urbani presso discariche provvisoriee per limitatissimi periodi;

trascorsi i termini previsti dalle so-pracitate ordinanze sono state fatte richie-ste di reitera delle ordinanze stesse;

il ministero dell’ambiente ha manife-stato forti perplessita nel concedere il pro-prio accordo all’emissione di ulteriori or-dinanze presidenziali per i comuni cheerano gia stati autorizzati una prima volta;

la mancata realizzazione delle sud-dette discariche subcomprensoriali previ-ste nel piano regionale di smaltimento deirifiuti non pio essere addebitato al presi-dente della regione in carica ne agli attualisindaci −:

se non ritengano opportuno interve-nire affinche il Governo proceda con lamassima sollecitudine all’esecuzione deldecreto che dichiara lo stato di emergenzain Sicilia nominando il commissariostraordinario. (4-22682)

RISPOSTA. — In riferimento alla interro-gazione parlamentare, si ritiene utile preci-sare in premessa che i problemi relativi losmaltimento dei rifiuti urbani in Siciliadenunciati nell’atto ispettivo indicato sonoda tempo all’attenzione dello scrivente Mi-nistero dell’Ambiente.

Infatti, a seguito della nota presentata il2 dicembre 1998 con la quale il Presidentedella regione siciliana rappresentava lagrave crisi del settore, e stato dichiarato conDPCM 22 gennaio 1999 lo stato di emer-genza fino al 30 giugno 2000, successiva-mente prorogato, sempre con DPCM fino al31.12.2001.

Al fine di dotare il Presidente della Re-gione degli strumenti e dei poteri indispen-sabili a fronteggiare e superare lo stato di

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emergenza, con ordinanza 31 maggio 1999,n. 2983 « Immediati interventi per fronteg-giare la situazione di emergenza determina-tasi nel settore dello smaltimento dei rifiutiurbani nella regione siciliana » il Presidentestesso, nominato commissario delegato, hail compito di redigere il piano di emergenzain conformita ai criteri stabiliti dall’articolo22 del decreto legislativo 5 febbraio 1997,n. 22, e successive modifiche ed integra-zioni. In conformita, poi, alle norme attua-tive del decreto medesimo in considerazionedella necessita di contrastare lo smalti-mento abusivo, il commissario delegato hail compito di limitare lo smaltimento resi-duale in discarica operando su un numeroridotto di discariche pubbliche adeguata-mente attrezzate, gestite e controllate.

Il commissario delegato deve poi stimo-lare il coinvolgimento nella gestione deirifiuti dei produttori dei beni e il sistemaindustriale, realizzare una effettiva raccoltadifferenziata, anche per gli imballaggi, eattivare impianti di produzione di combu-stibile.

Con la citata ordinanza sono state altresıattribuite specifiche funzioni ai prefetti delleprovince tra le quali la vigilanza sulle at-tivita di conferimento dei rifiuti e di gestionedelle discariche.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

STRADELLA. — Al Ministro dell’am-biente. — Per conoscere – premesso che:

nel comune di Cassine, in provincia diAlessandria, nell’area di Gavonata, e pre-vista una discarica per rifiuti urbani;

il sito interessato e una cava postasotto sequestro da parte del Gip di Ales-sandria con decreto n. 5011/96/44;

la giunta provinciale di Alessandriaha deliberato (delibera n. 1389/96), nono-stante lo status di cui al paragrafo prece-dente, un contributo finanziario –:

se non ritenga di promuovere ogniutile intervento presso l’amministrazioneprovinciale di Alessandria, affinche que-

st’ultima – in permanenza del sequestro –,riveda la propria decisione di interventofinanziario a favore del Consorzio acquese,ente titolato alla costruzione ed alla ge-stione della discarica stessa. (4-06470)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione parlamentare, si premette che i variricorsi presentati avverso la realizzazionedella discarica in localita Gavonata di Cas-sine sono stati respinti in sede giurisdizio-nale amministrativa e la cava gia postasotto sequestro da parte del GIP di Ales-sandria e stata dissequestrata.

La verifica del progetto, presentato dalConsorzio Acquese e autorizzato dalla Pro-vincia di Alessandria, e stata effettuata daparte del Tribunale amministrativo regio-nale del Piemonte, non solo con riguardoalla legittimita ma anche nel merito. Il sitoe stato riconosciuto idoneo rispetto al tipodi impianto e di rifiuti allocati nello stessotrattandosi di una discarica residuale persovvalli e rifiuti non ulteriormente tratta-bili, in linea con quanto disposto dal decretolegislativo n. 22/97 sulla gestione dei rifiuti.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

TABORELLI. — Al Ministro dell’univer-sita e della ricerca scientifica e tecnologica.— Per sapere – premesso che:

sembra ormai certa la volonta daparte dell’Universita dell’Insubria di Va-rese e Como di inoltrare la richiesta perl’istituzione di una nuova facolta, il corsodi laurea in psicologia che dovrebbe tro-vare collocazione nell’ateneo di Como;

la scelta di psicologia appare anche achi scrive una decine piu che opportuna, edella stessa opinione sono ormai moltirappresentanti delle istituzioni e delle as-sociazioni comasche;

tra le facolta umanistiche infatti, psi-cologia e quella che appare piu aperta almondo del lavoro, offrendo applicazioni inmoltissimi ambiti: da quello della psicolo-gia del lavoro (aziende); a quello sociale(consultori, orientamento); a quello educa-

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tivo (scuole, didattica); a quello clinico-sanitario (Asl, ospedali, dipartimenti di sa-lute e igiene mentale); a quello della mu-sicoterapia (connessoni col conservatorio);a quello giuridico (adozioni, affido dei mi-nori) –:

se il Ministro non ritenga che in unarealta economico-sociale come quella co-masca, la nascita di una nuova facoltacome il corso di laurea in psicologia nonappaia quanto mai importante ed oppor-tuna;

se il Ministro intendera avallare e perquanto possibile accelerare il processo dinascita della facolta di psicologia dell’Uni-versita dell’Insubria, con sede a Como,corso di laurea di cui il tessuto economicoe sociale comasco sente ormai la reale eimprorogabile necessita. (4-33331)

RISPOSTA. — In risposta all’atto di sin-dacato ispettivo con il quale viene richiestal’istituzione del corso di laurea in Psicologiapresso l’Universita dell’Insubria di Varese,si rappresenta quanto segue.

Con nota n. 198 del 23.1 c.a., questoMinistero ha fornito alle Universita pun-tuali indicazioni relative agli obiettivi dellaprogrammazione del sistema universitarioper il triennio 2001-2003. Nella predettanota viene segnalato che il Comitato nazio-nale per la valutazione del sistema univer-sitario sta provvedendo al monitoraggiodelle iniziative realizzate nell’ambito deiprecedenti piani di sviluppo; dall’esito ditale monitoraggio deriveranno le necessarieindicazioni operative per il futuro. Nell’am-bito della programmazione relativa al 2001-03, comunque, non sara previsto un incre-mento quantitativo del sistema universitario(istituzione di nuove Universita, ovvero dinuove facolta) fatto salvo il diritto delleUniversita di istituire nuove Facolta conproprie risorse.

In relazione a quanto sopra, pertanto,considerate le determinazioni adottate dalMinistero, la istituzione di nuove facolta ocorsi di laurea, per il prossimo triennio,potra essere attuata a seguito di autonomadecisione degli Atenei, che dovranno prov-

vedere in merito con fondi a carico deipropri bilanci.

Il Sottosegretario di Stato perl’universita e la ricerca scien-tifica e tecnologica: LucianoGuerzoni.

TRANTINO. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per sapere:

se abbia espresso rammarico e soli-darieta, o se avverta il dovere di farlo,all’ambasciatore ceko in Italia, signoraHana Sevcikova, assediata da manifestantiurlanti insulti, quasi non bastassero le per-formances di un gruppo di « rivoluzionari »(solo se protetti dalla polizia...), autori diingenti danni a Praga, con assalti scriteriatia incolpevoli esercizi commerciali dove silavora e si consuma senza ideologia, giu-stificati, purtroppo, dalla « ragion sociale »di certi abituali mestatori politici nostrani,oltre al bilancio di sangue della guerriglia:sessanta poliziotti locali feriti, alcuni gra-vemente (senza che cio assolva la durarisposta dei tutori dell’ordine). (4-31775)

RISPOSTA. — Nella tarda mattinata del 2ottobre 2000, un gruppo di esponenti dei« Centri Sociali » ha organizzato una mani-festazione non autorizzata di fronte all’Am-basciata della Repubblica ceca a Roma perprotestare contro l’atteggiamento tenuto dalGoverno ceco in occasione degli eventi ve-rificatisi a Praga in occasione del Vertice delFondo Monetario Internazionale nei giorniprecedenti. Sono stati issati cartelli conscritte offensive nei riguardi delle autoritaceche e dell’Ambasciatore a Roma.

Sui provvedimenti adottati per gli adem-pimenti di diritto internazionale volti a ga-rantire la protezione della sede diplomaticaceca, il Cerimoniale Diplomatico della Re-pubblica ha segnalato di aver immediata-mente preso contatto con gli uffici compe-tenti del Ministero dell’Interno e della Que-stura di Roma, ottenendo assicurazione diuna immediata esecuzione delle richiesteformulate da questo Ministero. Parimenti, ilCerimoniale ha preso contatto con le Que-sture di Milano di Napoli per segnalare lapossibilita di analoghi eventi presso le Sediconsolari ceche di quelle Citta.

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Il Cerimoniale ha altresı segnalato che ilCapo del Cerimoniale Diplomatico, Min.Balboni Acqua ha contattato per telefonol’Ambasciatore Sevcikova informandola su-gli interventi svolti dal Ministero degliEsteri. L’Ambasciatore ha preso nota delleinformazioni ed ha ringraziato per il tem-pestivo intervento.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

TREMAGLIA. — Ai Ministri degli affariesteri e dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

in data 5 febbraio 1999 il ministerodell’interno ha emanato la circolaren. 09900985-15100/366, a firma del diret-tore generale delle autonomie - enti localisignor Gelati, con cui si dettano disposi-zioni ai prefetti e commissari di Governoriguardo « l’accertamento del comunecompetente alla trascrizione degli atti distato civile dei figli di cittadini italiani natie residenti all’estero »;

in tale circolare si fa riferimento alledifficolta registrate dal comune di Romaper la gestione della cosiddetta « anagraferesiduale » degli atti di stato civile concer-nenti i cittadini inseriti nell’Aire (Anagrafedegli italiani residenti all’estero);

per ovviare a questo preteso incon-veniente, la succitata direzione generaledel ministero dell’interno « ha ritenuto »che il domicilio richiamato dall’articolo 51del vigente ordinamento dello stato civilepossa essere individuato anche presso uncomune nel quale e trascritto l’atto di unascendente, anche remoto, dell’interessa-to –:

a) per quali motivi il ministro dell’in-terno non abbia ritenuto di chiedere suquesto argomento il parere del Consigliogenerale degli italiani residenti all’estero(CGIE) e del Comitato parlamentare per gliitaliani all’estero;

b) perche il ministro dell’interno, alfine di ovviare ad una carenza meramente

organizzativa e burocratica del comune diRoma, si sia attribuito autonomamente lafacolta di interpretare una specifica normadella legge sullo stato civile dei cittadini;

c) se si rendano conto del grave di-sagio che questa nuova disposizione puoarrecare alle comunita italiane residentiall’estero in occasione della richiesta dicertificazioni o del rinnovo del passaporto;

d) se abbiano attentamente valutato iproblemi organizzativi che una circolaresiffatta, emanata alla vigilia delle elezionieuropee, possa provocare nella trasmis-sione dei certificati elettorali e, quindi,nella possibilita effettiva di esercitare ildiritto di voto;

e) quali immediati provvedimenti in-tendano attuare per risolvere i problemisopraenunciati, e se non ritengano oppor-tuno sospendere l’efficacia della circolarealmeno fino al termine delle prossime ele-zioni europee e dopo aver ascoltato ilparere del Consiglio generale degli italianiresidenti all’estero. (4-22744)

RISPOSTA. — In merito ai paventati pro-blemi organizzativi nella trasmissione al-l’estero dei certificati elettorali per le ele-zioni europee che la Circolare del Ministerodell’Interno emanata il 05.02.1999 avrebbepotuto comportare, ostacolando in tal modol’esercizio del diritto di voto da parte deinostri connazionali residenti all’estero, siritiene che tale preoccupazione fosse daconsiderarsi in larga misura teorica, attesoche i Comuni chiusero l’inserimento nelleliste elettorali il 3 aprile 1999, poco meno didue mesi dopo l’emanazione della Circolarein parola.

In tale lasso di tempo, il numero deinominativi iscritti nell’A.I.R.E. di un Co-mune presso il quale e trascritto l’atto distato civile di un ascendente anche remotodell’interessato, anziche nell’« anagrafe resi-duale » di Roma, come avvenuto fino adallora, puo infatti considerarsi insignifi-cante.

Dal punto di vista dello svolgimentodelle elezioni europee, peraltro, l’unico ef-fetto pratico che tale innovazione avrebbe

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potuto esprimere sarebbe consistito nel fattoche l’interessato avrebbe potuto votare inuna delle cinque circoscrizioni cui appar-teneva il Comune, in luogo della circoscri-zione III-Italia centrale, nella quale e com-preso il Comune di Roma.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Franco Danieli.

TURRONI. — Al Ministro dell’ambiente.— Per sapere – premesso che:

il decreto legislativo n. 22 del 5 feb-braio 1997 prevede che, dal 1° gennaio2000, potranno essere smaltiti in discaricasolo ed esclusivamente i rifiuti inerti e irifiuti che residuano dalle operazioni direcupero e di riciclaggio;

con delibera consiliare del comune diCesena (Forli) n. 425 del 15 marzo 1990 estato approvato il progetto esecutivo che esuddiviso in due lotti di discarica (1 lotto:mc 800.000, 2 lotto mc. 1.200.000) ed im-pianto di compostaggio annesso, e prevedeun costo complessivo di 26.724.000.000 dilire; tenendo conto della sola produzionedi rifiuti solidi urbani ed assimilati delbacino di competenza si prevede una di-scarica di oltre 25 anni;

con delibera di giunta comunale diCesena (Forli) n. 373 del 28 febbraio 1995sono stati approvati i progetti esecutivi del1° e 2° stralcio funzionale inerenti, rispet-tivamente al 1° stralcio della discarica edalla realizzazione dell’impianto di compo-staggio;

la discarica controllata di prima ca-tegoria per rifiuti solidi urbani, rifiuti spe-ciali assimilabili e fanghi derivanti dagliimpianti di depurazione delle acque dainsediamenti civili a Tessello – Rio dellaBusca insiste sul Rio della Busca, checostituisce acqua pubblica, e la valle dellaBusca presenta caratteristiche ambientalidi grande pregio, con numerose emergenzeambientali, paesaggistiche, morfologiche egeologiche molto significative;

studi geologici eseguiti dal professorFarabegoli, ordinario di rilevamento geo-

logico presso l’universita degli studi di Bo-logna, hanno messo in evidenza la pre-senza di un grosso movimento gravitativo(paleofrana) nel sito della Busca, movi-mento che risulta gia in parte riattivato;tale studio mette in evidenza la fondatapossibilita che i lavori previsti per la co-struzione della discarica di prima categoriainneschino un movimento gravitativo defi-nito;

la suddetta discarica prevede un con-ferimento di rifiuti per un totale di2.000.000 metri cubi, mentre, con il con-seguimento degli obiettivi del decreto legi-slativo citato, la discarica controllata dellaBusca avrebbe una validita di oltre 150anni –:

se non ritenga di dover chiedere laridefinizione del progetto approvato, af-finche vengano approvate le modifiche ne-cessarie perche, sia in termini volumetricidi rifiuti conferiti, sia in termini temporali,la discarica controllata per rifiuti solidiurbani e rifiuti speciali assemblati dellaBusca sia rispondente al decreto legislativon. 22 del 5 febbraio 1997, evitando il so-vradimensionamento di un’opera che in-fluisce negativamente su un’area di pregioambientale e che insiste su un corso d’ac-qua pubblico, tutelato ai sensi della leggen. 431 del 1985. (4-13552)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione parlamentare si ritiene utile premet-tere che in base alla legislazione regionalecompete alla Provincia, nell’ambito delPiano infraregionale, individuare le areeidonee alla localizzazione degli impianti dismaltimento dei rifiuti solidi urbani, com-prese le discariche e approvare i relativiprogetti. Il Piano infraregionale e approvatodalla regione che decide contestualmentesulle osservazioni presentate dai soggetti in-teressati, mentre l’approvazione del progettoeffettuata dalla provincia delegata e defini-tiva.

Nel caso segnalato, si precisa che l’am-ministrazione provinciale di Forlı-Cesenacon delibera della giunta n. 22832/1071 del12 giugno 1990 ha approvato il progettodella discarica di prima categoria per rifiuti

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solidi urbani e speciali assimilabili da ubi-carsi in localita « Tessello, Vallata Rio Bu-sca » con le seguenti prescrizioni:

realizzazione di drenaggi superficialidelle acque meteoriche nella vallecola noninteressata dalla discarica vera e propria, incui si trovano i resti di manufatti dellaminiera, a valle dell’argine di contenimentodei rifiuti;

posizionamento in tale area, in fase digestione della discarica, di apparecchiaturadi controllo per la continua verifica dellastabilita.

Con deliberazione n. 29162/746 del 1o

giugno 1994 la Giunta provinciale ha ap-provato il progetto esecutivo per la realiz-zazione del primo stralcio funzionale peruna capacita pari a 800.000 mc recependole prescrizioni del Corpo Forestale delloStato e del Servizio di igiene pubblica del-l’AUSL n. 39 di Cesena.

Con successiva deliberazione n. 4937/105 del 13 febbraio 1996 la Giunta pro-vinciale ha approvato il progetto esecutivodell’impianto di compostaggio da frazioniorganiche preselezionate secondo stralcioannesso alla discarica in argomento conulteriori prescrizioni della Conferenza pro-vinciale e del citato Servizio di Igiene pub-blica della AUSL.

Con deliberazione del Consiglio provin-ciale n. 21952/103 del giorno 11 luglio 1996sono state recepite le delibere del Consigliocomunale di Cesena con le quali sono statidefiniti i termini per l’esecuzione dei lavori.

I lavori di costruzione della discarica inargomento sono terminati nel marzo 1999 ein data 9 aprile 1999 l’amministrazioneprovinciale ha rilasciato all’Azienda Muni-cipalizzata di Cesena (A.M.G.A.) l’autorizza-zione alla coltivazione della discarica e nelmedesimo giorno e iniziata l’attivita.

Per completezza di informazione, si in-tende rassicurare l’On.le Turroni sul fattoche le autorizzazioni rilasciate sono statesubordinate ai pareri ed ai nulla-osta delservizio provinciale difesa del suolo e dellasoprintendenza ai Beni ambientali ed ar-chitettonici di Ravenna che non hanno ri-levato incompatibilita tra le caratteristiche

ambientali della zona oggetto di interventoe il progetto della discarica.

In ordine alle preoccupazioni manife-state dall’interrogante sui possibili problemiidrogeologici, si rappresenta che il comunedi Cesena aveva richiesto in merito unospecifico studio ad una Commissione didocenti universitari che ha evidenziato chenon sussistono controindicazioni di alcungenere all’insediamento della discarica con-trollata con annesso impianto di compo-staggio nella zona di Tessello Vallata RioBusca. In particolare, la Commissione hasostenuto che « non sussistono rischi difrane o cedimenti delle pareti o del fondodella discarica, nonche rischi di spostamentio deformazioni delle opere idrauliche per ildrenaggio delle acque meteoriche e che per-tanto il Sito Busca risulta conforme airequisiti di legge per quanto concerne lastabilita dei suoli ».

Sulla base delle proiezioni relative allaproduzione di rifiuto, nell’ottica del decretolegislativo n. 22/97 sulla gestione dei rifiuti,tenendo conto della riduzione dei volumi aseguito di raccolta differenziata e dell’au-mento di quelli da inviare alla raccoltadifferenziata la discarica in argomento ga-rantisce la possibilita di smaltimento fino al2007 ovvero per un periodo di dieci anni,congruo per una corretta gestione tecnica edeconomica di un impianto di discarica.

Al riguardo si fa presente che l’articolo 5,comma 6, del su menzionato decreto legi-slativo n. 22/97 prevede che entro il 1o

gennaio 2000 in discarica siano smaltitisoltanto « i rifiuti inerti, i rifiuti individuatida specifiche norme tecniche ed i rifiuti cheresiduano dalle operazioni di riciclaggio, direcupero e di smaltimento di cui ai puntiD2, D8, D9, D10 e D11 di cui all’allegatoB ». Tale termine, prorogato dalla legge 25febbraio 2000, n. 33, sara quello dell’en-trata in vigore del provvedimento di rece-pimento della direttiva 1999/31/CE del Con-siglio del 26 aprile 1999, che fissera moda-lita, termini e condizioni per lo smaltimentoin discarica dei rifiuti, e in ogni caso nonandra oltre il 16 luglio 2001. Questa diret-tiva prevede termini e condizioni anche perle discariche realizzate e autorizzate primadel termine di recepimento della stessa.

Atti Parlamentari — XLIX — Camera dei Deputati

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La discarica rimane in ogni caso il ne-cessario luogo ove conferire i rifiuti cheinevitabilmente residuano da qualsivogliatrattamento di valorizzazione e recupero.

Si segnala che l’impianto di Tessello RioBusca funziona regolarmente e che il Co-mune di Cesena interpellato in proposito haconfermato che non sono emerse proble-matiche di alcun genere.

Il Ministro dell’ambiente: WillerBordon.

TURRONI. — Al Presidente del Consigliodei ministri ed ai Ministri degli affari esterie dell’ambiente. — Per sapere – premessoche:

il 31 gennaio per effetto di abbon-danti nevicate che hanno danneggiato unadiga, dalla miniera d’oro di Aurul, di cui ecomproprietaria la multinazionale austra-liana « Esmeralda Ltd. », nei pressi di BaiaMare (Romania nord-orientale) ingentiquantitativi di cianuro si sono riversati neifiumi Lepos e Zamos, affluenti del fiumeTibisco (Tisa in serbo-croato, Tisza in ro-meno);

il fiume Tibisco dalla Romania attra-versa la Serbia, dove confluisce nel Danu-bio attraverso un sistema di canali;

l’« onda mortale » ha un’estensione di50 chilometri e viaggia alla velocita di 5-6chilometri l’ora;

nonostante le autorita rumene aves-sero definito a suo tempo la situazione« sotto controllo », la macchia, con percen-tuali di cianuro 700 volte superiori allanorma, ha raggiunto l’Ungheria, causandola morte di tonnellate di pesci, molti uccellied altre forme di vita, obbligando le au-torita a fermare ogni raccolta delle acquedel fiume;

la vice-presidente della commissioneeuropea, Loyola de Palacio, gia nei giornipassati ha denunciato la gravita della si-tuazione descrivendo l’accaduto come una« catastrofe europea » e ha invitato i paesicolpiti a chiedere il risarcimento degli in-

genti danni economici subiti alla societaproprietaria della miniera d’oro;

il disastro danneggia ulteriormenteuna zona gia gravemente compromessa daidanni causati dagli eventi bellici: infattisecondo il rapporto della « balkan taskforce », inviata subito dopo la fine delconflitto in Serbia e Kosovo dall’agenziaambientale delle Nazioni Unite, l’Unep, nelDanubio esiste « un inquinamento di tipoacuto » derivante dalla guerra nei Balcani;nel rapporto viene evidenziato che, « leazioni belliche che hanno causato il mag-gior danno ambientale hanno interessato leindustrie petrolchimiche, industrie chimi-che di prodotti plastici e di fertilizzanti ecentrali elettriche » e che, « gli sversamentidei composti chimici, accidentali e volon-tari hanno, in molti casi seriamente con-taminato il terreno, la falda acquifera, isedimenti e i canali di scolo che dai centriindustriali confluiscono nel Danubio o neisuoi immissari, causando un inquinamentodi tipo acuto che poi e sommato all’inqui-namento cronico sviluppatosi precedente-mente agli eventi bellici »;

la gia difficile situazione del fiumeera stata oggetto di attenzione da partedegli organismi internazionali, attraverso ilvaro prima della Convenzione per la pro-tezione del Danubio (1994) e successiva-mente del Programma ambientale per ilDanubio (1997), mentre il WWF ha lan-ciato il programma « Danubio Verde » indifesa degli habitat piu minacciati;

l’evento interessa circa 60.000 per-sone di 40 villaggi ungheresi a cui e statoconsigliato di non venire a contatto conl’acqua del fiume, ed e stato proibito l’usodei pozzi situati a meno di 300 metri dallariva;

la sperata ipotesi di diluizione delcianuro con il trascorrere delle ore non sie verificata e anche in Serbia si sono avutiproblemi altrettanto drammatici, costrin-gendo le autorita di Belgrado a prendereprovvedimenti analoghi;

secondo alcuni esperti ci vorrannoalmeno vent’anni per ristabilire l’equilibrio

Atti Parlamentari — L — Camera dei Deputati

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ambientale, ma al momento non e stataancora stabilita una strategia per la boni-fica delle zone contaminate;

al momento non e ancora del tuttoesclusa l’ipotesi che il cianuro contamini lefalde acquifere attorno ai fiumi Tibisco eDanubio, da dove molte citta, compresaBelgrado, attingono le risorse di acquapotabile; secondo alcuni esperti i filtri didepurazione in dotazione degli attuali im-pianti di approvvigionamento idrico do-vrebbero essere sufficienti, ma e evidenteche non si puo fare troppo affidamentosull’efficienza dei filtri di depurazione;

secondo il WWF l’onda di cianuro chesi e riversata nel Danubio minaccia unadelle piu importanti riserve naturali d’Eu-ropa: il Delta del Danubio, fra le quattroaree palustri piu importanti d’Europa in-sieme al Delta del Po, alla Camargue inFrancia e al Coto Donana in Spagna; perl’associazione ambientalista sono a rischioinoltre migliaia di uccelli appartenenti allespecie piu rare come pellicani, spatole,aironi bianchi, cigni e cormorani minoriche proprio in questo periodo stanno ini-ziando a nidificare; complessivamente ri-sultano in pericolo 60 specie di pesci e 300di uccelli;

con tutta probabilita, secondo gliesperti, in primavera i pesci non si ripro-durranno, e ci sara un buco di due gene-razioni dovuto agli esemplari uccisi e aquelli che non nasceranno. La fauna delTibisco e a rischio di totale estinzione,anche perche la flora e distrutta, e i pescisopravvissuti non potranno cibarsi. Sonoin pericolo anche gli animali – in primoluogo gli uccelli – che si cibano dei pescimorti;

anche chi e incaricato di raccogliere ipesci morti dal fiume corre seri pericoli: lesquadre non sono dotate di sufficienti pro-tezioni, e c’e il rischio di avvelenamenti;

sempre il WWF aveva gia denunciatola pericolosita degli impianti minerari dalpunto di vista ambientale e aveva chiesto,in occasione di un altro tragico incidenteavvenuto in Spagna, una mappa dettagliata

delle miniere a rischio e una legislazionepiu severa per evitare simili disastri;

secondo il rapporto del WWF esistonositi minerari a rischio in Svezia, Spagna,Portogallo, Gran Bretagna e Italia, paesinei quali si sono verificati gravi fenomenidi inquinamenti. Non si conoscono poi imetodi di stoccaggio delle sostanze tossichenelle miniere di Finlandia, Grecia, Austriae Francia. Anche le normative europeesono assolutamente insufficienti di fronte aquesta realta che rischia di mettere inginocchio i principali corsi d’acqua euro-pei;

il Danubio e il principale fiume del-l’Europa, copre 817 mila km2 e attraversa17 paesi; eventuali danni al suo ecosistemaavrebbero gravissime ripercussioni per leottanta milioni di persone che vivono nelbacino del fiume –:

se il Governo non ritenga necessarioed urgente prendere le seguenti iniziative:

a) inviare personale tecnico qualifi-cato al fine di monitorare la situazione,studiare la gravita del fenomeno e ipotiz-zare la prima possibile strategia di inter-vento;

b) prevedere un intervento della pro-tezione civile per dare il necessario aiutonella gravissima situazione di emergenzain cui si trovano popolazioni, in alcuni casiduramente provate dagli eventi bellici;

c) verificare se e quali situazioni dirischio analoghe siano presenti nel nostroterritorio, redigendo una dettagliata map-patura delle zone a rischio e realizzando intempo programmi di messa in sicurezzadelle situazioni di piu immediato pericolo;

d) avviare il coordinamento di tutti iministeri competenti per la predisposi-zione di adeguati piani di emergenza e pergarantire la dotazione degli strumenti ne-cessari per la loro attuazione. (4-28432)

RISPOSTA. — A seguito del disastro eco-logico che ha interessato il bacino del fiumeDanubio, l’Italia si e adoperata, con rinno-vato impegno, per la promozione di una

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migliore conoscenza del problema ambien-tale ed una efficace azione di prevenzionedei danni all’ambiente, sia a livello multi-laterale che a livello unilaterale.

Sul piano multilaterale e utile sottoli-neare sia l’attivita svolta all’interno dell’Ini-ziativa Centro Europea (InCE), che il so-stegno dato a iniziative promosse dal Pro-gramma per l’Ambiente delle Nazioni Unite(UNEP) e dalla Commissione Europea.

Sul piano bilaterale, il Ministero degliAffari Esteri ha promosso un Workshop(Alghero 6-9 luglio 2000) sull’emergenzaambientale del bacino Danubio-Tibisco, cheha riunito esperti nella gestione dell’am-biente e pianificazione del territorio di tuttoil bacino del Danubio. Inoltre, nel corsodella preparazione del rinnovo del Proto-collo di collaborazione scientifica e tecno-logica con l’Ungheria e stato dato ampiorisalto alla tematica ambientale e al sistemadi prevenzione dei disastri ecologici.

Infine, su invito della nostra Ambasciataa Budapest, un gruppo di esperti italiani hacompiuto un sopralluogo nel bacino ed hainoltrato un rapporto dettagliato, con laproposta di alcuni interventi di caratteretossicologico, all’Istituto Nazionale per lerisorse idriche (Vituki), ossia l’Ente unghe-rese coordinatore ufficiale per le emergenzeambientali.

In considerazione dell’imminente sca-denza della legislatura, ho ritenuto oppor-tuno rispondere alla Sua interrogazione pergli aspetti di competenza di questo Mini-stero.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Ugo Intini.

VELTRI. — Al Ministro degli affariesteri, al Ministro delle comunicazioni. —Per sapere – premesso che:

il 9 giugno 1997 (la Repubblica 16febbraio 2001 articolo D’Avanzo, Bonini)l’amministratore delegato di Stet-TelecomTommaso Tommasi di Vigliano ha siglato aBelgrado l’accordo per l’acquisto del 29per cento di Telecom Serba;

Telecom Italia ha pagato la quotaserba 683.972.454 marchi pari a 680 mi-liardi;

l’11 giugno 16.090.540 marchi pari asedici miliardi sono stati accreditati sul c/c6501680000 presso la Banca Pairsbas diFrancoforte;

dalle clausole segrete del contratto ilconto risulta essere intestato all’advisor delvenditore e cioe di Telecom Serba;

il 12 giugno 1.707.006 marchi pari a1 miliardo e 700 milioni di lire e statoaccreditato sul c/c 60949191 presso la Bar-clays Bank di Londra dalle citate fontigiornalistiche risulta che l’ex Ministro degliesteri inglese Douglas Hurd, assunto dallaNatwest Markets (banca d’affari del Na-twest group) abbia fatto da intermediarionella privatizzazione di Telecom Serba;

considerato che di comune accordo leparti contraenti hanno convenuto che ilcontratto costituisse segreto di Stato e sisono impegnate al mantenimento del se-greto –:

per quale ragione il Ministro degliaffari esteri italiano abbia favorito un’ope-razione complessiva del valore di 1.500miliardi mentre il Governo di Belgrado edil regime di Milosevic erano sottoposti agravi sanzioni;

per quali ragioni il contratto sia statosegretato e il Presidente di Telecom Italiae stato tenuto all’oscuro di tutto;

come mai l’advisor del venditore siastato pagato da Telecom Italia e cioe dalcompratore e non come normalmente av-viene dal venditore;

come giustifichi il Governo un’opera-zione come quella di Telecom che si esvalutata del 50 per cento e che oggi valeesattamente la meta;

come valuti il Governo le afferma-zioni dell’ex Presidente Milosevic e dei suoicollaboratori che chiamano gli italiani« mafiosi » perche chiedono il 3 per centodi tangenti e a quali tangenti fanno rife-rimento;

se non ritenga il Governo di chiedereuna relazione precisa sull’accaduto ai Mi-nistri competenti e all’attuale Presidente di

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Telecom per verificare se l’acquisto di Te-lecom Serba sia avvenuto nel rispetto dellalegalita o non siano stati commessi reativalutari e/o di altra natura. (4-34119)

RISPOSTA. — In relazione all’argomentodella presente interrogazione, si rinvia aglielementi forniti dall’On. Ministro nel corsodell’informativa del 28 febbraio 2001, pressol’Aula della Camera dei deputati, sulla vi-cenda dell’acquisto di una quota di capitaledella Telekom Serbia (Informativa allegatain visione presso il Servizio Resoconti).

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Umberto Ra-nieri.

VENDOLA. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro degli affariesteri, al Ministro dell’ambiente. — Per sa-pere – premesso che:

la stampa internazionale ha datogrande rilievo alle notizie riguardanti imaltrattamenti che gli orsi bruni subiscononella Repubblica Popolare Cinese;

allevati, per cosı dire, in circa due-centocinquanta fattorie-lager, circa dieci-mila orsi bruni all’anno, vengono ristrettiin gabbie rettangolari alte poco piu di unmetro, larghe ottanta centimetri e lunghedue metri: si tratta di celle assai simili abare;

nell’addome di ciascun orso viene im-piantato stabilmente un tubo che serveall’estrazione della bile dalla cistifellea, so-stanza impiegata nella produzione di co-smetici, di shampoo, di vini, di afrodisiacie di svariati medicamenti considerati mi-racolosi;

il dolore insopportabile dovuto allaferita aperta e permanente all’addome, madovuto anche alla impossibilita di svolgerealcun movimento, spinge gli orsi a gesti diautolesionismo ed a tentativi di suicidio;

l’impossibilita di seguire i propriritmi naturali, ad esempio relativi al le-targo, e una violenza che si aggiunge allecrudelta suddescritte;

circa la meta degli orsi muoiono acausa di infezioni; piu in generale, il de-corso delle dolorose malattie non vieneaccompagnato da alcun intervento di cura;

la scarsissima dieta con cui vengonoalimentati viene disturbata dall’impossibi-lita di avere una normale digestione, acausa sempre del tubo confitto nella pan-cia;

il Governo cinese sta cercando diagevolare il commercio internazionaledella bile dell’orso, in palese violazionedella Convenzione di Washington, la qualeha inserito gli orsi bruni nell’elenco dellespecie animali in via di estinzione e dun-que oggetto di tutela e protezione;

il commercio e naturalmente estesoanche alle preziose zampe dell’orso, riven-dute a caro prezzo sul mercato estero(circa 500 dollari al pezzo);

la necessita di dotare i suddescrittiallevamenti spinge alla cattura dei cucciolidegli orsi in liberta, mettendo una seria einquietante ipoteca sul futuro della ripro-duzione della specie –:

quali iniziative il Governo abbia in-tenzione di porre in essere per sensibiliz-zare le autorita della Repubblica PopolareCinese su un fenomeno che turba l’opi-nione pubblica mondiale sia per le cru-delta inflitte agli orsi bruni sia per i rischidi estinzione della medesima specie ani-male. (4-31720)

RISPOSTA. — E noto che la bile degli orsirappresenta un ingrediente di base per laproduzione di rimedi medicamentosi se-condo i dettami della medicina tradizionalecinese. L’attivita di estrazione della biledalla cistifellea degli orsi, attuata nelle co-siddette « fattorie della bile », costituisce unapratica che affonda le radici nell’antica tra-dizione della medicina cinese.

La produzione cinese di bile di orso siattesterebbe sui settemila chilogrammi an-nui circa, a fronte di un fabbisogno nazio-nale di cinquecento. Cio dimostrerebbecome il mercato di questo prodotto abbiaconfini che superano l’Asia, estendendosi

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anche alle comunita asiatiche in molti paesidell’Europa occidentale e del Nord America.

L’attivita delle « fattorie della bile », pra-ticata non solo in Cina ma anche in altripaesi asiatici, ed associata sempre con ilcommercio di parti di orso, ha sollevato unampio dibattito in sede internazionale. LaComunita internazionale, pur d’accordo su-gli argomenti etici, e divisa su come inqua-drare questi allevamenti: alcuni infatti ri-tengono che la commercializzazione dellabile proveniente da orsi in cattivita possaessere un possibile metodo per frenare ilbracconaggio sugli orsi selvatici, altri riten-gono che questi allevamenti possano stimo-lare la domanda e quindi rappresentare unincentivo per il commercio di bile prove-niente invece da orsi selvatici.

Nel luglio del 2000 e stato raggiunto unaccordo tra l’Animals Asia Foundation, laChina Wildlife Conservation, il Diparti-mento delle Foreste cinese ed alcune auto-rita locali, che prevede la liberazione e lariabilitazione di 500 dei 7000 orsi detenutinelle fattorie per la produzione della bile.

Lo strumento di intervento utile a sen-sibilizzare le Autorita cinesi e rappresentatodalla « Convenzione di Washington sullaregolamentazione del commercio interna-zionale di specie animali in pericolo diestinzione » del 1973 (CITES), che prevede

la limitazione all’esportazione di specie ani-mali e vegetali in pericolo di estinzione,condizionando tuttavia tale regime al parereed all’autorizzazione vincolante delle com-petenti Autorita scientifiche ed amministra-tive del paese esportatore.

E d’altra parte notorio che gli orsi de-stinati agli allevamenti vengono importatiin Cina dalle vicine Russia e India, per poiesportare i prodotti derivati, ricadendo, inquesto modo, nelle previsioni della Conven-zione.

L’Italia segue con attenzione il dibattitosulla questione degli orsi nell’ambito delleconferenze CITES, ed in tali sedi non haesitato a sostenere l’adozione di Risoluzionie Decisioni sia sul commercio di parti diorso che sull’utilizzo, da parte della medi-cina tradizionale asiatica, di molte altrespecie animali e vegetali, come ad esempiotigri, tartarughe e rinoceronti.

L’Italia continuera a manifestare taleattenzione, naturalmente tenendo nella ne-cessaria considerazione le diverse tradizionie le diversita culturali, che suggerisconorispetto e moderazione nei confronti deinostri interlocutori.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Ugo Intini.

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

Stampato su carta riciclata ecologicaALB13-877Lire 2100

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